documento ammissione f.m.i. (1992) rassegna stampa (archivio … · 2020. 3. 31. · il vespa club...
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Documento ammissione F.M.I. (1992)
Rassegna Stampa(Archivio Moto Club Vizzolo)
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Tra le varie attività quella sportiva conserva sempre un fascino
particolare. Anche le moto d’epoca non tralasciano di dimostrare che l’età
non è un alibi per non provare, in pista, l’ebbrezza della velocità. Tra i soci
della storia recente e presente del Moto Club ci sono piloti che impegnano
la loro passione verso questo settore.
Altri piloti nel corso di questi anni:
Vittorio Acerbi – Campionato Italiano Montagna dal 1978 al 1983.
Silvio Acerbi – Campionato Italiano Velocità dal 1994 al 2005.
Claudio Ancelotti – Trofeo Moto Guzzi Vintage
Cristian Pavi – Trofeo Moto Guzzi Vintage
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Nella primavera del 2005 nasce, all’interno del Motoclub Vizzolo, la
sezione “Vespa” con denominazione "Vespaclub Vizzolo". La condizione si è
rivelata necessaria per distinguere e accedere, attraverso l’affiliazione con
il “Vespaclub d’Italia”, alle attività prettamente inerenti lo scooter Piaggio.
Sostanzialmente identico il gruppo dirigente; come per il gemello
Motoclub, gli oltre settanta iscritti, partecipano ed organizzano eventi il cui
lo scopo è la conservazione, la salvaguardia ed il recupero del patrimonio
storico e della memoria legata a questi mezzi.
Raduni e turismo sociale sono le attività prevalenti: eventi spesso
finalizzati alla raccolta fondi per associazioni sociali del territorio. Tutto
grazie al contributo volontario degli iscritti che rendono disponibili il loro
tempo, il loro lavoro e i loro “mezzi”.
Il fiore all’occhiello del club è rappresentato dall’organizzazione di un
raduno, nei primi anni regionale e poi nazionale, che porta sempre un
numero consistente di appassionati e visitatori.
Organigramma del Moto Club:
Presidente: Gaetano Buson;
Vice presidente: Giuseppe Bertoli;
Segretario: Tiziano Tronchin;
Cassiere: Carla Dossena;
Consiglieri: Pierluigi Sordi;
Giovanni Beretto;
Verbena Meda;
Michele Bernabovi;
Claudio Ancelotti;
Bruno Pace.
Sezione “Vespa”:
Vice presidente: Giovanni Bontà.
Sezione Ciao Club:
Presidente: Matteo Buson;
Vice presidente: Nicolas Zamboni;
Segretario: Tomas Marchesotti;
Consigliere: Silvano Rossi.
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Il Vespa Club d’Italia nasce ufficialmente il
23 ottobre 1949 a Viareggio con il primo
Congresso Nazionale. La costituzione era a
a seguito della nascita spontanea di Vespa
Club locali in varie parti d’Italia.
Dai primi esigui nuclei si era composta una
forza compatta e importante nel mondo
dell'allora motorizzazione minore.
Il primo consiglio direttivo era formato da
Renato Tassinari Presidente, Alberto
Maudente Vice Presidente, Franco Cabrini
Segretario e dai Consiglieri Ricciardi,
Capriccioli, Drammi, Leopardi e Riva.
Partcolarmente importante la gestione
dell’attività sportiva con l’organizzazione di
apposite manifestazioni. Sciolto nei primi
anni ‘70 veniva ricostituito riaggregando
vari Vespa Club locali che si erano sempre
mantenuti attivi. Dal 1980 è un funzione un
Registro Storico per il settore Vespa
d’Epoca.
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VESPA CLUB VIZZOLO
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La domenica è come tante altre, anche un po’ annoiata; poi, condotto
per mano dalla casualità, un motivo di interesse ti viene incontro. Lo senti
con il cuore, mentre gli occhi, guidati dall’istinto della passione, guardano
e scrutano. Diverse le vetture schierate ed esposte: tutte Alfa Romeo al sole
di quella giornata che non sapevi proprio cosa fare e dove andare;
l’orgoglio industriale italiano di anni e stagioni che hanno dato fama e
prestigio ancora oggi vantato.
