Download - 9 settembre 2014
L'Oscar del giorno lo diamo a Sonia Iaco-
vone. Anch’ella poliziotta, come il fratello
Giuseppe morto a seguito di un insegui-
mento a Isernia, ha scritto una lettera indiriz-
zata al premier Renzi, lettera in cui si dice
pronta a restituire la medaglia che è solo “un
pezzo di latta” senza valore visto che i poli-
ziotti e tutte le forze dell’ordine non sono re-
almente tenuti nella giusta considerazione.
"Sono passati molti mesi da allora, la mia fa-
miglia attende uno straccio di giustizia posto
che il principale imputato, nonostante nove
testimoni e riscontri esaustivi, alla fine è
stato assolto".
Il Tapiro del giorno
a Pierluigi Lepore
Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Pierluigi
Lepore. Ancora una volta l'esponente politico
di centrodestra è riuscito a farsi nominare co-
ordinatore provinciale di Campobasso di
Forza Italia. Iscritti e simpatizzanti si attende-
vano un cambio immediato del vertice del
partito alla luce, anche, dei risultati non sicu-
ramente lusinghieri ottenuti dal movimento
nelle ultime amministrative. Ma era anche lo-
gica la sua sostituzione alla luce della neces-
sità di un cambio radicale rispetto al passato.
Ed invece ancora Lepore alla guida del par-
tito a Campobasso.
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ANNO X - N° 181 - MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
L’Oscar del giorno
a Sonia Iacovone
Il vice presidente della giunta regionale, Michele Petraroia, e
la giunta, con le spalle al muro. Ve li ha messi il consigliere d’op-
posizione (?) Salvatore Micone (Cogito, ergo sum) riprendendo
e commentando ciò ch’è accaduto e sta accadendo intorno al
destino degli oltre mille lavoratori (tra dipendenti dalla società e
dell’indotto collaterale). Dal Consiglio regionale monotematico
del 3 giugno scorso sulla situazione produttiva, economica ed
occupazionale della Gam di Bojano ad oggi, non è stata mossa
foglia.
Le parole dette, gli interventi registrati in aula, gli impegni ipo-
tizzati, gli altri annunciati, si sono miseramente volatilizzati. Un
copione peraltro più volte recitato a Palazzo Moffa da una com-
pagnia di guitti della politica, molti dei quali non hanno coscienza
del perché si trovino in aula e per cosa fare. Altrimenti, da quella
data ad oggi, un consiglio regionale responsabile, dinanzi all’iner-
zia del governo regionale, avrebbe preteso dei chiarimenti, rinno-
vato la volontà di uscire dalla indeterminatezza e di decidere in
termini chiari e definitivi la sorte della Gam e dei lavoratori.
Dal 3 giugno ad oggi, dice Micone, il nulla. Atteggiamento irre-
sponsabile e inaccettabile. Come strana (e inaccettabile) appare
peraltro la rassegnazione dei lavoratori ad essere tenuti per il ba-
vero da gente che pratica il demagogismo come surrogato della
propria attività ed esistenza. Gente che promette, che molcisce
gli animi esacerbati, che inganna. Prende tempo, sperando che
le tensioni si allentino e i problemi si risolvano da soli.
La mobilitazione dei lavoratori avrebbe potuto riaccendere la
questione e tenerla sulla graticola. Ma non è stato, lasciando al
singolo consigliere regionale l’onere e l’onore di porre di nuovo
al centro dell’attenzione generale la Gam e i lavoratori in cassa
integrazione (fino a quando?).
Eppure, il 3 giugno nell’assemblea consiliare non sono mancati
gli impegni e le promesse, fatti seguire dall’incontro (farsa?) di
Frattura e Petraroia con i lavoratori della Gam. In quella circo-
stanza – sottolinea e ribadisce il consigliere Micone - l'assessore
Petraroia, oltre al suo pezzo forte (la cassa integrazione), aveva
puntato sul riconoscimento dell'area di crisi del distretto indu-
striale Boiano - Isernia – Venafro per il reperimento di risorse da
destinare alla filiera avicola. In alternativa, presentando il piano
industriale, il governo regionale si era detto pronto a dar vita a un
progetto di socializzazione della Gam, fatto passare, ipocrita-
mente e strumentalmente (giusto per superare l’imbarazzo e le
tensioni), per già pianificato e di imminente realizzazione. Anche
questa seconda scena della commedia tragicomica della Gam,
al di là del fatto che non è stato mai chiarito chi, e con quali stru-
menti operativi, avrebbe gestito l’operazione, rimane fittiziamente
e fintamente recitata.
Sicché, a distanza di oltre tre mesi dalle eventuali strategie da
mettere in campo dall'assessorato di Petraroia, non si hanno in-
dizi né notizie.
Se n’è reso conto alfine il consigliere Micone, e chiede spie-
gazioni.
Ciò che in questo lungo lasso di tempo non è mai venuto
meno, è il solito profluvio di annunci, di promesse, d’illusioni e di
mistificazioni da parte di una classe politica capace unicamente
a mantenersi in vita. Fregandosene del resto. Chissà se legge-
remo mai che i lavoratori della Gam abbiano perso la pazienza.
Dardo
29 settembre 2014
Il consigliere regionale Micone ha mosso le acque stagnanti,
ma la classe politica molisana è capace unicamente a mantenersi in vita
TAagliolto
di Enzo Pontarelli
Stiamo costituendo il comitato "salviamo il
molise!", al quale già in queste ore stanno
aderendo, oltre che privati cittadini, vari sin-
daci, ordini professionali ed associazioni,
anche religiose, giornalisti, industriali e rap-
presentanti del mondo del lavoro, studenti.
La paventata soppressione della corte di
appello e con essa della procura generale,
dei tribunali e delle procure di Isernia e La-
rino, del tribunale di sorveglianza e del tri-
bunale e della procura dei minorenni, del
Tar, della corte dei conti e della procura
presso la corte dei conti, della commissione
tributaria regionale e dell'avvocatura dello
stato travolgerebbe anche numerosi altri im-
portanti presìdi per la lotta alla criminalità
quali i comandi regionali delle forze dell'or-
dine e magari (specie su Isernia) anche
quelli provinciali, la prefettura e la stessa
questura.
Un processo a catena che potrebbe por-
tare anche alla soppressione di altri uffici or-
ganizzati su base regionale e magari (specie
ad Isernia) anche quelli organizzati su base
provinciale (inail, inps, ufficio del lavoro, uf-
ficio del tesoro, agenzia delle entrate, cata-
sto, corpo forestale, vigili del fuoco,
motorizzazione civile, ecc.).
Da quanto sopra scaturirebbe, a parte
l'enorme disagio per la popolazione nel rag-
giungere luoghi lontani dove vengono delo-
calizzati gli uffici, anche il trasferimento di
migliaia di nuclei familiari al fine di prestare
servizio presso le nuove sedi di apparte-
nenza, con conseguente ulteriore spopola-
mento dei nostri comuni e dunque delocaliz-
zazione anche di enti ed uffici privati orga-
nizzati su base regionale e su base
provinciale, quali le banche, le assicura-
zioni, i partiti ed i sindacati e gli stessi organi
di informazione (le cui redazioni verrebbero
a loro volta delocalizzate, quando non spa-
rirebbero del tutto).
Questo processo a catena comporterebbe
dunque un danno disastroso per la nostra
economia regionale, già colpita duramente
dalla gravissima crisi economica ed occupa-
zionale che stiamo vivendo da anni ed ancor
più pesantemente in questo periodo (vedi
chiusura esattorie, dello zuccherificio, della
Gam, dell'Itr, di Di Risio e degli altri). lo spo-
polamento causato dal trasferimento di mi-
gliaia di nuclei familiari determinerebbe
infatti un pesante calo della domanda e
quindi l'ulteriore chiusura di tanti esercizi
commerciali e delle poche realtà industriali
ancora allo stato presenti sul territorio, il
blocco di un'edilizia già oggi allo stremo,
ecc..
Per questi motivi, invitiamo ad una mobili-
tazione generale. Invitiamo tutti coloro i quali
vogliano aderire al costituendo il comitato
"salviamo il Molise!" a contattare il primo
punto di contatto enzo pontarelli:
L'intervento
Salviamo il Molise!
Peraltro, appare molto strana la rassegnazione
dei lavoratori ad essere tenuti per il bavero
da gente che pratica il demagogismo come
surrogato della propria attività ed esistenza
Dal 3 giugno ad oggi nessuna scelta, nessuna decisione, nessuna prospettivaper i lavoratori della filiera avicola (Gam)
CAMPOBASSO. Cosa succede all’Asrem? Si ha
quasi l’impressione che si utilizzino due pesi e due
misure nei confronti del trattamento economico
verso i dirigenti medici. Chi è “il favorito” della
settimana? Il dottor Giancarlo Paglione, direttore
amministrativo dell’azienda sanitaria molisana e
già direttore di Chirurgia generale nonché diret-
tore del Dipartimento di Chirurgia. A lui, al dottor
Paglione, sono stati liquidati 43mila 758 euro (vir-
gola 37 centesimi) per ferie non godute.
Dal provvedimento numero 253, firmato dal
neo dg Fuiano lo scorso 28 agosto, si legge la cifra
che il dottor Paglione, grande sostenitore di Frat-
tura alle regionali 2013 (tanto che qualcuno mor-
morava che sarebbe stato scelto assessore
regionale esterno alla Sanità dal neo governatore),
ha ricevuto andando in pensione. Che c’è di
strano nel liquidare le ferie non godute ad un me-
dico che va in pensione? Nulla.
Se non fosse per il fatto che, da diverso tempo,
la dirigente Asrem responsabile dell’istruttoria e
che ha proposto l’atto di liquidazione (la dotto-
ressa Loredana Paolozzi) ha emanato direttive
(per conto dell’Asrem) in base alle quali si chiede
ai primari della sanità pubblica di non avere più di
50 giorni di ferie arretrate. Il motivo?
Sembra che nella sanità pubblica fosse ormai
una prassi consolidata accumulare ferie per ri-
scuotere, una volta andati in pensione, le somme
dovute.
Una “truffa”, se così si può dire, a cui l’Asrem
ha cercato di mettere un freno proprio con le di-
rettive a firma della dottoressa Loredana Paolozzi.
In base a questi atti interni, il medico con un
numero di giorni di ferie accumulate superiore a
50 avrebbe dovuto concordare con l’azienda un
piano ferie per tornare alla normalità.
Nell’ambiente si dice che, a quanto pare, tutti si
sono adeguati tranne il dottor Paglione che si ri-
trova con 114 giorni di ferie non godute dal 2006
al 2009. Non per volontà propria, sia inteso.
A testimoniare che le ferie non godute sono
state causate da motivi di esigenza di servizio è
stato il dottor La Floresta. Così il nuovo direttore
Fuiano, rifacendosi alle leggi nazionali in vigore, ha
liquidato le 43mila euro.
Domanda: perché questa possibilità non è stata
e non viene concessa anche agli altri medici con
la motivazione che in pieno piano di rientro di
rientro dal deficit sanitario (che i cittadini pagano
profumatamente con l’aumento delle tasse) non è
possibile riscuotere al momento della pensione?
