TERRITORIO - 1
Porzione di terreno di notevole estensione (un territorio montuoso,
pianeggiante);
zona costituente un'unità giurisdizionale e amministrativa (territorio
nazionale, regionale, comunale);
area che un individuo o un gruppo animale difende dall'ingresso di
individui estranei appartenenti alla stessa specie (etologia)
(Dizionario Garzanti).
Porzione di terra di estensione abbastanza considerevole;
estensione di paese compreso entro i confini di uno stato o
comunque costituente unità giurisdizionale e amministrativa;
quello che comprende oltre alla terraferma delimitata da confini, il
sottosuolo, le acque interne, le acque marine e lo spazio atmosferico
che li sovrasta (Dizionario Devoto Oli). 3
TERRITORIO - 2
Porzione di superficie terrestre identificabile attraverso elementi
organizzatori naturali, di carattere fisico, biotico, o ecologico, oppure
attraverso elementi amministrativi o costruttivi imposti dall’uomo
(G. Abrami).
Ambito storicamente e geograficamente determinato, non soltanto di
forme più o meno esclusive di dominio spaziale, ma anche di forme
più o meno complesse di socializzazione, comunicazione, scambio,
cooperazione
(R. Gambino).
4
AMBIENTE - 1
Il luogo, lo spazio fisico, le condizioni biologiche in cui un organismo (uomo, animale, pianta) si trova, vive; l'insieme delle condizioni sociali, culturali, morali in cui una persona vive; insieme di persone accomunate da uno stesso ideale o interesse;complesso di circostanze che rendono possibile il manifestarsi di un fenomeno (Dizionario Garzanti).
Lo spazio circostante considerato con tutte o con la maggior parte delle sue caratteristiche; l’insieme delle condizioni fisiche, chimiche e biologiche che permettono e favoriscono la vita degli esseri viventi; complesso di condizioni sociali, culturali e morali nel quale la persona si trova, si forma si definisce; insieme di persone caratterizzate e accomunate da determinati interessi (Dizionario Devoto Oli).
5
AMBIENTE - 2
Porzione di territorio costituita da elementi, strutture e relazioni di
carattere energetico, fisico-morfologico e biotico, che si evolvono
spontaneamente o che sono influenzati o determinati dalle attività
umane (G. Abrami).
L’insieme dei fattori o delle condizioni che interagiscono
significativamente con un determinato organismo (R. Gambino).
Complesso di fattori fisici, sociali, culturali ed estetici, che riguardano
gli individui e le comunità e ne determinano la forma, il carattere, le
relazioni e lo sviluppo (Regione Toscana).
6
PAESAGGIO - 1
Aspetto di un luogo, di un territorio quale appare quando lo si
abbraccia con lo sguardo (un paesaggio ridente, pittoresco, brullo,
animato; ammirare il paesaggio; godere le bellezze del paesaggio);
particolare conformazione di un territorio che risulta dall'insieme
degli aspetti fisici, biologici e antropici (paesaggio marino, montano,
desertico, glaciale, urbano) (Dizionario Garzanti).
Porzione di territorio considerata dal punto di vista prospettico o
descrittivo, per lo più con senso affettivo cui può più o meno
associarsi anche un’esigenza di ordine artistico ed estetico (ridente,
melanconico, pittoresco, incantevole);
soggetto di riproduzione artistica (quadro, foto, inquadratura);
complesso di elementi caratteristici di una determinata zona
(montano, desertico, ecc.) (Dizionario Devoto Oli). 7
PAESAGGIO - 2
L’insieme delle immagini prodotte dalla mente umana, delle forme
dinamiche fisiche e biotiche dell’ambiente naturale, rurale e urbano,
percettibili nel quadro di un certo territorio, ove hanno agito
storicamente e tuttora agiscono, processi naturali spontanei o di
trasformazione operati dall’uomo, che coinvolgono individui e
collettività nei loro interessi economici e culturali, che rendono
possibile lo sviluppo della complessa esperienza di emozioni,
valutazioni, e di conoscenza, per cui le risorse territoriali assumono
un significato di valore culturale (G. Abrami).
