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DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA REGIONALE (DEFR) PER IL TRIENNIO 2016 – 2018 (DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 158/2016). APPROVAZIONE
PRESIDENTE
Bene. Punto numero 1, "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) per il triennio 2016/2018
(Deliberazione della Giunta regionale n. 158/2016)". Prego, Presidente della Prima Commissione Di
Nunzio.
CONSIGLIERE DI NUNZIO
Grazie, Presidente. Il primo argomento che affrontiamo nell'odierna sessione di Bilancio è il DEFR, un
documento che quest'anno, per la prima volta, siamo chiamati ad approvare e che costituisce la premessa e
la sintesi di tutta la manovra di Bilancio annuale e pluriennale della Regione Molise. Il DEFR rappresenta
- come ognuno di noi ha avuto modo di capire leggendone la stesura effettuata dalla Giunta regionale - il
fondamento delle strategie e delle conseguenti azioni che la Regione mette in campo nel triennio
2016/2018 per rispondere alle attese della collettività regionale e per articolare la più corretta ed efficace
utilizzazione e distribuzione del complesso delle risorse finanziarie a propria disposizione.
Esso si sviluppa lungo quattro direttrici fondamentali:
1. l'analisi del contesto socio-economico nazionale e regionale;
2. l'individuazione degli obiettivi strategici della politica regionale e delle azioni da realizzare;
3. la loro programmazione durante l'arco temporale prefissato, avvalendosi anche degli Enti strumentali e
delle società partecipate;
4. la definizione analitica delle risorse finanziarie in base alla loro provenienza ed alla loro più proficua
destinazione.
Si tratta, quindi, di un progetto ambizioso ed articolato, che poggia sulla precisa visione degli obiettivi da
raggiungere e sulla effettiva disponibilità delle risorse nazionali, delle risorse comunitarie e di quelle
proprie che a tali obiettivi devono essere finalizzate nel modo più proporzionato e conveniente.
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Nell'ambito di questo programma che l'Amministrazione regionale è decisa a realizzare, i primi due fini ai
quali fa riferimento il DEFR sono quelli legati al rinnovamento ed alla maggiore efficientizzazione della
Pubblica Amministrazione regionale ed al rilancio dello sviluppo economico, attraverso le specifiche
misure da esso previste (mi riferisco al sostegno alle imprese, le politiche di credito, le politiche di
innovazione, l'offerta dei servizi sociali, l'inclusione sociale e la lotta alla povertà, gli interventi per l'uso
efficiente delle risorse idriche, il Piano energetico regionale, la valorizzazione delle risorse ambientali, il
rilancio del turismo, gli incentivi per favorire il lavoro). Si tratta, quindi, di un quadro complesso ed
impegnativo di interventi che questa Amministrazione regionale intende realizzare, ricorrendo non solo
alle risorse finanziarie trasferite dallo Stato o dalle entrate derivanti dal gettito dei tributi ad esso riservato.
Infatti, nel delineare questa strategia, il DEFR individua ed elenca soprattutto il forte e decisivo sostegno
che verrà al Molise dal finanziamento comunitario, attraverso le risorse del programma operativo
regionale Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) Fondo sociale europeo (FSE) 2014/2010 (con una
dotazione di circa 160 milioni di euro), attraverso il Piano di sviluppo rurale (PSR) 2014/2020 (con
dotazione finanziaria di oltre 210 milioni di euro) ed anche mediante le fonti finanziarie derivanti dalla
cooperazione territoriale ed allo sviluppo cui il Molise partecipa attivamente in otto programmi.
Il DEFR tiene conto, ovviamente, anche della situazione debitoria regionale che ha determinato la
necessità di impostare un'azione di rientro dal disavanzo che ha trovato parimenti riscontro nelle previsioni
del Bilancio annuale e pluriennale. Anche in questo caso si tratta di misure rigorose che nel tempo
comporteranno un graduale risanamento della finanza regionale e libereranno altre risorse da destinare alla
programmazione regionale in quei settori che attendono ulteriori misure di sostegno da parte
dell'Amministrazione regionale (mi riferisco, personalmente, soprattutto alla cultura, sport, turismo e
ambiente).
La Commissione ha espresso parere favorevole numero 62 nella seduta del 22 aprile 2016.
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In quanto documento strategico della programmazione regionale e delle concrete azioni in esso
individuate per il rilancio dello sviluppo regionale, ritengo pertanto di condividere pienamente il contenuto
e le finalità del DEFR di cui chiedo a questa assemblea l'approvazione. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Di Nunzio. La parola al Presidente Frattura per l'illustrazione del documento.
PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA
Il Documento lo abbiamo illustrato in Commissione e, devo dire, grazie alla partecipazione dei
Commissari, diversi spunti, anche in Commissione, sono venuti fuori. Il documento di per sé costituisce lo
strumento di monitoraggio e di controllo strategico, con particolare riferimento allo stato di attuazione dei
programmi e alle relazioni al rendiconto di gestione.
Quattro sono le sezioni del documento:
1. analisi del contesto socio-economico nazionale e regionale;
2. obiettivi strategici della politica regionale e le azioni finalizzate, con riferimento chiaramente alla
programmazione 2016/2018;
3. il quadro della finanza territoriale;
4. gli indirizzi agli Enti strumentali e alle società partecipate.
Gli obiettivi strategici:
- uno snellimento della Pubblica Amministrazione attraverso rigorose politiche di Bilancio,
semplificazione e riordino istituzionale;
- rilanciare lo sviluppo economico grazie alla buona impresa, alle politiche del credito, all'accessibilità al
territorio e le politiche d'innovazione, ripensando alla qualità della vita, con un'offerta di servizi essenziali,
politiche della conoscenza e del lavoro professionalizzate, inclusione sociale e sostenibilità come elemento
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trasversale per tutte le attività relative alla programmazione delle risorse regionali aggiuntive e
addizionali.
Tutto questo con un solo obiettivo: tornare, dopo tre anni di rigore assoluto, a parlare di un Molise che
riparte, sostenibile e solidale.
Innanzitutto le politiche di Bilancio. Partendo dalla razionalizzazione della spesa, arrivando
all'eliminazione della duplicazione e degli sprechi, partendo finalmente con le politiche attive.
Chiaramente, aspetti maggiormente riferiti: affitti, spese di personale, Comunità Montane, riforma del
Sistema delle partecipate e degli Enti strumentali, ottimizzazione e tutela delle entrate.
