Download - Corso di aggiornamento per insegnanti Primo incontro: losservazione Pietro Muratori e Laura Ruglioni
Corso di aggiornamento per insegnanti Corso di aggiornamento per insegnanti Primo incontro: l’osservazionePrimo incontro: l’osservazione
Pietro Muratori e Laura RuglioniPietro Muratori e Laura Ruglioni
4 ore pomeridiane (14.00-18.00)
colloqui individuali
colloqui con i genitori
attività psicoeducativa di gruppo/Training sugli apprendimenti
incontri con equipe scolastiche
Vulnerabilità neuro-biologica, temperamento,deficit auto-regolativo
Madre/padre con metodi educativi inefficaci e punitivi
Madre con attribuzioni negative
Frequenti litigi n famiglia
Comportamento oppositivo provocatorio
Madre/padre con metodi educativi punitivi
Padre con precedenti penali
Madre con sintomi depressivi
Scarso monitoraggio
Comportamento delinquenziale
(Deault L. ,2009)
Relazioni primarie Relazione con i pari
• Motivazione (la relazione è premiante)
• Atteggiamento (saprò affrontare le difficoltà che si presenteranno nell’entrare in nuove relazione)
• Consapevolezza emotiva (saprò regolare le emozioni che mi guidano nelle relazioni e non avrò paura di esse)
“Coloro che durante l’infanzia si sono trovati in condizioni di avversità, ma hanno avuto un aiuto e un sostegno comprensivo, anche nelle crisi attuali conserveranno la speranza che si verifichi qualcosa di simile.
(J. Bowlby)(J. Bowlby)
Coloro che nell’infanzia hanno incontrato solo rimproveri e disprezzo, si aspetteranno lo stesso trattamento quando si troveranno a confronto con difficoltà nella vita adulta.”
MODELLO sociocognitivo MODELLO sociocognitivo (CRICK E DODGE, 1994)
AUTOREGOLAZIONE
TEORIA-MENTE
Processo Caratteristiche Reazioni ambiente
Interpretazione segnale -Sovrastima segnali negativi-Focalizzazione segnali minaccia
“Ce l'ha con me.....”
Scelta obiettivo -Dominanza “Chi si crede di essere...”“Ho paura...”
Scelta soluzione -Concreta-Breve termine-Poche alternative
“E' scemo...”
Attuazione soluzione -Goffa-Poco sensibile alle punizioni
“Non cambia mai....”
La disposizione adeguata per una buona partecipazione dei bambini difficili:
1. Avere il bambino all'interno della propria visuale permette di rilevare in tempi brevi tutte le azioni non corrette intervenendo in modo tempestivo.
2. Poter girare tra i banchi e raggiungere agevolmente ogni bambino migliora il grado di controllo sulle attività.
3. Lo scambiò di sguardo è un utile mezzo per orientare, l'attenzione del bambino senza ricorrere a continui richiami.
4. Moderare la possibilità di contatti con troppi compagni durante lo svolgimento delle attività scolastiche; spesso più contatti implicano maggiori occasioni di distrazione.
5. Abbinare compagni vicini più tranquilli che possono fornire un modello positivo di comportamento.
6. Evitare al bambino un passaggio molto ravvicinato rispetto a un alto numero di compagni perché è sia un potenziale distrattore per chi è seduto, sia una tentazione a fare qualche «scherzetto» per chi si sposta.
-
Attività routinarie e strutturate e tempi di lavoro prestabiliti
Più routine ci sono nella classe, più il bambino può prevedere tempi e richieste, e può cercare di adattare ad essi il proprio comportamento.
Esempi di routine nella classe:
- routine di inizio lezione (ad esempio, controllo della presenza di tutto il materiale utile per la lezione, verifica che tutti i bambini abbiano il quaderno dei compiti, ecc.);
- presentazione delle attività previste per la giornata, comprensiva dei tempi di lavoro;
- consegna complessa può anche essere scritta sulla lavagna;
- pause concordate, possibilmente sempre alla stessa ora.
Corrette informazioni di ritorno per un miglior contesto
Evitare di utilizzare subito i rimproveri, cercando invece di interrompere il comportamento indesiderato del bambino fornendogli informazioni. Ad esempio, invece di dirgli: «Matteo, insomma, non interrompere sempre i compagni e aspetta il tuo turno!», è possibile interrompere il comportamento disturbante dando indicazioni sul comportamento corretto: «Matteo, ricordati che quando un bambino vuole parlare deve alzare la mano e aspettare che gli venga data la parola».
È opportuno inoltre passare spesso fra i banchi per controllare lo svolgimento dei compiti segnalando subito eventuali errori, a bassa voce ed evitando di stigmatizzare l'inesattezza, fornendo piuttosto indicazioni operative per il corretto svolgimento.
Anche i voti, i commenti, le comunicazioni, le note, le punizioni dovrebbero essere, forme di feedback sulla correttezza del comportamento del bambino.
Spesso abituati a continui rimproveri questi bambini, assegnano poco peso alla qualità (+/_) dell'attenzione loro rivolta dagli adulti e considerano le note non sono una punizione, ma una forma «speciale» di attenzione. Bisogna impostare una buona strategia di comunicazione scuola-famiglia che preveda informazioni su ciò che di positivo il bambino ha fatto.
Perché quella dell’insegnante è una professione stressante
La politica governativa e ministeriale
L’organizzazione della scuola
La classe
L’insegnante stesso
MODELLO DELLO STRESS DELL’INSEGNANTE
Ambiente esterno
Fattori legati alla vita quotidiana
Fattori legati alla famiglia e comunità
Fattori istituzionali Fattori organizzativi Fattori legati alla
classe
Caratteristiche dell’insegnante
Atteggiamenti
Repertorio delle abilità di fronteggiamento
Stile di vita
Alcune risposte fisiologiche allo stress
Afflusso di sangue al cervello e ai muscoliAumento della frequenza e intensità del battito cardiacoAumento della sudorazioneIpofunzionalità gastricaIperacidità gastricaDilatazione pupillareDiminuita salivazioneAumento della pressione del sangueAumentata frequenza respiratoriaUtilizzo delle riserve glucidiche del fegato
Le risposte psicologiche
Ansia/PanicoRabbia/Collera
Depressione
Apatia
Alienazione
Mancanza di controllo Esaurimento emozionale
Mancanza di fiducia
Disturbi nelle abilitàdi pensiero
Eccessivi sensi di colpa
Rendimento professionale peggioreBasso sostegno verbale agli alunniScarso calore interpersonale nelle relazioni con gli alunniUso inefficace delle gratificazioni e delle punizioniComportamento dogmatico e autoritarioAssenteismo, ritardiAbuso di cibo
Le risposte comportamentali
Avete una personalità di tipo A?
Sono spesso ostile o arrabbiato con gli altriTendo a mangiare, camminare e/o parlare velocementeSono competitivoVoglio fare troppo cose in poco tempo, lasciando poco spazio al divertimentoSpesso cerco di fare due cose alla voltaÈ difficile che riesca a rilassarmiSono impaziente: per esempio, non sopporto stare in codaSono fiero di riuscire a fare le cose sempre più velocementeRaramente mi fermo a osservare la natura o un opera d’arteNon ascolto le opinioni degli altri
Comportamenti target
• Comportamenti che hanno necessità di essere incrementati o decrementati
• Comportamenti pericolosi• Comportamenti che impediscono la
didattica• Comportamenti che infrangono regole