Dal riciclaggio all’antiriciclaggio, tra evasione fiscale e law enforcement
Associazione Sindacale dei Notai LombardiaMilano 10.06.2013
Magg. Danilo Persano
ANTIRICICLAGGIO, BILANCI E PROSPETTIVEIL NOTARIATO AL FIANCO DELLE ISTITUZIONI
SOMMARIO
Il riciclaggio nell’evoluzione penale e amministrativa
Omessa segnalazione : condotta penalmente rilevante
Reati presupposto, evasione fiscale e normativa antiriciclaggio
Da un punto di vista economico, il riciclaggio costituisce una attività criminale avente la funzione essenziale di trasformare liquidità di provenienza illecita (c.d. potere di acquisto potenziale) in liquidità apparentemente lecita (c.d. potere d’acquisto effettivo) da reimpiegare in attività economiche e finanziarie.
Il denaro ”sporco” immesso nei circuiti finanziari legali tramite operazioni di riciclaggio provoca effetti distorsivi al tessuto economico e finanziario, condizionando il corretto funzionamento dei mercati basato sul sistema della libera concorrenza.
A livello macroeconomico, il riciclaggio di denaro di provenienza illecita è in grado di:
• alterare i meccanismi di regolamentazione dei mercati
• rallentare la crescita economica
• accrescere la volatilità dei tassi di cambio e di interesse
• distorcere l’allocazione delle risorse
• generare effetti negativi sul gettito fiscale
• creare danni reputazionali a Paesi e ad intermediari finanziari
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“Con un fatturato di 150 miliardi di euro, la holding del riciclaggio è la prima azienda del Paese, davanti a un colosso come Eni, che con i suoi 120 miliardi è in cima alle classifiche della produzione italiana e tra le venti maggiori imprese internazionali.
La massa dei capitali sporchi stacca di quasi un terzo il primo polo bancario nazionale, Unicredit, fermo a 92 miliardi, ed è tre volte più grande di un’azienda di credito come Intesa San Paolo”
Fonte: ‘‘Soldi sporchi’’ di Pietro Grasso con Enrico Bellavia.
FLUSSI DI RICICLAGGIO DEI CAPITALI ILLECITI
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Un business multimiliardario che comprende sia le ATTIVITA’ ILLEGALI sia l’ECONOMIA SOMMERSA (incluse le tasse evase dalle imprese irregolari che operano in Italia). La stima si basa sugli ultimi dati nazionali disponibili.
ATTIVITA’ FUORI LEGGE
419,4 Miliardi di euro
ECONOMIA SOMMERSA250 Miliardi di euro
ECONOMIA ILLEGALE169,4 Miliardi di euro
Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati Eurispes, Istat, Legambiente, Confesercenti-Sos Impresa, Abi.
ATTIVITA’ FUORILEGGE
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Le ultime stime disponibili – quelle pubblicate dall’ISTAT nel 2010, relative all’anno 2008 – collocano l’ampiezza dell’economia sommersa fra 255 e 275 miliardi di Euro.
Il peso dell’economia sommersa è compreso tra il 16,3 per cento e il 17,5 per cento del Pil (nel 2000 era tra 18,2 e 19,1 per cento), con una imposta evasa che è superiore ai 100 mld di Euro.
Dati tratti dal rapporto ISTAT del 13 luglio 2010 “La misura dell’economia sommersa secondo le statistiche ufficiali Anni 2000-2008”
EVASIONE FISCALE IN ITALIA
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CONTRASTO AL RICICLAGGIO INCIDENZA REGIONALE
2009 - 2011
Riciclaggio accertato6,03 MLD
Lazio 2,54 MLD(42,34%)
Lombardia886,1 MLN(14,74%)
Campania 467,5 MLN
(7,7%)
Altre Regioni 2,14 MLD(35,13%)
Evoluzione concetto di riciclaggio
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I reati presupposto.
