domenica 24 febbraio 2019 - santiapostolibusto.it · una diversità radicale di amore, un’altra...

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dall’udienza di Papa Francesco di mercoledì 20 febbraio … … Nessuno di noi ha avuto genitori perfetti, nessuno; come noi, a nostra volta, non saremo mai genitori, o pastori, perfetti. Tutti abbia- mo difetti, tutti. Le nostre relazioni di amore le viviamo sempre sotto il segno dei nostri limiti e anche del nostro egoismo, perciò sono spes- so inquinate da desideri di possesso o di manipolazione dell’altro. Per questo a volte le dichiarazioni di amore si tramutano in sentimenti di rabbia e di ostilità. Ma guarda, questi due si amavano tanto la settima- na scorsa, oggi si odiano a morte: questo lo vediamo tutti i giorni! … … Però, esiste un altro amore, quello del Padre “che è nei cieli”. Nessuno deve dubitare di essere destinatario di questo amore. Ci ama. “Mi ama”, possiamo dire. Se anche nostro padre e nostra madre non ci avessero amato - un’ipotesi storica -, c’è un Dio nei cieli che ci ama come nessuno su questa terra ha mai fatto e potrà mai fare. L’amore di Dio è costante. Dice il profeta Isaia: «Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato». Oggi è di moda il tatuaggio: “Sulle palme delle mie mani ti ho disegnato”. Ho fatto un tatuaggio di te sulle mie mani. Io sono nelle mani di Dio, così, e non posso toglierlo. L’amore di Dio è come l’amore di una madre, che mai si può dimenticare. … … Nella fame d’amore che tutti sentiamo, non cerchiamo qualcosa che non esiste: essa è invece l’invito a conoscere Dio che è padre. La con- versione di Sant’Agostino, ad esempio, è transitata per questo crinale: il giovane e brillante retore cercava semplicemente tra le creature qual- cosa che nessuna creatura gli poteva dare, finché un giorno ebbe il co- raggio di alzare lo sguardo. E in quel giorno conobbe Dio. Dio che a- ma. L’espressione “nei cieli” non vuole esprimere una lontananza, ma una diversità radicale di amore, un’altra dimensione di amore, un amo- re instancabile, un amore che sempre rimarrà, anzi, che sempre è alla portata di mano. Basta dire “Padre nostro che sei nei Cieli”, e quell’amore viene. Pertanto, non temere! Nessuno di noi è solo. domenica 24 febbraio 2019 penultima dopo l’Epifania di Gesù domenica 24-02: penultima dopo Epifania Dn 9,15-19; Sal 106; 1Tm 1,12-17; Mc 2,13-17 9,00 : fam. Della Vedova e Bogni 11,00 : Ferrario Peppino 18,00 : Genovali Loredana e Lina; Tosi Carla lunedì 25-02: feria Sap 8,17-18.21-9,5.7-10; Sal 77; Mc 10,35-45 8,30 : Bottigelli Serenella e Vago Giuseppe; Angelo martedì 26-02: feria Sap 11,24-12,11.19; Sal 61; Mc 10,46b-52 8,30 : Ravazzolo Maria e Manarin Marco mercoledì 27-02: feria Sap 13,1-9; Sal 52; Mc 11,12-14.20-25 8,30 : Veronelli Luigi e Carla giovedì 28-02: feria Sap 14,12-27; Sal 15; Mc 11,15-19 18,30 : Comerio Bruna; Ghisu Anna, Madau Antonio e Loredana, Calì Sebastiano, Di Pizzo Teresa; Carroccio Luigi e Maria Teresa venerdì 01-03: feria Sap 15,1-5.19,22; Sal 45; Mc 11,27-33 8,30 : di ringraziamento sabato 02-03: feria Es 29,38-46; Sal 95; Rm 12,1-2; Gv 4,23-26 18,00 : fam. Nolli e Locatelli domenica 03-03: ultima dopo Epifania Sir 18,11-14; Sal 102; 2Cor 2,5-11; Lc 19,1-10 9,00 : per la Comunità Parrocchiale 11,00 : Grillanda Augusta 18,00 : fam. Grampa e Denna Parrocchia Santi Apostoli Pietro e Paolo P.za don Paolo Cairoli, 2 - 21052 Busto Arsizio (VA) - tel. 0331.639515 don Maurizio: 338.3538600 - asilo parrocchiale: 0331.638568 www.santiapostolibusto.it - mail: [email protected]

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dall’udienza di Papa Francesco di mercoledì 20 febbraio

… … Nessuno di noi ha avuto genitori perfetti, nessuno; come noi, a

nostra volta, non saremo mai genitori, o pastori, perfetti. Tutti abbia-

mo difetti, tutti. Le nostre relazioni di amore le viviamo sempre sotto

il segno dei nostri limiti e anche del nostro egoismo, perciò sono spes-

so inquinate da desideri di possesso o di manipolazione dell’altro. Per

questo a volte le dichiarazioni di amore si tramutano in sentimenti di

rabbia e di ostilità. Ma guarda, questi due si amavano tanto la settima-

na scorsa, oggi si odiano a morte: questo lo vediamo tutti i giorni!

