donne dacqua
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IconologiaAby Warburg, Mnemosyne
pathosformel (pl. Pathosformeln immagini archetipiche e ricorrenti attraverso i secoli della storia dell'arte.
Storia delle immagini come stratificazione di differenti fasi geologiche, sopravvivenze di memoria che improvvise riemergono, anche inconsciamente dal sottosuolo della cultura.
Le immagini, come i temi, sono dotati di profondità culturale, non sono a due dimensioni
Le pathosformeln sono fermo-immagine che condensano la creazione originaria (pathos) con la ripetitività del canone a cui fanno involontariamente riferimento (formeln, ovvero formule). Warburg si concentra maggiormente su alcune immagini dinamiche, esempi massimi di pathosformeln: Orfeo, la centauromachia e soprattutto la Ninfa, ossessione rinascimentale di derivazione classica. Sono immagini la cui forma è inscindibile dal contenuto.
Warburg si accorse per primo che le immagini trasmesse dalla memoria storica non sono inerti bensì dotate di una vita postuma, e che la loro sopravvivenza richiede una operazione del soggetto storico, che rende possibile rimettere in movimento il passato
L’immagine da cui partiamo, e di cui cerchiamo la Formula di Pathos, non solo letteraria, ma artistica, musicale, in una parola, antropologica, possiede un nome: Loreley.
E’ una invenzione tedesca, che raccoglie la tradizione antica e medieva,e, si nutre della sapienza degli scritti ermetici del XVI e XVII secolo, in primis Paracelso
Raccoglie tradizioni antichissime, le reinventa, fonda un mitologema
Sirena sulla roccia
Canta e suona la lira
Circondata da pesci
Ulisse non la guarda
Legato all’albero
Lékythos a fondo bianco.
Odisseo e le sirene. Tardo VI
ssec. a. C. Museo Arch.
Nazionale, Atene
Regno dell’aria e dell’AcquaOdissea:
Alle Sirene prima verrai,
che gli uomini/ stregano
tutti, chi le avvicina. /Chi
ignaro approda e ascolta
la voce /delle Sirene, mai
più la sposa e i piccoli figli,
tornato a casa, festosi
l'attorniano, /ma le Sirene
col canto armonioso lo
stregano,/ sedute sul
prato: pullula in giro la
riva di scheletri
umani marcenti; sull'ossa
le carni si disfano.
Tra aria e acqua Odisseo tra le sirene
“ Qui, presto, vieni, o glorioso Odisseo, grande
vanto degli Achei,
ferma la nave, la nostra voce a sentire.
Nessuno mai si allontana di qui con la sua nave
nera,
se prima non sente, suono di miele, dal labbro
nostro la voce;
poi pieno di gioia riparte, e conoscendo più
cose...“ (…)
Così dicevano alzando la voce bellissima, e allora il
mio cuore/ voleva sentire, e imponevo ai
compagni di sciogliermi, /coi sopraccigli
accennando; ma essi a corpo perduto remavano. “
Sirene e OdisseoPaestum
la mitologia greca nomina le Sirene anche nella leggenda di Giasone, nella narrazione di Apollonio Rodio. Dopo aver conquistato il Vello d'oro, Giasone e gli Argonauti giungono al mare delle Sirene, di fronte al cui canto resterebbero inermi se Orfeo, imbarcato proprio con questo scopo, non suonasse ancora più dolcemente di loro, e non impedisse così che tutti i marinai si gettino in mare per raggiungerle.
le Sirene in realtà erano sacerdotesse della Dea Cerere, la Demetra greca. Cerere si pronunciava in antico italico Seres, Seire: da qui seiren, sirene. Le sirene avevano un centro di culto proprio nell'area napoletana e il loro aspetto si tramutò in quello delle Sibille. Alle sirene o sibille era assegnato il governo teocratico della città di Partenope e il ricordo dei loro poteri viene tramandato nelle funzioni della Stregheria Napoletana.
Partenope
Per Ovidio erano originariamente donne, compagne di giochi di Proserpina
Punite per non averla saputa salvare dal rattoTrasformate in uccelli per poterla inseguire
ovunque
Un'altra ninfa marina associata alle acque a all'al di là è la "sirena". La sirena etrusca è raffigurata a doppia coda a Sovana e a Chiusi per esprimere potenza multiforme, inoltre essa possiede delle ali sulla schiena che rilevano la sua natura aerea, spirituale e sottile, in bilico tra il nostro e l'altro mondo. Essa appartiene all'invisibile mondo delle anime e le sue ali sono apparentate a quelle degli angeli, le guide alate e soccorritrici della tradizione cristiana.
Sirena bifida,
bene e male,
fecondità/
sessualità-
Aspetto
propiziatorio e
demonico
Cerchio della vita e della morte Otranto XI secolo
L’”errore” del Liber MonstrorumTradizioni della natura ittica, legate
all’acquisizione di conoscenza e profezia(cfr. Giona)
Lo stesso nome Seirenes non ha una etimologia sicura: può connettersi con seirà, (catena, laccio), o col verbo seirazein (legare con una corda), ambedue con un possibile riferimento alla qualità di incantatrici o maghe. Ma può anche essere fatto risalire a seirios (bruciante, da cui anche Sirio, l’astro della canicola) per alludere ai pericoli dell’ora MERIDIANA, quando il mare in bonaccia sotto il sole implacabile può essere più infido di quello in tempesta.
Analogamente, collegandolo al periodo delle grandi calure, quando tutto si dissecca, possiamo pensare ad un’altra variante del verbo seirazein, che significa "prosciugare".Ma sono stati proposti anche legami etimologici con l'ebraico sir, canto, e col radicale sanscrito sr, fluido in movimento.
