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CIRCOLO D IDAT T ICO V “ A. Gra ms ci”
9 0 0 1 1 - B A G H E R I A ( P A )
C . M . p a e e 1 2 0 0 0 2 - C . F . 9 0 0 0 7 5 5 0 8 2 6
S e d e c / o P l e s s o “ E . L o i ” V i a C l a u d i o T r a i n a , 4 f a x 0 9 1 / 9 4 3 3 5 6
D i r i g e n t e 0 9 1 9 4 3 0 1 1 - D S G A 0 9 1 9 4 3 0 1 0 - S e g r e t e r i a 0 9 1 9 4 3 0 1 2
p a e e 1 2 00 02@ i s t ru z i o n e . i t pa e e 1 20 0 02@ p e c . i s t ru z i o n e . i t
w w w .v c i r co l o g ra ms c i . g o v . i t
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
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Premessa
Il piano triennale dell’offerta formativa della scuola A. Gramsci è il documento fondamentale
che rappresenta l’identità culturale e progettuale della nostra istituzione.
In esso è esplicitata la progettazione curriculare ed extracurriculare, educativa ed
organizzativa.
Il PTOF costituisce un vero e proprio “atto di indirizzo” che impegna tutte le componenti
scolastiche nei Confronti degli "utenti", del servizio educativo e della più ampia comunità
sociale. Tale impegno è esplicitamente richiamato dall'art. 3 del regolamento attuativo
dell'autonomia (DPR 8/3/1999, n. 275) e deve dare conto delle scelte educative di fondo a
cui si ispira il progetto della scuola.
Il PTOF rappresenta quindi il documento di pianificazione strategica di ogni istituzione
scolastica. Esso permette un processo di autoanalisi e di miglioramento che si sviluppa all’interno della
scuola in stretto rapporto con il territorio.
La verifica e la valutazione delle scelte effettuate nel PTOF portano ad una riprogettazione
finalizzata al miglioramento e alla pianificazione del miglioramento. Il Piano dovrà pertanto tenere conto di alcuni aspetti fondamentali della vita e delle attività
scolastiche in coerenza con i nuovi dettami della legge del 13 luglio 2015, n. 107.
- Il piano è stato elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività
della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico
con proprio atto di indirizzo prot. _3353/C5 del28/09/2015;
- Il piano ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei docenti nella seduta del
12/01/2016;
- Il piano è stato approvato dal consiglio d’istituto nella seduta del 13-01-2016 delibera
n°2;
- Il piano, dopo l’approvazione, è stato inviato all’USR competente per le verifiche di legge
ed in particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato;
- Il piano, all’esito della verifica in questione, ha ricevuto il parere favorevole, comunicato
con nota prot. ______________ del ______________ ;
- Il piano è pubblicato nel portale unico dei dati della scuola.
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“Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo.
L'istruzione è l’unica soluzione.”
Malala Yousafzai
C R E S C E R E
C ON OS C E R E
CIRCOLO DIDATTICO V “A. GRAMSCI” Via C. Traina,n.4 – 90011-Bagheria
C.M. paee120002 - C.F. 90007550826 Tel. 091/943012 - Fax 091/943356
e-mail: [email protected] - p a e e 1 2 0 0 0 2 @ p e c . i s t r u z i o n e . i t w w w . v c i r c o l o g r a m s c i . g o v . i t
C ON OS C E R SI
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IL Circolo Didattico V “A. Gramsci”
Scuola dell’Infanzia
Plesso “E. Loi”
Via C. Traina, n.4
Bagheria
Tel. 091-943012
Scuola Primaria
Plesso “A. Gramsci”
Via U. La Malfa tel. 091-8162419
Via Gagini tel. 091-8162418
Bagheria
Scuola Primaria
Plesso E.Loi
Via C. Traina, 4
Tel. 091-943012
Bagheria
CIRCOLO DIDATTICO V
“A. GRAMSCI” Bagheria (PA)
Sede c/o Plesso “E. LOI” Via C. Traina, 4 C.M. paee120002 - C.F. 90007550826
e-mail: [email protected] - [email protected] www.vcircologramsci.gov.it
Scuola dell’Infanzia
Plesso “Guttuso”
Via Dietro La Certosa
Bagheria
Tel. 091- 943012
Scuola dell’Infanzia
Plesso “A. Gramsci”
Via U. La Malfa
Bagheria
Tel. 091-8162419
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A SCUOLA PER ….
… DOVERE ESSERE
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IDENTITA’ DELLA NOSTRA SCUOLA
IL POF trova le proprie radici nella seguente normativa:
DPR 275/99 Regolamento dell’Autonomia art.3 Legge n.107\15
INDICA Art.3. comma 4.Il Piano dell’offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico. Il Piano è approvato dal consiglio di circolo o di istituto.
Art.3-comma1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le componenti,il Piano dell’Offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.
Le caratteristiche del contesto territoriale e scolastico. I principi e i valori che ispirano l’azione educativa. Le finalità e gli obiettivi formativi irrinunciabili. Fattori di qualità del servizio scolastico. Le modalità operative per garantire il diritto all’istruzione. Gli aspetti dell’organizzazione scolastica. Le iniziative di continuità orizzontale e verticale. La progettualità didattica del Circolo. Gli strumenti per la valutazione e l’autovalutazione d’Istituto.
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Le fonti d’ispirazione del nostro P.O.F. si basano sulla tradizione culturale dei due diversi ordini di scuola e su quanto sancito dalla Costituzione Italiana.
Articolo 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Articolo 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale
Articolo 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione
Articolo 34 La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti d’istruzione. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze,
Articolo 33 L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione e istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Le fonti d’ispirazione del nostro P.O.F. si basano sulla tradizione culturale dei due diversi ordini di scuola e su quanto sancito dalla Costituzione
Italiana riguardo i rapporti tra Stato, Scuola, Lavoro, Cultura.
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IL CIRCOLO DIDATTICO V E IL TERRITORIO
Notizie storiche
Il Circolo didattico V “A. Gramsci”, è stato costituito nell’a. s. 2000-2001 dall’accorpamento di due
plessi:
“A. Gramsci ”, costruito negli anni ’60 e molti anni dopo consegnato come plesso al II Circolo
“G.Cirincione”;
“Emanuela Loi ”, costruito nel 1992, originariamente associato al III Circolo “L. Pirandello” e
successivamente al I Circolo “G. Bagnera”.
- Plesso”Guttuso” scuola dell’Infanzia, originariamente facente parti del III Circolo “L.
Pirandello.
Il Circolo oltre i due plessi, comprende due sezioni della Scuola dell’Infanzia del plesso
“Guttuso”.
I Plessi si trovano ubicati sul lato orientale di un impianto urbanistico tracciato su due assi
principali, Corso Butera (asse Sud-Nord) e corso Umberto (asse Ovest-Est), punteggiato da
numerose ville settecentesche, testimonianza di antico fasto.
Maestosa, affascinante e impeccabile nella sua monumentale architettura, situata su un
terrazzo naturale si erge Villa Valguarnera, cui si accede da un lungo viale che nel suo primo tratto costeggia sul lato Est il plesso “A. Gramsci” e sul lato Ovest l’altra gemma,
Villa Trabia costruita su modello di stile settecento inglese, che situata proprio di fronte al
cortile di ingresso del plesso “A. Gramsci”, regala alla vista il godimento di un fantastico
scenario.
Poco distante si trova la villa di Bagheria più famosa al mondo, Villa Palagonia:
straordinario monumento della civiltà barocca europea, meta di tanti visitatori.
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intitolato al famoso ideologo italiano, è situato proprio a ridosso del muro che fiancheggia
il viale di Villa Valguarnera, tra l'imponente ingresso principale a Nord e quello laterale ad
Est, di poco più piccolo, che collegava la villa con il Caffè House, pertinenza della stessa
villa e un tempo salotto all’aperto decorato con affreschi del Velasco. Il plesso serve un
quartiere residenziale sviluppatosi nel periodo dell’abusivismo edilizio degli anni '60 e '70
e vi converge con prevalenza un’utenza di estrazione socio-culturale media, commercianti,
impiegati pubblici e privati e liberi professionisti. In atto però si deve constatare un aumento
di alunni i cui genitori svolgono lavori saltuari o si ritrovano disoccupati a causa di una crisi
economica ormai non più latente.
L’edificio, in attesa di ristrutturazione, impiantato su un’area naturale digradante,
comprendeva 22 aule ed ambienti adattati a laboratori (di manipolazione, multimediale, sostegno), biblioteca, saletta docenti, uffici di segreteria e direzione, ed inoltre n. 4 sezioni di
scuola dell’infanzia ed una palestra coperta.
L’edificio, dichiarato pericolante, è stato evacuato nel mese di dicembre 2006 perché vi
fossero effettuati i lavori di ristrutturazione, ma ancora oggi, (ottobre 2014), non è stato
riconsegnato all’utenza.
Le classi del plesso “A. Gramsci” sono ospitate in due distinti e separati edifici dell’Istituto
delle Suore Cusmaniane "Casa della fanciulla" in Via Gagini e in Via U. La Malfa.
Plesso A. Gramsci
Via U. La Malfa Scuola Infanzia Scuola Primaria
Aule n.5 - Sez. A-B-C-D n. 4 classi - 4^A – 4^B 5^A -5^B
Lab. Linguistico n. 1 - (B-1.B-FESR04 -POR – Sicilia 2011- 1726)
Via A. Gagini Scuola Primaria
Aule n. 6 –classi 1^A- 1^ B - 2^ A- 2^B --3^A – 3^B
Lab. Informatica n. 1
Lab. Scientifico n. 1
Lab. di musica n. 1
Plesso Guttuso
Aule Scuola Infanzia
n. 2 - Sez. H- I
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costruito sul terreno già parco verde di
Villa Trabia e intitolato alla agente di polizia uccisa insieme al suo collega Claudio Traina e
al magistrato Paolo Borsellino, al quale facevano da scorta, nell’agguato mafioso di Via
D’Amelio, a Palermo nel 1992, il plesso ha cominciato a funzionare nell’anno scolastico
1992/93 e vi sono attive due sezioni di scuola dell’infanzia e due corsi completi di scuola
primaria.
Il plesso è situato tra una zona a edilizia residenziale e una zona a edilizia economico-
popolare, si trova a servire un’utenza eterogenea.
“Una struttura moderna ancora da completare…………………”
Fornito di impianto di riscaldamento, uscite di sicurezza e impianto antincendio, l’edificio
si eleva su tre piani: il semi-interrato che è tuttora allo stato grezzo, piano terra e primo
piano.
Plesso E. Loi
Scuola Infanzia Scuola Primaria
Aule n. 4 - Sez. E -F – G - H n. 11 classi corsi G – H - I
Lab. Informatico n. 1
Lab. Scientifico n. 1
Ufficio di Direzione n.1
Uffici di segreteria n.1
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LA VOCE DEL TERRITORIO ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-CULTURALE
Nei due plessi gravita una popolazione di
estrazione socio-culturale varia occupata
prevalentemente nel terziario (impiego, sia
pubblico che privato, e piccolo commercio); solo
un'esigua percentuale è formata da liberi
professionisti.
La maggior parte risiede proprio in quella parte nuova della città in cui l’urbanizzazione,
necessaria a contenere l’espansione crescente, ha preso il posto delle piantagioni di agrumi.
I nuovi quartieri hanno attratto la popolazione proveniente da fuori città mentre le vecchie
abitazioni adiacenti al centro storico, abbandonate ormai dai vecchi proprietari, hanno in
parte accolto famiglie con modeste risorse economiche e, in numero crescente,
extracomunitari.
L’attuale situazione socio-economica, derivante dai flussi demografici avvenuti nel corso
degli ultimi decenni e dai cambiamenti del sistema economico, è espressione di
contraddizioni che, nello stesso tempo, manifestano la necessità di crescere nelle diverse
dimensioni sociale, economica e culturale.
Ciò ha portato ad una nuova realtà in cui, spesso, cultura e valori diversi, dovendo
coesistere, vengono a confronto.
Da un’attenta osservazione dell’utenza si è potuto rilevare che, accanto a situazioni
ambientali ed educative quasi ottimali, esiste pure una difficoltà diffusa nella gestione
educativa dei figli e, talvolta, anche scarsa percezione delle problematiche relative agli
stessi; ma ciò che si evidenzia con maggiore frequenza è che tale difficoltà non sempre è
legata a livelli culturali o socio-economici più bassi. Si è rilevato, infatti, che le condizioni
economiche, se da un lato consentono ai genitori di offrire ai figli più opportunità culturali,
non sempre facilitano il dialogo: isolamento e solitudine emergono con forza, come
espressione di modelli di stili di vita familiari, determinando a volte quel disagio che si
manifesta a seconda dei casi con la disaffezione sociale, la mancanza dei dovuti stimoli
emotivi o con comportamenti che denotano tratti di personalità spiccatamente egocentrici,
con implicita denuncia di una non adeguata relazione genitori - figli.
Bisogno primario comune risulta quello di aver cura di uno sviluppo integrato della persona
nei suoi aspetti specifici e inscindibili:
AFFETTIVO- RELAZIONALE
COGNITIVA
ETICA SOCIALE
Area di sviluppo
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Il V Circolo, sensibile alle richieste tanto esplicite quanto implicite della propria utenza, per
poter meglio rispondere alle domande che le nuove generazioni pongono, prendendo atto
delle istanze, delle problematiche sociali ed educative espresse dalle famiglie e dei
cambiamenti sociali in atto, si muove nella direzione del cambiamento, per dare significato
alla CULTURA, attraverso la ricerca continua di strategie e soluzioni che siano adeguate ai
nuovi bisogni, efficaci e trasferibili nella realtà.
Come prima risposta alla richiesta di servizi educativo-formativi e alle attese delle famiglie,
esso si adopera per una educazione integrata, capace di coniugare insegnamento didattico-
disciplinare e valori, agendo affinché gli allievi possano apprendere a:
• superare i condizionamenti culturali, l’omologazione delle coscienze e il consumismo
dilagante;
• riconoscere la “norma” come elemento regolatore;
• superare le barriere della comunicazione;
• guardare con tensione morale verso i valori positivi della nostra società;
• sapere usare autonomia e discrezionalità;
• conoscere e usare i nuovi alfabeti scientifici e tecnologici;
• gestire e orientare il cambiamento;
• vivere spazi aggregati.
Partendo dal recupero delle radici culturali e passando attraverso l’integrazione di culture
diverse e delle diversità, promuove:
• lo sviluppo di linguaggi efficaci e di strumenti concettuali adeguati;
• la capacità di affrontare e risolvere problemi;
• l’esercizio del giudizio, della riflessione, della creatività;
• la consapevolezza del proprio “ESSERE PERSONA”;
• la tolleranza e l’accoglienza.
Gli alunni, guidati alla scoperta delle proprie radici e della propria identità culturale e
sociale, attraverso la cultura dell’impegno, della partecipazione, della legalità, della responsabilità civile e sociale, impareranno a sviluppare il senso di appartenenza e di
educazione alla convivenza democratica, a comprendere, progettare e operare
costruttivamente per il bene di tutti e di ciascuno in un consapevole esercizio di diritti e
doveri, da cui impareranno a rilevare principi di giustizia e solidarietà. Essi saranno
protagonisti e non semplici spettatori, parteciperanno attivamente e completamente
entrando nell’esperienza e confrontandosi con gli altri.
Al fine di poter realizzare concretamente il successo formativo dei propri alunni, il V
Circolo, oltre ad avvalersi di tutte le risorse interne proprie, sia per offrire più opportunità
che per potere prevenire possibili rischi di dispersione, opera attivamente in rete con le altre
scuole ed istituzioni del territorio bagherese. Pertanto, aderisce alle scelte culturali e
pedagogiche operate nel territorio, curando i rapporti con l’Osservatorio per la dispersione,
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con l’ASL e coinvolgendo nella propria attività, con diversi progetti extracurriculari, anche
altre istituzioni ed enti pubblici e privati.
VISION
Le linee
guida del
V Circolo
Una scuola costruttiva... dove
i bambini apprendono
attraverso una costruzione attiva
e non una ricezione passiva di informazioni
Una scuola formativa ...dove promuovere tutte le dimensioni della
personalità del bambino.
Una scuola accogliente...dove favorire
ricche relazioni sociali.
Una scuola dialogante e
cooperante... con altre agenzie educative per costruire un
sistema formativo.
Una scuola organizzata...
dotata di ambienti funzionali con
orari e tipologie organizzative
flessibili.
Una scuola inclusiva...che
valorizza le differenze.
Una scuola partecipata...che favorisce
rapporti costruttivi con famiglie enti associazioni.
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MISSION
V CIRCOLO ” A. Gramsci”
Promuovere modalità ed
attività di accoglienza di
alunni ,docenti, personale
A.T.A., famiglie in un’ ottica
di collaborazione ed
appartenenza.
Attivare forme di attenzione
e metodologie inclusive per
gli alunni in situazione di
difficoltà e/o eccellenza.
Promuovere il raccordo tra i
due ordini di scuola
attraverso la realizzazione di
percorsi condivisi.
Realizzare le condizioni per
una formazione continua del
personale.
Realizzare trasparenza e condivisione
nella procedura di progettazione,
sviluppo del curriculo di classe e dei
P.D.P. e della VALUTAZIONE degli
alunni e del Sistema.
Facilitare la
conoscenza e l’utilizzo
delle TIC Promuovere e facilitare la
collaborazione con le
agenzie culturali,
amministrative, economiche
che vi operano per
migliorare ed ampliare
l’Offerta Formativa.
Promuovere la crescita della persona
attraverso percorsi che coinvolgano:
-la conoscenza e il gusto per la musica.
-lo sviluppo della coscienza del proprio
corpo.
-l’approccio ludico alla lingua inglese.
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L'AMBIENTE D’APPRENDIMENTO La scuola, configurandosi come contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi
e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni, nel rispetto della libertà di
insegnamento:
• valorizza le esperienze e le conoscenze degli alunni per ancorarvi nuovi contenuti
• attua interventi adeguati nei riguardi delle diversità
• favorisce l'esplorazione e la scoperta
• incoraggia l'apprendimento collaborativo
• promuove la consapevolezza del proprio modo di apprendere
• realizza attività didattiche in forma di laboratorio per favorire l’operatività e allo
stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il laboratorio è la modalità
di lavoro che meglio incoraggia la ricerca e la progettualità.
Il V Circolo "A. Gramsci", nella consapevolezza dell’importanza del ruolo primario che la
Scuola svolge per la formazione integrale ed armonica dell’uomo e del cittadino, preso
atto delle esigenze emerse dall’analisi dei bisogni e delle risorse a disposizione, si impegna
a:
1) promuovere una cultura autenticamente democratica con presupposti scientifici, capace
di generare valori positivi quali:
● mentalità libere, divergenti, critiche;
● solidarietà, legalità, tolleranza;
● rispetto e tutela dell’ambiente naturale;
● rispetto e tutela del patrimonio storico, artistico e culturale;
● cambiamento come fattore di progresso nella storia;
2) mettere ciascun alunno in condizioni di vivere “il proprio essere oggi ragazzo e domani
uomo”, che lotta per non subire la “prevaricazione” e/o il “trascinamento” verso situazioni
di illegalità o di devianza dalle norme di convivenza sociale, morale e religiosa.
In questo percorso, accanto alla professionalità della scuola, sono necessarie altre
risorse fondamentali, che consistono nella condivisione del progetto educativo da
parte della famiglia e della società
La scuola perseguirà costantemente l’obiettivo di costruire una efficace collaborazione educativa con i genitori. Non si tratta solo di stringere rapporti nei momenti critici, ma di
costruire relazioni costanti che riconoscano i loro precisi ruoli e che si supportino
vicendevolmente nelle comuni finalità educative.
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La scuola, attraverso l'elaborazione del patto di corresponsabilità previsto dal D.P.R.
21 novembre 2007 n.235 ed approvato dagli Organi Collegiali, sancisce questa
condivisione sia nel piano dell’offerta formativa che nel rispetto delle regole
dell’Istituzione scolastica.
PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
(Art. 3 del DPR 235 del 21 novembre 2007)
PREMESSA
Il patto di corresponsabilità è la dimensione metodologica ed operativa fondamentale a cui
la scuola intende ispirarsi per raggiungere i propri obiettivi ed il piano dell'offerta
formativa ne è la dichiarazione esplicita, formalizzata e partecipata.
Stipulato tra la scuola e la famiglia dell’alunno e redatto ai sensi del D.P.R. n. 235 del
21/11/2007, con cui si vogliono condividere, in forma scritta, i reciproci rapporti, i diritti e
i doveri che intercorrono tra la scuola e le famiglie.
La SCUOLA si impegna La FAMIGLIA si impegna a… L’ALUNNO/A deve
L’o
ffer
ta
form
ativ
a
garantire un piano
formativo teso alla
promozione della
persona in un ambiente
educativo sereno e
stimolante.
prendere visione del
Piano dell’Offerta Formativa
e discuterne significato e
contenuto con i propri figli.
eseguire i compiti
richiesti
e rispondere
positivamente
alle sollecitazioni della
scuola.
I ra
pp
ort
i re
lazi
on
ali
instaurare un clima
favorevole all’ascolto e
al dialogo con alunni/e e
famiglie, anche al fine di
approfondire la
reciproca conoscenza in
un contesto idoneo a
favorire l’integrazione
degli alunni
diversamente abili e a
promuovere iniziative di
accoglienza ed
integrazione degli
alunni stranieri.
valorizzare l’istituzione
scolastica,
instaurando un dialogo
collaborativo e costruttivo
con i docenti, nel rispetto
delle loro scelte educative e
didattiche.
prendere coscienza
dei propri diritti/doveri
rispettando persone,
ambienti e attrezzature.
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Gli
in
terv
enti
e l
a p
arte
cip
azio
ne
attivare azioni
concrete per il recupero
di
situazioni di ritardo, di
svantaggio e per la
promozione del merito e
dell’eccellenza;
garantire trasparenza
nelle valutazioni e
tempestività nelle
comunicazioni
mantenendo un costante
rapporto con le famiglie
imperniato sul reciproco
rispetto del ruolo;
applicare quanto
previsto nel
Regolamento interno
d’Istituto.
rispettare l’istituzione
scolastica:
o garantendo l’assidua
frequenza dei propri figli alle
lezioni ed il rispetto degli
orari
o partecipando attivamente
alle
riunioni collegiali,
o informandosi
costantemente riguardo
l’andamento
didattico/disciplinare dei
propri
figli,
o controllando puntualmente
le comunicazioni della scuola;
discutere, presentare e
condividere con i propri figli
il presente documento;
rispettare quanto previsto
nel Regolamento interno
d’Istituto e sensibilizzare i
propri figli al medesimo
rispetto.
riferire,
puntualmente, in
famiglia le
comunicazioni della
scuola;
partecipare
attivamente alla vita di
classe, anche
contribuendo allo
sviluppo di situazioni
di integrazione e
solidarietà;
agire nel rispetto di
quanto previsto nel
Regolamento interno
d’Istituto.
Il genitore/affidatario, nel sottoscrivere il presente patto è consapevole che:
a) le infrazioni disciplinari da parte dell’alunno possono dar luogo a sanzioni disciplinari;
b) nell’eventualità di danneggiamenti o lesioni a persone la sanzione è ispirata al principio
della riparazione del danno (art. 4, comma 5 del DPR 249/1998, come modificato dal DPR
235/2007);
c) il regolamento d’istituto, comprensivo di allegati, disciplina le modalità d’irrogazione
delle sanzioni disciplinari e d’impugnazione.
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L' ITER PROGETTUALE
INDICAZIONI
e Linee guida
TRAGUARDI
OBIETTIVI P. O. F.
A b i l i t à
C o m p e t e n z e
Conoscenze
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RELAZIONE EDUCATIVA
attraverso
DOCENTE ALUNNO
SAPERE PROGETTATO
SAPERE COSTRUITO
SAPERI DISCIPLINARI
- Progettualità - Competenza - Metodo
SAPERE ESSERE
ESPERIENZA
MOTIVAZIONE
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
AUTONOMIA OPERATIVA
-Specificità -Flessibilità -Organizzazione -Strategie metodologiche -Sistematicità -Controllo -Unitarietà di insegnamento -U. D. A.
Problem solving
Cooperative learning Ricerca-azione Brainstorming
-Accoglienza, -Ascolto attivo -Circle time, Role play -Immaginazione guidata -Laboratori disciplinari -Simulazioni , -Brainstorming -Problematizzazione
- TRASVERSALITÀ -VISIONE UNITARIA DELLA DIMENSIONE PERSONALE
-FARE -CREARE -INTERAGIRE -RAGIONARE -ESPLORARE -TRASFERIRE -PROGETTARE
SAPER FARE COMPETENZE PROGETTATE
CONTENUTI
COMPETENZE INDIVIDUALI SAPER
DIVENIRE
COSTRUZIONE DI
IDENTITÀ
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METODOLOGIA COMUNE
Applicazione dei principi
scoperti ad altre realtà
Strumento metodologico di approccio alla
cultura
Produzione di idee
Ricostruzione intellettuale della
cultura vissuta
Strumento privilegiato per pervenire alla
consapevolezza di sé, del proprio ruolo sociale, degli altri, delle cose , del proprio potenziale
espressivo - comunicativo
RICERCA
intesa come…
Mezzo per generare e
risolvere problemi;
Itinerario di indagine-scoperta
Problematizzazione delle conoscenze acquisite in
tutti i versanti
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UNITARIETÀ DELL' INSEGNAMENTO
Metodo di lavoro Spazi decisionali autonomi
Verifica, valutazione delle
Competenze/abilità
di disciplina, e di tutte le dimensioni della persona trasversali
Condivisione di stili educativi e di strategie
� Giochi senso – percettivi - motori per acquisire consapevolezza del sé e dei propri flussi emotivi.
� Giochi finalizzati al prolungamento dei tempi attentivi, della concentrazione della memoria.
� Negoziazione dei bisogni. � Autocritica.
� Utilizzo dei codici analogici e sviluppo di canali di comunicazione alternativi.
� quello verbale.
• Attenzione ai bisogni impliciti/espliciti dell'allievo, affettivo – emotivo - relazionali, come condizione imprescindibile per il successo dell'offerta formativa.
• Accoglienza, tolleranza.
• Gestione costruttiva dei conflitti.
• Innalzamento dei livelli di autostima.
• Valorizzazione anche dei piccoli progressi.
- Mappe cognitive sui nuclei tematici
- Azione didattica mirata allo sviluppo di abilità e competenze trasversali mediante i contenuti disciplinari;
- Problematizzazione come stile cognitivo nell'apprendimento
- Ricerca-azione
- Brainstorming - Gruppi di lavoro
Il soggetto che agisce e apprende, come "valore" in una visione olistica
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P. A. I.
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ
(Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e Circolare Ministeriale n. 8 del 06/03/2013)
PREMESSA
Il PAI nasce dalla volontà di attuare una scuola in grado di rispondere in modo adeguato a tutte le difficoltà degli alunni al fine di prevenirle, ove possibile, diventando in tal modo scuola inclusiva per tutti (Education For All - EFA) come stabilito dall’Unesco nel 2000, sebbene “la traduzione pedagogica della definizione suddetta potrebbe essere quella dell’educazione per ciascuno.”
Il Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) non è un documento “per gli alunni con bisogni educativi speciali” ma uno “strumento di progettazione” dell’offerta formativa della scuola “in senso inclusivo”; “è lo sfondo e il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni”.