… … Però, esiste un altro amore, quello del Padre “che è nei cieli”.

Nessuno deve dubitare di essere destinatario di questo amore. Ci ama.

“Mi ama”, possiamo dire. Se anche nostro padre e nostra madre non ci

avessero amato - un’ipotesi storica -, c’è un Dio nei cieli che ci ama

come nessuno su questa terra ha mai fatto e potrà mai fare. L’amore di

Dio è costante. Dice il profeta Isaia: «Si dimentica forse una donna del

suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?

Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.

Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato». Oggi è di moda il

tatuaggio: “Sulle palme delle mie mani ti ho disegnato”. Ho fatto un

tatuaggio di te sulle mie mani. Io sono nelle mani di Dio, così, e non

posso toglierlo. L’amore di Dio è come l’amore di una madre, che mai

si può dimenticare. … …

Nella fame d’amore che tutti sentiamo, non cerchiamo qualcosa che

non esiste: essa è invece l’invito a conoscere Dio che è padre. La con-

versione di Sant’Agostino, ad esempio, è transitata per questo crinale:

il giovane e brillante retore cercava semplicemente tra le creature qual-

cosa che nessuna creatura gli poteva dare, finché un giorno ebbe il co-

raggio di alzare lo sguardo. E in quel giorno conobbe Dio. Dio che a-

ma. L’espressione “nei cieli” non vuole esprimere una lontananza, ma

una diversità radicale di amore, un’altra dimensione di amore, un amo-

re instancabile, un amore che sempre rimarrà, anzi, che sempre è alla

portata di mano. Basta dire “Padre nostro che sei nei Cieli”, e

quell’amore viene. Pertanto, non temere! Nessuno di noi è solo.

domenica 24 febbraio 2019

penultima dopo l’Epifania di Gesù

domenica 24-02: penultima dopo Epifania

Dn 9,15-19; Sal 106; 1Tm 1,12-17; Mc 2,13-17

9,00: fam. Della Vedova e Bogni

11,00: Ferrario Peppino

18,00: Genovali Loredana e Lina; Tosi Carla

lunedì 25-02: feria

Sap 8,17-18.21-9,5.7-10; Sal 77; Mc 10,35-45

8,30: Bottigelli Serenella e Vago Giuseppe;

Angelo

martedì 26-02: feria

Sap 11,24-12,11.19; Sal 61; Mc 10,46b-52

8,30: Ravazzolo Maria e Manarin Marco

mercoledì 27-02: feria

Sap 13,1-9; Sal 52; Mc 11,12-14.20-25

8,30: Veronelli Luigi e Carla

giovedì 28-02: feria

Sap 14,12-27; Sal 15; Mc 11,15-19

18,30: Comerio Bruna; Ghisu Anna,

Madau Antonio e Loredana,

Calì Sebastiano, Di Pizzo Teresa;

Carroccio Luigi e Maria Teresa

venerdì 01-03: feria

Sap 15,1-5.19,22; Sal 45; Mc 11,27-33

8,30: di ringraziamento

sabato 02-03: feria

Es 29,38-46; Sal 95; Rm 12,1-2; Gv 4,23-26

18,00: fam. Nolli e Locatelli

domenica 03-03: ultima dopo Epifania

Sir 18,11-14; Sal 102; 2Cor 2,5-11; Lc 19,1-10

9,00: per la Comunità Parrocchiale

11,00: Grillanda Augusta

18,00: fam. Grampa e Denna

Parrocchia

Santi Apostoli Pietro e Paolo

P.za don Paolo Cairoli, 2 - 21052 Busto Arsizio (VA) - tel. 0331.639515

don Maurizio: 338.3538600 - asilo parrocchiale: 0331.638568

www.santiapostolibusto.it - mail: [email protected]

