CAMERA DEI DEPUTATI
98 MARTEDÌ 29 NOVEMBRE 1994
XII LEGISLATURA
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
I N D I C E
GIUNTA DELLE ELEZIONI Pag. 3
COMMISSIONI RIUNITE (VII e X ) » 1 5
AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E
INTERNI (I) » 2 7
GIUSTIZIA (II) » 4 1
BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE (V) » 5 5
FINANZE (VI) » 6 3
CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE (VII) » 6 9
TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI ( IX) » 7 3
AGRICOLTURA ( X I I I ) » 7 5
COMITATO PARLAMENTARE PER I SERVIZI DI INFORMAZIONE E SICUREZZA E PER IL SEGRETO DI STATO » 8 3
PAGINA BIANCA
Martedì 29 novembre 1994 - 3 - Giunta delle elezioni
GIUNTA DELLE ELEZIONI
Martedì 29 novembre 1994. — Presidenza del Presidente Antonio MAZZONE.
La seduta comincia alle 18.
Verifica dei poteri della VII Circoscrizione - Veneto 1.
La Giunta, dopo aver ascoltato la relazione del Relatore Giacomo GARRA, la approva ed apporta le seguenti rettifiche ai valori dei voti validi e delle cifre individuali relativi ai candidati dei Collegi uninominali nn. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21 e 22 della Circoscrizione.
Collegio uninominale n. 1. Alfredo MEOCCI: voti validi, - 50; Paolo BERTEZZOLO: voti validi, - 1;
cifra individuale, + 0,01; Carlo PEL AND A: cifra individuale +
0,01; Dosolina FAGNANI: voti validi - 40; ci
fra individuale - 0,04;
Collegio uninominale n. 2. Enzo FLEGO: voti validi - 120;
Nadir WELPONER: cifra individuale -0,05;
Guariente GUARIENTI: voti validi -100; cifra individuale - 0,15;
Nicola PASETTO: cifra individuale -0,02;
Massimo Pier Giuseppe GUERRA: voti validi - 72; cifra individuale - 0,08;
Franco CANTERI: cifra individuale -0,01.
Collegio uninominale n. 3. Angelo PERETTI: cifra individuale +
0,01; Filiberto SEMENZIN: cifra individuale
+ 0,01.
Collegio uninominale n. 4. Giovanni VINCENZI: voti validi + 5; ci
fra individuale + 0,02; Pierpaolo BRUGNOLI: cifra individuale
+ 0,01.
Collegio uninominale n. 5. Stefano SIGNORINI: voti validi - 13; Giuseppe PIUBELLO: voti validi + 16;
cifra individuale + 0,01;
Martedì 29 novembre 1994 - A - Giunta delle elezioni
Ida COLLU: voti validi + 2; cifra individuale - 0,01;
Raffaele BAZZONI: voti validi + 14; cifra individuale + 0,01.
Collegio uninominale n. 6. Antonio PIVA: voti validi + 100; Moreno MORANDO: cifra individuale -
0,02; Silvia MOSTARDA: cifra individuale -
0,01; Giorgio TURRINA: cifra individuale -
0,01.
Collegio uninominale n. 7. Paolo ANDREOLI: voti validi + 4; cifra
individuale + 0,01; Claudio VALENTE: voti validi - 104; ci
fra individuale - 0,12; Francesco SALVATORE: voti validi -
10; cifra individuale - 0,01.
Collegio uninominale n. 8. Enrico HULLWECK: voti validi + 8; Aurelio DEL RIO: cifra individuale +
0,01; Adriano MARCHETTO: voti validi -
100; cifra individuale - 0,09
Collegio uninominale n. 9. Antonio MAGNABOSCO: voti validi +
204; Pio TURCHETTI: cifra individuale -
0,01.
Collegio uninominale n. 10. Romano FILIPPI: voti validi + 80; Maria Elisabetta DE TONI: voti validi +
70; cifra individuale + 0,02; Bernardo MACULAN: voti validi - 2;
cifra individuale - 0,04; Marziano BRAZZALE: voti validi + 6;
cifra individuale - 0,01.
Collegio uninominale n. 11. Alberto Paolo LEMBO: voti validi -
69; Alessandro BRENDOLAN: cifra indivi
duale - 0,02;
Michele COLASANTO: cifra individuale - 0,01.
Collegio uninominale n. 12. Bruno Oliviero OBOE: voti validi + 6;
cifra individuale + 0,01; Giovanni BATTILOTTI: cifra indivi
duale - 0,02.
Collegio uninominale n. 13. Enrico GRANDIS: voti validi - 99; cifra
individuale - 0,11; Marcello SPIGOLON: voti validi - 160;
cifra individuale - 0,18.
Collegio uninominale n. 14. Guido PETTER: cifra individuale +
0,02; Elisabetta GARDINI: cifra individuale +
0,01; Franco PERL ASC A: cifra individuale +
0,01.
Collegio uninominale n. 15. Mariella MAZZETTO: voti validi + 7; Giulio BRESCIANI detto Alvarez: cifra
individuale + 0,01; Mario CARENZA: cifra individuale +
0,01; Alvaro GRADELLA: cifra individuale +
0,01.
Collegio uninominale n. 16. Giorgio VIDO: voti validi + 20; Sergio MANZATO: cifra individuale +
0,06; Giovanni BAU: voti validi - 201; cifra
individuale — 0,19; Andrea FASOLATO: cifra individuale +
0,02; Mauro FANTINI: voti validi + 9; cifra
individuale + 0,02; Gianni BARALDO: voti validi - 100; ci
fra individuale - 0,10.
Collegio uninominale n. 17. Mariano SCHIAVON: cifra individuale
- 0,03;
Martedì 29 novembre 1994 - 5 - Giunta delle elezioni
Mario FIORIN: cifra individuale -0,02;
Carlo VALERIO: cifra individuale -0,01.
Collegio uninominale n. 18. Riccardo PERALE: voti validi - 10; Armando GENNARO: cifra individuale
+ 0,02; Riccardo RONCHITELLI: cifra indivi
duale + 0,01.
Collegio uninominale n. 19. Luigi Angelo FINCO: cifra individuale +
0,03; Lucia Maria ZANARELLA: cifra indivi
duale + 0,02; Italo TASSINARI: voti validi - 240; ci
fra individuale - 0,26. Collegio uninominale n. 20. Giuseppe CALDERISI: voti validi + 10; Giulio MASETTO: cifra individuale +
0,01; Stefano BERNI: voti validi - 100; cifra
individuale - 0,10; Roberto LA CARIA: cifra individuale +
0,01.
