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1 DIRITTO DEI MIGRANTI UNICAL Facoltà di Scienze Politiche Prof. Roberto Louvin a.a. 2005-2006 I TESTI ADOTTATI per l'introduzione: A. Colombo, G. Sciortino, Gli immigrati in Italia, il Mulino, 2004 per la parte giuridica: Paola Scevi, Manuale di diritto delle migrazioni, La condizione giuridica dello straniero dopo la riforma, La Tribuna, 2003. In alternativa (per la parte giuridica): P. Morozzo della Rocca - P. Cognini, Immigrazione: profili normativi e orientamenti giurisprudenziali, Torino, UTET, 2004 Diritto degli stranieri (a cura di Bruno Nascimbene), Padova, CEDAM, 2003 TESTI NORMATIVI è indispensabile la conoscenza approfondita del "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero" (Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e successive modifiche) Il documento è reperibile nei materiali in bacheca La migrazione : un problema complesso … Le dimensioni del fenomeno Stima 2006 (dipartimento politiche migratorie CISL) 3.741.000 regolarizzati 750.000 clandestini 2.321.500 lavoratori 1.350.000 dipendenti 600.000 domestici 190.000 disoccupati 550.000 minori 350.000 ricongiungimenti Il diritto dei migranti

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Page 1: DIRITTO DEI MIGRANTI UNICAL Facoltà di Scienze Politiche · 2012-03-15 · 2 •Immigration law come nuovo ramo “trasversale” del diritto •Interessa diritto internazionale

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DIRITTO DEI MIGRANTI •UNICAL

•Facoltà di Scienze Politiche •Prof. Roberto Louvin •a.a. 2005-2006

I TESTI ADOTTATI •per l'introduzione: A. Colombo, G. Sciortino, Gli immigrati in Italia, il Mulino, 2004 •per la parte giuridica: Paola Scevi, Manuale di diritto delle migrazioni, La condizione giuridica dello straniero dopo la riforma, La Tribuna, 2003. •In alternativa (per la parte giuridica): •P. Morozzo della Rocca - P. Cognini, Immigrazione: profili normativi e orientamenti giurisprudenziali, Torino, UTET, 2004 •Diritto degli stranieri (a cura di Bruno Nascimbene), Padova, CEDAM, 2003 TESTI NORMATIVI •è indispensabile la conoscenza approfondita del "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero" (Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e successive modifiche) •Il documento è reperibile nei materiali in bacheca • La migrazione : un problema complesso … Le dimensioni del fenomeno Stima 2006 (dipartimento politiche migratorie CISL) •3.741.000 regolarizzati •750.000 clandestini •2.321.500 lavoratori •1.350.000 dipendenti •600.000 domestici •190.000 disoccupati •550.000 minori •350.000 ricongiungimenti Il diritto dei migranti

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•Immigration law come nuovo ramo “trasversale” del diritto •Interessa diritto internazionale pubblico e privato, costituzionale, civile, commerciale, lavoro, amministrativo, penale e processuale Principali punti di interesse dal punto di vista giuridico •Le nozioni di “cittadinanza” e di “straniero” •Le condizioni d’ingresso e le regole di convivenza (diritti e doveri) •Le misure di allontanamento (respingimento e espulsioni) •Le garanzie giurisdizionali La migrazione: un fenomeno antico •Migrazione individuale o collettiva, temporanea o permanente •I fattori economici religiosi e politici della migrazione •Migrazioni locali, europee, mediterranee e intercontinentali •Le migrazioni atipiche: la diaspora del popolo ebreo Transnazionalismo •Transnazionalismo: “dimensione di vita che lega insieme famiglia, lavoro e consapevolezza di avere più di un territorio nazionale” •fenomeno antico e ricorrente, oggi sempre più diffuso (società aperta) •sicurezza, procreazione, eredità, affetti e sogni superano i confini nazionali e legano i continenti L’Italia paese di emigrazione •Non vera diaspora nazionale ma fenomeno intenso e continuo •Da fine ottocento agli anni ‘70 del ‘900: paese di intensa emigrazione •Anni ‘70 inversione di tendenza: diventa paese di immigrazione Le dimensioni •1790-1870: emigrano 2 milioni di persone •1876-1914:14 milioni di persone chiedono al governo di poter emigrare •1945-1975: 7 milioni emigrano all’estero •1945-1975: 9 milioni emigrano (in Italia) da sud a nord •oggi nel mondo : 60 milioni di discendenti di emigrati (2/3 nelle americhe) •l’emigrazione italiana fra 1815 e 1914 è il 10% delle migrazioni internazionali I caratteri dell’emigrazione italiana