Qualche dato per avere contezza. Cominciamo a considerare la voce affitti. Partiamo da un dato di inizio
legislatura che vedeva impegnata la Regione, per la sola voce di affitti, per un importo complessivo di
2.426.390 euro. Siamo passati nel 2014 a 1 milione 917 mila euro, nel 2015 1 milione 826 mila euro, al
31/12/2016 a 1 milione e 414 mila euro, con una riduzione dal 2013 al 2016 del 42 per cento,
considerando una riduzione del 21 per cento per il 2014, del 5 per cento per il 2015 e del 23 per cento del
2016. A fronte della ridefinizione dei fitti, quindi, non solo nella rimodulazione dei canoni, ma attraverso
anche la risoluzione di contratti di affitto importanti, noi entro il 2017 non solo avremo garantito una tale
riduzione, ma soprattutto avremo sanato tutte le situazioni debitorie. Considerando che, a fronte di questi
valori, nel 2012 c'era uno stanziamento in Bilancio di 2 milioni 450 mila euro, nel 2013 di 2,5 milioni di
euro - quindi, seppure dei decrementi dei fitti, un incremento nell'appostamento - 2 milioni e 37 mila euro
nel 2014, 2,5 milioni di euro nel 2015, 2 milioni nel 2016. Tutto questo perché abbiamo dovuto coprire le
spettanze pregresse relative ai contratti di fitto in essere non onorate rispetto alle scadenze contrattuali,
rivedendo e ricollocando tutti gli Uffici, ottimizzando e saturando gli spazi negli immobili di proprietà.
Altra voce importante è quella riferita al personale. Tenendo presente che siamo passati da un valore al
31/12/2012 relativo al personale di totali 44 milioni 856 mila euro, di cui 39.456 euro come costo reale e
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5,4 milioni di euro al netto degli oneri riflessi, riferiti alla restituzione del terremoto del 2002, per arrivare
con una riduzione dell'1 per cento nel 2013, ma del 13 per cento nel 2014, quando abbiamo cominciato a
valorizzare le misure riferite in particolar modo all'adozione di quanto previsto dal 101, con un'ulteriore
riduzione di 4 milioni e 37 mila euro, quindi con una riduzione del 12 per cento nel 2015, per arrivare ad
una somma complessiva al 31/12/2016 di economia pari a 9 milioni 663 mila euro, per un totale di 29
milioni 495 mila euro rispetto ai 39.456 euro come costo reale del personale, intervallo 2012/2016.
Altra voce che ci ha visto particolarmente impegnati è quello riferito alla spesa della Regione per le
Comunità Montane. Siamo passati dai 5 milioni di euro del 2013 ai 2 milioni e 8 mila euro del 2016.
Considerando una serie di rigorose attività di attenta gestione che sono passate per la chiusura delle sedi
delle Comunità Montane collocate nei Comuni per il 2014...
Però ragazzi io già devo parlare di numeri, se però ho questo brusio...
Per cui attraverso la chiusura delle sedi abbattendo costi di locazione e costi di funzionamento...
Ragazzi, scusatemi, se avete da parlare, uscite dall'Aula, va bene?
PRESIDENTE
Per favore. Prego, Presidente.
PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA
Applicando il decreto 101 anche sul collocamento in pensione di alcuni dipendenti delle Comunità
Montane; nel 2015 impostando un tetto massimo rendicontando puntualmente le spese di funzionamento;
nel 2016 chiudendo la sede di Trivento e garantendo la fusione di tutte le gestioni liquidatorie al fine di
estinguere definitivamente almeno sette su dieci Comunità Montane, trovando nel contempo soluzione per
la gestione delle strade di bonifica montane, della gestione delle ex discariche che, evidentemente,
andavano messe in sicurezza. Tenendo presente che, recuperando e valorizzando il patrimonio delle
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Comunità Montane, che abbiamo stimato pari a circa 11 milioni di euro, dovremmo garantire la copertura
delle risorse necessarie, come dicevo, alla gestione delle strade di bonifica montane e delle ex discariche.
Un altrettanto importante lavoro di riorganizzazione lo abbiamo effettuato per quanto riguarda il Sistema
delle partecipate e degli Enti strumentali. Su questo, innanzitutto, la prima voce che emerge è la riduzione
degli oneri finanziari a carico del Bilancio regionale; la fusione, l'accorpamento e la reinternalizzazione di
Organismi e strutture che svolgono attività analoghe o complementari, con conseguente annullamento di
doppioni in termini di servizi offerti e di conseguente riduzione della spesa; soppressione degli Enti che
non avevano finalità strategiche per la Regione, con una iniziale previsione di gestione commissariale con
funzione liquidatoria degli Enti appunto soppressi o messi in liquidazione; razionalizzazione degli organi
amministrativi di controllo e consultivi con contestuale revisione della quantificazione dei compensi e
delle indennità e di qualsiasi altra utilità per tutti gli Organismi. Volendo dare dei riferimenti per singola
partecipata ci rendiamo conto, poi, effettivamente delle manovre attuate in termini di oneri finanziari
legati alla governance, ma soprattutto di riorganizzazione delle mission istituzionali delle partecipate e
degli Enti. Partiamo dalla Finmolise: siamo passati da un costo che vedeva nel 2011 quattro membri del
Consiglio di Amministrazione per 83 mila euro, a fronte dei 124 mila euro per un Consiglio di
Amministrazione sempre di quattro membri nel 2012, ridotto a 101 mila euro nel 2013 con quattro
membri fino alla nomina dell'Amministratore unico, per passare ai 44 mila euro del 2014 che hanno visto
la Finmolise guidata dal solo Amministratore unico, figura, poi, sostituita, considerando le indicazioni o le
prescrizioni ricevute da Banca d'Italia con la ricostituzione nel 2015 di un Consiglio di Amministrazione
composto da tre membri per un costo complessivo di 60 mila euro. Abbiamo garantito 300 mila euro di
risparmi annui e che, onestamente, grazie agli oneri derivanti in particolar modo dai contratti di servizi
affidati, appunto, alla Finmolise, oggi possiamo dire che, in termini di ottimizzazione delle risorse
regionali, parliamo di ulteriori 700 mila euro. Dal 2016, e cioè dalla conclusione dei rapporti di servizio
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prevista appunto al 31/12/2015, in considerazione, o meglio, in occasione della stipula dei nuovi accordi
per la gestione dei servizi quali riduzione in percentuale sui corrispettivi affidati dalla Regione alla
Finmolise a valere, appunto, sulle risorse della nuova programmazione 2014/2020, oltre che epurare le
gestioni affette da obsolescenza e soprattutto caratterizzata da una scarsa, per non dire nulla, richiesta da
parte del tessuto economico-sociale e produttivo della Regione Molise, abbiamo appunto ridefinito la
mission partendo dalle politiche del credito. Quindi, l'attenzione non è stata solo quella di garantire
economie nei costi di gestione delle governance riducendola, ottimizzandola e qualificandola, ma
soprattutto per quanto riguarda l'operatività. Nel 2015 le garanzie rilasciate dalla finanziaria regionale
hanno raggiunto un valore pari ad 11 milioni 971 mila euro, superiori di ben 3 milioni e 8 mila euro
rispetto agli 8 milioni 148 mila euro del 2014. Però, se consideriamo la funzionalità della Finmolise negli
anni, ci rendiamo conto che nel 2010 gli importi garantiti dalla Finanziaria regionale erano pari ad un
milione e 86 mila euro; nel 2011, 2 milioni 131 mila euro; nel 2012, 3 milioni 18 mila euro; nel 2013, 3
milioni 611 mila euro; nel 2014, e penso che ancora un grazie lo dobbiamo all'allora Amministratore unico
Carlo Veneziale, 8 milioni 148 mila euro, con un incremento del 47 per cento, per arrivare al 2015 ad 11
milioni 971 mila euro. Siamo passati, considerando l'inizio della legislatura con 3 milioni 18 mila euro, ad
11 milioni 971 mila euro di impegni a garanzia dell'accesso al credito. Abbiamo chiaramente ottenuto
questi risultati partendo dalla semplificazione per l'accesso al Fondo di garanzia. Abbiamo verificato le
regole attuative del Fondo sentendo innanzitutto i potenziali beneficiari attraverso le associazioni di
categoria, e colto soprattutto le esigenze di un Sistema imprenditoriale che evidentemente, nei periodi
peggiori della crisi, soffriva particolarmente le difficoltà nell'accesso al credito.