Collegio uninominale n. 21. Alberto MENON: cifra individuale +
0,03; Vincenzo MILAN: cifra individuale +
0,02; Luca BELLOTTI: cifra individuale +
0,01.
Collegio uninominale n. 22. Luca AZZANO CANTARUTTI: voti va
lidi - 99; Giampaolo SCHIESARO: cifra indivi
duale + 0,05 Marina BOVOLENTA: voti validi - 94;
cifra individuale - 0,08; Luciano TAMBURIN: cifra individuale
+ 0,02.
In conformità alle verifiche compiute e non sussistendo ricorsi pendenti relativi
alla posizione dei deputati proclamati nei Collegi uninominali, la Giunta, non essendo contestabili le proclamazioni e concorrendo negli eletti le qualità richieste dalla legge, propone quindi la convalida delle elezioni dei seguenti deputati:
Collegio uninominale n. 1: Alfredo MEOCCI
Collegio uninominale n. 2: Enzo FLEGO
Collegio uninominale n. 3: Ettore PE-RETTI
Collegio uninominale n. 4: Mauro BO-NATO
Collegio uninominale n. 5: Stefano SIGNORINI
Collegio uninominale n. 6: Antonio PIVA
Collegio uninominale n. 7: Danilo MONTANARI
Collegio uninominale n. 8: Enrico HÙLLWECK
Collegio uninominale n. 9: Antonio MAGNABOSCO
Collegio uninominale n. 10: Romano FILIPPI
Collegio uninominale n. 11: Paolo Alberto LEMBO
Collegio uninominale n. 12: Mario BORTOLOSO
Collegio uninominale n. 13: Domenico Antonio PASINATO
Collegio uninominale n. 14: Emma BONINO
Collegio uninominale n. 15: Mariella MAZZETTO
Collegio uninominale n. 16: Giorgio VIDO
Collegio uninominale n. 17: Vittorio ALIPRANDI
Collegio uninominale n. 18: Riccardo PERALE
Collegio uninominale n. 19: Flavio RO-DEGHIERO
Collegio uninominale n. 20: Giuseppe CALDERISI
Martedì 29 novembre 1994 - 6 - Giunta delle elezioni
Collegio uninominale n. 21: Vanni I O NIZZO
Collegio uninominale n. 22: Luca AZZANO CANTARUTTI.
La Giunta apporta inoltre - per le liste ammesse alla ripartizione dei seggi in ragione proporzionale - le modifiche alle graduatorie dei candidati collegati con le medesime liste non proclamati nei Collegi uninominali della Circoscrizione e, conseguentemente, le nuove graduatorie, che comportano le seguenti variazioni nelle posizioni individuali:
Lista n. 1, Alleanza Nazionale. Roberto LA CARIA passa dal diciasset
tesimo al sedicesimo posto; Pio TUR-CHETTI passa dal diciottesimo al diciassettesimo posto; Italo TASSINARI passa dal sedicesimo al diciottesimo posto;
Lista n. 12, Partito Popolare Italiano. Bruno Oliviero OBOE passa dal terzo
al secondo posto; conseguentemente Mariano SCHIAVON passa dal secondo al terzo posto; Giovanni VINCENZI passa dal sesto al quinto posto; conseguentemente Guariente GUARIENTI passa dal quinto al sesto posto.
Le variazioni esposte non hanno conseguenze sulle proclamazioni dei deputati compresi nella graduatoria.
La Giunta apporta infine le seguenti rettifiche ai valori dei voti validi per l'attribuzione dei seggi in ragione proporzionale conseguiti dalle liste nella Circoscrizione ed ai valori delle cifre da detrarre per ciascun Collegio della Circoscrizione in cui è stato eletto un candidato collegato alle medesime liste e, conseguentemente, le seguenti rettifiche ai valori delle cifre elettorali circoscrizionali delle liste medesime:
lista n. 1 Alleanza Nazionale: voti validi + 1.299; cifra elettorale circoscrizionale + 1.299;
lista n. 2 Federazione dei Verdi: voti validi + 155; cifra elettorale circoscrizionale + 155;
lista n. 3 Forza Italia: voti validi + 4.080; cifra da detrarre + 7.198; cifra elettorale circoscrizionale - 3.118;
lista n. 4 Partito Socialista Italiano: voti validi + 223; cifra elettorale circoscrizionale + 223;
lista n. 5 Patto di Rinascita Nazionale - Patto Segni: voti validi + 994; cifra elettorale circoscrizionale + 994;
lista n. 6 Alleanza Democratica: voti validi + 90; cifra elettorale circoscrizionale + 90;
lista n. 7 Rifondazione Comunista: voti validi + 489; cifra elettorale circoscrizionale + 489;
lista n. 8 Lega Autonomista Veneta: voti validi + 269; cifra elettorale circoscrizionale + 269;
lista n. 9 Lega Nord: voti validi + 3.017; cifra da detrarre - 7.463; cifra elettorale circoscrizionale + 10.480;
lista n. 10 Partito della Legge naturale: voti validi + 55; cifra elettorale circoscrizionale + 55;
lista n. 11 Iniziativa Popolare e Democratica: voti validi + 68; cifra elettorale circoscrizionale + 68;
lista n. 12 Partito Popolare Italiano: voti validi + 2.564; cifra elettorale circoscrizionale + 2.564;
lista n. 13 Partito Democratico della Sinistra: voti validi + 1.639; cifra elettorale circoscrizionale + 1.639.
I dati approvati e riportati nella relazione e negli allegati riguardanti i risultati elettorali nella Circoscrizione, le cifre individuali e le graduatorie dei candidati collegati con la medesima lista non eletti nei Collegi uninominali, nonché i dati sulla determinazione della cifra elettorale circoscrizionale delle liste sono ostensibili presso gli uffici di segreteria della Giunta.
Verifica dei poteri nella Vili Circoscrizione - Veneto 2.
La Giunta, dopo aver ascoltato la relazione del Relatore Francesco LA SAPONARA, la
Martedì 29 novembre 1994 - 7 - Giunta delle elezioni
approva e delibera di procedere alla verifica delle schede bianche, nulle e contestate per le elezioni nei Collegi uninominali relative al Collegio n. 3.
La Giunta apporta quindi le seguenti rettifiche ai valori dei voti validi e delle cifre individuali relativi ai candidati dei Collegi uninominali nn. 1, 2, 4, 5, 6, 7, 8, 10, 11, 12, 13, 14 e 15 della Circoscrizione.
