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Ciao,
se stai leggendo questa GUIDA RAPIDA, è probabile che
ti sei stufato di buttare soldi sul tuo impianto di riscaldamento.
Sarai anche scocciato perché finora hai fatto il massimo
possibile: ti sei appoggiato a quelli che credevi professionisti
capaci, hai speso tanto per consumi e manutenzioni, ma an-
cora non stai bene come vorresti!
Ho deciso di scrivere questa GUIDA dopo aver visto
quanto è difficile trovare informazioni serie e non di parte su
un argomento importante come la TERMOTECNICA.
La sua importanza non dipende certo dal fatto che mi
appassiona, ma da come condiziona pesantemente il modo
di vivere delle nostre famiglie:
- Un impianto mal progettato, mal realizzato o senza
un’adeguata manutenzione, NON E’ in grado di funzionare
correttamente e farci stare bene a casa nostra.
- Un impianto che non funziona correttamente consumerà
sempre troppo, senza darci adeguati benefici in cambio.
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- I maggiori costi rispetto a un impianto “in perfetta forma”
condizionano pesantemente i budget familiari, con spese
inutili per centinaia e talvolta migliaia di euro all’anno.
Se già da un po’ cerchi informazioni su come migliorare
la tua situazione, ti sarai rivolto al tuo amico che si vanta di es-
sere un esperto in materia, poi avrai chiesto suggerimenti in un
negozio di termo-idraulica oppure nel Brico di turno.
A questo punto avrai consultato internet e notato quanti
materiali sono disponibili. Purtroppo però si tratta di:
- Articoli di blog scritti da completi profani, che magari rac-
contano la loro esperienza su come cercano di migliorare
la situazione di casa loro in termini di risparmio energetico.
Puoi trovarci realmente informazioni attendibili?
- Articoli su siti specialistici, scritti in “ingegnerese”, da tecnici
e su argomenti molto specifici, secondo me poco utili alle
persone “normali”.
Hai proprio voglia di farti una cultura sulla prevalenza dei
circolatori o sui poteri calorifici dei combustibili?
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- I commenti sui vari forum, scritti da chissà chi, spesso con-
traddittori tra loro e comunque non capaci di darti né un
panorama completo e obiettivo, né informazioni utili.
Sei sicuro di volerti fidare?
- Materiali informativi nei siti dei produttori di generatori o di
sistemi di regolazione, dove ovviamente cercano di dimo-
strare come i loro prodotti sono il meglio mai inventato
dall’uomo.
Come puoi confrontare le soluzioni proposte, tra tutte quel-
le sigle e caratteristiche tecniche?
Ne vieni fuori con un quadro confuso e senza avere
un’idea più precisa sul da farsi, su quali materiali o soluzioni
scegliere per risolvere definitivamente i problemi che vivi ogni
giorno.
La triste realtà è che questi problemi sono una fastidiosa
costante per la maggior parte delle case italiane.
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E non cambia granché se la tua casa è stata costruita 40
anni fa o meno di 10. Abiti in uno dei milioni di edifici basati su
principi che, ad essere clementi, possiamo definire superati.
La parte impiantistica, compreso il tuo impianto di riscal-
damento o climatizzazione, non sfugge a questa logica.
La BUONA NOTIZIA è che già da parecchi anni esiste la
tecnologia necessaria per risolvere definitivamente i problemi
che agitano le tue notti.
Ma permettimi di presentarmi brevemente e dirti come
mai ho deciso di svelarti tutte quelle cose che almeno il 97%
degli addetti ai lavori conoscono e sanno “che non si devono
dire”, meno che mai ai loro clienti.
In realtà non so perché lo fanno, forse perché pensano
che un cliente che capisce meglio le cose è più indipendente
e può fargli perdere qualche euro di chiamate al loro servizio
di assistenza tecnica!
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Mi chiamo Marcello Contu e dall’inizio del
2009 mi occupo di trovare soluzioni innovative per la climatiz-
zazione e il riscaldamento delle sole abitazioni.
Infatti credo che le soluzioni che solitamente trovi in giro,
generaliste e derivate dal settore industriale, non sono in gra-
do di risolvere i problemi delle nostre case.
Questa Guida Rapida è un distillato della montagna di
informazioni accumulate in questi anni di esperienza, durante
centinaia di sopralluoghi e installazioni nei contesti più vari.
Nel tempo ho avuto conferma che ogni casa è diversa e
finché non vedo la situazione di persona, non posso valutare i
problemi di QUELLA CASA e sapere se e come potrò risolverli.
Poiché non è possibile dare suggerimenti per ciascuna
delle tantissime soluzioni impiantistiche presenti sul mercato,
ho deciso di concentrarmi sulla tipologia più diffusa in Italia,
ossia l’impianto di riscaldamento a radiatori, alimentato da
una caldaia.
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Ti accenno già che parleremo di questi argomenti:
1) Come si fa il ricambio dell’aria? ............................................ 10
2) Come ottimizzare il rendimento dell’impianto riducendo i
problemi dovuti a una cattiva installazione ............................... 15
3) Ridurre le dispersioni in modo semplice ............................... 20
4) Come regolare correttamente la temperatura ambiente
..................................................................................................... 35
5) Vorresti risparmiare accendendo il tuo impianto di
riscaldamento per più ore? ........................................................... 40
6) Come fare (e far fare) una corretta manutenzione sul tuo
impianto di riscaldamento ............................................................. 46
7) Installazione di un sistema di controllo e regolazione ....... 54
Glossario dei termini tecnici utilizzati ............................................ 57
Caldaia a condensazione ad alta efficienza .................... 57
Pavimento radiante ................................................................. 60
Valvole termostatiche ............................................................. 66
Ventilazione Meccanica Controllata ................................... 68
Conclusioni ........................................................................................ 69
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L’ordine dei capitoli è stato deciso in modo che all’inizio
trovi tutte quelle cose che possono essere fatte gratis o con
una spesa bassissima, magari direttamente da te.
Avanzando nella lettura andrai incontro a soluzioni sem-
pre più impegnative, anche dal punto di vista economico, ma
certamente capaci di darti miglioramenti di grande valore.
Ho letto e riletto la guida prima di pubblicarla per toglie-
re i termini troppo tecnici.
Capirai comunque che è inevitabile chiamare le cose
col loro nome, per cui troverai alla fine della guida una spie-
gazione di quei termini che proprio non sono riuscito a evitare.
Spero che la lettura de “Le 7 Cose Che
Il Tuo Idraulico Non Ti Ha Mai Detto (E Che
Non Ti Dirà Mai)” diradi un po’ la nebbia!
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1) Come si fa il ricambio dell’aria?
Una voce seria e autorevole come l’Organizzazione
Mondiale della Sanità ci informa sul reale frutto della nostra ci-
viltà: circa il 20% della popolazione occidentale è colpita da
“Sindrome da Edificio Malato” (SBS - Sick Building Sindrome ) o
da “Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla”.