Un interrogativo che gira nei corridoi del Car-
darelli di Campobasso, del Veneziale di Isernia, del
SS Rosario di Venafro, del San Timoteo di Termoli
e al Caracciolo di Agnone che vedono, insieme ai
cittadini, chiuse le sale operatorie per mancanza
di personale medico e paramedico che devono
godersi le ferie a causa dell’accumulo.
giorug
39 settembre 2014
TAagliolto
CAMPOBASSO. Per un giornale con orientamento po-
litico vicino al centrodestra è un disonore disquisire delle
scelte politiche dettate da Roma. Così, ci si ritrova a par-
lare, in tema di Forza Italia, della riconferma di Pierluigi
Lepore alla guida del partito nella provincia di Campo-
basso. Insomma, a Isernia abbiamo il fac totum di Patri-
ciello (Ivan Forte), nel capoluogo c’è il grande Pierluigi
Lepore. Facce nuove e mani pulite?
Beh, qualche scheletro nell’armadio (neanche tanto na-
scosto) ci sarebbe. Lepore, ad esempio, è l’uomo con-
dannato a dicembre 2013 dalla Corte dei Conti (e non da
solo) a restituire 180mila euro perché tra il 2006 e il 2008,
da presidente dell’Arsiam, avrebbe confezionato un con-
tratto che portava l’indennità di posizione a 90mila euro
annui, con un trattamento economico che raddoppiava ri-
spetto a quello massimo stabilito dalla legge. E’ finita
qui? No. Lo stesso Lepore è stato condannato per truffa
a giugno 2014 dal tribunale di Campobasso perché
avrebbe percepito rimborsi non dovuti sempre durante la
sua presidenza all’Arsiam.
Ma le protezioni romane garantiscono il mantenimento
di posizioni politiche anche quando quelle scelte sono
deleterie per il partito su base locale. E Lepore, si sa, è
amico dell’ex ministro Matteoli oggi senatore che pre-
siede all’interno di Fi la commissione per selezionare le
candidature per le prossime regionali (su scala nazio-
nale) nonché di avviare le trattative con gli alleati. Non
siamo in grado di capire quali siano stati i criteri di sele-
zione per la scelta dei coordinatori provinciali. Certo è
che se inviano in Molise un tal Rotondi come commissa-
rio, non ci si può aspettare che le scelte dei berlusconiani
possano andare verso un rinnovamento del partito. In
fondo il ricordo delle iniziative legislative di Rotondi
hanno memoria corta.
Dal 2006, quando entrò in Parlamento, lo si ricorda per
la proposta di erigere una statua all’omonimo ignoto al
centro di Piazza Plebiscito o per chiedere al regista sta-
tunitense Francis Ford Coppola un risarcimento miliarda-
rio per aver screditato il clan dei corleonesi con una
maliziosa omonimia cinematografica. Oppure lo si ricorda
come il “mitomane” che ha inventato il governo ombra.
In attesa che anche lui, come tutte le ombre, svanisca
nel nulla, il popolo di centrodestra deve fare i conti con le
nomine di Forte e Lepore.
E di questo si ringraziano i politici nazionali troppo oc-
cupati ad incassare e salvare il loro fondoschiena.
Forza Italia si rinnovacon volti angelici
Liquidati in piena crisi 43mila 758 euro al direttore amministrativo: favoritismi all’Asrem?
Sanità e soldi, le ferienon godute si paganosolo a Paglione
CAMPOBASSO. L'associazione venatoria ANUU mi-
gratoristi, in relazione alla delibera n°416 del 2014, in-
tende prendere le dovute distanze.
"Gli accordi presi in sede di consulta regionale alla
presenza del Presidente Regionale detentore della de-
lega, non erano questi.
Dopo l'assegnazione della delega alla caccia al
Dott.Cristiano Di Pietro qualche associazione venatoria
in maniera egoistica ha pensato bene di avvicinare l'As-
sessore per indurlo delegittimando la restante parte del
mondo venatorio, a deliberare in gran carriera la prea-
pertura alla Tortora, avvenuta il 02/09/2014 alle 23.30.
Questa operazione così organizzata, ha dato la pos-
sibilità esclusivamente a pochi privilegiati che riceve-
vano rassicurazioni nel momento in cui la giunta
approvava la delibera. La delibera in questione tra l'altro
fa riferimento alla stagione venatoria 2013/1014, sta-
gione conclusasi ormai già da tempo quindi priva di va-
lidità ma la cosa più grave che in caso di contestazioni
da parte degli addetti alla vigilanza venatoria ai caccia-
tori durante l'attività venatoria sarà complicato dimo-
strare il contrario.
Per queste ragioni intendiamo prendere le distanze
dalla delibera, provvedendo ad informare i propri soci
delle possibili conseguenze che vanno incontro".
"Caccia solo per gli intimi?"
Pierluigi Lepore segue Patriciello e si riconferma
alla guida della provincia di Campobasso
L'associazione venatoria migratoristi
denuncia la delibera della Regione
CAMPOBASSO. Dimissioni di massa, come soluzione
estrema contro i tagli alla giustizia in Molise e contro la pa-
ventata perdita dell’autonomia regionale. Non rinuncia alla
battaglia in difesa della sopravvivenza della Corte d’Appello
di Campobasso, Alfredo D’Ambrosio. L’ex senatore, che già
nelle scorse settimane aveva pubblicamente contestato il
progetto di revisione della geografia giudiziaria del ministro
della Giustizia Andrea Orlando, torna alla carica e sprona i
politici locali ad essere pronti a tutto.
Anche a lasciare la poltrona occupata, se necessario, per
difendere il Molise, la cui autonomia pare seriamente a ri-
schio a causa dei continui e persistenti tagli lineari. Nessuna
rassicurazione concreta è infatti pervenuta nemmeno dal-
l’incontro con il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri,
che ha semplicemente confermato il rinvio della discussione
sui tagli alla giustizia in Consiglio dei ministri a data succes-
siva al 13 settembre.
“Occorre un’azione democratica e civile, ma forte – di-
chiara D’Ambrosio – Basta chiacchiere, uniamoci tutti in di-
fesa della nostra autonomia. Non bisogna commettere
l’errore, come sta accadendo in questi giorni, di dividersi e
scaricare le responsabilità su questa o quella gestione am-
ministrativa.
La regione attraversa uno dei momenti più delicati e diffi-
cili della sua storia: dunque, l’appartenenza a un partito o a
una coalizione su questioni che interessano il destino della
regione non ha ragione di esistere. Dobbiamo essere – con-
tinua l’ex parlamentare – ora più che mai uniti nel fare
blocco unico per coinvolgere i cittadini di tutta la regione in
un’azione congiunta capace di scongiurare, una volta per
sempre, tagli e soppressioni di servizi”.
D’Ambrosio pensa a un’azione coordinata e mirata, civile
e pacifica, che comprenda politica, sindacati, associazioni,
cittadini. “Nel Consiglio regionale ad hoc di fine agosto – af-
ferma – bisognava già convocare i sindaci di tutti e 136 i co-
muni del Molise, così da trattare insieme i temi cruciali per
la sopravvivenza della regione.
I sindaci devono essere impegnati a coinvolgere le popo-
lazioni da loro amministrate, a tutti i livelli. In tal modo po-
trebbero scaturire iniziative da portare a Roma, quali
petizioni, mobilitazioni pacifiche, ecc.
Bisogna far sentire forte la nostra voce al ministro Guar-
dasigilli il quale, evidentemente, pensa che una Corte d’Ap-
pello possa rimanere in essere soltanto su un territorio ad
alto tasso di criminalità o con una popolazione particolar-
mente consistente. Peccato però che il numero di abitanti,
con l’amministrazione della giustizia, non c’entri assoluta-
mente nulla.
Anzi – affonda l’ex senatore – poiché è cosa nota che il
Molise ha un problema di numeri (ma conserva pur sempre
la propria laboriosità e dignità) il governo centrale dovrebbe
garantire aiuti di Stato, non fare ultimatum e iniziative volte
a sopprimere quei pochi servizi che non sono ancora stati
falcidiati”.Per questo, insiste ancora D’Ambrosio, “occorre
essere decisi, extrema ratio, finanche a presentare le pro-
prie dimissioni da qualsiasi carica pubblica, politica e ammi-
nistrativa, in modo compatto.
Credo inoltre sia giunto il momento che la Regione Molise
istituisca un comitato permanente con personalità capaci di
elaborare proposte e, di conseguenza, rimedi da adottare
sui temi della giustizia e dell’occupazione. Non possiamo di-
menticare, infatti, le gravi difficoltà dei lavoratori di Esattorie,
Gam e Zuccherificio, solo per citarne alcuni.
Solo in tal modo – conclude D’Ambrosio – potremo tirare
fuori le idee migliori e dar vita a un progetto concreto ed ef-
fettivo di rilancio”.
CAMPOBASSO. “Giù le mani dagli scatti di anzianità e no secco al poten-
ziamento dei poteri dei presidi “. Così Michele Paduano, coordinatore re-
gionale della Gilda degli Insegnanti, commenta a caldo il messaggio del
presidente del Consiglio per il lancio del patto formativo “la buona scuola”.
I motivi per cui Renzi parte con il piede sbagliato con il suo ´passo dopo
passo´ – spiega Paduano – sono tre. Prima di tutto bocciamo il meccanismo
degli scatti assegnati in base al merito e rivendichiamo il diritto alle progres-
sioni di carriera legate all´anzianità di servizio. Inoltre contestiamo la pos-
sibilità che si vuole dare ai presidi di scegliere gli insegnanti più adatti alle
loro scuole, perchè ciò significherebbe aumentare i poteri già fin troppo
ampi esercitati dai dirigenti scolastici.
E poi è assurdo chiedere agli studenti quali materie vogliono studiare: i
programmi devono essere redatti a livello nazionale e non in base alle pre-
ferenze degli alunni ma ai curricula che servono per rendere competitivi gli
studenti italiani”.
4
9 settembre 2014TA
agliolto
Contro le decisioni del governo, di nuovi tagli,
la provocazione dell'ex senatore, Alfredo D'Ambrosio
"Scuola col piede sbagliato"
"Vogliono sopprimere il Molise?
Dimissioni in massa"
Per il sindacato Gilda il governo Renzi
non ha mantenuto le promesse fatte
CAMPOBASSO. La segreteria Regionale della Uil
Molise guarda con fiducia al nuovo Consiglio di Am-
ministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II e
ritiene apprezzabile la nuova impostazione di lettura
per il riequilibrio del Bilancio, chiedendo l’intervento
del socio unico “Università Cattolica”, presenza fon-
damentale e utile al superamento delle difficoltà fi-
nanziarie.
Iniziativa, questa, che sollecitiamo da tempo
come Uil FPL con l’auspicio che venga perseguita al
più presto. Ricordiamo, comunque, che i lavoratori
stanno ancora sacrificando il proprio reddito a so-
stegno del risanamento economico della Fonda-
zione, attraverso iniziative di solidarietà che toccano
i salari di tutte le categorie dei lavoratori, anche
quelle economicamente meno consistenti.