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•Principali mete: Stati Uniti, Francia, Svizzera, Argentina, Germania, Brasile, Nord Africa, Sudafrica, Australia •forte identificazione con comunità d’origine (famiglia, comune …..) : connotazione localistica prevalente •motivazione prevalentemente economica •volontà di rientro e scarsa propensione a ricreare in loco l’identità nazionale •Legami politici tenui con la madre patria Le vicende dell’emigrazione italiana •Il ruolo della Chiesa •I fenomeni di criminalità organizzata •L’emigrazione internazionalista (socialisti, anarchici …) •debole sostegno al riscatto politico nazionale •le associazioni culturali (Dante Alighieri, Italica Gens) •Il sogno coloniale di altre Italie e il nazionalismo nell’emigrazione •fascismo e antifascismo all’estero Il Fascismo e la migrazione •La politica di potenza •L’ostacolo all’emigrazione •Le migrazioni interne L’emigrazione nel dopoguerra •accordi bilaterali di tutela forza lavoro e emigrazione (l’accordo Belgio-Italia del 1946) come prime forme di “cittadinanza sociale” •libera circolazione dei lavoratori nella CECA •Miracolo economico, rallentamento dell’emigrazione e emigrazione di ritorno •Immigrazione meridionale al nord •L’emigrazione “tecnologica” o d’élite: intellettuali, artisti, imprenditori … Le prime immigrazioni •Anni ‘80, primi flussi •Nel 2001: 1.200.000. •Un miraggio italiano: il rimpatrio dalle ex colonie (Etiopia, Somalia) e dai paesi esteri in crisi •Il pattugliamento militare delle frontiere •Impreparazione sociale, giuridica e amministrativa: costante emergenza •Mancanza di modello di società

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•Angoscia e stress da adattamento La cittadinanza, lo straniero, l’apolide e il rifugiato Cittadinanza e nazionalità •cittadinanza = vincolo di appartenenza di un individuo a uno stato e condizione giuridica comprendente un complesso articolato di diritti e doveri •nazionalità = appartenenza a un determinato stato, detto in senso proprio di persone giuridiche o beni iscritti in pubblici registri, quali navi, aeromobili e simili, ma riferito impropriamente anche a individui, come sinonimo di cittadinanza Jus soli e jus sanguinis •due sistemi tradizionali di trasmissione della cittadinanza alla nascita: lo jus soli e lo jus sanguinis •jus soli = criterio �del luogo di nascita. (è cittadino chi nasce sul territorio nazionale) •jus sanguinis = criterio di pura e semplice appartenenza genealogica (cittadino di un certo paese chi discende da cittadini di quel paese )� Disciplina italiana della cittadinanza •Legge regolatrice: L. 5 febbraio 1992, n. 91 •Consolidato il principio dello jus sanguinis •Introdotto principio di parità uomo-donna nella cittadinanza •Istituita “doppia cittadinanza” •Abolito l’obbligo di opzione •Facilitazione per discendenti di emigrati nell’acquisto della cittadinanza dopo tre anni di residenza Modi di acquisto della cittadinanza •Per beneficio di legge •Per matrimonio •Per naturalizzazione Per beneficio di legge •Opera per •1) stranieri figli o nipoti di ex cittadini italiani •2) stranieri nati in Italia che vi hanno risieduto legalmente fino alla maggiore età Per matrimonio •Ha effetto automatico

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•Ne beneficia il coniuge straniero di cittadino italiano: •- dopo sei mesi se risiede in Italia •- dopo tre anni se risiede all’estero Per naturalizzazione •Ha carattere discrezionale (DPR su proposta Ministro dell’Interno) •basata sulla durata della residenza in Italia: •A) tre anni per “oriundi” italiani •B) quattro anni per i comunitari •C) cinque anni per gli apolidi •D) dieci anni per extracomunitari Lo straniero •È straniera la persona colui che appartiene per cittadinanza a uno stato estero •Nel diritto positivo attuale: straniero è in particolare colui che non possiede lo status di cittadino europeo Art. 10 della Costituzione •“L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. •La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. •Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. •Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.” La condizione del cittadino comunitario •Attualmente regolata dal DPR 18 gennaio 2002, n. 54 •comprende diritti sanciti dai trattati, tra cui : •diritto di circolazione e soggiorno •parziale diritto di voto e parziale eleggibilità •protezione diplomatica e consolare •diritto di petizione •diritto di rivolgersi al mediatore •diritto ad una buona amministrazione e di accesso ai documenti La libera circolazione (art. 39 TCE) •1. La libera circolazione dei lavoratori all'interno della Comunità è assicurata.