Grazie alla sensibilità dell'allora Assessore allo Sviluppo Economico, Massimiliano Scarabeo, le risorse
destinate, pari a 32 milioni e 600 mila euro, ci hanno dato la possibilità di attivare tutte le somme
impegnate, attivando finalmente la reale, puntuale e concreta rotatività del Fondo. A fronte di 32 milioni e
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600 mila euro, altro aspetto che ritengo qualifichi l'attività svolta dalla Finmolise e che, ad oggi, il Fondo
risulta intaccato per la mancata restituzione di soli sei finanziamenti, per un totale di 1 milione e 728 mila
euro, meno del 3 per cento sul complessivo. Se andiamo a considerare le percentuali ereditate, ci rendiamo
conto che abbiamo ridotto di percentuali oltre le due cifre la mancata restituzione del capitale impegnato.
Rispetto alle misure "incentivo alla capitalizzazione", va detto anche che alcune di queste misure sono
ereditate anche dalla precedente gestione dell'Assessorato allo Sviluppo Economico, a guida di Michele
Scasserra, che per alcune misure, in particolar modo per quanto riguarda la capitalizzazione e per quanto
riguarda il "5x1" e il microcredito, erano misure che poi hanno trovato rispondenza nella partecipazione
del tessuto produttivo di questa Regione. Tanto per dare un dato, come incentivo alla capitalizzazione,
abbiamo investito 8 milioni di euro, finanziando oltre 70 imprese. Anche sotto questo aspetto, per dare i
numeri, rispetto alle 70 imprese, soltanto 7 (2 al 31/12/2014), ad oggi, non hanno restituito le risorse, per
cui, per queste iniziative, si è interrotto il Piano di rientro e immediatamente, anche sotto questo aspetto,
attivate le procedure per il recupero.
Per quanto riguarda "Mi fido di te": 5 milioni di euro lo stanziamento e abbiamo finanziato 535 imprese.
Rispetto a questo dato, 115, pari al 16,7 per cento, sono le realtà produttive che ad oggi non hanno
restituito le risorse; rispetto a loro, abbiamo già attivato le procedure per il recupero delle somme.
Vi do questi numeri, investimento e reali beneficiari, proprio per entrare nel merito, considerando che il
totale delle imprese iscritte presso il registro imprese della Camera di Commercio di Campobasso, è
inferiore alle 35 mila imprese e oltre 11 mila, fanno riferimento al settore agricoltura che, fino a qualche
mese fa, non poteva godere dei benefici se non dopo una misura fortemente voluta dall'Assessore
Facciolla, per cui anche i potenziali beneficiari o candidati a beneficiare sulle risorse del PSR, possono
avere accesso alle misure incentivanti della Finmolise e oltre ai liberi professionisti, che al pari delle
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piccole e medie imprese, prima Regione d'Italia, abbiamo considerato come potenziali beneficiari prima
ancora del recepimento della direttiva comunitaria.
Programma Comunitario Progress: 2 milioni di euro di dotazione, 100 Partite Iva già attivate. 21 sono le
realtà produttive che, ad oggi, non hanno restituito le risorse, per cui abbiamo già avviato le misure per la
riscossione coattiva di quanto non restituito.
Per quanto riguarda gli interventi per tecnologia tecnologica: 900 mila euro la dotazione finanziaria, 30
sono stati i prestiti concessi; rispetto a questa situazione, ad oggi, non abbiamo situazioni di credito
incagliate.
Per quanto riguarda, invece, gli strumenti meramente incentivanti per l'accesso al credito: 12,5 milioni di
euro sono la dotazione complessiva, per cui abbiamo attivato sette misure; 4 milioni di euro attivati a
dicembre 2015 per anticipazione alle aziende di trasporto. Come ricordate bene, per situazioni
particolarmente esposte, che riguardavano, in quel periodo, soprattutto il trasporto pubblico su gomma,
abbiamo costruito un meccanismo per cui l'anticipazione agli erogatori del servizio è avvenuta nel limite
massimo di 2 milioni di euro direttamente dalla Finmolise. Strumento che stiamo approfondendo perché la
Finmolise intervenga anche nell'anticipazione per le opere edili, con particolare riferimento ai lavori di
ricostruzione. È già in avanzata fase di definizione una convenzione con la Banca di Credito Cooperativo,
che ha già messo a disposizione 10 milioni su queste operazioni di anticipo sugli stati avanzamento lavori
(SAL) certificati dall'Agenzia per la ricostruzione. Contiamo, entro l'anno, di chiudere con adeguata
dotazione finanziaria, per la Finmolise, operazioni quindi di anticipazione, sui SAL maturati e certificati.
Le misure sono prestiti per aumenti di capitale sociale, prestiti per start up innovativi, prestiti per
iniziative di internazionalizzazione, potenziamento di accordi di rete, distretti e cluster, prestiti per avvio e
potenziamento di società cooperative per particolari investimenti innovativi per imprese operative, e
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partecipazione delle imprese ai programmi di iniziative identificate nei finanziamenti diretti della
Commissione europea.
Io non vorrei annoiarvi con l'operatività della finanziaria regionale, ma capite bene che in un momento di
oggettiva difficoltà, è stata la Struttura che, più di altre, è stata vicina al tessuto produttivo regionale. Per il
2016, abbiamo arricchito la dotazione con 15 milioni di euro, attivando un'altra serie di operazioni
agevolabili nel rispetto, chiaramente, dell'importo massimo e della percentuale di intervento sulla
garanzia, percentuale che va dal 60 all'80 per cento per iniziative che non possono superare il singolo
investimento per 2,5 milioni di euro.
Situazione diversa sicuramente per la Molise Dati, per la quale - giusto per dare un po' un riferimento al
rigore applicato, soprattutto per la governance - aveva visto impegnata la Regione per un Consiglio di
Amministrazione di cinque membri che aveva avuto oneri per la società pari a 271 milioni di euro, che
erano diventati 285 mila euro nel 2012, ridotti a 132 mila euro nel 2013, 88 mila euro nel 2014, 70 mila
euro nel 2015. Ma, oltre alla riduzione dei costi per la governance, è evidente che siamo riusciti a definire
un elenco di servizi assegnati a Molise Dati in convenzione certa, servizi che probabilmente richiedono
una rivisitazione, considerando l'ultimo Bilancio approvato dalla società, ma per i quali la Regione, in
particolar modo, chiede maggiore qualità, con un diverso controllo nell'erogazione degli stessi.
