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N. 1905 DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell’istruzione, dell’universita ` e della ricerca (GELMINI) di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze (TREMONTI) con il Ministro per i rapporti con le regioni (FITTO) con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione (BRUNETTA) e con il Ministro della gioventu ` (MELONI) COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 25 NOVEMBRE 2009 Norme in materia di organizzazione delle Universita `, di personale accademico e reclutamento, nonche ´ delega al Governo per incentivare la qualita ` e l’efficienza del sistema universitario Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA TIPOGRAFIA DEL SENATO (900)

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N. 1905

DISEGNO DI LEGGE

presentato dal Ministro dell’istruzione, dell’universita e della ricerca (GELMINI)

di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze (TREMONTI)

con il Ministro per i rapporti con le regioni (FITTO)

con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione (BRUNETTA)

e con il Ministro della gioventu (MELONI)

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 25 NOVEMBRE 2009

Norme in materia di organizzazione delle Universita, di personale

accademico e reclutamento, nonche delega al Governo per incentivare

la qualita e l’efficienza del sistema universitario

Senato della Repubblica X V I L E G I S L A T U R A

TIPOGRAFIA DEL SENATO (900)

Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 2 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

I N D I C E

Relazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 3

Analisi tecnico-normativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 14

Analisi dell’impatto della regolamentazione (AIR) . . . . . . . . . » 20

Relazione tecnica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 25

Allegato 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 30

Allegato 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 31

Disegno di legge . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 32

Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 3 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

Onorevoli Senatori. – Il disegno di legge,

che si inserisce nel piu vasto progetto di re-

visione dell’assetto delle pubbliche ammini-

strazioni secondo princıpi di efficacia e di ef-

ficienza, intende ridisegnare i tratti fonda-

mentali del sistema universitario, con l’obiet-

tivo di adeguarlo alle nuove istanze che pro-

vengono da una societa in costante sviluppo,anche in relazione all’ampliamento dello

spazio culturale e scientifico di riferimento;

inoltre, intende apportare i correttivi neces-

sari ad eliminare quelle criticita e quelle ano-

malie che, sedimentandosi nel tempo, hanno

di fatto impedito una sana e rapida crescita

del sistema secondo princıpi di merito, pur

in presenza di indubbi punti di eccellenza.

Un primo e importante passo in questa di-

rezione e stato compiuto con il decreto-legge

10 novembre 2008, n. 180, convertito, con

modificazioni, dalla legge 9 gennaio 2009,

n. 1, che e intervenuto sulle questioni piu ur-

genti prevedendo, fra l’altro, un sistema piu

trasparente per la formazione delle commis-

sioni giudicatrici nelle valutazioni compara-

tive per il reclutamento dei professori e ricer-catori universitari; il divieto di procedere a

nuove assunzioni per le universita «non vir-

tuose» che avessero superato la percentuale

consentita per le spese di personale in rap-

porto al finanziamento ordinario; l’attribu-

zione su base valutativa di almeno il 7 per

cento delle risorse del Fondo di finanzia-

mento ordinario per le universita (FFO); l’in-

cremento dei finanziamenti da destinare alle

residenze e alle borse di studio per gli stu-

denti universitari.

Il presente disegno di legge, che si colloca

sulla scia del predetto provvedimento e da

attuazione alle «linee guida del Governo

per l’universita» definite nel novembre

2008, intende ridisegnare in maniera orga-

nica il sistema universitario, almeno nei trattifondamentali.

Il Titolo I del provvedimento che si pro-pone e dedicato all’organizzazione del si-stema universitario.

In particolare, l’articolo 1 fissa i princıpigenerali dell’autonomia delle universita enfa-tizzando il legame imprescindibile fra auto-nomia e responsabilita. In linea con il princi-pio gia posto dalla legge 4 novembre 2005,n. 230, viene affidato alle universita, ricono-sciute quale sede di libera formazione e stru-mento per la circolazione della conoscenza,il compito di coniugare in modo organico ri-cerca e didattica e di operare per il progressoculturale, civile ed economico del Paese. Siprevede che le universita operino ispirandosia princıpi di autonomia e di responsabilita,anche sperimentando modelli organizzativie funzionali sulla base di specifici accordidi programma con il Ministero dell’istru-zione, dell’universita e della ricerca (MIUR).

Sono quindi posti i princıpi per garantire ildiritto allo studio universitario sul territorionazionale e, al fine di rimuovere gli ostacoliall’istruzione universitaria degli studenti ca-paci e meritevoli, anche se privi di mezzi,viene affidato al MIUR il compito di pro-grammare e monitorare specifici interventiper la concreta realizzazione del diritto allostudio e la valorizzazione del merito.

Inoltre, viene definito il quadro di riferi-mento per l’attuazione dell’autonomia uni-versitaria affidando al MIUR non solo ilcompito di fissare obiettivi e indirizzi strate-gici per il sistema e le sue componenti, maanche quello di verificare e valutare i risul-tati secondo criteri di qualita, trasparenza epromozione del merito, ricollegando i duemomenti, dell’indirizzo e della valutazionedei risultati, alla distribuzione delle risorse

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pubbliche. Cio affinche l’intervento dell’Am-ministrazione centrale funga concretamenteda stimolo per una sana e proficua crescitadell’intero sistema.

L’articolo 2 interviene sugli organi e l’ar-ticolazione interna delle universita statali,nell’ottica del bilanciamento dei poteri, diuna piu precisa definizione delle responsabi-lita e della valutazione dei risultati ed effica-cia gestionale.

In proposito, si ricorda che la giurispru-denza della Corte costituzionale, fin daglianni Ottanta, considera che il diritto di darsiordinamenti autonomi e riconosciuto alle«istituzioni di alta cultura, universita ed ac-cademie» dall’articolo 33, ultimo comma,della Costituzione non in modo pieno ed as-soluto, ma «nei limiti stabiliti dalle leggidello Stato». In particolare, secondo la sen-tenza n. 1017 del 9 novembre 1988 (che asua volta riprende il precedente della sen-tenza n. 145 del 14 maggio 1985), l’autono-mia universitaria e «un’autonomia che [...] loStato puo accordare in termini piu o menolarghi, sulla base di un suo apprezzamentodiscrezionale», sempreche quest’ultimo«non sia irrazionale».

Proprio nel rispetto del limite della ragio-nevolezza, il disegno di legge in esame detta,anzitutto, i princıpi e i criteri direttivi cui unapposito organo costituente delle universita,presieduto dal rettore e composto da 15 com-ponenti designati pariteticamente dal senatoaccademico e dal consiglio di amministra-zione, inclusa una rappresentanza degli stu-denti, dovra attenersi per adeguare gli statutidegli atenei. E altresı prevista l’adozione daparte degli atenei di un codice etico che in-dividui, tra l’altro, i casi di conflitto d’inte-resse, nonche le misure volte ad eliminarli.

Si ridefinisce, inoltre, il ruolo del rettore,organo propulsore delle attivita scientifichee didattiche e dello sviluppo strategico del-l’ateneo nel suo complesso, in modo taleche possa assumere la piena responsabilitadel perseguimento di tutte le finalita istitu-

zionali dello stesso, secondo criteri di qualitae nel rispetto dei princıpi di efficacia, effi-cienza e meritocrazia, limitando peraltro lasua durata in carica a non piu di due mandatie comunque a un massimo di otto anni (o seiper mandato unico non rinnovabile); sono di-stinte in maniera piu netta le funzioni del se-nato accademico e del consiglio di ammini-strazione, riservando al primo il compito diformulare proposte e pareri in materia didat-tica e di ricerca, svolgere funzioni di coordi-namento e di raccordo con le varie strutturedell’ateneo, e, infine, la competenza ad ap-provare i regolamenti, ad eccezione del rego-lamento di amministrazione e contabilita lacui competenza e invece attribuita al consi-glio di amministrazione.

Il consiglio di amministrazione ha inoltreil compito di approvare la programmazionefinanziaria e del personale e, in generale, divigilare sulla sostenibilita finanziaria delleattivita, nonche di deliberare l’attivazione ola soppressione di corsi e sedi.

Nel senato accademico e assicurata la pre-senza di docenti di ruolo dell’universita, peralmeno due terzi, e di una rappresentanza de-gli studenti, mentre e posto un tetto massimodi 35 unita per il numero dei componenti.

Per quanto concerne la composizione delconsiglio di amministrazione, viene postoun numero massimo di componenti (undici),un limite alla durata in carica dell’organo(massimo di quattro anni) e la non rinnovabi-lita del mandato di consigliere per piu di unavolta. Sono quindi adottate misure di traspa-renza e indipendenza dell’organo quali lanon appartenenza di gran parte (almeno il40 per cento) dei consiglieri ai ruoli dell’ate-neo.

Per entrambi i predetti organi e inoltreprevista l’incompatibilita con altre caricheaccademiche (eccettuato il rettore, limitata-mente al senato accademico), con la parteci-pazione ad altri organi dell’universita, salvoche al consiglio di dipartimento, nonche diricoprire determinate cariche presso altreuniversita o di natura politica.

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Per quanto concerne gli organi di gestione,sono dettati princıpi in ordine alla nomina efunzioni del direttore generale (che sostitui-sce l’attuale direttore amministrativo), alquale e attribuita la complessiva gestione eorganizzazione dei servizi, delle risorse stru-mentali e del personale tecnico-amministra-tivo dell’ateneo, rinviando ad un decreto mi-nisteriale la definizione dei parametri per ladeterminazione del trattamento economico.

Sono quindi dettati princıpi sulla composi-zione del collegio dei revisori dei conti, bi-lanciando il ruolo del Ministero dell’econo-mia e delle finanze e dell’istruzione, dell’u-niversita e della ricerca nella designazionedei membri, garantendo una rappresentanzadi quest’ultimo e sancendo il divieto di con-ferimento dell’incarico a personale dipen-dente dell’ateneo.

In merito all’organo preposto alla valuta-zione interna dell’ateneo (il nucleo di valuta-zione), oltre a richiamare la composizione aisensi della legge 19 ottobre 1999, n. 370,sono introdotti princıpi volti ad assicuramel’imparzialita ed efficienza: si prevede, in-fatti, che i componenti siano in prevalenzaesterni all’ateneo stesso e che il numero siaintegrato da una rappresentanza degli stu-denti per gli aspetti istruttori relativi alla va-lutazione della didattica. Vengono, altresı, ri-chiamate le recenti disposizioni sulla produt-tivita del lavoro pubblico (articolo 4 dellalegge 4 marzo 2009, n. 15).

Al fine di eliminare duplicati di organi edi snellire i processi decisionali, nonche inte-grare maggiormente la gestione della didat-tica e della ricerca, si prevede una riorganiz-zazione dell’articolazione interna degli ateneied in particolare:

– l’attribuzione al dipartimento sia dellefunzioni relative alla ricerca scientifica siaquelle didattiche e formative, attualmentesvolte dalla facolta;

– la riorganizzazione dei dipartimentiarticolata secondo le dimensioni dell’ateneo,con indicazione di una soglia minima di pro-

fessori e ricercatori loro afferenti, determi-nata nel numero di 35 ovvero 45 nelle uni-versita con organico di professori e ricerca-tori superiore a 1.000 unita, afferenti a set-tori-disciplinari omogenei. Cio al fine di am-pliare le maglie dell’attuale assetto organiz-zativo con il duplice obiettivo di favorire ilcoordinamento fra i settori scientifico-disci-plinari omogenei e di creare una base piuampia per la formazione delle commissionigiudicatrici;

– la possibilita di istituire strutture diraccordo fra i dipartimenti, denominate fa-colta o scuole, con un organo deliberantecomposto dai direttori di dipartimento, inte-grato da una rappresentanza dei coordinatoridei corsi di studio o di area didattica che viafferiscono, dal presidente della scuola didottorato e da una rappresentanza degli stu-denti, il cui presidente, che e figura distintaed incompatibile con il direttore di diparti-mento e coordinatore di corsi di studio, diarea didattica o di dottorato, ha un mandatodi durata triennale rinnovabile per una solavolta. Le predette strutture hanno il compitodi coordinare e razionalizzare le attivita di-dattiche, gestire i servizi comuni, nonche dicoordinare le proposte in materia di perso-nale docente formulate dai dipartimenti.

Sono inoltre previste l’istituzione in cia-scun dipartimento di una commissione pari-tetica docenti-studenti per il monitoraggiodell’offerta formativa e la garanzia di unarappresentanza elettiva degli studenti, con re-lative misure di tutela, nel senato accade-mico, nel consiglio di amministrazione, nelnucleo di valutazione, nelle strutture di coor-dinamento e nel relativo organo deliberante.

Alle universita di piccole dimensioni (conorganico di professori e ricercatori inferiorea 500 unita) e agli istituti di istruzione uni-versitaria ad ordinamento speciale e consen-tita una diversa organizzazione interna, nelrispetto di determinati princıpi.

Viene quindi affermata la correlazione frail rispetto dei princıpi di semplificazione, ef-

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ficienza ed efficacia e l’allocazione delle ri-sorse.

L’articolo 3 incentiva la federazione e fu-sione fra atenei, anche limitatamente ad al-cuni settori, per razionalizzare l’offerta for-mativa e ottimizzare l’utilizzazione dellestrutture e delle risorse. A tale fine, le istitu-zioni interessate redigono un progetto di fe-derazione o fusione, che e sottoposto all’ap-provazione del MIUR, di concerto con il Mi-nistero dell’economia e delle finanze e conle altre amministrazioni competenti, sentital’Agenzia nazionale di valutazione del si-stema universitario e della ricerca (ANVUR).In attuazione dei procedimenti di federazioneo di fusione di atenei ovvero a seguito deiprocessi di revisione e razionalizzazione del-l’offerta formativa e della conseguente disat-tivazione dei corsi di studio, si dispone an-che in merito ad eventuali procedure di mo-bilita dei professori e ricercatori, e del re-stante personale. Si prevede, inoltre, che incaso di esito negativo delle procedure di mo-bilita, il Ministro dell’istruzione, dell’univer-sita e della ricerca possa provvedere al tra-sferimento del personale interessato, dispo-nendo anche incentivi finanziari a caricodel FFO, sentito il Ministero dell’economiae delle finanze.

Il Titolo II reca interventi diretti per la va-lorizzazione del merito e delega il Governoad attuare una riforma radicale del sistemauniversitario secondo obiettivi di qualita edi efficienza.

In particolare, l’articolo 4 istituisce unFondo speciale per il merito finalizzato apromuovere l’eccellenza e il merito dei mi-gliori studenti attraverso la concessione dipremi, buoni studio e prestiti d’onore per ilfinanziamento delle spese universitarie, ivicomprese quelle di mantenimento agli studi,introducendo un meccanismo che intende ga-rantire l’agilita dei finanziamenti attraversouna gestione di tipo privatistico e fornirenel contempo le necessarie garanzie attra-verso la definizione a livello statale dellacornice di regole. Il rispetto delle compe-

tenze regionali in materia di «istruzione» (ar-ticolo 117, terzo comma, della Costituzione)e assicurato, in coerenza con la sentenzan. 308 del 21 ottobre 2004 della Corte costi-tuzionale, dalla previsione dell’intesa dellaConferenza Stato-Regioni sui decreti mini-steriali che disciplineranno i criteri e le mo-dalita di attuazione dell’articolo in questionee sulla convenzione con i competenti Mini-steri che disciplinera la gestione operativadel Fondo da parte della Concessionaria ser-vizi assicurativi pubblici - Consap Spa. Vaperaltro precisato in proposito che l’inter-vento in esame si colloca in una prospettivache va al di la del mero diritto allo studiouniversitario, intendendo premiare coloroche eccellono negli studi, a livello nazionale,a prescindere dalla loro condizione econo-mica; in proposito, si ricorda che la giuri-sprudenza della Corte costituzionale, findalla sentenza n. 303 del 1º ottobre 2003,ha affermato che lo Stato, in applicazionedel principio di sussidiarieta, puo intervenirein materie di competenza regionale al fine direalizzare determinati interessi pubblici, an-che avocando a se alcune funzioni ammini-strative, purche sia rispettato il canone dellaleale collaborazione mediante le opportuneintese con le regioni.

In particolare, il coordinamento operativodella somministrazione delle prove nazionalidi selezione dei candidati e la gestione delpredetto fondo, istituito presso il Ministerodell’economia e delle finanze e alimentatoanche con il concorso del settore privato,vengono affidati alla Consap Spa, la qualeopera secondo modalita stabilite in appositaconvenzione stipulata con i Ministeri compe-tenti. A livello nazionale sono definite le re-gole per l’accesso ai finanziamenti, con par-ticolare riferimento ai criteri di ammissionealle prove nazionali, all’ammontare dei bene-fici economici e alle caratteristiche dei finan-ziamenti, nonche ai requisiti di merito per ilmantenimento degli stessi, e alle modalita disvolgimento delle prove nazionali standard.Sono quindi definiti i compiti della societa

da esercitare secondo modalita stabilite conla predetta convenzione, con particolare rife-rimento alla gestione dell’operativita delfondo, ai contratti di finanziamento, da pre-disporre secondo gli indirizzi ministeriali, almonitoraggio dei finanziamenti.

L’articolo 5 reca una delega in materia diinterventi per la qualita e l’efficienza del si-stema universitario.

In relazione all’obiettivo di valorizzare laqualita e di introdurre meccanismi premialinella distribuzione delle risorse pubbliche,sono indicati quali princıpi e criteri direttivil’introduzione di un sistema di accredita-mento delle sedi e dei corsi di studio e didottorato fondato su specifici indicatori defi-niti dall’ANVUR, l’introduzione di un si-stema di valutazione periodica esterna, daparte dell’ANVUR, dei risultati conseguitidalle universita sia nell’ambito della didat-tica sia della ricerca, ai quali correlare incen-tivi nell’ambito del FFO delle universita,nonche il potenziamento del sistema di auto-valutazione.

Il secondo obiettivo posto riguarda la revi-sione della disciplina concernente la contabi-lita al fine di garantirne la coerenza con laprogrammazione strategica dell’ateneo, ilcontrollo della condizione patrimoniale edell’andamento complessivo della gestionedell’ateneo, prevedendo anche l’ipotesi delcommissariamento in caso di dissesto finan-ziario. Sono quindi dettati i princıpi per l’a-dozione dei relativi provvedimenti concer-nenti l’introduzione della contabilita econo-mico-patrimoniale e analitica e del bilancioconsolidato di ateneo secondo modalita stan-dardizzate; adozione di un piano economico-finanziario triennale per la valutazione dellasostenibilita di tutte le attivita dell’ateneo,nonche di un programma triennale di riequi-librio della consistenza dei ruoli di tutto ilpersonale con relativa sanzione in caso diomissione; determinazione di un limite mas-simo all’incidenza complessiva delle speseper il personale, inclusi gli oneri per la con-trattazione integrativa; introduzione di un co-

sto standard unitario di formazione per stu-dente; disciplina del dissesto finanziario; pre-visione del commissariamento dell’ateneo incaso di difetto nella predisposizione o attua-zione del piano.