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•2. Essa implica l'abolizione di qualsiasi discriminazione, fondata sulla nazionalità, tra i lavoratori degli Stati membri, per quanto riguarda l'impiego, la retribuzione e le altre condizioni di lavoro. •3. Fatte salve le limitazioni giustificate da motivi di ordine pubblico, pubblica sicurezza e sanità pubblica, essa importa il diritto: •di rispondere a offerte di lavoro effettive; • di spostarsi liberamente a tal fine nel territorio degli Stati membri; •di prendere dimora in uno degli Stati membri al fine di svolgervi un'attività di lavoro, conformemente alle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative che disciplinano l'occupazione dei lavoratori nazionali; •di rimanere, a condizioni che costituiranno l'oggetto di regolamenti di applicazione stabiliti dalla Commissione, sul territorio di uno Stato membro, dopo aver occupato un impiego. •4. Le disposizioni del presente articolo non sono applicabili agli impieghi nella pubblica amministrazione. L’apolide •Apolide = persona che, avendo perduto la cittadinanza di origine e non avendone assunta un’altra, non è cittadino di alcuno stato Diritto di asilo •diritto di asilo = garanzia di inviolabilità (= protezione) accordata a stranieri rifugiati, per motivi politici, in territorio estero o in sedi che godono della extraterritorialità (ex. Ambasciate) •Nel diritto canonico antico (oggi rinunciato): “privilegio di immunità per indiziati o condannati rifugiatisi in edificio sacro” •È oggi un diritto costituzionale rafforzato dalla Convenzione di Ginevra (28 luglio 1951) sui rifugiati Definizione di rifugiato (Convenzione di Ginevra) •“colui che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, s trova fuori dal paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo paese” Il rifugiato

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•Il rifugiato è perciò individuo che, già appartenente per cittadinanza a uno stato, è accolto, in seguito a vicende politiche, nel territorio di un altro stato e diviene oggetto di norme internazionali intese ad assicurarne la protezione •E’ “rifugiato” solo che ottiene asilo e riconoscimento di questo status in seguito ad accoglimento della sua domanda Il trattenimento •Il richiedente asilo è trattenuto in “centri di identificazione” o “centri di permanenza temporanea” (CPT) •Il trattenimento non è soggetto a controllo giudiziario •Se la domanda è rigettata può proporre ricorso, ma è esposto a immediata espulsione, salvo sospensione prefettizia La procedura (I) •Domanda: istanza scritta, motivata e (se possibile) documentata, all’ufficio di polizia di frontiera o alla Questura entro 8 gg. •Obbligo di consegna del passaporto (se posseduto) •In attesa di esame: in alcuni casi trattenimento facoltativo o obbligatorio nei centri di identificazione •Esame commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato (15/30 gg. audizione, 3 gg. decisione) La procedura (II) •Se accolta: rilascio di certificato di status di rifugiato e di permesso di soggiorno per asilo valido su tutto il territorio nazionale (normalmente prorogato d’ufficio e non revocabile) •Se non accolta: notifica tramite questura di invito a lasciare il paese entro 15 gg. (se non ottempera, accompagnamento alla frontiera); può comunque richiedere permesso di soggiorno ad altro titolo. La procedura (III) •Richiesta entro 5 gg. di riesame alla Commissione della domanda respinta •Ricorso entro 15 gg. al Tribunale (non sospende allontanamento) competenza autorità giudiziaria ordinaria •Possibile chiedere al Prefetto (facoltà discrezionale) autorizzazione a restare sul territorio •Accoglimento o Rigetto immediatamente esecutivo Diritti del rifugiato (I) •Stesso trattamento del cittadino per: libertà e istruzione religiosa, istruzione elementare, accesso ai tribunali e assistenza giuridica, protezione proprietà industriale, letteraria,

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artistica e scientifica, assistenza sanitaria ed economica, lavoro e assicurazioni sociali, fisco, Diritti del rifugiato (II) •Trattamento non meno favorevole dello straniero per : acquisto immobili e mobili, lavoro autonomo, libera professione, istruzione oltre livello elementare, libertà di circolazione Diritti del rifugiato (III) •Trattamento particolare per : servizio militare, ricongiungimento familiare e acquisto cittadinanza per naturalizzazione. Cessazione dello status di rifugiato •Per richiesta del passaporto nazionale •Per aver usufruito di protezione del suo paese •Per riacquisto volontario della sua cittadinanza •Per acquisto volontario di una nuova cittadinanza •Per ritorno al paese d’origine o cessazione dei motivi di concessione (p.e. cambio di regime) Espulsione del rifugiato •Può essere espulso solo per motivi di ordine pubblico o sicurezza nazionale •Avviene per decreto del Ministro degli Interni •È ricorribile al TAR Lazio •Non può avere mai luogo verso il paese perseguitante Lo straniero in protezione temporanea (umanitaria) •misure di protezione temporanea possono essere adottate, anche in deroga, per rilevanti esigenze umanitarie, in occasione di conflitti, disastri naturali o altri eventi di particolare gravità in Paesi non appartenenti all'Unione Europea •Sono adottate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri •Sono garantiti accesso al lavoro, allo studio, assistenza medica e ricongiungimenti familiari •Protezione degli sfollati dura un anno ed è prorogabile Estradizione •“Procedura con cui uno Stato, consegna a uno stato estero un individuo che si trovi nel proprio territorio e contro il quale sia stata intentata un'azione penale (estradizione processuale) o sia stata pronunciata una condanna da un tribunale dello stato richiedente (estradizione esecutiva), al fine di rendere possibile l'esecuzione della sentenza di condanna o lo svolgimento del processo in presenza dell'imputato”

