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DIRITTO PROCESSUALE PENALE
A.A. 2017/2018
PROF. ANTONINO PULVIRENTI
LE DISPOSIZIONI IN TEMA DI
IMPUGNAZIONE MODIFICATE DAL
D.LGS. 6 FEBBRAIO 2018 N. 11*
*LE MODIFICHE SONO EVIDENZIATE IN GIALLO.
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ARTICOLO 568 CPP
REGOLE GENERALI.
1. La legge stabilisce i casi nei quali i provvedimenti del giudice sono
soggetti a impugnazione e determina il mezzo con cui possono essere
impugnati.
2. Sono sempre soggetti a ricorso per cassazione, quando non sono
altrimenti impugnabili, i provvedimenti con i quali il giudice decide sulla
libertà personale e le sentenze, salvo quelle sulla competenza che possono
dare luogo a un conflitto di giurisdizione o di competenza a norma
dell'articolo 28.
3. Il diritto di impugnazione spetta soltanto a colui al quale la legge
espressamente lo conferisce. Se la legge non distingue tra le diverse parti,
tale diritto spetta a ciascuna di esse.
4. Per proporre impugnazione è necessario avervi interesse.
4-bis. Il pubblico ministero propone impugnazione diretta a conseguire
effetti favorevoli all'imputato solo con ricorso per cassazione 1. 5. L'impugnazione è ammissibile indipendentemente dalla qualificazione a
essa data dalla parte che l'ha proposta. Se l'impugnazione è proposta a un
giudice incompetente, questi trasmette gli atti al giudice competente. [1] Comma inserito dall'articolo 1, comma 1, d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11.
ARTICOLO 570 CPP
IMPUGNAZIONE DEL PUBBLICO MINISTERO.
1. Il procuratore della Repubblica presso il tribunale e il procuratore
generale presso la corte di appello possono proporre impugnazione, nei casi
stabiliti dalla legge, quali che siano state le conclusioni del rappresentante
del pubblico ministero. Salvo quanto previsto dall'articolo 593-bis,
comma 2, il procuratore generale può proporre impugnazione nonostante
l'impugnazione o l'acquiescenza del pubblico ministero presso il giudice che
ha emesso il provvedimento 1.
2. L'impugnazione può essere proposta anche dal rappresentante del
pubblico ministero che ha presentato le conclusioni.
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3. Il rappresentante del pubblico ministero che ha presentato le conclusioni
e che ne fa richiesta nell'atto di appello può partecipare al successivo grado
di giudizio quale sostituto del procuratore generale presso la corte di appello.
La partecipazione è disposta dal procuratore generale presso la corte di
appello qualora lo ritenga opportuno. Gli avvisi spettano in ogni caso al
procuratore generale 2 . [1] Comma modificato dall'art. 200, d.lgs. 19 febbraio 1998, n. 51, con effetto dalla data indicata sub art. 6. Successivamente
comma modificato dall'articolo 1, comma 2, d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11, che ha sostituito le parole «Salvo quanto previsto
dall'articolo 593-bis, comma 2, il procuratore generale» alle parole «Il procuratore generale».
[2] Per il procedimento davanti al giudice di pace, v. art. 36 d.lgs. 28 agosto 2000, n. 274
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ARTICOLO 593 CPP
1. «Salvo quanto previsto dagli articoli 443, comma 3, 448, comma 2, 579
e 680, il pubblico ministero e l'imputato possono appellare contro le
sentenze di condanna. «l. Salvo quanto previsto dagli articoli 443, comma 3, 448, comma 2, 579
e 680, l'imputato può appellare contro le sentenze di condanna mentre il
pubblico ministero può appellare contro le medesime sentenze solo
quando modificano il titolo del reato o escludono la sussistenza di una
circostanza aggravante ad effetto speciale o stabiliscono una pena di
specie diversa da quella ordinaria del reato.
