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La strana coppia.Gli inconfessabili rapporti tra Israele e Sudafrica.___Movimento Operaio - La pagina di Antonio Moscatohttp://antoniomoscato.altervista.orgTRANSCRIPT
Dossier
La strana coppia.Gli inconfessabili rapporti tra Israele e Sudafrica1
Ho deciso di ripubblicare oggi questo Dossier perché, anche se sono passati più di venti anni dalla sua stesura, il testo può essere ancora utile per capire i profondi rapporti ideologici, politici, economici e militari di lunga durata tra lo Stato di Israele e il Sudafrica dell’Apartheid, e a capire su cosa era basata la condanna del sionismo come ideologia razzista.Oggi riflettere su questa convergenza tra due paesi e due ideologie profondamente affini è particolarmente utile in un’Italia in cui ogni opposizione alla politica dello Stato di Israele e al sionismo viene etichettata subito come “antisemita”, in cui è stato sollevato un grande scandalo di fronte alla modesta proposta di boicottare la Fiera del libro di Torino, in cui erano ospiti d’onore quegli scrittori israeliani che giustificano guerre e occupazione. In un’Italia, soprattutto, in cui a partire dal Quirinale, da Palazzo Chigi e da tutti i palazzi del potere c’è un impegno pressoché unanime del ceto politico (di destra e di centrosinistra) a far tacere e a demonizzare ogni voce critica. E in cui, invece, in molti si impegnano per lanciare dal basso, nonostante le difficoltà, una campagna di boicottaggio e disinvestimenti nei confronti di Israele.Il Sudafrica di oggi non è quello del 1987, certo, anche se non possiamo ignorare che molte forme di oppressione continuano sotto altra forma, e che la maggior parte della popolazione africana subisce ancora sfruttamento e miseria. Né possiamo dimenticare che il cambiamento, simboleggiato dalla liberazione di Nelson Mandela dopo 27 anni di carcere per “terrorismo”, è stato imposto con la lotta degli africani del paese e dell’Angola, anche grazie al generoso appoggio del popolo cubano, che a Cuito Cuanavale ha inflitto una decisiva sconfitta agli invasori razzisti. Israele, se è possibile, è diventata ancora peggiore. Non possiamo delegare a nessuno il compito di combatterlo, cominciamo con un’informazione corretta sui suoi crimini. (a.m. 10/11/09)_____________________________1 Questo Dossier è apparso sul num. 6/7, anno II, settembre ottobre 1987, de "I diritti
dei popoli", mensile della Lega italiana per i diritti e la liberazione dei popoli.
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Anomalia cOQtlngentè? Involuzlone di questi ultimi o anni?Contradéliz";)I\e inspie,gabile? La stretta collaborazione economica emilitaredi Israele con' Il Sudafrlca affo'nda in realtà le sue radici nella storiastessa del m'ovlmento slonista edella colonlzzazione boera dell'Africa australe.
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Rompere il. silenzio
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«Israele rompe conPretoria..; «Niente piùcontratti militari, annuncia Israele, al Sudafrica..; «Gerusalemme si sgancia da Pretoria, vecchia amica... Tre titoli (dal Corri8l1J..
della Sera, La Repubblica eLa Stampa)che dovrebbero farei dubitare dell'utilità dioccuparsi dei rapporti tra Israele eSudafrica. Ormai, sembrerebbe, si tratta di qualcosa di sorpassato, di concluso.
Le cose stanno un pòdiversamente dacome appariva dai quotidiani italiani del 20marzo edei giorni immediatamente suc
.. cessivi (abbiamoscelto tre testate,'maicommenti erano tUffisullo stessotono). Inprimo luogo, perché la maggior partedeilettori haappresoche questi rapporti esistevano solo nel momento in cuisene annunciava la cessazione. In secondoluogo,perché, tra le righe, si spiega che Israelenon concluderà nuovicontratti, ma rispetterà ivecchi. Ebbene, già nel 1977,al momento delle sanzioni obbligatorie decisedall'Onu (Risoluzione del Consiglio di sicurezza n. 418 del 4 novembre 1977, cuifa riferimento il documento del Dipartimento di stato americano riportato inquestostesso numero, ndr), ilgoverno israelianoaveva annunciato esattamente lastessacosa, mentré in realtà lacollaborazioneeconomica e militare non hacessatodi aumentare, evidentemente «prorogando..eampliandoi vecchi contratti, senza stipularne diformalmente nuovi. Inultimo, nonpossiamo dimenticare chela maggiorparte dei rapporti con il Sudafricavengono mimetizzati attraverso società consede legale a Londra oAnversa o nel Liechtenstein, e in gran parte nonsono neppurepiùveri epropri rapporti di scambio, giacchéesistono numerose multinazionali acapitale misto israelosudafricano cheproducono e vendono armi senzache ciò rientrinella categoria «scambi.. trai due paesi.
Inoltre, latendenza del.governo israeliano a ritenere lecita qualsiasi menzognanelle sue dichiarazioni solenni, pur nonessendo una sua esclusiva, ècomunque praticata consistematicità e cinismo esemplari; Si pensialla dichiarazione di Shamir alla
'televisione il25 novembre 1986, categorica nell'escludere ogni partecipazioneisraeliana alle forniture all'Iran eaicontrasin Centramer~ca. In realtà gli stessiiraniani, Kashoggi, ilColonnello North e altriancora di quelli che hanno avuto achefarecon quell'inrame traffico hannoconfermatoil ruolo nonpuramente ausiliario di Israele.lzrael Shahak (1)hadocumentato che
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il traffico durava da anni, indipendentemente dagli Usa.Lapresenza di istruttoriisraeliani edi massiccieforniture di armiantiguerriglia in Guatemala,Salvador, ecc.(come prima al Nicaragua di Somoza)èstata più volt~ documentata,ben prima chele risse interne all'establishmentstatunitense portasseroalla lucequest'ultimo intervento a sostegno dei settori più reazionari del Centramerica.
Cosicché ci permettiamodidubitare dell'automatica traduzione in fatti concreti delle attua!idichiarazionidi disimpegno israeliano dal Sudafrica;pur non escludendoche l'irrobustirsi dellalottacontro il regime di apartheidei suoi complici negli StatiUniti e altrove possaportare a risultati concreti. ,Israeledipende in modo pressochédeterminante'dall'immenso aiuto economico emilitare degli Stati Unitie, qualora lanecessità di conciliarsi l'elettorato nero, assai più numerosodi quellocontrollato dalla lobby ebraica,spingesse l'amministrazione che succederà a Reagana misureconcrete nei confronti del governo suda
. fricano edi chi lo sostiene,la vecchia e ra. dicata amicizia tra sionisti esegregazionisti sudafricani potrebbeveramente rompersi. Ma per ora siamo ancoraberilonta .
ni da ciò. Anche perché questaamicizia,fatta di intese ideologiche edi solidi affari, è statatenuta accuratamentenascosta.Quanto più si rimuoveràla cortinadi omertà, tanto più saràpossibile spezzare le,complicità che hanno aiutato finoraa per. .
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petuare l'ingiustizia.La collaborazione sistematicadello Sta
to di Israele con ilpiù odioso sistema razzista, e perfinoi reciproci riconoscimentisull'affinità delle rispettive missioni.scambiati tra idirigenti sionisti equelli segregazionisti sono deltutto sconosciuti algrande pubblico in Italia;si deve ancheaquesta ignoranza se la risoluzionedell'Onu (Risoluzione del Consiglio disicurezzan. 3377 del 10 novembre 1975ndr) chedefiniva razzista l'ideologia sionistacontinua ad essere esecrata,ancheda dirigentidella sinistra, come se fossefrutto di assurdi pregiudizi.
Un'ultima osservazione. Noncrediamoche le vicende più recenti dello Stato di
. Israelesiano dowte a un momentaneooffuscamento degli ideali originari. Il movimento sionista èstato fin dall'inizio, perammissione dello stesso Herzl, un «fatto
.coloniale.., sia pure di tipo particolare (perla scelta di nonutilizzare manodopera indigena, scelta"durata peraltrosolo fino al1967). Non crediamo che il sionismo siamai stato un «movimentodi liberazione nazionale.., ma pensiamo ancheche chi locrede, o crede che possa mU1areil suo ruoloattuale, dovrebbe unirsi alla nostradenuncia, invece di consentirecon la reticenza,e l'omertà che si perpetui il triste connubio di cui oggi fanno le spesepalestinesieafricani, mache potrebbe domanigene:rare altre tragedie, travolgendo glioppressori di oggi.
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La Palesti"a duranteil mandato britannico (19221948)
Le radici storiche dèlla convergenzaIl
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Lepremesse dellaconvergenza traloStato di Israele e la Repubblica Sudafricana,delineatasi apertamente nel corso deglianoni Settanta, vannoricercate assai più lontano nel tempo. Molti osservatori hannosottolineato che all'originedell'alleanza c'èuncomplesso da "Stati paria.., messi albando dallamaggior parte dei paesi delmondo; ma ciò vale solo per gli ultimidieci o ventianni al massimo, mentre assaiprimache siformasse una maggioranzadi Stati opposti all'apartheid e alla politicaespansionistica di Israele sierano delineate alcune affinitàideologiche, di cui ebberopiena coscienza ipadri del sionismoeifondatori dell'Unione sudafricana.
Si potrebbe risalire addirittura ali'ammi. razione che Theodor Herzl,padre del sionismo, nutriva per ilgrande colonialistaCecil Rhodes, per ilquale preparò ,nel gennaio 1902un memorandum che presentava ilprogetto sionista come qualcosa dianalogo a qu.elloche il miliardario britannico stava facendo con lasua Compagniaanglosudafricana e come primo ministrodella Colonia del Capo: "Sitratta di unaquestione coloniale..,scriveva. Il memorandum non arrivòmai:a Rhodes (che mori nelmarzp der"1902),rita rimase incorporatonei Diaridi Herzl, come testimonianza diuna piena consape~olezza diunà "missio
ne.. comune. Poco dopo, nel 1903, Herzlfu tentato da altriprogetti dicolonizzazione suggeriti dal segretario alle Colonie,Joseph Chamberlain, e dalsuo stretto collaboratore Leopold Kessler, un ingegnereebreo sLidafricano,che esplorò la zona diAIArishnel Sinai ai finidi una colonizzazione sionista. Per qualche tempo siparlòdi un "progetto Uganda.. (inrealtà nell'attuale Kenya),che era sostenuto con entusiasmo da Chamberlaine da una parte deisionisti (in particolare quellisudafricani).Come è noto, tale progetto, nonostantequalche simpatia di Herzl,si scontrò conl'opposizione dellam,ggioranza deidelegati al VICongressosfonista (Basilea, agosto 1903). Herzlfu fischiato e contestato,e poco tempo dopo ilcongresso uno studente sionista attentò alla vitadi MaxNordau, ildirigente che aveva difeso forse'senza troppo entusiasmo l'ipotesi ugandese presentandolacome un "rifugio..provvisorioin attesa di tempimigliori.Lamortedi Herzlnel lugliosuccessivo impedi al fondatoredel sionismopolitico.diverificareildefinitivofallimentodel suo progetto africano. .
