COMUNE DI CRESPANO DEL GRAPPA
Assessorato alla Cultura e Biblioteca Comunale
in collaborazione con
Lascito Fondazione Canova di Crespano
Società Filarmonica di Crespano
Italia Nostra sezione dell’Asolano
i Lunedìi Lunedìdella Musica10a edizione
in ricordo del dott. Sergio Botter
Direzione artistica
Corrado Orlando
Matteo Segafreddo
Lunedì 9 - 16 - 23 giugno 2014
ore 20,45
Lunedì 9 - 16 - 23 giugno 2014
ore 20,45Chiesetta Centro "F. Aita" - Villa Manfrotto Canal
www.ilunedidellamusica.it
Venerdì 6 giugno 2014Venerdì 6 giugno 2014Concerto Straordinario per i dieci anni del "Festival"
Teatro Collegio "S. Maria Bambina del Belvedere"ore 20,45ore 20,45
SOCIETÀ FILARMONICACRESPANO DEL GRAPPA
823 - 1LAD -
2
È con grandissimo orgoglio che ci apprestiamo
quest'anno a celebrare il decimo anniversario de “I Lunedì
della musica”. Dal suo esordio la rassegna ha rappresenta-
to un'occasione eccezionale per il nostro Comune per
vivere un'esperienza musicale e culturale di altissimo
livello e per ospitare un ricco parterre di Artisti di fama
nazionale e internazionale.
Per questo, malgrado non sia stato facile - soprattut-
to ora - mettere insieme le forze economiche per la nuova
edizione così ricca e impegnativa, l'Amministrazione
Comunale ha inteso appoggiare con entusiasmo e
convinzione le proposte pervenutele.
Sentiamo di dover essere particolarmente grati ai
nostri concittadini, i Maestri Corrado Orlando e Matteo
Segafreddo, per aver voluto farsi carico in prima persona,
con molta passione e impegno, di questo appuntamento
annuale. Un grazie speciale va anche alla Società
Filarmonica, al Lascito Fondazione Canova di Crespano,
all'Associazione Italia Nostra dei Comuni dell'Asolano e
alla Casa di Riposo “Aita”: un sodalizio proficuo che, anno
dopo anno, uniti da comunanza di idee e obiettivi, per-
mette la realizzazione pratica di questo evento.
Auguriamo a questo appuntamento il pieno
successo che merita, nella speranza che, in futuro, possa
fare ancora dei passi in avanti, crescere, completarsi e
ricevere i tutti i riconoscimenti che merita.
Il Sindaco
Annalisa Rampin
3
i Lunedìi Lunedìdella Musica
Lunedì 26 Maggio 2014ore 11,30
CONFERENZA STAMPA
di presentazione
della 10^ edizione 2014
de
a cura di
Matteo Segafreddo e Corrado Orlando
presso
Interverranno personalità istituzionali
e dei mass media
Fondazione Villa Emo OnlusVia Stazione, 5 - 31050 Fanzolo di Vedelago (TV)
Tel. 0423 476334www.villaemo.org
Villa Emo
I LUNEDÌ DELLA MUSICA - X Edizione 2014"Contaminazione creativa”
La contaminazione creativa è un plus-valore. Le visioni
si amplificano includendo materiali diversi. L'aggancio
di mondi lontani accresce le possibilità all'infinito.
La progettazione musicale proposta per la X Edizione
2014, presenta un tratto estetico in cui la dimensione
dell'arte universale viene articolata nell'ambito degli
eventi concertistici programmati: UN AUTENTICO
VIAGGIO NEL TEMPO DAL “CLASSICO” ALLA
CONTEMPORANEITÀ, con una Sezione dedicata alla
NUOVA MUSICA.
Musicalmente la contaminazione viene qui vista in pro-
spettiva stilistica in cui le diverse opere creative si artico-
lano in una dimensione artistica comune.
Tali eventi concertistici esprimono una concettualità che
evidenzia il modello compositivo, quale elemento fonda-
mentale riguardo alla dimensionalità relativa alla conta-
minazione globale del pensiero umano, nelle sue varie
angolature culturali ed espressive.
Matteo Segafreddo, compositore
4
5
Concerto Straordinarioper i dieci anni del "Festival"
Venerdì 6 giugno 2014
Teatro del Collegio “S. Maria Bambina del Belvedere”
Musiche di W. A. Mozart, G. Rossini, M. Segafreddo, B. Bartok
Orchestra da Camera “Gruppo d'Archi Veneto”
Corrado Orlando - clarinettoGiovanni Porcile - direttore
Il Trio per clarinetto,violoncello e pianofortenella musica romanticae neoclassica
Lunedì 9 giugno 2014
Chiesetta Centro “F. Aita”
Musiche di R. Schumann, J. Brahms
Corrado Orlando - clarinettoLuca Simoncini - violoncelloDavide Furlanetto - pianoforte
2004 -2014:
dieci anni di grande Musica
a Crespano del Grappa (TV)
6
Gomalanbrass
Lunedì 16 giugno 2014
“Villa Manfrotto Canal” via Gherla
Musiche di A. Gabrieli, G. Verdi, G. Puccini,E. Morricone, K. Ohno e AA. VV.
GOMALANBRASSMarco Pierobon, Marco Braito - trombeNilo Caracristi - cornoGianluca Scipioni - tromboneStefano Ammannati - tuba
Spettacolare Quintetto di ottonitra musica antica e cinema
PERCORSI ESTETICO-MUSICALIa cura di Matteo Segafreddo
7
Dal Teatro alla Scala,il Duo per violino e pianofortedal Classicismo all'Avanguardia
Lunedì 23 giugno 2014
Chiesetta Centro “F. Aita”
Musiche di W. A. Mozart, M. Ravel,M. Segafreddo, L. van Beethoven
Francesco Manara - violino (Primo Violino Solista dell'Orchestra del “Teatro alla Scala” di Milano)Francesco De Zan - pianoforte
In collaborazione artistica con
XXIII Festival delle Colline Trevigiane5 aprile - 27 giugno 2014
CONCERTID’ALTAMARCA2014VIDOR / FARRA DI SOLIGO / MIANE /VALDOBBIADENE / VITTORIO VENETO /CISON DI VALMARINO / TARZO /CONEGLIANO / SUSEGANA / FOLLINA
8
Venerdì 6 giugno 2014
Concerto Straordinarioper i dieci anni del “Festival”
Corrado Orlando - clarinetto
Giovanni Porcile - direttore
Orchestra da Camera “Gruppo D'Archi Veneto”
Teatro del Collegio “S. Maria Bambina”
Musiche di W. A. Mozart, G. Rossini,M. Segafreddo, B. Bartòk
Orchestra da Camera
“Gruppo d'Archi Veneto”
Corrado Orlando - clarinettoGiovanni Porcile - direttore
W. A. Mozart (1756-1791)Divertimento in re magg. n. 1 KV 136 per archiAllegro - Andante - Presto
G. Rossini (1792-1868)Introduzione, tema e variazioniper clarinetto e orchestraClarinetto: Corrado Orlando
M. SegafreddoRicordi al futuro per orchestra d'archi (2014) (prima esecuzione assoluta)Dedicato all'Orchestra da Camera“Gruppo d'Archi Veneto”
B. Bartok (1881-1945)Danze popolari rumeneViolino solista: Giorgio Pavan
9
Percorso estetico-musicale
Divertimento per archi n. 1 in re maggiore,
K 136 (K 125a) di Wolfgang Amadeus Mozart
Movimenti: Allegro (Re magg.), Andante (Sol magg.),
Presto (Re magg.)