2. «L'imputato e il pubblico ministero possono appellare contro le
sentenze di proscioglimento [529-531] nelle ipotesi di cui all'articolo 603, comma 2, se la nuova prova è decisiva. Qualora il giudice, in via
preliminare, non disponga la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale
dichiara con ordinanza l'inammissibilità dell'appello. Entro quarantacinque giorni dalla notifica del provvedimento le parti possono
proporre ricorso per cassazione anche contro la sentenza di primo
grado». 2. Il pubblico ministero puo' appellare contro le sentenze di
proscioglimento. L'imputato puo' appellare contro le sentenze di
proscioglimento emesse al termine del dibattimento, salvo che si tratti di
sentenze di assoluzione perche' il fatto non sussiste o perche'
l'imputato non lo ha commesso 3.
3. Sono in ogni caso inappellabili le sentenze di condanna per le quali è stata applicata la sola pena dell'ammenda e le sentenze di
proscioglimento relative a contravvenzioni punite con la sola pena
dell'ammenda o con pena alternativa 4.
[1] Articolo così sostituito dall'art. 1 l. 20 febbraio 2006, n. 46. Successivamente la Corte cost., con
sentenza 6 febbraio 2007, n. 26, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 l. n. 46, cit., «nella
parte in cui, sostituendo l'art. 593 del codice di procedura penale, esclude che il pubblico ministero possa
appellare contro le sentenze di proscioglimento, fatta eccezione per le ipotesi previste dall'art. 603, comma
2, del medesimo codice, se la nuova prova è decisiva». Il testo dell'articolo, come modificato dapprima
dall'art. 18 l. 24 novembre 1999, n. 468 e successivamente dall'art. 13 l. 26 marzo 2001, n. 128, era il
seguente: «1. Salvo quanto previsto dagli articoli 443, 448 comma 2, 469, il pubblico ministero e l'imputato
possono appellare contro le sentenze di condanna o di proscioglimento. - 2. L'imputato non può appellare
contro la sentenza di proscioglimento perché il fatto non sussiste o per non aver commesso il fatto. - 3.
Sono inappellabili le sentenze di condanna per le quali è stata applicata la sola pena dell'ammenda e le
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sentenze di proscioglimento o di non luogo a procedere relative a contravvenzioni punite con la sola pena
dell'ammenda o con pena alternativa».
Per la disciplina transitoria v. l'art. 10 l. n. 46, cit., che così dispone: «1. La presente legge si applica ai
procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della medesima. - 2. L'appello proposto contro una
sentenza di proscioglimento dall'imputato o dal pubblico ministero prima della data di entrata in vigore
della presente legge viene dichiarato inammissibile con ordinanza non impugnabile. - 3. Entro
quarantacinque giorni dalla notifica del provvedimento di inammissibilità di cui al comma 2 può essere
proposto ricorso per cassazione contro le sentenze di primo grado. - 4. La disposizione di cui al comma 2
si applica anche nel caso in cui sia annullata, su punti diversi dalla pena o dalla misura di sicurezza, una
sentenza di condanna di una corte di assise di appello o di una corte di appello che abbia riformato una
sentenza di assoluzione. - 5. Nei limiti delle modificazioni apportate dall'articolo 8 della presente legge
possono essere presentati i motivi di cui all'articolo 585, comma 4, del codice di procedura penale entro
trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge». La medesima sentenza n. 26 del 2007
della Corte cost., ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del citato art. 10, comma 2, l. n. 46, cit. «nella
parte in cui prevede che l'appello proposto contro una sentenza di proscioglimento dal pubblico ministero
prima della data di entrata in vigore della medesima legge è dichiarato inammissibile».
Successivamente Corte cost., con sentenza 20 luglio 2007, n. 320, ha dichiarato l'illegittimità
costituzionale del medesimo art. 10 comma 2 l. n. 46, cit., «nella parte in cui prevede che l'appello proposto
dal pubblico ministero, prima dell'entrata in vigore della medesima legge, contro una sentenza di
proscioglimento emessa a seguito di giudizio abbreviato, è dichiarato inammissibile» », ed infine con la
citata Corte cost. n. 85 del 2008, « nella parte in cui prevede che l'appello proposto prima dell'entrata in
vigore della medesima legge dall'imputato, a norma dell'art. 593 del codice di procedura penale, contro
una sentenza di proscioglimento, relativa a reato diverso dalle contravvenzioni punite con la sola ammenda
o con pena alternativa, sia dichiarato inammissibile ».