Tuttaviai legamitra il sionismopolitico. e il colonialismo britannico inAfrica diventano assai piùsaldi propriodopo la sconfittadei progettidi colonizzazione sionista
fuoridella Palestina, dopo il superamentodelle ambiguitàdel fondatore del sionismo.Herzl inrealtà aveva contattato idirigentibritannici,ma solo nel quadro di una vastissima serie di relazioniche inpochi anni loavevano portato a incontrare l'imperatore Guglielmo Ile ilsultano Abdul Hamid, Vittorio Emanuele 111e ilPapa Pio X,e perfino i ministrizaristi Witte e von PIeve (ilprimo complice e ilsecondo vero organizzatore deipogrom). A ciascuno aveva promesso e concesso qualcosa (2). I risultati erano stati scarsi proprio per l'assenzaditJna linea precisa, di una sceltadi alleati strategici sul lungo periodo. L'ipotesi difondo, chiedere agliantisemiti difacilitare la partenza degli ebrei dal loropaese, av~va qualche fondamento, manon risolveva ilproblema di ottenere via libera anche per l'immigrazione. Di terresenza un popolonon ce n'erano, etantomenoesistevano terre senza unpadrone.Come saPpiamo, cas9 mai, ilproblema erache spesso lastessa terra aveva, oltrecheun sovrano, non pochiaspiranti ad"essa.
Lascelta dei successori di Herzl,dopoqualche anno di oscillazionie di sbilanciamento a favore di un'alleanza privilegiatacon la Germania e la stessa Turchia, finiper puntare non tanto su chideteneva lasovranità formale sulla Palestina, ma su
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20chi stava lavorando percollocarsi al suoposto: la Gran Bretagna. Già nel 1900Chaim Weizmann, futuro primopresidente dello stato israeliano, incontraper laprima volta lord Balfour, che era già statopremier nel 19021905 e che sarebbetornatoaposizioni preminenti come ministrodegli Esteridurante laprima guerra mondiale. Attraverso la ricca, numerosa e organizzatissima comunità ebraica sudafricana (l'unica nel mondo in cui l'egemoniasionistafufin dall'inizio praticamenteincontrastata) vennero conquistati due preziosialleati: il gen. Smuts e lord Alfred Milner(che sarà ministro della Guerrae autorevole membro del gabinetto durante lagrande guerra).
Smuts, il vero padre dell'Unione Suda.fricana, divenne un grande amicodellacausa sionista, nonostante non avesse.per sua dichiarazionè, troppa simpatiapergli ebrei in quantI? tali. Smuts, che rimarrà fino alla morte (1950)una figura di pri.missimo piano in Sudafrica, spesso primoministro epiùvolte autorevole portavocedel suo paesein assemblee internazionali, fu anche, insieme ad Allenby, in Palestina contribuendo all'elaborazione delpiano che portò letruppe britanniche aoccupare gran parte del Vicino Oriente; divenne amico personale di Weizmann, il paziente tessitoredella dichiarazione Balfour(3). Weizmanh, cittadino britannico dal1910, aveva stabilito buoni rapporti conmolti esponenti del gabinetto di guerra,macon Jan Christiaan Smuts l'intesa fupiùprofonda eduratura.
Nel 1919, già primo ministro, il gen.Smuts si incontra con lafederazione sionista sudafricana sottolineando leanalogie spiritualitra boeri ed ebrei:«Nonho bi-sogno di ricordarvi che il popolobianco del-l'Africa delsud, e in particolare l'antica po-polazione olandese,è stato educatoquasiesclusivamente secondo le tradizioniebrai-che. Noi abbiamo in comune la stessapiat-taforma spirituale.Vo"ei che a partire da.essa costruissimo"/'awenire dell'Africadel
sud»(Richard P. Stevens, Weizmann andSmuts: a study in. Zionist-8outh-Africancooperation,Institut d'études palestiniennes, Beirouth, 1975, p.IX, in MarwanBuheiri, 62),Alcune personalità sioniste sudafricane raggiunsero la Palestina(tra esse, il più noto è Abba Eban), maaltri rimasero (e rimangono) in quel paese, costituendo un solido punto di appoggio primaper la federazione sionista, poi per lo stato di Israele. Fu nel Sudafrica ad esempio che si costitui la Universal Airways,di proprietà della locale federazione sionista, che dovevapoi fornire le strutture dipartenza alla compagnia aerea EIAI. Ilegami tra Sudafrica ecolonizzazione sioni
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stadella Palestinaprima della costituzionedello Stato di Israele furono cosi articolati su vari piani: nel 1920 un'inizi~tivacongiuntaWeizmannSmuts propose di allargare lefrontiere previste per la Palestina inglobandoil sud del Libano fino al fiume Litani eoccupando anche la riva estdel Giordano. Nel 1926una dichiarazioneufficiale delgoverno sudafricano precisava che quest'ultimo, «chesegue da moltiannicon interessee simpatia gli sforzi del-l'Organizzazione sionistaper costruire unfocolarenazionaleper il popolo ebreoin Pa-lestina [...Jaugura un pieno successo allasua impresa,e farà tutto il possibile per so-stenerla,attraverso i suoi rappresentanti al-la Società delleNazioniealtrove...».Nel.1943 è invece Weizmann che invia aSmuts un memorandum sull' Africa, cheprevede che nel dopoguerra «l'Africa di-venteràla colonna vertebrale dell'imperocoloniale britanniço»e propone una soluzione neocolonialistaper salvaguardare la .
capacità britannica esudafricana di controllare le riservedi materie prime strategiche, mentre il Focolare nazionale ebraicosarebbe divenuto il «Iaboratoriopilotaper lagrande fab~ric:ain cui si sarebbe~rasformato il continente africano».
Nel 1948, subito dopo Ursse Usa, il Sudafrica accorda ilsuo riconoscimento ufficiale al nuovo stato, eil razzista DanielFrançois Malan sarà nel 1953 il primo capo di governoa visitare Israele. Malan viene dal partitonazionalista che si era formato sul modello nazista, aveva inviatodirigenti a studiare nella Germ~nia hitleriana e avevauna vera e propria formazioneparamilitare ricalcata sul modellodelle camicie brune (laOssewa Brandwag).DellaOssewaBrandwag era dirigente ancheVorster, che farà nel 1976 una storica visita in Israele,lanciandosi, con un certo imbarazzo dei suoi ospiti, inripetute esalta
zionidelle analogietra i duepopoli,sottolineando la comune pratica dell'apartheid.
Ai dirigenti israeliani,quelledichiarazionidiedero fastidio, ma datre anni avevanocessato divotare a favore delle blandedenunciemorali dell'apartheid all'Assembleagenerale dell'Oriu e avevanocominciatoad astenersi, avotare contro o più semplicemente ad assentarsi ogni volta che sitentava di.condannare il governo sudafricano.
Dal 1973 sieranointerrotti quasi tuttii rapporti con i governiafricani neocolonialisti (molti dei quali erano alloratentati daipetroldollarie dall'amicizia araboafricana)(4)e non servivano più doppiezze (tantopiù chegli oltranzisti sudafricani avrebbero potutomett~rle in contoalla comunitàebraicalocale, non troppo tranquilla conoscendo le antiche frequentazioni naziste
. dei dirigentisudafricani).Israelein effetti,hacominc::iatoa intensificarei rapporti ec0nomici e militari con il Sudafrica dal 1967eli ha moltiplicati a' partire dal1973, e soprattuttodopo la visita di Vorster nel 1976.
Una delle carte più importanti nelle mani dei dirigenti sionisti èl'opinione pubbUca degliStati Uniti e dei principali paesi europei, nei quali una partedelle comunitàebraiche è ancora sensibile a tematicheantirazziste e ha di sé edi Israele un'immagine mitologica (il «sionismocome movimento di liberazione», ecc.). Un'ammissione piena.delle relazioni privilegiate colpiù brutale degli stati razzisti, governatopergiunta da personaggi dai trascorsi nazisti, pone dunque dei problemi imbarazzanti. Perql!esto una cortina fumogena hacercato,dinasconderé, minimizzare o semplicemente negare tali relazioni..Cercheremo di rièostruire tutti gli ele
menticoncretidisponibili, per comprendere l'ampiezzae la portata dell'alleanza chesi èdelineata.
Motivazioni religioseecolonizzazioneÈsintomatico che le argomentazioni" razionali epolitiche afavore della costituzionedi un ..focolare ebraico» in Palestina abbia
no ceduto piuttosto presto il campo amotivazioni ditipo religioso, e in particolareal concetto di popolo eletto acui sarebbestata promessa da Dio la terra tra ilfiumed'Egitto el'Eufrate. Meno notoè che argomentazioni analoghe siano stateaddottedai boeri ein genere dai sudafricani pergiustificare il dominio della minoranzabianca.
Per anni la pretesa supremazia biancavenne basata sulla maledizione biblicacontro la stirpe di Cam, grottescamenteidentificata con gli africani neri, predestinati dalla volontà divina all'eterna schiavitù. Oggi la vivace contestazione religiosa, anche in ambiente bianco, rende piùdifficile l'aperta utilizzazione di un argomento cosi incredibile (tra l'altro il passodella Genesi precisa leterre abitate dai discendenti di Cam, che corrispondono inlarga parte all'attuale Palestina ea partedel Libano), ma il concetto di popolo eletto viene ancora usato, con analogie esplicite al destino di Israele.
«Gli afrikaners, la sola tribù bianca inAfrica... si sentono come una specie diIsraele in Africa. Come per il modello ori-ginale, sarebbe pericolosonon tenercon-to del loro sentimentosecondo il quale illoro destino èguidato da Dio».(Cornevin,44). Sono parole di P.J. Cilliers, caporedattoredel maggiore quotidiano afrikaans, DieBurger. Ma ilpiù noto Daniel François Malan, predecessore diCilliers alla testa dello stesso giornale epoi capo incontrastato del Partito nazibnale, ecapo del governo, affermava testualmente: «Lastoria de-gli afrikaners~ivelaun precisO edelibera-to intervento divino,tanto che è logicopen-sare che '/'Afrikanerdomnonè opera del-
" l'uomo mauna creazionedivina.Èper diritto divino che siamo afrikaners.
Lanostra storia èlapiù bella opera d'arteeseguita dall'Architettodei secoli»(Carne,.vin, 70). Di esempi analoghi se ne possono portare moltissimi. Marianne Cornevinha osservato che non si tratta solo di un'utilizzazione strumentale, ma di un reale peso del fattore religioso, che per secoli èstato «Il solo elemento culturaleeil solo rifu-
gio spiritualeche permettesseloro di raf-forzare lo spirito dilotta contro glianimali,gli inafferrabilipiccoli cacciatori boscima-ni econtro le ostilità naturalidell'ambien-te». Ed aggiunge: «Questi allevatorinomadi
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Venditore itinerante d'origine ebreain Suda/rica al/a f!ne del/'800
nutritidalla Bibbia,ed esclusivamentedal-la Bibbia, erano particolarmentesensibiliai racconti che evocano la lunga marciad'Israele verso laPalestina epensavanoche leimmense steppe delkarroo percor-soda numerose generazioni di trekboersavrebbero anch'essecondottoad un'altraterra promessa. Non può meravigliare,quindi, laloro reazione quando infine rag-giunta laregione delle fertilipraterie situatatrai fiumiSundays eGreat Fish vi trovaro-no già stabilitiipastori xhosa. Sembrò lo-roevidente mettere in relazione glixhosaconi filisteistabilitiin Palestinaall'arrivo-degliebrei,esembrò parimentiche essen-do il «popolo eletto» avevano ilgiusto di-rittO dicacciarei negri dalla terra promes-sa ai bianchi.Lastessa convinzionedi es-
sere nelgiusto diritto doveva caratterizzarein seguito tuttigli incontri dei bianchi coni 'negri»).(Cornevin, 7980). .
