COMUNE DI BOLOGNA
EMILIA-ROMAGNA
Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
Dipartimento Tecnico Patrimoniale
Istituto delle Scienze Neurologiche
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
CONSEGNA VERIFICA/VALIDAZIONE/APPROVAZIONE
DATA E PROT. DATA E PROT.
TIMBRI E FIRME DI ATTESTAZIONE DELLA VERIFICA/VALIDAZIONE
SPAZIO RISERVATO PER APPROVAZIONE TITOLO EDILIZIO
PROGETTO IMPIANTI ELETTRICI
COORDINATORE SICUREZZA FASE PROGETTAZIONE
PROGETTO IMPIANTI MECCANICI
COORDINATORE SICUREZZA FASE ESECUZIONE
PROGETTO ARCHITETTONICO PROGETTO STRUTTURALE
PRESIDIO:
EDIFICIO:
PIANO:
ELABORATO:
ARCHIVIO USL N.: DATA: SCALA: REFERENTE AMMINISTRATIVO:
ARCHIVIO N.:MOD01 PsqB01 ADT
Rev. 5.1 del 26/10/2016
AGGIORNAMENTI
SOSTITUISCE IL N.
SOSTITUITO DAL N.
1
2
3
4
CODICE PROG. ELAB. N.
DIREZIONE LAVORI
CODICE EDIFICIO
AZIENDA USL
TECNICO PATRIMONIALE
N. 275 del 26/10/2016
(Ing. Francesco Rainaldi)
IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO
DI BOLOGNA
DELEGATO CON DELIBERA
DIRETTORE GENERALE
Dott. ssa Chiara Gibertoni
RESPONSABILE
PROPRIETA':
UO Servizi Progettazione Edile
Ing. Franco Emiliani
RESPONSABILE PROCEDIMENTO
N° PROGR.
FILE:
REALIZZAZIONE DEL POLO PSICHIATRICO INTEGRATO
PROGETTO ESECUTIVO
Ing. Lucio Vitobello
Ing. Fabio Penacchioni
PRESSO IL COMPLESSO RONCATI DI BOLOGNA
56CPALAZZINA "Portineria"
COMPLESSO RONCATI DI BOLOGNA
Ottobre 2017
PE
Arch. Valeria Mignani
DIRETTORE DEI LAVORI
Ing. Lucio Vitobello
- Seconda Fase -
Ing. Friedrich Drollmann
Ing. Fabio Penacchioni Ing. Fabio Penacchioni
ST.GE
PROGETTO STRUTTURERELAZIONE GEOLOGICO-SISMICA
Dott. Ing. Friedrich Drollmann Via Ghiselli n. 6 - 40134 Bologna
mail: [email protected] - tel: 051 399542 - fax: 051 399512
Polo Psichiatrico Integrato Roncati - Palazzina Portineria - Viale Pepoli n. 5, Bologna
- Relazione geologica e sismica sui terreni -
COMUNE DI BOLOGNA
REALIZZAZIONE DEL POLO PSICHIATRICO INTEGRATO PRESSO IL COMPLESSO RONCATI
VIALE PEPOLI N. 5 - BOLOGNA PALAZZINA PORTINERIA
REL03
RELAZIONE GEOLOGICA SISMICA SUL TERRENO SU CUI SORGE L'EDIFICIO
Il Committente: Azienda USL Bologna Via Castiglione n. 29 - Bologna Direttore Dipartimento Tecnico Patrimoniale dott. ing. Francesco Rainaldi Il tecnico incaricato: Dott. Ing. Friedrich Drollmann Via Ghiselli n. 6 – 40134 Bologna I collaboratori: Dott. Ing. Giada Gasparini Bologna, 18 novembre 2014
Dott. Ing. Friedrich Drollmann Via Ghiselli n. 6 - 40134 Bologna
mail: [email protected] - tel: 051 399542 - fax: 051 399512
Polo Psichiatrico Integrato Roncati - Palazzina Portineria - Viale Pepoli n. 5, Bologna
- Relazione geologica e sismica sui terreni - 1
RELAZIONE GEOLOGICA E SISMICA
Relazione geologica e sismica per la valutazione della vulnerabilità sismica del complesso
Ospedaliero F. Roncati - Ottonello, a firma dott. geol. Riccardo Degli Esposti, iscritto all'Ordine dei
Geologi della Regione Emilia Romagna al n. 566, redatta in data ottobre 2014.
