Download - Britalyca News Londra ( La Voce Alternativa)
Periodico di lbere e approfondite informazioni Fondato ed edito da Carmine Gonnella [G.B. 2005] II Edizione N 10 Aprile 2015
L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO
CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limi-
tata a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mail list. Siamo online [ https://
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“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
Siamo operatori [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo
imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“
Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore
E-mail : [email protected]
Collaboratori: DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Goffredo
Plmerini
DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) , Antonio Murabito e alla distribuzione e diffusione Ilario
Mario Ponzi. Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto.
La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni : Via posta, pagabili a La Voce Alternativa, 32 Fletchers Close,
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Calabritto e dintorni 11
FREE
L'IMPORTANZA DI UN ABBRACCIO La durata media di un abbraccio tra due persone è di 3 secondi. Ma i ricercatori hanno scoperto qualcosa di fantastico. Quando un abbraccio dura 20 secondi, si produce un effettoterapeuti-cosul corpo e la mente. La ragione è che un abbraccio sincero produce un ormone chiamato "Ossitocina" noto anche come l'ormone dell'amore. Questa sostanza ha molti benefici sulla nostra salute fisica e men-
tale, ci aiuta, tra l'altro, a rilassarci, a sentirci al sicuro e calmare le nostre paure e l'ansia. Questo meraviglioso tranquillante è offerto gratuitamente ogni volta che si prende una persona tra le nostre braccia, che si culla un bambino, che si accarezza un cane o un gatto, che si balla con il nostro partner, che ci si avvicina che si tiene semplicemente un amico per le spalle... Un grande abbraccio, Nino Bellinvia e famiglia
FREE
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CICALE E UCCELLETTI
Cento cicale
si udivano nei campi color
d'oro
cento uccellini sui rami di
ciliegio
rispondevano al coro
il frinire delle cicale
era un suono così ben combi-
nato
che sembrava fosse stato
da un'orchestra curato
Maria Rosaria Longobardi -
Favole in fiore, 2002
LO STATO SIAMO NOI
lo stato che ci schiaccia...il meteo ci
minaccia...c'e' sempre qualcuno che
ci tratta come carta strac-
cia...sempre sberle,una dopo l'al-
tra,e sempre sulla faccia...alla fac-
cia di chi ci vuole
male...continueremo sempre a lot-
tare...schivando i colpi...dei vari ne-
mici,sperando che non sian
troppi...e ribattendo colpo su
colpo...cosi da far capire a chi si ha
sul groppo...da che parte sta il
torto...alla resa dei conti,non si fa-
ranno sconti...il finale faccia a fac-
cia...sara' per il nostro nemico l'en-
nesima figuraccia
Antonio Murabito
(tratto da Augh !!!)
METTERCI LA FACCIA
(anche dall’ estero )
Sul voto dei Connazionali all’estero, forse
anche per la palese incertezza politica che si respira nel Bel
Paese, abbiamo avuto ... ( il tutto a pagina 4 )
Kenya, attacco al-Shabaab al
campus di Garissa
A pagina 3
CULTURA & SOCIETA’ A cura di Nino Bellinvia
BRITALYCA
La Voce
Alternativa
compie
10 anni
ATTUALITA’
Autismo:
individuata la
causa in un caso
su tre, e' genetica
IL 2 APRILE
giornata mondiale
A pagina 8
SUOTALICUM Boschi attacca i poli-
tici: "Parlano male
dell'Italia"
. Sulle riforme: "Non sprecheremo
attimo fuggente"
l Pd candida Mele a sindaco: 8 anni
fa travolto da scandalo per coca ed
escort
A pagina 10
Inchiesta
Ischia e
fondazioni,
ora diteci chi
vi paga
Il punto ... Lettera al direttore
6 APRILE GoffredoPalmerini
L'AQUILA, 6 ANNI DOPO IL
TERREMOTO Pagina 5
“PREGHIERA “ DI UN ATEO Caro Creatore,
Grazie per avermi dato il libero arbritio
Mi sono fatto ateo
Non ho avuto nessun Dio
Non ho nominato ma contemplato ogni Dio
Ho santificato tutti belli e brutti
Ho onorato anche quando non avrei dovuto
Non ho ucciso, ma consigliato anche di non
farlo
Non ho commesso atti impuri se non per
emergenza e a scopo di beneficenza
Non ho mai rubato, anche perche' qualcun' altro
l' aveva fatto prima di me
Non ho detto mai bugie, ho sempre lasciato che
le dicessero gli altri
Non ho mai desiderato la donna altrui, se non in
caso d’ emergenza e a scopo di beneficenza
Non ho mai desiderato la roba altrui, perche'
qualsuno aveva gia’ preso tutto
Ti prego,
Quando arrivera’ anche la mia ora dell’ obblio
Mettimi in un posto speciale, lontano dagli
uomini Dove io possa continuare a contemplare le tue
di creazioni
(cg)
MAMME NO MUOS CE L'
HANNO FATTA !
Doriana Goracci
A pagina 9
ECONOMIA Def, martedì in Cdm:
10 mld tagli in 2016 ..
A pagina 3
COMUNICATI
l reddito di cittadinanza?
L'hanno inventato i Borboni
Job Act ................................
IL NUOVO SCHIAVISMO
CHE AVANZA IN TUTTO
IL MONDO LIBERISTA Entro agosto il ministro del Lavoro Poletti conta di varare tutti i decreti attuativi della
delega. Compreso quello che modifica l'articolo 4 dello Statuto aprendo all'uso delle nuove
tecnologie per monitorare impianti e strumenti di lavoro. Ma nel frattempo il Consiglio d'Eu-
ropa ha fissato precisi paletti: "Vietato sorvegliare attività e comportamenti dei dipendenti"
A pagina 2
AFORISMA
Il perfezionismo
non e’ altro che l’
esagerazione dell’
esistenziale, si e’
folli quando in
estremis si vuol
raggiungere a tutti
i costi qualcosa
che non esiste. [cg]
Capisco ( e ne sono conscio) che il capitalismo e il socialismo da alcuni decenni con l' avvento del
nuovo liberismo senza regole sono concetti caduti in disuso, ma credetemi fra alcuni decenni ne sen-
tirete la nostalgia intellettuale e vi chiederete, ( invano ovviamente) :" Esisteva un' alternativa? [cg]
POLITICA 2 11LocalNews Calabritto e dintorni
Calabritto prima del terremoto del 1980
Calitri. Di Maio: "Chi si candida con
noi deve essere pulito"
ILsen. Mancino dona
il proprio patrimonio
librario alla
Biblioteca di Avellino
Il candidato sindaco Michele Di
Maio della compagine "Calitri
Pulita" scrive una lettera mani-
festo ai propri concittadini.
"Cari concittadini, che vivete
fisicamente lontano dal nostro
paese ma vi sentite ancora ad
esso legati e idealmente vicini,
ci rivolgiamo a voi con l’intento
di stabilire un dialogo costrut-
tivo nella comune ricerca di
idee, proposte innovative e
buone prassi a favore della
nostra comunità. Al degrado
sociale, politico, economico e
amministrativo oramai cronico,
molti nostri concittadini hanno
tradizionalmente risposto con
lamentele, ma sostanzialmente
rassegnati ad una situazione
incancrenita, incurabile. È
venuta meno anche la speranza
in una soluzione dei problemi da
parte dei partiti politici che sono
essi stessi in crisi. In questa buia
realtà, in un gruppo di donne e
uomini, tra cui numerosi gio-
vani, ci siamo detti che il de-
grado è giunto ad un livello non
più tollerabile e dobbiamo im-
pegnarci in prima persona,
nell’umile consapevolezza di
non possedere ricette risolutive
dei problemi, ma con la deter-
minazione di voler dare cias-
cuno il proprio piccolo, parziale
contributo per cercare insieme
di affrontare le difficoltà che
inevitabilmente incontreremo
nel nostro cammino.
Al nostro interno ci sono alcune
differenze, ma siamo uniti dalla
disponibilità ad un sincero con-
fronto sulle idee avendo come
obiettivo condiviso il benessere
della collettività, rinnovando
dapprima la classe dirigente. Ci
siamo dati un nome e un sim-
bolo: Calitri Pulita. Quelli che
vi partecipano e quelli che si
candideranno devono essere
persone pulite dal punto di vista
morale ed etico. Pulita perché
sia il centro storico, sia quello
urbano che tutto il territorio
devono essere “ripuliti”. Per un
più proficuo lavoro ci siamo
divisi in cinque gruppi: bilancio
partecipato e legalità, ambiente
e territorio, attività produttive,
salute e sanità, cultura.
All’interno di tali gruppi stiamo
valutando tantissime proposte,
che contiamo, con bilancio alla
mano, di far diventare capitoli
di entrate e di spese. Fisseremo
con metodo democratico delle priorità e
decideremo insieme come farle diventare
realtà. Il percorso che ci siamo dati è de-
mocratico, dal basso, partecipato, condi-
viso, inclusivo, fuori dai partiti. Ci con-
frontiamo con i tutti i cittadini di Calitri
nelle assemblee che stiamo svolgendo da
circa due mesi. Ci rivolgiamo anche a voi
Calitrani che, pur vivendo fuori dal paese,
nutrite ancora grande affetto per esso e
siete come noi preoccupati per il decadi-
mento della vita sociale del nostro paese,
a cui non volete rassegnarvi.
La comunità di Calitri, secondo noi, va
oltre gli abitanti stabili. Tanti che vivono
e lavorano lontano hanno affetti, amici,
interessi che li legano al nostro Paese.