La missione dei bianchi era naturalmen
te sentita anche intermini di difesa dellaciviltà contro la barbarie, in termini moltosimili aquelli usati da Herzl, che presentava il futuro Stato ebraico come un «bastione dell'Europa contro labarbarie asiatica", o cla Weizmann che tuttavia par"lavapiùlaicamente anche di «salvaguardia degli interessi britanniciJ soprattutto perquanto riguarda il Canale di Suez». Nel1924 il geo.. Smuts aveva presentato inquesti termini ..ilfardello dell'uomo bian, co.. in Africa: .AII'estremitàmeridionaledi
unvastocontinente popolato daoltrecentomilionidi barbari, hanno presoposizionecirca mezzo milione diBianchi, allo scoponon soltanto direalizzare il loro destino,maanche diutilizzare questa posizione perin-nalzare questo vastopeso morto diimme-morabilebarbarie alle luci ealla benedi-zioni di una ordinata civiltà. Sela razza
bianca nonserrai ranghi in questo pae-se, lasua posizione diventerà presto inso-stenibiledi fronte alla schiacciantemag-gioranza di una prolifica barbarie.'"(Mathiot, 1977, 12).
L'appello di Smuts a«serrare iranghi"contro icento milioni di barbari, si intrecciava con unaltro argomento singolarmentevicino a quello ricorrente nella p!Qp~ganda sionista piÙ rozza: ifdlritto della «razzabianca" ha una conferma dell'inv~stituradivina nel fatto che quelle tEme erano disabitate, e 1J0n soggette ad alcuna sovranità, al momento dell'arrivo dei primi c0loni. La professoressa Cornevin ha dedicato una parte del suo libro (L'apartheid.Violenza efalsificazione storica) ademistificare «dieci miti della storia sudafricana", tra cui quello dell'arrivo simultaneo dibianchi enegri nel Sudafrica, con variantiche vanno dall'arrivo «quasi nello stessomomento», all'incontro tin quella parte delcontinente che era allora quasi inabitata"(Botha), finoalla spudorata asserzione che«i bantu non sono autoctoni,sono arrivatinel paese dopo gliolandesi eI britannici»(Cornevin, 111). " .
" La propaganda sionista ha insistito analogamente sullostato pressoché desertico della Palestina primadella colonizza
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to ebraico se gli ebrei, essendo data loropiena opportunità,la rendono tale.Essaèstata laculla ela sede della loro razza vi-
tale,che hadato grandicontributispiritualiall'umanità, edèlasola terra dove posso-no sperare di trovare una sede loro, datoche, sotto quest'ultimoaspetto,essi sonounici tra tutti i popoli importanti(5).
Attualmente, tuttavia,gli ebrei costitui-scono in Palestina appena unsesto dellapopolazione totale di 700.000 abitanti[inrealtà gliebrei erano meno diun decimo],erimane problematico se essi potrannoformare la maggioranza, anche relativa,della popolazionedel futuro Stato.In bre-ve, attualmentelaPalestina èlontana dal-l'essere unpaese ebraico. Come manda-taria,la.Gran Sretagna deve poter dare agliebrei la posizioneprivilegiatache essi do-vrebbero avere, senza sacrificare i dirittidei non ebrei». (Massara, 308).
Era appunto questo il problema: comeconciliare una posizione di privilegio pergli ebrei con la salvaguardia dei diritti dei..non ebrei..? Edera questo che rendevaparticolarmente ostili al progetto sionista
.e britannico molti autorevoli esponentidelle comunità ebraiche europee, come il ministro Edwin Montagu ediversi deputati in
.Gran Bretagna, oSylvain Lévy, del Comitato Centrale dell'Alliance israélite universelle eprofessore al Collège de France,nonché membro dellaCommissione sioni
sta inviata inPalestina nel 1918. Egli presentò alla Conferenza della paceunarelazione in cui si dichiarava preoccupatoche icoloni sionisti potessero portare «consé in Palestinapassioni altamente esplosi-ve che provocherebberoserissimidisordi-ni Inunpaese che potrebbe essere consi-derato come un campo di concentramen.
.to per ebrei».Egli aggiungeva che ..leNaSYNAGOGUES :i zioni non possono essere create avolon
tà.., etrovava sorprendente che gli ebrei,che dapoco avevano ottenuto l'eguaglian
.'. ~ za giuridica in gran parte dei.paesi delmondo; rivendicassero per sé in Palestinaprivilegi eccezionali rispettoal resto dellapopolazione. «Privilegiottenuticos,, comenorma, non giovanoa chi li concede néa
:;,; chi li riceve», concludeva profeticamenteLevy, bollato subito daWeizmanncomeautore di .un tentativo di tradimento..,e diuna .profanazione pubblica... (Massara,318).
Laconvergenza oggettivatra il sionismoeil razzismoboero hadunque cominciatoa delinearsi fin dagli anni Venti, pers,çeltacosciente di figure di primo piano comeWeizmann oSmuts, maancor più per lascelta degli uni edegli altri di identificarela propria causacon quella dell'imperialismo britannico nel periodo tra ledueguerre.
22zione ebraica, rimJovendo pertutta unafa commissione américana (che faceva par.se dati incontestabili riferiti alla storia re tedella delegazione statunitense alla con.cente (l'esistenza di un'identità nazionale ferenza di pace di Parigi del 191920, ndr),palestinese, negata oricondotta esclusiva le sue richieste di tener conto delle esigenmente anomadi non legati a un particola 2e degli abitanti erano assai blande, enonre terMtorio) oa quella antica (la breve du difformi daquelle contenute nella origina.rata di un regno ebraico suquelle terre, cir. ria dichiarazione Balfour: «Si raccomandaca un secolo, rispetto ai circa quattromila che gli ebreisiano invitatiatornare ea in-anni di storia ricostruibile sullabase di do sediarsi in Palestina, essendo assicurata
cumenti).. datlaConferenza tuttal'adeguataassisten-In ogni caso, nessuno si preoccupava zachepossa servire per la protezionedei
molto di interpellare odi ascoltare la «raz dirittipersonali(specialmentereligiosi)ediza inferiore.., i «barbari». Enon era una proprietà della popolazione non ebraica,scelta dei soli coloni. Più brutalmente di al edessendo inoltre assicurato che lapoli-tri, lord Balfour aveva espresso questo ticadellaSocietà delle Nazioni consisteràconcetto inun promemoria inviato a lord nel riconoScere laPalestina come uno Sta.Curzon 1'11 agosto 1919: «Per quanto si toebraico appena essasia difatto uno Sta-riferisce alla Palestina noi non proponia- to ebraico». (Massara, 308).ma neanchedi passare attraverso la con.'Come si vede, la commissione accetta..sultazione deidesideridegli attualiabitan- va inpieno il mito sionista del .ritorno.. inti delpaese, benché la commissioneame Palestina di ebrei europei che nonaveva.ricana abbiachiesto qualifossero.Le quat. nonella stragrande maggioranza dei casitra grandipotenze si sono impegnatecol altro legame conqueflaterra chequello resionismo. Eil sionismo, sia giusto osba. ligioso, essendo discendenti di personegliato,buono ocattivo, affonda le radiciin convertitesi nel corso dei secoli all'ebraivecchissime tradizioni,in necessità attuali, smo. Essa usava, inoltre, per definire i pain speranze future,di importanza molto più lestinesi, lostesso ambiguo eufemismo anprofonda dei desideri epregiudizi dei set- cor oggi usato dai governanti di Israele,tecentomilaarabi che abitano attualmen- chedistinglJono icittadini semplicementetesulla loro antica terra.» (Massara, 330). in «ebrei»e .non ebrei».
In realtà lapreoccupazione principale di Quel che preocupava Balfour erano leBalfour eracome conciliare questa politi raccomandazioni che lacommissione faca con il Patto della Società delle Nazio cevasullecautele dausare, partendo dalni, con la dichiarazione anglofrancese del presupposto che la«popolazione èpriva dinovembre 1918e con leistruzioni della esperienza politica,èrazzialmente campo-commissione d'inchiesta (.non sonomai sita, epotrebbe divenire facilmentepredastato capace di comprendere come ciòsi del fanatismoedi aspri conflittireligiosi»:possa armonizzare.., scriveva). Quanto alla «Ègiusto chelaPaléstina diventi uno Sta-
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Sionisti e afri.kaners . .
vittime del colonialismo .brit_nnico? .
Uno dei luoghi comunidella propagandasionista presentala lotta per la fondazio
. ne dello Statodi Israelecomeuna lottadi: liberazione nazionale. Perfino nellastamI padi sinistra(chesecondoi sionistisareb
be responsabile di una sistematica' «criminalizzazione,.dello Stato diIsraele)tale tesiè statapiù volteriprodotta con lamassima serietà (6). Propagandisti ancor piùsbrigativi egrossolani insistono anche sulconflitto intervenuto coìÙ britannici nell'ul
: tima fase del mandato~r cancellare quasi. tre decennidi collaborazione,cheebbe
punte particolarmentevergognosequando isionistipoteronoampliarenotevolmente le loro milizieperfiancheggiaregli occupanti nella repressionedellarivoltapalestinese del19361939.
La maggioranzadel movimentosionistaavevamantenutouna sostanzialecollaborazioneancoraper tutto il corso della secondaguerramondiale,condannandoanzicon violenzae consegnandoa volteai britannici i terroristidelleformazionidi destrache facevanocapo a Begin e li Shamir.Naturalmentepertutti i sionisti,di ognitendenza,era stato un colpo assaiduroverificareche il governobritannico,dopoaverliusati controi palestinesi,aveva presoledistanzee avevafattouna concessioneimportantealla rivoltabattuta militarmente:il Libro biancodel 1939,che'riducevadrasticamentel'immigrazioneebraicain Palestina(7).Perla corrente«revisionista»erastato il segnaleper avviareuna lottadiretta contemporaneamentecontroarabie britannici, ma i «revisionisti,.eranouna piccola minoranza,ben lontanadalla forzaraggiuntadal Likuda partiredal 1977.BenGurion definivanazista«AdolphBegin,.,eper tutta la duratadella guerramiseal primo posto la collaborazionerispettoallalottà controil Librobianco. :
La linea cominciòa modificarsisoloaguerra finita, ancheper le preoccupazioni dovute alle dichiarazionidecolonizzatrièidel nuovogovernolaburista..britannico.Nel1946,in un drammatica'COngresso,Weizmannnon fu rie o:presidente'dell'organizzazione. ista,Perchéconsideratoindiss I mente legatoall'opzionebritannrea. anche quandoera chiaro che l'appoggiodel governodi Sua,Maestàal sionismoera statoin~ndizionato solo finchéquesto rappresentavauna minoranzautilizzabilecontro la marea a,scendentedelnazionalismoarabo,ma venivamenouna
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volt.u:he era in gioco l'alleanza neocolonia1eooAjregimiarabisemidipendenti.Primadf rischiare diperdere la Palestinaa
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24causà di un trionfo sionista, i britannici sispostarono infatti su posizioni di equidistanza, che dovevano nelle lorointenzioni consentire di mantenere ilMandato come garanti dell'equilibrio trai due nazionalismi (che venivano aiutati solo quantobastava aneutralizzarsi l'un l'altro).
Lo stesso argomento viene usatodagliafrikaners per cancellare il proprio ruolocoloniale in baseai due momenti di conflitto con l'imperialismo britannico,agli inizidel secolo eal momento dell'uscita dalCommonwealth. Tra l'altro vieneattribuita alla Gran Bretagna la responsabilitàperl'attuale composizione della RepubblicaSudafricana, falsificando.la realtà: una parte delle popolazioni nere sonostate colonizzate dagli stessi boeri, enon solodaibritannici. Letecniche sonostate analoghe: violenza ecorruzione di dirigénti neri,che non avevano il possessodelle terre (appartenenti in comune allatribù), maéiiquali furono «comprate»quelle terre. Adesempio nel 1836 Andreis Potgieter«comprò» laparte settentrionale dell'Orange daun capo bataung, Makwana, dandogli 29(ventinove!) capi di bestiame in 'cambio di60.000 Km. quadrati. Per alcuni decennile popolazioni che vivevano suquelleterre da generazioni cercarono di riprendersele, e furono massacrate o «mandate aldi là del fiume».