[2] Comma sostituito dall'articolo 2, comma 1, lett. a), d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11. Il testo precedente
era il seguente: «Salvo quanto previsto dagli articoli 443, comma 3, 448, comma 2, 579 e 680, il pubblico
ministero e l'imputato possono appellare contro le sentenze di condanna [533 s.]»
[3] Comma sostituito dall'articolo 2, comma 1, lett. a), d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11. Il testo precedente
era il seguente: «L'imputato e il pubblico ministero possono appellare contro le sentenze di
proscioglimento [529-531] nelle ipotesi di cui all'articolo 603, comma 2, se la nuova prova è decisiva.
Qualora il giudice, in via preliminare, non disponga la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale
dichiara con ordinanza l'inammissibilità dell'appello. Entro quarantacinque giorni dalla notifica del
provvedimento le parti possono proporre ricorso per cassazione anche contro la sentenza di primo grado».
[4] Comma modificato dall'articolo 2, comma 1, lett. b), d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11 che ha inserito le
parole «in ogni caso» dopo la parola: «Sono» ed ha aggiunto le parole «e le sentenze di proscioglimento
relative a contravvenzioni punite con la sola pena dell'ammenda o con pena alternativa» dopo le parole:
«la sola pena dell'ammenda».
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DISPOSIZIONI COLLEGATE
ARTICOLO N.428
IMPUGNAZIONE DELLA SENTENZA DI NON LUOGO A PROCEDERE 1.
1. Contro la sentenza di non luogo a procedere possono proporre appello 2:
a) il procuratore della Repubblica e il procuratore generale nei casi di cui all'articolo
593-bis, comma 2 (3);
b) l'imputato, salvo che con la sentenza sia stato dichiarato che il fatto non sussiste o
che l'imputato non lo ha commesso.
2. La persona offesa può proporre appello nei soli casi di nullità previsti dall'articolo
419, comma 7. [La persona offesa costituita parte civile può proporre ricorso per
cassazione ai sensi dell'articolo 606] (4) (5).
3. Sull’impugnazione la corte di appello decide in camera di consiglio con le forme
previste dall’articolo 127. In caso di appello del pubblico ministero, la corte, se non
conferma la sentenza, pronuncia decreto che dispone il giudizio, formando il fascicolo
per il dibattimento secondo le disposizioni degli articoli 429 e 431, o sentenza di non
luogo a procedere con formula meno favorevole all’imputato. In caso di appello
dell’imputato, la corte, se non conferma la sentenza, pronuncia sentenza di non luogo
a procedere con formula più favorevole all’imputato 6.
3-bis. Contro la sentenza di non luogo a procedere pronunciata in grado di appello
possono ricorrere per cassazione l’imputato e il procuratore generale solo per i motivi
di cui alle lettere a), b) e c) del comma 1 dell’articolo 606 (7).
3-ter. Sull’impugnazione la corte di cassazione decide in camera di consiglio con le
forme previste dall’articolo 611 (8).
3-quater. Sono inappellabili le sentenze di non luogo a procedere relative a
contravvenzioni punite con la sola pena dell'ammenda o con pena alternativa 9.
[1] Articolo così sostituito dall'art. 4 l. 20 febbraio 2006, n. 46. Il testo dell'articolo era il seguente: «1. Salvo
quanto previsto dall'articolo 593, comma 3, contro la sentenza di non luogo a procedere possono proporre
appello: a) il procuratore della Repubblica e il procuratore generale; b) l'imputato, salvo che con la sentenza
sia stato dichiarato che il fatto non sussiste o che l'imputato non lo ha commesso. - 2. Sull'impugnazione
decide la corte di appello in camera di consiglio con le forme previste dall'articolo 127. - 3. La persona offesa
dal reato può ricorrere per cassazione nei casi di nullità previsti dall'articolo 419, comma 7. - 4. Il procuratore
della Repubblica, il procuratore generale e l'imputato possono proporre ricorso immediato per cassazione a
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norma dell'articolo 569. - 5. Se la sentenza è inappellabile, il procuratore generale, il procuratore della
Repubblica e l'imputato possono ricorrere per cassazione. - 6. In caso di appello del procuratore della
Repubblica o del procuratore generale, la corte di appello, se non conferma la sentenza, pronuncia decreto
che dispone il giudizio ovvero sentenza di non luogo a procedere con formula meno favorevole all'imputato.
