documenti della maona di chio

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    ATTI DELLA SOCIET LIGURE DI STORIA PATRIANuo va Serie - Vol. XIX (XCI1 I) - Fase. II

    D O C U M E N T ID E L L A

    MAONA d i C H I O( S E C C . X I V - X V I )

    a cura di

    A N T O N E L L A R O V E R E

    G E N O V A - M C M L X X I X

    HELLA SEDE DELLA SOCIET LIGURE DI STORIA PATRIA

    VIA ALBARO, Il

    Societ Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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    A T T I D E L L A SOC IET LIGURE DI STORIA PATRIANuo va Serie - Vol . XIX (XCIII) - Fase. II

    DOCUMENTID E L L A

    M A O N A di CHIO( S E C C . X I V - X V I )

    a cura di

    A N T O N E L L A R O V E R E

    GE N OV A MCMLXXIX

    N E L L A S E D E DELLA SOC IET LIGURE DI STORIA PATRIA

    VIA ALBARO, li

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    G E N O V Avia AUsaro. 11

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    Alla memoria diRaimondo Giustiniani,

    patrizio genovese,

    ambasciatore dItalia,

    la Societ Ligure di Storia Patria.

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    INTRODUZIONE

    Sommario: 1. Premessa e criteri di edizione. 2. I manoscritti Giustiniani.

    3. I possessori. 4. Altri manoscritti. 5. Note di diplomatica.

    1. - Premessa e criteri di edizione. La pubblicazione dello studio di

    Philip P. A rgen ti nel 1958 che rappresenta certamente il m om ento culminante della lunga ed appassionata ricerca da lui dedicata alle vicende

    della terra dei suoi avi, riproponeva agli studiosi liguri, con unopera fon

    damentale, il tema affascinante di questisola dellEgeo, ultimo baluardo

    genovese nel Levante a cedere di fronte allavanzata turca.

    Fondamentale, abbiamo detto, ma non conclusiva: perch, se riapriva

    il discorso su una tematica sostanzialmente ferma ai lavori del Pagano e

    dello H o p f3, pe r non parlare che dei lavori specifici sullargom ento, essa era

    destinata a suscitare interrogativi, a riaprire discussioni, a suggerire nuovi

    indirizzi di indagine, come osservava Geo Pistarino in sede di recensione .Spetta proprio allo studioso genovese il merito di aver fatto, dieci anni dopo

    lopera di Argenti, il punto sulla situazione con un eccellente saggio sulla

    storia dellisola, che resta indubbiamente la sintesi pi acuta e meditata in

    pro posito 5, m entre per un indagine di carattere pi generale, che in veste la

    intera Romania genovese, disponibile oggi lampio studio di Michel Ba-

    1 Ph. P. Argen ti, The occupation of Chios by th Genoese and their admini-

    stration of th island, 13461566, Cambridge 1958.2 C. Pagano, Delle imprese e del dominio dei Genovesi nella Grecia, Genova

    1846.

    3 C. Hopf, Storia della famiglia Giustiniani di Genova, in Giornale Ligustico ,

    1881, pp. 316-20, 362-73, 400-09, 471-77; 1882, pp. 12-28, 49-65, 100-30.

    4 G. Pistarino, Nella Romania Genovese tra i Greci e i Turchi: liso la d i Chio,

    in Rivista Storica Italiana , LXXIII, 1961, p. 69.

    5 G. Pistarino, Chio dei Genovesi, in Studi Medievali , n.s ., X, 1969, pp-

    3-69 (A Giusepp e Ermini).

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    lard6, del quale Chio rappresenta, con Pera e Caffa, uno dei punti di rife

    rimento.

    In questa sede conviene per parlare di un altro aspetto delloperadi Arg en ti, degno di essere richiam ato allattenzione: quello della docum en

    tazione che accompagna il lavoro. Gi il Pistarino aveva avvertito la man

    canza di chiarezza dei criteri di scelta del materiale, lamentando che docu

    menti di grande rilievo, degni di pubblicazione, erano stati trascurati ed

    avanzando riserve sul metodo di edizione e sulla compilazione degli indici1.

    Occorre aggiungere, sulle risultanze conseguite dal Musso negli ultimi ven

    ticinque annis, che le indagini archivistiche genovesi dellArgenti sono ben

    lon tan e dall esse re esaustive, fino a destare limpressione che i documenti

    6 M. Balard, La Romanie Gnoise (X I Ie dbut du X V e sicle), in Atti dellaSoc. Lig. di St. Patria , n.s., XVIII, 1978 (anche in Bibliothque des Ecoles franaisesd Athnes et de R ome , 235). Per una completa bibliografia di Chio si rinvia a quellecontenute nei lavori citati alle note precedenti. Da parte nostra indicheremo di volta involta solo studi specificamente attinenti alla natura di questo lavoro.

    G. Pistarino, Nella Romania cit., pp. 81-82. Oltre allo scarso rigore dimetodo (una collazione del Codex Berianus Chiensis, la cui edizione occupa tutto ilsecondo volum e dell opera di Argent i, ne rivelerebbe i limiti e le lacune; segnalia

    mo, a titolo di esempio, la p. 182 delledizione, dove stata addirittura omessa la sottoscrizione del notaio cfr. la nostra appendice I, n. 27 , la costante mancanza diin icazione dei signa notarili e lerrata lettu ra di alcune sottoscrizioni: cfr. appendice

    , nn. 19, 28) gi segnalato dallo studioso genovese, occorre aggiungere, per quantoriguarda gli indici, la confusione tra i Giustiniani appartenenti ai diversi rami, per cui,a esempio, alla voce Giustiniani Giovanni compaiono confusi due omonimi, appartenenti per rispettivamente ai rami de Campi e de Garibaldo. Lo studioso chiota,inoltre, non stato molto felice nella traduzione di qualche nome (Baldassarre de Ferrari e risultato originario di Ferrara ), mentre spesso i riferimenti ai codici Giustinianimancano o sono errati (cfr. pp. 157, 167, 198, 330, 337, 341 del secondo volume di

    rgenti). Anche nelle datazioni la mano delleditore del codice Beriano non si rive-mo to sicura, bas ti un documento (cfr. appendice I, n. 29) che nelledizione oom-

    pare con riferimen to alla data di estrazione (cfr. Ph. P. Argenti cit., II, p. 160) ed

    ulto quin i al periodo di Teodoro di Monferrato, mentre si tratta di un capitoloe. set tim o lib ro delle perd ute leggi emanate dal Boucicaut il 29 marzo 1403 (cfr. le rela-ive ru riche in H.P.M., Leges Genuenses, Torino 1901, col. 494) e quindi di un felice

    ritrovamento.

    P r In partlcolare Nuov i docum enti dell'Archivio di Stato di Genova sui Genovesi

    1967 Z T L 7l SeT d Quattrocento>in Rassegna degli Archivi di Stato, XXVII,rio VTTT Z a T dCUmentarie Per la storia di Chio dei Genovesi, in La Be-

    * n * >pp. 5-30 (anche in A tt i della giornata di studio sui manoscritti

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    cancelleria genovese e della curia del podest di Chio, riflettendo quindi

    laspetto ufficiale della maona, illustrata in gran parte nei suoi rapporti col

    governo della Repubblica, i^nostri due codici, soprattutto il primo (il picompleto, contenendo esso anche quasi tutti i documenti del Beriano), tra

    mandano numerosi atti della cancelleria e della scribania maonesi di Chio

    e di Genova, documenti personali degli stessi maonesi e delle diverse societ

    dei venditori e degli acquirenti del mastice, oltre ad unampia (non sappiamo

    quanto completa) silloge delle gabelle dellisola. Essi pertanto consentono

    di cogliere meglio, dallinterno, lorganizzazione politico-amministrativa e la

    struttura della maona e di affrontare con pi solide basi lo studio della

    vita economica dellisola, in gran parte concentrata nella produzione e nel

    commercio del mastice, del quale gi il Pistarino aveva lamentato la scarsit dei dati offerti dallArgentiI4; ora i nostri documenti consentono di

    colmare, almeno parzialmente, una lacuna e di rispondere a qualche interro

    gativo al riguardo delle modalit e dellentit dellesportazione e della pro-

    auzione annua di questo prodotto cos importante nel commercio medievale 15.

    Caratteristiche profondamente diverse, invece, presenta il terzo codice

    Giustiniani (1463-1550) che contiene esclusivamente copie semplici, tardo-

    cinquecentesche, di atti ufficiali delle magistrature genovesi relativi alla di

    fesa dell isola. Anche per motivi di spazio abbiamo perci accantonato ledi

    zione di questo volume, limitandoci a pubblicare, in ordine cronologico, i

    documenti ( 102, oltre a 13 inserti e a 46 notizie 16, delle quali abbiamo for

    nito il regesto, posto anchesso in ordine cronologico) dei primi due mano

    scritti Giustiniani non compresi nel codice pubblicato dallArgenti, ma of

    frendo nell apposita appendice I le sottoscrizioni di quelli del Beriano pre

    senti anche nei nostri due manoscritti. A parte abbiamo pubblicato i docu

    menti (14) relativi alle gabelle dellisola, che forse riflettono un antico libro

    cabellarum (tutti in Conventiones . . . II) , quasi sempre privi di datazione,nello stesso ordine in cui compaiono nel manoscritto. Il criterio adottato

    po tr certo appari re discu tibile , anche perch qualche documento della

    14 G. Pistar ino, Nella Romania cit., p. 76.

    , 15 I nos tri docum enti sono stati perci utilizzati, sia pure in maniera limitata, daic e a ard (cit., p. 744) quando il suo lavoro era gi pressoch ultimato.

    Sono state date le notizie solo dei documenti per i quali esistevano precisiriferimenti cronologici.

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    maona fa riferimento alle gabelle; si tratta per di specifiche delibere che

    non spezzano in alcun modo lorganicit di questa documentazione.

    Per i criteri di edizione ci siamo attenuti alle norme comunemente

    osserva te n elle edizion i documentarie 17; abbiamo adottato le paren tesi u n

    cinate per lintegrazione di parole omesse per dimenticanza dallo scrivente;

    quelle quadre per restituzioni di passi, leggibili solo alla luce di Wood per gua

    sti provocati dallevanescenza dellinchiostro; le tonde per le espunzioni e per

    10 scioglimento di abbreviazioni per sigla di nomi propri o pi insolite.

    Abbiamo segnalato gli spazi bianchi dei manoscritti con tre asterischi senza

    indicazione dellestensione degli stessi, sia per le ragioni gi portate dal

    Puncu h 18, sia perch l estensione ci apparsa in gran parte arb itra ria e

    quindi convenzionale, risultando lo spazio bianco spesso insufficiente adaccogliere quanto dovrebbe mancare ( il caso soprattutto delle datazioni

    omesse).