Quando la popolazione biancadi una località erasovrabbondante rispettoalle risorse, una o più famiglie sispostavanoalla ricerca di terre migliori. Poi,fissato ilcentro della suaproprietà, dove avrebbecostruito lasua casa, il capofamiglia delimitava il suo possesso con una corsadimezz'ora acavallo nelle quattro direzionidella rosa dei venti. «Seuno o più proprie-tariindigenisi presentavano,li si. autoriz-zava alavorare alservizio dei bianchio lisiinviava in locations». Si trattavadunquedi una forma di.colonialismo classica. Paradossalmente (ma gli afrikanersnon amano ricordarlo) i primi conflitti con l'Inghilterra si delinearono anche perchétale sistema venne vietato dall'amministrazionebritannica. Amaggior ragione, il distaccodal Commonwealth .(1961)avveolHlPersottrarsi al fastidio di p'l"essioniantiapartheid. .
Il mito di un Sudafrica anticoloniale perché vittima dell'imperialismo britannicoha.dunquè lastessa fondatezza del mito delsionismo «movimento di liberazione nazionale.., o degliStati Uniti al di sopra di ognisospetto come imperialistiin quantoformatisi (due secoli fa!) i~ unalotta per l'indipendenza dalla Gran Bretagna (comesenonavessero impiegato già il secolo successivo ad occupare territori altrui, a spese degli indiani prima edei messicani poi).
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Le relazioni economicheDiamond mines ofsouthern.Africa,.CDM 5.fInodI.2. Dreye<sPan.1OoInne. '<I. Sondkop .. 3. LanghoogIo .. ,. DrIIfO. <.KoIng MllcIt.I1sBay .......
Israele e Sudafrica hanno unacollaborazione economica ampia e articolata,anchesedifficilmente quantificabile, giacché duedelle voci essenziali dell'interscambio sonocoperte in entrambi gli stati dal più rigoroso segreto di Stato.
. Gliarmamentisonocoperti,comein tuttii paesi, dal segreto militare, ma risultanouna voce essenzialedei rapporti economici
: tra Israele e Sudafrica. Quest'ultimo ha ri
:cevuto sistematicamente attrezzature e
i brevetti per produrre mitragliatori Uzi, ae\rei Arava, missili mare mare Gabriel, coro
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vette lanciamissili, aerei Kfir, attrezzature antiguerriglia, ecc., mentre ha fornito
,carri armati giganti da 65 tonn., concepitiIcome variante del britannico Chieftain, ac1
\. ciai speciali per fabbricarei carri armatiChariot, ecc. Ritorneremo su questi aspetti.ci proposito della collaborazione specificamente militare: Volevamo qui ricordare solo che Israele, uno dei più grandi produttori, oltre che consumatori, di armi,ba come cliente privilegiato (insieme ad alcunedittature latinoamericane, allaCorea del
Sud ea pochi altri paesi africani) proprioil Sudafrica. Cliente tanto piùprivilegiato
! in quanto teoricamente nessun paese
!membro dell'Onu aovrebbe fornigli armi.'L'altra voce i.mportamis.sima dell'interscambio sono idiamanti. Le'ragiontPeT cuivengono occultati il commercio etàtrasformazione dei diamanti nonsono militari; maesclusivamente politiche. Idiamanti grezzi sono di gran lunga levoce più importan.te delle importazioni israeliane (nel 1967
l. Do ~WIO KoIf11,12. ~ToroI
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BOTSWANA
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rappresentavano circa il doppio dei macchinari etre volte il petrolio nel complesso delle importazioni). Israeleha raccoltouna parte notevole degli ebreispecializzatinel taglio dei diamanti (da secoli specializzazione tradizionale in molti paesi)e, prima del boomdell'industria militare,l'esportazione dei diamanti lavorati rappresentava unafetta straordinariamente importante delle esportazioni (nel 1967 era pari al37% contro il 16 degli agrumi).
Tuttavia, nonostante il Sudafrica sia ilmaggior produttore del mondo di diamanti grezzi (includendo la produzione dellaNamibiae del Botswana, inseriti in pienonel suo sistema economico), stando allestatistiche israeliane e ancorpiùalle dichiarazioni ufficiali, la presenzasudafrica.na nellabilancia commerciale israelianasembrerebbe insignificante. Inrealtà, essa viene occultata grazie allafinzione dell'importazione dei diamanti grezzi daAn
I versa, il grande mercato deidiamanti, dove le contrattazioni si fanno in yiddish,odaton.d.Ì'a, sede legale della CentraleSelling Organlza.tion,filiale della De Beers,che fa parte a sua volta del grande trustAnglo American Company (società sudafricana, conl'esclusiva dello sfruttamento.dei grandi giacimenti della Namibia). Le notiziesulla realtàdelle relazionieco .
nomiche israelo sudafricane sonoin g9o.nere nascoste dietro una seriedi schermiedi cortine fumogene, tanto più facili daelevare g,quanto lesocietà sudafricanepartners di Israelesono spessodi proprietà
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di sionisti. Segià nel 1967l'importexport se israeliane. La Banca Japhet apre unadi diamanti rivelava unarelazione privile filiale sudafricana n~11971elaLeumi duegiata col Sudafrica, cheveniva occultata anni dopo. La banca Leumi di New York,anche su altri terreni, apartire dal 1968 le filiale di quella di Tel Aviv, si fa promotrivicissitudini internazionali spingonoi due ce di unconsorzio di banche americanepartners astringere maggiormentei rap checoncedono ungrossoprestito allaReporti. Viene costituita una Legadi amici pubblica Sudafricana.zia tra i due paesi, che annoverauomini Nel1973laguerradel Kippure la rottu'
politici di primo piano, esperti euomini radelle relazioni con Israele daparte di.d'affari. Nelquadro della «Co~~a dei quasi tutti gli stati africani che leavevano. milio~~ri» (si intende in milioni di dollari), mantenutefino adalloradeterminano una. che riunisce i maggioridonatori di contri
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svolta.Innanzitutto Israelenonha più bi
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: buti a fondoperdutoa Israelee alla quale sognodi simulareuna blandaopposizioin quell'annopartecipauna nutritadelega ne all'apartheid:~a quel momentovotasizione sudafricana,vienedecisa la costitu stematicamentecontro,osi astiene,o non
. zione della IsraelSouthAfricanTradeAs, partecipaal votosututte le risoluzionidisociation (Isata)che.diviene ilprincipale condannadelSudafricaalle NazioniUnistrumentodell'ampliamentodegli scambi.:te. Tra il 1973 e il 1976 (al:lJ\o_~.u~L'annosuccessivoil trafficomercicon il . di Vorsterin Israelee delnuovograndeSudafricaè già aumentatodel 50% e la !Dàlzoaèllacollaborazionéeconomicae mi
~~p~9nia '!Iaritt~a~~ia~~ Zim desti( litare) il ~olumedegli scambi tra i due paesina quattronavialla rottaSudafncaIsraele raddoppIanuovamente.MancanocomealGiappone.Inizia la collaborazionemilita solitocifreesatte,mail sudafricanoFinan-re a vari livelli, ancheattraversola parte cialMail,giornaleeconomicosolitamentecipazionedi capitali sudafricania impre ben documentato,definivaIsraele«unodei
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=t Israele e IbantustanLa partecipazione ditecniciisraeliani(Diù diventimila nelSudafrica) aprogettidisviluppo agricolo neibantustans (in particolare nelCiskei enel Bophuthatswana,che, tra l'altro,figurano come «statistranieri»nell'elenco ufficiale deitelefoniisrae-liani), e all'inquadramentn dRI/t:!fnf7Bdisicurezza diqueste riserve affidate asqual-lidi min{:quislìng .locali,è stata dissimulata ilpiù possibile.Ufficialmente non cisa-rebbero rapporti,ma questisono emersi alla luce del sole in più,occasioni, con vivostupore dell'opinione pubb~icaisraeliana democratica e antirazzista,minoritaria manon insignificante,specie nelleredazionidi alcuniimportantigiornali.
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Inparticolare suscitò scandalo,nel191M,il geme,'Jaggie-tca la coloniaAriel. in.
I Cisgiordania, el{Jjs/:w,...!!CaPiJ.é}.le»dello Stato fantoccio di Ciskei. L'iniziativa era sta-."I \ ta presada NatRosenwasser,rappresentantedelCiskeiin Israele~ membrodel
Likud./I ministerodegli Esterisi era dissociato,madiversiparlamentarieranopre-senti, a fiancodel «presidente»del Ciskei,LennoxSebe. Inoltre vari incontri conpersonalità governative ebbero luogoaimarginidella cerimonia (laposta in giocoera la vendita diaereiallo Stato fantoccio).L'affare fu concluso,ma, probabilmen-te,a unprezzo troppo alto per ilCiskeieper il vero padrone,il Sudafrica.Cosi, po-.chi mesidopo,il ministerodegli Esteridi Pretoriaawertiva ufficiosamente l'amba-sciatore israeliano che non avrebbepiù copertole immense spesedirappresentan-za diRosenwasser edialtrisessanta uominid'affariisraelianiinstallati~icome con-sulentinel Ciskei. Nelluglio 1985Ros.enwassere il suo.socio Yossi Schneider veni-vano espulsidal Ciskei in seguito aungrosso scandalo finanziario..
A Pretoria risultò sgradito cheilgrande impegno einotevoliprofittidi Israeleedei suoiuominidiaffarineibantustans non sitraducesse anche in unloro ricono-scimento formalecheavrebbé ridotto j'isolamento sudafricano.L'ambasciatore inSudafrica ha dovt./topiù volte spiegare sulla stampa diquelpaese che l'atteggia-mento diIsraele hon .rappresentava un «tradimento»,ma corrispondeva altentativodi non attirarsiultl3riori fastidialle NazioniUnite. Marginidi incomprensione riman-gono erimarranno,tuttavia,giacchéi sostenitoridel Sudafrica nelmondo sicollO-cano tuttinell'estrema destra,mentre Israele,che'pure ha visto un netto sposta-mento adestradeisuoi sostenitorieuropeie statunitensi,devefare I conticon i re-siduidelpass~o (quarif!o ilgrosso della diaspora eraschierata con ipartitidi sini-stra) econ i buonirapportimantenuti:con unaparte notevole dell'Internazionale so-cialista(8). ::"
7
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primi partner commercialidel Sudafrica,~si tiene conto dei diamanti grezzi edegli
.acquisti segreti di armi»(14 settembre1979). Unastima israeliana più recenteattribuiva aqueste soleduevocisegrete unvalore di 1.361 miliardi di dollari (/sraeliFa-reign Affairs,giugno 1985, inHunter, 47'48). .
Ormai moltecifre delle relazionieconomiche trai due paesi possonoessere piùfacilmente occultate, giacché sono sorte
.in gran numero compagnie miste che pos /sono agevolmente nascondere nelle pieghe dei bilanci una parte notevo{edegliscambi effettivi, comefanno praticamente tl!tte lemultinazionali, anche quandonon hanno ragionipolitiche per creare unacortina fumogena sui propri affari. IsraeleeSudafrica, di ragioni politiche nehannotante. Ci sono paesi ben disposti verso IIsraele e con un'opinione pubblicaostilis :sima verso il Sudafrica.Ci sonoanche pae :
si che hanno discreti rapporti economici rcol Sudafrica emantengono un embargo !totale verso Israele. Le società miste per rmettono di aggirare gli ostacoli, presentan \do volta avolta gli stessi prodotti con mar:chio d'origine diverso. ' ,.