Collegio uninominale n. 1. Riccardo RAB AGLI ATI: voti validi, -
10; cifra individuale - 0,01.
Collegio uninominale n. 2. Sandro TREVISANATO: voti validi, -
4; Stefano BOATO: voti validi, - 1; cifra
individuale - 0,01; Raineri CHINELLATO: voti validi, - 1.
Collegio uninominale n. 4. Mario ZOLLI: cifra individuale, + 0,02; Luigino BUS ATTO: cifra individuale, +
0,01.
Collegio uninominale n. 5. Giuseppe MARCHESE: cifra indivi
duale, + 0,01; Piergiorgio BIGHIN: voti validi, - 10;
cifra individuale - 0,01.
Collegio uninominale n. 6. Enrico CAVALIERE: voti validi + 30; Michele ZANETTI: cifra individuale, -
0,05; Andrea SANSON: cifra individuale, -
0,04; Mario PEZZOLI: cifra individuale, -
0,03.
Collegio uninominale n. 7. Lucio STRUMENDO: cifra individuale,
+ 0,03; Luciano MORETTO: cifra individuale, +
0,02; Alessandro FLOREAN: cifra indivi
duale, + 0,01.
Collegio uninominale n. 8. Mauro MICHIELON: voti validi - 20;
Giancarlo ZIZOLA: cifra individuale, + 0,03;
Bruno CESCON: cifra individuale, + 0,02;
Paolo GIRARDI: cifra individuale, + 0,01.
Collegio uninominale n. 10. Mario FRASSON: cifra individuale, -
0,02;
Nazzareno BOLZON: cifra individuale, - 0,02;
Pier Francesco CAPPELLETTO: cifra individuale, - 0,01.
Collegio uninominale n. 11. Gian Mario BOZZO: cifra individuale,
~ 0,20; Vittorio TOLLARDO: cifra individuale,
- 0,18; Gianpaolo BUCCIOL: cifra individuale,
- 0,09; Luigi MEI: cifra individuale, - 0,07.
Collegio uninominale n. 12. Franco BENTIVOGLI: cifra individuale,
- 0,22; Gaetano ZAMBONI: cifra individuale,
- 0,20; Sergio ROÀ: cifra individuale, - 0,11; Emanuele SCHENARDI: cifra indivi
duale, - 0,08.
Collegio uninominale n. 13. Marco PERALE: cifra individuale, -
0,09; Bruna SARTENA: cifra individuale, -
0,09; Guido DE ZORDO: cifra individuale, -
0,05.
Collegio uninominale n. 14. Renzo POLONI: voti validi, + 4.
Martedì 29 novembre 1994 - 8 - Giunta delle elezioni
Collegio uninominale n. 15. Gerardo ZANNIN: cifra individuale, -
0,01.
In conformità alle verifiche compiute e non sussistendo ricorsi pendenti relativi alla posizione dei deputati proclamati nei Collegi uninominali, la Giunta, non essendo contestabili le proclamazioni e concorrendo negli eletti le qualità richieste dalla legge, propone la convalida delle elezioni dei seguenti deputati:
Collegio uninominale n. 1: Maurizio MENEGON
Collegio uninominale n. 2: Sandro TREVISANATO
Collegio uninominale n. 4: Sante PER-TICARO
Collegio uninominale n. 5: Giuliano GODINO
Collegio uninominale n. 6: Enrico CAVALIERE
Collegio uninominale n. 7: Lucio LEO-NARDELLI
Collegio uninominale n. 8: Mauro MI-CHIELON
Collegio uninominale n. 9: Giovanni MEO ZILIO
Collegio uninominale n. 10: Gianpaolo DOZZO
Collegio uninominale n. 11: Giacomo ARCHIUTTI
Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA
Collegio uninominale n. 13: Paolo BAMPO
Collegio uninominale n. 14: Flavio DE-VETAG
Collegio uninominale n. 15: Flavio TRINCA.
La Giunta delibera infine la costituzione di un Comitato di verifica delle schede nulle del Collegio uninominale n. 3, formato oltre che dal Relatore, dai deputati Maria Anna CALABRETTA MAN-ZARA, Riccardo PERALE e Luca AZZANO CANTARUTTI.
I dati approvati e riportati nella relazione e nell'allegato n. 1 riguardanti i risultati elettorali nei Collegi uninominali della Circoscrizione sono ostensibili presso gli uffici di segreteria della Giunta.
Verifica dei poteri nella XII Circoscrizione - Toscana.
La Giunta, dopo aver ascoltato la relazione del relatore Antonio SODA e dopo interventi dei deputati Elio VITO, Maria Anna CALABRETTA MANZARA, Luigi ROSSI e Francesco LA SAPONARA, delibera di procedere alla verifica delle schede nulle e contestate per le elezioni nei Collegi uninominali nn. 18 e 19, nonché di acquisire con urgenza le schede valide delle sezioni elettorali del Collegio uninominale n. 22 al fine di procedere alla loro verifica.
La Giunta delibera quindi la costituzione di un Comitato di verifica, formato oltre che dal Relatore, dai deputati Paolo ROMANI, Benito FALVO, Sonia VIALE e Angelo MUZIO.
La Giunta apporta inoltre le seguenti rettifiche ai valori dei voti validi e delle cifre individuali relativi ai candidati dei Collegi uninominali nn. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 20, 21, 23, 24, 25, 26, 27, 28 e 29 della Circoscrizione:
Collegio uninominale n. 1. Luigi BERLINGUER: voti validi, + 63; Umberto CECCHI: voti validi, + 5; cifra
individuale + 0,02; Alberto TIRELLI: cifra individuale, -
0,52; Marco CELLAI: voti validi, - 3.
Collegio uninominale n. 2. Alessandra BONSANTI: voti validi, +
10; Augusta BASSI LAGOSTENA: voti va
lidi, + 60; cifra individuale, - 0,02; Fiordalisa BOZZETTI DRAGHI: cifra
individuale, - 0,05; Giuseppe CANCEMI: cifra individuale,
- 0,04;
Martedì 29 novembre 1994 - 9 - Giunta delle elezioni
Matteo MALLARDI: voti validi, + 10; cifra individuale, - 0,01.
Collegio uninominale n. 3. Valdo SPINI: voti validi, + 13; Sergio ORTINO: voti validi, + 10; cifra
individuale, + 0,02; Rodolfo TURCO DONI: cifra indivi
duale, + 0,01; Enrico BOSI: cifra individuale, + 0,01.