Visto il convincente avvio, tuttavia, sin da subito ci
aspettiamo azioni concrete da parte del Manage-
ment della struttura, partendo da un convinto rilan-
cio della stessa, anche attraverso il rafforzamento
delle attività di Alta Specializzazione, da rimettere
al centro degli obiettivi e per tornare ad essere ca-
lamita di mobilità attiva e offrire un’adeguata rispo-
sta al malato, integrandosi con la sanità pubblica.
Se tale direzione sarà imboccata, si contribuirà
anche al risanamento generale della sanità Moli-
sana, come noto penalizzata negli anni da sprechi e
tagli alla spesa pubblica, partecipando anche ad un
più complesso processo di rilancio economico e so-
ciale di una Regione che potrebbe vantare impor-
tanti eccellenze in campo sanitario pubblico e
privato.
Tutto ciò però, non può accadere senza il coinvol-
gimento diretto dei lavoratori, vero motore della
struttura, e senza la giusta valorizzazione delle pro-
fessionalità interne e del loro prezioso lavoro.”
"Ex Cattolica, buona la prima"La segretaria della Uil, Boccardo, ritiene positival'azione del Cda della struttura sanitaria
Tra il dire e il fare … con tutto ciò che segue. Ne dovrà prendere
atto l’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia che al nostro gior-
nale solo pochi giorni fa ha detto, con una punta di sotteso orgoglio,
che un territorio che nel passato si è trovato a subire un’espansione
disorganica e disordinata, deve necessariamente essere rivalutato e
riorganizzato secondo scelte politiche che lo rispettino paesaggisti-
camente, urbanisticamente, socialmente.
Le toccherà di pensare di non averle mai pronunciate quelle pa-
role né di aver mai creduto al loro significato. Potrà accadere il 12
settembre nel momento in cui, come le tre classiche scimmiette sul
comò (Non vedo - Non parlo,- Non sento) sarà costretta ad accet-
tare che la lottizzazione Parco dei Pini venga riaperta e ampliata in
disprezzo al fatto che si tratta di una lottizzazione ampiamente gra-
tificata in passato (in vece delle villette a schiera è stato concesso
fossero elevati palazzoni a sei/sette piani per risparmiare terreno
che oggi diventa merce di scambio); di una lottizzazione tecnica-
mente e amministrativamente ampiamente conclusa; di una lottizza-
zione intorno alla quale ruotano notevoli interessi economici e,
dobbiamo pensarlo, politici, se un consiglio comunale si presta ad as-
secondarli in nome di un potere discrezionale (dire sì o dire no)
che farebbe aggio solamente a ciò che interessa ai nuovi costruttori
e non alla collettività campobassana.
Se ampliata, verranno costruiti altri volumi edilizi e tre strutture
commerciali che andranno ad oscurare in eterno il più bel panorama
di Campobasso: un emblema, una identità storica e culturale. In cam-
bio di niente. Perché i terreni che dicono verrebbero dati in contro-
partita, sono superfici dovute a compenso dei nuovi volumi edilizi
e commerciali, e il contributo finanziario che verrebbe elargito per
la realizzazione di un campo polivalente non sarebbe altro che
un’elemosina. Anzi, peggio.
Una possibile copertura ad eventuali altre forme di dazioni sot-
tobanco.
Di fronte al paventato cedimento delle coscienze di quanti avendo
votato contro l’ampliamento della lottizzazione anche recente-
mente, nel corso delle commissioni all’urbanistica dedicate alla que-
stione, cambierebbero parere, non si può pensare altro. Se di con-
tropartite si vuole parlare, ebbene sì, la contropartita proposta dai
lottizzanti è tipica dei furbi e dei potenti alla dabbenaggine degli am-
ministratori. Di questa lottizzazione e del modo scorretto e poco
trasparente con cui potrebbe arriverà a centrare un ulteriore van-
taggino economico sottraendo alla vista collettiva il profilo panora-
mico che partendo dal Castello Monforte scende verso le chiese
romaniche di San Giorgio e San Bartolomeo, quindi include la torre
di delicata Civerra e la parte più antica del borgo medioevale, ne
abbiamo fatto una questione d’onore per i campobassani, nonché
un dato di cronaca tra i peggiori che si possano annoverare nella di-
sastrata storia urbanistica del capoluogo.
Un bell’esordio per l’assessore Chierchia e la sua Campobasso
“Citta Europea”, non c’è che dire! Comunque, l’assessore potrà van-
tarsi di un primato: mai nessuna costruzione ha avuto un effetto così
ostruttivo e devastante del paesaggio quanto quello dei nuovi volumi
edilizi e delle tre strutture commerciali su via 4 novembre.
Il profilo panoramico appena descritto non lo vedremmo più dal
punto migliore di osservazione; vedremmo le insegne di tre nuove
strutture commerciali. In questa faccenda, spudoratamente, senza
alcuna remora, gli amministratori comunali hanno messo in piedi la
più volgare delle prese in giro ricorrendo a interpretazioni tecnico-
amministrative di comodo, tra le più inique che si possano addebi-
tare a chi amministrata il bene pubblico. In che modo?
Presto detto. Dapprima, facendo finta di votare contro la riaper-
tura della lottizzazione e il suo ampliamento stando attenti, però, a
non motivare il diniego per rendere l’atto amministrativo facilmente
attaccabile al Tar; quindi non costituendosi, anche qui deliberata-
mente, davanti al Tar al quale s’erano rivolti i lottizzatori per farsi
dare ragione; quindi ancora, a più riprese, con accordi interpersonali
dei lottizzatori e i loro assistenti tecnici e legali col sindaco Battista,
come in precedenza li avevano presi col sindaco Di Bartolomeo, per
arrivare ad aggirare gli ostacoli.
La lettera fatta arrivare sul filo di lana, e letta in consiglio, in cui
i lottizzanti si dicono disposti ad evitare all’amministrazione l’igno-
minia del commissario ad acta e a dare in contropartita al Comune
i migliori terreni dell’area lottizzata e da lottizzare, è frutto di un
mettersi d’accordo, su quali basi, però, nessuno può sapere, ma solo
immaginare. Allo stato delle cose, nel dare da parte dei lottizzanti e
nel ricevere da parte del comune, non c’è alcun interesse pubblico
da salvaguardare ancorché salvaguardato, ma solo interessi privati. I
terreni che verrebbero dati all’amministrazione sono dovuti, e per
giunta, nella loro migliore disponibilità possibile, altro che chiac-
chiere.
Per legge. L’eventuale contributo di cui è fatto cenno nella missiva
dei lottizzanti per la costruzione di un impianto polivalente, a sua
volta sarebbe la prova di essere di fronte a un’evidente nefandezza
tecnico-amministrativa mercificata.
Di una cosa pertanto devono essere certi i campobassani: la di-
screzionalità che probabilmente verrà usata per concedere ai lottiz-
zanti ciò che vogliono, senza alcun vantaggio per la collettività (se
vantaggio ci sarà, lo trarranno i concedenti), toglierà per sempre la
memoria di un paesaggio cittadino che chiunque lo ha potuto am-
mirare, vi ha riconosciuto la storia e il divenire della città.
Che siano di destra o di sinistra, gli amministratori privi di sensi-
bilità e deficitari in cultura conoscono e si piegano solo al potere
economico. Comunque sarà conclusa, di certo la vicenda è misere-
vole.
Dardo
59 settembre 2014
TAagliolto
Di una cosa saranno certi i campobassani: siano di destra o di sinistra,
gli amministratori privi di sensibilità amministrativa e deficitari in cultura,
riconoscono e si piegano solo al potere economico
Se il 12 settembre il consiglio comunale approverà l’ampliamento della lottizzazione Parco dei Pini…
di Giovanni Venuto
Tra 24 ore scade il tempo per partecipare alla
Mission in CINA, ben 15 Aziende Molisane pronte
ad esportare i loro prodotti nella Nazione più po-
polosa al MONDO e avida del vero MADE in
ITALY, potrebbero veder VANIFICATA questa
aspirazione che risolleverebbe l'economia di mi-
gliaia di famiglie, perché il Presidente della Giunta
Regionale ancora NON ha nemmeno risposto alle
email ufficiali giunte dalla Confinpresa Piemontese
e alle continue mie sollecitazioni, in qualità di CO-
ORDINATORE della Mission, sia per telefono, per
email e anche con utilizzo dei Media Regionali.
Siamo all'ULTIMA SPIAGGIA ripeto per 15
Aziende ed altre 14 che restano in attesa del re-
port della Missione. INTANTO che le ore passano
INSERISCO cosa scriveva un Quotidiano NAZIO-
NALE nel 2012 a proposito del MOLISE...
Desidero riportare alcuni passi :“I dati econo-
mici e sociali del Molise mostrano una economia
stagnante con una bassa partecipazione alla forza
lavoro, le donne hanno un ruolo secondario e
moltissimo è tenuto a galla dalla spesa pubblica.
I debiti delle amministrazioni pubbliche sono
aumentati a vista d’occhio. La natura clientelare di
questa massa di denaro pubblico è evidenziata
dalla concentrazione della spesa nel settore sani-
tario (di cui è nota la mala gestione legata a clan
familiari generati dalla politica) e dalla scarsità di
investimenti.
Le poche imprese private hanno redditività
prossima allo zero. Pertanto anche queste mo-
strano livelli di indebitamento in quasi costante
crescita, anche perché il settore bancario pratica
tassi sproporzionatamente alti rispetto al costo
della provvista. Il settore tessile e dell’abbiglia-
mento un tempo molto florido è quasi alla frutta
. Resiste solo un po’ di turismo e il settore del
FOOD Tipico Molisano. In conclusione una so-
cietà incagliata in una situazione insostenibile di
assistenzialismo, bassa produttività, asfissia impren-
ditoriale e, in definitiva, di generalizzato
declino”.Ai lettori è aperto ogni COMMENTO,
ma anche un INVITO a NON incatenarsi ai Can-
celli delle Fabbriche, perché sarebbero in pochi a
soffrire, mentre chi vive al CALDO di POLTRONE
molto redditizie utilizzando DENARO pubblico,
beh! forse occorrerebbe farli sentiree vedere
UNA FOLLA di Persone Affamate che da moltis-
simo tempo sono vicinissimi alla POVERTA' AS-
SOLUTA!
Tempo scaduto?... la Cina si allontanaL’intervento.
E’ iniziato ieri e proseguirà fino a venerdì
Giovani Giovanotti Giovinastri, il contenitore
di suoni, immagini, parole ed idee arricchito
di nuove componenti: virtualità, multimedia-
lità, interattività e multisensorialità. Due mo-
stre, due concerti, quindici dj set, un dibattito,
quattro proiezioni cinematografiche, dodici
espositori (vinile fumetti artigianato riciclarte)
e la performance “Il ritorno della balena”.
Sono questi i numeri della manifestazione che
dopo ventuno anni torna per dimostrare ai cit-
tadini che si può mantenere alto il livello cul-
turale del capoluogo anche senza soldi
sostituendosi, momentaneamente, a chi sa-
rebbe preposto a farlo. Ieri i “ragazzi” del ’93,
ora affermati professionisti, hanno illustrato
programma e intenti della kermesse nel
corso di una conferenza stampa organizzata
nella location che ospiterà gran parte degli
eventi, l’ex Onmi di via Muricchio. “Mel ’93 la
manifestazione ha lasciato il segno, ora però
l’intento non è né nostalgico né autocelebra-
tivo – ha spiegato Leopoldo Santovincenzo –
vogliamo riaprire il capoluogo a nuovi scenari
e immaginari per dimostrare che è un evento
che si può fare e, soprattutto, si può rifare”.