Riteniamo pertanto che sia opportuno
coinvolgere anche voi Calitrani non resi-
denti nella definizione del programma
elettorale anche perché anche grazie alle
vostre diverse esperienze potrete avere un
ruolo chiave nella crescita del paese e nel
ricostruirne l'identità. Ciascuno, in base
alla propria sensibilità, ai propri inter-
essi, alle proprie competenze, è invitato
a contribuire con semplici suggerimenti,
segnalazioni di esperienze positive, fino
ad un'offerta di assistenza nella definizi-
one del programma. Siamo convinti che
da parte nostra non dobbiamo chiuderci
nel nostro “piccolo mondo antico” ma
essere aperti alle suggestioni che cias-
cuno di voi potrà darci sulla base della
propria esperienza personale. Vi rin-
graziamo fin da ora della vostra preziosa
collaborazione, sappiamo che sia la
vostra mente che il vostro cuore sono
con noi, qui a Calitri.
Potrete contattarci all'indirizzo pro-
[email protected] oppure sulla nostra
pagina Facebook “Calitri Pulita”.
Alla manifestazione hanno preso parte il
Presidente della Provincia, Domenico
Gambacorta, il Sindaco di Avellino,
Paolo Foti, il Segretario generale di Pa-
lazzo Caracciolo, Andrea Ciccone. La
manifestazione sarà coordinata dal gior-
nalista Gianni Festa. Sono 3.784 i volumi
donati dal senatore Mancino alla Biblio-
teca Provinciale, di cui 3.388 consegnati
nei mesi scorsi al Commissario straordi-
nario, Raffaele Coppola, e ulteriori 396
al Presidente Gambacorta. La delibera di
accettazione della donazione è stata ap-
provata lo scorso 5 giungo 2014 dal
Commissario straordinario, Raffaele
Coppola, a cui è seguita la stipula della
convenzione tra lo stesso Commissario
Coppola e il Senatore Mancino per la
costituzione del fondo librario “Nicola
Mancino”“Si tratta di un patrimonio di
notevole importanza – dichiara il Presi-
dente Gambacorta – di cui potrà usu-
fruire la comunità irpina, a cominciare
dalle giovani generazioni. Questa dona-
zione evidenzia ancora una volta l’attac-
camento del Senatore Mancino alla sua
terra. Una sensibilità e un’attenzione da
sempre note e dimostrate nel corso degli
anni alla guida delle Istituzioni più im-
portanti del Paese”.
19 Marzo ( irpinianews.it)
Job Act ................................ IL NUOVO SCHIAVISMO CHE AVANZA IN TUTTO
IL MONDO LIBERISTA Entro agosto il ministro del Lavoro Poletti conta di varare tutti i decreti attuativi della delega. Compreso quello che modifica l'articolo 4 dello Statuto aprendo
all'uso delle nuove tecnologie per monitorare impianti e strumenti di lavoro. Ma nel frattempo il Consiglio d'Europa ha fissato precisi paletti: "Vietato sorvegliare
attività e comportamenti dei dipendenti
Microchip negli scarponi da lavoro o
negli elmetti, gps integrato nelle
cinture, braccialetti vibranti ai polsi
“come ai carcerati” ovideocamere: le
nuove tecnologie stanno rendendo il
lavoratore sempre più simile a
un cyborg con t rol lab i le in
stile Grande Fratello. Le giustificazi-
oni delle aziende che applicano
questi congegni (“aumentiamo
la sicurezza e miglioriamo l’organiz-
zazione del lavoro”, è il ritornello)
non convincono però in pieno. Molti
lamentano che si tratta solo di un
modo per controllare in modo più
stringente i ritmi di produzione e
“spremere” il dipendente. E
la Fiom punta i piedi: il segre-
tario Maurizio Landini ha chiarito
che il sindacato dei metalmeccanici
anche su questo fronte punta
a “mantenere le norme contrattuali e
legislative preesistenti”.
Nessuna rivoluzione: l’Europa ci
osserva – La disciplina delcontrollo a
distanza contenuta nell’articolo 4
dello Statuto dei lavoratori potrebbe
essere stravolta dai prossimi decreti
attuativi del Jobs Act: all’articolo 7
si prevede infatti “la revisione della
disciplina dei controlli a distanza
sugli impianti e sugli strumenti di
lavoro, tenendo conto dell’evoluzi-
one tecnologica e contemperando le
esigenze produttive ed organizza-
tive dell’impresa con la tutela
della dignità e della riservatezza del
lavoratore”. Il ministro del la-
voro Giuliano Poletti, che nei giorni
scorsi ha anticipato che “prima di
agosto tutti i decreti saranno definiti-
vamente approvati”, dovrà peraltro
tener conto anche delle novità arrivate
da Strasburgo. Lo scorso 1 aprile
il Consiglio d’Europa ha infatti rivolto
a i 4 7 S t a t i m e m b r i u n a
“raccomandazione” (in realtà un ag-
giornamento rispetto a quanto disposto
nel 1989) sui principi da seguire
quando si legifera in tema di lavoro,
privacy e nuove tecnologie. Ai punti
15 e 16 si fa esplicito riferimento alle
tecnologie utilizzate per monitorare i
lavoratori e a quei sistemi in grado di
rivelare la loro posizione: il testo ri-
badisce che il monitoraggio dell’at-
tività del dipendente non può essere lo
scopo principale, bensì solo l’indiretta
conseguenza di un’azione volta
a proteggere la produzione e la salute e
la sicurezza dei lavoratori. Al con-
trario è fatto divieto assoluto
di controllare “attività e comporta-
menti” dei dipendenti e di usare tele-
camere o altri sistemi di sorveglianza
in spogliatoi,mense e aree ricreative.
Viene ribadita poi la necessità di un-
confronto con le organizzazioni sin-
dacali.
Pubblicità
Decreto attuativo sul controllo a dis-
tanza: “Ancora niente di chiaro” –
Aumenterà davvero il livello di con-
trollo?Ilfattoquotidiano.it ha contat-
tato Vincenzo Martino, vicepresidente
dell’associazione nazionale Avvocati
giuslavoristi italiani (Agi). Il quale non
si sbilancia: “La legge delega è molto
generica: si tirano in ballo le attrez-
zature di lavoro ma non si capisce in
concreto cosa si voglia dire. Troppo
presto per dire quali saranno gli effet-
tivi cambiamenti. La sensazione per-
sonale è comunque che si andrà verso
forme di controllo più estese”. Poi uno
sguardo alla situazione attuale: “Il
controllo a distanza – spiega Martino
citando lo Statuto dei lavoratori – può
avere a oggetto non il singolo lavora-
tore bensì la generale organizzazione
produttiva, e in ogni caso previo ac-
cordo sindacale o autorizzazione
dell’ispettorato del lavoro. Nessuno
strumento può esser finalizzato a con-
trollare in via esclusiva il lavoratore.
Qualsiasi atto unilaterale dell’azienda
è illecito“.
I l mic roch ip d i F in cant i e r i ,
il braccialetto “come ai carcerati” e il
gps nella cintura - A far riaccendere il
dibattito sul controllo a distanza è
stata la recente richiesta di Fincantieri
di applicare un micro-chip agli scar-
poni o agli elmetti degli operai: “Non
verranno utilizzati per il controllo a
distanza”, ribadiscono dall’azienda.
Ma Bruno Papignani, responsabile
nazionale Fiom per Fincantieri, ri-
badisce: “Non ci pensiamo neanche a
accettare una proposta del genere”.
Papignani è anche segretario Fiom
d e l l ’ E m i l i a R o m a g n a , d o v e
“purtroppo di queste richieste strava-
ganti se ne sentono sempre di più”.
Nei mesi scorsi ha destato scalpore il
caso della Obi di Piacenza. In un
primo momento sembrava che
l’azienda volesse applicare un brac-
cialetto vibrante (“come ai carcerati”,
attaccò la Uiltucs) ai commessi per
monitorare i tempi di risposta
alle richieste di assistenza dei clienti:
“Il progetto è rimasto sulla carta”, ha
chiarito però l’azienda. Bufera due
anni fa anche sul gruppo Elior, gestore
del bar dell’autogrill MyChef di Bolo-
gna: ai dipendenti del turno notturno
fu chiesto di indossare una cintura con
gps integrato. “Roba da Grande
Fratello, è solo una via moderna per
tornare all’Ottocento”, chiosa Papig-
nani.
Le telecamere dell’Inps – Nel 2013 ha
fatto discutere la richiesta della direzi-
one dell’Inps di applicare telecamere
nelle agenzie di Romano di Lombardia
e Treviglio. Il “caso” è stato risolto:
“Le telecamere – ha riferito
a ilfattoquotidiano.it il funzionario
locale della Fp-Cgil Dino Pusceddu –
puntavano proprio sui lavoratori del
front-office e in parte su quelli del
back-office. Abbiamo ottenuto che si
cambiasse l’angolazione dei disposi-
tivi”.
Il microchip sottopelle: tra fantas-
cienza e realtà – Il controllo dei la-
voratori è molto sviluppato negli Stati
Uniti. Nel 2013 un articolo (“The boss
is watching”) apparso sul The Wall
Street Journal riportava una ricerca
dell’Aberdeen Groupsecondo cui circa
un terzo delle imprese monitoravano
attraverso congegni elettronici i
dipendenti chiamati a lavorare all’est-
erno. Ha destato infine scalpore la
proposta della svedese Epicenter di far
applicare un microchip sottopelle ai
propri dipendenti, in modo da sosti-
tuire il classico badge per l’apertura di
porte o l’accesso agli ascensori.
ilfattoquotidiano.it
SUOTALICUM :” Nuovo sistema elettorale renzisconiano “ 10 3 ANCORA NEL SUO NOME ....