Ulteriori obiettivi riguardano la valorizza-zione e qualificazione delle attivita didattichee di ricerca del personale accademico e in-troduzione di un sistema di valutazione ex

post delle politiche di reclutamento degli ate-nei. Sono quindi dettati i princıpi per la di-sciplina relativa all’impegno dei professorie ricercatori universitari nei regimi del tempopieno e del tempo definito, per attivita di ri-cerca, studio e insegnamento e compiti con-nessi, con quantificazione oraria dell’impe-gno complessivo in 1.500 ore annue di cui350 ore per il regime a tempo pieno e 250per il regime a tempo definito da riservareai compiti didattici e di servizio per gli stu-denti; disciplina della verifica dell’impegnoscientifico e didattico prioritariamente attra-verso i titoli prodotti e la relazione periodicasull’attivita svolta: l’eventuale valutazionenegativa comporta quale sanzione l’esclu-sione dei professori e ricercatori dalle com-missioni di abilitazione, di selezione e pro-mozione del personale accademico, di esamedi Stato, nonche dagli organi di valutazionedi progetti di ricerca. Alla predetta relazioneperiodica e peraltro correlata l’attribuzionedello scatto stipendiale. Sono inoltre indicatifra i criteri direttivi l’individuazione dei casidi incompatibilita; l’incentivazione della mo-bilita con garanzia della conservazione deiprogetti di ricerca finanziati da soggetti di-versi dall’universita; la revisione della disci-plina del trattamento economico dei profes-sori e ricercatori gia in servizio, con calcolodegli scatti stipendiali su base triennale anzi-che biennale, fermo restando il complessivotrattamento retributivo; revisione del tratta-mento economico dei ricercatori non confer-mati a tempo indeterminato; rimodulazione,anche su base premiale, della progressioneeconomica e dei relativi importi per i profes-sori e ricercatori assunti secondo le nuove re-

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gole e per coloro che abbiano optato per lanuova modulazione.

Viene infine sancito il principio che quotaparte del FFO sia correlata a meccanismi divalutazione delle politiche di reclutamentofondati sulla produzione scientifica dei pro-fessori successiva all’inquadramento inruolo, sull’attivita esterna dei ricercatori emobilita dei docenti, nonche sul grado di in-ternazionalizzazione del corpo docente. Insostanza, viene introdotta la cultura della va-lutazione dei risultati non solo per quantoconcerne la progressione di carriera indivi-duale ma anche per l’attribuzione delle ri-sorse all’ateneo.

L’ultimo ed importante obiettivo riguardala revisione della normativa in materia di di-ritto allo studio attualmente regolata dallalegge 2 dicembre 1991, n. 390.

Tale revisione si rende necessaria alla lucedella riforma del titolo V della Costituzione,introdotta dalla legge costituzionale 18 otto-bre 2001, n. 3, che ha stabilito una diversaattribuzione delle competenze legislativedello Stato e delle regioni. A seguito dellapredetta riforma costituzionale, spetta alloStato la «determinazione dei livelli essenzialidelle prestazioni concernenti i diritti civili esociali che devono essere garantiti su tuttoil territorio nazionale» (articolo 117, secondocomma, lettera m), della Costituzione): nel-l’ambito dei diritti sociali deve essere anno-verato il diritto allo studio, incluso quellouniversitario. Tale competenza legislativadeve essere letta in combinato disposto conaltre disposizioni costituzionali, quali, anzi-tutto, gli articoli 3, secondo comma, 33 e34, per le quali le predette prestazioni de-vono essere finalizzate a rimuovere gli osta-coli di ordine economico e sociale che limi-tano l’accesso ai (ed il conseguimento dei)piu alti gradi di istruzione superiore agli stu-denti capaci e meritevoli, anche se privi dimezzi.

La competenza legislativa esclusiva delloStato in materia di livelli essenziali delleprestazioni (LEP) concernenti i diritti civili

e sociali e stata esaminata dalla Corte costi-tuzionale fin dalla prima sentenza che essaha pronunciato sull’applicazione della ri-forma del Titolo V, ovvero la n. 282 del26 luglio 2002. In tale decisione la Corteha dato delle indicazioni interpretative nonsolo sulla nozione di livelli essenziali, maanche sulla natura della competenza in pa-rola. In particolare, il giudice delle leggi haprecisato che la determinazione dei LEP con-cernenti i diritti civili e sociali non rappre-senta una «materia» in senso stretto, ma«una competenza del legislatore statale ido-nea ad investire tutte le materie, rispettoalle quali il legislatore stesso deve poterporre le norme necessarie per assicurare atutti, sull’intero territorio nazionale, il godi-mento di prestazioni garantite, come conte-nuto essenziale di tali diritti, senza che la le-gislazione regionale possa limitarle o condi-zionarle» (si parla, in proposito di compe-tenza «trasversale», capace dunque di «en-trare» nelle competenze legislative regionali– anche residuali – al fine di realizzare ilprincipio unitario della Repubblica, di cuiagli articoli 5 e 120, secondo comma, dellaCostituzione, sotto il profilo della garanziadei contenuti costituzionali essenziali dei di-ritti della persona). Cio peraltro non escludel’autonomia delle regioni nell’adozione di li-velli piu alti di protezione nel rispetto deivincoli finanziari.

Peraltro, attesa proprio la natura «trasver-sale» della competenza legislativa in parola,il presente disegno di legge appronta un ade-guato coinvolgimento delle regioni nella de-finizione dei LEP concernenti il diritto allostudio universitario, prevedendo (non ilmero parere, ma) l’intesa della ConferenzaStato-Regioni sullo schema di decreto legi-slativo di riordino della normativa sui livelliessenziali.

Sullo schema di decreto legislativo sa-ranno, altresı, acquisiti i concerti del Mini-stro dell’economia e delle finanze, del Mini-stro per la pubblica amministrazione e l’in-novazione e del Ministro della gioventu.

Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 8 –

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Cio posto, la norma in materia di dirittoallo studio universitario recata dal presentedisegno di legge prevede che il Governoeserciti la delega legislativa sulla base deiseguenti princıpi e criteri direttivi:

a) definire i LEP, anche con riferimentoai requisiti di merito ed economici, tali daassicurare gli strumenti ed i servizi per ilconseguimento del pieno successo formativodi tutti gli studenti dell’istruzione superiore erimuovere gli ostacoli di ordine economico,sociale e personale che limitano l’accessoed il conseguimento dei piu alti gradi diistruzione superiore agli studenti capaci emeritevoli, anche se privi di mezzi;

b) garantire agli studenti la piu ampia li-berta di scelta in relazione alla fruizione deiservizi per il diritto allo studio universitario;

c) definire i criteri per l’attribuzione alleregioni e alle province autonome di Trento edi Bolzano del Fondo di intervento integra-tivo per la concessione dei prestiti d’onoree di borse di studio, di cui all’articolo 16,comma 4, della legge 2 dicembre 1991,n. 390;

d) favorire il raccordo tra le regioni e leprovince autonome di Trento e di Bolzano,le universita e le diverse istituzioni che con-corrono al successo formativo degli studential fine di potenziare la gamma dei servizi edegli interventi posti in essere dalle predetteistituzioni, nell’ambito della propria autono-mia statutaria;

e) prevedere la stipula di specifici ac-cordi con le regioni e le province autonomedi Trento e di Bolzano, per la sperimenta-zione di nuovi modelli nella gestione e nel-l’erogazione degli interventi;

f) disciplinare, da parte del Ministero, irequisiti minimi necessari per l’accredita-mento dei collegi universitari legalmente ri-conosciuti, anche ai fini della concessionedel finanziamento statale.

L’articolo 6 detta disposizioni in materiadi riconoscimento dei crediti, riducendo no-tevolmente (da 60 a 12) il tetto massimo

dei crediti formativi che possono essere rico-nosciuti, ai fini del conseguimento dei titolidi studio universitari. Inoltre, si introduceun ulteriore principio secondo cui il ricono-scimento deve essere effettuato esclusiva-mente sulla base delle competenze dimo-strate dallo studente, escludendo forme di ri-conoscimento collettivo.

Il medesimo articolo prevede peraltro checon apposito regolamento siano definite lemodalita attuative e le eventuali deroghe, an-che con riferimento al limite massimo di cre-diti riconoscibili, in relazione a particolariesigenze degli Istituti di formazione dellapubblica amministrazione, sentiti i Ministricompetenti.

Il Titolo III detta norme in materia di per-sonale accademico e riordino della disciplinaconcernente il reclutamento. La nuova disci-plina del reclutamento intende eliminare lecriticita dell’attuale sistema, recuperando iprincıpi fondamentali posti dalla riforma va-rata nella XIV legislatura (legge n. 230 del2005), peraltro rimasta inapplicata con l’al-ternanza politica della successiva legislatura,e proponendo un modello di reclutamentodei professori articolato su un doppio canale:

– da un lato, viene assicurato l’accessoesterno alla carriera accademica attraversol’abilitazione nazionale e procedure di sele-zione bandite dalle singole universita;

– dall’altro, al fine di valorizzare lamaturita scientifica e didattica anche del per-sonale interno, si consente la chiamata di-retta di professori e ricercatori gia in serviziopurche in possesso dell’abilitazione scienti-fica nazionale.

In particolare, l’articolo 7 dispone la revi-sione dei settori scientifico-disciplinari, po-nendo una soglia minima di professori diprima fascia afferenti a ciascun settore (al-meno 50), in modo tale da assicurare unapiu ampia base elettiva per la formazionedelle commissioni ed incentivare la ricercainterdisciplinare. E fatta salva la possibilitadi determinare raggruppamenti di dimensioni

Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 9 –

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minori in presenza di particolari motivazioniscientifiche.

L’articolo 8 istituisce l’abilitazione scienti-fica nazionale per i professori di prima e se-conda fascia, di durata quadriennale, qualecondizione necessaria per l’accesso alle ri-spettive posizioni.

La definizione delle modalita di espleta-mento delle procedure finalizzate al conse-guimento dell’abilitazione sono rimesse aduno o piu regolamenti da emanare con de-creto del Presidente della Repubblica, se-condo criteri definiti dalla legge.

Per la valutazione dei titoli e delle pubbli-cazioni dei candidati, su cui si basa il rilasciodell’abilitazione a tutte le funzioni di profes-sore, si prevede la formazione di un’unicacommissione nazionale per ciascun settorescientifico-disciplinare, di durata biennale.

Per la formazione della predetta commis-sione, composta di cinque membri, sono san-citi princıpi che intendono coniugare le esi-genze di trasparenza con quelle di rappresen-tativita della comunita scientifica. Si pre-vede, in particolare, il sorteggio di quattrocommissari all’interno di una lista di profes-sori ordinari appartenenti al settore (ovverosettore affine nel caso in cui i candidati affe-renti al settore siano inferiori a venticinque),che abbiano presentato apposita candidaturadando conto pubblicamente dell’attivitascientifica svolta nell’ultimo quinquennio eche non siano stati oggetto di valutazione ne-gativa; il sorteggio di un commissario all’in-terno di una lista di studiosi e di esperti dipari livello appartenente ad universita di unPaese dell’OCSE curata dall’ANVUR.

Sono posti ulteriori princıpi a garanziadella trasparenza delle procedure, quali ilprincipio, derogabile secondo criteri di ragio-nevolezza, che di ciascuna commissione nonfaccia parte piu di un commissario dellastessa universita; la possibilita per i commis-sari di essere parzialmente esentati dalla or-dinaria attivita didattica; il divieto per i com-missari di far parte contemporaneamente dipiu di una commissione di abilitazione o di

commissioni di abilitazione per altro settore(per tre anni dalla conclusione del mandato).

Si prevede inoltre il divieto per coloro chenon conseguono l’abilitazione scientifica na-zionale di partecipare alle procedure indettenel biennio successivo per la medesima fun-zione, nonche per la funzione superiore neltriennio successivo; la definizione di appositemodalita per il riconoscimento dall’abilita-zione scientifica e nazionale, nonche la ga-ranzia di pari opportunita di accesso alle pro-cedure di abilitazione per studiosi, sia italianisia stranieri, operanti all’estero; la valuta-zione dell’abilitazione come titolo preferen-ziale per l’attribuzione dei contratti di inse-gnamento.

Agli oneri di funzionamento delle com-missioni in questione, ivi comprese le risorseumane, provvede l’universita presso cui sisvolgono le relative procedure, con previ-sione di compensazione in sede di riparti-zione del FFO.

L’articolo 9 detta disposizioni per il reclu-tamento e la progressione di carriera del per-sonale accademico.

Viene innanzitutto richiamato il quadro diregole entro cui si colloca il reclutamento,con riferimento al rispetto della programma-zione, delle norme vigenti sulla dotazione or-ganica e della sostenibilita finanziaria laquale, peraltro, deve tenere conto anche deifuturi oneri derivanti dagli scatti stipendialie dagli incrementi annuali, nonche della pro-gressione di carriera.

Si prevede quindi, quale normale proce-dura di reclutamento, che le universita proce-dano alla copertura dei posti di professoreordinario e associato e di ricercatore a tempodeterminato, attivando apposite procedure diselezione pubblica, basate sulla valutazionedelle pubblicazioni e del curriculum e disci-plinate con regolamento in conformita aiprincıpi posti in sede europea (Carta europeadei ricercatori – Codice di condotta per l’as-sunzione dei ricercatori – Raccomandazionedella Commissione n. 251 dell’11 marzo2005).

Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 10 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

Sono quindi definiti i criteri generali per larelativa disciplina da parte delle universitaconcernenti l’adeguata pubblicita ai bandi einformazione sulle funzioni, diritti e doverispettanti; il possesso dell’abilitazione nazio-nale per l’ammissione alle procedure di ac-cesso al ruolo di professore di prima o di se-conda fascia; l’istituzione e la composizionedella commissione preposta ad istruire leprocedure di selezione; le modalita di sele-zione dei candidati attraverso una lezionepubblica e con esclusione di prove scritte oorali; formulazione della proposta di chia-mata, con possibilita per la commissione dinon indicare alcun candidato ai fini dellachiamata. Agli istituti ad ordinamento spe-ciale e alle universita non statali e consentitauna diversa disciplina della composizionedella commissione e di chiamata del profes-sore o ricercatore.

Sono quindi posti alcuni criteri in meritoalle quote di personale allo scopo di indivi-duare il punto di equilibrio fra l’esigenza divalorizzare la componente interna da unlato e quella di garantire un adeguato apportoesterno dall’altro. In particolare, le universitaprocedono alla copertura dei posti di profes-sore di prima e di seconda fascia nel rispettodei seguenti criteri:

a) almeno un quinto dei posti di profes-sore di ruolo di seconda fascia e destinatoalle procedure pubbliche di reclutamento;

b) almeno un terzo dei posti di profes-sore di prima fascia e coperto da professoriche non hanno prestato servizio presso l’uni-versita banditrice nei precedenti tre anni.

Per la fase transitoria, con riferimento aicinque anni successivi all’attivazione, daparte dei singoli atenei, delle procedure diselezione dei ricercatori a tempo determi-nato, le procedure di reclutamento sono av-viate nel rispetto dei seguenti criteri:

a) copertura per una percentuale non su-periore ad un terzo dei posti di professore diruolo di prima e di seconda fascia con le

procedure di selezione riservate al personalein servizio nell’ateneo;

b) almeno un terzo dei posti di profes-sore di prima e di seconda fascia e copertoda professori che non hanno prestato serviziopresso l’universita banditrice nei precedentitre anni.

L’articolo 10 detta disposizioni sugli asse-gni di ricerca. Si prevede, in particolare, chele universita e gli enti di ricerca, nell’ambitodelle proprie disponibilita di bilancio pos-sano conferire assegni per lo svolgimentodi attivita di ricerca a soggetti esterni all’am-ministrazione banditrice in possesso di ade-guato curriculum, con possibilita di richie-dere quale requisito obbligatorio il dottoratodi ricerca o titolo equivalente conseguito al-l’estero ovvero, per i settori interessati, il ti-tolo di specializzazione di area medica corre-dato da adeguata produzione scientifica.

Sono quindi dettate disposizioni sulla du-rata e rinnovabilita degli assegni (ferma re-stando la durata complessiva di quattroanni dei rapporti in questione), sulla incom-patibilita con la partecipazione a corsi uni-versitari mentre la disciplina delle modalitadel conferimento e rimessa ad un regola-mento dell’amministrazione che conferiscel’assegno, da adottare sulla base di determi-nati princıpi. L’importo dell’assegno e deter-minato dall’ateneo in conformita al meccani-smo previsto attualmente dall’articolo 51,comma 6, della legge 27 dicembre 1997,n. 449 (decreto ministeriale). Per valorizzarele eccellenze, si prevede che una quota delfinanziamento ordinario sia destinata al fi-nanziamento di assegni di ricerca da attri-buire mediante apposita procedura, su basenazionale e previa presentazione di specificiprogrammi di ricerca, a giovani studiosi dielevate capacita.

Al fine di evitare un precariato stabile e diconsentire esclusivamente ai meritevoli diproseguire l’attivita di ricerca, viene postoun limite alla durata complessiva dei rapportiinstaurati con i titolari di assegni di ricerca e

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XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

dei contratti di ricercatore a tempo determi-nato, che non puo complessivamente supe-rare i dieci anni.

L’articolo 11 disciplina i contratti per atti-vita di insegnamento prevedendo due tipolo-gie di contratti: – contratti a titolo gratuito ooneroso che le universita (il rettore) possonostipulare, anche sulla base di specifiche con-venzioni con gli enti di ricerca, per avvalersidella collaborazione di esperti di alta qualifi-cazione; ovvero contratti a titolo esclusiva-mente oneroso con soggetti in possesso diadeguati requisiti, escluso il personale tec-nico-amministrativo delle universita, perfare fronte a specifiche esigenze didattiche.Per l’attribuzione dei predetti contratti, cherichiede apposite procedure di valutazionecomparativa, sono riconosciuti come titolipreferenziali il dottorato di ricerca, la specia-lizzazione medica e l’abilitazione nazionale.

L’articolo 12 prevede che le universitapossano stipulare contratti di lavoro subordi-nato a tempo pieno e determinato per svol-gere attivita di ricerca, didattica e di servizioagli studenti, con soggetti scelti medianteprocedure di selezione riservate ai possessoridel titolo di dottore di ricerca o titolo equiva-lente, del diploma di specializzazione me-dica, ovvero della laurea magistrale o equi-valente unitamente ad adeguato curriculumprofessionale. I contratti hanno durata trien-nale e possono essere rinnovati una solavolta.

Il contratto di lavoro sopra descritto, serinnovato, puo costituire il trampolino di lan-cio per il successivo inquadramento per chia-mata diretta nel ruolo dei professori associatidell’universita, in presenza di standard quali-tativi predeterminati dall’ateneo e subordina-tamente al conseguimento dell’abilitazionealle funzioni di professore associato.

