5. La teoria della coltivazione
Facoltà di Scienze della Comunicazione
Teorie della Comunicazione e dei Nuovi Media
Prof. Alberto Marinelli
La televisione come storyteller
• Funzione affabulatoria. La tv parla, racconta,
propone storie: in questo modo “stimola
l’immaginario dei soggetti , soddisfa il loro bisogno
di evasione, ne incarna le fantasie realizzandole in
storie vicine alla loro quotidianità”. (Casetti e Di
Chio, 1998)
• Funzione bardica. La televisione ci propone mondi,
comportamenti, atteggiamenti e opinioni
sottoponendocele sotto forma di storie che narrano
sia del presente che del passato. (Fiske e Hartley,
1978)
Cultivation Analysis
La Cultivation Analysis è un insieme di teorie e di
procedure metodologiche che valutano e
quantificano l’influenza del consumo di televisione
sulla concezione e percezione che il pubblico
televisivo ha della realtà sociale.
I Cultural Indicators
La Cultivation Analysis è la terza componente di un
paradigma di ricerca denominato Cultural Indicators
che indaga:
1) i processi istituzionali sottesi alla produzione del
contenuto dei media;
2) le immagini del contenuto dei media;
3) le relazioni tra esposizione ai messaggi televisivi e
credenze e comportamenti dell’audience.
I Cultural Indicators / le origini
• La ricerca dei Cultural Indicators iniziò alla fine degli anni
’60 dopo gli assassini di Martin Luther King e Bob Kennedy,
quando la National Commission on the Causes and
Prevention of Violence commissionò una serie di ricerche
sulla violenza in televisione.
• Sebbene i primi lavori riguardarono il concetto di violenza,
sin dall’inizio il progetto sui Cultural Indicators aveva basi
più ampie. Negli anni successivi le ricerche hanno indagato
l’influenza dell’esposizione televisiva in numerosi settori (i
ruoli sessuali, gli stereotipi generazionali, la salute, la
scienza, la famiglia, il rapporto tra risultati scolastici e
aspirazioni, la politica, la religione).
I Cultural Indicators / la metodologia
I ricercatori procedono su un doppio binario
1) analisi del sistema del messaggi veicolato dal
mezzo televisivo: è possibile identificare pattern
stabili e ricorrenti (“messaggi diffusi dal mezzo
televisivo che assumono la forma di un sistema”,
Gerbner) nel contenuto televisivo.
2) surveys condotte sul pubblico: a livello nazionale o
locale, alle quali in un secondo momento si
aggiunge un confronto con i dati raccolti da istituti
nazionali di ricerca.
I Cultural Indicators / il mainstream
• La teoria della coltivazione è basata sui risultati di una
ricerca che indicano l’esistenza di un persistente, pervasivo
e compiuto mainstream televisivo su una grande varietà di
correnti e controcorrenti concettuali. (Morgan e Signorielli,
1990)
• Il mainstream è quella corrente dominante di convinzioni
culturali, valori e comportamenti che si pone alla base delle
altre correnti di opinione sino a comprenderle tutte.
• Tale corrente dominante non rappresenta semplicemente la
somma delle altre: si tratta piuttosto di una corrente
principale, relativamente stabile ma non statica, che
rappresenta le dimensioni più ampie e comuni di significati e
affermazioni condivisi.
La televisione e il mainstreaming
• “Ciò che rende la televisione unica […] è la sua
capacità di standardizzare, modellare, amplificare e
condividere le norme culturali comuni virtualmente
con tutti i membri della società”.
• “La televisione è diventata una fonte primaria e
comune della cultura quotidiana di una popolazione
altrimenti eterogenea. […] Essa fornisce un rituale
quotidianamente condiviso di contenuti molto
coinvolgenti e informativi”
(Morgan, Signorielli, Tele-visioni)
La televisione e il mainstreaming
• Il mainstreaming è la coltivazione, indotta da
una forte esposizione televisiva, di punti di vista
e valori comuni.
• Le differenze culturali, sociali e politiche tra
gruppi diversi di spettatori tendono ad annullarsi
se gli individui sono consumatori forti di
televisione.
I consumatori di tv
• L’analisi della coltivazione
prova ad accertare se
coloro che trascorrono
più tempo davanti alla tv
(consumatori forti) sono
più propensi a percepire il
mondo reale in un modo
che riflette i messaggi e
gli insegnamenti più
comuni e ripetitivi della tv.
