dispositivi medici: nuove strategie e prospettive del sistema di vigilanza sanit, 25 giugno 2008...
TRANSCRIPT
DISPOSITIVI MEDICI: NUOVE STRATEGIE e PROSPETTIVE DEL SISTEMA DI VIGILANZA
Sanit, 25 Giugno 2008
VIGILANZA SUI DISPOSITIVI MEDICO-DIAGNOSTICI IN VITRO: IL PUNTO DI VISTA DELL’OPERATORE SANITARIO
Mario Plebani,Cattedra Biochimica Clinica e Biologia Molecolare ClinicaUniversità degli Studi, Padova
Jennifer Rufer age: 22 years Underwent debilitating chemotherapy andunnecessary hysterectomy:"I can't have kids, and I desperately wanted to have a family."
manufacturer FDA
regulatory agencyclinical laboratory
attending physician consulting physician
patient? second opinion
25% 25%
10% 10%25%
5%
Chi acquista
Obbligo da parte del fabbricante e delle strutture sanitarie di garantire la rintracciabilità del bene
Chi utilizza
Chi manutiene
Chi conserva
Manutenzione secondo le prescrizioni del costruttore
Obbligo di segnalazione degli incidenti
Scelta del dispositivo più idoneo per: destinazione d’uso – prestazioni - qualità intrinseca del prodotto -affidabilità del fornitore - affidabilità dei servizi
Le Direttive MD_CE: responsabilità condivisa
Chi progettaRispetto dei requisiti essenziali per garanzia di sicurezza, prestazioni certe, affidabilità e durata
Definizione di “Incidente”(MD Directive 93/42/CE e IVD Directive 98/79/CE)
Any malfunction, failure or deterioration in the characteristics and/or performance of a device, as well as any inadequacy in the labeling or the instructions for use which, directly or indirectly, might lead to or might have led to the death of a patient, or user or other persons or to a serious deterioration in their state of health.
GUIDELINES ON A MEDICAL DEVICES VIGILANCE SYSTEM MEDDEV 2.12-1 rev 5 April 2007
A malfunction or deterioration should be understood as a failure of a device to perform in accordance with its INTENDED PURPOSE when used in accordance with the manufacturer’s instructions.
A serious deterioration in state of health can include: a) life-threatening illness b) permanent impairment of a body function or permanent
damage to a body structure c) a condition necessitating medical or surgical intervention to
prevent a) or b) d) any indirect harm as a consequence of an incorrect
diagnostic or IVD test results when used within manufacturer’s instructions for use
e) fetal distress, fetal death or any congenital abnormality or birth defects
GUIDELINES ON A MEDICAL DEVICES VIGILANCE SYSTEM MEDDEV 2.12-1 rev 5 April 2007
Some diagnostic devices and all IVDs do not act directly on the individual. HARM may occur as a consequence of the medical decision, action taken/not taken on the basis of information or result(s) provided by the device.Examples include: misdiagnosis, delayed diagnosis, delayed treatment, inappropriate treatment, transfusion of inappropriate materials
For self-testing devices, a medical decision may be made by the USER of the device who is also the patient.
In Vitro Diagnostic Medical Devices Used in Combination Advice to Users MHRA - Draft Device Bulletin
In vitro diagnostic medical devices (IVDs) are often used in combination with other devices and equipment. Combining IVDs with other devices and equipment needs to be carefully planned and managed so that the combination does not impair the performance of any of the individual devices.
The combination can include any or all elements of the test system from obtaining the sample to releasing the result i.e. sample collection, sample storage, pre-analytical processes, analysis and post-analytical processes. It may include items that are regulated as medical devices and some that are not.
Ricapitolando…1. Il malfunzionamento di un IVD tende a manifestarsi
indirettamente (indirect harm) attraverso la compromissione della qualità dell’’outcome clinico. Tale circostanza rende estremamente complessa (a volte impossibile) l’identificazione delle cause scatenanti e, conseguentemente, la ricerca di adeguate soluzioni.
2. Il malfunzionamento di un IVD può, inoltre, essere frequentemente collegato all’uso combinato di più dispositivi. Tale evenienza aggiunge ulteriore complessità alle necessarie attività di vigilanza.
3. Poichè, solitamente, le istruzioni fornite dal produttore non contengono informazioni sull’uso combinato con altri dispositivi, il malfunzionamento può frequentemente verificarsi anche quando le istruzioni e la destinazione d’uso del singolo dispositivo sono, in sè, rispettate
4. Spesso i problemi connessi al malfunzionamento di un IVD emergono solo quando più laboratori, in grado di comunicare tra loro, fanno esperienza dello stesso fenomeno/incidente.
5. Tutto quanto precede, unitamente alla enorme varietà degli IVD e alle altrettanto numerose applicazioni e condizioni d’uso, rende necessaria la messa a punto di un “sistema di vigilanza” assolutamente specifico per questa tipologia di prodotti.