Il trattamento economico dei titolari delprimo contratto a ricercatore viene determi-nato nella misura di quello iniziale del ricer-catore confermato, con un incremento del 20per cento, elevabile fino al 30 per cento, incaso di rinnovo del contratto.

Come per gli assegni di ricerca, si prevedeche una quota del finanziamento ordinariodelle universita sia destinata al reclutamentodi ricercatori a tempo determinato da desti-nare a giovani studiosi di elevate capacitain presenza di determinati requisiti e sullabase di specifici programmi di ricerca, lacui selezione e affidata ad apposite commis-sioni composte da eminenti studiosi che siavvalgono, per la valutazione dei titoli edelle pubblicazioni, di esperti revisori di ele-vata qualificazione italiani e stranieri.

L’articolo 13 interviene in materia di col-locamento a riposo dei professori e ricerca-tori universitari subordinando la concessioneda parte dell’universita della possibilita, pre-vista per i dipendenti pubblici, di permanerein servizio per un ulteriore biennio oltre i li-miti di eta per il collocamento a riposo, allasussistenza in bilancio di adeguate risorse fi-nanziarie, nel rispetto della programmazionestrategica triennale dell’ateneo, nonche dellimite di spesa per il personale consentito.La valutazione del fattore economico e parti-colarmente importante nel caso del personaledocente universitario in quanto, stante la ne-cessita di rispettare i limiti di spesa postidalla normativa vigente, la concessione dellaprosecuzione del servizio oltre i limiti di etapotrebbe comportare sanzioni per l’ateneoovvero l’impossibilita di procedere ad altreassunzioni ritenute prioritarie, per ricopriread esempio un insegnamento programmato.

L’articolo 14 intende introdurre una nuovadisciplina degli incarichi ai lettori cosiddetti«di scambio» presso le universita italiane,colmando in tale modo il vuoto normativovenutosi a creare a seguito dell’abrogazionedell’articolo 24 della legge 24 febbraio1967, n. 62, disposta nell’ambito del «cosid-detto decreto taglia-leggi» (articolo 24 deldecreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 6 ago-sto 2008, n. 133).

In effetti la norma abrogata, alla luce del-l’evoluzione del quadro normativo di riferi-mento, risulta superata sotto diversi profili,

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XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

con particolare riferimento all’assimilazionedel lettore di scambio all’assistente universi-tario, che e oggi una figura professionale adesaurimento.

Per quanto concerne il profilo finanziario,a seguito dell’attuazione dell’autonomia fi-nanziaria degli atenei, disposta dall’articolo5 della legge 24 dicembre 1993, n. 537, esuccessive modificazioni, che ha previsto l’i-stituzione di un fondo unico per il finanzia-mento ordinario delle universita, ivi com-prese le spese del personale, trasferendoalle stesse le relative competenze, e venutameno la possibilita di finanziamenti ad hoc

per posti di lettorato; pertanto i relativi oneririmanevano a carico dei bilanci dei singoliatenei.

Permane tuttavia l’esigenza, rappresentatacon forza dagli atenei e da vari Paesi stra-nieri, di procedere alla nomina dei lettori discambio nelle universita italiane, figure im-portanti per tutti i corsi di laurea e di laureamagistrale in lingue e letterature straniere, alfine di mantenere gli impegni assunti con gliaccordi bilaterali che il nostro Paese ha sti-pulato con numerosi Paesi europei ed extra-europei nell’arco di diversi anni.

L’articolo 15 detta, infine, norme transito-rie e finali. In particolare, si chiarisce checon l’entrata in vigore della legge possonoessere avviate esclusivamente le procedureper la copertura dei posti di professore ordi-nario e associato, di ricercatore e di assegni-sta di ricerca previste dalle nuove disposi-

zioni di cui al titolo III, con cio escludendoil protrarsi del precedente sistema di recluta-mento nelle more dell’attuazione della ri-forma.

E inoltre sancita l’equipollenza dell’ido-neita conseguita a seguito delle vigenti pro-cedure di reclutamento (quelle per valuta-zione comparativa di cui alla legge 3 luglio1998, n. 210) all’abilitazione scientifica na-zionale, nonche la facolta per i professorigia in servizio di accedere alle procedure direclutamento a prescindere dal possesso del-l’abilitazione scientifica nazionale.

Viene, inoltre, integrata la disciplina vi-gente sulla chiamata diretta di studiosi impe-gnati all’estero per la copertura di posti diprofessore ordinario e associato e di ricerca-tore (articolo 1, comma 9, della legge 4 no-vembre 2005, n. 230), includendo fra i desti-natari della norma anche gli studiosi impe-gnati all’estero nell’ambito di specifici pro-grammi di ricerca finanziati dal MIUR.

Sono quindi individuate le disposizioniche, per effetto della riforma in esame, do-vranno essere abrogate. Il disegno di legge,al medesimo articolo 15, prevede infine laquantificazione e la copertura degli oneri fi-nanziari derivanti dalla revisione del tratta-mento economico dei ricercatori non confer-mati a tempo indeterminato, nel primo annodi attivita, nonche la formula di invarianzadella spesa pubblica con riferimento alle re-stanti disposizioni, invarianza di cui si da di-mostrazione nella relazione tecnica.

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 14 –

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Analisi tecnico-normativa

Parte I – Aspetti tecnico normativi di diritto interno

1) Obiettivi e necessita dell’intervento normativo. Coerenza con il

programma di Governo

Il disegno di legge in esame e stato presentato al fine di riorganizzareil «Sistema Universita», e la sua governance, in funzione di criteri di qua-lita e nel rispetto dei princıpi di efficacia, efficienza, trasparenza e meri-tocrazia, ridisegnandone i tratti fondamentali.

Esso e teso anche alle nuove istanze che provengono dalla societa incostante sviluppo, in relazione altresı, all’ampliamento dello spazio cultu-rale e scientifico di riferimento, ed apporta i correttivi necessari ad elimi-nare quelle criticita e quelle anomalie che hanno impedito la crescita delsistema secondo princıpi di merito.

Un primo e importante passo in questa direzione e stato compiutocon il decreto-legge 10 novembre 2008, n. 180, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 9 gennaio 2009, n. 1, che e intervenuto sulle questionipiu urgenti prevedendo, fra l’altro, un sistema piu trasparente per la for-mazione delle commissioni giudicatrici per il reclutamento dei professorie ricercatori universitari; il divieto di procedere a nuove assunzioni per leuniversita «non virtuose»; l’attribuzione su base valutativa di almeno il 7per cento delle risorse del Fondo di finanziamento ordinario per le univer-sita (FFO); l’incremento dei finanziamenti da destinare alle residenze ealle borse di studio per gli studenti universitari.

L’intervento e coerente con il programma del Governo, in quanto efinalizzato al potenziamento dell’efficacia e dell’efficienza del «SistemaUniversita», attraverso miglioramenti e la semplificazione delle norme edelle procedure vigenti in alcuni specifici settori.

2) Analisi del quadro normativo nazionale

L’intervento normativo si inserisce nel quadro legislativo delineatodalla legge 27 dicembre 1997, n. 449, recante: «Misure per la stabilizza-zione della finanza pubblica», in particolare l’articolo 51, e dalla legge 27dicembre 2006, n. 296, recante: «Disposizioni per la formazione del bilan-cio annuale e pluriennale dello Stato» (legge finanziaria 2007), ed in par-ticolare l’articolo 1, comma 650. Le due norme disciplinano il fabbisognofinanziario delle universita e degli enti di ricerca, quantificandone glioneri. Altre fonti normative che disciplinano la fattispecie in argomento

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sono la legge 30 dicembre 2004, n. 311, recante «Disposizioni per la pro-

mozione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato» (legge finanziaria

2005), ed in particolare l’articolo 1, comma 105, che detta disposizioni in

materia di programmi triennali del fabbisogno di personale docente, ricer-

catore e tecnico-amministrativo, a tempo determinato ed indeterminato

delle universita; la legge 3 luglio 1998, n. 210, recante: «Norme per il re-

clutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo»; la legge 4

novembre 2005, n. 230, recante: «Nuove disposizioni concernenti i profes-

sori e i ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino del re-

clutamento dei professori universitari» ed infine la legge 23 dicembre

2000, n. 388, recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio an-

nuale e pluriennale dello Stato» (legge finanziaria 2001). Si cita, infine,

il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni,

dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ed in particolare 1’articolo 66, relativo

al cosiddetto turn-over ovvero alla programmazione triennale del fabbiso-

gno di personale in relazione alle misure di razionalizzazione, di riduzione

delle dotazioni organiche e di contenimento delle assunzioni.

Relativamente al reclutamento dei professori universitari, i riferimenti

sono il decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000, n. 117:

«Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repub-

blica 19 ottobre 1998, n. 390, concernente le modalita di espletamento

delle procedure per il reclutamento dei professori universitari di ruolo e

dei ricercatori a norma dell’articolo 1 della legge 3 luglio 1998, n. 210»

ed il decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 164, recante: «Riordino della di-

sciplina del reclutamento dei professori universitari, a norma dell’articolo

1, comma 5 della legge 4 novembre 2005, n. 230» che risulta inapplica-

bile ed anche per tale motivo si rende necessario l’intervento normativo

in esame.

3) Incidenza delle norme proposte sulle leggi e i regolamenti vigenti

L’intervento normativo detta norme generali in materia di organizza-

zione universitaria e di reclutamento del personale docente dell’Universita,

e definisce altresı i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) in materia di

diritto allo studio universitario. Le disposizioni integrano e modificano le

norme vigenti in materia.

4) Analisi della compatibilita dell’intervento con i princıpi costituzionali

Il disegno di legge appare compatibile con l’attuale assetto costituzio-

nale sulla ripartizione delle competenze legislative tra Stato e regioni, te-

nuto conto che si interviene su materie riguardanti le norme generali e i

LEP in materia di istruzione universitaria, che formano oggetto di compe-

tenza legislativa esclusiva dello Stato (articolo 117, secondo comma, let-

tere m) e n) ed articolo 33, ultimo comma, della Costituzione).

Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 16 –

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5) Analisi della compatibilita dell’intervento con le competenze e le fun-

zioni delle regioni ordinarie a statuto speciale, nonche degli enti locali

Il disegno di legge appare coerente con le disposizioni relative al tra-sferimento delle funzioni alle regioni e agli enti locali. Le disposizioni re-lative al diritto allo studio prevedono il coinvolgimento delle regioni me-diante la Conferenza Stato-regioni.

6) Verifica della compatibilita con i princıpi di sussidiarieta, differenzia-

zione e adeguatezza sanciti dall’articolo 118, primo comma, della Co-stituzione

Le norme in esame sono compatibili e rispettano i princıpi di cui al-l’articolo 118 della Costituzione, in quanto non prevedono ne determi-nano, sia pure in via indiretta, nuovi o piu onerosi adempimenti a caricodegli enti locali.

7) Verifica dell’assenza di rilegificazioni e della piena utilizzazione delle

possibilita di delegificazione e degli strumenti di semplificazione nor-mativa

Le materie oggetto del disegno di legge non formano oggetto di prov-vedimenti di rilegificazione e le finalita perseguite non possono essere ot-tenute mediante provvedimenti di delegificazione, in quanto, per il rag-giungimento degli obiettivi previsti, si rende necessario intervenire connorme che modificano ed integrano la disciplina legislativa vigente in ma-teria.

8) Verifica dell’esistenza di progetti di legge vertenti su materia analoga

all’esame del Parlamento e relativo stato dell’iter

Risultano presentati in Parlamento i disegni di legge atto Cameran. 1828 (Narducci ed altri) e atto Camera n. 2458 (Fioroni ed altri) asse-gnati in sede referente alla VII Commissione Cultura della Camera dei de-putati, il cui iter non e ancora iniziato, vertenti su materie analoghe aquelle disciplinate nel disegno di legge in esame; risultano, fra gli altri,presentati sulla materia gli atti Senato n. 1387 (Valditara) e n. 1579 (Ma-riapia Garavaglia).

9) Indicazioni delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero della

pendenza di giudizi di costituzionalita sul medesimo o analogo oggetto

Le disposizioni contenute nel disegno di legge intervengono in mate-ria di norme generali sull’istruzione e di LEP, di cui all’articolo 117, se-condo comma, lettere m) e n), e di ordinamento universitario di cui all’ar-ticolo 33, ultimo comma, della Costituzione; sono quindi coerenti con iprincıpi fissati in materia dalla giurisprudenza e non risulta che vi sianogiudizi di costituzionalita pendenti sulle medesime o analoghe materie.

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Parte II – Contesto normativo comunitario e internazionale

10) Analisi della compatibilita dell’intervento con l’ordinamento comuni-tario

Le disposizioni del disegno di legge non si pongono in contrasto conla normativa comunitaria.

11) Verifica dell’esistenza di procedure d’infrazione da parte della Com-missione europea sul medesimo o analogo oggetto

Non risulta che vi siano in atto procedure d’infrazione comunitarienelle materie oggetto del disegno di legge in esame.

12) Analisi della compatibilita dell’intervento con gli obblighi comunitari

La normativa recata dal disegno di legge e compatibile con gli obbli-ghi comunitari, in quanto non contrasta con la tutela dei diritti e delle li-berta riconosciuti dal diritto comunitario a tutti i cittadini europei, soprat-tutto in materia di libero accesso all’istruzione in Italia, nonche in materiadi libera circolazione dei lavoratori e di accesso all’insegnamento in Italia.

13) Indicazioni delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero della

pendenza di giudizi dinnanzi alla Corte di giustizia delle Comunitaeuropee sul medesimo o analogo oggetto.

Le linee prevalenti della giurisprudenza comunitaria in materia diistruzione prevedono in via generale la piena equiparazione dei cittadinidell’Unione europea ai cittadini italiani per quanto riguarda l’accesso al-l’istruzione e all’insegnamento; le norme contenute nel disegno di leggenon vıolano tali princıpi generali, in quanto fissano norme applicabili atutti indistintamente, sia cittadini italiani, sia cittadini dell’Unione euro-pea. Non risulta che vi siano pendenti davanti alla Corte di giustizia delleComunita europee giudizi sul medesimo o analogo oggetto delle disposi-zioni del disegno di legge.

14) Indicazioni delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero della

pendenza di giudizi dinnanzi alla Corte europea dei Diritti dell’uomosul medesimo o analogo oggetto

Non risulta che vi siano pendenti dinanzi alla Corte europea dei dirittidell’uomo giudizi nelle medesime o analoghe materie.

15) Eventuali indicazioni sulle linee prevalenti della regolamentazione sul

medesimo oggetto da parte di altri Stati membri dell’Unione europea

La varieta e specificita degli interventi normativi previsti dal disegnodi legge, non consentono di fornire indicazioni sulle linee prevalenti dellaregolamentazione sulla medesima materia a livello comunitario.

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Parte III – Elementi di qualita sistematica e redazionale del testo

16) Individuazione delle nuove definizioni normative introdotte dal testo,della loro necessita, della coerenza con quelle gia in uso

Non vengono introdotte nuove definizioni normative.

17) Verifica della correttezza dei riferimenti normativi contenuti nel pro-

getto, con particolare riguardo alle successive modificazioni ed inte-grazioni subite dai medesimi

E stata verificata la correttezza dei riferimenti normativi contenuti neltesto.

18) Ricorso alla tecnica della novella legislativa per introdurre modifica-zioni ed integrazioni a disposizioni vigenti

Nel testo si fa ricorso alla tecnica della novellazione all’articolo 4,comma 9, che modifica l’articolo 10, comma 1, lettera 1-quater), del testounico dell’imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repub-blica 22 dicembre 1986, n. 917; all’articolo 6, comma 1, che modifical’articolo 2, comma 147, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, recante di-sposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria, all’articolo 15,comma 2, che modifica l’articolo 1, comma 9, della legge 4 novembre2005, n. 230, recante: «Nuove disposizioni concernenti i professori e i ri-cercatori universitari e delega al Governo per il riordino del reclutamentodei professori universitari».

19) Individuazione di effetti abrogativi impliciti di disposizioni dell’attonormativo e loro traduzione in norme abrogative espresse nel testo

nel testo normativo

Il disegno di legge prevede l’abrogazione espressa di disposizioni al-l’articolo 15 (Norme transitorie e finali) dove il comma 4 abroga l’articolo4 della legge 30 novembre 1989, n. 398, l’articolo 3 della legge 3 luglio1998, n. 210 e l’articolo 1, commi 10 e 14, della legge 4 novembre 1995,n. 230; il comma 5 sopprime le parole: «Le universita,» all’articolo 51,comma 6, della legge 27 dicembre 1997, n. 449.

A margine si evidenzia che l’articolo 2, comma 13, dispone che, alladata di entrata in vigore delle modifiche statutarie, adottate dall’ateneo nelquadro di riordino complessivo delle universita, perdono di efficacia l’ar-ticolo 16, comma 4, lettere b) ed f), della legge 9 maggio 1989, n. 168,recante: «Istituzione del Ministero dell’universita e della ricerca scientificae tecnologica» e l’articolo 17, comma 110, della legge 15 maggio 1997,n. 127, recante: «Misure urgenti per lo snellimento dell’attivita ammini-strativa e dei procedimenti di decisione e di controllo»; l’articolo 9,comma 6, dispone che, a decorrere dalla data di entrata in vigore del re-golamento degli atenei relativo alla copertura di posti di professore di

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XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

prima e seconda fascia e all’attribuzione dei contratti di ricercatori atempo determinato, perde di efficacia l’articolo 1, comma 8, della legge4 novembre 2005, n. 230, recante: «Nuove disposizioni concernenti i pro-fessori e i ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino delreclutamento dei professori universitari» ed infine l’articolo 15, comma6, dispone che, a decorrere dalla data di entrata in vigore dei regolamentirelativi alle modalita di espletamento delle procedure per il conseguimentodell’abilitazione scientifica nazionale, e abrogato il decreto legislativo 6aprile 2006, n. 164, recante: «Riordino della disciplina del reclutamentodei professori universitari, a norma dell’articolo 1, comma 5 della legge4 novembre 2005, n. 230».

20) Individuazione di disposizioni dell’atto normativo aventi effetto retro-

attivo o di riviviscenza di norme precedentemente abrogate o di inter-pretazione autentica o derogatorie rispetto alla normativa vigente e

la perdita di efficacia

Le disposizioni del disegno di legge non prevedono effetti retroattivi,non determinano la reviviscenza di norme precedentemente abrogate neeffetti di interpretazione autentica.

21) Verifica delle presenza di deleghe aperte sul medesimo oggetto, anche

a carattere integrativo o correttivo

L’articolo 5 conferisce delega al Governo ad adottare, senza maggiorioneri a carico della finanza pubblica, uno o piu decreti legislativi finaliz-zati a riformare il sistema universitario per il raggiungimento di specificiobiettivi in materia di qualita ed efficienza del sistema universitario, se-guendo delineati princıpi e criteri.

22) Indicazione degli eventuali atti successivi attuativi; verifica della con-

gruenza dei termini previsti per la loro adozione

Le disposizioni del disegno di legge comportano atti attuativi dirango legislativo (decreti delegati) e regolamentare (delle universita edello Stato).