Dietro queste parolone ci sono malattie riconosciute dal
1983 e delle quali magari soffri anche tu: ti capita di avere mal
di testa ricorrenti, irritazione delle vie respiratorie, fastidio agli
occhi, allergie?
E hai mai notato se questi sintomi spariscono o si riduco-
no moltissimo appena esci da casa?
La diffusione così ampia di queste malattie dipende
soprattutto dai fattori inquinanti presenti all’interno delle nostre
case moderne, che rendono di pessima qualità l’aria che
respiriamo.
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Non aiuta certo il fatto che il boom edilizio degli anni ’60
e ’70 ci ha lasciato in eredità un utilizzo massiccio di cemento
e calcestruzzo nelle costruzioni e ha imposto l’isolamento e la
sigillatura massima degli edifici per ridurre i consumi per il ri-
scaldamento.
Questo ha limitato in modo impressionante il naturale
scambio d’aria tra interno ed esterno, creando all’interno
delle nostre case un microclima con tassi di umidità e una
concentrazione di sostanze tossiche dannose enormemente
elevati.
Nell’aria che respiri tutti i giorni dentro casa sono infatti
presenti alcune sostanze chimiche che provengono dall’arre-
damento (solventi, vernici, colle) o dai materiali utilizzati
durante la costruzione, e questo continua a succedere anche
quando sono passati mesi o anni dalla fine dei lavori.
Altri motivi per cui si sta così male dentro casa sono la
diffusa presenza di apparecchiature tecnologiche come tele-
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visori, computer, stampanti oppure sistemi di illuminazione
sbagliati, troppo scarsi o troppo intensi.
Lo stato di irritazione può dipendere anche da un uso
esagerato di prodotti per la pulizia domestica non eco-
compatibili.
In più, l’elevata umidità dell’aria e delle murature
favorisce lo sviluppo di un elemento col quale in tanti stanno
iniziando a convivere: quella che noi chiamiamo la muffa.
Hai mai avuto gli angoli delle stanze anneriti, magari in
alto, dietro l’armadio quattro stagioni, oppure sotto i davanza-
li delle finestre?
Parlare di muffa è in realtà un modo amichevole (per
quanto si può) per definire quelli che sono gli allergeni indoor,
cioè acari, funghi e batteri, principale causa dell’aumento dei
casi d’asma negli ultimi anni.
Il ricambio d’aria è fondamentale per eliminare
l’eccesso di umidità, le sostanze tossiche e l’aria viziata, e
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quindi garantire una buona qualità dell’aria all’interno
dell’abitazione.
Parlando di aria viziata in realtà ci riferiamo a tutte le so-
stanze nocive che produciamo durante il nostro abitare, ossia
col respiro, la sudorazione e le nostre attività dentro casa,
come il cucinare o tenere delle candele accese quando arri-
vano gli amici.
Per ovviare a questi problemi, le case più moderne sono
dotate di sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata, che si
occupano in modo automatico al ricambio dell’aria.
In caso contrario dovrai provvedere tu ad arieggiare la
casa in modo efficace, spalancando le finestre più volte al
giorno per 5-6 minuti.
Il modo migliore, che ti garantisce un ricambio quasi
completo dell’aria interna in pochi minuti, rispettando i criteri
del risparmio energetico, è “fare corrente” ossia aprire due o
più finestre contemporaneamente.
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Spesso, sbagliando, si lasciano le finestre socchiuse per
ore (es. col meccanismo “a ribalta” di qualche anta): in que-
sto modo diamo il modo di raffreddarsi agli elementi che rac-
chiudono la nostra casa: muri, pavimenti, solai.
Importante è anche evitare il ricambio d’aria nelle ore
più umide come quelle del primo mattino, a maggior ragione
se fuori vedi nebbia o foschia.
Se i tuoi radiatori hanno già le valvole termostatiche
montate, prima di aprire le finestre chiudi (metti a “0”) quelle
installate nei termosifoni più vicini alle finestre: infatti, leggendo
l’abbassamento di temperatura, farebbero lavorare al massi-
mo proprio quei radiatori… scaldando l’ambiente esterno!
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2) Come ottimizzare il rendimento
dell’impianto riducendo i problemi
dovuti a una cattiva installazione
Le informazioni contenute in questo capitolo non pre-
tendono di risolvere i problemi di un impianto di riscaldamento
installato in modo non corretto.
Gli errori di installazione più frequenti e che condiziona-
no pesantemente la bolletta energetica sono:
� Tubazioni di sezione insufficiente: in questo caso non sono in
grado di far arrivare ai termosifoni una quantità adeguata
d’acqua.
� Tubazioni mal coibentate (isolate), a volte per nulla: il calo-
re che attraversa i tubi viene disperso verso l’ambiente, an-
ziché arrivare dentro casa tua.
� Pompa di circolazione mal dimensionata o tarata male: so-
litamente i piani alti vengono serviti con difficoltà se il circo-
latore è troppo piccolo.
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� Radiatori non bilanciati idraulicamente: nel momento
dell’installazione, sulla base del progetto, l’idraulico do-
vrebbe regolare i radiatori in modo che tutti ricevano ac-
qua in modo omogeneo.
In realtà spesso questo non succede, per cui alcuni termosi-
foni hanno difficoltà a scaldarsi e rimangono tiepidi.
Questo problema è maggiore nel caso di impianti recenti,
perché le nuove pompe di circolazione sono più attente ai
consumi elettrici.
Su queste cose non puoi far nulla direttamente tu, ma
dovresti far intervenire uno specialista in grado di correggere
questi errori e farti ottenere il massimo dal tuo impianto.
Tuttavia ci sono alcuni accorgimenti che ti consentono
di migliorare il benessere ambientale della tua casa senza
necessariamente farti aumentare i consumi.
È importante che i termosifoni non siano co-
perti da tende pesanti, situazione che vediamo
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spessissimo durante i nostri sopralluoghi, oppure che non siano
nascosti in un angolino per come sono sistemati i mobili.
Infatti in questo modo una parte dell’energia viene
schermata e non può essere trasmessa correttamente
all’ambiente di casa.
Se ci sono ambienti che non utilizzi, chiudi le
valvole dei relativi radiatori oppure, se hai installato le valvole
termostatiche, mettile su “0” o in posizione “antigelo” (simbolo
del fiocco di neve “*”).
Ridurre di qualche grado la temperatu-
ra di mandata della caldaia, ossia la temperatura
dell’acqua che arriva ai radiatori, ti darà due benefici:
- Noterai una riduzione dei consumi del tuo impianto senza
avere penalizzazioni nelle temperature all’interno di casa.
Ti suggerisco di procedere per tentativi, con riduzioni di
2-3°C per volta, fermandoti quando ti accorgi che durante
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le giornate più fredde non riesci più ad avere un caldo suf-
ficiente.
- La tua salute e quella dei tuoi familiari ringrazieranno: non
so se hai mai notato, sul muro dietro i radiatori, degli “sbuffi”
di polvere bruciata.