Adesso la passeggiata è più interessante; quasi un risveglio da un
sogno: vedi, ammiri, fotografi e chiedi. Qualche informazione, così tanto
per sapere, la marca, il modello, l’anno e il motore. Sono tutte degli anni
‘50 e ’60, sempre belle, eleganti e maestose.
Così, all’improvviso, come un richiamo ad Ulisse, al quale però non
resisti, tra lo scambio di impressioni e opinioni risuonano nomi familiari
che conducono alla nostra città. Sì, una di queste vetture, oggi in un
museo privato, arriva da Melegnano. Comincia un colloquio, una richiesta,
quasi un intervista, devo sapere, capire e conoscere.
Alfa Romeo 6c 2500 - Manifesto Alfa blue teamPremenugo di Settala - Foto Alfa Blue Team
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La vettura, una Alfa Romeo 6c 2500, è stata immatricolata negli anni
’50, prima intestata alla Cassa di Risparmio, poi al dr. Pietro Saronio e
infine a Galileo Gandini. Dire nomi noti e conosciuti, nella nostra città,
sembra quasi una eresia, ma sarebbe solo un mero esercizio statistico, se
vedessimo in essa un semplice mezzo meccanico. Del resto D’Annunzio ha
esaltato l’automobile, del quale il motore ne è il “cuore”, come simbolo del
terzo rinascimento; non un semplice mezzo meccanico ma il mito, una
concezione di vita e una passione.
Allora dietro e dentro la forma e il materiale, vediamo la paura, la
devozione, la deferenza e il rispetto, forse anche il fastidio, lo sguardo
basso e il cappello in mano.
-E’ arrivato il padrone-: La voce correva tra i grigi e sterrati viali della
“Chimica”, che tanto ha dato e ancora oggi toglie a molti melegnanesi,
quando, imponente, austera e superba varcava i cancelli della fabbrica.
Oggetto e simbolo di contrastanti attenzioni e sentimenti diversi.
La vettura, passando di mano, continuerà poi la sua vita con un uso
certamente più familiare ma sempre destinato a disegnare e a definire una
classe di appartenenza. Oggi vive una seconda giovinezza presso l’Alfa
Blue Team, un club con annessa collezione-museo, presieduto da
Gianfranco Salvetti che ne è il demiurgo.
Riemersa e scoperta da un telo, a nascondersi per tanto immeritato
destino, nell’angolo di una concessionaria, ritornata alla luce e alla vita
per essere amata e ammirata.
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La vettura ha avuto per anni come “chaffeur” Luigi Rossi. Dipendente dell’azienda svolgeva questa
mansione accompagnando il dottor Saronio nei suoi impegni. E’ ancora vivo nei nipoti e nei parenti la
figura del nonno che arrivava o partiva con l’auto per le varie destinazioni cui era diretta. Quasi un
sogno, a confermare come la memoria conservi frammenti di ricordi pronti a riemergere. Un passato
che sembrava dimenticato e invece aspettava solo la piacevole occasione di essere ancora presente.
ALFA BLUE TEAM - Alfa Blue Team non è un museo, non è una raccolta o una collezione, Alfa Blue
Team è un’istituzione. Gianfilippo Salvetti, Gippo per gli amici, che ne è il creatore, il presidente,
nonché l’animatore, si definisce “alfazioso”, il suo amore, la sua passione per l’Alfa Romeo lo rende
infatti delicatamente, ma perdutamente, “geloso” delle vetture e della tradizione che questa azienda
ha rappresentato nella storia dell’industria, non solo nazionale, dell’automobile.
Nascono da questo, anni di dedizione ad un’idea, quasi una missione da compiere, forse senza
quasi, conservare e tramandare, perché si conosca, perché si sappia, perché se ne perpetui il
ricordo. Tutto comincia negli anni ‘70 con i primi acquisti, dalle Alfa più famose o prestigiose ai
modelli meno fortunati, ma pur sempre con il marchio del “biscione”, incrementando, poco alla volta,
la raccolta oggi localizzata a Premenugo di Settala, museo privato che apre volentieri i suoi cancelli al
visitatore che non vuole solo “vedere” ma “scoprire”, come scrive nel suo libro “Alfavelate”: …anche
solo per sapere che “ci sono", che sono ancora "vive" anche se non si possono comprare. Non sono
in vendita perché, da oggi, appartengono a tutti. ...-. Autore di libri e curatore di mostre, partecipa con
le sue vetture e con la sua passione a tutto quello che possa celebrare questo prestigioso marchio.