23) Verifica della piena utilizzazione e dell’aggiornamento di dati o rife-rimenti statistici attinenti alla materia oggetto del disegno di legge,

ovvero indicazione della necessita di commissionare all’Istituto nazio-nale di statistica apposite elaborazioni statistiche con correlata indi-

cazione nella relazione economico-finanziaria della sostenibilita deirelativi costi

Per la predisposizione del disegno di legge in esame sono stati utiliz-zati i dati statistici gia in possesso del Ministero dell’istruzione, dell’uni-versita e della ricerca, ritenuti congrui e sufficienti; non si e reso quindinecessario fare ricorso ad altre basi informative.

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Analisi dell’impatto della regolamentazione (AIR)

Sezione 1. CONTESTO ED OBIETTIVI

A) Descrizione del quadro normativo vigente

Legge 27 dicembre 1997, n. 449, recante: «Misure per la stabilizza-zione della finanza pubblica», ed in particolare l’articolo 51, e legge 27dicembre 2006, n. 296, recante: «Disposizioni per la formazione del bilan-cio annuale e pluriennale dello Stato» (legge finanziaria 2007) ed in par-ticolare l’articolo 1, comma 650 (le due norme disciplinano il fabbisognofinanziario delle universita e degli enti di ricerca, quantificandone glioneri).

Legge 3 luglio 1998, n. 210, recante: «Norme per il reclutamento deiricercatori e dei professori universitari di ruolo».

Decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000, n. 117, re-cante: «Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Re-pubblica 19 ottobre 1998, n. 390, concernente le modalita di espletamentodelle procedure per il reclutamento dei professori universitari di ruolo edei ricercatori a norma dell’articolo 1 della legge 3 luglio 1998, n. 210».

Legge 23 dicembre 2000, n. 388, recante: «Disposizioni per la forma-zione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato» (legge finanziaria2001).

Legge 30 dicembre 2004, n. 311, recante: «Disposizioni per la forma-zione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato» (legge finanziaria2005) ed in particolare l’articolo 1, comma 105, che detta disposizioniin materia di programmi triennali del fabbisogno di personale docente, ri-cercatore e tecnico amministrativo, a tempo determinato ed indeterminatodelle universita.

Legge 4 novembre 2005, n. 230, recante: «Nuove disposizioni con-cernenti i professori ed i ricercatori universitari e delega al Governo peril riordino del reclutamento dei professori universitari».

Il decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 164, recante: «Riordino delladisciplina del reclutamento dei professori universitari, a norma dell’arti-colo l, comma 5 della legge 4 novembre 2005, n. 230».

Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni,dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ed in particolare l’articolo 66, relativoal cosiddetto turn over, ovvero alla programmazione triennale del fabbiso-gno di personale in relazione alle misure di razionalizzazione, di riduzionedelle dotazioni organiche e di contenimento delle assunzioni.

Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 21 –

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B) Illustrazione delle carenze e delle criticita constatate nella vigente

situazione normativa e citazione delle relative fonti di informazione

La vigente disciplina, sostanzialmente, determina una ripartizione nonfunzionale delle risorse finanziarie per il settore universitario e prevedecriteri obsoleti per l’espletamento dei concorsi per il reclutamento del per-sonale universitario. Risultano, altresı, insufficienti i criteri per la valuta-zione degli atenei nel loro complesso, dei docenti e ricercatori. Le infor-mazioni sono state assunte dai dati gia in possesso del Ministero e desuntidalle specifiche indagini conoscitive effettuate con riferimento al funzio-namento delle universita e degli enti di ricerca.

C) Rappresentazione del problema da risolvere e delle esigenze sociali ed

economiche considerate, con riferimento al contesto internazionale edeuropeo

Necessita di riorganizzare gli organi e l’articolazione interna delleuniversita, nel quadro del complessivo riordino della pubblica amministra-zione, che provvederanno, nel rispetto dell’articolo 33 della Costituzione,a modificare i propri statuti. Migliorare la qualita, l’efficienza e l’efficaciadell’attivita didattica, nonche ottimizzare l’utilizzazione delle strutture edelle risorse.

Necessita di revisionare i meccanismi obsoleti e farraginosi della ge-stione patrimoniale degli atenei e rimozione degli ostacoli di ordine eco-nomico e sociale che limitano l’accesso all’istruzione universitaria. Scarsafunzionalita delle norme vigenti in ordine al reclutamento e la progres-sione di carriera del personale universitario nonche il reclutamento dei ri-cercatori.

D) Descrizione degli obiettivi da realizzare mediante l’intervento norma-tivo e gli indicatori che consentono la verifica del grado di raggiun-gimento

Il progetto normativo persegue le finalita del «Sistema universitario»secondo criteri di qualita e secondo i princıpi di efficacia, efficienza, tra-sparenza e meritocrazia.

Il disegno di legge riorganizza, in modo piu armonico, gli organi e1’articolazione interna delle universita, attraverso precisi vincoli e criteridirettivi. Al fine di migliorare la qualita, l’efficienza e 1’efficacia dell’at-tivita didattica, di ricerca e gestionale, anche per perseguire una miglioredistribuzione delle sedi, le universita possono federarsi tra loro ovverofondersi. Sono concessi agli studenti «meritevoli» borse, buoni studio eprestiti d’onore per il finanziamento delle spese e di mantenimento du-rante gli studi, incentivando cosı la regolarizzazione degli studi. L’inter-vento normativo valorizza la qualita e l’efficienza anche attraverso mecca-nismi «premiali» a favore degli atenei virtuosi e revisiona la disciplinadella contabilita prevedendo una programmazione strategica triennale. Ilprovvedimento potenzia la valutazione del «Sistema universita» teso a ve-

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rificare gli obiettivi raggiunti in materia di diritto allo studio, didattica, so-stenibilita economico-finanziaria prevedendo, a tale ultimo scopo, ancheuna declaratoria di «dissesto finanziario» laddove un ateneo abbia un pro-prio disavanzo superiore al 10 per cento del proprio bilancio. I professorie i ricercatori universitari saranno valutati in ordine agli obiettivi rag-giunti, anche mediante la presentazione di una relazione triennale sul com-plesso delle attivita didattiche, di ricerca e gestionali svolte. Vengono, al-tresı, introdotte nuove norme in ordine al reclutamento e alla progressionedi carriera del personale accademico, al conferimento degli assegni per losvolgimento di attivita di ricerca e ai contratti per attivita di insegnamentoad esperti esterni e ricercatori a tempo determinato. Finalita dell’obiettivoe anche rivisitare i rapporti di lavoro in uno spirito piu aderente agli orien-tamenti comunitari e dei paesi dell’OCSE.

E previsto un sistema di valutazione periodica da parte dell’Agenzianazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (AN-VUR) dell’efficienza e dei risultati conseguiti nell’ambito della didatticae della ricerca delle singole universita e delle loro articolazioni interne,nonche del possesso da parte degli atenei di idonei requisiti didattici, strut-turali, organizzativi, di qualificazione dei docenti e delle attivita di ricercae di sostenibilita economico-finanziaria.

E) Indicazione delle categorie dei soggetti, pubblici e privati, destinataridei principali effetti dell’intervento regolatorio

Destinatari diretti del disegno di legge sono i rettori, i professori uni-versitari ed i ricercatori nonche il personale amministrativo delle univer-sita; destinatari indiretti sono i candidati ai ruoli di professori universitari,associati ed ordinari, gli studenti delle universita e delle istituzioni di altaformazione artistica, musicale e coreutica.

Sezione 2. PROCEDURE DI CONSULTAZIONE

Procedure di consultazioni effettuate – Modalita seguite e soggetticonsultati

Sui contenuti del disegno di legge verra acquisito il parere della Con-ferenza Stato-regioni in merito al diritto allo studio.

Sezione 3. VALUTAZIONE OPZIONE DI NON INTERVENTO (OP-ZIONE ZERO)

Valutazione Opzione Zero e prevedibili effetti

La scelta dell’Opzione Zero comporterebbe il permanere delle criti-cita evidenziate con particolare riferimento alla distribuzione delle risorsepubbliche che devono, necessariamente, essere coerenti rispetto agli obiet-tivi, agli indirizzi e ai risultati da conseguire.

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Sezione 4. VALUTAZIONE OPZIONI ALTERNATIVE DI INTER-VENTO REGOLATORIO

Opzioni alternative di intervento regolatorio

Non si ravvisano opzioni alternative al provvedimento.

Sezione 5. GIUSTIFICAZIONE DELL’OPZIONE REGOLATORIAPROPOSTA

A) Metodo ed analisi applicato per la misurazione degli effetti

Le misure per la valutazione degli effetti della normativa introdottadal disegno di legge in esame, con riferimento all’efficienza del «Sistemauniversita» e affidato all’Agenzia nazionale di valutazione del sistema uni-versitario e della ricerca (ANVUR).

B) Svantaggi e vantaggi dell’opzione prescelta

Il disegno di legge reca vantaggi immediati attraverso il recupero dirisorse finanziarie e le riduzioni di perdite derivate da una non sempre ra-zionale gestione delle quote stanziate per l’attivita di ricerca ed un sistemapiu efficiente per il reclutamento del personale delle universita statali.

C) Indicazione degli obblighi informativi a carico dei destinatari direttied indiretti

Non sono previsti obblighi informativi a carico dei destinatari direttied indiretti.

D) Comparazione con altre opzioni esaminate

Non sono state prese in esame altre opzioni, tenuto conto che si trattadi norme mirate alla riorganizzazione del «Sistema universita» nel suocomplesso.

E) Condizioni e fattori incidenti sui prevedibili effetti dell’intervento

regolatorio

All’attuazione dell’intervento normativo si provvede in coerenza conle risorse finanziarie disponibili negli ordinari stanziamenti di bilancio de-gli atenei.

Sezione 6. INCIDENZA SUL CORRETTO FUNZIONAMENTO CON-CORRENZIALE DEL MERCATO E SULLA COMPETITIVITADEL PAESE

L’intervento normativo non ha effetti sul libero mercato e non in-fluenza le attivita di impresa o il sistema di competitivita del Paese.

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Sezione 7. MODALITA ATTUATIVE DELL’INTERVENTO REGOLA-TORIO

A) Soggetti responsabili dell’attuazione dell’intervento regolatorio

Sono soggetti attivi dell’intervento normativo il Ministero dell’istru-zione, dell’universita e della ricerca e le universita.

B) Eventuali azioni per la pubblicita ed informazione dell’intervento.

Non sono previste azioni per la pubblicita ed informazione dell’inter-vento.

C) Strumenti del controllo e monitoraggio dell’intervento regolatorio

L’attivita di monitoraggio sara definita con i successivi decreti e re-golamenti attuativi.

D) Eventuali meccanismi per la revisione e l’adeguamento periodicodella prevista regolamentazione – Aspetti prioritari da sottoporre

eventualmente alla VIR

Gli eventuali meccanismi per la revisione e 1’adeguamento periodicodella prevista regolamentazione saranno definiti con i successivi decreti eregolamenti attuativi.

Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 25 –

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Relazione tecnica

Il disegno di legge consta di 15 articoli e prevede, nel quadro delcomplessivo processo di riordino della pubblica amministrazione finaliz-zato ad aumentarne efficienza ed efficacia, una revisione della normativarelativa all’autonomia delle universita, con l’ampliamento dei margini diautodeterminazione e responsabilita.

Il titolo I reca norme relative all’organizzazione del sistema universi-tario.

In particolare, all’articolo 2 (Organi e articolazione interna delle uni-versita) vengono individuati e definiti gli organi di governo delle univer-sita e la loro articolazione, con l’osservanza di princıpi e criteri direttivisulla base dei quali le universita provvedono a modificare i propri statuti,e con invarianza della spesa. Nello specifico si prevede:

al comma 2:

– alla lettera g), la composizione del consiglio di amministrazionenel numero massimo di undici membri non elettivi, ad eccezione di unarappresentanza elettiva degli studenti, il che determina un risparmio siain termini di costo delle relative procedure, sia in termini di spese di fun-zionamento dell’organo. Allo stato attuale il Consiglio di amministrazionee composto da un numero piu elevato di componenti, in particolare da 25/30 unita. Pur considerando la previsione della non appartenenza di almenoil 40 per cento dei consiglieri ai ruoli dell’ateneo e la designazione dicomponenti tra personalita italiane o straniere in possesso di comprovatecompetenze in campo gestionale e di un’esperienza professionale di altolivello, e possibile stimare una notevole riduzione dei costi per lo svolgi-mento delle sedute, riduzione che potrebbe quantificarsi in almeno1.000.000 di euro per gettoni di presenza (considerando il costo minimodi 100 euro a seduta per soggetto, per un totale di 11 sedute l’anno, mol-tiplicato per il totale degli atenei statali pari a circa 60);

– alla lettera i), la sostituizione della figura del direttore generale aquella dell’attuale direttore amministrativo; la previsione che il tratta-mento economico del direttore generale sia determinato in conformita acriteri e parametri fissati con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’u-niversita e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e dellefinanze;

al comma 3:

– alle lettere a), b), c), d) e f), la riorganizzazione dell’intera strut-tura universitaria ed in particolare di quella dipartimentale, cui sono attri-

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buiti i compiti didattici attualmente esercitati dai consigli di facolta. Neconseguira una razionalizzazione ed una riduzione di organismi attual-mente operanti nel campo della didattica. Inoltre, la previsione di un nu-mero minimo di professori, ricercatori di ruolo e ricercatori a tempo deter-minato afferenti al singolo dipartimento, rapportata alle dimensioni dell’a-teneo (numero minimo 35 ovvero 45 nelle universita con organico di pro-fessori e ricercatori di ruolo e a tempo determinato superiore a milleunita), comportera una riduzione del numero dei dipartimenti, con econo-mie di spesa e una distribuzione piu adeguata delle risorse finanziarie, an-che tenuto conto dell’istituzione, peraltro facoltativa, di strutture di rac-cordo proporzionate alle dimensioni ed alla tipologia scientifico-discipli-nare dell’ateneo. Resta fermo che le stesse non possono essere superioria 6, 9 e 12, per le universita con un numero di professori, ricercatori diruolo e ricercatori a tempo determinato, rispettivamente, inferiore a mille-cinquecento unita, superiore a millecinquecento e inferiore a tremila unita,superiore a tremila unita;

– alla lettera e), la semplificazione dell’articolazione interna, pre-vista per le universita con un organico di professori, di ricercatori di ruoloe ricercatori a tempo determinato inferiore a cinquecento unita, che potracomportare economie di spesa e una distribuzione piu adeguata delle ri-sorse finanziarie;

– alla lettera g), l’istituzione in ciascun dipartimento di una com-missione paritetica docenti/studenti al fine di assicurare la qualita della di-dattica. Tale disposizione non comporta oneri aggiuntivi in quanto la com-missione dovra operare senza l’attribuzione di alcun compenso o gettonedi presenza. Non sono previste inoltre spese di missione, atteso che i com-ponenti saranno rispettivamente scelti all’interno della stessa struttura e fragli iscritti presso l’ateneo;

al comma 4, l’adozione di specifiche modalita di organizzazione pergli istituti di istruzione universitaria a ordinamento speciale, che non daluogo ad oneri aggiuntivi ed e necessaria in quanto le peculiarita di detteistituzioni richiedono modelli organizzativi differenziati sia sotto il profilodell’offerta formativa che delle dimensioni;

al comma 7, la costituzione di una commissione, composta da tremembri in possesso di adeguate competenze professionali, con il compitodi predisporre le opportune modifiche statutarie, solo in caso di mancatorispetto da parte dell’universita del termine previsto al comma 2. Dunquele eventuali spese di missione possono quantificarsi in un importo mas-simo di 4.000 euro, e trovano copertura negli ordinari stanziamenti iscrittinello stato di previsione del Ministero per tale tipologia di spesa.

All’articolo 3:

– ai commi da 1 a 4, al fine di migliorare l’efficacia e l’efficienzadell’attivita didattica, di ricerca e gestionale e di ottimizzare l’utilizza-zione di strutture e di risorse, viene prevista la fusione o l’aggregazione

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di due o piu universita in strutture federative, sulla base di un progetto chetiene conto anche della compatibilita finanziaria. Tale previsione e volta agenerare rilevanti economie di spesa;

al comma 5, sono previsti incentivi finanziari per il trasferimento permobilita di professori e ricercatori, sentito il Ministero dell’economia edelle finanze. Tali incentivi non comportano maggiori oneri per la finanzapubblica in quanto sono concessi nei limiti delle disponibilita annue delfondo di finanziamento ordinario delle universita.

Il titolo II reca norme e delega legislativa in materia di qualita ed ef-ficienza del sistema universitario.

In particolare, all’articolo 4 (Fondo per il merito) viene istituito,presso il Ministero dell’economia e delle finanze, un fondo speciale fina-lizzato a promuovere l’eccellenza e il merito fra gli studenti individuatimediante prove nazionali standard, con lo scopo di erogare premi di stu-dio e buoni studio che prevedano una quota da restituire al termine deglistudi, determinata in relazione ai risultati accademici conseguiti e rimbor-sata secondo tempi parametrati al reddito percepito. Il fondo garantira al-tresı prestiti d’onore. L’istituzione di un apposito comitato consultivo nonprevede oneri aggiuntivi per la finanza pubblica in quanto formato da rap-presentati dei Ministeri e dei donatori.

L’articolo 5 reca una delega legislativa in materia di interventi per laqualita e l’efficienza del sistema universitario, senza oneri aggiuntivi a ca-rico della finanza pubblica. In particolare, al comma 4:

– alla lettera l), la revisione del trattamento economico dei ricerca-tori non confermati a tempo indeterminato nel primo anno di attivita com-porta una previsione di spesa di circa 11 milioni di euro in relazione alpersonale in servizio ed alle future assunzioni legate all’espletamento delleprocedure di valutazione comparativa in essere (si veda l’Allegato 1).Trattandosi di un onere una tantum, la relativa copertura e limitata alprimo ed al secondo anno di applicazione della disposizione e viene assi-curata dall’articolo 15, comma 7;

– alle lettere i) ed m), la neutralita finanziaria della revisione deltrattamento economico, con il passaggio dal sistema della classe/scattobiennale a quello triennale e dimostrata dalla tabella di cui all’Allegato 2.

Il Titolo III reca norme in materia di personale accademico e riordinodella disciplina concernente il reclutamento.