Come affrontare il problema della vigilanza IVD ?
1. Ai fini della prevenzione: attenta valutazione degli IVD, verifica della “performance in uso”, addestramento al corretto utilizzo
2. Ai fini della vigilanza: creazione di un network di laboratori in grado di rilevare e comunicare tempestivamente i malfunzionamenti e gli incidenti sia alle autorità competenti (al fine di attivare le opportune contromisure), sia ai produttori dei dispositivi coinvolti
IVD: prevenzione degli incidenti
1. La scelta degli IVD deve prevedere un’approfondita verifica dei dati di “performance” (anche clinica!) forniti (anche su richiesta!) dal produttore
• In merito, è opportuno ricordare che, per quasi tutti gli IVD, il marchio CE è attribuito in riferimento ad una semplice dichiarazione di conformità del produttore: dichiarazione che non richiede, di per sè, alcuna prova/documentazione dell’utilità e dell’efficacia clinica del dispositivo.
• Nel caso in cui il produttore non sia in grado di fornire i dati richiesti (nei limiti della ragionevolezza di chi chiede e delle possibilità/competenze di chi è chiamato a rispondere), tale evenienza dovrebbe essere considerata come un “fattore di rischio” nell’acquisizione e nell’uso del IVD considerato.
IVD: prevenzione degli incidenti
2. La verifica delle informazioni fornite/richieste e l’attribuzione della loro rilevanza/consistenza in termini di “performance in uso” devono essere condotte da professionisti con adeguata e consolidata esperienza
3. I dispositivi devono essere utilizzati assicurando: Un’adeguata verifica della praticabilità in uso, da condursi
prima dell’inserimento definitivo del dispositivo nella routine Uno stretto rispetto delle destinazioni ed istruzioni d’uso Un adeguato addestramento Un’appropriata manutenzione
Dinamica dei processi HTA e HRM
Le valutazioni emerse dal processo di Le valutazioni emerse dal processo di HTAHTA (e quindi le (e quindi le decisioni adottate) possono avere un peso notevole sul decisioni adottate) possono avere un peso notevole sul successivo sviluppo del programma di successivo sviluppo del programma di HRMHRM
Vita della tecnologia
HTA
Risk Management
IVD: vigilanza attiva
1. Raccolta attiva e condivisione delle informazioni ad opera di un network di laboratori in grado di monitorare gli effetti del “indirect harm”, caratteristico degli IVD, sull’outcome clinico
Tale compito potrebbe essere affidato, in collaborazione con le Autorità preposte, ad alcune strutture di eccellenza uniformemente distribuite sul territorio nazionale, collegate da un idoneo sistema informatico ed in grado di utilizzare procedure di verifica/vigilanza comuni (… speciale protocollo di vigilanza IVD per i laboratori appartenenti al network ?)
2. Tempestiva segnalazione di ogni possibile “incidente” (nell’accezione di cui al precedente punto) alle Autorità prepopste
3. Tempestiva e concreta reazione delle Autorità compenti alle segnalazioni pervenute (al presente si nota, in tal senso, una non lieve differenza nell’atteggiamento verso i Dispositivi Medici – più incisivo e severo – rispetto a quello riservato agli IVD)
4. Una chiara attribuzione delle responsabilità dei diversi stakeholder (produttori, utilizzatori, Autorità di vigilanza)
Last but not least…
E’ stata proposta recentemente la classificazione degli IVD in 4 classi di rischio A-B-C-D (GHTF – Principles of Conformity Assessment for In Vitro Diagnostics Medical Device e Principles of In Vitro Diagnostics Medical Device Classification)
AltoC D
MedioB
BassoA
Basso Medio Alto
Risc
hio
per l’in
divid
uo
Rischio per la popolazione
LAST BUT NOT LEAST…..
Pur apprezzando lo sforzo fatto, non è possibile sottacere una sostanziale incongruità dell’approccio proprio in relazione alle dinamiche di “indirect harm” caratteristiche degli IVD. In pratica la classe “A” contiene gli IVD più “semplici” (es. analizzatori, reagenti, provette, ecc.) che, a ragione di quanto sin qui argomentato, non è detto che siano quelli con impatto minore sull’outcome clinico (anzi, è spesso vero il contrario).
Conclusioni La vigilanza sui Dispositivi Diagnostici In Vitro
pone problemi assolutamente particolari e peculiari
Tali problematiche non possono essere efficacemente affrontate e risolte tout cour ricorrendo alle strategie ed utilizzando gli strumenti sviluppati per la vigilanza sui Dispositivi Medici e/o sui Farmaci.