Collegio uninominale n. 4. Armando COSSUTTA: voti validi, + 1; Alessandro CORSINOVI: cifra indivi
duale, - 0,08; Giuseppe MATULLI: cifra individuale,
- 0,06; Piergiuseppe MASSAI: cifra indivi
duale, - 0,03; Paolo VANNINI: cifra individuale, -
0,02.
Collegio uninominale n. 5. Giuseppe ARLACCHI: voti validi, -
142.
Collegio uninominale n. 6. Andrea TORTI: cifra individuale, +
0,01; Angelo PASS ALEVA: cifra individuale,
+ 0,01; Giuseppe CIPRIANI: cifra individuale, +
0,01.
Collegio uninominale n. 7. Vassili CAMPATELLI: voti validi, + 10; Pietro POZZOLINI: cifra individuale, +
0,01; Maurizio ROSSI: cifra individuale, +
0,01.
Collegio uninominale n. 8. Enrico Beniamino STUMPO: cifra indi
viduale, - 0,04; Federico SCIANO: cifra individuale, -
0,04; Ovidio MONTECCHI: voti validi, - 7;
cifra individuale, - 0,03;
Franco ASTE: cifra individuale, -0,01.
Collegio uninominale n. 9. Stefano SOLARI: cifra individuale, -
0,01; Mario VITIELLO: voti validi, - 50; cifra
individuale, - 0,06.
Collegio uninominale n. 10. Alessandro GORI: cifra individuale, +
0,02; Carlo Piero CARLESI: voti validi, - 91;
cifra individuale, - 0,08; Patrizio Adolfo GIUGNI: voti validi, -
111; cifra individuale, - 0,10.
Collegio uninominale n. 11. Antonio Ludovico PRINCIPATO: cifra
individuale, + 0,01; Beppino MONTALTI: voti validi, - 1.
Collegio uninominale n. 12. Alessandro GIORGIETTI: voti validi, +
1.
Collegio uninominale n. 13. Paolo NEPI: cifra individuale, - 0,02; Roberto NASCOSTI: voti validi, + 60;
cifra individuale + 0,05; Pier Luigi PERUZZI: cifra individuale,
- 0,01.
Collegio uninominale n. 14. Gianni CANTALONI: cifra individuale,
- 0,03; Albano BRAGAGNI: cifra individuale,
- 0,03; Gherardo GRANDI: voti validi, - 1; ci
fra individuale, - 0,02.
Collegio uninominale n. 15. Enrico BOSELLI: voti validi, + 23; Paola BOMBIERI: voti validi, + 37; cifra
individuale, + 0,03; Alberto PINZUTI: voti validi, + 14; cifra
individuale, + 0,02; Enzo DALL'AVO: voti validi, + 33; cifra
individuale, + 0,03;
Martedì 29 novembre 1994 - 10 - Giunta delle elezioni
Sandra NERI: voti validi, - 90; cifra individuale, - 0,09.
Collegio uninominale n. 16. Fabrizio VIGNI: voti validi, + 108; Antonio COTTINI: cifra individuale, +
0,01; Mario BECATTELLI: cifra individuale,
+ 0,01; Mario ASCHERI: voti validi, + 5.
Collegio uninominale n. 17. Domenico PANDOLFI: cifra indivi
duale, - 0,03; Franco VALLEGGI: cifra individuale, -
0,03; Marco PASQUINUCCI: cifra indivi
duale, - 0,03.
Collegio uninominale n. 20. Enrico FERRI: cifra individuale, +
0,02; Stefano TOME: cifra individuale, +
0,01; Elena DEL NERO: voti validi, - 28; ci
fra individuale, - 0,02; Franco BEDINI: cifra individuale, +
0,01; Lorenzo GESTRI: voti validi, + 5; cifra
individuale, + 0,01.
Collegio uninominale n. 21. Fabio EVANGELISTI: voti validi, +
100; Riccardo FRAGASSI: voti validi, + 20;
cifra individuale, + 0,05; Cesare UGOLOTTI: cifra individuale, +
0,02; Nicola SILVESTRI: cifra individuale, +
0,02.
Collegio uninominale n. 23. Domenico MASELLI: voti validi, + 100; Gianmarco MANCINI: cifra individuale,
- 0,18; Agnese GARIBALDI: cifra individuale,
- 0,12;
Enrico GRABAU: voti validi, - 10; cifra individuale, - 0,12;
Massimo Ignazio BULCKAEN: cifra individuale, - 0,04.
Collegio uninominale n. 24. Virgilio LUVISOTTI: voti validi, + 7; ci
fra individuale, + 0,01.
Collegio uninominale n. 25. Antonio TOGNARELLI: voti validi, + 5;
cifra individuale, + 0,02; Piero Leonardo ANDREUCCI: cifra in
dividuale, + 0,02; Andrea MARCUCCI: cifra individuale, +
0,01; Mario PELLEGRINETTI: cifra indivi
duale, + 0,01.
Collegio uninominale n. 26. Alberto BARSOTTI: cifra individuale, +
0,07; Michele PARENTI: cifra individuale, +
0,04; Sauro SARTINI: cifra individuale, +
0,04.
Collegio uninominale n. 27. Fabio SQUARCINI: voti validi, - 1.
Collegio uninominale n. 28. Roberto BIASCI: cifra individuale, +
0,02; Altero MATTEOLI: cifra individuale, +
0,02; Lorenzo DI COSIMO: cifra individuale,
+ 0,02.
Collegio uninominale n. 29. Fabio MUSSI: voti validi, - 59; Paolo COSTANTINO: cifra individuale,
+ 0,01; Leandro PALADINI: voti validi, + 37;
cifra individuale, + 0,04; Giovanni GRASSI: voti validi, + 10; ci
fra individuale, + 0,01; Francesco Mario PIGA: voti validi, -
10.