All’articolo 8 (Istituzione dell’abilitazione scientifica nazionale) siprevedono, in particolare, al comma 3:

– alla lettera e), la formazione di un’unica commissione di cinquemembri per le procedure di abilitazione per ciascun settore scientifico-di-sciplinare; il funzionamento di tale commissione non comporta nuovioneri per la finanza pubblica essendo i relativi oneri, come gia previstodalla normativa vigente, a carico delle universita dove si svolge la proce-

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dura. A favore delle stesse potra essere prevista la compensazione deglioneri connessi;

– alla lettera f), la possibilita per gli atenei di esonerare parzial-mente i commissari dalla ordinaria attivita didattica assicurando lo svolgi-mento delle loro attivita senza oneri aggiuntivi, anche attraverso una ra-zionalizzazione dell’attivita didattica. Ai commissari in servizio all’esteroe corrisposto un compenso da determinarsi con apposito decreto del Mini-stro dell’istruzione, dell’universita e della ricerca, di concerto con il Mini-stro dell’economia e delle finanze. Il relativo onere sara a carico delle uni-versita dove si svolge la procedura, come gia previsto dalla normativa vi-gente e pertanto non comportera oneri aggiuntivi;

– alla lettera o), che le procedure si svolgano presso gli atenei, cherendono disponibili le strutture e il supporto di segreteria e sostengono glioneri per il funzionamento, alla stregua di quanto avviene attualmente perle procedure di valutazione comparativa ai sensi della legge 3 luglio 1998,n. 210. Di detti oneri si terra conto in sede di ripartizione del fondo difinanziamento ordinario, come previsto dalla legge 4 novembre 2005,n. 230. Considerato che le procedure annue da attivare possono ipotiz-zarsi, per effetto delle riduzioni dei settori scientifico-disciplinari, da circa370 a circa 190 (35 per cento in meno delle attuali) e che sono previstialmeno 5 componenti per la commissione nazionale (con un numero me-dio di 5 sedute di un giorno ciascuna e con un trattamento di missione di700 euro in totale per soggetto), si prevede un costo annuo di circa17.000.000 di euro a fronte di quello sostenuto per le attuali procedure,pari a circa 25.000.000 di euro.

All’articolo 9 (Reclutamento e progressione di carriera del personaleaccademico), al comma 1, le nuove procedure di reclutamento introduconocriteri piu rigorosi, tenuto conto che la sostenibilita dell’onere deve essereassicurata nel tempo con riferimento alla dinamica retributiva del perso-nale interessato. Si evidenzia inoltre che non viene alterato il quadro nor-mativo previsto per le assunzioni di personale delle universita con il ri-spetto dei relativi vincoli (articolo 66, comma 13, del decreto-legge 25giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto2008, n. 133, come modificato dall’articolo 1, comma 3, del decreto-legge10 novembre 2008, n. 180, convertito, con modificazioni, dalla legge 9gennaio 2009, n. 1).

All’articolo 10 (Assegni di ricerca), al comma 6, si prevede chel’ateneo determini l’importo dell’assegno di ricerca ai sensi dell’articolo51, comma 6, nono periodo, della legge 27 dicembre 1997, n. 449.Tale disposizione non determina oneri aggiuntivi in quanto il relativo trat-tamento economico rimane invariato.

All’articolo 11 (Contratti per attivita di insegnamento), si prevede cheil conferimento degli incarichi in questione avvenga nei limiti delle dispo-nibilita finanziarie previste dal bilancio degli atenei e nel rispetto dei li-

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miti previsti dal citato decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge n. 133 del 2008.

All’articolo 12 (Ricercatori a tempo determinato), si prevede che persvolgere attivita di ricerca, di didattica, di didattica integrativa e di servi-zio agli studenti, le universita possono stipulare contratti di lavoro subor-dinato a tempo determinato. Il trattamento economico spettante ai destina-tari dei contratti di cui al comma 1 e pari al trattamento iniziale spettanteal ricercatore confermato a tempo pieno, incrementato del 20 per cento.Per i titolari dei contratti di cui al comma 4, il predetto trattamento annuolordo onnicomprensivo e elevabile fino a un massimo del 30 per cento.

Annualmente verranno destinate apposite risorse, a valere sul fondodi finanziamento ordinario, per il finanziamento di bandi per il recluta-mento di ricercatori a tempo determinato, da destinare, su base nazionalee per raggruppamenti di settori scientifico-disciplinari, a giovani studiosidi elevate e comprovate capacita in possesso di determinati titoli e requi-siti di cui al comma 2, previa presentazione di specifici programmi di ri-cerca.

Il rinnovo del contratto non puo tradursi automaticamente in una im-missione nei ruoli in quanto quest’ultima rimane subordinata al consegui-mento dell’abilitazione scientifica nazionale.

La previsione della istituzione di una o piu commissioni per la sele-zione dei ricercatori a tempo determinato non genera per il funzionamentodelle stesse oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, in quanto taliprocedure sostituiscono quelle previste nel sistema attuale per la selezionedei ricercatori a tempo indeterminato.

All’articolo 14 (Disciplina dei lettori di scambio), si prevede che inesecuzione di accordi culturali internazionali che prevedano l’utilizzo re-ciproco di lettori, le universita possono conferire incarichi annuali a stu-diosi stranieri in possesso di qualificata e comprovata professionalita. Larelativa copertura finanziaria e assicurata nell’ambito dei predetti accordiculturali.

In conclusione si osserva che il disegno di legge, ad esclusione diquanto previsto all’articolo 5, comma 4, lettera l), alla copertura del qualesi provvede ai sensi dell’articolo 15, comma 7, non comporta nuovi omaggiori oneri per la finanza pubblica, cosı come disposto nella clausoladi neutralita finanziaria di cui all’articolo 15, comma 8, in quanto lostesso, essendo preordinato alla riorganizzazione del sistema universitario,presumibilmente comportera economie di spesa.

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Allegato 1

Impatto delle misure previste dall’articolo 5, comma 4, lettera l)

Tipologia N.Stipendio

attualeStipendio

adeguamentocon incremento

di spesa (1)

Ricercatori non confer-mati e procedure incorso . . . . . . . . . . . . . . 1375 32.170,57 40.040,87 10.821.662,50

(1) Per l’adeguamento della retribuzione iniziale dei ricercatori non confermati al

livello della retribuzione dei ricercatori con un anno di anzianita, ai sensi del decreto-legge

n. 7 del 2005, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 43 del 2005.

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DISEGNO DI LEGGE

TITOLO I

ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMAUNIVERSITARIO

Art. 1.

(Princıpi ispiratori della riforma)

1. Le universita sono sede di libera forma-zione e strumento per la circolazione dellaconoscenza; operano, combinando in modoorganico ricerca e didattica, per il progressoculturale, civile ed economico della Repub-blica.

2. In attuazione delle disposizioni di cuiall’articolo 33 e al Titolo V della Parte IIdella Costituzione, ciascuna universita operaispirandosi a princıpi di autonomia e di re-sponsabilita, anche sperimentando modelliorganizzativi e funzionali sulla base di speci-fici accordi di programma con il Ministerodell’istruzione, dell’universita e della ricerca,di seguito denominato: «Ministero».

3. Al fine di rimuovere gli ostacoli all’i-struzione universitaria per gli studenti capacie meritevoli, anche se privi di mezzi, il Mi-nistero programma e monitora specifici inter-venti per la concreta realizzazione del dirittoallo studio e la valorizzazione del merito.

4. Il Ministero, nel rispetto della liberta diinsegnamento e dell’autonomia delle univer-sita, fissa obiettivi e indirizzi strategici peril sistema e le sue componenti e ne verificae valuta i risultati secondo criteri di qualita,trasparenza e promozione del merito, anchesulla base delle migliori esperienze diffusea livello internazionale, garantendo una di-stribuzione delle risorse pubbliche coerente

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rispetto agli obiettivi e indirizzi, nonche airisultati conseguiti.

Art. 2.

(Organi e articolazione internadelle universita)

1. Sono organi delle universita statali:

a) il rettore;

b) il consiglio di amministrazione;

c) il senato accademico;

d) il collegio dei revisori dei conti;

e) il nucleo di valutazione.

2. Le universita statali, nel quadro delcomplessivo processo di riordino della pub-blica amministrazione, provvedono, entrosei mesi dalla data di entrata in vigore dellapresente legge, a modificare i propri statutiin materia di organi, nel rispetto dell’articolo33 della Costituzione, ai sensi dell’articolo 6della legge 9 maggio 1989, n. 168, secondoprincıpi di semplificazione, efficienza ed ef-ficacia, con l’osservanza dei seguenti vincolie criteri direttivi:

a) attribuzione al rettore della rappre-sentanza legale dell’universita e delle fun-zioni di indirizzo, di iniziativa e del coordi-namento delle attivita scientifiche e didatti-che; della responsabilita del perseguimentodelle finalita dell’universita secondo criteridi qualita e nel rispetto dei princıpi di effica-cia, efficienza, trasparenza e meritocrazia;della funzione di proposta del documentodi programmazione strategica triennale diateneo di cui all’articolo 1-ter del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito,con modificazioni, dalla legge 31 marzo2005, n. 43, del bilancio di previsione an-nuale e triennale, nonche del conto consun-tivo; di ogni altra funzione non espressa-mente attribuita ad altri organi dallo statuto;

b) determinazione delle modalita di ele-zione del rettore con voto ponderato tra iprofessori ordinari in servizio presso univer-

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sita italiane in possesso di comprovata com-petenza ed esperienza di gestione, anche a li-vello internazionale, nel settore universitario,della ricerca o delle istituzioni culturali; no-mina del rettore eletto con decreto del Presi-dente della Repubblica;

c) durata della carica di rettore per nonpiu di due mandati e per un massimo di ottoanni, ovvero sei anni nel caso di mandatounico non rinnovabile;

d) attribuzione al senato accademicodella competenza a formulare proposte e pa-reri in materia di didattica e di ricerca; adapprovare i relativi regolamenti previo parerefavorevole del consiglio di amministrazionee a svolgere funzioni di coordinamento e diraccordo con i dipartimenti e con le strutturedi cui al comma 3, lettera c);

e) costituzione del senato accademico subase elettiva, composto per almeno due terzida docenti di ruolo dell’universita e, comun-que, da un numero di membri proporzionatoalle dimensioni dell’ateneo e non superiore atrentacinque unita, compresi il rettore e unarappresentanza elettiva degli studenti;

f) attribuzione al consiglio di ammini-strazione delle funzioni di indirizzo strate-gico, di approvazione della programmazionefinanziaria annuale e triennale e del perso-nale, nonche di vigilanza sulla sostenibilitafinanziaria delle attivita; della competenza adeliberare l’attivazione o la soppressione dicorsi e sedi; della competenza ad adottareil regolamento di amministrazione e contabi-lita, il bilancio di previsione annuale e trien-nale e il conto consuntivo, da trasmettere alMinistero e al Ministero dell’economia edelle finanze, nonche, su proposta del rettoree previo parere del senato accademico per gliaspetti di sua competenza, il documento diprogrammazione strategica di cui alla letteraa);

g) composizione del consiglio di ammi-nistrazione nel numero massimo di undicicomponenti, inclusi il rettore, componentedi diritto, ed una rappresentanza elettiva de-gli studenti; designazione o scelta degli altri

Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 35 –

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componenti secondo modalita previste dallostatuto, anche mediante avvisi pubblici, trapersonalita italiane o straniere in possessodi comprovata competenza in campo gestio-nale e di un’esperienza professionale di altolivello; non appartenenza di almeno il qua-ranta per cento dei consiglieri ai ruoli dell’a-teneo a decorrere dai tre anni precedenti alladesignazione e per tutta la durata dell’inca-rico; elezione del presidente del consigliodi amministrazione tra i componenti dellostesso; nomina del presidente designato condecreto del Presidente della Repubblica;

h) durata in carica del consiglio di am-ministrazione per un massimo di quattroanni; durata quadriennale del mandato fattaeccezione per quello dei rappresentanti deglistudenti, di durata biennale; rinnovabilita delmandato per una sola volta;

i) sostituzione della figura del direttoreamministrativo con la figura del direttore ge-nerale, da scegliere tra personalita di elevataqualificazione professionale e comprovataesperienza pluriennale con funzioni dirigen-ziali; conferimento da parte del consiglio diamministrazione, su proposta del rettore, del-l’incarico di direttore generale, regolato concontratto di lavoro a tempo determinato didiritto privato di durata non superiore a quat-tro anni rinnovabile; determinazione del trat-tamento economico spettante al direttore ge-nerale in conformita a criteri e parametri fis-sati con decreto del Ministro dell’istruzione,dell’universita e della ricerca, di seguito de-nominato: «Ministro», di concerto con il Mi-nistro dell’economia e delle finanze; previ-sione del collocamento in aspettativa senzaassegni per tutta la durata del contratto incaso di conferimento dell’incarico a dipen-dente pubblico;

l) attribuzione al direttore generale dellacomplessiva gestione e organizzazione deiservizi, delle risorse strumentali e del perso-nale tecnico-amministrativo dell’ateneo; par-tecipazione del direttore generale, senza di-ritto di voto, alle sedute del consiglio di am-ministrazione;

Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 36 –

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m) composizione del collegio dei revi-

sori dei conti, di cui almeno due iscritti al

Registro dei revisori contabili, in numero di

tre componenti effettivi e due supplenti, di

cui un membro effettivo, con funzioni di pre-

sidente, e uno supplente designati dal Mini-

stero dell’economia e delle finanze tra diri-genti e funzionari dello stesso Ministero;

uno effettivo ed uno supplente designati

dalle universita tra dirigenti e funzionari

del Ministero; designazione di un compo-

nente effettivo da parte dell’universita; no-

mina dei componenti con decreto rettorale;

rinnovabilita dell’incarico per una sola voltae divieto di conferimento dello stesso a per-

sonale dipendente della medesima universita;

n) composizione del nucleo di valuta-

zione, ai sensi della legge 19 ottobre 1999,

n. 370, con soggetti di elevata qualificazioneprofessionale in prevalenza esterni all’ateneo

e comunque integrato, per gli aspetti istrut-

tori relativi alla valutazione della didattica,

da una rappresentanza degli studenti;

o) attribuzione al nucleo di valutazione

della funzione di verifica della qualita e del-l’efficacia dell’offerta didattica, tenuto conto

di quanto previsto dall’articolo 4 della legge

4 marzo 2009, n. 15, anche sulla base degli

indicatori individuati dalle commissioni pari-

tetiche docenti-studenti, di cui al comma 3,

lettera g), del presente articolo;

p) divieto per i componenti del senato

accademico e del consiglio di amministra-

zione di ricoprire altre cariche accademiche,

fatta eccezione per il rettore limitatamente

al senato accademico; di essere componente

di altri organi dell’universita salvo che del

consiglio di dipartimento; di rivestire alcunincarico di natura politica per la durata del

mandato e di ricoprire la carica di rettore o

far parte del consiglio di amministrazione o

del senato accademico di altre universita sta-

tali, non statali o telematiche; decadenza per

i consiglieri che non partecipano con conti-

nuita alle sedute del senato accademico edel consiglio d’amministrazione;

Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 37 –

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q) attuazione del principio di traspa-renza dell’attivita amministrativa e, in parti-colare, di quello di accessibilita delle infor-mazioni relative all’ateneo.

3. Per le medesime finalita ed entro lostesso termine di cui al comma 2, le univer-sita modificano, altresı, i propri statuti intema di articolazione interna, con l’osser-vanza dei seguenti vincoli e criteri direttivi:

a) semplificazione dell’articolazione in-terna, con contestuale attribuzione al diparti-mento delle funzioni finalizzate allo svolgi-mento della ricerca scientifica, delle attivitadidattiche e formative a tutti i livelli, nonchedelle attivita rivolte all’esterno ad esse corre-late o accessorie;

b) riorganizzazione dei dipartimenti as-sicurando che a ciascuno di essi afferiscaun numero di professori, ricercatori di ruoloe ricercatori a tempo determinato non infe-riore a trentacinque, ovvero quarantacinquenelle universita con un numero di professori,ricercatori di ruolo e a tempo determinato su-periore a mille unita, afferenti a settori scien-tifico-disciplinari omogenei;

c) previsione della facolta di istituire trapiu dipartimenti, raggruppati in relazione acriteri di affinita disciplinare, strutture di rac-cordo, denominate facolta o scuole, con fun-zioni di coordinamento e razionalizzazionedelle attivita didattiche e di gestione dei ser-vizi comuni; di coordinamento, in coerenzacon la programmazione strategica di cui alcomma 2, lettera a), delle proposte in mate-ria di personale docente avanzate dai diparti-menti; di coordinamento del funzionamentodei corsi di studio e delle proposte per l’atti-vazione o la soppressione di nuovi corsi distudio;

d) previsione della proporzionalita delnumero complessivo delle strutture di cuialla lettera c) alle dimensioni e alla tipologiascientifico-disciplinare dell’ateneo, fermo re-stando che il numero delle stesse non puo es-sere superiore a sei, nove e dodici nel caso diuniversita con un numero di professori e ri-

Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 38 –

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cercatori di ruolo e ricercatori a tempo deter-minato, rispettivamente, inferiore a millecin-quecento unita, superiore a millecinquecentoe inferiore a tremila unita, e superiore a tre-mila unita;

e) previsione della possibilita, per leuniversita con un organico di professori, diricercatori di ruolo e ricercatori a tempo de-terminato inferiore a cinquecento unita, didarsi un’articolazione organizzativa internasemplificata cui vengono attribuite unitaria-mente le funzioni di cui alle lettere a), b)

e c);

f) istituzione di un organo deliberantedelle strutture di cui alla lettera c), ove esi-stenti, composto dai direttori dei dipartimentiin esse raggruppati, da almeno un coordina-tore di corso di studio di cui all’articolo 3del regolamento di cui al decreto del Mini-stro dell’istruzione, dell’universita e della ri-cerca 22 ottobre 2004, n. 270, o di area di-dattica attiva nella struttura, dal presidentedella scuola di dottorato, ove esistente, e dauna rappresentanza degli studenti; attribu-zione delle funzioni di presidente dell’organoad un professore ordinario afferente allastruttura eletto dall’organo stesso ovvero no-minato secondo modalita determinate dallostatuto; durata triennale della carica, rinnova-bilita della stessa per una sola volta e incom-patibilita dell’incarico con le funzioni di di-rettore di dipartimento e coordinatore dicorso di studio, di area didattica o di dotto-rato;

g) istituzione in ciascun dipartimento,ovvero in ciascuna delle strutture di cuialle lettere c) ovvero e), senza maggiorioneri a carico della finanza pubblica, diuna commissione paritetica docenti-studentiper l’assicurazione della qualita della didat-tica, competente a svolgere attivita di moni-toraggio dell’offerta formativa, contribuendo,altresı, alla valutazione dei risultati dellastessa, e a formulare pareri sull’attivazionee la soppressione di corsi di studio;

h) garanzia di una rappresentanza elet-tiva degli studenti negli organi di cui al

Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 1905– 39 –

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comma 2, lettere e), g) ed l) e comma 3, let-tere c) ed f) del presente articolo, in confor-mita a quanto previsto dal decreto-legge 21aprile 1995, n. 120, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 21 giugno 1995, n. 236; at-tribuzione dell’elettorato passivo agli iscrittiper la prima volta e non oltre il primoanno fuori corso ai corsi di laurea, laureamagistrale e dottorato di ricerca dell’univer-sita; durata biennale di ogni mandato e rin-novabilita per una sola volta;

i) introduzione di misure a tutela dellarappresentanza studentesca, compresa la pos-sibilita di accesso, nel rispetto della vigentenormativa, ai dati necessari per l’esplica-zione dei compiti ad essa attribuiti.