lunedì 25: ore 21,00: Catechesi preadolescenti e adolescenti

ore 21,00: Preghiera comunitaria nel Rinnovamento

nello Spirito - in cripta

martedì 26: ore 16,30: Catechismo 3° elementare e 1° media

mercoledì 27: ore 15,00: Ritrovo Terza Età in Oratorio

ore 21,00: Catechesi Giovani

giovedì 28: ore 16,30: Catechismo 4° elementare

ore 17,00: Adorazione Eucaristica, Vespri, Messa

sabato 2: ore 15.30: Messa e Rosario animati dal gruppo

di preghiera Padre Pio - in cripta

ore 16,15: Confessioni

domenica 3: ore 16,00: Festa di Carnevale per bambini e ragazzi

Calendario settimanale

per camminare insieme e essere informati:

- Funerali, Offerte varie: €. 320,00

nota del Servizio diocesano per la liturgia sul Padre nostro

Fino all’entrata in vigore della nuova edizione del Messale romano e

del Messale ambrosiano, si continuerà a pregare il Padre Nostro con

il testo attualmente in uso («e non ci indurre in tentazione»).

Pertanto, dal momento che la preghiera liturgica è preghiera ecclesia-

le, destinata cioè a manifestare l’unità e la comunione di tutti i fedeli,

a nessun singolo sacerdote e a nessuna singola comunità (parroc-

chia, comunità religiosa, gruppo, associazione, movimento, ecc.) è

data facoltà di introdurre la nuova versione prima della promul-

gazione ufficiale. Ciò infatti potrebbe alimentare inutili stridori sia

all’interno delle comunità, sia tra le comunità.

La spiritualità dell’agricoltore dell’arcivescovo Mario

… … Il tempo che passa, il tempo che invecchia, il tempo che logora può

essere subìto come un nemico invincibile: è nemico della bellezza, è nemico

della forza, è nemico degli affetti, è nemico della vita. La tentazione è di vive-

re il tempo con una insofferenza per la durata che induce all’ingordigia del

presente (“tutto subito”), con una presunzione di onnipotenza che induce a

forzare i tempi per ottenere i risultati, a spostare i limiti per sfidare la morte,

con una incosciente distrazione per dimenticarsi della precarietà. Il coltivatore

saggio vive il tempo con la sapienza del calendario. La sapienza del calenda-

rio suggerisce una fiducia nel tempo come amico del bene: il trascorrere dei

giorni, il succedersi delle fasi lunari, l’avvicendarsi delle stagioni consente al

seme di germogliare, agli alberi di produrre i frutti, al vino di invecchiare, agli

uomini di celebrare le feste e di godere dei frutti della terra. Il calendario è il

modo umano di vivere il tempo, di dare un nome al suo scorrere, di leggervi

una condizione per cogliere le occasioni. Interpretare il tempo come un ca-

lendario incoraggia a praticare la virtù della pazienza che sa aspettare, la virtù

dell’attenzione che non si lascia sfuggire l’occasione, la virtù della costanza

che si inserisce nel ritmo della natura con impegno operoso perché “niente

vada perduto”. Un terzo tratto della “spiritualità del coltivatore” si può formu-

lare come “la sapienza del tempo”.

La nostalgia dello spirituale visita quella gente del nostro tempo che sente il

fastidio di una vita troppo asservita alle cose, troppo frenetica per inseguire

risultati e guadagni, troppo sciocca nel curare l’apparenza e nell’inseguire il

piacere. Risulta per alcuni (molti?) desiderabile una “spiritualità”: percorrere

sentieri che conducono all’interiorità, a una certa cura per essere in pace con

se stessi, per un benessere che goda della sobrietà, della semplicità, della na-

tura e della naturalezza. I cristiani considerano con un certo sospetto quella

spiritualità che si concentra su di sé, quasi una tendenza a praticare una virtù

funzionale all’autocompiacimento. Per i discepoli di Gesù la spiritualità e le

virtù da praticare sono frutto dello Spirito Santo, il dono di Dio che rende figli

di Dio e quindi rende possibile la relazione con il Padre, la preghiera e la co-

munione. In questa prospettiva le virtù suggerite diventano una storia della

fede, cioè della decisione di seguire Gesù, di praticare la sua parola, di porre

in Lui la speranza. La “responsabilità per il dono” diventa risposta alla voca-

zione e preghiera di gratitudine e invocazione di misericordia; la “virtù

dell’abitare la terra” diventa dedizione all’edificazione della casa comune,

pratica della carità; la “sapienza del tempo” diventa vigilanza e attesa, pratica

della speranza nel compimento delle promesse di Dio.