Il Divertimento K. 136 per soli archi, fu scritto nel febbraio
del 1772 a Salisburgo e appartiene alla produzione stru-
mentale del Mozart sedicenne, che assorbe e assimila espe-
rienze e stili specialmente della scuola barocca e della Sin-
fonia d'opera italiana. Si tratta di composizioni articolate in
tre tempi con Allegri e Andanti alternati, molto vicine al
Quartetto e alle Sinfonie per archi, senza oboi e corni.
I Divertimenti, come del resto le Cassazioni, le Serenate, sono
legati al gusto settecentesco della musica d'insieme e riflet-
tono una struttura formale, in cui si alternano movimenti
di danza e passaggi solistici e virtuosistici, evidenziando
limpidezza e trasparenza quasi quartettistica del suono e
fusione del gruppo strumentale.
Il Divertimento K. 136 inizia con un Allegro brillante e brio-
so, caratterizzato da due temi distinti, nell'ambito di un
ampio discorso armonico modulato tra le tonalità di Mi e
di Si minore. L'Andante riflette lo stile galante all'italiana ed
è formato da tre elementi musicali di breve respiro, cui fa
seguito un lungo ritornello con il disegno del primo violi-
no in evidenza. Il Presto finale si connota per la sua musica-
lità spigliata e frizzante permeata anche da un fugato ben
strutturato.
Introduzione, tema e variazioni per clarinetto e orchestra
di Gioachino Rossini
«Universalmente noto come grande autore di opere, fin da giova-
ne Gioachino Rossini non disdegnò la musica strumentale, scri-
vendo, tra l'altro, sei “Sonate a quattro” per archi (due violini,
viola e violoncello), sei Quartetti per fiati (flauto, clarinetto,
corno e fagotto), due Sinfonie, e alcuni altri lavori per piccole for-
mazioni cameristiche.
Più volte egli ebbe a proporre il genere del “Tema con variazioni”,
il quale assecondava pienamente la sua fantasia sbrigliata e si
10
confaceva a quella sua abilità melodico-creativa che, traendo
spunto da un nucleo ispirativo, si dipanava poi in un efferve-
scente gioco di deviazioni ritmiche, armoniche e melodiche di cui
il canto costituiva l'elemento dominante, lasciando così traspa-
rire la primaria inclinazione musicale dell'autore.
È questa la cifra dominante dell'“Introduzione, tema e variazioni
per clarinetto e orchestra”, in cui il carattere “operistico” affiora
non solo nel ricorrere di elementi riconducibili alla cantabilità “ita-
liana”, ma anche in molti moduli espressivi che sembrano avvici-
nare il tessuto strumentale a quello vocale.
L'esposizione iniziale è una corposa pagina di levigata cantabilità
affidata al clarinetto e poi ripresa dall'orchestra, con cui il solista
intesse un dialogo articolato in più variazioni, che richiedono al
clarinettista un'abilità virtuosistica e doti strumentali di
prim'ordine, oltre che una capacità interpretativa di elevato livel-
lo.
Caratteristiche, queste, perfettamente connaturate al M° Orlan-
do, con cui l'Orchestra ha avuto l'onore e la gioia di collaborare,
potendone apprezzare non solo il solido bagaglio tecnico, ma
anche la competenza, l'intelligenza e la raffinata sensibilità musi-
cale.»
Fiorella Foti
Ricordi al futuro per Orchestra d'archi (2014)
di Matteo Segafreddo
Dedicato all'Orchestra da Camera
“Gruppo d'Archi Veneto” (prima esecuzione assoluta)
La partitura del brano Ricordi al futuro presenta un mate-
riale compositivo di partenza le cui figurazioni sono riferi-
bili alle seguenti sezioni:
[A] [B] [C] [D] [E] [F] [G] [H] [I] [J] [K]
Ogni sezione episodica è rappresentata da una grafica
musicale specifica ed appropriata. Le undici ambientazio-
ni immaginifico-musicali, che sono globalmente sintetiz-
zate nel titolo Ricordi al futuro, corrispondono esteticamen-
te alla spazializzazione sonora dell'articolatoria musicale
e alla gestualità delle fluttuazioni timbrico-figurali relati-
ve alla strutturazione di ogni singolo evento. Queste ulti-
me caratterizzano, all'interno delle diverse sezioni compo-
sitive, il percorso d'immaginazione variopinta, permeata
di introspezione storica con proiezione al futuro.
11
Gli undici quadri episodici del brano sono scritti in “cam-
po aperto” e tratteggiano un'unità stilistico-compositiva
che contestualizza unitariamente la struttura generale
della composizione.
Romàn népi tàncok (Danze popolari rumene)
per piccola orchestra, BB 76, SZ 68
di Béla Bartók
«Alcune suggestive foto d'epoca ritraggono agli inizi del Nove-
cento il compositore magiaro Béla Bartòk (1881-1945) intento a
girare su un carretto trainato da un cavallo per le regioni
dell'Ungheria, della Transilvania e della Moldavia, munito di
un rudimentale grammofono registratore a cilindri di cera.
Lo scopo era quello di fissare i canti popolari della sua terra per
ricostruirne le sonorità, le caratteristiche armoniche e melodiche,
e Bartok lo fa attraverso una scrittura che raramente obbedisce a
regole e a formule codificate: il discorso si snoda invece secondo
un percorso libero, in modo tale da rispettare lo spirito genuina-
mente folklorico dell'ispirazione originaria.
A tale filone appartengono le sette “Danze popolari rumene”,
scritte originariamente nel 1915 per pianoforte, e poi rielaborate
per orchestra: ciascuna è contraddistinta da un titolo (Danza col
bastone - Girotondo - Sul posto - Danza del corno - Polka rumena
- Passettino di Belényes - Passettino di Nyàgra), che ne sintetizza
il carattere e fa riferimento a danze tipiche delle varie tradizioni
contadine.
Nel riproporle Bartok si astiene da qualsiasi operazione “colta”:
non altera mai la melodia primitiva, ma cerca piuttosto di ripro-
durne la forza intrinseca - che scaturisce ora da un trascinante
impulso ritmico, ora da un'intensa ispirazione lirica, - in modo
sobrio e sempre improntato ad un linguaggio di assoluta essenzia-
lità.
A questi canoni il Gruppo d'Archi Veneto fa riferimento
nell'accostarsi al capolavoro del compositore ungherese, di cui
tenta di interpretare il pensiero musicale senza elementi ridon-
danti, ma lasciandone emergere la spontaneità, la semplicità e
l'immediatezza espressiva.»