Ciò che ha spinto gli organizzatori a riproporre
l’evento è stata l’esigenza di far conoscere
alle nuove generazioni le potenzialità culturali
della città e far sapere loro che è possibile or-
ganizzare eventi culturali e far emergere i ta-
lenti nostrani che troppo spesso restano
all’angolo. “La manifestazione vuole essere
una sveglia per i ragazzi – hanno aggiunto
Gianclaudio Piedimonte e Mauro Minervini –
noi ci siamo ma d’ora in poi tocca ai giovani
prendere l’iniziativa e ideare la manifesta-
zione con il nostro sostegno scoprendo o ri-
scoprendo gli spazi dell’Ex Onmi da oltre dieci
anni al servizio della cultura ”. Tutti gli eventi
sono gratuiti proprio perché l’obiettivo non è
quello di avviare una macchina economica
ma di produrre cultura.
Tra le iniziative sta riscuotendo un enorme
successo “Io c’ero .. e tu?”, l’ invito lanciato
su face book accolto da chi, negli anni ’93-’96,
ha vissuto l’atmosfera fortemente creativa di
Giovani Giovanotti Giovinastri. Tramite il
gruppo creato su Fb, ogni giorno più nume-
roso, la mostra fotografica e documentale “IO
C’ERO GGG ’93 ‘96” si è arricchita in pochi
mesi dei contributi di tutti i giovani giovanotti
e giovinastri che, in quegli anni ed in quei
giorni, spostavano il proprio centro di aggre-
gazione a Selva Piana, sede indiscussa della
kermesse. Tra cinema, musica live, esposi-
zioni e dibattiti culturali, Giovani Giovanotti
Giovinastri culminerà venerdì al Blue Note
con “Il Ritorno della Balena” una perfor-
mance che ripercorre metaforicamente un
viaggio nella potenza dell’immaginazione.
Mentre il programma di oggi prevede alle 18
l’inaugurazione della mostra “BAHP Beat
Hippy Autonomi Punk” allestita nella Sala 1
della GIL in via Milano, 126 pannelli per riper-
correre le controculture e i movimenti che
dagli anni Cinquanta hanno rivoluzionato il
modo di vivere di ognuno.“Una mostra sulle
controculture e i movimenti che a partire dagli
anni Cinquanta hanno popolato la nostra vita,
che hanno segnato il tempo e sognato di an-
dare fuori dal tempo, che hanno stravolto il
modo di vivere e quindi anche la politica, che
hanno tentato di separarsi dalle separazioni
per allargare l’area della coscienza e assal-
tare il cielo”. Questo il senso che il curatore,
Marco Philopat, dà alla mostra, risultato di
una lunga ricerca in infiniti archivi. Alle 21 nei
locali dell’ex Onmi sarà proiettato il film Sear-
ching for Sugar Man e alle 22,30 il concerto
di Erica Mou & Mirko Signorile. Un duo d’ec-
cezione, Erica Mou ironica e sensuale, una
delle più interessanti e non convenzionali
cantautrici del panorama musicale italiano sa-
lirà sul palco di Giovani Giovanotti Giovinastri
con il pianoforte di Mirko Signorile da anni at-
tivo sulla scena jazz nazionale.
Teresa Manara
6
9 settembre 2014 Campobasso
Le organizzazioni sindacali preso atto del fal-
limento dell'ultimo incontro tra RSU dei lavora-
tori e ditta Seac trasporto pubblico urbano di
Campobasso, incontro tenuto il 4 settembre ,
sono costrette a confermare lo sciopero pro-
clamato per domani.
Lo sciopero, il secondo per questa vertenza,
avrà durata di 24 ore.
La Cgil è certa che l'utenza comprenderà le
ragioni dell'inevitabile protesta.
L’articolo a firma di Pasquale
Abiuso, pubblicato sul sito
“Gambatesa web” e apparso
anche sulle pagine di un noto
quotidiano locale, merita una
breve replica, volta semplice-
mente a ristabilire la verità in-
torno ad una vicenda, che
qualcuno sta cercando di tra-
sformare in una semplice occa-
sione per fare della sterile
quanto becera polemica.
E l’evidente strumentalizza-
zione politica di una così deli-
cata questione si evince
chiaramente dai toni, solo ap-
parentemente pacati, ma in re-
altà carichi di risentimento e
malessere post-elettorale. Es-
sere ripetutamente indicata
come “l’avvocato Sindaco”, per
poi diventare la “Stella del
Foro”, la dice lunga sullo stato
d’animo del capogruppo della
minoranza, dott. Pasquale
Abiuso, oltre che sulla po-
chezza di argomenti che lo
stesso mostra di avere nella
materia oggetto di discussione.
Ed invero alla fragilità delle ar-
gomentazioni si unisce una evi-
dente mancanza di chiarezza
in ordine alla soluzione da dare
alle problematiche che ci occu-
pano: il nostro stigmatizza le
pluriclassi, ma non è d’accordo
neppure per l’accorpamento
della scuola primaria e di
quella secondaria di primo
grado di Gambatesa e Tufara.
Vuole un polo scolastico da
realizzare in una posizione
strategica!.
Di fronte a tale presa di posi-
zione francamente mi trovo
sprovvista di risposte concrete,
non essendo ancora in grado di
fare magie, anche se non
mancherò di organizzarmi al
fine di non scontentare nes-
suno dei miei concittadini.
Ma come dicevo, non intendo
entrare nel merito, ma sempli-
cemente ripristinare la verità in
ordine all’effettivo svolgimento
dei fatti.
Per questo, onde sgombrare il
campo da ogni equivoco e
scongiurare travisamenti di
sorta, preciso che, all’esito
della consultazione, non es-
sendo stato possibile verificare
la posizione dominante tra i ge-
nitori in ordine alla questione,
a causa della presenza nel-
l’urna di ben sette schede vo-
tate in più rispetto ai votanti, la
prima ipotesi formulata è stata
proprio quella di ripeterla, con
buona pace di tutti. Di fronte a
tale proposta sono letteral-
mente insorti i sostenitori del
fronte del “no all’accorpa-
mento”, dichiaratisi plateal-
mente contrari ad una nuova
consultazione.
Quanto alla prova di resi-
stenza, poi, la stessa è stata
correttamente effettuata al solo
fine di verificare se vi fosse,
comunque, una maggioranza,
cosa non riscontrata. Nessuno
ha, poi, mai affermato che, per
effetto della prova di resi-
stenza, avrebbero vinto i so-
stenitori del “sì
all’accorpamento”. Pasquale
Abiuso, dunque, o è male infor-
mato o è in malafede!. Vero è
che la situazione di empasse
venutasi così a creare ha gio-
coforza costretto l’amministra-
zione comunale ad assumersi
la responsabilità di prendere
una decisione, non più procra-
stinabile.
E la decisione, infine, assunta
(accorpare le scuole elementari
e medie di Gambatesa e Tu-
fara) non è stata assoluta-
mente facile alla luce del clima
venutosi a creare. Ad ogni
buon conto essa è scaturita da
una attenta e lungimirante va-
lutazione e muove unicamente
dall’intento di salvaguardare la
qualità della didattica e della
formazione e di scongiurare, al
contempo, il rischio di chiusura,
entro breve, delle scuole medie
sia di Tufara che di Gamba-
tesa.
E’ solo il caso di ricordare che
l’anno prossimo avremo alle
medie la stessa situazione che
si presenta oggi a Tufara, vale
a dire tre classi in una! Per-
tanto solo collaborando con
l’unico paese a noi più vicino
possiamo pensare di sopravvi-
vere.
Quanto all’accordo con Tufara,
poi, preciso che la sua efficacia
sarà limitata all’anno scolastico
2014/2015, riservandosi i due
Enti di definire anno per anno
l’organizzazione scolastica, te-
nendo conto del numero degli
iscritti e della normativa vi-
gente. Riteniamo, dunque, di
avere fatto la scelta migliore
nell’interesse di entrambe le
comunità e soprattutto per i no-
stri bambini.
Il Sindaco di Gambatesa
Carmelina Genovese
Sciopero Seac, domani i lavoratoriincrociano le braccia
Il sindaco Antonio Battista ha stabilito lo slitta-
mento dell’apertura dell’istituto Pilla di via Ve-
neto.
Gli studenti della scuola superiore torneranno
tra i banchi lunedì 15 mentre per i colleghi il
suo della campanella scatterà domani. A spin-
gere il primo cittadino a posticipare l’inizio
delle attività scolastiche del Pilla è stata la
nota della Provincia di Campobasso con cui
sono stati richiesti quattro giorni per consen-
tire all’impresa di completare i lavori di miglio-
ramento sismico dell’edificio di via Veneto e
alla dirigenza scolastica di poter rendere frui-
bili gli ambienti scolastici per la ripresa delle
attività.
Istituto Pilla, l’apertura slitta al 15
Gambatesa, il sindaco replica ad Abiuso
Giovani Giovanotti Giovinastri, dopo 21 anni torna l’evento che rilancia il livello culturale della città I “ragazzi” del ’93 danno la sveglia ai giovani per spingerli a prendere le redini della kermesse
Leopoldo Santovincenzo, Gianclaudio Piedimonte, Mauro Minervini e Paolo Di Lallo
CAMPOBASSO. Sulla questione
lottizzazione Parco dei Pini a Cam-
pobasso, non sembrano esserci
dubbi per un no motivato da parte
del Consiglio comunale. E riguarda
l'efficacia temporale del piano di lot-
tizzazione. Il privato: nella qualità di
lottizzante che ha realizzato le opere
di urbanizzazione di pertinenza nel-
l’ambito di un piano di lottizzazione
approvato oltre 30 anni prima, ri-
chiede il rilascio del permesso di co-
struire per la realizzazione di un
edificio previsto dall’originario piano;
a supporto della richiesta, sostiene il
perdurare degli effetti dell’originario
piano di lottizzazione nel caso di
opere di urbanizzazione già realiz-
zate e la mancata modifica delle pre-
visioni del piano da parte di altri
strumenti urbanistici successivi. Il
Comune: nega il rilascio del per-
messo di costruire in quanto è ve-
nuto meno, per scadenza
decennale, l’originario piano di lottiz-
zazione. La risposta esatta: ha ra-
gione il Comune, come ricordato dal
Consiglio di Stato (sez. IV) nella re-
cente sent. n. 2045 del 6 aprile 2012.
