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Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia
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ALLEGATO C - Sintesi del Programma Integrato per Il Paesaggio
DENOMINAZIONE DEL PROGRAMMA INTEGRATO PER IL PAESAGGIO
PUNTA VERSO LA MARMORA. CIRCUITI D’OGLIASTRA TRA NATURA E CULTURA.
CONTESTO TERRITORIALE E PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (Fornire una descrizione del contesto di riferimento cui
il programma si riferisce, evidenziandone punti di forza e punti di debolezza assunti come base per il progetto)
STRUTTURA
Il sistema paesaggistico-ambientale dell‟Ogliastra è, dei sistemi sardi, quello con più pronunciato
isolamento, dove il massiccio montuoso non precipita subito nel mare ma permette, grazie alla
formazione di una grande cavea, il susseguirsi di rilievi, altipiani detti “tacchi”, colline e pianure
costiere.
La struttura paesaggistica dell‟Ambito è definita dalla corona insediativa che connette i centri di
Villagrande Strisaili, Arzana, Elini, Ilbono, Lanusei, localizzata a mezza costa sui versanti orientali del
massiccio del Gennargentu, estremo traguardo occidentale della centralità ambientale, insediativa e
produttiva dell‟Ambito Ogliastra.
L‟organizzazione territoriale costiera è innervata sulla direttrice infrastrutturale e insediativa della
strada statale Orientale Sarda (SS 125), sulla quale da Sud a Nord si attestano i centri urbani a forte
vocazione turistica di: Cardedu, Bari Sardo, Tortolì, Lotzorai e Baunei.
Gli approdi marittimi sono localizzati nei due nuclei costieri di Arbatax e di Santa Maria Navarrese, il
primo è il principale porto dell'Ogliastra dotato sia di uno scalo merci-passeggeri sia di un porticciolo
turistico, il secondo vanta soltanto una dotazione infrastrutturale diportistica. La sola struttura
aeroportuale presente è localizzata nei pressi del centro abitato di Tortolì logisticamente integrata con
quelle portuali, posta nelle immediate vicinanze di tutti i principali centri turistici.
Sistema ambientale
Le condizioni geoambientali e la morfologia del territorio hanno sancito la prevalenza di una attività
agricola di tipo agro-pastorale. L‟Ambito di paesaggio dell‟Ogliastra presenta caratteri strutturali unitari
e autonomi, con una conformazione tipologica a “cavea” sormontata dai rilievi montani del massiccio
del Gennargentu, che appunto realizzano una dorsale ad arco chiusa sul mare, il cui confinamento
morfologico è storicamente associato alla difficile accessibilità dall‟esterno, oggi meno sentita data la
presenza della nuova strada statale 125 sulla fascia costiera e della SS 389 su quella montana.
Particolari sono le formazioni geomorfologiche (Tacchi) della porzione compresa tra il Flumendosa e il
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confine meridionale dell‟Ogliastra, risultato del ridimensionamento degli antichi tavolati di epoca
mesozioca.
La porzione del territorio in cui insiste il Lago Alto del Flumendosa, invaso artificiale, in cui prevalgono
le formazioni calcaree del Silurano e dei graniti porfirici del ciclo eruttivo Ercinico, è direttamente
influenzato dall‟andamento stagionale del lago stesso. La vegetazione, difatti, si riduce lungo le sue
sponde, influenzata dalle grandi escursioni del livello delle acque tra la stagione estiva, dove si
registra il minimo ed i massimi raggiungibili nella stagione invernale.
Più a valle lo scenario è definito da un sistema di centri di antico impianto di mezza costa che insieme
presidiano i paesaggi costieri con importanti nuclei insediativi litoranei.
Il rapporto percettivo tra sistema montano e sistema marino si pone in questo ambito in termini
particolarmente significativi e immediati. Lo scenario montano è caratterizzato da attività pastorali,
mentre quello di mezza costa è costituito dalla trama agricola storica e dai frutteti terrazzati che
rappresentano un mosaico di grande espressione paesaggistica: la parcellizzazione fondiaria va
infittendosi verso gli abitati e si caratterizza per opere di terrazzamento imponenti, spesso adibite alla
coltivazione delle vite.
Caratterizzante il paesaggio della piana di Bari Sardo è l‟Altopiano di Teccu, di origine Pleistocenica,
che domina questa porzione di costa elevandosi ad altezze medie di 100 m s.l.m dominato dal monte
conico di Ibba Manna. Ai margini dell‟altopiano, fin dall‟età romana, erano attive le cave per
l‟estrazione delle rocce basaltiche.
Sistema insediativo
L‟Ambito è stato abitato fin dal periodo prenuragico e nuragico, come testimoniano i primi insediamenti
nel territorio, riconducibili per lo più al III millennio a.C. e localizzati, in particolare, in prossimità delle
sorgenti e dei corsi d‟acqua.
Le testimonianze più evidenti di una capillare presenza dell‟uomo sono legate alla esistenza delle
„Domus de Janas‟ e, nello specifico, si ricordano quelle di: Perda Carcina (Ilbono), Ibba Manna,
Pirarba e Funtana Su Retore (Bari Sardo), Is Arceddas (Loceri).
La presenza di numerosi „Menhir‟, come quelli nelle campagne di Lùrcuri a Bari Sardo, documenta la
continuità nell‟uso del territorio nel periodo fra il Neolitico e l‟età dei metalli.
Nel territorio ogliastrino si ha documentazione di oltre duecento monumenti risalenti all‟età nuragica,
fra i quali si ricordano quelli di: S‟Arcu „e Is Forros e Sa Carcaredda (Villagrande Strisaili), Ruinas e
Unturgiadore (Arzana), Selene (Lanusei), Scherì (Ilbono), Su Nuraxi e Cea (Loceri) e Geperarci (Bari
Sardo).
La rete infrastrutturale ogliastrina, seppur sviluppata, mantiene un carattere di difficile comunicazione
dovuto all‟articolato territorio montano che rende difficile anche l‟accessibilità, la comunicazione e
l‟interazione tra i centri abitati.
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Questo fattore ha sostenuto il mantenimento del carattere insediativo originario, sottraendolo al forte
sviluppo avvenuto nelle altre porzioni territoriali della Sardegna.
Il sistema ogliastrino si presenta dunque unico e caratterizzato da vasti pascoli di montagna e vivace
agricoltura concentrata nelle colline a ridosso del litorale.
I centri di mezza costa, come Ilbono e Arzana, si sviluppano sulla quota delle risorgive che originano
le incisioni morfologiche che solcano l‟Ogliastra in direzione nord-ovest e sud-ovest.
I paesi dell‟Ogliastra rappresentano un buon modello della tipologia strutturale del villaggio presente
nelle aree storiche del massiccio centrale.
Da monte a valle, questo sistema insediativo, realizza una casistica esemplificativa delle differenti
soluzioni che le condizioni territoriali, sociali ed istituzionali possono permettere: centri come Arzana
sono caratterizzati da una dislocazione territoriale mediata tra il controllo dello spazio pastorale e
l‟esigenza di intercettare l‟acqua sulla quota delle risorgive. Loceri, ancora più significativo, prende a
svilupparsi nell‟intorno della sorgente del Riu Mannu di Bari Sardo.
La posizione a mezza costa che ne consegue è, quindi, legata ad una marcata acclività degli abitati.
L‟elemento del pendio condiziona tutte le modalità costruttive dell‟abitato. Lo schema strutturale è
l‟espressione di due forze territoriali compresenti: la forza centripeta della comunità e la tendenza
centrifuga dei clan familiari, in modo che il sistema urbano risulti organizzato più per vicinati che per
strade e piazze. Le strutture religiose sono capaci di creare addensamenti edificati ma, allontanandosi
dalle chiese, le case tornano a organizzarsi per cluster autosufficienti spesso attorno a fontane o
pozzi.
Anche le strutture a più alto grado di compattezza, come Lanusei, non si sono sottratte a questo
impianto tipologico: sebbene esista un nucleo direzionale forte, sono conservati anche diversi nuclei
separati, diffusi oltre il margine del paese ed immersi nel paesaggio degli orti terrazzati.
Del tutto differente è la struttura delle piane costiere: a Bari Sardo le strutture religiose formano una
triangolazione che corrisponde alla presenza originaria di nuclei autonomi. Le chiese, poste “in alto”
anche di poco, favoriscono la proiezione dell‟abitato in direzione del mare, permettendo
l‟organizzazione a casa di corte, espressione socio-economica della vocazione agricola, meglio
adattabile ai siti di pianura.
Si possono classificare alcuni dei tratti significativi dal punto di vista ambientale, storico, agricolo ed
insediativo:
La piana litorale di Bari Sardo Attraversata da importanti corsi d‟acqua e con presenza di lidi sabbiosi a significativa valenza ecologica.
Il sistema idrografico del Rio Mannu di Bari Sardo
A sviluppo meandriforme nella piana litorale, mentre caratterizzato da un andamento a gola incisa nell‟entroterra montano.
La struttura paesaggistica agricola-storica
In cui sono evidenti i segni della modellazione antropica del territorio che segue a terrazzamento l‟andamento morfologico del terreno e caratterizzato da una spiccata parcellizzazione a fondo chiuso. Sono
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riconoscibili le strutture di contenimento storiche costituite da muri e muretti a secco di granito lavorato a spacco.
I nuclei urbani storici In cui si riconosce il carattere culturale e storico dell‟ambito, in particolare del periodo feudale e religioso, in cui sono prevalenti le architetture in pietra locale.
Le torri Barì, Arbatax e di Zaccurru (San Gemiliano)
Testimonianza del sistema costiero difensivo.
Le domus de janas presenti in località Pirarba, Funtana Su Rettore, Ibba Manna, Giba 'e Scorca, Pizzu 'e Monti
A rappresentare il passato prenuragico dell‟ambito.
I nuraghe di Ibba Manna, Moru, Puliga, Mattalè, Sellersu, Mindeddu e Lurcuri
La testimonianza nuragica in Ogliastra è diffusa, dei molti nuraghi presenti i citati sono da considerarsi con valenza paesaggistica di pregio.
La corona insediativa che connette i centri di Lanusei, Ilbono, Elini, Arzana, Villagrande Strisaili
Si localizza a mezza costa sui versanti orientali del massiccio del Gennargentu.
Le trame agricole e dei terrazzamenti In diretto rapporto con il sistema idrografico dei corridoi vallivi.
La direttrice infrastrutturale della strada Orientale Sarda
Sulla quale da Sud a Nord si attestano i centri urbani di: Cardedu, Bari Sardo, Tortolì, Lotzorai e Baunei.
I porti di Arbatax e Santa Maria Navarrese
Caratterizzati da una forte connotazione turistica e commerciale.
Caratteri specifici del contesto di riferimento
Il programma Integrato interessa i territori comunali di Villagrande Strisaili, Arzana, Elini, Ilbono,
Lanusei, Loceri e Bari Sardo.
Con una matrice vengono evidenziati i principali elementi strutturali del territorio proprio di ogni
comune, anche in riferimento alla caratterizzazione territoriale appena condotta per l‟Ambito a cui i
comuni appartengono.
Per ogni comune vengono evidenziati i caratteri specifici che riguardano ogni variabile di paesaggio
principale.
Le caratteristiche paesaggistiche non sono distinte a seconda del livello a cui appartengono e non
specificano se riguardano un elemento di degrado o di pregio.
Lo studio degli elementi specifici di degrado ed eccellenza è rimandato ad una fase successiva al
presente programma, in cui verranno meglio dettagliate le caratteristiche e la fattibilità degli interventi.
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Attrattori ambientali SIC Elementi rurali Sistema insediativo Attrattori storico - culturali
VILLAGRANDE STRISAILI
Monte Isadalu Bosco di Santa
Barbara Bosco di Sa Pauli Bosco di Monte
Idolo Bosco di
Saromini
ITB021103 Monti del Gennargentu
Allevamento estensivo
Centro di prima formazione a carattere di vicinato
centro urbano strutturato lungo la SS 389
Colle Bruxiai Su Strumpu Corte ‘e Marceddu S’orciada Aree archeologiche di S’Arcu ‘e is
Forros, Sa Carcaredda e Troculu
ARZANA
Punta La Marmora
Monte Idolo Vivaio Forestale
San Cristoforo Parco Carmine
ITB022215 Riu Siccaderba ITB021103 Monti del Gennargentu
Allevamento estensivo
Centro di prima formazione a carattere di vicinato
Sito nuragico di Is Ruinas Nuraghe di Arredabba, Sa Pentuma Chiesa Campestre San Vincenzo
Ferreri
ELINI
Parco del Carmine
Allevamento estensivo
Terrazzamenti
Centro di prima formazione a carattere di vicinato
centro urbano strutturato lungo la SP 23
Ex Mulino - Museo della Storia Industriale
Antico lavatoio Funtana Manna Chiesa campestre Vergine del
Carmine Nuraxi Sciusciau
ILBONO
Parco Corte Melis
Parco Scerì
Coltivazione dell’ulivo
Centro di prima formazione a carattere di vicinato
centro urbano strutturato lungo la SS 198
Sito di Scerì Chiesa di San Rocco Chiesa di San Pietro Complessi nuragici di: Perda
Carcina, Sartadi, Piranseri
LANUSEI
Complessi delle risorgive
Monte Armidda
Allevamento estensivo di ovini e caprini
Colture a vite Frutteto
Centro direzionale forte centro urbano
strutturato lungo la SS 198
Complessi nuragici: Gennacìli -Selèni
Chiesa Campestre di San Cosimo Insediamento Punico Cartaginese Osservatorio Astronomico Museo civico Santuario della Madonna
dell’Ogliastra Chiesa Campestre di Maria
Ausiliatrice
LOCERI
Sorgenti del Riu Mannu
Uliveti vigneti
Centro di prima formazione a carattere di vicinato
centro urbano strutturato lungo la SS 390
Domus de Janas di “Sa Mardona” Complessi nuragici: Nuraxi e Cea Chiesa Campestre di San Bachisio Chiesa del Sacro Cuore
BARI SARDO
Spiaggia di Cea Altopiano di
Teccu Aree umide di
Bau e Ni Laghetti di
Planargia Coline di Su
Pranu
Frutteti Vigneti
Centro urbano di pianura strutturato lungo la SS 125
lottizzazioni turistiche costiere
Torre de Sant’Antonio de Barì Nuraghi: Moru, Puliga, Sellersu,
Crastu, Lurculi, Boschinu e Mindeddu
Domus de Janas: Argiola Airori e Pizze ‘e Monti
Nuraghe e Domus de Janas Ibba Manna
Sintesi del sistema economico
Andamento demografico nell’Ambito n°23 Ogliastra
L‟analisi della popolazione e della dinamica demografica relativa ai territori dei comuni di Arzana, Bari
Sardo, Elini, Ilbono, Lanusei, Loceri, Villagrande Strisaili, tutti compresi nell‟Ambito n°23 Ogliastra del
PPR, è basata sui dati reperiti mediante un‟analisi preliminare del territorio in esame. L‟indagine offre
un quadro sufficientemente attendibile delle condizioni socio-demografiche del territorio.
Nella tabella che segue si riportano i dati della popolazione residente nell‟area distinta per comune di
residenza:
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Popolazione residente al 1° Gennaio 2009
Comune Maschi Femmine Totale
Arzana 1.302 1.270 2.572
Bari Sardo 1.927 2.045 3.972
Elini 273 291 564
Ilbono 1.091 1.162 2.253
Lanusei 2.828 2.885 5.713
Loceri 593 644 1.237
Villagrande Strisaili 1.733 1.733 3.466
TOTALE 9.747 10.030 19.777
La maggior parte (4 su 7) dei comuni del contesto in esame non supera i 3.000 abitanti e 2 comuni
contano meno di 2.000 residenti, tra questi Elini che ha poco più di 500 residenti. Completano il
quadro 3 comuni con una popolazione compresa tra i 3.000 e i 6.000 abitanti ossia Villagrande
Strisaili, Bari Sardo e Lanusei che con oltre 5.500 cittadini risulta essere il più popoloso tra i sette.
Registrano una densità di popolazione superiore alla media regionale 3 comuni su 7: Lanusei e Bari
Sardo hanno valori che superano i 100 ab/kmq. La maggior parte dei comuni (4) registrano valori
dell‟indicatore inferiori ai 60 ab/kmq, per Arzana il dato scende sino ai 15 ab/kmq.