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L’inossidabile Aldo, così è stato definito recentemente da “VROOM”,
settimanale specializzato nel settore kartistico. Come dargli torto, le
primavere alle spalle sono parecchie: dagli anni della Pista Rossa
all’Idroscalo di Milano a tutti i kartodromi nazionali dove ha incrociato le
sue “quattroruotine “ con tanti piloti, alcuni dei quali diventati celebri
campioni. Lo troviamo spesso nelle cronache dei primi anni ’70; a Jesolo
nel 1971 è in finale nel Campionato Italiano a contendere la vittoria, tra gli
altri, a Riccardo Patrese e Sigfried Stohr. Per il salto di qualità non
bastano le capacità; per arrivare più in alto occorrono anche potenziali
economici non comuni.
L’importante è divertirsi, misurarsi più con se stesso che con gli altri;
lui e il suo mezzo, “quattro tubi di ferro” e un motore, a fare corpo unico,
assecondare ogni piccola vibrazione del telaio e ascoltare il canto del
motore, che diventa strumento dal suono intonato. Allora guadagni il
secondo, il decimo o il centesimo che ti porta la sospirata vittoria o
l’importante piazzamento. Un “palmares” lungo ormai mezzo secolo oggi
incrementato dalle vittorie nella categoria “Prodriver 105 senior” che lo
rendono, per l’appunto, ”l’inossidabile Aldo”.
1968 - Pista Rossa (Milano) - 2015 - Pista Sette laghi (Castelletto - PV) (Archivio Vitali)
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ALDO “l’inossidabile”
I F.lli Zacchetti con la Fiat 1500 L del 1964La vettura è iscritta al Registro Storico Fiat (nr.7896)
ZACCHETTI
Usando un luogo comune potremmo dire cinquanta e non li dimostra.
Un’attività che non è solo un lavoro se è fatto con dedizione e passione. I
motori, le auto e il cliente da servire non come un compito da svolgere, ma
storie da raccogliere e tramandare. E allora osservi, nel passaggio
quotidiano sotto i tuoi occhi, questi oggetti del desiderio che vuoi
possedere, non solo servire.
Mantieni così anche una parte di storia, in questo caso dell’ingegneria,
del costume e della vita; questa è la molla del collezionista, di quanti
raccolgono reperti dal passato, per curare nel presente e lasciarli
inalterati per il futuro.
Così una splendida e rara Fiat 1500 L (lunga) entra nel cuore e nelle
mani della famiglia Zacchetti, pronta ad ogni occasione a regalare la sua
eleganza. La vettura, prodotta dalla casa torinese dal 1962 al 1968, è
frutto di un trapianto tecnico tra la spaziosa carrozzeria del Fiat 1800
(motore 6 cilindri) e il 4 cilindri del Fiat 1500, molto più economico da
gestire. Ebbe un grande successo tra i taxisti, con versione motore da
60cv, mentre sulla versione normale era di 72/75cv. All’epoca costava
circa 1.400.000 lire.
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Edilio è conquistato dalla vettura nel 1973. La trova da un privato di
Bolzano che non riesce a darla in permuta: -Non ha mercato- sentenzia
un concessionario. Così “la cabrio”, messa all’angolo dal commerciante,
non trova un compratore, ma un “amico”, che non la “usa” ma si
“accompagna” a lei. Viaggi di piacere, gite, raduni o manifestazioni,
riservate alle “stelle” come lei, sempre pronta a condividere le strada con il
suo “compagno”.
Curata e protetta, pochi i chilometri a dispetto dell’età, con qualche
momento di gloria, attraverso il “Club Stelle Cadenti”, del quale Edilio è
socio fondatore dal 2004, viene infatti chiamata, in speciali occasioni,
dalla stessa casa madre o concessionari, come vettura di rappresentanza
di una fortunata storia aziendale di vittorie e successi, tecnologici,
commerciali e sportivi.