Secondo i giudici, infatti, il piano di
lottizzazione ha durata decennale
per cui, decorso il relativo termine,
esso perde di efficacia e non può più
costituire valido presupposto per il ri-
lascio di qualsivoglia titolo abilitativo
alla edificazione di manufatti. Non vi
sono dubbi, infatti, sulla durata de-
cennale del piano di lottizzazione
visto che, “se non fosse applicabile il
termine decennale di efficacia dei
piani particolareggiati, la relativa effi-
cacia sarebbe quella, indeterminata,
degli strumenti urbanistici generali,
invece di quella decennale dello stru-
mento urbanistico attuativo: il che
costituirebbe di per sé motivo di in-
coerenza”. Inoltre, la fissazione di un
termine risponde ad un preminente
interesse pubblico, non soltanto per
l’esecuzione delle opere di urbaniz-
zazione, ma anche per l’edificazione
dei lotti: secondo i giudici, infatti, “il
disegno di fissazione di un termine di
decadenza per le licenze prima, poi
per le concessioni edilizie e poi, an-
cora, per i permessi di costruire, di-
retto ad assicurare l’effettività e
l’attualità delle nuove previsioni ur-
banistiche, sarebbe incompleto alla
fonte se, prima del rilascio del titolo
abilitativo, le lottizzazioni convenzio-
nate avessero l’efficacia di condizio-
nare a tempo indeterminato, con
l’affidamento dei suoi titolari, la piani-
ficazione urbanistica futura”. Infine,
non può neppure essere ipotizzato
una proroga tacita del termine di ef-
ficacia di una convenzione di lottiz-
zazione, in conseguenza del rilascio
di concessione edilizia da parte del
Comune, ovvero in difetto di una
espressa revoca della stessa con-
venzione o della modifica o della in-
troduzione di un nuovo strumento
urbanistico, poiché costituisce avviso
pacifico in giurisprudenza che, in
materia urbanistico-edilizia, l’ammi-
nistrazione può correttamente mani-
festare la sua volontà soltanto
mediante atti aventi la forma scritta
e cioè, avuto presente il caso in
esame, o con una nuova conven-
zione sempre che coerente con le
previsioni urbanistiche del territorio
comunale e con l’eventuale specifica
qualità dei suoli, o con un riesame di
quella scaduta, nell’esercizio, ovvia-
mente, dei propri poteri discrezionali
volti ad una nuova valutazione di tutti
gli interessi in gioco.
79 settembre 2014Campobasso
La lottizzazione è scaduta e non può essere tacitamente rinnovata
La scheda
Consiglio di Stato, sez. VI, sent.
n. 200 del 20 gennaio 2003, se-
condo cui “le lottizzazioni appro-
vate vanno considerate inefficaci
dopo il decorso decennale previsto
per la loro attuazione, sicché per
produrre ulteriori effetti esse deb-
bono essere nuovamente adottate
dall’Amministrazione comunale at-
traverso uno strumento attuativo,
previa eventuale valutazione, se
necessaria, della situazione dei
terzi interessati al rispetto degli ob-
blighi derivanti dalla preesistente
convenzione.
Infatti, l’art.28 della predetta
legge n.1150/1942, così come mo-
dificato dall’art.8 L. 6.8.1967,
n.765, avendo dato un particolare
rilievo al ruolo dei piani di lottizza-
zione (che costituiscono ormai
strumenti urbanistici specifici pre-
ordinati e normalmente alternativi
rispetto ai piani particolareggiati),
deve essere applicato in via analo-
gica ai piani di lottizzazione mede-
simi, con la conseguenza che va
riconosciuta anche ad essi l’appli-
cabilità del termine massimo di va-
lidità decennale entro il quale
devono essere attuati (art.16,
comma 5, L. n.1150/1942) e de-
corso il quale divengono inefficaci
per la parte inattuata (art.17,
comma 1, della stessa legge), salvi
gli allineamenti e le prescrizioni di
zona nel rispetto sia dell’interesse
pubblico per l’esecuzione delle
opere di urbanizzazione (cui si rife-
risce l’art.28 cit.) che per quello
volto alla edificazione dei lotti (cfr.
Cons. St., Sez.IV, 3.11.1998,
n.1412; 25.7.2001, n.4073)”.
In argomento ricordiamo anche
la recente sent. n. 98 del 28 feb-
braio 2012 nella quali i giudici
hanno ricordato che, ai sensi del
combinato disposto di cui agli artt.
17, comma 1, e 28, comma 9, L. n.
1150/1942, il piano di lottizzazione
convenzionata, come tutti gli stru-
menti urbanistici di natura attuativa
e/o esecutiva, ha efficacia decen-
nale; continuano a rimanere fermi
a tempo indeterminato l’obbligo di
osservare nelle costruzioni di nuovi
edifici e nella modificazione di
quelli esistenti “gli allineamenti e le
prescrizioni di zona, stabile dal
piano stesso”, per cui tali prescri-
zioni dei piani attuativi continuano
a rimanere efficaci anche dopo la
scadenza del termine di 10 anni.
Il gruppo Run Molise è nato da poco più di due anni, quando in occa-
sione delle votazioni per il CNSU 2013 ci venne chiesto di fornire il nostro
apporto alla lista candidatasi nel collegio sud Italia. Candidammo O.Var-
ricchio che registrò oltre 500 preferenze. Da allora, il gruppo Run Molise
si è costantemente rinforzato fino all’ottimo risultato delle elezioni interne
Unimol che ci ha visto conquistare gran parte delle posizioni di rilievo ed
un numero notevole di rappresentanti nei vari dipartimenti. Premesso
questo, io sottoscritto Freda Renato, coordinatore della Run Molise, rasse-
gno le mie dimissioni avendo concluso il mio percorso all'interno del
mondo accademico. Contestualmente, portata a conoscenza della mia
decisione la coordinatrice nazionale Rebecca Ghio, si forma un Comitato
Congressuale con il compito di curare l’indirizzo politico del gruppo, com-
posto da O. Varricchio ( Direttivo Nazionale Run) Giorgia Palmieri ( Con-
sigliere degli Studenti ) e Dario Lombardi ( Rapp. Facoltà Giurisprudenza)
che provvede all'apertura della fase congressuale finalizzata all'elezione
del nuovo coordinatore e del nuovo esecutivo.
Alcuni cittadini insorgono contro i con-
siglieri di opposizione di Campobasso.
Magdalena Palladino scrive “Con pro-
fondo rammarico apprendo della polemica
fra alcuni consiglieri d'opposizione e la
Curia di Campobasso-Boiano circa le sorti
della Mensa degli Angeli. Una polemica che
definire sterile è dire poco.Concorderà
forse con me nel rilevare che non si era
mai presa fino ad ora un'iniziativa simile
nella nostra città. Concorderà anche nel
constatare che le povertà sono notevol-
mente aumentate, e non si annidano nelle
solite frange extra-comunitarie. Basti en-
trare in una sede Caritas per rendersene
conto. Questo a Campobasso come a Fi-
renze come a Torino.
Voler far finta di nulla, voler pretendere
di avere dinanzi agli occhi sempre la solita
Campobasso, fatta di terziario, di gente be-
nestante, di suv e simili, significa solo es-
sere miopi. Montare una polemica
sull'affitto della sede, sulla tassazione del
volontariato, è da ciechi. Gli stessi che si
sono lamentati per anni del livello di tassa-
zione presente nel nostro Paese e che
stanno contestando la presente ammini-
strazione comunale su Tari e Tasi vogliono
tassare il volontariato. Un po' di coerenza,
cari signori!
E' per questo che non siete credibili, e vi
inviterei ad entrare in una qualunque Ca-
ritas per rendervi conto di come opera, di
ciò di cui ha bisogno, e che potrebbe es-
sere utile ad ognuno di noi un giorno o
l'altro, in un periodo come questo in cui i
licenziamenti sono dietro l'angolo.
Tornate con i piedi per terra, consiglieri
Cancellario, Pilone e Coralbo, e contri-
buite anche voi a fare di Campobasso una
città SOLIDALE, aspetto che a fatica si sta
tentando di costruire grazie alla perseve-
ranza di un presbitero che ha aperto gli
occhi sulla nostra realtà socio-economica
e che ce li sta facendo aprire.
Finiamola di avere la presunzione di
aver capito cosa c'è da fare per la nostra
città: non è detto che l'essere campobas-
sani ci doti di questa perspicacia. Guar-
diamo a come si è ridotta: se avessimo
capito tutto, il suo stato dovrebbe essere
tutt'altro che quello attuale! La carità non
ha mai fatto del male a nessuno”.
La sentenza del Consiglio di Stato
Freda lascia la run, al viastagione congressuale
Mensa Caritas, consiglieri di opposizione nel mirino dei cittadini
No alla cementificazione di Parco dei Pini
ISERNIA. Aliquota Tasi, l'am-
ministrazione Brasiello batte tutti
record, superando anche il capo-
luogo regionale che se l'era ca-
vata con il 2,5 per mille per tutte
le famiglie.
Per la nuova tassa comunale
sugli immobili. Isernia ha deciso
di applicare l'aliquota del 3,3 per
mille, la percentuale massima,
ma – per fortuna – ci saranno le
detrazioni che a Campobasso
non ci sono.
Il che significa che, fino a ren-
dite catastali di seicento euro
annui, ci... sarà una detrazione
fissa di settanta euro. Per cui pa-
gheranno il 3,3 per mille solo i
proprietari di appartamenti grandi
o di lusso. Per fare un esempio,
una casa con una rendita di 200
euro pagherà la metà di Campo-
basso, mentre oltre i 600 euro
pagherà lo 0,8 per mille in più ri-
spetto al capoluogo regionale.
Fabia Onorato, consigliere di
maggioranza a cui Brasiello affi-
derà il settore bilancio e finanze
parla di una decisione obbligata
visto lo stato delle finanze comu-
nale e dei tagli ai trasferimenti
della Stato.
A Isernia il Governo ha tagliato
sei milioni annui, mentre con la
Tasi il Comune ne recupererà si
e no tre milioni.
ISERNIA. Riguardo alle “rifles-
sioni” sul liceo classico esternate
dal presidente della Provincia,
Mazzuto, il sindaco di Isernia Luigi
Brasiello ha inteso chiarire gli
aspetti reali della questione. «Oc-
corre ricordare – ha detto Brasiello
– che il Comune di Isernia, previo
accordo preliminare con il presi-
dente della Provincia, aveva
espresso formale richiesta per al-
cune aule a piano terra dell’edificio
del liceo Fascitelli, al fine di poter
ospitare 180 bambini della scuola
materna San Giovanni Bosco, e il
Comune, ovviamente, intendeva
ac¬collarsi le spese per il comple-
tamento dei lavori nella porzione di
edificio individuata. Purtroppo la ri-
chiesta non ha avuto seguito da
parte della Provincia giacché, a
quanto pare, sono sorti problemi
tec¬nici in ordine alla sezionabilità
della parte impiantistica».
Brasiello interviene anche sullo
stato di salute degli istituti
scola¬stici di competenza del Co-
mune, di cui Mazzuto chiede noti-
zie. «Sono pronto ad una verifica,
da parte della Provincia di Isernia,
sullo stato delle scuole comunali,
– ha dichiarato il sindaco –
consa¬pevole che godono tutte di
buona salute, tant’è che per
ognuna di esse è stato rilasciato il
relativo certificato di prevenzione
incendi (ad esclusione dell’asilo
nido e della materna ‘Ignazio Si-
lone’ per le quali il CPI è in corso di
rilascio) grazie anche alla collabo-
razione di due tecnici della Provin-
cia, collaborazione che comunque
è avvenuta a titolo oneroso».