Si evidenzia che il valore rilevato di densità demografica risulta fortemente influenzato dalla distanza
dei centri abitati rispetto alla costa, ossia più ci si avvicina al mare più il rapporto Ab/Kmq tende ad
aumentare, fattore questo ininfluente per il capoluogo Lanusei (unitamente a Tortolì) sede degli organi
Amministrativi.
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Comune kmq Densità abitativa
Arzana 162,39 15,8
Villagrande Strisaili 210,92 16,4
Elini 10,63 53,1
Loceri 20,92 59,1
Ilbono 30,91 72,9
Bari Sardo 37,49 105,9
Lanusei 52,64 108,5
Totale 525,9 37,6
Dati Istat 2009
L‟andamento demografico dei comuni dell‟Ambito presenta un livello di crescita elevato nel periodo
che va dal 1951 al 1961, mentre nell‟ultimo decennio le dinamiche evolutive demografiche hanno
intrapreso sviluppi differenti. Come si nota nel grafico sottostante tra il 2002 e il 2009 i paesi
dell‟interno hanno registrato un consistente decremento dei residenti, mentre quelli costieri in
controtendenza hanno registrato un aumento del numero di abitanti.
Loceri e Villagrande Strisaili hanno perso rispettivamente il 6,9% e il 6,2% degli abitanti residenti,
seguiti da Arzana con il 5,8%. Lanusei registra una variazione negativa (-2,2%), la popolazione di
Elini risulta pressappoco invariata, infine Bari Sardo, come tutti gli altri paesi costieri Ogliastrini, ha
mantenuto quasi sempre un trend di crescita positivo incrementando nel periodo in esame la sua
popolazione del 2,7%.
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Struttura della popolazione residente
L‟analisi della struttura della popolazione residente mostra la stessa differenziazione riscontrata
dall‟analisi dei tassi di variazione demografica: i comuni costieri della fascia centrale tra cui Elini (105),
presentano gli indici di vecchiaia più bassi rispetto alla media regionale (116).
Per ciò che riguarda i rimanenti 6 comuni (collinari e montani) è da segnalare che gli indici di vecchiaia
sono superiori al 136%, in particolare a Loceri per ogni 100 residenti di età inferiore ai 15 anni sono
presenti 232 residenti con più di 64 anni.
Comune Indice di Vecchiaia
Loceri 232,6
Villagrande Strisaili 165,2
Bari Sardo 163,8
Lanusei 145,0
Arzana 138,2
Ilbono 136,1
Elini 105,2
Totale 155,2 Dati: ISTAT 2007
Come si può evincere dalla tabella sottostante la maggiore variazione percentuale del reddito per
abitante tra il 1999 e il 2007 è stata registrata nei comuni di Bari Sardo e di Lanusei, il primo
interessato da un forte sviluppo turistico, il secondo sede dei principali uffici Amministrativi provinciali.
Anche nel comune di Loceri, se pur in percentuale minore, si è avuto un significativo incremento del
reddito procapite.
Dati: Il Sole 24 Ore
Comune Var.% 99-07 Reddito 2007 per abitante
Arzana 19,9% 6.090
Bari Sardo 40,7% 6.767
Elini 22,3% 4.985
Ilbono 25,5% 5.649
Lanusei 32,4% 8.567
Loceri 28,4% 5.704
Villagrande Strisaili 23,0% 6.618
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Sintesi del sistema socio-economico nell’area dell’Ambito n°23 Ogliastra
Prendendo in considerazione la distribuzione a livello comunale e nei Sistemi Locali del Lavoro delle
principali variabili economiche (specializzazione produttiva, mercato del lavoro, attività
imprenditoriale), si può delineare una rappresentazione riassuntiva dell‟articolazione del sistema
economico dell‟Ambito.
Tale rappresentazione è volutamente sintetica e non esaustiva rispetto alle generalità delle
problematiche economiche riscontrabili a livello locale, per una analisi delle quali si rinvia al maggiore
dettaglio presenti nel Piano Paesaggistico Regionale, ma ha il vantaggio di offrire una chiave di lettura
sintetica delle dinamiche e delle interazioni esistenti tra le varie aree.
Il tessuto produttivo
I sette comuni che ricadono nell‟Ambito n°23 aderenti al presente Programma Integrato per il
Paesaggio, sono inseriti in due distinti Sistemi Locali del Lavoro, quello di Tortolì nel quale è compreso
il Comune di Bari Sardo e quello di Lanusei rappresentato, oltre che dal comune omonimo anche da
Arzana, Elini, Ilbono, Loceri e Villagrande Strisaili.
Storicamente l‟Ogliastra, data la particolare conformazione orografica, è sempre stata una terra di
difficile accessibilità, nonostante la sua relativa vicinanza sia a Nuoro che a Cagliari. Solo da circa un
decennio il potenziamento della rete viaria ha reso più rapido il collegamento con Nuoro, mentre il
miglioramento della viabilità verso Cagliari dipende tuttora dall‟ultimazione delle modifiche alla strada
statale 125.
L‟isolamento ha determinato le peculiari e omogenee condizioni economiche dell‟area, tuttavia si
affacciano all‟orizzonte rilevanti cambiamenti socio-economici che almeno per il momento minacciano
uno sviluppo a due velocità, uno collinare-montano strettamente legato alle produzioni locali, l‟altro
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costiero riconducibile all‟emergente sviluppo turistico del tutto vincolato al prodotto balneare.
I dati del 5° Censimento generale dell‟agricoltura (2000) mostrano che nell'ultimo decennio il settore
ha registrato una flessione che ha riguardato la maggior parte delle coltivazioni, in accordo con
l'andamento verificatosi in tutta l'isola. Il comune nel quale si concentra il maggior numero di operatori
è Villagrande Strisaili. Le aree con la maggior superficie agricola utilizzata sono quelle di Arzana e
Villagrande Strisaili che si caratterizza come il centro più vivace dal punto di vista imprenditoriale.
Una peculiarità di tale realtà è la rilevanza delle superfici in uso gratuito, che rappresentano una
percentuale consistente assai maggiore rispetto alla media regionale. Il fenomeno assume una
particolare rilevanza in alcuni comuni specifici. Ad Arzana ben il 14% delle superfici sono in uso civico,
a Villagrande si arriva al 20%. In tali terreni è in genere allevato in forma promiscua, allo stato brado,
un quantitativo considerevole di animali di diversa tipologia, molti dei quali non censiti, con attività
agricole condotte in modo informale.
Per quanto riguarda l‟utilizzo delle superfici, l‟area si distingue per una forte presenza boschiva e per
la rilevanza della silvicoltura. I boschi rappresentano gran parte della superficie totale, certamente
superiore alla media regionale del 40%. Poco presenti, invece, i seminativi, a differenza di quanto
accade nei comuni costieri dove costituiscono una percentuale consistente delle superfici comunali,
inoltre è rilevante nell‟area in esame anche la destinazione a prato e pascolo dei suoli.
Occupati per Settori di Attività (Fonte PPR)
Comune Agricoltura Industria
Commercio – Alberghi – Trasporti – Finanza – Attività Immobiliare
Amministrazione- Istruzione – Sanità-
Servizi Pubblici
Arzana 146 189 189 231
Bari Sardo 92 242 295 400
Elini 9 56 39 37
Ilbono 44 151 154 227
Lanusei 84 402 619 809
Loceri 35 73 77 121
Villagrande Strisaili 240 244 246 368
Il settore zootecnico sta lentamente superando una delle crisi sanitarie più difficili degli ultimi anni, per
cui sia il numero delle aziende che quello dei capi si è notevolmente ridimensionato. Ciò nonostante,
rimane una delle principali risorse dell‟area di riferimento.
Una coltivazione importante è quella vitivinicola, il settore si distingue per una marcata
specializzazione nella produzione di uve per vini DOC. Un ulteriore settore potenzialmente importante
è quello olivicolo, che conta un discreto numero di piccoli produttori. Nell‟ultimo decennio il numero
delle imprese operanti nei settori dell‟industria e dei servizi si è mantenuto sostanzialmente invariato.
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L‟ultimo decennio ha visto una crescita esponenziale della zona costiera, la cui base produttiva si è
arricchita di un numero consistente di nuove imprese.
Rispetto alla media regionale la specializzazione settoriale, in termini di addetti, mostra una minore
rilevanza dell‟industria e del commercio e una maggiore incidenza degli altri servizi e delle istituzioni.
Inoltre si è verificata una sensibile modificazione della struttura produttiva, con una contrazione
dell‟occupazione nell‟industria e nel commercio, superiore al decremento rilevato a livello regionale, e
un‟intensa crescita del settore degli altri servizi imputabile prevalentemente allo sviluppo delle attività
legate al turismo nei centri costieri.
Il settore del turismo
Il tessuto imprenditoriale ogliastrino legato al comparto turistico si mostra quasi unicamente orientato
all‟offerta balneare. Nei comuni costieri di Tortolì, Bari Sardo, Lotzorai, Cardedu e Baunei, si concentra
gran parte della capacità ricettiva territoriale. Solo di recente le aree interne hanno mostrato interesse
ad investimenti pubblici con gestione privata nel comparto della ricettività extra-alberghiera
(agriturismo, B&B, appartamenti in affitto, case per ferie, ostelli, etc.), e alberghiera.
Le grandi aspettative sono riposte negli interventi di integrazione nel percorso ideale mare-collina-
montagna, anche in ragione del fatto che nell‟Ambito in esame ricadono importanti aree di elevata
valenza paesaggistica con presenze qualificate di strutture ricettive (Lanusei, Villagrande Strisaili). La
consistenza dell‟offerta del settore turistico è misurata dalla lettura dei posti letto degli esercizi
alberghieri (797 in 16 strutture) ed extralberghieri (1.810 posti letto in 26 esercizi).
Il settore sta conseguendo risultati positivi anche in relazione a nuovi pacchetti di offerta culturale ed
alla realizzazione di nuove strutture ricettive. Le presenze complessive rilevate nei soli sette Comuni al
dicembre 2008 sono state 128.614.
Nell‟Ambito di riferimento la località di Bari Sardo si distingue per la consistenza dei flussi turistici
quantificati nel 2008 in 115.823 presenze, che permettono al comune di collocarsi al secondo posto
(Tortolì è il primo con 409.958) nella classifica ogliastrina delle destinazioni turistiche più frequentate.
Nelle località in esame la permanenza media è di circa 7 giornate, si nota però la profonda
discrepanza tra il comune costiero di Bari Sardo, nel quale si arriva quasi a nove giornate concentrate
nel solo periodo estivo, e il comune montano di Arzana in cui il numero si riduce a soli 2 pernottamenti.
Nei sette comuni i turisti stranieri assumono valori elevati, circa il 49%, attestandosi su un totale di
63.000 presenze (nell‟anno 2008) in gran parte concentrate sul centro turistico di Bari Sardo.
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Consistenza dell'offerta ricettiva dei sette Comuni nel 2009
Tipologia struttura ARZANA BARI SARDO ELINI ILBONO LANUSEI LOCERI VILLAGRANDE
STRISAILI Totali
4 Stelle
128
149
52 329
3 Stelle 73 62
63
27 225
2 Stelle 38 24
62
1 Stella
14 14
Residenze turistico alberghiero
167
167
Campeggi
1.518
1.518
Alloggi in affitto in forma imprenditoriale
12
12
Alloggi agrituristici
20 10 30
34 94
Ostelli per la gioventù
24
24
Case per ferie
42
42
Bed and breakfast 4 14 15 18
63 6 120
TOTALE LETTI PER COMUNE
115 1.987 25 48 236 63 133 2.607
Dati: Provincia d’Ogliastra
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Analisi dei principali punti di forza e di debolezza assunti come base per la formazione del programma integrato
Punti di forza Punti di debolezza
Analisi territoriale del sistema insediativo
Riconoscimento del paesaggio agricolo rappresentato dalla coltivazione vitivinicola caratterizzata dalla presenza di vitigno autoctono cannonau. In tale contesto sono presenti numerose cantine, sia cooperative che private, alcune delle quali in attività da lungo tempo.
Nuclei urbani consolidati sui versanti a mezza costa e caratterizzati da forte identità.
Difficoltà di interazione tra i centri che hanno sofferto di un diffuso isolamento.
I centri abitati si concentrano lungo i principali assi viari: SS 125, SS 390 e SS 389.
Il sistema infrastrutturale segue l‟andamento morfologico della zona ed è caratterizzato da una generale difficoltà di collegamento tra i centri e le altre provincie sarde.
Caratteri autosufficienza del territorio dovuti alle caratteristiche morfologiche e socio economiche peculiari.
Scarso rapporto e interscambio con l‟esterno della zona.
Analisi ambientale
Presenza di risorse e specificità ambientali che includono le risorse naturali rappresentate dai complessi boscati e cespugliati utilizzati per attività silvopastorali e il paesaggio agricolo storico identificato dalla coltivazione delle specie arboree in campi chiusi.
L‟allevamento estensivo, specialmente di tipo brado, può costituire una minaccia a causa della difficoltà di controllo delle popolazioni animali che potrebbero impoverire gli equilibri naturali tra allevamento e fauna selvatica.
Sistema di relazione strutturato e definito, tra ambito costiero e territorio interno relativamente agli aspetti ambientali, insediativi e storico-culturali.
L‟Ambito è carente di infrastrutturazione di tipo ecologico (rete ecologica Natura 2000 e individuazione della scala locale) e di tipo fruitivo.
Nel territorio sono presenti oasi di protezione riconosciute a livello comunitario.
Il comparto soffre di una mancanza di infrastrutturazione per il godimento del patrimonio ambientale e di una mancanza di ratificazione dei programmi e dei piani di gestione delle oasi presenti.
La struttura dei terrazzamenti si configura come un elemento forte del paesaggio e ne controlla l‟evoluzione ed il dissesto.
Dissesto idrogeologico dei versanti e del sistema idrografico con la manifestazione occasionale di processi franosi e fenomeni alluvionali nei fondo valle e nelle pianure prospicienti.
Potenziali problematiche legate alla difesa del suolo, compromesso talvolta dall‟abbandono delle coltivazioni poste in pendio (custodi di una notevole varietà di specie fruttifere), e alla frammentazione delle proprietà.
Analisi del sistema storico – culturale e socio - economico
In tutto il territorio del Programma vi è la presenza di insediamenti archeologici prenuragici e nuragici.
Il territorio collinare è caratterizzato dai terrazzamenti che seguono la morfologia del terreno.
Il sistema risulta sensibile e vulnerabile, legato ai dissesti e minato da riqualificazioni spesso disarmoniche con il carattere tipologico tipico.
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Il paesaggio agropastorale e costruito è caratterizzato dalla struttura isolata dei centri storici e dalla presenza dei cuili, rifugi montani.
Il progressivo spopolamento dovuto ai flussi storici migratori ha causato il crescente degrado del paesaggio edificato e delle strutture storiche legate alle attività agropastorali della zona.
L‟ambito è connotato da una forte vocazione agricola e pastorale.
Lo sfruttamento del territorio è per la maggior parte regolato da vincoli insufficienti alla tutela e non è condotto in chiave sostenibile.
Il mantenimento e la riqualificazione del sistema dei terrazzamenti non avviene sempre nel rispetto dei caratteri tipologici del luogo portando ad un progressivo impoverimento della valenza paesaggistica di unicità e caratterizzazione del sistema collinare.
Le caratteristiche territoriali di difficile accessibilità hanno provocato il progressivo spopolamento soprattutto dei centri montani e di mezza costa.
I servizi ed i pacchetti turistici sono di offerta ridotta e poco strutturata. Permane uno scarso utilizzo dei prodotti agroalimentari locali nelle strutture ricettive della costa.
INDIRIZZI PROGETTUALI DEL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE (Fornire una breve sintesi degli indirizzi dell’ambito
di paesaggio del PPR cui si fa riferimento)
Il presente Programma Integrato denominato “PUNTA VERSO LA MARMORA. CIRCUITI
D‟OGLIASTRA TRA NATURA E CULTURA”, condiviso dalle Amministrazioni comunali di Villagrande
Strisaili, Arzana, Elini, Ilbono, Lanusei, Loceri e Bari Sardo, interessa il vasto territorio compreso tra il
versante orientale del massiccio del Gennargentu, le piane agricole e il sistema ambientale costiero
ogliastrino.