Fin dal 1974 un accordo in tal senso era
stato raggiunto per promuovere ecommercializzare congiuntamente gli agrumi Jaffa eOutspan nel Regno Unito. Magli accordi SI sonoestesi amoltissimi settori. La
Koor (di proQ!ÌetÀ rlAII'Hi!':t~dr.ut, il sindacato israeliano) haformato con laIscor sudafricana la Iskoor, che produce edistribuisce acciaiO. La stèssa Koor si èasso
ciata con la Dorby! (meccanica pesante) econ altre aziende sudafricane nel settore
chimico (costruzione di l!!lÌ[email protected] Ar 1bicidi nel Transkei, uno dei bantusta.!J~!~_i
CUI mdipendenza èriconosciuta ~al solo iSudafrica,maconi quali Israeleha stabi \lito ottime relazioni, anche politiche, che Isottintendono unriconoscimentode facto;
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cfr. scheda).. Lejoint-ventu'tes sisono estese al set .. tore della navigazione(Zimcom),alla pe
sca, all'elettrornca (azlendà congiuntaTadiranKalen, col nome neutrodiConsolidated power), ai tessili, alle costruzioniferroviarie, portuali, ecc. Essesono proiet~tate verso la conquistadi ulteriori spazi nelmercato internazionale (per esempiol'Africanlsrael Investmentssviluppa progetti industriali in Venezuela), magari attraverso.ditte registrate in altri paesi. Ad
. esempio l'olandese Daacopre unajoint-venturetra l'israeliana Netaphim e la su_odafricana Agriples, evende inEuropa, negli Stati Uniti e nell'America latina un sistema di irrigazione goccia a gocciamesso a punto inizialmente in Israelee poi perfezionato in Sudafrica.
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La collaborazione militare,
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Awiatagià nel 19471948, esviluppata durante le guerre del 1967 edel' 1973, la collaborazione del Sudafrica con Israele ha
avuto come prima manifestazione le facilitazioni concesse ai volontari sudafricani
di origine ebraica che raggiungevano leforze armate israeliane, in alcuni casi conil proprio armamento (sia oel1967 che nel1973 furono segnalati abbatti menti di aerei sudafricani con sovrapposti contrassegni di Israele), ma presto la collaborazione si èsviluppata su altri terreni ein senso inverso.
Migliaia di israeliani (non si sa se congedati osolo trasferiti anuovi incarichi)hanno organizzato le milizie antiguerrigliadei bantustans collaborazionisti, ohannopartecipato ali'addestramento delle trup .
pe che reprimono la lotta della Namibia.Una delle fabbriche acapitale misto produce specificamente materiale elettronicoper barriere antiuomo eattrezzature perawistamento notturno. Tutte lepiù moderneunità che pattugliano le coste sudafricane sono prodotte oequipaggiate con sofisticate attrezzature israeliane. Da anni uf
ficiali israeliani insegnano nellescuole militari sudafricane tecniche antiguerriglia, e,più in generale, mettono adisposizione degli alleati leloro esperienze. La barriera dioltre mille miglia che è stata eretta a partire dal 1976 per isolare la Namibia dall' Angola è stata costruita con l'assistenzaisraeliana, econ sensori elettronici.prodottidalla Mbt, una filiale dell'lsrael Aircraft In.dustry. Più recentemente unimpianto ana.logo ha cominciato ad essere installato aiconfini con lo Zimbabwe.
Natur!!lmente la collaborazione più importante èquella che permette di aggirare o ignorare ogni embargo deciso n'ei confronti di uno dei due paesi. Quando fu laFrancia adeciderlo nei confronti di Israe
le, çhe si riforniva fino aquel momento, come il Sudafrica, principalmente dall'industria bellica francese, lo ~tato sionista ottenne tempestivamente le parti di ricambio eprobabilmente, secondo varie fonti,
. anche interiaereiperi.suoiMirape. SuccesI sivament~ il Mossad, il servizio segreto
israeliano «si procurò.. i piani di costruzione dei Mirage,che Israele misea disposizione del Sudafrica.
Quando apartire dal 1977 l'embargoverso il Sudafrica divenne sulla cartapiùrigido, Israelelo ignoròtotalmentee si ri .forni di parti di ricambio anche per le armiin possesso del Sudafrica. Nonc'è dubbio
Aviatore sudafricanod'origine ebraicadurante la guerra dal 1948
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Fabbrica d'armi israeliana
che inquesto ebbe complicitàa tutti i livelli, giacché i fornitorie i governi che dovrebbero sovraintendere allevendite di armi sapevano bene qual era ilreale fabbisogno israeliano dipezzi diricambio, maovv:"'me,"+etrovarono molto convenientenor. èI.s, ~rsidirettamente. la responsabilità di v.::>I.uele decisioni dell'Onu.
Pur essendo segreti, gliaccordi concer'nentiiltrafficodi armitra i due paesi (e .quello verso paesi terzi, per ragionivarie,incluso ilsostegno a terrorismi destabilizzantQ non vengono concordati tra oscurifunzionari, ma ai massimi livelli. Sharon,Arens e altri ministrisi sono recati in Suo:dafrica,mentre inIsraele nel 1984c'è statauna clamorosa visita «privata»di Pik Botha, durata dl,legiorni più del previsto, ecosi pocoprivatada essere aperta da unricevimento ufficiale all'aereoporto, dovea fare gli onori di casa c'era ilministrodegliEsteriShamir, proseguendo poicon in'contri ad altissimo livello.Se Peres prefe.ri non comparire, ilsuo'compagno di paro,titoAbba Eban (tra"altro di originesudafricana)offriuna cena~1 suo ex compatriota, mentre lo,stesso n'i"inistrodellaDifesa,anch'esso laburista, VUzhakRabin, ebbeun incontrocon Botha, che doveva rimanere ~egreto'ma finiper essere ampiamen,te documentatosulla stampa (una parte.dellaquale espresse vivace disapprovazio .
Il ne perl'ipocrisiadergovernah!i israeliani).;La collaborazione militare'SIestende su .
numerosisettori: sul pianoae'ronautico, ad:esempio,Israelehaceduto al Sudafrica 75
.iI
Mirage divenuti obsoleti nei confronti dell'armamento di cui dispone la Siria, ma ancora utilissimi per fronteggiare paesi ma.le armati esoprattutto popolazioni disarmate. Idue stati stanno collaborando alla
sperimentazione eproduzione dell'aereoLavi edel Kfir. Anch.e sul piano navale lacollaborazione èstretta. Apartire dal 1975,
quando una flotta israeliana visitò diversi
porti sudafricani,e dal 1976(addestramento di marinai sudafricani in Israele) essa si
è sviluppata (fornitadi vedette d'attacco rapido Reshef, di battelli per pattugliamento costiero Dabur, di missili acquaacquaGabriel) fino ad arrivare alla costruzionedisommergibili nucleari awiata nel Sudafrica, con lapartecipazione di ingegneri e ufficiali israeliani. (BeitHallahmi, 18).
. Raid militari nei paesi viciniUna strat~gia comune
Secondo uno studioso israeliano che hadedicato unampio saggio alla «fraternitàdella disperazione» (Benjamin BeitHallahmi, South Africa ar\!llsrael: asisterhoodof desperation, in corso dipubblicazione) ilruolodi Israele è i~reltàquello di guidastrategica: . {«La strategia sudafricana dE!gli anni Ottanta, concretizzatasi in tentativi di destabilizzazione degli stati vicini e nell'invasione dell'Angola nel 1975, rivela chiaramente"ispirazione israeliana, e ricalca lestrategie israeliane neiconfronti dell'Olp edegliStati arabi limitrofi. La campagna di destabilizzazione awiata dal Sudafrica versoMozambico, Angola, Zimbabwe, Bots~ana e Zambia ha tlrtti isegni di un'ispirazioneisraeliana. D'altra parte iraids sudafricani nelMozambico ein Angolasono statidescritti dai massmediaisraeliani come «audaciazioni di commandos in stile israeliano»(Ha'haretz, 1 febbraio 1981).Il significato di questa descrizione é chiaro: Israeleè la fontetanto dell'ispirazione ideologica quanto dellatattica militare". (Beit-Hallahmi,15). " . .
. Lo stesso autore osserva chei raids «preventivi»del Sudafrica.contro le basidell'Anc nei paesivicinihanno caratteristiche ricalcatesugliattacchialle basidel-l'Olp in diver~ipaesiarabi. Anche l'uso dipacchiesplosiviper colpire dirigentianti-segregazionistiin esilio sembra ricalcato sullapolitica disterminio deidirigentipa-lestinesi(tanto più accanita quanto più sono duUi/ipoliticamente e dispostial dialo-go) portata avantida Israele in ungran numero distati,compresa/'Italia.
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28. .~.;..:.:.:_.:::;}~~~~;:i~£f~5~:~:",. ~ .:. :':',) ~. . .:~ .~: ~.~.~C~'.:1
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Il ricatto della bombaPiù ci si avvicina alla questione nuclearepiù, ovviamente, gli sforzi per occultareirisultati raggiunti si accentuano. Ma nonèfacile tenere nascosta un'attività sistematica di ricerca, sperimentazione ecostruzione durata anni, anchequando nonsi incappa inun infortunio del genere Vanunu. Non a caso le rivelazioni del tecnico israeliano sul potenziale del suopaesepur fornendo importanti dettagli tecnici ecolmando alcune lacune nonhanno rappresentato unavera sorpresa, perché lepubblicazioni specializzate avevano giàfornito idati essenziali da tempo. Naturalmente alcuni dei ..dettagli tecnici.. possono interessarci perché forniscono unesempiodi come servizisegretie governipossano aggirare tutti icontrolli, oltre ari .
velare che il potenziale di Israelene fa lasesta potenza mondiale, conun numerodi ordigni che si dovrebbe aggiraretrai 100ei 200 ,per giunta più piccoli, maneggevoli ed efficaci dei primi tipi di bombe costruite da Usa, Ursse dalle altre potenzenucleari.
Mordechai Vanunu, che halavorato perdieci anni nei sotterranei della centraleato
. mica ..pacifica.. di Dimona,ha fornitoun'imponente documentazione (fotografie,schizzi, appunti), che colma tutti ivuoti ele incongruenze tra i~ati finora disponibili. In particolare, nessuno sape\ta spiegare perché allafine del 1968 il Mossad siera procurato illegalmente oltre200 tonnellate di minerale di uranio, mentre'Ia centrale di Dimona risultava autosufficientecon il quantitativo fornito inizialmente daifrancesi, parzialmente riciclabile e integrato dalle diecitonnellate annue prodottedall'industria israeliana dei fosfati. Lacentraledi Dimona risultavainfatti dotata solodi unreattore da 26 megawatt, per lacui alimentazione bastano 20tonnellate all'anno. Suquell'acquisto di cosi ingentiquantità di minerale di uranio (noto come ..Affare Plumbat..) si erano scritti perfino dei libri, senza chiarire gli interrogativi posti dalla casuale scoperta. Vanunu ora hachiarito ilmistero: ilreattore erastato trasformato radicalmente, portandolo da 26 a 150megawatt, in modo da produrre i40kg di plutonio necessari per costruire.10 bombeall'anno(9). "
François Perrin, che fu con DeGaulleil capo del program.ma di armamento nucleare francese, ha ammesso, dopo ledichiarazioni di Vanunu, che laFranciaeIsraeleavevano effettivamente collabora
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to, nonostante le smentite e lesolenni dichiarazioni in contrario di entrambi i governi. Perrinha dichiarato ancheche nel 1959il governo francese aveva decisodi interrompere la cooperazione atomica, ma... ri .
spettandoi contratti (segreti) precedenti(esattamente come, dal 1977 adoggi,Israele si èregolato nei cohfronti del Sudafrica). Ecco come Perrin haricostruitoper il Sunday Times la vicenda:«Ero delparere che nondovessimo aiutareIsraelea costruire armi.Ritenevamo anche cheimilitarifrancesicominciassero acollabo-rare troppo strettamente con Israele.Il gen.De Gaulle mise fine alla collaborazionesul-{'armamento nucleare nel1959, pur accet-tando dirifornire diplutonio l'officina,da-to cheavevamoun accordo reciproco; noiritenevamo chesarebbe stato utileper laFrancia averequesta possibilità dicolla-borare con Israele. Noipensavamo inoltreche la bomba israeliana eradestinata agliamericani,nonnel senso chela sgancias-sero sugliStatiUniti,maper dire loro: senon civoleteaiutare in una situazione cri-tica, pretenderemo ilvostroaiuto; altrimen-tiutilizzeremo le nostre bombeatomiche».Perrin, che è statoAlto Commissario all'energia atomica dal 1951al 1970, hadichiarato anche di aver saputo che Isrt;iele aveva informato il governo americano di essere in grado di produrre armi atomiche.Perrin invece non haspiegato perché pertrenta anni Parigi eTel Aviv hanno smentito che lacooperazione potesseavere laminima implicazione militare.