- 7. In caso di appello dell'imputato, la corte di appello, se non conferma la sentenza, pronuncia sentenza di
non luogo a procedere con formula più favorevole all'imputato. - 8. Contro la sentenza di non luogo a
procedere pronunciata in grado di appello possono ricorrere per cassazione l'imputato e il procuratore
generale. - 9. In ogni caso la corte di cassazione decide in camera di consiglio con le forme previste
dall'articolo 611».
[2] La parola «appello» è stata sostituita alle parole « ricorso per cassazione» dall’art. 1, comma 38, l. 23
giugno 2017, n. 103. Ai sensi dell’art.1, comma 95, l. n. 103, cit., la stessa legge entra in vigore il trentesimo
giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (G.U. n. 154 del 4 luglio 2017).
[3] Lettera modificata dall'articolo 3, comma 2, d.lgs. 6 febbraio 2018, n.11, che ha aggiunto, le parole «nei
casi di cui all'articolo 593-bis, comma 2.» dopo le parole: «e il procuratore generale».
[4] La parola «appello» è stata sostituita alle parole « ricorso per cassazione» dall’art. 1, comma 38, l. 23
giugno 2017, n. 103. Ai sensi dell’art. 1, comma 95, l. n. 103, cit., la stessa legge entra in vigore il
trentesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (G.U. n. 154 del 4
luglio 2017).
[5] Il secondo periodo del presente comma è stato soppresso dall’art. 1, comma 39, l. 23 giugno 2017, n.
103. Ai sensi dell’art. 1, comma 95, l. n. 103, cit., la stessa legge entra in vigore il trentesimo giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale (G.U. n. 154 del 4 luglio 2017). Il testo
del periodo era il seguente: « La persona offesa costituita parte civile può proporre ricorso per cassazione
ai sensi dell’articolo 606».
[6] L’originario comma 3 è stato sostituito dai commi 3, 3-bis e 3-ter dall’art. 1, comma 40, l. 23 giugno
2017, n. 103. Ai sensi dell’art. 1, comma 95, l. n. 103, cit., la stessa legge entra in vigore il trentesimo
giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (G.U. n. 154 del 4 luglio 2017).
Il testo del comma era il seguente: «3. Sull’impugnazione decide la Corte di cassazione in camera di
consiglio con le forme previste dall’articolo 127».
[7] Comma aggiunto per effetto della sostituzione dall’art. 1, comma 40, l. 23 giugno 2017, n. 103. Ai sensi
dell’art. 1, comma 95, l. n. 103, cit., la stessa legge entra in vigore il trentesimo giorno successivo a quello
della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (G.U. n. 154 del 4 luglio 2017).
[8] Comma aggiunto per effetto della sostituzione dall’art. 1, comma 40, l. 23 giugno 2017, n. 103. Ai sensi
dell’art. 1, comma 95, l. n. 103, cit., la stessa legge entra in vigore il trentesimo giorno successivo a quello
della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (G.U. n. 154 del 4 luglio 2017).
[9] Comma aggiunto dall'articolo 2, comma 2, d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11
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ARTICOLO 593 bis CPP
APPELLO DEL PUBBLICO MINISTERO 1
1. Nei casi consentiti, contro le sentenze del giudice per le
indagini preliminari, della corte d'assise e del tribunale può
appellare il procuratore della Repubblica presso il tribunale.
