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Lavoro subordinatoLavoro subordinato
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Lavoro autonomo / Lavoro autonomo / subordinatosubordinato
Ogni tipo di attività materiale può essere oggetto di un rapporto di lavoro subordinato
PROBLEMA: NON è possibile distinguere tra lavoro subordinato ed autonomo solo sulla base del tipo di attività.
Necessità ricerca diversi criteri.
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Norme di riferimento Norme di riferimento
ART. 2094 c.c.: ART. 2094 c.c.: EE’’ prestatore di prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga lavoro subordinato chi si obbliga mediante mediante retribuzione retribuzione a a collaborare collaborare nellnell’’impresa, prestando il proprio impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale lavoro intellettuale o manuale alle alle dipendenze e sotto la direzione dipendenze e sotto la direzione delldell’’imprenditore.imprenditore.
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Norme di riferimento Norme di riferimento
ART. 2222 c.c.: ART. 2222 c.c.: Quando una persona si Quando una persona si obbliga a compiere obbliga a compiere verso un corrispettivo verso un corrispettivo unun’’opera o un servizio, con lavoro opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e prevalentemente proprio e senza vincolo senza vincolo di subordinazione nei confronti del di subordinazione nei confronti del committentecommittente, si applicano le norme di , si applicano le norme di questo capo, salvo che il rapporto abbia questo capo, salvo che il rapporto abbia una disciplina particolare una disciplina particolare (ad es. (ad es. ““appaltoappalto””).).
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Comparazione delle due Comparazione delle due normenorme
Sono il risultato di una evoluzione storica
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Diritto Romano Diritto Romano -- II
1.1. Lo schiavo Lo schiavo èè considerato come mera cosa considerato come mera cosa ((““resres””) il rapporto di lavoro ) il rapporto di lavoro èè inquadrato nella inquadrato nella mera mera locatiolocatio reirei..
2.2. A fronte della evoluzione sociale che porta alla A fronte della evoluzione sociale che porta alla eliminazione della schiaviteliminazione della schiavitùù vi vi èè il il riconoscimento che lriconoscimento che l’’attivitattivitàà lavorativa può lavorativa può essere svolta anche da un soggetto liberoessere svolta anche da un soggetto libero (ad (ad es. liberto).es. liberto). NON NON PIUPIU’’, quindi, semplice , quindi, semplice locazione di una cosa (lo schiavo)locazione di una cosa (lo schiavo)
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Diritto Romano Diritto Romano -- IIII
1.1. Si assiste cosSi assiste cosìì ad una evoluzione che ad una evoluzione che porta allporta all’’inquadramento del rapporto di inquadramento del rapporto di lavoro subordinato nella lavoro subordinato nella ““locatiolocatiooperarumoperarum””, concezione accolta nel , concezione accolta nel codice napoleonico e di conseguenza codice napoleonico e di conseguenza nel codice civile del 1865 (N.B. origini nel codice civile del 1865 (N.B. origini storiche storiche Cod.Cod. Civ.Civ. 1865)1865)
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RisultatoRisultato
L’attività lavorativa è inquadratanella locatio operarum
Locatio operarum perché l’attivitàlavorativa è considerata come attività
staccata dal corpo dell’uomo e suscettibile di scambio allapari di qualsiasi altra cosa
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RisultatoRisultato
Locatio operarum DIFFERISCEdalla locatio operis
Locatio operis (lavoro autonomo):in questo caso oggetto dell’attività
è un’opera determinata, completa, finitae non mere energie lavorative, come
nella locatio operarum
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Effetto della distinzione Effetto della distinzione tra tra LocatioLocatio operisoperis e e
operarumoperarum11°° tentativo di distinguere tra lavoro tentativo di distinguere tra lavoro
subordinato ed autonomosubordinato ed autonomoCRITICA: si tratta di un criterio
insoddisfacente perché in realtàanche nella locatio operarum non si può prescindere dalla considerazione del risultato che il datore di lavoro vuole ottenere.