Questo fenomeno è dovuto alle “correnti convettive”: du-
rante il suo funzionamento il radiatore riscalda l’aria vicina
a se che, per questo motivo, va verso l’alto; contempora-
neamente nuova aria fresca viene richiamata dalla parte
inferiore. Questa corrente è tanto più veloce quanto più è
alta la temperatura del radiatore.
Le particelle di polvere, pollini, acari, muffe e altri micro-
organismi, trascinate dall’aria vengono “bruciate” a causa
delle alte temperature e, in parte si depositano sul muro
poco sopra il radiatore stesso, in parte tornano nell’aria del-
la stanza, diventando causa di disturbi respiratori, allergie
da pollini e da acari, fenomeni asmatici.
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Anche pulire la superficie dei radiatori ti da-
rà due tipi di vantaggi:
- benefici per la tua salute, poiché rimuoviamo le particelle
responsabili di disturbi respiratori;
- agiamo sul miglioramento del rendimento del termosifone,
aumentando lo scambio termico con l’aria ambiente.
Purtroppo questa non è un’operazione semplice, soprat-
tutto sui moderni radiatori in alluminio, mentre è parecchio più
agevole farlo sui termosifoni in ghisa o in acciaio. Per raggiun-
gere gli spazi poco accessibili sul retro troverai in commercio
degli spazzolini rigidi, lunghi e sottili.
Di tanto in tanto è utile anche lavare i radiatori con uno
sgrassatore non corrosivo, del quale puoi rimuovere i resti con
uno di quei panni morbidi che non lasciano pelucchi; evita le
spugne ruvide e abrasive.
Ricordati di chiudere la valvola del radiatore circa
un’ora prima di iniziare le pulizie, in modo da farlo raffreddare.
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3) Ridurre le dispersioni in modo semplice
Nella maggior parte delle case che mi è capitato di
visitare NON SI RIUSCIVA A STARE BENE NEMMENO SPENDENDO
CIFRE CHE MI HANNO FATTO VENIRE IL MAL DI TESTA (figuria-
moci chi quei soldi li doveva spendere…).
I consumi di energia della tua casa dipendono in parte
dalle tue abitudini: il modo col quale ricambi l’aria, come ab-
biamo visto nel capitolo precedente, oppure la temperatura
alla quale tieni il tuo impianto di riscaldamento, della quale
parleremo dopo.
In realtà la gran parte dei risultati in termini di consumi e
di benessere dipendono da come la casa è stata costruita,
da quale attenzione è stata dedicata alla scelta dei materiali
da costruzione, in particolare degli isolanti (l’ingegnere che
cerco di tenere a freno dentro me direbbe coibenti ;-) ).
I suggerimenti che sto per darti non avranno certo il po-
tere di cambiare la parte costruttiva della tua casa, eppure
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credo che, se leggerai con attenzione le prossime pagine,
potrai ottenere miglioramenti che forse neanche speri!
Un accorgimento semplice e gratuito per ridurre le di-
spersioni nelle ore più fredde della giornata, è abbassare
le tapparelle o chiudere le persiane appe-
na fa buio.
Molti lo fanno già per abitudine, o per ottenere l’oscura-
mento delle stanze al risveglio, ma di solito si trascurano questi
aspetti energetici.
Il beneficio aumen-
ta con tapparelle o per-
siane di ultima genera-
zione, in alluminio o PVC,
riempite di poliuretano
espanso, che sono in
commercio già da vari
anni.
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Il contributo di questi elementi nel miglioramento delle
prestazioni termiche delle finestre è riconosciuto anche dallo
Stato, che consente la detrazione della spesa al 65% quando
la sostituzione è inclusa nel cambio di tutta la finestra.
Oltre alla schermatura dal caldo e dal freddo, in questi
casi otterremo un miglioramento anche in termini di isolamen-
to dai rumori esterni, tematica molto sentita nelle strade traffi-
cate delle città più grosse.
Un secondo punto sul quale è possibile ottenere risultati
interessanti è intervenire per ridurre gli spifferi
d’aria attraverso il portone di ingresso e le
finestre.
Per quanto riguarda il portone d’ingresso, abbiamo in-
contrato tante volte uno spazio tra pavimento e portone an-
che superiore ai due centimetri di spessore.
In questo caso puoi intervenire in due modi:
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- A seconda della distanza tra pavimento e portone puoi in-
stallare un “paraspifferi doppio rullo”.
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- Nel caso di spessori inferiori può essere sufficiente un para-
spifferi rigido in PVC con spazzola inferiore, da incollare sul
lato interno del portone.
Per combattere contro i tanti spifferi ai lati e dal bordo
superiore del portone di ingresso, nonché tra ante e telaio del-
le finestre l’intervento dipende dalla tipologia degli infissi.
Nel caso di portone di ingresso di ingresso blindato, op-
pure di finestre abbastanza recenti, in alluminio, PVC oppure
alluminio-legno, fai intervenire un posatore per la regolazione
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dei meccanismi di chiusura: in pochi minuti ripristinerà la per-
fetta tenuta delle guarnizioni;
Nel caso di portone di ingresso in legno oppure di fine-
stre più datate, puoi rimuovere con una piccola spatola le
vecchie guarnizioni, danneggiate dal tempo.
Successivamente puoi installare delle nuove guarnizioni
in resina espansa, gomma, feltro o silicone, tra ante e telaio.
Sono solitamente autoadesive e le trovi facilmente in ferra-
menta o nel Brico del tuo quartiere.
Un’alternativa più “fai da te” ma non meno interessante
è questa: stendi un cordone di silicone lungo il telaio della fi-
nestra, nei punti dove andranno a poggiarsi le ante. Copri il
silicone con della pellicola in plastica e chiudi le ante. Il silico-
ne sarà modellato a seconda della necessità.
Tieni la finestra chiusa finché il silicone non sarà asciutto
(ci possono volere anche un paio di giorni per una perfetta
asciugatura) e, alla fine, rimuovi la pellicola in plastica.
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Se il silicone ha “sbordato” togli pure gli eccessi con un
taglierino.
Merita attenzione anche la giunzione tra telaio e muro,
sia nel caso del portone di ingresso che delle finestre: non è
raro trovare spifferi per una cattiva sigillatura di questo punto.
L’intervento è veramente alla portata di chiunque abbia
un minimo di manualità: dopo aver protetto con della carta
gommata sia il telaio dell’infisso che il muro vicino allo stesso,
in modo da evitare di sporcare, posa un filo di silicone anti-
muffa su tutto il perimetro e modellalo bagnandoti un dito con
del sapone neutro. La sigillatura sarà perfetta!
Un altro modo per ridurre le dispersioni termiche con costi
veramente abbordabili è l’isolamento del muro su
cui è montato il termosifone.
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Infatti è molto frequente trovare i radiatori posizionati su
una parete esterna poco isolata e ciò comporta una notevole
dispersione di energia attraverso il muro verso l’esterno, come
è possibile vedere da questa immagine termografica.