Lunedì 9 giugno 2014
Il Trio per clarinetto,violoncello e pianofortenella musica neoromanticae neoclassica
Chiesetta Centro “F. Aita”
R. Schumann(1810-1856)
R. Schumann
Nicht SchnellEinfach,innigNicht Schnell
J. Brahms(1833-1897)
AllegroAdagioAndantino graziosoAllegro
Corrado Orlando - clarinettoLuca Simoncini - violoncelloDavide Furlanetto - pianoforte
12
Adagio e Allegro op.70per violoncello e pianoforte
Tre Romanze op.94per clarinetto e pianoforte
Trio per clarinetto,violoncello e pianoforte op.114
13
Adagio e Allegro in la bemolle maggiore per corno (o
violino o violoncello) e pianoforte, op. 70
di Robert Schumann
Movimenti: Adagio. Langsam, mit innigem Ausdruck
(Lab magg.), Allegro. Rasch und feurig (Lab magg.).
Etwas ruhigert (fa diesis min.)
Nel febbraio del 1849 a Dresda usciva di getto questa
mirabile opera destinata originariamente al corno "mo-
derno", con le chiavi, in fa: sul manoscritto il titolo era
infatti Romanze und Allegro für Klavier und Horn. Tale tito-
lazione si trasformò poi in: Adagio und Allegro für Klavier
und Horn, bzw. Oboe, Vìolin und Cello.
L'indicazione "bzw.", nelle edizioni italiane corrispon-
de ad un "oppure", sottolinea come questa composizio-
ne potesse essere eseguita con organici diversi, ad esem-
pio quello con Franz Schubert al violino e Clara Schu-
mann al pianoforte.
L'impiego del violoncello risulta particolarmente effi-
cace sia nell'Adagio, che porta l'indicazione «Langsam,
mit innigem Ausdruck» (Lento con intima espressività)
e sia nell'Allegro («Rasch und feurig», rapido e con fuo-
co), in cui viene evidenziato uno spazio cantabile in un
Intermezzo che si riconnette alla grande melodia
dell'Adagio.
Tre Romanze per oboe (o violino o clarinetto)
e pianoforte, op. 94
di Robert Schumann
Movimenti: Nicht schnell (La min.), Einfach, innig (La
magg.), Nicht schnell (La min.)
Composte nel dicembre 1849, le tre Romanze dell'opera
94, evidenziano la componente timbrica come elemen-
to fondamentale. Schumann suggerisce ad libitum lo
strumento, che può essere sostituito dal violino o dal
Percorso estetico-musicale
14
clarinetto i quali rendono compiutamente l'idea della
Romanza.
Essenziali sono le indicazioni per i tre movimenti: Nicht
schnell, non veloce (per il primo e il terzo movimento),
Einfach, innig, intimo (per il secondo).
L'unità stilistica dell'opera è rappresentata dall'intensi-
ficazione dialogica dei due solisti; un colloquio fitto di
variazioni sommesse ma percepibili, le quali mutano,
all'interno delle frasi diatoniche, gli intervalli, i rapporti
tra le voci, i colori, e l'attrazione del racconto.
Trio in la minore per clarinetto,
violoncello e pianoforte, op. 114
di Johannes Brahms
Movimenti: Allegro (La min.), Adagio (Re magg.),
Andantino grazioso (La magg.). Trio (Re magg.), Allegro
(La min.)
Brahms, negli ultimi anni della sua vita, utilizzerà il cla-
rinetto per musica da camera attraverso la collabora-
zione con il celebre virtuoso dell'epoca Richard
Mühlfeld. In questo contesto nasce il Trio op. 114, che è
stato composto nel 1891 ed è caratterizzato da
un'atmosfera elegiaca piuttosto contemplativa.
Il 1° tema dell'Allegro, che riassume il carattere di tutto il
movimento, presenta un inizio raccolto che si abbando-
na a momentanei impulsi espressivi. Il 2° tema propone
una parabola espressiva più serena e rotonda, attraver-
so un terzo motivo che conclude l'Esposizione. Lo Svi-
luppo è costituito da un'elaborazione di elementi,
soprattutto del primo tema, che si fonde direttamente
in una Ripresa velatamente strutturata, la quale ripro-
pone i temi seguiti da una coda conclusiva, in cui la
trama musicale generale si dissolve gradatamente.
L'Adagio si apre con un motivo del clarinetto che viene
dolcemente intersecato dall'accompagnamento del pia-
noforte e che passerà poi al violoncello attraverso il con-
trocanto del clarinetto. Il 2° tema appare più risoluto e
meno contemplativo. L'episodio centrale è costituito
15
dal 1° tema che presenta una struttura essenziale ed
accompagnata da pizzicati del violoncello. I due gruppi
tematici vengono quindi riproposti con il complemento
di una coda finale.
L'Andantino grazioso è costituito da un motivo danzante
del clarinetto la cui melodia passa poi al pianoforte, per
evolvere successivamente ad una strutturazione di
frammenti nel modo minore. Nella seconda parte si arti-
cola un profilo di arpeggi a volte variato che prepara la
ripresa del tema iniziale completando il movimento.
L'Allegro presenta un tema costruito sull'antitesi tra la
suddivisione ternaria e binaria delle due frasi struttura-
li iniziali. La seconda di queste prepara il 2° tema di
carattere pensoso e severo, completato da un'idea tema-
tica con funzione di coda. La ripresa variata del 1° tema,
contiene all'interno una sorta di piccolo sviluppo che si
riallaccia al 2° tema nella tonalità principale e
all'elemento tematico di coda.
Lunedì 16 giugno 2014
GOMALANBRASS
"Villa Manfrotto Canal" via Gherla
GOMALANBRASS
Nilo Caracristi - cornoGianluca Scipioni - tromboneStefano Ammannati - tuba
Spettacolare Quintetto di ottonitra musica antica e cinema
16
G. Gabrieli(1557-1612)
Sonata n. 5
G. Verdi(1813-1901)
Nabucco Sinfonia
G. Puccini(1858-1924)
Turandot Nessun Dorma
G. Verdi Aida Ballabili e Marcia trionfale
E. Morricone(1928)
Moments for Morricone
AA. VV. Saces Brass
K. Ohno Lupin the 3rd
Marco Pierobon, Marco Braito - trombe
17
Questo concerto mette in evidenza le diverse specificità
linguistico-musicali, che si estendono dal 1600 ad oggi.
Infatti la musica contemporanea, per molti composito-
ri, è permeata da quegli elementi teorico-estetici che già
nel '600 Barocco rappresentarono un'articolazione lin-
guistica del pensiero compositivo di ricerca innovativa.
La Forma-Sonata, la Sinfonia, l'Opera lirica sono processi
tecnico-compositivi presenti dal periodo Classico ai
primi decenni del secolo XX.
Tali schemi, attuati anche nella forma del Concerto,
sono, in ambito moderno, elaborati attraverso modalità
compositive estremamente “libere” con specifiche pro-
gettualità ed obiettivi espressivi.