• I fruitori deboli tendono
ad essere esposti a
fonti di informazione
varie e diverse (sia
mediate che
interpersonali) e,
quindi, a fare meno
affidamento sulla tv.
Gli effetti nella teoria della coltivazione
• Negli studi sulla comunicazione di massa gli effetti indagati sono stati quelli rilevati immediatamente e poco dopo l’esposizione, in un contesto di esposizione artificiale su soggetti non rappresentativi.
• I messaggi sono visti come proiettili.
• L’analisi della coltivazione considera i messaggi come “un ambiente all’interno del quale la gente vive, definisce se stessa e gli altri, sviluppa e mantiene le credenze e gli assunti sulla realtà sociale” (Morgan e Signorielli, Tele-visioni, pag 29).
• Gli effetti studiati sono la continuità, la stabilità, e le modifiche graduali, piuttosto che il cambiamento radicale.
VS
Gli effetti di coltivazione dei media
• I media sono considerati come veri e propri ambienti simbolici che coltivano (cultura-acculturazione) la percezione individuale della realtà.
• Ad essi e, in particolare alla tv e al genere fiction, Gerbner attribuisce la capacità di coltivare immagini del reale, produrre acculturazione e sedimentare sistemi di credenze, rappresentazioni mentali, atteggiamenti e la funzione di agenzia di socializzazione.
• La tv costituisce la corrente principale (mainstream) della cultura americana.
(Gerbner, 1976)
Gli effetti di coltivazione dei media
• Attraverso l’analisi del contenuto sulla programmazione televisiva Gerbner costruisce una griglia valoriale in base alla quale tutti i soggetti che appaiono in tv vengono studiati e confrontati al fine di stabilire il giudizio di valore implicito che viene fuori dal contesto in cui sono inseriti.
• Sono, cioè, usati come indicatori per descrivere quale tipo di rappresentazione sociale viene coltivata dalla tv.(Grassi 2002)
Gli effetti di coltivazione dei media
“L’effetto di coltivazione, dunque, comporta conferma per i credenti e indottrinamento per i devianti; cioè, per la maggioranza di fruitori, il saldo arroccamento sugli orientamenti più diffusi e, per gli altri, la sistematica ma impercettibile modificazione dei precedenti orientamenti.”
(Morgan e Signorielli, Tele-visioni)
Teoria della coltivazione / la metodologia
• L’analisi della coltivazione pone un rapporto sistematico tra
contenuto manifesto dei messaggi e contesto di ricezione.
• I risultati dell’analisi sistematica del contenuto, ovvero i modelli
più stabili e ricorrenti di contenuto individuato, vengono
utilizzati per formulare domande sulle concezioni che la gente
ha della realtà sociale.
• Per misurare l’effetto di coltivazione, Gerbner e i suoi mettono
a punto un sistema di verifica, il differenziale di coltivazione:
rispetto al tema della diffusione della violenza nella società, il
soggetto fortemente esposto alla tv svilupperà la convinzione
che nella realtà si sperimenti un elevato livello di violenza e
che egli abbia consistenti probabilità di rimanerne vittima.
Teoria della coltivazione / le critiche
• Le procedure metodologiche utilizzate (interviste), non
sarebbero ben formulate e produrrebbero dati finali non del
tutto attendibili;
• La Cultivation Analysis sottostimerebbe le variabili contestuali
privilegiando esclusivamente il fattore temporale - qualitativo;
• La teoria della coltivazione ipotizza una influenza della
televisione sui soggetti ma sarebbe possibile anche una
relazione inversa, ossia sarebbero gli individui che presentano
già disagi psicologici a fruire maggiormente della televisione;
• Le ricerche condotte al di fuori degli USA non hanno
confermato le ipotesi di partenza.
Teoria della coltivazione / problemi aperti
Morgan e Signorielli hanno stilato una lista di problemi aperti della teoria:
1) Come si verifica l’effetto di coltivazione?
2) Quali sottogruppi demografici hanno maggiore probabilità di rendere
evidente la coltivazione?
3) In che modo la coltivazione è mediata attraverso le relazioni familiari e
interpersonali?
4) Quali sono i livelli di coltivazione?
5) Qual è il ruolo dell’esperienza personale nella coltivazione?
6) In che modo gli orientamenti degli spettatori influenzano la
coltivazione?
7) Quali sono i ruoli di programmi e generi specifici?
8) Come e cosa coltivano gli altri media?
9) In che modo le nuove tecnologie influenzano la coltivazione?
10) L’effetto di coltivazione si verifica in altri Paesi?