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Divieto di estradizione •Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici, o quando vi �sia ragione di ritenere che l’imputato o il condannato sarà sottoposto ad atti persecutori o discriminatori per motivi di razza, di religione, di sesso, di nazionalità �, di lingua, di opinioni politiche o di condizioni personali o sociali ovvero a pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti o comunque ad atti che configurano violazione di diritti fondamentali della persona (698 CPP) •Il divieto non si applica ai delitti di genocidio (L. Cost. 1/1967) •L’estradizione deve essere espressamente prevista dalle convenzioni internazionali I principi costituzionali e il quadro normativo internazionale e comunitario Art. 10 della Costituzione •I) L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. •II) La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. •III) Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. •IV) Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. Il riparto di competenze: le competenze statali Potestà legislativa statale esclusiva per: •“diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea” (art. 117, c. 2, lett. a) •“Immigrazione” (art. 117, c. 2, lett. b) •« determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale » (art. 117, c. 2, lett. m) •--> In pratica tutto il “trattamento degli stranieri” è oggetto di legislazione statale Il coordinamento in materia di immigrazione •« La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del secondo comma dell'articolo 117 »(art. 118, c. 3) le competenze regionali •« Spetta alle Regioni la potesta ̀ legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato » (art. 117 III° c) •E quindi, in particolare: •Tutela e sicurezza del lavoro

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•Istruzione e formazione professionale •Professioni •Edilizia residenziale •Attività culturali Le competenze degli enti locali •“Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Citt�à metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. •I Comuni, le Province e le Citt� metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze » (art. 118 Cost) •Quindi: funzioni amministrative proprie o conferite da leggi statali e regionali Il diritto internazionale •Consuetudini e trattati internazionali •L’universalità dei diritti: la protezione internazionale dei diritti umani; i diritti sostanziali e i diritti processuali •Carta delle Nazioni Unite (1945) •Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948): ““ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le liberta ̀ enunciate nella presente Dichiarazione, senza limitazione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione” (art. 2) L’evoluzione •Patto internazionale sui diritti civili e politici (1966) •Patto internazionale sui diritti economici, sociali e e culturali (1966) Il limite di questi atti •mancanza di tutela giurisdizionale ---> non effettività dei diritti •Esclusione dello straniero dalla partecipazione politica (solo diritti associativi, manifestazione del pensiero ...) Il contesto europeo •Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo (Consiglio d’Europa, 1950) •Convenzione europea sullo status del lavoratore migrante (Consiglio d’Europa, 1977) •Schengen (1985) : regolazione comune di ingressi e avvio politica europea

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•Convenzione del Consiglio d’Europa sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale (Strasburgo, 1992) (ratificata dall’Italia ma con esclusione dei diritti elettorali) I vantaggi •Rappresenta un forma più evoluta di garanzia dei diritti umani •Costituisce strumento “costituzionale” del diritto europeo •Comporta un obbligo di condotta conforme •Consente meccanismi di controllo (Corte di Strasburgo) Gli Accordi di Schengen •Prevenzione della criminalità, armonizzazione delle legislazioni e banca dati comune (Sistema d’informazione Schengen) •Repressione dell’immigrazione clandestina (visti d’ingresso, sanzioni, espulsioni …) •Armonizzazione legislazioni fiscali e doganali verso paesi terzi La “comunitarizzione” della materia •Con il Trattato di Amsterdam (1997) diventano comunitari temi in precedenza intergovernativi •Articolo 2 TUE : “L'Unione si prefigge i seguenti obiettivi: •(omissis) •“conservare e sviluppare l'Unione quale spazio di liberta ̀, sicurezza e giustizia in cui sia assicurata la libera circolazione delle persone insieme a misure appropriate per quanto concerne i controlli alle frontiere esterne, l'asilo, l'immigrazione, la prevenzione della criminalita ̀ e la lotta contro quest'ultima” Tutela del lavoro •Convenzione internazionale sulla migrazione per motivi di lavoro (1949) •Convenzione sui lavoratori migranti (1975) •Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti (= cittadini di una parte contraente autorizzati da un’altra parte contraente a soggiornare nel proprio territorio per svolgervi lavoro retribuito) e dei membri delle loro famiglie (1990) I diritti fondamentali •Diritto alla vita •Diritto alla libertà e alla sicurezza personale •Diritto alla vita privata e familiare, al domicilio, alla corrispondenza •Diritto di non essere privato arbitrariamente dei propri beni •Diritto di lasciare il paese e ritornare nel proprio