«Il Gomalan Brass Quintet è un gruppo d'ottoni eclettico ed
estremamente dinamico, costituito da cinque raffinati musi-
cisti, prime parti in importanti orchestre italiane: Marco Brai-
to (tromba), Marco Pierobon (tromba), Nilo Caracristi (cor-
no), Gianluca Scipioni (trombone), Stefano Ammannati (tu-
ba). Grazie all'avvincente sinergia tra abilità esecutiva e coin-
volgimento teatrale, cifra distintiva del quintetto, il Gomalan
Brass si destreggia con disinvoltura all'interno di un reperto-
rio vastissimo, che spazia dal rinascimento al melodramma e
alla musica contemporanea, senza disdegnare incursioni nel
repertorio della musica per film. Lo spettacolo proposto e con-
tinuamente rinnovato, e per la riconosciuta qualità musicale
e per la particolare verve istrionica dei componenti del quin-
tetto, da dieci anni conquista pubblico e critica di tutto il mon-
do.»
www.gomalanbrass.com
Percorso estetico-musicale
Lunedì 23 giugno 2014
Dal Teatro alla Scalail Duo per violino e pianofortedal Classicismo all'Avanguardia
Chiesetta Centro "F. Aita"
18
W. A. Mozart(1756-1791)
Molto Allegro - Adagio - Allegretto
M. Ravel (1875-1937)
Allegretto - Blues (Moderato)Perpetuum mobile (Allegro)
M. Segafreddo
L. van Beethoven(1770-1827)
Adagio sostenuto - PrestoAndante con variazioniFinale (Presto)
Francesco Manara - violino
Francesco De Zan - pianoforte
Sonata in Mib maggioreKV 481 (1785)per pianoforte e violino
Sonata in Sol maggiore (1927)per violino e pianoforte
Human II (1995)per violino e pianoforte
Sonata n.9 il La maggiore op. 47 "Kreutzer" (1803)per pianoforte e violino
(Primo Violino Solista dell'Orchestradel “Teatro alla Scala” di Milano)
19
Sonata n. 33 in mi bemolle maggiore
er violino e pianoforte, K 481
di Wolfgang Amadeus Mozart
Movimenti: Molto allegro (Mi b magg.), Adagio (La b
magg.), Allegretto con 6 variazioni (Mi b magg.)
Questa Sonata, composta nel dicembre del 1785, pre-
senta un assoluto equilibrio formale dei tre movimenti
di cui è formata, iscrivendosi tra i componimenti della
piena maturità mozartiana. L'Esposizione del movi-
mento iniziale, Molto allegro, contiene tre temi presenta-
ti con una strutturazione precisa e riproposti, poi, nel
riepilogo conclusivo. Uno dei soggetti tematici riemer-
ge nella coda ed è edificato su uno dei modelli motivici
della Sinfonia «Jupiter». L'Adagio è un tema variato che
presenta diverse modulazioni armoniche e due ritor-
nelli in cui è evidente l'interessante processo creativo e
di intensa spiritualità mozartiana. L'Allegretto fonda la
sua impostazione compositiva su sei eleganti Variazioni
di un tema formato da una ventina di battute. La Varia-
zione finale si evolve passando dall'Allegretto all'Allegro
attraverso una mirata modificazione del percorso rit-
mico-articolatorio.
Sonata n. 2 in sol maggiore per violino e pianoforte
di Maurice Ravel
Movimenti: Allegretto (Sol magg.), Blues. Moderato (La b
magg.), Perpetuum mobile. Allegro (Sol magg.)
Questa Sonata, composta tra il 1923 e il 1927, è l'ultima di
Ravel nell'ambito della musica da camera. Egli scelse,
nella progettualità compositiva, di riannodarsi agli sche-
mi formali della tradizione mitteleuropea, all'arti-
colazione in tre movimenti, agli archetipi beethoveniani,
ad esempio della Kreutzer. In un altro ambito, invece, egli
aderisce agli aspetti esotici inconsueti, intitolando Blues il
Percorso estetico-musicale
20
secondo tempo che presenta certi atteggiamenti stru-
mentali di sapore jazzistico.
Il primo movimento, Allegretto, presenta un'Espo-
sizione con non meno di quattro idee, la prima delle
quali è di carattere pastorale, la seconda si caratterizza
per lo staccato a note ripetute, la terza idea appare mar-
catamente espressiva e la quarta presenta una succes-
sione di accordi perfetti. I quattro soggetti tematici con-
ducono ad una specie di riequilibrio lirico del materiale
motivico. Nella ripresa appare un suggestivo cantabile
che sfumerà in dissolvenza assieme al materiale com-
positivo dell'intero movimento.
L'indicazione Moderato, del secondo tempo, Blues,
abbonda di sincopi e in esso traspare un certo gusto
improvvisativo arricchito anche da una successione di
glissandi.
Perpetuum mobile, Allegro è il movimento in cui, dopo
aver preso l'avvio con l'idea in staccato del primo tem-
po, si ascolta la ricomparsa di incisi motivici dei due
tempi precedenti, variati leggermente o in modo più
incisivo.
Human II per violino e pianoforte (1995)
di Matteo Segafreddo
Il brano, originariamente Human per viola e pianoforte,
è stato commissionato, per questo organico nel 1991,
dalla SOCIETÀ UMANITARIA di Milano. Nel 1995 è
stata realizzata la versione Human II per violino e pia-
noforte.
Human II è un brano impostato secondo una pianifica-
zione compositiva costituita da due entità estetico-
musicali rappresentate dal violino e dal pianoforte, che
creano un'unica compagine di colorazione timbrica nel
momento ricettivo.
Infatti la “dialogica” conseguente è una risultante delle
sequenze, anche con caratteristiche socio-culturali, che
si interfacciano in una dimensione relativa ad un unico
ambito “gestuale” e sonoro.
Il percorso estetico-musicale del brano, presenta artico-
21
lazioni estremamente eterogenee, sia riguardo ai “dia-
loghi” fra gli strumenti, sia nelle fluttuazioni timbrico-
figurali e metrico-aleatorie, presenti in modalità
costante.
Tale strutturazione tratteggia un'unità stilistico-
compositiva che è presente nella dimensione espressi-
va generale del brano.
Sonata per violino e pianoforte n. 9 in la maggiore,
p. 47 "a Kreutzer" di Ludwig van Beethoven
Movimenti: Adagio sostenuto. Presto (La min.), Andante
con variazioni (Fa magg.), Finale. Presto (La magg.)
La Sonata op. 47 fu composta tra il 1802 e il 1803 e fu ese-
guita, in prima assoluta, dal violinista mulatto George
Bridgetower e da Beethoven il 24 maggio 1803, nella
sala dei concerti dell'Augarten. Il violinista Bridgeto-
wer avrebbe dunque meritato la dedica della Sonata,
ma al momento della pubblicazione, avvenuta nel 1805,
figurò come dedicatario il celebre violinista francese
Rodolphe Kreutzer, che Beethoven già conosceva ed
apprezzava anche se Kreutzer non eseguì mai la Sonata,
per lo meno in pubblico. La grande popolarità di questa
Sonata, ormai denominata a Kreutzer, è stata conquista-
ta, dalla seconda metà del secolo, attraverso le esecu-
zioni di Joseph Joachim con Clara Schumann. Nel 1889
la pubblicazione del romanzo di Tolstoj "La sonata a Kre-
utzer" decretò un ulteriore balzo in avanti alla fama del
pezzo, soprattutto del primo tempo.