Boschi attacca i politici: "Parlano male
dell'Italia". Sulle riforme:
"Non sprecheremo attimo fuggente"
SUOTALICUM
La ragazzina prestata alla Politica non sa (o non vuole sapere) che quando un italiano, in Patria o all' estero parla male della propria Nazione,
critica sopratutto la politica e nello specifico parole come queste:" Ci confrontiamo, ci ascoltiamo, ma poi si decide a maggioranza". "Non c'è bi-
sogno di nessun decreto - ha aggiunto - abbiamo una legge in Parlamento che è stata votata da Camera e Senato ed è stata calendarizzata in aula per il 27 aprile". In
democrazia ci si confronta sulle alternative e non ci si scontra sui dogma. Quello che la Boschi non sa e' che il suo Italicum, cambia radicalmente la Costituzione
senza modificarne un solo articolo o comma, come e' gia avvenuto con il mattarellum ( liste bloccate) e con il porcellum ( liste bloccate e premi di maggioranza, per
non parlare poi delle candidature multiple) , ossia la democrazia rappresentativa e partecipativa repubblicana. Si e' andato avanti a ...il Mattarellum e' di sinistra il
Porcellum e di destra. l' Italicum e di sinistra e ....nella prossima legislatura vedremo quelli di destra in "alternativa " cosa si inventeranno. L' unica differenza che c'e'
e c'era tra la prima Repubblica e "cosidetta" secona , e' che nella prima il partito i delinguenti o presunti tali te li proponeva, nella seconda con le liste bloccate te li
imponeva. All' inizio ( si fa per dire) della terza e con l' Italicum , cosa e' cambiato ? Forse per Matteo Renzi decider non e fascista, ma limitare la sovranita’ popo-
lare im una democrazia avanzata come la nostra, non e’ da fascisti , bensi’ da criminali istituzionalizzati [cg]
"Trovo un po' strano che ci siano
dei politici italiani che quando
vanno all'estero criticano così aspra-
mente il nostro Paese. È normale
nella dialettica politica che non si
possano condividere tutte le scelte del
governo e che ci critichino, fa parte
della democrazia". Lo ha detto ilmin-
istro delle Riforme, Maria Elena
Boschi, a Cernobbio intervenuta
alla 16esima edizione del Forum di
Confcommercio.
"Non ho mai visto un commerciante che
fuori dal proprio negozio dice alla gente
di non entrare perché fa schifo tutto e
non c'è niente di buono da comprare. I
politici - ha aggiunto - a volte mi ricor-
dano questa situazione quando par-
lano costantemente male dell'Italia.
Credo che il Paese abbia delle possi-
bilità vere in questo momento - ha
sottolineato - e c'è le stiamo giocando
tutti assieme".
E dopo aver affermato che nel pros-
simo Def del governo le previsioni
indicheranno una crescita del Pil
dello 0,7%, sulle riforme ha detto:
"Sono convinta che non spre-
cheremo questo attimo fuggente,
questa opportunità di cambiamento
che abbiamo. Siamo sulla strada
giusta, sappiamo che molte riforme
iniziate vanno portate a termine. Da
qui al 2018 non bisogna perdere ne-
anche un giorno per cambiare il
Paese".
"Sappiamo che quelli della crescita
non sono obiettivi semplici - ha sot-
tolineato il ministro - e non si tratta
di essere ottimisti o pessimisti ma
semplicemente realisti. Nei dati for-
niti ieri da Confcommercio c'è una
previsione di crescita di oltre l'1% -
ha aggiunto la Boschi - e io sono con-
vinta che la crescita ci sarà ma
nonostante questo il governo nel Def
che presenterà in Parlamento entro il
10 aprile probabilmente darà margini
più bassi: lo 0,7% perché non vo-
gliamo essere ottimisti ma prudenti
ma allo stesso tempo determinati e
seri nel portare avanti le nostre poli-
tiche".
Quanto alla legge elettorale, ci sono
tutte le condizioni perché il Parla-
mento possa fare il proprio lavoro:
"Le riforme le stiamo facendo tutti
assieme - ha detto il ministro - Il Pd è
sempre compatto nei momenti deci-
sivi, come abbiamo fatto nell'ultimo
anno, in tutti i passaggi fondamentali
delle riforme. Ci confrontiamo, ci
ascoltiamo, ma poi si decide a
maggioranza". "Non c'è bisogno di
nessun decreto - ha aggiunto - ab-
biamo una legge in Parlamento che è
stata votata da Camera e Senato ed è
stata calendarizzata in aula per il 27
aprile".
Kenya, attacco al-Shabaab al campus
di Garissa: almeno 147 morti.
Cristiani separati dai musulmani 587 students have been evacuated from Garissa University
College, 79 injured. All students have been accounted for.
Una carneficina. Iniziata all'alba, mentre gli studenti
del campus universitario di Garissa, in Kenya, a 150
chilometri dal confine con la Somalia, dormivano
ancora. E finita solo in serata, quasi 16 ore dopo, con
un dormitorio strapieno di morti. Il bilancio dell'at-
tacco rivendicato dal movimento islamista somalo al-
Shabaab è pesantissimo: si parla di circa 150 morti.
Vittime che i terroristi avrebbero "selezionato" in
base al culto: i musulmani sarebbero stati rispar-
miati; gli altri - cristiani in primis - trucidati senza
alcuna pietà. Mentre il mondo, inerme, aspettava le
cronache della furia omicida degli Shabaab, i ji-
hadisti somali vicini ad al Qaeda, che dall'Isis avreb-
bero mutuato, oltre che la ferocia, anche lo stile: le
decapitazioni.
I miliziani sono entrati nelle stanze chiedendo ai
presenti se erano musulmani o cristiani", ha spiegato
un sopravvissuto. "Se eri cristiano, ti sparavano im-
mediatamente. A ogni colpo di pistola ho pensato di
morire". Una testimonianza concorde al raggelante
resoconto di Sheikh Ali Mohamud Rage, uno dei tre
portavoce del gruppo terroristico: "i mujaheddin - ha
detto - hanno prima separato i musulmani dai non
musulmani", poi hanno liberato i primi e trattenuto
gli altri, cristiani, in ostaggio. "Il Kenya è in guerra
con la Somalia", ha ricordato, "la loro missione è
uccidere quelli che sono contro gli Shebaab".
L'incubo è iniziato stamattina
all'alba, poco prima delle 5,
quando assalitori con il volto
coperto hanno fatto irruzione
nella struttura, facendo es-
plodere degli ordigni. I ji-
hadisti hanno sparato alle due
guardie al cancello di ingresso
e poi, una volta entrati, hanno
aperto il fuoco a caso, prima di
asserragliarsi in uno dei dormi-
tori degli studenti. Poliziotti e
soldati hanno circondato il
campus e hanno avuto uno
scontro a fuoco con gli uomini
armati. Scontro andato avanti
per ore, fino al blitz finale che
ha aperto le porte del dormito-
rio della morte agli agenti.
"Abbiamo ucciso molte per-
sone; i kenioti saranno sotto
shock quando entreranno den-
tro", aveva detto, secondo la Bbc, un membro di
al-Shabaab rivendicando l'attacco. E così è stato.
La polizia ha identificato la mente dell'azione in
Mohamed Kuno, ex professore dell'università di
Garissa: su di lui pende una taglia di 5 milioni di
scellini (50.000 euro). Legati ad al Qaeda e
sostenitori di una variante della sharia molto
intransigente, gli islamisti somali hanno molti-
plicato gli attentati sul territorio kenyano negli
ultimi anni, attaccando chiese, località turistiche
e scuole, causando 200 morti solo nel 2014. Gli
attacchi si sono intensificati dopo l'offensiva
militare lanciata da Nairobi in territorio somalo
nell'ottobre 2011, mirata proprio contro gli She-
baab. Le zone più colpite sono quella attorno
alla lunga e porosa frontiera con la Somalia, 700
chilometri, le aree di Mandera, Wajir e anche
Garissa. L'attacco impossibile da dimenticare è
quello del settembre 2013, quando gli Shebaab
misero a ferro e fuoco uno shopping center
Westgate nel cuore di Nairobi, uccidendo 67
persone. www.huffingtonpost.it/2015/04/02/kenya-
a t t a c c o - c a m p u s - g a r i s s a - m o r t i -
f e r i t i _ n _ 6 9 9 1 0 9 0 . h t m l ?
ncid=fcbklnkithpmg00000001
Def, Cdm: 10 mld tagli in
2016 per scongiurare au-
mento Iva
Approda in Consiglio dei ministri martedì alle
13,30 il Documento di economia e finanza che
delinea la strategia di politica economica del
governo per i prossimi tre anni. Un documento
corposo, che conterrebbe oltre 5 volumi, tra i
quali l'allegato infrastrutture, la parte sulla revi-
sione della spesa, il piano nazionale per le ri-
forme. Nel dettaglio per il 7 dovrebbe ricevere il
via libera quasi tutto il documento, con relative
cartelle macroeconomiche e tendenziali, mentre è
probabile che la parte delle riforme (Pnr) venga
varata qualche giorno dopo e comunque entro il
10, la scadenza per la presentazione del testo in
Parlamento. Entro il 30 del mese il Def andrà
trasmesso a Bruxelles, nel quadro del consueto
monitoraggio sulle politiche di bilancio previsto
dalle regole europee per tutti i paesi membri.
Nel documento la crescita 2015 dovrebbe
essere rivista in lieve rialzo dal precedente
+0,6% a +0,7 o +0,8% mentre il rapporto defi-
cit/pil dovrebbe attestarsi al 2,6%. Per il pros-
simo anno il governo punta a ricorrere alla clau-
sola di flessibilità prevista dalle regole in pre-
senza di riforme volte a migliorare la crescita e
l'occupazione, oltre alla clausola per gli investi-
menti. Ma la prima mission per il 2016 è steriliz-
zare le clausole di salvaguardia inserite per met-
tere in sicurezza i conti.
Rialzi automatici dell'Iva e delle accise, che scat-
terebbero se il governo non riuscisse a rispettare
gli impegni di bilancio. "Per il 2016 e il 2017
bisogna sterilizzare, annullare le clausole di sal-
vaguardia perché se non lo facessimo
rischieremmo una gelata su consumi e investi-
menti", ha detto all'Adnkronos il vice ministro
all'Economia Enrico Morando.