Legata a culti della fertilità e della terra, del sottosuolo e dei metalli
Coda di serpente, culti del Dio serpente
Legata alla cultura dell’acqua, alle più semplici figurazioni delle naiadi e delle driadi
Ondina
Partecipazione a diversi regni e ambiti cosmici, legati alla fertilità/vita e alla distruzione/morte
Funzione di messaggero
Incontro presso fonti
InterdettoTradimento
dell’interdettoConseguenze sui
figli e sulle generazioni future
Metamorfosi
Topoi
Figli deformi che nascono da unioni tra esseri naturali e soprannaturali
Interdetto: Amore e PsicheRichiamo fataleSirene
Tradizione classica
È la mitica fata fondatrice della dinastia dei Lusignan.
Elinas, re d’Albania, avendo perso la sua sposa, per dimenticare il suo dolore, si immergeva nei boschi, facendo battute di caccia.
Incontra la Fata acquatica Pressine. Interdetto: non deve mai assistere alla nascita delle tre figlie.
Il re infrange l’interdettoLe figlie puniscono il
padre rinchiudedolo nella montagna
La madre che ancora lo ama maledice Melusine.
Ogni sabato assumerà forma di serpente dalla cintola in giù
Liberazione possibile solo se un uomo la sposerà mantenendo fede all’interdetto
Melusine incontra Raymonin
Raymondin tradisce l’interdetto
Redenzione
I figli saranno deformi, portando un difetto in cui si inscrive la natura ibrida della madre
Tra qGrand Dent, avo dei Lusignan
uesti Geoffroy du
Araldica
ondine erano creature misteriose simili alle sirene greche
abitano i fiumi attirano gli uomini fino a farli annegare. rappresentate come bellissime donne con la coda di
pesceConnotazioni positive: fate – aiutanti / negative:
femmes fatalesSecondo la leggenda, sedeva su una roccia su Reno(che oggi prende il suo nome) e distraeva i pescatori con il
suo canto, facendo sì che non si accorgessero dei pericoli della corrente.
Ondine del Nibelungenlied (Cantare dei Nibelunghi), proteggono i Burgundi e li mettono in guardia dai pericoli dell navigazione del reno
Fanno al guardia al Tesoro del Reno
PaesaggioTradizioni melusinica e ondinaForza generatrice di storie e di immaginiBrentano, HeineLisztWagner
In Godwi. O l’immagine di pietra della madre (1800)
Bellezza che danna, senza volerlo
Nella Fiaba del Reno (1810-11)
Figlia di Fantasia e di SuonoE’ essa stessa la poesia, il
canto Figura positiva e creatrice,
mantiene memoria della sua appartenenza alla terra
Custodisce nell’acqua i tesori della terra: oro e pietre preziose.
Prof.ssa Camilla Miglio 31Il Reno come fonte di narrazioni
Lürlei – Felsen (tra Koblenz e Mainz)Oggi meta turistica, già nell’Ottocento patrimonio della cultura popolare (innumerevoli cartoline)
https://www.classicsandjazz.co.uk/plink/Julia+Varady/Shostakovich:+Symphony+No.14_+Six+Poems+of+Marina+Tsvetaeva;jsessionid=1C9ECDD8DE6488DBA8472062885B9E48.front2_1
Intrinseci all’immagine: Lorelei non viene ‘messa in musica’
è musica
Natura della donna d’acqua: la lega al regnod ella rappresentazione visiva
è una visione
La prima scena si apre: le tre figlie del Renoche hanno il compito di proteggere l'oro del Reno) stanno giocando nell'acqua. Il nano Alberich emerge dalle viscere della terra, le guarda, le desidera, le blandisce; alla loro reazione ironica risponde con la furia, e cerca di prenderle con la forza. E’ allora che viene a scoprire il segreto dell’Oro celato; esso ha un potere terribile: chiunque sarà capace di forgiare con esso un anello, dominerà il mondo; per farlo però dovrà rinnegare l'amore. Alberich maledicendo l'amore si impadronisce dell'oro e scompare…
F. Schumann Lorelei (Testo di Lorenz)F. Schubert Der Fischer (Testo di J.W. Goethe)F.J. Haydn The Mermaid's Song (Testo di Anne Hunter)F. Schubert Das Fischermädchen (Testo di H. Heine)G. Donizetti Il Pescatore, ballata (Testo di F. Schiller)F. Liszt Der Fischerknabe (Testo di F. Schiller)G. Apollinaire La Loreley, voce recitanteH. Berlioz Le Pêcheur (Testo di J.W.Goethe tradotto da Albert Duboys)Clara Schumann Lorelei (Testo di H.Heine)F. Liszt Lorelei (Testo di H. Heine)G. Gershwin Loreley (Testo di Ira Gershwin)
Friedrich de la Motte Fouqué, UndineReinecke - Flute Sonata Op.167 "Undine"
1st Mov, Pahudhttp://www.youtube.com/watch?
v=_kvlTTEa1xg&feature=PlayList&p=A08B76B5DBF83E3F&index=0&playnext=1
Albert Lortzing, Undine, Balletto, 1845 Hans Werner Henze, Undine , Balletto 1954
Loreley Reno canta Mireille Mathieu 3:52http://www.youtube.com/watch?
v=_c7ji5nHt6chttp://www.youtube.com/watch?v=_c7ji5nHt6c
http://www.youtube.com/watch?v=ctYtQMN3qJ4Loreley Liszt 1:00http://www.youtube.com/watch?
v=uQR5wQTB78A&feature=relatedLoreley Gershwinhttp://www.youtube.com/watch?
v=zzFPGkB9r2c