    In mancanza di sicuri orientamenti derivabili dalluso prevalente (e

    11 caso della p ar te cinquecentesca di Conventiones ... I, di una stessa mano,

    nei quali la lineetta sopra la stata sempre sciolta in n davanti alla q

    per analog ia con l uso documentato dai casi non compendia ti), siamo ricorsi

    alla norma classica nello scioglimento delle abbreviazioni [Johannes, che

    compare, tuttavia, anche senza la h; Baptista, anche se spesso viene usato

    Bapti stu s; m davanti a b o p, anche se non sono infrequenti i casi di scambio, ve rif icabili anche altrove come in tamquam, cumque, etc.) o all uso pre

    valente (Rec anellus, con o senza la h dopo la c, declinato alla seconda de

    clinazione, anche se sono documentati esempi in cui al genitivo compare nella

    forma Recanellis ). E forse il caso di avvertire che non si ritenuto oppor

    tuno (anche per non appesantire di note il testo) segnalare di volta in volta

    par ticolar i sgrafsmi o usi diversi: i nostri notai scrivono indifferentemen te

    comerchium e comerihium (questultima forma in genere prevalente nei docu

    menti scritti a Chio), Recanellus o Recanetus (questultimo in proporzioni

    minori), procura o procuracio, ipotheca o ipotecha (talvolta con la y iniziale),terminano in i o in e lablativo di comune, non sono sempre sicuri sull uso

    17 Cfr. al proposito A. Pratesi, Una questione di metodo. I ediz ione del e fonti

    documentarie , in Rassegna degli Archivi di Stato, XVII, 1957, pp. 312 33 e

    Puncuh, Sul metodo editoriale di testi notarili italiani, in Actum Luce , ,

    pp. 59-80 (Atti del secondo convegno delle societ storiche della Toscana).

    18 Ib idem , p. 80.

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    della h nelle derivazioni dalla x greca (Christianus o Cristianus), cos come

    non hanno ben chiara la declinazione della parola mastice, ora resa alla

    seconda, ora alla terza declinazione (mastica o mastices; masticorum o ma-st icum ) e di apaltus, ora alla seconda, ora alla quarta, per non dire del topo

    nimo Chio, che ricorre (con o senza la y ) nelle due forme di Chium e di

    Sium, o dei raddoppiamenti delle lettere / ed s, tuttaltro che regolari.

    Cos abbiamo preferito rispettare rigorosamente la grafia del testo.

    Il ricorso alle tavv. I e II si reso opportuno sia per chiarire meglio la

    struttura dei codici Giustiniani, sia per evitare, per i documenti editi da

    A rgen ti, la co nt in ua e fastidiosa ripetizion e della posizione degli stessi nei tre

    manoscritti. Quanto alla tav. Ili, essa risponde alla necessit di un com

    pleto quadro cro nologico dei docum enti dei tre m anoscri tt i19. Occorre tu ttavia aggiungere che in essa non sono compresi n gli inserti n le notizie,

    perc h questo , a ca usa della lo ro mancanza nel lediz ione di Argenti, avrebbe

    comportato il riesame globale del Codex Berianus Chiensis che esulava dai

    nostri scopi.

    2. - I manoscri tt i Giust iniani. Conventiones ... I un membranaceodi 331 carte, distribuite in 40 fascicoli, delle dimensioni di mm. 259 x 190

    circa (mm. 252 x 175 circa nei fascc. 18 - 21 e mmi. 259 x 180 circa nel

    fase. 22). A queste ne vanno aggiunte tre sciolte: una di guardia anteriore,

    una posteriore e unaltra legata allinizio del codice (c. a).

    I fascico li, no n num era ti e priv i di parole di richiamo, sono composti

    da un numero variabile di carte. Il numero delle righe e lampiezza dei

    margini variano notevolmente con lalternarsi delle mani che scrivono. Tran

    ne i casi dei fascicoli iniziali e finali (l-2; 25-40), scritti in cancelleresca

    italica del primo Cinquecento e qualche esempio isolato di gotica italiana

    (doc. 88 e tav. I, n. 51), le scritture del manoscritto sono notarili tre-quat-

    trocentesche, in alcune delle quali sono avvertibili influenze umanistiche1.

    19 G i G. Pistarino, Nella Romania cit., p. 82, aveva avvertito la mancata ri-costruzione dell ordine cronologico dei documenti del Beriano che lArgenti aveva pubblicato ri spett ando la successione del manoscritto.

    Cfr. tav. I, nn. 94-95; i documenti sono di mano di Jacopo Bracelli.

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    Lo stato di conservazione buono, esclusi pochi punti sbiaditi dei quali

    il ricorso alla luce di Wood ha consentito la completa restituzione.

    I fascicoli l-2, 25-40, di otto carte, ed il 3, di quattro, sono scritti

    da ununica mano cinquecentesca, ordinata e regolare, che rispetta rigorosamente la marginatura a penna (come la rigatura), disponendo la scrittura

    su 24-25 linee.

    II 4 fascicolo, di otto carte, e il 9, di dieci, con marginatura a penna,

    rispettata costantemente, appartengono ad ununica mano, che distribuisce

    la scrittura su un numero variabile di righe.

    Il 5, il 6 e l8 fascicolo, tutti di dieci carte, scritti da ununica

    mano, diversa dalla precedente, non recano alcuna traccia di marginatura e

    di rigatura; numero di righe e ampiezza dei margini variano sensibilmente;

    il 7 fascicolo, della stessa mano, risulta di 12 cc. per laggiunta di unfoglio tra la sesta e la settima carta.

    I fascicoli 10-12, di otto carte, sono scritti da pi mani, con numero

    di righe e dimensioni dei margini variabili, senza alcuna traccia di rigatura

    e di m arginatura.

    II 13 fascicolo, di dieci carte, anche questo opera di pi mani, pre

    senta marginatura a penna, scarsamente rispettata nel margine destro.

    I fascicoli 14-16, di otto carte, presentano marginatura a penna, ri

    spettata integralmente nei primi due, scritti da pi mani, nel solo margine

    sinistro dalla mano che ha scritto lultimo.II fascicolo 17, di dieci carte, scritto, ad eccezione della prima carta,

    da ununica mano che lascia un ampio margine inferiore, riducendo note

    volmente quello destro.I fascicoli 18, di dieci carte, e 21, di sei, con marginatura a penna,

    19, di sei carte, e 20, di dieci, marginati a secco, hanno dimensioni minori

    rispetto al resto del codice (mm. 252 x 175 circa); ognuno di essi scritto

    da una mano diversa.I fascicoli 22, anche questo di dimensioni minori (mm. 258x1

    circa), e 23 sono composti di otto carte; il primo opera di un solo seri a,al contrario del secondo nel quale si alternano pi mani, 1u ltima e

    quali prosegue nel fascicolo 24, di sole sette carte a causa dell aspor ta

    zione delluldma, della quale rimane solo una striscia sottile. La marginatura

    a secco dellultimo fascicolo sempre rispettata, mentre quella non trac

    ciata del 22 e del 23 lo solo nel margine superiore.II manoscritto presenta una triplice cartulazione. La pi recente

    numeri arabici, alla quale rimandano i riferimenti della presente edizione,

    in

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    apposta nellangolo superiore destro da una mano cinquecentesca, copre

    lintero manoscritto, ad eccezione delle carte di guardia e di quella sciolta.

    Nel lo stesso angolo sono re st ituib ili, con l aiuto della lampada di W ood,due precedenti cartulazioni erase, entrambe di mano quattrocentesca, la

    prima de lle qual i, in numeri arabici, considera le cc. 21-2 03, trascurando

    ovviamente la parte cinquecentesca del codice, la seconda, in numeri ro

    mani, si riferisce solamente alle cc. 29-70.

    Il num ero delle carte inutilizzate abbastanza elevato: sono bianche,

    infatti, oltre alle due di guardia, le cc. 28 v., 71 v., 74 r. e v. , 97 r., 103 v.

    105 r., 114 v. , 121 v. -1 22 v., 147 v. - 148 v., 170 v. - 1 7 4 v., 187 r. -

    188 v. , 195 r. e v. , 274 v. - 275 v., 277 v., 314 v. - 331 r., 332 r. e v.

    La legatura, in assicelle di legno ricoperte di cuoio nero, inciso asecco con motivi ornamentali geometrici, degli ultimi anni del secolo XVI

    o dei primi del XVII, reca sul dorso il titolo impresso a secco con lettere

    d oro: CO NV ENT ./ INS. C H II / INT ER/ COE IAN UE / E T / IUSTI-

    NIA NOS.

    Il manoscritto contiene 134 documenti, disposti in ord ine non stret

    tamente cronologico, rogati a Chio o a Genova, scritti da mani diverse,

    che coprono un arco di tempo di oltre un secolo e mezzo, risalendo il do

    cum ento pi antico al 12 settembre 1346 2, il pi recen te al 19 dicembre

    1513 3. Di questi, 45 appartengono al XIV secolo; 66 al XV; 23 al secolo

    XV I . Va rilevato comunque che la loro distribuzione non uniform e, ri

    scontrandosi un vuoto pressoch assoluto di documentazione per gli anni

    1428-1476; cinque soli atti, infatti, uno del 17 dicembre 1436 5, gli altri del

    1454 6, si riferiscono a questo periodo.

    La maggior parte dei documenti rappresentata da copie autentiche;

    largamente inferiori le copie semplici, mentre pochi sono gli originali.

    L esame della formazione del manoscritto attraverso le singole fasi di

    composizione deve procedere necessariamente da un primo nucleo, apparentemente anomalo perch forse non destinato a questo codice, ma unitario

    2 Cfr. tav. I, n. 75

    3 Doc. 161

    H,f, K i r QU attr d0CUmem SOn privi di datazione (cfr. tav. I, nn. 25, 63, 74, 94), ma! aPProssiraa tlvamente; per il n. 74 ci siamo basati sulledizione di Argenti.5 C.fr T 075 Cfr. tav. I, n. 93.

    6 Cfr. tav. I, nn. 94-97.

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    (cc. 29-70; fasce. 5-8) e caratterizzato dalla cartulazione pi antica (1-42),

    cui fa riferimento un indice a c. a 7 che registra, rinviando alla cartulazione

    romana, punti specifici di alcuni documenti contenuti in questa parte. I sin

    goli passi sono numerati (1-16); gli ultimi due numeri, nel recto della carta,

    sono di mano di Giuliano Canella, un notaio tre-quattrocentesco, alla cui

    pen na si deve la stesura di quasi tu tt i i documenti di ques te car te 8 come

    dim ostra to esaurientem ente dal confronto con i suoi cartu lari 9 e con le sot

    toscrizioni originali10. Nel verso, invece, sono richiamati i nn. 1-14, di mano

    cinquecentesca: un problem a sul quale dovremo tornare.