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•Libertà di coscienza, religiosa e di pensiero •Diritto al riconoscimento della personalità giuridica Tre generazioni di diritti •Diritti di prima generazione : civili e politici •Diritti di seconda generazione : economici e sociali •Diritti di terza generazione : diritto alla pace e allo sviluppo Le garanzie processuali •Eguaglianza di fronte alla legge •Diritto al riesame della decisione (ricorso) •Diritto ad un equo, sollecito e pubblico processo di fronte ad autorità giurisdizionale indipendente ed imparziale •Diritto di difesa •Rispetto dei principi nullum crimen e nulla poena sine lege Le politiche in materia di immigrazione: modelli a confronto Alcune tipologie •paesi esclusionisti, anche se pluriculturali, con identità nazionali fortemente radicate (Svizzera, Germania) •paesi di immigrazione aperti al concorso di altre culture (creuset français o cresol de razas sudamericano) •“paesi di immigrati”: nazioni pluralistiche con marcata fedeltà alle istituzioni (USA, Canada, Australia) modelli di cittadinanza nei paesi d’accoglienza •multiculturale o pluralistico (Stati Uniti) •unitario o repubblicano (Francia) •etnico (Germania) •stagionale o temporaneo (Svizzera) In Italia •Fino alla Bossi-Fini sembrava aperta ogni prospettiva •Oggi forti garanzie di principio nella legislazione, ma percorsi difficili di accesso all’effettivo godimento dei diritti, forti disuguaglianze e inefficienza dell’apparato burocratico •Fenomeni di esclusione e conflittualità, in un pluralismo caotico e non programmato Legislazione storica e legislazione vigente

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Prima degli anni ‘80 •Questione della migrazione affrontata solo sotto l’aspetto di polizia (p.e. disciplina elle espulsioni, 1931) Le prime leggi sull’immigrazione •1986: prima legge su immigrazione extra-comunitaria (L. 30 dic. 1986, n. 943) •Congiuntura favorevole •Legge ad alto tasso di civiltà •Garanzie fondamentali (ricongiungimento familiare, sanzioni penali contro sfruttamento immigrazione clandestina) •Non raggiunge i suoi obiettivi (adempimenti defatigatori e blande sanzioni) La “Legge Martelli” •D.L. 30 dicembre 1989, n. 416 (conv. con modificazioni L. 28 febbraio 1990, n. 39) •Obiettivi: •disciplina rigorosa (per avvenire) di ingressi e soggiorni •programmazione annuale dei flussi •regolarizzazione dei clandestini (contiene prima sanatoria) •progressivo inserimento dei “regolarizzati” nella società italiana •Competenza del TAR per impugnativa dinieghi di permesso di soggiorno Inoltre: •Garanzia di “non refoulement” •Mette termine alla riserva geografica (stabilita nella ratifica della Convenzione di Ginevra del 1951) che escludeva la possibilità di concedere lo status di rifugiato politico a stranieri provenienti da determinate aree I suoi meriti •non guarda all’immigrato soltanto come un lavoratore •Sostituisce vecchie norme del Testo Unico sulle leggi di pubblica sicurezza, superando concezione autoritaria e poliziesca •Definisce una prima politica dell’immigrazione I suoi limiti: •Non considera immigrazione come fenomeno di lungo periodo •Assenza di efficace governo del mercato del lavoro •Manca disegno unitario (Stato-regioni-enti locali) di competenze amministrative •Ritardi e incertezze della politica comunitaria •Ambiguità delle politiche di “aiuto allo sviluppo”

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L’avvio delle legislazioni regionali •Fra 1990 e 1997 circa trenta leggi regionali per estensione a stranieri di servizi socio-assistenziali Le leggi dell’emergenza (1992-1993) •Emergenza clandestini e emergenza criminalità •Emergenza Balcani •Emergenza razzismo •Inasprimento delle misure espulsive Verso il Testo Unico •Reiterazione (1995-1996) di norme severe contro immigrazione clandestina •Commissione di studio per una legge organica •L. 6 marzo 1998, n. 40 (Legge Turco-Napolitano) •Il Testo Unico è approvato con D.Lg. 25 luglio 1998, n. 286. Legge Turco-Napolitano •Rivisita procedure d’accesso per ingresso e soggiorno •Istituisce i centri di Permanenza Temporanea per gli espellendi •Interviene in tema di integrazione •Punta a favorire la stabilizzazione e la tutela dei beni primari (salute, istruzione, servizi sociali) •Costituisce organi collegiali (Commissione nazionale per le politiche di integrazione; Consigli territoriali per l’immigrazione) Il Testo unico sull’immigrazione •Costituisce la legge fondamentale sull’immigrazione •Porta il segno culturale di una volontà di ampia assimilazione e di garanzia di diritti fondamentali •È “corretto” da alcune pronunce della Corte costituzionale La struttura del Testo Unico •Preambolo •titolo I - principi generali •titolo II - disposizioni sull'ingresso, il soggiorno e l'allontanamento dal territorio dello stato •titolo III - disciplina del lavoro •titolo IV - diritto all'unita' familiare e tutela dei minori