2. Il procuratore generale presso la corte d'appello può appellare
soltanto nei casi di avocazione o qualora il procuratore della
Repubblica abbia prestato acquiescenza al provvedimento. [1] Articolo inserito dall'articolo 3, comma 1, d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11.
DISPOSIZIONI COLLEGATE
ARTICOLO N.428
IMPUGNAZIONE DELLA SENTENZA DI NON LUOGO A PROCEDERE1.
1. Contro la sentenza di non luogo a procedere possono proporre appello 2:
a) il procuratore della Repubblica e il procuratore generale nei casi di cui
all'articolo 593-bis, comma 23;
b) l'imputato, salvo che con la sentenza sia stato dichiarato che il fatto non
sussiste o che l'imputato non lo ha commesso.
2. La persona offesa può proporre appello nei soli casi di nullità previsti
dall'articolo 419, comma 7. [La persona offesa costituita parte civile può
proporre ricorso per cassazione ai sensi dell'articolo 606] (4) (5).
3. Sull’impugnazione la corte di appello decide in camera di consiglio con le
forme previste dall’articolo 127. In caso di appello del pubblico ministero, la
corte, se non conferma la sentenza, pronuncia decreto che dispone il giudizio,
formando il fascicolo per il dibattimento secondo le disposizioni degli articoli
429 e 431, o sentenza di non luogo a procedere con formula meno favorevole
all’imputato. In caso di appello dell’imputato, la corte, se non conferma la
sentenza, pronuncia sentenza di non luogo a procedere con formula più
favorevole all’imputato6.
3-bis. Contro la sentenza di non luogo a procedere pronunciata in grado di
appello possono ricorrere per cassazione l’imputato e il procuratore generale
solo per i motivi di cui alle lettere a), b) e c) del comma 1 dell’articolo 606 (7).
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3-ter. Sull’impugnazione la corte di cassazione decide in camera di consiglio
con le forme previste dall’articolo 611 (8).
3-quater. Sono inappellabili le sentenze di non luogo a procedere relative a
contravvenzioni punite con la sola pena dell'ammenda o con pena
alternativa 9.
ARTICOLO 166 bis Disp. att. cpp.
POTERI DEL PROCURATORE GENERALE IN MATERIA DI IMPUGNAZIONE
DELLE SENTENZE DI PRIMO GRADO 1
1. Al fine di acquisire tempestiva notizia in ordine alle determinazioni
relative all'impugnazione delle sentenze di primo grado, il procuratore
generale presso la corte d'appello promuove intese o altre forme di
coordinamento con i procuratori della Repubblica del distretto.
[1] Articolo inserito dall'art. 8, comma 1, d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11.
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ARTICOLO 595 CPP
APPELLO INCIDENTALE.
1. La parte che non ha proposto impugnazione può proporre appello incidentale entro quindici giorni da quello in cui ha ricevuto la
comunicazione o la notificazione previste dall'articolo 584». 1. L'imputato che non ha proposto impugnazione può proporre appello
incidentale entro quindici giorni da quello in cui ha ricevuto la
notificazione prevista dall'articolo 584 (1). 2. L'appello incidentale è proposto, presentato e notificato a norma
degli articoli 581, 582, 583 e 584.
3. «L'appello incidentale del pubblico ministero [166att.] produce gli effetti previsti dall'articolo 597, comma 2; esso tuttavia non ha effetti nei
confronti del coimputato non appellante che non ha partecipato al
giudizio di appello. Si osservano le disposizioni previste dall'articolo 587».
3. Entro quindici giorni dalla notificazione dell'impugnazione
presentata dalle altre parti, l'imputato può presentare al giudice,
mediante deposito in cancelleria, memorie o richieste scritte2.
4. L'appello incidentale perde efficacia in caso di inammissibilità dell'appello principale o di rinuncia allo stesso. [1] L'art. 4, comma 1, lett. a) del d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11 ha sostituito il presente comma, il testo
precedente era il seguente: «La parte che non ha proposto impugnazione può proporre appello incidentale
entro quindici giorni da quello in cui ha ricevuto la comunicazione o la notificazione previste dall'articolo
584».