Sviluppo Italia: l'Amministrazione è passata dai 100 mila euro del 2011, 107 mila euro nel 2012, 90 mila
euro nel 2013, ai 36 mila euro per il 2014 e il 2015, nel momento in cui chiaramente siamo intervenuti noi
con la nomina dell'Amministratore unico. Il tema di Sviluppo Italia Molise, però, vede impegnata la
Regione per un progetto di fusione per incorporazione con Finmolise, l'articolo 4 della legge di Stabilità
del 2015, ma aldilà dell'economia per quanto riguarda la gestione, va considerato che Sviluppo Italia
Molise presentava un risultato di Esercizio meno 610 mila euro nel 2011, meno 199 mila euro nel 2012,
meno 245 mila euro nel 2013, per arrivare a 4.222 euro di utile di Esercizio nel 2014 e 1.375 euro nel
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2015, due anni consecutivi in utile di Esercizio, ma non perché la Regione ha delegato funzioni alla
Sviluppo Italia Molise, caricandosene i conseguenti oneri, ma perché Sviluppo Italia Molise si è creata,
grazie alle professionalità presenti in società, un mercato di riferimento, che ha dato la possibilità a
Sviluppo Italia Molise di essere struttura effettivamente e realmente operativa per la Regione,
considerando le attività direttamente svolte per la Regione per Expo 2015, per poi passare attraverso
l'attività di gestione del titolo secondo del decreto legislativo 185/2000, accompagnando il Sistema
insediativo della Regione e senza dimenticare il ruolo importante svolto nella fase di predisposizione di
tutta la documentazione finalizzata al riconoscimento dell'area di crisi complessa, per poi arrivare a tutta la
fase operativa che di qui in poi si vedrà nella definizione dei bandi per le manifestazioni di interesse e,
speriamo a brevissimo, per tutta la fase esecutiva. Le principali attività sono finalizzate all'animazione e
sensibilizzazione per quanto riguarda le misura già attivate, con evidente formazione, nel 2007/2013, a
valere chiaramente sul Programma operativo regionale (POR) della precedente programmazione, per
ribadire tale attività sulla programmazione 2014/2020 senza trascurare il ruolo importante che Sviluppo
Italia Molise ha avuto, in particolar modo, per quanto riguarda le strategie di ricerca e sviluppo per la
specializzazione intelligente. Sapete che per la prima volta a valere sulla programmazione 2014/2020
abbiamo una fase di attività legata esclusivamente a questa voce.
C'è poi, in termini di prestazioni e attività affidate a Sviluppo Italia Molise, tutta la parte relativa a
Garanzia Giovani; anche su questo qualche dato poi lo daremo, perché io continuo a leggere polemiche, se
poi ci rendiamo conto dell'investito e dei beneficiari per singola attività, ci rendiamo conto che forse non
sappiamo raccontare all'esterno, però il numero dei beneficiari evidentemente dimostra che le risorse sono
state puntualmente e precisamente programmate.
C'è, poi, la scelta definitiva della messa in liquidazione di KORAI; KORAI che, a fronte di un capitale
sociale di 22 milioni 736 mila euro, aveva realizzato negli anni perdite importanti: 240 mila euro al
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31/12/2013, il patrimonio netto risultava quindi negativo nel 2013, confermata la stessa negatività nel
2014, ricordando che KORAI era nata per un'attività per la quale la Regione, a valere sulla precedente
programmazione, aveva inteso montare un progetto di ricerca con il Formez, destinando allo stesso 800
mila euro, dimenticando invece che con il KORAI forse saremmo riusciti con una diversa
programmazione di attività e valorizzazione della stessa società. Con legge di Stabilità 2015, considerando
l'assenza di specifica finalità strategica, abbiamo previsto la definitiva chiusura del KORAI e, rispetto alle
programmazioni, abbiamo appostato nel triennale le risorse necessarie per accompagnare al 2018 la
liquidazione definitiva del KORAI.
C'è poi il tema riferito alla GAM, che ha sicuramente visto momenti di particolare tensione, anche di
discussione all'interno di quest'Aula, considerando gli impegni straordinariamente elevati che negli anni
hanno coinvolto la Regione Molise con il proprio Bilancio. Un'azienda che nel periodo migliore era
arrivata a perdere 1,5 milioni di euro al mese, significa 18 milioni di euro all'anno, significa il 15 per cento
delle entrate proprie di questa Regione - per dare dei valori significativi - responsabilità che ci ha portato a
chiudere la fase di macellazione, azzerando in un colpo solo 18 milioni di euro di perdita, creando una
serie di problemi a centinaia di famiglie che, al netto dell'ammortizzatore sociale, continuano a chiedere
ricollocazione lavorativa, però il rigore con il quale abbiamo affrontato anche la proposta di concordato,
finalmente omologato di GAM, grazie alla continuità aziendale legata esclusivamente al funzionamento
dell'incubatoio, ci mette oggi nelle condizioni di valutare e verificare interessi da soggetti imprenditoriali
importanti di fuori Regione, che stanno valutando un loro impegno per la ripartenza complessiva della
filiera. Vi do un dato sull'incubatoio: siamo passati da 300 mila e rotti pulcini a settimana a oltre 1 milione
previsti a fine 2016; significa 1 milione di potenziali pulcini da ingrassare presso i centri ingrasso e,
considerando la capacità di macellazione del macello attrezzato più vicino che è a Napoli e che oggi,
avendo saturato la sua capacità di macellazione a 350 mila capi, si aprono una serie di potenziali scenari
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significativi per un briciolo di ottimizzo per il futuro. La manifestazione di interesse sarà successiva al
bando già emanato dal Giudice delegato, che ha diviso le tre procedure che vedono da una parte il
concordato di GAM e dall'altro delle due imprese che facevano capo al Gruppo Arena, per un'ipotesi di
locazione iniziale con un valore di riscatto che può già impegnare strutture imprenditoriali aziendali nel
recupero dei manufatti esistenti, ma non escludiamo, laddove ce ne fosse la necessità e la validazione
imprenditoriale da parte di chi dovesse presentare manifestazione di interesse, di ricollocare anche la parte
della macellazione. Tenendo presente che tutte le iniziative previste nel documento di accompagnamento
al riconoscimento dell'area di crisi complessa, finalizzano la clausola sociale quale clausola premiante per
qualsiasi iniziativa che deciderà di collocarsi in uno dei Comuni individuati con la nostra perimetrazione.
Rinnoviamo la Pubblica Amministrazione con l'obiettivo della rigorosa semplificazione, proprio con
l'auspicio di rendere gli assetti e le funzioni di tutte le Amministrazioni Pubbliche - con particolare
riferimento alla Regione - maggiormente rispondente alle esigenze dei cittadini, attraverso azioni dirette,
finalizzate appunto alla semplificazione delle procedure, alla gestione efficiente ed efficace delle risorse
finanziarie, tenendo presente che il disallineamento, nei termini temporali di pagamento, purtroppo ancora
è lontano dal rispetto dei 30-60 giorni fissato come obiettivo, tenendo presente che maggiore e più vicina
al cittadino sarà l'articolazione della Pubblica Amministrazione, più immediata sarà la capacità, con un
fondamentale principio di sussidiarietà, di sostenere il cittadino stesso. Senza dimenticare che i principi di
sussidiarietà e differenziazione, per garantire adeguatezza, hanno la finalità di rendere gli assetti e le
funzioni delle Amministrazioni Pubbliche maggiormente rispondenti alle esigenze dei cittadini attraverso
azioni dirette alla semplificazione delle procedure, alla gestione efficiente, attraverso le leggi di riordino, il
Piano di rafforzamento amministrativo (PRA) e, a valere sul Programma operativo nazionale (PON), una
diversa governance e capacità istituzionale.