Edilio oggi mette insieme la sua esperienza di dirigente d’azienda e il
desiderio di condividere, con altri “stellati”, la stessa passione. Ha creato,
in collaborazione con il Club, un punto di ritrovo per consigliare, aiutare,
sia nella manutenzione che nella gestione e superare le grandi e piccole
difficoltà che affronta chi coltiva questo interesse. (Dresano, 2016)
Mercedes Cabriolet modello 1967 – Edilio al raduno di Vizzolo Predabissi 2015 (Foto Moto Club Vizzolo)
LA STELLA DI EDILIO
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Il Club ”Stelle Cadenti” si interessa prevalentemente delle berline Mercedes-
Benz realizzate dopo gli anni ’50. Riunisce un gruppo di proprietari di queste
vetture con lo scopo di aiutare nella gestione burocratica e tecnica, dalla
raccolta di documentazione al reperimento dei pezzi di ricambio.
Fondamentale è il contatto con Club analoghi disseminati in altri paesi,
soprattutto, non potrebbe essere altrimenti, la Germania. Per entrare nel Club
non è necessario possedere una vettura, basta l’interesse e la disponibilità al
dialogo attraverso contatti oggi favoriti dai supporti informatici. Non vengono
trascurati i rapporti interpersonali, per questo vengono organizzate
periodicamente riunioni ed incontri. Attuale presidente del sodalizio è Lorenzo
Boscariol. (Dresano-2016) - www.stellecadenti.com
Punto d’incontro e ritrovo - Dresano (2016)
Il marchio Mercedes-Benz nasce nel 1926 dalla fusione tra la Daimler-
Motoren-Gesellschaft e la Benz & C. che diede vita alla Daimler-Benz. Il nome
Mercedes era già utilizzato, dal 1902, dalla Daimler per le proprie vetture. Una
denominazione che sfruttava il successo e la popolarità acquisita da Emil
Jellinek, console astro-ungarico, abile uomo d’affari e appassionato di corse
d’auto, che usava questo pseudonimo, in onore alla figlia, per correre con le
vetture del costruttore tedesco. Al momento dell’acquisto di un certo numero
di auto impose che queste venissero chiamate Daimler-Mercedes. L’azienda
decise in seguito di farne un vero e proprio marchio. La stella a tre punte
nasce da un disegno di Gottlieb Daimler che rappresentava la capacità di
utilizzo del suo motore per terra, aria e mare.
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Mercedes Cabriolet modello 1967
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MOTOCICLISMO (Rivista) – Il primo numero della rivista esce il 26 aprile del 1914, a fondare il periodico
è Gino Magnani, allora solo ventottenne. Nativo di Stradella (PV) dopo gli studi si trasferisce a Milano
dove trova lavoro presso il T.C.I. Appassionato motociclista intuisce il potenziale di una pubblicazione
specifica del settore e riesce, con pochi mezzi, a portare a termine il suo progetto. Il successo fu subito
straordinario e in breve diventò la più autorevole ed indiscussa voce in materia.
AUTOSPRINT (Rivista) – La rivista venne fondata a Torino nel 1961, ceduta poi alle Edizioni Conti si
trasferì a Bologna l’anno successivo. Con la direzione di Marcello Sabbatini, assunta nel 1966, e il
passaggio da quindicinale a settimanale registrò un incremento di vendite sino a 200.000 copie con
punte anche di 300.000 in speciali occasioni. La rivista organizza annualmente la manifestazione “I
Caschi d’Oro” dove vengono premiati i migliori piloti nazionali ed internazionali.
KART - Il primo kart è stato costruito nel 1956 a California (USA). Si trattava di un piccolo veicolo con
telaio tubolare e motore di un tosaerba. Dopo qualche sporadica apparizione viene deciso di costituire
una società che lo produca, nasce così, nel 1957, la GoKart M.C..
L’anno successivo arriva in tutta Europa e vengono organizzate le prime gare. In Italia Giovanni Parilla,
della azienda omonima, intuendo le grosse potenzialità del mezzo costruisce il primo motore specifico.
La maggior parte dei motori per kart da competizione vengono costruiti in Italia.