La sua funzione vuole essere essenzialmente quella di linea programmatica integrata, per la
riorganizzazione dei livelli di relazione paesaggistica, per il riequilibrio dei flussi di fruizione e di
mobilità connessi con il sistema insediativo e per la riaffermazione e promozione degli elementi
territoriali maggiormente rappresentativi che legano le popolazioni, le attività e i luoghi. Il Programma
sarà altresì uno strumento per l'innalzamento della qualità della vita, la riorganizzazione dei centri
insediativi primari e dei servizi ad essi correlati, tutte priorità definite negli indirizzi d‟Ambito.
Come richiesto da bando viene di seguito fornita una breve descrizione degli indirizzi progettuali
(Ambito n°23. Ogliastra del PPR) ai quali il Programma Integrato fa riferimento:
1. Qualificare la corona insediativa dei centri di versante di Lanusei, Ilbono, Elini, Arzana, Villagrande
Strisaili, rafforzando la rete dei servizi per l‟ospitalità e la ricettività in un‟ottica di contenimento delle
espansioni dei centri, con politiche di recupero dello spazio urbano e dell‟edificato storico.
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2. Riqualificare la direttrice viaria di connessione della corona insediativa che orla i versanti orientali
del Gennargentu, come luogo eminente per la percezione del sistema di relazioni che strutturano
l‟Ambito di paesaggio.
4. Riqualificare il sistema delle connessioni ambientali e viarie tra i nuclei insediativi montani
dell‟interno e della piana costiera, anche in riferimento alla conservazione dei rapporti percettivi e
funzionali tra sistema orografico montano e sistema marino litoraneo.
8. Riqualificare i nuclei turistici e residenziali costieri attraverso il rafforzamento dello spazio pubblico e
dei servizi.
9. Integrare la gestione del paesaggio e delle attività rurali (agricole e zootecniche) connesse all‟uso
dei suoli montani, vallivi e costieri in una prospettiva di presidio unitario e coordinato dell‟assetto
idrogeologico dell‟Ambito, in relazione alla particolare conformazione orografica e geomorfologica
dell‟Ambito, riequilibrando il rapporto fra esigenze legate all‟allevamento e all‟utilizzo e la rigenerazione
delle risorse.
11. Conservare l‟ordinamento colturale variegato dei versanti e delle piane che rappresenta un
elemento centrale nella definizione della qualità ambientale del territorio, permettendo condizioni tali
da consentire anche il mantenimento di un habitat favorevole alla sopravvivenza della fauna selvatica.
OBIETTIVI E STRATEGIE DEL PROGRAMMA INTEGRATO (Fornire una descrizione degli obiettivi specifici del programma
e delle strategie da perseguire in relazione agli indirizzi del Piano Paesaggistico Regionale. Illustrare in che modo il Programma
integrato è in grado di riconoscere, interpretare e specificare secondo le sensibilità locali le indicazioni progettuali definite
dall’ambito del PPR nel quale ricade, in relazione ai caratteri di naturalità e di valenza paesaggistica, assumendo come elementi
portanti l’interconnessione fra gli elementi ambientali, insediativi, storici e infrastrutturali, le dinamiche insediative e di fruizione
delle risorse, la conservazione, il ripristino o il riequilibrio delle relazioni, coerentemente con la struttura paesaggistica del
contesto in cui si inserisce. Illustrare, inoltre, in che modo il Programma è capace di accompagnare, attraverso azioni di
valorizzazione e gestione del paesaggio, i cambiamenti futuri, riconoscendone le diversità e le peculiarità, allo scopo di
preservarne e arricchirne la qualità, in coerenza con l’evoluzione e la sostenibilità delle trasformazioni)
La rete di cooperazione intercomunale costituita dai comuni di Arzana, Bari Sardo, Elini, Ilbono,
Lanusei, Locerei e Villagrande Strisaili, inclusi nell‟Ambito n°23 Ogliastra del PPR, per la definizione
del presente Programma Integrato per il Paesaggio, ha espressamente voluto adottare metodiche
progettuali che permettessero di ottenere un ampio coinvolgimento delle popolazioni locali. In tal
senso si è proceduto con la realizzazione di proficue attività di ascolto degli stakehoder territoriali
pubblici e privati, durante le quali sono state discusse e identificate sia le principali problematiche
territoriali, sia le possibili e più efficaci soluzioni da porre in essere come risposta alle criticità
dell‟Ambito, permettendo così di attualizzare i progetti e gli indirizzi del PPR definiti nel 2006.
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Obiettivo generale
L‟obiettivo generale del presente Programma denominato “PUNTA VERSO LA MARMORA. CIRCUITI
D‟OGLIASTRA TRA NATURA E CULTURA”, è quello di creare delle connessioni intercomunali che,
nel rispetto e nella piena tutela delle risorse paesaggistiche d‟Ambito, possano creare un‟offerta
territoriale integrata rispondente simultaneamente alle esigenze della popolazione locale e alle
richieste della crescente domanda turistica.
Per poter incentivare lo sviluppo economico delle comunità locali non compromettendo la possibilità
delle generazioni future di usufruire delle medesime risorse, si intende attuare il risanamento del
regime di equilibrio ambientale, ricomporre le relazioni paesaggistiche e sfruttare tutte le risorse
paesaggistico ambientali, archeo-culturali ed enogastronomiche altamente caratterizzanti il territorio.
Nasce pertanto l‟esigenza di creare un ponte ideale che attraversando l‟Ambito in questione permetta
di collegare da un lato i centri turistici costieri, in particolar modo quello di Bari Sardo, interessati da
consistenti flussi turistici oggi legati al solo prodotto balneare, dall‟altro i centri ubicati nella fascia
montana ricca di attrattori archeo-culturali e ambientali di grande valenza, inseriti nel contesto del
Massiccio del Gennargentu non ancora adeguatamente valorizzati e promossi.
Perseguendo la sostenibilità delle attività produttive e il rapporto tra produzioni e paesaggio, si punta
alla strutturazione di un‟offerta enogastronomica strumentale alla valorizzazione delle produzioni agro-
alimentari locali.
Inoltre si intende migliorare la fruizione del territorio mediante la strutturazione e la razionalizzazione
della distribuzione della ricettività e dei servizi turistici nella fascia montana.
L’obiettivo generale è stato poi declinato in due obiettivi specifici, a loro volta suddivisi in sotto-obiettivi,
il cui raggiungimento è previsto mediante l’implementazione delle corrispettive progettualità
successivamente descritte.
Obiettivo specifico 1 Strutturazione della rete viaria minore per la fruizione delle risorse paesaggistiche che
definiscono e relazionano il sistema orografico dei versanti del massiccio del Gennargentu, le
piane agricole e il sistema ambientale e insediativo costiero.
L‟obiettivo specifico intende crea fisicamente una rete integrata territoriale costituita da sentieri, strade
campestri, strade sterrate, strade dei centri storici, etc., che favorisca, regoli l‟accesso e valorizzi tutte
le valenze naturalistiche, ambientali e archeo-culturali presenti nell‟ambito n°23 “Ogliastra”. Tale rete,
strumentale al raggiungimento del secondo obiettivo specifico, costituirà un corridoio naturalistico che
grazie alla creazione di un percorso ciclo-pedonale ed equestre denominato “Dal mare alla punta
d‟Ogliastra” unirà la torre costiera di Barì a Bari Sardo con l‟ambito montano del Gennargentu più
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precisamente con Punta La Marmora.
Questo obiettivo specifico viene a sua volta sviluppato attraverso vari sotto-obiettivi di seguito soltanto
elencati, ma meglio specificati nella “SINTESI DEGLI INTERVENTI E AZIONI PREVISTE”.
Sotto-obiettivi:
1. Individuazione, recupero e potenziamento della rete viaria di connessione tra i versanti del
massiccio del Gennargentu, le piane agricole e il sistema ambientale e insediativo costiero.
2. Individuazione delle sensibilità ambientali e dei corridoi privilegiati per la tutela della
biodiversità, analisi del patrimonio architettonico peculiare.
3. Valorizzazione degli elementi del paesaggio costruito, tutela dei siti compromessi e
riqualificazione delle aree degradate anche nei centri urbani.
Strategia 1
La strategia di valorizzazione tende a dare risalto e valore alle emergenze naturalistiche e archeo-
culturali presenti nell‟Ambito, attraverso la costituzione di una rete viaria dotata di segnaletica unitaria,
gestita mediante regole condivise dalle Amministrazioni aderenti al progetto.
Le strategie da impostare per la valorizzazione e la tutela degli habitat, come previsto dagli indirizzi
progettuali del PPR, prevedono l‟avvio di politiche territoriali di relazione stretta tra la conservazione
degli habitat e l‟uso del territorio da parte dell‟uomo (anche in riferimento ai centri urbani) integrando
quindi le esigenze di protezione con quelle di recupero e di gestione unitaria delle risorse in ottica
sostenibile.
La strategia fa leva anche sulla integrazione dei sistemi ecologici ubicati nei territori dei comuni di
Arzana e Villagrande Strisaili ampliando e riconnettendo gli habitat vegetazionali. La creazione dei
corridoi ecologici tra i siti sensibili attraverso il territorio rurale e montano risulta strategica anche
perché può favorire l‟adozione di comportamenti (ed investimenti) per la riduzione dell‟impatto
ambientale da parte del comparto agricolo e permette di controllare strategicamente i livelli di
pressione ambientale derivanti dall‟antropizzazione, in accordo con gli indirizzi del PPR che mirano
alla riqualificazione dei territori montani e vallivi.
Le prime fasi progettuali prevedono la ricerca della migliore corrispondenza con le finalità generali sia
definite dal PPR che dalle normative comunitarie riguardanti la tutela e la salvaguardia della
biodiversità. Il progetto tende all‟integrazione delle politiche di salvaguardia con la necessità di
sviluppo del territorio sotto i punti di vista delle attività antropiche, che per questo caso specifico
possono ricondursi alla sfera turistica.
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Con la costituzione dell‟intervento sarà possibile organizzare un efficace controllo del territorio,
riguardo soprattutto ai dissesti idrogeologici in atto, ma sarà anche possibile ristabilire il rispetto del
sistema delle tutele e delle norme di salvaguardia. Con l‟attuazione delle azioni previste, infatti, sono
incrementate le possibilità di sorveglianza delle emergenze, grazie ad una rinata accessibilità dei
luoghi.
Viste le peculiarità del territorio ogliastrino a forte connotazione montana gli obietti del programma
innescano una serie di strategie territoriali di tipo programmatico con pluralità di accezione.
Considerare il territorio montano come risorsa ambientale, significa ripensare ad un territorio in cui la
montagna ed il bosco vengano visti come una risorsa e non più come un fattore limitante per le
relazioni e gli scambi interterritoriali.
Il raggiungimento degli obiettivi specifici permette la definizione delle funzioni: ecologiche (sito
privilegiato per la tutela della biodiversità), di presidio per la difesa del suolo, di utilizzo produttivo ed
energetico e quale risorsa turistico–ricreativa alternativa e integrabile con la dimensione balneare
tipica della costa.
La rete sentieristica e di percorsi in progetto offre la possibilità di una programmazione delle funzioni
appena descritte: è possibile potenziare la rete stradale esistente e offrire una serie di percorsi
turistico-ricreativi utilizzabili anche per il controllo dei dissesti e dello stato dell‟ambiente oltre a
permettere un controllo maggiore di quei territori più isolati o lasciati in disparte dal sistema
infrastrutturale presente.
Obiettivo specifico 2
Strutturazione dell’offerta territoriale integrata per uno sviluppo turistico sostenibile
L‟obiettivo specifico mira a sviluppare una struttura programmatico gestionale di valorizzazione delle
risorse territoriali, in grado di governare il circuito integrato che sarà costruito grazie
all‟implementazione delle due progettualità proposte nel presente Programma Paesaggistico. Per
risorsa si intende ogni elemento materiale o immateriale al quale si può o si vuole attribuire un valore
di tipo economico quindi vendibile, cognitivo quindi trasmissibile e ambientale perciò vivibile sul piano
esperienziale.
Difatti la domanda di valori turistici è soprattutto, seppur non esclusivamente, domanda di valori
ambientali e culturali. La conservazione di queste due ultime risorse passa dunque anche attraverso
la valorizzazione delle potenzialità turistiche di un territorio.
Il rapporto tra turismo e ambiente risulta tuttavia delicato. Per ottenere la sostenibilità degli interventi e
poter adeguatamente sfruttare in termini di lungo periodo le opportunità di reddito ed occupazione
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connesse con lo sviluppo turistico è necessario rendere il turismo un elemento di valorizzazione e non
di consumo della qualità ambientale. Porre obiettivi di sviluppo sostenibile del turismo significa
riesaminare l‟offerta e le politiche di gestione dei sistemi territoriali in generale.
Questo obiettivo specifico viene a sua volta sviluppato attraverso vari sotto-obiettivi di seguito soltanto
elencati, ma meglio specificati nella “SINTESI DEGLI INTERVENTI E AZIONI PREVISTE”.
Sotto-obiettivi:
4. Innalzamento della qualità della vita nei paesi dell‟entroterra
5. Incremento quali-quantitativo della ricettività turistica nei centri abitati
6. Valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali
7. Valorizzazione delle risorse archeo-culturali
Strategia 2
La strategia punta a strutturare l‟offerta territoriale nel suo complesso seguendo un modello di
sostenibilità, efficacia ed efficienza del sistema organizzativo, coinvolgendo, sia nella fase
programmatica che gestionale-esecutiva gli stakeholder locali, garantendo non solo un ampio
consenso tra le popolazioni nella pianificazione del loro territorio, ma coinvolgendole attivamente per
sensibilizzarle e renderle primi attori dello sviluppo nello scenario ogliastrino.
Al fine di generare e sostenere un circolo virtuoso che permetta di coniugare benessere in senso lato
con qualità della vita, in particolar modo delle popolazioni insediate nei centri dell‟entroterra, si punta
alla riorganizzazione e alla creazione di servizi intercomunali e comunali, che permettano un aumento
delle condizioni di vivibilità nei centri montani isolati, poco accessibili, certamente meno interessati
dallo sviluppo turistico e soprattutto afflitti da un persistente fenomeno di spopolamento, in
controtendenza rispetto ai centri costieri.
Pare abbastanza intuitivo che un incremento dei servizi integrati pubblici o privati in un centro abitato,
per quanto specifici possano essere, oltre a soddisfare le esigenze delle comunità locali possano
contemporaneamente essere acquistati o utilizzati anche dai turisti, che per definizione non vivono in
quei luoghi ma li visitano o vi soggiornano momentaneamente, dando cosi loro la percezione che il
territorio in cui si trovano sia strutturato e accogliente in linea con gli standard delle destinazioni
turistiche.
È ritenuto di fondamentale importanza il rafforzamento quali-quantitativo della ricettività turistica nei
centri abitati come indicato dal PPR. Mediante lo studio, la riqualificazione e il recupero dello spazio
urbano e dell‟edificato storico, sarà possibile sottrarre il patrimonio edilizio da situazioni di degrado e
abbandono già in atto.
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La strategia di valorizzazione punta alla costruzione di una rete della ricettività turistica, che parimente
alla tutela e alla valorizzazione degli attrattori locali, compartecipi alla nascita di nuove realtà
imprenditoriali turistiche, contribuendo allo sviluppo socioeconomico e quindi all‟incremento della
qualità della vita della popolazioni.
L‟obiettivo perseguibile è quello di passare da una pianificazione paesaggistica di tipo vincolistico, che
può portare all‟immobilizzazione delle attività, ad una pianificazione orientata allo sviluppo dei territori
ed all‟integrazione delle funzioni antropiche ed ambientali, infatti come detto strutturare il territorio in
chiave sostenibile permette il controllo della qualità ambientale e il miglioramento delle condizioni di
vita ed occupazione delle popolazioni presenti.
Il recupero dei valori architettonici dei centri urbani, così pensato, è in accordo con le politiche
regionali che mirano alla compatibilità delle trasformazioni con l‟identità sarda.