Vanunu, che è riccodi particolari su tuttoquel che havistodi persona inuna delle33 unità di produzione in cui ha lavoratoo che havisitato nelcorso di dieci anni, haspiegato di nonaver mai visto unabomba.terminata edi aver solo osservato cheaintervalli regolari una flottiglia di autotreni, scortati dall'esercito, caricava lecomponenti, portandole in un luogoimprecisa~to, in direzione di Haifa. Venivano imbarcate perilSudafrica? Naturalmente Vanunu non poteva saperlo esattamente e,dato che non è unmitomane, non haparlatodi quel che non sapeva.Tuttavia, gli elementi adisposizione sono malti, anchesemancano ancora alcuni tasselli per ricostruire completamente il mosaico.
Innanzit~o, vannq ricordate lebasi oggettive della collat)orazione, apartire dalla sovrabbondanza di uranio da unaparte(il Sudafrica insiemecon la Namibiaè ilSécondo produttore. del mondo occidentale)
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edi cervelli dall'altra (il livello della ricerca scientifica israelianaè altissimo, non soIa nella fisica nucleare).La disinvolturaconcui il Mossad si procurainformazionie materiali in tutto ilmondo, utilizzando legamiaffettivi, complessi di colpa opiù semplicemente conti in banca (10),ha permesso di superare gli ostacoli posti dall'ostilità di una partedegli scienziati israeliani.Va detto infatti, a loro onore,che 6 dei 7membri del direttivo dell'Agenzia atomicaisraeliana si dimisero nel 1957quando apparve chiaro chedietro il nucleare ..di pace..c'era un programma militare. Molti diloro confluirono nel 1960nel Comitato perla denuclearizzazione del conflitto araboisraeliano, comprendente membridei partiti di opposizione, maanche di governo.Ben Gurion dovette arretrare e.ritardare"per qualche tempoil progetto, osteggiatoda Ygal Allon, ma sostenuto aspada tratta da Shimon Peres,che, insiemea Dayan,èstato sempre il più convinto fautore delnucleare militare.. Le resistenzeinteme e l'evidente impos
sibilità di effettuareesperimenti nucleari inunterritorio cosi angusto hannoconcorso,insieme allagià ricordata complementarità dei due paesi, adeterminare la sceltadi collaborazione con ilSudafrica. Per en
. trambi i paesivalgono più le considerazionipolitiche già ricordate da Perrin (..labomba destinata agli americani )che quellepiù strettamente strategicomilitari. Entrambi i paesi potrebberoessereminacciatisoprattutto daattacchi guerriglieri condottidall'interno oa partire dagli Staticonfinanti, oda attacchi convenzionali condotti direttamente dagli Stati vicini. Ma nei primidue casi èassolutamente impossibile l'uso di armi atomiche, mentrenell'ultimo caso esso è da unlato inutile (data l'attualesuperiorità militareconvenzionale rispetto ai vicini), dall'altro avrebbe enormi controindicazioni. Per Israele,la maggior partedei bersagli interessanti sono troppo vicini al suo stessoterritorio (colpire Damascosignifica perlomeno un altissimotasso diradioattività inGalilea), onon sonopiù deibersagli ..difensivi..; per il Sudafrica l'atomica sarebbe ancor meno utilemilitarmente, data l'assenza di grandi concentrazioni industriali e lascarsezza di quelle urbane nella regione.
Laura Guazzone in undocumentato articolo (La strategia diIsraele eSudafrica:il prezzo dell'isolamento, apparsonel Dossier ..Ilterzo mondo e la bomba»,Politica
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Internazionale, n. 10, ottobre 1986)ha osservato giustamente che è anco.r menocredibile un uso dell'atomica inchiave difensiva rispettoa un'ipotetica minacciasovietica. Da un lato, tale minaccianon sem 'bra delinearsineppure lontanamente, dall'altro l'assenza di vettori adeguati oltreche ia sproporzione delleforze, impedirebbe qualsiasi efficacia deterrente !ndirezione dell'Urss. AIcontrario,l'armamento atomico israeliano e sudafricano potrebbe,spingere alcuni degli Stati minacciatia richiedere adeguata copertura atomicaal~l'Unione Sovietica,aumentando così e nondiminuendo il pericolo.
Finorasembra che l'uso prevalente dell'arsenale atomico israelianoe sudafrica,no sia dunque il,ricattopoliticoneiconfrontidei protettori esitanti. Inogni caso, quando nell'agosto 1977 le rilevazionidei satellitisovieticifornironole proveche nel deserto del Kalaharierano state allestite lesovrastrutture necessarie per untest nucleare, e i satellitiamericani, dapprima ..distratti..,dovettero confermare la segnalazione, le pressioni congiunte delle duegrandi potenze (a cui si erano aggiunteGran Bretagna, Francia e Germania,chehanno pure solidiargomenti di pressioneeconomica sul Sudafrica)furono talida farsospendere l'esperimento e smantellarelesovrastrutture. Purtroppo, le potenze ami \che del Sudafricasi accontentaronodi,:bloccare quell'esperimento, senza impor I
re un controllo dell'Aiea (Agenzia interna Izionale per l'energia atomica),che avreb Ibe permesso di valutare più da vicinoilti \
po di attrezzature installatee anche di 1
chiarirese si trattava diun esperimento su \dafricano con collaborazione israelianao :
direttamente israeliano interra africana i(come fusostenuto da più parti inbasea !diversi indizi).Circa due anni dopo un sa /tellite americano registrava undoppio flash Iproveniente dall'Atlanticomeridionale, as ; ,
sai simile a quell<fprovocabile da un'espio ;sione nucleare. L'assenza di controllirav \vicinati impedldi arrivare a conclusionide ifinitive. Tuttavia, l'effetto ricatto, comeè .noto,si raggiunge anche soltanto lascian "
do balenare laminaccia, senza esplicitar .:la. Entrambi i paesi, ineffetti, hanno sem . .pre smentito la 1oroattività nel settore nu i.cleare militarecon formulevolutamente ','
ambigue ed hanno comunque evitatoaccuratamente diaderire altrattato dinonproliferazione nucleare.
La centrale di Koeberg
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Il controllo suIlalerrae ildiritto di cittadinanzaIl rapporto tra Israelee Sudafrica si basaanche suunacomunanza di esperienzenel controllo della popolazione privatadellaterra e dei diritticivili. Naturalmente le analogiesonocontrobilanciate da importantidifferenze: prima fra tutte ildiverso rapporto numerico tradominanti edominati. InSudafricai bianchi nel 1981 erano appena il 16, 1% della popolazione, mentre i palestinesi sono appena il 19% all'internodello Stato di Israele. Tuttaviai palestinesi sono una maggioranza, ancor piùschiacciante (oltreil 96%, ndr) di quella nera delSudafrica all'interno dei territori occupati, eil rapporto «ebrei»«nonebrei»muta radicalmente sesi tiene conto dell'intera area.
Un'altra differenza sostanziale è ladislocazione geografica. Nei primi decenni delsecolo la maggior parte della popolazioneautoctona del Sudafrica eragià stata privatadelle sueterre econfinata inriserve,dall'area ridottae dalle risorse insignificanti, sicché era indispensabile usci me pertrovare lavoro.Questo processo è awenuto ingran parte nell'epoca coloniale classica, equindi col ricorso alla violenza piùaperta, a fianco allaclassica corruzione dicapi locali, ai quali si attribuiva del tutto fittiziamente un diritto di proprietà sulle terre comuni.
InPalestina l'acquisizione delle terreèawenuta prevalentemente sotto fQrmadiacquisto (superpagato) a proprietari assenteisti residenti a Beiruth o Damasco o Gerusalemme, con fondi provenienti dal movimento sionista internazionale. La particolarità rispettoad altreforme di colonialismo era la teoria del «lavoroebraico», cheimponeva l'espulsione dellefamiglie contadine arabedalle terre che coltivavanoavolte damolte generazioni pagando unmodesto affittoallontano proprietario. Leterre divenivano di proprietà inalienabiledel Fondo nazionaleebraico, che le affidava acoloni ebrei, i quali ricevevano an
che una consistente integrazione salariale, dato che avevano bisogni «europei»enon potevano entrare inconcorrenza sulmercatocon la manodopera indigena, chesi accontentava di pochissimo. Le colonieebraiche si svilupparono cosl, fin dall'inizio, fuori da ogni legge di mercato e in unclima di totale dipendenza dai contributiesterni.
Tuttavia, ciòvale peril periodo che siconclude con laformazione dello Stato diIsraele nel maggio 1948. In quel momen
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tosolo il 7% delle terre palestinesi eranoin mani sioniste (si trattava peròdelle migliori, e.di una percentuale assai più importante delleterre coltivabili). Da quel momento l'acquisizione delle terre haassun to caratteristiche meno'particolari, efondamentalmente basate sulla violenza eil
terrorismo di stato: una parte'delle terrevengono occupate in quanto «abbandonate» dai palestinesi in fuga dopo massacricome quello nel villaggio di Deir Yassin(1948); un'altra parte viene occupata perragioni di sicurezza (e poi affidata acoloni sionisti), mentre altre ancora vengonoespropriate per ragioni di "pubblica utilità..,o, 'semplicemente: rendendone impossibilela coltivazione attraverso la distruzione del
villaggio palestinese più vicino efacendolericadere sottoi rigori della legge ottomanasulle «terre incolte» (11). Inquesto modolasituazione di Israele èdivenuta assai piùsimile aquella sudafricana per quanto riguarda il controllo della terra. Usando ungran numero di leggi dell'amministrazionecoloniale britannica, e in particolare le De-fence laws (State of Emergency) del 1945,
non solo ipalestinesi fuggiti di fronte al terrore sionista, maanche gran parte di quellirimasti in patria si sono visti privare delleterre. Oggi più del 90% delle terre sono diproprietà dello Stato o del Fondo nazionaleebraico. .
Undossier pubblicato dalla Sezione Palestina della Fondazioneinternazionale Lelio Basso(Israelesenza confini) ha documentatodettagliatamente la condizione deiterritori occupati,che per molti aspettivengono considerati una specie di «bantustan... Si pensi alla notevole analogia per'quanto riguarda idiritti dei lavoratori pendolari, che possonorecarsi in Israeleperlavorare, ma non possono pernottarvi.Esattamente come i lavoratori sudafricaniammessi nellecittà bianche, avolte ottengono sottobanco dal padrone il permessodi dormire clandestinamente sul posto dilavoro, riducendo lafatica del viaggio, maesponendosi a un pesante ricatto.