Le tappe dell’ampliamento dei delitti base
il riferimento è alla “sostituzione di denaro e valori provenienti da rapina aggravata, estorsione
aggravata o sequestro a scopo di estorsione”
il legislatore aggiunge i delitti di produzionee traffico di sostanze stupefacenti
attuazione della Convenzione di Strasburgo del 1990
1978
1990
1993
Fasi del riciclaggio
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RICICLAGGIO – PRESIDI PENALI
- ART. 648 del Codice Penale
- ART. 648 bis del Codice Penale- ART. 648 ter del Codice Penale
- ART. 12 quinquies del D.L. 306/92 conv. con mod. in L. 356/92
RAPPORTO DI SPECIALITA’
Reimpiego e riciclaggio Riciclaggio e ricettazione
diverso elemento soggettivo
Elemento materiale COMUNE
RICETTAZIONE: generica finalità di profitto RICICLAGGIO: scopo ulteriore di far perdere le
tracce dell’origine illecita REIMPIEGO: ricorso ad attività economiche o
finanziarie
(Cass.pen, Sez.II, 10 gennaio 2003, n. 18103).
RICICLAGGIO O REIMPIEGO?Non è facile stabilire nettamente una linea di
demarcazione tra il riciclaggio ed il reimpiego poiché l’impiego di capitali illeciti è una fattispecie
astrattamente già ricompresa nel reato di riciclaggio
Le condotte di reimpiego sono pertanto successive al riciclaggio e si concretizzato nella fase di immissione,
nel sistema economico legale, dei capitali illecitamente accumulati.
648 bis e 12 quinquies
12 quinquies: assenza clausola di esclusione della responsabilità per l'autore del reato presupposto
Particolare caso di punibilità di “autoriciclaggio”
Preclusioni: responsabilità amministrativa degli enti e sequestro per equivalente.
Alcune indicazioni giurisprudenziali
Configura il riciclaggio il mero trasferimento di denaro di provenienza delittuosa da uno ad altro conto corrente
diversamente intestato ed acceso presso differente Istituto di Credito.
(Sez. II, Sent. N. 47375 del 06.11. 2009, Cass. Pen.)
Non è necessario che sia efficacemente impedita la tracciabilità del percorso dei beni, bastando che essa sia soltanto
ostacolata, consistita, in questo caso, nella polverizzazione dei fondi in più rivoli e nel coinvolgimento di più persone.
(Sez. II, Sent. N. 35763 del 06.10.2010, Cass. Pen.)
Ulteriori indicazioni in caso di omessa segnalazione
Corte di Appello di Milano – sez. II – II Maggio 2012, n. 1031
Risponde del reato di riciclaggio di cui all’art. 648-bis c.p., sotto il profilo del dolo eventuale, il funzionario di banca che agisca con il proposito di mantenersi referente del gruppo societario affidato, con sistematica violazione della normativa interna in tema di affidamenti e garanzie; che presti il consenso – tramite sigle di autorizzazione su segni di traenza – a cospicui prelievi di contante da parte del dominus del gruppo, non censito come tale, con consapevolezza della provenienza da delitto (fiscale) delle somme così prelevate; che ometta l’osservanza della normativa in materia di segnalazione di operazioni sospette, pur in presenza di elevati indici di anomalia.
Ulteriori indicazioni in caso di omessa segnalazione
Corte di Appello di Milano – sez. II – II Maggio 2012, n. 1031
La violazione della normativa interna concernete i finanziamenti e la mancata segnalazione delle operazioni bancarie poste in essere agli uffici competenti ai fini della segnalazione delle operazioni sospette, costituiscono indici di esclusione della buona fede del funzionario la cui complessiva operatività bancaria presenti numerosi indici di anomalia.
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L’attuale, ampio spettro dei reati presupposto:TUTTI I DELITTI NON COLPOSI
Non solo i reati tipici di criminalità organizzata, ma anche reati comuni
e di tipo “finanziario” (furto, corruzione, frodi fiscali, abusidi mercato, bancarotta, etc.)