[2] L'art. 4, comma 1, lett. b) del d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11 ha sostituito il presente comma, il testo
precedente era il seguente: «L'appello incidentale del pubblico ministero [166att.] produce gli effetti
previsti dall'articolo 597, comma 2; esso tuttavia non ha effetti nei confronti del coimputato non appellante
che non ha partecipato al giudizio di appello. Si osservano le disposizioni previste dall'articolo 587».
DISPOSIZIONI COLLEGATE
ARTICOLO 166 DISP. ATT. CPP
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COMUNICAZIONE AL PROCURATORE GENERALE DELL'APPELLO
DELL'IMPUTATO.
[1. Qualora non sia stata proposta impugnazione da parte del
procuratore generale [594 c.p.p.], l'appello dell'imputato è comunicato anche al procuratore generale agli effetti dell'articolo 595 del codice.]1 [1] Articolo abrogato dall'art. 6, comma 1, d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11.
ARTICOLO 606 CPP
CASI DI RICORSO.
1. Il ricorso per cassazione può essere proposto per i seguenti motivi:
a) esercizio da parte del giudice di una potestà riservata dalla legge a organi legislativi o amministrativi ovvero non consentita ai pubblici
poteri;
b) inosservanza o erronea applicazione della legge penale o di altre norme giuridiche, di cui si deve tener conto nell'applicazione della legge penale;
c) inosservanza delle norme processuali stabilite a pena di nullità, di
inutilizzabilità, di inammissibilità o di decadenza; d) mancata assunzione di una prova decisiva, quando la parte ne ha fatto
richiesta anche nel corso dell'istruzione dibattimentale limitatamente ai
casi previsti dall'articolo 495, comma 2 (1); e) mancanza, contraddittorietà o manifesta illogicità della motivazione,
quando il vizio risulta dal testo del provvedimento impugnato ovvero da
altri atti del processo specificamente indicati nei motivi di gravame (2). 2. Il ricorso, oltre che nei casi e con gli effetti determinati da particolari
disposizioni, può essere proposto contro le sentenze pronunciate in grado
di appello o inappellabili.
2-bis. Contro le sentenze di appello pronunciate per reati di
competenza del giudice di pace, il ricorso può essere proposto
soltanto per i motivi di cui al comma 1, lettere a), b) e c) 3.
3. Il ricorso è inammissibile se è proposto per motivi diversi da quelli
consentiti dalla legge o manifestamente infondati ovvero, fuori dei casi
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previsti dagli articoli 569 e 609, comma 2, per violazioni di legge non
dedotte con i motivi di appello. [1] Lettera così sostituita dall'art. 8 1 lett. a) l. 20 febbraio 2006, n. 46. Il testo della lettera era il seguente: «d)
mancata assunzione di una prova decisiva, quando la parte ne ha fatto richiesta a norma dell'articolo 495,
comma 2».
[2] Lettera così sostituita dall'art. 8 1 lett. b) l. n. 46, cit. Il testo della lettera era il seguente: «e) mancanza o
manifesta illogicità della motivazione, quando il vizio risulta dal testo del provvedimento impugnato».
[3] Comma inserito dall'art. 5, comma 1, d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11.
DISPOSIZIONI
COLLEGATE
ARTICOLO 39 bis 274/2000
(Ricorso per cassazione).1
1. Contro le sentenze pronunciate in grado d'appello il ricorso per cassazione puo' essere proposto soltanto per i motivi di cui all'articolo
606, comma 1, lettere a), b) e c), del codice di procedura penale.
[1] Articolo inserito dall'articolo 9, comma 1, del D.Lgs. 6 febbraio 2018, n. 11.
DISPOSIZIONI COLLEGATE
(NON MODIFICATE, MA DA
RICORDARE)
ARTICOLO 36 DPR 274/2000
Impugnazione del pubblico ministero.
1. Il pubblico ministero può proporre appello contro le sentenze di condanna del giudice di pace che applicano una pena diversa da quella
pecuniaria (1) .
