1900-1914 - Come a bordo del Titanic: il percorso euforico e
inconsapevole dell'Europa verso il disastro bellico
UTE - 17 ottobre 2017
Il lucido pessimismo di uno scienziato sociale: Guglielmo Ferrero
Si avvicina uno di quei momenti della storia che si potrebbero chiamare di ebollizione; nei quali, come l'acqua posta sopra la fiamma, la massa degli esseri umani, prima appena agitata da un tremolio impercettibile, si rimescola a un tratto da capo a fondo. Chi può dire quanto dolore, quante vite precocemente spente costerà alle nazioni civili questa crisi terribile? Quanti uomini dovranno soffrire sofferenze infinite e anche morire, violentemente o lentamente nelle imprese di emigrazione, nelle guerre, nelle rivoluzioni, nelle carceri, nello sforzo sovrumano del pensiero teso convulsamente alla lotta, nel cozzo di mille passioni, diventate frenetiche?G. Ferrero: L’Europa giovane (1898)
Il presentimento di un’inarrestabile decadenza: Spengler scrive nel 1914 il primo volume de Il Tramonto dell’Occidente.
Che cosa gli intellettuali non amano del mondo moderno
• Materialismo consumismo, meschinità delle aspirazioni
• Individualismo egoismo, indisponibilità al sacrificio
ma anche• Massificazione conformismo, omologazione
• Determinismo fatalismo, mancanza di forza di volontà
La guerra come speranza di rigenerazione
Una guerra combattuta per un nobile fine, per l'emancipazione degli oppressi, per un'idea disinteressata e santa […] purifica l'aria infetta dai miasmi che vi si sono accumulati, risana l'anima, scaccia la vergognosa viltà e l'indolenza, dona e chiarisce l'idea alla cui realizzazione è chiamata questa o quella nazione. Fedor Dostoevskij 1876
Una guerra combattuta per un nobile fine, per l'emancipazione degli oppressi, per un'idea disinteressata e santa […] purifica l'aria infetta dai miasmi che vi si sono accumulati, risana l'anima, scaccia la vergognosa viltà e l'indolenza, dona e chiarisce l'idea alla cui realizzazione è chiamata questa o quella nazione. Fedor Dostoevskij 1876
Un’umanità supercolta e quindi necessariamente fiacca, come quella degli Europei di oggi, ha bisogno non solo ma addirittura delle guerre più grandi e terribili - ossia di temporanee ricadute nella barbarie - per non perdere la sua civiltà e la sua stessa esistenza. Friederich Nietzsche 1879
Un’umanità supercolta e quindi necessariamente fiacca, come quella degli Europei di oggi, ha bisogno non solo ma addirittura delle guerre più grandi e terribili - ossia di temporanee ricadute nella barbarie - per non perdere la sua civiltà e la sua stessa esistenza. Friederich Nietzsche 1879
Avevamo visto arrivare la calamità, direi di più, in un certo senso l'avevamo invocata; il nostro più profondo io aveva sentito che il mondo, il nostro mondo, non poteva più proseguire così: questo mondo di pace e di costume da cancan ...Un mondo atroce, che ora non è più, o per lo meno non sarà più quando l'uragano sarà passato! […]. Era la guerra di per se stessa a entusiasmare i poeti, la guerra quale calamità, quale necessità morale. Thomas Mann 1914
Avevamo visto arrivare la calamità, direi di più, in un certo senso l'avevamo invocata; il nostro più profondo io aveva sentito che il mondo, il nostro mondo, non poteva più proseguire così: questo mondo di pace e di costume da cancan ...Un mondo atroce, che ora non è più, o per lo meno non sarà più quando l'uragano sarà passato! […]. Era la guerra di per se stessa a entusiasmare i poeti, la guerra quale calamità, quale necessità morale. Thomas Mann 1914
Una visione profetica, ma anche realistica di una possibile guerra futura
All'inizio ci sarà una continua carneficina, una carneficina crescente fino a dimensioni così terribili da rendere impossibile alle truppe di spingere la battaglia verso una conclusione decisiva e risolutiva. […] Invece di una guerra combattuta a oltranza in una serie dì battaglie decisive, si avrà un lungo perìodo di sforzi sempre maggiori, che logoreranno le risorse dei combattenti. Invece di essere una lotta faccia a faccia, in cui i combattenti misurano la loro superiorità fisica e morale, la guerra si svolgerà in una situazione di stallo (Jean de Bloch, 1898)
La speranza dei pacifisti: una guerra devastante e, quindi, impossibile
I fattori che in realtàà costituiscono la prosperitàà di un paese non hanno la piùà lontana relazione con la sua potenza militare e navale, ad onta di quanto asserisce tutto il nostro gergo politico. Se non fossimo ipnotizzati da questa straordinaria illusione ottica, accetteremmo come una semplice constatazione di fatto la vera realtàà. Che la prosperitàà d’un paese dipende dalla ricchezza naturale del paese stesso, e dalla sua disciplina sociale e dall’industria del temperamento nazionale che rappresentano il risultato di anni, di generazioni, di tradizioni forse secolari, e di un lento processo di elaborata selezione. Norman Angell, La grande illusione, 1910
Il nuovo volto dell’ideologia nazionalista
Darwinismo socialeDarwinismo sociale
Senso di accerchiamentoSenso di accerchiamento
Imperialismo colonialeImperialismo coloniale
Spinta all’espansionismoSpinta all’espansionismo
Nazionalismo aggressivoNazionalismo aggressivo
Corsa agli armamentiCorsa agli armamenti
La crescita della spesa militare
Anno Gran Bretagna
Francia Russia Germania Austria-Ungheria
Italia
1890 157 142 145 121 64 79
1900 253 139 204 168 68 78
1910 340 188 312 204 87 122
1914 384 197 441 442 182 141
In milioni di dollari
Tonnellaggio delle flotte da guerra delle principali potenze europee
1900 1914 Incr.