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Il caso più diffuso e penalizzante si ha quando il radiatore
è installato sotto il davanzale di una finestra, spesso all’interno
di una nicchia.
Infatti si subisce una doppia penalizzazione:
- Il muro sottile e poco isolato (10-15 cm di spessore) fa di-
sperdere verso l’esterno una grossa quantità di energia
emessa dal radiatore, talvolta anche più del 20%;
- Il fatto che il termosifone sia all’interno della nicchia sotto la
finestra (tra le spallette e il davanzale) limita molto lo scam-
bio termico con l'aria della stanza: la quantità d’aria che si
scalda attraversando il radiatore è molto limitata, per cui le
dispersioni hanno tutto il tempo di portare via altra energia
al radiatore stesso.
Ovviamente l’intervento può essere realizzato con vari li-
velli di difficoltà, che porteranno frutti tanto maggiori quanto
più “serio” sarà l’intervento.
Se siamo impegnati nella ristrutturazione della nostra ca-
sa, è abbastanza facile far prolungare di qualche centimetro i
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tubi di alimentazione del radiatore e realizzare nella nicchia
una paretina isolante: niente di più complicato che un po’ di
cartongesso con uno strato di isolante.
Ovviamente migliore sarà la prestazione garantita dallo strato
isolante (dipende dalle sue caratteristiche e dallo spessore
scelti), maggiore sarà la nostra felicità quando ci arriverà la
bolletta dell’energia!
In tutte le altre situazioni, nelle quali non c’è la possibilità
né la voglia di coinvolgere l’idraulico e il cartongessista, pos-
siamo ottenere già risultati interessanti inserendo “con le no-
stre brave manine” dietro ogni radiatore un pannellino
termo-riflettente.
Questi elementi riducono le dispersioni verso l’esterno fa-
cendo in modo che il calore prodotto dal radiatore venga ri-
flesso verso l’interno della stanza.
I modelli migliori consentono di risparmiare circa 15 euro
all’anno per radiatore, riflettendo verso l’interno della stanza il
95% dell’energia.
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Ne puoi reperire in commercio veramente di tutte le ca-
ratteristiche, sia prodotti su misura che da ritagliare secondo le
nostre esigenze. Qualitativamente si trovano mille soluzioni tra
questi due estremi:
� Quelli certificati,
realizzati con cir-
ca 20 strati di al-
luminio puro, reti
di rinforzo, ovatte
e polietilene e-
spanso, spessi un
paio di centimetri,
con costi di alcu-
ne decine di euro
a pezzo.
� Quelli in resina di polietilene accoppiata a una pellicola
“alluminata” (che tradotto significa “plastica color allumi-
nio”), spessi solo qualche millimetro e che trovi per pochi
euro nei vari Brico.
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La posa è in tutti i casi molto semplice: estrai il pannello
dalla confezione, lo srotoli, se non è su misura lo ritagli della
dimensione corretta e lo inserisci tra radiatore e parete, infi-
landolo dalla parte inferiore del termosifone e fissandolo agli
angoli con qualche pezzetto di biadesivo.
Una volta che hai fatto pressione sul biadesivo per assi-
curare una buona tenuta sulla parete, devi solo approfittare
per anni del risparmio energetico!
Un intervento invece più oneroso e che certamente non
puoi fare da te ma che ti darebbe risultati molto importanti è
la sostituzione dei cassonetti avvolgibile con
nuovi elementi coibentati.
Abbiamo finora parlato di spifferi vari e dispersioni dovu-
te a muri non isolati e di spessore troppo ridotto ma, nelle case
dotate di tapparelle, la situazione dei cassonetti è secondo
me addirittura drammatica.
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Anche in questo un’analisi fatta con termo-camera è
assolutamente implacabile: la buona coibentazione delle
pareti è evidenziata col colore verde, mentre i punti rossi
(davanzali e cassonetti) sono quelli dai quali “scappa via”
un sacco di calore.
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Il vecchio cassonetto, inefficiente dal punto di vista e-
nergetico e acustico, viene sostituito con un nuovo elemento
completamente isolato.
Queste attività vengono ormai svolte da specialisti con
opere murarie minime e, spesso, senza produrre polvere.
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Tra spifferi completamente eliminati e lo spessore di isolan-
te posato col nuovo cassonetto le dispersioni vengono abbat-
tute di oltre il 70%:
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4) Come regolare correttamente
la temperatura ambiente
Se anche per te è fondamentale arrivare a stare bene
dentro casa, durante tutta la giornata (e anche la notte) con
dei costi di gestione ragionevoli, è importante che leggi con
attenzione i prossimi paragrafi.
Uno degli aspetti più importanti è fare attenzione
alla temperatura ambiente impostata.
Per normativa, nelle case non deve mai superare i 20
gradi, anche se sono consentiti 2 gradi di tolleranza.
Ma, a parte gli obblighi normativi, ci sono un altro paio di
dettagli che è importante conoscere.
Prima di tutto, proviamo a metterci d’accordo su un paio
di premesse: pretendere di stare bene dentro casa, in inverno
e in pantaloni corti e canottiera, è forse un po’ esagerato.
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Se anche tu concordi sul fatto che può essere normale
avere addosso una camicia o un maglioncino leggero, non
avrai dubbi a credere che 20 gradi di temperatura vanno più
che bene.
Una temperatura ambiente troppo alta influisce negati-
vamente sul consumo di energia: sollevare di solo 1 grado la
temperatura ambiente (da 20 a 21°C) aumenta mediamente
del 7-8% la nostra bolletta.
A prima vista può sembrarti una cifra da poco, ma ti as-
sicuro che stiamo parlando di diverse centinaia di euro
all’anno!
In realtà nelle stanze da letto ti suggerisco di tenere una
temperatura inferiore, tra i 16 e i 18 gradi, soprattutto se ci
dormono bambini.
Mi sono dovuto porre il problema grazie al pediatra della
mia prima figlia, anche se faticavo a credere alle sue parole:
“temperature troppo alte nelle stanze da letto dei bambini
molto piccoli possono avere conseguenze gravissime”.
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All’epoca mi citò il fenomeno della “morte in culla”, per il
quale ho verificato che lo stesso Wikipedia indica la “Tempe-
ratura della stanza troppo elevata” tra i fattori di rischio indivi-
duati e prevenibili.
Un altro modo per controllare la temperatura nelle nostre
case, migliorandone il benessere e riducendo contempora-
neamente i consumi (fino al 40%, se in abbinamento con una
moderna caldaie a condensazione ad alta efficienza) è
l’installazione di valvole termostatiche sui
termosifoni.
Sarà certamente capitato anche a te di osservare come
spesso ai piani bassi dei condomini si soffre per il troppo caldo,
e quindi spesso si tengono le finestre aperte durante le ore di
accensione dell’impianto di riscaldamento.
Inoltre, sia negli appartamenti dei condomini quanto nel-
le case singole è facile avere certe stanze troppo calde, altre
troppo fredde.