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2. Il pubblico ministero può proporre ricorso per cassazione contro le
sentenze del giudice di pace. (1) Comma così modificato dall'articolo 9 della legge 20 febbraio 2006, n. 46.
ARTICOLO N.37 DPR 274/2000
Impugnazione dell'imputato.
1. L'imputato può proporre appello contro le sentenze di condanna del giudice di pace che applicano una pena diversa da quella pecuniaria; può
proporre appello anche contro le sentenze che applicano la pena
pecuniaria se impugna il capo relativo alla condanna, anche generica, al risarcimento del danno.
2. L'imputato può proporre ricorso per cassazione contro le sentenze di
condanna del giudice di pace che applicano la sola pena pecuniaria e contro le sentenze di proscioglimento.
ARTICOLO 38 DPR 274/2000
Impugnazione del ricorrente che ha chiesto la citazione a giudizio
dell'imputato.
1. Il ricorrente che ha chiesto la citazione a giudizio dell'imputato a norma
dell'art. 21 può proporre impugnazione, anche agli effetti penali, contro
la sentenza di proscioglimento del giudice di pace negli stessi casi in cui è ammessa l'impugnazione da parte del pubblico ministero.
2. Con il provvedimento che rigetta o dichiara inammissibile
l'impugnazione, il ricorrente è condannato alla rifusione delle spese processuali sostenute dall'imputato e dal responsabile civile. Se vi è colpa
grave, il ricorrente può essere condannato al risarcimento dei danni
causati all'imputato e al responsabile civile.
ARTICOLO 39 DPR 274/2000
Giudizio di appello.
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1. Competente per il giudizio di appello è il tribunale del circondario in
cui ha sede il giudice di pace che ha pronunciato la sentenza impugnata. Il tribunale giudica in composizione monocratica.
2. Oltre che nei casi previsti dall'art. 604 del codice di procedura penale,
il giudice d'appello dispone l'annullamento della sentenza impugnata, disponendo la trasmissione degli atti al giudice di pace, anche quando
l'imputato, contumace in primo grado, prova di non essere potuto comparire per caso fortuito o per forza maggiore o per non avere avuto
conoscenza del provvedimento di citazione a giudizio, sempre che in tal
caso il fatto non sia dovuto a sua colpa, ovvero, quando l'atto di citazione per il giudizio di primo grado è stato notificato mediante consegna al
difensore nei casi previsti dagli articoli 159, 161, comma 4, e 169 del
codice di procedura penale, non si sia sottratto volontariamente alla conoscenza degli atti del procedimento.
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(ALTRE) MODIFICHE ALLE DISP.
ATT. CPP.
ARTICOLO N.165 bis
ADEMPIMENTI CONNESSI ALLA TRASMISSIONE DEGLI ATTI AL
GIUDICE DELL'IMPUGNAZIONE1
1. Gli atti da trasmettere al giudice dell'impugnazione devono contenere,
in distinti allegati formati subito dopo la presentazione dell'atto di
impugnazione, a cura del giudice o del presidente del collegio che ha emesso il provvedimento impugnato, i seguenti dati:
a) i nominativi dei difensori, di fiducia o d'ufficio, con indicazione della
data di nomina; b) le dichiarazioni o elezioni o determinazioni di domicilio, con
indicazione delle relative date;
c) i termini di prescrizione riferiti a ciascun reato, con indicazione degli atti interruttivi e delle specifiche cause di sospensione del relativo corso,
ovvero eventuali dichiarazioni di rinuncia alla prescrizione;
d) i termini di scadenza delle misure cautelari in atto, con indicazione della data di inizio e di eventuali periodi di sospensione o proroga.
2. Nel caso di ricorso per cassazione, a cura della cancelleria del giudice
che ha emesso il provvedimento impugnato, e' inserita in separato fascicolo allegato al ricorso, qualora non già contenuta negli atti
trasmessi, copia degli atti specificamente indicati da chi ha proposto
l'impugnazione ai sensi dell'articolo 606, comma 1, lettera e), del codice; della loro mancanza e' fatta attestazione.
[1] Articolo inserito dall'art. 7, comma 1, d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11.