Determinata porzione di territorio, così come percepita dalle
popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o
umani e dalle loro relazioni (Convenzione Europea del Paesaggio).8
PAESAGGIO - 3
PAESAGGIO SENSIBILE O VISIVO costituito da ciò che l'occhio può
abbracciare in un giro di orizzonte o, se si vuole, percettibile con tutti
i sensi, un paesaggio che può essere riprodotto da una fotografia,
(meglio se a colori) o dal quadro del pittore, o dalla descrizione
breve o minuta di uno scrittore (R. Biasutti).
PAESAGGIO GEOGRAFICO che è una sintesi astratta di quelli visibili,
in quanto tende a rilevare da essi gli elementi o caratteri che
presentano le più frequenti ripetizioni sopra uno spazio più o meno
grande, superiore, in ogni caso, a quello compreso da un solo
orizzonte (R. Biasutti).
9
TERRITORIO, AMBIENTE, PAESAGGIO
Il nucleo comune dei tre
concetti sembra consistere
nell’evocazione di
“sistemi” più o meno ampi
e complessi di “relazioni”
riferite a specifici
“contesti”
TERRITORIO
spazio geografico definito da confini naturali e politici
AMBIENTE
Fattori o componenti naturali o culturali
di un territorio
PAESAGGIO
Percezione soggettiva delle
forme del territorio e delle sue parti10
TERRITORIO, AMBIENTE, PAESAGGIO
TERRITORIO
Elementi territoriali
AMBIENTE
Fattori ambientali
PAESAGGIO
Componenti paesaggistiche11
LA CONOSCENZA
Conoscere (individuare, definire, classificare, valutare) il
territorio/ambiente, intesi come insieme complesso di risorse (naturali e
culturali) e delle loro reciproche relazioni, richiede un apporto di
competenze disciplinari ampio e variegato.
Per questo il gruppo di lavoro deve essere interdisciplinare composto da
esperti ed interpreti delle diverse discipline, in grado di maturare una
visione “olistica” del territorio che integri:
gli aspetti naturalico-ambientali (geologici, idrogeologici e
idraulici, botanici, faunistici, forestali e agronomici),
gli aspetti antropico-culturali (storici, geografici, paesaggistici,
insediativi e infrastrutturali) e socio-economici12
DISCIPLINE E AMBITI DI INDAGINE DI INTERESSE TERRITORIALE
geologia, geomorfologia, litologia, acclività, permeabilità, idrogeologia, geotopi, vulnerabilità, rischio, pericolosità e fattibilità idraulica, geomorfologica e sismica;
vegetazione, paesaggio vegetale, con individuazione e definizione di eventuali emergenzeambientali (botaniche, floristiche, faunistiche) e loro integrazione nelle reti ecologiche;
uso e copertura del suolo, sistemazioni agrarie tradizionali, analisi e struttura socio-economica del territorio rurale (con particolare attenzione alle aziende agricole) e delle attività forestali;
vincoli sovraordinati (ambientali, paesaggistici, idraulici, idrogeologici, sanitari, monumentali, archeologici), aree protette (parchi, riserve, ecc.), usi civici, aree demaniali;
beni storico-culturali (architetture, manufatti, sistemazioni, ecc.), archeologici ed artistici, atlanti storico-cartografici (mappe, cabrei, catasti, documenti, immagini ed iconografie del territorio); struttura storica e “permanenze” (deducibile da documenti di archivio);
assetto insediativo (morfologia, tipologia e caratteri degli insediamenti e delle strutture urbane nonché alle funzioni e agli usi esistenti);
paesaggio (elementi naturali e culturali, matrici e strutture) e unità di paesaggio, aspetti, visuali ed elementi paesistico percettivi e di panoramicità;
attrezzature ed infrastrutture pubbliche e di interesse generale (scuole, verde pubblico, attrezzature sportive, servizi, ecc.); reti tecnologiche (idrica, fognaria, gas metano, illuminazione, ecc.);
mobilità urbana e extraurbana (livelli prestazionali della rete infrastrutturale e dei relativi caratteri, tipologia e classificazione), flussi di traffico, parcheggi e aree di sosta, linee di trasporto pubblico;
demografia e aspetti socio-economici, struttura della popolazione, andamento demografico; attività produttive (commerciali, artigianali, ricettive, direzionali, turistiche, ecc).