ALFA ROMEO - Fondata il 24 giugno 1910 a Milano come ALFA ("Anonima Lombarda Fabbrica
Automobili"), nel 1918 diventò "Alfa Romeo" in seguito all'acquisizione della società da parte di Nicola
Romeo.L'Alfa Romeo appartenne allo Stato italiano (attraverso l’IRI) dal 1933 al 1986, quando fu
venduta al gruppo Fiat. Nel 1925 ha vinto il primo campionato del mondo di automobilismo, mentre nel
1950 e nel 1951 ha conquistato il Campionato mondiale di Formula 1, con Nino Farina e Juan Manuel
Fangio. Nel 1975 e nel 1977 si è invece aggiudicata il Campionato del mondo sportprototipi. Ha vinto
inoltre numerosi campionati europei, costruttori e piloti, per vetture turismo. Con delle vetture Alfa Romeo
la Scuderia Ferrari ha esordito nelle competizioni.
ALFASUD - L’autovettura è stata prodotta da Alfa Romeo dal 1972 al 1984. La prima ad essere
assemblata nello stabilimento di Pomigliano d'Arco (NA). La meccanica era caratterizzata da soluzioni
evolute: trazione anteriore, motore 4 cilindri boxer, freni a disco su tutte le ruote. Nella storia dell’azienda
è il modello più venduto con poco più di 1 milione di esemplari. Dal 1976 al 1989 venne prodotta una
versione coupé chiamata Sprint.
Eugenio CASTELLOTTI nasce a Lodi il 10 ottobre 1930. Erede di un’agiata famiglia debutta
nell’automobilismo con una Ferrari sport di sua proprietà. Viene ingaggiato dalla Lancia per le gare di
durata; debutta con la stessa in formula 1 nel 1955 arrivando terzo nel campionato, preceduto dalle
Mercedes di Fangio e Moss. Si ritrova alla Ferrari dopo la cessione della squadra in seguito alla morte di
Alberto Ascari. Viene confermato e nel 1956 ottiene la vittoria alla 12 ore di Sebring e alla Mille Miglia. E’
anche personaggio da cronaca rosa; il suo fidanzamento con l’attrice Delia Scala sarà al centro del
gossip anche in relazione alla sua morte che avviene il 14 marzo del 1957, durante una prova a Modena
della nuova Ferrari F1.
Lorenzo BANDINI - Considerato milanese nasce in realtà il 21 dicembre 1935 a Barce, in Libia, dove i
genitori sono emigrati per lavoro dall’Emilia Romagna. Tornato con la famiglia in Italia nel 1941, si
trasferisce a Milano nel 1950 dove comincia a lavorare come meccanico. Il proprietario dell’officina,
Goliardo Freddi, lo porta al debutto nell’automobilismo prestandogli la propria vettura il 10 giugno 1956,
alla Castell’Arquato-Vernasca. Dal 1960 si mise in luce nella formula Junior internazionale e nel 1962
approda in Ferrari. Le alterne fortune in formula 1, dove vince il gran premio d’Austria nel 1964, dando
un concreto aiuto al compagno Surtees per vincere il mondiale, sono bilanciate dalle affermazioni nelle
gare sport: 24 ore di Le Mans e Daytona, 1000 km di Monza, Targa Florio. Nell’anno in cui puntava al
mondiale conduttori, come prima guida Ferrari, trova invece la morte il 10 maggio del 1967 durante il
gran premio di Monaco.
SCUDERIA SALVATI - Nata per ricordare la figura di Giovanni Salvati. Tanti i piloti che hanno iniziato a
correre, o hanno corso con i colori giallo-blu della “Salvati”, alcuni di loro sono diventati dei grandi
professionisti, come Michele Alboreto e Dindo Capello.
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Fotografia con autografo originale Lorenzo Bandini–proprietà Franco Bosio
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Copertina del periodico edito da Alfa Romeo per i clienti.
Marco Chiappellini, con i piloti Tonie Hezemans e Gijs Van Lennep,
dopo la 4 ore di Jarama (E) che sancisce la vittoria nel Campionato
Europeo Turismo 1972
IL QUADRIFOGLIO – Anno VII – n.25 – ottobre 1972
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Moto Club Melegnano “Natale Boneschi” – Team 1981 (Archivio MCM)
Moto Club Melegnano Enduro Team – 1992 (Archivio MCM)
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Moto Club Melegnano Enduro Team – 2002 (Archivio MCM)
Moto Club Melegnano Enduro Team – 2007 (Archivio MCM)
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Poster Gare Campionato Enduro (Archivio M.C.M.)