Martedì 29 novembre 1994 - 11 - Giunta delle elezioni
In conformità alle verifiche compiute, la Giunta, non essendo contestabili le proclamazioni e concorrendo negli eletti le qualità richieste dalla legge, propone la convalida delle elezioni dei seguenti deputati:
Collegio uninominale n. 1: Luigi BERLINGUER;
Collegio uninominale n. 2: Alessandra BONSANTI;
Collegio uninominale n. 3: Valdo SPINI;
Collegio uninominale n. 4: Armando COSSUTTA;
Collegio uninominale n. 5: Giuseppe ARLACCHI;
Collegio uninominale n. 6: Francesca CHIAVACCI;
Collegio uninominale n. 7: Vassili CAMPATELLI;
Collegio uninominale n. 8: Leonardo DOMENICI;
Collegio uninominale n. 9: Mauro VANNONI;
Collegio uninominale n. 10: Silvano GORI;
Collegio uninominale n. 11: Renzo INNOCENTI;
Collegio uninominale n. 12: Galileo GUIDI;
Collegio uninominale n. 13: Sergio Andrea GARAVINI;
Collegio uninominale n. 14: Vasco GIANNOTTI;
Collegio uninominale n. 15: Enrico BOSELLI;
Collegio uninominale n. 16: Fabrizio VIGNI;
Collegio uninominale n. 17: Giovanni BRUNALE;
Collegio uninominale n. 20: Riccardo CANESI;
Collegio uninominale n. 21: Fabio EVANGELISTI;
Collegio uninominale n. 23: Domenico MASELLI;
Collegio uninominale n. 24: Mauro PAISSAN;
Collegio uninominale n. 25: Rosanna MORONI;
Collegio uninominale n. 26: Maria Gloria BRACCI MARINAI;
Collegio uninominale n. 27: Roberto PAGGINI;
Collegio uninominale n. 28: Anna Maria BIRICOTTI;
Collegio uninominale n. 29: Fabio MUSSI.
I dati approvati e riportati nella relazione e nell'allegato n. 1 riguardanti i risultati elettorali nei Collegi uninominali della Circoscrizione sono ostensibili presso gli uffici di segreteria della Giunta.
Verifica dei poteri nella XIX Circoscrizione - Campania 1.
II Relatore Flavio CASELLI riferisce sullo stato delle operazioni preliminari di verifica nella Circoscrizione e propone alla Giunta di procedere alla verifica delle schede nulle dei Collegi uninominali nn. 8, 12 e 16, di cui sono state completate le operazioni preliminari di verifica e per i quali sono stati presentati ricorsi. Propone inoltre alla Giunta di acquisire con urgenza le schede dei voti validi delle sezioni elettorali nn. 242 e 287 del Comune di Napoli, Collegio uninominale n. 6, necessarie per il completamento delle predette operazioni preliminari di verifica.
La Giunta approva la proposta del Relatore e delibera la costituzione di un Comitato di verifica formato, oltre che dal Relatore, dai deputati Antonio DEL PRETE, Magda NEGRI e Giacomo GARRA.
Seguito della verifica dei poteri nella XXI Circoscrizione - Puglia.
Il Relatore Luciano CIOCCHETTI riferisce sulle deduzioni e richieste istruttorie pervenute nei termini regolamentari dal de-
Martedì 29 novembre 1994 - 12 - Giunta delle elezioni
putato Francesco CAPITANEO, proponendo di accoglierle limitatamente alla verifica delle schede dei voti validi per le elezioni nei Collegi uninominali relative ai Collegi uninominali nn. 1 e 28 della Circoscrizione.
La Giunta approva la proposta del relatore e delibera quindi di acquisire con urgenza le schede valide dei Collegi uninominali citati.
Esame delle cariche ricoperte dai deputati ai fini del giudizio di compatibilità con il mandato
parlamentare.
La Giunta, su proposta del Comitato per le incompatibilità, delibera quanto segue:
1) di dichiarare compatibili con il mandato parlamentare le seguenti cariche:
consigliere di amministrazione della Banca popolare meridionale, soc. coop.r.l. con sede in Grottaminarda, ricoperta dal deputato Ferdinando SCHETTINO;
sindaco del comune di Boscochie-sanuova, ricoperta dal deputato Mauro BONATO;
2) di dichiarare incompatibili con il mandato parlamentare, ai sensi dell'articolo 2 della legge n. 60 del 1953, le cariche di:
componente del collegio sindacale del Consorzio trasporti della Valle del Tronto, ricoperta dal deputato Giovanni FERRANTE;
presidente dei revisori dei conti del Consorzio di bonifica « Pedemontano Brentella di Pederobba » - Montebelluna, ricoperta dal deputato Flavio TRINCA.
La Giunta, su proposta del Comitato per le incompatibilità, prende atto inoltre delle dimissioni tempestivamente presentate dalle seguenti cariche dichiarate incompatibili con il mandato parlamentare:
revisore dei conti dell'Associazione Irrigazione Est Sesia con sede in Novara, ricoperta dal deputato Giacomo DE GHI-SLANZONI CARDOLI;
revisore dei conti dell'Ente di sviluppo nelle Marche, ricoperta dal deputato Giovanni FERRANTE;
sindaco supplente del Credito Bergamasco s.p.a., ricoperta dal deputato Giorgio JANNONE;
presidente del consiglio di amministrazione della « Don Rizzo » Banca di credito cooperativo con sede in Alcamo, ricoperta dal deputato Francesco Paolo LUCCHESE;
componente dei collegi sindacali delle società FINBEST e Brussa Finanziaria, ricoperte dal deputato Daniele MOL-GORA;
presidente del collegio dei revisori dei conti dell'Istituto autonomo per le case popolari della provincia di Chieti, ricoperta dal deputato Giovanni PACE;
componente del collegio sindacale del Consorzio per l'aeroporto di Salerno-Pon-tecagnano, ricoperta dal deputato Teodoro TASCONE;
presidente dei collegi sindacali della Banca popolare di Asolo e Montebelluna e della Società bancaria di partecipazioni, ricoperte dal deputato Flavio TRINCA;
nonché delle dimissioni presentate dalle cariche di:
consigliere del Distretto scolastico della Versilia, ricoperta dal deputato Carlo CARLI;
consigliere di amministrazione del Consorzio di bonifica Riviera Berica, ricoperta dal deputato Alberto Paolo LEMBO;
consigliere di amministrazione dell'Istituto di credito delle Casse rurali ed artigiane (ICCREA) e dell'AGRILEASING s.p.a., ricoperte dal deputato Francesco Paolo LUCCHESE;
componente dei collegi sindacali delle società 4-ENNE-FIN e BI-FIN, ricoperte dal deputato Daniele MOLGORA.
Martedì 29 novembre 1994 - 1 3 - Giunta delle elezioni
Le predette dimissioni sono state seguite, ai fini della procedura di compatibilità, da dichiarazioni di effettiva astensione dalle funzioni.