11
9 settembre 2014Isernia
“Fascitelli, subito la verifica”
L'amministrazione comunale
ha deciso di applicare tale tariffa
per le casse vuote
Aliquota Tasi, a Isernia il massimo
“Per non dimenticare”
ISERNIA. Un’anziana si-
gnora è stata scippata in pieno
centro cittadino da una malvi-
vente. La signora, dopo essere
uscita dal supermercato di
pazza Giustino D’uva, si è fer-
mata sulla panchina della
piazza dove sorge la fontana
dei due fiumi Gianocanense e
San Giovenale in attesa del
marito.
Il tempo di una telefonata e
un attimo di distrazione hanno
fatto si che una donna di etnia
rom, cogliendo l’anziana di sor-
presa, rubasse due delle buste
della spesa per poi darsi alla
fuga riuscendo a scappare
anche ai passanti accorsi sen-
tendo le urla della signora.
Questa, ha preferito non spor-
gere denuncia nonostante sia
tornata a casa solo con quello
che è riuscita a strappare dalle
mani della ladra. Non è la
prima volta che in questa
piazza accadono casi del ge-
nere. Poco tempo fa infatti, dei
malviventi hanno rubato una
borsa all’interno di una mac-
china rompendone il finestrino,
o altre volte sono sparite buste
della spesa dai bagagliai delle
vetture. Anche i commercianti
della zona si dicono preoccu-
pati da vandali e ladri chie-
dendo maggiori controlli,
lamentandosi della pulizia e dei
parcheggi irregolari che spesso
paralizzano il traffico.
L'anziana signora
è stata bersaglio
di una malvivente
di etnia roma
Il sindaco di Isernia replica alle dichiarazioni di Mazzuto sul Liceo classico
Donna scippata in centro Sul bombardamento di Isernia del 10 settembre il filmato di Pasqualino Damiani
ISERNIA. Ci sono eventi che se-
gnano in modo indelebile la storia di
ogni comunità. Nella storia d’Isernia
ce ne sono stati tanti, da catastrofici
eventi sismici a distruzioni perpetrate
dalla violenze e ferocia umana. Di tutti
questi eventi, anche assai lontani,
permangono ancora le cicatrici nel
territorio cittadino. In un certo senso
essi hanno plasmato lo sviluppo e la
forma urbanistica della città d’Isernia.
E’ difficile però riconoscere oggi i mo-
tivi per cui certe strade, monumenti o
palazzi cittadini sono distribuiti in
modo apparentemente privo di spie-
gazioni architettonicamente od urba-
nisticamente logiche. La natura della
condizione umana ed il desiderio di
cancellare il ricordo della sua preca-
rietà, spingono l’uomo a cancellare al
più presto i segni di questi eventi, per
rimarcare la supremazia intellettuale
dell’uomo sulla forza distruttiva della
natura o quella della parte più feroce
ed irrazionale del suo comporta-
mento. Il bisogno ricostruttivo prevale
in queste circostanze sull’esigenze
architettoniche od urbanistiche la-
sciando ai posteri solo i segni indiretti
delle distruzioni. Se oggi chiedessimo
ad un adolescente isernino che cosa
accadde il 10 settembre 1943 o quale
parte della città fu distrutta, è difficile
che sappia darci grandi ragguagli o in-
formazioni. Esse sarebbero comun-
que generiche e vaghe perchè la
ricostruzione post-bellica ha cercato in
tanti modi di nascondere la vergogna
di quell’evento perpetrato da forze mi-
litari amiche e le cicatrici urbanistiche
sullo sviluppo della città non sono
tanto facilmente evidenti ad un gio-
vane. Certamente 71 anni fa la spie-
tata logica militare della forze
cosiddette “Alleate” avrà accurata-
mente valutato e pianificato la distru-
zione delle vie ferroviarie di
comunicazione vicine alle difese nazi-
ste della linea Gustav. Tra queste linee
di comunicazione saranno state prese
in considerazione tutte quelle che col-
legavano il Tirreno con l’Adriatico, che
proprio attorno ad Isernia si congiun-
gevano. La distruzione del Ponte Fer-
roviario Cardarelli d’Isernia sarà
apparsa militarmente una scelta ne-
cessaria ed utile ad isolare il nemico
agli strateghi alleati. Certamente que-
sta opzione doveva sembrare impro-
babile e inutile a chi governava la città
d’Isernia in quegli anni. Probabilmente
a ragione, chi conosceva il territorio
non vedeva nell’interruzione della
linea ferroviaria che da Napoli condu-
ceva in Abruzzo un fattore determi-
nate per il successo militare e lo
sfondamento delle difese naziste sui
monti dell’Appennino. Queste diverse
valutazioni portarono alla catastrofe di
quel venerdì 10 settembre 1943,
quando, alle 10,30, senza alcun pre-
avviso alla popolazione impegnata nel
mercato settimanale, una pioggia di
bombe colpì la città d’Isernia attorno
al ponte Cardarelli. La distruzione e la
morte segnata da quegli ordigni è cer-
tamente ancora presente nei ricordi
dei più anziani che vissero quei mo-
menti e nello sviluppo urbanistico della
città attorno al ponte Cardarelli. Ma
manca tra i più giovani la percezione
di quella distruzione e dei segni per-
manenti che essa ha lasciato nella
città. I soci del Rotary Club Isernia,
Pasqualino Damiani e Giuseppe Par-
dini, vogliono stimolare, anche in chi
non ha il ricordo, una riflessione sul si-
gnificato di quell’evento per la città
d’Isernia e come esso ha marcato lo
sviluppo cittadino nel secolo trascorso.
La forma scelta per rievocare il senso
della distruzione di quell’evento è un
racconto con immagini della città
d’Isernia nel XX secolo con filmati
d’archivio d’Isernia prima e dopo il 10
settembre 1943 raccolti da Pasquale
Damiani e montati in una sorta di do-
cumentario che si spera possa impri-
mere anche nei più giovani il senso di
quel triste evento.
Tanti isernini hanno ascoltato le per-
sonali esperienze dei sopravvissuti al
bombardamento del 10 settembre
1943. Il loro racconto individuale potrà
essere meglio apprezzato nel conte-
sto dell’immagini che saranno proiet-
tate alle ore 19 nell’aula magna
dell’Università del Molise. Il presidente
del Rotary Club Isernia Cosimino Pal-
lotta è perciò lieto di invitare tutti i citta-
dini d’Isernia all’evento “PER NON
DIMENTICARE, riflessioni sul 10 set-
tembre 2014″ che il Comune d’Isernia
ha ritenuto di patrocinare tra quelli del
settembre isernino insieme all’Univer-
sità del Molise, che ha messo a dispo-
sizione spazi ed infrastrutture nella
sede di via Mazzini. In un momento in
cui venti di guerra e distruzione tor-
nano a soffiare in Europa, il Rotary
sente il bisogno di rievocare le conse-
guenze delle stupide scelte che furono
compiute in quegli anni e le cicatrici
inamovibili che hanno lasciato nel
cuore di tanti esseri umani e della
stessa città d’Isernia.
TERMOLI. “Gli incarichi dirigenziali, internie esterni, nelle pubbliche amministrazioni,negli enti pubblici e negli enti di diritto privatoin controllo pubblico di livello regionale sonoincompatibili con la carica di componentedella giunta o del consiglio di una provincia,di un comune con popolazione superiore ai15.000 abitanti o di una forma associativa tracomuni avente la medesima popolazionedella medesima regione”.È quanto riporta la legge che, ad oggi, è ri-
chiamato all’attenzione di tutti attraverso il so-cial facebook dopo l’inattesa e poco graditapaventata soppressione della materna e del-l’asilo di via Montecarlo.E così, se il dubbio è stato lanciato da me (e
respinto), in tutta fretta dal sindaco Sbrocca,nel pieno del primo consiglio comunale, oggila notizia torna pubblica e si interllaccia conquanto accade in altri contesti nazionali dove,analoghe matasse, hanno avuto a sbrogliarsiin modi diversi.Il “causa-effetto” è servito e così, se è vero
che una legge va rispettata, siamo andati a“pescare” analoghi casi in diversi comuni dellanostra penisola e, ironia della sorte, sono tuttipiombati nelle dimissioni del consigliere o in-caricato d turno con singolari eventi a Nuoroe Sassari dove per poco non si è rischiata lacaduta della Giunta. A questo punto sono cen-
tinaia e centinaia i consiglieri dei comuni d’Ita-lia che “ballano sulla graticola” a pochi mesidalla neo organizzazione amministrativa dimolti di essi, con diversi già pronti a finiresotto la mannaia del decreto legislativo 39 del2013, il noto testo anti-corruzione dell’ex mini-stro Severino che in un paio di righe delcomma 3 dell’articolo 12, che stila una fila diincompatibilità tra dirigenti nelle pubblicheamministrazioni, negli enti pubblici e nellecontrollate con la carica di sindaco, assessoree consigliere regionale, provinciale o di un co-mune con popolazione superiore ai 15milaabitanti.Due righette talmente intrise di contenuti
che danno il via a scatenare un vero putiferio
tra chi ricopre incarichi dirigenziali in enti pub-blici o di controllo pubblico che in diversi casi,e qui a Termoli c’è il ruolo del preside MariaChimisso, sono dirigenti scolastici, ma estesoanche medici che lavorano nel settore pub-blico (inquadrati per contratto tutti con la qua-lifica di dirigenti).Allora: la Chimisso può restare o deve di-
mettersi? Il dubbio resta ma analoghe situa-zioni hanno visto consegnare le dimissionidagli stessi incarichi non solo nelle città citatema anche a Bolzano e Falconara.… altra batosta: sarebbero ineleggibili
anche i consiglieri (regionali e comunali) chesi affiancano a funzioni esercitate nell’ambitodel servizio sanitario.A Termoli l’amministrazione Sbrocca, ha av-
viato la sua avventura davvero male, pare stiaattraversando una stanza con pavimenti di cri-stallo, ad ogni passo qualcosa si incrina ocede sotto il peso di decisioni immotivate, pe-regrine, e prive ogni tipo di rispetto verso lacollettività, il suo stesso programma e soprat-tutto verso le norme.Noi come il faro che illumina il nostro mare,
controlleremo passo dopo passo il suo ope-rato, e se necessario terremo accesa quellaluce che impedirà loro di distruggere quel po’di buono che resta di una città sana e imme-ritevole di cotanta tracotanza
12
9 settembre 2014 Termoli
TERMOLI. Un servizio di consulenza dell’Inpssvolto al centro per l’Impiego di via Corsica a Ter-moli è sparito d’incanto alla riprese dell’attivitàdopo le ferie agostane.Un giorno a settimana, il giovedì, da oltre sei
anni a disposizione di un’utenza media di circa 100persone al mese, che trovavano ciò che cercavanosenza doversi dividere tra l’agenzia di Via Egadi(prima via Corsica, ma verso il centro) e l’edificioche rappresenta uno degli ultimi bastioni primadella statale 87.Stamani un gruppo di dipendenti di un’azienda
importante del nucleo industriale è andata a chie-dere lumi perché voleva avvalersi del servizio a cuisempre hanno fatto capo.Pensioni, ammortizzatori sociali come cassa in-
tegrazione e mobilità, sia previdenza che assi-stenza insomma. Un valore aggiunto che dagiovedì scorso non trova più spazio, ma per qualeragione? Abbiamo contattato il direttore dell’agen-zia di Termoli, il sempre cortese Enzo De Lucia,che ci ha risposto quasi in tempo reale come si ètrattato di un problema di natura logistica che si stasuperando e che da giovedì prossimo dovrebbetornare attivo, vigileremo, altrimenti chiederemospiegazioni direttamente al direttore del centro perl’Impiego Vecchiarelli.