COMUNE DI BOLOGNA
RELAZIONE GEOLOGICA E SISMICA PER LA
VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICA
DEL“COMPLESSO OSPEDALIERO F. RONCATI –
OTTONELLO”, UBICATO IN VIA SANT’ISAIA N. 90
Committente Il Professionista incaricato
AZIENDA UNITÀ SANITARIA Dott. R. DEGLI ESPOSTI LOCALE DI BOLOGNA
Bologna, ottobre 2014
Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)
1. INTRODUZIONE
In accordo con quanto stabilito dal Decreto Ministeriale 14/01/’08 (G.U. n° 29
del 04/02/’08, suppl. ord. n° 30) e dalla Delibera di Giunta Regionale 02/11/’09 n°
1661, viene redatta la presente relazione tecnica al fine di valutare la vulnerabilità
sismica del “Complesso Ospedaliero F. Roncati – Ottonello”.
La presente relazione analizza la situazione geologica, geomorfologica,
idrogeologica e sismica dell’area in esame.
2. UBICAZIONE DELL’AREA
Il “Complesso Ospedaliero F. Roncati – Ottonello” è ubicato nel centro storico
della città Bologna, in Via Sant’Isaia n° 90 (si veda l’all. 1).
Esso è compreso all'interno della sezione n° 221090 "Bologna sud" della
Carta Tecnica della Regione Emilia Romagna in scala 1:10.000 (si veda l'all. 2).
Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo
1
Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)
3. INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO GENERALE
L’area in esame è situata nella pianura bolognese, circa 700 m a nord dei
primi rilievi collinari. In corrispondenza della fascia collinare avviene la transizione
tra due domini morfologici aventi un diverso comportamento tettonico: in quello
appenninico prevale una tendenza al sollevamento mentre quello di pianura è
caratterizzato da fenomeni di subsidenza. Il comparto di pianura è legato, dal punto
di vista tettonico-sedimentario, al Bacino Padano, di cui rappresenta il margine
meridionale. La pianura bolognese viene considerata come l'effetto del colmamento
di un bacino marino poco profondo, separato dal mare aperto da soglie. Il
riempimento del bacino è dovuto principalmente all'azione deposizionale dei corsi
d'acqua appenninici che hanno depositato i clasti trasportati dalla corrente in un
ambiente dapprima marino poi, attraverso una fase transizionale palustre,
francamente continentale. Lo spessore dei sedimenti transizionali e continentali si
aggira intorno ai 400 m in corrispondenza dello sbocco vallivo del Fiume Reno.
Questo schema evolutivo può essere esteso a tutta la pianura bolognese,
anche se gli spessori dei depositi non coincidono ovunque; simultaneamente
all'azione sedimentaria dei corsi d'acqua agiva infatti, lungo tutto il bacino
bolognese, un'intensa attività tettonica che ha svolto una funzione di controllo e
condizionamento della potenzialità deposizionale dei singoli corsi d'acqua.
Sulla base dei dati ricavati da prospezioni geofisiche e sondaggi profondi
effettuati dall’ENI nell'ambito di ricerche di idrocarburi, è stato possibile individuare
strutture plicative e disgiuntive sia superficiali che profonde, legate alla tettonica di
embricazione che ha caratterizzato l'evoluzione strutturale dell'Appennino. Questa
intensa attività tettonica si è sviluppata in un lasso di tempo compreso tra il Miocene
superiore ed il Pleistocene, dando origine ad una serie di linee tettoniche principali,
tra loro sub-parallele, allineate in direzione NO-SE con vergenza N/NE. Queste
pieghe asimmetriche sono a loro volta interessate da faglie perpendicolari
(direzione NE-SO), in corrispondenza delle quali si sono impostati gli assi dei
Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo
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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)
principali corsi d'acqua dell'area bolognese.
Sulla base delle differenti caratteristiche sedimentologiche, morfologiche e
tessiturali è possibile suddividere la pianura bolognese in tre fasce (alta, media e
bassa), procedendo da sud verso nord.
L'area in oggetto è compresa nell'alta pianura, caratterizzata dalla presenza
delle conoidi alluvionali pedecollinari.
La brusca variazione dei parametri idrodinamici, al passaggio tra la fascia
collinare e quella di pianura, costringeva i corsi d'acqua ad adattarsi a nuove
condizioni di equilibrio; queste venivano raggiunte mediante il rilascio dei clasti
determinato dalla minor capacità di trasporto della corrente.