4. Gli istituti di istruzione universitaria aordinamento speciale adottano, senza ulte-riori oneri per la finanza pubblica, propriemodalita di organizzazione fatto salvoquanto previsto dai commi 2, lettere a), c),f), g), h), i), l), m), n) ed o), e 3, lettere g),

h) ed i).

5. Per le finalita gia previste dalla legge eanche al fine di individuare situazioni di con-flitto di interesse e predisporre opportune mi-sure per eliminarle, le universita adottano en-tro centottanta giorni dalla data di entrata invigore della presente legge un codice etico.

6. In prima applicazione, lo statuto conte-nente le modifiche statutarie di cui ai commi2 e 3 e predisposto da apposito organo isti-tuito con decreto rettorale senza oneri ag-giuntivi per la finanza pubblica e compostoda quindici componenti, tra i quali il rettorecon funzioni di presidente, due rappresen-tanti degli studenti, sei designati dal senatoaccademico e sei dal consiglio di ammini-strazione. Ad eccezione del rettore e dei rap-presentanti degli studenti, i componenti nonpossono essere membri del senato accade-mico e del consiglio di amministrazione.Lo statuto contenente le modifiche statutariee adottato con delibere del senato accade-mico e del consiglio di amministrazione.

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7. In caso di mancato rispetto del terminedi cui al comma 2, il Ministero assegna al-l’universita un termine di tre mesi per adot-tare le modifiche statutarie; decorso inutil-mente tale termine, il Ministro costituisce,senza oneri aggiuntivi per la finanza pub-blica, una commissione composta da tremembri, compreso il presidente, in possessodi adeguata professionalita, con il compitodi predisporre le necessarie modifiche statu-tarie.

8. Lo statuto, adottato ai sensi dei commi6 e 7 del presente articolo, e trasmesso alMinistero che esercita il controllo previstoall’articolo 6 della legge 9 maggio 1989,n. 168, entro centoventi giorni dalla rice-zione dello stesso.

9. In relazione a quanto previsto daicommi 2 e 3, entro trenta giorni dalla datadi pubblicazione dei nuovi statuti nella Gaz-zetta Ufficiale, i competenti organi universi-tari avviano le procedure per la costituzionedei nuovi organi statutari.

10. Gli organi delle universita decadonoautomaticamente al momento della costitu-zione degli organi previsti dal nuovo statuto.Gli organi il cui mandato scade entro il ter-mine di cui al comma 2 restano in caricafino alla costituzione degli stessi ai sensidel nuovo statuto.

11. Ai fini del computo della durata mas-sima del mandato o delle cariche di cui alcomma 2, lettere a), e) ed h), e consideratoanche il periodo di durata degli stessi giamaturato al momento della data di entratain vigore dei nuovi statuti.

12. Il rispetto dei princıpi di semplifica-zione, efficienza ed efficacia di cui al pre-sente articolo rientra tra i criteri di valuta-zione delle universita valevoli ai fini dell’al-locazione delle risorse, secondo criteri e pa-rametri definiti con decreto del Ministro, suproposta dell’Agenzia nazionale di valuta-zione del sistema universitario e della ricerca(ANVUR).

13. A decorrere dalla data di entrata in vi-gore delle modifiche statutarie, adottate dal-

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l’ateneo ai sensi del presente articolo, per-dono di efficacia nei confronti dello stessole seguenti disposizioni:

a) l’articolo 16, comma 4, lettere b) edf), della legge 9 maggio 1989, n. 168;

b) l’articolo 17, comma 110, della legge15 maggio 1997, n. 127.

Art. 3.

(Federazione e fusione di atenei erazionalizzazione dell’offerta formativa)

1. Al fine di migliorare la qualita, l’effi-cienza e l’efficacia dell’attivita didattica, diricerca e gestionale, di razionalizzare la di-stribuzione delle sedi universitarie e di otti-mizzare l’utilizzazione delle strutture e dellerisorse, due o piu universita possono fede-rarsi, anche limitatamente ad alcuni settoridi attivita o strutture, ovvero fondersi.

2. La federazione puo avere luogo, altresı,tra universita ed enti o istituzioni operantinei settori della ricerca e dell’alta forma-zione.

3. La federazione ovvero la fusione haluogo sulla base di un progetto contenente,in forma analitica, le motivazioni, gli obiet-tivi, le compatibilita finanziarie e logistiche,le proposte di riallocazione dell’organico edelle strutture in coerenza con gli obiettividi cui al comma 1. Nel caso di federazione,il progetto prevede che le eventuali strutturedi gestione della stessa sono costituite dacomponenti degli organi accademici delleuniversita federate, e comunque senza oneriaggiuntivi a carico della finanza pubblica.

4. Il progetto di cui al comma 3, delibe-rato dai competenti organi di ciascuna delleistituzioni interessate, e sottoposto all’esamedel Ministero per l’approvazione, sentital’ANVUR, di concerto con il Ministero del-l’economia e delle finanze e delle ammini-strazioni interessate.

5. In attuazione dei procedimenti di fede-razione o di fusione di cui al presente arti-

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colo, il progetto di cui al comma 3 dispone,altresı, in merito a eventuali procedure dimobilita dei professori e dei ricercatori, non-che del personale tecnico-amministrativo. Inparticolare, per i professori e i ricercatori,l’eventuale trasferimento avviene previoespletamento di apposite procedure di mobi-lita ad istanza degli interessati. In caso diesito negativo delle predette procedure, ilMinistro puo provvedere, con proprio de-creto, al trasferimento del personale interes-sato disponendo, altresı, in ordine all’even-tuale concessione agli interessati di incentivifinanziari a carico del fondo di finanzia-mento ordinario, sentito il Ministero dell’e-conomia e delle finanze.

6. Le disposizioni di cui al comma 5 si ap-plicano, altresı, a seguito dei processi di revi-sione e razionalizzazione dell’offerta forma-tiva e della conseguente disattivazione deicorsi di studio universitari, delle facolta edelle sedi universitarie decentrate, ai sensidell’articolo 1-ter del decreto-legge 31 gen-naio 2005, n. 7, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43.

TITOLO II

NORME E DELEGA LEGISLATIVA INMATERIA DI QUALITA ED EFFICIENZA

DEL SISTEMA UNIVERSITARIO

Art. 4.

(Fondo per il merito)

1. E istituito presso il Ministero dell’eco-nomia e delle finanze un fondo speciale peril merito, di seguito denominato «fondo», fi-nalizzato a promuovere l’eccellenza e il me-rito fra gli studenti individuati medianteprove nazionali standard. Il fondo e desti-nato a:

a) erogare premi di studio;

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b) fornire buoni studio, una quota deiquali deve essere restituita al termine deglistudi determinata in relazione ai risultati ac-cademici conseguiti e rimborsata secondotempi parametrati al reddito percepito;

c) garantire prestiti d’onore.

2. Il Ministro, di concerto con il Ministrodell’economia e delle finanze, previa intesacon la Conferenza permanente per i rapportitra lo Stato, le regioni e le province auto-nome di Trento e di Bolzano, con propri de-creti di natura non regolamentare disciplina icriteri e le modalita di attuazione del pre-sente articolo ed in particolare:

a) i criteri di accesso alle prove nazio-nali standard;

b) i criteri e le modalita di attribuzionedei premi e dei buoni, nonche le modalita diaccesso ai finanziamenti garantiti;

c) le cartteristiche, l’ammontare deipremi e dei buoni e i criteri e le modalitaper la loro eventuale differenziazione;

d) l’ammontare massimo garantito perciascuno studente per ciascun anno, anchein ragione delle diverse tipologie di studenti;

e) i requisiti di merito che gli studentidevono rispettare nel corso degli studi permantenere il diritto a premi, buoni e finan-ziamenti garantiti;

f) le modalita di utilizzo di premi, buonie finanziamenti garantiti;

g) le caratteristiche dei finanziamenti,prevedendo un contributo a carico degli isti-tuti concedenti pari all’1 per cento dellesomme erogate e allo 0,1 per cento dellerate rimborsate;

h) i criteri e le modalita di utilizzo delfondo e la ripartizione delle risorse del fondostesso tra le destinazioni di cui al comma 1;

i) la predisposizione di idonee iniziativedi divulgazione e informazione, nonche diassistenza a studenti e universita in meritoalle modalita di accesso agli interventi dicui al presente articolo.

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3. Il coordinamento operativo dello svolgi-mento delle prove nazionali, da effettuare se-condo i migliori standard tecnologici e di si-curezza, e effettuato dalla societa di cui alcomma 4, secondo modalita individuate condecreto di natura non regolamentare del Mi-nistro, di concerto con il Ministro dell’eco-nomia e delle finanze, che disciplina, altresı,il contributo massimo richiesto agli studentiper la partecipazione alle prove, nonche lemodalita di predisposizione e svolgimentodelle stesse.

4. La gestione della operativita del fondo edei rapporti amministrativi con universita estudenti e affidata a Consap Spa la quale, se-condo modalita stabilite in apposita conven-zione stipulata con i Ministeri competenti,previa intesa con la Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le regioni e le pro-vince autonome di Trento e di Bolzano,provvede a:

a) gestire l’operativita del fondo e i rap-porti amministrativi con le universita e glistudenti, secondo le modalita disciplinatenella convenzione;

b) predisporre gli schemi di contratti difinanziamento secondo gli indirizzi ministe-riali;

c) monitorare, con idonei strumenti in-formatici, la concessione dei premi, deibuoni e dei finanziamenti, il rimborso deglistessi, nonche l’esposizione del fondo;

d) selezionare con procedura competi-tiva l’istituto o gli istituti finanziari fornitoridelle provviste finanziarie.

5. Gli oneri di gestione e le spese di fun-zionamento degli interventi relativi al fondosono a carico delle risorse finanziarie deifondo stesso.

6. Il Ministero dell’economia e delle fi-nanze, con propri decreti, determina, secondocriteri di mercato, il corrispettivo per la ga-ranzia dello Stato, da imputare ai finanzia-menti erogati.

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7. Il fondo e alimentato con le seguenti ri-sorse:

a) versamenti effettuati a titolo sponta-neo e solidale da privati, societa, enti e fon-dazioni, anche vincolati, nel rispetto delle fi-nalita del fondo, a specifici usi;

b) eventuali trasferimenti pubblici previ-sti da specifiche disposizioni;

c) i corrispettivi di cui al comma 6, dautilizzare in via esclusiva per le finalita dicui al comma 1, lettera c);

d) i contributi di cui al comma 2, letterag), e al comma 3, da utilizzare per le finalitadi cui al comma 5.

8. Il Ministero, di concerto con il Mini-stero dell’economia e delle finanze, pro-muove, anche con apposite convenzioni, ilconcorso dei privati e disciplina con propriodecreto di natura non regolamentare le mo-dalita con cui i soggetti donatori possonopartecipare allo sviluppo del fondo, anchecostituendo, senza oneri per la finanza pub-blica, un comitato consultivo formato da rap-presentanti dei Ministeri e dei donatori.

9. All’articolo 10, comma 1, lettera l-qua-ter), del testo unico delle imposte sui redditidi cui al decreto del Presidente della Repub-blica 22 dicembre 1986, n. 917, dopo le pa-role: «articolo 59, comma 3, della legge 23dicembre 2000, n. 388,» sono inserite le se-guenti: «del Fondo per il merito».

Art. 5.

(Delega in materia di interventi

per la qualita e l’efficienzadel sistema universitario)

1. Il Governo e delegato ad adottare, senzamaggiori oneri a carico della finanza pub-blica, entro il termine di dodici mesi dalladata di entrata in vigore della presente legge,uno o piu decreti legislativi finalizzati a ri-

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formare il sistema universitario per il rag-giungimento dei seguenti obiettivi:

a) valorizzazione della qualita e dell’ef-ficienza delle universita e conseguente intro-duzione di meccanismi premiali nella distri-buzione delle risorse pubbliche, anche me-diante previsione di un sistema di accredita-mento periodico delle universita;

b) revisione della disciplina concernentela contabilita, al fine di garantirne coerenzacon la programmazione strategica triennaledi ateneo, maggiore trasparenza ed omoge-neita e di consentire l’individuazione dellaesatta condizione patrimoniale dell’ateneo el’andamento complessivo della gestione; pre-visione di meccanismi di commissariamentoin caso di dissesto finanziario degli stessi;

c) valorizzazione e qualificazione delleattivita didattiche e di ricerca del personaleaccademico, disciplina delle posizioni atempo pieno e a tempo definito e valutazionedei risultati conseguiti;

d) introduzione di un sistema di valuta-zione ex-post delle politiche di reclutamentodegli atenei;

e) revisione, in attuazione del titolo Vdella Parte II della Costituzione, della nor-mativa di principio in materia di diritto allostudio e contestuale definizione dei livelli es-senziali delle prestazioni (LEP) destinati a ri-muovere gli ostacoli di ordine economico esociale che limitano l’accesso all’istruzionesuperiore.

2. Nell’esercizio della delega di cui alcomma 1, lettera a) del presente articolo, ilGoverno si attiene ai princıpi di riordino dicui all’articolo 20 della legge 15 marzo1997, n. 59, e ai seguenti princıpi e criteridirettivi:

a) introduzione di un sistema di accredi-tamento delle sedi e dei corsi di studio e didottorato universitari di cui all’articolo 3del regolamento di cui al decreto del Mini-stro dell’istruzione, dell’universita e della ri-cerca 22 ottobre 2004, n. 270, fondato sull’u-

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tilizzazione di specifici indicatori definitidall’ANVUR per la verifica del possesso daparte degli atenei di idonei requisiti didattici,strutturali, organizzativi, di qualificazione deidocenti e delle attivita di ricerca, nonche disostenibilita economico-finanziaria;

b) introduzione di un sistema di valuta-zione periodica, da parte dell’ANVUR, del-l’efficienza e dei risultati conseguiti nell’am-bito della didattica e della ricerca dalle sin-gole universita e dalle loro articolazioni in-terne;

c) potenziamento del sistema di autova-lutazione della qualita e dell’efficacia delleproprie attivita da parte delle universita, an-che avvalendosi dei propri nuclei di valuta-zione e dei contributi provenienti dalle com-missioni paritetiche di cui all’articolo 2,comma 3, lettera g);

d) previsione di meccanismi volti a ga-rantire incentivi correlati al conseguimentodei risultati di cui alla lettera b), nell’ambitodelle risorse disponibili del fondo di finan-ziamento ordinario delle universita alloscopo annualmente predeterminate.

3. Nell’esercizio della delega di cui alcomma 1, lettera b), il Governo si attieneai seguenti princıpi e criteri direttivi:

a) introduzione della contabilita econo-mico-patrimoniale e analitica e del bilancioconsolidato di ateneo sulla base di princıpicontabili e schemi di bilancio stabiliti e ag-giornati dal Ministero, di concerto con il Mi-nistero dell’economia e delle finanze, sentitala Conferenza dei rettori delle universita ita-liane (CRUI), in conformita alla normativavigente; estensione ai dipartimenti e ai centriautonomi di spesa universitari del sistema ditesoreria unica mista vigente;

b) adozione di un piano economico-fi-nanziario triennale al fine di garantire la so-stenibilita di tutte le attivita dell’ateneo;

c) la previsione che gli effetti delle mi-sure di cui alla presente legge trovano ade-guata compensazione nei piani previsti allalettera d); comunicazione al Ministero dell’e-

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conomia e delle finanze, con cadenza an-nuale, dei risultati della programmazionetriennale riferiti al sistema universitario nelsuo complesso, ai fini del monitoraggio degliandamenti della finanza pubblica;

d) predisposizione di un piano triennalediretto a riequilibrare, entro percentuali defi-nite dal Ministero, e secondo criteri di pienasostenibilita finanziaria, la consistenza delpersonale docente, ricercatore e tecnico-am-ministrativo, ed il numero dei professori e ri-cercatori di cui all’articolo 1, comma 9, dellalegge 4 novembre 2005, n. 230, e successivemodificazioni; previsione che la mancataadozione, parziale o totale, del predettopiano, comporta la non erogazione dellequote di finanziamento ordinario relativealle unita di personale che eccedono i limitiprevisti;

e) determinazione di un limite massimoall’incidenza complessiva delle spese perl’indebitamento e delle spese per il personaledi ruolo e a tempo determinato, inclusi glioneri per la contrattazione integrativa, sulleentrate complessive dell’ateneo, al netto diquelle a destinazione vincolata;

f) introduzione del costo standard unita-rio di formazione per studente in corso, cal-colato secondo indici commisurati alle di-verse tipologie dei corsi di studio, cui colle-gare l’attribuzione all’universita di una per-centuale della parte di fondo di finanzia-mento ordinario non assegnata ai sensi del-l’articolo 2 del decreto-legge 10 novembre2008, n. 180, convertito, con modificazioni,dalla legge 9 gennaio 2009, n. 1; individua-zione degli indici da utilizzare per la quanti-ficazione del costo standard unitario di for-mazione per studente in corso;

g) previsione della declaratoria di disse-sto finanziario nelle ipotesi in cui l’universitanon puo garantire l’assolvimento delle pro-prie funzioni indispensabili, nell’ipotesi incui l’ateneo non puo fare fronte ai debiti li-quidi ed esigibili nei confronti dei terzi;

h) disciplina delle conseguenze del dis-sesto finanziario con previsione dell’inoltro

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da parte del Ministero di preventiva diffida esollecitazione a predisporre entro un terminenon superiore a centottanta giorni, un pianodi rientro da sottoporre all’approvazione delMinistero, di concerto con il Ministero del-l’economia e delle finanze, e da attuare nellimite massimo di un quinquennio; previ-sione delle modalita di controllo periodicodell’attuazione del predetto piano;

i) previsione, per i casi di mancata pre-disposizione ovvero di mancata approvazioneovvero omessa o incompleta attuazione delpiano, del commissariamento dell’ateneo edisciplina delle modalita di assunzione daparte del Governo, su proposta del Ministro,di concerto con il Ministro dell’economia edelle finanze, della delibera di commissaria-mento e di nomina di uno o piu commissaricon il compito di provvedere alla predisposi-zione ovvero all’attuazione del piano di rien-tro finanziario;

l) previsione di un fondo di rotazione agaranzia del riequilibrio finanziario degliatenei.