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La temperatura in ciascuna stanza si raggiunge più o
meno facilmente durante la giornata a seconda della tempe-
ratura esterna e grazie agli apporti gratuiti di calore: esposi-
zione diretta al sole (soprattutto con grandi finestre); presenza
delle persone (ti ricordo che se hai amici a cena, ciascuno di
voi emette continuamente circa 160W!); accensione di dispo-
sitivi vari come fornelli, forno, tv, computer, lampade,…
Un altro aspetto da valutare è questo: la temperatura è
un numero, ma ciascuno di noi sente in modo diverso quel
numero e, a pari condizioni di temperatura e umidità, magari
io sto bene, tu hai troppo caldo o troppo freddo.
Bene, la presenza di valvole termostatiche consente di ri-
solvere la maggior parte di questi problemi, permettendoti di
regolare la temperatura in ogni stanza della nostra casa.
Se hai la fortuna di avere dei radiatori con valvole
termostatizzabili (scopri in questo video come riconoscerle),
ossia sulle quali è possibile installare le teste termostatiche, è
un intervento che puoi realizzare direttamente tu, semplice-
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mente svitando la vecchia “manopola” e avvitando le nuove
teste termostatiche.
Se invece noti che le valvole dei tuoi termosifoni hanno
una vite centrale di serraggio, hai necessità dell’intervento di
un idraulico che sostituisca completamente la vecchia valvo-
la con delle nuove valvo-
le termostatiche.
Esistono valvole di
tanti tipi, da quelle più
semplici, completamente
meccaniche, a modelli
super-tecnologici e pro-
grammabili come quello
in foto!
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5) Vorresti risparmiare accendendo il tuo
impianto di riscaldamento per più ore?
Sono ormai debilitato da anni di scontri su come si deve
utilizzare l’impianto di riscaldamento per risparmiare il più
possibile.
E’ questa, infatti, una delle domande che i clienti mi
fanno praticamente ogni giorno.
E confesso che uno dei motivi per cui ho scritto questa
guida è potergli dire: dai un’occhiata alla guida, c’è un capi-
tolo apposta!
A parte le stupidaggini, proviamo a vedere le due cor-
renti di pensiero su questa cosa.
La tesi più diffusa sostiene che, per tenere i con-
sumi entro valori accettabili, DEVI ACCENDERE L’IMPIANTO PER
POCHE ORE AL GIORNO, magari un paio la mattina presto,
per trovare al risveglio la casa tiepida, e altre poche ore la se-
ra, diciamo dalle 18 all’ora di andare a letto.
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Secondo questo ragionamento, i consumi restano bassi
perché la caldaia sta spenta per la maggior parte del tempo.
Il problema è che nelle ore in cui la caldaia è spenta, le
temperature dentro casa scendono in modo importante, so-
prattutto nelle case più vecchie e mal isolate.
Una spiegazione scientifica che viene utilizzata per raf-
forzare questa idea è che quando la casa è più fredda, la dif-
ferenza di temperatura tra interno ed esterno si riduce, per cui
si riducono le dispersioni di calore della casa verso l’esterno.
Questo sarà anche vero ma, se ci pensi, basterebbe
non accendere mai per avere la temperatura interna uguale
a quella esterna, eliminando del tutto dispersioni e consumi…
eppure non vorrei mai abitare in una casa del
genere!
Se hai qualche minuto di pazienza, ti mostro perché que-
sto modo di utilizzare l’impianto di riscaldamento penalizza sia
il benessere che i consumi.
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Quando regoli il riscaldamento per avere in casa tempe-
rature diverse a vari orari, devi tenere alta la temperatura di
mandata (dell’acqua dalla caldaia verso i radiatori –diciamo
dai 65°C in su), per riuscire a raggiungere la temperatura am-
biente impostata durante le ore di accensione.
Infatti questo può avvenire in modo sufficientemente ve-
loce solo se esiste una grande differenza di temperatura tra
termosifoni e aria ambiente.
Al contrario, come i miei clienti sanno bene, in questi
anni ho avuto modo di verificare tante volte che gli impianti di
riscaldamento si devono usare in modo parecchio diverso.
Il riscaldamento deve stare acceso 24
ore su 24, con temperature molto basse1.
1 Come già trattato sul blog, SO che le attuali norme NON consentono di tenere acceso il riscaldamento 24 ore al giorno MA il sistema che IL TUO AMICO IMPIANTISTATM ha sviluppato
consente di avere 24 ore al giorno di benessere NEL rispetto della norma. (se sei un concorrente e sei curioso di scoprire come ci riusciamo, chiedi anche tu una consulenza gratuita!)
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Ovviamente otterrai il massimo dei benefici da questa
impostazione se il tuo impianto è realizzato in questo modo:
- Hai una caldaia a condensazione ad alta efficienza
(“4 stel-
le”), ali-
mentata
a gas
(possibil-
mente
metano,
in alterna-
tiva aria
propana-
ta – da
noi in Sar-
degna –
oppure
GPL).
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- Il sistema è controllato da una regolazione elettronica di ul-
tima generazione, capace di adattare la temperatura di
mandata dell’acqua calda verso i radiatori alle variazioni
delle temperatura esterna.
- Sui termosifoni sono montate valvole termostatiche, per
avere il controllo delle temperature stanza per stanza.
Il motivo è che una caldaia di questo genere, con tem-
perature dell’impianto molto basse, sta funzionando in condi-
zioni ottimali, con rendimenti elevatissimi.
Inoltre, se è una delle nuove caldaie capaci di regolare
la loro potenza in modo continuo dal 12,5% al 100% (si dicono
ad alta modulazione), questa lavorerà solamente per contra-
stare le dispersioni di calore verso l’esterno.
Rispetto agli impianti che funzionano ad alta temperatu-
ra puoi notare questi altri vantaggi:
� La temperatura in casa è molto omogenea, anche nei pun-
ti più lontani dai radiatori.
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� Le differenze di temperatura tra pavimento e l’altezza della
testa sono dell’ordine di 1 grado e non dai 3 in su, come nel
caso di impianti ad alta temperatura: addio ai mal di testa!
� Sono molto ridotti i moti convettivi e la circolazione di
polvere, con i benefici per la salute che abbiamo visto una
ventina di pagine fa.
La casa è sempre calda e accogliente,
sia durante il giorno che di notte.
P.S. Rispetto agli impianti tradizionali abbiamo ottenuto
risparmi dal 55% in su ;-)
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6) Come fare (e far fare) una corretta
manutenzione sul tuo impianto di
riscaldamento
Se vuoi che il tuo impianto di riscaldamento funzioni
sempre bene, senza andare mai in blocco e consumi il giusto,
devi fare in modo che sia sempre in perfetta forma.
In ogni impianto di riscaldamento ci sono manutenzioni
che devono necessariamente svolgere i tecnici abilitati (e di
questo parleremo più tardi), altre operazioni puoi in-
vece svolgerle direttamente tu.