In questa ottica sarebbe più corretto sostituire l’espressione “Bisogni Educativi Speciali (BES)” con l’espressione “Diritti Educativi Essenziali”, per evitare di categorizzare le persone.
“È importante avere chiaro che l’espressione Bisogni Educativi Speciali non è una diagnosi, non è una certificazione, non è uno stigma, ma è il riconoscimento del fatto che alcuni alunni possono richiedere, nel corso della loro carriera scolastica, per tempi più o meno lunghi, una particolare accentuazione della personalizzazione didattica, che resta fondamentale per ciascuno”.
Per evitare, dunque, ogni forma di categorizzazione è fondamentale individuare le situazioni problematiche e le strategie per farvi fronte, qualificando le modalità di insegnamento, e “accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi”.
Soltanto, infatti, eliminando le barriere alla partecipazione e all’apprendimento di ogni allievo, la scuola sarà davvero inclusiva, garantirà a ogni alunno una “democratica formazione culturale di base e una crescita affettivo – relazionale”, cioè ciascun discente potrà compiere la propria crescita personale nel rispetto e nella valorizzazione delle proprie attitudini e delle risorse attive di apprendimento.
SCOPI DEL PAI
Il Piano Annuale per l’Inclusività è il coronamento del lavoro svolto in ciascun anno scolastico e costituisce il fondamento per l’avvio del lavoro dell’anno scolastico successivo.
La redazione del PAI e la relativa assunzione da parte del Collegio dei Docenti ha lo scopo di:
• garantire l’unitarietà dell’approccio educativo e didattico dell’istituzione scolastica;
• garantire la continuità dell’azione educativa e didattica anche in caso di variazione dei docenti e del dirigente scolastico (continuità orizzontale e verticale);
• consentire una riflessione collegiale sulle modalità educative e sui metodi di insegnamento adottati nella scuola;
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• raccogliere i PEI ed i PDP in un unico archivio, possibilmente digitale;
• fornire criteri educativi condivisi con le famiglie (una forte alleanza educativa con le famiglie è condizione essenziale per la riuscita dei percorsi di personalizzazione).
È necessario, altresì, che nella scuola inclusiva POF e PAI siano in connessione tra loro.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Le argomentazioni mondiali sull’Education For All sono state recepite dal nostro Stato, che ha introdotto il principio della personalizzazione con la Legge 53/2003, preceduta dalla Legge 517/1977 la quale ha definito sia l’inclusione degli alunni con disabilità nella scuola comune sia il principio dell’individualizzazione dell’insegnamento con nuovi criteri di valutazione.
La legge 170/2010 apre un diverso canale di cura educativa e concretizza i principi di personalizzazione dei percorsi di studio enunciati nella Legge 53/2003, nella prospettiva della presa in carico dell’alunno con BES da parte di tutti i componenti del Consiglio di classe e non solo dall’insegnante per il sostegno.
Secondo la recente Direttiva Miur del 27/12/2012, nella categoria dei disturbi evolutivi specifici entrano a far parte, oltre ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), anche i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ricomprendendo, per la comune origine nell’età evolutiva, anche quelli dell’attenzione e dell’iperattività.
Tutte queste differenti problematiche, ricomprese nei disturbi evolutivi specifici, non vengono certificate ai sensi della Legge 104/92, non danno dunque diritto alle provvidenze ed alle misure previste dalla stessa legge quadro e, tra queste, all’insegnante per il sostegno.
Secondo la Direttiva Miur del 27/12/2012, quindi, vi è la possibilità di estendere a tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali le misure previste dalla Legge 170/2010 per gli studenti con DSA, prevedendo un percorso individualizzato e personalizzato e la redazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP). Le condizioni ottimali per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento sono determinate dalla sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata.
MACROAREA BES
Con BES si intendono i Bisogni Educativi Speciali di un soggetto, ossia una qualsiasi difficoltà evolutiva in ambito scolastico che, indipendentemente dalla sua eziologia (bio - strutturale, familiare, ambientale, culturale, …), necessita di educazione speciale personalizzata.
Un BES è una difficoltà evolutiva che può manifestarsi entro i diciotto anni di vita del soggetto e che coinvolge le relazioni educative, gli apprendimenti scolastici e di vita quotidiana, lo sviluppo di attività personali e la partecipazione ai vari ruoli sociali.
Nella macroarea BES, dunque, alla luce della normativa vigente e di quanto sopra indicato, rientrano le seguenti sottocategorie:
� ALUNNI DISABILI (tutelati dalla Legge 104 del 1992 che assegna loro, tra l’altro, l’insegnante per il sostegno e obbliga i docenti alla stesura del PEI);
� ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI, al cui interno vanno considerati gli alunni con:
- DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento), tutelati dalla Legge 170 del 2010, che obbliga gli insegnanti alla stesura del PDP;
- deficit del linguaggio;
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- deficit delle abilità non verbali;
- deficit della coordinazione motoria;
- alunni non compresi dalla Legge 104 ma da considerarsi tutelati dalla Legge 170 del 2010 e dalla Legge 53 del 2003; vige l’obbligo per gli insegnanti allo stesso trattamento del DSA senza ulteriori precisazioni di carattere normativo.
� ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO SOCIO – ECONOMICO, LINGUISTICO – CULTURALE (alunni stranieri); alunni non compresi dalla Legge 104 ma da considerarsi tutelati dalla Legge 170 del 2010 e dalla Legge 53 del 2003; vige l’obbligo per gli insegnanti allo stesso trattamento del DSA senza ulteriori precisazioni di carattere normativo.
Le situazioni sopra elencate sono diverse tra di loro, ma fanno emergere un dato che le accomuna e le rende sostanzialmente uguali: il diritto, cioè, di tutti gli alunni a ricevere un’attenzione educativo – didattica individualizzata/personalizzata ed efficace, al fine di garantire loro il successo formativo.
Gli alunni che rientrano nella macroarea BES hanno diritto a uno specifico piano:
� Piano Educativo Individualizzato (PEI) a favore degli alunni con disabilità (ex art. 12, comma 5 della Legge 104 del 1992);
� Piano Didattico Personalizzato (PDP) per gli alunni con DSA (ex art. 5 del DM n. 5669 del 12/07/2011 e punto 3.1 delle “Linee guida”) o con disturbi riconducibili (ex punto 1 della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012);
� Piano Didattico Personalizzato (PDP) per tutti gli alunni con BES diversi da quelli richiamati alle lettere “A” e “B”.
LA SCUOLA INCLUSIVA
Una scuola è inclusiva quando è in grado di accogliere le diversità - differenze e di costruire percorsi individualizzati, di prevedere nella quotidianità azioni da compiere, interventi, progetti e quando è in grado di dare risposte precise ad esigenze educative individuali. Una risposta veramente inclusiva è un’offerta formativa individualizzata, perché l’inclusione è un concetto più ampio rispetto a quello dell’inserimento e dell’integrazione.
Al riguardo si riporta il Profilo dei docenti inclusivi, tratto dal documento della European Agency for Development in Special Needs Education del 2012. Tale profilo viene puntualizzato in quattro valori:
(saper) valutare la diversità degli alunni: la differenza tra gli alunni è una risorsa e una ricchezza;
• sostenere gli alunni: i docenti devono coltivare aspettative alte sul successo scolastico degli studenti;
• lavorare con gli altri: la collaborazione e il lavoro di gruppo sono approcci essenziali per tutti i docenti;
• aggiornamento professionale continuo: l’insegnamento è una attività di apprendimento e i docenti hanno la responsabilità del proprio apprendimento permanente per tutto l’arco della vita.
È importante anche ricordare che, come si evince dagli studi condotti, gli alunni con problemi di apprendimento:
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sono facilitati dalla strutturazione dei contesti e della presentazione dei contenuti dell’apprendimento affinché risultino chiaramente percepibili, scanditi in fasi, riassunti in cartelloni, tabelle, mappe, schemi;
sono facilitati se la strutturazione delle presentazioni e dei compiti è tale da guidarli ad una corretta percezione di ciò che veicola l’informazione principale;
sono facilitati dalla presentazione di pochi obiettivi per volta, presentati a piccole unità, di frequente ripetute con leggere varianti;
devono essere guidati alla generalizzazione, all’astrazione e alla formazione dei concetti attraverso passi ben calibrati e consolidati con cura;
sono facilitati se affrontano argomenti concreti che ben conoscono e che li interessano e di cui possono fare esperienza concreta;
devono essere sostenuti nei passi per cui il supporto è necessario e soltanto per il tempo necessario, al fine di consentire loro la conquista dell’autonomia;
devono essere elogiati per ogni piccola conquista, fortificando l’autostima e il ruolo sociale anche nei confronti dei compagni;
devono essere sostenuti nell’uso del linguaggio, insegnando loro sia l’uso funzionale del linguaggio nei vari contesti sia l’espressione dei sentimenti, delle emozioni, delle sensazioni e delle riflessioni personali;
devono imparare a trasferire competenze tra campi affini, a stabilire relazioni d’ordine e di equivalenza, a comprendere i rapporti di causa/effetto, le successioni temporali, l’organizzazione spaziale e le sue rappresentazioni;
devono essere guidati a potenziare le capacità di attenzione e di memoria a breve e lungo termine;
devono essere guidati a comprendere la complessità delle relazioni umane, di chi fidarsi, a chi chiedere aiuto in caso di bisogno, come comportarsi in situazioni di rischio (gli adolescenti con difficoltà intellettive sono più esposti ai rischi di abuso e di violenze).
È importante, altresì, che i docenti e i Consigli di classe affinino “la capacità di lavorare sul singolo allievo e di descrivere puntualmente il processo educativo e didattico”. Una programmazione personalizzata contiene:
� la descrizione accurata della situazione dell’alunno, evidenziando i suoi punti di forza, le sue abilità e le capacità presenti;
� la descrizione dello stile di apprendimento dell’alunno per adattarvi lo stile di insegnamento;
� l’individuazione degli interessi e delle predisposizioni (aree di vocazionalità) su cui far leva per facilitare l’apprendimento;
� la segnalazione di eventuali difficoltà o problemi attraverso accurate descrizioni di comportamenti osservabili e dei contesti in cui si realizzano, anch’essi descritti con precisione;
� la descrizione delle situazioni e delle condizioni che favoriscono le performance positive dell’allievo quanto quelle che ne condizionano negativamente i risultati;
� l’individuazione degli ambiti di lavoro per l’anno scolastico, degli obiettivi, dei contenuti e dei metodi per raggiungerli;
� le modalità di verifica e di valutazione dell’efficacia del lavoro svolto e l’eventuale modifica degli aspetti che non hanno fornito i risultati sperati.
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Affinché l’individuazione degli alunni con BES non si riduca a una semplice e negativa categorizzazione, è importante che nella riflessione collegiale gli insegnanti effettuino la personalizzazione del curricolo rispettando le seguenti indicazioni:
identificare i contenuti essenziali delle discipline;
scegliere obiettivi realistici che l’alunno possa effettivamente raggiungere;
scegliere obiettivi significativi che abbiano rilevanza per l’alunno, anche in vista della vita adulta;
scegliere obiettivi razionali di cui l’alunno possa comprendere e condividere il significato e la rilevanza;
definire un curricolo funzionale che miri ai diritti educativi essenziali, per la qualità della vita presente e futura dell’allievo.
La personalizzazione del curricolo permette di garantire la cosiddetta speciale normalità, che risponde a due bisogni fondamentali dell’alunno in difficoltà: da un lato, il bisogno di normalità e di appartenenza, cioè di fare le stesse attività didattiche dei compagni, e, dall’altro, il bisogno di specialità, cioè di fare le attività che la specifica condizione richiede.
IL NOSTRO PAI
Il PAI del V Circolo Didattico “A. Gramsci”, nel rispetto di quanto sopra evidenziato, intende tenere conto dei cinque pilastri dell’inclusività:
Individualizzazione;
Personalizzazione;
Strumenti compensativi;
Misure dispensative;
Impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e materiali.
In una scuola inclusiva “si deve già sapere prima che cosa si deve fare” quando ci sono alunni con BES; dunque, è necessario conoscere preventivamente:
• le varie tipologie di BES;
• le risorse e le strategie necessarie per intervenire nei confronti di tali alunni con prospettive di successo formativo.
Il primo momento del processo inclusivo dell’alunno con BES è il riconoscimento formale (con verbalizzazione motivata) da parte del Consiglio di classe.
Per l’individuazione dei Bisogni Educativi Specifici, in mancanza di indicatori oggettivi, è utilizzata la conoscenza degli alunni basata sui bisogni, sulle difficoltà apprenditive o relazionali emerse nel corso dell’anno scolastico; a tal fine è stata elaborata un’apposita griglia di rilevazione (ALLEGATO 1) distribuita a tutti i docenti della scuola primaria e dell’infanzia.
Al riguardo è necessario che sin dalla scuola dell’infanzia, sebbene essa non sia dell’obbligo, la presenza di alunni con difficoltà di diversa tipologia sia presa in considerazione e attentamente monitorata, al fine di consentire gli opportuni interventi educativi nonché il loro positivo inserimento nella prima classe della scuola primaria, nell’ottica della continuità educativa; tuttavia accade sovente che in detta classe prima gli alunni manifestino delle problematiche, che non sempre sono state condivise tra gli insegnanti della scuola dell’infanzia e quelli della scuola primaria.
Successivamente è stato redatto il format del Piano Didattico Personalizzato sia per la scuola primaria (ALLEGATO 2) sia per la scuola dell’infanzia (ALLEGATO 3) e distribuito ai docenti delle rispettive classi e sezioni, ai quali è stato offerto anche un supporto per la compilazione del format.
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Sostegno e integrazione degli alunni diversamente abili
IL GRUPPO MISTO
• Genitori
• Équipe A.S.P.
• Docenti
LA FAMIGLIA
LA SCUOLA • Competenza
pedagogica • Programmazione
didattica individualizzata
L’A.S.P. • Medici specialisti • Consultorio • Poliambulatorio • Ėquipe multidisciplinare
Prognosi pedagogica • diagnosi funzionale • piano personalizzato (PEI)
L’alunno
diversamente
abile
L’ENTE LOCALE
IL CENTRO A.I.A.S.
• Competenza riabilitativa
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L’ articolo 5 della Costituzione, in merito ai diritti della persona disabile, fissa i seguenti
principi generali:
• Assicurare la prevenzione, la diagnosi e la terapia precoce delle minorazioni.
• Garantire l’intervento dei servizi terapeutici e riabilitativi.
• Assicurare alla famiglia un’informazione sanitaria e sociale.
• Garantire un adeguato sostegno psicologico e psico-pedagogico.
Per un pieno inserimento nel contesto della vita, occorre dunque che il bambino
diversamente abile trovi quei supporti a lui necessari nella famiglia, presso i servizi socio-
sanitari e a scuola. In verità, il problema dell’integrazione è complesso e non certamente da limitare ad una semplice “socializzazione”, collocando l'aspetto dell'apprendimento delle conoscenze e formativo delle abilità e competenze in posizione subordinata. Affinché la disabilità, spesso associata allo svantaggio sociale, non si trasformi in disuguaglianza, la scuola ha il dovere di attivare percorsi didattici finalizzati al superamento di ogni forma di emarginazione, lavorando in stretta collaborazione con le altre istituzioni. Una vera integrazione va, infatti, realizzata nel tempo attraverso il perseguimento di “obiettivi formativi appropriati”, che vanno riferiti al concetto più ampio di educazione, intesa come “promozione umana”.
Consapevole di tutto questo il V Circolo, tenendo in considerazione i bisogni dei bambini con disabilità per disturbi pervasivi dello sviluppo e con svantaggio socio-economico, già da diversi anni ha attivato una fitta rete di rapporti con l’ASL, con l’Amministrazione comunale e le Associazioni di volontariato, per potere offrire le migliori opportunità atte a favorire l’integrazione per un effettivo successo scolastico.
Sin dal primo ingresso nella scuola dell’infanzia e successivamente nella primaria, a scadenze periodiche, gli interventi di sostegno e le attività di integrazione che la nostra scuola mette in atto si articolano nelle seguenti azioni:
� Indagine conoscitiva sugli alunni diversamente abili e/o con disagio, mediante o osservazione diretta dell’ alunno o somministrazione di prove e test d’ ingresso o colloqui con i genitori e individuali; • Presa visione delle “diagnosi funzionali”
• Programmazione personalizzata parallela a quella curriculare
• Profilo dinamico funzionale
• Raccordo e coordinamento con équipe psicopedagogica dell’ASL sugli interventi
educativi
• Counseling psicopedagogico
• Raccordo e coordinamento con l’Ente locale per il servizio di assistenza e la fornitura di
mezzi e supporti appropriati • Verifiche periodiche mensili, quadrimestrali e finali I risultati finora conseguiti con l’ausilio di valide risorse umane saranno certamente
potenziati e migliorati grazie all’aiuto di attrezzature tecniche e sussidi didattici specifici
acquistati con finanziamento derivato dal progetto “Scopro le mie abilità”, con il quale la
scuola ha partecipato al progetto nazionale “E-inclusion” lanciato nell'a. s. 2005/2006 dal
MIUR, proprio per attivare interventi mirati all’integrazione dei disabili.
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IL CURRICOLO VERTICALE D’ISTITUTO
Il curricolo verticale d’Istituto è il nucleo didattico del POF in quanto presenta le scelte educative
e didattiche della scuola, descrive e organizza gli elementi essenziali dell'intero percorso proposto
dalla nostra realtà scolastica e declina le competenze in uscita riferite ai due ordini di scuola, in
linea con le Indicazioni Nazionali e con il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento
permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea (
Raccomandazione del 18/12/2006).
Il curricolo verticale si propone di:
• Promuovere il raccordo tra i due ordini di scuola attraverso un lavoro in
continuità, che utilizzi un comune filo conduttore metodologico, relativo ai
Campi di Esperienza della scuola dell’infanzia e alle discipline di scuola primaria
nel rispetto della specifica identità pedagogica degli alunni;
• Facilitare il passaggio dell’alunno da un ordine di scuola all’altro
• Consolidare il confronto metodologico e culturale tra professionisti della scuola che
permetta la realizzazione di percorsi condivisi.
• Avviare nel tempo la costruzione di prove di verifica standardizzate relative al
processo di insegnamento – apprendimento.
Le Competenze-chiave sono una combinazione di conoscenze, abilità e
attitudini trasversali e rappresentano, come recita il testo europeo, strumenti
fondamentali per la realizzazione, lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva e
l’inclusione sociale degli studenti. Tale competenze, in una prospettiva di
educazione permanente, sono considerate le competenze utili per tutto l’arco
della vita
COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZA IN
SCIENZE E TECNOLOGIA
CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
CULTURALE
COMUNICAZIONE NELLE LINGUE
STRANIERE
COMUNICAZIONE NELLA
MADRELINGUA
COMUNICAZIONE NELLE LINGUE
STRANIERE
COMPETENZE
SOCIALI E CIVICHE
COMPETENZA
DIGITALE
IMPARARE AD
IMPARARE
“CITTADINANZA”
Correlata alle 8 competenze
chiave da acquisire al termine
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CAMPI DI ESPERIENZA
� Il sé e l’altro � Il corpo e il movimento � Immagini, suoni, colori � I discorsi e le parole � La conoscenza del
mondo � Numero e spazio
DISCIPLINE
• Italiano • Lingua Inglese • Storia • Geografia • Matematica • Scienze • Musica • Arte e Immagine • Educazione Fisica • Tecnologia • Religione Cattolica
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA- DIDATTICA E VALUTAZIONE
La programmazione didattica ed educative tiene nella dovuta considerazione l’attuale
contesto normativo derivante dalle disposizioni nelle Indicazioni nazionali ” di cui al D.M.
254/2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 30 del 5 febbraio 2013. della scuola dell’infanzia e del primo
ciclo di istruzione, che definiscono i traguardi che gli allievi devono raggiungere. LA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA definisce le scelte relative agli obiettivi fondamentali della scuola: formativi, culturali e sociali LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA costituisce il progetto didattico della scuola che con
riferimento al Curricolo verticale declina gli obiettivi di apprendimento, le abilità e le
conoscenze dei campi di esperienza per la Scuola dell’Infanzia e delle discipline per la Scuola
Primaria ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle
competenze.
L’attività didattica- educativa dei singoli è orientata alla qualità dell’ apprendimento di ciascuno
alunno.
I campi di esperienza e le discipline, stabilite nelle Indicazioni Nazionali, concorrono alla promozione
di un processo di insegnamento-apprendimento unitario e all’acquisizione di efficaci competenze per
la formazione di un cittadino attivo e consapevole.
In quest’ottica la Cittadinanza e Costituzione diventa trasversale a tutte le discipline di
insegnamento. SCUOLA DELL’INFANZIA SUOLA PRIMARIA
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SCHEDA PROGETTUALE PER LO SVILUPPO DEI TRAGUARDI
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Vedi indicazioni nazionali per
il curricolo 2012
OBIETTIVI SPECIFICI In base agli argomenti
trattati relativi alle classi
ABILITA’/CONOSCENZE
CONTENUTI
Conoscenze Abilità Comporta- mento Relazio- nalità Parteci- pazione Impegno Autonomia Assunzione di Responsa-bilità
Osserva- zioni Esercita- zioni Prove: - orali - scritte - pratiche
Diversi per
disciplina
…………… ………….. ………….. ………….. …………..
Ascolto attivo Circle-time Role play Immagi- nazione guidata Laboratori disciplinari Simulazioni ………….
Dichiarative: ……
……
Procedurali …… …
Disciplinari ………… ………… Trasversali Strumentali
leggere
- scrivere
Operazionali
- ipotizzare
- analizzare
Logico-culturali
Organizzare le conoscenze
…………
-Accoglienza Brainstorming - Flessibilità -Problem- solving -Ricerca-azione -Cooperative learning
Soluzioni Organizzative
A gruppo : - Intero
- Piccolo - elettivo - di compito - di livello
B Spazi : - aula - laboratorio - palestra - luoghi esterni
Italiano Storia Geografia Musica Arte-Immagine Scienze Matematica
Tecnologia Ed. Fisica Inglese Religione
Valutazione
livelli di:
Verifiche conoscenze /abilità
Mezzi Strumenti
quali
Attività Esercizi
Laboratori
Conoscenze Scelte col criterio
della gradualità
Abilità
Scelte col criterio
della gradualità
Metodologia di approc
cio
Disciplina/e –
Relazione educativa Interazione Docente/i – Discente/i
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LA VALUTAZIONE E’:
FORMATIVA perché deve attivare processi di autovalutazione per favorire il
processo
di autostima di ogni singolo alunno, al fine di fare acquisire un buon concetto
di sé e garantire un effettivo “star bene a scuola”.
DINAMICO-ORIENTATIVA in quanto prevede un punto di partenza, un percorso
di progettazione, un punto di arrivo, fornendo così informazioni sul processo di
apprendimento e permettendo ai docenti di progettare nuovi interventi didattici, per
far conseguire il successo formativo di ciascun alunno.
OMOGENEA poiché richiede da parte del Collegio Docenti condivisione di finalità,
criteri e metodologie educative.
PERSONALIZZATA perché rispetta ritmi, tempi e potenzialità di apprendimento
del singolo alunno
TRASPARENTE perché vengono comunicati e descritti alle famiglie: gli obiettivi di
apprendimento, i criteri, le modalità di valutazione, nonché l’andamento scolastico
dei propri figli; viene attuato inoltre un confronto tra insegnanti e genitori rispetto
ad atteggiamenti e comportamenti del bambino nei diversi contesti.
CERTIFICATIVA in quanto vengono comunicati ad alunni e famiglie gli esiti
conseguiti,
con voti in decimi e giudizio globale, riportati nel documento di valutazione.
La verifica e la valutazione sono dunque atti imprescindibili della prassi didattica, presenti
in tutti i momenti del percorso curricolare e che, nell’aspetto formativo, oltre che in quello
conoscitivo o consuntivo, trovano la loro maggiore valenza.
La valutazione rende perciò flessibile il progetto educativo e didattico e permette ai docenti
di:
- soddisfare le esigenze che gli alunni vengono progressivamente manifestando;
- adeguare tempestivamente la proposta didattica;
- stabilire il livello delle competenze raggiunte;
- determinare la validità delle scelte didattiche adottate.
Nella Scuola dell’Infanzia gli strumenti di valutazione fanno riferimento soprattutto
all’osservazione sistematica dei comportamenti e alla documentazione delle esperienze.
Nella Scuola Primaria i docenti elaborano una tipologia differenziata di prove di verifica
degli apprendimenti: prove scritte, orali, strutturate o semistrutturate, in ingresso, in itinere
e finali.
Tali prove consentono di fare il punto della situazione e, se necessario, di attivare interventi
individualizzati; per l’alunno rappresentano un momento di riflessione sul proprio processo
formativo, per maturare una migliore consapevolezza di sé e del proprio modo di
apprendere nell’intento di migliorarsi.
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La famiglia, che in itinere prende visione delle prove di verifica scritte, viene informata dei
risultati del percorso formativo dell’alunno sia al termine di ogni quadrimestre con la
consegna del documento di valutazione che nei colloqui individuali programmati.
Per quanto riguarda l’ammissione alla classe successiva il comma 1 bis dell’art. 3 della
Legge169/03 e il D.P.R. del 22 giugno 2009 n. 122 prevedono la possibilità di non ammissione
di un alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica
motivazione, con decisione assunta all’unanimità dai docenti del consiglio di classe.
CRITERI PER LA VALUTAZIONE IN DECIMI
Il D.P.R. del 22 giugno 2009 n. 122 , art. n.2 commi 2 e 4 conferma che “I voti numerici
attribuiti nella valutazione periodica e finale sono riportati anche in lettere nei documenti
di valutazione degli alunni. La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica è
espressa senza attribuzione di voto numerico.”
La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste
dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte
sulla base del Piano Educativo Individualizzato ed è espressa con voto in decimi.
La valutazione del comportamento degli alunni è espressa collegialmente da tutti i docenti
contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal
Collegio dei Docenti, riportato nel documento di valutazione.
Nella formulazione dei criteri per l’attribuzione dei voti numerici, il Collegio dei docenti ha
deliberato che non si contemplano voti inferiori al 5 perché nell’ottica di una valutazione
formativa e in considerazione dell’età evolutiva degli alunni, si intende promuovere il più
possibile l’autostima e la fiducia in sé nei bambini.
� Criteri
La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata collegialmente dai
docenti contitolari della classe ed è espressa con voto in decimi.
I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni.
La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste
dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte
sulla base del Piano Educativo Individualizzato ed è espressa con voto in decimi.
La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica viene espressa senza attribuzione
di voto numerico, ma con un giudizio sintetico.
La valutazione del comportamento degli alunni è espressa collegialmente da tutti i docenti
contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal
Collegio dei Docenti, riportato nel documento di valutazione.
Al termine dell’anno conclusivo della scuola primaria, la scuola certifica i livelli di
apprendimento raggiunti da ciascun alunno.
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In quanto strumento determinante di “regolazione” dell’attività didattica e della
progettazione degli interventi scolastici, poiché valutare significa costruire, la valutazione,
tenendo fuori comportamenti umorali e preconcetti si atterrà ai principi di: • equità • oggettività • coerenza rispetto agli obiettivi prefigurati nella programmazione • validità ed attendibilità delle prove di verifica • trasparenza e garanzia di corretta e completa informazione ai genitori circa l’andamento
scolastico degli alunni.
