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Decrescita felice, transizione e tecnologie, pianificazione
partecipata ed energie alternative
A cura di Giuseppe Carpentierihttp://peppecarpentieri.wordpress.com/
Decrescita felice• E’ una filosofia politica che poggia su principi di
bioeconomia per un cambio di paradigma culturale e per la crescita spirituale
• Critica l’obsoleto indicatore del PIL e propone il BIL (Benessere Interno Lordo), la FNL (Felicità Nazionale Lorda)
• Suggerisce di applicare i principi fisici della natura
• Movimento per la Decrescita Felice (MDF)• Transition Town
Decrescita felice
• Cambio di paradigma culturale:• Ripensare e riprogettare la società con
approccio olistico e multiculturale partendo dalle coordinate principali: chi siamo e dove siamo
• La natura è energia, l’uomo è energia.• La vita esiste grazie al Sole e non per
l’esistenza di una moneta.
bioeconomia• La bioeconomia tiene conto delle leggi della
natura (fisica) e degli errori di progettazione industriale così da spingere ad imitare i processi naturali, cambiare i processi di trasformazione delle merci.
• Passare dal processo “lineare” a quello “circolare”
• Usare principi di eco-design ed usare l’energia in maniera razionale uscendo dalla dipendenza degli idrocarburi (petrolio e gas)
I tre filoni di MDF• Stili di vita
– Cultura, formazione, consumo critico e consapevole, convivialità, reciprocità, autoproduzione (beni) -[Unisf] - e partecipazione diretta alla comunità
• Politica– creazione di circoli territoriali attivi e formazione
culturale alla sostenibilità dei dipendenti eletti• Nuove tecnologie
– Uso di fonti alternative, sole, vento, acqua tutto a piccola scala per autoconsumo e scambio delle eccedenze in una rete di proprietà popolare (democrazia economica)
– Mobilità sostenibile: a piedi, bicicletta, car-sharing
New economic foundation (Nef )• Il sistema bancario non è più al servizio dei bisogni delle
persone, o dell'economia produttiva. Sta distruggendo le risorse naturali che ci affidiamo, e le risorse sociali che danno senso alla nostra vita e ci permettono di rispondere attivamente e adeguatamente alle nuove sfide in un mondo che cambia.
Se non cambia il sistema bancario, l'economia crollerà anche, con maggiori danni ambientali e sociali che ciò comporta.
• Non c'è nulla di 'naturale' circa i nostri attuali accordi economici. Sono stati consapevolmente progettati per realizzare un semplice obiettivo: la crescita. Ma la crescita non ci rende più felici, essa è la creazione di società disfunzionali e ineguali, e se continua gran parte del pianeta non sarà più idoneo per l'abitazione umana.
Fonte: http://www.neweconomics.org/about
Eliminare la dipendenza dagli idrocarburi (petrolio e gas)
• Picco del petrolio• Picco dell’acqua• Uso delle fonti alternative (sole, vento,
micro-idraulica, geotermia)• Diventare prosumer (produttori e
consumatori di energia). Azionariato diffuso
Picco del petrolioLa teoria del picco di Hubbert (detta anche più brevemente picco di Hubbert) è una teoria scientifica (o modello) proposta, nella sua formulazione iniziale, nel 1956 dal geofisico americano Marion King Hubbert, riguardante l'evoluzione temporale della produzione di una qualsiasi risorsa minerale o fonte fossileesauribile o fisicamente limitata.
Oggi siamo nel picco del petrolio e questo significa: periodo di crisi. Un amministratore responsabile pianifica nuovi stili di vita con le tecnologie della decrescita felice e con l’uso degli strumenti di democrazia diretta
Ribaltare il valore• Uscire dall’inganno psicologico della “moneta
debito” (usurpazione della sovranità monetaria)• Introdurre la moneta credito senza interessi• La moneta non è ricchezza ma uno
strumento che misura la convenzione• Non tutto è misurabile, ad esempio l’amore• La ricchezza non è il possesso ma è: la
creatività, la passione, la sostenibilità, esser felici, la capacità di non sprecare risorse finite ma di usarle col buon senso etc.