ISOLE TREMITI. Per il secondo annoconsecutivo Erri De Luca, uno dei piùgrandi autori contemporanei del panoramaletterario italiano, è tornato alle Isole Tre-miti per un aperitivo che ha stregato il pub-blico presente; circa 300 persone giunteappositamente nelle Diomedee per poterascoltare lo scrittore, hanno avuto modo diaffrontare con lui temi scottanti, come ladestinazione ad uso carcerario delle Isolee il loro destino inevitabile di chiusura.Altri momenti piacevoli hanno intrattenuto
il pubblico presente attraverso il raccontodel suo rapporto con il mare e con le stesseTremiti, alle quali è fortemente legato, tantoda aver già programmato per il prossimoanno un aperitivo letterario in barca.Il prossimo appuntamento è fissato sa-
bato 13 settembre con l’italianista e scrit-tore Marcello Fois intervistatonell’occasione da un altro grande scrittorenonché amico delle Diomedee Sandro Bon-vissuto.
Marina di Montenero di Bisaccia . Lastagione estiva è ormai giunta al terminee il Porto Turistico Marina Sveva sta giàpensando al futuro: tra i primi progetti darealizzare ha messo in cantiere la crea-zione di un circolo nautico, una realtàche sarà parte integrante della strutturae che si occuperà di organizzare e ge-stire iniziative importanti, corsi e in ge-nere tutte le attività legate al mare. Trale prime a essere avviate, e sicuramenteuna di quelle più a cuore alla proprietà,la nuova scuola di vela per bambini. Ilprogetto di creare un circolo nautico, re-altà importante e preziosa per un portocome quello di Montenero, rientra nellafilosofia del Marina Sveva che ha tra lesue priorità quella di offrire una vastagamma di servizi di alta qualità, conl’obiettivo di diventare punto di attra-zione e aggregazione per tutti gli appas-sionati del mare, non solo per i diportisti. La struttura può e vuole essere una ri-
sorsa per l’intero territorio, puntando asoddisfare i bisogni di grandi e piccoli.“Il circolo nautico diventa fulcro di atti-vità che sono collegate al mare”, spiegaAntonio Guidotti, coordinatore del pro-getto del circolo nautico, precisando chelo scopo è quello di avvicinare la gentealla cultura del mare, per favorirne unavera conoscenza e soprattutto il suo ri-spetto. “L’intenzione è quella di far di-
ventare il Porto un punto di aggrega-zione anche fuori stagione”, aggiunge. La proprietà si è già messa all’opera
affinché il progetto del circolo nautico di-venti una realtà concreta il prima possi-bile. Ovviamente serviranno tempi tecnici
per organizzare il tutto nel migliore deimodi, al fine di mettere in campo unastruttura funzionante ed efficiente.L’obiettivo è che sia operativa entro di-cembre. La direzione e la gestione del circolo
saranno interni al Marina Sveva. Questanuova realtà avrà il vantaggio di poterusufruire degli ambienti di una strutturanuova e all’avanguardia, come puredegli spazi in spiaggia a diretto controllodel Porto, e potrà creare interessanti eproficue sinergie con le altre attività chesi stanno insediando al Marina. Tra le prime iniziative che vedrà impe-
gnato il circolo nautico ci sarà l’istitu-zione della scuola di vela per bambini:grazie all’affiliazione con l’AssociazioneItaliana Vela saranno possibili tutte le at-tività a essa collegate. L’intenzione di avviare quanto prima
un corso di vela per i più piccoli nasceanche dal successo dell’iniziativa che siè svolta nella struttura sabato 23 ago-sto: “Mare senza età”, curata dallaScuba Global Service. Una manifesta-
zione pensata per avvicinare i bambinial mare in modo consapevole, aiutandolia comprenderne i rischi ma anche tuttele bellezze e i segreti. L’evento, primo nel suo genere nel
territorio di Montenero, ha riscosso tantiapprezzamenti da parte dei presenti.Grande anche la soddisfazione della di-rezione del Porto: “È stata una bella ma-nifestazione – ha commentato ItaloCarfagnini, amministratore unico delMarina Sveva –: questo tipo di attivitàsono particolarmente importanti perchéoltre a divertire hanno una valenza edu-cativa, insegnano il rispetto e l’amoreper il mare. Dobbiamo rivolgerci ai bam-bini se vogliamo garantirci un futuro mi-gliore”. Il Porto Turistico Marina Sveva sito in
località Costa Verde a Marina di Monte-nero di Bisaccia (CB) è adagiato su unospecchio d’acqua di 60.350 mq (profon-dità 2 ÷ 4 m) con una superficie costruitadi 33.700 mq. Dispone di 7 pontili galleggianti dotati
anche di finger e 446 posti barca, di cuiben 3 sono riservati a grandi yacht chepossono arrivare fino a 35 metri. Nume-rosi i servizi offerti per i possessori dibarca e non solo. Tra le peculiarità dellastruttura la grande attenzione all’eco-so-stenibilità.
“Incarichi incompatibili”
Al Porto Turistico Marina Sveva in programma l’apertura di un circolo nautico
Erri De Luca alle Tremiti
Sospesala consulenza Inps
La nuova realtà si occuperà di organizzare e gestire iniziative e corsi
I consiglieri del Movimento Cinque Stelle tornano sulla questione delle nomine
Proteste al Centro
per l'impiego per la decisione
assunta in questi giorni
TERMOLI. Ieri mattina, dopo mesi
in cui è stato spento a causa di un
guasto, è tornato a funzionare il se-
maforo all’incrocio tra via Maratona,
via Mascilongo e via Magellano. Pe-
nultimo baluardo della città dopo
quello di piazza del Papa, dopo la
messe di rotonde che hanno stra-
volto (ma positivamente) la viabilità
di Termoli. Abbiamo anche raccolto
alcuni pareri dei residenti proprio a
proposito del ripristino dell’impianto.
Una signora con aria soddisfatta ci
dice, “era ora, meno male, io spesso
evitavo di attraversare qui perché
avevo una gran paura, specialmente
chi arrivava dal mare e chi da via
Maratona, passavano come dei
pazzi senza preoccuparsi di nulla,
ora per tornare a casa finalmente
posso ripassare di qui”. Un signore
che abita a pochi metri dal semaforo,
“qui non sarebbe passato molto
tempo e avremmo visto accadere in-
cidenti seri, da quando non funzio-
nava il semaforo era diventato
qualcosa di davvero pericoloso que-
sto crocevia
TERMOLI. “Salviamo i plessii
Schweitzer e l’istituto tecnico Nau-
tico”.
Con questo titolo, che stavolta
non appartiene a un articolo, la de-
legazione di CittadinanzAttiva, gui-
data dall’architetto Francesca
Tripoli, ha ripreso proprio dallo
scorso primo settembre l’articolo di
Termolionline e lanciato una peti-
zione per dare forza al movimento
nascente che vorrebbe non si alie-
nassero strutture così importanti
per la città adriatica, Schweitzer e
Nautico, appunto. L’amministra-
zione comunale di Termoli non ri-
tiene più strategici i plessi della
scuola media Schweitzer e dell’isti-
tuto tecnico Nautico e per Geome-
tri Ugo Tiberio e li inserisce in un
piano triennale di valorizzazione e
alienazione dei beni immobiliari.
Il primo attualmente ospita al-
cune classi della scuola media
Oddo Bernacchia, che ne ha an-
nesso le funzioni didattiche e am-
ministrative dopo la perdita
dell’autonomia; il secondo è chiuso
dal dicembre 2008, quando sopral-
luoghi tecnici ne hanno consigliato
lo sgombero per questioni di sicu-
rezza.
Una idea che si basa sul conte-
nuto della delibera commissariale
n.177 del 5 giugno scorso con cui
è stato approvato lo schema del
programma annuale e triennale
2014/2016 delle opere pubbliche,
all’interno del quale per la prima
annualità sono stati previsti pro-
venti per euro 11,634 milioni a ti-
tolo di dismissioni immobiliari per il
finanziamento di opere pubbliche
di pari importo (realizzazione del
nuovo polo scolastico).
Successivamente, il responsa-
bile del servizio tecnico ha operato
una prima ricognizione del patri-
monio dell’ente, predisponendo un
elenco di immobili suscettibili di
valorizzazione e dismissione per-
ché non più strumentali all’eserci-
zio delle funzioni istituzionali,
individuando proprio i due plessi
scolastici. Anche se per quanto ri-
guarda il Nautico dovrà esprimersi
crediamo anche la Provincia, che
vantava una convenzione per la
definizione della proprietà dell’im-
mobile.
La bozza di Piano delle aliena-
zioni e valorizzazioni immobiliari
transiterà per la competente com-
missione consiliare e giungerà in
consiglio comunale per l’approva-
zione definitiva. Pacifico che il
Nautico non costituirà problema
per il trasloco delle classi, cosa di-
versa sarà per la Schweitzer, dove
gli alunni sono ancora presenti
nelle aule. Infine, sarà interessante
vedere l’orientamento sulla desti-
nazione urbanistica sulla riconver-
sione degli edifici.
TERMOLI. Se tre indizi fanno
una prova, tre ratti o topi rinvenuti e
avvistati in pochi giorni denotano un
grosso problema per la città di Ter-
moli. A denunciare pubblicamente
lo sgradito ritrovamento una termo-
lese doc, Lucia Antonetti.
“Sono una termolese che ha gi-
rato parecchio e da tempo sono do-
vuta tornare ad abitare in questa
cittadina che non riconosco più! Per
il degrado, la sporcizia e soprattutto
non sopporto che non si faccia
niente per debellare i numerosi topi
che girano indisturbati per la città.
Io me ne sono ritrovato uno morto
sul gradino esterno del mio negozio
ed ho la fobia per i roditori. Il sin-
daco ha detto che non è compito
loro bensì dell’ Asrem.
L’Asrem certamente non risolve il
problema mettendo quattro bustine
ogni morte di papa. Noi cittadini
purtroppo non siamo considerati
per niente quando esponiamo dei
problemi personali e per la comu-
nità…”
Derattizzazione profonda urgesi
e daremmo un’occhiata anche alla
rete fognaria, che ne dite?
13
9 settembre 2014Termoli
Città da derattizzare Via Magellano, torna il semaforo
“Salviamo i plessiSchweitzer e Nautico”Cittadinanzattiva lancia la petizione popolare contro la decisione del Comune di dismissione
Da ieri ha ripreso a funzionare
l'impianto nel pericoloso crocevia
A Termoli la gente chiede al Comune un intervento immediato
Toponomastica da rivedere
TERMOLI. Quante volte abbiamo sentito par-
lare delle strade con la denominazione di Corso
o Via? Beh, a Termoli solo il corso Nazionale
non ha mai mutato la propria veste toponoma-
stica, ma per secondo, terzo e via Mario Milano,
c’è discrepanza tra il comune sentire e quanto ri-
ferito nelle iscrizioni lungo il centro storico. Eb-
bene, ma non è tutto.