La Giunta, su proposta del Comitato per le incompatibilità, prende atto infine del collocamento in aspettativa del deputato Mauro AGOSTINI dalle funzioni di direttore generale di Sviluppumbria e del deputato Vittorio SGARBI dalle funzioni di direttore storico dell'arte presso la Soprintendenza per i beni artistici e storici
del Veneto; della decadenza del deputato Riccardo CANESI dalla carica di consigliere del Distretto scolastico n. 2 della Toscana e del deputato Eugenio BARESI dalla carica di consigliere di amministrazione della società Nuova Scaini; nonché dell'esonero del deputato Ferdinando SCHETTINO dalle funzioni di preside dell'Istituto tecnico commerciale « V. Volpe » di Grottaminarda.
La seduta termina alle 19,15.
PAGINA BIANCA
Martedì 29 novembre 1994 - 15 - Commissioni riunite VII e X
COMMISSIONI RIUNITE VII (Cultura) e X (Attività produttive)
IN SEDE REFERENTE
Martedì 29 novembre 1994. — Presidenza del Presidente della X Commissione Alessandro RUBINO. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gianni Letta.
La seduta comincia alle 8,45.
Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 562, recante riordino delle funzioni in materia di turismo, spettacolo e sport (Approvato dal Senato) (1566). (Parere della I, della II, della V, della VI, della XI e della XII Commissione).
{Seguito dell'esame e conclusione).
Le Commissioni riprendono Tesarne del provvedimento.
Alessandro RUBINO, presidente, avverte che si passerà all'esame degli emendamenti presentati. Comunica di ritenere inammissibili l'emendamento Peraboni 1.8 in quanto volto a prevedere una delega al Governo, nonché gli emendamenti Maz-zuca 3.10 e Manzini 7.3, in quanto volti ad
introdurre materia estranea al testo del decreto-legge n. 562 del 1994.
Sergio CHIESA (gruppo forza Italia), relatore per la X Commissione, anche a nome del relatore per la VII Commissione, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati.
Luciano CIOCCHETTI (gruppo CCD), relatore per la VII Commissione, ritiene che, a prescindere dal merito degli emendamenti presentati, l'intento dev'essere quello di consentire la rapida conversione del provvedimento in esame, ormai prossimo alla scadenza. Il decreto-legge n. 562 del 1994 rappresenta uno strumento per permettere alle regioni di esercitare determinati poteri nel settore dello spettacolo, settore che altrimenti continuerà ad essere gestito esclusivamente dallo Stato. Invita, quindi, tutte le forze politiche a riflettere seriamente sull'esigenza di convertire il decreto-legge in esame.
Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Gianni LETTA esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati, facendo propria la
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raccomandazione che il relatore per la VII Commissione ha ora rivolto a tutte le forze politiche. Certamente il testo in esame potrebbe essere migliorato; alcuni degli emendamenti presentati avrebbero meritato maggiore attenzione, ma il decreto è ormai prossimo alla scadenza e rappresenta già la settima reiterazione.
Adriano VIGNALI (gruppo rifondazione comunista-progressisti) osserva che, nel corso della discussione di carattere generale, i relatori e il rappresentante del Governo hanno illustrato la finalità politica del provvedimento in esame: quella di gestire una fase di transizione. Il decreto-legge n. 562 rappresenta solo una tappa di un percorso la cui conclusione è ancora lontana. Ritiene, quindi, che sarebbe opportuno che le forze politiche si confrontassero su una seria riforma; intanto l'attuale fase di transizione continuerebbe ancora per un po'. Le forze di maggioranza dovrebbero, quindi, proporre le linee di tale riforma su cui le forze di opposizione esprimerebbero la loro posizione. Sul tema in discussione si pongono due nodi fondamentali: il primo attiene al rapporto tra Stato e regioni, il secondo al principio per cui la cultura non può essere considerata « a fasce », di livello basso, medio o alto. Osserva, infine, che tutti gli emendamenti dovrebbero essere discussi prima di essere posti in votazione.
Le Commissioni respingono gli emendamenti Porta 1.12, Bracco 1.1, 1.2 e 1.3, Andreatta 1.15, Monticone 1.4, Bracco 1.5, Servodio 1.6, Peraboni 1.14 e Porta 1.13.
Paola MANZINI (gruppo progressisti-federativo) richiama i contenuti del suo emendamento 1.9 teso a specificare la ripartizione del fondo nazionale per lo sviluppo turistico alle Regioni. Con le modifiche approvate alla legge finanziaria alla Camera sono stati stanziati 50 miliardi per ciascuno degli anni 1995, 1996, 1997 in favore del turismo ed è quindi necessario, per rendere immediatamente spendibili tali risorse finanziarie, specificare i criteri in base ai quali il fondo sarà ripartito.
Viene infine previsto dal suo emendamento che tale fondo possa essere gestito dalle Regioni anche avvalendosi di apposite convenzioni con istituti di credito. Invita quindi le Commissioni ad approvare tale emendamento.
Le Commissioni respingono gli emendamenti Manzini 1.9, Servodio 1.7 e 1.8, Porta 1.11, 1.10 e 2.5, Peraboni 2.3 e 2.4, Bracco 2.1 e 2.2.
Nadia MASINI (gruppo progressisti-federativo), intervendo sull'ordine dei lavori, ritiene che la decisione di fissare l'inizio della seduta odierna alle 8.30 del mattino è stata inopportuna. Infatti molti colleghi presentatori di emendamenti non hanno avuto la possibilità di partecipare ai lavori e quindi di illustrarli. Fa presente che nel momento in cui si è deciso di convocare la seduta alle 8,30, il suo gruppo non era presente.
Alessandro RUBINO, presidente, con riferimento all'intervento appena svolto dal deputato Masini, sottolinea che la seduta odierna è iniziata circa venti minuti dopo le 8,30, per consentire a tutti di partecipare. Ricorda inoltre che l'esame del decreto-legge n. 562 è stato già rinviato di una settimana e che esso è stato inserito nel calendario dei lavori dell'Assemblea per la seduta di domani. La decisione di convocare la riunione in corso alle 8,30 del mattino è stata adottata, nell'ultima seduta, svoltasi il 19 novembre scorso e, in quella sede, nessuno ha avuto nulla da obiettare, nemmeno i rappresentanti del gruppo dei progressisti presenti.
Le Commissioni respingono gli emendamenti Bracco 3.1, Servodio 3.2, 3.3 e 3.4, Mazzuca 3.9 e Bracco 3.5.