VOTO CRITERI PER LA VALUTAZIONE IN DECIMI
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OTTIMO
ECCELLENTE
Completo e personale raggiungimento degli obiettivi in piena autonomia. S’impegna con determinazione, continuità, spirito critico e ideativo. Usa in modo corretto e logico – razionale linguaggi specifici, strumenti e procedure. Comprende, applica e organizza le conoscenze, approfondisce i contenuti in modo personale. Si esprime in modo ricco e appropriato utilizzando, con disinvoltura, una terminologia specifica.
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DISTINTO
PIÙ CHE BUONO
Completo raggiungimento degli obiettivi in piena autonomia. S’impegna con serietà e costanza. Usa in modo corretto e razionale linguaggi specifici, strumenti e procedure. Comprende e applica le conoscenze in modo autonomo, conosce in modo approfondito i contenuti. Si esprime in modo preciso e appropriato utilizzando una terminologia specifica.
8
BUONO
Complessivo raggiungimento degli obiettivi e buona autonomia operativa. S’impegna con regolarità. Usa in modo corretto linguaggi specifici, strumenti e procedure. Comprende in modo agevole, conosce e organizza i contenuti in modo adeguato. Si esprime in modo fluido con terminologia corretta e adeguata.
7 - PIÙ CHE SUFFICIENTE
DISCRETO SODDISFACENTE
Raggiungimento sostanziale degli obiettivi con soddisfacente autonomia operativa. S’impegna con discreta regolarità. Usa in modo adeguato linguaggi specifici, strumenti e procedure. Si esprime in modo adeguato con terminologia generalmente corretta.
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SUFFICIENTE
Raggiungimento degli obiettivi fondamentali e una incerta autonomia operativa. S’impegna in modo essenziale e/o discontinuo. Usa linguaggi specifici di base e strumenti in modo non sempre corretto. Comprende globalmente e conosce gli elementi essenziali delle discipline. Si esprime in modo incerto con terminologia generica.
5
MEDIOCRE
Parziale raggiungimento degli obiettivi minimi con limitata autonomia operativa. S’impegna in modo inadeguato. Non usa in modo sufficiente linguaggi specifici di base e strumenti. Comprende semplici informazioni, conosce i contenuti in modo lacunoso. Fatica a esprimersi anche con l’aiuto dell’insegnante.
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SCARSO
Mancato raggiungimento degli obiettivi minimi, non sa orientarsi autonomamente nelle situazioni proposte, anche semplici. Non s’impegna e non studia, presenta lacune gravi e diffuse. Dimostra carenze sostanziali nelle strumentalità di base. Gravemente insufficiente l’uso dei linguaggi specifici, non conosce i contenuti presentati. Si esprime con un linguaggio minimo e frammentario.
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I docenti ritengono di dover evitare l’uso dei voti in decimi da 1 a 3 in quanto corrispondenti
a descrittori molto negativi che possono, ingenerare demotivazione, sconforto e
frustrazione. I voti nella scheda, relativi alle discipline sono il risultato della media
aritmetica dei voti in decimi delle singole prove; il giudizio globale del primo e secondo
quadrimestre comprende anche elementi formativi, legati agli indicatori di processo
espressi dai criteri sopra riportati .
Gli alunni che non raggiungono la sufficienza in tutte le discipline, possono essere ammessi
alla classe successiva, inserendo nel documento di valutazione una nota specifica.
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Alla luce del D.P.R. n. 122 del 22 giugno 2009, il Collegio Docenti ha definito i descrittori
indicatori corrispondenti al giudizio espresso con gli aggettivi: OTTIMO, DISTINTO,
BUONO, SUFFICIENTE, NON SUFFICIENTE.
GIUDIZIO DESCRITTORI - INDICATORI
OTTIMO
L’alunno dimostra un comportamento partecipe, corretto, responsabile, rispettoso delle norme che regolano la vita della scuola, è costante nell’impegno, è consapevole del proprio dovere, rispettoso delle consegne.
DISTINTO
L’alunno dimostra un comportamento corretto, responsabile, rispettoso delle norme che regolano la vita della scuola, è costante nell’impegno, è consapevole del proprio dovere, rispettoso delle consegne.
BUONO
L’alunno dimostra un comportamento adeguato alle regole della vita scolastica, quasi sempre stabilisce una relazione positiva con i compagni, con gli insegnanti o con le altre figure operanti nella scuola. L’impegno è costante e riesce a portare a termine le consegne date.
SUFFICIENTE
L’alunno dimostra un comportamento poco rispettoso delle regole della vita scolastica, è poco corretto nel rapporto con i compagni, con gli insegnanti e con le altre figure operanti nella scuola. È incostante nell’impegno ed è poco consapevole del proprio dovere.
NON SUFFICIENTE
L’alunno non riesce a rispettare le regole basilari della vita scolastica, nei rapporti con i compagni e con il personale scolastico si dimostra molto scorretto. Rivela scarso senso di responsabilità nell’assolvere i propri impegni e si rifiuta di eseguire le consegne.
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CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE - SCUOLA DELL’INFANZIA
Anni di frequenza scuola dell’infanzia 1 2 3
Frequenza О REGOLARE О SALTUARIA
Partecipazione della famiglia al processo educativo О ATTIVA
О PASSIVA
О COSTANTE
О SALTUARIA
О INESISTENTE
TRAGUARDI DI SVILUPPO
IL SÉ E L’ALTRO SÌ IN PARTE NO
È consapevole della propria identità personale О О О
Percepisce e manifesta le proprie esigenze О О О
Si relaziona, si confronta e discute con adulti e bambini О О О
Affronta con sicurezza nuove esperienze О О О
Riconosce e rispetta negli altri le diversità (etnie e disabilità) О О О
Riconosce e rispetta le regole del vivere insieme О О О
IL CORPO E IL MOVIMENTO SÌ IN PARTE NO
Dimostra una buona autonomia personale (pratiche corrette di cura di sé, d’igiene e di alimentazione)
О О О
Conosce e rappresenta il corpo e le sue parti О О О
Sa orientarsi e muoversi nello spazio in relazione agli oggetti e alle persone О О О
Controlla l’esecuzione del gesto (coordinamento oculo – manuale, motricità fine)
О О О
Valuta il rischio e si coordina con gli altri nel movimento (gioco, danza, comunicazione espressiva)
О О О
Utilizza il potenziale comunicativo ed espressivo della propria corporeità О О О
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IMMAGINI, SUONI, COLORI SÌ IN PARTE NO
Comunica ed esprime emozioni con i i linguaggi del corpo: la voce, il gesto e la drammatizzazione
О О О
Si esprime attraverso il linguaggio grafico – pittorico О О О
Esplora e utilizza in autonomia i materiali a disposizione О О О
Dimostra creatività nell’utilizzo delle tecniche espressive О О О
Ascolta con piacere musica di vario genere О О О
Esplora con la voce e con il corpo le proprie possibilità sonoro - espressive О О О
I DISCORSI E LE PAROLE SÌ IN PARTE NO
Utilizza un appropriato linguaggio verbale in differenti situazioni comunicative
О О О
Si esprime con una corretta pronuncia di suoni О О О
Si esprime in lingua italiana con un lessico ricco e articolato О О О
Usa il linguaggio per progettare le attività e per definire le regole О О О
Ascolta, comprende e rielabora narrazioni e storie О О О
Sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura О О О
LA CONOSCENZA DEL MONDO SÌ IN PARTE NO
Coglie i cambiamenti e le trasformazioni dell’ambiente naturale О О О
Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata О О О
Raggruppa e classifica oggetti e materiali secondo criteri diversi (forme, colori, dimensioni)
О О О
Riconosce i riferimenti topologici О О О
Ordina oggetti in base a un criterio О О О
Confronta e valuta quantità О О О
Riconosce la simbologia numerica О О О
COMPETENZE TRASVERSALI E STILI DI APPRENDIMENTO SÌ IN PARTE NO
Accompagna le proprie azioni e le attività con un linguaggio pertinente О О О
Comprende una consegna e la mette in atto О О О
Manifesta curiosità e desiderio di sperimentare О О О
È in grado di eseguire ogni lavoro con interesse e cura О О О
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Dimostra di saper memorizzare О О О
È capace d’impegnarsi con attenzione e concentrazione О О О
Sa procedere in autonomia durante un’attività О О О
Se necessario, sa chiedere aiuto О О О
Accetta opinioni diverse dalle proprie О О О
Sa portare a termine un’attività nei tempi stabiliti О О О
Sa ricostruire e verbalizzare le fasi di quanto realizzato О О О
Mostra attenzione per i dettagli О О О
È creativo/a e originale О О О
È collaborativo/a nelle attività di gruppo О О О
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CERTIFICAZIONE DEI TRAGUARDI al termine della Scuola Primaria
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VALUTAZIONE ESTERNA INVALSI
La valutazione esterna effettuata dall’INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del
Sistema educativo di Istruzione e di formazione), che opera per conto del MIUR, riguarda
la rilevazione degli apprendimenti degli alunni delle classi seconde e quinte, a livello
nazionale, nelle discipline di italiano e matematica. Tale standard nazionale è utilizzato
dagli insegnanti come punto di riferimento per realizzare una rigorosa autovalutazione dei
processi di apprendimento attivati in risposta ai bisogni formativi degli alunni e ai risultati
ottenuti.
.
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ORGANIGRAMMA DEL V CIRCOLO
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DALLE FINALITÀ EDUCATIVE . . . ... ALL’ATTUAZIONE DEI PROGETTI
AMPLIAMENTO
DELL’ OFFERTA FORMATIVA
In coerenza con i principi propri a cui si ispira tutta l’azione educativa e didattica, il Collegio
dei docenti, fortemente consapevole che la scuola è il luogo più idoneo perché, con lo
sviluppo delle conoscenze, venga favorito ed accompagnato con le giuste attenzioni alle
situazioni di disagio anche lo sviluppo di atteggiamenti positivi verso se stessi, verso gli
altri e verso l’ambiente, offre ulteriori opportunità formative di arricchimento e
potenziamento con modalità operative che privilegiano fantasia, creatività, manipolazione,
osservazione e quanto possa aiutare a far crescere non soltanto sul piano conoscitivo, ma
anche comunicativo e relazionale.
Tutto questo viene maggiormente accresciuto nelle potenzialità, grazie alla partecipazione
alle iniziative formative che la rete scolastica locale Bab-el-gherib e le altre reti di cui fa parte
la nostra scuola offrono e alle quali si partecipa anche con proprie proposte.
Inoltre le attività curriculari saranno implementate con visite didattiche guidate e viaggi di
istruzione, con progetti predisposti per rispondere ai bisogni rilevati e destinati ad alunni,
docenti, personale ATA e genitori degli stessi alunni.
Le visite guidate, i viaggi ed i progetti, articolati in laboratori e/o azioni diverse secondo i
destinatari, si attiveranno subordinatamente alle necessarie coperture finanziarie derivanti
in parte dal Fondo dell’Istituzione scolastica (finanziamenti dello Stato e della Regione), in
parte dai contributi del Comune e dai contributi da privati, e per quanto concerne i progetti
da collegare alla programmazione dei Fondi Strutturali 2007-2013 PON-FSE “Competenze per lo sviluppo” e PON-FESR “Ambienti per l’apprendimento” e POR solamente dopo
l’approvazione e l’autorizzazione degli organi competenti.
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PROGETTI
E LABORATORI
A Accoglienza Il primo giorno di scuola, è un evento atteso e temuto allo stesso tempo, carico di aspettative,
di consapevolezze e significati, ma anche di ansie per il distacco e segnano per i bambini e
le famiglie l’inizio di “un tempo nuovo”: il tempo della Scuola che si adegua ai bisogni
dell’accoglienza, sia dei nuovi iscritti sia dei bambini che rientrano dopo le vacanze estive.
Il periodo dell’accoglienza, pertanto, è fondamentale per l’avvio proficuo del percorso
formativo dell’alunno e prevede attenzione, accettazione e valorizzazione delle
individualità .Una didattica flessibile unita all’utilizzazione di diversi tipi di linguaggio
permette di instaurare un clima sereno e collaborativo e di dare a tutti la possibilità di
esprimersi e di integrarsi.
Per ottimizzare l’accoglienza degli alunni nuovi iscritti, sia della scuola dell’infanzia, sia
della scuola primaria e per consolidare il senso di appartenenza degli alunni già
frequentanti, si propone un percorso didattico laboratoriale che guidi gli alunni a raccontare
storie del proprio vissuto relative alle vacanze estive (luoghi, emozioni, giochi, canti,
balli…).
L’Accoglienza favorisce l’incontro tra gli alunni, le famiglie e la nostra scuola, così da porre
le basi per una collaborazione interattiva che preveda l’ascolto e la condivisione e se è
vissuto in un clima sereno, può dare una connotazione positiva al percorso formativo che si
va a iniziare.
Obiettivi
- Percepire la scuola come luogo in cui poter vivere piacevoli esperienze
- Promuovere l’autonomia per sviluppare e rafforzare lo spirito di amicizia
- Sviluppare e rafforzare la stima di sé e l’identità
B Continuità
La continuità dei processi educativi rappresenta una condizione essenziale per assicurare
agli alunni un positivo conseguimento delle finalità dell’istruzione obbligatoria.
Al fine di prevenire le difficoltà tra un grado e l’altro di scolarità sono garantite forme di
raccordo pedagogico, curriculare ed organizzativo tra i diversi ordini di scuole.
Il piano prevede azioni di:
� incontri tra gli alunni delle classi-ponte per una prima conoscenza dell’ambiente,
dell’organizzazione e delle strutture;
� progettazione di percorsi didattici sequenziali;
� organizzazione di “giornate di accoglienza”;
� realizzazione di progetti d’arricchimento articolati nell’ottica della continuità e
organizzati per gruppi misti di alunni provenienti dai diversi ordini di scuola;
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� compilazione di una griglia di osservazione riguardante gli alunni in uscita.
� raccolta di documentazione didattica attraverso lo scambio di buone prassi fra
docenti dei vari ordini.
“Un passo dopo l’altro”: attività rivolte agli alunni delle classi ponte della Scuola
dell’Infanzia e Scuola Primaria
Verso…..la Scuola Primaria
Quello del passaggio dalla scuola dell’Infanzia alla scuola Primaria è un momento
importante, pieno di incertezze, di novità e di impegni sia scolastici che extrascolastici.
Entrare in un nuovo ordine di scuola significa per l’alunno cambiare il gruppo di amici,
uscire dalle sicurezze affettive, affrontare nuovi sistemi relazionali, incontrare nuove regole
e nuove responsabilità.
Creare opportunità di confronto fra le due istituzioni permette ai bambini di esplorare,
conoscere, frequentare un ambiente scolastico sconosciuto, vissuto spesso con una sorta di
curiosità desiderio ma che può anche creare ansie, confrontarsi con altri bambini “più
grandi”.
Attraverso diverse attività, si aiuteranno i bambini ad affrontare i sentimenti di confusione,
preoccupazione e rassicurarli circa i cambiamenti che li aspettano, promuovendo in modo
positivo il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all'altro.
Valorizzando le competenze già acquisite e nel rispetto di quelle che sono le caratteristiche
proprie dell’età evolutiva che il bambino sta attraversando, verranno promosse attività
laboratoriali improntate sul gioco e sul gioco-lavoro, sfruttando il suo entusiasmo e il suo
desiderio di nuovi apprendimenti. L’aspetto ludico gli consentirà di inserirsi nel nuovo
ambiente senza traumi e di vivere le nuove esperienze scolastico-culturali serenamente.
Verso…..la Scuola Secondaria di Primo Grado
Il primo intervento per prevenire il disagio consiste nel facilitare il più possibile il passaggio
degli alunni dalla scuola primaria alla scuola secondaria di 1° grado. Attraverso varie
attività concordate con le Scuole primarie del territorio, con attività, modalità e tempi
adeguati si favorirà il passaggio/ingresso iniziale e finale nei vari ordini di scuola (che
rappresentano momenti critici di questo percorso formativo) contribuendo a far sì che il
cambiamento risulti positivo, sia sul piano dell’autonomia che della sicurezza, nel rispetto
dell’identità e della storia personale di ciascun allievo.
Saranno programmate visite degli alunni delle scuole primarie alla Scuola Secondaria di
primo grado per conoscere le strutture, familiarizzare con i compagni più grandi e i
professori, attraverso la realizzazione di attività comuni di laboratorio, musicali, artistiche,
teatrali....
Incontri durante l’anno scolastico con le famiglie degli alunni di Scuola Primaria ed incontri
finalizzati alla trasmissione di informazioni tra docenti dei due ordini scolastici, riguardanti
alunni in situazioni di disagio per un loro positivo inserimento nella nuova realtà scolastica.
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C Salute
Il Collegio dei docenti, pienamente consapevole che la scuola è il luogo più idoneo per
favorire lo sviluppo di atteggiamenti sani come condizione di benessere fisico, psichico
sociale per un maggior equilibrio della relazione uomo – ambiente. Si è ritenuto necessario,
quindi predisporre un percorso educativo che, attraverso la conoscenza (sapere) induca
comportamenti ( saper fare) coerenti con un modello di vita improntato al benessere globale
della persona (saper essere), attivando fin dalla scuola dell’infanzia azioni laboratoriali
curriculari ed extracurriculari come strumento più idoneo a sviluppare nelle nuove
generazioni l’attenzione verso i fattori dai quali dipendono il benessere individuale e della
collettività.
Le attività laboratoriali si effettueranno in orario curriculare, previste nella
programmazione annuale di classe, in sinergia con l’ASP e Università ed extracurriculare in
relazione ai finanziamenti Nazionali, Europei e Enti Locali.
D Solidarietà
L’educazione alla solidarietà mira a far riflettere gli alunni sui bisogni di tanti bambini, che
nel mondo sono meno fortunati di loro e non vedono tutelati il loro diritto alla libertà, alla
salute, all’istruzione e al gioco. La nostra scuola da parecchi anni promuove diverse
iniziative e attività curriculari per educare e formare negli allievi una coscienza sociale.
Le nostre iniziative:
“E’ bello donare” raccolta alimentare per la CARITAS cittadina
“Uovo di Pasqua”AIRC raccolta fondi
“Verso una scuola amica dei bambini e dei ragazzi” progetto in Rete con scuole del territorio
e UNICEF
Telethon
Kiwanis E Ambiente
Per la conoscenza dell’ambiente dal punto di vista naturalistico-scientifico e dal punto di
vista della fruibilità ludico-motoria si suggeriscono uscite nel territorio circostante le scuole
e visite guidate e viaggi di istruzione che prevedono itinerari in parchi naturali e aule verdi,
di cui c’è molta offerta nella nostra regione.
Parlando di ambiente come paesaggio trasformato dall’uomo ed in particolare di quello
urbano ci si soffermerà sul rapporto tra l’uomo e il bene comune, sviluppando degli obiettivi
relativi alla convivenza democratica.
Si sottolinea anche l’importanza di educare al rispetto dell’ambiente, per salvaguardarlo dal
degrado e dall’indifferenza.
Sono previsti:
- partecipazione alle iniziative FAI Ambiente
- progetto “ Ambiente e cittadino”
- Benvenuti a riciclandia
- progetto Guardia Rurale
- Ipercoop
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F Legalità
La scuola è il luogo più idoneo per la trasmissione delle regole di democrazia, di legalità e
di convivenza civile, operando in modo da fare della legalità un vero e proprio abito
culturale e mentale che va dal riconoscimento dei comportamenti leciti e illeciti al
superamento della prevaricazione di gruppo sul più debole.
Il Collegio dei docenti, prendendo atto delle difficoltà ambientali e del dilagare di problemi
di bullismo e di criminalità, sente l’esigenza di progettare e di intervenire precocemente sui
bambini per formarli ad una cultura della legalità democratica. A tal fine promuove la
partecipazione degli alunni alle manifestazioni relative alla legalità sia del Circolo che del territorio. Progetto d’Istituto “ La scuola che vorrei” Progetto in rete“ Vedo, sento, parlo di legalità”. Progetto “Non ci… casco” in collaborazione con la Federazione Italiana Motociclisti.
G SICUREZZA
LA SICUREZZA NELLA SCUOLA
La sicurezza nelle scuole è un’emergenza nazionale, che come tale va affrontata.
Il Dirigente Scolastico, quale diretto e primo responsabile in materia, impartisce apposite istruzioni sulla base del documento di valutazione dei rischi e della normativa vigente in materia di sicurezza nel rispetto delle disposizioni sancite dal D.Lgs. 81/2008, “Testo unico sulla sicurezza” e dei principi guida che lo animano, in particolare di quello secondo
cui non basta rispettare le formalità procedurali per rendere le scuole sicure, ma occorre
soprattutto verificare e vigilare che le strutture e gli impianti siano a posto. Questo anche
perché nella scuola, a differenza di altri contesti lavorativi la sicurezza dipende
esclusivamente dalla struttura e non dal tipo di lavoro che vi si svolge. La scuola non ha solo l'obbligo di rispettare la normativa sulla sicurezza, come tutte le altre aziende, pubbliche e private, ma deve promuovere e diffondere la cultura della sicurezza e salute per la formazione dei futuri cittadini/lavoratori (art.11 D.Lgs.81/08).
Il Dirigente Scolastico sta gestendo il sistema sicurezza del Circolo con la collaborazione
del RSPP, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, gli addetti di plesso per il primo
soccorso e l’antincendio.
1. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), incarico assunto dopo regolare bando, da un ingegnere quale consulente esterno
con il compito di redigere e firmare il Documento Valutazione rischi.
2. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS)
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espressione della RSU del Circolo, cura la dimensione organizzativa sulla sicurezza nella
scuola con riferimento alle relazioni sindacali, secondo quanto le norme e i contratti in
materia stabiliscono.
3. Addetti antincendio – gestione delle emergenze ed i responsabili di primo soccorso
designati per le funzioni di competenza in ogni plesso scolastico.
I piani di emergenza sono provati durante l’anno scolastico e mirano a sensibilizzare gli
alunni e gli operatori scolastici attraverso adeguati momenti di informazione e formazione
che portino alla conoscenza e all’adozione di comportamenti ed abitudini tali da prevenire
e fronteggiare rischi e pericoli che si dovessero presentare in ambito scolastico e
non solo. Gli enti competenti saranno interessati per la risoluzione di tutti i problemi
inerenti sicurezza, igiene e pulizia.
Pertanto a tutto il personale scolastico saranno rivolte attività di “informazione/formazione,
previste dal nuovo testo Unico D.lgs. n. 81/2008”, per acquisire la “cultura della sicurezza
e della prevenzione”; essere in grado di identificare i fattori di rischio in ambito scolastico,
in particolare i rischi specifici cui il lavoratore è esposto in relazione all’attività svolta e le
relative misure di protezione e prevenzione da adottare. La formazione, quindi, interessa tutte le componenti scolastiche (individuali e collegiali) che sono chiamate a diventare, ciascuna nell’ambito del proprio ruolo e delle funzioni assegnate, soggetti attivi e consapevoli nel miglioramento delle condizioni di salute e di sicurezza degli ambienti -Corsi di aggiornamento/formazione
H Ludico-creativo-musicale
Il progetto ha la finalità di favorire attraverso il gioco, in un contesto diverso dalla classe, lo
sviluppo e potenziamento di competenze comunicative/espressive. Attraverso il piacere del
fare, si procederà dall’appagamento del gioco sonoro-musicale spontaneo di tipo
esplorativo, per giungere al piacere della ripetizione e della memorizzazione, fino ad
organizzare e produrre semplici idee musicali
Le attività laboratoriali si effettueranno in orario curriculare previste nella programmazione
annuale di classe., ed extracurriculare
Progetto “ Musica insieme” piano pluriennale di interventi relativi alla diffusione
della pratica musicale.
Progetto “ A scuola di coro :Musica per crescere” si espleterà attraverso la
realizzazione di un laboratorio avente come destinatari gli alunni della scuola
primaria.
Progetto “Compagni in[canto]
Attività previste:
- Manifestazioni e performance della Scuola dell’ Infanzia e Primaria.
- Partecipazione a concorso nazionale
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I Istruzione domiciliare
Il progetto” A casa come a scuola” mira a garantire il diritto allo studio ed il diritto alla salute
ed altresì agevolare la prospettiva del reinserimento nel percorso scolastico.
M Sport Le attività motorie e sportive sono un contributo alla crescita affettiva, sociale, morale e cognitiva.
Attraverso il gioco il bambino conosce il proprio corpo, lo controlla, lo usa nei modi più svariati,
prende conoscenza dei propri gesti, esplora l’ambiente, consolida gli schemi motori, crea un ponte
fra realtà e l’immaginario. Attraverso le esperienze motorie e sportive il bambino migliora gli
apprendimenti, il comportamento, il carattere, accetta le regole del gioco e i compagni.
Le attività motorie si effettueranno in orario curriculare, previste nella programmazione annuale di
classe.
Progetto MIUR/FIDS Sicilia “ Danza sportiva a scuola”( Classi 5° del Circolo)
Progetto Motoria Infanzia realizzato da A.S.D.”Baharia Sport Center” con il contributo dei genitori.
Progetto Judo dell’ A.S.D.” Gynnic Club di Bagheria con il contributo dei genitori.
Progetto Educazione motoria “ Sport di classe” sottoscritto dal MIUR e dal CONI
Progetto CONI-MIUR “Corri ,salta e impara” scuola dell’infanzia
Progetto “Biciscuola”in collaborazione con il CONI e La gazzetta dello sport.
N Teatro e Cinema
Il progetto si articola in un laboratorio teatrale, una rassegna di spettacoli teatrali ed una
rassegna di spettacoli cinematografici, appositamente scelti per classi.
Le attività previste in questo progetto si pongono in particolare come obiettivo, attraverso
la drammatizzazione, il superamento delle difficoltà che spesso gli alunni incontrano a
livello di comunicazione ed interazione sia tra coetanei che con adulti, e attraverso la visione
teatrale e filmica, l’educazione alla “lettura” di altri codici comunicativi.
� Rassegna cinematografica
� Rassegna teatrale
O Linguistico
L’insegnamento della lingue comunitarie va collocato nel quadro dell’educazione
linguistica che investe lo sviluppo completo della personalità del bambino. Fine prioritario
è quello di favorire una reale capacità di comunicare contribuendo alla maturazione modo
delle capacità espressive degli alunni lungo il loro percorso di crescita all’interno della
società.
Il progetto d’Istituto mira ad offrire un approfondimento delle conoscenze e delle
competenze delle lingue comunitarie agli alunni della Scuola Primaria e sensibilizzare gli
alunni della scuola dell’infanzia alla lingua straniera promuovendo un approccio ludico.
Progetto:
- Hello children
- Baby English
- Let’s learn together
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P PROGETTI COMUNITÀ EUROPEA PER LA LINGUA INGLESE
Partecipazione della scuola a progetti eTwinning
Progetto ERASMUS
Q Ricerca/Azione
Progetto di ricerca /azione e formazione docenti “Misura di accompagnamento Indicazioni nazionali” in rete con le Scuole Primarie del territorio, scuola capofila il Circolo Didattico III “L. Pirandello” di Bagheria.
R Informatico
Progetto trasversale a tutte le discipline
Con il laboratorio d’informatica ci si propone di attivare un’azione di prevenzione e
intervento sulle difficoltà di apprendimento poiché s’intende dare agli alunni la possibilità
di riesaminare il proprio modo di pensare, di rielaborare il sapere e quindi, di realizzare.