13
Serve un approccio sistemico che permetta di andare oltre la rigida
classificazione dei diversi settori disciplinari per cogliere i legami ed i
mutui rapporti che intercorrono tra le molteplici componenti del territorio.
SERVE UNA RICOMPOSIZIONE DEI PROFILI DI INDAGINE SETTORIALI
IN UNA VISIONE ED IN UN LINGUAGGIO COMUNE
LA CONOSCENZA
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LA CONOSCENZA
Emergenze botaniche, floristiche e faunistiche
geologia, geomorfologia,
litologia, acclività,
permeabilità
uso e copertura del suolo
vincoli sovraordinati
beni storico-culturali
assetto insediativo
paesaggio
infrastrutture
demografia e aspetti socio-economici
attività produttive
15
GLI STRUMENTI DELL’ANALISI TERRITORIALE
1. LE FONTI
di conoscenza e di acquisizione delle informazioni di base ai vari livelli
e di tipo e contenuto diversi attraverso cui il ricercatore acquisisce il dato
elementare, il riferimento scientifico per le elaborazioni successive.
Le fonti possono essere:
Archivistiche
Iconografiche
Bibliografiche
Cartografiche I ESERCITAZIONE
Statistiche II ESERCITAZIONE
Dirette e sperimentali 16
GLI STRUMENTI DELL’ANALISI TERRITORIALE
2. GLI STRUMENTI DI ELABORAZIONE
delle conoscenze e delle informazioni di base acquisite
attraverso le varie fonti;
attraverso gli strumenti di elaborazione il ricercatore orienta, intreccia
fra di loro le informazioni e i dati disponibili, gestisce la complessità
che ne deriva per pervenire alla definizione di obiettivi parziali o finali
(strategie, indirizzi, direttive, azioni, interventi).
Talvolta, sulla base delle elaborazioni richiamate, verifica la necessità
di eventuali approfondimenti del dato primitivo al fine di giungere
all’acquisizione di informazioni di maggiore dettaglio.
17
GLI STRUMENTI DELL’ANALISI TERRITORIALE
3. LE TECNICHE DI COMUNICAZIONE
ad altri soggetti esterni o ai destinatari stessi
delle conoscenze e delle elaborazioni fatte.
Attraverso gli strumenti di trasmissione-comunicazione il ricercatore
rende partecipe gli altri del processo di analisi, sintesi e proposta
effettuato (con le precedenti operazioni), e rende espliciti e valutabili i
risultati finali della ricerca.
18
GLI STRUMENTI DELL’ANALISI TERRITORIALE
Basi cartografiche-iconografiche
ELABORAZIONE (cad, manuale)
Elaborati I esercitazione
I ESERCITAZIONE
FONTI
ELABORAZIONE
COMUNICAZIONE
ANALISI TERRITORIALE
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LA CARTOGRAFIA: RICHIAMI
BASI CARTOGRAFICHE PER LA I ESERCITAZIONE:
• LA CARTA TECNICA REGIONALE
• LE CARTE TEMATICHE – IL PROGETTO CORINE LAND COVER
FONTI CARTOGRAFICHE
Ing. Claudia [email protected]
LA CARTOGRAFIA SEMPLIFICA LA REALTÀ
E LA RESTITUISCE MEDIANTE UN DISEGNO
ATTRAVERSO LA GEOMETRIZZAZIONE
DELLE SUE FORME
21
LA CARTOGRAFIA SEMPLIFICA LA REALTÀ
E LA RESTITUISCE MEDIANTE UN DISEGNO
ATTRAVERSO LA GEOMETRIZZAZIONE
DELLE SUE FORME
Il territorio?L’ambiente?
Il paesaggio?