Siete vivi? Chiedete alla natura• La Natura ride di noi ogni giorno, mentre ella ha la
capacità di rigenerarsi noi umani ci stiamo autodistruggendo poiché, ignoranti, scollegati dalla nostra anima, nichilisti e cinici
• Avete mai visto due pomodori scambiarsi una moneta per vivere su questo pianeta?
• Avete mai visto le piante e gli animali procurarsi una moneta per cibarsi?
• Sembrano domande stupide? Allora perché viviamo stupidamente? Abbiamo letto la Storia, quella vera? Le comunità non basavano la ricchezza sulla moneta ma sulla capacità creativa degli individui a risolvere problemi pratici: irrigare, spostare, coltivare, costruire, tessere etc.
• La soluzione di problemi pratici dipende solo dalle risorse e non dall’invenzione della moneta. La domanda non è quanto costa ma ci sono le risorse per farlo?
Permacultura*
• La permacultura insegna a progettare insediamenti umani che imitino il più possibile gli ecosistemi naturali.
• Progettare in permacultura significa creare sistemi produttivi che durino nel tempo, che siano sostenibili, equilibrati e stabili; ovvero in grado di automantenersi e rinnovarsi con un basso input di energia.
• Il pensiero di fondo è quello di assumere come misura della produzione, le modalità di produzione della natura, quindi la permacultura non è orientata al profitto.
• I fondamenti etici della permacultura sono:– a) prendersi cura della terra; b) prendersi cura della gente; c)
condividere le risorse.
*wikipedia
Fonte: DAVID HOLMGREN, permacultura, Arianna editrice, 2010, pag. 20
Modelli di pensiero e realta’ fisica
• Nel 1972 James Lovelock ha proposto l’ipotesi Gaia in cui ha teorizzato che la terra fisica e la biosfera vivente formino un sistema complesso interagente che può essere considerato come un singolo organismo*
• […] se allontaniamo tra loro due particelle che sono state precedentemente in contatto, qualunque sia la loro distanza esse comunicheranno istantaneamente** (paradosso EPR – Einstein, Podolsky, Rosen)
*BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizoni 2010, pag.278**MASSIMO TEODORANI, sincronicità, Macro Edizioni 2007, pag. 61
I limiti dei nostri sensi, ovvio?
materialismo-olismo
Fonte immagine: BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizoni 2010, pag.281
Sviluppare la resilienza• Adattarsi ai cambiamenti
con creatività e partecipazione
• Assumere un atteggiamento flessibile rispetto alle risorse del territorio
• Studiare, cercare, valutare• Programmare e mettere in
pratica
Fonte: DAVID HOLMGREN, permacultura, Arianna editrice, 2010, pag. 45
Creare ed immaginare
• Accrescere la tecnica delle visioni
• Immaginare luoghi ideali e progettarli
• Adattare le visioni ai mezzi locali ed alle capacità individuali e collettive
Fonte immagine: BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizoni 2010, pag.79
Fonte: Franco Archibugi, pianificazione strategica, Alinea 2005, pag. 88
Democrazia diretta e partecipativa
• Introdurre tutti gli strumenti di democrazia diretta e partecipativa negli Enti territoriali (Regione, Provincia, Comune)
• Iniziativa e referendum (ambito regionale, provinciale e comunale) senza quorum di validità– Referendum deliberativo ed abrogativo (mai
referendum consultivi)
• Bilancio partecipativo deliberativo (ambito comunale)
Pianificazione partecipata
Il “comunicare” con gli abitanti e tra gli abitanti per comprendere, ricostruire una “immagine condivisa” della città
Town meeting
Assemblee di zona
sperimentareLaboratori di quartiere
Scelta delle “priorità”
Il linguaggio oggetto di indagini
• Attraverso l’analisi dei significati e dei sinonimi si tende a formare individui capaci di esprimersi in maniera appropriata (Protagora, Sofisti)
• Attraverso l’eristica sfruttando l’ambiguità del linguaggio è possibile controbattere le tesi e imporre il proprio punto di vista nelle discussioni, indipendentemente dalla validità delle cose sostenute (Gorgia, Sofisti)
Interrogare il sapere
• Il tema centrale nella riflessione di Socrate è il bene della città intesa come comunità dei cittadini
• La ricerca filosofica si sviluppa perciò nel dialogo con interlocutori diversi, all’interno di gruppi giovani o meno giovani, riuniti dall’interesse per la riflessione e lo scambio di idee
Prosumer
Partecipare veramente: essere co-creatori e co-gestori della comunità