L’ambito amministrativoArt. 2, comma 1, del D.Lgs. 231/2007
la conversione o il trasferimento di beni, effettuati essendo a conoscenza che essi provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività, allo scopo di occultare o dissimulare l'origine illecita dei beni medesimi o di aiutare chiunque sia coinvolto in tale attività a sottrarsi alle conseguenze giuridiche delle proprie azioni;
l'occultamento o la dissimulazione della reale natura, provenienza, ubicazione, disposizione, movimento, proprietà dei beni o dei diritti sugli stessi, effettuati essendo a conoscenza che tali beni provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività;
l'acquisto, la detenzione o l'utilizzazione di beni essendo a conoscenza, al momento della loro ricezione, che tali beni provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività;
la partecipazione ad uno degli atti di cui alle lettere precedenti, l'associazione per commettere tale atto, il tentativo di perpetrarlo, il fatto di aiutare, istigare o consigliare qualcuno a commetterlo o il fatto di agevolarne l'esecuzione.
Il reato di riciclaggio punisceil soggetto estraneo al fatto-reato che
“ricicla” i capitali illeciti
l’AUTO-RICICLAGGIO NON È PUNIBILE Discrasia
fra riciclaggio economico e giuridico
SCELTA DI POLITICA CRIMINALE
CONSEGUENZELa mancata previsione dell’auto riciclaggio in sede penale comporta:
Difficoltà nell’esecuzione di rogatorie a causa del mancato allineamento delle figure del reato
Difficoltà di individuazione del reato di riciclaggio rispetto al reato presupposto
Il riciclatore deve avere consapevolezza della provenienza illecita del denaro, NON della specifica condotta illecita che lo ha generato
• Difficoltà interpretative in materia di reati fiscali quali reati – presupposto
• Condanne esigue – difficoltà di natura probatoria
• Sproporzione tra tutela penale, autonomo disvalore del fatto:- inquinamento economia legale- concorrenza sleale- ulteriori effetti distorsivi
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La legge di ratifica della Convenzione di Strasburgo esclude che possa essere rifiutata
dalle Autorità Italiane una richiesta di cooperazione per reati fiscali, implicitamente riconoscendo che gli stessi possano costituire
presupposto di riciclaggio.
• Il 16 febbraio 2012 il GAFI ha pubblicato le nuove raccomandazioni contro il riciclaggio di
denaro ampliando la sfera dei reati presupposto anche ai crimini fiscali.
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I reati tributari come delitti presupposto,Le conferme.
Il decalogo della Banca d’Italia ha incluso i reati tributari tra i delitti presupposto
I chiarimenti dell’UIC, in merito alle segnalazioni per operazioni sospette, hanno dato per scontato la
rilevanza degli artt. 2, 3 e 4 come fattispecie presupposto
FRODE FISCALE E RICICLAGGIO
In passato assoluta e strutturale incompatibilità in considerazione:
• clausola di riserva• il reato presupposto del riciclaggio poteva essere
costituito solo dai delitti che determinano un arricchimento evidente e tangibile nella disponibilità dell’autore
I reati tributari producono un vantaggio economico in termini di mancato depauperamento:
confondendosi con le disponibilità del reo; impossibilità di individuare il successivo
reimpiego;
FRODE FISCALE E RICICLAGGIO
La rimodulazione del diritto penale tributario attuata dal D.Lgs. 74/2000 ha, inizialmente, confermato l’incompatibilità tra riciclaggio e
frode fiscale.
In considerazione dell’elemento soggettivo e del momento consumativo di tali reati.
Corte di CassazioneSent. N. 1024 del 27.11.2008
La nozione di “provenienza” deve modellarsi in base alla morfologia dei reati presupposto
TUTTI i delitti non colposi;
“Provenienza” intesa anche in senso economico non solo fisico –materialistico
rilevanza dell’illecito risparmio di imposta inteso come profitto-risparmio
FRODE FISCALE E RICICLAGGIO
• Dolo generico e dolo eventuale;• Distinzione tra concorso nella frode fiscale e
riciclaggio • rilevanza dell’accordo• criterio temporale e valutazione del contributo
causale;
CONSEGUENZE SULL’ANTIRICICLAGGIO DEI
REATI TRIBUTARI
Il D.L. 13 agosto 2011, nr. 138 (convertito con legge 14.09.2011 nr. 148) ha rivoluzionato in toto il regime penal-
tributario cristallizzato nel D.Lgs. 74/2000.
Integrare una fattispecie di reato tributaria sarà molto più semplice in virtu’ della sensibile riduzione delle soglie
penali.