Non so se ti è mai capitato di notare, soprattutto alla ri-
accensione dopo il periodo estivo, che il termosifone
non si riscalda in modo omogeneo.
In questo caso puoi procedere a sfiatarlo, ossia a elimi-
nare l’aria presente all’interno.
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Con l’impianto acceso, in modo che la pompa di circo-
lazione crei un’adeguata pressione, apri gradualmente la val-
volina che vedi sul lato opposto alla valvola che regola
l’ingresso dell’acqua.
Sono operazioni che vedo fare buttando via tantissima
acqua, per cui poi sei costretto a ricaricare il circuito di riscal-
damento dalla caldaia.
In realtà il modo corretto è quello che ci mostra l’Ing.
Russo nel video che trovi qui su Youtube.
Mi è capitato di vedere vecchi termosifoni che non han-
no la valvola di sfiato dell’aria. In questo caso non ti costerà
molto farle installare tramite un semplice intervento da parte
del tuo termo-idraulico di fiducia.
Per quanto riguarda le manutenzioni che non
puoi svolgere direttamente tu, è importante capi-
re perché.
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La caldaia è un apparecchio molto diffuso, ma ha varie
implicazioni che riguardano la sicurezza delle persone.
Voglio dare per scontato che non ti faresti mai installare
una caldaia non marchiata CE o IMQ: questi marchi dimo-
strano come degli organismi, indipendenti dai produttori,
hanno verificato che la caldaia è stata progettata e prodotta
in modo che rispetti delle norme.
Questo è possibile perché questi istituti sottopongono le
caldaie a prove (stabilità della fiamma, combustione, rendi-
mento, dispositivi di regolazione, controllo e sicurezza), con le
quali puoi essere certo della corretta produzione e funziona-
mento.
Con la stessa logica ricorda che la norma vigente
prevede che le manutenzioni siano svolte solo da manutentori
abilitati, per cui è opportuno chiedere alla ditta alla quale ti
rivolgi di solito di poter VEDERE IL CERTIFICATO DI ABILITAZIONE.
Un manutentore abilitato ti aiuterà anche a muoverti nel-
la selva della burocrazia italiana.
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Dal momento dell’installazione ogni caldaia (proprio
come succede per le auto), deve avere un libretto, detto li-
bretto di impianto per la climatizzazione.
Il libretto di impianto accompagna la caldaia dal mo-
mento dell’installazione e il responsabile dell’impianto (il pro-
prietario oppure l’amministratore nel caso di un condominio)
deve accertarsi che vi si annotino tutti gli interventi di manu-
tenzione ordinaria e straordinaria.
Incontrando tante persone, ho sentito altrettante versioni
su quella che pensano sia la cadenza obbligatoria per le ma-
nutenzioni, ogni volta indicata dall’installatore di turno dopo le
parole “…per legge…”, evidentemente utilizzate per
essere più convincenti!
Qui inizia la versione ufficiale, distillata
dalle leggi vigenti a oggi, 12 gennaio 2014.
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1) La manutenzione ordinaria della caldaia va pre-
vista con questa frequenza:
- Quanto indicato nelle ISTRUZIONI TECNICHE DI USO E MANU-
TENZIONE rilasciate dall’Installatore.
- Se non sono presenti queste istruzioni, vale quanto indicato
nelle ISTRUZIONI TECNICHE DI PRODOTTO scritte dal Produt-
tore.
- Se non esistono nemmeno queste istruzioni, valgono le nor-
me UNI 10435 e 10436 e il manutentore deve indicare per
iscritto con quale frequenza procederà e in riferimento a
tali norme.
(NOTA: non ho parlato di obbligo di manutenzione annuale).
2) La frequenza dei controlli di efficienza energe-
tica (noti come controllo fumi), importanti per accertarci
che i fumi emessi in atmosfera siano meno inquinanti possibile,
nell’ottica del rispetto per l’ambiente, dipende da potenza e
combustibile utilizzato:
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IMPIANTI TRA 10 E 100 KW
- Ogni 2 anni se l’impianto è alimentato a combustibile solido
o liquido (es. gasolio).
- Ogni 4 anni se alimentato a gas metano o GPL.
IMPIANTI DA 100 KW E OLTRE
- Ogni anno se l’impianto è alimentato a combustibile solido
o liquido (es. gasolio).
- Ogni 2 anni se alimentato a gas metano o GPL.
Al termine delle operazioni, l’operatore che ha svolto il
controllo deve compilare uno specifico RAPPORTO DI CON-
TROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA.
Una copia di questo rapporto va consegnata al respon-
sabile dell’impianto (che la allega al libretto), una seconda
copia sarà trasmessa dal manutentore all’indirizzo indicato
dalla Regione.
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S e n z a a u t o r i z z a z i o n e s c r i t t a è v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e a n c h e p a r z i a l e
In realtà le operazioni di verifica della combustione de-
vono sempre essere seguite da una REGOLAZIONE della cal-
daia: puoi ridurre l’inquinamento solo se riduci i consumi.
Proprio nell’ottica del contenimento dei consumi ti
suggerisco di far effettuare verifica e regolazione della tua
caldaia con cadenza annuale.
L’importanza di un servizio di assistenza che segue con
cura e scrupolo il tuo impianto, svolgendo gli interventi di ma-
nutenzione e controllo, ti garantirà una serie di vantaggi.
Un tecnico che verifica frequentemente il tuo impianto
può intervenire sui malfunzionamenti prima che diventino
blocchi o, peggio, guasti.
Far pulire la tua caldaia almeno una volta all’anno dalla
fuliggine ti garantisce che i consumi saranno sempre i più bassi
possibile e che non dovrai subire “blocchi” nei momenti più
critici, ossia quando fuori fa veramente freddo.
Il discorso è analogo per quanto riguarda il calcare che
è solitamente presente nelle nostre acque: tieni presente che
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1 solo millimetro di calcare sullo scambiatore della caldaia
porta a un aumento di consumi del 15%.
L’ideale sarebbe non affidarsi alle pulizie svolte durante
le manutenzioni ma installare un sistema di trattamento delle
acque: in questo modo risolvi il problema una volta per tutte.
Infine alcuni suggerimenti sulla scelta del manutentore:
� E’ opportuno che ti rivolgi al centro autorizzato che segue
la marca della tua caldaia.
� Il costo della manutenzione per una classica caldaia do-
mestica dovrebbe variare tra gli 80 e 120 euro annuali.
� Ti raccomando di stipulare un contratto di manutenzione
programmata: in questo modo avrai sempre il tuo impianto
perfettamente efficiente e una ditta specializzata immedia-
tamente disponibile nel caso di guasti improvvisi.
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7) Installazione di un sistema di controllo e
regolazione
Che tu abiti in appartamento oppure in una villa, hai ne-
cessità di ottenere il massimo dell’efficienza dal tuo impianto
di riscaldamento, di qualunque tipo esso sia.