S GENITORI A SCUOLA
E' fondamentale che l' indagine “customer satisfaction” iniziata lo scorso anno con il CAF diventi un'azione strategica dei processi e delle politiche della scuola e venga condotta in maniera sistematica in tutto l'Istituto. PROGETTO -”Lo scopriremo solo partecipando” RESPONSABILE DEL PROGETTO : tutti i docenti DESTINATARI : INSEGNANTI – GENITORI- ALUNNI 1° FASE- Pianificazione delle attività
• Festa dell'autunno • Cibi e tradizioni • Tradizioni a Bagheria: -Il Santo Patrono tra sacro e profano • Genitori e figli in cerca d'autore • L'arte del buon pasticciere – Festival del dolce • Genitore in cattedra a rischio per la c
2° FASE – Realizzazione • Realizzazione, con il coinvolgimento dei genitori, di stand a tema • consumazione di cibi tipici della stagione PROGETTO ”Genitori e figli in cerca d’autore” Il progetto intende prevenire il disagio, la devianza, i comportamenti a rischio per la costruzione del ben-essere del singolo alunno con se stesso, con gli altri, con l’ambiente.
PON 2014/20- FESR Per il seguente anno scolastico la nostra Scuola ha presentato il Progetto per la realizzazione, l'ampliamento o l'adeguamento delle infrastrutture di rete LAN/WLAN pubblicato dal MIUR con l'avviso pubblico prot. AOODGEFID/9035 del 13/7/2015
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VISITE GUIDATE E VIAGGI
Particolarmente importanti ed utili si considerano le uscite didattiche,
ritenute fondamentali opportunità di apprendimento e, soprattutto per
le scuole dell’infanzia, di stimolo alla conquista dell’autonomia per gli
alunni. Verrà attentamente curata la conoscenza del patrimonio storico-
artistico sia del territorio circostante, in particolare quello di Bagheria, sia del territorio provinciale
e regionale.
Facendo seguito ad esperienze ormai consolidate nei precedenti anni, saranno effettuate visite
guidate e viaggi di istruzione di uno o più giorni nel più ampio territorio nazionale.
Le uscite a piedi nei quartieri e le visite guidate nel territorio comunale con utilizzo
sono di volta in volta autorizzate dal Dirigente Scolastico.
RAPPORTI SCUOLA - FAMIGLIA
La partecipazione dei genitori è un momento
fondamentale nella formazione dell’alunno e nella
crescita della scuola.
Pertanto la scuola favorisce l’interazione formativa con la
famiglia attraverso la partecipazione democratica
prevista dalle norme sugli organi collegiali, costituisce, rispettando le scelte educative
della famiglia, un momento di riflessione aperta, dove si incontrano esigenze diverse.
In tal modo le famiglie sono coinvolte in un processo di formazione permanente che
fornisce loro gli strumenti per agire precocemente sul processo formativo dei propri figli.
PER VIVERE BENE “INSIEME”
Come ogni società esistente, anche quella scolastica richiede rispetto di regole chiare e
precise. Possiamo definirle come un sistema di accordi e chiarimenti necessari perché la
nostra scuola non diventi impraticabile. Le regole non devono essere percepite dai nostri
alunni solo come un dovere a cui adeguarsi, come un elemento impositivo dato
dall’adulto, ma come l’occasione per un momento di condivisione e comprensione della
funzione che le regole hanno per la nostra “sopravvivenza”; dobbiamo, pertanto, liberare i
bambini dall’idea che sono fastidiose e perciò vanno trasgredite. L’appartenenza al
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“gruppo-scuola” rafforza l’identità del bambino che diventa così co-autore e interprete delle
regole necessarie all’interno della comunità scolastica. Lavoriamo dunque insieme, scuola e
famiglia, per il raggiungimento di tale obiettivo.
PRESENZA DEI GENITORI A SCUOLA
La partecipazione alla vita della scuola avviene secondo diverse modalità: Incontri
individuali coi genitori delle classi prime: si organizzano all’inizio dell’anno scolastico, per
acquisire informazioni necessarie ad una migliore conoscenza degli alunni e per una prima
riflessione sul passaggio scuola dell’infanzia/ scuola primaria.
Colloqui individuali genitori/docenti: in cui i genitori possono parlare con tutti gli
insegnanti del figlio. Nei colloqui individuali vengono consegnate anche le schede
valutative quadrimestrali.
Consiglio di classe: è composto da tutti i docenti dello stesso plesso e da un rappresentante
dei genitori per ciascuna delle classi del plesso. eletto all’inizio dell’anno scolastico da tutti
i genitori degli alunni iscritti nella classe.
Ha il compito di:
• agevolare le relazioni tra docenti, genitori, alunni
• esprimere pareri sulla scelta dei libri di testo e dei sussidi didattici
• pronunciarsi su ogni altro argomento attribuitogli dalle leggi e dai regolamenti.
Consiglio d’Istituto: si occupa dell’organizzazione e dell’andamento generale di tutto
l’Istituto, con la presenza di rappresentanti eletti dai genitori, ogni tre anni . Giunta Esecutiva: cura la preparazione e l’esecuzione dei lavori del Consiglio d’Istituto, vi
partecipano genitori eletti dal Consiglio d’Istituto.
Per rendere più proficui i rapporti tra scuola e famiglia è necessario che le due parti in causa
cerchino più occasioni d’incontro per esaminare insieme le varie problematiche relative ai
minori.
Per quanto riguarda i calendari degli incontri e dei colloqui con i genitori, per i due ordini
di scuola, si rimanda alle Comunicazioni del Dirigente Scolastico.
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CARTA DEI SERVIZI Con essa si fanno propri i principi fondamentali di uguaglianza, imparzialità e regolarità,
accoglienza e integrazione, diritto di scelta, partecipazione, libertà di insegnamento e
aggiornamento del personale, e ne viene garantita la concreta attuazione.
PRINCIPI FONDAMENTALI
� UGUAGLIANZA E IMPARZIALITÀ
Il V Circolo “A. Gramsci” considera finalità generali del proprio operare educativo e
pedagogico i principi di cui agli artt. 3, 21, 33, 34 della Costituzione Italiana.
Nessuna discriminazione nell'erogazione del servizio scolastico può essere compiuta per
motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-
fisiche e socio-economiche. La pari opportunità formativa verrà garantita attraverso
l'adozione di:
� soluzioni organizzative dell'orario delle lezioni in grado di contemperare le esigenze di
studenti di religioni diverse da quella cattolica;
� provvedimenti atti a garantire la piena offerta formativa con borse di studio, fornitura
gratuita di strumenti e materiali didattici, compatibilmente con le disponibilità
finanziarie della scuola, agli studenti di condizioni socio-economiche disagiate;
� stipula di convenzioni con ASL ed Enti Locali allo scopo di garantire eventuale
assistenza psicologica a soggetti in difficoltà, assistenza igienico-sanitaria agli alunni con
handicap fisico, ausili ad alunni con handicap sensoriale;
� provvedimenti atti ad eliminare eventuali barriere architettoniche per alunni portatori
di handicap fisico.
� REGOLARITÀ DEL SERVIZIO
In presenza di conflitti sindacali e/o agitazioni, oltre al rispetto delle norme di legge e
contrattuali, la scuola si impegna a garantire:
� ampia e tempestiva informazione delle famiglie attraverso l'utilizzazione di diversi
canali (sito istituzionale, albo d'istituto, diario dello studente) sulle modalità e sui tempi
dell'agitazione;
� i servizi minimi essenziali di custodia e vigilanza, specie in presenza di soggetti non
autonomi per età o condizione psicofisica;
� presenza attiva e vigilanza di tutti gli operatori della scuola in rapporto all'orario di
lavoro e alle mansioni dei singoli dipendenti.
� ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
La scuola garantisce l'accoglienza degli alunni e dei genitori attraverso:
� iniziative atte a conoscere gli alunni nuovi iscritti attraverso test, questionari (sulla
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personalità, sociologici, psicologici, cognitivi, culturali) per impostare una corretta
programmazione;
� la consegna, a richiesta e dietro rimborso del costo di duplicazione, di copia del P.O.F. e
del Regolamento d'Istituto;
� l'organizzazione, entro il primo mese di lezioni, di un incontro tra genitori degli alunni
e docenti del consiglio di classe per una reciproca conoscenza;
� la fornitura di una bacheca genitori e di una bacheca alunni per favorire la circolazione
delle notizie di comune interesse;
� iniziative di aggiornamento obbligatorio degli operatori, compatibilmente con la
disponibilità di risorse finanziarie, sui temi del disagio giovanile, della devianza,
dell'educazione alla salute, alla legalità, alle pari opportunità, ecc.
� DIRITTO DI SCELTA, OBBLIGO SCOLATICO E FREQUENZA
� l'Istituto garantisce criteri oggettivi nella formazione delle classi e si impegna a prevenire
e controllare l'evasione e la dispersione scolastica;
� l'Istituto garantisce la realizzazione di iniziative, anche in collaborazione con soggetti
esterni (ASL, Associazioni di volontariato, équipe socio-psico-pedagogica, etc…), allo
scopo di agevolare la partecipazione alle attività scolastiche per quei bambini le cui
famiglie hanno difficoltà oggettive a seguirli nella loro crescita educativa e didattica.
� l'Istituto garantisce, nei confronti dei propri alunni, forme di monitoraggio, specie nei
primi mesi di attività, tendenti ad orientare, recuperare, integrare quanti incontrano
difficoltà cognitive e di socializzazione e conseguenti strategie didattiche mirate, a cura
dei consigli di classe.
� PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA E TRASPARENZA
L'istituto considera la trasparenza nei rapporti interni amministrativi e in quelli con l'utenza
condizione per favorire la partecipazione democratica alla gestione sociale della scuola.
Pertanto, con modalità coerenti con i valori di cui all'art. 21 della Costituzione, verranno
garantiti:
� una bacheca per l’affissione all’ Albo di:
- copia del P.O.F; - copia del Regolamento d'Istituto; - delibere del Consiglio d'istituto; - contratti di prestazione d’opera - orari di servizio e delle lezioni; - bandi; - circolari; - avvisi e comunicazioni di assemblee di genitori; - organico; - graduatorie; - contratti di assunzione temporanea; - ordini di servizio, turnazioni e incarichi specifici; - comunicazioni ufficiali di carattere sindacale da parte del MIUR; - comunicazioni provenienti dalle OO.SS.;
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� LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE
� la libertà di insegnamento si realizza nel rispetto della personalità dell'alunno;
� l'esercizio della libertà di insegnamento si fonda sul presupposto della conoscenza
aggiornata delle teorie psicopedagogiche e delle strategie didattiche;
� l'aggiornamento è un obbligo per l'amministrazione e un diritto-dovere per il docente.
PARTE PRIMA
� AREA DIDATTICA
� Il Collegio dei docenti, quale responsabile della qualità delle attività educative,
utilizzando i poteri di auto-organizzazione, si articola in commissioni di lavoro.
� Le commissioni vengono presiedute da un coordinatore-referente, incaricato con atto
formale di nomina dal Dirigente scolastico.
� La partecipazione alle riunioni delle commissioni è obbligatoria.
� Entro il primo mese di attività, il Dirigente scolastico, acquisite le proposte dei
responsabili di commissione, predisporrà un calendario di massima delle attività, da
sottoporre all'approvazione degli organi competenti per materia, da affiggere all'albo
della scuola.
� FUNZIONI E RESPONSABILITÀ DELLE COMMISSIONI
� del P.O. F :
� Proporre al collegio progetti di sperimentazione e di ordinamento
� Decidere l'uso dei sussidi didattici e dei laboratori in collaborazione con i coordinatori
� Decidere le attività e i progetti integrativi
� Elaborare test di valutazione del graduale apprendimento degli alunni
� Curare la progettazione scolastica ed extrascolastica
� Garantire con specifiche iniziative (riunioni con i docenti del precedente ciclo di studio
degli alunni nuovi iscritti) la continuità didattica
� Fissare criteri efficaci in grado di garantire una distribuzione delle ore di lezione nei vari
giorni della settimana per fornire allo studente un’equa distribuzione giornaliera dei
testi scolastici, una razionale distribuzione dei tempi settimanali di studio e la possibilità
di disporre di tempi da dedicare al gioco, all'attività sportiva, ecc.
PARTE SECONDA
� AREA AMMINISTRATIVA
L'istituto garantisce celerità, trasparenza, efficacia ed efficienza dei servizi scolastici secondo
la contestualità delle successive disposizioni:
� L'orario di servizio del personale ATA, fissato dal CCNL in 36 ore settimanali, verrà
attuato in 5 giorni lavorativi, utilizzando orario unico, orario flessibile, turnazione,
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rientri pomeridiani e all’occorrenza eventuale straordinario da recuperare con fruizione
di permessi e giornate libere, o, se le ore di straordinario prestate dovessero risultare
superiori ai recuperi, da retribuire con fondi a carico del bilancio appositamente previsti
per tali prestazioni.
� L'attuazione dei vari tipi di orario verrà di volta in volta adottata dal Dirigente scolastico
e dal D.s.g.a. (Direttore dei servizi generali e amministrativi), secondo le esigenze, sulla base
della contrattazione integrativa d’Istituto.
� L'orario di ricevimento della segreteria, salvo particolari esigenze, è fissato nei giorni di:
- lunedì dalle ore 10.00 alle ore 12.00
- martedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
- venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00.
� Il ricevimento in ore pomeridiane, oltre al giorno settimanale fissato per il rientro, potrà
essere definito di volta in volta in presenza di specifiche richieste e in concomitanza con
scadenze particolari (iscrizioni, esami..). Ogni variazione in tal senso verrà debitamente
pubblicizzata.
� Il Dirigente scolastico riceve per appuntamento.
� Durante l'anno scolastico, i certificati per gli alunni verranno rilasciati, previa domanda
scritta contenente i dati anagrafici, la classe frequentata, nonché l'uso a cui il certificato
è destinato, entro 3 giorni lavorativi dalla data di presentazione della domanda per
certificato di iscrizione e frequenza;
� Le schede di valutazione, consegnate di norma ai genitori dai docenti di classe in appositi
ricevimenti calendarizzati, potranno essere ritirate in segreteria solo successivamente.
� Gli operatori dei servizi amministrativi ed ausiliari disporranno di un cartellino
identificativo, da tenere bene in vista per la durata del servizio giornaliero.
� L'operatore che risponde al telefono è tenuto a declinare all’utente che ha chiamato la
denominazione dell'Istituto e ad identificarsi con nome e qualifica.
� L'utente che chiama al telefono è tenuto a farsi identificare prima di richiedere
l’informazione o il collegamento con la persona o l’ufficio desiderato: il collegamento
sarà effettuato solo dopo.
� Le informazioni al pubblico vengono esposte all'albo della scuola, situato nell'androne
d'ingresso.
PARTE TERZA � CONDIZIONI AMBIENTALI DELLA SCUOLA
L'Istituto garantisce i seguenti standard minimi di sicurezza, igiene ed accoglienza:
� La sicurezza degli alunni all'interno della scuola con adeguate forme di vigilanza dei
dipendenti
� L'igiene dei servizi con intervento ripetuto durante la giornata lavorativa oltre che a fine
attività giornaliera
� Numero, dimensioni e arredi delle aule normali
� Disponibilità e dotazioni di aule speciali
� Numero sufficiente di servizi igienici
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� Affissione nella biblioteca di albo contenente orario giornaliero di apertura, modalità di
consultazione, prestito di libri e materiali audiovisivi
� Piano di evacuazione degli edifici in caso di calamità.
� PROCEDURE DEI RECLAMI E VALUTAZIONE DEL SERVIZIO
� I reclami possono essere espressi in forma orale, scritta, telefonica o per fax
� Tutti i reclami debbono contenere generalità, indirizzo, reperibilità del proponente
� Anche i reclami orali e telefonici debbono essere successivamente sottoscritti
� Il Dirigente scolastico, dopo opportune indagini, risponde per iscritto al reclamo entro
15 giorni attivandosi per rimuovere il problema segnalato.
� Se il reclamo non è di competenza del Dirigente scolastico, sarà fornito all'utente
l'indirizzo del corretto destinatario.
� Il Dirigente scolastico cura la raccolta annuale di tutti i reclami e ne dà relazione al
Consiglio d'Istituto. Tale relazione viene inserita in quella generale annuale del
Consiglio.
� VALUTAZIONE DEL SERVIZIO
� L'Istituto, poiché si propone l'obiettivo del miglioramento continuo e progressivo del
servizio scolastico, ne rileverà la qualità attraverso questionari opportunamente tarati e
destinati ai genitori e a tutto il personale interno. I suddetti questionari saranno relativi
agli aspetti organizzativi, didattici e amministrativi, e prevedranno la possibilità per gli
utenti di formulare proposte.
� Alla fine di ogni anno scolastico, il Collegio dei docenti fa il bilancio sull'attività
formativa della scuola, che viene sottoposto all'attenzione del Consiglio d'Istituto.
� ATTUAZIONE
� Le varie componenti scolastiche (genitori, docenti e ATA) possono proporre
emendamenti soppressivi o integrativi alla presente Carta dei servizi. Le proposte
debbono essere sottoscritte da un decimo della componente genitori e da un terzo della
componente docente e ATA.
� In presenza di proposte di emendamenti successivi all’approvazione del P.O.F., il
Consiglio d'Istituto è tenuto a riunirsi, entro 15 giorni dall'avvenuta notifica della
proposta e a pronunziarsi, accogliendola o respingendola con articolata motivazione.
� Tutte le norme contenute nel testo della presente Carta dei Servizi sono vincolanti per
operatori ed utenti fino a nuove disposizioni modificative, derivanti da contratti collettivi
o norme di legge o da successivi provvedimenti del Consiglio d’Istituto.
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REGOLAMENTO D'ISTITUTO
Tenuti presenti i principi fondamentali della nostra Costituzione che tutelano e garantiscono i diritti inviolabili dell’uomo ed in particolare gli artt. 3, 9, 33, 34 e 38, i principi sanciti dall’art. 26 della Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani, nonché i principi affermati dalla "Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia" del 23
novembre 1989 e dallo Statuto degli studenti e delle studentesse della scuola secondaria, nel rispetto delle
competenze attribuite al Consiglio d’Istituto dall’art. 10 del Decreto Legislativo n. 297 del 16 aprile 1994 e di quelle
attribuite dallo stesso D.L.vo agli altri Organi collegiali;
IL CONSIGLIO DI CIRCOLO NELLA SEDUTA DEL 20 OTTOBRE 2014 CON DELIBERA N° 2 ADOTTA IL SEGUENTE
REGOLAMENTO D'ISTITUTO
(riconfermatoperl’a.s2015/16)
Art. 1
1. L’attività didattica si svolge dal lunedì al venerdì con le seguenti modalità: - Scuola dell’Infanzia tempo ridotto, dalle ore 8.00 alle ore 13.00, - Scuola Primaria da lunedì a giovedì dalle ore 08.00 alle ore 13.30 - il venerdì dalle ore 08.00 alle ore 13.00.
2. La ricreazione si svolge: dalle ore 10.30 alle ore 10.50 da lunedì a giovedì e dalle ore 10.10 alle ore 10.30 il venerdì. La vigilanza deve essere particolarmente attenta e spetta al docente che ha effettuato nella classe la terza ora di lezione; gli alunni potranno recarsi ai servizi in numero di uno per volta se si tratta di maschietti, di due per volta per le ragazze. Durante l'intervallo il personale di turno vigila sul comportamento degli alunni in modo da evitare che si arrechi pregiudizio alle persone o alle cose.
3. I collaboratori scolastici dovranno sorvegliare i bagni durante tutto il periodo della ricreazione.
Art. 2 -
1. Per assicurare l'accoglienza e la vigilanza sugli alunni, i docenti sono tenuti a trovarsi in classe 5 minuti prima dell'inizio delle lezioni. Al termine delle attività didattiche garantiscono la vigilanza fino all'uscita. Da quel momento cessa la responsabilità del personale scolastico. I collaboratori devono vigilare sull'ingresso e sull'uscita degli alunni.
2. I collaboratori scolastici devono comunicare immediatamente al Dirigente Scolastico o ai suoi Collaboratori l'eventuale assenza dell'Insegnante dall'aula, per evitare che la classe resti incustodita.
3. L'assistenza deve essere vigile e continua durante tutte le lezioni. La classe non deve mai rimanere scoperta; nel caso in cui il docente debba assolutamente uscire dall'aula, affiderà la classe alla vigilanza di un ausiliare.
4. Durante il cambio dell'ora gli alunni non potranno uscire dall'aula; pertanto i cambi di insegnante avverranno il più rapidamente possibile. Nel caso in cui il docente abbia finito il proprio orario di servizio, attenderà l'arrivo del collega subentrante e nel frattempo provvederà a far avvisare la Presidenza, la quale predisporrà la sorveglianza della classe.
5. Durante le ore di lezione non è consentito fare uscire dalla classe più di un alunno per volta, fatta eccezione per i casi seriamente motivati.
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6. I collaboratori scolastici dovranno:
a. essere reperibili da parte degli Insegnanti, per qualsiasi evenienza; b. riaccompagnare nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri
motivi, sostano nei corridoi; c. sorvegliare gli alunni in caso di ritardo, assenza o allontanamento momentaneo
dell'insegnante. 7. Ai fini di una maggior sicurezza, riduzione di rischi, minore disturbo arrecato a terzi ed
educazione all’urbanità, l'ingresso nella scuola e gli spostamenti da un'aula all'altra o alla palestra si svolgeranno sotto la sorveglianza del personale insegnante così come ogni altro spostamento all'interno e all'esterno dell'edificio in ordine e in silenzio.
8. Gli insegnanti accompagnano la classe in fila all'uscita e, nella scuola primaria, vigilano affinché gli alunni siano affidati ai genitori o agli adulti delegati.
9. Gli insegnanti, si asterranno dall'intrattenersi con i genitori al mattino e durante l'attività didattica per colloqui individuali riguardanti l'alunno.
10. Non è consentita per nessun motivo la permanenza dei genitori nelle aule o nei corridoi durante le attività didattiche.
11. E’ obbligo di tutto il personale sorvegliare le uscite esterne durante i momenti di maggior flusso degli alunni.
1. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe il nome degli alunni assenti. Nel caso in cui l’assenza è superiore a 5 giorni deve accertare la presenza del certificato medico; per i certificati medici con prognosi controllare che i giorni di prognosi siano coerenti con il rientro in classe e in caso contrario avvisare il Dirigente. Le giustificazioni devono essere inseriti all’interno di una busta apposita e conservati. I certificati medici verranno consegnati poi dagli stessi docenti, nel rispetto della normativa sulla privacy, all’assistente amministrativo che si occupa del reparto alunni.
2. In caso di ritardo l’alunno deve essere comunque ammesso in classe specificando l’orario di ingresso sull’apposito foglio notizie.
3. I Collaboratori scolastici consegnano il modulo per le richieste di uscite anticipata e avviseranno il Dirigente nel caso in cui tali uscite si ripetono per più di tre volte. Il collaboratore scolastico preleverà l’alunno dalla classe.
4. In caso di ripetute assenze, su segnalazione dei docenti della classe, potranno essere inviate tempestive comunicazioni scritte alle famiglie. Per le assenze della durata superiore a cinque giorni (festività comprese), per motivi di salute, gli alunni dovranno esibire un certificato medico; altrimenti rimarrà in custodia fino all’arrivo di un genitore, chiamato tempestivamente.
5. L’alunno che arriva in ritardo deve essere segnalato dal docente della prima ora sul foglio notizie della classe. Dopo tre ritardi, saranno avvisati i genitori che dovranno giustificare personalmente.
6. Non è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del termine delle lezioni. 7. In caso di necessità l’alunno deve essere prelevato personalmente da un genitore o da una
persona maggiorenne con delega scritta e convalidata da copia conforme di documento di identità personale del delegante e del delegato. Il docente presente in aula annoterà sul foglio notizie di classe l’ora in cui l’alunno esce; apporre la propria firma. Se tali uscite si ripeteranno per più di tre volte l’autorizzazione andrà richiesta al Dirigente Scolastico o al suo delegato.
8. Le entrate dopo il normale orario o le uscite anticipate per problemi didattici, devono essere regolamentate con apposite autorizzazioni o previo avviso telefonico(fonogramma) alla famiglia.
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� SERVIZIO DI PRIMO SOCCORSO
� PROCEDURE PRELIMINARI La segreteria e le famiglie degli alunni devono comunicare ai docenti recapiti telefonici (abitazione, luogo di lavoro dei familiari, altri recapiti) per eventuali emergenze. Le famiglie devono inoltre segnalare eventuali patologie croniche in atto, con indicazione di procedure terapeutiche e di controindicazioni farmacologiche (con particolare riferimento ad allergie). Queste informazioni devono essere conosciute da tutti i docenti di classe. Lo scambio di informazioni deve avvenire anche per ogni variazione successiva acquisita dagli insegnanti o dalla segreteria.
� PROCEDURE DI COMUNICAZIONE E DI INTERVENTO IN CASO DI
INFORTUNIO E/O DI MALESSERE 1. In caso di infortunio e/o di malessere sul luogo di lavoro, tenuto conto della gravità dello stesso,
gli insegnanti e tutto il personale scolastico sono invitati a dare la massima collaborazione per il soccorso dell’infortunato e la vigilanza della classe.
2. In ogni scuola è presente il materiale per le prime cure. Un collaboratore ha il compito di custodire e mantenere le scorte di prodotti per il primo soccorso. In ogni plesso, in locale adeguatamente segnalato, deve essere a disposizione il seguente materiale per il primo soccorso:
• Guanti monouso in vinile o in lattice; • Confezione di clorossidante elettrolitico al 5%; • Compresse di garza sterile 10X10 in buste singole; • Compresse di garza sterile 18X40 in buste singole; • Confezione di cerotti di varie misure pronti all’uso; • Rotolo di benda orlata alta 10 cm; • Rotolo di cerotto alto 2,5 cm; • 1 paio di forbici; • Lacci emostatici; • Confezioni di ghiaccio pronto uso o di sacchetti per ghiaccio se vi è il freezer; • Sacchetti monouso per la raccolta dei rifiuti sanitari; • Termometro.
Il materiale sarà aggiornato secondo i contenuti del D. L.vo n. 388/04. Il collaboratore scolastico incaricato deve provvedere al mantenimento delle condizioni igieniche ottimali di tutto il materiale sanitario e provvedere all’integrazione e alla sostituzione periodica di quanto utilizzato o scaduto. Si ricorda l'obbligo di usare sempre guanti di lattice monouso per medicare ferite e in particolare nei casi in cui vi sia presenza di sangue.
3. In caso di malessere o d’infortunio dell’alunno il docente della classe deve chiedere al D.S. o ad uno dei suoi Collaboratori di informare tempestivamente la famiglia e concordare, eventualmente, l’intervento del 118 per il trasporto al pronto soccorso. Salvo disposizioni specifiche, devono essere evitate manovre o spostamenti che potrebbero aggravare la situazione dell’infortunato. In caso di chiamata del soccorso, deve essere contestualmente avvertita la famiglia. In caso di urgenza o di irreperibilità del genitore, il bambino deve essere accompagnato e assistito dall’insegnante fino all’arrivo del familiare. Non è consentito l’uso di mezzi privati di insegnanti o di altro personale della scuola per il trasporto degli alunni. Nel caso in cui il bambino sia prelevato dal genitore è necessaria la preventiva compilazione del modello di uscita fuori orario, con l’indicazione che è suo onere condurlo nel più vicino pronto soccorso.