Altro sotto-obiettivo il cui raggiungimento è ritenuto strategicamente indispensabile per la
valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali, che rappresentano uno dei caratteri più distintivi
della cultura ogliastrina, consiste nella creazione di percorsi enogastronomici che siano funzionali
all‟attività promozionale dei prodotti agroalimentari locali e delle produzioni agricole in senso stretto
(colture agricole, ortofrutticole, etc.)
Elemento irrinunciabile per l‟innalzamento del valore conferito alle produzioni agricole sarà il ripristino
delle relazioni paesaggistiche esistenti tra il sistema produttivo, mediante la valorizzazione del
caratteristico complesso di coltivazione a terrazzamento (vitigni, frutteti, etc.) e l‟insieme delle antiche
strutture produttive agroalimentari (vecchi mulini, frantoi, etc.).
La valorizzazione delle risorse locali così progettata permette di contrastare il problema della
eccessiva stagionalità dei flussi turistici, differenziando e orientando l‟offerta verso un turismo non
esclusivamente legato al prodotto balneare.
In ultimo è ritenuta strategica anche l‟integrazione e la valorizzazione delle emergenze archeo-
culturali. Consentendo e regolando la fruizione dei siti e dei beni (nuraghi, tombe dei giganti, torri
spagnole, chiese campestri, etc.) unitamente al contesto naturalistico d‟ambito nel quale sono inseriti
(boschi, sorgenti, cascate, SIC, etc.), sarà possibile completare la gamma di attrattori che
costituiscono l‟offerta territoriale.
La promozione dell‟importante patrimonio naturale e del patrimonio culturale locale, rappresenta la
colonna portante della presente proposta, in quanto sono attrattori non stagionali in grado di
alimentare flussi turistici relativamente costanti e diversificati durante l‟anno. Risulta strategica la
messa a sistema delle risorse ambientali e naturali, storiche e culturali come le tradizioni locali
enogastronomiche legate alle produzioni colturali del territorio favorendo anche l'interazione con le
produzioni artigiane.
Al fine di valorizzare, organizzare e promuovere tutti i servizi e le reti tematiche sin qui descritte:
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attrattori naturali, prodotti e produzioni enogastronomici, siti archeologici, strutture architettoniche e
valenze culturali tutti elementi relazionali del paesaggio come indicato nel PPR, sarà definito uno
specifico piano di sviluppo territoriale che integrerà l‟offerta presente nei sette comuni dell‟Ambito n°23
Ogliastra partecipanti al Programma integrato.
DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA INTEGRATO PER IL PAESAGGIO (Fornire una breve descrizione dell’idea portante del
programma, ponendo in evidenza come questa discenda dai progetti e dagli indirizzi del Piano Paesaggistico Regionale.
Illustrare in che modo il Programma è in grado di riconoscere il sistema complesso di relazioni, che connettono elementi
strutturali del paesaggio, di carattere funzionale, culturale, percettivo e temporale fra ambiente naturale, aspetti insediativi e
storico culturali. Sulla base delle trasformazioni strutturali avvenute e in atto e la valutazione dei fattori di rischio e del grado di
vulnerabilità del paesaggio, descrivere come il Programma prevede interventi che ricompongono e rafforzano il sistema
relazionale ed interagisce sulle relazioni imprimendo nuovo impulso alle peculiarità ed ai valori paesaggistici presenti o
potenziali. Esplicitare, inoltre, il livello di coerenza dell’idea portante definita dal Programma, strutturato in azioni e interventi,
individuata come specificazione ed attuazione del progetto dell’Ambito di riferimento; la contestualizzazione degli indirizzi
progettuali degli Ambiti di Paesaggio del PPR attraverso la definizione degli elementi di forza e debolezza del territorio, il
riconoscimento degli elementi strutturanti e la definizione della struttura paesaggistica del territorio nonché come la traduzione
degli indirizzi progettuali degli Ambiti di paesaggio del PPR avviene attraverso la previsione delle azioni riferite alla scala locale
che realizzano il progetto d’Ambito)
L‟idea portante del Programma Integrato proposto consiste nella riorganizzazione dei livelli di
relazione paesaggistica, nella riaffermazione e promozione degli elementi territoriali identificativi e
maggiormente rappresentativi che legano le popolazioni, le attività e i luoghi. Seguendo queste linee
conduttrici, si intende programmare e sviluppare l‟organizzazione degli elementi paesaggistici tenendo
conto anche del futuro scenario socio-economico del quale è già in parte possibile definire la
fisionomia. È stato ideato un complesso di azioni e interventi che perseguono la logica dello sviluppo
sostenibile, ossia uno sviluppo economico delle comunità locali che non compromette la possibilità
delle generazioni future di perdurare nello sviluppo, operando quindi in regime di equilibrio ambientale.
Verrà creato un circuito strutturato intercomunale che integri, valorizzi e permetta la fruizione turistica,
di tutte le principali valenze ambientali, archeo-culturali ed eno-gastronomiche, meglio specificate in
seguito, caratterizzanti i territori delle sei Amministrazioni che costituiscono l‟Unione dei Comuni
d‟Ogliastra: Arzana, Bari Sardo, Elini, Ilbono, Loceri, Lanusei, alle quali si aggiunge per completezza
d‟ambito e similitudini storico culturali anche quella di Villagrande Strisaili.
L‟idea portante discende nella sua completezza dagli indirizzi 1-2-4-7-8-9-11 indicati nel PPR che
prevedono:
il rafforzamento della rete di servizi per l‟ospitalità e la ricettività, grazie al recupero dello spazio
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urbano e dell‟edificato storico;
la riqualificazione della direttrice di connessione dei centri insediativi
la riqualificazione del sistema delle connessioni ambientali
la riqualificazione dello spazio pubblico e dei servizi nei centri turistici
l‟integrazione della gestione del paesaggio e delle attività rurali
la conservazione del variegato ordinamento colturale dei versanti
Tale idea si concretizza con la definizione di un progetto suddiviso in due distinti rami di intervento che
coinvolgeranno le sette municipalità citate.
Il primo intervento è di tipo materiale ed è prettamente strumentale al secondo: definisce e crea
fisicamente una rete territoriale d‟ambito costituita da sentieri, strade campestri, strade sterrate, strade
dei centri storici, etc. La rete formerà una ragnatela naturalistica su scala d‟Ambito inframmezzata
soltanto dai sette centri storici, per i quali sono previsti interventi di recupero, congiungendo la torre
costiera di Barì (Bari Sardo) ossia l‟estremo est del territorio in questione con la parte più ad ovest
dell‟Ambito n°23 Ogliastra individuata in Punta La Marmora (1834 s.l.d.m.), la vetta più alta della
Sardegna nonché centro nel complesso sistema naturalistico ambientale del Massiccio del
Gennargentu.
La suddetta rete viaria permetterà la fruizione turistica di tutti gli attrattori: naturali (ambito costiero,
foreste, monti, SIC, etc.), architettonici (edifici rurali, edifici storici, chiese campestri, centri storici, etc.),
archeo-culturali (siti archeologici, musei, etc.) e dei sistemi produttivi agroalimentari (frutteti, vigneti e
cantine, oliveti e oleifici storici, mulini e pastifici artigiani, etc.), oltre a permettere l‟analisi ed il contro llo
del territorio sia dal punto di vista della tutela ambientale, della salvaguardia e del ripristino dei divieti
sia dei dissesti idrogeologici presenti.
Il secondo ramo di intervento che costituisce l‟idea portante è di tipo immateriale e intende sviluppate
una struttura programmatico gestionale delle risorse appena citate mediante l‟elaborazione di un piano
di sviluppo in parte territoriale e in parte prettamente turistico, che individuerà i soggetti e le modalità
di gestione della rete integrata ora solo ipotizzate, definirà la riorganizzazione dei servizi intercomunali,
costruirà i prodotti turistici e programmerà la loro promo-commercializzazione. I singoli interventi e
azioni ricompresi nei due rami di intervento, vengono specificati più avanti nella parte inerente la
“SINTESI DEGLI INTERVENTI E AZIONI”, e costituiscono una risposta diretta agli indirizzi definiti nel
PPR.
L‟insieme delle azioni sopra indicate permetterà la razionalizzazione dello sfruttamento di tutti gli
attrattori territoriali, paesaggistico-ambientali, archeo-culturali ed eno-gastronomici, perseguendo
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sempre lo sviluppo integrato ed eco-compatibile delle attività turistiche.
Soltanto una programmazione territoriale funzionale alla difesa delle risorse ambientali d‟Ambito
permetterà l‟attuazione di politiche di sviluppo locale eco-sostenibili. Tali politiche dovranno
riequilibrare le relazioni paesaggistiche d‟Ambito oggi a rischio e, strutturare localmente un‟offerta
turistica integrata fortemente identitaria, distinguibile e di qualità, in grado di sostenere il confronto con
le altre realtà regionali, nazionali ed internazionali.
Di seguito vengono esposte le principali trasformazioni strutturali del paesaggio avvenute e in atto, i
fattori di rischio e come si prevede di ricomporre e arginare le criticità esistenti del sistema relazionale
tra gli elementi costitutivi del paesaggio.
Il forte incremento quantitativo dei flussi turisti che hanno interessano prevalentemente i comuni
costieri ogliastrini tra i quali Bari Sardo, ha causato una crescita sproporzionata
dell‟inurbamento delle zone periferiche e costiere, incessantemente sottoposte ad un eccessivo
carico antropico di fruizione e consumo.
Per riuscire a trasformare questa criticità in punto di forza si prevede la costruzione di un circuito
integrato definito da 4 reti tematiche: servizi al territorio, ricettività rurale, percorsi
enogastronomici e archeo-culturali inseriti nel contesto rurale caratterizzato dal paesaggio
agricolo storico costituito da elementi essenziali come la parcellizzazione fondiaria dei campi
chiusi, i terrazzamenti, le colture con specie arboree fruttifere, in particolare viti, ulivi e ciliegi;
dalle estensioni boschive; dai suoli adibiti a pascolo.
Il percorso principale partirà da Bari Sardo e permetterà ai turisti di “viaggiare” a piedi, in bici o a
cavallo, in alcuni casi anche con il caratteristico e storico “Trenino Verde”, verso i paesi
dell‟interno Loceri, Ilbono, Lanusei, Elini, Arzana e Villagrande Strisaili sino alla vetta massima
dell‟isola Punta La Marmora. La rete viaria consentirà sia di attrarre e convogliare verso la
fascia montana parte dei flussi turistici che oggi sovraffollano i centri costieri, sia in un‟ottica
destagionalizzante di sfruttare tutte le valenze locali alternative al mare, fornendo ai comuni
dell‟interno un‟offerta turistica propria, autonoma e soprattutto strutturata, capace di attrarre
visitatori tutto l‟anno. Inoltre il rafforzamento del sistema di connessioni ambientali e viarie rurali
tra i nuclei insediativi della piana costiera e quelli montani dell‟interno contribuirà alla
conservazione dei rapporti percettivi e funzionali tra sistema orografico montano e sistema
marino litoraneo.
La creazione e la gestione della rete sentieristica che dal mare, attraversando tutti i sette
comuni dell‟ambito, arriverà sino al Massiccio del Gennargentu (Punta La Marmora), costituirà
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uno strumento per la conservazione dell‟ordinamento colturale variegato dei versanti e delle
piane, che rappresenta un elemento centrale nella definizione della qualità ambientale del
territorio. Inoltre, l‟Ambito verrà meglio presidiato e controllato, sarà dotato di infrastrutture e
strutture oggi assenti che faciliteranno la fruizione del patrimonio naturalistico, e creerà anche
un pretesto per l‟individuazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico pregressi o in atto e la
loro sistemazione.
Nonostante la forte caratterizzazione del paesaggio agricolo d‟Ambito, si registra una scarsa
richiesta dei prodotti locali nelle strutture ricettive litoranee ed una loro limitata
commercializzazione. Per poter ricomporre e rafforzare il sistema relazionale tra produzioni
agricole ed il complesso delle attività produttive, in questo caso quelle del comparto turistico, è
prevista la costruzione di percorsi enogastronomici che promuovano sul territorio le produzioni
agroalimentari tipiche.
Come indicato nel PPR tra le attività rurali quelle agricole e zootecniche risultano essere le più
diffuse sui suoli montani, vallivi e costieri. Nell‟intenzione di costruire un presidio unitario del
territorio che lo tuteli e lo valorizzi, la definizione del piano di sviluppo territoriale mira
all‟individuazione di azioni efficaci per la sensibilizzazione e l‟informazione della popolazione e
degli operatori del settore agro-zootecnico nei confronti delle problematiche paesaggistiche
derivanti dall‟utilizzo improprio dei suoli.
Al costante spopolamento dei centri montani, di mezza costa e delle campagne, Villagrande
Strisaili, Arzana, Lanusei, Elini, Ilbono, Loceri con conseguente perdita relazionale tra luoghi e
attività produttive, si contrappone l‟incessante trend positivo della crescita demografica
registrata nei centri costieri ogliastrini come in quello di Bari Sardo. La mancanza di servizi, le
condizioni generalmente meno favorevoli del mercato del lavoro, e spesso una ridotta apertura
ai cambiamenti inducono la popolazione, specie quella giovanile ad abbandonare i nuclei
dell‟interno. Per contrastare queste criticità si intende strutturare un piano di sviluppo che
permetta l‟innalzamento della qualità della vita della popolazione, aumentando la generalità dei
servizi offerti agli abitanti, incrementando contemporaneamente la qualità dell‟offerta turistica
locale.
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Indirizzi PPR Ambito n°23 Ogliastra
I.P.1. Qualificare la corona insediativa dei centri di versante di Lanusei, Ilbono, Elini, Arzana, Villagrande Strisaili,
rafforzando la rete dei servizi per l‟ospitalità e la ricettività in un‟ottica di contenimento delle espansioni dei centri, con politiche di recupero dello spazio urbano e dell‟edificato storico.
I.P.2. Riqualificare la direttrice viaria di connessione della corona insediativa che orla i versanti orientali del
Gennargentu, come luogo eminente per la percezione del sistema di relazioni che strutturano l‟Ambito di paesaggio.
I.P.4. Riqualificare il sistema delle connessioni ambientali e viarie tra i nuclei insediativi montani dell‟interno e
della piana costiera, anche in riferimento alla conservazione dei rapporti percettivi e funzionali tra sistema orografico montano e sistema marino litoraneo.
I.P.8. Riqualificare i nuclei turistici e residenziali costieri attraverso il rafforzamento dello spazio pubblico e dei
servizi.
I.P.9. Integrare la gestione del paesaggio e delle attività rurali (agricole e zootecniche) connesse all‟uso dei suoli
montani, vallivi e costieri in una prospettiva di presidio unitario e coordinato dell‟assetto idrogeologico dell‟Ambito, in relazione alla particolare conformazione orografica e geomorfologica dell‟Ambito, riequilibrando il rapporto fra esigenze legate all‟allevamento e all‟utilizzo e la rigenerazione delle risorse.
I.P.11. Conservare l‟ordinamento colturale variegato dei versanti e delle piane che rappresenta un elemento
centrale nella definizione della qualità ambientale del territorio, permettendo condizioni tali da consentire anche il mantenimento di un habitat favorevole alla sopravvivenza della fauna selvatica.
PUNTI DI DEBOLEZZA (dei Sistemi Insediativi – Ambientale - del Sistema Storico Culturale - del Sistema Produttivo, Turistico e Rurale)
P.D.1. Stato di degrado di alcuni centri storici privi di programmazione per il loro recupero e la riorganizzazione
dei servizi urbani.
P.D.2. Presenza di innumerevoli strutture abitative antiche in stato di rovina ricomprese nel nucleo urbano.
P.D.3. Dissesto idrogeologico dei versanti e del sistema idrografico con la manifestazione occasionale di
processi franosi e fenomeni alluvionali nei fondovalle e nelle pianure prospicienti.
P.D.4. Potenziali problematiche legate alla difesa del suolo, compromesso talvolta dall‟abbandono delle
coltivazioni poste in pendio (custodi di una notevole varietà di specie fruttifere), e alla frammentazione delle proprietà.
P.D.5. Spopolamento dei centri storici specie delle zone interne.
P.D.6. I sistemi archeologici sono vulnerabili e soggetti a fruizione incontrollata.
P.D.7. Mancanza di centri di aggregazione culturale tradizionali.
P.D.8. Mancanza di infrastrutture e strutture per la fruizione del patrimonio naturalistico.