Le ragioni sono varie: evitare di sprecare soldi senza poi
migliorare il tuo benessere a casa, avere un impianto che as-
seconda le tue esigenze durante tutta la giornata, risparmiare
energia per inquinare di meno.
Per ottenere questi risultati hai bisogno di un sistema
di controllo e regolazione.
Le unità di regolazione sono in grado di gestire e far col-
laborare tra loro tutte le componenti del tuo impianto, per farti
ottenere in ogni momento la temperatura che desideri.
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Il sistema di regolazione esamina continuamente tutte le
informazioni provenienti dal generatore (caldaia, pompa di
calore, stufa,…), dalle stanze riscaldate, dall’ambiente esterno
(es. la temperatura esterna, che condiziona le dispersioni della
tua casa), dall’eventuale impianto solare.
In questo modo è in grado di capire quanta energia è
necessaria e adeguare la potenza del sistema di riscaldamen-
to alle esigenze reali, facendoti consumare in ogni momento il
giusto, senza sprechi e senza penalizzare il tuo comfort.
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Tieni presente che i sistemi più evoluti sono in grado, con
una sonda di temperatura in ogni stanza riscaldata, di ricono-
scere quando ci sono finestre aperte e spegnere i termosifoni
in quegli ambienti finché le finestre non saranno richiuse.
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Glossario dei termini tecnici utilizzati
Per scusarmi se mi è sfuggito qualche termine troppo
tecnico nello scrivere questa guida, ho pensato di indicare il
significato corretto per quelli più importanti.
Anche in questo caso cercherò di non scendere troppo
nel dettaglio, rimanendo nel campo di quello che spero ti sia
utile!
Caldaia a condensazione ad alta
efficienza
Nella ricerca di tecnologie sempre più efficienti dal pun-
to di vista energetico, sia per motivi economici che ambienta-
li, la condensazione rappresenta una delle più avanzate tra
quelle disponibili oggi sul mercato.
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In caso di adeguamento di impianti esistenti e installazio-
ne di una moderna caldaia a condensazione, si può arrivare
al 55% di risparmio energetico.
Vediamo come questo può essere possibile.
Come sai, nella gran parte dei casi, il calore per riscalda-
re gli ambienti delle nostre abitazioni viene prodotto dalla
combustione di un combustibile (gas, gasolio, altro) all’interno
di una caldaia.
Una parte di questo calore viene trasferito dai fumi caldi
della combustione all’acqua dell’impianto di riscaldamento e
in parte va via in atmosfera con i fumi stessi.
Penso ti sia evidente che più la caldaia riesce a raffred-
dare i fumi, più sarà stata capace di estrarre da questi calore
e cederlo all’acqua dell’impianto. Questa caratteristica della
caldaia si chiama rendimento.
La caratteristica innovativa delle caldaie a condensa-
zione, rispetto a quelle tradizionali, è la capacità di utilizzare
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quella parte di energia che, negli altri sistemi di riscaldamento,
va persa attraverso la canna fumaria.
Questo è possibile riuscendo a raffreddare i fumi sotto
una certa temperatura (detta temperatura di rugiada dei
fumi), alla quale il vapore acqueo presente nei fumi stessi
comincia a condensare cedendo calore.
Il confronto tra una caldaia tradizionale e una a conden-
sazione può essere così sintetizzato:
PARAMETRO CALDAIA
TRADIZIONALE A GAS
CALDAIA A CONDENSAZIONE
A GAS
Rendimento Meno del 90% Fino al 109%
Calore disperso attraverso fumi e raffreddamento
10% 1%
Calore latente re-cuperato
0% 7%
Calore latente non recuperato
11% 4%
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Pavimento radiante
E’ un altro modo per indicare i “sistemi radianti a pavi-
mento”, con i quali è possibile riscaldare e raffrescare la casa
in tutti i mesi dell’anno.
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Il sistema si basa su anelli chiusi di tubazione in materiale
plastico che vengono annegati nel massetto portante del pa-
vimento dei locali da riscaldare.
Nei tubi scorre acqua calda d’inverno e fresca in estate.
Il calore passa dall’acqua al massetto, da questo al pavimen-
to e infine all’aria ambiente.
La posa di tubi e massetto avviene dopo l’installazione di
un pannello di appoggio, realizzato in materiale isolante per
evitare che il calore si disperda verso il basso (verso il terreno
se siamo al piano terra, oppure verso ambienti non riscaldati).
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Dal generatore di calore l’acqua viene immessa nei tubi
tramite collettori di distribuzione, come puoi vedere
nell’immagine.
L’acqua calda per i sistemi radianti in solo riscaldamento,
può essere prodotta sia con una caldaia che con una pompa
di calore aria-acqua.
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Nel caso di sistemi che funzionano anche in raffresca-
mento è solitamente previsto, come un unico generatore,
una pompa di calore aria-acqua.
I vantaggi di climatizzare casa con un sistema radiante a
pavimento sono tanti.
Innanzitutto il calore viene trasmesso soprattutto per “ir-
raggiamento”, e per questo tutte le superfici che racchiudono
i locali da riscaldare (pavimenti, pareti, soffitti) si portano a
circa 24-27°C.
Le temperature aumentano gradualmente dal pavimen-
to (27°C) al soffitto (24°C), e questa è la situazione per noi più
naturale.
Infatti la nostra temperatura diminuisce andando dalla
testa verso il basso, per la difficoltà del sangue a raggiungere i
piedi, quindi abbiamo necessità di più caldo nella parte bassa
del corpo e sempre meno caldo salendo verso la testa.
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Nel caso di un riscaldamento a radiatori, ma anche con
l’utilizzo di climatizzatori ad aria (leggi cosa sono su Wikipedia)
avviene esattamente il contrario: la stanza si scalda troppo
all’altezza della testa e troppo poco vicino ai piedi.
Non so se capita anche a te: quando mi trovo in una
stanza riscaldata con radiatori sento sempre i piedi “ghiaccia-
ti“ e solitamente mi viene mal di testa per il troppo caldo.
Ti faccio anche notare che la piccola differenza di tem-
peratura tra pavimento e soffitto impedisce che ci siano moti
convettivi dell’aria, che sono i responsabili della circolazione
delle polveri (ne abbiamo parlato qui).
Il fatto che l’aria non si scaldi troppo è importante per la
salute di chi abita nella casa: l’aria meno calda è anche me-
no secca e questo evita infiammazioni del sistema respiratorio.
Un ambiente troppo secco favorisce anche il moltiplicar-
si di virus e batteri.
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Premesso che esistono sul mercato sistemi con soluzioni
tecniche le più disparate possibile, ti accorgerai di essere da-
vanti a un impianto serio se vedrai che il sistema è gestito au-
tonomamente da un’elettronica di controllo ed è possibile
impostare le temperature in modo differenziato ambiente per
ambiente, con almeno tre fasce orarie possibili, ciascuna con
una sua temperatura.