D.L. 13 agosto 2011, n. 138 c.d. «Manovra finanziaria»
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NUOVE SOGLIE REATI TRIBUTARIREATO PRIMA DOPO
DICHIARAZIONE FRAUDOLENTA MEDIANTE ALTRI ARTIFICI
IMPOSTA EVASA SUPERIORE A77.468,33 EURO PER SINGOLA IMPOSTA
IMPOSTA EVASA SUPERIORE A 30.000 EURO
TOTALE ELEMENTI ATTIVI SOTTRATTI A IMPOSIZIONE, ANCHE MEDIANTE ELEMENTI PASSIVI FITTIZI, SUPERIORE AL 5% DEL DICHIARATO O A 1.549.370,70 EURO
AMMONTARE COMPLESSIVO ELEMENTI FITTIZI SUPERIRE A 1 MILIONE DI EURO
DICHIARAZIONE INFEDELE
IMPOSTA EVASA SUPERIORE A 103.291,38 EURO
IMPOSTA EVASA SUPERIORE A 50.000 EURO
TOTALE ELEMENTI ATTIVI SOTTRATTI A IMPOSIZIONE, SUPERIORE AL 10% DEL DICHIARATO O A 2.065.827,6 EURO
SUPERIORE A 2.000.000 EURO
OMESSA PRESENTAZIONE DICHIARAZIONE
IMPOSTA EVASA SUPERIORE A 77.468,53 EURO PER SINGOLE IMPOSTE
IMPOSTA EVASA SUPERIORE A 30.000 EURO
La norma punisce chiunque al fine di sottrarsi al pagamento delle II. DD. o IVA (ovvero di interessi o sanzioni amministrative), aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva.
Trattasi di reato di pericolo: si assegna al giudice il compito di accertare con giudizio ex ante, riferito cioè al momento in cui gli atti fraudolenti sono stati posti in essere, la potenzialità depauperatoria dell’azione intrapresa.
IN SOSTANZA: e’ vietato "rendersi fittiziamente nullatenenti" nei confronti del Fisco.
Circolare 21/E/2011: “ogniqualvolta durante l’istruttoria in sede di accertamento emergano elementi potenzialmente sintomatici di una deliberata spoliazione dell’attivo patrimoniale in danno dell’Erario, i funzionari verificatori od accertatori devono svolgere ogni possibile approfondimento al fine di far emergere se nelle condotte dei contribuenti siano ravvisabili i fatti previsti e puniti dall’art. 11 del d.Lgs. n. 74 del 2000” (modificato dalla legge 122/2010)
Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte
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OMESSO VERSAMENTO DI RITENUTE E IVA
Alla luce della normativa vigente, per i professionisti l’obbligo sussiste anche se i propri clienti hanno commesso reati tributari «minori» Da parte dei dottori commercialisti ed esperti contabili si pone il problema se siano o meno tenuti alla segnalazione antiriciclaggio anche nel caso in cui i propri clienti abbiano commesso reati tributari di minore importanza rispetto a quelli classici (frodi IVA, dichiarazioni fraudolente ed infedeli, omesse dichiarazioni, ecc.), come ad es. quelli di omesso versamento di ritenute certificate ed omesso versamento IVA (artt. 10-bis e 10-ter del DLgs. 74/2000), quando sia superata la soglia di punibilità dei 50.000 euro per anno.
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GLI ABUSI DI MERCATO(artt. 184 e 185 T.U.I.F.)
Reati plurioffensivi, la cui repressione tutela la correttezza, la trasparenza dei mercati e l’affidamento degli operatori, con forti
connotazioni etiche
Sono puniti molto severamente, per effetto del raddoppio di pena ex legge 262/2005 e, di norma, possono fungere da delitti
presupposto per il reato di riciclaggio
Al solito, il riciclaggio deve essere compiuto dal soggetto terzo, non concorrente (nemmeno moralmente) nell’abuso di mercato e, al
contempo, consapevole della provenienza illecita
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Insider trading
Manipolazione di mercato
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False comunicazioni sociali(art. 2621 cc)
L’art. 2621 cod. civ. disegna unacontravvenzione, da cui NON
può discendere il reato di riciclaggio
False comunicazioni socialiin danno della società, dei soci o dei creditori
(art. 2622 cc)
Il Ruolo della Guardia di Finanza
L’elemento che caratterizza l’azione della Guardia di Finanza a contrasto del riciclaggio
è costituito dalla capacità di esaminare, in modo globale, i contesti sottoposti ad
approfondimento tenendo in considerazione tutti gli aspetti che possono emergere nel
corso delle indagini, attraverso una duplice linea d’intervento, che si esprime sia
nell’esecuzione di controlli di tipo amministrativo che di indagini di polizia
giudiziaria.