Si tratta di materia complessa ed articolata che esige un approccio organizzativo, sistemico e procedurale in gran parte ancora da inventare
CONCLUSIONI
Certamente si tratta di materia squisitamente multidisciplinare: da ciò discende la necessità di coinvolgere tutti gli stakeholder del processo (produttori, utilizzatori, Autorità preposte) nella ricerca e nella implementazione di efficaci ed efficienti soluzioni
La Medicina di Laboratorio è fortemente coinvolta nell’intera questione e con essa quel 70% di pazienti che deve proprio ai “test di laboratorio” la corretta diagnosi ed il corretto trattamento della patologia che li affligge.
Networking, multidisciplinarietà, coinvolgimento, organizzazione … sono le quattro parole chiave per dar vita ad una “vigilanza” in grado di incidere positivamente sulla qualità dell’outcome clinico a totale beneficio del Paziente.
•Agenti chimiciAgenti chimici•Agenti fisiciAgenti fisici•Agenti biologiciAgenti biologici
RISCHI PER LA SALUTERISCHI PER LA SALUTE(di natura igienico-ambientale: responsabili della potenziale compromissione dell’equilibrio biologico del personale addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano l’emissione nell’ambiente di fattori di rischio di natura fisica, chimica e biologica)
Rischi Aziendali
organizzazione del lavoroorganizzazione del lavoro
fattori psicologicifattori psicologici
fattori ergonomicifattori ergonomici condizioni di lavoro difficilicondizioni di lavoro difficili
RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTERISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE(rischi di tipo trasversale: individuabili nella complessa articolazione che caratterizza il rapporto tra operatore e organizzazione del lavoro)
strutture macchine impianti elettrici sostanze pericolose incendio-esplosioni
RISCHI PER LA SICUREZZARISCHI PER LA SICUREZZA(di natura infortunistica: responsabili del potenziale verificarsi di incidenti o infortuni ovvero danni o menomazioni fisiche in conseguenza di un impatto fisico-traumatico)
Decisione, errore e tecnologia in medicina - Padova, 22 maggio 2007
21
Verifiche di Sicurezza
Controlli di qualità
Manutenzione
Cosa vuol dire analisi integrata del rischio?
Interazione con altre tecnologie
Personale
Ambiente di lavoro
Impianti
Decisione, errore e tecnologia in medicina - Padova, 22 maggio 2007
22
Incubatrice neonatale (AO_BN, 99)
Camera iperbarica (Galeazzi MI, 97)
Riempitore per sacche parenterali (AO_BG,
99)
Emodializzatore (AO_Olbia, 05)
Incendio (AO_PE, 02)
Disorganizzazione e assenza di collaudo
Scelta sbagliata del service esternoNon idoneità del materiale di consumo
Carenza di formazione del personaleInefficacia sistemi di
controllo&protezioneAssenza di consapevolezza del rischio
App. anestesia e SO(AO Vibo, 07)
Esempi: gravi incidenti in sanità
Laser (AO_SA,01)
Imp. Gas Medicali UTIC(ASL Catsellaneta - TA, 07)
ISO TC 212: ISO/TS 22367ISO TC 212: ISO/TS 22367
• TaxonomyTaxonomy• Classification of laboratory non-conformities, Classification of laboratory non-conformities,
errors and incidentserrors and incidents• Preventive and corrective actionsPreventive and corrective actions• Assessment of risk arising from actual and Assessment of risk arising from actual and
potential non-conformitiespotential non-conformities
LABORATORY LABORATORY
ERROR: a defect ERROR: a defect
occurring atoccurring at any part any part
of the laboratory of the laboratory
cyclecycle,, from ordering from ordering
tests to reporting tests to reporting
results and results and
appropriately appropriately
interpreting and interpreting and
reacting on these.reacting on these.From Bonini P, Plebani M, Ceriotti F, From Bonini P, Plebani M, Ceriotti F, Ruboli F, Clin Chem 2002Ruboli F, Clin Chem 2002
ACTIONACTION
Identification Identification
Collection Collection
OrderingOrdering
Reporting Reporting
AnalysisAnalysis
PreparationPreparation
Interpretation InterpretationPhysician’sPhysician’s
BrainBrainBrainBrain
Transportation Transportation
LABLABLABLAB
Manufacturer
Laboratory
Care Provider
Patient
Defective Device
Incorrect result
Incorrect treatment
Injury or dead
ISO/DIS14971
ISO 15189:2003ISO/TS 22367
Risk acceptable?
Risk reducible?
Risk reduction?Risk reduction?
Estimate risk(s)Estimate risk(s)
Scientific SocietiesLaboratory ProfessionalsCliniciansPatientsPublic
WORKING GROUP (WG LEPS 9.3.8) on “LABORATORY ERRORS WORKING GROUP (WG LEPS 9.3.8) on “LABORATORY ERRORS and PATIENT SAFETY”. and PATIENT SAFETY”. Chairman: Mario Plebani Chairman: Mario Plebani [email protected]