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Effetto della distinzione Effetto della distinzione tra tra LocatioLocatio operisoperis e e
operarumoperarum11°° tentativo di distinguere tra lavoro tentativo di distinguere tra lavoro
subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo1^ CONFERMA DELLA CRITICA: nel
cottimo in realtà il risultato è un elemento fondamentale per valutare la prestazione del lavoratore subordinato.
2^ CONFERMA: qualsiasi prestazione lavorativa si deve inserire utilmente nel ciclo produttivo, per cui non si può maiprescindere dal risultato.
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Ulteriore evoluzioneUlteriore evoluzione
In conseguenza del fallimento del criterio distintivo che precede, il lavoro subordinato viene inquadrato non nella locazione, ma nella VENDITA.
CRITICA: inquadramento che pecca di eccessiva astrazione per il fatto che, contrariamente alla realtà, le energie lavorative passerebbero (come se fossero una cosa), in forza della vendita, nella proprietà del datore di lavoro
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Codificazione del 1942Codificazione del 1942
Sulla base di questa evoluzione storico-dogmatica si tenta con l’art. 2094 c.c. di dare una definizione unica di lavoratore subordinato.
1. PROBLEMA: il codice ha preso come modello per la definizione dell’art. 2094 c.c. il fenomeno socialmente più diffuso di lavoratore subodinato (operaio industria).
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Codificazione del 1942Codificazione del 1942
leggere art. 2094 c.c. ed evidenziare come “…alle dipendenze e sotto la direzione …” richiamino una rigida struttura piramidale ed una attivitàlavorativa generica, non specializzata in una organizzazione di tipo tayloristico.
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Codificazione del 1942: Codificazione del 1942: 11°° effetto sistematicoeffetto sistematico
Al di là della collocazione sistematica (nel libro V “Del lavoro” e non nel libro IV “Delle obbligazioni”) si può comunque concludere che il rapporto di lavoro subordinato rientra tra i contratti.
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Codificazione del 1942: Codificazione del 1942: 11°° effetto sistematicoeffetto sistematicoIl rapporto di lavoro subordinato rientra tra i contratti di SCAMBIO, con alcune caratteristiche peculiari.
1. N.B., infatti, che l’attività lavorativa viene scambiata con retribuzione;
2. Elemento caratteristico ulteriore èl’obbligo per il lavoratore di collaborare
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Codificazione del 1942: Codificazione del 1942: 11°° effetto sistematicoeffetto sistematicoSi tratta, quindi, di un contratto con il quale il lavoratore si obbliga a prestare attivitàlavorativa, dietro compenso, impegnandosi altresì ad integrare la propria attività con tutti coloro che fanno parte della organizzazione di lavoro, per lo svolgimento di attività in comune ed in funzione strumentale rispetto al perseguimento di interessi finali diversi ed estranei.
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PROBLEMA:PROBLEMA:Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro
subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
TESI della DEFINIZIONE UNITARIADI SUBORDINAZIONE: Dall’art. 2094 c.c. è possibile ricavare una definizione unica – anche se minima – di subordinazione;
Quattro orientamenti (slides da 19 a 24)
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PROBLEMA:PROBLEMA:Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro
subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
TESI della DEFINIZIONE UNITARIA DI SUBORDINAZIONE –
1^ teoria: elemento caratteristico della subordinazione è la soggezione del lavoratore al potere direttivo del datore di lavoro per le modalità esecutive della prestazione.
CRITICA: lavoro altamente specializzato.CRITICA: lavoro altamente specializzato.
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PROBLEMA:PROBLEMA:Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro
subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
TESI della DEFINIZIONE UNITARIA DI SUBORDINAZIONE –
2^ teoria:inserimento della prestazione di lavoro nella organizzazione di lavoro del datore di lavoro (“collaborazione nell’impresa”). Caratteristica immancabile della prestazione di lavoro è che la prestazione si inserisce in modo organico e fin dall’inizio nella struttura predisposta dal datore di lavoro per il raggiungimento del fine produttivo
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PROBLEMA:PROBLEMA:Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro
subordinato ed autonomosubordinato ed autonomoTESI della DEFINIZIONE UNITARIA DI SUBORDINAZIONE –
2^ teoria:inserimento della prestazione di lavoro nella organizzazione di lavoro del datore di lavoro.