Luciano CIOCCHETTI, relatore per la VII Commissione, intervenendo sull'emendamento Monticone 3.6, sottolinea che tutti i gruppi sono concordi sull'esigenza di tutelare i minori nella visione di film e programmi televisivi. Ricorda che, nella relazione da lui svolta sul provvedimento in esame il 17 novembre scorso, ha sottoli-
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neato l'opportunità che il Governo proponga un emendamento volto ad inserire nel disegno di legge n. 1366 « Ulteriori disposizioni concernenti la finanza pubblica » una norma di delega all'emanazione di un decreto legislativo che fissi nuove regole atte a tutelare i minori nella visione di film, fiction e programmi televisivi.
Alberto MONTICONE (gruppo PPI) ritiene la proposta formulata dal relatore per la VII Commissione, insufficiente per affrontare un tema centrale della politica dello spettacolo qual è quello della tutela dei minori. Constatato l'andamento dei lavori della seduta odierna, non ritiene opportuno illustrare il suo emendamento 3.6.
Angela NAPOLI (gruppo alleanza na-zionale-MSI) fa presente che il suo gruppo condivide pienamente le osservazioni svolte dal relatore per la VII Commissione nell'intervento svolto poc'anzi.
Le Commissioni respingono l'emendamento Monticone 3.6.
Nadia MASINI (gruppo progressisti-federativo), intervendo sull'emendamento Bracco 3.7, coglie l'occasione per esprimere talune osservazioni sull'articolo 3, in parte già formulate nel corso dell'esame preliminare, inerenti al rapporto tra Stato e regioni. Su tale aspetto l'articolo 3 non definisce in modo chiaro le competenze dello Stato e delle autonomie locali, lasciando un'ambiguità che, una volta convertito il decreto in esame, sarà fonte di molti problemi. Gli emendamenti presentati dal suo gruppo sono volti proprio a chiarire questa ambiguità, su cui chiede ai membri della Commissione di riflettere. Si tratta, infatti, di un problema che deve essere affrontato, nonostante il decreto-legge n. 562 rappresenti la settima reiterazione.
Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Gianni LETTA rileva che il testo in esame rappresenta il risultato di una riflessione lunga e sofferta, di un dialogo con i rappresentanti delle re
gioni e dell'opposizione. Si è proceduto per approssimazioni successive sino a raggiungere un testo che senz'altro è perfettibile, ma non si può affermare che sia fonte di confusione e di problemi, come ha ora sostenuto il deputato Masini.
Le Commissioni respingono gli emendamenti Bracco 3.7 e l'emendamento Manzini 7.2.
Paola MANZINI invita le Commissioni ad approvare il suo emendamento 7.1 con il quale si intende apportare una modifica al regime dell'obbligo di compilazione e trasmissione delle schede di informazione per i clienti delle strutture ricettive. L'emendamento intende snellire tali adempimenti e finalizzarli ad un uso di tipo statistico; esso tende altresì ad evitare l'obbligo per le imprese di conservare tale schede per un periodo di tempo di 5 anni.
Le Commissioni respingono quindi l'emendamento Manzini 7.1.
Fabrizio Felice BRACCO (gruppo progressisti-federativo), osserva che i rappresentanti delle regioni hanno richiesto di essere auditi dalle Commissioni riunite. È vero che si sono svolti incontri tra rappresentanti del Governo e rappresentanti delle regioni, ma non c'è stato l'incontro di questi ultimi con il Parlamento, contatto che invece è molto importante. Il testo in esame conserva tutti i difetti di quello originario, anzi per certi aspetti si presenta peggiore, posto che non chiarisce in alcun modo il riparto di competenza tra Stato e regioni. Inoltre ritiene che il decreto-legge n. 562 sollevi problemi di legittimità costituzionale laddove rinvia all'emanazione di un successivo decreto del Presidente del Consiglio la disciplina delle funzioni attribuite alle regioni, in violazione quindi dell'autonomia regionale. Anche se è vero che il provvedimento in esame rappresenta la settima reiterazione, occorre considerare che esso è stato trasmesso alla Camera soltanto dieci giorni or sono e non c'è stato il tempo di un esame approfondito. Il suo gruppo pertanto ripresenterà in Assemblea gli emendamenti presentati in
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Commissione e solleverà quelle questioni su cui in questa sede ci si è rifiutati di discutere. Il suo gruppo, quindi, è contrario al testo in esame.
Le Commissioni riunite deliberano quindi di conferire il mandato ai relatori a
riferire favorevolmente sul provvedimento; nominano, quindi, il Comitato dei nove, riservandosi il Presidente di indicarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.
La seduta termina alle 9,35.
Martedì 29 novembre 1994 — 1 9 — Commissioni riunite VII e X
ALLEGATO
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 562, recante riordino delle funzioni in materia di turismo,
spettacolo e sport (1566).
EMENDAMENTI AL TESTO DEL DECRETO-LEGGE
ART. 1.
Al comma 1, sopprimere la parola: amministrative.
1. 12. Porta, Peraboni, Arrighini, On-
garo, Miroglio, Bistaffa, Ghi-roldi, Graticola.
Al comma 1, sopprimere le parole: in materia turistica e alberghiera. 1. 1.
Bracco, Nadia Masini, Grignaf-fini, Stampa.
Al comma 3, alinea, sostituire il secondo periodo con il seguente: Alle regioni sono trasferite le seguenti funzioni:. 1. 2 .
Bracco, Nadia Masini, Grignaf-fini.
Al comma 3, alla lettera a) premettere la seguente:
Oa) funzioni di sostegno, promozioni e vigilanza delle attività di spettacolo per le quali le competenze non siano riservate allo Stato.
1. 3 . Bracco, Nadia Masini, Grignaf-
fini.
Al comma 3, lettera a), sopprimere le parole: trasformazione, adattamento e utilizzo.
1. 15 . Andreatta.
Al comma 3, lettera d), dopo le parole: altri vantaggi di tipo economico in favore, inserire le seguenti: di spettacoli promossi da giovani,.
1. 4 . Monticone.
Sostituire il comma 5 con il seguente:
5 . Con decreto del Presidente della Repubblica, emanato ai sensi dell'articolo 1 7 della legge 2 3 agosto 1 9 8 8 , n. 4 0 0 , su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, si provvede a precisare le materie indicate al comma 3 , ad individuare altre funzioni da trasferire alle regioni e, determinando altresì scadenze temporali anche dilazionate, le attività e le istituzioni di carattere nazionale sulle quali è fatta salva la competenza dello Stato. Con il medesimo decreto si procede al trasferimento alle regioni entro il 3 1 di-
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cembre 1995 dei necessari mezzi finanziari. 1. 5.
