d.lgs. 22/97 e s.m.i. d.m. 5/02/1998 norma tecnica per le attività di recupero rifiuti
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D.Lgs. 22/97 e s.m.i. D.M. 5/02/1998 norma tecnica per le attività di recupero rifiuti DIRETTIVA CE 2000/532/2001 e s.m.i LEGGE 21/12/2001 n. 443 DIRETTIVA 9 APRILE 2002 - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
• D.Lgs. 22/97 e s.m.i. • D.M. 5/02/1998
norma tecnica per le attività di recupero rifiuti• DIRETTIVA CE 2000/532/2001 e s.m.i
• LEGGE 21/12/2001 n. 443• DIRETTIVA 9 APRILE 2002
Quest’ultima dà indicazioni circa la transcodifica dei codici CER già in uso con la direttiva comunitaria, nonché quelli da ricomprendersi all’interno del decreto sul recupero
ART. 7 - Classificazione
• Stabilisce la classificazione dei rifiuti dividendoli in:
- rifiuti urbani;– rifiuti speciali non pericolosi– rifiuti speciali pericolosi con riferimento agli allegati A2 e D del
decreto stesso, il primo contenente un elenco di tutti i rifiuti, il secondo solo quelli pericolosi
• I rifiuti venivano classificati secondo la provenienza e non secondo le caratteristiche chimico fisiche degli stessi.
DIRETTIVA 2000/532/CE
• L’introduzione della suddetta norma comunitaria ha stabilito che a partire dal 1 gennaio 2002 coloro i quali già operavano nella gestione dei rifiuti utilizzassero i nuovi codici così come da elenco allegato. Tale elenco contiene alcune importanti novità:
• Vengono introdotti 470 codici inediti;• viene modificata la classificazione di alcuni
rifiuti già precedentemente dichiarati speciali non pericolosi ora invece pericolosi;
• la norma individua alcuni rifiuti in modo assoluto come speciali pericolosi, ma i più lo sono invece in virtù della concentrazione di certe specie chimiche nella composizione del rifiuto (i cosiddetti codici specchio)
Esempio:
traversine dei trenicodice CER D.lgs. 22/97 [030199] npcodice CER 2002 [030104] p
rifiuto ora classificato pericoloso per definizione
Esempio del cosiddetto codice specchio:
codice CER D.lgs. 22/97 => 200102 vetro
secondo la Decisione 2000/532/CE può essere transcodificato in:150110* imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze150107 imballaggi in vetro
è onere del produttore/detentore correttamente classificare il rifiuto tramite un’indagine analitica.
SCHEMA RIASSUNTIVO
il rif iuto èpericoloso
senza rif. a sostanze pericolose
il rif iuto è pericoloso il rif iuto non è pericoloso
entro i lim iti dell'art. 2 delladec. 2000/532/CE
analisi
in ragione della presenzadi sostanze pericolose
il rif iuto è descritto
codici con asterisco
il rif iuto non è pericoloso
codici senza asterisco
CER 2002
I soggetti che già effettuavano attività di gestione di rifiuti che, per effetto dell’introduzione della Decisione comunitaria, hanno acquisito la classificazione di rifiuti pericolosi, avevano tempo sino all’11/02/2002 per inviare istanza ex art. 28 del Decreto 22/97, in tal caso l’attività poteva essere proseguita fino ad emanazione del conseguente provvedimento (art. 1, comma 15 della Legge 21/12/2001, n. 443 (c.d. Legge Lunardi)
ART. 6 Definizioni
Deposito temporaneo ovvero deposito effettuato presso il produttore che non necessita di autorizzazioni nell’ambito del decreto Ronchi, nel caso in cui rispettino le seguenti condizioni:
Nel caso di rifiuti speciali non pericolosi:
il deposito non deve superare i 20 mc
ovvero
il deposito deve essere movimentato ogni tre mesi
Nel caso di rifiuti speciali pericolosi:
il deposito non deve superare i 10 mc
ovvero
il deposito deve essere movimentato ogni due mesi
AUTORIZZAZIONI DA CONSEGUIRE NEL CASO NON SUSSISTANO LE CONDIZIONI
RIPORTATE
artt. 27 e 28nel caso necessiti la realizzazione
di opere(procedura di V IA ove necessario
Sm altim entosegue le procedure del
deposito prelim inareaut. ex art. 28 del D .Lgs 22/97
segue le procedure dellam essa in riserva
ex art. 33 del D .Lgs 22/97com unicazione
Recuperose di rfiiuto individuato nell'am bito
del D .M . 5/02/1998
segue le procedure giàindicate per lo sm altim ento
Recuperose di rfiiuto non individuato nell'am bito
del D .M . 5/02/1998
deposito tem poraneo che non rispettale condizioni dell'art. 6
com m a 1, lett. m
Art. 12 - Registri di carico e scarico
Unicamente per i rifiuti speciali pericolosi.
Su di essi deve essere annotato l’avvio alla zona destinata al deposito, a cui farà seguito l’operazione di scarico una volta conferiti alla ditta incaricata della raccolta
ADEMPIMENTI
M U D
RI F I U T I PE R I CO LO S I
da lavor az ioni ar t igianali da lavor az ioni ind . f anghi da pot ab iliz z az ione e t r at t . acquef anghi da dep. acque r efl ue
f anghi da abbat t iment o f um,i
R I F I U T I N O N PE R I CO LO S I
per i seguent i r ifi ut i da lor o pr odot t inon conf er it i al gest or e del ser viz io pubb lico
PRO D U T T O RI
S O GGE T T I O BBL I GA T I RE GI S T R I D I CA R I CO E S CA RI CO
ART. 15 - TRASPORTO RIFIUTI
Durante il trasporto effettuato da enti o imprese i rifiuti devono essere accompagnati da un formulario di identificazione.
Tali formulari vanno conservati unitamente al registro di carico e scarico.
Attenzione: entro tre mesi dal conferimento del rifiuto, il produttore deve ricevere la quarta copia del formulario, controfirmata e datata in arrivo dal destinatario, solo in questo caso la responsabilità del detentore per il corretto smaltimento o recupero è esclusa (art. 10, comma 3, lett. b)
QUALI AUTORIZZAZIONI PER IL TRASPORTO DI RIFIUTI EFFETTUATO IN
CONTO PROPRIO
Solo nel caso di: trasporto di rifiuti pericolosi (salvo che
non si ecceda la quantità di 30 Kg o litri al giorno);