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Nel caso in cui il malore o l’infortunio si verifichi durante attività esterne alla scuola o in altro comune (es. durante una gita), il soccorso deve essere prestato attraverso la chiamata del numero di emergenza (118). L’insegnante deve avvertire tempestivamente dell’accaduto la segreteria.
4. Gli alunni non possono assumere medicinali ed è fatto divieto al personale la somministrazione, in caso di medicine salva- vita e solo dietro autorizzazione del medico curante completa di istruzioni sulle modalità di somministrazione, i docenti su base volontaria potranno farlo. In caso di lieve indisposizione di un alunno, spetta agli insegnanti di classe adottare le decisioni opportune ed eventualmente decidere se avvertire la famiglia prima del termine delle lezioni.
5. Il genitore deve dichiarare eventuali intolleranze alimentari e allergologiche. 6. I docenti non possono ammettere in classe alunni con prognosi medica. 7. Agli alunni è vietato introdurre a scuola sostanze chimiche non autorizzate (es. correttore
liquido).
� PROCEDURE DI DENUNCIA L’insegnante o l’operatore presente all’evento è tenuto a denunciare l’infortunio tramite apposita relazione di denuncia e a consegnarlo in segreteria entro il giorno successivo. Si raccomanda l’estrema precisione nella descrizione della dinamica dell’evento e della vigilanza operata dagli insegnanti al momento dell’incidente. Nel caso di infortunio l’operatore scolastico o i familiari della persona infortunata devono consegnare alla segreteria la prima documentazione medica attestante il danno subito.
� DISPOSIZIONI VARIE
1. I docenti devono prendere visione dei piani di evacuazione dei locali della scuola e devono sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza.
2. Il personale ATA deve prendere visione delle mappe di evacuazione dei locali e gli addetti alla sicurezza dovranno controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle vie di esodo,
3. E’ necessario tenere liberi da lucchetti o da altro materiale porte, cancelli e soprattutto uscite di emergenza. Si precisa che le uscite di emergenza devono restare aperte da quando il primo collaboratore scolastico entra nel Plesso Scolastico e chiude solo e soltanto quando l’ultima persona esce dal Plesso.
4. Le cassette di Pronto Soccorso sono a disposizione presso le postazioni appresso indicate: - plesso “Emanuela Loi”: piano terra (infanzia) e primo piano (segreteria), - plesso “A. Gramsci – via La Malfa”: piano terra (infanzia) e primo piano, - plesso “A. Gramsci – via Gagini”: primo piano. Il personale responsabile della custodia delle cassette di pronto soccorso deve comunicare tempestivamente al DSGA l’eventuale esigenza di integrazione dei prodotti contenuti nelle cassette a seguito del consumo o scadenza degli stessi. Inoltre, l’armadietto farmaceutico e tutti i locali ove non possono accedere gli alunni devono essere chiusi a chiave.
5. Uso dei video terminali, delle attrezzature e degli oggetti di proprietà della scuola (Applicazione dei D.lgs. 165/01 – 150/09 – 196/03). In riferimento al D.Lgs indicati in oggetto “codice disciplinare dei dipendenti pubblici applicativo” e “codice della privacy”, si precisa che l’uso dei video terminali, dei telefonini e di tutto ciò che è presente nei locali di questa istituzione scolastica deve essere finalizzato esclusivamente a scopi didattici ed istituzionali propri dell’istituto scolastico e non personali. Si precisa, inoltre, che è vietato fare riproduzioni sia cartacee che informatiche degli archivi, dei documenti inerenti l’attività scolastica di segreteria. Si ricorda a proposito di privacy che le problematiche riconducibili alle attività scolastiche non vanno divulgate a terzi o agli eventuali delegati o esercenti la patria potestà. Evitare la permanenza al videoterminale per un tempo superiore alle 20 ore settimanali (ovvero con un media giornaliera di 3 ore e 20 minuti e con una pausa di 15 minuti per cambio
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di attività - archiviazione pratiche, ricezione pubblico, ricerca documenti, etc., ogni periodo di lavoro al VDT di 2 ore consecutive).
6. Obbligo di esposizione del tesserino di riconoscimento. E’ obbligatorio l’esposizione del tesserino di riconoscimento specialmente per coloro i quali entrano in contatto con gli utenti esterni (art.69 del D.Lgs. n. 150/2009 – Riforma della pubblica Amministrazione e circ.3/2012 Presidenza Consiglio dei Ministri). Tale obbligo è regolato dalla normativa vigente, la mancata esposizione prevede sanzioni che saranno applicate secondo le Leggi vigenti.
7. Segnalazioni pericolo Tutto il personale, ognuno per le zone di propria pertinenza, deve segnalare tempestivamente al RLS sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro come prescritto dal D. Lgs. 81/08 art. 19 e 20 (ad esempio: corrosione di cerniere nei cancelli, stabilità infissi ed esterni, ripiano banchi staccato dalla struttura metallica, sedie con la struttura in ferro danneggiata , piastrelle e pavimenti non perfettamente fissate, prese danneggiate lesione di particolare entità nei soffitti e nelle pareti, tracce di umidità nei soffitti, etc.). Il RLS , raccolte tali segnalazioni, provvederà ad inoltrare il riepilogo delle stese al Dirigente.
8. Il materiale di pulizia (detersivi e strumenti) deve essere custodito in luoghi non accessibili agli alunni.
9. I lavori di pulizia e di manutenzione ordinaria devono essere eseguiti in modo da non costituire pericolo per il personale e gli alunni o disagio allo svolgimento dell’attività didattica e devono essere interrotti in caso di svolgimento attività didattica nelle immediate vicinanze.
10. Divieto di fumo E’ severamente vietato fumare in tutti i locali dell’edificio scolastico e negli spazi adiacenti, in caso contrario saranno applicate le sanzioni previste dalla normativa in vigore.
11. Assenza alunni e per infortunio e loro rientro in classe I docenti nel caso in cui un alunno rientri in classe dopo un infortunio con certificato medico, devono riscontrare i giorni di prognosi. Se il rientro avviene prima dei giorni indicati nel certificato medico è obbligatorio che il genitore esibisca una dichiarazione del medico che autorizzi l’alunno a svolgere le normali attività scolastiche comprese quelle ludico – ricreative, senza conseguenze. Quest’ultimo documento dovrà essere consegnato agli addetti della segreteria alunni.
12. Utilizzo di sostanze particolari o alimenti Prima di proporre agli alunni attività che richiedono l’uso di sostanze particolari o alimenti occorre essere autorizzati per iscritto dai genitori che hanno l’obbligo di informare su specifiche patologie o intolleranze ai prodotti.
13. E' assolutamente vietato: ostruire con mobili, arredi, anche solo temporaneamente, le vie di fuga e le uscite di sicurezza; l’accesso nei locali tecnologici al personale se non formato.
14. Attività motorie I docenti di scienze motorie devono vigilare affinché gli alunni svolgono le attività motorie esclusivamente nei luoghi espressamente destinati a tale attività.
� SERVIZIO DI SEGNALAZIONE Tutto il personale in servizio è tenuto a segnalare ogni guasto, inconveniente, difetto o cattivo funzionamento di elementi strutturali e di impianti.
• Interventi sugli impianti elettrici È fatto tassativo divieto di intervenire con manovre sull’impianto elettrico, in caso di guasti. Il personale deve seguire scrupolosamente le procedure per gli interventi di urgenza e gli interventi non urgenti. In caso di problemi e pericoli gravi e immediati (fumo, scintille, principi di incendio), fatta salva la disposizione dell’evacuazione dell’edificio, non dovranno essere attuate manovre sul quadro elettrico, si dovrà agire esclusivamente sul pulsante rosso di emergenza.
• Interventi di urgenza (si intendono quelli resi necessari per reali situazioni di pregiudizio dell’incolumità delle persone fisiche o della sicurezza delle strutture).
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Il coordinatore di plesso o il collaboratore scolastico avviserà tempestivamente personalmente la segreteria. In attesa dell’intervento il personale adotterà le adeguate misure di sicurezza per evitare l’avvicinamento al luogo di pericolo, attivando, se necessario, la procedura di emergenza (evacuazione e richiesta di intervento dei soccorsi).
• Interventi non urgenti La segnalazione deve essere fatta, compilando il registro delle segnalazioni presente in ogni plesso e sarà cura dei fiduciari di plesso o del primo collaboratore comunicarle segnalazioni alla segreteria. Gli interventi di manutenzione saranno disposto dal Dirigente scolastico, affidando gli incarichi alle ditte competenti o segnalando il guasto al competente Ufficio Tecnico Comunale. In caso di intervento di ditte esterne, il personale ausiliario curerà che l’intervento abbia luogo tutelando la sicurezza di alunni e personale della scuola, compilando l’apposito modulo di intervento, controfirmato dal tecnico della ditta.
� OBBLIGHI COLLABORATORI SCOLASTICI 1. Segnaleranno eventuali possibili fonti di pericolo per l’utenza e per il personale scolastico in genere
e per il pubblico; 2. Eviteranno di lasciare il pavimento con materiale scivoloso durante l’orario delle attività didattiche;
in caso di spandimenti di acque odi presenza di sostanze scivolose nel pavimento, provvederanno alla immediata asciugatura o rimozione e vigileranno per evitare il passaggio di chiunque fino a completa asciugatura, in caso di pioggia asciugare il pavimento dell’androne con segatura o stracci e posizionare pannello indicatore di pericolo;
3. Vigileranno, ognuno per le proprie zone o per i compiti specifici, a che tulle le vie d’uscita di emergenza, porte, portoni e cancelli esterni siano sempre funzionanti e sempre liberi da arredi o altro materiale. Vigilanza periodica, cadenza massima mensile, intonaco tetto locali. Vigilanza giornaliera arredi scolastici o attrezzature nei laboratori o nelle palestre, quest’ultime con l’ausilio dei responsabili dei laboratori e/o degli insegnanti). In caso di anomalie segnalare seguendo lo schema di flusso indicato nei corsi di formazione e la modulistica all’uopo predisposta (fiduciario di plesso, RLS, RSPP, DL).
4. Segnaleranno all’ufficio di Direzione o di segreteria, tutte le fonti di pericolo connesse alla struttura, agli arredi etc. (fili scoperti, prese rotte, sporgenze pericolose, superfici abrasive, perdite d’acqua, infissi non funzionanti, vetri rotti e/o lesionati, porte – portoni – cancelli non funzionanti o stabilmente non sicuri, usura bande anti scivoli, scalini rotti o non bene ancorati, fessurazioni intonaco tetto locali, etc.). Le segnalazioni di quanto sopra indicato devono essere fatte per iscritto da chiunque ne venga a conoscenza con l’indicazione precisa di dove trovasi il pericolo, secondo l’apposita modulistica. Ciascun operatore è in ogni caso responsabile della vigilanza nelle aule e nei locali assegnati per la pulizia e quindi di eventuali omissioni di segnalazione.
5. Ciascun operatore deve effettuare giornalmente una ricognizione nei locali ad esso assegnati per la pulizia, per verificare la presenza di eventuali pericoli di cui al precedente punto e per provvedere alla eventuale rimozione di arredi inservibili o pericolosi per l’utenza.
6. Fissare a muro lavagne, attaccapanni, scaffali, armadi, secondo quanto appreso nei corsi di formazione o richiedere spiegazioni al RSPP o al DL.
7. Il personale ha l’obbligo di controllare gli spazi esterni, di provvedere ad una periodica bonifica degli stessi, di segnalare all’ufficio di direzione eventuali pericoli connessi alle parti esterne delle strutture, agli spazi esterni, al cancello e alle inferriate perimetrali (caduta cornicioni, fili pericolosi, vetri rotti, perdite d’acqua, perfetta funzionalità portone e cancello esterno ecc.);
8. Il custode e/o il portiere e/o il personale addetto agli androni e alle portinerie non faranno posteggiare auto, motorini, biciclette, davanti ai cancelli, sui passaggi d’intercettazione dell’acqua o presso gli attacchi dell’acqua per i vigili del fuoco e negli spazi individuati come “zone di raccolta per l’evacuazione”;
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9. Il personale controllerà le attrezzature e gli impianti di sicurezza periodicamente nei piani assegnati in modo da garantirne l’efficienza. Il controllo sarà effettuato in base a quanto appreso nei corsi di sicurezza effettuati e/o sulle indicazioni richieste al responsabile alla sicurezza;
10. Nell’effettuazione della pulizia dei vetri il personale avrà cura di non sporgersi dalle finestre. 11. Ciascun operatore provvederà a fare aerare giornalmente le aule e i locali assegnati per la pulizia;
ciascun operatore, inoltre, prima di lasciare l’edificio scolastico ha l’obbligo di provvedere alla perfetta chiusura delle finestre e delle imposte dei locali e delle aule ad esso assegnati.
12. Il custode ha l’obbligo di effettuare una ricognizione finale per verificare che tutte le finestre e le porte siano ben chiuse.
� COMPORTAMENTI Dl PREVENZIONE DAL RISCHIO ELETTRICO
1. Prima di usare qualsiasi apparecchiatura elettrica controllare che non vi siano cavi, spine, prese di corrente, interruttori senza protezione.
2. Non sovraccaricare una linea elettrica con collegamenti di fortuna (VIETATI). 3. Non toccare mai le apparecchiature elettriche (ANCHE GLI INTERRUTTORI) con le mani
bagnate o umide o se il pavimento è bagnato. 4. Disinserire le spine afferrandone l’involucro esterno, NON IL CAVO. 5. Se durante il lavoro viene a mancare l’energia elettrica disinserire subito l’interruttore della
macchina. 6. Non è permesso collegare tra loro più prese e attorcigliare cavi elettrici molto lunghi. 7. Tutte le linee e le apparecchiature devono essere considerate sotto tensione, fino ad accertamento
del contrario. 8. Non usare acqua per un incendio su linee o apparecchiature elettriche. 9. Interrompere la corrente elettrica prima di soccorrere una persona folgorata, spostarla dalla
sorgente elettrica con oggetti di legno. Chiamare immediatamente l’ambulanza. 10.Non lasciare MAI portalampade privi delle lampadine. 11.Controllare sistematicamente che non vi siano cavi con le guaine d’isolamento danneggiate. 12.Se la spina non entra comodamente in una presa, non tentare il collegamento e segnalarlo.
� USO MATERIALI E STRUMENTI DI LAVORO 1. Le SS.LL. useranno e custodiranno con attenzione i beni di cui dispongono per ragioni di lavoro e
rispetteranno le norme igieniche fondamentali: - ogni giorno, al termine delle lezioni effettuare un’accurata pulizia delle aule, dei corridoi, della
palestra, dei laboratori, assicurando l’indispensabile ricambio d’aria; - pulire i servizi igienici almeno due volte al giorno, utilizzando gli strumenti destinati
esclusivamente a quei locali; al termine delle pulizie, tutti gli strumenti usali devono essere lavati e disinfettati in candeggina diluita, risciacquati, falli asciugare e riposti in appositi spazi chiusi.
- Il materiale di pulizia (scope, stracci, detersivi etc.) deve essere tenuto lontano dalla portata degli alunni e chiuso a chiave.
2. Useranno correttamente i detersivi forniti dalla scuola: - prima di usare il prodotto leggere attentamente le istruzioni riportate sull’etichetta e nelle schede
di sicurezza fornite dal fornitore o dal RSPP visionabili in segreteria; - rispettare le dosi consigliate dalle istruzioni; - i prodotti concentrati devono essere diluiti secondo le dosi riportate; - utilizzare i prodotti solo per gli usi a cui sono destinati; - per NESSUN MOTIVO miscelare più prodotti chimici in quanto possono sviluppare gas
asfissianti o tossici; - riporre i contenitori sempre chiusi con il proprio tappo; - i prodotti nocivi o corrosivi devono essere riposti con la massima cura in luoghi inaccessibili a
terzi; - non lasciare bombolette spray vicino a fonti di calore, in quanto possono infiammarsi ed
esplodere;
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- segregare le zone oggetto delle attività di pulizia con cartelli segnaletici o con qualsiasi altro mezzo specialmente se i pavimenti sono bagnati;
- segregare le zone dove dovessero esserci pavimenti bagnati o per cause accidentali o a causa delle condizioni metereologiche.
3. Dovranno evitare di detenere più di lt.2 di alcol o di altre sostanze infiammabili; 4. L’uso degli strumenti di lavoro, comprese scale ed attrezzi, deve avvenire con le cautele del caso,
secondo il manuale d’uso. Deve essere segnalato immediatamente al consegnatario, o all’ufficio di Direzione la presenza di attrezzi o strumenti non in perfetto stato di efficienza. Le operazioni in altezza, oltre il TERZO GRADINO devono essere effettuate con l’assistenza di
un collega. 5. Non effettuare MAI lo spostamento di una scala quando su di essa si trova un operatore. 6. E’ proibito l’uso di strumenti elettrici non a norma sprovvisti di marchio CE (stufe, fornelli,
frigoriferi etc.); 7. Osservare le norme in seguito elencate per evitare rischi elettrici:
- non manomettere o modificare parti di un impianto elettrico o di macchine collegate ad esso; - durante la pulizia di lampadari o sostituzione di lampade disattivare non soltanto l’interruttore,
ma l’intero impianto elettrico; - non tirare mai il cavo di un apparecchio elettrico quando si disinserisce la sua spina dalla presa
sul muro, ma procedere all’operazione tirando direttamente la spina e premendo con l’altra mano sulla presa sul muro;
- non usare apparecchi con fili elettrici anche parzialmente scoperti, spine di fortuna o fili volanti, né apparecchiature sulle quali si riscontrano anomalie, quali fiamme scintille o surriscaldamento; - non utilizzare MAI apparecchiature elettriche con le mani bagnate o umide.
8. Le SS.LL. segnaleranno eventuali fonti di pericolo connessi al proprio lavoro, derivanti anche dall’uso di attrezzature o detersivi.
9. Negli spostamenti e sollevamenti di mobili o suppellettili le SS.LL. agiranno in più persone per evitare che un eccessivo carico dì peso gravi su una singola persona. Non sollevare mai singolarmente pesi superiori a 30Kg. Per una presa migliore degli oggetti, inoltre, e per evitare scivolamenti o abrasioni delle mani, le SS.LL. utilizzeranno dei guanti o degli stracci. Prima di procedere al sollevamento di un oggetto le SS.LL. controlleranno che sia integro e non presenti parti che si possano sganciare o staccare durante il trasporto. Evitare di sollevare pesi flettendo il tronco, ma alzandosi sulle gambe.
10. Le SS.LL. utilizzeranno sempre i dispositivi di prevenzione personale forniti dalla scuola o dal Comune per tulle le pulizie (guanti, grembiuli, stivali), in caso di mancata fornitura per motivi di carenza di fonti il lavoratore dovrà indossare un abbigliamento consono all’attività svolta (per esempio: calzature chiuse ed antiscivolo se si stanno effettuando le pulizie con uso di detersivi)
11.Tenere sempre libere le vie di passaggio e quelle delle uscite di emergenza. 12.Provvedere all’immagazzinamento ordinato dei materiali in modo da evitare ogni rischio di caduta
oggetti. 13.Provvedere all’accantonamento di fascicoli o volumi in modo ordinato e tale da evitare rischi di
cadute, la conservazione di oggetti, pratiche e documenti ad un distanza dal tetto superiore a 80 cm.
14.Avvisare per iscritto ed immediatamente il capo d’istituto o il vicario o il responsabile di plesso di ogni situazione anomala che possa essere considerata di rischio o pericolo per la salute.
15.Evitare di gettare cocci di vetro nei sacchi di plastica; utilizzare un giornale o della carta spessa per avvolgere i cocci di vetro prima di gettarli nell’immondizia.
16.Manipolare vetri, materiale pungente o abrasivo con guanti, se in dotazione, e con molta cura. 17.Negli armadi o negli scaffali disporre in basso i materiali più pesanti. 18.Non dare in uso scale, utensili o attrezzi a personale di ditte esterne che si trovi a lavorare nella
scuola. 19.Negli archivi il materiale va depositato lasciando corridoi di 0,90 cm.
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20.Al termine delle attività didattiche o del funzionamento degli uffici si deve disinserire l’alimentazione centralizzata della apparecchiatura.
21. Oltre a quanto previsto, dagli artt. 19 e 20 DEL D. Lgs. 81/08 e s.m.i., da specifiche circolari e dal Regolamento d’Istituto, i DOCENTI devono: a. Segnalare tempestivamente anomalie riscontrati nei luoghi di lavoro abitualmente
frequentati (infissi, vetri, lesioni negli intonaci o nelle parti strutturali, scale, pavimenti, etc.) Verificare giornalmente, prima dell’utilizzo, le attrezzature utilizzate quotidianamente e segnalare tempestivamente le anomalie seguendo lo schema di flusso indicato nei corsi di formazione e la modulistica all’uopo predisposta (fiduciario di plesso, RLS, RSPP, DL).
b. Informare gli alunni sulle problematiche della sicurezza.
� COMPORTAMENTI Dl PREVENZIONE DAL RISCHIO ELETTRICO 1. Prima di usare qualsiasi apparecchiatura elettrica controllare che non vi siano cavi, spine, prese di corrente, interruttori senza protezione. 2. Non sovraccaricare una linea elettrica con collegamenti di fortuna (VIETATI). 3. Non toccare mai le apparecchiature elettriche (ANCHE GLI INTERRUTTORI) con le mani bagnate o umide o se il pavimento è bagnato. 4. Disinserire le spine afferrandone l’involucro esterno, NON IL CAVO. 5. Se durante il lavoro viene a mancare l’energia elettrica disinserire subito l’interruttore della macchina. 6. Non è permesso collegare tra loro più prese e attorcigliare cavi elettrici molto lunghi. 7. Tutte le linee e le apparecchiature devono essere considerate sotto tensione, fino ad accertamento del contrario. 8. Non usare acqua per un incendio su linee o apparecchiature elettriche. 9. Interrompere la corrente elettrica prima di soccorrere una persona folgorata, spostarla dalla sorgente elettrica con oggetti di legno. Chiamare immediatamente l’ambulanza. 10.Non lasciare MAI portalampade privi delle lampadine. 11.Controllare sistematicamente che non vi siano cavi con le guaine d’isolamento danneggiate. 12.Se la spina non entra comodamente in una presa, non tentare il collegamento e segnalarlo. Oltre a quanto previsto, dagli artt. 19 e 20 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., da specifiche circolari e dal Regolamento d’Istituto, gli ATA devono: a. Segnalare tempestivamente anomalie riscontrati nei luoghi di lavoro abitualmente
frequentati (infissi, vetri, lesioni negli intonaci o nelle parti strutturali, scale, pavimenti, etc.) b) Verificare giornalmente, prima dell’utilizzo, le attrezzature utilizzate quotidianamente e
segnalare tempestivamente le anomalie seguendo lo schema di flusso indicato nei corsi di formazione e la modulistica all’uopo predisposta (fiduciario di plesso, RLS, RSPP, DL).
� NORME DA SEGUIRE PER L’UTIIZZO DELLE SCALE PORTATILI
� LAVORO IN ELEVAZIONE, USO SCALE PORTATILI • È definito lavoro in quota ogniqualvolta sia necessario l’impiego di attrezzature per accedere
ad una quota superiore rispetto ad un piano stabile. • È tassativamente vietato l’uso di qualsiasi mezzo rudimentale (sedie, banchi, scrivanie,
davanzali, cattedre…) per il raggiungimento di postazioni di lavoro in elevazione. • È tassativamente proibito utilizzare scale diverse da quelle in dotazione alla scuola (scala
doppia, a libro, o a compasso). • I materiali e le attrezzature fornite ordinariamente dalla scuola consentono l’esecuzione dei
lavori di pulizia ordinaria senza l’uso di scale. Di conseguenza, è proibito l’uso di scale, se non per l’esecuzione di lavori previsti dal proprio profilo professionale, nei quali non sia possibile provvedere in altro modo. In questi casi l’uso della scala deve essere comunque effettuato per una breve durata.
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• La scala metallica o con rinforzi metallici sui montanti, o bagnata per qualsiasi motivo non deve essere usata per l’esecuzione di lavori nelle vicinanze di apparecchiature elettriche con conduttori in tensione esposti.
� MANUTENZIONE E CONTROLLI PRELIMINARI Ogni utilizzatore dovrà ispezionare la scala prima dell’uso, in particolare dovrà verificare:
• Integrità degli zoccoli e dei dispositivi antisdrucciolo di appoggio; • Integrità e pulizia dei pioli, assenza di crepe o fessure negli incastri con i montanti; • Integrità e tenuta degli elementi di collegamento dei montanti (viti, perni, chiodi, rivetti); • Assenza di danneggiamenti o piegature nei montanti. Il responsabile della manutenzione
delle scale effettuerà i controlli ogni quattro mesi e segnalerà al D.S.G.A. per iscritto le anomalie riscontrate.
• La scala deve essere conservata in luogo al riparo dalle intemperie e chiuso all’accesso di minori.
� MISURE DI SICUREZZA PER L’USO DELLE SCALE 1. Appoggiare la scala su una superficie piana, non sdrucciolevole, resistente, evitando mezzi di fortuna che possano pregiudicarne la stabilità. Su terreno cedevole, disporre di una tavola di sostegno per i piedi della scala, con le stesse caratteristiche della superficie sopraindicata. 2. Prima di salire assicurarsi che i dispositivi di limitazione dell’apertura siano nella giusta posizione (apertura completa). 3. Non utilizzare la scala con i montanti chiusi, appoggiandola semplicemente al muro. 4. Scuotere la scala per verificare che poggi stabilmente sui tutti e quattro i punti di appoggio dei montanti. 5. Collocare la scala in modo che dietro ogni piolo ci sia lo spazio sufficiente per il comodo appoggio dei piedi (circa 20 cm). 6. Tenere sempre sgombra l’area alla base, davanti e dietro la scala verificando, prima di appoggiare il piede a terra, che il suolo sia privo di ostacoli. 7. Assicurarsi che i pioli siano puliti da fango, lubrificanti, vernici ecc. per evitare scivolamenti. 8. Verificare che le scarpe di chi utilizza la scala siano con suola antisdrucciolo, pulite e ben allacciate. 9. Quando vi è la possibilità di presenza o passaggio di persone nella zona della scala, delimitare la zona con barriere o indicazioni di sicurezza. 10. Non salire oltre il penultimo piolo che dista almeno un metro dal traverso posto alla sommità dei montanti. 11. Appoggiare alla piattaforma terminale o agganciare al traverso sulla sommità dei montanti oggetti e materiali leggeri, in modo che non sporgano dalla sagoma della piattaforma e che non pregiudichino la stabilità della scala. 12. Non portare attrezzi o materiali pesanti. 13. Usare la scala uno alla volta; salire e scendere tenendo il corpo e il volto rivolto alla scala, con le mani libere, appoggiando in ogni istante almeno tre arti alla scala (almeno 1 mano e 2 piedi, 2 mani e 1 piede). 14. Durante l’esecuzione dei lavori sulla scala non sporgersi lateralmente al di fuori della sagoma dei montanti. 15. Quando vi sia pericolo di sbandamenti della scala, esse devono essere assicurate o trattenute da altra persona. 16. Non effettuare spostamenti della scala, mentre un lavoratore vi è appoggiato. 17. Togliere ogni materiale dalla scala (secchi, attrezzi…) quando essa deve essere spostata. 18. Non utilizzare la scala all’esterno, in condizioni meteorologiche avverse (pioggia, vento, neve…). 19. La scala non deve essere posta in prossimità di porte non ben chiuse o a dispositivi mobili. 20. Non mettere le mani nei battenti, quando si chiude la scala. 21. Il lavoro deve essere obbligatoriamente svolto da 2 persone quando:
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a. È necessario sollevare oggetti e materiali alla quota del lavoro. In questi casi una persona esegue materialmente il lavoro e l’altra, a terra, sorveglia e provvede al sollevamento dei materiali e degli oggetti. Lungo la scala possono essere movimentati esclusivamente oggetti leggeri (di peso inferiore a 3 Kg).
c. I lavori si svolgano in prossimità di zone prospicienti il vuoto (pulizie di vetrate di finestre, vicinanza di scale fisse).