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•titolo V - disposizioni in materia sanitaria, nonché di istruzione, alloggio, partecipazione alla vita pubblica e integrazione sociale •titolo VI - norme finali La Legge Bossi-Fini •Legge Bossi-Fini : L. 30 luglio 2002, n. 189, “modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo” •prevale visione di immigrazione come minaccia e mostra durezza nei toni •Inasprisce le misure di contrasto all’immigrazione clandestina •Opta per la migrazione di breve periodo •Pone restrizioni ad integrazione sociale •Porta alla più vasta sanatoria di tutti i tempi I nuovi istituti della Bossi-Fini •Il contratto di soggiorno •Previsione dello sportello unico •Il trattenimento temporaneo dei richiedenti rifugio politico nei Centri di Identificazione •Restrizione delle possibilità di ricongiungimento •Efficacia immediata dell’accompagnamento coatto prima della pronuncia dell’Autorità giudiziaria Il regolamento d’attuazione •DPR 334 del 2004 •Rende esecutivo lo sportello unico •Concentra le competenze di tre istituzioni: UTG, Direzioni provinciali del Lavoro e Questure •prevista interfacciabilità informatica e rilascio di permesso di soggiorno elettronico Il D.L. Amato (modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza), 4 agosto 2006 •interviene sullo “ius soli”, valorizzando ai fini dell’acquisizione della cittadinanza, la nascita dello straniero nel territorio della Repubblica italiana •vengono dimezzati i tempi necessari di permanenza legale e continuativa sul territorio, che passa da 10 a 5 anni. •Entro sei mesi dal conferimento della cittadinanza si deve presentare giuramento Flussi e ingresso Le frontiere dello Stato e dell’Unione europea

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•Accordo di Schengen (1985) con il Trattato di Amsterdam (1997) confluisce nel TUE (Trattato dell’Unione Europea): frontiera europea come frontiera comune •Regole uniformi e gli stranieri ammessi in un paese membro (o equiparato) possono circolare liberamente per 90 gg. La programmazione degli ingressi •Il metodo della programmazione •Il sistema delle quote •Non esistono controlli a consuntivo La procedura •Presidente del Consiglio dei Ministri predispone (ogni tre anni) il documento programmatico relativo alla politica dell'immigrazione e degli stranieri •il documento programmatico è approvato dal Governo e trasmesso al Parlamento •le Commissioni parlamentari esprimono il loro parere •è emanato con DPR ed è pubblicato in G.U. •Il Ministro dell'Interno presenta ogni anno al Parlamento relazione sui risultati raggiunti Il contenuto del documento programmatico •indica azioni e interventi in materia di immigrazione e misure di carattere economico e sociale nei confronti degli stranieri soggiornanti •individua i criteri generali per definire flussi di ingresso •delinea interventi pubblici per favorire le relazioni familiari, l'inserimento sociale e l'integrazione culturale degli stranieri residenti in Italia •prevede ogni possibile strumento per un positivo reinserimento nei Paesi di origine La sua attuazione •Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri sono definite annualmente le quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato, per lavoro subordinato e per lavoro autonomo •le regioni, le province, i comuni e gli altri enti locali adottano i provvedimenti concorrenti con particolare riguardo all'alloggio, alla lingua, all'integrazione sociale •Il Ministro dell’Interno stabilisce con direttiva i mezzi di sussistenza sufficienti Determinazione dei flussi di ingresso •Nello stabilire le quote i decreti prevedono restrizioni numeriche all'ingresso di lavoratori di Stati che non collaborano adeguatamente nel contrasto all'immigrazione clandestina o nella riammissione di propri cittadini destinatari di provvedimenti di rimpatrio •in via preferenziale sono stabilite quote riservate ai lavoratori di origine italiana

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•Possibili intese o accordi bilaterali Stati non UE, finalizzati a regolare flussi d'ingresso Consigli territoriali per l'immigrazione •I Consigli territoriali per l'immigrazione sono istituiti con DPCM •Vi sono rappresentati le amministrazioni locali dello Stato, la Regione, gli enti locali, gli enti e le associazioni localmente attivi nel soccorso e nell'assistenza agli immigrati, le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro L’ingresso •L'ingresso nel territorio dello Stato può avvenire, salvi i casi di forza maggiore, soltanto attraverso i valichi di frontiera •è consentito allo straniero in possesso : •- di passaporto valido o documento equipollente • - del visto d'ingresso •- di documentazione che attesti lo scopo e le condizioni del soggiorno • - di disponibilità di mezzi di sussistenza sufficienti Il potere-dovere di controllo •Identificazione delle persone come potere-dovere di controllo da parte degli organi di polizia (art. 349 cpp, 4 e 144 TULPS, 11 L: 191/1978) •L'autorità � di pubblica sicurezza ha facolt�à di ordinare che le persone pericolose o sospette e coloro che non sono in grado o si rifiutano di provare la loro identità � siano sottoposti a rilievii segnaletici. Ha facolt�à inoltre di ordinare alle persone pericolose o sospette di munirsi, entro un dato termine, della carta di identit�à e di esibirla ad ogni richiesta degli ufficiali o degli agenti di pubblica sicurezza. L’identificazione •Tramite passaporto, carta d’identità o patente di guida •C’è sempre l’obbligo per lo straniero di esibire all’organo di polizia un documento di riconoscimento •Lo straniero che richiede il permesso di soggiorno �è sottoposto a rilievi fotodattiloscopici •Dopo 8 giorni è obbligatorio esibire anche il permesso di soggiorno Il visto •Il visto di ingresso è rilasciato dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane •Il visto per motivi di lavoro è subordinato al deposito presso lo sportello unico della proposta di “contratto di soggiorno per lavoro subordinato”