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Moto Club Melegnano Enduro Team – 2009 (Archivio M.C.M.)
Moto Club Melegnano Enduro Team – 2016 (Archivio M.C.M.)
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A Don Umberto
i ringraziamenti del
“Moto Club Melegnano Enduro Team”
(Archivio M.C.M.)
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Antonio Congiu e Carlo Cremascoli (2016)
Dario Lampugnani, Angelo Lavesi e Giuseppe Cremonesi (2016)
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(Foto Mino Tosini – AlessandraPizzamiglio)
In omaggio alla “Staffetta
Tricolore” del 1959
abbiamo riportato il vessillo
del “Vespa Club
Melegnano” sui passi alpini
sul quale transitarono
(2016)
209
Maurizio RIPONI – Formula Junior 2016
Luca RIPONI – Formula Junior 2016
210
Franco Bosio con Carlo e Orazio Riponi - LAB F.875 Monza
giugno 1971 (Archivio Riponi)
Franco Bosio - LAB F.875 Monza
giugno 1972 (Archivio Bosio)
211
Carlo Riponi - LAB F.875 Monza - giugno 1971 (Archivio Riponi)
S.C.A.M.- F.850 - 1969 (Archivio Gandini Guido)
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213
LAB formula 875 Monza – telaio n. 14
Luciano Passoni e Claudio Mattioli Thun (CH) - (2016)
LAB F.875 Monza – Mario Benusiglio – (Archivio Renato Benusiglio)
214
Programmi e loghi S.C.A.M.
215
Alessandro Marelli e i suoi trofei – 2016
Alessandro Marelli - Diegi Motorsport - Formula Monza 1.6 - 2007
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Piloti categoria Giovanile 2016 – Club Nautico GABBIANE
Chignolo Po (PV)
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….erede di una saga….. Paolo CODEGHINI (Archivio Codeghini)
foto isabella merli
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Manifesto Celebrativo 25esimo M.C. Vizzolo
(Archivio Moto Club Vizzolo)
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MOTO CLUB VIZZOLO (Archivio M.C. Vizzolo)
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5 giugno 2016
Raduno Nazionale Vespa Melegnano
(foto Salvatore Maniscalco)
223
Mercedes Cabriolet modello 1967 – Edilio Sepe (2016)
Mercedes 190 SL 1960 – Giuseppe Bellinzoni (2016)
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Giuseppe Iannolo, fiduciario 500 Club Italia
Raduno di San Zenone 2016
Ritorno a “casa” per le 500, in visita alla storica
Concessionaria Massironi (Melegnano 2016)
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XI° Paris-Tunis-Dakar - Franco De Paoli-Natale Boneschi
Mitsubishi Pajero 2600 t. (Archivio F.d.P.)
Franco de Paoli ha disputato 24
Dakar, 12 Faraoni, 9 Atlas in Marocco,
6 Rally di Tunisia e poi Emirati, Qatar,
Mind 400 in Arizona, Las Vegas in
Nevada e altro ancora. Diverse volte
ha costruito le macchina da se con
soluzioni tecniche che spesso sono
state poi successivamente adottate da
Case ufficiali.
Ha conosciuto personalmente
Thierry Sabine del quale è stato, per
dieci anni, rappresentante in Italia.
Alterne le fortune nelle gare, spesso
tradito dalla sua irruenza ed il suo
eccessivo entusiasmo. Si è ritirato
dalle corse nel 2004.
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DAKAR – Dagli appassionati è conosciuta con questa definizione. E’ l’erede diretta delle grandi
corse stradali, non più disputabili sulle strade di tutti i giorni. E’ una gara a tappe nata da un’idea
di Thierry Sabine: far correre insieme auto, moto e camion. Si disputa dal 1979 e dal 2009, pur
conservando il nome della capitale del Senegal, punto di arrivo delle edizioni “africane”, si è
spostata in Sud-America. Negli ultimi anni si sono aggiunti come concorrenti i quad.
Italiani vincitori: Edi Orioli e Fabrizio Meoni con le moto e Francesco Perlini con i camion.