Dal 1967 in poi' i lavoratori dei territorioccupati hannocontribuito a modificare ,'e-conomia di Israele, nonpiù fondata esclu~sivamente sul «lavoro ebraico», ma sempre più basata sullosfruttamento di questa manodopera sottopagata esenzadiritti civili, come in unasocietà coloniale«classica».Anche le spese socialiper questa partedella popolazione rivelano la natura del regime.. Per il 3% di israeliani in
sediati neiterritori occupati in coloniestrategiche oanche solo residenziali lo statospendeva nel 1982circa 100milioni di dollari annui, contro 14,5 milioni per il restodella popolazione palestinese,checontribuiva peraltro percirca il 50% alle speseperi servizi attraverso leimpostelocali.
Perquanto riguardai diritti sindacali lasituazione è molto simile. È nota lalottaimplacabile del regimesudafricano controi sindacati dei neri, più volte smantellati.In Israele fino al 1960i palestinesi non potevano avere nessuntipo diaffiliazione sindacale, giacché l'Histadruth erariservataai cittadini israeliani a pienodiritto, cioè diorigine ebraica. Solo inquell'anno ottennero lapossibilità di aderire aquel singolare sindacato (cheè anche unacorpora-non proprietaria di un gran numerodi imprese nel paese e fuori, compreso il Sudafrica, come abbiamo visto)un piccolonumero di appartenenti alla comunitàdrusa, che, per antichi meriti collaborazionisti, avevagià ottenuto l'onore di entrare(sia purein ruoli subalterni, ingenere come guardie di frontiera)nell'esercito israelianoche rimane vietato, invece, peril resto dei palestinesi.
Severissimi controlli, per timori di sconfinamenti nella politica, impediscono unanormaleattività sindacale indipendente,col risultato chei salari medi palestinesi .corrispondono al 50o 60% delsalario medio di in israeliano. Sono datidella stessaHistadruth, che se neè preoccupata, perché negli ultimi annila fede sionistadi moltidatori di lavoro si è incrinata, al punto daindurii a dimenticare il dogma del «lavoroebraico..e a preferire quello palestinese,pagatola metà e sottoposto al ricatto della repressione incaso di agitazioni. Il cheè tonificante per i profitti, manon per i cittadini israeliani, semprepiù minacciatidalla disoccupazione. .
Fino al 1967 lasituazione dei due paesiera moltodiversa per un aspettoessenziale. Il rapporto numericotra ebrei e nonebrei al termine dellaguerra del 19481949consentiva allo statodiIsraele di estenderela suasovranità sututti i territori conquistati (ed anzi, come si vedrà, lo spingeràacercare di estenderli). InSudafrica invece l'immensità delterritorio, l'esiguitàdell~minoranza dominatrice, ildiversotasso diincremento demografico trai due. gruppiprincipali. lapercezione confusa mainquietantediuno sviluppogeneralizzato i
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loniale, avevano spinto verso unasoluzione che richiama quella adottata dagliStati Unitiper confinare in riserve ilegittimiproprietari del territorio americano.
Tuttavia va chiarito che gli Stati UnitidelXIX secolo destinavano leriserve a unafunzione di ghetto, o di anticamera dellosterminio degli indiani nel caso avesserotentato di varcare gli assurdi confini imposti loro, mentre gli homelands bantu servono a confinare sul 13% del territorio, pergiunta ilpiù povero, la grande maggioranza della popolazione nativa, che solo li puòpossedere terre, votare opretendere dirittidi cittadinanza. Iltutto legato all'esistenza diundiscreto settore collaborazionista,che si ingrassa tenendo a bada le massesfruttate enasconde lasua funzione sottoilmanto di una fittizia sovranità su uno Stato fantoccio daiconfiniche sembrano merletti, tanto sono stati ritagliati intorno e al!'interno tutti iterritori interessanti per ibianchi dominatori. Nulladi simile nell'Israele diprima del1967, e neppure nei territorioccupati apartire da allora. Mala differenza sostanzialenon è nella condizione della popolazione,costretta con strumenti essenzialmenteeconomici asvendere lapropria forza lavoro spostandosi sul territorio dell'occupante durante il giorno, equindi sottomessa aunregime non dissimile daquellodeibantulands: la specificità è ilfallimento diognitentativo difar nascere unostrato collaborazionista dotato di un minimodicredibilità ed efficienza, in grado di gestire lafinzionedelterritorio autonomo palestinese complementare allostato sionista. Sitratta di una differenza importante, ma indipendente dallavolontà dei sionisti, chehanno usato ogni mezzo per creare deiquisling, e hanno fallito miseramente. Diqui lo stallo, l'incapacità di proporre unaqualsiasi soluzione, aldi fuoridel prenderetempo per cacciare ancora qualche palestinese dalla sua terra, farne diventare
qualche altro terrorista individuale perdisperazione (magari a 13 o 15anni) e lasciare che il mondo si abitui all'idea del
,'irreversibilità ,!ei fatti :C>.I'J1~iu!i.
[[ programma di insediamentiebraici in Cisgiordania[nsediamenti urbani [J[nsediamenti agricoli.
32\ . .
Quali prospettive?Apartire dal 1985 alcuni segni rivelano uncrescente imbarazzo dei governanti israeliani in seguito a numerose rivelazioni suirapporti con il Sudafrica. Nel marzo di quell'anno, una campagna internazionale di
I stampa aveva portato alla liberazione diI DennisGoldberg,militante dell'Anc di ori
nrne ebraica condannato all'ergastolo al. I processo di Rivonia nel 1964insiemea
Nelson Mandela. Lapressione della figlia,cittadina israeliana, edi altri parenti, nonché di Herut Lapid (specializzato nella «riabilitazione» dei carcerati attraverso il lavoro
nei kibbutz) aveva convinto Goldberg astaccarsi dai suoi compagni, firmandoun'ambigua ..rinuncia allaviolenza». Arrivato in Israele, dopo alcuni giorni di sUen
. zio, egli aveva ribadito lasua volontà di riprendere inaltra forma lalotta. Successivamente, aveva condannato esplicitamente il sostegno dato daIsraele al Sudafrica,eaveva dichiarato di trovare molte analo
gie tra l'oppressione dei neri nel Sudafri .ca equella dei palestinesi. Ladestra israeliana indignata propose di rimandarlo incarcere, ma Goldberg potè ripartire perLondra, dovevive attualmente. In ogni caso la questione era'stata posta drammaticamente di fronte all'opinione pubblicaisraeliana, cheaveva reagito variamente,ma nel complesso erastata turbata.
Pochi mesi dopo unoscandalo sportivo,la partecipazione degli atleti sudafricani alle ..Olimpiadi ebraiche», iGiochi Maccabei,aveva rivelato unadelle tecniche israelia
ne per mascherare i rapporti col Sudafrica. Infatti, i200 atleti sudafricani erano statifatti figurare come ..immigrati giunti inIsraele da meno di sei mesi», in attesa diottenere la cittadinanza, per aggirare ladecisione di boicottare il Sudafrica anche sulpianosportivo presa dal Comitato olimpico internazionale. Tuttavia venne allalu
ce che si trattava di un trucco, giacché lamaggior parte degli atleti sUciafric{ini, an
.~ cor~hé di origine ebraica, non avevanonessuna intenzione di restare in Israele 01
.' tre ladurata dei giochi.v. Q'Jesti ed altri infortuni avevano posto
il problema di modificare in qualche modoi rapporti con il Sudafrica, per evitareche l'immagine di Israele, costruita dallapropaganda sionista, finisse per risultaredel tutto inverosimile. In particolare, i dirigenti israeliani si preoccuparono dei risultati di un'inchiesta effettuata dal Congresso ebraico mondiale sull'immagine diIsraele prevalente trai membri del Com i
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tato elettorale dei neri americani. La mag con laproposta di cessare le forniture migior parte degli interpellati dichiararono litari ai paesi che le' rivendevano al regimeche tanto i deputati neriquantoi loroelet ,. di Pretoria. Cominciava ad esserein peri ..
tori ritenevano Israele Ùnodei principali so colo larobustissima rappresentanza dellestenitori del Sudafrica, echesia Israele comunità ebraiche nel Congresso degliche lacomunità ebraica americana non si Stati Uniti, del tutto sproporzionata alloroerano mai opposti veramente all'apartheid. peso numerico, efrutto di un complesso
La campagna elettorale di Jesse Jack tessuto di alleanze con altri gruppi etnici.son aveva ugualmente gettato l'allarme Cosinel corso del 1985, per tacitare lesull'eventualità di una frattura irreparabi proteste ele inquietudini crescenti nelleletra lacomunità nera e quella ebraica ne stesse comunità ebraiche nordamericane,gli Usa. Due deputati del Michigan, John tra lequali si stava sviluppando un moviConyers eHoward Wolpe (unuomo di pun mento antiapartheid, con iniziative cometa nella lottacontro l'apartheid), avevano la vendita delle azioni di società che traffisollevato la questione dell'esperimento nu cano conil Sudafrica, idirigenti sionisti docleare israelosudafricano del 1979, su cui vevano puntare auna riverniciatura dellaConyers aveva scovato documenti riservati pfopria immagine. La. comunità ebraica suche mettevano indubbio laposizione uffi dafricana veniva indotta afare lasua priciale del governo degli Stati Uniti, che di mablanda dissociazione dall'apartheid inchiarava ..nondefinita» la natura dell'espe una dichiarazione che al tempo stesso solrimento. Piùin generale avevano postoil Jecitava e approvava l'intensificazione delproblema dell'aiuto militare al Sudafrica le relazioni economiche tra iduepaesi. AI
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cune personalitàebraiche del Sudafrica,come l'ex sindaco diCittà del Capo, SolKreiner,o ildeputato Harry Schwartz, fu
, rono inviatedal governo di Pretoria negli, StatiUniti,per un girodi conferenze,che
risultarono moltodeludenti per quegli ebrei, americani liberaI,impegnatinella lottacon
tro l'apartheid e laguerra inCentramerica, che si sentironoinvitarea ..ricordarsiche lasorte degliebrei sudafricani è legata a quelladell'insieme della comunitàbianca».
Un professore israeliano, Shimson Zelniker,laburista, fu inviatoin Sudafrica perincontrarsi con ilvescovo Desmond Tutue altri leader antisegregazionisti moderatidell'Udf (che. condannarono comunqueaspramente Isi'aelet~intoper la collaborazione militare con Pretoria, che per ..losfruttamento dell'olocausto a loro esclusivo profitto»sono parole di Tutu).Zelniker,capo dipartimentoalla scuola del partitolaburist~, invitòi dirigentidell'opposizione legale sudafricana a inviare lavoratori inIsraelea studiarenella sua scuola. Tuturifiutò, qualcuno dichiarò lasua disponibilità. Subitodopo Zelnikerfece un giro attraverso gli Stati Uniti per propagandare.
: l'iniziativa eraccogliere fondi per la formai zione di quadri operai africani in Israele.!Ma si trattava di propaganda di corto re: spiro. Ilgovernosudafricano continua a im, prigionare per «tradimento» i dirigenti dell'Udf, mentre l'Histadruth continua apri
, vilegiarei suoi buoni affari (attraverso lasua finanziaria Koor) con Pretoria. Sicchénon èsu questoterreno che si può intravvedere un mutamento.