� RISCHI CONNESSI ALLA CONDIZIONE DI LAVORATRICE MADRE Fermo restando il diritto alla privacy, tutelato dalla legge, quando una lavoratrice è incinta è invitata a comunicare il suo stato di gravidanza, al fine di garantire le minori possibilità di rischio per la madre ed il nascituro. In particolare è necessario che sia posta la massima attenzione relativa ai rischi da infezioni da toxoplasmosi, rosolia, epatite B e C, HIV, varicella … Le norme tutelano le donne anche durante il periodo post-partum. Le lavoratrici in gravidanza dovranno evitare tassativamente:
• Lavori fisicamente faticosi; • Rischi di cadute dall’alto (è tassativamente vietato l’uso di scale a mano); • Lavori che costringono a prolungate posture scorrette; • Lavori che costringono posture fisse o in piedi per più di 2 ore; • Lavori che prevedono l’uso di sostanze nocive o pericolose; • Lavori che espongono a rumore, vibrazioni, urti, colpi, scuotimenti; • Orari prolungati, turni irregolari, straordinari.
1. Tutto il personale deve avvisare entro le ore 07.45 l'ufficio di segreteria quando, per legittimo impedimento, non possono recarsi a scuola. Il personale espliciterà obbligatoriamente la motivazione e il numero di giorni richiesti, oltre al domicilio presso il quale inviare la visita fiscale. La domanda di assenza e le relative certificazioni devono essere presentate non oltre i 5 giorni dalla richiesta. Quando possibile, i docenti, devono comunicare l’assenza in tempi utili ai Collaboratori della D.S. per facilitare l’eventuale sostituzione (es. visite specialistiche , L.104 ed altre assenze prevedibili).
2. Tutto il personale della Scuola, nell'ambito delle proprie attribuzioni, é vincolato al segreto d'ufficio in base alle norme vigenti.
3. Divieto di uso del cellulare e strumenti elettronici durante le ore di lezione - Come da normativa ministeriale vigente è fatto assolutamente divieto di utilizzare durante le ore di servizio cellulari e qualsiasi strumento elettronico non previsto.
4. I registri di classe e personali devono essere debitamente compilati in ogni loro parte. 5. Ogni docente dovrà controllare sull’email personale le circolari e gli avvisi. In ogni caso tutte
le circolari e gli avvisi sono depositati nell’ufficio protocollo di segreteria. 6. Attenersi e rispettare la normativa vigente D. Lgs. 81/08, D.lgs. 196/03, il presente regolamento
di istituto, ai regolamenti di laboratorio - facenti parte integrante del presente regolamento - ed il Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
1. Collabora con i docenti. 2. La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di fondamentale importanza, in quanto
esso contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo comunicativo tra le diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono.
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3. Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell’orario di servizio. Della presenza in servizio fa fede la firma nel registro del personale.
4. Il personale amministrativo deve archiviare i documenti di propria pertinenza e tenere ordinate le pratiche e il luogo di lavoro
5. Il personale amministrativo deve riporre dentro gli armadi o le cassettiere chiuse a chiave i documenti, con particolare attenzione a quelli contenenti dati sensibili.
6. In caso di assenza dei colleghi il personale dovrà provvedere al disbrigo delle pratiche urgenti anche se non inerenti al proprio carico di lavoro.
7. Compilare correttamente la modulistica ed i registri dell'istituzione scolastica e rispettare le scadenze
1. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona o reparto di competenza secondo le mansioni loro assegnate. Il personale in servizio all’ingresso deve assicurare la costante presenza durante l’ingresso dei ragazzi e, dopo la chiusura della porta di ingresso degli alunni, all’ingresso uffici.
2. Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Segreteria.
3. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio addetti dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue:
a. che tutte le luci siano spente; b. che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi; c. che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola; d. che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine; e. che non vi sia nessuno bloccato in ascensore; f. che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola; g. gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli uffici. . 4. E’ fatto divieto assoluto a tutto il personale ATA di interferire, criticare ed intervenire sul lavoro
didattico ed educativo svolto dai docenti.
1. Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente Scolastico, di tutto il personale e dei compagni, lo stesso rispetto, anche formale, consono ad una convivenza civile.
2. Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, a favorirne lo svolgimento e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio, a portare quotidianamente tutto il materiale scolastico.
3. Ogni alunno deve indossare abbigliamento consono alle attività svolte. 4. Al cambio di insegnante, negli spostamenti da un'aula all'altra, all'ingresso e all'uscita gli
alunni devono tenere un comportamento corretto ed educato. Non è permesso correre, uscire dalla classe senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule, ecc.
5. Gli alunni possono recarsi nella sala insegnanti, nei laboratori solo con l'autorizzazione e sotto il controllo di un insegnante che se ne assuma la responsabilità.
6. Durante gli intervalli, sono da evitare tutti i giochi che possono diventare pericolosi. 7. I servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari norme di
igiene e pulizia. 8. Saranno puniti tutti gli episodi di violenza e di bullismo, che dovessero verificarsi tra gli alunni
all'interno della scuola e nello spazio compreso tra l’edificio scolastico e il cancello esterno di ingresso.
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9. Nelle aule ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario utilizzarli correttamente.
10. Gli alunni sono tenuti a portare a scuola solo l'occorrente per i compiti e le lezioni e l'eventuale merenda. Non è consigliabile portare somme di denaro e oggetti di valore. La scuola, in ogni caso, non risponde di eventuali furti.
11. Ogni studente è responsabile dell'integrità degli arredi e del materiale didattico che la scuola gli affida: coloro che provocheranno guasti al materiale e o alle suppellettili della scuola saranno invitati a risarcire i danni.
12. Non si possono festeggiare compleanni a Scuola. 13. Nei giorni in cui è prevista l’attività motoria (eccetto gli esonerati), è obbligatorio per gli alunni
venire a scuola in tuta e scarpe da ginnastica; quindi è vietato far eseguire attività motoria agli alunni sprovvisti di DPI o che indossano collanine, orecchini, piercing o anelli con profili taglienti.
14. L’alunno è tenuto a tenere nello zaino il proprio cellulare; nel caso in cui un alunno lo esibirà o ne farà uso senza previa autorizzazione il cellulare sarà sequestrato e successivamente consegnato ai genitori dell’alunno.
15. Non si possono diffondere immagini, video o foto sul web se non con il consenso delle persone riprese. E’ bene ricordare che la diffusione di filmati e foto che ledono la riservatezza e la dignità delle persone può fare incorrere l’alunno in sanzioni disciplinari e pecuniarie o perfino in veri e propri reati. Stesse cautele vanno previste per l’uso dei tablet, se usati a fini di registrazioni e non soltanto per fini didattici o per consultare in classe libri elettronici e testi on line.
16. Non violano la privacy le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori durante le recite, le gite e i saggi scolastici. Le immagini in questi casi sono raccolte a fini personali e destinati ad un amo familiare o amicale. Nel caso si intendesse pubblicarle o diffonderle in rete , anche sui social network è necessario ottenere il consenso delle persone presenti nei video o nelle foto.
17. Si rimanda al regolamento di disciplina per la descrizione delle infrazioni e per la relativa applicazione delle sanzioni da irrogare agli alunni in base alla gravità delle infrazioni.
18. Utilizzare gli arredi scolastici in modo corretto
1. I genitori sono invitati a controllare i compiti e le lezioni assegnate, le eventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della scuola e ad apporre la propria firma per presa visione.
2. I docenti riceveranno individualmente i genitori, in orario antimeridiano previo appuntamento richiesto sul diario. Inoltre sono previsti due incontri scuola-famiglia, uno per ciascun quadrimestre in orario pomeridiano (ricevimenti collettivi).
3. In casi eccezionali, un docente (o un Consiglio di Classe) può convocare d'urgenza i genitori di un alunno tramite invito scritto;
4. Per eventuali variazioni dell’orario delle lezioni (scioperi del personale scolastico, assemblee sindacali, chiusura dei locali scolastici per consultazioni elettorali, etc.) e per informazioni riguardanti attività extracurriculari/extrascolastiche verrà data tempestiva comunicazione scritta alle famiglie attraverso il diario dell’alunno;
5. I genitori prenderanno visione delle schede del I quadrimestre durante un ricevimento pomeridiano appositamente predisposto; a fine anno, le schede degli alunni verranno consegnate in un giorno prestabilito nel mese di giugno.
6. In caso di sciopero del personale la scuola avvertirà le famiglie con apposito comunicato e, possibilmente, con congruo anticipo. Nell’impossibilità di poter comunicare prima il servizio erogabile, il Dirigente comunicherà la mattina stessa dello sciopero l’articolazione del servizio scolastico. In situazioni di emergenza verranno comunque impartite opportune disposizioni.
7. I genitori o chi esercita la potestà sono obbligati a: • comunicare tempestivamente se durante l'anno scolastico si abbia una variazione
dell'esercizio della potestà sul minore;
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• comunicare le eventuali intolleranze alimentari o farmacologiche dei loro bambini; • non far utilizzare ai loro figli sostanze chimiche durante l'orario scolastico quali ad
esempio correttore liquido; • acquistare attrezzatura scolastica conforme alle leggi vigenti e con marcatura CE; • condurre l'alunno al più vicino presidio di pronto soccorso qualora prelevino il proprio
figlio autonomamente dopo un malore o un incidente avvenuto all'interno dei locali scolastici;
• far indossare all'alunno abbigliamenti consoni alle attività scolastiche e vietare l'uso dei telefonini durante le ore scolastiche ( comprese le attività didattiche all’esterno della
• scuola); • compilare la modulistica fornita dalla scuola per l'eventuale somministrazione di
farmaci ed attivarsi alle procedure indicate in detta modulistica; • presentare certificato medico di riammissione in classe qualora l'alunno abbia avuto
prescritta una prognosi per un incidente o per patologia.
� NORME GENERALI
1. I laboratori e le aule speciali sono assegnati dal Dirigente Scolastico all'inizio di ogni anno alla responsabilità di un docente che svolge funzioni di subconsegnatario ed ha il compito di mantenere una lista del materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, curare il calendario d'accesso allo stesso concordandolo anche con i docenti interessati, proporre interventi di manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc.
2. L'orario di utilizzo dei laboratori e aule speciali sarà affisso a cura dei responsabili. 3. Nei giorni e negli orari nei quali l’uso dell’aula non è stato assegnato ad alcuna classe, è
possibile prenotare l’uso secondo modalità concordate . 4. In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile del laboratorio
o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le condizioni di sicurezza lo richiedono e a segnalare la situazione tempestivamente in Presidenza per l'immediato ripristino delle condizioni di efficienza e al fine di individuare eventuali responsabili.
5. Gli alunni possono usare i laboratori solo se accompagnati da un docente. 6. Ogni insegnante è tenuto ad aprire e chiudere l’aula mediante richiesta diretta e riconsegna delle
chiavi ai collaboratori scolastici. Non è ammessa la consegna delle chiavi agli alunni. 7. E’ compito del docente compilare la scheda di ingresso all’aula informatica consegnatagli dal
collaboratore scolastico. 8. Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule speciali, sia per quanto riguarda la
fase di preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi, competono all'insegnante nei limiti della sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli alunni.
9. I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. Al fine di un sicuro controllo del materiale, l'insegnante prenderà nota della postazione e degli strumenti assegnati allo studente o al gruppo di studenti.
10. L'insegnante avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare l'integrità di ogni singola postazione e di ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine della lezione dovesse rilevare danni che non erano presenti all'inizio, è tenuto a darne tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico.
USO DEL COMPUTER
Poiché l’aula è utilizzata da molte persone, è necessario rispettare le seguenti regole: � Accendere e spegnere correttamente i computer, . � Non modificare le impostazioni sul PC (salvaschermo, sfondo, colori, risoluzioni, suoni, pagina
iniziale di internet, account di posta elettronica …).
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� Segnalare eventuali malfunzionamenti al responsabile dell’aula e annotarli sull’apposito registro.
� Non spostare o eliminare dati, file e cartelle altrui. � Non salvare file di lavoro sul desktop, ma memorizzare i propri file nella cartella “Documenti”,
creando sottocartelle da nominare in modo specifico. � Non installare nuovi software. � I docenti che hanno necessità di installare programmi o applicazioni devono preventivamente
contattare il responsabile dell’aula.
INTERNET
L’accesso a Internet da parte degli alunni può avvenire solo in presenza e con il controllo di un docente. L’accesso a Internet, anche da parte degli adulti, può avvenire solo per motivi connessi all’attività didattica e alla formazione. Il docente accompagnatore, in quanto “preposto” (ai sensi della vigente normativa sulla sicurezza: T. U. 81/08) ai rischi specifici legati all’utilizzo dei videoterminali, ha il compito di vigilare sul corretto svolgimento delle attività e sull’utilizzo delle macchine.
� USO DELLA STRUMENTAZIONE MUSICALE
L'utilizzo della strumentazione musicale in dotazione alla scuola è autorizzato da un docente responsabile incaricato dal Dirigente Scolastico; va segnalato nell'apposito registro, ove verranno riportati tutti i dati richiesti a cura del responsabile. Alla riconsegna dell'attrezzatura, l'incaricato provvederà alla rapida verifica di funzionalità degli strumenti, prima di deporli. Si riporterà inoltre sull'apposito registro la data dell'avvenuta riconsegna e le eventuali segnalazioni di danno.
1. Le attrezzature dell'Istituto per la stampa e la riproduzione (fax, fotocopiatrice, computer), possono essere utilizzate solo se necessario per le attività didattiche. É escluso l'utilizzo degli strumenti della scuola per scopi personali.
2. L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, è riservato esclusivamente al personale incaricato.
3. I docenti devono consegnare al personale incaricato con anticipo di almeno due giorni il materiale da riprodurre.
4. I collaboratori scolastici incaricati terranno appositi registri dove annotare la data, la classe, il richiedente, il numero di fotocopie eseguite.
1. La scuola considera i viaggi d’istruzione, le visite guidate, la partecipazione a manifestazioni culturali, la partecipazione a concorsi a campionati o gare sportive, i gemellaggi con scuole estere parte integrante e qualificante dell’offerta formativa e momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione.
2. Il Consiglio di Classe prima di esprimere il parere sui relativi progetti, li esamina, verificandone la coerenza con le attività previste dalla programmazione collegiale e l’effettiva possibilità di svolgimento e nell’ipotesi di valutazione positiva, indica gli accompagnatori, compreso l’accompagnatore referente.
3. Se l’iniziativa interessa un’unica classe sono necessari 2 accompagnatori, se più classi, 1 ogni 15 alunni; un accompagnatore in più per ogni alunno in situazione di handicap secondo le occorrenze. La funzione di accompagnatore può essere svolta anche, dietro autorizzazione del DSGA, dai collaboratori scolastici. Nel designare gli accompagnatori i Consigli di classe provvederanno ad indicare sempre un accompagnatore in più per ogni classe per subentro in
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caso di imprevisto. E’ auspicabile che gli accompagnatori siano scelti all’interno del Consiglio interessato. Se l’insegnante accompagnatore presta servizio in altre scuole è tenuto a concordare con la Dirigenza gli eventuali impegni.
4. Le attività approvate e programmate dai Consigli di Classe rientrano nel Piano delle uscite e dei Viaggi Didattici della scuola.
5. Si auspica la totale partecipazione della classe. Per le visite guidate il limite numerico dei partecipanti al di sotto del quale non verrà concessa l’autorizzazione è pari ai 2/3 degli alunni frequentanti la classe, per il Viaggio di istruzione è pari alla metà più uno.
6. Per ogni uscita o viaggio deve essere individuato un docente referente. 7. Il docente referente, dopo l’approvazione dei Consigli di classe presenta al Dirigente Scolastico
gli appositi moduli correttamente compilati e sottoscritti almeno 10 gg prima della data di uscita o del viaggio per dare modo alla segreteria di predisporre la documentazione ed effettuare le prenotazioni dei servizi.
8. Qualora, eccezionalmente, si offrisse l’opportunità di una visita guidata (senza pernottamento) in occasione di mostre o altre manifestazioni culturali con scadenza non prevedibile, si impone comunque presentare tutta la documentazione necessaria.
9. Nessun alunno dovrà essere escluso dalle “uscite” per ragioni di carattere economico.
10. Per tutti gli alunni partecipanti ad “uscite” è obbligatorio acquisire il consenso scritto dei genitori (o di chi esercita la patria potestà familiare) ai quali dovrà essere comunicato il programma di massima con le indicazioni della località, i costi, la durata e la finalità dell’“uscita”.
11. Gli alunni dovranno versare la quota prevista entro e non oltre il 10° giorno prima della partenza.
12. A norma di Legge è vietata qualsiasi gestione fuori bilancio, perciò nessun docente può ritirare e/o utilizzare direttamente le somme raccolte per l'organizzazione delle “uscite”. L'organizzazione e la gestione finanziaria di tali attività, rientra fra le attribuzioni del Rappresentante di Classe che provvederà a raccogliere le quote e a versarle sul CCP o c/c bancario della scuola.
13. La partecipazione alle “uscite” rimane limitata agli alunni e al personale della scuola. Non è consentita di norma la partecipazione dei genitori (fatta eccezione per la scuola primaria nel caso in cui manca un numero adeguato di docenti accompagnatori). L’eventuale presenza dei genitori non sostituisce la presenza obbligatoria degli insegnanti.
14. Gli accompagnatori degli alunni durante le “uscite” vanno prioritariamente individuati tra i docenti appartenenti alle classi degli alunni che partecipano all’uscita.
1. Per le “uscite didattiche sul territorio” nell’ambito del Comune di Palermo va considerato, ove possibile, l’uso dei mezzi pubblici
2. Il numero dei partecipanti all'"uscita" (alunni e accompagnatori) nel caso questa si effettui a mezzo pullman, deve rigorosamente corrispondere al numero dei posti indicati dalla carta di circolazione dell'automezzo.
3. Ove non previsto nella polizza assicurativa generale, si ritiene opportuno verificare se l’agenzia di viaggio o la ditta di autotrasporto prescelta preveda una clausola assicurativa per eventuali rinunce a causa di eventi straordinari (per esempio, eventi atmosferici, ecc.) che rendano impossibile l’uscita stessa con conseguente perdita delle somme già versate all’agenzia o alla ditta di trasporti.
4. Nel presentare l’offerta l’agenzia proponente si impegna all’osservanza del vigente regolamento sui viaggi d’istruzione.
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5. I docenti accompagnatori devono portare con sé un modello per la denuncia di infortunio e l’elenco dei numeri telefonici della scuola compreso il numero del fax.
6. Eventuali deroghe al presente regolamento possono essere autorizzate dal Consiglio dell’Istituzione Scolastica.
7. L’uscita o il viaggio costituiscono vera e propria attività complementare della scuola quindi vigono le stesse norme che regolano le attività didattiche.
Il Regolamento di Istituto viene adottato dal Consiglio di Circolo e rimane in vigore fino a nuove modifiche.
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P.O.F. R.A.V. P.d.M.
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Priorità, traguardi ed obiettivi Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel Rapporto di
Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro del
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dove è reperibile all’indirizzo:
www.vcircologramsci.gov.it
In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’istituto, l’inventario
delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli
apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in atto.
Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi conclusivi
del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve periodo.
Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:
• Raggiungere il successo formativo per tutti gli alunni.
• Orientare ed educare gli alunni a diventare cittadini capaci e responsabili.
I traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:
• Riduzione della variabilità fra le classi.
• Sviluppo di un curricolo verticale per competenze
• Migliorare le competenze di italiano e matematica tra le varie classi.
• Incrementare le competenze chiave raggiunte dagli alunni limitando le differenze tra classi e tra i due
plessi della scuola.
Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono:
• Definire collegialmente una progettazione per il potenziamento delle competenze.
• Definire una valutazione condivisa e collegiale basata su prove strutturate per classi parallele che
utilizzi criteri comuni per la correzione.
• Potenziare la didattica laboratoriale e le metodologie innovative.
• Potenziare i percorsi individualizzati volti alla valorizzazione delle eccellenze e allo sviluppo delle
singole potenzialità.
• Sperimentare metodologie innovative e strategie didattiche e pratiche di
insegnamento/apprendimento.
• Coinvolgere il personale docente ad assumere incarichi di responsabilità.
I suddetti obiettivi di processo sono stati individuati in relazione alle priorità selezionate. Per ottenere migliori
risultati si pensa sia necessario modificare la progettazione, la valutazione. Attraverso un percorso di ricerca
si vuole verificare come la progettazione per competenze, l’utilizzo di metodologie laboratoriali e
cooperative, l’utilizzo delle TIC, l’uso di strumenti oggettivi e condivisi per la verifica e la valutazione possano
contribuire ad innalzare i livelli di apprendimento.
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Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI
L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove standardizzate
nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i seguenti punti di forza:
La nostra scuola, così come emerge dall’analisi dei dati restituiti dall’invalsi, ha raggiunto
complessivamente risultati piuttosto positivi nelle prove standardizzate di italiano e matematica. Il
nostro istituto ha infatti riportato punteggi medi percentuali pari, e solo in qualche caso inferiori, a
quelli ottenuti da altre scuole, con background familiare simile, sia a livello di regione, di macro-
regioni che dell’Italia intera e riesce dunque ad assicurare l’acquisizione dei livelli essenziali di
competenze per tutti gli studenti.
Dalla valutazione intermedia e finale, che la scuola ha condotto, emerge che la maggior parte degli
alunni ottiene risultati buoni, una percentuale minore ottiene risultati ottimi ed altri sufficienti. Si
registrano, inoltre, alcune differenziazioni all’ interno delle classi e tra le classi stesse per quanto
riguarda le prove nazionali standardizzate. Al fine di ridurre il divario registrato si è deciso orientare
prioritariamente e di potenziare le didattiche e le metodologie innovative dando priorità alle
competenze di italiano e matematica.
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Proposte e pareri provenienti dal territorio
e dall’utenza.
Nella fase di ricognizione preliminare alla stesura del Piano, sono stati sentiti rappresentanti del territorio e
dell’utenza come di seguito specificati:
sono stati ricercati contatti con soggetti organizzati del territorio per acquisire eventuali proposte da
utilizzare nella redazione del piano.
In esito a tali rapporti si sono stabiliti diversi contatti di cui però solo alcuni si sono tradotti in proposte
Nel corso di tali contatti, sono state stabilite collaborazioni con i seguenti soggetti:
• UNICEF “Verso una scuola amica”
• TELETHON
• NOGRA “ Guardia rurale regionale”
• CLUB KIWANIS “ Associazione culturale”
• GINNIC CLUB “ Associazioni sportive”
• PROTEZIONE CIVILE- POLIZIA DI STATO – GUARDIA DI FINANZA
• AIRC
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IL PIANO DI MIGLIORAMENTO INTERESSERA’ 2 AREE: 1. Area ESITI DEGLI STUDENTI
PRIORITA’:
-elaborare un curricolo di italiano e matematica, articolato per competenze.
- ottenere esiti più uniformi nei vari plessi riguardo alle prove standardizzate nazionali.
AZIONI
• Coinvolgere i docenti in un progetto di formazione sulla progettazione didattica per
competenze, interrogandosi su questioni cruciali:
• Mettere in atto la nuova progettazione con incontri periodici di verifica tra i docenti.
• Stilare ed effettuare prove di verifica iniziali, di metà anno e comuni per tutte le classi di
scuola primaria per italiano e matematica, sullo stile di quelle dell’INVALSI, creando una
griglia comune di valutazione.
• Somministrare le prove, secondo i criteri Invalsi.
• Confrontare i risultati, soprattutto tra i plessi con lo stesso background famigliare e
similitudini di contesto scolastico.
OBIETTIVI MISURABILI:
• Avvenuta formazione/aggiornamento di tutto il personale docente sulla didattica per
competenze, con ricaduta sull’azione didattica quotidiana (incontri plenari di spiegazione
e di restituzione, a piccoli gruppi con compiti operativi).
• Avere una collaborazione tra docenti di plessi diversi per un’azione didattica più incisiva e
condivisa.
Dalla sez 2.2 RAV “risultati degli studenti nelle prove di italiano e matematica”
- 2.2 c “varianza dei risultati interna alle classi e fra le classi”
Individuazione delle priorità
-Rafforzare le competenze di base degli alunni rispetto alla situazione di partenza con
particolare attenzione agli alunni con BES.
-Ridurre la quota degli alunni in uscita dalla scuola primaria con la votazione minima.
Individuazione dei traguardi
- Innalzamento delle competenze linguistiche e logico matematiche.
- Riduzione degli esiti scolastici negativi.
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2. Area ESITI DEI DOCENTI
PRIORITA’
- Motivare ad assumere incarichi di responsabilità tra i docenti.
AZIONI
• Coinvolgere tutto il personale della scuola secondo principi di trasparenza e democrazia
partecipata.
• Coinvolgere il personale attraverso lo sviluppo del dialogo e dell’empowerment.
OBIETTIVI MISURABILI
• Definizione dei compiti e delle responsabilità e assegnazione in base alle competenze.
• Incrementare momenti di scambio e di collaborazione tra docenti.
Dalla sez.- 3.5 del RAV “impatto delle assenze degli insegnanti sull’organizzazione PRIMARIA”
- 3.5 d punto di debolezza.
- manca la disponibilità ad assumere incarichi di responsabilità tra i docenti. Sez. - 3.6 sub
area
- valorizzazione delle competenze.
- si rileva la modesta comunicazione e interazione tra i gruppi di lavoro.
Progetto di miglioramento in rete relativo all’area 1.
- previsione di forme di co-finanziamento con
enti, istituzioni ed associazioni culturali e
professionali presenti sul territorio nazionale;
- costituzione di reti per la realizzazione dei
progetti;
Nome della Rete
RELAZIONAMOCI PER MIGLIORARE”
- ampiezza delle reti e presenza, nella
costituzione di una rete, di istituto/i paritari;
Istituti scolastici in rete:
� D.D. V Circolo “A. Gramsci” Bagheria
� D.D. II Circolo “G. Cirincione” Bagheria
� Istituto Comprensivo “I. Buttitta” Bagheria
� III Circolo Didattico “L. Pirandello” Bagheria
� D.D. 2 Circolo “V. Landolina” Misilmeri
- fruibilità dei materiali prodotti, anche in
relazione all’utilizzo di tecnologie multimediali
e innovative.
Sarà progettata e implementata una piattaforma on
line nella quale verranno pubblicati materiali
finalizzati a documentare tutte le fasi del Progetto,
gli strumenti utilizzati nella ricerca e i prodotti dei
processi attivati e realizzati.