CRITICA: quando il lavoratore autonomo svolge una attività che deve essere coordinata con quella dei lavoratori subordinati: in questo caso il lavoratore autonomo si impegna a collaborare, cioè a permettere l’inserimento della sua attività nella complessiva organizzazione dell’impresa (es. impresa pulizie).
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PROBLEMA:PROBLEMA:Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro
subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
TESI della DEFINIZIONE UNITARIA DI SUBORDINAZIONE –
3^ teoria: debolezza socio-economica del lavoratore e alienità del risultato.
CRITICA: definizione che spiega gli effetti della diversità tra lavoro subordinato ed autonomo, ma è priva di reali capacità distintive.E’ una teoria che ci dice perché è nato il diritto del lavoro.
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PROBLEMA:PROBLEMA:Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro
subordinato ed autonomosubordinato ed autonomoTESI della DEFINIZIONE UNITARIA DI SUBORDINAZIONE –
4^ teoria: la prestazione di lavoro è effettuata con continuità sotto le direttive di un altro soggettoed è retribuita secondo i criteri di cui all’art. 36 Cost.
CRITICA: definizione insufficiente perché il mancato rispetto dell’art. 36 Cost. potrebbe significare –indifferentemente – che si è in presenza di un lavoratore autonomo o di lavoratore subordinato al quale non viene riconosciuta una retribuzione “proporzionata” e “sufficiente”.
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PROBLEMA:PROBLEMA:Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro
subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
TESI della PLURARITA’ delle DEFINIZIONE DI SUBORDINAZIONE : preso atto della insistenza di una definizione unica si individuano molteplici definizioni, seguendo due diversi metodi:
1) Metodo TIPOLOGICO (slides 25, 26 e 29, 30, 31, 32 e 33);
2) Metodo SUSSUNTIVO (27 e 28).
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Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
TESI della PLURARITA’ delle DEFINIZIONE DI SUBORDINAZIONE :
1) Metodo TIPOLOGICO:Viene individuata una definizione generale ed astratta di lavoro subordinato e lavoro autonomo, sulla base del dato normativo (Artt. 2094 e 2222 c.c.) unitamente ad una serie di indici sociali di subordinazione, per poi procedere – tramite giudizio di approssimazione – a ricondurre la fattispecie concreta a quella astratta.
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Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
TESI della PLURARITA’ delle DEFINIZIONE DI SUBORDINAZIONE :
1) Metodo TIPOLOGICO - CRITICA: il rischio è quello di concedere eccessiva libertà all’interprete ed al giudice, sia nella individuazione degli indici, sia nel giudizio di approssimazione.NONOSTANTE LA CRITICA E’ IL METODO PRESCELTO
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Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
TESI della PLURARITA’ delle DEFINIZIONE DI SUBORDINAZIONE :
2) Metodo SUSSUNTIVO:A differenza del metodo tipologico non si individua una fattispecie unica, ma piùdefinizioni generali, per poi procedere con metodo approssimativo, come in 1):
- lavoro nell’impresa / lavoro a domicilio / lavoro domestico / … dove ogni categoria ha dei propri elementi caratterizzanti
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Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
TESI della PLURARITA’ delle DEFINIZIONE DI SUBORDINAZIONE :
2) Metodo SUSSUNTIVO - CRITICA:
identica ad 1) accentuata dalla esistenza di più categorie.
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Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
SOLUZIONE: non è possibile poter qualificare un rapporto di lavoro solo ed esclusivamente attraverso un metodo sillogistico che parta da una definizione unica. E’ necessario utilizzare (come fatto dalla giurisprudenza) un metodo tipologico, previa individuazione degli indici rivelatori della subordinazione.