La Sonata op. 47 fu creata nel periodo in cui Beethoven
iniziava a sperimentare forme che, pur non uscendo
dall'impianto tradizionale, dilatavano di molto le
dimensioni architettoniche degli schemi trasmessi
dalla tradizione. Beethoven impiega, in questa compo-
sizione, anche l'introduzione in movimento lento, il
quale è assai breve rispetto alle proporzioni del primo
tempo.
Questo movimento, che porta l'indicazione del Presto, è
22
formato da tre piccoli nuclei: le poche note iniziali, la
serie di suoni staccati del violino e punteggiati ritmica-
mente dagli accordi del pianoforte, i tre accordi finali.
Da questi elementi, Beethoven elabora un appassionato
moto perpetuo, che si arresta solo al 2° elemento temati-
co, dopo il quale viene ripreso il moto perpetuo, che con-
fluisce in un 3° tema. La forza drammatica di questo
tema lo riconosce quale terzo protagonista della scena e
su di esso è basato in gran parte lo sviluppo.
Se nel primo movimento predomina una tensione dina-
mica generale, nel secondo, invece, vige il momento
generale di una serenità trasfigurata. In questo movi-
mento la forma è costituita da un Tema con variazioni, il
quale segue lo schema di una canzone divisa in tre parti
(A - B - A) con ripetizione delle diverse sezioni. Le
prime due variazioni seguono il concetto del rafforza-
mento della densità ritmica. Nella terza variazione, in
modo minore, i due strumenti suonano nel registro
medio e grave. La quarta variazione presenta una
sovrapposizione di ornamentazioni con stile “baroc-
co”, che rende molto eterogeneo l'insieme ritmico. Il
secondo tema termina in una coda proporzionalmente
ampia.
Il terzo movimento è impostato ritmicamente sullo
schema di Tarantella e nella forma-sonata. Il flusso artico-
latorio ininterrotto, è frazionato da un breve episodio
nella forma di corale.
23
& - Artisti - &
Concerto di Venerdì 6 Giugno 2014
Orchestra da Camera “Gruppo d'Archi Veneto”
Nata nel 2003 da un'idea di Fiorella Foti (che, oltre a farne
parte, ne cura dall'inizio anche la Direzione Artistica),
l'Orchestra è prevalentemente formata da musicisti trevi-
giani, molti dei quali hanno collaborato con importanti
orchestre italiane, sotto la bacchetta di Direttori come
L.Maazel, R. Muti, C. Abbado.
Tra i più prestigiosi concerti tenuti in questi anni
dall'Ensemble (quasi novanta), spiccano i due appunta-
menti a fianco del Coro Filarmonico Trevigiano “Sante
Zanon”, nella suggestiva Basilica Superiore di Assisi
(2007), e, con la medesima formazione corale, i concerti in
Puglia culminati nell'animazione delle celebrazioni per il
40° anniversario della morte di Padre Pio, alla presenza del
Segretario di Stato Vaticano card. T.Bertone e diretta tele-
visiva su “Sky” (2008).
Oltre ai concerti effettuati nel quadro degli eventi a ricordo
di Canova e Palladio, in unione con il Coro “En clara vox”,
e a collaborazioni con prestigiosi solisti e Ensembles (Giu-
liano Carmignola, Walter Vestidello, Leonora Armellini,
Markus Placci, Sonatori de la Gioiosa Marca, Gemma Ber-
tagnolli, Susanna Moncayo von Hase, Corrado Orlando,
Enrico Bronzi ecc….), vanno segnalate varie importanti
esibizioni al Teatro Comunale di Treviso, dove dal 2009
24
l'Orchestra è invitata ogni anno a tenere l'ormai tradizio-
nale “Concerto di Santa Cecilia”, organizzato in coopera-
zione con l'Associazione Musicale “F.Manzato”.
Negli anni 2010-2013 l'Ensemble ha realizzato il progetto
del direttore d'orchestra M° Francesco Fanna finalizzato
alla riscoperta delle Messe Brevi di Haydn e Mozart, con
pregevoli esecuzioni in una cornice di grande rilievo quale
la Chiesa di S.Rocco a Venezia.
È partner dal 2010 del Coro “Academia Ars Canendi”,
diretto da Manuela Meneghello, nel progetto ideato dal
direttore d'orchestra M° Luis Szaràn, per la valorizzazione
delle musiche delle Riduzioni Gesuitiche dell'America
Latina. Tra il 2009 e il 2011 il “Gruppo d'Archi Veneto” ha
effettuato tre tournées in Grecia, e ha inoltre tenuto concer-
ti in Italia e Austria in collaborazione con la “StadtOrche-
ster Lienz”, riportando sempre grande successo di pubbli-
co e di critica.
Violini: Giorgio Pavan (I° violino solista) - Lorenza Bano -
Penelope Bertolo - Giovanna Damiano - Fiorella Foti -
Hanny Killaars - Klodiana Lushka - Stefano Pavan - Manu-
ele Pestrin - Giulia Pontarolo - Irene Russo - Dora Serafin -
Silvia Valisena - Mariella Viscuso
Viole: Gianni Carmignola - Filippo Fiorentin - Sarah Maz-
zoleni - Marcella Campagnaro
Violoncelli: Giovanni Cavallin - Filippo Piovesan - Odilla
Sonda
Contrabbasso: Luigi Rattin
www.gruppodarchiveneto.it
25
Primo clarinetto solista dell'Orchestra del Teatro Carlo Feli-
ce di Genova, dopo gli studi al Conservatorio di Musica
“A.Steffani” di Castelfranco Veneto, frequenta l'Acca-
demia “Lorenzo Perosi” di Biella studiando con Antony
Pay e consegue il Diploma di Alto Perfezionamento al Con-
servatorio Superiore di Lugano nella classe del clarinetti-
sta Fabio Di Càsola, del quale diviene assistente ai corsi di
perfezionamento.
Intensa è l'attività solistica e di musica da camera che lo
vede impegnato in recital in Italia, Austria, Svizzera, Ger-
mania, Cina, Malesia, Thailandia e Giappone nonché ospi-
te di importanti Festival quali: Festival “Settembre Musi-
ca” di Firenze e Torino, al “Bologna Festival”,per il Musik-
verein di Regensburg, per il Festival del Teatro A.Roldan
dell'Havana,per il Festival di Salisburgo, al 57° Festival
Internazionale “Primavera di Praga”, al 29° Festival della
Valle d'Itria,al Ravenna Festival 2008.
Collabora regolarmente con musicisti quali Salvatore
Accardo, Piero Toso, Bruno Canino, Massimo Somenzi e
Mario Brunello. Ha collaborato come primo clarinetto con
l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, con
l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, con
l'Orchestra del Teatro la Fenice di Venezia, con l'Orchestra
della Fondazione Arena di Verona, con l'Orchestra del Tea-
tro Lirico di Cagliari, con l'Orchestra del Teatro Regio di
Parma, con l'Orchestra da Camera di Padova, con la Cham-
ber Orchestra of Europe, con l'orchestra del Musichkolle-
Corrado Orlando clarinetto
26
gium Winterthur, Lyric Opera di Chicago suonando con
direttori quali Claudio Abbado, Lorin Maazel, Giuseppe
Sinopoli, M.W.Chung, Fabio Luisi, Gary Bertini, Antonio
Pappano, Sir Neville Marriner ,Daniel Harding. Ha effet-
tuato registrazioni radiofoniche per Radio Rai Tre, ORF,
Radio di Monaco e inciso per Mondo Musica il Quintetto
op.115 per clarinetto e archi di J.Brahms.
