Per disegnare alcune proiezioni è necessario servirsi di piani ausiliari che permettono la costuzione di figure geometriche che giacciono su piani non paralleli ai piani di riferi-mento (nei quali la dimensione di lati ed angoli risulta uguale alle dimensioni reali degli elementi proiettati).Nei piani obliqui ai piani di riferimento classici (orizzontale verticale e laterale) le dimen-sioni proiettate risultano in scorcio (essendo le figure inclinate le dimensioni non sono reali ma più piccole). Per spiegare l’uso di questi piani ausiliari è necessario prima capire come vengono rap-presentati in proiezione ortogonale i piani:

Disegno per la progettazione - Tecnico LEZIONE 7 - Ribaltamento dei pianiJoyce Bonafini - 26/01/2010

FONTI: Le immagini e alcuni dei testi della dispensa sono stati tratti dai seguenti volumi:. Mario Docci, Teoria e prtica del disegno, 1987, Roma-Bari, Laterza.Franco Formisani, Dalla geometria al progetto per il biennio degli istituti tecnici per geometri, 1995, Loescher. Valerio Valeri, Corso di Disegno1, 1988, Scandicci (Firenze), La Nuova Italia Editrice.Sergio Dallavecchia, Costruzioni Geometriche e proiezioni ortogonali, disegno tecnico e comunicazione visiva, 2001, Torino, SEI

Per ricavare la vera dimensione e forma di una figura vista in scorcio nelle proiezioni ortogonali è necessario cercare di individuare il piano a cui la figura appartiene.Consideremo l’ipotesi che il piano di appartenenza sia perpendicolare ad uno dei piani principali e obliquo agli altri (cioè il caso che più frequentemente useremo negli eser-cizi). Immaginiamo di ruotare questo piano sulla sua traccia sul piano a cui è perpen-dicolare. La figura appartenente al piano ruota con esso e viene riportata senza defor-mazioni sulla nostra pagina da disegno. I punti apparteneti ad un piano ribaltato vengono indicati con i nomi delle lettere dei punti di partenza ma scritti tra parentei (A), (B), ecc