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CLASSIFICAZIONE IN FUNZIONE DELLA TECNICA
• CARTA DISEGNATA
Restituzione mediante un disegno (planimetria) degli elementi rilevati a terra attraverso strumenti topografici o derivanti da fotografie aeree, integrazione con altimetria (punti quotati e curve di livello)
• FOTOCARTA
Ricavata da fotografie aeree proiettando su un piano orizzontale le foto e mantenendo le proprietà prospettiche
• CARTE TELERILEVATECarte ricavate da immagini telerilevate (remote sensing)
23
LE FOTOGRAFIE AEREE
La camera da presa è disposta su un aereo
L’avanzamento della pellicola fra lo scatto di una foto e l’altra
avviene automaticamente
L’intervallo di tempo tra due scatti è tale che ogni punto del terreno
viene fotografato su almeno due fotogrammi consecutivi
si ottiene una sovrapposizione del 60% delle zone fotografate
24
IL TELERILEVAMENTO (remote sensing)
E’ la disciplina scientifica che permette di ricavare informazioni, qualitative e quantitative, sull'ambiente e su oggetti posti a distanza mediante misure di radiazione elettromagnetica, emessa, riflessa o trasmessa, che interagisce con le superfici di interesse. Utilizza foto o dati numerici rilevati da aerei, satelliti o sonde spaziali per caratterizzare la superficie di un pianeta.
Lo studio di un fenomeno o di una superficie effettuato con tecniche di telerilevamento prevede tre fasi distinte:1. acquisizione dei dati mediante ripresa da terra, aereo, o satellite;2. elaborazione dei dati;3. interpretazione e uso dei dati.
25
IL TELERILEVAMENTO (remote sensing)
Gli strumenti utilizzati per l'acquisizione possono fornire misure singole di radianza, come radiometri o spettroradiometri, o insiemi di misure di radianza (immagini digitali), come macchine fotografiche, termocamere o dispositivi a scansione.
Fonte di energia Sistema sensore
Copertura terrestre
Sistema di ricezione
Trattamento digitale
Trattamento visuale26
I sensori misurano l’energia elettromagnetica.
Si utilizzano molte lunghezze d’onda per caratterizzare e distinguere tutte le superfici.
Si ottiene una visione globale che comprende aree inaccessibili con altri sistemi.
C’è una copertura frequente di tutta la superficie terrestre, quindi si ottengono immagini in modo ripetitivo.
IL TELERILEVAMENTO (remote sensing)
IMMAGINE METEOSAT
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IL TELERILEVAMENTO (remote sensing)
Immagine Landsat-6 TM.Wind River Mountains (Wyoming)
Mosaico di fotografie aeree.Wind River Mountains (Wyoming)
IMMAGINE INTERPOLATA IMMAGINE DA SATELLITE
Si ottiene una visione panoramica migliore che nei mosaici di foto aeree ed una copertura continua del territorio (nei limiti dell’immagine digitale).
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CLASSIFICAZIONE IN FUNZIONE DELLA SCALA DI RAPPRESENTAZIONE
• GRANDE SCALA 1:500, 1:1.000, 1:2.000
• MEDIA SCALA 1:5.000, 1:10.000
• PICCOLA SCALA 1:25.000, 1:50.000, 1:100.000……
LA SCALA DI UNA CARTA
È TANTO PIÙ PICCOLA QUANTO PIÙ PICCOLE SONO,
RISPETTO ALLA REALTÀ,
LE DIMENSIONI DI CIÒ CHE RAPPRESENTA.
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PASSAGGI DI SCALA• CARTE COSTRUITE
Costruite nella scala in cui si presentano• CARTE DERIVATE
Ricavate per riduzione da una scala più grande
LE CARTE DERIVATE SONO SEMPRE RICAVATE PER RIDUZIONE DI UNA SCALA PIÙ GRANDE
(non si dovrebbe mai fare il contrario):
Infatti
INGRANDENDO una CARTA 1:10.000 fino a 1:5.000 NON AUMENTANO LE INFORMAZIONI DISPONIBILI (dettagli)
d'altra parte
Se la RIDUZIONE È TROPPO SPINTASI RISCHIA DI PERDERE INFORMAZIONI,
IN QUESTO CASO E' PREFERIBILE RIDISEGNARE LA CARTA.30
CARTOGRAFIA DI BASE PER GLI STUDI TERRITORIALI ED URBANISTICI
FUNZIONI:Fornire informazioni di tipo qualitativo (esistenza, dimensione e forma degli elementi del sistema rappresentato)
Fornire informazioni di tipo metrico (distanza topografica e differenza di quota)
Fornire la base cartografica per le CARTE TEMATICHE e per analisi e progetti urbanistici
LE PRINCIPALI CARTE USATE IN URBANISTICA• CARTOGRAFIA IGM (Istituto Geografico Militare)
• CARTA TECNICA REGIONALE (CTR)
• CARTE CATASTALI
• CARTOGRAFIA TEMATICA
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CARTA TECNICA REGIONALE (CTR)
Nasce dall'esigenza di disporre di informazioni aggiornate ad una scala intermedia per l'uso proprio dell'urbanistica e della pianificazione.