Le modalità di questo processo si riflettono sulla distribuzione granulometrica
dei sedimenti depositati: i primi a venire rilasciati erano i più grossolani mentre quelli
a tessitura fine venivano trasportati in zone più a valle.
Nelle aree immediatamente a ridosso degli sbocchi vallivi in pianura avveniva
quindi l'accumulo di materiali detritici grossolani (sabbie e ghiaie), sotto forma di
corpi lenticolari, sovrapposti e giustapposti, costituenti le conoidi alluvionali. Le
intercalazioni di depositi argillosi e limosi sono riconducibili a riempimenti delle aree
di interconoide da parte di correnti fluviali a bassa energia di trasporto.
Le modalità deposizionali potevano essere complicate da migrazioni laterali
del corso d'acqua che determinavano lo spostamento della porzione attiva della
conoide; in altri casi un aumento della capacità erosiva poteva provocare
l'asportazione di materiale già deposto con conseguente formazione di incisioni
all'interno della conoide.
Le fasce di media e bassa pianura sono caratterizzate dalla presenza dei
dossi fluviali: strutture sviluppate longitudinalmente anche per distanze di parecchi
chilometri che si dipartivano dalle conoidi ed all'interno delle quali scorrevano i corsi
Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo
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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)
d'acqua. I dossi corrispondono a momenti della vita del fiume caratterizzati da
condizioni di energia di trasporto elevata e sono generalmente costituiti da materiali
a tessitura sabbiosa o sabbioso-limosa.
4. GEOMORFOLOGIA LOCALE
Dal punto di vista geomorfologico l'area in esame si trova all’interno di in una
zona di interconoide posta fra la conoide alluvionale del Torrente Ravone (ad ovest)
e la conoide del Torrente Aposa (ad est); sopra quest’ultima è stato edificato tutto il
centro storico della città di Bologna. Il lotto in esame risulta sub-pianeggiante con
debole inclinazione verso nord; altri caratteri non sono visibili essendo stati obliterati
dalle opere di urbanizzazione.
Fonti storiche documentate testimoniano come il corso dell’Aposa, in età
romana, abbia subito un primo intervento di canalizzazione completamente
artificiale che ne spostò lo scorrimento lungo le Vie Val d’Aposa, Galliera ed
Avesella. Nel 1070 fu realizzata una seconda deviazione portando il corso d’acqua
nella porzione orientale del centro storico della città. Il successivo intervento
antropico risale al 1250, quando il corso fu riportato sul tracciato originale naturale
preromano.
Attualmente il T. Aposa confluisce nel Canale Navile (opera artificiale d’età
medievale che scorre a nord dell’area) oltre l’abitato di Corticella; il T. Ravone,
invece, scorre tombinato verso nord a partire dalla via omonima fin quasi a Via A.
Saffi – Via Emilia Ponente poi, oltre l’Ospedale Maggiore, procede a cielo aperto
verso ovest confluendo nel Fiume Reno, 250 m circa a nord del ponte della linea
ferroviaria Bologna – Milano.
Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo
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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)
5. IDROGEOLOGIA
5.1. INQUADRAMENTO GENERALE
All'interno della pianura bolognese, come in tutta la fascia di pianura padana
antistante la catena appenninica, è possibile riconoscere la presenza di due
differenti tipologie di acquiferi in relazione alle diverse caratteristiche geologiche e
litostratigrafiche del sottosuolo.
L'alta pianura bolognese, come accennato al paragrafo 3., è caratterizzata
dalla presenza della fascia delle conoidi alluvionali, al cui interno sono segnalati
orizzonti acquiferi che fino alla profondità di 200 m dal p.c. possono essere
considerati come un unico sistema avente comportamento idraulico tale da poter
essere assimilato ad un acquifero monostrato.
Avanzando all'interno della pianura la situazione si evolve: si ha il passaggio
ad un acquifero multistrato nel quale i corpi grossolani sono sempre meno numerosi
e più isolati all'interno di depositi più fini e meno permeabili (acquitardi), che
determinano un frazionamento del deflusso idrico.
L'alimentazione delle falde meno profonde è costituita principalmente dalle
dispersioni di subalveo dei fiumi, dall'infiltrazione delle precipitazioni (indici di
infiltrazione del 35% nella fascia di alta pianura, 25% a nord e nord-est di Bologna e
5% nel resto del territorio) e dal fronte freatico.