Affianca all'attività concertistica quella didattica tenendo
master class e corsi di perfezionamento e di recente è stato
docente nella cattedra di clarinetto presso il Conservatorio
“G.Nicolini” di Piacenza.
Corrado Orlando suona clarinetti
Buffet Crampon “Tosca”.
Giovanni Porcile direttore d'orchestra
Giovanni Porcile, dopo aver conse-
guito il diploma in Violoncello nella
classe di Nevio Zanardi presso il Con-
servatorio “Nicolò Paganini” di Geno-
va e parallelamente all'attività di “Se-
condo Violoncello” presso il Teatro
“Carlo Felice”, ruolo che ricopre dal
1985 per concorso, ha intrapreso lo
studio della composizione e si è
diplomato in Direzione d'orchestra al
Corso triennale dell'Accademia Musi-
cale Pescarese sotto la guida di Dona-
to Renzetti.
Ha frequentato come allievo effettivo i corsi di perfeziona-
mento tenuti da Myung Wung Chung presso l'Accademia
Musicale Chigiana di Siena e da numerosi altri maestri tra
cui Alexander Anissimov e Piero Bellugi.
Ha seguito il corso tenuto da John Eliot Gardiner presso la
Bachakademie di Stuttgart.
Ha diretto per sei anni la “Schola Cantorum” della antica
Chiesa Plebana di S. Siro di Genova Nervi.
Ha diretto, tra le altre, l'Orchestra ed il Coro del Teatro
“Carlo Felice” in diversi concerti tra cui il Requiem di
Mozart nella cattedrale di San Lorenzo alla presenza di
S.E. il Cardinale Bagnasco, l'Orchestra Sinfonica della Pro-
vincia di Bari, l'Orchestra Filarmonica Giovanile di Geno-
va, l'Ensemble Hyperion, l'Orchestra “Mario Gusella”.
27
Ha fondato l'Orchestra da Camera del Carlo Felice che ha
diretto in un vasto repertorio dal '700 alla produzione con-
temporanea.
Ha collaborato, in veste di direttore d'orchestra, con il
musicattore Luigi Maio per la diffusione del teatro da
camera mettendo in scena capolavori della letteratura del
secolo scorso come “'Histoire du Soldat” di Stravinsky e
“Façade” di Walton, e realizzando nuovi spettacoli ispira-
ti alla parte più rappresentativa del repertorio lirico come
“Die Zauberflote” di Mozart.
È attento divulgatore dell'opera lirica presso il pubblico
più giovane, attività che lo ha portato a revisionare, in col-
laborazione con alcuni colleghi, L'Elisir d'amore di Doni-
zetti e a dirigerne il relativo spettacolo andato in scena
all'Auditorium “Montale” e riproposto, tra l'altro, per i
piccoli ospiti dell'Ospedale Gaslini.
Per lo stesso Ospedale pediatrico ha diretto il Te Deum di
Charpentier in occasione del 75° anniversario di Fonda-
zione.
La lunga collaborazione con il compianto Bruno Bartoletti
lo ha portato ad essere suo assistente personale nella pre-
parazione di opere del grande repertorio lirico quali
Turandot, Madama Butterfly, Manon Lescaut, Macbeth,
Jenufa, Assassinio nella Cattedrale, Austieg und fall der
Stadt Mahagonny, Mefistofele, Il Corsaro, collaborazione
che gli ha consentito di attingere a quel particolare modo
di interpretare e vivere l'opera lirica del '900 che ha visto in
Bruno Bartoletti l'ultimo grande testimone.
E' stato assistente di Donato Renzetti nella preparazione
di Bohème, Rigoletto, Nabucco e Turandot.
È stato assistente di Fabrizio Maria Carminati nelle produ-
zioni di Traviata, Cavalleria Rusticana, Pagliacci, France-
sca da Rimini, L'amico Fritz, Aida e diversi concerti sinfo-
nici.
Ha diretto “La Casa dei mostri” di Paolo Furlani, opera
vincitrice della III edizione del concorso “Quarant'anni nel
2000” organizzato dalla federazione CEMAT di Roma,
messa in scena dal Teatro “Carlo Felice” ed al “Teatro
Comunale” di Firenze.
Il Gran Teatro “La Fenice” di Venezia lo ha scritturato per
una ulteriore produzione della stessa opera.
L'esecuzione di alcuni concerti da lui diretti è stata trasmes-
sa da RAI Radio TRE, Radio Classica e Radio Vaticana.
28
Luca Simoncini violoncello
Concerto di Lunedì 9 Giugno 2014
Luca Simoncini si è diplomato col massimo dei voti, la lode
e menzione speciale al Conservatorio "A.Boito" di Parma,
sotto la guida del M° Franco Rossi del quale ha seguito
anche i Corsi di Musica da camera presso il Conservatorio
di Firenze.
Si è esibito in diversi Teatri, tra cui La Scala di Milano, in
concerti dedicati all'Arte della Fuga di Bach con i Maestri
Borciani, Pegreffi (cd Nuova Era 6744/45). Ha collaborato
come solista, con i Solisti Veneti, i Nuovi Virtuosi di Roma
e i Solisti di Mosca in tournée che hanno spaziato
dall'Europa al Giappone. Ha collaborato con numerosi
artisti: Pier Narciso Masi, Benedetto Lupo, BorisPetru-
shansky, Andrea Lucchesini,Domenico Nordio, Massimo
Quarta, Marco Rizzi, Marco Rogliano, Pavel Vernikov, Cor-
rado Giuffredi e Anthony Pay, Danilo Rossi, Simonide Bra-
coni, Enrico Dindo, nonché con il Quartetto Borodin , con il
maestro Giuseppe Sinopoli, con l'Orchestra Mozart diretta
dal Maestro Claudio Abbado. È invitato come membro di
Commissioni giudicatrici di Concorsi Nazionali e Interna-
zionali di Musica da Camera e Violoncello. Tiene master-
class di violoncello e musica da camera in diverse istituzio-
ni, in Italia e all'estero. Suona su uno strumento del 1737 di
Gregorio Antoniazzi appartenuto a Gaspar Cassadò.
Per Bottega Discantica incide l'opera integrale di F. Men-
delssohn, per violoncello e pianoforte, in duo con Andrea
Carcano. Successivamente le Sei Suites di Bach per violon-
29
cello solo.
Dalla fondazione è violoncellista del Nuovo Quartetto Ita-
liano, con il quale si è esibito in tutta Europa, Giappone,
Stati Uniti, Unione Sovietica, meritando ampi riconosci-
menti.
Il Nuovo Quartetto Italiano ha collaborato per oltre un
decennio con il tenore José Carreras .
Per le incisioni discografiche ha ricevuto i più alti ricono-
scimenti della critica speializzata: Stella d'oro, Diapason
d'or, Choc du Monde de la Musique, Prestige, Gran Prix
du Disque con Claves, Emi, Adda, Nuova Era.