P.D.9. Il territorio presenta nel complesso fenomeni di inquinamento ambientale (quali discariche abusive, reflui,
eternit e pesticidi) legato agli usi del territorio a volte incontrollati.
P.D.10. Scarsa visibilità e conoscenza del territorio e ridotta promozione dello stesso.
P.D.11. Scarso utilizzo dei prodotti agroalimentari locali nelle strutture ricettive.
P.D.12. Flusso turistico concentrato nelle strutture ricettive di grandi dimensioni e solo durante il periodo estivo
P.D.13. Ridotta offerta di servizi e pacchetti turistici integrati.
P.D.14. Assenza di strutturazione e gestione dell‟offerta turistica territoriale.
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Idea Portante:
Riorganizzazione dei livelli di relazione paesaggistica, nella riaffermazione e promozione degli
elementi territoriali identificativi e maggiormente rappresentativi che legano le popolazioni, le attività
e i luoghi
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Individuazione, recupero e potenziamento della rete viaria di connessione tra i versanti del massiccio del Gennargentu, le piane agricole e il sistema ambientale e insediativo costiero.
Mappatura di strade e sentieri, verifiche di compatibilità ambientale PD6
Riqualificazione delle strade vicinali, interpoderali e dei sentieri di costa, realizzazione di manufatti a corredo (ponti, muretti, parapetti, aree di sosta) e della direttrice di connessione della corona insediativa. Verifica e riqualificazione dei reliquati a scala intercomunale
PD8
IP4
Creazione della segnaletica
PD6
PD8
Promozione turistica dell‟itinerario
PD5
PD8
PD 12
IP11
Individuazione delle sensibilità ambientali e dei corridoi privilegiati per la tutela della biodiversità, analisi del patrimonio architettonico peculiare.
Studio dello stato ecologico dell‟ambiente e delle interazioni con le funzioni produttive del comparto agroalimentare
PD4
PD9
PD 10
Creazione di aree verdi a cuscinetto per la protezione dei siti sensibili PD9
IP9
Individuazione e creazione dei corridoi ecologici di connessione
Analisi dei dissesti e interventi di recupero e messa in sicurezza
PD3
PD4
IP1 Valorizzazione degli elementi del paesaggio, tutela dei siti compromessi e riqualificazione delle aree degradate anche nei centri urbani.
Censimento del patrimono immobiliare in degrado e dello stato strutturale
PD1
PD2
Pianificazione del recupero dei centri storici
PD2
PD7
PD 12
IP8 Recupero del patrimonio edilizio ed applicazione della manualistica regionale
PD 12
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IP1
Gestire
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Innalzamento della qualità di vita nei paesi dell‟entroterra
Analisi desk per la valutazione dei costi-benefici e ricerche di mercato
per la domanda potenziale
PD 10
PD 12
Incentivazione di nuove realtà imprenditoriali per la fornitura di servizi PD 13
Costruzione e promozione della rete di servizi PD 14
8. Incremento quali-quantitativo della ricettività turistica nei centri abitati
Analisi desk e indagini sul campo per la valutazione oggettiva e
censimento del patrimonio insediativo costituito dall‟impianto matrice.
Ricerca di mercato per conoscere la consistenza e la tipologia della
domanda e dell‟offerta turistica legata al prodotto rurale
PD 10
PD 12
Incentivazione di nuove realtà imprenditoriali turistiche PD 13
Costruzione e promozione della rete ricettiva rurale PD 14
IP8
9. Valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali
Analisi desk e indagini sul campo per la valutazione oggettiva e
censimento di: produzioni, attività produttive e strutture ristorative.
Ricerca di mercato per conoscere la consistenza e la tipologia della
domanda e dell‟offerta turistica enogastronomica
PD 10
PD 12
PD 13
Costruzione e promozione della rete enogastronomica PD 14
IP8 Valorizzazione delle risorse archeo-culturali
Analisi desk e indagini sul campo per valutazione oggettiva e
censimento del patrimonio archeo-culturale (documentazione
fotografica). Ricerca di mercato per conoscere consistenza e
tipologia della domanda e dell‟offerta turistica archeo-culturale
PD 10
PD 12
Incentivazione di nuove realtà imprenditoriali turistiche
PD 13
PD 14
Costruzione e promozione della rete archeo-culturale PD 14
Carattere della coerenza
L‟azione agisce in accordo
L‟azione agisce in accordo ma necessita di ulteriori approfondimenti
L‟azione non rispetta gli indirizzi e non risolve criticità
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Alcune delle azioni previste necessitano, per aderire perfettamente agli indirizzi di piano e dare
soluzione alle criticità, di approfondimenti che dovranno essere dettagliati all‟interno dei successivi
studi di fattibilità.
SINTESI DEGLI INTERVENTI E AZIONI PREVISTE DAL PROGRAMMA INTEGRATO PER IL PAESAGGIO (Fornire una
breve descrizione degli interventi previsti dal programma nel suo complesso e delle singole azioni progettuali, ponendo in
evidenza come queste siano attuazione della strategia portante che discende dai progetti e dagli indirizzi del Piano
Paesaggistico Regionale e motivando le scelte e le relazioni di integrazione tra gli stessi. Illustrare come il Programma è
costituito da un complesso di azioni e interventi, strettamente coerenti e collegate tra loro in modo sinergico che, attraverso un
approccio attuativo unitario, strutturi l’idea portante rafforzando l’obiettivo comune e la rilevanza strategica; come gli interventi
previsti risultano correlati funzionalmente e garantiscono l’integrazione tra le azioni previste, sia materiali che immateriali, ai fini
dell’attuazione del programma ed in coerenza con l’idea portante del programma; come gli interventi previsti sono finalizzati ad
armonizzare lo stato dei luoghi, a migliorare o ripristinare gli ambienti naturali, a favorire lo sviluppo economico e produttivo del
territorio)
Come previsto da bando, è richiesto il finanziamento per studi di fattibilità e per la progettazione
preliminare dei due interventi progettuali di seguito descritti, il primo è funzionale rispetto al secondo
ed è costituito da interventi di evidenza ecologica prettamente materiali per la riqualificazione viaria del
territorio ed in parte dei centri storici. Il secondo consiste nella definizione di una moltitudine di azioni
prevalentemente immateriali definite mediante l‟elaborazione di un piano di sviluppo territoriale, tese a
strutturare l‟offerta d‟ambito sfruttando efficacemente la rete campestre creata.
Nella strategia portante del programma viene definita la volontà di strutturare il territorio attraverso
un‟azione unitaria condotta dalle sette Amministrazioni comunali coinvolte, che integri e valorizzi tutti
gli elementi costitutivi e le risorse territoriali che definiscono le relazioni paesaggistiche come indicato
nella scheda d‟Ambito n°23 Ogliastra del PPR.
DESCRIZIONE DEI PROGETTI
Progetto N°1: “Dal mare alla punta d’Ogliastra”
Seguendo gli indirizzi indicati nel PPR per l‟Ambito n°23 “Ogliastra”: Qualificare la corona insediativa
dei centri di versante dell‟Ambito rafforzando la rete dei servizi per l‟ospitalità con politiche di recupero
dello spazio urbano e dell‟edificato storico; Riqualificare la direttrice viaria di connessione della corona
insediativa che orla i versanti orientali del Gennargentu; Riqualificare il sistema delle connessioni
ambientali e viarie tra i nuclei insediativi montani dell‟interno e della piana costiera, anche in
riferimento alla conservazione dei rapporti percettivi e funzionali tra sistema orografico montano e
sistema marino litoraneo; Riqualificare i nuclei turistici e residenziali costieri attraverso il rafforzamento
dello spazio pubblico e dei servizi; Integrare la gestione del paesaggio e delle attività rurali (agricole e
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zootecniche) connesse all‟uso dei suoli montani, vallivi e costieri in una prospettiva di presidio unitario
e coordinato dell‟assetto idrogeologico dell‟Ambito; Conservare l‟ordinamento colturale variegato dei
versanti e delle piane che rappresenta un elemento centrale nella definizione della qualità ambientale
del territorio (I.P.1-2-4-8-9-11da elenco indirizzi PPR), ed esaminate le criticità (P.D.1-2-3-4-5-6-7-8-9-
10-12 da elenco punti di debolezza nella descrizione del Programma Integrato) si è giunti all‟ideazione
di uno specifico progetto denominato “Dal mare alla punta d‟Ogliastra”.
Il progetto si articola su tre differenti tipologie progettuali che riguardano tre ambiti di intervento
strettamente connessi tra loro: la creazione di itinerari per la fruizione delle valenze ambientali e
storico-culturali, la creazione di corridoi ecologici per la connessione delle aree a valenza ambientale
di pregio e sensibili e il recupero dei centri storici e del patrimonio architettonico peculiare.
1. Recupero dei sentieri, delle vicinali e della viabilità locale
Il progetto prevede in prima battuta il recupero e l‟adeguamento della rete viaria minore (sentieri,
strade campestri, mulattiere, strade sterrate, etc.) che consentirà di integrare le valenze naturalistiche
e i beni culturali, mediante la creazione di un percorso ciclo-pedonale ed equestre, oltre al recupero
della dimensione intercomunale della viabilità di connessione dei centri abitati.
Il sentiero principale si svilupperà dalla linea costiera, più precisamente dalla Torre di Barì,
attraverserà la fascia collinare intersecando i centri storici dei paesi o le loro periferie e condurrà sino a
Punta La Marmora, la vetta più alta del Massiccio del Gennargentu.
Nelle rappresentazioni cartografiche planimetrica allegata al Programma Integrato viene solo
preliminarmente definita una rete di tracciati e sentieri che consentiranno di integrare gli attrattori
naturalistici (boschi, cascate, SIC, etc.), archeo-culturali (nuraghi, edifici storici, chiese campestri, etc)
ed enogastronomici (produzioni e strutture produttive storiche agroalimentari, strutture ristorative, etc.)
dell‟Ambito.
Sarà possibile accedere alla rete sentieristica da innumerevoli punti, dalle estremità est-ovest (torre di
Bari a Bari Sardo-Punta La Marmora ad Arzana), dall‟abitato dei sette comuni ed anche da alcune
località intermedie, dando la possibilità ai turisti che alloggiano nelle strutture ricettive ubicate nei
centri storici o lungo il tracciato di potersi immettere direttamente nei percorsi.
La rete dei sentieri favorirà valorizzando e regolandone l‟accesso, la gestione delle emergenze naturali
e archeo-culturali comprese tra la fascia montana e collinare dei sette comuni, includendo quindi i
numerosi siti nuragici, le diverse chiese campestri, le sorgenti, i paesaggi agropastorali ed i
terrazzamenti collinari.
La rete renderà possibile: dare forma e carattere alla pubblica accessibilità e arginare la carenza
legata alla legalità ed al rispetto delle regole che disciplinano l‟uso dei suoli.
Si procederà ad un censimento della sentieristica presente, dello stato dei luoghi ed a una pre-
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valutazione della sostenibilità ambientale analizzando i differenti aspetti ambientali e l‟impatto su di
essi provocato dagli interventi previsti.
In particolare, si prevede:
l‟analisi e l‟individuazione degli aspetti ambientali rilevanti e delle interazioni con la vocazione
agropastorale del comparto;
la valutazione dell‟impatto di tali aspetti ambientali in fase di realizzazione e in fase di gestione
delle opere.
Sarà inoltre necessario, al fine di avere piena corrispondenza con gli indirizzi relativi al recupero del
dissesto idrogeologico, uno studio di rilievo e verifica accurati del grado di dissesto presente e dello
stato idrogeologico dei luoghi.
Territori interessati
Le superfici che verranno direttamente investite dal progetto sono tutte collocate lungo gli assi portanti
delle infrastrutture viarie e ferroviarie presenti; in particolare potranno essere utilizzati i tracciati della
ferrovia storica (Trenino Verde), a scartamento ridotto, lungo la quale potranno essere recuperati gli
edifici dei passaggi a livello per creare punti di ristoro, osservazione del paesaggio ed aree di sosta.
In totale l‟estensione lineare ammonta a circa 100 Km di percorso totale, composti da porzioni di
strada esistenti e sentieri battuti o da realizzare, che attraversa tutti e 7 i territori comunali aderenti al
Programma Integrato.
Percorso ciclo pedonale ed equestre montano
Per quel che riguarda la creazione del vero e proprio itinerario turistico si tratta di intervenire su strade
vicinali, interpoderali, ma soprattutto su sentieri che necessitano di una riqualificazione e uno studio di
quelli che sono i gradi di dissesto in modo da predisporre e realizzare possibili interventi di recupero.
Lo scopo dell‟intervento è limitare, nella misura del possibile, la costruzione di piste ciclabili e percorsi
montani protetti ex-novo, tendendo a recuperare infrastrutture abbandonate o a utilizzare reti
dismesse, di servizio, arginali, piste e strade vicinali. I tratti ex-novo si renderanno indispensabili
soprattutto nei tratti di intersezione con la viabilità ordinaria, qualora fosse necessario, ed in situazioni
di alto degrado ambientale dove la pista può rappresentare un elemento qualificante, infine dove non
esistono percorsi di fruibilità di particolari coni visuali individuati negli studi e nelle analisi preliminari
condotte.
Per le pavimentazioni il discorso è analogo e privilegia fondi naturali esistenti opportunamente
ristrutturati e trattati. Dove si renda necessario dare sostanza e riconoscibilità all‟itinerario si possono
prevedere differenti fondi costituiti da materiali reperibili in loco, come tronchi derivanti dalle normali
operazioni di manutenzione delle aree boscate.
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Percorso ciclo pedonale ed equestre collinare
Per la porzione di itinerario relativa alla parte costiera e collinare, si tratta di intervenire su strade
vicinali interpoderali e sulla viabilità minore per lo più esistente.
L‟esame delle porzioni intercomunali e dei reliquati stradali ne permetterà la riqualificazione ed il
riconoscimento come strumento per la fruizione sostenibile del territorio in chiave turistica. Potranno
essere previste, dove possibile e logico, alberature, piste ciclabili a tracciato protetto e punti di sosta
panoramici, indispensabili per la percezione del paesaggio costiero dall‟entroterra e dei coni visuali di
eccellenza che caratterizzano il territorio ogliastrino.
Anche in questo caso lo scopo dell‟intervento è limitare, nella misura del possibile, la costruzione di
piste ciclabili e percorsi montani protetti ex-novo, tendendo a recuperare infrastrutture abbandonate o
a utilizzare reti dismesse, di servizio, arginali, piste e strade vicinali. I tratti ex-novo si renderanno
indispensabili soprattutto nei tratti di intersezione con la viabilità ordinaria stradale e ferroviaria,
qualora fosse necessario prevedere delle piste ciclabili a corredo della sezione stradale oppure
discostarsi dai tracciati esistenti.
Per le pavimentazioni il discorso è analogo a quello fatto per i percorsi montani e privilegia fondi
naturali esistenti, opportunamente ristrutturati e trattati. Dove si renda necessario dare sostanza e
riconoscibilità all‟itinerario si possono prevedere differenti fondi costituiti da materiali reperibili in loco,
come tronchi derivanti dalle normali operazioni di manutenzione delle aree boscate.
Alcuni itinerari potranno essere sovrapposti alla rete viaria esistente in modo da rafforzare l‟offerta
ricreativa intercomunale, soprattutto per quei centri caratterizzati da una stretta vicinanza (Ilbono,
Lanusei ed Elini).
Identità e segnaletica
Gli itinerari si snodano su una distanza abbastanza lunga che deve collegare più elementi. Essi
devono mantenere sempre un alto grado di riconoscibilità pur integrandosi con il contesto
paesaggistico locale. A questo scopo non sono previsti salti di quota e punti di rottura e dove il
percorso è meno riconoscibile (in caso di presenza di più bivi ad esempio), è prevista la presenza di
cartellonistica e segnaletica sia di itinerario che informativa. La segnaletica verticale armonizzata per
colore e sagoma con il contesto descriverà:
itinerario e chilometraggio percorso
direzioni
descrizioni turistiche e naturalistiche
planimetrie generali
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Oltre a tali cartelli informativi in prossimità dei maggiori punti di accesso, presumibilmente uno per
ogni comune, in assenza di strutture storiche riqualificabili, verranno realizzate delle piccole strutture
polifunzionali che assolveranno le funzioni di: punto di informazione, deposito di opuscoli e attrezzi e
riparo dalle intemperie con relativo piazzale di sosta.