    Questindice, che comprende anche un documento inserito dal notaio

    Baldassarre de Ferrari in una carta rimasta bianca n, deve essere riferito ad

    un periodo di tempo immediatamente successivo agli anni 1391-92, perchsegnala solo i documenti delle cc. 29-60, scritte presumibilmente in questi

    anni, e ssen do t u tti gli atti contenutivi anteriori al 1391 12, e com unq ue n on

    poste riore al 14 02 , quan do al lantico signum populi, col quale sono auten

    ticati, si sostituisce quello della dominazione francese ' Rex , dom in us Ia

    nue 13. Ad un m om ento successivo alla redazione dell indice dev e essere fat ta

    risalire laggiunta (cc. 60 v. e 61) di tre a t t i 14, certamen te ins eriti in epoca

    poste riore alla scri ttura delle carte seguenti, come risu lta sia da l man ca to

    rispetto dei margini, sia dalla scrittura addossata, sia infine perch scritti

    neUultima carta di un fascicolo (il 7) e nella prima del seguente, in cartedestinate spesso a restare bianche.

    7 Cfr. appendice II.8 Le cc. 29 r. -6 0 r. e 62 r. - 70 v. sono di pugno del Canella: per i singoli docc.

    v. note 12 e 15.

    9 Archivio di Stato di Genova (ASG), Sez. Notai, Giuliano Canella, anni 1390,

    1408-21.10 Docc. 18, 19, 21, 46-48, 58, 59; cfr. anche tav. I, nn . 27 e 29 e appendic e I,

    nn. 27-28.

    11 Doc. 28.

    12 Cfr. tav. I, nn. 7-24.

    13 G. S t e l l a , Annales Genuenses, in R IS 1, XVII, a cura di G. P e t t i B ,

    Bologna 1975, p. 262; G. Co st a ma g n a , I l notaio a Genova tra prestigio e po tere,

    1970, p. 148.

    14 Docc. 30, 34, 44.

    - 15

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    Il fascicolo seguen te (8), che comprende atti dei primi anni del se

    colo XV, sottoscritti dal Canella in qualit di notarius et scriba dictorum

    dominorum \_mahonensium\ 15, sta to scritto tra il 24 marzo 1403 ed

    il 19 novembre dello stesso anno, quando la scribania dei maonesi risulta

    trasferita ad altre m a n i17.Q ua si cer tam ent e que sto piccolo codice , di q uattro fascicoli,

    stato composto a Genova, anche se, sul finire del secolo XIV, il Canella

    risulta a Chio, dove si reca nel 1399 per trasportarvi armamenti e muni

    zion i 1S, e dove avrebbe rogato, in epoca imprecisata, un atto come notaio

    della cur ia del po de st 1Q. T u tti i docum enti contenuti nei fascc. 5 -7 , in

    fatti, con una sola eccezione20, sono stati rogati a Genova: uno di essi

    un originale, so tto scr itto dallo stesso rogatario, cancelliere del comune ,alt ri sono au ten ticati da no tai che si definiscono esplicitamente cancellieri .

    L origin ale di un atto roga to a Chio il 23 settembre 1391 da Giacomo

    di Mo neglia, sc ritto d i suo pugno e non compreso nellind ice_3 e la pre

    senza (anche nellindice) di due altri, rogati dallo stesso a Genova e ripresi

    in copia autentica da Giuliano Canella24, arrecano unulteriore conferma alla

    nostra ipotesi. Che il Canella abbia sottoscritto i due documenti (da copie

    autentiche dello stesso rogatario), in contrasto con luso, pressoch costante,

    di annotare nel margine il nome del rogatario, regolarmente depennato al

    latto dellautenticazione per mano dello stesso, pu essere spiegato con la

    temporanea assenza da Genova del Moneglia al tempo della composizione

    15 Doc. 59; cfr. anche tav. I, nn. 27, 39.

    16 Cfr. tav. I, n. 29.

    17 Ph. P. Argenti cit., II, p. 202, riporta un documento rogato ed autenticatoda Antonio Bercaneca, notarius et scriba dictorum dominorum [mahonensium.

    18 M. Bal a r d cit., p. 442.

    19 Ib id em , p. 220. Usiamo il condizionale perch purtroppo la segnalazione dellostudioso francese non documentata.

    20 Doc. 30.

    21 Cfr. tav. I, n. 7; ediz. in H.P.M., Liber iurium reipublicae Genuensis, II, Torino 1857, p. 790; Ph. P. Argenti cit., II, p. 102.

    22 Ib id em , II, pp . 127, 177; v. anche tav. I, nn. 9, 16 e appendice I, nn. 18, 20.

    23 Doc. 30.

    24 Docc. 18, 19.

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    di questi fascicoli2S. Lestrazione, in publicam formam, dellatto rogato a

    Chio potrebbe essere avvenuta a Genova, in epoca posteriore al suo ritorno

    in patria o, forse, nellisola stessa dove questi fascicoli potrebbero essere

    stati portati, comunque in epoca posteriore alla redazione dellindice.

    La stessa origine genovese pu essere attribuita al fascicolo 8, i cui

    documenti, tutti rogati a Genova, sono estratti de cartulario diversorum

    negotiorum [ mahonensium] dallo stesso Canella, scriba dictorum domino

    rum , perch la scribania della maona aveva sede a Genova26.

    Questo primo nucleo, quindi, doveva costituire un piccolo codice, mu

    nito di un proprio indice (sia pure incompleto, anche perch si tratta di

    un indice analitico di pochi atti) che, al momento dellingresso nellattuale

    manoscritto, fu posto allinizio del codice. Persa o divenuta pressoch illeg

    gibile la prima parte, questa fu rifatta (o ricopiata) da una mano cinquecentesca nel verso di c. a, rimanendo nel recto della stessa la parte finale dimano del Canella.

    Linserimento di questo nucleo, i cui documenti sono posti general

    mente in ordine cronologico, tra gli attuali fascicoli 4 e 9 non appare ca

    suale: esso si colloca infatti giustamente almeno per la pa rte iniz iale

    in proseguimento dellordine cronologico, rispettato regolarmente (tranne in

    qualche caso non rilevante27) nella disposizione dei fascc. 4, 9 e 10,

    scritti da ununica mano; solo i documenti dell8 fascicolo, posteriori per

    datazione a quelli dei fascc. 9 e 10, turbano questordine.I fascicoli 4, 9 e 10, contenenti documenti che cop rdno un pe riodo

    di tempo che si estende dal 21 settembre 1373 28 al 20 maggio 1394 29,

    risultano scritti in un unico momento, da una mano non identificabile,

    pressappoco alla stessa epoca in cui il Canella dedicava la sua opera alla ste

    sura dei fascc. 5-7, dopo il 20 maggio 1394, ma comunque prima del

    1402, quando, come abbiamo gi ricordato, il signum populi, col quale

    25 Dopo essere stato scriba dei maonesi (cfr. docc. 18, 19), il Moneglia veniva

    nominato, il 7 marzo 1382, notaio della curia di Chio (Ph . P. Argenti cit., II, p. 386),

    dove forse rimase fino al 1391 (cfr. doc. 30).

    26 Cfr. p. 57 della nostra introduzione.

    27 Cfr. tav. I, nn. 30-32; questi tre documenti aggiunti in un secondo momento,

    sono infatti cronologicamente posteriori a quelli registrati nelle cc. seguenti.

    28 Cfr. tav. I, nn. 3-6.

    29 Doc. 40.

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    sono aute ntica ti alcuni docu men ti di questa s er ie30, cessa temporaneamen te

    di essere usato.

    Appare difficile accertare lepoca in cui furono aggiunti gli atti riportatidalle cc. 71-73, due dei quali potrebbero essere stati scritti dal rogatario

    M atteo d e O li v a 31 a Chio, dove risultano rogati il 26 aprile 1392, che li

    autentica con linsolito signum Potestas et gubernator Syi ' 32. Il terzo docu

    mento 33, redatto a Genova e sottoscritto da Giovanni Stella, cancelliere del

    comune, stato aggiunto a Genova, dove sono stati scritti anche tutti gli

    altri documenti di questi fascicoli34.

    Va infine osservato che in questa prima serie di documenti le sotto-

    scrizioni sono state apposte tutte in un unico momento, talvolta a distanza

    di tempo dalle trascrizioni. Alcuni atti dei fascc. 5-8 sono stati autenticatisolo dopo il lo ro inserimento nellattuale manoscritto: la scrittura ed il

    colore dellinchiostro delle autentiche che Aldebrando di Corvara appone a

    tu tti i docu m enti del 4 fascicolo e al primo del segu ente 35 fanno pensare

    ad una redazione pressoch contemporanea; analogamente quando Martino

    de Bandino sottoscrive alcuni documenti dei fascc. 9 e 1036, i fascicoli

    immediatamente precedenti dovevano gi far parte del manoscritto se il

    notaio, dovendo aggiungerne altri tre, ad evitare lalterazione dellordine

    cronologico, ne inserisce due a cavallo dei fascc. 6 e 7, un altro nel

    IO0 37. Al contrario, il diverso colore dellinchiostro delle autentiche di Baldassarre de Fe rrari nei due gruppi di fascicoli38 induce a pensare a due

    momenti distinti di redazione.

    30 Ph. P. Argenti cit., II, pp. 80, 199; v. anche tav. I, nn. 3, 32 e appendice I,nn. 10, 24.

    31 Ph. P. Argenti cit., II, pp. 192, 198; v. anche tav. I, nn. 30, 31 e appendiceI, nn. 22-23. E possibile tuttavia che questi due documenti siano stati trascritti aGenova dagli atti della cancelleria unitamente al decreto dogale (v. n. 32) che approvale disposizioni contenutevi e che fa esplicito riferimento ad essi.

    Sugli atti della curia podestarile v. p. 62 della nostra introduzione.

    33 Ph. P. Argenti cit., II, p. 199; v. anche tav. I, n. 32 e appendice I, n. 24.

    34 Cfr. tav. I, nn. 3-6, 33-38.

    35 Cfr. tav. I, nn. 3-7 e appendice I, nn. 10-14.

    36 Docc. 33, 36-38.

    37 Docc. 30, 34, 40.

    38 Docc. 22-29; tav. I, n. 10.

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    Quanto segue alla c. 88 risulta dalla sovrapposizione di parti prive di

    ordine logico, scritte in epoche e luoghi diversi da svariate mani.