Davide Furlanetto pianoforte
Davide Furlanetto, nato a Bolzano nel 1975, si diploma
presso il conservatorio “C. Monteverdi” di Bolzano con il
massimo dei voti sotto la guida di A. Bambace.
Consegue nel 2006 il Diploma Accademico di II livello in
Musica da Camera presso il Conservatorio “F. Venezze” di
Rovigo con 110 e Lode.
Ha seguito corsi di perfezionamento con V. Pavarana, R.
Zadra, B. Lupo , M. Mika e P. Masi. Inoltre ha frequentato il
corso per maestro accompagnatore tenuto a Treviso dalla
Prof.ssa E. Ferrari ed il corso di composizione presso il Con-
servatorio di Rovigo. È stato premiato in concorsi naziona-
li e internazionali, tra i quali ha ottenuto il 1° premio ai con-
corsi di “Pianello di Valtidone”, “Isole Borromee”, “F.For-
gione” e “I Giovani per i Giovani” di Ravenna (2003).
Svolge attività come solista, camerista e pianista collabora-
tore. Ha suonato con noti musicisti (S. Mead, C.Colombo,
30
A. Travaglini, R. Malfatto,L. Paccagnella, L. Simoncini
ecc), in varie città italiane, tra cui: Trento, Sala Filarmonica ;
Bolzano, Società dei Concerti; Padova, Accademia Galile-
iana, Auditorium Pollini, Palazzo del Bo'; Brescia, Pome-
riggi Musicali; Treviso, Frammenti d'Estate; Robvigo,
Società dei Concerti; Stresa, Venezia, Rovigo (Conservato-
rio), Arquà, Portogruaro, Austria, ecc. Si è esibito con
l'orchestra del Conservatorio di Bolzano nell'esecuzione
del Concerto op.18 n°2 di S.Rachmaninov (1997).
Lavora attualmente da diversi anni (dal 2006) come piani-
sta collaboratore delle classi di archi e fiati presso i Conser-
vatori “F. Venezze” di Rovigo e “C.Pollini” di Padova,
dove ha insegnato per due anni “Prassi degli strumenti a
tastiera e pratica del repertorio vocale da camera” (2009-
10). Ha collaborato inoltre, sempre come pianista accom-
pagnatore, presso l'Istituto Musicale “Manzato” di Trevi-
so, presso l'Accademia Musicale Ca' Zenobbio di Treviso
con il clarinettista M° F. Meloni (primo clarinetto della Sca-
la), presso i Corsi Estivi di Perfezionamento di Carloforte
(2007) e La Maddalena (2008) con il clarinettista A. Trava-
glini e con il Soprano M.Zampieri. Attualmente è impe-
gnato dal 2009 come pianista collaboratore presso il Corso
Annuale di Alto Perfezionamento a Sacile con il violoncel-
lista L.Simoncini; in questa stessa sede ha partecipato, sem-
pre dal 2009, a tutte le edizioni del Festival Estivo sempre
come pianista collaboratore di L.Simoncini. Nell'agosto
del 2013 ha partecipato, sempre come pianista collaborato-
re di L.Simoncini, alle “Vacanze Musicali ad Urbino”.
Ha ottenuto inoltre il Diploma al Corso biennale di Acusti-
ca ed Accordatura presso il Conservatorio di Rovigo, dove
ha ottenuto il Diploma Accademico di II livello in Discipli-
ne Musicali con una tesi sul calcolo delle cordiere dei pia-
noforti tardo-romantici. Da questo interesse è nata, tra
l'altro, la sua attività di promozione per il restauro del pia-
noforte d'epoca Pleyel di proprietà dell'Accademia Galile-
iana di Scienze, Lettere ed Arti di Padova; su tale strumen-
to, del quale attualmente segue la manutenzione dopo il
restauro del 2005, organizza ormai da anni rassegne di con-
certi quali: “Progetto Chopin”(2008), “Progetto 1894”
(2009), “Progetto Beethoven” (2010), “I concerti
dell'Accademia”, “Progetto Musica dell'Ottocento” (2011)
e “Progetto Musica.it” in collaborazione con l'Università
di Padova.
31
Concerto di Lunedì 16 Giugno 2014
Gomalan Brass Quintet
Il Gomalan Brass Quintet è un gruppo d'ottoni eclettico ed
estremamente dinamico, costituito da cinque raffinati
musicisti, prime parti in importanti orchestre italiane:
Marco Braito (tromba), Marco Pierobon (tromba), Nilo
Caracristi (corno), Gianluca Scipioni (trombone), Stefano
Ammannati (tuba). Grazie all'avvincente sinergia tra abili-
tà esecutiva e coinvolgimento teatrale, cifra distintiva del
quintetto, il Gomalan Brass si destreggia con disinvoltura
all'interno di un repertorio vastissimo, che spazia dal rina-
scimento al melodramma e alla musica contemporanea,
senza disdegnare incursioni nel repertorio della musica
per film. Lo spettacolo proposto e continuamente rinnova-
to, e per la riconosciuta qualità musicale e per la particola-
re verve istrionica dei componenti del quintetto, da dieci
anni conquista pubblico e critica di tutto il mondo.
Ad appena due anni dalla fondazione, nel novembre 2001,
il gruppo si aggiudica il primo premio al Concorso Inter-
nazionale “Città di Passau”, uno dei più prestigiosi ricono-
scimenti a livello mondiale nel campo della musica per
ottoni, guadagnandosi la stima di illustri direttori
d'orchestra (Metha, Muti, Maazel, Pretre, Sinopoli, Giuli-
ni, Baremboim) e di ottonisti di rilievo internazionale,
come Roger Bobo, David Ohanian, Steven Mead, Dale Cle-
Nilo Caracristi - cornoGianluca Scipioni - tromboneStefano Ammannati - tuba
32
venger e Froydis Ree Wekre, tutti concordi nell'anno-
verare il Gomalan Brass Quintett tra i gruppi più interes-
santi del panorama ottonistico internazionale.
I concerti del Gomalan Brass Quintet sono stati trasmessi
da svariate emittenti radiofoniche fra cui Bayerisches Run-
dfunk, Radio Vaticana, Radio Canada, Radio della Svizze-
ra Italiana, Radio Classica, Radio Tre (per la quale il grup-
po ha eseguito diverse prime mondali).
Il quintetto ha all'attivo quattro lavori discografici di cui i
primi due pubblicati da Summit Records. Il terzo (per
Naxos) Moviebrass, è stato fra i più scaricati dal sito classic-
sonline.com. Il quarto cd è stato pubblicato in proprio per
celebrare il primo decennale di attività: 1999/2009 Ten Years
Live.
Nel 2010 è uscito anche un DVD che racchiude il concerto di
LODI (Auditorium BNL) ed un documentario sul gruppo.