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Descrizione piano e coerenza con quanto
previsto negli esiti del RAV:
-Finalità:
Dal confronto dei RAV delle scuole in rete emerge
che i punti di maggiore criticità rile
vati riguardano i livelli di apprendimento in italiano
e matematica. Per ottenere miglioramenti sui
risultati si pensa sia necessario modificare,
rendendoli più efficaci, quei processi che
maggiormente incidono sulla qualità del processo di
insegnamento-apprendimento: progettazione,
metodi di apprendimento e valutazione. Attraverso
un percorso di ricerca si vuole verificare come la
progettazione per competenze, l’utilizzo di
metodologie laboratoriali e cooperative, l’utilizzo
delle TIC, l’uso di strumenti oggettivi e condivisi per
la verifica e la valutazione possano contribuire ad
innalzare i livelli di apprendimento.
Numero moduli:
-Numero partecipanti previsti :
-Appartenenza ad un percorso formativo
generale:
Il percorso del progetto prevede:
1. formazione dei docenti di scuole diverse
elaborazione e microprogettazione comune
del percorso didattico;
2. sperimentazione del percorso nelle classi
individuate;
3. monitoraggio, valutazione e documentazione
dei percorsi d’aula.
Materiali previsti:
-Formato e modalità di diffusione:
• Documento di Progetto di Ricerca
• Format per Progettazione per competenze
• Gantt delle azioni
• Tabelle di indicatori per il monitoraggio
• Diario di bordo
• Griglie di osservazione
• rubrica di valutazione
Modelli di diffusione: piattaforma on line
Costi docenza:
-Costi di funzionamento:
-Logistica:
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Azioni di miglioramento :
Area da migliorare Necessità di miglioramento
Riduzione della frammentazione
nella competenza professionale
dei docenti in merito a didattica
della matematica e della lingua
italiana, metodologie didattiche
a dimensione sociale: laboratorio
e apprendimento cooperativo,
l’utilizzo delle TIC,
progettazione/realizzazione di
percorsi didattici e relativa
documentazione per la
promozione delle competenze.
Formazione sulla didattica della
matematica e della lingua
italiana.
Formazione ricerca azione sulla
metodologia
dell’apprendimento cooperativo
per tutti i docenti di lettere e
matematica.
Formazione ricerca azione sulla
didattica laboratoriale per
promuovere modalità di lavoro
cooperativo tra docenti.
Progettazione e
sperimentazione nelle classi.
Indicazioni di progetto Titolo del progetto “Relazioniamoci per Migliorare”
Responsabile del
progetto
Prof.ssa Maria Grazia Pipitone
Data di inizio e fine Gennaio 2016- Giugno 2016
La pianificazione
(Plan)
Pianificazione
obiettivi operativi
Obiettivi operativi Indicatori di
valutazione
1.Realizzare un percorso formativo
sulla didattica della matematica per
competenze.
Tematiche degli incontri:
a) LE ‘REGOLE’ NELL’INSEGNAMENTO
DELLA MATEMATICA– ASPETTI
METODOLOGICO DIDATTICI
Prime riflessioni: l’uso della parola
‘regola’ nella pratica didattica e nelle
Indicazioni Nazionali. Le ‘regole’ nei
libri di testo. Le ‘regole’ e i perché della
matematica.
b) INSEGNARE LA MATEMATICA CON
LA DIDATTICA PER COMPETENZE
Da un insegnamento per regole a un
insegnamento per competenze: i
processi tipici della matematica
(definire, argomentare, dimostrare,
usare convenzioni, risolvere
problemi…) nella pratica didattica.
c) IL PROBLEM SOLVING NELLA
PROGETTAZIONE DEL CURRICOLO DI
MATEMATICA
L’uso dei problemi nella pratica
didattica per lo sviluppo di
competenze. La scelta di problemi
significativi. Le caratteristiche di un
‘buon’ problema. Come fare problem
solving in classe.
-Presenza docenti
di italiano e
matematica ai
gruppi di
formazione/ricerca
intervento
-misura del
gradimento
espresso dai
docenti in ordine
alle azioni
formative
(questionario)
-percentuale di
docenti che
manifesta
un gradimento
superiore a 60/100
dei percorsi
formativi
nell’aspetto della
ricaduta concreta
sulle proprie
pratiche di
insegnamento
-percentuale di
docenti che attua
con costanza i
percorsi formativi
proposti nella fase
di formazione/
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1bis.Realizzare un percorso
formativo sulla didattica della lingua
italiana per competenze.
Tematiche degli incontri:
a) LA COMPETENZA IN LINGUA MADRE
Le dimensioni della competenza in
lingua madre.
Le condizioni per l’acquisizione della
competenza in lingua madre: spazi,
tempi, attività, relazioni.
b) LA COMPETENZA DI LETTURA nelle
Indicazioni nazionali e nel quadro di
riferimento per la prova di italiano
Invalsi:
- codici
- scopi
- modi
- dimensioni (la competenza
pragmatico-testuale - la competenza
lessicale
- la competenza grammaticale).
c) INSEGNARE E IMPARARE A LEGGERE
I metodi per insegnare a leggere e le
difficoltà di lettura
La lettura come comprensione e
interpretazione
Il profilo del lettore che apprende, in
base alla ricerca e alla valutazione di
standard
Lo studente e l’insegnante nello
sviluppo del curricolo di lettura
2bis.Realizzare un percorso
formativo sulla didattica della lingua
italiana fondata sulla metodologia
laboratoriale
Sperimentazione della didattica
laboratoriale.
Incontro a): Le inferenze dirette e
complesse.
Dalle informazioni esplicite ai
contenuti impliciti, pertinenti alla
comprensione di un testo.
Le “regole di inferenza” : generare
conoscenze nuove a partire dal
rapporto tra due o più conoscenze
ricavate da un testo (inferenze
testuali) o anche dall'enciclopedia del
lettore (inferenze enciclopediche).
Incontro b): Coesione e coerenza
testuale
ricerca intervento
(da verificare
attraverso il
registro di classe
elettronico)
-percentuale dei
docenti che
realizza
progettazioni e
documentazioni di
azioni inerenti la
sperimentazione
dei percorsi
formativi della
ricerca intervento
-numero di schede
di progettazione e
documentazioni
inserite nel sito.
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Catene anaforiche, connettivi e segni
di interpunzione.
Organizzazione generale del testo.
Relazioni tra le informazioni e i legami
logico-semantici tra frasi e capoversi
Incontro c): Focus sulle esperienze
realizzate in classe dai docenti. Esame
delle criticità e dei punti di forza,
spunti per ulteriori percorsi didattici.
3.Attuare un percorso formativo
sulla metodologia
dell’apprendimento cooperativo,
Durante il percorso i docenti, divisi in
gruppi, sperimentano direttamente la
progettazione di percorsi cooperativi
e costruiscono una scheda di lavoro
comune di azioni didattiche da
realizzare nelle classi.
4.Realizzare percorsi di
sperimentazione nelle classi sullo
stimolo della formazione ricevuta;
documentazione e riflessione
sull’azione.
I gruppi di docenti coinvolti
stabiliscono dei nuclei concettuali e
progettano micro azioni didattiche, da
realizzare e valutare in tutte le classi .
I risultati ottenuti dagli alunni
vengono sintetizzati in specifiche
tabelle per l’analisi degli esiti in sede
di OOCC.
Relazione tra
Piano di progetto
ed esiti del RAV.
Diminuire la frammentazione nelle competenze dei docenti
in merito a:
didattica delle competenze per la matematica e la lingua
italiana
uso di metodologie innovative quali apprendimento
cooperativo,
didattica laboratoriale, TIC
sperimentazioni di metodologie innovative in tutte le classi.
Risorse umane
Formatori, esperto metodologia didattica per competenze
in matematica, esperto metodologia didattica per
competenze per la lingua italiana .
Esperto nella metodologia didattica dell’apprendimento
cooperativo.
Docenti interni esperti per il coordinamento delle azioni
progettuali e di sperimentazione nelle classi .
Destinatari del
progetto (diretti
e indiretti)
Diretti: docenti di Italiano e matematica.
Indiretti: gli alunni di tutte le classi coinvolte.
Budget previsto
€8.500 spese pagamento formatori esterni apprendimento
cooperativo, docenti referenti, docenti formatori interni alla
rete..
€1.000 funzionamento
€500 logistica
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La realizzazione
(Do) Descrizione delle
principali fasi di
attuazione
Fase 1.
formazione in presenza: formazione sulla didattica per
competenze della matematica e della lingua italiana
formazione sulla metodologia dell’apprendimento
cooperativo.
Fase 2.
attività di laboratorio sulla metodologia del laboratorio di
matematica e della lingua italiana e sull’apprendimento
cooperativo.
Fase 3.
progettazione per gruppi di docenti di azioni didattiche
sullo stimolo della formazione ricevuta,
sperimentazione nelle classi
elaborazione della documentazione relativa.
Descrizione delle
attività per la
diffusione del
progetto
Tutte le presentazioni dei docenti formatori vengono
inserite nel sito della scuola. Strutturazione di una cartella
condivisa nel drive di google per l’inserimento delle schede
di progettazione e delle rubriche valutative realizzate.
Inserimento della documentazione nel sito della scuola.
Si promuovono la disseminazione/ condivisione dei
contenuti e la validazione dei risultati attraverso incontri
negli OOCC: Collegio dei Docenti, Consiglio di Istituto,
Consigli di classe e interclasse. i
Il monitoraggio e i risultati
(Check)
Descrizione delle
azioni di
monitoraggio
Incontri periodici ,confronti in itinere con i formatori,
osservazioni in presenza,
scambi in google drive.
Target
docenti di matematica
docenti di italiano
apprendimento cooperativo e progettazione
sperimentazione-documentazione
rubriche valutative
Note sul
monitoraggio
Il monitoraggio dell'impatto delle iniziative formative avrà
cura di verificare:
-gli aspetti organizzativi e gestionali
-la struttura e l'efficacia del modello formativo
-la qualità didattica (contenuti e metodologie)
-le capacità sviluppate dagli insegnanti
-la documentazione prodotta ed il possibile riuso.
Il riesame e il miglioramento
(Act) Modalità di
revisione delle
azioni
Analisi e revisione delle azioni all’interno degli incontri
periodici.
Scambi e riflessioni dei docenti che partecipano alle azioni
attraverso il drive di google apps.
Criteri di
miglioramento
Si verificherà se il progetto viene svolto nel suo pieno
potenziale. In particolare:
-se le azioni sono in linea con gli obiettivi
-se le azioni vengono sviluppate nei tempi previsti
-l’eventuale necessità di una nuova taratura in ordine ad
obiettivi, tempi e indicatori.
Descrizione delle
attività di
diffusione dei
risultati
Presentazione al Collegio Docenti,
presentazione al Consiglio d’Istituto / circolo
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Note sulle
possibilità di
implementazione
del progetto
Per quanto riguarda la ricaduta a cascata sulle attività di
insegnamento, si ritiene ci siano buone possibilità di
implementazione, in considerazione del fatto che tutti i
docenti partecipano alla formazione e che le attività di
sperimentazione si correlano con specifiche azioni già
deliberate nel POF.
Progetto di miglioramento relativo all’area 2
Continuiamo a lavorare insieme
Azioni di miglioramento :
Contribuire alla buona governance attraverso il miglioramento continuo nell’ottica della rendicontazione
sociale rendendo evidente al personale il risultato del loro impegno.
Area da migliorare Necessità di miglioramento
Coinvolgimento di tutte le
componenti dell’istituto nell’
introduzione di nuove modalità
gestionali basate sulla gestione
per processi con l’individuazione
dei “processi chiave” che
caratterizzano la scuola per
conseguire risultati che vadano
ad impattare sulla qualità dei
servizi erogati ad alunni e
famiglie.
Strutturazione sistematica dei
processi della scuola in fase di
progettazione, gestione e
monitoraggio.
Miglioramento delle aree di
criticità emerse
dall’autovalutazione-RAV.
Indicazioni di progetto Titolo del progetto “Continuiamo a lavorare insieme”
Responsabile del
progetto
Prof.ssa Maria Grazia Pipitone
Data di inizio Aprile 2016
La pianificazione
(Plan)
Pianificazione obiettivi
operativi
Obiettivi operativi Indicatori di valutazione
Relazione tra Piano di
progetto ed esiti del
RAV.
L’interazione tra misurazione, analisi dei risultati
e riprogrammazione dell’attività deve diventare
una buona pratica diffusa in tutta la nostra
organizzazione scolastica.
Elementi di forza dell’idea-guida e sua rilevanza
rispetto alle caratteristiche del contesto risultano
essere la mappatura dei processi chiave
individuati tra i processi primari che
caratterizzano un’ istituzione scolastica che
necessita di indicatori di misurazione per
riprogrammare e migliorare il proprio servizio.
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Risorse umane
Formatori
Docenti interni esperti per il coordinamento
delle azioni progettuali.
Destinatari del progetto
(diretti e indiretti)
Tutto il personale docente del Circolo didattico.
Budget previsto
Spese per formatori esterni da definire
La realizzazione
(Do)
Descrizione delle
principali fasi di
attuazione
� La dirigenza condividerà con il
personale i compiti e gli obiettivi da
raggiungere.
� Si attueranno corsi di formazione in
base agli obiettivi del Piano di
miglioramento.
� A seguito dell’approvazione da
parte del Collegio dei Revisori il
Contratto d’Istituto comunicare a
tutto il personale i compensi per
ciascun incarico.
� Sottoporre le figure di staff ad un
questionario per autovalutare il
proprio lavoro.
� Coinvolgere il personale attraverso lo
sviluppo del dialogo e
dell’empowerment.
(Il dialogo è la caratteristica principale dello
stile della leadership. Confronti e scambi fra il
personale avverranno in sede di incontri a tema
o durante le riunioni degli organi collegiali)
� Annualmente sarà somministrato un
questionario, esteso a tutto il
personale, sul grado di soddisfazione
del proprio operato lavorativo..
� Le informazioni passeranno anche
attraverso la rete informatica del sito
della scuola.
� Rispetto alle gite e alle visite
d’istruzione, il personale sarà chiamato
ad esprimere il proprio giudizio riguardo
al servizio prestato dei bus.
Tutoring del personale nuovo
Descrizione delle attività
per la diffusione del
progetto
La diffusione delle attività progettuali avverrà
attraverso una comunicazione sistematica da
parte del Dirigente scolastico e del gruppo NAV
con circolari inviate via email e sul sito web
nonché con apposite riunioni.
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Il monitoraggio e i
risultati
(Check)
Descrizione delle azioni
di monitoraggio
La realizzazione del progetto di miglioramento
prevederà da parte del NAV in collaborazione
con la Dirigenza Scolastica delle attività di
monitoraggio di tutte le fasi in cui esso è
articolato al fine di verificare l’efficacia delle
azioni implementate ed effettuare eventuali
aggiustamenti in corso di progettazione qualora
se ne ravvisasse la necessità al fine del
raggiungimento dell’obiettivo finale del
progetto che riguarda proprio l’introduzione di
un nuovo sistema di gestione.
Target
Tutto il personale docente del Circolo
Note sul monitoraggio
Il monitoraggio sarà strutturato in modo da
prevedere :
a) una predisposizione e raccolta formale,
sistematica e periodica (mensile) degli elementi
e dei dati relativi alle singole attività in cui il
progetto di articola e quindi sarà posto a
sistema un documento con l’indicazione del
numero dei processi mappati, la Pianificazione
delle attività correlate ai processi mappati, la
definizione degli obiettivi istituzionali da
assegnare a tutto il personale e gli indicatori di
misurazione dei risultati che saranno attinenti al
processo di riferimento;
b) incontri periodici del NAV (mensili ) per
monitorare sulla base dei dati raccolti lo stato di
avanzamento del progetto stesso in relazione
alle attività successive considerata anche la
programmazione temporale per ultimare il
progetto;
c) raccolta dei dati e delle informazioni
necessarie a misurare gli indicatori attinenti ai
processi chiave e ai processi di supporto all’
intera organizzazione.
Il riesame e il
miglioramento
(Act)
Modalità di revisione
delle azioni
Analisi e revisione delle azioni all’interno degli
incontri periodici.
Sulla base dei risultati emersi nei previsti
incontri periodici programmati (almeno una
volta al mese) da parte del gruppo di
miglioramento a monitorare lo stato di
avanzamento delle singole attività anche ad una
diversa declinazione degli obiettivi , della
tempistica e dell’ approccio
complessivo alla luce di eventuali evidenze che
dovessero rendere necessaria la ridefinizione
del processo di miglioramento.
La fase più importante di riesame e
miglioramento sarà effettuata alla fine del mese
di giugno, sentite anche le proposte del Collegio
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Docenti, a cui seguirà un report da condividere
con gli stakeholder più significativi.
Criteri di miglioramento
Con lo scopo di effettuare una sistematica e
sistemica registrazione delle evidenze relative
all’avanzamento del progetto sarà predisposta
una scheda strutturata per il piano dell’azione di
miglioramento che funge anche da cartella in
modo da raccogliere la documentazione
inerente che spesso accompagna il progetto
stesso.
Si verificherà se il progetto viene svolto nel suo
pieno potenziale. In particolare:
-se le azioni sono in linea con gli obiettivi
-se le azioni vengono sviluppate nei tempi
previsti
-l’eventuale necessità di una nuova taratura in
ordine ad obiettivi, tempi e indicatori.
Descrizione delle attività
di diffusione dei risultati
Presentazione al Collegio Docenti,
presentazione al Consiglio d’Istituto / circolo
Note sulle possibilità di
implementazione del
progetto
L’interazione tra misurazione, analisi dei risultati
e riprogrammazione dell’attività deve diventare
una buona pratica diffusa in tutta la nostra
organizzazione scolastica.
I benefici del progetto ricadranno sul personale
docente e non docente, sulle famiglie e sugli
alunni perché qualsiasi iniziativa di
miglioramento successiva sarà calibrata sulle
necessità emerse
FABBISOGNO DI ORGANICO
A.POSTI COMUNI E DI SOSTEGNO- SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA
Annualità Fabbisogno per il triennio Motivazione
Scuola
Infanzia
A.S.
2016/17
Posto
comune 9
Posto sostegno 2
La richiesta posti di sostegno
scaturisce dal numero degli
alunni previsti:
1 CHG – 2 EH di cui 02 rapporto
1/3; 1 rapporto 1/1 per sentenza
TAR
TEMPO RIDOTTO
Scuola
Infanzia
A.S.
2017/18
Posto
comune 9
Posto sostegno 1
La richiesta posti di sostegno
scaturisce dal numero degli
alunni previsti:
– 2 EH di cui 02 rapporto 1/3;
TEMPO RIDOTTO
Scuola
Infanzia
A.S.
2018/19
Posto
comune 9
TEMPO RIDOTTO
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Annualità Fabbisogno per il triennio Motivazione
Scuola
Primaria
A.S.
2016/17
Posto
comune 26
Posto sostegno 11
La richiesta posti di sostegno
scaturisce dal numero degli
alunni previsti:
8 EHG – 9 EH di cui 8 rapporto
1/1 per sentenze TAR; 9
rapporto 1/3.
TEMPO NORMALE 27 Ore.
Assetto misto: dalla classe 1
alla classe 5 alcune classi in
assetto con docente
prevalente con lingua inglese
–
Alcune classi con: A) docente
prevalente e docente di
lingua inglese;
B) docente prevalente e
docente di lingua inglese con
altre discipline;
C) classi in assetto modulare.
Scuola
Primaria
A.S.
2017/18
Posto
comune 26
Posto sostegno 11
La richiesta posti di sostegno
scaturisce dal numero degli
alunni previsti:
8 EHG – 9 EH di cui 8 rapporto
1/1 per sentenzeTAR;9 rapporto
1/3.
TEMPO NORMALE 27 ore
Assetto come sopra
Scuola
Primaria
A.S.
2018/19
Posto
comune26
Posto sostegno 8
La richiesta posti di sostegno
scaturisce dal numero degli
alunni previsti.
6 EHG – 5 EH
Di cui 6 rapporto 1/1 per
sentenze TAR;
5 rapporto 1/3.
TEMPO NORMALE 27 ore
Assetto come sopra.
B. POSTI DI POTENZIAMENTO
Tipologia N
Docenti
Motivazione
Posto comune
primaria
2 Attivare percorsi di recupero e consolidamento in ambito linguistico
(lingua madre) e logico matematico favorendo l’integrazione degli
alunni DSA/BES.
Scuola secondaria di
primo grado classe di
concorso A 345
1 Valorizzazione della conoscenza della lingua straniera inglese
promuovendo:
certificazioni linguistiche ( trinity o cambridge)
gemellaggi e partenariati.
Scuola secondaria di
primo grado classe di
concorso A 030
1 Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti
ispirati ad uno stile di vita sano con particolare riferimento
all’alimentazione e al rispetto delle regole nell’attività sportiva
agonistica.
Scuola secondaria di
primo grado classe di
concorso A 032
1 Potenziamento educazione musicale:
pratica corale
avviamento allo studio di uno strumento musicale.
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B.1 - UTILIZZAZIONE ORGANICO DI POTENZIAMENTO RICHIESTO
C. POSTI PER IL PERSONALE AMMINISTRATIVO E AUSILIARIO, NEL RISPETTO DEI
LIMITI E DEI PARAMETRI COME RIPORTATI NEL COMMA 14 ART 1 LEGGE 107/2015
Tipologia n.
Assistente amministrativo 03
Collaboratore scolastico 10
DSGA 01
FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI
Infrastruttura
attrezzatura
Motivazione Fonti di Finanziamento
Ampliamento delle infrastrutture di rete
LAN/WLAN
PON FESR in attesa di autorizzazione
Realizzazione di “ambienti digitali – aule
aumentate”
PON FESR in attesa di autorizzazione
Attrezzature sportive per la
riqualificazione di spazio verde della
scuola
MIUR in attesa di autorizzazione
L’effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta, comunque, condizionata alla concreta
destinazione a questa istituzione scolastica da parte delle autorità competenti delle risorse umane
e strumentali con esso individuate e richieste.
TOT.SERVIZIO ORE DI SUPPLENZA ORE DI POTENZIAMENTO
ANTIMERIDIANO POMERIDIANO TOTALE
TIPO
POSTO ORE
NR. DI
SETTIMANE
ANNUALE
TOTALE
ORE
ANNUE
ORE
SETTIMANALE
SUPPLENZE
NR. DI
SETTIMANE
ANNUALE
TOTALE
SUPPLENZE
ORE PER
SETTIMANA
NR. DI
SETTIMANE
ANNUE
TOTALE ORE PER
SETTIMANA
NR. DI
SETTIMANE
ANNUE
TOTALE
ORE
RECUPERO
COMUNE 22 33 726 5 33 165 17 33 561 0 0 0 726
COMUNE 22 33 726 5 33 165 17 33 561 0 0 0 726
TIPO
POSTO ORE DI SERVIZIO
DI CUI POTENZIAMENTO
CURRICULARE
DI CUI POTENZIAMENTO
EXTRACURRICULARE TOTALE
A345 18 33 594 0 0 0 15 33 495 LAB. 3 33 99 594
A030 18 33 594 0 0 0 18 33 594 0 0 0 594
A032 18 33 594 0 0 0 14 33 462 LAB 4 33 132 594
TOTALE
ORE 3234
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Scelte Organizzative e gestionali
Individualizzazione, personalizzazione, inclusione e successo formativo per tutti gli alunni sono i
traguardi fondamentali dell’autonomia organizzativa che la scuola come comunità educativa si
prefigge per cui occorre individuare delle figure chiave:
A. Coordinatore di Plesso
Plesso E. LOI coordinatore scuola Primaria e Infanzia
Plesso Gramsci coordinatore scuola Primaria
Plesso Gramsci coordinatore scuola Infanzia
Plesso Gramsci-Guttuso coordinatore scuola infanzia.
Il coordinatore di plesso svolge i seguenti compiti:
• Coordina tutte le attività educative e didattiche
• Riferisce ai colleghi le decisioni del DS
• Fa rispettare il Regolamento d’Istituto
• Predispone il piano di sostituzione docenti assenti
• Fa le segnalazioni in merito a manutenzione ordinaria e straordinaria
• Cura le relazioni tra le persone dell’ambiente scolastico
• Partecipa agli incontri con il DS e gli altri coordinatori per organizzare l’attività didattica e
migliorare il servizio.
Coordinatore di classe /sezione
B. Funzioni Strumentali
C. Referenti di attività
D. Animatore digitale
Organizzazione dei servizi generali e amministrativi
Tali servizi si basano sulle funzioni di amministrazione, coordinamento e supporto idonee a
valorizzare e rendere efficace ed efficiente il servizio e a regolare i rapporti, anche negoziali,
con i soggetti interni ed esterni all’istituzione, nell’ottica della piena trasparenza:
Piano delle attività personale ATA
DSGA
Assistenti amministrativi
Collaboratori scolastici.
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Le modalità che la scuola si propone per il recepimento delle azioni del PNSD sono così definite:
Progettazione e realizzazione a breve termine:
A ) bando FESR 9035 del 13/07/2015 realizzazione/ampliamento rete LAN/WLAN “La scuola
Gramsci online con le TIC Europa 2020”
B ) bando FESR 12810 del 15/10/2015 realizzazione ambienti digitali- segreteria digitale – classi
digitalizzate” Il futuro è digitale”
Progettazione nel triennio:
Versante alunni:
• Progettazione di un itinerario di coding , ovvero il codice informatico al quale alcune classi
lavorano già.
• Sviluppo dell’apprendimento a distanza con cui affiancare e sostenere l’uso didattico del
computer.
Versante comunità scolastica:
• Organizzazione di attività sui temi del PNSD aperti alle famiglie e ad altri attori del
territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa.
Versante docenti:
• Apprendimento della didattica digitale integrata.
• Acquisizione di metodologie digitali per l’inclusione.
• Sperimentazione di metodologie e processi di didattica attiva e collaborativa (modelli di
lavoro in team e di coinvolgimento della comunità: famiglie – associazioni.
• Utilizzazione dati : invalsi, valutazione, monitoraggi.
Tutte le misure previste in tale piano saranno coordinate dall’animatore digitale già individuato
nella nostra istituzione scolastica.
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Le attività di formazione e di aggiornamento dei docenti hanno lo scopo di arricchire la loro professionalità.
In una scuola attenta alle trasformazioni, la formazione e l’aggiornamento garantiscono, inoltre, una costante
crescita professionale con l’obiettivo di migliorare gli interventi didattici ed educativi a tutti i livelli.
Le attività di formazione e di aggiornamento proposte per il triennio si ispirano ai seguenti criteri:
• Arricchimento professionale
• Necessità di promuovere la cultura dell’innovazione e di sostenere i progetti di ricerca e di
sperimentazione.
• Iniziative sulla base dell’analisi delle esigenze formative dei docenti (che vengono
periodicamente monitorate e rilevate, inoltre, dal RAV)
• Attività di formazione e aggiornamento dei nuovi docenti.
• Attività di formazione e aggiornamento rivolte al personale amministrativo e ai collaboratori
scolastici al fine di migliorare il servizio.
PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE DELL’ISTITUTO
ANNUALITA’
ATTIVITA’
FORMATIVE
DURATA
PERSONALE
COINVOLTO
PRIORITA’ STRATEGICA
A.S.