Da qui il lavoro sulla spending review sull'asse
Tesoro-Palazzo Chigi dove lavora il tandem Gut-
geld-Perotti: risparmi per 10 miliardi quelli a
cui punta il governo per azzerare le invise clau-
sole. E su questo fronte fondamentale sarà anche
l'applicazione dei fabbisogni standard per le am-
ministrazioni. Altre risorse dovrebbero inoltre
arrivare dalla revisione delle tax expenditures, le
agevolazioni fiscali e dal riordino degli incentivi
alle imprese. Si va inoltre verso il riordino della
tassazione sulla casa con una 'Local tax' che
dovrebbe prendere il posto di Imu e Tasi, da
definire nella Legge di stabilità ( adnkronos.com)
ECONOMIA IL CONCETTO E' VALIDO IN OGNI
ALTRO PAESE DEMOCRATICO. AD
ECCEZIONE DELL' ITALIA
Se un Capo del Governo non e' piu'
in grado di dirigere la
politica generale
responsabilmente, mantenendo l'indirizzo unitario
politico e aminitrativo,promovendo e coordinando
programaticamente l'attivita' dei suoi ministri,
nell' esclusivo interesse della Nazione...
VA A CASA !!!!
l Pd candida Mele a sindaco: 8 anni fa travolto da scandalo per coca ed escort
CAROVIGNO (BR) -
Sara' il candidato a sindaco del cen-
trosinistra a Carovigno l'ex deputato
Udc Cosimo Mele, coinvolto nel 2007
in uno scandalo a luci rosse. Ancora
una volta, cosi' come e' stato per l'ul-
timo anno di consiliatura, Mele sara'
sostenuto dal Pd che il 6 febbraio
2014, quando Mele era gia' sindaco da
un anno, fece ingresso in giunta con
un assessore. Il presidente del consig-
lio Comunale era da tempo Corrado
Tarantino, ex segretario provinciale
del Partito Democratico, e subito dopo
l'elezione si prefiguro' l'ingresso dei
democratici nella maggioranza.
Le dimissioni di Mele da sindaco di
Carovigno sono diventate definitive
nel febbraio scorso; a motivarle uno
screzio con il Nuovo Centrodestra
sorto negli ultimi mesi del mandato
nella cittadina che gli ha dato i natali.
Carovigno e' uno dei comuni che an-
dranno al voto nel maggio prossimo.
Mele resta sostenuto al momento da
liste civiche, oltre che appoggiato dal
Pd. Il centrodestra si presenta invece
spaccato in almeno due parti. Si vocif-
era da giorni sul possibile ingresso
come tesserato di Mele nel Pd, ma
l'ipotesi e' stata smentita nelle scorse
ore tanto dal partito quanto dallo
stesso sindaco uscente.
UN DETTAME DELLA VECCHIA COSTITUZIONE MAI APPLICATO...
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla
legge. Facciamo inoltre presente che in quasi 70 anni di Repubblica quasi democratica, il legislatore non ha mai fatto una legge che trattasse adeguatamente l'
indegnita' morale dei futuri rappresentanti del popolo e degli amminstratoti della cosa pubblica
IN ITALIA E DALL’ ESTERO 4 9
MAMME NO MUOS CE L' HANNO FATTA !
Donne determinate responsabili coraggiose attive,
le Madri No Muos con l’ appoggio di tutta la popo-
lazione onesta …ce l’ hanno fatta: “la procura di
Caltagirone ha disposto il sequestro dell´impianto
satellitare Muos di contrada Ulmo a Niscemi. Il
provvedimento arriva dopo qualche settimana dalla
decisione del Tar di Palermo che aveva accolto i
ricorsi dei No Muos contro la prosecuzione dei
lavori di realizzazione dell´impianto nella base
americana. Il sequestro è stato disposto dal procura-
tore di Caltagirone Giuseppe Verzera, per violazi-
one del vincolo paesaggistico di inedificabilità
assoluta presente in una riserva naturale, al quale
sono sottoposte anche le costruzioni di carattere
militare.Il provvedimento è stato già notificato al
comandante del contingente militare statunitense
presente nella base di Sigonella. Per le associazi-
oni che in questi anni si sono battute contro il
Muos e per lo stesso sindaco di Niscemi si tratta
di una vittoria.Anche il comitato ´Mamme no
Muos´ si dice “entusiasta” e invita “i politici che
fino ad oggi sono scesi a compromessi a farsene
una ragione: è pericoloso ed abusivo”. Per il sindaco
di Caltagirone, Nicola Bonanno, il “provvedimento
rende giustizia alle ragioni del territorio”. Il sequestro
dell´impianto arriva a pochi giorni dalla manifestazi-
one nazionale che si terrà sabato proprio in contrada
Ulmo organizzata dal comitato No Muos. Sarà
un´occasione di festa. Dice il sindaco di Niscemi,
Franco La Rosa: “Sarà una giornata di festa, passeg-
geremo nella Sughereta, respirando i profumi della
natura”.
Sono state non solo Giornate ma anni di lotta. Io che
vivo lontana dalla Sicilia, ma non col cuore, avevo
scritto del No Muos (quando tantomeno ne sapevo
qualcosa) La Mafia e gli Obiettivi Mobili : MUOS a
Niscemi ad esempio ed era marzo del 2009, per arri-
vare a maggio 2013 quando mi ritrovai a riportare I
Bambini e il cancro da inquinamento: Stragi che non
contano.
GRAZIE, grazie a queste donne, a chi ha sostenuto
queste lotte, alla magistratura responsabile, alle per-
sone oneste.E grazie per farci respirare finalmente
questo profumo di Giustizia e Natura Libera, con le
vostre lotte.
Doriana Goracci
http://www.reset-italia.net/2015/04/02/mamme-no-
muos/
Costituzione repubblicana:” Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, ed gni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei
mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale “
l reddito di cittadinanza? L'hanno inventato i Borboni Un decreto del 1831 stabiliva assegni di disoccupazione e invalidità provvisori o a vita. Un welfare molto avanzato, che teneva conto della discrezione forse anche più di oggi
. Giorgio Brignola
PROBLEMI
SUGLI UOMINI
Col 2016, la politica dovrebbe tornare
in campo con uno spirito totalmente
rinnovato. Nel meccanismo di voto e
negli uomini. Il cambio generazionale
dei partiti non c’è ancora stato; ma
siamo convinti che ci sarà. Anche se
solo per necessità, più che per convin-
zione. Dobbiamo ritrovare quelle
premesse indispensabili per recuperare
un ruolo in UE e nel mondo.
E’ importante, prima di tutto, una sorta
di riconciliazione che porti alle ri-
forme. Proprio quelle che tutti sem-
brano volere; anche se più nelle pa-
role, che nei fatti. Lasciamo andare il
problema dei “candidabili”e guardia-
moci intorno, per garantire, almeno,
una coerente ripresa politica; in-
dipendentemente dalle posizioni dei
singoli. Il dialogo tra i Partiti ha da
continuare e i chiarimenti serviranno
per “sbrogliare” gli ostacoli più in-
gombranti. Dopo Renzi, la vita del
Paese continuerà.
Le mete da raggiungere non saranno
stravolte; anche perché, come abbiamo
già scritto, i tempi per un’effettiva
ripresa saranno lunghi. Se si andranno
a focalizzare motivazioni degne di tale
nome, Maggioranza ed Opposizione
avranno più spunti d’incontro che di
scontro. Questo 2015 ci servirà di
monito per evitare altri errori e a me-
glio riconoscere quelli che sono già
stati fatti. I prossimi anni della Terza
Repubblica avranno tutti un’impor-
tanza per la ripresa dell’Italia; anche
se il recupero del terreno avrà ancora
un costo elevato.
Superati i sospetti e le incongruenze
del potere, verrà il tempo della parteci-
pazione che rappresenta l’indispensa-
bile impegno per garantirci tempi mig-
liori. A ben osservare, non mancano le
idee per spianare una strada che
resterà in salita. Sono, però, gli uomini
che non sembrano in grado d’andare
oltre le teorie del “bipolarismo” che
non ha fornito prova d’effettivo equi-
librio parlamentare. La linea Renzi è
solo a tempo. La “non” sfiducia può
essere supportata solo per un periodo,
breve, di compromessi.
Un anno ci sembra più che
ragionevole. Pure se tanti ottimismi
politici si sono ridimensionati e gli
uomini di partito d’oggi, non sono
migliori di quelli di ieri. Del resto,
proprio nello stallo di “non” sfiducia, i
partiti hanno compreso che la col-
laborazione è possibile, quando non ci
sono all’Esecutivo Capi da supportare,
sotto il profilo politico, anche fuori
dalla Maggioranza. Solo tramite la
cooperazione e l’attenzione ai prob-
lemi della gente, la Democrazia prose-
guirà la sua strada nel Bel Paese.
Non sappiamo ancora chi sarà nelle
condizioni di governare; anche se, tra
circa un anno, avremo le elezioni più
complesse della Repubblica. Però, su
una realtà possiamo contare: la politica
italiana, che ha un’illustre tradizione,
promuoverà una linea operativa più
confacente con i tempi. Per consentire,
infine, al Paese la voglia di rilancio.
METTERCI LA
FACCIA
Sul voto dei Connazionali all’estero,
forse anche per la palese incertezza
politica che si respira nel Bel Paese,
abbiamo avuto singolari riscontri da
parte di Lettori che già ci conoscevano
per un passato pubblicistico di ben
cinquantacinque anni vissuto, per
quarantacinque, anche tra gi Operatori
dell’Informazione del periodico “La
Voce degli Italiani” (UK), testata che
ha definitivamente chiuso i battenti nel
dicembre del 2011. In Germania
siamo anche presenti, da oltre 38 anni,
con la “Rubrica Sociale” sul mensile in
cartaceo e web “Corriere d’Italia”.