Hanno detto di loro:
"È un grande gruppo: virtuosismo e musicalità fuori dal comu-
ne" (Zubin Metha)
"Susciteranno in voi ogni emozione che siate in grado di prova-
re" (Vince Di Martino)
"Il quintetto d'ottoni più affascinante che io abbia mai incontra-
to. Un concerto di questo gruppo straordinario è un'esperienza
indimenticabile" (Roger Bobo)
Marco Pierobon, Marco Braito - trombe
33
Concerto di Lunedì 23 Giugno 2014
Francesco Manara violino(Primo Violino Solista dell'Orchestradel “Teatro alla Scala” di Milano)
Francesco Manara, violinista di chiara fama, nel 1992 è
stato scelto da R. Muti per ricoprire il ruolo di Primo Violi-
no Solista dell'Orchestra del Teatro alla Scala ed ha vinto
anche il primo premio al concorso indetto dall'Orchestra
Filarmonica della Scala. L'anno successivo gli è stato asse-
gnato il primo premio al prestigioso Concorso Internazio-
nale di Ginevra. Si è esibito in qualità di solista con impor-
tanti orchestre tra cui l'Orchestra della Suisse Romande, la
Radio Bavarese, la Radio di Stoccarda e quella di Hanno-
ver, la Wiener Kammerorchester, la Tokyo Symphony,
l'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e, in più occa-
sioni, con la Filarmonica della Scala diretta da R. Muti. Nel
1998 ha debuttato al Lincoln Center di New York. Il suo
repertorio, che spazia da Bach ai contemporanei, com-
prende anche tutti i 24 capricci Op. 1 di Paganini, da lui ese-
guiti integralmente più volte in concerto, e tutte le Sonate e
la Partite di Bach. Francesco Manara è il fondatore del "Trio
Johannes", con cui ha vinto il secondo premio al Concorso
Internazionale di Musica da Camera dei Trio di Trieste e a
quello di Osaka. È docente di violino presso l'Accademia
Internazionale Superiore di Musica "L.Perosi" di Biella e
presso l'Accademia della Scala; è stato invitato a tenere
Masterclasses alla Manhattan School di New York. Suona
il Giovan Battista Guadagnini "ex Buckeburg" del 1773.
34
Francesco De Zan pianoforte
Francesco De Zan, si è diplo-
mato con lode in pianoforte
nel 1987 al Conservatorio di
Padova e si è perfezionato con
vari maestri quali Gino Gori-
ni, Edith Fischer, Alexis Weis-
semberg, Martha del Vecchio
e Bruno Bettinelli (per la com-
posizione). Un'intensa attivi-
tà concertistica lo ha portato a
suonare con successo di pub-
blico e di critica in molte città
italiane ed estere, eseguendo
centinaia di concerti sempre
all'interno di consolidate Stagioni concertistiche e noti
Festival musicali. Da diversi anni si sta dedicando al reper-
torio cameristico collaborando con musicisti molto noti,
come: i violinisti Valery Oistrakh, Francesco Manara, Ste-
fano Pagliani; i violoncellisti Christophe Coin, Patrick
Demenga e Daniel Grosgurin; il violista Vladimir Mendel-
ssohn; il contrabbassista Franco Petracchi; gli Ensemble “I
Solisti della Scala” e “Quartetto d'Archi di Torino”.
Negli ultimi anni ha effettuato diverse tournées in Giappo-
ne, Korea, Taiwan, Spagna, Francia, Repubblica Ceca,
Macedonia, Slovenia, Kosovo, Austria, Germania e Islan-
da. Nell'estate 2011 è stato invitato dal Festival dei Due
Mondi di Spoleto a tenere la prima esecuzione assoluta del
melologo “La Realtà” su testi di P. P. Pasolini e musica di F.
E. Scogna con la partecipazione dell'attore Claudio Santa-
maria.
Contemporaneamente all'attività concertistica si è laurea-
to in Filosofia nel 1994 presso l'Università Ca' Foscari di
Venezia. Ha curato la direzione artistica di di diversi festi-
val internazionali in Veneto e in altre regioni italiane. È
docente di Musica da Camera presso il Conservatorio di
Cosenza.
35
Matteo Segafreddo compositore
Diplomi in Composizione, in
Musica Corale e Direzione di
Coro, Diploma di Perfeziona-
mento in Composizione pres-
so l'Accademia Nazionale di
“S. Cecilia” di Roma con Fran-
co Donatoni, si è aggiornato
in composizione con Luciano
Berio e Brian Ferneyhough
ed ha approfondito la lingui-
stica della Musica per film
con Ennio Morricone. È pre-
sente in rassegne concertisti-
che e festivals in tutto il mondo. Le sue composizioni sono
state registrate dalla BRTN 3 di Bruxelles e dalla RAI, pub-
blicate presso le Edizioni Pizzicato Verlag Helvetia, Edi-
pan, Chiola Music Press, Agenda, Eurarte, Taukay, Centro
Internazionale della Grafica, IDC Press, incise dalle case
discografiche Edipan, Artis Records, Rivoalto, Agenda,
Black Records e commissionate da Fondazioni Lirico-
Sinfoniche, come Teatro La Fenice di Venezia, e da Associa-
zioni Concertistiche, quali l'Orchestra Regionale Filarmo-
nia Veneta e l'Ensemble InterContemporain di Parigi. Le
sue opere sono conservate presso Biblioteche nazionali ed
internazionali e presenti nei maggiori siti internet. La sua
attività è citata nelle Enciclopedie e Dizionari degli Artisti,
anche web. La sua musica è stata recensita nel 5° Canale
della Filodiffusione della RAI. Il musicologo Renzo Cresti
gli ha scritto una monografia pubblicata da Guido Miano
Editore di Milano. Già Segretario Nazionale della “Federa-
zione Compositori Italiani”, è commissario di giuria in
Concorsi Internazionali di Composizione. Docente
all'Università, è Collaboratore del Programma di Ricerca
PRIN 2009 presso il Dipartimento di Filosofia e Beni Cultu-
rali dell'Università “Ca' Foscari” di Venezia e Coordinato-
re della Commissione di studio e ricerca “Didattica dei Pro-
cessi creativi sonori e della Composizione” del “SagGEM”
Nazionale, presso il Dipartimento delle Arti dell'Univ-
ersità di Bologna. È relatore in vari Convegni nazionali ed
internazionali e coopera con personalità di chiara fama nei
settori artistico e scientifico-culturale. È autore di pubbli-
cazioni scientifiche, didattiche e musicali, quali saggi e
monografie teorico-compositive per le Edizioni Cleup, Dia-
stema, Pensa MultiMedia.
TIPO
GRAF
IACr
espan
o del
Grap
pa
I Concerti saranno introdotti da una breve presentazione
del M° Matteo Segafreddo
Alla fine di ogni concerto il pubblico potrà rivolgere
domande e curiosità agli interpreti.
Lunedì 9 e 23 giugno: ingresso € 8,00
Venerdì 6 e lunedì 16 giugno: ingresso € 12,00
Abbonamento 4 concerti: € 30,00
Bambini e ragazzi fino a 16 anni e
Allievi Istituto Musicale N. Zardo: ingresso gratuito
Info e prevendita abbonamenti
presso Biblioteca Comunale, piazza San Marco,
dal lunedì al venerdì dalle ore 15,00 alle ore 19,00
tel. 0423 538516 - [email protected]
www.ilunedidellamusica.it