“nuova” economia• Prima della rivoluzione industriale i cittadini
sapevano costruire, progettare e gestire la comunità ma non avevano diritti
• Oggi, la società è stata ri-feudalizzata tramite l’invenzione delle società giuridiche (SpA, srl) ed il sistema bancario internazionale che nasconde (società off-share e paradisi fiscali) e accentra i proventi illeciti nelle mani dell’élite
• Bisogna tornare a saper fare ma essendo realmente sovrani
• Applicare la democrazia economia o l’economia partecipativa
• Abbandonare l’obsoleto individualismo e sfruttare la reale natura umana: cooperare
Sovranita’ alimentarePer garantire l'indipendenza e la sovranità alimentare di tutti i popoli del mondo, è essenziale che gli alimenti siano prodotti mediante sistemi di produzione diversificati, su base contadina. La sovranità alimentare è il diritto di ogni popolo a definire le sue politiche agrarie in materia di alimentazione, proteggere e regolare la produzione agraria nazionale e il mercato locale al fine di ottenere risultati di sviluppo sostenibile, e decidere in che misura vogliono essere autosufficienti senza rovesciare le loro eccedenze in paesi terzi con la pratica del dumping. La sovranità alimentare non nega il commercio (internazionale), piuttosto difende l'opzione di formulare quelle politiche e pratiche commerciali che servano ai diritti della popolazione per una produzione (alimentare) nutriente, sana ed ecologicamente sostenibile.
Fonte: http://www.altragricoltura.org/fse/sovranita-alimentare.htm
Dieta mediterraneaPioppi (Pollica, SA) La dieta mediterranea è un modello nutrizionale
ispirato ai modelli alimentari tradizionali dei paesi europei del bacino mediterraneo, in particolare Italia, Francia meridionale (specialmente Provenza e Linguadoca), Grecia e Spagna.
Orti e frutteti di quartiereRitornare alla terra inserendo l’agricoltura sinergica nell’ambiente urbano e sostenendo la nascita di nuove cooperative anche l’uso di monete complementari locali “agganciate” all’economia reale e l’artigianato (la vera economia).I comuni possono invertire l’obsoleto ed immorale sistema della rendita immobiliare ed invertire la consuetudine dando valore all’uso etico dei suoli: la produzione della vita, il cibo con le “tecniche” naturali ed il riuso dei volumi costruiti eliminando gli sprechi.
Tecnologie della decrescita felice• Riduzione dell’impronta ecologica,
autosufficienza energetica• Eliminare gli sprechi energetici esistenti
nell’edilizia (case e terziario) e nei trasporti• Diagnosi energetica ed uso di un mix-
tecnologico: solare termico, fotovoltaico, micro eolico, micro e pico idraulico, pompe di calore geotermiche, motore magnetico
• Mobilità: – Bike-sharing elettrico, car-sharing elettrico– Treno a levitazione magnetica
Le nuove tecnologie
motore magneticodi Muammer Yildriz
Treno a levitazione magnetica
Micro eolico
Pompe di calore
Micro idraulica
Alcuni indicatori di sostenibilita’ in edilizia• Uso razionale risorse climatiche ed energetiche:
– Uso sistemi riscaldamento attivi e passivi– Uso sistemi raffrescamento passivo e della ventilazione naturale
• Uso razionale delle risorse idriche:– Riduzione e recupero acque meteoriche
• Salvaguardia dell’ambiente:– Uso di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientale, riciclati,
recuperati, ad elevato potenziale di riciclabilità• Rifiuti e riciclo
– Prevenzione e riduzione alla fonte e raccolta differenziata “porta a porta” e puntuale• Benessere igiene e salute dell’utenza negli spazi esterni
– Protezione al campo elettromagnetico– Controllo della radiazione solare– Riduzione degli effetti di disturbo visivi– Protezione da fonti di rumore
• Salvaguardia dell’ambiente:– Massimizzazione della superficie drenante– Contenimento dell’area di sedime degli edifici– Contenimento del volume di sbancamento– Protezione delle specie vegetali– Tutela e valorizzazione della diversità biologica del contesto naturalistico
comfort• L’obiettivo di una
buona edilizia ed il desiderio di chi ci abita
Fonte immagine:NORBERT LANTSCHNER, la mia casa clima, RAETIA, 2009
Proprieta’ termofisiche (alcuni aspetti tecnici utili per l’edilizia)
• λ conducibilità (o conduttività) termica W/mk; capacità di un materiale a trasmettere calore. – Maggiore è lo spessore del materiale coibente (isolante) e minore
sarà la dispersione del calore dall’interno verso l’esterno.