Con la Comunità italiana in Europa
l’intesa è stata buona. Soprattutto con
quella di seconda e terza Generazione.
Ci siamo anche resi conto che la
maggioranza è contraria all’immo-
bilismo. Ora, però, portiamo avanti un
progetto, che nulla toglie a quello che
avevamo pensato negli anni’90, ora
più in sintonia con la realtà nazionale
inserita in un’oggettività europea che
non è più possibile trascurare. Se le
nostre supposizioni sono, oggi, anche
movimento d’opinione, lo dobbiamo
alla presa di coscienza di tanti che
intendono dare concretezza alla posizi-
one politica della Comunità nazionale
nel mondo.
Non solo nel Vecchio Continente.
Siamo, quindi, presenti, non da ieri,
sul fronte della rappresentatività infor-
mativa; vale a dire di militanza. Anche
se abbiamo preferito, per una serie di
validi motivi, ben controllare quali tesi
del nostro programma siano sos-
tenibili. Proprio perché, almeno per
ora, intendiamo rappresentare un
Movimento d’Opinione per lasciare ai
Lettori la più ampia occasione per
rendere pubblici i loro consigli, dubbi
e perplessità.
La nostra richiesta non è fortuita. C’è
utile per avere, anche in tempi diversi,
una visione informativa su quanto i
diretti interessati sentono il bisogno di
comunicarci. Per pretendere efficaci
cambiamenti sul fronte politico nazi-
onale, il parere degli italiani all’estero
non può essere il fanalino di coda di
una realtà che coinvolge milioni di
Connazionali che hanno dovuto
lasciare il Bel Paese per necessità di
sopravvivenza e non per spirito
d’avventura. Intanto, il mese pros-
simo, si terranno le elezioni
dei”nuovi” Com.It.Es. La percentu-
ale ufficiale degli iscritti nelle liste
consolari è assai bassa. Segno, evi-
dente, che non è sufficiente giocarsi
la faccia in politica; bisogno anche
dare fiducia a chi è nelle condizioni
di subirla.
L’ENIGMA DELLE
STRATEGIE
Tanti nodi di una politica corrotta
sono venuti al pettine. Nel frat-
tempo, la nuova legge elettorale,
indispensabile per ritornare a un
rapporto fisiologico tra popolo e
potere, resta ancora nelle aule parla-
mentari. I partiti obiettano e cercano
possibili alleanze. Cambiare il sistema
di voto e le relative percentuali parla-
mentari è importante, ma, evidente-
mente, non è tutto. Se la normativa
passerà, così com’è stata presentata,
non ci saranno Maggioranze granitiche
per nessuno. Gli elettori potranno
opteranno per candidati fuori dalle
“alleanze” di comodo. Come sarà il
nuovo Parlamento e, di conseguenza,
l'Esecutivo è materia futuribile.
Data la complessità, abbiamo
preferito prendere in esame la situazi-
one attuale che, per la verità, è assai
più complessa di quanto potrebbe
apparire. Sul fronte delle alleanze c’è
poco da fidarsi. Neppure i Partiti
“nuovi” hanno destato un qualche
interesse; anche perché “costole” di
precedenti formazioni che si sono
divise ed hanno cambiato nome. I
nostri dubbi rimangono, però, nella”
sostanza” di chi intende promuovere
altri apparentamenti. Se questi saranno
l’espressione della Terza Repubblica,
è meglio soffermarci a riflettere. E’
dall’inizio del Nuovo Millennio che ci
chiediamo quali effettivi cambiamenti
si siano verificati nel firmamento della
politica nazionale. Però, non siamo
stati in grado d’intravedere efficaci
prese di posizione nei vertici dei tanti,
troppi, Partiti nazionali.
Anche se i contrasti sono presenti,
l’atteggiamento è sempre lo stesso;
ripetuto anche nelle stonature di chi ci
ha messo la faccia. La posta in gioco è
di tutto rispetto: il futuro di questo
nostro Paese. Col tempo, i possibili
compromessi non avranno nulla di
“storico”. Potrebbe anche esserci l’i-
potesi di un Renzi due. Nessuno in-
tende riconoscere che il “canto del
cigno” sia prossimo; solo si sospetta di
un rimpasto dell’Esecutivo. Quello che
infastidisce è l’esaltazione personale.
Se il passato ci ha, veramente, inseg-
nato qualcosa, sarebbe meglio non
dimenticarlo. Ci sono degli aspetti
ancora da ponderare per capire i pro-
grammi, sempre che ci siano, di chi
alza la voce ed è, in ogni caso, una
delle tante in un Paese chiede più
“coscienza.”
Come a scrivere che gli uomini giusti
si potrebbero trovare anche fuori delle
cordate politiche già note. Basterebbe
saperli trovare nell’interesse del Paese.
Perché anche nel “sistema”gli uomini,
come i partiti, non sono immutabili.
Attenzione, quindi, a non assentire al
disordine delle carte in tavola. Le tat-
tiche hanno da essere supportate da
coerenti contenuti. In caso contrario, si
lascerebbe strada a una compagine
necessariamente “transitoria” che non
incoraggerebbe gli stimoli di quella
produttività che già condiziona il fu-
turo del Paese. Il PD ha cominciato a
comprenderlo e Renzi dovrà consider-
are altri “pretendenti” del suo Partito.
Questa realtà, magari, potrà anche
infastidirlo, ma è nella logica degli
eventi. Forse, ci sono altre scelte che si
preferiscono tenere in serbo per altre
“manovre”in tempi sempre più immi-
nenti.
Il reddito di cittadinanza è una realtà in molti
paesi europei, ed il dibattito che lo riguarda è da
tempo piuttosto avanzato anche in Italia. Si tratta
di una misura estremamente moderna, che però
affonda le sue radici – almeno nel nostro Paese –
proprio in quel Sud che alcuni vogliono “peso
morto” dell'economia nazionale.
In pochi infatti sanno che proprio i Borbone, nel
Regno delle Due Sicilie, si impegnarono in simili
iniziative. La Collezione delle Leggi e dei Decreti
del Regno delle Due Sicilie annovera numerosi
assegni e sussidi, messi al tempo a disposizione
della popolazione in difficoltà economiche.
Il decreto n. 131 del 4 gennaio 1831, ad esempio,
provvedeva a conferire un “assegno di disoccu-
pazione per coloro i quali non possono assoluta-
mente con il proprio travaglio sostenere se mede-
simi e la di loro famiglia”. Sussidi quindi, tempo-
ranei o meno, in questo caso per chi “per fisico
impedimento non potrebbero mai più sostentarsi
con il loro travaglio”.
Era una commissione, poi, a decidere se l’assegno
doveva essere prolungato per altro tempo. Essa
disponeva di un fondo speciale che veniva utiliz-
zato in caso di “soccorsi urgenti”. L’identità di
tutti coloro che avevano diritto all’assegno restava
segreta (molto più avanti della social card di
qualche anno fa, per dire)
.napolitoday.it
DAI BORBONI ALLA REPUBBLICA
ATTUALITA’ : Medicina 8 5 Aspettanto la repubblica renzisconiana
L’inchiesta di Napoli ci svela
che Massimo D’Alema eMatteo
Renzi sono diversi ma hanno una cosa
in comune: l’uso di una fondazione per
raccogliere i soldi e i servizi utili per
fare politica senza nessun obbligo di
dichiarare i finanziatori né di spiegare
come hanno speso i soldi così raccolti.
I contributi annuali a un partito o a un
parlamentare, sopra i 5 mila euro, de-
vono essere sempre dichiarati alla
Camera di appartenenza. Anche le
entrate e uscite in campagna elettorale
devono essere rendicontate a pena di
sanzioni. Se un parlamentare incassa
60 mila euro o si fa pagare le spese del
suo telefonino da un privato deve
quindi dichiararlo.
Il problema è che se lo fa tramite una
Fondazione invece non ha nessun ob-
bligo. Dalle carte depositate dell’in-
dagine sulla metanizzazione di Is-
chia si scopre che la Fondazione Ital-
ianieuropei, presidente Massimo
D’Alema, ha ricevuto 60 mila dalla
coop rossa Cpl Concordia. E la coop si
impegna a comprare 2 mila bottiglie di
vino dell’azienda della famiglia
D’Alema e spende 4.800 euro per
centinaia di copie della sua ultima
fatica letteraria. Titolo: Non solo euro,
che sarebbe forse meglio cambiare in
“non solo un euro, ma 4.800 vanno
bene, grazie”. Dalle carte del filone
trasmesso per competenza dalla Pro-
cura di Napoli a quella di Roma si
scopre un altro dettaglio non rilevante
penalmente ma interessante: il tele-
fonino del leader del Pd Matteo
Renzi,era ed è intestato e pagato dalla
Fondazione Open, allora Fondazione
Big Bang. Perché un aspirante premier
si fa pagare il telefonino da una Fon-
dazione creata il 2 febbraio 2012 da un
personaggio al confine tra impresa e
politica, come Marco Carrai (che pa-
gava anche l’affitto della casa fioren-
tina dell’allora sindaco)?
La Fondazione Open rappresenta un
mix di soldi privati e personaggi pub-
blici: il presidente è ora Alberto Bian-
chi (nominato consigliere dell’Enel), il
segretario generale è il ministro Maria
Elena Boschi e i consiglieri sono Car-
rai e il sottosegretario Luca Lotti. La
Fondazione nel 2013 ha quadruplicato
le spese telefoniche superando i 78
mila euro. Per statuto dovrebbe
promuovere ricerche per rinnovare
l’Italia. A tal fine può siglare contratti
e usare i suoi beni mobili, compreso il
telefonino affidato al rottamatore.