    I fascicoli 11-17 sono stati sicuramente compilati a G en ov a in mo

    menti diversi: qui sono stati rogati tutti i documenti con tenutiv i, au tenticati dai cancellieri del comune, dagli stessi rogatari o dai notai e scribi

    della maona. L110, contenente documenti che abbracciano il periodo 15

    aprile 1398 39- 27 giugno 1401 40. stato sc ritto da pi m ani in tem pi d i

    versi, comunque prima del 1402 per le ragioni che abbiamo gi visto. La

    mancanza di signa particolari non consente di accertare lepota di reda

    zione del 12 fascicolo, che copre uno spazio di tempo di circa tre anni

    (7 gennaio 14 0241 - 9 dicembre 140442, ad eccezione di un a tto de l 29 feb

    braio 1412 43, autenticato dal cancelliere Giovanni Stella ed aggiu nto sicu

    ramente in epoca posteriore). Il 13 fascicolo contiene documenti che siestendono per un quinquennio, dal 15 dicembre 1404 44 al 14 dicem bre

    ] 409 45; sta to scritto da mani diverse, tra il 1404 e il set te m bre 1409 ,

    fino alla c. 112 r . 46(con leccezione di un documento aggiunto al la c. 105 v.,

    sottoscritto da Antonio di Credenza il 27 maggio 1428 47>; le cc. seguenti

    sono state scritte dopo il 1409 48. Lassoluta mancanza di qualsiasi elemento

    significativo impedisce di risalire, anche approssimativamente, allepoca di

    redazione del 14 fascicolo, nel quale sono compresi tre do cu m en ti del

    1410 49, oltre ad un quarto, incompleto e privo di datazione, emesso dalla

    cancelleria genovese allepoca di Teodoro di Monferrato30. I fascicoli 15 e

    39 Doc. 46.

    40 Doc. 56.

    41 Doc. 58.

    42 Doc. 65.

    43 Cfr. tav. I, n. 50.

    44 Cfr. tav. I, n. 52.

    45 Cfr. tav. I, nn. 58, 59.

    46 Molti documenti di queste carte sono autenticati col caratteristico signum della

    dominazione francese, caduto in disuso dopo la rivolta genovese del settembre 1409:

    v. sopra n. 13.

    47 Cfr. tav. I, n. 51.

    4 Cfr. tav. I, nn. 58, 59.

    49 Cfr. tav. I, nn. 60-62.

    Cfr. tav. I, n. 63.

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    tentica, di Pietro Grasso, risale al 15 gennaio 142262. Il 21 fascicolo, che

    contiene qu att ro a tti redatti tra il 23 luglio 1417 e il 2 aprile 1418 63,

    stato scritto in momenti diversi, non oltre il 3 novembre 1418, come da

    sottoscrizione di Lodisio de Cristiano, redattore degli stessi64. Il colore uni

    forme dellinchiostro induce a ritenere che tutti i documenti contenuti nel

    fascicolo 22, stesi tra il 2 aprile 1418 ed il 3 maggio 142265, siano stati

    scritti ed autenticati, da Bartolomeo di Portofno, in un unico momento.

    Sempre a Chio dovrebbe essere stata scritta la parte centrale del fase. 23,

    rappresentata da un gruppo di atti rogati nellisola tra il 20 settembre 1427

    e il 10 dicembre 1428 66, trascritti nel codice dagli stessi rogatari in epoca

    imprecisata. Il primo documento del fascicolo, invece, del 16 settembre

    142467, tratto dagli atti della cancelleria genovese, fu aggiunto pi tardi a

    Genova, dove fu scritto anche quello del 17 dicembre 1 436 68 ch e inizia

    nellultima carta dello stesso fascicolo per terminare nel seguente (24), di

    sicura origine genovese, che contiene atti della stessa cancelleria del 1454 .

    Ha termine qui la parte pi antica del manoscritto.

    Un altro blocco unitario rappresentato dai rimanenti fascicoli (1-

    3; 25-40), scritto da una stessa mano cinquecentesca, probabilmente non

    oltre il primo quarto del secolo. I documenti contenutivi, tutte copie sem

    plici, anche se in calce ad ogni documento risultano ampi spazi bia nchi de

    stinati alle autentiche, si riferiscono al periodo 19 novembre 1476- 19 dicembre 1513 70, esclusi quelli dei primi due fascicoli, datati rispettivamente

    il primo al 26 febbraio 1347, il secondo all8 marzo 1362 71.

    Riportiamo qui di seguito lo schema completo del manoscritto:

    62 Cfr. appendice I, n. 3.

    Docc. 95-99.

    64 Doc. 99.

    65 Docc. 100, 101, 103-06.66 Docc. 109-12.

    67 Doc. 108.

    68 Cfr. tav. I, n. 93.

    69 Cfr. tav. I, nn. 94-97.

    70 Cfr. tav. I, nn. 98-134.

    71 Cfr. tav. I , nn. 1-2.

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    n. fase.

    20 (cc. 165-174)

    21 (cc. 175 ISO)

    22 (cc. 181-188)

    23 (cc. 189-196)

    24 (cc. 197-203)

    25 (cc. 204-211)

    26 (cc. 212-219)

    27 (cc. 220-227)

    28 (cc. 228-235)

    29 (cc. 236-243)30 (cc. 244-251)

    31 (cc. 252-259)

    32 (cc. 260-267)

    n.dord.

    cc.data del

    documento

    rinvionostraediz.

    n.

    rinvioediz.

    Argentip.

    76 164 r. e v. 2 agosto 1420 102

    77 165 r. -170 r. 20 settembre 1346 3378 175 r. li V. 23 luglio 1417 95 __

    79 178 r. 28 agosto 1417 97 __

    80 178 r. -179 r. 23 agosto 1417 96 _

    81 179 v -180 v. 2 aprile 1418 99 ___

    82 181 r. - 182 v. 2 aprile 1418 100 __

    83 183 r. 20 ottobre 1420 103 _

    84 183 v. - 184 r. 1 febbraio 1419 101 __85 184 r. -185 v. 3 maggio 1421 104 _

    86 185 y -186 r. 2 maggio 1422 106 _

    87 186 r. e v. 28 aprile 1422 105 .

    88 189 r. e v. 16 settembre 1424 108 _

    89 190 r. -192 v. 20 settembre 1427 109 _

    90 193 r. e v. 10 dicembre 1428 11091 193 v. -194 r. 10 dicembre 1428 111 _

    92 194 r. e v. 10 dicembre 1428 112 __

    93 196 r. - 202 r. 17 dicembre 1436 23594 202 v. - 203 r. s.d.: 1454 30295 203 r. e v. 18 dicembre 1454 30496 203 v. 19 dicembre 1454 30597 203 v. 20 dicembre 1454 __ 30598 204 r. 213 r. 19 novembre 1476 25199 213 r. -215 v. 7 gennaio 1477 116 __

    100 215 v. 211 v. 22 aprile 1483 126 __101 217 v. -230 r. 29 maggio 1482 308102 230 r. - 231 v. 28 novembre 1477 118 __103 231 v. - 232 v. 16 marzo 1484 128 __

    104 233 r. 239 r. 2 agosto 1479 121 105 239 v. -245 r. 26 giugno 1483 127 106 245 r. -246 r. 6 agosto 1479 122 _107 246 r. 6 agosto 1479 123 108 246 v. 247 r. 27 agosto 1479 124 109 247 r. 249 r. 6 aprile 1476 115 110 249 r. -250 r. 20 febbraio 1487 130 __111 250 r. -251 v., 22 dicembre 1486 129 112 252 r. 259 r. 16 novembre 1507 140 113 259 v. -262 r. 22 ottobre 1510 144 114 262 r. e v. 24 ottobre 1510 145

    - 24 -

    r in vi o r in vi o

    n. fase.n. cc. data del nostra ediz.

    dord. documento ediz. Argentin. P-

    115 262 v.- 263 r. 24 o t tob re 1510 146 116 263 r. e v. 24 o t tob re 1510 147

    117 263 v. - 264 r. 25 o t tob re 1510 148 118 264 r. e v. 25 o t tob re 1510 149

    119 264 v. 265 r. 25 o t tob re 1510 150

    120 265 r. e v. 26 o t tob re 1510 151 121 265 v.- 266r. 26 o t tob re 1510 152

    122 266r.e

    v. 29 o t tob re 1510 154

    123 266 v. - 267 r. 30 o t tob re 1510 155

    33 (cc. 268-275) 124 267 r. - 269 v. 26 o t tob re 1510 153

    125 269 v. 273 r. 12 novembre 1510 156

    126 273 r. - 274r. 13 novembre 1510 157

    34 (cc. 276-283) 127 276 r. - 277 r. 4 febbraio 1510 265

    35 (cc. 284-291)36 (cc.292-299)

    128 278 r. - 305 r. 15 giugno 1513 --- 267

    37 (cc. 300-307) 129 305 r.- 307 v. 24 se t tembre 1512 158

    38 (cc. 308-315) 130 307 v. - 308 v. 2 agosto 1510 142

    131 308 v. - 309 v. 18 o t tob re 1510 143

    132 310 r.e v. 15 giugno 1513 159

    133 310 v.- 313 v. 16 se t tembre 1513 160

    39 (cc. 316-323)40 (cc. 324-331)

    134 313 v. - 314r. 19 d icembre 1513 161

    Conventiones . . . II un membranaceo di 272 carte, distribuite in 33 fa

    scicoli, delle dimensioni di mm. 243 x 180 circa, ad eccezione del 27, di

    formato minore (mm. 225 x 155 circa); a queste carte ne va aggiunta una

    di guardia posteriore.I fascicoli, compos ti di un numero variabile di carte , sono contra sse

    gnati da numeri greci (a-Xy), apposti nellangolo inferiore interno della

    pri ma ca rta di ogn i fas cico lo; nel verso dellultima, invece, limitatamente

    ai fascc. 1-16, nel margine inferiore, sono poste parole di richiamo. Scritti

    da mani diverse, tre-quattrocentesche, con qualche esempio di fine Quat

    trocento o dei primi del Cinquecento, presentano numero di righe e dimen

    sione dei margini molto variabili. Esclusi pochi casi in gotica italiana (cfr. tav.

    I, n. 63) e in semigotica ( ibidem , nn. 81 e 83), le scritture sono notarili tre-

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    Il fascicolo 27, di quattordici carte, di dimensioni m ino ri ris pet to al

    resto del manoscritto, ha marginatura e rigatura a penna, rispettate dalle

    diverse mani che si succedono nella stesura dei documenti.

    I fascicoli 28-30, di otto carte, presentano (ad eccezione de lle u ltime quattro carte del 30, di altre mani) ununica scrittura sbiadita, ma

    ripassata successivamente per consentirne una migliore leggibilit.

    I fascicoli 31, di otto carte, 32, di sei, e 33, di otto, sono scritti,

    tranne le prime tre carte, da un solo scriba, decisamente disordinato, che

    non rispetta i margini e che varia continuamente il numero delle righe.