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Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
INDICI SUBODINAZIONE:1. Inserimento del lavoratore nella
organizzazione produttiva;2. Sottoposizione alle direttive del datore
di lavoro;3. Sottoposizione al potere di controllo e
disciplinare;4. Modalità della retribuzione (a tempo e
non a risultato);5. Vincolo di orario
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Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
INDICI SUBODINAZIONE - SEGUE:6. Estraneità al rischio d’impresa e al
risultato;7. Oggetto della prestazione (energie
lavorative e non risultato specifico).
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Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
INDICI SUBODINAZIONE - SEGUE:CRITICA ed INSUFFICIENZA DI OGNI SINGOLO INDICE:
1) Lavoro a domicilio;2) Lavoratori altamente qualificati;3) Id.;4) Cottimo;5) Propagandista – lavoro a domicilio;6) Propagandista – cottimo;7) Medico – dirigente.
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Distinzione tra lavoro Distinzione tra lavoro subordinato ed autonomosubordinato ed autonomo
INDICI SUBORDINAZIONE - SEGUE:Rilevanza della volontà delle parti:
Si tratta di un indice rilevante se compatibile con le caratteristiche del rapporto sul piano concreto.
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ESEMPI
La presenza dei caratteri della subordinazione nel rapporto di lavoro, quali la predeterminazione del contenuto delle prestazioni e l'organizzazione degli strumenti produttivi da parte del datore, nonchè la prestazione dell'attività lavorativa nei locali di quest'ultimo e l'assenza di rischio economico del lavoratore, non perde il suo valore indicativo per il solo fatto che il lavoro venga reso soltanto per poche ore durante la giornata, dato che il rapporto di lavoro subordinato ben può coesistere con altre attività, di lavoro o di studio.
Cass. civ., Sez.lav., 06/07/2001, n.9152
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ESEMPI
Ai fini della distinzione tra rapporto di lavoro subordinato e rapporto di lavoro autonomo, il vincolo di soggezione del lavoratore al potere direttivo del datore di lavoro - inteso come sottoposizione a ordini specifici e al diretto e costante controllo datoriale delle diverse fasi di esecuzione delle prestazioni lavorative - diviene, con l'evolversi dei sistemi di organizzazione del lavoro verso una sempre più diffusa esteriorizzazione di interi settori del ciclo produttivo o di una serie di professionalità specifiche, sempre meno significativo della subordinazione, mentre, in riferimento a tali nuove realtà, assume valore di indice determinante della subordinazione l'assunzione per contratto dell'obbligazione di porre a disposizione del datore di lavoro le proprie energie lavorative e di impiegarle, con continuità, fedeltà e diligenza, secondo le direttive di ordine generale impartite dal datore di lavoro e in funzione dei programmi cui è destinata la prestazione, per il perseguimento dei fini propri dell'impresa datrice di lavoro (in base al suddetto principio la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza impugnata, che aveva escluso il carattere subordinato del rapporto di lavoro di una propagandista di prodotti farmaceutici la cui prestazione doveva svolgersi, sia pure con margini di discrezionalità, secondo le direttive di ordine generale impartite dalla casa farmaceutica che immetteva sul mercato i prodotti e per le finalità proprie dell'impresa stessa). Cass. civ., Sez.lav., 06/07/2001, n.9167
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ESEMPI
E' configurabile un rapporto di lavoro subordinato tra l'informatore medico scientifico e l'impresa farmaceutica per laquale lo stesso opera allorchè sia accertata - come nel caso di specie - la sussistenza del collegamento della prestazione ai fini dell'attività della casa farmaceutica e di direttive entro le quali, sia pure con i margini di discrezionalità di un rappresentante commerciale, la prestazione doveva essere eseguita dal momento che non è necessario che gli ordini siano continui, dettagliati e strettamente vincolanti, ben potendo l'assoggettamento al potere direttivo - quale indice tipico della subordinazione - realizzarsi anche attraverso direttive programmatiche soltanto impresse nella struttura aziendale. Cass. civ., Sez.lav., 06/07/2001, n.9167