In particolare nella fascia di alta pianura è prevalente il meccanismo di ricarica
attraverso l'infiltrazione delle acque meteoriche nella zona pedecollinare delle
conoidi ed il flusso di subalveo dei principali corsi d'acqua. Nella media e bassa
pianura gli apporti alle falde acquifere sono limitati principalmente a quelle più
superficiali, per infiltrazione delle precipitazioni e perdite di fondo dei corsi d'acqua.
5.2. IDROGEOLOGIA LOCALE
Analizzando le informazioni riportate nella relazione geologica ed
Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo
5
Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)
idrogeologica del vigente Piano delle attività estrattive del Comune di Bologna,
relative alle falde acquifere della zona in esame, si deduce che:
la falda profonda, misurata all’interno dei pozzi della rete regionale di controllo, è
posta ad una quota (piezometria) di circa 5 m s.l.m., corrispondente a profondità
(soggiacenze) dell’ordine di 53 m dal livello medio del piano di campagna;
la falda più superficiale (ipodermica) ha una piezometria media pari a circa 56 m
s.l.m., corrispondente ad un valore di soggiacenza di circa 2÷3 m dal p.c..
6. CARATTERISTICHE LITOSTRATIGRAFICHE
La valutazione delle caratteristiche litostratigrafiche dei terreni facenti parte
del lotto in esame è stata svolta sulla base dei risultati di indagini geognostiche
eseguite in prossimità di esso (sia tratte da letteratura autorevole, disponibili nella
banca dati del sito internet della “Cartografia Geologica della Regione Emilia -
Romagna”, sia in possesso dello scrivente).
Sono presenti limi da argillosi a sabbiosi prevalenti con intercalati livelli di
sabbie limose e sabbie fini.
A partire dalla profondità di circa 15÷16 m dal p.c., è segnalato il tetto dei
primi strati di terreni a granulometria grossolana (ghiaie con sabbie).
7. PERICOLOSITÀ SISMICA DEL SITO INDAGATO
Il territorio del Comune di Bologna è catalogato in “Zona 3” nella
“Classificazione sismica dei Comuni della Regione Emilia – Romagna”.
Per la determinazione della categoria di sottosuolo ai sensi del D.M.
14/01/’08, in data 30/09/’14 è stata eseguita, all’interno del complesso ospedaliero,
una misura del rumore sismico ambientale tramite tromografo digitale con il metodo
Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo
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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)
HVSR (“Horizontal to Vertical Spectral Ratio”), basato sull’analisi dei rapporti di
ampiezza spettrale (si veda l’all. 3).
Sulla base dei risultati di tale indagine geognostica è possibile assegnare ai
terreni indagati la categoria di sottosuolo “C” (Vs30 = 325 m/s).
Ai sensi del suddetto D.M. ed in accordo con le indicazioni fornite dagli
ingegneri strutturisti, di seguito vengono forniti i parametri ed i coefficienti sismici
relativi al complesso in oggetto ed al sito in corrispondenza del quale tale opera è
ubicata.
Si segnala che, nelle carte relative al “Rischio Sismico” allegate ai vigenti
“Piano Strutturale” del Comune di Bologna e “Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale” della Provincia di Bologna, il lotto in esame non è ricompreso all’interno
delle aree soggette a potenziale liquefazione.
Infine, si precisa che, per poter fornire una valutazione attendibile del
potenziale di liquefazione dei livelli di terreni aventi una significativa componente di
materiale granulare (in particolare sabbie e sabbie limose sature), rilevati nel corso
dell’esecuzione delle indagini geognostiche citate è necessario, su alcuni campioni
di tali terreni, eseguire prove di laboratorio geotecnico quali: analisi granulometriche
e prove dinamiche e cicliche.
Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo
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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)
Sito in esame: Via Sant’Isaia
Latitudine: 44,494710 Longitudine: 11,331473 Classe: 3 Vita nominale: 50
Siti di riferimento Sito 1: ID: 16953 Lat: 44,46627 Lon: 11,38930 Distanza: 5572,1 Sito 2: ID: 16952 Lat: 44,46500 Lon: 11,31929 Distanza: 3442,1 Sito 3: ID: 16730 Lat: 44,51500 Lon: 11,31746 Distanza: 2515,0 Sito 4: ID: 16731 Lat: 44,51625 Lon: 11,38754 Distanza: 5050,3 Parametri sismici Categoria sottosuolo: C Categoria topografica: T1 Periodo di riferimento: 75 anni Coefficiente cu: 1,5 Operatività (SLO): Prob. di superamento: 81% Tr: 45 [anni] ag: 0,064 g Fo: 2,479 Tc*: 0,269 [s] Danno (SLD): Prob. di superamento: 63% Tr: 75 [anni] ag: 0,079 g Fo: 2,481 Tc*: 0,278 [s] Salvaguardia della vita (SLV): Prob. di superamento: 10% Tr: 712[anni] ag: 0,191 g Fo: 2,413 Tc*: 0,313 [s]
Prevenzione dal collasso (SLC): Prob. di superamento: 5% Tr: 1462 [anni] ag: 0,239 g Fo: 2,441 Tc*: 0,320 [s] Coefficienti Sismici SLO: Ss: 1,500 Cc: 1,620 St: 1,000 Kh: 0,019 Kv: 0,010 Amax: 0,943 [ms
-2]
Beta: 0,200 SLD: Ss: 1,500 Cc: 1,600 St: 1,000 Kh: 0,024 Kv: 0,012 Amax: 1,162 [ms
-2]
Beta: 0,200 SLV: Ss: 1,420 Cc: 1,540 St: 1,000 Kh: 0,065 Kv: 0,032 Amax: 2,655 [ms
-2]
Beta: 0,240 SLC: Ss: 1,350 Cc: 1,530 St: 1,000 Kh: 0,091 Kv: 0,045 Amax: 3,170 [ms
-2]
Beta: 0,280 (Geostru software-www.geostru.com)
Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo
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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)
Bologna, ottobre 2014 Dott. R. Degli Esposti
Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo
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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)
All. 1 Corografia
Scala 1: 25.000
Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo
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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)
All. 2 Ubicazione dell’area
Scala 1: 10.000
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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)
All. 3 Tabulati della prospezione sismica con Tromografo
Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo
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1. STRUMENTAZIONE UTILIZZATA
Le registrazioni del rumore sismico ambientale sono state effettuate tramite tromografo
digitale Tromino della Micromed S.p.A., il quale permette sia l’acquisizione digitale in alta
risoluzione in modo passivo e non intrusivo sia il pre-processing dei dati. È costituito da tre
velocimetri elettrodinamici ortogonali (N-S, E-W e in senso verticale) con autobloccaggio in fase
di non acquisizione e da un GPS interno.
Considerando il suolo come un corpo viscoelastico risulta possibile effettuare la misurazione
delle frequenze proprie di oscillazione, riconosciute come funzioni delle proprietà meccaniche
dei materiali e della morfologia attorno al sito in esame.
Tramite lo strumento utilizzato per questa indagine, oltre alla registrazione del rumore
sismico, è possibile ricavare queste frequenze di risonanza del sottosuolo e anche quelle degli
edifici, conoscendo le quali si creano basi utili in fase di progettazione per evitare la produzione
di fenomeni di amplificazione sismica dovuti all’accoppiamento tra le due vibrazioni nel caso
coincidessero i loro valori in frequenza.
Ciò produrrebbe un notevole aumento della sollecitazione sulle strutture in caso di evento
sismico.
Le principali note tecniche di questo tromografo digitale presentate dalla ditta costruttrice
sono di seguito esposte:
PRINCIPALI NOTE TECNICHE
Alimentazione 2 batterie alcaline x 1.5 VDC AA
Voltaggio interno +3.3 V, +3.6 V per la sezione analogica
Consumi 75 mW (GPS disattivato), 450 mW (GPS attivo)
Durata delle batterie 80 h di misura continua con GPS disattivato
Numero di canali 3+1 analogici
Amplificatori tutti canali con input differenziali
Rumore < 0.5 μV r.m.s. @128 Hz sampling
Impedenza dell'input 106 Ohm
Range di frequenze DC - 360 Hz
Frequenza di campionamento 16384 Hz per canale
Frequenze di sovracampionamento 32x, 64x, 128x
Conversione A/D equivalente a 24 bit
Massimo input analogico 51.2 mV (781 nV/digit)
Display grafico grafico, 128 x 64 pixel, retroilluminato
Tastiera 4 tasti a membrana
- 2 -
Orologio interno, permanente con datario e allarme, può essere
visualizzato anche durante l'acquisizione
GPS 12 canali con time-marker (precisione 1 μs), può
essere visualizzato anche durante l'acquisizione
Livella a bolla d'aria, elevata precisione orizzontale,
sensibilità 5' d'arco (0.083°)
Connessioni porta USB, tipo B
Registrazione dati memoria interna, standard 512 Mb, opzionale fino a 2
Gb
Dimensione e peso 10x14x7.7(altezza)cm
1.1kg
contenitore di alluminio
Accoppiamento col terreno su punte e cuscinetto reologico
Condizioni operative temperatura-10/+70°C; umidità 0-90% senza
condensa
Impermeabilità indice di protezione IP = 65 (resistente alla polvere,
resistente agli spruzzi)
Sensori 3 velocimetri elettrodinamici ortogonali ad alta
risoluzione
autobloccaggio quando non in acquisizione
Tabella 1: Principali note tecniche dello strumento di acquisizione.