    II manoscritto, a partire dal secondo fascicolo, ha una cartulazione in

    numeri romani quattrocentesca, apposta nellangolo superiore destro, do

    vuta a due m ani dive rse 72, che giunge fino alla c. 247 ; le c a rte segu en ti

    sono state numerate, sempre in numeri romani, da una mano ottocentesca

    fino alla fine del codice. Tracce di precedenti numerazioni (romana ed ara

    bica) sono rilevabili alla luce di Wood; la parzialit delle resti tuzio ni non

    consente maggiori precisazioni; sembra comunque che una precedente car

    tulazione sia inferiore di quattro cifre allattuale.

    Sono bianche le cc. b v., 4 v., 15 v., 19 r. e v., 37 r. - 3 8 v., 46 r. e v.,

    57 v. , 63 v. , 73 v., 81 r., 122 v., 176 v., 193 v. , 208 v. , 209 r. e v., 222 v.

    La legatura identica a quella del volume primo.Il manoscritto contiene 101 documenti, rogati a G en ov a e a Ch io,

    scritti da mani diverse, che coprono un periodo di tempo pressoch iden

    tico a quello del volume precedente: i documenti pi antich i sono da tati12 settem bre 134673, quello pi recente 15 giugno 1513 74. L o rd in e c ro

    nologico rispettato fino a c. 138 r. (le uniche eccezioni sono dovute a

    documenti aggiunti posteriormente: v. tav. II), trascurato in seguito.

    Il gruppo pi abbondante dei documenti (42) appa rtiene al secolo XV;

    seguono il XIV con 41 e il XVI con 2. La distribuzione nel tempo dei docu

    menti, almeno per i primi due secoli, appare pi uniforme che nel volume

    precedente; va rilevato inoltre che numerosi at ti (16), in genere re la tivi

    alle gabelle dellisola, probabilmente dei secoli XIV-XV, risultano privi di

    72 La prima mano, alla quale si deve anche la redazione dellindice (v. appendice

    III), giunge fino a c. 235. Da parte nostra abbiamo indicato con a la prima carta del1 fascicolo, ferma restando lindicazione (a, b, c,), di mano recente, per le rimanenti

    carte.

    73 Cfr. tav. II, nn. 1-2.

    74 Cfr. tav. II, n. 101.

    - 27

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    datazione75. La maggior parte della documentazione rappresentata da

    copie semplici; poche sono le autentiche, in numero pi r ido tto gli originali.

    Nel 1 fascicolo (cc. a, ac) si incontra un indice tardoquattrocentesco,

    mutilo nella parte iniziale (la prima indicazione rinvia a c. 165), che copre

    il manoscritto fino a c. 234, trascurando la parte finale76.Se si escludono pochi documenti aggiunti in epoche posteriori, sui

    quali torneremo, il nucleo pi antico del codice, rappresentato dai fasci

    coli 2-18, s ta to scritto a Genova 77 alla fine del secolo XIV o allinizio

    del X V 78; esso contiene documenti compresi tra il 12 settembre 1346 79 e

    il 24 maggio 1391 80.

    Il 2 fascicolo, scritto da Giuliano Canella, contiene i due atti gi ci

    tati del 12 settembre 1346, rogati a Chio, mentre i fascc. 3-'12, scritti

    da una mano unica, non identificata, contengono documenti rogati a Ge

    nova dal 26 febb raio 1347 81 al 21 novembre 1373 82. La stessa mano inizia

    a c. 81 v. un documento, proseguito di seguito dal Canella83 che stende i

    fascicoli 13-16, le prime cinque carte del 17 e le prime tre del 18, nei

    quali sono com presi documenti relativi al periodo 21 novembre 1373 84-

    24 maggio 1391 85. Le rimanenti carte di questi fascicoli, con leccezione

    75 Su questi documenti v. introduzione, pp. 10-11. Oltre a questi sono privi di

    datazione cinque documenti (cfr. tav. II, nn. 4, 27, 28, 75, 90), ma comunque databilicon una certa sicurezza; per il n. 28 ci siamo basati sul ledizione di Argenti.

    76 Cfr. appendice III.

    77 Tutti i documenti di questa parte, ad eccezione di due, (cfr. tav. II, nn. 1, 2),

    sono stati rogati a Genova; gli unici originali sono di origine genovese.

    78 Trattandosi in genere di copie semplici, non possiamo utilizzare, come nel volume precedente, i vari signa; criteri determinanti per stabilire lepoca di redazionedei documenti rimangono perci la data dei vari documenti e le caratteristiche formali

    della scrittura. Nel caso specifico, i molti documenti di mano del Canella fanno pensare ad una redazione pressoch contemporanea a quella dei documenti della stessa

    mano contenuti nel primo volume.79 Cfr. tav. II, nn . 1-2.80 Doc. 28.81 Cfr. tav. II, n. 3.82 Cfr. tav. II, nn . 12-14.83 Cfr. tav. II, n. 15.84 Cfr. tav. II, n. 15-20.85 Doc. 28.

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    di un documento di c. 131 r. del quale parleremo in seguito, sono comple

    tate da due mani della seconda met del Quattrocento. Analoga alternanza

    tra mani della prima e della seconda met del secolo si riscontra nei fasci

    coli seguenti (19-26); se ne ricava cos limpressione che fascicoli scrittinella prima met del secolo, con larghi spazi bianchi, destinati sicuramente

    ad accogliere altri documenti del tempo, siano stati utilizzati, successiva

    mente al loro ingresso nel codice, ma comunque in uno spazio di tempo

    molto ridotto, almeno stando ailuniformit delle mani e al colore dellin

    chiostro, da due mani non identificate, che scrivono, nella seconda met

    del Quattrocento, molto disordinatamente, oltre allintero fascicolo 19,

    alcuni documenti di natura fiscale, privi di sottoscrizioni e spesso anche di

    riferimenti c ro n o lo g ic iA p p ar e arduo accertare con sicurezza se tali ag

    giunte siano state effettuate a Genova o a Chio, donde traggono originealcuni fascicoli dellultima parte del manoscritto e dove esso dovette essere

    rilega to, previa num erazione greca dei fascicoli. E difficile tu tta v ia , a causa

    della natura di tali atti, che rispecchiano la forma di qualche L ib er cabel

    larurn di Chio, sottrarsi allipotesi che essi siano stati scritti nellisola.

    D ora in poi quindi il discorso non po tr che procedere in man iera

    frammentaria. Si potr cos sostenere, in base a criteri grafici, che te copie

    imitative di cui alle cc. 156 r. 176 r. (che occupano quasi interamente i

    fascc. 20-22), data te tra il 15 ottob re 1395 87 e il 16 se ttem br e 1424 88,

    appartengono ad una mano della seconda met del secolo XV, ma riesce

    quasi impossibile accertarne lorigine. Analogamente per due documenti

    delle carte iniziali del fase. 23, il primo dei quali rogato a Focea il 20

    set tem bre 1346 89, il secondo a Genova 1*11 marzo 1413 (la cu i m an o

    pre se nte anche ne l manoscritto beriano)90 si potr pa rlare solo di due sc ribi

    della prima met del 400, non di origine, mentre per un terzo del 23

    aprile 1409 91, dov uto alla penna di uno dei due scribi delle gabelle, vale

    quanto detto pi sopra a questo proposito. Quanto ai tre documenti ini

    ziali del fase. 2492, sottoscritti, i primi due da Matteo de Oliva, il terzo

    86 V. la parte della nostra edizione dedicata alle gabelle.

    87 Cfr. tav. II, n. 44.

    88 Doc. 108.

    89 Cfr. tav. II, n. 57.

    90 Cfr. tav. II, n. 58.

    91 Doc. 72.

    92 Cfr. tav. II, nn. 61-63; v. anche appendice I, nn. 22-24.

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    parte a Chio, do ve sono stati aggiunti due do cumenti dopo il 14 88 101. Agli

    stessi anni risalgono il fase. 28 ed una parte (cc. 231-234) del 29, scritti

    a Chio, che contengono atti compresi tra il 20 marzo e il 28 maggio

    1488 ,02. Termina cos a c. 234 la parte del manoscritto richiamata nellin

    dice, composto presumibilmente nellultima decade del secolo XV, risa

    lendo i documenti pi recenti di esso al 1488.

    La parte finale del fase. 29 ed il fase. 30 sono stati scritti a Chio

    nei prim i anni del secolo XVI, probab ilmente prim a del 9 luglio 1506 ;

    pi difficile ap pare l accertamento de llorigine dei fascicoli 31 -33 , conte

    nenti tre docu me nti genovesi del period o 13 agosto 1498 - 15 giugno

    1513 104, trascritti nel codice da ununica mano nel primo ventennio del

    500, per i quali appaiono valide entrambe le ipotesi; sembrerebbe tutta

    via da escludere lorigine chiota, che potrebbe anche apparire naturale,

    m entre maggiore validit potrebbe avere quella genovese: la mancan za di

    cartulazione originale di questa parte e la numerazione greca dei suoi fa

    scicoli farebbero pensare che il manoscritto sia giunto a Genova gi le

    gato 105, con le ultime carte bianche. Unulteriore conferma di quest ipotesi

    potrebbe essere offerta da llultim o do cu mento, mut ilo della parte finale,

    salva sempre la possibilit che questa sia caduta al momento della rilega

    tura definitiva in assicelle di legno.

    Riportiamo qui di seguito lo schema completo del manoscritto.

    101 I due docum enti, rispettivamente dell8 febbraio 1488 e del 28 maggio 1487

    (tav. II, nn. 82, 84; v. anche appendice I, nn. 52, 50), sono stati autenticati da Ago

    stino de Via, scriba della curia di Chio.

    102 Tut ti questi documenti, di ununica mano (cfr. tav. I I, nn . 85 94 , v.

    appendice I, nn. 53-59), sono autenticati da Agostino de Via.

    103 A ta le data infatti risale lautentica di Teramo de Goarco, scriba della curia di

    Chio (cfr. tav. II, n. 98; v. anche appendice I, n. 51); gli altri documenti (134-36

    della nostra ediz.) sono autenticati da Battista de Palodio, anch egli scriba e a cudi Chio.

    104 Cfr. tav. II, nn. 99-101, il primo dei quali pubblicato in Ph. P. A r g e n t i

    cit., II, p. 455 dai Diversorum, n 656, dellArchivio di Stato di Ge nova, con ata

    (anzich 13) agosto 1498.

    105 Ad ulterio re conferma della rilegatura del volume n ell isola segnaliam o

    anche un pezzetto di carta, scritto in greco, destinato a rinforzare la legatura, c e si

    intrawede tra le cc. 260 e 261.