Corso Umberto I o via Umberto I? Qualcuno ci
dirà che non è di vitale importanza, ma occorre
mettersi d’accordo, poiché a capo e a piedi della
strada che attraversa in senso trasversale il cen-
tro, da piazza Garibaldi fino a via Carlo del
Croix, di tabelle con diverse indicazioni ce ne
sono due, una che la reca in un modo e una
nell’altro. Quindi, armarsi di pazienza, verificare
come sia stata chiamata in origine la strada e
correggere. Non ci vuole molto, no? Già che ci
siamo una controllatina anche al resto non
guasterebbe, visto che dall’amico Antonio Smar-
giassi venimmo tempo fa a conoscenza di come
anche su via da Capua e largo Bisceglie c’erano
errori da sistemare nel rispetto delle storiche fi-
gure che dettero lustro alla Termoli di un tempo.
Per l'associazione si tratta di correggere alcune storture nei nomi
E’ ormai tutto pronto per l’attesis-
sima “Festa dell’Uva” legata alla Ma-
donna del Rosario e giunta ormai alla
sua 83sima edizione. La festa, nacque
nei primi anni trenta quando, il regime
fascista predispose che la celebrazione
fosse svolta in tutti i comuni d’Italia per
valorizzare il vino e la fatica dei viticol-
tori. In origine la processione si teneva
il 7 ottobre, in occasione del SS Rosa-
rio. Dalle uve locali si sceglievano i
grappoli più belli portati in grandi ceste
da ragazze in costume tipico mentre
oggi, tutta la cerimonia gira intorno ai
“carri dell’uva”, decorati con tralci e fo-
glie di vite, sempre più grandi e parti-
colari. La preparazione dei carri, parte
da mesi prima conservando in se una
tradizione tramandata di generazione in
generazione, valori e spirito di compe-
tizione. I tre giorni di festa partiranno
venerdì 12 settembre alle ore 17, con
“Strade in festa” che vedrà coinvolta la
zona sud del paese con mostre e il
“Mercatino del baratto e dell’usato”.
Alle ore 18 ci sarà lo spettacolo “Mai-
tunat Vendemmiali” a cura dell’associa-
zione culturale “I Maitunat” di
Gambatesa, alle ore 19 proiezione del
dvd “Una comunità in posa” e alle ore
21 in piazza Municipio chiuderanno la
giornata con un concerto il gruppo
“3TTNIKA”.
Sabato 13 settembre alle ore 10 let-
ture animate con famiglie e bambini
delle scuole primarie. A seguire incon-
tro Multimediale con il direttore arti-
stico che quest’anno è Angelo Cavallo.
Dalle ore 21:30 in piazza Municipio ci
saranno degustazioni di vino Tintilia e
prodotti tipici molisani a cura dell’asso-
ciazione “Gusto dei sensi”, lettura dei
brani di Matteo Salvatore e il concerto
di Giuseppe “Spedino” Moffa e alle 22
ci sarà Pietra Montecorvino in con-
certo.Durante questa edizione sarà
reso omaggio ad un grande poeta me-
ridionale: Matteo Salvatore scomparso
nel 2005 e considerato l’inventore di
un nuovo stile di musica popolare.
Infine, domenica 14 settembre, alle
ore 15, ci sarà la tanto attesa sfilata dei
carri per le vie della cittadina la sfilata
sarà allietata da musiche e balli grazie
alla presenza di quattro gruppi folklori-
stici e in serata la festa si chiuderà in
piazza Municipio con il concerto di An-
tonio Infantino e i Tarantolati di Trica-
rico. Come per gli anni precedenti,
anche quest’anno sarà possibile parte-
cipare al concorso fotografico “Festa
dell’Uva 2014” che è giunto alla terza
edizione.
Una novità introdotta quest’anno è
un premio “musicale, ai carri, ossia l’of-
ferta musicale migliore, e la possibilità
del voto popolare tramite sms. Il 70%
del giudizio sarà ad appannaggio della
giuria tecnica il 30% del pubblico pre-
sente che potrà manifestare la propria
preferenza
159 settembre 2014Opinioni
Grande successo di pubblico al convegno sull’Eremita del Fortore
Il tema delle due giornate mondiali del Creato
La rissa è scoppiata all'interno del centro
di accoglienza. I cittadini ora hanno paura
Un santo di cui poco si sa. Almeno fuori dal
circuito degli addetti ai lavori e degli abitanti di
Tufara che gli sono particolarmente devoti.
Come testimonia l’interesse suscitato dal con-
vegno che si è svolto nel comune fortorino,
grazie alla vivacità dei membri dell’associa-
zione culturale A’ficurella (Tufaroli a Campo-
basso) che è ricaduto in occasione del 930°
genetliaco di San Giovanni Eremita, nato
proprio a Tufara nel 1084, morto a Foiano di
Val Fortore (BN) nel 1170 e canonizzato se-
condo la pratica ecclesiastica della elevatio et
translatio corporis il
28 agosto del 1221.
Per la circo-
stanza è stata data
alla stampa e dif-
fusa una miscella-
nea ai presenti, dal
titolo: 930° anniver-
sario della nascita
di San Giovanni
Eremita. Primo
santo del Molise,
cui hanno dato vita
i diversi relatori nel
corso dell’incontro i
quali hanno illu-
strato, da par loro,
la vita e l’opera del
santo, la cui vicenda
umana precede di circa un secolo sia quella
di San Celestino V che quella di San France-
sco d’Assisi.
Orgoglioso per l’oggettivo piacevole riscon-
tro avuto dal convegno, il presidente dell’as-
sociazione A Ficurella, il professor Enrico Di
Pasquale, ha voluto manifestare tutta la vasta
eco dell’iniziativa. Che ha rappresentato una
straordinaria occasione di crescita per la citta-
dinanza tufarola, senza tralasciare gli effetti
benefici che si sono allargati anche all’intera
popolazione molisana che non si fa certa-
mente scivolare di dosso i momenti culturali
più significativi..
La gente, attraverso il convegno, ha avuto
l’opportunità di venire a conoscenza della sto-
ria di San Giovanni, un santo che diverse cir-
costanze, forse legate proprio al fatto di
essere un eremita, ha confinato ai margini
della vulgata.
Il simposio di Tufara si è giovato della par-
tecipazione di storici, teologi, archeologi e bi-
blici nelle persone di Gianfranco De
Benedittis, Giuseppe Carozza, Donato
D’Amico, Leonardo Lepore, Donato Castel-
lucci, e l’arcivescovo di Lucera, monsignor
Francesco Zerrillo che attraverso le loro pun-
tuali relazioni hanno offerto al pubblico una
rappresentazione a tutto tondo delle virtù
umane e soprannaturali del santo di Tufara,
la cui figura è stata
così resa oggetto di
riflessione e di ap-
profondimento non
solo per gli addetti
ai lavori dal punto di
vista agiografico,
ma anche per co-
loro che si sono vo-
luti avvicinare a lui
dal punto di vista
storico e culturale.
Da segnalare
come nel testo edito
dal l ’Associazione
siano stati inseriti i
testi delle relazioni
tenutesi nel corso
del recente conve-
gno di Tufara che potranno servire da sponda
per costruire un punto di riferimento futuro sia
per la memoria della manifestazione in sé che
per avviare un ulteriore e proficuo percorso
alla ricerca dell’eredità storica e spirituale di
san Giovanni. L’opera
ha significato un reale processo di civilizza-
zione dell’area fortorina, anche sotto la veste
sociale: basterebbe pensare all’incidenza
avuta sul territorio da quella che è da ritenersi
la creatura più importante dell’Uomo di Dio: il
monastero di Santa Maria del Gualdo, in lo-
calità Mazzocca, le cui vestigia, sia pure in
parte, rivivono nella chiesa rurale di San Gio-
vanni, presso Forano, da poco elevata alla di-
gnità di santuario diocesano sotto il titolo:
Santa Maria del Gualdo e San Giovanni ere-
mita.
Le pastorali diocesane del Turismo, Sport e Tempo Libero e del Lavoro, Giustizia e
Pace dell’arcidiocesi di Campobasso – Bojano presenteranno in conferenza stampa
le iniziative ed il programma per la Giornata mondiale del Turismo e del Creato. Mer-
coledì 10 settembre alle ore 11,00 presso la sala conferenze “A. Romita” del Palazzo
Vescovile in via Mazzini, 76 a Campobasso si terrà la conferenza stampa presieduta
dall’arcivescovo S.E. Mons. GianCarlo Bregantini e Presidente per la Commissione
Giustizia , Lavoro, Pace e Salvaguardia del Creato della CEI. Il tema attualissimo delle
due giornate Mondiali del Turismo e Creato “Turismo e sviluppo comunitario per la sa-
lute dei nostri paesi e del nostro territorio” e “Educare alla custodia del Creato, per la
salute dei nostri paesi e delle nostre città” richiama alla “custodia” del nostro Paese
accogliente, vivibile e dignitoso recependo le esortazioni di papa Francesco durante
la sua visita pastorale in Molise -5 luglio 2014 – ed estendendole a tutti i cristiani: «cu-
stodire la terra, perché dia frutto senza essere “sfruttata”. Questa è una delle più
grandi sfide della nostra epoca: convertirci ad uno sviluppo che sappia rispettare il
creato». Il giardino è stato violato da un degrado esterno che “manifesta la corruzione
interiore e dei valori fondativi della vita”. Esortazioni di scottante attualità: fondare la
propria vita sulla semplicità, ritornando alla sobrietà dei nostri anziani significa ripen-
sare ad un futuro che, proiettato verso nuovi spazi, custodisca e conservi il creato. Le
due giornate saranno celebrate a Sant’Elena Sannita, comune molisano, dove di re-
cente è stato inaugurato il primo Museo del Profumo per il Mezzogiorno d’Italia.
Le Pastorali per il turismo e lo sport
MONTAQUILA. La rissa al centro di accoglienza di Roccaravindola Alta è scop-
piata, per futili motivi, attorno alle ore 19 di ieri. Stando al racconto di quanti hanno
assistito alla scena, due profughi avrebbero iniziato a “suonarsele” dopo essersi in-
sultati verbalmente. Si è temuto il peggio quando uno dei due, tre le grida disperate
di una ragazza, è stato sollevato di peso come per essere scaraventato giù dal ter-
razzo della struttura. Per fortuna il suo aggressore ha poi desistito dal porre in essere
l’insano gesto. Stando alla versione fornita da altri cittadini di Roccaravindola Alta, si
sarebbe invece trattato di una sorta di “sceneggiata”, sviluppatasi a seguito di un ba-
nale litigio. Sta di fatto che al Centro di accoglienza di Roccaravindola Alta sono ac-
corsi i Carabinieri di Venafro, che hanno riportato la calma. Tra i residenti del piccolo
borgo, che pure si danno un gran da fare in favore dei profughi, inizia a serpeggiare
della preoccupazione. In molti si chiedono quando ancora potrà perdurare questa si-
tuazione di “emergenza”, senza che accadano fatti di grave entità.
Roccaravindola, scontri tra profughi
Tufara devota a San Giovanni
La Festa dell’Uva a Riccia dal Fascismo a oggi