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Evito di fermarmi sul PRA, però siamo qui per tutti gli eventuali approfondimenti necessari sia per quanto
riguarda il PRA e per quanto riguarda il PON governance e capacità istituzionale attraverso un riordino
istituzionale che ci ha visto finalmente approvare, con legge numero 1 del 27 gennaio 2016, l'Esercizio
associato delle funzioni, che ci ha visti impegnati anche con una dotazione di 100 mila euro iniziali,
proprio per accompagnare questo tipo di riorganizzazione dei servizi perché si possano renderli sempre
più efficienti con oneri minori a carico dei cittadini, in attuazione della legge 56 sul riordino delle funzioni
delle Province, che ci ha visto impegnati a dicembre 2015, con la legge numero 18 ad approvare la legge
di riordino delle funzioni esercitate dalle Province - parliamo evidentemente delle funzioni delegate - con
altrettanto impegno per 1 milione e 400 mila euro a valere sul Bilancio 2016 per le funzioni relative ai
Centri per l'Impiego e 1 milione e 300 mila euro, invece, per il riordino delle funzioni delegate delle
Province.
In termini di rivisitazione, oggetto di attenzione è stata l'ARPA Molise, alla quale, in termini di
convenzioni, abbiamo inteso arricchire le funzioni delegate attraverso il controllo dell'inquinamento
atmosferico per la tutela dell'ambiente in materia, appunto, dell'inquinamento atmosferico. Per quanto
riguarda gli impianti termici, quindi il controllo sugli impianti termici esistenti, auspicando che anche la
diversa impostazione che avevamo dato a questo diverso coinvolgimento della ARPA Molise per le
funzioni che mano mano intendiamo delegare attraverso lo strumento della convenzione, possano di fatto,
numeri alla mano, dimostrare la qualità delle scelte effettuate.
Il dato per il quale altrettanto rigore abbiamo messo in campo è riferito alle entrate della Regione, che
sono caratterizzate dalle risorse proprie, tassa automobilistica, compartecipazione imposta sul valore
aggiunto (IVA) e imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), entrate dalla lotta all'evasione, risorse
aggiuntive - per le quali puntiamo al Fondo di sviluppo e coesione (FSC) saldo 2007/2013 - area di crisi
ancora da definire in termini di dotazione finanziaria, sulla base delle manifestazioni di interesse che
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saranno validate e con i trasferimenti correnti. Ci sono, poi, le risorse addizionali, a valere sulla
programmazione comunitaria, POR, FESR, FSE che, come ricordiamo, abbiamo a regia unica qui in
Regione Molise, il PSR e la cooperazione territoriale e allo sviluppo.
Entrando nel merito del quadro finanziario, le principali entrate a libera destinazione ammontano a 150
milioni di euro, 40 milioni di euro di tassa automobilistica, 22 milioni di euro di entrate extra tributarie,
recupero avvocatura, controlli, lotta all'evasione, IRAP non sanitaria, quindi senza l'addendum fissato per
garantire la copertura dei disavanzi degli anni passati per 76 milioni 95 mila euro, altre tasse e tributi per
12 milioni di euro. Quindi a fronte di 150 milioni di euro, è evidente che la somma da entrate a libera
destinazione serve a compensare le uscite per il corrente. Quindi, quando io sento polemiche riferite alla
mancanza di risorse proprie destinate allo sviluppo, poi, verificando un po' i disavanzi che
caratterizzavano le gestioni passate rispetto, invece, a una gestione corrente in equilibrio, per cui a fronte
di 150 milioni di euro di entrate a libera destinazione noi compensiamo le uscite correnti senza creare
ulteriore disavanzo, evidentemente un altro importante passo avanti lo abbiamo fatto.
Senza dimenticare quanto importante, purtroppo, sia la situazione debitoria. Per cui qualche ragionamento
in più lo facciamo sulla situazione debitoria, ma soprattutto anche cercando di contestualizzare
temporaneamente l'epoca nella quale la situazione debitoria è particolarmente esplosa. Al 31 dicembre
2015, noi abbiamo un ammontare di debiti complessivo pari a 360 milioni 331 mila euro di cui 359.192
euro a carico della Regione e 1 milione 138 mila euro a carico dello Stato. Per contestualizzare
temporalmente la formazione del debito, andiamo a verificare che il periodo nel quale sono avvenute le
due emissioni obbligazionarie, e cioè tra il 2003 e il 2014, hanno visto emettere prestiti obbligazionari per
175 milioni di euro che valgono circa il 50 per cento dell'esposizione debitoria complessiva. Mentre
invece i 114 milioni sono dovuti a mutui già stipulati precedentemente e 69.084 euro sono anticipazioni di
liquidità, di cui 26.611 euro ai sensi dell'articolo 2 del decreto legge 35 e 42.473 euro ai sensi dell'articolo
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3 del decreto legge 35. L'articolo 2 è relativo alle spese non connesse alla sanità, all'articolo 3, invece,
spese connesse alla gestione sanitaria. In tale debito complessivo va ricompresa anche la prima azione
concreta effettuata dal nostro Governo, proprio per dare respiro alle imprese che vantavano crediti non
saldati secondo una tempistica che in alcuni casi superava abbondantemente i due anni per arrivare agli
oltre 900 giorni per i creditori della sanità.
Rispetto a questa situazione debitoria, almeno oggi possiamo dire che la situazione è totalmente sotto
controllo in quanto, secondo i Piani di rientro, calcolati sulla base dei flussi attesi che fanno riferimento
alle condizioni di mercato al 22 marzo 2016, giorno in cui abbiamo attualizzato il dato, e comprendono
anche i flussi netti derivanti da contratti di swap, abbiamo una rateizzazione prevista per 33 milioni 434
mila euro di cui 17.423 euro di capitale e 16 mila euro di interesse, 16.946 euro di capitale e 15 mila euro
di interesse per il 2017, 16.518 euro e 14 mila euro di interesse per un totale di 31.113 euro per il 2018.
Quindi, la capacità restitutiva della pianificazione per il rientro del debito oggi garantisce equilibrio nella
gestione finanziaria del nostro Bilancio.
Il disavanzo totale complessivo è pari a 251 milioni di euro, di cui 24.476 euro, quale disavanzo accertato
al 31/12/2014, ed è il dato derivante dall'approvazione dei rendiconti impugnati per quanto riguarda gli
anni pregressi, 2011 e 2012 (voglio ricordarvi che appena arrivati noi abbiamo dovuto riapprovare il
rendiconto per il 2011, 2012 e 2013), tenendo presente che, rispetto ai dati riportati a pareggio secondo
quei rendiconti, è venuto fuori un disavanzo pari a 54 milioni 910 mila euro nel 2011, un disavanzo pari a
70 milioni 962 mila euro del 2012, un disavanzo di 64 milioni 24 mila euro, che, però, con gli avanzi si è
ridotto nel 2014 a 24.476 euro. Abbiamo inteso di poter spalmare tale cifra inizialmente in 7 anni, poi con
legge di Stabilità in 10 anni, quindi, 3 milioni 496 mila euro nel 2015, 2 milioni 331 mila euro dal 2016 al
2024.