Il punto non è lo statuto, ma la man-
canza di trasparenza. Renzi è un
fautore della trasparenza e di “open
data” dai tempi di Firenze. Ha sempre
detto che, per lui, tutti i nomi dei do-
natori che gli pagano indirettamente il
telefonino dovrebbero essere pubbli-
cati su Internet. Peccato però che
molti prima finanziano e poi non
prestano il consenso alla divulgazi-
one.
B e n d i v e r s a l a s i t u a z i o n e
della Fondazione Italianieuropei di
D’Alema. Il Fatto ha chiesto più volte
a D’Alema i nomi dei finanziatori.
Inutilmente.
D’Alema e Renzi sono in buona com-
pagnia: da Altero Matteoli a Gianni
Alemanno, da Enrico Letta a Fran-
cesco Rutelli, passando per Renato
Brunetta e Angelino Alfano, sono
tanti i politici che hanno usato fon-
dazioni o associazioni per non svelare
i canali di finanziamento. Dal caso
Lusi a quello Expo, dal Mose a Mafia
Capitale fino all’indagine su Ischia, in
ogni inchiesta emerge il ruolo delle
fondazioni . Sarà per questo
che nessun politico ha mai proposto
di cambiare le norme per renderle
trasparenti? Renzi, almeno in parte,
ha mostrato di essere diverso da
D’Alema e di volere provare a essere
trasparente con la sua Fondazione.
Invece di proporre pacchetti contro la
corruzione di scarsa utilità, perché
Renzi non obbliga gli altri a fare
quello che, almeno a parole, ritiene
giusto a casa sua? Basterebbe una
norma per imporre alle imprese di
dichiarare tutti i versamenti alle fon-
dazioni politiche, compresa quella di
D’Alema, compresa la sua. Una
norma.
Inchiesta Ischia e fondazioni, ora
diteci chi vi paga
L’ idea di un bipartitismo all’
Americana di Weltroni ieri e
di Berlusconi e Renzi oggi e’
semplice...
“DEMOCRATICIDIO”. I
l bipolarismo mattarelliano e’
fallito con l’ arrivo di un
movimento civico e cittadino,
il M5 Stelle L’ Italia e’ un
paese antrpologicamente radi-
cato nel pluralismo socio/
politico. Ecco perche’ i nostri
padri costituenti scelsero un
sistema ( ancora nella oramai
defunta Costituzione del 48)
il prulalismo socio/politico,
ossia proporzionale secco con
preferenze multiple e voto a
suffragio universale e diretto.
La nuova Repubblica renzis-
comiana, con il monocameral-
ismo imperfetto e l’ Italicun si
verifichera’ senza alcun
minimo di dubblio contropro-
ducente, perche’ il pruralismo,
trovera’ casa nei due o tre par-
titi maggiorirari, e con il libero
mandato, per quell che
riguarda la governabilita’,
sara’ punto e a capo
La caccia alle cause dell'autismo ha
fatto un altro passo in avanti: grazie ad
una tecnica di diagnosi genetica e'
stato possibile accertare che in un caso
su tre e' genetica. E si apre la strada
per riuscire a scoprire anche le altre
che ancora oggi restano sconosciute.
Con un duplice obiettivo, cioe' fare
chiarezza su un disturbo che colpisce
sempre piu' bambini (ora 1 ogni 68)
mettendo fine anche a polemiche,
incertezze e leggende metropolitane, e
trovare poi la chiave per trattamenti su
misura. Mentre la scienza cerca di dare
Autismo: individuata la causa in un caso su tre, e'
genetica Verso chiave per capire altre forme,.....
una parola ultima sull'origine del dis-
turbo, il 2 aprile, in occasione della
Giornata Mondiale della Consa-
pevolezza dell'Autismo sancita
dall'Assemblea Generale dell'ONU, si
accenderanno le luci blu di monu-
menti di tutto il mondo per la cam-
pagna "Light up Blue". A Roma la
scelta e' caduta sulla fontana della
Barcaccia, ferita dalla furia dei tifosi
olandesi, che dalle 20 alle 24 sara'
illuminata per accendere l'attenzione
su una sindrome che colpisce milioni
di persone in tutto il mondo. La
ricerca europea guidata dal Campus
Laboratorio del Centro 'Mafalda
Luce' per i Disturbi Pervasivi dello
Sviluppo di Milano, anch'esso legato
all'Università Campus Bio-Medico di
Roma e diretto da Persico. Il sequen-
ziamento del DNA è un processo che
permette, a sua volta, di verificare la
presenza di eventuali 'errori' nelle
informazioni che compongono il
codice genetico del soggetto. Parago-
nando il DNA al libretto d'istruzioni
sulla vita dell'organismo, con la tec-
nica utilizzata, e' stato scoperto che ci
sono pagine mancanti o pagine stam-
pate due volte, mentre il sequenzia-
mento permette di verificare se i testi
contenuti nelle pagine presentano
refusi. Questa malattia del neuros-
viluppo rappresenta una vera emer-
genza sociale: 1 bambino ogni 68,
infatti, secondo gli ultimi studi, pre-
senta un disturbo generalizzato dello
spettro autistico. L'esordio è precoce
- fra i 14 e i 28 mesi - e dura per tutta
la vita. L'intervento precoce è fonda-
mentale: équipe specializzate e multi-
disciplinari oggi sono in grado di fare
diagnosi già a 2-3 anni, a 4 nelle
situazioni maggiormente complesse,
per poi adottare il trattamento più
adatto caso per caso.
ansa.it
Bio-Medico di Roma che ha invece
'illuminato' le cause genetiche del dis-
turbo, ha utilizzato una tecnica di analisi
innovativa su 200 famiglie. In tempi
forse più rapidi del previsto, sarà cosi'
possibile mettere a punto cure personaliz-
zate, annuncia Antonio Persico, docente
di Neuropsichiatria Infantile all'Univer-
sita' del Campus. "Il fattore preponder-
ante all'origine dell'autismo - spiega Per-
sico - è senz'altro quello genetico, ma
sono stati anche individuati fattori ambi-
entali che possono causare da soli la
malattia, se l'esposizione a essi avviene
in fase prenatale, come alcune infezioni
virali nel primo o secondo trimestre di
gravidanza da parte della madre. Altri
studi starebbero anche comprovando una
relazione tra l'autismo e l'esposizione ad
alcuni pesticidi, sempre in fase prenatale.
Tutte le altre ipotesi risultano prive di
evidenze sufficienti, quando non sono
addirittura vere e proprie leggende
metropolitane". Grazie alla tecnica utiliz-
zata, la Array-CGH, ha spiegato Persico
in occasione della Giornata Mondiale per
la consapevolezza dell'Autismo,
''possiamo individuare in laboratorio
cancellazioni e duplicazioni del DNA,
spesso alla base dei disturbi, con una
precisione cinquecento volte superiore a
quella della tradizionale mappa cromo-
somica''. A questa mappatura del genoma
particolarmente dettagliata seguirà presto
l'attività di sequenziamento presso il
I monumenti illuminati di blu
nelle principali città del mondo
segnalano la campagna
dedicata al disturbo neuro-
psichiatrico, sul quale la
scienza sta facendo passi
concreti. In particolare, il Cam-
pus Bio-Medico di Roma in-
daga sulle sue origini
genetiche e negli Usa si fa
strada la risonanza magnetica
funzionale
Non solo monumenti illuminati di
blu nelle principali città del mondo
per la campagna “Light it up
blue”, promossa dall’organizzazione
internazionale Autism Speaks, ma
soprattutto concreti passi avanti
nella ricerca scientifica. Come quelli
compiuti dagli studiosi del Campus
Bio-Medico di Roma, nell’ambito di
un proget to europeo , su l le
origini genetichedell’autismo.
La ricerca, annunciata in occasione
della Giornata mondiale per la consa-
pevolezza dell’autismo – istituita
dalle Nazioni Unite ogni 2 aprile, a par-
tire dal 2007 – è stata condotta su 200
famiglie e ha permesso d’identificare
le origini genetiche della malattia nel
30% dei casi.
“Grazie alle indagini sul Dna compiute
con una innovativa tecnica, denomi-
nata Array-Comparative Genomic Hy-
bridization (CGH) – spiega Antonio
Persico, direttore del Laboratorio di
psichiatria molecolare e neurogenetica
presso l’Università del Campusromano e
tra gli autori dello studio -, possiamo
individuare cancellazioni e duplicazioni
del Dna, con una precisione cinque-
cento volte superiore a quella di una
tradizionale mappa cromosomica”.
http://
www.ilfattoquotidiano.it/2015/04
/02/giornata-mondiale-autismo-
avanzano-ricerca-dna-progressi-
diagnosi/1558958/
Lettera al direttore
6 APRILE ...
Gentile direttore,
un breve pensiero per ricordare il 6° Anniversario del terremoto dell'Aquila. E
per esprimere gratitudine a tutti i Volontari e a tutti coloro che da ogni parte
del mondo ci sono stati vicini con gesti di affetto e solidarietà. Noi non li dimen-
ticheremo mai e saremo grati per sempre. Goffredo Palmerini
L'AQUILA, 6 ANNI DOPO IL TERREMOTO (6 APRILE 2009, ORE 3:32)
Oggi è il 6° anniversario del terremoto
dell'Aquila, il 6 aprile 2009 alle ore 3:32.
Mentre il pensiero va commosso alle 309
vittime del sisma - molti i giovani e i bam-
bini -, alle sofferenze morali e materiali di
una città lacerata nel profondo, forte si av-
verte il senso di gratitudine verso tutti i
Volontari che da ogni parte d'Italia vennero
a soccorrerci, o che da ogni angolo del
mondo ci furono vicini con la solidarietà e l'affetto. Eccezionale fu la vicinanza delle
comunità abruzzesi nel mondo, cui va il nostro pensiero riconoscente e grato.