4. Nell’esercizio della delega di cui alcomma 1, lettere c) e d), il Governo si at-tiene ai seguenti princıpi e criteri direttivi:

a) determinazione dell’impegno dei pro-fessori universitari e dei ricercatori universi-tari nei regimi del tempo pieno e del tempodefinito anche in relazione alla specificitadegli ambiti scientifici di appartenenza ealle connesse attivita professionali, sentitil’ANVUR e il Consiglio universitario nazio-nale (CUN);

b) disciplina delle modalita di passaggiodall’uno all’altro regime di cui alla lettera a);

c) disciplina dell’impegno, rispettiva-mente, dei professori e ricercatori a tempopieno e a tempo definito per attivita di ri-cerca, di studio e di insegnamento con i con-nessi compiti preparatori e di verifica, e or-ganizzativi, anche con quantificazione del-l’impegno complessivo, per i fini che lo ri-chiedono, compresa l’attivita di ricerca e distudio, di mille cinquecento ore annue e di

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quello specifico da riservare ai compiti didat-tici e di servizio per gli studenti di trecentocinquanta ore annue per il regime di tempopieno e di duecentocinquanta ore per quellodi tempo definito;

d) disciplina delle modalita di verificadell’effettivo svolgimento da parte dei do-centi dei compiti didattici e di servizio aglistudenti, nonche delle modalita di verificadell’impegno scientifico dei professori e deiricercatori a tempo pieno e a tempo definito,prioritariamente attraverso i titoli prodotti ela relazione di cui alla lettera f); esclusionedei professori e dei ricercatori, in caso di va-lutazione negativa, dalle commissioni di abi-litazione, di selezione e promozione del per-sonale accademico, di esame di Stato, non-che dagli organi di valutazione di progettidi ricerca;

e) individuazione dei casi di incompati-bilita tra la posizione di professore e ricerca-tore universitario e l’esercizio di altre attivitao incarichi; definizione dei criteri generaliper l’assunzione di incarichi anche retribuitidi studio, di insegnamento, di ricerca, gestio-nali, di consulenza e di collaborazione scien-tifica per conto di enti pubblici o di soggettiprivati, fatta comunque salva la possibilita disvolgere liberamente attivita anche retribuitedi comunicazione e divulgazione scientificae culturale, nonche di valutazione; individua-zione dei casi in cui l’assunzione di incarichiesterni o istituzionali comporta l’obbligo del-l’aspettativa con o senza assegni;

f) disciplina dell’obbligo per i professoriuniversitari di presentare periodicamente unarelazione triennale sul complesso delle atti-vita didattiche, di ricerca e gestionali svolte,anche ai fini dell’attribuzione dello scatto sti-pendiale di cui agli articoli 36 e 38 del de-creto del Presidente della Repubblica 11 lu-glio 1980, n. 382, e delle relative modalitadi verifica;

g) previsione di meccanismi di incenti-vazione a carico del Fondo di finanziamentoordinario per le universita (FFO) volti a fa-vorire la mobilita dei professori e ricercatori

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universitari; previsione che, in caso di cam-biamento di sede, i professori, i ricercatoridi ruolo e i ricercatori a tempo determinatoresponsabili di progetti di ricerca finanziatida soggetti diversi dall’universita di apparte-nenza conservano la titolarita dei progetti edei relativi finanziamenti;

h) previsione di procedure di mobilitaprofessionale dei professori e ricercatori perlo svolgimento di attivita, previo colloca-mento in aspettativa, presso soggetti e orga-nismi pubblici o privati anche a scopo dilucro;

i) revisione della disciplina del tratta-mento economico dei professori e dei ricer-catori universitari gia in servizio e di quellivincitori di concorsi indetti fino alla data dientrata in vigore della presente legge, comedeterminato dagli articoli 36, 38 e 39 del ci-tato decreto del Presidente della Repubblican. 382 del 1980, ed in particolare, trasforma-zione della progressione biennale per classi escatti di stipendio in progressione triennalecon invarianza complessiva della medesima;

l) revisione del trattamento economicodei ricercatori non confermati a tempo inde-terminato, nel primo anno di attivita;

m) rimodulazione, senza oneri aggiun-tivi per la finanza pubblica, della progres-sione economica e dei relativi importi, anchesu base premiale, per i professori e ricerca-tori assunti ai sensi della presente legge,con conseguente abolizione del periodo distraordinariato e di conferma rispettivamenteper i professori di prima fascia e per i pro-fessori di seconda fascia, eliminazione delleprocedure di ricostruzione di carriera e riva-lutazione del trattamento iniziale;

n) possibilita, per i professori e i ricer-catori nominati secondo il regime previgente,di optare per il regime di cui alla lettera m);

o) attribuzione di una quota del fondo difinanziamento ordinario delle universita cor-relata a meccanismi di valutazione delle po-litiche di reclutamento degli atenei, fondatisulla produzione scientifica dei professorisuccessiva al loro inquadramento in ruolo,

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la percentuale di ricercatori a tempo determi-nato in servizio che non hanno trascorso l’in-tero percorso di dottorato e di post-dottoratonella medesima universita, la percentuale deiprofessori reclutati da altri atenei, la percen-tuale dei professori e ricercatori in servizioresponsabili scientifici di progetti di ricercainternazionali e comunitari e il grado di in-ternazionalizzazione del corpo docente.

5. Nell’esercizio della delega di cui alcomma 1, lettera e), il Governo si attieneai seguenti princıpi e criteri direttivi:

a) definire i livelli essenziali delle pre-stazioni (LEP), anche con riferimento ai re-quisiti di merito ed economici, tali da assicu-rare gli strumenti ed i servizi per il consegui-mento del pieno successo formativo di tuttigli studenti dell’istruzione superiore e rimuo-vere gli ostacoli di ordine economico, socialee personale che limitano l’accesso ed il con-seguimento dei piu alti gradi di istruzione su-periore agli studenti capaci e meritevoli, an-che se privi di mezzi;

b) garantire agli studenti la piu ampia li-berta di scelta in relazione alla fruizione deiservizi per il diritto allo studio universitario;

c) definire i criteri per l’attribuzione alleregioni e alle province autonome di Trento edi Bolzano del Fondo integrativo per la con-cessione di prestiti d’onore e di borse di stu-dio, di cui all’articolo 16, comma 4, dellalegge 2 dicembre 1991, n. 390;

d) favorire il raccordo tra le regioni e leprovince autonome di Trento e di Bolzano,le universita e le diverse istituzioni che con-corrono al successo formativo degli studential fine di potenziare la gamma dei servizi edegli interventi posti in essere dalle predetteistituzioni, nell’ambito della propria autono-mia statutaria;

e) prevedere la stipula di specifici ac-cordi con le regioni e le province autonomedi Trento e di Bolzano, per la sperimenta-zione di nuovi modelli nella gestione e nel-l’erogazione degli interventi;

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f) disciplinare, da parte del Ministero, irequisiti minimi necessari per l’accredita-mento dei collegi universitari legalmente ri-conosciuti, anche ai fini della concessionedel finanziamento statale.

6. I decreti legislativi di cui al comma 1sono adottati, su proposta del Ministro, diconcerto con il Ministro dell’economia edelle finanze e con il Ministro per la pub-blica amministrazione e l’innovazione, e,con riferimento alle disposizioni di cui alcomma 5, di concerto con il Ministro dellagioventu e previa intesa con la ConferenzaStato-Regioni, sono trasmessi alle Commis-sioni parlamentari competenti per materia eper i profili finanziari, le quali esprimono ilproprio parere entro quarantacinque giornidalla data di trasmissione; decorso tale ter-mine, i decreti sono adottati anche in man-canza del parere. Qualora il termine per l’e-spressione del parere parlamentare scada neitrenta giorni che precedono la scadenza deltermine di cui al comma 1, o successiva-mente, quest’ultimo termine e prorogato disessanta giorni.

7. Entro diciotto mesi dalla data di entratain vigore dei decreti legislativi di cui alcomma 1, il Governo puo adottare eventualidisposizioni integrative e correttive, con lemedesime modalita e nel rispetto dei mede-simi princıpi e criteri direttivi.

Art. 6.

Disciplina di riconoscimento dei crediti)

1. All’articolo 2, comma 147, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, conmodificazioni, dalla legge 24 novembre2006, n. 286, la parola: «sessanta» e sosti-tuita dalla seguente: «dodici» ed e aggiunto,in fine, il seguente periodo: «Il riconosci-mento deve essere effettuato esclusivamentesulla base delle competenze dimostrate daciascuno studente. Sono escluse forme di ri-conoscimento attribuite collettivamente.».

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2. Con decreto del Ministro, adottato aisensi dell’articolo 17, comma 3, della legge23 agosto 1988, n. 400, sono definite le mo-dalita attuative e le eventuali deroghe alle di-sposizioni di cui al comma 1, anche con rife-rimento al limite massimo di crediti ricono-scibili, in relazione a particolari esigenze de-gli Istituti di formazione della pubblica am-ministrazione, sentiti i Ministri competenti.

TITOLO III

NORME IN MATERIA DI PERSONALEACCADEMICO E RIORDINO DELLA

DISCIPLINA CONCERNENTEIL RECLUTAMENTO

Art. 7.

(Revisione dei settori

scientifico-disciplinari)

1. Entro sessanta giorni dalla data di en-trata in vigore della presente legge, il Mini-stro provvede, con decreto di natura non re-golamentare, sentito il CUN, alla revisionedei settori scientifico-disciplinari, assicu-rando l’afferenza di almeno cinquanta pro-fessori di prima fascia in ciascun settore,fatta salva la possibilita di determinare rag-gruppamenti di dimensioni minori in pre-senza di particolari motivazioni scientifiche.I settori scientifico-disciplinari affini sonoraggruppati in macrosettori scientifico-disci-plinari.

Art. 8.

(Istituzione dell’abilitazionescientifica nazionale)

1. E istituita l’abilitazione scientifica na-zionale, di seguito denominata: «abilita-zione». L’abilitazione ha durata quadriennaleed e distinta per le funzioni di professore di

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prima e di seconda fascia. L’abilitazione at-testa la qualificazione scientifica che costi-tuisce, fatto salvo quanto previsto dal comma3, lettera m), requisito necessario per l’ac-cesso alla prima e alla seconda fascia deiprofessori.

2. Entro novanta giorni dalla data di en-trata in vigore della presente legge, conuno o piu regolamenti emanati ai sensi del-l’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto1988, n. 400, su proposta del Ministro, diconcerto con il Ministro dell’economia edelle finanze e con il Ministro per la pub-blica amministrazione e l’innovazione, sonodisciplinate le modalita di espletamento delleprocedure finalizzate al conseguimento del-l’abilitazione, in conformita ai criteri di cuial comma 3.

3. I regolamenti di cui al comma 2 preve-dono:

a) l’attribuzione dell’abilitazione conmotivato giudizio fondato sulla valutazioneanalitica dei titoli e delle pubblicazioniscientifiche ed espresso sulla base di criterie parametri differenziati per funzioni e perarea disciplinare e definiti con decreto delMinistro;

b) meccanismi di verifica quinquennaledell’adeguatezza e congruita dei criteri e pa-rametri di cui alla lettera a) e di revisione oadeguamento degli stessi con apposito de-creto ministeriale;

c) l’indizione, con frequenza annuale,delle procedure per il conseguimento dell’a-bilitazione;

d) i termini e le modalita di espletamentodelle procedure di abilitazione, distinte persettori scientifico-disciplinari, e l’individua-zione di modalita, anche informatiche, idoneea consentire la conclusione delle stesse entrocinque mesi dall’indizione; la garanzia dellapubblicita degli atti e dei giudizi espressidalle commissioni giudicatrici;

e) l’istituzione per ciascun settore scien-tifico-disciplinare, senza oneri aggiuntivi acarico della finanza pubblica, di un’unica

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commissione nazionale di durata biennaleper le procedure di abilitazione alle funzionidi professore di prima e di seconda fascia,mediante sorteggio di quattro commissari al-l’interno di una lista di professori ordinaricostituita ai sensi della lettera g) e sorteggiodi un commissario all’interno di una lista,curata dall’ANVUR, di studiosi e di espertidi pari livello in servizio presso universitadi un Paese aderente all’Organizzzazioneper la cooperazione e lo sviluppo economico(OCSE);

f) che della commissione di cui alla let-tera e) non puo far parte piu di un commis-sario della stessa universita; che i commis-sari in servizio presso atenei italiani possono,a richiesta, essere parzialmente esentati dallaordinaria attivita didattica, nell’ambito dellaprogrammazione didattica e senza oneri ag-giuntivi per la finanza pubblica; che ai com-missari in servizio all’estero e corrisposto uncompenso determinato con decreto non rego-lamentare del Ministro, di concerto con ilMinistro dell’economia e delle finanze;

g) l’effettuazione del sorteggio di cuialla lettera e) all’interno di liste, una per cia-scun settore scientifico-disciplinare, conte-nente i nominativi dei professori ordinari ap-partenenti allo stesso che hanno presentatodomanda per esservi inclusi, corredata delladocumentazione concernente la propria atti-vita scientifica complessiva, con particolareriferimento all’ultimo quinquennio; l’inclu-sione nelle liste dei soli professori positiva-mente valutati ai sensi dell’articolo 5,comma 4, lettera d), ed in possesso di uncurriculum, reso pubblico per via telematica,coerente con i criteri e i parametri di cui allalettera a), riferiti alla fascia e al settore diappartenenza;

h) l’integrazione delle liste di cui allalettera g) con i professori di prima fascia ap-partenenti ai settori scientifico-disciplinaridello stesso macrosettore candidati ai sensidella medesima lettera, nel caso in cui il nu-mero dei professori afferenti al settore og-getto dell’abilitazione e candidabili ai sensi

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della lettera g), sia inferiore a cinquanta, as-sicurando comunque un’adeguata presenzadei professori appartenenti a quest’ultimo;

i) il divieto per i commissari di far partecontemporaneamente di piu di una commis-sione di abilitazione e, per tre anni dalla con-clusione del mandato, di commissioni per ilconferimento dell’abilitazione relativa a qua-lunque settore scientifico-disciplinare;

l) la preclusione, in caso di mancatoconseguimento dell’abilitazione, a parteci-pare alle procedure indette nel biennio suc-cessivo per l’attribuzione della stessa, ovveronel triennio per l’attribuzione dell’abilita-zione alla funzione superiore, anche se con-cernente altro settore scientifico-disciplinare;

m) le apposite modalita per il riconosci-mento dell’abilitazione a studiosi italiani ostranieri appartenenti ad universita o istitutidi ricerca esteri, e le misure volte a garantirepari opportunita di accesso alle procedure diabilitazione anche a studiosi operanti all’e-stero;

n) la valutazione dell’abilitazione cometitolo preferenziale per l’attribuzione deicontratti di insegnamento di cui all’articolo11, comma 2;

o) lo svolgimento delle procedure per ilconseguimento dell’abilitazione presso uni-versita dotate di idonee strutture e l’indivi-duazione delle procedure per la scelta dellestesse; le universita prescelte assicurano lestrutture e il supporto di segreteria nei limitidelle risorse umane, strumentali e finanziariedisponibili e sostengono gli oneri relativi alfunzionamento di ciascuna commissione; ditale onere si tiene conto nella ripartizionedel FFO.

Art. 9.

(Reclutamento e progressione di carriera

del personale accademico)

1. Le procedure di reclutamento sono av-viate sulla base della programmazione trien-

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nale di cui all’articolo 1, comma 105, dellalegge 30 dicembre 2004, n. 311, e di cui al-l’articolo 1-ter del decreto-legge 31 gennaio2005, n. 7, convertito, con modificazioni,dalla legge 31 marzo 2005, n. 43, nonchedelle disposizioni di cui all’articolo 5,comma 3, lettera d) della presente legge.La programmazione assicura tra l’altro la so-stenibilita nel tempo degli oneri stipendialianche alla luce dei maggiori oneri derivantidall’attribuzione degli scatti stipendiali, dagliincrementi annuali e dalla dinamica di pro-gressione di carriera del personale. La pro-grammazione assicura, altresı, la coperturafinanziaria degli oneri derivanti dall’even-tuale rinnovo dei contratti di cui all’articolo12, commi 4 e 6, della presente legge.

2. Le universita procedono alla coperturadi posti di professore di prima e seconda fa-scia e all’attribuzione dei contratti di ricerca-tori a tempo determinato di cui all’articolo12, ad eccezione di quanto previsto dall’arti-colo 12, commi 6 e 9, mediante procedure diselezione pubblica basate sulla valutazionedelle pubblicazioni scientifiche e del curricu-

lum complessivo dei candidati e disciplinateda apposito regolamento in conformita aiprincıpi enunciati dalla Carta europea dei ri-cercatori di cui alla Raccomandazione dellaCommissione delle Comunita europeen. 251 dell’11 marzo 2005 e specificamenteai seguenti criteri:

a) pubblicazione dei bandi sul sito del-l’ateneo e nei siti del Ministero e dell’U-nione europea, nonche inserimento nei bandidi informazioni dettagliate sulle specifichefunzioni, sui diritti e i doveri relativi alla po-sizione e sul trattamento economico e previ-denziale spettante;

b) ammissione alle procedure per la co-pertura di posti di professore di prima o diseconda fascia, fatto salvo quanto dispostodall’articolo 8, comma 3, lettera m), deglistudiosi in possesso dell’abilitazione per ilsettore scientifico-disciplinare e per le fun-zioni oggetto del bando, ovvero per funzioni

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superiori purche non titolari di tali funzionipresso altro ateneo;

c) istituzione, senza oneri aggiuntivi perla finanza pubblica, di una commissione dialmeno cinque membri con il compito diprocedere alla selezione e composta da tuttii professori ordinari della struttura di cui al-l’articolo 2, comma 3, lettera c), appartenential settore scientifico-disciplinare oggetto delbando, ovvero, qualora questi siano in nu-mero superiore a sette, da una rappresentanzaeletta al loro interno; limitatamente alle pro-cedure di selezione relative a ricercatori atempo determinato, la commissione e com-posta anche da professori associati confer-mati della medesima struttura afferenti al set-tore scientifico-disciplinare oggetto delbando, in misura non superiore a un terzodel numero dei professori ordinari che fannoparte della commissione; detta rappresen-tanza e eletta da tutti i professori associatidella struttura afferenti al settore scienti-fico-disciplinare oggetto del bando; qualorail numero dei professori ordinari ovvero as-sociati in servizio nell’ateneo per il settorescientifico-disciplinare oggetto della valuta-zione sia inferiore a cinque, la commissionee integrata con docenti di pari livello anchedi altri atenei di settori affini secondo la nor-mativa vigente ovvero con docenti del mede-simo settore di altri atenei scelti all’internodella lista di cui all’articolo 8, comma 3, let-tera e); possesso da parte dei componentidella commissione dei requisiti di cui all’ar-ticolo 8, comma 3, lettera g); previsione chela commissione puo avvalersi, senza oneriaggiuntivi a carico della finanza pubblica,di esperti revisori di elevata qualificazioneitaliani o stranieri esterni all’ateneo;

d) disciplina delle modalita per la sele-zione dei candidati da invitare a tenere unalezione pubblica nella sede dell’ateneo cheha indetto la procedura con esclusione diprove scritte o orali;

e) facolta per la commissione, al ter-mine delle procedure di selezione e in as-senza di candidati in possesso di adeguati re-

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quisiti di merito, di non indicare alcun candi-dato, al dipartimento, ai fini delle proceduredi cui alla lettera f);

f) formulazione della proposta di chia-mata da parte del dipartimento, ovvero dellastruttura di cui all’articolo 2, comma 3, let-tera e), con voto favorevole della maggio-ranza dei professori di prima fascia, relativa-mente alle chiamate dei professori di prima eseconda fascia, e dei professori di prima eseconda fascia relativamente alle chiamatedei ricercatori a tempo determinato; la pro-posta, corredata del parere favorevole del-l’organo di cui all’articolo 2, comma 3, let-tera f), e deliberata dal consiglio di ammini-strazione su proposta motivata del rettore;

g) nelle procedure di selezione per postidi ricercatore a tempo determinato, qualoraentro trenta giorni dalla certificazione della re-golarita degli atti da parte del rettore il vinci-tore rinunci alla nomina, il rettore puo richie-dere alla commissione, entro e non oltre i suc-cessivi sessanta giorni, di formulare al diparti-mento un’altra proposta di chiamata, fermo re-stando quanto previsto dalla lettera e);

h) facolta di prevedere la copertura de-gli oneri derivanti dal reclutamento di pro-fessori e ricercatori a carico totale o parzialedi soggetti pubblici e privati, previa stipuladi apposite convenzioni di durata almeno de-cennale;

i) facolta per gli istituti a ordinamentospeciale e le universita non statali di discipli-nare autonomamente la composizione dellacommissione di cui alla lettera c), nonchele procedure di cui alla lettera f), fermo re-stando il numero minimo di cinque compo-nenti.