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ESEMPI
Ai fini della distinzione tra rapporto di lavoro subordinato e rapporto di lavoro autonomo il vincolo di soggezione del lavoratore al potere direttivo del datore di lavoro - inteso come sottoposizione ad ordini specifici e al diretto e costante controllo datoriale delle diverse fasi di esecuzione delle prestazioni lavorative - diviene, con l'evolversi dei sistemi di organizzazione del lavoro nella direzione di una sempre più diffusa esteriorizzazione di interi settori del ciclo produttivo o di una serie di professionalità specifiche, sempre meno significativo della subordinazione, mentre, in riferimento a tali nuove realtà, assume valore di indice determinante della subordinazione l'assunzione per contratto dell'obbligazione di porre a disposizione del datore di lavoro le proprie energie lavorative e di impiegarle, con continuità, fedeltà e diligenza, secondo le direttive di ordine generale impartite dal datore di lavoro e in funzione dei programmi cui è destinata la prestazione per il perseguimento dei fini propri dell'impresa datrice di lavoro. (In base al suddetto principio la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza impugnata che aveva escluso il carattere subordinato di un rapporto di unapropagandista di prodotti farmaceutici la cui prestazione lavorativa doveva svolgersi, sia pure con margini di discrezionalità, secondo le direttive di ordine generale impartite dalla casa farmaceutica che immetteva sul mercato i prodotti e per le finalità proprie dell'impresa stessa). Cass. civ., Sez.lav., 06/07/2001, n.9167
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ESEMPI
La subordinazione è elemento essenziale del rapporto di lavoro dipendente; essa, tuttavia, può essere presente anche in forme attenuate in ragione della particolare organizzazione del lavoro e del tipo di prestazione (specie ove si tratti di prestazioni semplici, dello stesso genere e ripetitive) e può essere ravvisata, in tali specifiche ipotesi concrete, nella messa a disposizione del datore di lavoro delle energie lavorative del lavoratore con continuità, fedeltà e diligenza, secondo le direttive impartite dalla controparte. La sussistenza e consistenza di tali direttive deve essere valutata in relazione alla specificità delle prestazioni e può essere ravvisata, in presenza di lavorazioni di particolare semplicità e retribuite in base al prodotto realizzato, in indicazioni date all'inizio del rapporto nell'ambito di un precedente rapporto di lavoro subordinato poi solo apparentemente oggetto di successiva novazione in rapporto di lavoro autonomo. Cass. civ., Sez.lav., 27/11/2002, n.16805
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ESEMPI
In relazione alla configurabilità, da un lato, di una nozione giuridica di subordinazione nella prestazione di lavoro (che dà rilievo alla messa a disposizione da parte del lavoratore delle proprie energie a favore del datore di lavoro, con l'assoggettamento al suo potere direttivo e disciplinare), e, dall'altro, di elementi sintomatici della situazione di subordinazione (quali la continuità dello svolgimento delle mansioni, il versamento a cadenze periodiche del relativo compenso, la presenza di direttive tecniche e di poteri di controllo e disciplinari, il coordinamento dell'attività lavorativa rispetto all'assetto organizzativo aziendale all'alienità del risultato, l'esecuzione del lavoro all'interno della struttura dell'impresa con materiali ed attrezzature proprie della stessa, l'osservanza di un vincolo di orario, l'assenza di rischio economico), il giudizio relativo alla qualificazione di uno specifico rapporto come subordinato o autonomo ha carattere sintetico (nel senso che, rilevati alcuni indici significativi, li valuta nel loro assieme, in relazione alle peculiarità del caso concreto) e integra un giudizio di fatto censurabile, in sede di legittimità, solo per ciò che riguarda sia la individuazione dei caratteri identificativi del lavoro subordinato, mentre è insindacabile, se sorretta da motivazione adeguata ed immune da vizi logici e giuridici, la scelta degli elementi di fatto cui attribuire, da soli o in varia combinazione tra loro, rilevanza qualificatoria sia la riconduzione o meno degli stessi allo schema contrattuale del lavoro subordinato.Cass. civ., Sez.lav., 02/09/2000, n.11502