Decreto Legislativo 19 marzo 2001, n. 68 – art. 2
… il Corpo della Guardia di finanza assolve le funzioni di polizia economica e finanziaria a tutela del bilancio pubblico, delle regioni, degli enti locali e dell'Unione europea. A tal fine, al Corpo della Guardia di finanza sono demandati compiti di prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni in materia di: … h) valute, titoli, valori e mezzi di pagamento nazionali, europei ed esteri, nonché movimentazioni finanziarie e di capitali.
Linee guida strategia del Corpo
individuare le disponibilità patrimoniali e/o finanziarie facenti capo a soggetti indiziati e/o indagati di appartenere ad associazioni criminali
contrastare l’immissione di denaro di provenienza illecita nei circuiti legali dell’economia.
I vari Reparti del Corpo svolgono, di norma, un’azione di contrasto al fenomeno del riciclaggio sia mediante l’esecuzione di indagini finalizzate all’individuazione del reato presupposto (ad esempio: evasione fiscale, traffico di sostanze stupefacenti, usura, etc.), sia ripercorrendo - ove possibile - anche le movimentazioni finanziarie al fine di meglio suffragare le risultanze dell'attività investigativa.
A tale approccio metodologico, per contro, non si uniforma il Nucleo Speciale Polizia Valutaria, il quale opera - di massima - in maniera opposta: ossia partendo dall’analisi dei flussi finanziari, convoglia l’attenzione su quelle transazioni finanziarie aventi connotazioni anomale, cioè sintomatiche di movimentazioni effettuate per dissimulare l’origine illecita del denaro.
Poteri di controllo G.diF.
Approfondimento investigativo delle S.o.s.
Potestà d’indagine
Art.8 co.4utilizz
o archiv
io rappo
rti finanz
iari
Avvalersi
“anche”
deip oteri
ex D.P.R. 148/1988
(ispezioni,
esibizioni
documentazion
e, assunzione
in atti,
etc.). Il
N.S.P.V.
può delegare
l’approfondimento di
s.o.s. e le
ispezioni
antiriciclaggio a tutti i militari di ogni
reparto del Corpo
Possibilità per
l’Alto Commissa
rio per il coordinamento della lotta contro la
delinquenz
a mafio
sa avvalersi
degli organ
i di Polizi
a Tributaria per
l’effettuazione di
accessi/accertamenti
presso
soggetti
pubblici,
banche,
ecc…, qualora vi siano pericoli di infiltrazion
e mafio
sa
Art.45co.3 e 4UIF, G. di F., DIA possono
richiedere ulteriori informazioni ai fini
dell’analisi o dell’approfondimento
investigativo della segnalazione al soggetto
che ha effettuato la segnalazione. La
trasmissione delle s.o.s. avviene per via telematica
Art.9 co. 4
Guardia di Finanza e DIA possono attivare canali
d’interscambio info-investigativo con analoghi
organismi esteri ed internazionali
D. Lgs. n.68/2001Potestà generali di polizia economica e finanziaria (art.2 co.2 lett. h) e i)):
poteri di accesso, ispezione e verifica ex artt. 32 e 33 DPR 600/1973 e 51 e 52
DPR 633/1972.