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Alfasud ti trofeo - 1976 - Alfa Blue Team (Premenugo di Settala)
In ricordo di Maurizio Gandini
Alfa Romeo 6c 2500 – Alfa Blue Team – Premenugo di Settala
(Foto Alfa Blue Team)
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RINGRAZIAMENTI:
Giuseppe PETTINARIGiuliano POLLIGiuseppe CREMONESIGaetano e Matteo BUSONClaudio MATTIOLIFamiglia RAINERIFamiglia MASSIRONIAngelo e Mina LAVESIElena LAVESICristiano MINELLONODanilo DAMIANIFamiglia NEGRIMario MATTAVirgilio LEVATIPatrizia ZANONIElisabetta RECAGNIGianpiero SALTARELLIGianfranco FERRARIErmanno FERRO (Padre Saveriano)Lorenzo SEMPRINIDonato GAZZOLAAntonio LADINIPiero e Doretta ZUCCOTTIAnna PIROVANOFabio BERCELLESIBruno PIROLACarlo CREMASCOLILuciano CREMASCOLIEnnio LAZZARIMario MANELLIFlavio BIANCARDIGabriele e Gianelia PRINELLIEnrico MADERNACarlo CAMBIERIMoto Club VIZZOLOVespa Club VIZZOLOVespa Club BERNAVespa Club CHAMBÈRYFabio GANDINIRinaldo e Romeo OLIVARIDino BARBE’ e i BLUEDUSTTrattoria GENIOMoto Club MELEGNANO –Enduro TeamVanessa VENTURILuigi e Isa BARDELLIUmberto CANTU’Gianluca FORNARIWilma DE ANGELISPro-Loco MELEGNANOBar CASTELLOLe Relais du Col MONT-CENISGiuseppe FUGAZZAEnrico ZACCHETTIDiego VALENTIGiuseppe BELLINZONIMarco ZUCCHELLICentro ANZIANI MelegnanoFamiglia CODEGHINI
Antonio BONINICarlo BRAMBILLAGippo SALVETTIFranco BOSIODario e Ambra LAMPUGNANIVincenzo BALLERINIGiorgio GALLICarla TREZZIAldo e Tina CAVALLINIAlberto COLOMBOLuigi e Renata GARRONERenato BENUSIGLIODermille CIBOLINITomas GILERAFamiglia ZACCHETTIAldo VITALIPierangela GALLIENAGuido GANDINIPierantonio e Gianluigi ROSSIMarcello e Luca CUSINATOFamiglia RIPONIAlessandro MARELLIStefano CORNALBAClotilde GAZZOLAGianni PLUDERICorrado BONESCHIGiovanni Carlo CORDINIGiuseppe SPINIELLOLucilla GHISLERIGiuseppe ARMUNDIDomenico DOLCINIGabriele FUMAGALLIRenato PAGANINIAndreas SEILINGLuigia SARTORIOSergio GRANDIEnrico BERTUZZIMarco CHIAPPELLINIAlessandra PIZZAMIGLIOGiacomo TOSINIVitantonio PALMISANOGiuseppe URBINATIEdilio SEPEDiego e Chiara PASSONIEnrica MANENTIAnnalisa PAINILuigia GRASSIDaniela CORNELLIAnna ANGOLANIGiuseppe IANNOLOConcessionaria MANGIAROTTIMairie du Ville de CHAMBÈRY
Un ringraziamento particolare a:Lorena BERTUZZIAntonio CONGIUGianluigi ROSSI
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BIBLIOGRAFIAMILANO-TARANTO di Sandro Luciani-Claudio Porrozzi – NADA EditoreTROFEO CADETTI di Massimo Campi-Roberto Chinchero – PROMIT EdizioniL’EPOPEA DEI SENZA PAURA di Paolo Capelli – FANTIGRAFICAMOTOCICLISMO Riviste e Annuari – EdisportCORRIERE DELLA SERA Quotidiano – RCSLA STAMPA Quotidiano – Italiana Editrice spaLA GAZZETTA DELLO SPORT Quotidiano Sportivo - RCSIL MELEGNANESE – Periodico – Editrice MelegnaneseLA PROVINCIA di CREMONA Quotidiano - SECIL CITTADINO Quotidiano - Lodi - Editoriale LaudenseAUTOSPRINT – Riviste e Annuari – Conti EditoreA PARMA E NEL MONDO di Pietro Bonardi-Ubaldo Delsante-Ermanno Ferro
