Vogliamo mettere a confronto il motori-
duttore più venduto “ a vite senza fine”
con motoriduttori ortogonali. Vi mostria-
mo che davvero “ chi più spende meno
spende ”.
Siete degli utilizzatori, siete interessati a
risparmiare sulla bolletta energetica, qui
di seguito vi daremo dati concreti con cui
fare i conti. Se siete costruttori di macchi-
ne e volete offrire ai vostri clienti un plus, bene , la vostra macchina costerà qualcosa in più, ma
offrirete un vero vantaggio economico ai vostri clienti.
E’ bene prima di dare dei valori, precisare cosa deve dare un riduttore. Oltre a ridurre il numero
dei giri del motore il riduttore aumenta la coppia d’uscita cioè quella che muove la macchina.
Ebbene a parità di motore utilizzato con un motoriduttore ortogonale la coppia è sensibilmente
maggiore, tanto da poter utilizzare un motore più piccolo che dunque consumare meno energia
per ottenere lo stesso risultato. Ecco degli esempi:
Prendiamo in considerazione, prima un riduttore a vite senza fine con un Ortogonale Rossi,:
Dalla tabella qui sopra è osservabile che confrontando le due opzioni, abbiamo una coppia di
uscita simile con un motore di 0,25kw contro un motore di 0,37Kw ovvero consuma il 48% in
meno di energia elettrica per un risultato simile.
Di seguito tabella che mette a confronto riduttore a vsf con un ortogonale della serie in alluminio.
MOTOR IDUTTOR I R I S P A R M I O E N E R G E N T I C O . I MO T O R I D U T T O R I P I U ’ V E N D U T I S O N O A V I T E S E N Z A
F I N E , M A E ’ DA V V E R O L A S C E L T A M I G L I O R E ?
Mario Gargantini
venerdì 4 gennaio 2013 “Il Sussidiario.net”
Anche Benedetto XVI, nel suo L’infanzia di Gesù, sposa la tesi che la “stella” che ha guidato i Magi non sia stata una cometa (che, come è ben noto, non è una stella ma un oggetto cele-ste del tipo degli asteroidi) bensì l’effetto di una congiunzione planetaria tra Giove e Saturno nel segno dei Pesci negli anni 7-6 a.C. Ma di comete in questo 2013 appena iniziato si parlerà molto, ben oltre la data del 6 gennaio; anzi, il tema ci accom-pagnerà lungo tutto l’anno cul-minando in due momenti parti-colari in primavera e in autunno quando appariranno nel loro massimo splendore la cometa PanSTARRS e la cometa ISON.
Gli astronomi sono pronti. Nel primo caso si tratta di una co-meta scoperta all’inizio di giu-gno del 2011 dal telescopio PanSTARRS (Panoramic Survey Telescope and Rapid Respoon-se System) – ecco l’origine del nome – presso l’Osservatorio di Haleada sul l ’ i sola Maui (Hawaii). Si sta avvicinando al Sole e raggiungerà la distanza minima (perielio) di circa 50 milioni di chilometri (circa la distanza a cui orbita Mercurio) nel marzo prossimo, illuminan-do le notti dell’emisfero setten-trionale.
Nel caso della ISON la scoperta è più recente: è avvenuta il 21 settembre 2012 per merito di due astrofili del gruppo ISON(dal quale ha preso il nome),il bielo-russo Vitali Nevski e il russo Artyom Novichonok, che l’hanno avvistata quando era a poco più di 600milioni di chilometri dal Sole. Adesso è ancora un punti-no lontano ma già in agosto... segue
C IRCOLARE GENNAIO 2013
SCIENZE
COMETE/ Due scie di pol-vere ghiacciata accende-
ranno le notti del 2013
Segue di: Mario Gargantini venerdì 4 gennaio 2013 “Il Sussidiario.net”
sarà visibile con un piccolo telescopio, poi da ottobre inizierà il suo show,
che dovrebbe garantire repliche ininterrotte fino a tutto gennaio 2014 a
noi fortunati abitanti dell’emisfero boreale. Lo spettacolo sembra assicu-
rato, anche se con le comete non si sa mai. La chioma e la coda lumino-
sa infatti, si formano nell’avvicinarsi al Sole per effetto della radiazione
solare che provoca la sublimazione del nucleo ghiacciato liberando gran-
di quantità di gas e polveri. Le dimensioni e soprattutto la luminosità
della coda dipendono dalla composizione del nucleo che non è conosciu-
ta nei particolari e potrebbe rivelare sorprese. Ci sono già stati casi di
comete che non hanno mantenuto le promesse; altre che le hanno supe-
rate. È il caso della cometa Hale Bopp, arrivata in sordina nel 1996 ma
poi diventata protagonista di un brillante exploit che l’ha resa visibile a
tutti per 18 mesi e le ha fatto conquistare il record di cometa più lumino-
sa del XX secolo, risplendendo più delle stelle (a parte Sirio) che la circondavano. Tra l’altro, alcune caratteristiche del percorso di ISO analizzato finora,
fanno ritenere che per questa cometa si tratti del primo round attorno al Sole: il suo viaggio sarebbe quindi partito, come per la maggior parte delle comete,
dalla cosiddetta nube di Oort, il serbatoio di macigni ghiacciati all’estrema periferia del Sistema Solare dal quale ogni tanto viene emesso un oggetto desti-
nato a diventare cometa; un viaggio ben diverso da quello di altre comete, come le celebre cometa di Halley, che nel 1986 è transitata dalle nostre parti per
la trentesima volta. Le caratteristiche della ISON,la forma e la composizione chimica del suo nucleo,sono quindi particolari e fanno prevedere un nuovo
record di luminosità che la porterebbe
ad essere visibile a occhio nudo e poi
a superare per intensità Venere e
anche la Luna piena. L’attesa quindi
è grande; come per tutti gli eventi
astronomici. Per una cometa lo è
ancor più. Da un lato perché siamo in
presenza di un fenomeno naturale
osservabile in diretta da tutti, con una
elevata partecipazione “popolare”:
un’occasione per gustare il fascino di
un evento spettacolare, che turba la
(apparente) quiete cosmica e spezza
la regolarità della volta celeste, attra-
versandola da un estremo all’altro
con quella sua coda sempre orientata
in senso centrifugo rispetto al Sole a
causa del vento solare che la dirige.