Regno Unito 1.065.000 2.715.000 + 152%
Germania 285.000 1.305.000 + 457%
Francia 499.000 900.000 + 80%
Russia 383.000 679.000 + 77%
Italia 245.000 498.000 + 103%
Austria-Ungheria 87.000 372.000 + 426%
I fattori di divisione interni ai singoli Stati• Francia. Protrarsi di profonde fratture ideologiche irrigiditesi
ed estesesi in occasione del ‘Caso Dreyfus’ (1894-1906)• Italia. Tensioni sociali legate all’avvio del processo di
industrializzazione 1904: primo sciopero generale in ambito europeo; 1914: settimana rossa di Ancona
• Russia. La sconfitta col Giappone fa emergere i profondi elementi di arretratezza economica, sociale e politica del paese Rivoluzione del 1905
• Inghilterra. Profondi scontri di natura istituzionale: limitazione del ruolo della Camera dei Lords (1911) e dibattiti sull’autonomia irlandese
• Germania. Costante crescita elettorale del SPD, partito di ispirazione marxista a vocazione rivoluzionaria che arriva nel 1912 a raccogliere quasi il 35% dei voti
Principali crisi internazionali (1898-1914)
• 1898: Guerra ispano-americana• 1898: Incidente di Fashoda• 1899-1902: Guerra anglo-boera• 1904-5: Guerra russo-giapponese• 1905: Prima crisi marocchina (Crisi di Tangeri)• 1908: Annessione da parte dell’Austria-Ungheria della Bosnia-
Erzegovina• 1911: Seconda crisi marocchina (Crisi di Agadir)• 1911-2: Guerra italo-turca per il controllo della Libia• 1912-3: Prima Guerra balcanica (Russia e stati balcanici contro
la Turchia)• 1913: Seconda guerra balcanica (Serbia, Grecia e Romania
contro Bulgaria)
Il rovesciamento del sistema delle alleanzeEtà bismarckiana (1871-1990)
• 1872: Patto dei tre imperatori (Germania, Austria-Ungheria e Russia)
• 1878: Congresso di Berlino (sistemazione Balcani)
• 1879: Duplice alleanza (Austria-Ungheria e Germania)
• 1882: Triplice alleanza (Germania, Austria-Ungheria, Italia)
• 1884-5: Conferenza di Berlino (regolamentazione conquiste coloniali)
• 1887: Trattato di controassicurazione (Germania e Russia)
Età guglielmina (1890-1914)
• 1893: Duplice alleanza franco-russa consolidata dagli investimenti francesi in Russia
• 1900-2: Accordi franco-italiani e anglo-italiani sui rispettivi interessi in Nord Africa
• 1904: Intesa cordiale franco-inglese che pone termine ai conflitti coloniali in Sudan
• 1907: Accordo anglo-russo che pone termine alle tensioni per il controllo dell’Afganistan
• 1914: Formalizzazione della Triplice intesa
Sovrani
Governi
Parlamenti
Opinione pubblica
Stati maggiori dell’esercito
LA CATENA DECISIONALE ALL’INTERNO DEGLI STATI EUROPEI
Conrad von Hotzendorf, Capo di Stato maggiore austriaco, strenuo sostenitore della guerra preventiva
L’Austria deve profittare della grande sventura che paralizzerà le forze dell’Italia per molti mesi dopo averle rapito centinaia di migliaia di esistenze e distrutto un miliardo di patrimonio nazionale. Dal punto di vista umano la catastrofe ci riempie di pietà sincera e profonda; ma la politica è un mestiere brutale, e noi dobbiamo trarre freddamente partito dal terremoto di Messina come di una circostanza a noi vantaggiosa (da un articolo comparso nel 1909 su un giornale di Vienna ispirato dal Capo di Stato maggiore Conrad von Hotzendorf)
Gli stretti rapporti fra Russia e Germania: i cugini Guglielmo II e Nicola II posano scambiandosi le divise dei rispettivi eserciti