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    d'orti. data

    119 23 gennaio 1459120 32 giugno 1461121 aprile 1476122 19 novembre 1476123 7 gennaio 1477124 28 novembre 1477125 2 agosto 1479126 6 agosto 1479

    127 6 agosto 1479128 27 agosto 1479129 4 gennaio 1480130 29 maggio 1482131 22 aprile 1483132 26 giugno 1483133 10 marzo 1484134 16 marzo 1484135 22 dicembre 1486136 20 febbraio 1487137 28 maggio 1487

    138 29 novembre 1487139 8 dicembre 1487140 8 febbraio 1488141 10 febbraio 1488142 20 marzo 1488

    143 24 marzo 1488144 28 marzo 1488145 28 marzo 1488146 28 marzo 1488147 2 maggio 1488148 20 maggio 1488

    149 22 maggio 1488150 23 maggio 1488

    151 24 maggio 1488152 26 maggio 1488153 27 maggio 1488

    154 28 maggio 1488155 28 maggio 1488

    156 28 luglio 1489157 14 novembre 1495

    158 24 novembre 1495

    Conven- Conven- ediz. nostra appentiones, I tiones, II Argenti ediz. dice I

    c. c. P- n. n.

    206 v. 306 _ 46_ 207 v. 249 47

    247 r. 115

    204r. 210 r. 251 48

    213 r. 116

    230r. 118

    233r. 121

    245 r. 122

    246r. 123 246 v. 124 142 v. 125

    217 v. 308 49

    215 v. 126

    239 v. 127 329

    231 v. 128

    250r. 129

    249 r. 130 221 v. 330 50 242 r. 332 51 333

    216 v. 335 52 223 r. 337 53 223 v. 338 54 224 v. 341 55 225 r. 342 56 227 r. 345 57- - 229 v. 132 230 r. 347 58

    355 359 361

    365 368

    234 r. 133 369 233 r. 351 59 307 235r. 134 238 r. _ 135

    38 -

    n. dataConven-tiones, I

    Conven-tiones, II

    ediz.Argenti

    nostraediz.

    appendice I

    dord. c. c. P- n. n.

    159 17 marzo 1496_ 240 v. 136

    160 13 agosto 1498 242 v. 455*

    161 s.d.: dopo 1498 227 v. 353 60

    162 16 novembre 1507 252 r. 140

    163 4 febbraio 1510 276 r.247 v. 265 61

    164 2 agosto 1510 307 v. 142

    165 18 ottobre 1510 308 v. 143

    166 22 ottobre 1510 259 v. 144

    167 24 ottobre 1510 262 r. 145

    168 24 ottobre 1510 262 v. 146 169 24 ottobre 1510 263 r. 147

    170 25 ottobre 1510 263 v. 148

    171 25 ottobre 1510 264 r. 149

    172 25 ottobre 1510 264 v. 150

    173 26 ottobre 1510 265 r. 151

    174 26 ottobre 1510 265 v. 152

    175 26 ottobre 1510 267 r. 153

    176 29 ottobre 1510 266 r. 154

    177 30 ottobre 1510 266 v. 155

    178 12 novembre 1510 269 v. 156

    179 13 novembre 1510 273 r. 157 ---

    180 24 settembre 1512 305 r. --- 158 ---

    181 15 giugno 1513 278 r. 248 v. 267 62

    182 15 giugno 1513 310 r. 159 ---

    183 16 settembre 1513 310 v. 160 ---

    184 19 dicembre 1513 313 v. 161 ---

    185 s.d. 218 v. * *

    ---

    * Pubblicato da Argenti da altra fonte.** Ediz. H.P.M., Lege s cit., coll. 647-51.

    3. - I po sse sso ri de i ma no scr itti . Molti maonesi, almeno quelli che

    pa rte cip av an o pi at tiv am en te e di re tta m en te all a vi ta po lit ico -a m m in ist ra

    tiva dellisola di Chio e che erano maggiormente interessati ai problemi

    della maona, dovevano possedere propri libri iurium nei quali facevano

    raccogliere gli atti fondamentali della maona, curando via via, essi stessi o

    i loro discendenti, laggiunta di altri documenti di rilievo per la societ o

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    per la loro famiglia. A questo genere di libri apparte ngono appunto i nostr i

    due codici e il Codex Berianus Chiensis .

    Le molte note di possesso, di mano cinquecentesca, rilevabili nei due ma

    noscritti dellarchivio Durazzo Giustiniani, ne attribuiscono la propriet, nelsec. XVI, a Raffaele Giustiniani, figlio di Raffaele di Raffaele 2, che gli alberi

    genealogici permettono di individuare in un membro della famiglia Giusti

    niani de Campi, discendente da un Francesco di G ab riele 3, ind ica to com e

    1 Su questo ms. che gi lArgenti (cit., I, p. X V II) sospettava essere ap pa rtenutoa qualche maonese v. le nostre conclusioni alla fine di questo paragrafo. Quanto adun altro registro (ASG, Archivio Segreto, Diversorum n. 597) che il Musso ( Fonti cit.,

    p. 11) un po troppo fre tto losamente ha definito fratello del Beriano v. nn . 36 e 100 delcap. 5 della nostra introduzione.

    2 Cfr. Conventiones... I, c. a r. : Ad usum Raphaelis lustiniani condam alterius(ripetuto a c. 28 r.)\ c. Ir .: D i Raffaello G iustinian i; c. 170 r.: A dicto Franciscomilite Bartholomeus, a Bartholomeo lohannes Anthonius, a lohanne Antonio Raphael,aRaphaele Raphael et a Raphaele alius Raphael, c. 331 v. : A t e n ( t e in nesso) Del-I illustrissimo signor Raffaello Giustiniani , ex dono. Atendite legem meam populemeus [cfr. Ps 77,1],

    Conventiones... II, c. c r. : Ad usum Raphaelis lustiniani condam alterius (ripe tu to alle cc. cv. e 132 v.); c. 1 v.\ Di Raffaello Giustiniani (ripetuto a c. 36 v.).

    3 Gabriele

    Francesco

    Bartolomeo

    Francesco Gio Antonio

    Raffaele

    Raffaele

    Raffaele

    Gio Battista

    Gio Antonio

    cfr. Archivio Durazzo Giustinianinealogia completa v. C. H o p f , C, gr eco

    Raffaele

    greco romanes, Berlino 1873, pp. 514-16.

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    quale lo stesso notaio potrebbe aver derivato fedelmente la redazione del

    B e r i a n o .

    Il m a n o sc rit to della Berio sarebbe quindi appartenuto a quellAndreolo

    G iu s ti n ia n i B an ca c he a lungo soggiorn nellisola di Chio e che, raffinatoc u lto re d e ll an tic h it classica, fu amico e corrispondente di umanisti italiani

    q u a li C iria co d An con a, che gli dedic la traduzione di una vita di Euripide,

    Poggio Bracciolini , Giovanni Argiropulo, Giacomo Bracell i e Ambrogio

    T ra v e r s a t i 2S.

    N o n c i p ossib il e rico s tru ire le vicende che portarono il codice prima

    in possesso dei Paterio e poi di Violante Giustiniani; lunica ipotesi che

    p o s s ia m o fo rm u la r e , anche se m olto dubbia , che il manoscritto sia pasr

    sa to ai p rim i attra ve rso i l m atrimo nio di una delle figlie di Andreolo, Pel

    leg rin a, m o g l ie d i G iul iano P ater io, f iglio di G iorgio 26.

    4 . - A l t r i m a noscrit ti . Parlando delle principali fonti di cui si era

    p o t u t o s e r v ir e p e r la s to ria de ll a famiglia G iu st in iani di Genova, Hopf

    ric o rd a , a c c a n to ai tr e codici in possesso del marchese Pantaleo Giustiniani,

    u n v o lu m e c on se rv ato nella biblioteca del principe Luigi Barbiano di Beh

    gio ioso g i possed uto da l Feder ic i

    N o n p a r e che ques to m anoscrit to , da lu i am piam en te utilizzato, abbiasu s c ita to l in te re ss e deg li stud iosi posteriori, nessuno dei quali si pre

    25 C. B r a g g i o , Giacomo Bracelli e lUmanesimo dei Liguri, in Atti della Soc.

    Lig. di St. P a tr ia , X XIII, 1880, pp. 39-52; F. G a b o t t o , Un nuovo contributo alla

    s tor ia de l l U m an e s imo L igure , in A tt i della Soc. Lig. di St. Patria, XXIV, 1882,p p . 20 -2 1 ; S .G . M e r c a t i , L ett era in edita di Giovanni Argiropulo ad Andreolo Giusti-

    n ian i , in M l an ge s d Arch olog ie e t d Histoire , XXXIX, 1921, pp. 153-63; G. Me r-c a t i , U ltim i c on trib uti alla storia degli Umanisti, Fascicolo I: Traversanana (Studi e

    T e s t i , 90 ), C it t de l Vaticano 1939, pp. 15-21, 26-29'; G. B a l b i , Lepistolario di Iacopo

    B ra cell i (Collana Storica di Fonti e Studi , diretta da G. Pistarino, n. 2), Genova 1969,p p . 2 8 -3 2 , 58-6 2 .

    26 A n d re o lo , figlio di N icco l, s pos Carenza Longo, dalla quale ebbe ben tredici

    f igl i: cfr . A rch ivio Durazzo Giustiniani , Genealogie I, piano 1, n. 10, c. 66; C. H o p f,

    C h r o n i q u e s cit., p. 505.

    1 C . H o p f , Storia cit., 1881, p. 366.

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    della Berio3; tenuto conto che sei di essi si presentano in duplice redazione,

    abbiamo quindi 37 originali di 31 documenti.