Questa Pasqua di Resurrezione ci fa sperare sulla rinascita di una città che sta già
risorgendo, tra tanti problemi ancora. Ci fa pensare alle giovani generazioni, al loro
futuro nella città e nei suoi borghi ricostruiti. Tra le tante difficoltà che bisogna af-
frontare - e anche qualche squallore! - non viene meno la speranza e la determinazi-
one di riconquistare la bellezza di una città straordinaria di preziosità artistiche e
culturali, ma anche una comunità che sappia, nella concordia, lavorare insieme per il
proprio destino. Memoria e futuro, dunque, superando le difficoltà innumerevoli del
presente. Affido l'anelito di speranza al messaggio contenuto in questo video, realiz-
zato da adolescenti, oggi, ancora bambini in quel 6 aprile del 2009.
(Nella foto Fiorella Mannoia ....Lei non dimentica)
IL PUNTO
L’ ITALIA E’ UN PAESE
ANTOPROLOGICAMENTE
RADICATO NEL PLURALISMO
SOCIO’POLITICO Non e’ una cattiva idea riperlo di tanto in tanto !
COMUNICATI Goffredo Palmerini CULTURA & SOCIETA’ a cura di Nino Bellinvia 6 7
“TERUN”
distintivo d'onore in California. Tre emigrati del profondo Sud con la buona
cucina realizzano il sogno americano di Domenico Logozzo *
Dal profondo Sud dell’Italia a Palo Alto
in California, con l’orgoglio delle radici.
Emigranti di successo. Il coraggio delle
sfide. Con la voglia di fare bene. E di
riuscire. Protagonisti due fratelli di
Scalea (Cosenza) e un amico di Ginosa
Marina (Taranto). Si sono messi insieme
ed hanno aperto un ristorante nella Sili-
con Valley. Affari d’oro. Un successo
che ha richiamato l’attenzione della
grande stampa, dal New York Times a
Repubblica. “Il nostro obiettivo era
quello di creare un luogo che sarebbe
stato la nostra casa lontano da casa, dove
i nostri amici sarebbero venuti per il cibo
semplice, la buona compagnia e per di-
vertirsi”. Uno dei tre proprietari, Franco
Campilongo, 36 anni, laurea in economia
e gestione dei servizi turistici, ha così
spiegato al giornalista americano qual è
l’ingrediente fondamentale della ricetta
vincente. Sentirsi a casa. E così è anche
per il nome del ristorant:Terùn. Ha
scritto il New York Times: “In piemon-
tese terùn è un termine dispregiativo per
i meridionali italiani” ma ha sottolineato
che gli intraprendenti imprenditori
venuti dalla parte estrema dello stivale
“lo indossano come distintivo d’onore”.
E Maico Campilongo, 41 anni, studi
di ingegneria elettronica e di economia e
commercio interrotti per scegliere altre
vie (musica, pianobar e politica), ci con-
ferma: “Sì, è proprio così. Noi abbiamo
deciso di dare un significato positivo a
questo termine, che per anni ha visto i
nostri genitori e i nostri nonni paragonati
ad una razza inferiore. Usato dai piemon-
tesi o comunque dalla gente del nord, ci
faceva male, ci condizionava, tanto
che da piccolo cercavo di cambiare il
mio accento perché ritenevo che
quello meridionale non fosse una cosa
positiva”.
La scelta di andare via. “ Tutti e tre -
dice Maico Campilongo- siamo arri-
vati alla conclusione che fosse il caso
di provare, seguendo il sogno ameri-
cano, fiduciosi delle nostre capacità”.
L’amara constatazione: “E siamo
anche tutti e tre d'accordo sul fatto che
la nostra bella Italia, il nostro bel
paese, sia un luogo per dinosauri dove
il nepotismo la fa da padrone e dove la
terribile piaga della corruzione impe-
disce di andare avanti a chi onesta-
mente fa il proprio lavoro ”. Felici per
questa esperienza californiana. “Nella
Silicon Valley scopri che essere ital-
iani è motivo di orgoglio e fare cucina
italiana dà immense soddisfazioni,
perché quando vendi il tuo prodotto
vendi anche la tua storia”. La storia
appunto. La loro la raccontano così:
“Diciamo che ci sono almeno tre sto-
rie. Quella di Franco è di aver scoperto
un luogo bello del mondo dove poter
cominciare una nuova vita e avere la
possibilità economica di viaggiare e di
fare cose che in Italia non sono possi-
bili. Kristyan D'Angelo, lo chef, in-
vece segue un sogno americano che ha
maturato nei suoi viaggi e decide di
venire a fare la migliore pizza della
California. Maico, infine, ha una vi-
sione più politica della sua scelta,
nonostante un lavoro a tempo indeter-
minato in una grossa società del Tren-
tino. Pessimista sulle prospettive in
Italia. Anche dal punto di vista
economico: non si vedeva per il futuro
uno stipendio superiore a 1300 euro al
mese”.
Federico Rampini si è occupato dei tre
amici e dei loro successi con la buona
cucina. Su Repubblica ha scritto: “Da
emigrato, nostalgico della cucina ital-
iana, ho rispetto e ammirazione per chi
porta qui in America le nostre migliori
tradizioni gastronomiche. Eppure c’è
probabilmente uno spreco d’investi-
menti nell’istruzione, se una facoltà di
ingegneria sforna degli esperti di soft-
ware che vanno a fare la pizza in Cali-
fornia”. Rileva: “Buon per loro che si
divertono nella nuova impresa, e tanto
meglio per noi americani che ci
guadagniamo un’offerta sempre più
ricca e variegata nella ristorazione
italiana di qualità. Ma le vicende di
questi ragazzi dovrebbero interpellare
chi governa l’Italia, costringere la
classe dirigente a farsi un esame di
coscienza. Dovrebbero esserci fior di
indagini promosse dal governo Renzi e
dal Parlamento italiano, andando ad
ascoltare migliaia di giovani immigrati
qui in America, per scandagliare le loro
storie personali, capire le loro moti-
vazioni, fare un inventario di tutti gli
ingredienti del modello americano che
li attirano qui”. E Maico Campilongo
commenta: “Quello che sostiene
Rampini è vero. Esiste, sì, uno spreco
di investimenti nell'istruzione”. E poi
aggiunge: “E’ palese che gli stipendi in
Italia sono molto inferiori a quelli del
resto dell'Europa, e soprattutto
dell'America. Il regime fiscale in Italia
non supporta troppo le aziende, il costo
del personale è molto elevato, ma
questo è un discorso lungo e andrebbe
fatta un'analisi molto accurata”.
Osserva che “la mancanza di un gov-
erno stabile non permette di creare
delle leggi o rafforzare quelle esistenti
per stimolare lo sviluppo economico.
Gli ultimi tre Presidenti del Consiglio
in Italia non sono stati espressi dal
popolo, quindi una terribile mancanza
di democrazia”.
In California quali sono stati inizial-
mente i più grossi problemi?
“Il primo scoglio da superare è stato
sicuramente la buona conoscenza della
lingua inglese. Indispensabile per
trovare un lavoro che ti permette di fare
una vita migliore. Sapersi organizzare e
adattarsi a tutto. Anche se da cameriere
non hai uno stipendio, con il sistema
delle mance in California si possono
tranquillamente guadagnare più
di 5000 dollari al mese. Ovviamente
bisogna lavorare duro. Se hai voglia di
lavorare l’obiettivo è facilmente raggi-
ungibile”. E ricorda che per la nascita
di “Terùn” non è stato semplice
“trovare i soldi per poter procedere
con l'investimento, ma tutto è stato
risolto grazie alla conoscenza e al sup-
porto ricevuto da amici che fidandosi
ciecamente di noi hanno contribuito
alla realizzazione del nostro progetto”.
Fiducia ben riposta, compiti ben defi-
niti, in base alle competenze maturate.
Kristyan D'Angelo in cucina, Franco
Campilongo per il settore finanziario
e Maico Campilongo customer service
commerciale, di fatto la persona che sta
di più in mezzo ai tavoli, per dirla in
breve, l'oste. Organizzazione ottimale. I
risultati non si sono fatti attendere. Il
ristorante Terùn è uno dei più frequen-
tati di Palo Alto. Gli italiani
d’America presi per la gola, con "la
particolare passione per la pizza chef
D'Angelo". Scrive Rampini: “Si man-
gia una pizza fantastica, mozzarella di
bufala e burrata, melanzane alla par-
migiana, e tante altre specialità merid-
ionali”. Ed annota: “Incontri lì la
“young crowd”, la folla giovane dove
pullulano talenti creativi”. La creatività
e la voglia di crescere. Maico Campi-
longo ai giovani consiglia “dopo aver
finito la scuola di continuare a
studiare” e citando Steve Jobs li invita
“ad essere sempre affamati di sapere e
vogliosi di imparare, perché qualsiasi
esperienza una persona abbia fatto
nella propria vita tornerà sicuramente
utile in qualsiasi lavoro si cimenterà.
Se sei un ingegnere e ti troverai a
lavare i piatti, laverai i piatti con le
conoscenze di un ingegnere e sicura-
mente ottimizzerai meglio quello che
stai facendo. Impegno costante per
maturare esperienza. Un cuoco diventa
bravo quando passa molto tempo dietro
i fornelli”. E raccomanda di “essere
umili, pronti ad imparare e viaggiare,
perché solo viaggiando possiamo
capire le differenze”.
Avete mantenuto i legami con i
luoghi di origine?
“Certo, torniamo almeno una volta
all'anno e avendo le nostre famiglie in
Italia il legame è molto forte. In ogni
viaggio in Italia ci ricorda quanto bella
è la nostra patria. E quando tor-
niamo al nostro lavoro. In California, i
nostri occhi brillano di orgoglio itali-
ano. Orgoglio italiano che viene tras-
ferito ai nostri clienti.