L’elaborazione dei dati prevede i seguenti passaggi ed è stata effettuata tramite software
“Grilla”, in dotazione allo strumento, con cui è possibile effettuare analisi spettrali e analisi
HVSR (in funzione del tempo ed in funzione della direzione):
1. suddivisione della registrazione del rumore sismico nelle sue tre componenti in
intervalli della durata di qualche decina di secondi ciascuno;
2. analisi spettrale del segnale nelle tre componenti;
3. correzione da andamenti anomali (detrend);
4. riduzione della dispersione del segnale (tapering);
5. calcolo della FFT (Fast Fourier Transform) e analisi spettrale PSD (Power Spectral
Density);
6. lisciamento;
7. media degli HVSR calcolati sulla varie finestre.
- 3 -
2. ACQUISIZIONE DATI
Al fine di tarare al meglio gli spessori e le velocità sismiche degli strati, i dati ottenuti dalla
registrazione sono accompagnati dai risultati di un sondaggio eseguito in vicinanza all’area.
Di seguito vengono riportate le informazioni riguardanti l’acquisizione dei dati in campagna:
R1
Inizio registrazione Ore 08:50:27
Data 30/09/14
Fine registrazione Ore 09:04:27
Data 30/09/14
Lunghezza della traccia 14’00”
Frequenza di campionamento 128 Hz
Dimensione della finestra di suddivisione del tracciato 30 sec
Finestra di lisciamento Triangolare
Lisciamento 10%
Tabella 2: Dati riguardanti l’acquisizione e l’elaborazione.
La misura è stata effettuata su terreno soffice ed in parte umido. Le condizioni meteo durante
la registrazione sono state buone. Il vento è stato di debole intensità e dunque tale da non
creare disturbo ai dati.
Non ci sono state altre condizioni sfavorevoli atte a produrre vibrazioni aggiuntive a quelle di
interesse.
3. INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI Il grafico 1, indicante gli spettri delle tre componenti ortogonali tra loro, non ha indicato
particolari segni di rumore antropico. Per il resto, l’accoppiamento dello strumento con il terreno
è risultato di buona qualità, dal momento che nessuna delle tre curve tende ad avere un
andamento completamente discordante da quello delle altre due. Pertanto i picchi principali e
secondari presenti nel grafico 2, indicante il diagramma HVSR, sono da considerare naturali.
Grafico 1: Spettri delle tre componenti ortogonali rilevate nella registrazione R1.
- 4 -
Il grafico 2 mostra la presenza di alcuni picchi degni d’interesse stratigrafico. In particolare il
picco a 4Hz è stato interpretato come la presenza del banco di ghiaia che si ha dal sondaggio
eseguito in vicinanza sotto i 15 m di profondità.
Grafico 2: Diagramma HVSR indicante lo spettro del moto del suolo rilevato nella
registrazione R1.
Le velocità estratte per gli spessori dei materiali nel punto di registrazione R1 vengono di
seguito esposte:
Profondità (m) VS (m/sec)
Strato sismico 1 0.0 – 1.4 173
Strato sismico 2 1.4 – 15.7 280
Strato sismico 3 15.7 – 30.0 435
4. VALUTAZIONE DEL PARAMETRO VS30 Sulla base dei risultati illustrati nel precedente paragrafo ed in accordo con l’attuale
normativa, viene calcolato il valore del parametro VS30 tramite la formula:
VS30∑=
=
Ni Vihi
,1
30
Da cui, rispetto al piano campagna, si ottiene:
VS30 (0.0÷30.0)= 325 m/sec
- 5 -