Dall’altro lato sono soprattutto le
informazioni che porta con sé ad
interessare gli scienziati, e non solo
gli astronomi. Una cometa ha la fun-
zione di messaggero cosmico, per le
informazioni chimiche e fisiche rac-
chiuse nel suo nucleo alla partenza,
ai confini del Sistema Solare; e per
quelle che ha raccolto lungo il viag-
gio, solcando gli spazi interplanetari
come nessun altro corpo celeste può
fare. Sono informazioni che hanno
qualcosa da dire sulla storia del Si-
stema Solare stesso e dei fenomeni
che in esso si sono svolti; forse anche
sul più importante di tutti, cioè la vita.
Dalla tabella qui sopra è possibile confermare un risultato simile al precedente, abbiamo una
coppia di uscita simile con un motore di 0,37kw contro un motore di 0,55Kw ovvero si avrà un
consumo energia elettrica del 48% per un risultato simile.
La contrazione del mercato, la necessità di ridurre i consti di produzione, si stanno per la prima
MOTOR IDUTTOR I R I S P A R M I O E N E R G E N T I C O .
Circolare gennaio 2013 Pagina 2
Circolare gennaio 2013 Pagina 3
lo sapevi che...?
Circa 4.000 anni fa, in
Babilonia, c'era l'usanza per
cui, per un intero mese dopo il
matrimonio, il padre della
sposa forniva al genero tutto
l'idromele che egli riusciva a
bere. Essendo l'idromele una
bevanda ricavata dal miele ed
essendo a quei tempi il
calendario basato sulle fasi
lunari, quel periodo fu
denominato mese di miele o
"luna di miele".
volta nella storia sposando con il rispetto dell’ambiente, costringendoci a rivalutare i nostri consumi
energetici. Gli elettrodomestici da anni si sono lanciati in una gara di classe “A” A+..+ etc. Ora
anche favorita da nuove norme europee i costruttori di motori si stanno adeguando nel realizzare
motori di maggior efficienza “classe IE1, IE2 a presto IE3. con risultati comunque modesti in ordine
al risparmio energetico. Dai dati (indicativi) delle tabelle qui esposte si evidenzia che è possibile
fare molto per ridurre i nostri consumi e risparmiare sui nostri costi di produzione. Per sostituire
riduttori a vite senza fine con riduttori ortogonali, occorre fare le dovute verifiche di intercambiabili-
tà, ingombri, diametro albero uscita, etc… ma il sensibile risparmio che da questi interventi si pos-
sono ottenere, possono senz’altro giustificare il tempo da dedicare e il costo dell’investimento ini-
ziale. I ns. collaboratori sono sempre a Vs. disposizioni per un eventuale richiesta di aiuto.
Motore di avanzata concezione che condivide con le serie gemelle di motori autofrenanti (HBZ, HBF, HBV) gli stessi pacchi statorici, gli stessi rotori, le stesse carcasse, le stesse flange, le stesse prestazioni e la maggioranza delle soluzioni tecniche. Il dimensionamen-to elettromagnetico generoso consente, elevati valori di rendimento in conformità alle
diverse direttive in materia di risparmio energetico:
i motori trifase sono in classe di efficienza IE2, MEPS Livello 1A, EISA Energy Efficient (in funzione della tensione di alimentazione); a richiesta IE3, MEPS Level Heff-A, Premium
Efficiency;
i motori autofrenanti sono in classe di efficienza IE1; a richiesta IE2, MEPS Level 1A, EISA
Energy Efficient.
La parte elettrica (morsettiera, targa, ecc.) è stata progettata per essere di serie conforme
anche a NEMA MG1-12 per la massima universalità e facilità di applicazione
Motori di nuova
generazione
Circolare gennaio 2013 Pagina 4
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