Nei sistemi più moderni è possibile dialogare con
un’elettronica di controllo attraverso uno schermo tattile
(touch-screen), dal quale è possibile fare tutte le impostazioni
e verificare come sta funzionando l’impianto.
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Con la naturale evoluzione della tecnologia si sta diffon-
dendo anche la possibilità di controllare il proprio impianto da
remoto, con delle semplici app per smartphone o tablet.
Valvole termostatiche
Sono dispositivi che permettono di regolare automati-
camente il flusso di acqua calda che arriva a un radiatore in
base alla temperatura che si desidera raggiungere in quella
stanza.
Sono fondamentali non solo per ridurre i consumi
dell’impianto ma anche per non aver una mancanza di
comfort per “troppo caldo”.
Sulla base della temperatura letta dal sensore sulla val-
vola termostatica, man mano che ci si avvicina alla tempera-
tura impostata per la stanza, l’arrivo d’acqua calda al radia-
tore viene ridotto o completamente interrotto.
Quando uno o più radiatori sono chiusi perché le stanze
sono alla temperatura impostata, la caldaia lavora a “carico
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parziale”: questa è la condizione ottimale di funzionamento
per una moderna caldaia a condensazione “4 stelle”.
L’abbinamento delle valvole termostatiche con una
moderna caldaia a condensazione ad alta efficienza, con-
sente una riduzione dei consumi fino al 30%!
E sugli impianti più datati, magari alimentati da una vec-
chia caldaia a gasolio? Ci saranno comunque benefici, che
però difficilmente consentiranno risparmi superiori al 10%.
Come abbiamo visto in precedenza il costo dell’inter-
vento di installazione dipende dal fatto se le valvole attual-
mente montate sono adatte o no ad ospitare le teste termo-
statiche.
A questo punto mi chiederai: si, ma nel peggiore dei ca-
si, in quanto tempo riesco a recuperare l’investimento?
Normalmente in circa 6 anni ma, data la possibilità di re-
cuperare il 65% di quanto speso col meccanismo delle DETRA-
ZIONI IRPEF, il tempo di ritorno dell’investimento si riduce a cir-
ca 1,5-2 anni.
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Ventilazione Meccanica Controllata
I sistemi di ventilazione meccanica controllata ricambia-
no l’aria di un ambiente in modo automatico, sulla base di
parametri come temperatura, umidità relativa e concentra-
zione degli inquinanti.
Eliminando la necessità di aprire le finestre, si limitano in
modo importante i consumi energetici, maggiormente nel ca-
so di versioni dotate di recuperatori di calore con efficienze
elevate.
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Conclusioni
Intanto, se sei arrivato fin qui nella lettu-
ra meriti una medaglia!
E come premio ☺ vorrei mostrarti che raggiungere
il benessere ideale dentro casa tua non ha
problemi insormontabili.
Purtroppo è solo affidandoti a veri professionisti che puoi
eliminare il rischio di farti proporre attività che sono pro-
blemi anziché soluzioni.
Considera infatti che le “solite” soluzioni che
trovi in giro, standard e derivate dal settore industriale,
non hanno nessuna possibilità di risolvere i problemi della tua
casa.
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Inoltre, durante le centinaia di sopralluoghi e di installa-
zioni che ho fatto in questi anni, nei contesti più diversi, ho
avuto conferma che ogni casa è differente.
E finché non vedo la situazione di persona, non posso va-
lutare i problemi di QUELLA casa e quindi non posso sapere se
e come potrò risolverli.
Per questo è nato Il Tuo Amico ImpiantistaTM,
primo e unico marchio in Italia che si occupa di risolvere i
problemi di riscaldamento e climatizzazione per le famiglie e
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pletamente noi del tuo impianto SENZA COSTI AGGIUNTIVI per
te!
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fetto nel tempo ed ELIMINIAMO QUALUNQUE RISCHIO per te!
Questo è possibile perché ci occupiamo noi di tutto:
1. MANUTENZIONE PROGRAMMATA del tuo im-
pianto: una volta all’anno veniamo da te per verificare
che tutto stia funzionando nel migliore dei modi e per fare
le manutenzioni previste per il tuo impianto.
2. MANUTENZIONE STRAORDINARIA: se qualcosa
si guasta copriamo noi integralmente i costi per materiali e
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manodopera MA, tenendo sempre sotto controllo il tuo
impianto, è molto difficile che succeda!
3. Alla fine di ogni verifica compileremo un RAPPORTO
DI ISPEZIONE dove potrai leggere se era tutto OK o
quali interventi abbiamo dovuto fare.
4. Gestiremo per te tutti gli ADEMPIMENTI PREVISTI
DALLE ATTUALI NORME (e, credimi, non sono po-
chi…) per evitarti sanzioni.
Ma c’è di più…
Col Bonus Tempo Record 24, per qualsiasi pro-
blema che riscontriamo o che ci segnalerai…
TI GARANTIAMO IL NOSTRO INTERVENTO ENTRO 24 h!
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In conclusione credo sia importante dirti
che Il Tuo Amico ImpiantistaTM non è per
tutti.
Per poter richiedere l’intervento de Il Tuo Amico
ImpiantistaTM devi avere queste caratteristiche:
� Devi avere una casa di tua proprietà oppure avere il
consenso del proprietario alla sostituzione dell’impianto di
riscaldamento o climatizzazione installato.
� Devi essere disponibile a un nostro sopralluogo per fare
valutare ai nostri tecnici di cosa hai realmente bisogno.
� La tua richiesta deve riguardare un’esigenza reale: se ti
interessa solo avere un’idea su qualcosa che realizzerai
chissà quando, contattaci quando devi fare i lavori.
� Devi accettare che siamo noi a decidere la soluzione che ti
darà il clima ideale per la tua casa. Tu ci dirai quello che
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hai in mente, ma noi abbiamo l’ultima parola. Possiamo of-
frirti garanzie reali solo se ci metti in condizione di proporti
quello che funziona e porta risultati nel tuo caso specifico.
� Devi avere almeno un Budget di 5000 euro per la creazione
del clima ideale per la tua casa.
� Non ci contattare se vuoi scegliere in funzione del preventi-
vo meno caro: ti ringrazio ma ci dissociamo da sempre da
questo genere di competizioni, che danneggiano soprat-
tutto il cliente!
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consulente e vedere se possiamo applicare il nostro
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E’ arrivato il momento dei saluti.
Mi ero ripromesso di essere sintetico invece, anche que-
sta volta mi sono fatto prendere la mano…
Spero che questa lettura non ti abbia annoiato e che tu
abbia trovato interessanti gli argomenti trattati e i suggerimen-
ti proposti.
Molti di questi ti possono dare benefici immediati con
pochissima fatica: l’importante è non temporeggiare!
Inizia subito, con quello che hai a disposizione e goditi il
risparmio2.
Ti ringrazio per il tuo tempo e…
Ci leggiamo alla prossima!
2 Mi farà piacere se con i soldini risparmiati ti berrai una birra/un caffè al-la mia salute!
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