L’iter procedurale legato alle s.o.s.Soggetti obbligati
AnalisiFinanziaria
Nucleo Speciale Polizia Valutaria
Direzione Investigativa
Antimafia
RepartiGuardia di Finanza
P.N.A. Procura Nazionale Antimafia
AnalisiCriminale
Unità di Informazione Finanziaria
Esito Analisi finanziaria UIF
•La segnalazione è ritenuta infondata; consultazione DIA e NSPV
Archiviazione
•SOS con relazione tecnica a DIA e NSPVTrasmissione
•Dagli elementi acquisiti emergono notizie di reato perseguibili d’ufficio
Denuncia ex art.331 c.p.p.
Tutela della riservatezza
Principio della tutela massima riservatezza su identità segnalante, in tutti gli atti e le comunicazioni
L’identità del segnalante NON deve essere menzionata in denuncie/rapporti all’A.G.
Divieto superabile con decreto dell’A.G.
Le ispezioni antiriciclaggio
Approfondito ed esteso esame degli aspetti salienti e significativi della posizione del
soggetto vigilato
Estensione competenza G.diF. a più soggetti (d.lgs. 151/2009)
Il Manuale Operativo Antiriciclaggio
Contrasto al riciclaggio dei capitali illeciti
Contrasto al finanziamento al terrorismo
Disciplina dei mercati finanziari
Responsabilità amministrativa degli enti dipendente da reato
Circolare 83607/2012 del 19 marzo 2012
Ruolo G.diF. Perimetro operativo Controlli preliminari Acc.ti di merito 17 di 109
Attività commercio in oro
Attività di fabbricazione mediazione e commercio di preziosi
Attività commercio cose antiche
Case d’asta
Gallerie d’arte
Uffici della P.A.
Fiduciarie “statiche” diverse da quelle dell’art. 199 T.U.F.
Soggetti che erogano il MICRO-CREDITO ossia finanziamenti inferiori a 25 mila euro, iscritti elenco art. 111 T.U.B.
Cambiavalute ex art.11, c. 2, lett. c) D.lgs. 231/2007
Mediatori creditizi iscritti elenco art. 128-sexies T.U.B.
Agenti in attività finanziaria iscritti nell’elenco art. 128-quater T.U.B.
Professionisti (**)
Altri soggetti (recupero crediti, custodia e trasporto contante titoli e valori, case da gioco, offerta attraverso internet di giochi e scommesse, mediazione immobiliare)
Intermediari finanziari iscritti nell’albo di cui all’art. 106 T.U.B., come modificato dal D.Lgs. 13 agosto 2010, n.141
previe intese con l’autorità di vigilanza di riferimento
Art. 10 Art. 11
Art. 11
Artt.
12,
13
e 14
Revisori contabili
(**) In concorso con gli ordini professionali di appartenenza del soggetto (per le categorie di cui all’art. 12, 1° co. let. a) e c))
Esclusiva competenza
Confidi iscritti art. 112 T.U.B.
Competenza per soggetti
Ispezioni ai professionisti• Ai sensi dell’art 12, comma 1 Dlgs 231/07 sono professionisti:
I soggetti iscritti all’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e nell’albo dei consulenti del lavoro;
Ogni altro soggetto che rende i servizi forniti da periti, consulenti ed altri soggetti che svolgono in maniera professionale attività in materia di contabilità e tributi, ivi compresi associazioni di categoria CAF e patronati;
Notai ed avvocati quando, in nome e per conto dei propri clienti, compiono qualsiasi operazione di natura finanziaria o immobiliare;
I prestatoti di servizi a società e trust ad esclusione dei soggetti indicati sopra indicati
Ai fini della noramtiva antiriciclaggio per revisori contabili si intendono:
Le società di revisione iscritte nell’albo speciale di cui all’art.161 TUF;
I soggetti iscritti nel registro dei revisori contabili
ACCESSO E PERIODO DI CONTROLLO
PRESENZA DEL TITOLARE O DELEGATO, PENA INVALIDITA’ ATTI
DINANZI A OPPOSIZIONE SEGRETO PROFESSIONALE, RICHIESTA AUTORIZZAZIONE AD A.G.
