Download - Amianto: antropologia
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Antropologia dell’amianto Daniele Agostini
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva
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L’amianto c’è
È bello
È comodo
Costa poco
Ha mercato
È facile da usare
coperture, canne fumarie, condotte d'acqua, mattonelle per pavimentazioni, guarnizioni di caldaie, rivestimenti di tubazioni, rivestimenti antifiamma, insonorizzanti e coibenti applicati a spruzzo su soffitti e controsoffitti ecc..
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L’amianto c’è
L’amianto e la cellula
• Non è metabolizzabile
• È diffuso dalle cellule meno fragili
• Distrugge quelle più fragili
• Trasforma quelle che resistono
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L’amianto c’è
Dell’amianto sappiamo che
Si conosce da oltre 2000 anni la sua capacità di resistere al fuoco.
L'uso industriale è cresciuto dagli ultimi decenni del 1800.
I suoi danni alla salute sono noti dai primi decenni del 1900.
La produzione di manufatti in amianto si riduce della metà dagli anni '80.
Ormai è dappertutto.
È un cancerogeno certo per l'uomo, senza un valore soglia.
I tumori da amianto faranno moltissime vittime nei prossimi decenni.
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La percezione del rischio
L’amianto fa paura
• Fa vivere e morire.
• È inquietante.
• Va esorcizzato
• La paura si supera giocando col pericolo
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La percezione del rischio
La cava, la fabbrica
La percezione di molti anticipa le conoscenze scientifiche.
Il lavoratore è diviso fra la coscienza di un lavoro rischioso e la necessità di lavorare.
Nessuno lo aiuta a scegliere.
La malattia è mortale, ma lontana nel tempo.
L’amianto è utile, è naturale, aiuta a vivere…
La consuetudine col pericolo fa dimenticare il rischio.
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La percezione del rischio
• I lavoratori dell’amianto sanno che di amianto si muore
• Gli scienziati lo sanno
• La società lo sa
International Labour Office: Occupation and Health, 1930, pag. 190: “Tutte le manipolazioni dell’amianto… implicano un rischio notevole e le compagnie assicurative non accettano i lavoratori dell’amianto…”
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La percezione del rischio
Le FS no?
“[I lavoratori], dopo un lungo periodo di completa non conoscenza del rischio (dagli anni 50, periodo in cui le F.S. decisero di impiegare massicciamente l’amianto come coibente termo-acustico, fino alla metà degli anni ‘70) in seguito ad alcune morti di lavoratori… si sono mobilitati…”
(A. Alberelli, Conf. Naz. Amianto, 1999)
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Morti per mesotelioma (da Biocca M. et al., 1999)
0
100
200
300
400500
600
700
800
900
1970 1980 1990
Maschi
Femmine
Totale
Morti in Emilia Romagna tra il 1988 e il 1992 maschi = 176femmine = 84
in media 52 ogni annoRapporto ISTISAN 96/40
Italia
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Fattori che influenzano la percezione del rischio
• il potenziale catastrofico
• la conoscenza abituale
• la comprensione del fenomeno
• l’incertezza degli esperti
• la controllabilità
• l’equità
• i benefici
• la volontarietà
• gli effetti sui bambini
• gli effetti sulle generazioni future
• l’identità delle vittime
• la paura
• la fiducia nelle istituzioni
• l’attenzione dei media
(da Biocca M. et al., 1999)
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Fattori che influenzano la percezione del rischio
• Rischio sconosciuto
• Rischio che incute paura
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Il potere
La soluzione
• Una soluzione accettabile: Rischio zero per lavoratori e abitanti
• Un’altra soluzione NON C’È
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Il potere
Lo Stato: che c’entra?• Equilibrio tra interessi
contrapposti
• Definizione di valori condivisi
• Garanzia dell’affermazione dei valori prioritari
NO?
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Il potere
Chi vuol giocare coll’amianto?
•Chi non sa difendersi per la scarsa coscienza del problema
•Chi non sa sottrarsi per motivi economici
I Paesi poveri
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Le leggi
Legge 27 marzo 1992 n. 257:
• Fine dell'amianto come materiale utile nella storia dell'uomo
• L’amianto è fuorilegge
D.Lgs. 277/91
e L.257/92:
il quadro normativo più avanzato al
mondo: divieto di estrazione ed uso, regolamentazione della dismissione
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Le leggi
• Ord. Min. San 26.6.86
• DPR 215/88
• D.Lgs. 277/91
• L. 257/92
• DM 6.9.94
• DM 26.10.95
• DM 14.5.96
• DM 20.8.99
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Le leggila Regione
Delibera n. 497/1996 del Consiglio Regionale dell'Emilia- Romagna: “Piano regionale”
Quasi tutte le Regioni hanno deliberato in materia di amianto, secondo il dettato della L.257/92
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Le leggiAllora, tutto bene!
Fondi previsti per i piani (art.10) • erogati in ritardo e solo parzialmente • persi (“perenzione”)Sistema informativo• evasione dell’autonotifica di depositi• evasione della denuncia di malattie professionaliSistema previdenziale• insufficiente definizione• copertura “quantitativa”
Non scherziamo!
Criticità
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Le leggiAllora, tutto bene!
Costi
I finanziamenti previsti per la bonifica sono assolutamente insufficienti anche solo per partire
Estensione• Depositi minori in numero indefinibile e grandissimo• Dispersione abusiva e accidentale
Sorveglianza degli esposti•La L.257 non prevede la copertura di questi costi
Non scherziamo!
Criticità
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Le leggiAllora, tutto bene!
“Dal 1994, dopo la promulgazione della Legge 257..., è iniziata la lunga fase di gestione del rischio rappresentato dalla ingente quantità di materiali di amianto... tuttora in opera…
Con i materiali di amianto in opera dovremo convivere a lungo, prima di potercene liberare definitivamente.” (M. Mariotti, 1999)
Non scherziamo!
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Etica?
• La responsabilità dell’amianto nella malattia umana era nota dal 1920, e forse prima, all’industria e ai suoi dirigenti.
• Anche i costi della bonifica tolgono risorse all’assistenza, all’ambiente, alla cultura, alla ricerca, alla collaborazione internazionale; anche alla giustizia.
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Etica?
• Il D.Lgv 502/92 (art. 14) inserisce “le attività di prevenzione delle malattie” tra i diritti dei cittadini e non tra le prestazioni.
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BAN
Rete per la messa al bando dell’amianto
Ban Asbestos network è nata da diverse associazioni, sindacati ed esperti che operano allo scopo di mettere al bando 1'amianto e di verificare l’effettiva attuazione del divieto di impiego dove già il divieto esiste