3. Le universita procedono alla coperturadei posti di professore di prima e di secondafascia nel rispetto dei seguenti criteri:

a) almeno un quinto dei posti di profes-sore di ruolo di seconda fascia, la cui coper-tura e programmata da ciascun dipartimento,ovvero da ciascuna struttura di cui all’arti-colo 2, comma 3, lettera e), e destinato alle

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procedure di cui al comma 2 del presente ar-ticolo;

b) almeno un terzo dei posti di profes-sore di prima fascia resi disponibili in cia-scun dipartimento, ovvero in ciascuna strut-tura di cui all’articolo 2, comma 3, letterae), e coperto da professori che non hannoprestato servizio presso l’universita bandi-trice nei precedenti tre anni.

4. Nei cinque anni successivi all’attiva-zione, da parte dei singoli atenei, delle pro-cedure di selezione di cui all’articolo 12, leprocedure di reclutamento sono programmatee avviate nel rispetto dei seguenti criteri:

a) una percentuale non superiore ad unterzo dei posti di professore di ruolo di primae di seconda fascia, la cui copertura e pro-grammata da ciascun dipartimento, ovveroda ciascuna struttura di cui all’articolo 2,comma 3, lettera e), puo essere destinata aprocedure di cui al comma 2 riservate al per-sonale in servizio nell’ateneo, assicurandoalle stesse la pubblicita all’interno dell’ate-neo;

b) almeno un terzo dei posti di profes-sore di prima e di seconda fascia disponibiliin ciascun dipartimento, ovvero in ciascunastruttura di cui all’articolo 2, comma 3, let-tera e), e coperto da professori che nonhanno prestato servizio presso l’universitabanditrice nei precedenti tre anni.

5. Le proposte di chiamata diretta di cuiall’articolo 1, comma 9, della legge n. 230del 2005, e successive modifiche, sono for-mulate con le modalita di cui al comma 2,lettere c), e), f), primo periodo, h) ed i)

del presente articolo. Le procedure di chia-mata diretta di cui all’articolo 12, comma6, della presente legge, si svolgono con lemodalita di cui al comma 2, lettere c), d),

e), f), h) ed i) del presente articolo.

6. A decorrere dalla data di entrata in vi-gore del regolamento di ateneo di cui alcomma 2, perde di efficacia, nei confronti

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dello stesso, l’articolo 1, comma 8, dellalegge 4 novembre 2005, n. 230.

Art. 10.

(Assegni di ricerca)

1. Le universita, nell’ambito delle relativedisponibilita di bilancio, possono conferireassegni per lo svolgimento di attivita di ri-cerca. I bandi, resi pubblici anche per via te-lematica sui siti dell’ateneo, del Ministero edell’Unione europea, contengono informa-zioni dettagliate sulle specifiche funzioni,sui diritti e i doveri relativi alla posizione esul trattamento economico e previdenzialespettante.

2. Possono essere destinatari degli assegnistudiosi in possesso di curriculum scientificoprofessionale idoneo allo svolgimento di atti-vita di ricerca, con esclusione del personaledi ruolo dei soggetti di cui al comma 1. Imedesimi soggetti possono stabilire che ildottorato di ricerca o titolo equivalente con-seguito all’estero ovvero, per i settori interes-sati, il titolo di specializzazione di area me-dica corredato da una adeguata produzionescientifica, costituiscono requisito obbligato-rio per l’ammissione al bando.

3. Gli assegni possono avere una duratacompresa tra uno e tre anni, sono rinnovabilie non cumulabili con borse di studio a qual-siasi titolo conferite, ad eccezione di quelleconcesse da istituzioni nazionali o straniereutili ad integrare, con soggiorni all’estero,l’attivita di ricerca dei titolari. La duratacomplessiva dei rapporti instaurati ai sensidel presente articolo, compresi gli eventualirinnovi, non puo comunque essere superiorea quattro anni. La titolarita del contrattonon e compatibile con la partecipazione acorsi di laurea, laurea specialistica o magi-strale, dottorato di ricerca o specializzazionemedica, in Italia o all’estero, e comporta ilcollocamento in aspettativa senza assegni

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per il dipendente in servizio presso ammini-strazioni pubbliche.

4. Le universita disciplinano le modalita diconferimento degli assegni con apposito re-golamento, prevedendo la possibilita di attri-buire gli stessi mediante le seguenti proce-dure:

a) pubblicazione di un unico bando re-lativo alle aree scientifiche di interesse del-l’ateneo, seguito dalla presentazione diretta-mente dai candidati dei progetti di ricerca,corredati dai titoli e dalle pubblicazioni e va-lutati da parte di un’unica commissione chepuo avvalersi, senza oneri aggiuntivi a caricodella finanza pubblica, di esperti revisori dielevata qualificazione italiani o stranieriesterni all’ateneo, e che formula, sulla basedei punteggi attribuiti, una graduatoria perciascuna delle aree interessate;

b) pubblicazione di bandi relativi a spe-cifici programmi di ricerca dotati di proprifinanziamenti, secondo procedure stabilitedall’ateneo.

5. Agli assegni di cui al presente articolosi applicano, in materia fiscale, le disposi-zioni di cui all’articolo 4 della legge 13 ago-sto 1984, n. 476, nonche, in materia previ-denziale, quelle di cui all’articolo 2, commi26 e seguenti, della legge 8 agosto 1995, n.335, e successive modificazioni.

6. L’importo degli assegni di cui al pre-sente articolo e determinato dall’ateneo, aisensi dell’articolo 51, comma 6, nono pe-riodo, della legge 27 dicembre 1997, n.449, come modificato dall’articolo 15,comma 5, della presente legge.

7. Il Ministro destina annualmente unaquota del finanziamento ordinario al finan-ziamento di assegni di ricerca da attribuirecon apposito bando, su base nazionale eper raggruppamenti di settori scientifico-di-sciplinari, previa presentazione di specificiprogrammi di ricerca, a giovani studiosi dielevate e comprovate capacita, in possessodei requisiti di cui al comma 2, scelti all’e-sito di procedura avviata con apposito bando.

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I vincitori possono scegliere l’universita e lastruttura ove svolgere la propria attivita, conl’assenso delle stesse. La selezione dei vinci-tori e affidata a una o piu commissioni i cuicomponenti sono designati dal Ministro suproposta dell’ANVUR nel rispetto dei criteridi cui all’articolo 8, comma 3, lettera g), e siavvalgono, per la valutazione dei titoli edelle pubblicazioni scientifiche e dei pro-grammi di ricerca, di esperti revisori di ele-vata qualificazione italiani e stranieri, senzaoneri aggiuntivi a carico della finanza pub-blica. E oggetto di valutazione, altresı, l’ade-guatezza della sede prescelta rispetto allosvolgimento del programma di ricerca pre-sentato.

8. Gli assegni non danno luogo a diritti inordine all’accesso al ruoli dei soggetti di cuial comma 1.

9. La durata complessiva dei rapporti in-staurati con i titolari degli assegni di cui alpresente articolo e dei contratti di cui all’ar-ticolo 12, intercorsi anche con atenei diversi,statali, non statali o telematici, con il mede-simo soggetto, non puo in ogni caso superarei dieci anni, anche non continuativi. Ai finidella durata dei predetti rapporti non rilevanoi periodi trascorsi in aspettativa per maternitao per motivi di salute secondo la normativavigente.

10. La disposizione di cui al comma 9, li-mitatamente alla durata complessiva dei rap-porti, si applica, altresı, agli assegni di ri-cerca conferiti ai sensi dell’articolo 51,comma 6, della citata legge n. 449 del 1997.

Art. 11.

(Contratti per attivita di insegnamento)

1. Le universita, anche sulla base di speci-fiche convenzioni con gli enti pubblici e leistituzioni di ricerca di cui all’articolo 8 delregolamento di cui al decreto del Presidentedel Consiglio dei Ministri 30 dicembre1993, n. 593, possono stipulare contratti, a ti-

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tolo gratuito o oneroso, per attivita di inse-gnamento al fine di avvalersi della collabora-zione di esperti di alta qualificazione in pos-sesso di un significativo curriculum scienti-fico o professionale. I predetti contrattisono stipulati dal rettore, su proposta deicompetenti organi accademici.

2. Le universita possono, altresı, stipularecontratti a titolo oneroso, nell’ambito delleproprie disponibilita di bilancio, per farefronte a specifiche esigenze didattiche, ancheintegrative, con soggetti in possesso di ade-guati requisiti scientifici e professionali, adesclusione del personale tecnico-amministra-tivo delle universita. Il possesso del titolodi dottore di ricerca o equivalente, del titolodi specializzazione medica, ovvero dell’abili-tazione costituisce titolo preferenziale ai finidell’attribuzione dei predetti contratti. I con-tratti sono attribuiti previo espletamento diprocedure disciplinate con propri regola-menti, che assicurino la valutazione compa-rativa dei candidati e la pubblicita degliatti. Il trattamento economico spettante ai ti-tolari dei predetti contratti e determinato, en-tro tre mesi dalla data di entrata in vigoredella presente legge, con decreto del Mini-stro, di concerto con il Ministro dell’econo-mia e delle finanze.

Art. 12.

(Ricercatori a tempo determinato)

1. Per svolgere attivita di ricerca, di didat-tica, di didattica integrativa e di servizio aglistudenti, le universita possono stipulare con-tratti di lavoro subordinato a tempo pieno edeterminato. Il contratto regola, altresı, lemodalita di svolgimento delle attivita di di-dattica, di didattica integrativa e di servizioagli studenti, cui sono riservate trecentocin-quanta ore annue, e delle attivita di ricerca.

2. I destinatari sono scelti mediante proce-dure pubbliche di selezione di cui all’articolo9, riservate ai possessori del titolo di dottore

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di ricerca o titolo equivalente, del diploma di

specializzazione medica, ovvero della laurea

magistrale o equivalente, unitamente ad un

curriculum scientifico professionale adatto

allo svolgimento di attivita di ricerca, e degli

specifici requisiti individuati con decreto del

Ministro.

3. Ai fini della selezione, la commissione

di cui all’articolo 9, comma 1, lettera c), at-

tribuisce un punteggio numerico accompa-

gnato da sintetica motivazione per ciascuno

dei titoli e delle pubblicazioni presentati dai

candidati secondo parametri e criteri definiti

con decreto del Ministro.

4. I contratti hanno durata triennale e pos-

sono essere rinnovati una sola volta per un

ulteriore triennio previa positiva valutazione

delle attivita didattiche e di ricerca svolte,

sulla base di modalita, criteri e parametri de-

finiti con decreto del Ministro.

5. I destinatari dei contratti di cui ai

commi 1 e 4 possono partecipare alle proce-

dure di selezione di cui al comma 2 indette

da altri atenei e, se vincitori delle stesse,

possono stipulare contratti di durata pari al

periodo mancante alla scadenza del contratto

in essere, aumentato al massimo di un anno,

fermo restando quanto previsto dal comma 7.

6. Le universita, secondo quanto previsto

dall’articolo 9, comma 3, e in conformita

agli standard qualitativi individuati con ap-

posito regolamento di ateneo nell’ambito

dei criteri fissati con decreto del Ministro,

possono procedere alla chiamata diretta dei

destinatari del secondo contratto triennale

di cui al comma 4, i quali entro e non oltre

la scadenza di tale contratto, conseguono l’a-

bilitazione alle funzioni di professore asso-

ciato, di cui all’articolo 8. I soggetti chiamati

ai sensi del primo periodo, alla scadenza del

secondo contratto, sono inquadrati nel ruolo

dei professori associati.

7. Ai ricercatori di cui al presente articolo

si applicano le disposizioni di cui all’articolo

10, comma 9.

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8. Il trattamento economico spettante ai

destinatari dei contratti di cui al comma 1

e pari al trattamento iniziale spettante al ri-

cercatore confermato a tempo pieno, incre-

mentato del 20 per cento. Per i titolari dei

contratti di cui al comma 4, il predetto trat-

tamento annuo lordo onnicomprensivo puo

essere elevato fino a un massimo del 30

per cento.

9. Il Ministro destina annualmente una

quota del finanziamento ordinario delle uni-

versita al finanziamento di bandi per il reclu-

tamento di ricercatori a tempo determinato

da destinare, su base nazionale e per rag-

gruppamenti di settori scientifico-disciplinari,

a giovani studiosi di elevate e comprovate

capacita in possesso dei titoli e requisiti di

cui al comma 2, previa presentazione di spe-

cifici programmi di ricerca. La selezione dei

vincitori e affidata a una o piu commissioni

composte da eminenti studiosi, anche stra-

nieri, designati dal Ministro su proposta del-

l’ANVUR nel rispetto dei criteri di cui al-

l’articolo 8, comma 3, lettera g), che si av-

valgono per la valutazione dei titoli e delle

pubblicazioni scientifiche e dei programmi

di ricerca di esperti revisori di elevata quali-

ficazione italiani e stranieri, senza oneri ag-

giuntivi per la finanza pubblica. E oggetto

di valutazione, altresı, l’adeguatezza della

sede prescelta rispetto allo svolgimento del

programma di ricerca presentato.

10. I contratti di cui al presente articolo

non danno luogo a diritti in ordine all’ac-

cesso ai ruoli dei soggetti di cui al comma 1.

11. La valutabilita delle attivita svolte ai

sensi del presente articolo, ai fini dell’am-

missione a concorsi pubblici, e determinata

con decreto del Presidente del Consiglio

dei ministri, su proposta del Ministro, di con-

certo con il Ministro per la pubblica ammini-

strazione e l’innovazione.

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Art. 13.

(Collocamento a riposo dei professori e

dei ricercatori)

1. La concessione dell’opzione di cui al-

l’articolo 16 del decreto legislativo 30 di-

cembre 1992, n. 503, ai professori e ricerca-

tori universitari e subordinata alla sussistenza

di adeguate risorse finanziarie nel bilancio di

ateneo, in coerenza con la programmazione

strategica triennale di ateneo di cui all’arti-

colo 1-ter del decreto-legge n. 7 del 2005,

convertito, con modificazioni, dalla legge n.

43 del 2005, e successive modificazioni, e

nel rispetto di quanto previsto dall’articolo

5, comma 3, lettere d) ed e).

Art. 14.

(Disciplina dei lettori di scambio)

1. In esecuzione di accordi culturali inter-

nazionali che prevedono l’utilizzo reciproco

di lettori, le universita possono conferire a

studiosi stranieri in possesso di qualificata e

comprovata professionalita incarichi annuali

rinnovabili per lo svolgimento di attivita fi-

nalizzate alla diffusione della lingua e della

cultura del Paese di origine e alla coopera-

zione internazionale.

2. Gli incarichi di cui al comma 1 sono

conferiti con decreto rettorale, previa deli-

bera degli organi accademici competenti.

Con decreto del Ministro, di concerto con

il Ministro degli affari esteri e con il Mini-

stro dell’economia e delle finanze, sono defi-

nite le modalita per il conferimento degli in-

carichi, ivi compreso il trattamento econo-

mico a carico degli accordi di cui al com-

ma 1.

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Art. 15.

(Norme transitorie e finali)

1. A decorrere dalla data di entrata in vi-gore della presente legge, per la coperturadei posti di professore ordinario e associato,di ricercatore e di assegnista di ricerca, leuniversita possono avviare esclusivamentele procedure previste dal Titolo III.

2. All’articolo 1, comma 9, della legge 4novembre 2005, n. 230, come sostituito dal-l’articolo 1-bis del decreto-legge 10 novem-bre 2008, n. 180, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 9 gennaio 2009, n. 1, alprimo periodo, dopo la parola: «triennio»sono inserite le seguenti: «o nell’ambito dispecifici programmi di ricerca finanziati dalMinistero dell’istruzione, dell’universita edella ricerca».

3. Ai fini delle procedure di cui all’arti-colo 9, comma 2, della presente legge l’ido-neita conseguita ai sensi della legge 3 luglio1998, n. 210, e equipollente all’abilitazionelimitatamente al periodo di durata dellastessa di cui all’articolo 1, comma 1, letterag), della predetta legge. Alle procedure perla copertura di posti di professore di primae di seconda fascia di cui all’articolo 9,comma 2, possono, altresı, partecipare i pro-fessori, rispettivamente, di prima e di se-conda fascia gia in servizio alla data di en-trata in vigore della presente legge.

4. A decorrere dalla data di entrata in vi-gore della presente legge sono abrogati:

a) l’articolo 4 della legge 30 novembre1989, n. 398;

b) l’articolo 3 della legge 3 luglio 1998,n. 210;

c) l’articolo 1, commi 10 e 14, dellalegge 4 novembre 2005, n. 230.

5. All’articolo 51, comma 6, della legge n.449 del 1997, le parole: «Le universita,»sono soppresse.

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6. A decorrere dalla data di entrata in vi-gore dei regolamenti di cui all’articolo 8,comma 2, della presente legge, e abrogatoil decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 164.

7. All’onere derivante dall’applicazionedell’articolo 5, comma 4, lettera l), valutatoin 10 milioni di euro per l’anno 2010 ed in1 milione di euro per l’anno 2011, si prov-vede mediante corrispondente riduzione peri medesimi anni dell’autorizzazione di spesadi cui all’articolo 5, comma 1, della legge 19ottobre 1999, n. 370. Il Ministro dell’econo-mia e delle finanze e autorizzato ad appor-tare, con propri decreti, le occorrenti varia-zioni di bilancio. Dall’attuazione delle rima-nenti disposizioni della presente legge nondevono derivare nuovi o maggiori oneri perla finanza pubblica.

E 4,40