È REALIZZATA DALLE REGIONI (regionale)
È SPECIFICA PER I TECNICI DELLE AMMINISTRAZIONI (da qui il termine tecnica)
In Toscana esiste 1:10000 – 1:2000 (1:5000)
Sezioni CTR 1:10.000
(Provincia GR)
CARTA TECNICA REGIONALE (CTR)
La squadratura dei fogli alla scala 1:10.000 è sottomultipla della carta in scala 1:50.000
Le dimensioni di una sezione sono 5’ in longitudine e 3’ in latitudine
35
Ciascuna sezione è designata da un numero di 6 cifre delle quali:
Le prime tre (da 001 a 652) indicano il foglio al 50.000
La quarta e la quinta (da 01 a 16) designano la sezionenell’interno del 50.000
La sesta (z) è sempre zero (viene lasciata per gli ELEMENTI al 5.000)
CARTA TECNICA REGIONALE (CTR)LE SEZIONI IN SCALA 1:10.000
36
DWG con vestizione: contiene il disegno vettoriale "vestito", cioè esattamente uguale al disegno finale della rappresentazione su carta. Le entità sono suddivise in due classi: oggetti e vestizione.
Ad esempio:• un edificio civile (cod.201) si ritrova codificato come 201D ovvero rappresentazione del perimetro e 201V ovvero campitura della relativa superficie• un sentiero (cod.103) è invece descritto solo come 103D ovvero linea primitiva (tratteggio) che non ha necessità di vestizione.
CTR TOSCANA - FORMATI
40
DXF file delle primitive grafiche: contiene la geometria della base cartografica e la toponomastica. Oltre ai riferimenti di longitudine (coord. Est) e latitudine (coord. Nord) è sempre presente la quota riferita al terreno (Z), così che , con adeguati software, si può ricavare la rappresentazione cartografica in 3D
Il formato dxf contiene informazioni preziose che non compaiono sulla carta disegnata. Ad esempio, alla scala 1.2000, l’altezza dei fabbricati (thickness) è un dato associato al perimetro dell’edificio (o desumibile per differenza tra quota di gronda e quota a terra nella prima versione capitolato, cod.804). E’ possibile quindi creare viste tridimensionali anche del costruito.Il dxf manca della cosiddetta vestizione degli oggetti, quindi è• Meno leggibile• Un file di dimensioni ridotte
CTR TOSCANA - FORMATI
41
SHP per sistemi gis: gli shape mantengono tutte le informazioni geometriche della cartografia unitamente alle informazioni qualitative, dette attributi, associate agli oggetti. Le entità (areali, lineari, puntuali) sono descritte tramite archi, nodi, punti che conservano le sole coordinate planimetriche, eccetto le curve di livello e i punti quota che riportano la terza dimensione; questi ultimi registrano la Z fra gli attributi.
Gli attributi sono residenti in una tabella che, associata alle entità, contiene le informazioni descrittive e identificative degli oggetti stessi. Ad esempio, anche la toponomastica è un attributo, in quanto non importata come entità indipendente.
CTR TOSCANA - FORMATI
42
Immagini RASTER: a differenza dei formati vettoriali (dxf,dwg,shp...) che archiviano i dati grafici della cartografia in base alle coordinate dei punti e delle linee che li compongono, il formato raster ne riproduce a video l'immagine statica, in una struttura a matrice ordinata per righe e colonne di pixel, per ognuno dei quali viene memorizzata l'informazione sul colore o toni di grigio. I raster non si prestano ad analisi spaziali ma possono essere utilizzate da sfondo per i dati vettoriali permettendone così l'appoggio per una lettura più completa nonchè l'acquisizione di nuovi dati.
L'immagine raster, specie se acquisita ad alta definizione, risulta piuttosto pesante: un file di CTR, trecento dpi, risulta circa 5 Mb. Di minore ingombro (2,5 MB) e grande nitidezza sono invece i raster relativi alla nuova CTR numerica 1:10.000, in quanto derivati da elaborazione in automatico dei dati vettoriali e non da scansione ottica.