TENDENZIALMENTE NR. 2 ANNUALITA’ SOTTOPOSTE A CONTROLLO, SALVO SOPRAVVENIENZE
MODALITA’ CLASSICHE ATTIVITA’ DI VERIFICA FISCALE ART.52 DPR 633/72
ESECUZIONE DEI CONTROLLI
ISTITUZIONE
DELL’A.U.I. O
REGISTRO CLIENTELA
ADEGUATA VERIFICA
CLIENTELA E
BENEFICIAL OWNER
REGISTRAZIONE E
CONSERVAZIONE
INFORMAZIONI
SOS EFFETTUATE SU AR E
FT
COMUNICAZIONI SU
USO CONTANTE
VERIFICA OBBLIGHI
COMUNICAZIONE EX ART 52,COMMA
2 , DLGS 231/07
Comunicazione MEF violazioni norme sull’uso del contante e altri mezzi di pagamento
Verifica avvenuta comunicazione entro 30 gg
rilevazione ex art. 50
Riscontro operazioni in contanti > 1000
verifica anche del divieto di conti e libretti di risparmio anonimi o con-intestazione
fittizia di cui all’art. 50
Verifica degli obblighi di comunicazione di cui all’art. 52 del D.Lgs. 231/2007
• Il controllo in parola è effettuabile qualora il soggetto ispezionato sia organizzato in forma associata o societaria e dotato di un organo di controllo (collegio sindacale, il consiglio di sorveglianza, il comitato di controllo di gestione, l'organismo di vigilanza di cui all'articolo 6, comma 1, lettera b), che vigila sulla disciplina anti-riciclaggio.
• Se l’organo di controllo è privo di compiti di revisione, i professionisti che lo compongono sono esonerati dagli obblighi di verifica, registrazione e segnalazione delle operazioni sospette.
comunicano, senza ritardo, al titolare dell'attività o al legale rappresentanteo a un suo delegato, le infrazioni alle disposizioni di cui all'articolo 41 delD.Lgs. 231/2007 di cui hanno notizia;
comunicano, entro trenta giorni, al MEF leinfrazioni alle disposizioni di cui all'articolo 49, commi 1, 5, 6, 7, 12,13 e 14 eall'articolo 50 del D.Lgs. 231/2007 di cui hanno notizia.
SS.OO.SS. Per area geografica e segnalante
Ruolo G.diF. Approfondimento ss.oo.ss.
Ispezioni antiriciclaggio Dati statistici
NORD
CENTRO
SUD
ISOLE
TOTALE
0%10%
20%30%
40%50%
60%70%
80%90%
100%
Tipologie ss.oo.ss.
Versamento di contante; 16.65%
Trasferimento di denaro e titoli al
portatore ex art.49 del D.Lgs. n.
231/2007; 14.94%Prelevamento con moduli di
sportello; 14.46%Versamento di titoli di credito;
6.57%
Disposizione a favore di ...; 6.35%
Bonifico a favore di ordine e conto; 6.15%
Bonifico estero; 4.77%
Addebito per es-tinzione assegno;
4.34%
Altre operazioni; 25.77%
Art 36 DLGS 231/07Obblighi di registrazione.• 1. I soggetti indicati negli articoli 11, 12, 13 e 14 conservano i documenti e
registrano le informazioni che hanno acquisito per assolvere gli obblighi di adeguata verifica della clientela affinchè possano essere utilizzati per qualsiasi indagine su eventuali operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o per corrispondenti analisi effettuate dalla UIF o da qualsiasi altra Autorità competente. In particolare:
• 6. I dati e le informazioni registrate ai sensi delle norme di cui al presente Capo sono utilizzabili ai fini fiscali secondo le disposizioni vigenti.
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I soggetti pubblici incaricati istituzionalmente di svolgere attività ispettive o di vigilanza nonché gli organi giurisdizionali civili e amministrativi che, a causa o nell'esercizio delle loro funzioni, vengono a conoscenza di fatti che possono configurarsi come violazioni tributarie devono comunicarli direttamente ovvero, ove previste, secondo le modalità stabilite da leggi o norme regolamentari per l'inoltro della denuncia penale, al comando della Guardia di finanza competente in relazione al luogo di rilevazione degli stessi, fornendo l'eventuale documentazione atta a comprovarli .
ART. 36, ULTIMO COMMA, DEL D.P.R. N. 600/1973
Magg. Danilo PersanoE-mail: [email protected]
Grazie per l’attenzione. Domande ?