• R resistenza termica s/λ (m2k/W)• U trasmittanza termica 1/R (W/m2k)• Trasmissione del calore: Conduzione-
convezione-irraggiamento
Conducibilita’ termica di alcuni materiali
Fonte immagine: YUNUS A. ÇENGEL, termodinamica e trasmissione del calore, McGraw-Hill, 2009 pag. 474
Conducibilita’ termica di alcuni materiali
Fonte immagine: GIULIANO CAMMARATA, fisica tecnica ambientale, McGraw-Hill, 2007 pag. 157
Trasmissione calore (caso di una parete)
Fonte immagine: YUNUS A. ÇENGEL, termodinamica e trasmissione del calore, McGraw-Hill, 2009 pag. 499
Bilancio termico riscaldamento
Fonte immagine:NORBERT LANTSCHNER, la mia casa clima, RAETIA, 2009
orientamento
Fonte immagine:NORBERT LANTSCHNER, la mia casa clima, RAETIA, 2009
Primo: cancellare gli sprechiPurtroppo, la principale fonte energetica usata male è quella spreca.Oggi, norme più stringenti obbligano l’adozione di standard riconosciuti.
Fonte immagine: THOMAS KONIGSTEIN, manuale per le costruzioni a risparmio energetico, Edizioni Konigstein 2010, pag. 102
Quantità espresse in kWh/m2a
stili di vitaL’orto sinergico, auto produrre insieme Democrazia diretta: esser sovrani
Creare e progettare insieme, open space technology Autoformazione:
biblioteca di quartiere
La societa’ del presente/futuro• Agire direttamente: integrare la democrazia
rappresentativa con la democrazia partecipativa e diretta• Sviluppare la resilienza locale, creatività• Saper interpretare il mondo e benessere psicofisico• Autoprodurre cibo, orti sinergici, consapevolezza dei
consumi, stili di vita• Uso razionale dell’energia: prima eliminare gli
sprechi• Scambio e reciprocità: rete sociale, il valore del dono• Mobilità intelligente• Convivialità, cultura, sport e tempo libero• Monete locali cioè sovrane e libere dal debito e dagli
interessi• Strategia rifiuti zero/riciclo totale
bibliografia• ALBERTO MAGNAGHI (a cura di), il territorio degli abitanti, Dunod, Zanichelli, 1998• BENJAMIN R. BARBER, consumati, da cittadini a clienti, Einaudi 2010• BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro edizioni 2010• Centro Nuovo Modello Sviluppo, guida al consumo critico, EMI, 2008• DANIEL LERCH, post carbon cities, Transition press, 2010• DAVID HOLMGREN, permacultura, Arianna editrice, 2010• GIAMPAOLO FABRIS, la società post-crescita, Egea, 2010• JEAN ZIEGLER, l’impero della vergogna, Marco Tropea editore, 2005• JOHN PERKINS, confessioni di un sicario dell’economia, Minimun fax 2010• MAURIZIO PALLANTE, la decrescita felice, Edizioni per la decrescita felice• MAURIZIO PALLANTE, la felicità sostenibile, Rizzoli, 2009• NICOLAS RIDOUX, la decrescita per tutti, Jaka book, 2008• PAOLO MICHELOTTO, democrazia dei cittadini, Troll edizioni, 2009• ROB HOPKINS, TAMZIN PINKERTON, cibo locale, Arianna editrice 2010• ROB HOPKINS, manuale pratico della Transizione, Arianna editrice 2009• SALVATORE TAMBURRO, la via del denaro, Nexus, 2010• STEFANO MONTANARI (a cura di), rifiuto: riduco e riciclo, Arianna editrice, 2009• THOMAS BENEDIKTER, democrazia diretta, Sonda edizioni, 2008• WUPPERTAL INSTITUT, per un futuro equo, Feltrinelli 2007