CTR TOSCANA - FORMATI
43
RT, formato sorgente : I file contengono in formato originale la memorizzazione diretta di posizione e descrizione degli elementi topografici di un foglio di restituzione. Gli oggetti geografici sono descritti tramite sequenza di numeri che sono i valori delle coordinate di riferimento nello spazio reale; quindi linee, poligoni e punti non sono rappresentati come segno grafico ma attraverso liste di coordinate.
La struttura del file si completa con informazioni relative al codice e tipo dell'entità, numero dei punti che la compongono, identificativo all'interno del foglio, attributi...
CTR TOSCANA - FORMATI
44
CTR TOSCANA 1:2000
CTR 1:2.000 realizzata a copertura delle aree strettamente urbane e di prevista espansioneEdizione: 1981 - in corso
Metodologia di realizzazione: aerofotogrammetria con rilevanti integrazioni a terra e ricognizioni di campagna.
Dal 1990 allestimento cartografico solo in forma numerica.
Contenuti: dati geometrici di alta affidabilità e informazioni gestionali collegate. Edifici quotati in gronda. Le realizzazioni più recenti contengono i dati relativi ai numeri civici degli edifici e alla superficie delle aree stradali.
Distanza tra curve di livello pari a 2 metri
Coordinate piane e reticolato continuo (lato: 200 metri) riferiti al sistema nazionale Gauss-Boaga
45
CTR TOSCANA 1:5000
CTR 1:5.000Edizione:1975 – 1996 attualmente non più in produzione
Metodologia di realizzazione: aerofotogrammetria classica integrata con operazioni di rilevamento a terra.
Restituzione in forma numerica per gli elementi realizzati o aggiornati a partire dal 1990
Contenuti: disegno generale e fedele del territorio, integrato da toponomastica; rappresentazione a misura degli oggetti topografici (limitato l'uso di segni convenzionali).
Equidistanza tra curve di livello metri 5.
Coordinate piane e reticolato continuo (lato: cinquecento metri) riferite al sistema nazionale Gauss-Boaga.
46
CTR 1:10.000 DERIVATA DA 1:5.000Edizione:1975 – 1996 attualmente non più in produzione
Metodologia di realizzazione: per riduzione fotomeccanica di precisione e successivo mosaico
Restituzione in forma numerica per gli elementi realizzati o aggiornati a partire dal 1990
Contenuti: disegno generale e fedele del territorio, integrato da toponomastica; rappresentazione a misura degli oggetti topografici (limitato l'uso di segni convenzionali).
Equidistanza tra curve di livello metri 5.
Coordinate piane e reticolato continuo (lato: cinquecento metri) riferite al sistema nazionale Gauss-Boaga.
CTR TOSCANA 1:10000 - 1
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CTR 1:10.000 NUMERICAEdizione: 1997 - in corso
Metodologia di realizzazione: aerofotogrammetria con acquisizione dati in forma direttamente numerica, da ripresa aerea
Contenuti: geometrica fedeltà nella rappresentazione del territorio, dati relazionali riferiti alle singole entità topografiche.
Equidistanza tra curve di livello pari a 10 metri.
Coordinate piane e reticolato continuo (lato:1 km) riferite al sistema nazionale Gauss-Boaga.
Limiti comunali di fonte catastale.
CTR TOSCANA 1:10000 - 2
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CTR 1:10.000 ORTOFOTOCARTA Realizzata per zone di territorio ad elevato valore ambientale e scarsa urbanizzazione Edizione: 1981, da ripresa aerea 1978
Metodologia di realizzazione: cartografia tecnica, non disegnata ma fotografica, ottenuta con proiezione differenziata di piccolissime finestre del fotogramma
Contenuti: si presta ad una lettura immediata dell'uso e forme del suolo.