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C'è, poi, il dato derivante dalla cancellazione straordinaria dei residui per oltre 226 milioni 556 mila euro
derivanti dal maggior disavanzo accertato, con riaccertamento dei residui. Vi ricordo che anche questa fu
una operazione discussa per la quale più di qualcuno in Minoranza sosteneva la non adesione a quelle
opportunità; è chiaro che in quel modo noi non avremmo mai potuto riportare in equilibrio la nostra
gestione. Anche su questo aspetto la possibilità di spalmare nei 30 anni con un rateo pari a 7 milioni 552
mila euro dal primo gennaio 2015, per i prossimi 30 anni ci portano a chiudere finalmente con cognizione
di causa e con attenta gestione programmatica la situazione debitoria complessiva. Questo per quanto
riguarda la gestione regionale extrasanitaria.
Per quanto riguarda il settore sanità, qui la situazione è altrettanto finalmente chiara nella sua esposizione
debitoria e certificata; altrettanto chiara è la capacità di rientro dei debiti maturati con i disavanzi dal 2007
al 2014 per una parte importante, che supera i 400 milioni di euro, e per oltre 160 milioni di euro di quote
somme destinate alla sanità, quale, per esempio, l'incasso delle aliquote IRAP quale aliquota aggiuntiva
per garantire la compensazione del disavanzo incassate dalla Regione e non versate per circa 160 milioni
di euro. Oggi contiamo di venire fuori da...
(Intervento fuori microfono)
PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA
No, una parte era l'IRAP incassata dalla Regione quale aliquota incrementata per garantire e non trasferita
poi alla sanità. Incassata dalla Regione, ma non trasferita.
Il totale delle somme dei debiti della Regione Molise nei confronti della sanità tra somme trasferite e
somme incassate era di circa, a inizio mandato, di 160 milioni di euro. Ad oggi contiamo di garantire il
saldo della situazione debitoria pregressa, grazie a un mutuo complessivo di 257 milioni di euro, grazie
all'articolo 3 del decreto legge 35, ad oggi già concesso per oltre 170 milioni di euro, certificando risparmi
e economie nei Bilanci, quindi senza dovere incrementare - era questo l'impegno che avevamo assunto nei
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confronti dei molisani - le aliquote regionali, ma grazie alle economie dimostrate a Bilancio garantiamo
già questi primi 170 milioni di euro di accesso alla liquidità straordinaria. Sono in valutazione altri 3
milioni di euro e oltre che ci garantirebbero la saturazione dei 257 milioni di euro. 55 milioni di euro sono
del Fondo aree sottoutilizzate (FAS) riprogrammati a favore del risanamento del debito al 31/12/2009
della sanità, 575 milioni è il Fondo sanitario regionale (FSR) già oggetto di intesa per la prima volta del
mese di febbraio. Negli anni passati voglio ricordare che l'intesa sul Piano di riparto avveniva a dicembre,
quindi a Bilancio chiuso; oggi invece finalmente le Regioni con il Governo hanno chiuso l'intesa a
febbraio per il Piano di riparto, quindi noi abbiamo con certezza i 572 milioni e rotti euro assegnati al
Molise già certificati nell'intesa, 40 milioni per il risanamento (intervento straordinario fissato in legge di
Stabilità dallo Stato per il 2015), 5 milioni gli obiettivi di Piano per il 2015 e i 73 milioni di euro come
Fondo di solidarietà: 30 milioni di euro per il 2015, 25 milioni di euro per il 2016 e 18 milioni di euro per
il 2017, che ci accompagnano nel garantire, ripeto, l'azzeramento del disavanzo, così come certificato per
la prima volta dopo 8 anni per il Bilancio 2015, grazie ai 30 milioni del Fondo di solidarietà, ma per
arrivare al pareggio, quindi, a un Sistema sanitario sostenibile con le risorse assegnate dal Fondo sanitario
nazionale (FSN) alla Regione Molise nel 2018. Abbiamo, poi, tutta la fase delle risorse addizionali POR,
FESR, FSE per un totale di 153.047.700 euro del FSE e 105 milioni di euro del FESR. Evito di ritornare
nel merito di ciascun asse, ciascun obiettivo tematico che penso ormai conoscete tutti avendo più volte
discusso dello strumento di programmazione. 210 milioni 47 mila euro sono invece del PSR per il
2014/2020 rapportati ai soli 5 dei 13 obiettivi tematici, considerando l'attenzione che la Regione ha inteso
dare dopo un rigorosissimo confronto partenariale nell'individuare, ripeto, solo 5 dei 13 obiettivi specifici
previsti dal documento generale.
C'è, poi, un'altra parte importante, in termini di risorse addizionali, a valere sulla cooperazione territoriale
e allo sviluppo, che vede il Molise impegnato su 8 iniziative di cooperazione territoriale: Italia-Croazia,
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Italia-Albania Montenegro, ADRION, MED, "URBACT", "ESPON" e "INTERREG Europe". All'interno
di questi programmi, la Regione Molise è eleggibile come territorio e la dotazione finanziaria dovrebbe
essere all'incirca di 1 milione e 300 mila euro, oltre la presenza della stessa Regione nella governance di
questi progetti di cooperazione trasfrontaliera.
In termini di spese inserite nel Bilancio di previsione, avete notato una riduzione della dotazione del
Consiglio regionale per 5 milioni e 700 mila euro, più la dotazione ai sensi della legge regionale numero 9
del 2015 per 700 mila euro, per un totale di 6 milioni e 400 mila euro; 770 mila euro di costi per la Giunta
regionale e la voce vitalizi per 4 milioni e 65 mila euro.
In termini di segreterie politiche, solo per dare un dato, siamo passati da 1 milione e 403 mila euro del
2012 a 963 mila euro nel 2015.
C'è, poi, tutta la parte finalizzata al rilancio dello sviluppo economico, "Buona impresa", delibera 429 del
17 settembre 2014, che finalmente comincia a dare i primi indicatori di risultato.
Verificare che l'Istituto nazionale di statistica (ISTAT), Banca d'Italia certificano per la prima volta
un'inversione di tendenza rispetto all'incremento dei posti di lavoro che si perdevano a favore di nuovi
posti di lavoro, seppure con percentuali ancora troppo basse, però, almeno, ci danno un senso di quanto
auspichiamo non sia solo una tendenza ma, nei fatti, possa effettivamente tornare a parlarsi di un Molise
che riparte. La strategia per le aree di crisi ci ha visto discutere più volte, ma se ci dovessero essere
elementi da approfondire lo facciamo quest'oggi.