Il piazzale sarà anche l‟area di partenza per escursioni guidate verso i beni archeologici e naturalistici:
queste potranno avvenire a piedi, in mountain bike o a cavallo. La struttura polifunzionale sarà
amovibile e realizzata con sistemi costruttivi semplici che ne permetteranno un facile montaggio e
smontaggio eseguibile anche da operai non specializzati. Il montaggio avverrà a secco, utilizzando
materiali leggeri ed ecocompatibili, scelti in modo tale da rispettare i cromatismi e le caratteristiche
materiche del luogo. Lo spiazzo sarà organizzato in modo da ricavare un recinto atto a custodire
temporaneamente i cavalli da utilizzarsi per le escursioni nei parchi.
Tipologie di intervento
Oltre ad interventi comuni lungo tutto l‟itinerario come:
la posa della segnaletica
la posa di parapetti di protezione in legno se necessari
la creazione di punti di sosta
Per i tratti di percorso su sedime stradale esistente con fondo in pietrischetto stabilizzante o ghiaia in
buono stato di conservazione si prevede la riqualificazione del manto stradale tramite formazione di
pietrischetto stabilizzante misto ed in armonia con le tipologie già presenti.
Per i tratti su sedime in pietrischetto o ghiaia in cattive condizioni sono da prevedere oltre alla
riqualificazione del manto anche i riempimenti delle lacune e delle buche e, se necessario a fornire
un‟identità e continuità al percorso, lo scorticamento della vegetazione presente nella sede stradale.
Per i sentieri e le vicinali con fondo sterrato buono o con rare lacune e buche si prevede la
ricostruzione del piano viabile tramite sterri e riporti in misura adeguata alle necessità anche di
recupero da interventi su altre tipologie stradali appartenenti all‟itinerario, in modo da consolidare la
compattezza della carreggiata.
Per quelle porzioni sterrate caratterizzate da lacune e buche è prevista, oltre i necessari sterri e riporti
anche il riempimento delle buche e la possibilità di posare uno strato adeguato di pietrischetto per
dare più stabilità e durata.
Per le piste interamente da rifare sono previsti tutta la serie di interventi segnalati per le piste esistenti
interamente da fare si dovrebbero prevedere fossetti di colo per le acque meteoriche da posarsi con
tecniche di ingegneria naturalistica.
Lo studio ed il recupero delle strade presenti, soprattutto in ambito collinare, potrà innescare un
meccanismo virtuoso di riconoscimento e recupero delle strutture di contenimento dei terrazzamenti
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che, al presente, sono spesso recuperate senza fini paesaggistici e di mantenimento dell‟identità
storico produttiva dei luoghi.
Prima di intraprendere i percorsi realizzativi che porteranno alla costituzione degli itinerari verranno
avviate alcune azioni immateriali del progetto e propedeutiche agli interventi stessi:
verifica preliminare della disponibilità a partnership con attori locali e non;
possibilità di coinvolgimento degli Enti territoriali competenti in campo ambientale;
possibilità di coinvolgimento tramite informazione degli attori privati per la predisposizione di
soluzioni economiche e realizzative delle porzioni eventualmente non di competenza comunale e
demaniale;
verifica della disponibilità degli attori privati alle formule di cessione o convenzione delle porzioni
private.
2. Identificazione di corridoi ecologici per la tutela della biodiversità
L‟intervento si prefigge lo scopo di realizzare una serie di azioni fondanti snodi e connessioni al fine di
fornire un primo disegno di rete ecologica nell‟entroterra e a scala locale.
Il progetto si propone di consolidare delle connessioni funzionali tra elementi significativi ed ha gli
obiettivi di incrementare gli habitat e il valore ecologico intrinseco delle aree ovvero ripristinare la
qualità idrogeologica del reticolo idrografico presente.
Per pervenire ad una rete ecologica di primo livello (quello locale) dovranno essere studiati i sistemi di
interazione tra l‟elemento naturale (le foreste e la fauna selvatica) e quello antropico di sfruttamento
della risorsa ambientale.
Saranno presi in considerazione:
le “Home ranges”, aree di occupazione di un animale nel periodo di vita e le distanze di
migrazione delle specie animali presenti, che rappresentano i fabbisogni di territorio delle
singole specie;
le caratteristiche floristiche tipiche e gli innesti di specie alloctone e valutato il grado di
integrazione tra la flora tipica e quella radicatasi per inserimento artificiale;
i caratteri specifici dell‟ambiente agropastorale.
Per l‟individuazione e la realizzazione dei corridoi ecologici, esistono due tipi di approccio che
corrispondono anche alle due modalità secondo cui è possibile affrontare la protezione della natura in
termini ecologici: un approccio ecologico paesaggistico e un approccio legato all‟ecologia delle specie
e dei loro comportamenti.
Dal punto di vista dell‟ecologia del paesaggio, un corridoio è un elemento del paesaggio
(generalmente di forma lineare) contenente una certa quantità di habitat naturali o para-naturali
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(spesso tipi di habitat comparabili o analoghi) che collega habitat più grandi dello stesso tipo.
Dal punto di vista dell‟ecologia delle specie e dei loro comportamenti, l‟idoneità di un elemento del
paesaggio a costituire un corridoio dipende dalla qualità che il paesaggio assume per gli individui di
una certa specie, cioè dalla possibilità o meno di utilizzare queste aree per gli spostamenti migratori e
dispersivi, indipendentemente dalle loro caratteristiche di habitat. In questo caso, si tratta quindi
esclusivamente di un‟analisi del paesaggio dal punto di vista di una determinata specie e della
valutazione della funzionalità e utilità di un elemento del paesaggio per gli individui della specie
stessa. I due approcci sono complementari e non possono essere separati l‟uno dall‟altro.
I corridoi ecologici rappresentano superfici spaziali che appartengono al paesaggio naturale esistente
o create appositamente attraverso interventi dell‟uomo tramite processi di rinaturalizzazione e
rinaturazione del territorio. All‟interno di un corridoio ecologico uno o più habitat naturali permettono lo
spostamento della fauna e lo scambio dei patrimoni genetici tra le specie presenti aumentando il grado
di biodiversità.
Attraverso tali aree gli individui delle specie evitano di rimanere isolati e subire le conseguenze delle
fluttuazioni e dei disturbi ambientali. La dispersione della fauna facilita inoltre la ricolonizzazione ed
evita fenomeni di estinzioni locali.
Il tipo di vegetazione, la presenza o meno di acqua, la forma e le dimensioni sono elementi
fondamentali che determinano la qualità di un corridoio ecologico.
Un corridoio ecologico efficiente deve contenere un adeguato insieme di habitat. Il tipo di habitat e la
qualità possono non essere uniformi in un corridoio e di solito devono avere una distribuzione a
"mosaico": la distribuzione a mosaico degli elementi del paesaggio, degli habitat, delle risorse e delle
specie è oggi riconosciuta come una delle forze trainanti dei processi ecologici e dei processi antropici
sostenibili.
Un corridoio ecologico può essere considerato come una striscia di territorio differente dalla matrice (di
solito agricola ) in cui si colloca, aumentando in maniera rilevante il valore estetico del paesaggio.
L‟estensione possibile delle fasce ecologiche sarà uno degli argomenti prioritari degli studi di fattibilità
successivi al Programma Integrato e permetterà la valutazione puntuale delle possibilità di estensione
offerte dal territorio e le caratteristiche peculiari su cui maggiormente si dovrà intervenire.
I propositi specifici sono:
migliorare la funzionalità degli habitat
ripristinare il valore paesaggistico dato dal concorso tra i caratteri identitari geomorfologici,
naturalistici ed antropici
ripristinare il valore ecologico dei corsi d‟acqua e migliorarne la funzionalità idraulica
valorizzare la vocazione fruitiva ed eventualmente didattica dell‟ambito
valorizzare le opportunità offerte dagli strumenti di politica agricola
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affinare le strategie di risoluzione del conflitto tra le esigenze di miglioramento della qualità
ecologica degli spazi rurali e la ricerca di efficienza economica del loro utilizzo produttivo
definire un modello di governance che favorisca il concorso dei differenti attori territoriali
nei processi di riqualificazione ambientale di rilievo comunale e sovra comunale
Azioni previste
Il concetto di rete ecologica è stato inteso nel tempo in modi diversi, a seconda delle funzioni che si
intendevano privilegiare, traducibili a loro volta in differenti atti operativi. Col termine “rete ecologica” si
intende quell‟insieme di collegamenti ecologici (aree o corridoi biotici) che garantiscono un rapporto di
continuità funzionale permanente tra i diversi habitat che ospitano le diverse specie vegetali ed animali
presenti su un determinato territorio. Teoricamente la rete ecologica non ha quindi confini e la sua
efficienza è tanto più elevata quanto più è segnata dal più basso livello di frammentazione.
La protezione dei singoli elementi non è sufficiente ai fini dell‟attuazione di una rete ecologica efficace.
Il duraturo utilizzo compatibile con la natura delle superfici esistenti tra le aree centrali (core areas,
sono le aree più sensibili ed i siti comunitari), soprattutto delle superfici agricole e forestali, ma anche
delle aree per il riposo e il tempo libero, deve essere configurato in modo da rendere possibili scambi
e migrazioni.
Il criterio progettuale che ha guidato l‟identificazione degli interventi di ripristino e gestione delle aree di
collegamento ecologico ha tenuto conto tuttavia della continuità territoriale dell‟Ambito rispetto ai
territori circostanti, con particolare attenzione alle aree boscate, ai corpi idrici superficiali e alle
formazioni vegetali lineari che svolgono funzioni di raccordo col territorio esterno.
Gli interventi utilizzabili per la gestione della rete ecologica possono essere in generale ricondotti alle
seguenti categorie:
identificazione delle aree frammentate presenti nel paesaggio in particolar modo delle
colture collinari;
interventi di gestione degli habitat esistenti:
interventi di riqualificazione degli habitat esistenti;
costruzione di nuovi habitat;
realizzazione di opere specifiche di “deframmentazione” territoriale.
Gli interventi dovranno in generale essere polivalenti, cioè interventi che, pur rispondendo alle
necessità tecniche specifiche, siano in grado di sviluppare funzioni aggiuntive (ad es. “habitat per la
fauna + fascia buffer riparia per la riduzione dell‟inquinamento diffuso + fascia filtro verde per la
riduzione del rumore o dell‟inquinamento di una strada + itinerario a basso impatto”). Per quanto
possibile dovranno essere resi coerenti con il disegno di rete anche gli interventi di mitigazione o
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compensazione legati alla realizzazione di nuove opere.
Ai fini della conservazione del paesaggio rurale tradizionale, soprattutto nelle aree montane, si può
provvedere tra l‟altro a mantenere importanti elementi strutturali storici del paesaggio, come muretti di
pietra a secco o siepi, ed a promuovere altre misure di tutela del paesaggio (es. contributi ad hoc per
recinti, muretti e canali tradizionali).
Particolarmente importante nella ricostruzione degli habitat di corridoio è la scelta delle specie vegetali
da impiantare, che dovrà rispondere a obiettivi di correttezza floristica, di integrazione con la
dimensione agricola esistente e di ingegneria naturalistica.
Gli ambiti principali di “appoggio” delle reti ecologiche sono sicuramente costituiti dai boschi, dai corsi
d‟acqua e zone umide e più in generale, dagli agrosistemi (intesi in senso lato come ambienti agro–
silvo–pastorali).
Ad essi occorrerà quindi riferirsi prioritariamente per quanto riguarda gli aspetti strettamente gestionali.
Interventi sui boschi
Gli interventi sul bosco dovranno integrare i suoi “ruoli tradizionali” di protezione idrogeologica e
produttiva con valenze di ordine ecologico e fruitivo (escursionismo, caccia), in modo che l‟ecosistema
possa ospitare reti trofiche complesse che comprendano anche la componente faunistica e possa
essere valorizzato in funzione della promozione di un turismo sostenibile.
Gli interventi avranno come obiettivi principali:
il miglioramento strutturale del bosco;
la sua connessione con gli ambienti circostanti;
l‟incremento della funzione trofica e di rifugio del bosco;
Interventi nell’agroecosistema
Il problema della ricostruzione di reti ecologiche si pone in primo luogo nelle zone non edificate in
prevalenza destinate ad un uso agricolo e silvicolturale. Il territorio in progetto può essere descritto
infatti come un insieme di unità di vegetazione naturale di varia estensione sparse all‟interno di un
territorio prevalentemente agricolo.
I principali interventi di gestione ambientale che si intendono adottare nel contesto agricolo sono:
All‟interno di aree coltivate si possono lasciare piccole isole o strisce di “colture a perdere”,
al fine di offrire zone per la riproduzione e la nidificazione di varie specie animali; si eviterà
l‟uso di presidi fitosanitari in queste piccole isole o in una striscia gli appezzamenti coltivati
(fascia non trattata);
Le zone incolte potranno essere opportunamente realizzate negli appezzamenti di terreno
più scomodi da lavorare, nelle aree meno produttive e, se possibile, in quelle più vicine a
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fasce o nuclei arboreo–arbustivi di vegetazione naturale.
Accanto agli interventi descritti, e ad ulteriore potenziamento dell‟efficacia degli stessi, possono essere
seguite anche le seguenti pratiche:
Potrà essere lasciata sul posto una parte dei rami derivanti dalla potatura degli arboreti
possibilmente in piccoli mucchi;
Si prevedranno accorgimenti idonei durante il raccolti per ridurre la mortalità della fauna
selvatica ;
si adotteranno misure di protezione dei nidi al suolo nelle coltivazioni e nei corpi idrici
Interventi in corsi d’acqua, zone umide e costiere
Negli ambienti umidi, fluviali e di acque superficiali in genere, la transizione tra l‟ambiente acquatico e
quello terrestre si estende attraverso un‟ampia fascia ecotonale che costituisce una vera e propria
interfaccia attiva che svolge diverse ed importantissime funzioni ecologiche.
Gli interventi per la creazione (o la valorizzazione degli elementi preesistenti) avranno quindi il compito
di mantenere la funzionalità degli ambienti di transizione perseguendo diversi obiettivi ecologici. Non è
da sottovalutare, inoltre, la riqualificazione a scopo fruitivo attraverso il miglioramento della qualità
ambientale delle aree umide e fluviali, attraverso la creazione, in prospettiva, di aree di sosta, di piste
pedonali, di aree attrezzate, di altane di osservazione degli animali, soprattutto per incentivare lo
sviluppo di un turismo sostenibile.
Lo spettro delle azioni necessarie è composto dunque da azioni immateriali ed azioni strutturali, che si
differenziano poi in azioni essenziali e complementari.
Gli interventi strutturali possono definirsi come formazione, riqualificazione e identificazione di unità
ambientali montane, collinari o peristradali ad assetto naturale: saranno riconosciuti gli elementi di
naturalità isolati nel paesaggio dei terrazzamenti o dei pascoli, ad esempio.
Gli interventi così condotti non determineranno alcuna riduzione delle normali funzioni ed usi attuali del
territorio in quanto si innestano su aree già inutilizzate. Si tratta di organizzare un primo riordino degli
spazi ed assicurare un primo minimo livello di conseguimento degli obiettivi di ordine “ecologico”.
Ad avvenuto impianto le nuove aree costituiranno una via permanente di habitat ad assetto naturale
utili ad arricchire l‟ecomosaico dell‟Ambito. Anche nell‟ipotesi dell‟assoluta impossibilità di una futura
gestione e manutenzione, questi habitat potranno evolvere spontaneamente verso forme comunque
funzionali, come normalmente avviene in condizioni non perturbate nelle aree naturali consolidate.
Con propositi diversificati e sinergici alla creazione delle unità naturali si procederà allo sviluppo del
corridoio vero e proprio che si svilupperà il più possibile lungo i corsi fluviali o i margini della
parcellizzazione colturale.