Completano l'immagine fotografica l'altimetria restituita con curve di livello ad equidistanza 10 m, la toponomastica strettamente necessaria, i limiti amministrativi, i crocicchi del reticolato chilometrico Gauss-Boaga
CTR TOSCANA 1:10000 - 3
49
LAYERS E CODICIPer layer s'intende il livello informativo o strato geografico in cui sono raccolti, per affinità logica, i diversi elementi topografici omogenei che compongono la carta. Nella cartografia della Regione Toscana i layers sono di norma dieci:
01 – rete stradale 02 – edificato 03 – idrografia
04 – infrastrutture 05 – elementi divisori 06 – forme terrestri
07 – vegetazione 08 – orografia 09 – limiti
10 - toponomastica
CARTA TECNICA REGIONALE (CTR)GLI STRATI INFORMATIVI
50
Gli STRATI INFORMATIVI
01 – Rete stradale02 – Edificato03 – Idrografia04 – Infrastrutture05 – Elementi divisori06 – Forme terrestri07 – Vegetazione08 – Orografia09 – Limiti amministrativi10 – Toponomastica
All'interno di ogni strato informativo gli oggetti sono classificati per famiglie con codici univoci, le cui prime due cifre indicano il layer di appartenenza (es. 0301=fiume, 0304=lago, 0305=costa, 0312=fonte, 0313=pozzo...)
CARTA TECNICA REGIONALE (CTR)GLI STRATI INFORMATIVI
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http://www.rete.toscana.it/sett/territorio/carto/cartopage/index.htm
CARTA TECNICA REGIONALE (CTR)Sportello cartografico
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CARTE TEMATICHE
Hanno l'obiettivo di illustrare un determinato fenomeno
(TEMA) che viene riportato in
dettaglio con particolari simboli su una carta
topografica (importanza della LEGENDA)
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Il programma CORINE
E’ un acronimo che significaCOoRdination de l' INformation sur l' Environnement
E’ stato varato dal Consiglio delle Comunità Europee nel 1985.
SCOPI
verifica dinamica dello stato dell'ambiente nell'area comunitaria, al fine di orientare le politiche comuni, controllarne gli effetti, proporre eventuali correttivi.
formazione e diffusione di standard e metodologie comuni, promozione di contatti e scambi internazionali, per facilitare la realizzazione di iniziative intercomunitarie.
59
60
Paesi partecipanti al progetto I&CLC2000 al 1/6/2005
Prodotto 1 europeo - Scene individuali Landsat (scena 188/32 del 26/05/2000, combinazione in falsi colori delle bande 453, Basilicata, Italia)
Avviata nel marzo del 2000, la componente Image2000 ha portato alla creazione di una copertura di immagini Landsat 7 ETM+ ortorettificate su tutto il territorio europeo, acquisite generalmente in estate nel periodo 1999-2001. Queste immagini sono state successivamente mosaicate e la copertura risultante ha costituito la base per la realizzazione del CLC2000.
Il programma CORINE
All'interno del programma CORINE, il progetto CORINE-LandCover e' specificamente destinato al rilevamento e almonitoraggio, ad una scala compatibile con le necessita'comunitarie, delle caratteristiche del territorio, con particolareattenzione alle esigenze di tutela.
Il progetto CORINE-Land Cover intende principalmentefornire al programma CORINE e ad ogni possibileutilizzatore interessato informazioni sulla copertura delsuolo.
Queste informazioni devono essere quanto più possibileomogenee esattamente compatibili e comparabili per tutti ipaesi interessati suscettibili di aggiornamento periodico di costosostenibile.61
CONTENUTI
CORINE Land Cover prevede la realizzazione di unacartografia della copertura del suolo alla scala di 1:100.000,con una legenda di 44 voci su 3 livelli gerarchici, e fariferimento ad unità spaziali omogenee o composte da zoneelementari appartenenti ad una stessa classe, di superficiesignificativa rispetto alla scala, nettamente distinte dalle unitàche le circondano e sufficientemente stabili per essere destinateal rilevamento di informazioni più dettagliate.
Il programma CORINE
62
CONTENUTI
Nel quadro del progetto l'unità spaziale da cartografare è statadefinita in modo da soddisfare tre esigenze fondamentali:Garantire la leggibilità della restituzione cartacea e agevolareil processo di digitalizzazione a partire dai lucidi diinterpretazione;Permettere di rappresentare quegli elementi della realtà alsuolo essenziali per coprire le esigenze tematiche del progetto;Raggiungere un rapporto costi/benefici, in termini disoddisfazione delle esigenze conoscitive sulla copertura delsuolo, compatibile con le disponibilità finanziarie complessive.