    Sebbene le caratteristiche formali di questi originali siano ineccepib il i, la contem poranea presenza di copie autentiche degli stessi, delle quali

    i notai sottoscrittori hanno denunciato lorigine, potrebbe indurre ad una

    maggiore cautela. Alcuni documenti, infatti, rogati da Aldebrando di Cor

    vara4, notarius et comunis fynue cancellarius, riportati in forma di origi

    nale in Conventiones ... I, ed estratti nel Beriano in copia autentica dal

    notaio e cancelliere Giovanni Stella, de foliacio instrumentorum compo-

    sitorum per Aldebrandum de Corvaria, 'notarium et cancellarium, esistente

    in cancellano regia comunis Ianue, e, similmente, loriginale di un atto

    de l cancelliere Antonio di Credenza5 nel Beriano, estratto in copia auten

    tica in Conventiones. . . I dallo stesso rogatario, de cartulario instrumen-

    torum compositorum manu mei notarii, non presenterebbero alcun proble

    ma se nel foliacio o cartulario potessimo riconoscere con certezza il cartu

    lario notarile. In realt le conclusioni potranno variare, e non di poco, at

    trav erso l esame di u n altro originale6 dello stesso cancelliere in Conven-

    tiones . . . I, tramandatoci dal rogatario anche in copia au tentica nel Be

    riano, de actis publicis cancellarie regie comunis Ianue, videlicet de foliacio

    instrumentorum compositorum per me notarium. Emerge chiaramente chenei fogliazzi o nei cartulari instrumentorum di notai-cancellieri dobbiamo

    riconoscere giustamente gli atti della cancelleria genovese, tramandatici at

    traverso la serie Diversorum dellArchivio di Stato di Genova. Ma allora

    i nostri documenti sarebbero originali solo formalmente, in quanto veri ori

    ginali dovrebbero essere considerati i registri di cancelleria dai quali derive

    rebbe la nostra documentazione. E chiaro che un problema di tale portata

    non pu essere risolto se non attraverso lesame dellintera prassi cancelle

    resca genovese fra Tre e Quattrocento. In questa sede possiamo solo prendere atto di alcune consuetudini burocratiche, sicuramente in evoluzione

    (si veda, ad es., quanto diremo a proposito dei signa della cancelleria), non

    sempre applicate in maniera rigorosa da tutti i notai. E probabile quindi

    che allepoca della redazione dei nostri manoscritti non fosse ben chiara

    3 Appendice I, nn. 6-9,18, 39-41, 49.

    4 Ibidem , nn. 11-14.

    5 Ibidem, n. 41.6 Ibidem , n. 34.

    l

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    nuto conto che alla sua mano si deve la stesura di gran parte dei codici

    G u sti n ia n i. D e i q u a ttr o do cum enti da lui redatti in veste ufficiale45, il primo

    ris al e a ll 8 m a g g io 13 98 4, l u ltim o al 24 m arzo 1403 47. Se per volessimo

    ass um ere co m e p ro v a anche i docum ent i pr ivati rogati per qualche maon e s e 48, du e d i q u e st i do cu m en ti, d ellaprile 1398 49, potrebbero collocare

    l in iz io d e ll in c a ri c o u fficiale ai prim i di aprile. Il Canella deve aver ab

    b a n d o n a to , a lm e n o tem poraneam ente , il suo uffic io per recarsi a Chio a

    p o r ta r v i a rm i e m u n iz io n i50 ; al lo scadere de l suo manda to genovese egli

    to rn si c u ra m e n te ne llisola, dove lo troviamo tra i testimoni di un atto

    rog a to i l 15 ag o s to 1404 da Gregor io Pani s sa ro51.

    La scribania della maona pass quindi nelle mani di Antonio Berca-

    ne ca, d el q u a le ci rim ang on o, oltre a un documento di carattere privato ,

    u n s olo a tt o u ffi cia le del 19 no ve m bre 1403 53 e le autentiche, del 1 aprile

    1405, a due a t t i roga t i da l Cane l l a64 .

    P e r gli a n n i segu enti ap pa re p i difficile stabilire la successione dei

    notai che si al ternarono alla scribania; anche possibile che pi di un no

    taio abbia ricoperto contemporaneamente tale incarico. Inoltre vengono

    se m p re p i ra ref ac en d os i i doc um enti estratti dagli at ti genovesi della mao

    na, fin o a sc o m p ar ire , pe r un lungo periodo, dopo il 1416. In questi anni

    solo tr e d o c u m e n ti ven gon o es tratt i dai registri della maona da Deserino

    d e Pa s t i n o d i B a v a ri che pe ro no n usa la qualifica di scriba della maona

    n si d ic h ia ra ro g ata rio dei docu m enti estratti . E pur vero che nel 1410-

    45 Docc. 48, 59; appendice I, nn. 27, 28.

    46 Doc. 48.47 A pp en dice I , n . 28 .

    48 Docc. 45-47, 57, 58, 62; il Canella comunque mantenne a lungo rapporti di

    la v o ro c o n i m a o n esi : v. altri atti p riva ti degli stessi nel 1414 (doc. 85) e 1416 (doc. 91).

    49 Docc. 45, 46.

    50 M . B a l a r d cit., p. 442; v. anche sopra, p. 16 della nostra introduzione.51 A S G , Se z. nota i, G regorio Pan issaro , doc. 106; siamo grati al prof. Michel

    Balard che ci ha fornito questa indicazione archivistica.

    52 Doc. 68.

    53 Ph. P. A r g e n t i cit., II , p. 20 0; cfr . anche p. 165.

    54 Appendice I , nn. 27, 28.

    Docc. 79, 80, 89.

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    compositorum per me notarium et dicti comunis Ianue cancellarium infra-scriptum.

    Rex, dominus Ianue. Anthonius de Credentia, notarius et cancellarius.

    34. 1405, novem bre 23.

    Conventiones ... I, c. 108 r.: (S.T.) Ego Anthonius de Credentia quondamConradi, publicus imperiali auctoritate notarius et communis Ianue cancellarius, predictis omnibus interfui et rogatus suprascriptum presens instrumentum composui et scripsi, pluribus tamen agibilibus occupatus per alium coa-diuctorem meum extrahi et in hanc publicam formam ut supra in presentibustribus foliis pergamenorum reddigi fideliter feci, ideo me subscripsi et publicavi cum signo et nomine meis in in st rumen tis ap po ni so li ti s in testim onium premisorum (la sottoscrizione autentica anche i nn. 30 e 31).

    Conventiones ... II, c. 170 y.: manca.

    Beriano, c. 66 v. (A r g e n t i , p . 167) = n. 33 .

    35. 1405, novembre 26.

    Conventiones . . . I, c. 105 v.: m c c c c x x v i i i , die xxvna marcii.Extractum est ut supra de actis publicis cancellarie communis Ianue.Anthonius de Credentia, notarius et cancellarius.

    Conventiones .. II, c. 172 r: manca.

    Beriano, c. 68 v (A r g e n t i , p . 172): Anthonius.

    36. 1409, dicembre 14.

    Conventiones . I ; c. 112 v.: Comune Ianue. Anthonius de Leono nota-us, loco etc. (sottoscrizione non originale).

    Conventiones . II; c \~]2v.\ Comune Ianue. Anthonius de Levanto notarius, loco etc. (sottoscrizione non originale).

    orotnnn * A r g e n t i , p. 208): Extractum est ut superius legitur decancellarii ^ rsorum ^ ott^ redi de Belignano, notarii et com unis Ianu e

    R e x r W me T nnr i Stellam notarium e t cancellarium ,dominus Ianue. Iohannes Stella cancellarius.

    37. 1409, dicembre 14.

    com un ^7a nu e ^ 113 Extractum est ut supra de actis cancellarie

    Comune Ianue. Gottifredus de Bellignano, notarius et cancellarius.

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    10 S or t izac io officiorum Syi in cartis xx

    11 D e lib er ac io do m ini Iaco bi de Campofregoso ducis etc. et con-firm ac io d o m in i A nton ioti ducis etc. super facto karatorum quinque pro

    c a r c e r i b u s Sy i i n c a rt is x x m12 R at ific at io do m ini G eorgii Adurni pr se et domino Raffaele fra

    t re su pe r t r ed ec im vocibus in ca rt is xvm

    13 A lia ra tific an o pr dom ino Antonio de Rocha super dictis tredecimv o c i b u s i n c a r t i s x v i m

    14 D eli b er ac io facta pe r maonenses super mitendo cambia in Dama-sc h u m in ca su q u o m astica sint ven dita et quod apaltus saponerie, Folie etapotece fiat in calega Syi et quod homines equestres sint latini in cartisx v i m

    D e d iti o c as tri Chii dom ino S imoni Vignoso et pacta inter possessorese t d o m i n u m S i m o n e m i n ita ca rta 1 37 c

    a I n m er ito a ll ordine del l' in di ce v. introduzione p. 15. b segue aggiunto damano se i se t tecen tesca : D e scriba C hii carta 34 et debet esse de numero notariorumm at ric u le Ia n u e q u o d est presentis a nni 1473 (sic) die 21 novembris manu Aldebrandi deCo rvaria cancellar i i c aggiunto in epoca posteriore in inchiostro verde. Lindica-

    z io n e n o n tro v a ri sc ont ro ne l ma no scritto .

    A P P E N D I C E I I I

    Ind ice d i Convent iones . . . I I (c . a r . b r.)

    In s tru m e n tu m initum per excelsum commune Ianue Cosme Ieronimoe t S o b ra n e A d u rn is et G uirard o de Clavica, marito Katerine fillie condamA u g u st in i A d u rn i de kara t is n ex kara ti s xxx vm mahone Chii in c l x v

    R e la tio fa c ta magnificis do m ino regio gubernatori et antianis per dom in u m v ic ar iu m ducalem et patre s communis si cabelle imposite per specta b ilem d o m in u m potestatem et mahonenses Chii super oleo et vino imp o n i p o tu e r u n t in c l x v i i

    C o m iss io d ict e relationis y terum facta per dictos magnificos dominumg u b e rn a to re m e t antianos in dictis domino vicario et patribus communisrevidendi dictas gabelas ac introi tus Foliarum in c l x x

    Pronunciano facta per magnificum dominum locumtenentem et antian o s s u p e r relacione dictorum domini vicarii et patrum communis reservatat a m e n c o n t e n t a i n s e c u n d a c o m i s s i o n e i n c l x x i

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    1

    1349, dicembre 16

    C o st i tu z io n e del la maona nuova di Chio .

    N o t i z i a in n. 6.

    N o ta io : B envenuto de Bracelli.

    2

    1358, maggio 29

    Pietro de Oliverio, figlio di Giovanni, rilascia procura ad Alaone

    Panzano per trattare laccordo sul mastice con i soci della maona vecchia

    d i Ch i o .

    N o t i z i a in n. 6.

    N o ta io : A n to n io Turco .

    3

    1358, agosto 21, Chio

    R a ffa e le d e Forneto ed alcuni soci della maona nuova di Chio rila-

    sciano procura, valida due mesi dallarrivo del procuratore a Genova, a

    N ic co l C ig o g n a , podest d i Chio , per trattare con i soci della maona vec-

    chia l accordo sul mast ice .

    I n s e r t o in n. 5 [C L

    N o ta io : Bald ass arr e Nico la i Corsii.

    I n n o m in e D om ini am en. RafEael de Fum eto, filius et heres univer

    salis q u o n d a m Pa squ alis, tanq ua m principalis et caporalis in societate, con-

    ducione seu apalto quam seu quod fecerunt et composuerunt quondam

    Pasqual de Furneto predictus et quondam Iohannes de Oliverio ab officio

    p ro p te to ru m com pare m aone Syi , Foliarum et aliarum insularum dependen-

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    tuentibus supranominatis, minor est annis viginti quinque, maior tamen

    viginti duobus, iuravit ad sancta Dei evangelia, corporaliter tactis sacro

    sanctis scripturis, omnia supradicta efectualiter actendere et perpetuo observare et in nichilum contrafacere vel venire, racione seu occasione mi

    noris etatis, vel alia quacumque racione, occasione vel causa que dici vel

    excogitari possit. Actum in civitate Syi, in camera cubiculari ipsius Ni

    colai Cigogne, procuratoris constituti ut supra et nunc potestatis et gu

    bernatoris civ itatis et insule Syi, anno dominice na tivi tatis m c c c l v i i i 0,

    indicione decima secundum cursum Ianue, hora inter nonam et vesperas,

    die xxi augusti, testibus presentibus ad hec vocatis et rogatis Eliano de

    Goasco de Naulo, vicario dicti domini Nicolai potestatis, Bartholomeo de

    Mulazana, cive Ianue et habitatore Trapesunde et Raffaele de Casanovanotario.

    a et: in sopralinea b segue depennato s c faciendum: ac in sopralinea

    d concesserunt: ce in sopralinea e habitura: cos C.