*già Caporedattore del TGR Rai
Damiano Cappellari porta tutti nel mondo delle monete
Suo nuovo libro “Elogio della numismatica” (Albo Versorio Edizioni)
Secondo volume sulla numismatica del
veronese Damiano Cappellari. Il titolo è
“Elogio della numismatica”, edito da
Albo Versorio editore (200 pagine,
Milano, 2015). Con questa opera, in-
teramente a colori, che ha come pro-
tagonist il collezionista, lo studioso,
l’appassionato di mumismatica, l’autore
accompagna il lettore in una galoppata
nel mondo delle monete, della storia e
dell’arte in modo originalissimo e con
strabiliante facilità, seminando curiosità
ed interrogativi con l’intento di pagare
l’appassionato di numismatica con
emozioni sonanti e suggestioni palpi-
tanti. Il lavoro di Damiano Cappellari
(anche suo padre era numismatico)
porta le presentazioni di Silvana Balbi
di Caro e di Fabio Gigante.
Silvana Balbi di Caro, numismatica,
archeologa, già direttrice del
Medagliere Nazionale Romano (dov’è
custodita la collezione del Re Vittorio
Emanuele III) nella sua presentazione
ha scritto: “È, questo di Damiano Cap-
pellari, un libro giovane scritto per i
giovani, un saggio che travolge, con il
suo rutilante inseguirsi d’immagini,
idee, citazioni, racconti incastonati nel
più generale racconto della moneta, in
un disordine voluto che obbedisce uni-
camente all’urgenza di una passione
interna: la passione del collezionista di
monete. Un libro da ascoltare, lascian-
dosi trascinare dal ritmo incalzante di
frasi in libertà, sciolte da ogni vincolo
di spazio e di tempo, dove anche l’at-
tenzione al particolare si sfrangia nel
bagliore di un fuoco d’artificio che
stordisce. Piace la spontanea confes-
sione di emozioni palpitanti che dai
tondelli delle monete si trasmettono,
come corrente elettrica, alle mani e alla
mente dell’appassionato raccoglitore,
piace quel vibrare intenso di vita che
sembra pervadere, all’occhio dell’at-
tento osservatore, le monete restituite
dal passato, non più freddi oggetti di un
collezionismo interessato esclu-
sivamente all’aspetto economico d’in-
vestimenti più o meno cospicui ma
dischi magnetici capaci di parlare a chi
tende loro l’orecchio. Piacciono le
domande che ingorgano la penna
dell’autore di queste pagine, ma piac-
ciono soprattutto i suoi silenzi su temi
altrove ben presenti: piace la mancanza
della classica domanda di chi, venuto
in possesso di una qualsivoglia moneta
d’altri tempi, anziché chiedersi da quali
oscuri anfratti del passato sia riemersa,
appunta la propria attenzione esclu-
sivamente sul valore venale del pezzo,
pregustandone già i favolosi guadagni.
Potrà, la passione di Damiano Cappel-
lari, essere la scintilla capace di ac-
cendere il fuoco di un modo “nuovo” di
collezionare moneta? Anzi, antico. Un
modo di collezionare e un mondo di
eruditi collezionisti che emerge, vivo,
dalle pagine del libro, frammenti di
memorie che compaiono brevemente
per poi subito scomparire tra i flutti di
un raccontare tempestoso, voci di uo-
mini d’altri tempi che nel Settecento,
nel Trecento, nell’Ottocento, nel Quat-
trocento, hanno fatto del loro collezion-
are “anticaglie” una religione di vita
alla quale sacrificare tempo e denaro,
paghi solo del piacere della
“conoscenza”. E se l’autore contesta
l’uso pedissequo di terminologie radi-
catesi nel tempo senza una logica ap-
parente (come non condividere la sua
critica serrata all’uso del termine
“numismatica/numismatico” in accezi-
oni spesso tra loro contrapposte e con-
traddittorie) o se rigetta alcuni dei can-
oni che in genere segnano il discrimine
tra una pubblicazione di carattere sci-
entifico e un racconto popolare (è
questo il caso, ad esempio, delle
pesanti, se pur necessarie, bibliografie
poste solitamente in calce agli studi di
numismatica), tuttavia il giovane che
per la prima volta si accosterà ad una
collezione non deve lasciarsi trarre in
inganno dall’apparente disimpegno
dell’autore di questo originale e, forse,
talora anche un po’ stravagante “elogio
della numismatica”. Non si può, infatti,
classificare correttamente un pezzo
senza conoscere l’abbecedario della
materia così come non si possono ap-
prezzare uomini come Enea Vico, Se-
bastiano Erizzo, Daniello Bartoli,
Guid’Antonio Zanetti e molti altri an-
cora se non ci si è nutriti dei loro scritti.
L’autore - non lo dimentichino i gio-
vani collezionisti - ha fatto tutto questo,
ha letto molto ed ha esaminato a fondo
le monete, fino ad assorbirne le immag-
ini in quell’inconscio che, solo, può
assicurare libertà di movimento nella
giungla di un mercato spesso inquinato
dalla speculazione e dallo smercio di
pezzi falsi. Solo, è riuscito a trasfor-
mare quella che per molti resterà sem-
pre fredda erudizione in un coinvolgi-
mento anche emotivo di tutto l’essere,
gettandone gli ingredienti nel crogiuolo
incandescente della passione per la
storia, intesa come elemento vivo di un
passato che ancora oggi ci circonda,
investendoci. Scriveva Gaetano Marini,
abate e Prefetto degli Archivi Vaticani,
vissuto nella Roma del tardo Settecento
quando già da oltralpe soffiavano venti
di guerra sulla Santa Sede e la vita
sembrava scivolare via: “Ho venduto la
mia piccola Libreria, stata per tanti
anni l’unica mia delizia”. Un’esistenza,
quella del Marini come di moltissimi
altri eruditi del suo tempo, passata tra
carte di archivio e libri, ma illuminata,
sempre, dal piacere della ricerca e della
lettura, tra “naturalia” e “artificialia”,
un coacervo di reperti in mezzo ai quali
non mancavano quasi mai le monete
antiche. Oggi, questo piacere sembra
voler riconquistare spazi che la vita
moderna, con i suoi nuovi idoli, aveva
relegato in angoli bui della memoria
mentre il dio Denaro, grazie all’utopia
di una nuova generazione di collezion-
isti, ci si augura possa tornare a calcare,
aereo, le vie della storia, svelandone i
segreti”.
Fabio Gigante (numismatico, autore del
“Catalogo Gigante”) ha invece scritto:
“Il titolo non inganni. L'Elogio della
Numismatica del giovane autore
veronese Damiano Cappellari è in
realtà molto di più. La scrittura alta,
colta, ricca di spunti di eruditismo
purissimo che si rifà con continui ri-
mandi ai grandi del passato, è il pre-
testo per avvicinare il lettore in maniera
coinvolgente, dalla prima all'ultima
riga, al mondo delle emozioni che le
monete sanno trasmettere a chi le ama.
Il volo emotivo che il Cappellari ese-
gue sopra e dentro il dedalo delle vibra-
zioni e dei sentimenti legati al mondo
delle monete e di chi le colleziona,
rasenta pagine intrise di storia, arte e
letteratura per arrivare a descrivere una
vera e propria anatomia della passione,
che oltrepassa le monete stesse per
entrare nel cuore, nella mente, nella
vita di chi colleziona.
Un lavoro che è offerto a chi prova
amore per la curiosità, a quella dei
nummofili del terzo millennio in
primis, ma si trasforma rapidamente in
un caleidoscopio nel quale i frammenti
di storia, erudizione, letteratura si
amalgamano per produrre visioni di
ricerca nell’apogeo dei pensieri che
talvolta riescono misteriosamente
anche a trovare risposte.
Dal grande coacervo d’immagini of-
ferte dal Cappellari affiorano i grandi
uomini del passato, gli studiosi, i con-
dottieri, i nobili, i filosofi, mescolati
alla plebaglia più misera, in un genere
letterario originalissimo e del tutto
nuovo, nel quale le parole hanno sem-
pre un peso specifico vibrante perché
amorevolmente condite di poesia allo
stato d'essenza.
Le pagine scintillano alla lettura come
monete fior di conio, brillano come
stelle scomposte e scorrono lente e
veloci come lo sono il ritmo della vita e
il ticchettio della storia.
Nell'Elogio della Numismatica s’incon-
trano capitoli originalissimi, invasi di
sonorità poetica e capaci di stimolare la
curiosità e le voglie dei nummofili ma
ancora di più di chi è tuttora, incredibil-
mente, digiuno di quest’arte meravig-
liosa. Un libro adatto a chi è assetato e
affamato di bellezza”.
Da ricordare che Damiano Cappellari
ha esordito nella letteratura numis-
matica con il saggio “Emozioni Numis-
matiche – Apologia del Num-
mofilo” (Enter Edizioni, 2012) ris-
cuotendo consensi di pubblico e di
critica. Il libro è stato recensito sulle
principali riviste italiane (prima fra
tutte “Panorama Numismatico” che lo
ha recensito per due volte) e straniere
del settore ma anche su quotidiani,
periodici e siti on line.
Il distribuzione il volume “ELOGIO
DELLA NUMISMATICA di Damiano
Cappellari, Milano 2015 - Albo Verso-
rio Edizioni – www.alboversorio.it.
Per richieste del volume “Elogio della
numismatica” rivolgersi a Albo Verso-
rio Edizioni - via Martiri di Belfiore, 11
- 20030 Senago (Milano) - Telefono
fisso e fax: 02 3952 5370 - Telefono
mobile: 340 9247340; e-mail: albover-
Per contatti con l’auore Domenico
Cappellari: e-mail: ribaldoturrisendoss-
[email protected] foto la copertina
del libro.