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•Contestualmente è consegnata una comunicazione scritta in lingua comprensibile allo straniero che illustra i diritti e i doveri relativi all'ingresso ed al soggiorno in Italia Tipologie di visti •Visti Schengen Uniformi (per transito aeroportuale, per transito, per soggiorni di breve durata) •Visti a Validità territoriale limitata (caratteristiche Schengen, ma limitati al territorio) •Visti nazionali Casistica dei visti •Visto per affari •Visto per cure mediche •Visto per studio •Visto per gara sportiva •Visto per invito •Visto per motivi religiosi •Visto per residenza elettiva •Visto per turismo Visti per motivi familiari •Visto per adozione •Visto per familiare al seguito •Visto per ricongiungimento familiare Visti di transito •Visto per transito •Visto per transito aeroportuale •Visto per trasporto I visti lavorativi •Visto per lavoro autonomo •Visto per lavoro subordinato •Visto diplomatico •Visto per missione •Visto per vacanze-lavoro Il diniego del visto •è adottato con provvedimento scritto e motivato •L’ottenimento del visto non costituisce un “diritto”, ma fa sorgere un “interesse legittimo” ad un corretto procedimento

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•Il diniego è impugnabile (le modalità sono rese note nella comunicazione dei motivi del diniego) •è comunicato all'interessato unitamente alle modalità di impugnazione e alla traduzione in lingua a lui comprensibile o, in mancanza, in inglese, francese, spagnolo o arabo Quando non è più necessario … •lo straniero in possesso di permesso di soggiorno può rientrare liberamente nel territorio dello Stato, con preventiva comunicazione all'autorità di frontiera. Il respingimento può avvenire: •Per mancanza dei requisiti d’ingresso •Per minaccia per ordine pubblico o sicurezza dello Stato (o di altri paesi con cui vi è libera circolazione) •Per essere stati condannati per reati per cui è obbligatorio arresto o per altri gravi reati •Per la persona già espulsa Il respingimento è operato: •Dalla polizia di frontiera al valico di frontiera autorizzato •Dal Questore, se lo straniero è fermato dopo l’ingresso in un valico di frontiera non autorizzato, o in presenza di respingimento differito Il respingimento in mare •Diritto di fermo e ispezione (diritto di visita) di navi sospette di immigrazione clandestina •Se il sospetto è confermato, sequestro e trasporto verso porto italiano •Il rinvio al porto di provenienza è possibile in presenza di accordi bilaterali Il respingimento non può avvenire: •Per minori stranieri da adottare o da affidare •Verso paese in cui c’è rischio di persecuzione politica, razziale, religiosa … (non refoulement) •Se è in misura di protezione temporanea •Per gravi motivi di salute Responsabilità del vettore •Il vettore è tenuto a prendere immediatamente in carico lo stranioero ed a ricondurlo nello Stato di provenienza o in quello che ha rilasciato il documento di viaggio eventualmente in possesso dello straniero •Sanzioni amministrative per inadempienze

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modalità •È un’attività “di fatto”, par la quale è prevista l'assistenza necessaria presso i valichi di frontiera •I respingimenti sono registrati dall'autorità di pubblica sicurezza ma non costituiscono motivo ostativo a nuove richieste di ingresso I CPTA •Il Questore dispone il trattenimento in un Centro di Permanenza Temporanea e Assistenza quando è impossibile eseguire immediatamente l’espulsione o il respingimento con accompagnamento alla frontiera. In particolare per •- soccorso allo straniero •- accertamento della sua identità e nazionalità •- acquisizione dei documenti di viaggio •- mancanza di vettore o mezzo idoneo Il soggiorno •Può avere luogo in forza di: •Permesso di soggiorno •Carta di soggiorno •Per motivi di protezione sociale Il permesso di soggiorno •Ha carattere personale ed è rilasciato dal Questore, a fronte del possesso dei requisiti amministrativi richiesti •Va richiesto entro otto giorni lavorativi dal suo ingresso nel territorio dello Stato •Lo straniero richiedente è sottoposto a rilievi fotodattiloscopici •rilasciato, rinnovato o convertito entro venti giorni dalla domanda Durata massima del permesso per motivi diversi dal lavoro •tre mesi, per visite, affari e turismo •un anno (rinnovabile) per frequenza di corso per studio o per formazione •In relazione alla necessità documentata negli altri casi Durata massima del permesso per motivi di lavoro •Non può essere superiore a:

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•quella prevista dal contratto di soggiorno e comunque •per contratti di lavoro stagionali : 9 mesi •Per contratto di lavoro subordinato a tempo determinato : un anno •contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato: due anni. •Possibilità di permesso pluriennale (tre anni massimo), per impieghi ripetitivi per lavoratore stagionale venuto almeno due anni di seguito Durata del permesso per lavoro autonomo •Stabilita sulla base della certificazione della competente rappresentanza diplomatica o consolare italiana •durata massima due anni. Durata del permesso per ricongiungimento familiare •non può essere superiore a due anni •È utilizzabile anche per lavoro •Il congiunto deve avere permesso di soggiorno valido e di durata (lavoro, studio, motivi religiosi, asilo …) •Deve avere reddito annuo sufficiente •Deve avere disponibilità di alloggio Il rinnovo del permesso di soggiorno •è richiesto dallo straniero al Questore della provincia in cui dimora (oggi: sportello unico) •Deve essere richiesto (30, 60 o 90 gg.) prima della scadenza •Se non è richiesto entro sessanta giorni dalla scadenza, scatta l’espulsione Rifiuto o revoca •Per mancanza dei requisiti di concessione •In base ad accordo o convenzioni internazionali •Salvi nuovi motivi per concederlo, conversione (per diverso motivo) o irregolarità sanabile Oneri e conseguenze per il titolare del permesso •dichiarare la presenza al Questore entro otto giorni lavorativi dal suo ingresso nel territorio dello Stato (rilasciata ricevuta) •Per ritardo: contravvenzione •oltre i 60 gg.: espulsione

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Il contratto di soggiorno per lavoro subordinato •È stipulato fra un datore di lavoro (italiano o straniero) regolarmente soggiornante in Italia e un prestatore di lavoro straniero o apolide •Contiene: •- garanzia di alloggio •- impegno a pagare spese di viaggio per rientro •- è sottoscritto presso lo sportello unico per l'immigrazione Facoltà del titolare di permesso di soggiorno •permesso per lavoro subordinato, lavoro autonomo e familiari può essere utilizzato anche per le altre attività consentite •Permesso per motivi di studio è convertibile in permesso per lavoro, nei limiti delle quote Obblighi del titolare di permesso di soggiorno •Obbligo di esibizione, insieme al passaporto, del permesso e, a richiesta, di dimostrare permanenza del reddito sufficiente al sostentamento •Registrazione di iscrizioni e variazioni anagrafiche Obblighi dell'ospitante e del datore di lavoro •darne comunicazione scritta, entro quarantotto ore, all'autorità locale di pubblica sicurezza, qualunque sia il titolo (gratuito o oneroso) in base al quale ospita o la tipologia del rapporto d lavoro. •Obbligato anche se parente o affine Gli oneri del titolare •Sottoporsi a rilievi fotodattiloscopici (salvi visti per turismo, cure, affari ...) •Richiedere al Questore il rinnovo 30/60/90 giorni prima della scadenza •Dimostrare che il datore di lavoro lo riassumerà alla scadenza •Comunicare entro 8 giorni presenza sul territorio nazionale se titolare di permesso da altro paese UE La carta di soggiorno •È a tempo indeterminato •Può essere chiesta per sé e per la propria famiglia (coniuge e figli minori conviventi) Condizioni per il rilascio •Soggiorno regolare in Italia per almeno sei anni

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•dimostrare possesso di reddito adeguato per mantenere sé e la propria famiglia •Non essere incorso in condanne o rinvii a giudizio per reati con arresto obbligatorio o dolosi con arresto facoltativo (artt. 380 e 381 c.p.) La carta di soggiorno comporta: •Possibilità d’ingresso nel territorio dello Stato in esenzione di visto •Possibilità di svolgere ogni attività lecita non riservata al cittadino •Possibilità di accedere a tutti i servizi e alle prestazioni erogate dalla PA •Possibilità di partecipare alla vita pubblica locale (con elettorato attivo e passivo quando previsto) Espulsione del titolare di carta di soggiorno •per gravi motivi di ordine pubblico o sicurezza nazionale •Per altri gravi motivi tassativamente previsti La revoca •È disposta dal Questore, se è stata emessa sentenza di condanna, anche non definitiva, per reati con arresto obbligatorio o dolosi con arresto facoltativo (artt. 380 e 381 c.p.) •Contro il rifiuto del rilascio della carta di soggiorno e contro la revoca della stessa è ammesso ricorso al TAR. Permesso speciale di soggiorno per motivi di protezione sociale •accertate situazioni di violenza o di grave sfruttamento nei confronti di straniero •concreti pericoli per la sua incolumità, per tentativi di sottrarsi ai condizionamenti di un'associazione criminale •il Questore rilascia speciale permesso di soggiorno per sottrarre lo straniero a violenza e condizionamenti di organizzazione criminale e farlo partecipare a programma di assistenza e integrazione sociale. Durata ed effetti •sei mesi e può essere rinnovato per un anno, o per il maggior periodo occorrente per motivi di giustizia •revocabile se cessano presupposti del rilascio •consente accesso ai servizi assistenziali e allo studio, nonché iscrizione a liste di collocamento e svolgimento di lavoro subordinato Ingresso e soggiorno per cure mediche •Ha durata pari a quella presunta del trattamento (rinnovabile). •Si richiede :

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•1) specifico visto di ingresso e relativo permesso di soggiorno •2) dichiarazione della struttura sanitaria italiana •3) deposito di una somma a titolo cauzionale •Può anche avere luogo, fuori da queste condizioni, nell'ambito di programmi umanitari