La realizzazione sarà tesa a:
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migliorare l‟assetto eco sistemico degli ambiti di intervento;
massimizzare lo sviluppo della transazione ecotonale tra unità acquatiche e terrestri;
mantenere anche in condizioni idrologiche di magra la disponibilità di habitat perifluviali
umidi o bagnati e cercare di garantire il deflusso minimo vitale;
proteggere gli elementi vulnerabili e identificare il percorso ciclo pedonale con valenza
ambientale di eccellenza;
mitigare il degrado paesaggistico e le antropizzazioni spinte del territorio;
eliminare le formule abusive di uso dei suoli e ripristino delle tutele disposte da legge;
promuovere la frequentazione compatibile dei Siti di Importanza Comunitaria e degli altri
attrattori di pregio.
3. Recupero dei centri storici e valorizzazione del patrimonio architettonico locale
Recuperare e rivitalizzare i centri storici, scongiurandone lo spopolamento e il degrado,
incentivandone il ripopolamento, innescando un meccanismo virtuoso fatto di risparmio del suolo,
risposta ai problemi abitativi, risparmio energetico e rispetto della salute e dell'ambiente grazie all'uso
di nuovi criteri di bioedilizia sono i significati che l‟intervento può assumere.
La valorizzazione dei centri storici rappresenta un punto di grande rilevanza nell‟azione politica
regionale, che continua a promuovere azioni mirate alla tutela del paesaggio e di sviluppo di processi
ecosostenibili dei nostri centri urbani conservando e valorizzando le bellezze e le peculiarità storico-
ambientali in essi presenti.
La prima fase del progetto di recupero deve prevedere la valutazione oggettiva dello stato di degrado
del patrimonio architettonico che si concretizzerà in un rapporto che definirà l‟entità del degrado, la
consistenza del recupero e gli aspetti impattanti sull‟ambiente che quest‟ultimo potrà avere.
Al fine di gestire correttamente le trasformazioni urbane e rurali potranno essere utilizzati gli strumenti
e le metodologie di supporto predisposti dalla Regione Sardegna, in particolare i manuali per il
recupero dei centri storici (“Architettura in pietra delle Barbagie, dell‟Ogliastra, del Nuorese e delle
Baronie” e “Recupero dei centri storici collinari”) che descrivono sia dal punto di vista teorico sia come
repertorio di soluzioni applicative e proposte per gli interventi di recupero, fornendo esempi pratici che
illustrando alcuni lavori già realizzati che possono essere identificati come buone prassi.
Accanto allo studio di interventi di recupero dell‟edificato si analizzeranno le condizioni dell‟arredo
urbano e verranno proposti interventi di valorizzazione delle numerose fontane e lavatoi presenti. Si
prevede la ricerca di soluzioni illuminanti (a led) di valorizzazione dei manufatti accanto alla funzione di
illuminazione per la pubblica sicurezza dei luoghi.
Con questo tipo di approccio progettuale si intende effettuare la valutazione di interventi di recupero
dello spazio urbano e dell‟edificato storico in funzione di un rafforzamento della rete della ricettività
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turistica seguendo un‟ottica di contenimento delle espansioni dei centri abitati.
Lo studio specifico prevede l‟incremento quali-quantitativo della ricettività turistica localizzata
all‟interno dei centri storici, ampliando così le tipologie di offerta ricettiva locale mediante il riutilizzo ed
di strutture già esistenti, in particolare di quelle legate al concetto di ricettività diffusa (albergo diffuso,
b&b, residenza storica, etc.).
Attività gestionale del progetto
In qualità di Capofila il Comune di Bari Sardo, qualora dovesse essere concesso il finanziamento
regionale, gestirà tutte le fasi del procedimento indirettamente, mediante l‟affidamento del progetto ad
un team di professionisti coordinandone le competenze (project management, ingegneria edile,
ingegneria ambientale).
Progetto N°2: “Gestire Insieme lo Sviluppo d'Ogliastra”
In risposta alle criticità presenti nel territorio (P.D. 1-2-6-7-10-11-12-13-14 da elenco punti di
debolezza nella descrizione del Programma Integrato) e dopo un‟attenta analisi degli indirizzi definiti
nel PPR per l‟Ambito 23 Ogliastra: Qualificare la corona insediativa dei centri di versante di Lanusei,
Ilbono, Elini, Arzana, Villagrande Strisaili, rafforzando la rete dei servizi per l‟ospitalità e la ricettività;
Riqualificare la direttrice viaria di connessione della corona insediativa che orla i versanti orientali del
Gennargentu, come luogo eminente per la percezione del sistema di relazioni che strutturano l‟Ambito
di paesaggio; Riqualificare i nuclei turistici e residenziali costieri attraverso il rafforzamento dello
spazio pubblico e dei servizi; Integrare la gestione del paesaggio e delle attività rurali (agricole e
zootecniche) connesse all‟uso dei suoli montani, vallivi e costieri in una prospettiva di presidio unitario
e coordinato dell‟assetto idrogeologico dell‟Ambito; Conservare l‟ordinamento colturale variegato dei
versanti e delle piane che rappresenta un elemento centrale nella definizione della qualità ambientale
del territorio (I.P.1-2-8-9-11da elenco indirizzi PPR), è stato definito l‟impianto di azioni e gli interventi
che costituiscono il presente progetto specifico denominato “Gestire Insieme lo Sviluppo d'Ogliastra”.
Sarà elaborato un piano di sviluppo territoriale che presenterà contemporaneamente alcuni aspetti
tipici della pianificazione territoriale e alcune azioni ed attività più specificatamente riconducibili al
marketing turistico.
Il piano di sviluppo prevederà la creazione di una struttura programmatico gestionale a carattere
intercomunale, che sotto la regia dell‟Unione dei Comuni d‟Ogliastra, una volta realizzate le due
progettualità proposte nel presente Programma Integrato “Dal mare alla punta d‟Ogliastra” e “Gestire
Insieme lo Sviluppo d'Ogliastra”, sarà in grado di governare la complessità del circuito creato.
Come precedentemente accennato per integrare, valorizzare e permettere la fruizione turistica, di tutte
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le principali valenze ambientali, archeo-culturali ed eno-gastronomiche, caratterizzanti i territori
dell‟Ambito, per innalzare la qualità della vita delle popolazioni locali e ottimizzate l‟offerta ricettiva, si
procederà con la strutturazione di quattro distinti sotto obiettivi operativi, ossia interventi specifici
riconducibili ad altrettante linee tematiche.
1. Innalzamento della qualità della vita nei paesi dell’entroterra
Seguendo le indicazione del PPR riguardo al rafforzamento della rete dei servizi per l‟ospitalità si
studieranno degli interventi che permetteranno, sia l‟innalzamento della qualità della vita delle
popolazioni residenti nei centri montani e di mezza costa, sia l‟incremento dei servizi offerti ai turisti
che frequentano il territorio dell‟Ambito.
Si punta alla riorganizzazione e alla creazione di servizi intercomunali e comunali, che permettano un
aumento delle condizioni di vivibilità nei centri montani oggi più isolati, poco accessibili, interessati solo
marginalmente dallo sviluppo turistico e afflitti da un persistente fenomeno di spopolamento, non in
linea con i centri costieri che da anni registrano trend di crescita demografica positivi e un costante
incremento del reddito procapite.
Si intende incrementare i servizi integrati forniti da soggetti pubblici e privati, dei quali si potranno
avvalere indistintamente sia i locali che i viaggiatori. Seguendo questo principio oltre a soddisfare le
richieste delle comunità locali si potrà nel contempo vendere prestazioni o fornire servizi utilizzabili
anche dai turisti, individui che per definizione non vivono in quei luoghi, ma li visitano o vi soggiornano
momentaneamente, dando cosi loro la percezione che il territorio in cui si trovano sia strutturato e
accogliente in linea con gli standard delle destinazioni turistiche.
Il piano di sviluppo territoriale prevederà la costruzione di un‟offerta dei servizi intercomunale che
comprenderà:
- Il potenziamento dei servizi di trasporto intercomunali (possibilità di ecobus)
- Il rafforzamento dei servizi tecnologici urbani (ad es. reti wireless cittadine comunali, sistema
informativo locale GIS - Sistema informativo territoriale utilizzabili per tutte le informazioni e
funzionale al controllo dei dissesti e dei siti sensibili, etc.)
- Il potenziamento dei servizi turistici e della loro fornitura (centri assistenza e informazione,
guide ambientali e naturalistiche, turistiche sportive ed equestri, etc.), di supporto alla nuova
ricettività turistica localizzata nei centri storici (albergo diffuso, B&B, etc.).
- L‟incentivazione all‟adozione di piani di recupero architettonico e all‟utilizzo dei manuali di
recupero dei centri storici editi dalla Regione Sardegna.
- Il potenziamento dell‟accessibilità “per tutti” interna all‟Ambito.
- Azioni specifiche di sensibilizzazione ed informazione ambientale.
- Programmi diffusi di educazione e didattica ambientale che permetta la conoscenza del
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patrimonio paesaggistico sia a scala locale che in chiave turistica.
Il percorso di progettazione dei servizi affronterà tre aspetti o fasi:
I. Si condurrà un‟analisi desk per la valutazione dei costi-benefici e delle indagini sul campo per la
valutazione oggettiva della fattibilità degli interventi proposti. Contemporaneamente per
ottimizzare il prodotto (servizi), sarà condotta una ricerca di mercato per definire la consistenza
e la tipologia di servizi maggiormente richiesti dalla domanda turistica attuale e potenziale, sui
diversi livelli (regionale, nazionale e internazionale), relazionata al prodotto rurale e alla
ricettività diffusa.
II. Si mirerà ad incentivare la nascita di nuove realtà imprenditoriali dei servizi turistici.
Mediante l‟attivazione di tavoli di concertazione con gli stakeholder locali pubblici e privati
verranno presentati i risultati dello studio generale e si procederà con l‟individuazione dei
soggetti pubblici e privati che aderiranno alla rete, fornendo loro supporto tecnico.
III. Infine si procederà con la costituzione e la promozione dei servizi integrati legati anche alle altre
reti della ricettività turistica, archeo-culturale ed enogastronomica.
Gli operatori o gestori dei servizi che aderiranno alla rete saranno sensibilizzati e informati riguardo
diverse tematiche (criticità ambientali d‟ambito, valenze ambientali da valorizzare per ottimizzare
l‟immagine turistica territoriale, valore economico dei servizi e della “marca” Ogliastra, etc.) mediante
specifiche azione di marketing interno.
In tal senso si prevede la definizione e programmazione delle seguenti attività/azioni progettuali
specifiche:
Costruzione del prodotto:
Costruzione della rete di servizi integrati (studi e ricerche per la definizione dei target e dei
mercati, statuto, disciplinari, etc.)
Attività pro-commerciale:
Definizione dell‟immagine coordinata delle 4 reti (realizzazione e diffusione del marchio unico).
Definizione azioni di promozione e commercializzazione (organizzazione di educational tour,
workshop, organizzazione di eventi, partecipazione a fiere e borse, azioni di co-marketing, di
direct marketing e di sostegno alla commercializzazione).
Definizione delle azioni di comunicazione esterna (pubblicitaria, giornalistica, comunicati
stampa) che permetteranno di far conoscere la rete sentieristica definita dal progetto nei
principali mercati di riferimento.
Costruzione del sito web e progettazione delle azioni di web marketing.
Definizione della comunicazione interna e trasferimento di competenze (informazione turistica,
marketing interno, etc.).
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Elaborazione del materiale editoriale coordinato della rete (mappe, folder, guide, etc.).
2. Incremento quali-quantitativo della ricettività turistica nei centri storici
L‟idea progettuale mira a rafforzare quali-quantitativamente la ricettività turistica nei centri abitati,
come indicato dal PPR ciò sarà realizzato mediante la riqualificazione e il recupero dello spazio
urbano e dell‟edificato storico, sottraendolo così a situazioni di degrado e abbandono già in atto.
Il presente sotto-obiettivo operativo intende costruire una rete della ricettività turistica che,
congiuntamente alla tutela e alla valorizzazione degli attrattori locali, compartecipi alla nascita di nuove
realtà imprenditoriali turistiche, contribuendo allo sviluppo socioeconomico e quindi all‟incremento
della qualità della vita della popolazione locale.
Come già detto tra gli interventi materiali si intende strutturare e promuovere la ricettività turistica
localizzata all‟interno dei centri storici, ampliando così le tipologie di offerta ricettiva locale, in
particolare di quelle legate al concetto di ricettività diffusa (albergo diffuso, b&b, residenza storica,
etc.), mediante il riutilizzo di strutture già esistenti, in gran parte ridotte allo stato di rudere.
La rete sarà dotata di segnaletica e pannellonistica informativa definita da una linea grafica e contenuti
comuni.
Il percorso di progettazione della rete affronterà tre aspetti o fasi:
I. Si condurrà un‟analisi desk e delle indagini sul campo per la valutazione oggettiva e il
censimento di tutto il patrimonio paesaggistico insediativo costituito dall‟impianto matrice.
Contemporaneamente sarà condotta una ricerca di mercato per conoscere la consistenza e la
tipologia della domanda e dell‟offerta turistica attuale e potenziale, sui diversi livelli (regionale,
nazionale e internazionale), relazionata al prodotto rurale e ricettività diffusa.
II. Si mirerà ad incentivare la nascita di nuove realtà imprenditoriali turistico ricettive e dei servizi
turistici. Mediante l‟attivazione di tavoli di concertazione con gli stakeholder locali pubblici e
privati verranno presentati i risultati dello studio generale e si procederà con l‟individuazione
delle strutture che dovranno essere riqualificate sia dai soggetti pubblici che dai privati fornendo
supporto tecnico.
III. Infine si progetterà la costituzione e la promozione di una rete di ricettività rurale legata a tutti gli
attrattori e le peculiarità locali (ambiente, archeologia, cultura, enogastronomia, etc.), che
comprenderà le strutture già esistenti e quindi immediatamente disponibili, e quelle che si
aggiungeranno in futuro, in seguito agli interveti programmati di recupero.
Gli operatori del comparto turistico che aderiranno alla rete dovranno rispettare regole comunemente
definite, saranno sensibilizzati e informati riguardo diverse tematiche (criticità ambientali d‟ambito,
valenze ambientali da valorizzare per ottimizzare l‟immagine turistica territoriale, valorizzazione del
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“marchio” Ogliastra, etc.) mediante specifiche azione di marketing interno.
In tal senso si prevede la definizione e programmazione delle seguenti attività/azioni progettuali
specifiche:
Costruzione del prodotto:
Costruzione della rete ricettiva turistica (studi e ricerche per la definizione dei target e dei
mercati, statuto, disciplinari, etc.).
Attività pro-commerciale:
Definizione dell‟immagine coordinata delle 4 reti (realizzazione e diffusione del marchio unico).
Definizione azioni di promozione e commercializzazione (organizzazione di educational tour,
workshop, organizzazione di eventi, partecipazione a fiere e borse, azioni di co-marketing, di
direct marketing e di sostegno alla commercializzazione).
Definizione delle azioni di comunicazione esterna (pubblicitaria, giornalistica, comunicati
stampa) che permetteranno di far conoscere la rete sentieristica definita dal progetto nei
principali mercati di riferimento.
Costruzione del sito web e progettazione delle azioni di web marketing.
Definizione della comunicazione interna e trasferimento di competenze (informazione turistica,
marketing interno, etc.).
Elaborazione del materiale editoriale coordinato della rete (mappe, folder, guide, etc.).
3. Valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali
Il terzo sotto obiettivo operativo consiste nella costruzione e promo-commercializzazione di percorsi
turistici enogastronomici che valorizzino le produzioni agroalimentari locali, elementi distintivi della
cultura ogliastrina.
Appare essenziale per l‟innalzamento del valore conferito alle produzioni agricole, il ripristino delle
relazioni paesaggistiche esistenti tra il sistema produttivo, anche grazie alla valorizzazione del
caratteristico sistema di coltivazione a terrazzamento (vitigni, frutteti, etc.) e l‟insieme delle antiche
strutture produttive agroalimentari (vecchi mulini, frantoi, etc.)
In tal senso sarebbe impensabile non inserire in questa rete tematica anche le tipicità culinarie
elaborate nelle strutture ristorative locali, che certamente dovranno rispettare regole comunemente
definite (utilizzo materie prime locali, qualità dei servizi offerti standardizzata, etc.), e saranno dotate di
segnaletica e pannellonistica informativa definita da una linea grafica e contenuti comuni.