2016/17
Didattica per
competenze
20 ore
Docenti
Riduzione della frammentazione nella
competenza professionale dei docenti in merito
a didattica della matematica e della lingua
italiana, metodologie didattiche a dimensione
sociale:
Laboratorio e apprendimento cooperativo,
l’utilizzo delle tic, progettazione e realizzazione
di percorsi didattici e relativa documentazione
per la promozione delle competenze.
Sicurezza a scuola
D.L.gs 81/2008
Secondo la
tipologia del
corso
Docenti e ATA Promuovere la cultura della sicurezza, del
benessere e della salute.
Formazione docenti
neo assunti.
Secondo la
tipologia del
corso
Docenti neo
assunti
Attività formative finalizzate allo sviluppo
professionale e al rafforzamento delle
competenze didattiche.
Dematerializzazione
e CAD -Gestione
documentazione
informatica della
segreteria scolastica
10 ore
ATA
Aggiornamento sulle procedure amministrative
in uso al DPCM 13 novembre 2014 “ Regole
tecniche per i documenti informatici.
A.S.
2017/18
Didattica per
competenze
10 ore
Docenti
Saper progettare e valutare per competenze
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Inclusione e BES
15 ore
Docenti
Osservare, valutare, analizzare ed intervenire in
modo mirato nei casi di alunni con bisogni
educativi speciali (BES) in particolare con disturbi
dell’apprendimento (DSA) al fine di: migliorare le
competenze del personale e promuovere
l’inclusione degli alunni in situazione di difficoltà
Sicurezza a scuola
D.Lgs 81/2008
Secondo la
tipologia del
corso
Docenti e ATA Promuovere la cultura della sicurezza, del
benessere e della salute.
Aggiornamento
CAD
5 ore ATA Aggiornamento sulle procedure amministrative.
Formazione neo
assunti
Secondo la
tipologia del
corso
Formazione
neo assunti
Attività formative finalizzate allo sviluppo
professionale e al rafforzamento delle
competenze didattiche
A.S.
2018/19
Didattica innovativa
Lingua straniera
Metodo CLIL
(content and
language integrated
learning)
15 ore
Docenti lingua
straniera
Potenziare l’insegnamento/apprendimento della
lingua straniera sviluppando una conoscenza e
una visione interculturale.
Formazione sulle
competenze digitali
avanzate
15 ore Docenti e ATA Potenziare l’uso delle TIC sperimentando
metodologie e processi amministrativi innovativi.
Sicurezza a scuola
D.Lgs 81/2008
Secondo la
tipologia del
corso
Docenti e ATA
Promuovere la cultura della sicurezza, del
benessere e della salute.
Docenti neo
assunti
Secondo la
tipologia del
corso
Docenti neo
assunti
Attività formative finalizzate allo sviluppo
professionale e al rafforzamento delle
competenze didattiche
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Sezione progetti SPORT
Denominazione
progetto
SPORT CHE PASSIONE!
Priorità cui si riferisce Miglioramento delle competenze motorie degli alunni dalla scuola dell’infanzia
alla scuola primaria, utilizzando il movimento si intende innalzare gli standard di
apprendimento.
Traguardo di risultato Consolidare gli schemi motori affinando le capacità coordinative, migliorare le
relazioni sociali e creare nei bambini, fin dall’infanzia, quell’abitudine al
movimento che rende sani ed attivi e tutela la loro salute da adulti.
Obiettivo di processo Promozione dell’attività sportiva anche nella fascia pomeridiana per prevenire la
dispersione
Priorità Prevenzione del disagio
Sviluppo della socializzazione
Sviluppo di un sano spirito di confronto e competitività
Situazione su cui
interviene
La principale motivazione del progetto va ricercata nel desiderio di svolgere
attività motorie/sportive anche in assenza di una palestra o locali adeguati e
scarsa disponibilità di attrezzature idonee. Grazie, infatti, a progetti come “Sport
di classe” in collaborazione con MIUR/CONI la percentuale di classi che hanno
aderito in quest’anno scolastico è del 100% rispetto al 50% dell’a. s. 2014/2015.
Nell’ambiente di apprendimento scuola, arricchito da un approccio laboratoriale e
creato per scoprire concetti spaziali, temporali e di causa-effetto ogni bambino
sperimenterà lo star bene a scuola come premessa per i futuri impegni scolastici.
Attività previste 1 ore a settimana di educazione motoria nelle sezioni di infanzia.
2 ore a settimana motoria dalla classe 1° alla classe 5° della scuola primaria.
Attività centrate sul gioco:
gioco di identificazione
gioco di finzione
gioco collaborativo
Attività centrate sul movimento e sulla corporeità.
Successivamente Gioco – Sport:
Esercizi preparatori.
Prevalenza dell’uso delle capacità sensoriali e percettive Esempio “I fantasmi
rotolini”.
Prevalenza della presa di decisione Esempio “Il Duello”
Prevalenza del controllo del movimento Esempio “controlla e tira”
Giochi di squadra: calcio – calcetto – pallavolo –basket.
Risorse finanziarie
necessarie
Docente di potenziamento per la scuola primaria classe di concorso A 030
Associazione sportiva per la scuola infanzia il cui costo, molto minimo, sarà a
carico dei genitori.
Risorse umane (ore) /
area
Docente di classe e insegnante di educazione fisica A 030 compresenti in orario
curriculare.
Altre risorse necessarie Laboratori sportivi pomeridiani eventualmente a carico dei genitori.
Indicatori utilizzati Verifica del gradimento (questionario)
Monitoraggio del progetto sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo
Valutazione del progetto attraverso indicatori di risultato: compilazione di schede
di valutazione del raggiungimento degli obiettivi (autostima –autonomia-
orientamento –relazione)
Stati di avanzamento Progetto triennale i cui stati di avanzamento sono relativi alla classe di
competenza.
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Denominazione progetto BENVENUTI A GREENSPORTLANDIA
Priorità cui si riferisce Una scuola che non ha una palestra deve avere, almeno, uno spazio
all’aperto per il gioco, per le attività motorie e per le esperienze
esplorative. Per questo motivo il progetto “Greensportlandia” si
suddivide in due attività esplorativa e motoria:
Pollice verde – attività esplorative della natura che vive con la creazione
dell’orto poiché l’esterno e il luogo che accoglie e permette percorsi di
espansione dell’azione che implicano lo “sporcare e lo sporcarsi” con
acqua terra, erba costituendo un’occasione viva di apprendimento.
Giochi sportivi – attività motorie per la scuola dell’infanzia e la scuola
primaria per la scoperta del sé corporeo. L’educazione corporea
influenza fortemente la crescita cognitiva ed emotiva degli alunni e il
linguaggio del corpo è fondamentale per lo sviluppo degli altri linguaggi,
verbali e non.
Traguardo di risultato Promuovere la presa di coscienza del valore e delle potenzialità del
corpo, affinando le capacità senso-percettive e acquisendo gli schemi
motori che permettono al bambino di interagire con gli altri e con il
mondo circostante.
Padronanza e coordinamento dei movimenti
Obiettivo di processo Idem, nel caso di obiettivi di processo a breve termine
Altre priorità
Disponibilità a collaborare con gli altri
Rispetto delle regole
Situazione su cui interviene Spazio verde nel cortile del plesso E. Loi che attualmente è occupato da
vecchi giochi che non permettono ai bambini l’ingresso e di usufruire di
tale spazio per le attività motorie poiché la scuola non è dotata di
palestra e le attività vengono svolte nei corridoi della scuola.
Tale spazio verde potrebbe essere suddiviso in due parti:
una parte da destinare alla creazione di due orti, la parte più grande da
destinare ad area attrezzata: una per la scuola dell’infanzia con
attrezzature come ad esempio “ giochi a molle” idonei per sviluppare
l’equilibrio, il piacere dell’oscillazione e sviluppare la coordinazione
fisica; l’altra parte da destinare ad un vero e proprio laboratorio
all’aperto per gli alunni della scuola primaria con una pavimentazione in
erba sintetica ed attrezzature progettate per il riscaldamento ,
l’aumento della massa muscolare e lo stretching nonché uno spazio
attrezzato per attività di gruppo come calcetto o pallacanestro.
Attività previste Obiettivi e finalità della fase “Pollice verde”:
Sviluppare l’osservazione, l’esplorazione e la manipolazione.
Formulare ipotesi sulla crescita delle piante
Apprezzare l’ambiente naturale e rispettarlo
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Fase pratica: l’orto nel terreno della scuola: prepariamo il terreno –
messa a dimora delle piante – arrediamo l’orto ed infine festa dell’orto.
“Giochi sportivi”:
I giochi costituiranno una vera e propria festa dello sport a scuola,
coinvolgeranno l’intera classe e rappresenteranno un momento di
promozione dell’attività fisica e sportiva.
Particolare rilevanza avranno i giochi di fine anno che si svolgeranno
anche a livello comunale fra scuole del territorio.
Risorse finanziarie necessarie Finanziamento MIUR-Bando “La mia scuola accogliente”
Risorse umane (ore) / area Esperti esterni per la creazione e realizzazione dell’orto.
Esperti esterni per la realizzazione dei giochi sportivi (associazioni
sportive)
Docente di potenziamento classe di concorso A 032
Indicatori utilizzati Verifica del gradimento (questionario)
Monitoraggio del progetto sia dal punto di vista quantitativo sia
qualitativo
Valutazione del progetto attraverso indicatori di risultato: compilazione
di schede di valutazione del raggiungimento degli obiettivi (autostima –
autonomia-orientamento –relazione)
Valori / situazione attesi Il progetto, se realizzato con le strutture previste, avrà sicuramente la
capacità di rinnovare, abbellire, la “scuola” costruendo un diverso e più
attivo ambiente di apprendimento e di formazione.
La funzione dell’area verde attrezzata sarebbe un collegamento di
apertura al territorio poiché in un ambiente difficile e a “rischio” di
devianza come quello di Bagheria, un vero centro di aggregazione
pubblico non esiste ed avere un luogo dove poter fare sport o solamente
passare il tempo libero rafforzerebbe nelle famiglie e nella cittadinanza
la coscienza che “lo sport” è un diritto di tutti i bambini non privilegio di
pochi che possono frequentare le costose palestre private.
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MUSICA E TEATRO
Denominazione progetto Musica insieme
Priorità cui si riferisce • Arricchimento dell’insegnamento globale
• Promozione del valore formativo della musica dal punto di vista
creativo, affettivo, relazionale e di educazione alla cittadinanza.
Traguardo di risultato (event.) • Valorizzazione dei canali espressivi
• Promozione di nuove forme di comunicazione.
• Educazione all’ascolto e al rispetto degli altri.
Obiettivo di processo (event.) Attivazione di laboratori extracurriculari per prevenire la dispersione.
Altre priorità (eventuale) L’attività musicale mira, a contribuire alla formazione complessiva della
persona, alla sua socializzazione, allo sviluppo delle sue capacità
intellettive e creative nonché all’affinamento delle facoltà psicomotorie,
inoltre, risulta strategico nell’integrazione degli alunni diversamente abili.
Situazione su cui interviene La scuola dell’infanzia e la scuola primaria possono diventare ambiente
privilegiato di apprendimento per insegnare la musica.
Un insegnamento adeguato della musica permette di attivare processi di
apprendimento multifunzionali a vari livelli.
La musica educa a percezione uditiva e spaziale, permette agli alunni di
esprimere affetti ed emozioni con i suoni.
La nastra scuola ha già da due anni impostato una prima competenza
musicale di base:
- un approccio allo studio di uno strumento
-creazione di un coro.
La percentuale di alunni che hanno richiesto di partecipare alle due attività
è aumentata per ogni anno notevolmente
Attività previste • Prima alfabetizzazione musicale.
• Scansione ritmica
• Esercizi di pratica ritmica
• Giochi di coordinazione gesto-suono-ritmo
• Esecuzione di brani musicali in coro e non.
Risorse finanziarie necessarie Contributo per la partecipazione al concerto “La piazza incantata” da
parte dei genitori.
A carico della scuola auditorium per concerto di fine anno
Risorse umane (ore) / area - N° 2 docenti interni per la pratica corale.
- N°1 docente interno per la pratica dello strumento
- N° 1 docente di potenziamento, classe di concorso A 032.
Altre risorse necessarie -Esperto esterno come supporto nel laboratorio pomeridiano e durante i
concerti.
Indicatori utilizzati Monitoraggio del progetto sia dal punto di vista quantitativo sia
qualitativo
Valutazione del progetto attraverso indicatori di risultato: compilazione di
schede di valutazione del raggiungimento degli obiettivi (autostima –
autonomia-orientamento –relazione)
Stati di avanzamento Il progetto “A scuola di coro” nato lo scorso anno è già in atto pure nel
corrente anno scolastico sin dal mese di Novembre( finanziamento
ampliamento dell’offerta formativa- FIS).
L’attività di strumento si svolge in orario curriculare in alcune classi.
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Denominazione progetto SENTIERI MUSICALI (progetto in rete in attesa di autorizzazione e
finanziamento MIUR)
Priorità cui si riferisce La proposta mira a migliorare la capacità espressiva dell´individuo
attraverso l’uso del linguaggio verbale e musicale. In un mondo in cui
la comunicazione è diventata fondamentale è importante acquisire la
consapevolezza dei propri mezzi comunicativi ed espressivi e saperli
usare al meglio, non limitandosi alle povere e riduttive chat che
vengono sempre più usate attraverso i social network che pur utili e
sbrigativi, tolgono certamente forza ed espressività alle nostre naturali
capacità di comunicare. Stati d’animo, espressioni, emozioni ed
esperienze personali prendono vigore e significato se narrati
personalmente agli altri senza la barriera del monitor e dell’assenza
fisica.
Traguardo di risultato (event.) Il presente progetto quindi si propone di dare una risposta concreta
agli alunni per migliorare e potenziare percorsi di formazione musicale
in un’ottica di curriculum verticale e di continuità tra i vari ordini di
scuola con itinerari educativi che tengano conto della complessità e
globalità dell’esperienza musicale negli aspetti percettivo-analitico-
interpretativi, esecutivo-riproduttivo e ideativo-creativi.
Obiettivo di processo (event.) Miglioramento della percezione di sé e del proprio corpo - Utilizzo in
maniera armonica del proprio corpo per interpretare eventi sonori e
per l’accompagnamento ritmico di semplici brani - Potenziamento
delle abilità di ascolto, di comprensione e di espressione-
Altre priorità (eventuale) Accrescimento della fiducia in sé, nelle proprie potenzialità
espressive e relazionali – Maggiore integrazione degli alunni disabili,
BES e DSA - Potenziamento delle capacità di memoria, di
concentrazione e di ascolto – Acquisizione di nuove conoscenze ed
abilità inerenti il linguaggio ritmico – musicale - Conoscenza delle
possibilità sonore degli strumenti musicali
Situazione su cui interviene Molti dei nostri studenti negli anni scorsi in orario pomeridiano hanno
seguito corsi privati di musica ma il numero è diminuito a causa della
crisi economica che non consente alle famiglie di sostenere i costi di
un insegnamento privato. La nostra Scuola è sempre attenta ad
accogliere le istanze provenienti dal territorio, crede nel valore
formativo dell’esperienza musicale e mantiene vivo l’interesse dei
giovani per la musica contribuendo a rafforzare il senso di
appartenenza alla comunità locale.
Attività previste Le attività che caratterizzano l’intervento appartengono alla sfera della
narrazione, del teatro e della musica.
L’uso del linguaggio viene sviscerato attraverso la lettura, la scrittura e
la recitazione-declamazione scivolando verso l’espressione musicale
vera e proprio attraverso ascolti guidati e tentativi di riproduzione di
suoni e melodie attraverso l´uso della voce. Stimolazione
all’improvvisazione verbale e musicale. Il materiale prodotto verrà
selezionato e utilizzato per le performance finali.
Risorse finanziarie necessarie Finanziamento MIUR per realizzare il progetto per tutte le scuole in
rete con la possibilità di laboratori extracurriculari con esperti.
In particolare per la nostra scuola si realizzerà la partecipazione alla
manifestazione “La piazza incantata” a Napoli il 9 arile 2016
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Risorse umane (ore) / area - N° 2 docenti interni per la pratica corale.
- N°1 docente interno per la pratica dello strumento
- 4 docenti per la realizzazione di laboratori pomeridiani con
esperti
- N° 1 docente di potenziamento, classe di concorso A 032.
Altre risorse necessarie
Indicatori utilizzati Verifica intermedia: gli esperti e le insegnanti di classe/sezione a metà
percorso effettueranno una verifica degli obiettivi formativi perseguiti
e li riporteranno in una scheda di progetto all’uopo predisposta.
Attraverso dialoghi, questionari, prove oggettive, resoconti e relazioni
personali, osservazione durante le attività, lavori di gruppo,
esercitazioni individuali e collettive di imitazione, produzione e
rielaborazione autonoma di materiali sonori si potrà verificare il grado
di percezione del proprio corpo, delle abilità di ascolto e di
espressione, del grado di sviluppo del senso del ritmo e delle capacità
fonetiche, delle abilità strumentali.
Verifica finale: al termine del percorso saranno effettuate delle
esecuzioni individuali e di insieme per valutare i risultati raggiunti e
mostrare ai genitori le abilità acquisite dagli alunni
-questionario di gradimento a docenti e alunni
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Denominazione progetto TEATRO “ Genitori e figli in cerca d’autore”
Priorità cui si riferisce Il progetto teatrale intende prevenire il disagio, la devianza , i
comportamenti a rischio per la costruzione del ben –essere del singolo
alunno con se stesso, con gli altri , con l’ambiente.
Traguardo di risultato Promuovere e rafforzare la consapevolezza che la legalità è il pilastro
della convivenza civile e le diverse educazioni non sono compartimenti
stagni che non comunicano fra di loro, ma ambiti , sfere , aspetti di una
realtà unica che abbraccia la vita di ogni individuo.
.
Obiettivo di processo Migliorare le dinamiche comunicative e la capacità di dialogo
Priorità Promuovere i valori della legalità e della coesione sociale
Favorire le dinamiche di comunicazione e la capacità di dialogo fra gli
alunni attraverso la drammatizzazione
Situazione su cui interviene Classi ponte fra scuola infanzia e primaria – scuola primaria e secondaria
di primo grado.
Attività previste Testo da drammatizzare: L. Garlando “ Per questo mi chiamo Giovanni”
Descrizione:
1° Fase : Presentazione agli alunni e ai genitori (che hanno aderito alla
drammatizzazione) dell’opera da rappresentare;
2° Fase : Contestualizzazione dell’opera e dell’autore;
3° Fase : Conoscenza dei personaggi attraverso la lettura del copione in
particolar modo la figura di Giovanni Falcone.
4° Fase : Casting e assegnazione dei ruoli;
5° Fase : Memorizzazione linguistica e interpretazione mimico – gestuale
6° Fase : in itinere ideazione e realizzazione della scenografia e dei
costumi ( alunni – genitori)
7° Fase : Rappresentazione Finale a Maggio in memoria della strage di
Capaci.
Risorse finanziarie necessarie Finanziamento MIUR
Risorse umane (ore) / area Docente referente
Esperti esterni- Associazione Libera
Indicatori utilizzati Verifica del gradimento (questionario)
Schede per la valutazione del grado di consapevolezza da somministrare
agli alunni.
Piano di monitoraggio e valutazione.
Stati di avanzamento Il progetto inizierà a finanziamento assegnato.
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CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO
Denominazione progetto CONTINUITA’- ORIENTAMENTO: “UN PASSO DOPO L’ALTRO “
Priorità cui si riferisce Creare continuità nello sviluppo delle competenze che l’alunno acquisisce
dall’ingresso nella scuola dell’infanzia fino alla fine della scuola primaria
per orientarlo nelle scelte future (CONTINUITA’ VERTICALE )
Traguardo di risultato Far acquisire agli alunni, al termine della scuola primaria, la
consapevolezza di sentirsi parte attiva della comunità scolastica.
Obiettivo di processo Creare aspettative positive verso l’ingresso in una nuova scuola.
Priorità Rendere l’alunno cosciente del raccordo che esiste tra la vita scolastica e
l’extrascuola in rapporto continuo con l’ambiente familiare e sociale
(CONTINUITA’ ORIZZONTALE).
Situazione su cui interviene Classi ponte fra scuola infanzia e primaria – scuola primaria e secondaria
di primo grado.
Attività previste
SCUOLA INFANZIA – SCUOLA PRIMARIA
1° FASE :
“ Una visita speciale “
Gli alunni delle classi 5° scrivono una lettera agli alunni
della scuola dell’infanzia per invitarli ( per una
manifestazione, un racconto, un’attività).
Gli alunni della scuola infanzia accettano e rispondono
all’invito.
2° FASE :
“ A scuola di conoscenza “
Gli alunni delle classi prime ricevono
la visita delle sezioni di infanzia per spiegare come è
“strutturata la giornata scolastica”.
3° FASE :
“ Cheese”
Gli alunni delle classi 5 ospitano la scuola dell’infanzia per
realizzare insieme un puzzle di foto di tutti in ricordo
dell’esperienza.
SCUOLA PRIMARIA – SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO:
Incontri con i Docenti e gli alunni ;
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“ Open Day” organizzati dalle scuole secondarie di 1 °
grado;
Organizzazione di una manifestazione musicale fra gli
alunni della primaria e quelli dei corsi musicali della scuola
secondaria di 1 grado.
Risorse finanziarie necessarie Referente per le attività di continuità e orientamento (Compenso
accessorio FIS)
Risorse umane (ore) / area Docenti di classe.
Indicatori utilizzati Verifica del gradimento (questionario)
Monitoraggio del progetto sia dal punto di vista quantitativo sia
qualitativo
Stati di avanzamento Progetto triennale i cui stati di avanzamento sono relativi alla classe di
competenza.
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LINGUA L2
Denominazione progetto HELLO CHILDREN !
Priorità cui si riferisce “Costruire” cittadini europei, consapevoli del ruolo decisivo che può
avere una adeguata competenza comunicativa in una o più lingue
comunitarie.
Il progetto è coerente con le scelte formative dell’istituzione scolastica, per le seguenti motivazioni:
1) continuità educativa e didattica;
2) risposta ai bisogni degli alunni e alle esigenze del territorio;
3) integrazione degli alunni attraverso il dialogo tra culture
diverse; sperimentazione di variabili innovative efficaci.
Traguardo di risultato Sviluppo delle competenze chiave e Cittadinanza
Miglioramento della competenza linguistica
Obiettivo di processo Migliorare la capacità di utilizzare la lingua inglese per i principali scopi
comunicativi, interagendo in diversi ambiti.
Situazione su cui interviene Valorizzazione di percorsi formativi d’eccellenza e coinvolgimento
del merito degli alunni.
Attività previste -1 ora settimanale scuola dell’infanzia e 1 classe primaria
2 ore settimanali dalla 2° alla 5° classe primaria
Attività centrate sul gioco Conseguimento di certificazione finale
“Cambrige o Trynity”
Attività laboratoriali curriculari, extracurriculari per un percorso di
eccellenza:
Attività di drammatizzazione
Gemellaggi e partenariati
Risorse finanziarie necessarie Da definire
Risorse umane (ore) / area Docente inglese curriculare Docente di potenziamento classe di
concorso A345
Indicatori utilizzati Compilazione griglie di rilevazione degli apprendimenti
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LEGALITA'
Denominazione progetto LEGALITA’ ” Vedo, sento, parlo di legalità”
Priorità cui si riferisce Promuovere la cultura della legalità e del senso di appartenenza alla
comunità attraverso diversi linguaggi espressivi, con particolare
riferimento al linguaggio teatrale e quello digitale.
Traguardo di risultato Acquisire attraverso un processo di rinnovamento e di trasformazione
metodologico - didattico, la formazione di una forte cultura civile che
porti al rispetto delle regole e all’assunzione spontanea di
comportamenti legali.
Obiettivo di processo Promuovere il concetto di legalità e cittadinanza attiva tra i giovani
studenti, affinchè nelle nuove generazioni si consolidino il rispetto
delle regole e dei valori
Favorire il formarsi ed il sedimentarsi del legame tra il concetto di
legalità e quello di solidarietà e coesione sociale, partendo dal
presupposto che se si coltivano i valori della partecipazione,
solidarietà, democrazia, altruismo sociale, corresponsabilità,
protagonismo e salvaguardia del bene comune, si creano le premesse
per la diffusione del concetto di legalità a tutta la comunità
Priorità Promuovere i valori della legalità e coesione sociale tra insegnanti e
genitori degli studenti, affinché, a casa e a scuola, i principali modelli
educativi di riferimento diventino essi stessi promotori della cultura
della legalità
Situazione su cui interviene Scuola dell’infanzia – Scuola primaria
Attività previste Formazione degli operatori coinvolti nel progetto.
Seminari rivolti agli studenti e ai genitori
Incontri con una o più delle associazioni antimafia
Laboratori espressivo-teatrali
Risorse finanziarie necessarie Referente legalità (Compenso accessorio FIS)
Risorse umane (ore) / area Docenti di classe.
Docente referente
Relatori esterni
Indicatori utilizzati Verifica del gradimento (questionario)
Monitoraggio del progetto sia dal punto di vista quantitativo sia
qualitativo
Stati di avanzamento Progetto triennale i cui stati di avanzamento sono relativi alla classe di
competenza.
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Indice
premessa PTOF Pag. 2
POF Pag. 3
C.D. Gramsci Pag. 4
Identità della scuola Pag. 6
Circolo Didattico V e il territorio Pag. 8
• Cenni storici- Mappa Pag. 9
• Plesso “A. Gramsci” Pag.10
• Plesso “E. Loi” Pag. 11
• Analisi contesto socio-culturale Pag. 12
Orientamento dell'istituto Pag 14
• mission dell'istituto Pag. 15
• ambienti di apprendimento Pag. 16
• Patto di corresponsabilità Pag. 17
• L’Iter Progettuale Pag. 19
• Scelte educative
• Metodologia comune Pag. 21
• Unitarietà di insegnamento Pag. 22
• Piano Inclusione Nazionale BES Pag. 23
• Sostegno e Integrazione alunni disabili Pag. 29
• Curricolo Verticale d’Istituto Pag. 31
• Programmazione Educative-Didattica Pag. 32
• Scheda Progettuale Pag. 33
Valutazione e strumenti di verifica Pag. 34
• Criteri per la valutazione discipline Pag. 35
• Criteri per la valutazione comportamento Pag. 38
• Certificazione competenze – Scuola Infanzia Pag.
• Certificazione dei traguardi –Scuola Primaria Pag 42
• Valutazione esterna INVALSI Pag. 44
• Organigramma del circolo Pag. 45
• Ampliamento dell'offerta formativa Pag. 46
• I progetti Curriculari ed extracurriculari Pag .47
• Visite guidate e viaggi Pag. 55
• Rapporti scuola - famiglia Pag. 56
• Carta dei servizi Pag. 58
• Regolamento d’Istituto Pag. 63
• Verso una scuola migliore Pag. 79
Priorità, traguardi e obiettivi Pag. 80
• Scelta conseguenti alle prove Invalsi Pag. 81
• Proposte provenienti dal territorio Pag. 82
PIANO DI MIGIORAMENTO Pag. 83
• Fabbisogno organico Pag. 94
• Scelte organizzative e gestionali Pag. 97
• Piano nazionale scuola digitale Pag. 98
• Programmazione delle attività formative rivolte al personale Pag. 99
• Sezione progetti Pag. 100
• Indice Pag. 112
•