È di assoluta attualità mediatica la firma dei patti regionali all'interno del Masterplan del Mezzogiorno che
vede quale ammontare complessivo di risorse FSC destinati al Molise 378 milioni di euro di cui 69 milioni
500 mila euro per il periodo 2016/2017, e quando dico per il periodo dico risorse non da impegnare ma da
spendere entro il 31/12/2017. C'è, poi, il Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in
ricerca (FRI) che, come dicevo nel passaggio riferito alla Finmolise, finalmente allarga il range dei
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potenziali beneficiari anche alle professioni, liberi professionisti, c'è l'intervento a favore delle imprese
agricole. Per, poi, arrivare alla concretezza dei bandi che sono in corso e che prevedono l'aggiudicazione
per evitare una riduzione delle risorse stesse pari al 15 per cento per singola iniziativa laddove non
dovesse essere l'obbligazione giuridicamente vincolante. Abbiamo 48 milioni di euro per 150 interventi
per il Sistema idrico integrato; 32 milioni e 300 mila euro per la difesa del suolo per 124 interventi; 31
milioni di euro per i rifiuti urbani, per 35 interventi; 5 milioni di euro per 145 interventi per le politiche
sociali e socio educative; 15 milioni di euro per la rete socio-sanitaria; 4 milioni 100 mila euro per
l'istruzione. All'interno di queste voci, tante sono già state attivate, quindi, diamo anche un riscontro
puntuale: 81 gli interventi per l'accessibilità al territorio per 116 milioni di euro, 13 per innovazione e
ricerca scientifica sono gli interventi per 3,5 milioni di euro, 7 milioni 673 mila euro per Garanzia
Giovani, ad oggi sono 2.097 i beneficiari; l'Accordo di programma quadro (APQ) Pacchetto Giovani 5
milioni di euro per 145 interventi; poi, c'è tutta la fase riferita alla ricostruzione e ai danni alluvionali. È
chiaro che la differenza tra l'attivato e quello di attivare significa le procedure ancora in corso.
Provo a velocizzare senza entrare nel merito dei singoli interventi. C'è, poi, tutto l'impegno che abbiamo
previsto per garantire il 100 per cento della copertura della utenza regionale con la banda ultra larga
superiore a 30 mbps e il 50 per cento superiore ai 100 mbps entro il 2020. Ad inizio legislatura eravamo
gli ultimi della classe, oggi siamo a metà classifica, penso che saremo l'unica Regione in grado di garantire
la copertura capillare a tutti gli utenti, tenendo presente che una distribuzione residenziale o abitativa pari
a 70 abitanti per chilometro quadrato rende sicuramente poco conveniente l'investimento per gli operatori
e, quindi, i 27 milioni di fabbisogno di cui 17 milioni sul FESR e 10 milioni sul FSC, ci ha visto impegnati
e presi a riferimento in termini di percentuale di spesa. È chiaro che l'infrastruttura ha un senso e un
significato se saremo nelle condizioni di velocizzare i contenuti sull'infrastruttura, altrimenti ritengo poco
o nulla avremo fatto. Arrivare, però, a parlare con uno strumento di incentivo in agricoltura come il PSR
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di e-commerce a favore delle singole realtà produttive e, sotto questo aspetto, essere presi a riferimento
sulla capacità di programmazione e sulla rapidità con la quale si mettono a bando e si impegnano le
risorse, ritengo che sia un altro aspetto del quale finalmente il Molise può diventare riferimento in
positivo.
Ci sono, poi, i 47 milioni di euro per le risorse territorializzate; c'è tutta la fase della S3 strategia di
specializzazione intelligente assegnata in termini di organizzazione, come dicevamo, a Sviluppo Italia
Molise.
Senza che ci dilunghiamo sulla riorganizzazione sanitaria, al di là degli incontri monotematici, ritengo
che, auspicando, in tempi rapidi, l'approvazione definitiva del Piano operativo straordinario 2015 e 2014,
ma, soprattutto, la firma dell'accordo per l'attuazione del Piano, possano metterci finalmente nelle
condizioni di avviare la riorganizzazione e di avviare soprattutto gli interventi e gli investimenti di
ridefinizione di un'assistenza sempre più domiciliare e territoriale e sempre meno impegnata
sull'ospedalizzazione.
Per quanto riguarda il settore dell'istruzione, l'impegno non è stato soltanto quello nella definizione della
sicurezza dei contenitori, ma attraverso una serie di iniziative costruite con i singoli plessi o con la
direzione regionale, ci ha visto, anche su questo, impegnare risorse importanti e, soprattutto, vederci
temporalmente riconosciuto l'impegno messo in campo.
Per quanto riguarda, invece, i servizi per il lavoro e le politiche attive, il Jobs act, il Piano regionale
transitorio delle politiche attive, la convenzione con il Ministero, di cui al decreto legislativo 78 del 2015,
le convenzioni con le Province di Campobasso e di Isernia per la gestione dei servizi.
Sono queste, per sommi capi, chiaramente, le cose che abbiamo fatto; è chiaro che su ognuno di questi
elementi sarebbe il caso di fermarsi per verificare pianificazione, programmazione, assegnazione, spesa,
ritorno e, soprattutto, consolidamento nel tempo degli interventi effettuati. Ho sentito tante polemiche per
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quanto è riguardato tutto il Programma Garanzia Giovani, malgrado più interventi, cercando di
comunicare le iniziative attivate; evidentemente non siamo riusciti a farlo, ma è chiaro che il nostro
obiettivo, a questo punto, è riproporre sul territorio per singoli temi e per singoli tematismi, più che singoli
temi, le cose fatte, non quelle che intendiamo fare. Sul valore del Piano Garanzia Giovani, a fronte di un
investimento complessivo di 7 milioni e 873 mila euro, abbiamo già assunto impegni per 5 milioni 529
mila euro; abbiamo 2 milioni 970 mila euro di previsione di spesa per i tirocini, ma soprattutto abbiamo
già avviato, con l'Agenzia regionale Molise lavoro, 926 tirocini formativi extracurriculari e 174
dall'Università degli Studi del Molise (UNIMOL), a fronte di pagamenti già effettuati a favore dei
tirocinanti per 2 milioni e 35 mila euro. Per quanto riguarda Garanzia Giovani, bonus occupazionali, che
ammontano, dopo la rimodulazione, a 700 mila euro, abbiamo ricevuto 279 domande: 139 sono state
confermate, sei accolte, una aperta, sette rifiutate, 35 scadute, 37 annullate e 54 rifiutate definitivamente.
Autoimpiego e autoimprenditorialità: anche qui, volendo dare dei riferimenti, per un totale di Piano di
attuazione di 7 milioni 673 mila euro, abbiamo già definito, cioè ragazzi che hanno già beneficiato di
queste misure, 4 milioni 520 mila euro per l'orientamento specialistico di secondo livello, 95 mila euro per
l'autoimpiego e l'autoimprenditorialità, 139 mila euro per il bonus occupazionale, 166 mila euro per il
servizio civile e 1 milione 100 mila euro per il tirocinio extracurriculari anche in mobilità geografica.
Per quanto riguarda i tirocini extracurriculari, ai sensi del decreto legge 76, 259 sono quelli approvati
dall'Agenzia Molise Lavoro di tipologia A e 143 di tipologia B.