Fondazione Ca.Ri.Parma e Monte Credito su Pegno di Busseto – Cir. Cult. il Borgo – ParmaCROCE BIANCA MELEGNANO 1953-2013 di Vitantonio Palmisano – Gemini GraficaOTTOCENTO MELEGNANESE di G.Gerosa Bricchetto - Gemini GraficaLA CAMPANA – Periodico Parrocchia San Giovanni – MelegnanoTOURING CLUB ITALIANO – Rivista – 1901-1920IL MUSEO NAZIONALE DELL’AUTOMOBILE TORINO - Umberto Allemandi & C.L’EPOCA DI REMO di Paolo Ciri – Ed. Lampi di StampaSULLA PORTA DELL’EUROPA di Pietro Solera – Circolo Culturale San Donato M.se “Giacomo Leopardi”VESPA CLUB D’ITALIA – Notiziario Mensile UfficialeSTORIA DI MELEGNANO di Cesare Amelli – 1984 – Tipografia Fabbiani - MelegnanoNATALE BONESCHI di Cesare Amelli – 1985 - Tipografia Viganò - Melegnano2016 UN ANNO DI GARE – Moto Club Pavia – Edizione Univers - Pavia
ARCHIVI , COLLEZIONI, RACCOLTE PRIVATE E PUBBLICHE. BIBLIOTECA MULTIMEDIALE BRAIDENSE – MilanoBIBLIOTECA SORMANI – MilanoBIBLIOTECA COMUNALE Carlo Emilio Gadda – MelegnanoARCHIVIO PARROCCHIA SAN GIOVANNI – MelegnanoBIBLIOTECA COMUNALE LAUDENSE – LodiMUSEO 500 CH – ThunSTADTARCHIV – Bern (CH)ALFABLUE TEAM – MilanoARCHIVIO SEILING – Monaco di Baviera – Andreas SeilingFORMULAJUNIOR.IT – Sito Web non ufficiale Formula Junior – G.MazzulloRPW.IT – Sito web – R.PaganiniDLIB.CONINET.IT – Emeroteca CONI – RomaARCHIVIO Renato Benusiglio - MilanoSTORIADIMILANO.IT – Sito web – Mauro ColomboGDECARLI.IT – Circuiti – Guido De CarliBALILLAREGISTROITALIANO.IT – Sito Web – Antonio MietitoreDIGITOURING.IT – Online archives – T.C.IMUDETO.IT – Museo del Design Toscano – Fondazione Architetti FirenzeDIGIBESS.IT – Biblioteca Elettronica di Scienze Sociali Economiche del PiemonteMUSEO PATRIMONIO INDUSTRIALE – BolognaARCHIVIO MOTO CLUB - MelegnanoMUSEO SALSAPARIGLIA – Reggio EmiliaARCHIVIO PALMISANO – MelegnanoSTELLECADENTI.COM – Mercedes d’epocaMOTOCLUB-STRADELLA.IT – Motoclub Città di StradellaWIKIPEDIA – Enciclopedia Informatica
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Il ruolo di un giornale
Il bel libro di Luciano Passoni, tra l’altro firma di punta del nostro quindicinale,riporta in primo piano il ruolo giocato da “Il Melegnanese”, che proprio quest’annofesteggia il mezzo secolo di presenza sul territorio. Lo stesso Passoni, del resto,conferma di aver attinto a piene mani al nostro quindicinale per raccontare le tantestorie di cui si compone il volume.
E’ proprio questa la funzione di un giornale come il nostro, quella cioè ditramandare alle generazioni future gli usi e i costumi, le vicende e gli aneddoti di unacittà ricca di storia come Melegnano. Ecco perché, sin dalla nascita avvenuta nel 1967,“Il Melegnanese” rappresenta una risorsa tanto imprescindibile per la realtà locale.
Anche a nome dei lettori quindi, che sono i nostri veri padroni, ringraziamo di cuorePassoni per aver voluto che “Il Melegnanese” facesse parte del suo libro. Acinquant’anni da quel primo numero, il nostro quindicinale continua dunque agiocare un ruolo fondamentale nel mondo informativo del territorio. Ed è proprioquesta la cosa di cui andiamo più fieri.
Stefano CornalbaDirettore de “Il Melegnanese”
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