    4

    1358, agosto (21 ), Chio

    Niccol Cigogna, procuratore dei soci della maona nuova d i Chio, s

    impegna a trattare con i rappresentanti della maona vecchia laccordo sul

    mastice entro i limiti stabiliti nel documento stesso.

    I n s e r t o in n. 8 [B ],

    La data r iferita dal documento, 20 agosto, certamente errata: il notaio infatti,

    fa esplicito riferimento alla procura (n. 3), scritta nello stesso giorno, paulo antea, e

    prec isam ente inter nonam et vesperas. Poich la proroga del mandato (n. 5) e lim

    peg no del procuratore sono redatti entrambi paulo ante vesperas, sembra probabile

    che i docc. 3-5 siano stati rogati tutti lo stesso giorno.

    In nomine Domini amen. Nicolaus Cigogna, civis et mercator Ianue,ha ben s notic iam quod infrascripti participes et socii societatis maone

    nove Syi sive locacionis olim composite per quondam Iohannem de Oli

    verio et Pasqualem de Furneto, cives et mercatores Ianue, scilicet Raffael

    de Furneto, filius et heres universalis dicti quondam Pasqualis tanquam

    princip alis et caporalis maone nove predicte et par ticipesa in dicta so

    cietate et maona pro libris xili ianuinorum e tam nomine eiusdem Raf

    faelis proprio et privato quam eciam tanquam procurator, ut asseruit, uni

    versorum aliorum sociorum et participum in dicta societate et maona

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    1359, febbraio 8, Genova

    Niccol Cigogna, procuratore di un gruppo di soci della maona nuo-va di Chio, Baldassarre Adorno, Filippo Marchesano e Crestiano Portonario, soci della stessa, stipulano con i protettori ed alcuni soci dellamaona vecchia un accordo relativo alla vendita del mastice.

    O r i g i n a l e in C o n v e n t i o n e s . . . II , cc. 20 r. - 3 6 t\ [A l.

    Composicio mastici inita inter mahonam veterem et novam.

    In nomine Domini amen. Nicolaus Cigogna, civis et mercator Ianue,

    tanquam procurator et procuratorio nomine Raffaelis de Furneto, fi l i i etheredis universalis quondam Pasqualis, tanquam principalis et caporalis in

    societate et conducione seu apalto, quam seu quod olim fecerunt dictus

    quo ndam Pasq ua la p ate rb suus e t quondam Iohannes de Ol iverio ab

    officio proptetorum compare maone Syi et Foliarum et aliarum insularum

    dependencium ab eadem, iuxta formam instrumenti conductionis predicte

    scripti et compositi manu Benevenuti de Bracellis notarii, millesimo tre-

    centessimo quadragessimo nono, die decimo sexto decembris, et tanquam

    parti c ip is in so cie ta te seu co nducione predic ta pro libri s tr edecim m il libus

    ianuinorum, suo proprio et privato nomine, et idem Nicolaus, tanquamp ro cu ra to r e t procura to ri o nomine P e tr i Rec han elli, parti c ip is e t so cn in

    dicta societate, conducione seu apalto pro libris tribus millibus ianuino

    rum, et tanquam procurator et procuratorio nomine Francisci de Garibal-

    do, participis et socii in dicta societate, conducione seu apalto pro libris

    duobus milibus ianuinorum, et tanquam procurator et procuratorio no

    mine Dominici de Rocha, participis et socii in dicta societate, conducione

    seu apalto pro l ibris mille ianuinorum, et tanquam procurator et procura-

    torio nomine Thome de Goano, participis et socii in dicta societate, con

    ducione seu apalto pro libris mille sexcentis viginti quinque ianuinorum,

    et tanquam procurator et procuratorio nomine Iacobi de Albingana, par

    ticipis et socii in dicta societate, conducione seu apalto pro libris quingen

    tis ianuinorum, et tanquam procurator et procuratorio nomine Bartholo-

    mei Arangii, suo proprio nomine et nomine et vice Francisci Arangii fra-

    tris sui et heredum Guillelmi Arangii fratris sui, pro quibus Francisco et

    heredibus promixit dictus Bartholomeus de rato et qui Bartholomeus, Fran

    cisco et heredes dicti Guillelmi sunt participes et socii in dicta societate,

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    lanti et recipienti nomine et vice omnium et singulorum quorum interestet intererit, de rato habendo sub ypotheca et obligacione suorum bonorumet se facturum et curaturum quod actendet et observabit omnia et singula

    infrascripta, nec non infrascripti participes dicte compare seu r maone veteris, nominibus infrascriptis, et quorum nomina sunt hec: Guillelmus deSollario, suo proprio nomine et nomine et vice Anthonii de Sollario de Va-ragine, Contense, uxoris quondam Iohannis de Sollario de Varagine, prenominati Merega, et Iacobi de Salvo de Varagine quondam Blancardi, prquibus promixit mihi dicto notario, stipulanti et recipienti nomine quo

    supra, de rato habendo sub ypotheca et obligacione bonorum suorum etse facturum et curaturum quod actendent et observabunt omnia et singulainfrascripta, Lafrancus Drizacorne, Symon Vignosus, tanquam tutor et tu

    torio nomine heredum quondam Raffaelis Tarigui, pro quibus promixitmihi dicto notario, stipulanti et recipienti nomine quo supra, de rato habendo sub ypotheca et obligacione bonorum suorum et se facturum e t gcuraturum quod dicti heredes actendent et observabunt omnia et singula infrascripta, Paulus Osberguerius, Nazarius Castagna, suo proprio nomineet nomine et vice Iuliani Castagne fratris sui et Nicolai Castagne de Vulta- bio, pro quibus promixit mihi dicto notario, stipulanti et recipienti nomine quo supra, de rato habendo sub ypotheca et obligacione bonorum suorum et se facturum et curaturum quod actendent et observabunt omniaet singula infrascripta, Iohannes et Dominicus Scoti fratres, Michael de

    Negrono, Bartholomeus Longus, tanquam procurator ut asserit Thome Longi et pro quo promixit mihi notario predicto, stipulanti et recipienti

    nomine quo supra, de rato habendo sub ypotheca et obligacione bonorum suorum et se facturum et curaturum quod actendet et observabit omnia etsingula infrascripta, Enricus Tarigus notarius, nomine et vice heredum

    quondam Nicolai Tarigui pro quibus promixit mihi dicto notario, stipu

    lanti et recipienti nomine quo supra, de rato habendo sub ypotheca etobligacione bonorum suorum et se facturum et curaturum quod actendent

    et observabunt omnia et singula infrascripta, Nicolaus Lavorabem, Nico

    laus de Tivegna pexarius, Iacobus de Ulmo, suo proprio nomine et nomine

    et vice Thedore uxoris sue, pro qua promixit mihi notario predicto, sti

    pulanti et recipienti nomine quo supra, de rato habendo sub ypotheca etobligacione bonorum suorum et se facturum et curaturum quod actendetet observabit omnia et singula infrascripta, Franciscus Comunalis, tanquam

    pater et legiptimus administrator Raffaelis filii sui, pro quo promixit mihi

    notario predicto, stipulanti et recipienti nomine quo supra, de rato haben-

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    do sub ypotheca et obligacione bonorum suorum et se facturum et curatu

    rum quod actendet et observabit omnia et singula infrascripta et Iohannes

    de Bracellis, filius et heres pr tercia parte q uondam Pe regrin i n otariu s h,

    suo proprio nomine, et nomine et vice Silvestri et Badasalis, fratrum suo-

    rum et filiorum dicti quondam Peregrini, pro reliquis duabus terciis par

    tibus dicti quondam Peregrini, pro quibus promixit dicto mihi notario,

    stipulanti et recipienti nomine quo supra, de rato habendo sub ypotheca

    et obligacione bono rum suorum et se facturum et curaturum quod 1 acten

    dent et observabunt omnia et singula infrascriptaj, dictis nominibus, ex

    altera parte, con traxerun t et contraxisse confitentur societatem com munem k

    et compagnam infrascriptam ac pervenerunt et pervenisse confitentur sibi

    adinvicem ad infrascripta transactiones, composiciones, convencicnes et pac

    ta, renu ncian tes sibi adinvicem exceptioni dicte societatis, com unionis 1 etcompagne ac dictarum et dictorum transactionum, composicionum, conven-

    cionum et pactorum ut supra et infra non factarum, non cellebratarum, seu

    non factorum et cellebratorum, rei sic ut supra et infra non esse et non

    se habentis, non geste, non facte, doli, mali, condicioni sine causa et omni

    alii iuri, videlicet quia predicti Nicolaus, Badasal, Filiphus et Crestianus,

    nominibus quibus supra, promisserunt et convenerunt solempniter dictis

    pro pte to ribus et part ic ip ibus, so lempniter st ipulant ibus et recip ientibus

    nomine quibus supra, et ad cautellam michi dicto notario, stipulanti et re

    cipienti nomine et vice omnium et singulorum aliorum participum dictecompare sive maone veteris Syi, manifestare, dicere et declarare per se vel

    pro cura to re m vel pro cura to re s ipso ru m , ad requ isicionem dic to ru m pro te-

    torum et participum dicte maone veteris sive eorum procuratoris seu pro

    curatorum inde bayliam habencium, bene et legaliter, omni fraude remota, in

    anno de millessimo trecentessimo sexagessimo, in kalendis madii omnes quan

    titates mastici quas habebunt tunc temporis in civitate et insula Syi, Rod-

    o, Famagosta et in tota insula Cypri et Syria et Egipto ac Damascha et

    omania et Gazaria et demum in quacumque mo(n)di parte et in quo

    cu nqu e oco, sive in mari sive in terra, videlicet ultra illud masticum quodm ven 'tum vel consumatum fuisset usque in kalendas madii anni de

    i essimo trecentessim o sexagessimo, et predictam manifestacionem facere

    ebent et tenentur expresse per specialem pactum adhibitum ut supra et

    P m ece rint manifestacionem prom isserunt ex nunc et solemp niter

    enerunt dare et solvere proptetoribus et participibus predictis et michi

    icto notario, stipulanti et recipienti nomine quo supra, florenos viginti auri

    usti ponderis pro quolibet centanario mastici celiati vel non mani-

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