Il percorso di progettazione della rete affronterà due aspetti o fasi:
I. Si condurrà un‟analisi desk e delle indagini sul campo per la valutazione oggettiva e il
censimento di tutte le produzioni, attività produttive e delle strutture ristorative in grado di essere
immediatamente inserite nella rete. Contemporaneamente sarà condotta una ricerca di mercato
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per conoscere la consistenza e la tipologia della domanda e dell‟offerta turistica attuale e
potenziale, sui diversi livelli (regionale, nazionale e internazionale), relazionata al prodotto
enogastronomico.
II. Mediante l‟attivazione di tavoli di concertazione con gli stakeholder locali pubblici e privati
verranno presentati i risultati dello studio generale e si procederà con l‟individuazione degli
operatori e delle strutture che vorranno partecipare alla rete fornendo loro il supporto tecnico. In
seguito a tale azione si procederà con la progettazione, costituzione e la promozione della rete
vera e propria.
Gli operatori del comparto agroalimentare e i ristoratori che aderiranno all‟iniziativa saranno
sensibilizzati e informati riguardo diverse tematiche (criticità ambientali d‟ambito, valenze ambientali
da valorizzare per ottimizzare l‟immagine turistica territoriale, valore delle produzioni tipiche e della
“marca” Ogliastra, etc.) mediante specifiche azione di marketing interno.
Questo intervento permetterà di limitare il problema della eccessiva stagionalità dei flussi turistici,
differenziando e orientando l‟offerta verso un turismo non esclusivamente legato al prodotto balneare.
Si prevede la definizione e programmazione delle seguenti attività/azioni progettuali specifiche:
Costruzione del prodotto:
Costruzione della rete agroalimentare (studi e ricerche per la definizione dei target e dei
mercati, statuto, disciplinari, etc.).
Attività pro-commerciale:
Definizione dell‟immagine coordinata delle 4 reti (realizzazione e diffusione del marchio unico).
Definizione azioni di promozione e commercializzazione (organizzazione di educational tour,
workshop, organizzazione di eventi, partecipazione a fiere e borse, azioni di co-marketing, di
direct marketing e di sostegno alla commercializzazione).
Definizione delle azioni di comunicazione esterna (pubblicitaria, giornalistica, comunicati
stampa) che permetteranno di far conoscere la rete sentieristica definita dal progetto nei
principali mercati di riferimento.
Costruzione del sito web e progettazione delle azioni di web marketing.
Definizione della comunicazione interna e trasferimento di competenze (informazione turistica,
marketing interno, etc.).
Elaborazione del materiale editoriale coordinato della rete (mappe, folder, guide, etc.).
4. Valorizzazione delle risorse archeo-culturali
Il quarto sotto obiettivo operativo prevede l‟integrazione e la valorizzazione della risorsa, non ancora
sfruttata efficientemente dal punto di vista economico, costituita dal ricco patrimonio delle emergenze
archeo-culturali (nuraghi, tombe dei giganti, torri spagnole, chiese campestri, etc.) presente nel
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territorio d‟Ambito.
Si intende costruire una rete che, simultaneamente alla tutela e alla valorizzazione del contesto
naturalistico nel quale i siti archeo-culturali sono inseriti (boschi, SIC, parchi, sorgenti, cascate, etc.),
renda economicamente vantaggiosa la loro gestione, incentivando la nascita di nuove realtà
imprenditoriali turistiche e diventando cofattore di sviluppo socioeconomico locale.
Nonostante le differenti tipologie di beni archeo-culturali appena citate e le loro diverse modalità di
amministrazione: gestione cooperativa, gestione associativa o semplicemente di proprietà comunale e
quindi liberamente accessibili, sembra comunque opportuno unire tutte le emergenze in una unica rete
tematica integrata che completi il ventaglio degli attrattori turistica territoriale.
In tal senso tutti i siti archeologici e i beni culturali inseriti nella rete verranno dotati di segnaletica e
pannellonistica informativa definita da una linea grafica e contenuti comuni. Gli operatori e i gestori
che aderiranno alla rete dovranno rispettare regole comunemente definite, saranno sensibilizzati e
informati su diverse tematiche (criticità ambientali d‟ambito, valore economico dei beni archeo-
culturali, valorizzazione della “marca” Ogliastra, etc.) mediante specifiche azione di marketing interno.
Il percorso di progettazione della rete affronterà tre aspetti o fasi:
I. Si condurrà un‟analisi desk e delle indagini sul campo per la valutazione oggettiva e il
censimento di tutto il patrimonio archeo-culturale (documentazione fotografica completa).
Contemporaneamente sarà condotta una ricerca di mercato per conoscere la consistenza e la
tipologia della domanda e dell‟offerta turistica attuale e potenziale, sui diversi livelli (regionale,
nazionale e internazionale), relazionata al prodotto in questione.
II. Si mirerà ad incentivare la nascita di nuove realtà imprenditoriali della fornitura dei servizi
turistici (cooperative di gestione dei siti, guide turistiche, etc). Mediante l‟attivazione di tavoli di
concertazione con gli stakeholder locali pubblici e privati verranno presentati i risultati dello
studio generale e si procederà con l‟individuazione dei siti e dei beni che dovranno entrare a far
parte della rete, fornendo supporto tecnico ai gestori.
III. Infine si progetterà, costituirà e promuoverà la rete archeo-culturale.
In tal senso si prevede la definizione e programmazione delle seguenti attività/azioni progettuali
specifiche:
Costruzione del prodotto:
Costruzione della rete archeo-culturale (studi e ricerche per la definizione dei target e dei
mercati, statuto, disciplinari, etc.)
Attività pro-commerciale:
Definizione dell‟immagine coordinata delle 4 reti (realizzazione e diffusione del marchio unico).
Definizione azioni di promozione e commercializzazione (organizzazione di educational tour,
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workshop, organizzazione di eventi, partecipazione a fiere e borse, azioni di co-marketing, di
direct marketing e di sostegno alla commercializzazione).
Definizione delle azioni di comunicazione esterna (pubblicitaria, giornalistica, comunicati
stampa) che permetteranno di far conoscere la rete sentieristica definita dal progetto nei
principali mercati di riferimento.
Costruzione del sito web e progettazione delle azioni di web marketing.
Definizione della comunicazione interna e trasferimento di competenze (informazione turistica,
marketing interno, etc.).
Elaborazione del materiale editoriale coordinato della rete ( mappe, folder, guide, etc.).
Attività gestionale del progetto
In qualità di Capofila il Comune di Bari Sardo, qualora dovesse essere concesso il finanziamento
regionale, gestirà tutte le fasi del procedimento indirettamente, mediante l‟affidamento del progetto
“Gestire Insieme lo Sviluppo d'Ogliastra” ad un team di professionisti coordinandone le competenze
(project management, sviluppo territoriale e consulenza turistica).
FATTIBILITÀ DELLA PROPOSTA (Fornire una descrizione sulle condizioni istituzionali, amministrative, tecniche e procedurali
necessarie all’effettiva realizzazione e gestione delle azioni e/o interventi ricompresi nel Programma Integrato per il Paesaggio)
Gli interventi proposti sono da ritenersi conformi agli strumenti di pianificazione locali e sovraordinati,
pertanto, non si prevede il ricorso a particolari iter autorizzativi. Ad ogni buon conto, in fase di studio
di fattibilità e/o di progettazione preliminare saranno dettagliatamente verificate le conformità al
Piano Urbanistico Comunale, alle Prescrizioni del PPR, a quelle del P.A.I. ed agli eventuali altri
strumenti di pianificazione. Tutto ciò al fine di scongiurare impedimenti connessi al rispetto di tali
strumenti di pianificazione urbanistica e consentire, quindi, la corretta declinazione tecnica degli
interventi. Le aree oggetto degli interventi, costituite esclusivamente da suolo pubblico, sono
attualmente nella piena disponibilità delle Amministrazioni.
Di seguito, le macro attività dell‟intero iter procedurale:
1. Avviso pubblico per l‟affidamento dei servizi di progettazione preliminare e consulenza
2. Studio di fattibilità e/o progetto preliminare
3. Ricerca, individuazione e concessione dei finanziamenti necessari: Pubblici e Privati
4. Avviso pubblico per l‟affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva
5. Progetto definitivo ed esecutivo
6. Avviso pubblico e Gara d‟appalto per l‟esecuzione dei lavori
7. Esecuzione dei lavori
8. Collaudo dei lavori
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Per la realizzazione delle opere le Amministrazioni attiveranno tutte le procedure previste a norma di
legge e adotteranno tutti gli atti amministrativi necessari. Si applicheranno pertanto criteri di evidenza
pubblica o di affidamento diretto, ove il caso e l‟urgenza lo motivino, in modo da assicurare condizioni
di trasparenza e di verificabilità della fase attuativa.
COMPOSIZIONE DEL PARTENARIATO (Fornire una descrizione che motivi, in relazione agli obiettivi del Programma, la
scelta del partenariato e il ruolo svolto da ciascun componente della rete)
I sindaci di Bari Sardo, Loceri, Ilbono, Lanusei, Elini, Arzana e Villagrande Strisaili al fine di poter
rispondere all‟invito della Regione Sardegna, volto a presentare proposte in attuazione degli indirizzi
progettuali del Piano Paesaggistico Regionale, hanno stipulato un accordo finalizzato alla costituzione
della rete dei Comuni, nell‟ambito n.23 Ogliastra del PPR.
Data la presenza nel territorio comunale di Bari Sardo di innumerevoli criticità prevalentemente legate
alle dinamiche turistiche che interessano il territorio comunale, sottoposto a un elevato carico
antropico concentrato nel periodo estivo, la collegialità dei Sindaci ha ritenuto opportuno rispondere
positivamente alla candidatura avanzata dal Sindaco di Bari Sardo Pietro Paolo Casu per poter
rappresentare gli altri comuni in veste di soggetto Capofila.
L‟Amministrazione Comunale di Bari Sardo, al fine di snellire le procedure burocratiche ed ottimizzare i
tempi spesso troppo lunghi delle amministrazioni pubbliche, ha coordinato e gestito tutte le fasi
procedurali dell‟iniziativa, richiedendo ai Comuni l‟attiva partecipazione per l‟individuazione preliminare
degli interventi strutturali sui loro territori.
Le Amministrazioni partecipanti alla rete hanno fornito e forniranno, qualora il Programma dovesse
essere finanziato, tutta l‟assistenza tecnica e il sostegno necessario alla realizzazione degli interventi
previsti e quindi al raggiungimento dei due obiettivi specifici definiti nel Programma:
1. Individuazione, recupero e potenziamento della rete viaria per la fruizione delle risorse
paesaggistiche che definiscono e relazionano il sistema orografico dei versanti del Massiccio
del Gennargentu, le piane agricole e il sistema ambientale e insediativo costiero.
2. Strutturazione dell‟offerta territoriale integrata in chiave turistica sostenibile.
PROCESSO PARTECIPATIVO SVOLTO PER L’ELABORAZIONE DEL PROGETTO (Fornire una breve descrizione del
processo partecipativo e sintesi delle risultanze e degli obiettivi delineati. Illustrare come l’elaborazione dell’idea progettuale
portante e la sottoarticolazione in singoli progetti è avvenuta attraverso processi partecipativi con gli attori locali, allo scopo di
coinvolgere le comunità nel processo ed elaborare proposte condivise e come i contenuti del Programma rispondono agli
obiettivi delineati durante il processo partecipativo)
In seguito a diversi incontri preliminari avvenuti tra i Sindaci di Bari Sardo, Loceri, Ilbono, Lanusei,
Elini, Arzana e Villagrande Strisaili, è emersa la volontà delle Amministrazioni di aderire al Premio per
il Programma Integrato, bando della Regione Sardegna per il cofinanziamento degli studi di fattibilità e
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progettazione preliminare di interventi che rispondano agli indirizzi indicati nel PPR ambito n.23
Ogliastra.
Le Amministrazioni partecipanti al progetto hanno da subito manifestato la volontà di adottare
metodologie di programmazione territoriale che fossero largamente condivise con le popolazioni locali,
prevedendo pertanto il coinvolgimento di un gran numero di stakeholder, ideando e realizzando
nell‟ordine le seguenti attività:
1. Elaborazione e somministrazione di questionario per chiedere l‟adesione, informare e coinvolgere
le comunità locali nell‟iniziativa progettuale in corso, e contemporaneamente effettuare un‟indagine
preliminare sulle principali problematiche territoriali.
2. Analisi delle risposte e dei suggerimenti forniti nei questionari dai membri delle comunità locali
(operatori turistici, operatori del comparto agroalimentare, fornitori dei servizi turistici, associazioni
ambientaliste locali, Pro Loco, etc.), che ha permesso di definire solo preliminarmente degli
obiettivi, delle strategie e varie proposte progettuali rispondenti alle problematiche segnalate.
3. Convocazione di un vero e proprio tavolo di concertazione con gli stakeholder privati, durante il
quale sono state esposte le problematiche risultanti dall‟analisi dei questionari e dalle criticità
indicate nel PPR per l‟Ambito n°23 Ogliastra, sono stati poi individuati degli obiettivi da
raggiungere per contrastare le emergenze e sono state definite diverse proposte progettuali,
naturalmente in linea con le indicazioni delle comunità locali e con gli indirizzi progettuali definiti
nel PPR.
4. Esplicitazione dell‟idea progettuale portante, delle due progettualità specifiche e dei diversi
interventi operativi individuati mediante il processo partecipativo appena descritto.
5. Convocazione della Conferenza dei Servizi con i Partner Pubblici (i comuni) al fine di esporre le
due proposte progettuali definitive ed ottenere la loro approvazione definitiva.
L‟obiettivo generale del presente Programma denominato “PUNTA VERSO LA MARMORA. CIRCUITI
D‟OGLIASTRA TRA NATURA E CULTURA”, è quello di creare delle connessioni intercomunali che
nel rispetto e nella piena tutela delle risorse paesaggistiche d‟Ambito, possano creare un‟offerta
territoriale integrata rispondente simultaneamente alle esigenze della popolazione locale e alle
richieste della crescente domanda turistica.
Seguendo queste linee conduttrici, si intende programmare e sviluppare l‟organizzazione degli
elementi paesaggistici tenendo conto anche del futuro scenario socio-economico del quale è già in
parte possibile definire la fisionomia. Verrà pertanto creato un circuito strutturato intercomunale che
permetta la fruizione turistica, integri e valorizzi mediante la costruzione di reti tematiche tutte le
principali valenze ambientali, archeo-culturali ed eno-gastronomiche, caratterizzanti i territori delle
sette Amministrazioni partecipanti: Arzana, Bari Sardo, Elini, Loceri, Ilbono, Lanusei e Villagrande
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Strisaili. Di seguito sono riportati i due obiettivi specifici, suddivisi a loro volta in diversi interventi
operativi:
Obiettivo specifico
Strutturazione della rete viaria minore per la fruizione delle risorse paesaggistiche che definiscono e
relazionano il sistema orografico dei versanti del massiccio del Gennargentu, le piane agricole e il
sistema ambientale e insediativo costiero.
Sotto obiettivi operativi
1. Individuazione, recupero e potenziamento della rete viaria di connessione tra i versanti del
massiccio del Gennargentu, le piane agricole e il sistema ambientale e insediativo costiero.
2. Individuazione delle sensibilità ambientali e dei corridoi privilegiati per la tutela della biodiversità,
analisi del patrimonio architettonico peculiare.
3. Valorizzazione degli elementi del paesaggio, tutela dei siti compromessi e riqualificazione delle
aree degradate anche nei centri urbani.
Obiettivo specifico
Strutturazione dell‟offerta territoriale integrata per uno sviluppo turistico sostenibile
Sotto obiettivi operativi
1. Innalzamento della qualità della vita nei paesi dell‟entroterra.
2. Incremento quali-quantitativo della ricettività turistica nei centri storici.
3. Valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali.
4. Valorizzazione delle risorse archeo-culturali.
Come si può facilmente capire tutte le fasi descritte hanno consentito un‟ampia condivisione con le
popolazioni locali dei contenuti programmatici riportati in questo documento, essendo questi in buona
misura espressione diretta delle loro indicazioni e dei loro suggerimenti.
Allegare idonee rappresentazioni cartografiche e planimetriche che permettano di individuare il territorio
interessato dal Programma e la localizzazione operazioni dei singoli interventi e/o azioni da esso identificati.
Il Sindaco
(timbro e firma)