Il programma CORINE
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CONTENUTI
La carta finale risultante, in formato
numerico, costituisce la base di riferimento
geografico e tematico del
Sistema Informativo CORINE.
Il programma CORINE
64Scene Landsat7 sull’Italia appartenenti alla copertura Image2000
METODOLOGIA
La metodologia operativa adottata consta di 5 fasi:1. Lavori preliminari2. Preparazione delle immagini satellitari (di norma Landsat D-TM
Spot-HRV), in falso colore, per lo più con la combinazione, per ilThematic Mapper delle bande 4,5,3, che è quella che consentela miglior discriminazione degli oggetti identificati nella legenda
3. Fotointerpretazione assistita da calcolatore. Delimitazione-identificazione degli oggetti. Validazione dell'interpretazione
4. Digitalizzazione5. Validazione della banca dati
Il programma CORINE
65
LA LEGENDA
La legenda si articola su 3 livelli:il primo livello comprende 5 voci generali che abbraccianole maggiori categorie di copertura sul pianeta (Territorimodellati artificialmente, territori agricoli, territori boscati eambienti semi-naturali, zone umide, corpi idrici)il secondo livello comprende 15 voci, adatte ad unarappresentazione a scale di 1:500.000/1.000.000il terzo livello comprende 44 voci più dettagliate, adatteappunto ad una scala di 1:100.000.
Il programma CORINE
66
LA LEGENDA
La legenda è stata proposta come immutabile
per ragioni di omogeneità a livello europeo, ma può essere integrata da successivi livelli di
approfondimento desiderati dagli esecutori, i cui dati peraltro non devono figurare a livello comunitario.
Attualmente peraltro, essendosi rivelati insufficienti i contenuti per alcune aree comunitarie, come le zone
subartiche e quelle alpine, si sta esaminando la possibilità di modificare il testo attuale, con l'inserimento di voci, come ad esempio "tundra" e "taiga", al momento non presenti.
Il programma CORINE
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Il programma CORINE
LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
1 Superfici artificiali
1.1 Tessuto urbano 111 - Tessuto urbano continuo112 - Tessuto urbano discontinuo
1.2 Unità industriali commerciali e di trasporto
121 - Unità industriali o commerciali122 - Reti di strade e binari e territori associati123 - Aree portuali124 - Aeroporti
1.3 Miniere, discariche e luoghi di costruzione131 - Luoghi di estrazioni di minerali
132 - Discariche133 - Luoghi di costruzione
1.4 aree con vegetazione artificiale 141 - Aree di verde urbano
142 - Strutture di sport e tempo libero
2 Aree agricole
2.1 Seminativi211 - Seminativi non irrigati212 - Suolo permanentemente irrigato213 - Risaie
2.2 Colture permanenti221 - Vigneti222 - Frutteti e frutti minori223 - Oliveti
2.3 Pascoli 231 - Pascoli
2.4 Aree agricole eterogenee
241 - Colture annuali associate a colture permanenti242 - Coltivazione complessa243 - Suoli principalmente occupati dall'agricoltura244 - Aree di agro-selvicoltura
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3 Foreste e aree semi naturali
3.1 Foreste311 - Foreste a latifoglie312 - Foreste a conifere313 - Foreste miste
3.2 Associazione di vegetazione erbacea e/o arbusti
321 - Prateria naturale
322 - Lande e brugheria323 - Vegetazione sclerofila324 - Transizione suolo boscoso/arbusti
3.3 Spazi aperti con poca o nessuna vegetazione
331 - Spiagge, dune e piani di sabbia332 - Roccia nuda333 - Aree scarsamente vegetate334 - Aree bruciate335 - Ghiacciai e nevi perenni
4 Terre umide
4.1 Terre umide interne 411 - Paludi interne412 - Torbiere
4.2 Terre umide costiere421 - Paludi di sale422 - Saline423 - Piani intertidali
5 Corpi d'acqua
5.1 Acque interne 511 - Corsi d'acqua512 - Corpi d'acqua
5.2 Acque marine521 - Lagune costiere522 - Estuari523 - Mare
Il programma CORINE
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