Qualcosa di nuovo, invece, cominciòadelinearsi nell'agosto del 1985,con la visita ufficiale in Israele di Gatsha Buthelezi, primoministro del più grande dei ban-tustans, il KwaZulu. Buthelezi, che e anche ilcapo ereditario della tribù zulu, è unnemico giurato dell'Ance dell'Udf, e nei
. confronti dei militantidell'opposizione haispesso usato lesquadracce della sua origanizzazione Inkatha. Formalmente con:trarioall'apartheid, egli si oppone ad ogni:misura concreta di lotta ealle sanzioni ecoInomiche nei confronti del Sudafrica. In'IIsraele Buthelezi èstato accolto con entu
,siasmo, soprattutto dai laburisti edall'Hi!stadruth, proprio,nei giorni in cui si svolIgevanoi funeralFdi una delle sue vittime,Vittoria Mxenge, una awocatessa che aveva difeso imilitanti dell'Anc; il16 agostoil Jerusalem Post intitolava il suo editoriale «I'anno scorso il Nobel per la pace hasbagliato leader sudafrii;:ano.., contrapponendo il saggi6 Buthelezi al ..semplicista»Desmond Tutu.;,: :
Si trattava solodi un'operazione volgar .mente propagandistica? Probabilmente
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':';:~.'7~}~/~'t;:~~~it,,~S~~?~~',: 33no. Idirigenti israeliani, pur avendofattoaffari col Sudafrica, sannochea 'lungo andare ilsuo assettoattuale non può reggere alla rivolta interna eallepressioni estern~ '
Devono muoversi con delicatezza: lacomunità ebraica sudafricanaha una componente liberaI, e una minoranza giovanile di sinistra, ma è nelcomplesso bene inserita nell'attuale sistema.Abbiamo già ricordatoi problemi posti dagli orientamenti della comunità nera amerièana. Inoltre,negli ultimi dieci anni la caduta di alcuniregimi, con iquali Israele aveva farioottimi affarieai quali aveva fornito assistenza militare compromettendosi gravemente, dal regime dellg SCJàa quellodiSomoza, ai generali argentini, halasciato loStato sionista senza interlocutori in quei paesi. Lo stessosi potrebbeverificare tra breve in Paraguaye, in unfuturo,più lontano,nello stesso Sudafrica.
Ecco perché l'esaltazione di Buthelezipotrebbe avere loscopo di precostituireirapporti con un possibile regimeditransizione. Infatti, tanto Buthelezi che igovernanti israeliani sonointeressatialla conservazione del sistema capitalistico nellarepubblica sUdafricana,ma nonalla difesadella forma politica discutibile cheessosiè dato. Buthelezi, nei progettidi importantisettori imperialisti e anchedi unaparte delpadronato sudafricano, potrebbe essereun buon primo minis~rodell'intero Sudafrica, nero macollaborazionista. Una specie di vescovoMuzorewa(12). .
Intal senso lavora soprattutto l'infaticabile tessitoredella politica israelianain Afri.
ca e nelTerzo mondo, David Kimch~.9!~ ufficialedel Mossade poi altofunzionariodel ministerodegli Esteri, cheda tempo
. ammonisceche Israelepotrebbetrovarsiirreparabilmente «tagliata fuori dal terzomondo, come una nuovaTaiwan o un nuovo Sudafrica... Per questo, non crediamochei rapporti tra lo Statosionista e la Repubblica Sudafricana debbanorimaneresempre comesono attualmente; ma lasvolta auspicata dai più lungimiranti deisionisti, in astratto ragionevole,si scontracon lascarsa praticabilità di un'ipotesi riformista, neocolonialista, gradualistica inun paesedalle contraddizioni esplosive.Un progetto di riverniciatura democratica
, attraverso unpremier nerocome Buthelezi, ammesso che possaessere anchesoIatentato, finirebbe per doversi sorreggeresu un meccanismo di violenza edi repressione non minoredi quello sucui si basa l'attuale regime di Botha,e non nasconderebbe a lungo lasua vera natura.
Tuttavia questo progetto, il cui sensonon sfugge a Botha eamaggior ragioneagli ultranazionalisti che si collocano allasua destra, potrebbe portaredi fatto, a breve termine, a un reale raffreddamentodellerelazioni israelosudafricane. Per evitareche dietro di ciòpassi un'operazione conservatrice, l'unica garanzia è l'intensificazione della campagna control'apartheid,contro ilsostegno israeliano al Sudafrica,contro lacollaborazione economica e militare trai due paesi, comunque mascherata, e, naturalmente, l'appoggio incondizionato ai movimenti di liberazione delSudafrica eall'Olp.
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34Cennibibliografici
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Senza pretendere di fornire una bibliografia esauriente, abbiamo ritenuto utile segnalare, olt(e agli scritti utilizzati in questoDossier,alcune opere indispensabili perapprofondire l'argomento.
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Sul slonlsmo e lo stato di Israele:Nathan Weinstock, Storia delsionismo,
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zotta, Milano, 1979 .
Antonio Moscato, Jacob Taut, MichelWarshawski, Sionismo e questione ebrai-ca, Sapere 2000, Roma, 1983 Antonio Moscato (acura di),Israele sen-za confini,Sapere 2000, Roma, 1984 Angelo Arioli (acura di) La lezione nega-ta. Palestina e palestinesinei libridi testo.Sapere 2000, Roma, 1986 Walter Laqueur, Histoire du sionisme,CalmannLévy, Paris, 1973.
Sul Sudafrlca: Marianne Comevin,L'apartheid.Violen-:?a e falsificazione storica,Marzorati, Milano, 1983 Maria CristinaErcolessi (a cura di) SudAfrica.I conflitti dell'apartheid,Editori Riuniti, Roma, 1987 . .. .
Anna Maria Gentili (a cura dO,Ruth First:
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and Israel: asisterhood of desperation,incorso di pubblicazione (le citazioni si riferiscono al dattiloscritto disponibile pressolaSezione Palestina della Fondazione Internazionale L. Basso).
Altri scritti: George L. Mosse, Il razzismo in Europadalle originiall'Olocausto,Laterza, Bari,1980 William D. Rubinstein, La sinistra, la de-
stra egli ebrei, Il Mulino, Bologna, 1986- La fabrication d'armes nucléaires parIsrael. D'après les révelations de M.Vanunu au ..Sunday Times", Dossier ..noteset docÙments.. n. 104,décembre 1986,acura del GRIP, Bruxelles (ISSN07723172) ..Hérodote..,n. 41, 20 trimestre 1986,Lejeu des frontières.
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Note (1) Esponente dell'opposizione israeliana, giàpresidente dellaLega dei diritti dell'uomo edel
cittadinodi Israele. Unsuo saggio de11g81,pub-blicato nel dossier Israele senzaconfini della Se-zione Palestina della Fondazione intemazionaleLelio Basso, aveva già documentato la stretta
collaborazione di Israele con l'Iran (oltrache conle dittaturedi mezzo mondo) ai tempidello Scià(ndr),
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(2) Trale più scandalose concessioni /'impegnoausare il movimento sionista per far accettarealle comunità ebraiche russe la rinuncia ad at-
taccare lo zar, oad utilizzare lasua influenza perminimizzare le notizie sulle persecuzioni già inatto nell'imperoottomano contro gli armenti(La-queur, 139).
(3) La dichiarazione inviata il 2 novembre 1917
da lord Baffour, ministro degli Esteri britannico,alord Rothschild, vicepresidente della Federa-
zione sionista britannica, con laquale /Igover-no inglese si impegnava afavorire la nascita di
un focolare nazionale (national home) per il po-polo ebraico in Palestina, al fine diottenere l'ap-poggio delle organizzazioni sionlste alle poten~ze dell'Intesa e,in particolare, la pressione del-
l'influente comunità ebraica americana sulgo-vemo degli Stati Uniti (da poco entratiIn guerra)per unloro maggiore impegno nel conflitto (ndr).
(4) Dei 29 paesi africani che al momento dellague"a del 1973 avevano relazioni diplomatichecon Israele, solo Sudafrica, Malawi, Lesotho eSwaziland le conservarono. Dopo larestituzio-ne del Sinal all'Egitto (aprile 1982), Zaire, Ube-ria, Costa d'Avorio, Camerun einfine (giugno
. 1987) il Togo hanno ristabilitole relazionicon TelAviv (ndr).
(5) Aquell'epoca, eancora per molto tempo, aparlare di «razza ebraica»,non erano solo glian-tisemiti,ma anche gliamici dei sionisti,egli stessi.sionisti. George Mosse riporta parecchi esem-pi, apartire da .quell'Elias Auerbach,uno delpio-nieri dell'insediamento sionista in Palestina, che
parlava degli ebrei come «razza pura»,da IgnazZollschan odallostesso Arthur Ruppin, respon-sabile dell'insediamento sionista InPalestina dal
.'908 alla suamorte, nel 1942. In ogni caso èdarilevare anche l'altra sfumatura razzista presen-te nel rapporto della commissione americana,quando colloca gli ebrei tra «i popoli importan-ti», deiquali sono gli unici sprowisti di una te"atutta loro. Evidentemente non erano «importan-ti» ikurdi, ogli armeni, dei quali si era &'nsuma-
.tada poco la terribile tragedia (edi.cuicl si con-..tinua adimenticare,anche per lasciare agliebreiil ruolo esclusivo ed eccezionale di vittime del-
l'Olocausto, come si continua achiamare quelgenocldio che purtroppo non fuinvece il primoetantomeno l'unico nellastoria del mondo con-
temporaneo).
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(6) Èil caso di N. Garribba, LoStato di Israele,Editori Riuniti, Roma, 1983. Il libro contiene an-
.che molte inesattezze equalche falso grossola-no. Aquesta tesi,.che era stata avanzata da AI-ben Memmi, ha risposto Maxime Rodinson (Mito dell'eterno antisemitismo erealtà giudeofo
. be) riconducendo lo Stato di Israelea una vicen-da coloniale.
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35(7) Il libro bianco fu pubblicato dagli inglesi il2 imaggio 1939con l'obiettivo di porre termine al- .'la rivolta palestineseIniziata con losciopero ge-nerale del 1936 (aprile-ottobre). Conesso leau-torità inglesi vollero dare un'Interpretazione..au-tentica» della Dichiarazione di Baffourdel1917,negando che questa Implicasse la costituzionedi uno stato ebraico In Palestina, eassunsero/'impegnoalimitare l'Immigrazioneebralce inm0doche non superasse un terzo dellapopolazio-ne totale (ndr).
(8) Sui mutamentidell'area disostegno aIsraele,si veda W.D. Rublnstein, La sinistra, la destraegli ebrei, 1/ Mulino, Bologna, 1986. Èinteres-sante notare che, in base a uno studio condottonegli Stati Uniti, /I 39% di coloro che hanno di-chiarato «molto alto»il loro grado di antisemiti-smo, si sono'dlchiaratf sostenitori dello Stato di
Israele, contro un180A!della stessa categoria fa-vorevole agii arabi (/vi, p. 160).
(9) Per eludere le curiosità dei visitatori (fino al1969 erano state ammesse delle delegazioni di.scienziati americani che cessarono da quell'an-no per le difficoltàche Incontravano nell'Ispezio-ne), fin dall'inizio laparte segreta del centro erastata sviluppata in sei plani sotte"anei il cui ac-cesso dalle cantine eramimetizzatocon falsi mu-
ri. Nei due piani in superficie vi era un innocuolaboratorio scientifico rigorosamente «pacifico».
(10) 1/ recentissimo caso Pollard (l'ebreo ame-ricano coinvolto in attività spionistiche afavoredi Israele, ndr) ha dimostrato che il Mossad nonrispetta neppure il più prezioso degli alleati.
(11) Su questo tema èImminente la pubblica-zione di un Dossier Palestina, curato daG. Va-.labrega eG. Gilberti, presso la Fondazione in-ternazionale Lelio Basso.
(12) 1/ vescovometodista nero Abel Muzorewafu i' primo ministro di un governo di transizione,in funzione neocoloniale, prima dell'indipenden-
za dello Zimbabwe (ndr).
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Tratto dal num. 6/7, anno II,settembre ottobre 1987de "I diritti dei popoli", mensile dellaLega italiana per i diritti elaliberazione dei popoli
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