C'è poi tutta la parte dedicata alla sostenibilità e alla sensibilità per l'ambiente. Ritengo che Differenzia
Molise Sempre ci stia dando grosse soddisfazioni in termini finalmente di incremento di raccolta
differenziata. La logica, anche su questo aspetto, dell'aggregazione dei Comuni e la partecipazione perché
siano rispettati i termini temporali per tutte le procedure concorsuali, ci mette nelle condizioni di ben
sperare di non perdere un euro del totale stanziato, ma questo vale sia per la differenziata che per il Piano
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di gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Ieri abbiamo partecipato, per quanto riguarda la Provincia di
Isernia, all'inaugurazione per la prima volta nel centro sud di un impianto in grado di selezionare e
valorizzare il rifiuto a valle della raccolta del rifiuto dopo aver a monte separato l'umido dal secco. Sul
Sistema idrico sono in corso questi 44 milioni 973 mila euro per i 129 interventi che abbiamo detto. C'è il
Piano energetico ambientale, oggi sottoposto a valutazione ambientale strategica (VAS), anche se su
questo qualche ritardo rispetto alle previsioni l'abbiamo, visto che eravamo partiti convinti di chiudere la
VAS al 31/12/2016, e su questo qualche impegno ulteriore con il Presidente del Consiglio forse è il caso
che proprio quest'oggi lo prendiamo. Abbiamo, poi, in via di definizione il Piano dei nitrati. Abbiamo il
Piano regionale dei rifiuti approvato in Aula, e mi auguro che anche sotto questo aspetto, al netto delle
impugnative, possa comunque anche il Piano di rifiuto dimostrare quanto siamo stati lungimiranti in
considerazione dell'ultimo decreto legge, anche per fare chiarezza sulla saturazione della potenzialità
termica degli impianti e sulla negoziazione o contrattualizzazione degli accordi tra più Regioni. Abbiamo
il Piano di gestione delle acque del distretto idrografico dell'Appennino meridionale; abbiamo anche
sull'aspetto della gestione della tutela delle acque della Regione; il Piano integrato per la qualità dell'aria
anche questo in via ormai di definizione. Tutto ciò che onestamente ci eravamo impegnati a portare a
termine per metà legislatura, penso di poter dire che per un buono 80 per cento onestamente siamo riusciti
a rispettare la scadenza.
C'è, poi, tutta la parte riferita alla ricostruzione, per la quale più di qualche polemica sul ritardo dei
pagamenti riferiti, però, all'ultimo trimestre 2015 l'abbiamo avuta; voglio però ricordare a tutti che il
31/12/2015 è stato l'anno di chiusura del ciclo di programmazione 2007/2013. Entro il 31/12 la Regione
Molise ha dovuto far fronte ad un'anticipazione pari a circa 50 milioni di euro, tranne, per fortuna, qualche
proroga concessaci entro il marzo del 2016. Sapete bene che erano obbligazioni assunte nei confronti di
beneficiari che, se non avessimo certificato in termini di spesa con l'avvenuto pagamento, sarebbero state
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obbligazioni assunte non rendicontabili, quindi, senza maturare la restituzione in quota parte dello Stato e
in quota parte dell'Europa.
È chiaro che ci ha visto particolarmente concentrati sul saldo di tutte quelle obbligazioni assunte, per cui
oggettivamente qualche ritardo c'è stato, ma mi auguro che, grazie alla riorganizzazione oggi con risorse
proprie regionali, i 25 milioni o i 27 milioni di euro, trasferiti dal dipartimento il 29 dicembre 2015 e
trasferite all'Agenzia a fine gennaio 2016, possano trovare la soddisfazione nei pagamenti entro ancora
pochi giorni. L'Agenzia ha approvato il Bilancio quindi riteniamo che di qui a brevissimo potrà procedersi
anche con l'avviso pubblico per selezionare il numero di unità lavorative necessarie per portare a termine
la ricostruzione che oggi ci vede impegnati per un residuo di circa 250 milioni di euro.
Anche su questa vicenda non ho nessuna intenzione di fare polemica, però voglio ricordare che, quando ci
siamo insediati, la Regione aveva già incassato nel 2012, inizio 2013, 27 milioni 696 mila euro più 27
milioni 696 mila euro non trasferiti all'Agenzia. Quindi, è evidente che queste somme ancora una volta le
abbiamo dovuto reintegrare per riallineare le disponibilità finanziarie con gli impegni assunti e con le
somme già erogate a favore della Regione.
Chiudo con un impegno, che ritengo sia obiettivo di tutti, che è quello di garantire una rigorosa
accelerazione nei pagamenti, che avviene grazie ad una finalmente puntuale e monitorata esposizione
debitoria della Regione, ma che soprattutto si rende possibile avendo individuato Finmolise quale
strumento in grado di accompagnare nella garanzia del debito della Pubblica Amministrazione certo ed
esigibile, e con una eventuale, come dicevo prima, ulteriore dazione finanziaria anche con un intervento
diretto non solo con la garanzia, non solo con la convenzione con il sistema bancario, ma anche
direttamente con risorse proprie.
PRESIDENTE
Grazie, Presidente Frattura. Mi chiedeva la parola il Consigliere Ioffredi. Prego.
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CONSIGLIERE IOFFREDI
Grazie, Presidente. Solo per chiedere un quarto d'ora di sospensione, se possibile, così magari ci diamo
una rinfrescata, mangiamo qualcosa e poi riprendiamo.
PRESIDENTE
Mezz'ora di sospensione. Il Consiglio riprenderà alle 23:30. Grazie.
(Il Consiglio è sospeso alle ore 23:03)
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RIPRESA DEL CONSIGLIO
- ORE 02:47 -
PRESIDENTE
Invitiamo i colleghi Consiglieri di prendere posto in aula, riprendiamo i lavori del Consiglio, grazie.
Relativamente al punto numero 1, "Documento di economia e finanza regionale per il triennio
2016/2018”, dopo la relazione introduttiva del Relatore, l'illustrazione del Presidente della Giunta
regionale, si apre la discussione sul documento.
Chi chiede di intervenire? Se non ci sono interventi, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Per dichiarazione di voto? Prego, Consigliere Federico.
CONSIGLIERE FEDERICO
Grazie, Presidente. A nome del Gruppo Movimento 5 Stelle, che rappresento, dichiaro voto non
favorevole alla programmazione, ma non per una questione di contrapposizione fine a sé stessa. Perché
nella elencazione di tutti quanti gli interventi, di tutti quanti i temi che sono stati affrontati, presentati dal
Presidente della Giunta nell'intervento precedente, si è ripercorso anche tutti questi tre anni di confronti o
scontri all'interno del Consiglio regionale, sui quali abbiamo avuto delle visioni o cercato di raggiungere
delle risoluzioni differenti da quelle che poi sono state adottate da questo Consiglio regionale o da questa
Maggioranza.
Quindi, per questo motivo il nostro voto non è favorevole. Grazie.
PRESIDENTE
Bene. Metto ai voti il DEFR per il triennio 2016/2018, oggetto numero 730.
Favorevoli?
Contrari?
Astenuti?
Regione Molise -115- Resoconti Consiliari
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Con il voto contrario del Consigliere Federico, l'Aula approva.
(Il Consiglio approva)