Bracco, Nadia Masini, Grignaf-fini.
Al comma 5, primo periodo, sostituire la parola: annuali, con la seguente: pluriennali. 1. 6.
Servodio, Zen.
Sostituire il comma 6 con il seguente: 6. Il personale del soppresso Ministero
del turismo e dello spettacolo viene ricollocato, in relazione alla nuova distribuzione di competenze attuata dal presente decreto, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri entro 60 giorni dalla conversione in legge del presente decreto. 1. 14.
Peraboni.
Al comma 6, sostituire le parole: e il trattamento economico acquisito con le seguenti: acquisito e il trattamento economico percepito dai lavoratori svolgenti le stesse funzioni dei dipendenti trasferiti. 1. 13.
Porta, Peraboni, Ghiroldi.
Sostituire il comma 7 con i seguenti: 7. Il Presidente del Consiglio dei mini
stri, d'intesa con il Ministro del tesoro e con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, istituisce il Fondo nazionale per lo sviluppo turistico, da iscrivere nello stato di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri, avente il fine di raccogliere risorse pubbliche nazionali e comunitarie da versare ad un apposito capitolo di entrata da riassegnare al Fondo per essere destinata all' ammodernamento, alla razionalizzazione e sviluppo dell'offerta turistica italiana, accordando priorità alle proposte progettuali finalizzate all'adegua-
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mento delle strutture turistiche-ricettive, agli adempimenti previsti dalla legislazione nazionale e dalle normative comunitarie.
1-bis. Il Dipartimento delle politiche del turismo ripartisce annualmente il 70 per cento delle risorse del Fondo nazionale per lo sviluppo turistico tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, secondo i seguenti criteri:
a) il 40 per cento in base al movimento turistico, quale risulta dai dati delle ultime tre stagioni turistiche;
b) il 30 per cento in base alla consistenza del patrimonio ricettivo regionale;
c) il 30 per cento in base alla superficie del territorio.
Il rimanente 30 per cento delle risorse è ripartito con gli stessi criteri di cui al comma 2, tra le aree di cui all'articolo 1, comma 1, lettere a) e b), del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236.
Il Fondo è gestito dalle regioni anche avvalendosi di apposite convenzioni con istituti di credito. 1. 9.
Manzini, Aloisio, Carli, De Mur-tas, Domenici, Galdelli, Gritta Grainer, Lombardo, Raffaelli, Ranieri, Rebecchi, Rizza, Settimi, Ugolini, Viviani, Voccoli, Zani.
Al comma 7, primo periodo, sostituire la parola: sentite, con le seguenti: d'intesa. 1. 7.
Servodio.
Al comma 7, sostituire il secondo periodo con il seguente:
L'intervento finanziario dello Stato a favore delle imprese e delle professioni turistiche si attua attraverso il Fondo nazionale per lo sviluppo turistico istituito presso il Dipartimento delle politiche del turismo che ripartisce il Fondo secondo
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criteri stabiliti dalla Presidenza del Consiglio d'intesa con la Conferenza Stato-regioni.
1. 8. Servodio.
Al comma 7, sopprimere le parole: dello Stato e e aggiungere, in fine, le seguenti parole: o regionali.
1. 1 1 . Porta, Peraboni, Ghiroldi.
Al comma 7, sopprimere le parole: a prevalente partecipazione pubblica.
1. 10. Porta, Peraboni, Ongaro, Bi-
staffa.
ART. 2 .
Al comma 1, lettera a), sostituire le parole da: definizione fino a: fissare le con le seguenti: definizione delle.
2. 5 . Porta, Peraboni, Ongaro, Bi-
staffa.
Al comma 1, lettera d), sopprimere le parole: della promozione unitaria dell'immagine dell'Italia all'estero. 2 . 3 .
Peraboni.
Al comma 1, sopprimere la lettera f).
2 . 4 . Peraboni.
Al comma 1, lettera g) aggiungere, in fine, le parole: e per i quali le competenze siano rimaste affidate alla Presidenza del Consiglio;.
2 . 1. Bracco, Nadia Masini, Grignaf-
fini, Stampa.
Commissioni riunite VII e X
Al comma 1, lettera h), sostituire le parole da: in ragione di competenze concordate fino alla fine della lettera, con le seguenti: per la parte assegnata allo Stato nell'ambito della ripartizione di cui all'articolo 1, comma 5-bis. 2 . 2 .
Bracco, Nadia Masini, Grignaf-fini, Stampa.
ART. 3 .
Al comma 1, sostituire le parole: di un'autorità di Governo con le seguenti: del Ministero. 3 . 1.
Bracco, Nadia Masini, Grignaf-fini, Stampa, De Julio.
Al comma 1, sopprimere la lettera a). 3 . 2 .
Servodio.
Al comma 1, lettera b), sopprimere le parole: dello spettacolo e. 3 . 3 .
Servodio.
Al comma 2, sopprimere le lettere a) e b). 3 . 4 .
Servodio.
Al comma 2, lettera a), secondo periodo, sostituire le parole da: Dipartimento dello spettacolo fino a: legge 2 1 aprile 1 9 6 2 , n. 1 6 1 , con le seguenti: dal Garante per la radiodiffusione e l'editoria, nei modi previsti dalla legge 2 1 aprile 1962 , n. 1 6 1 , come modificata dai commi 2-bis e seguenti del presente articolo. 3 . 9 .
Mazzuca.
Al comma 2, lettera a), dopo le parole: legge 2 1 aprile 1962 , n. 1 6 1 , aggiungere le
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seguenti: entro sei mesi dall'entrata in vigore del presente decreto vengono emanati i regolamenti e le disposizioni circa la composizione della Commissione in parola.
3. 5. Bracco, Nadia Masini, Grignaf-
fini, Stampa.
Al comma 2, lettera a), secondo periodo, dopo le parole: legge 21 aprile 1962, n. 161, inserire i seguenti periodi:
Le predette Commissioni dovranno essere composte da tre esperti di diritto, di psicologia dell'età evolutiva, di pedagogia, con particolare competenza nei problemi della comunicazione sociale, nonché da quattro rappresentanti dei genitori designati dalle associazioni più rappresentative. Per ogni membro è nominato un supplente. 3. 6.
Monticone.
Al comma 2, lettera b), sopprimere il secondo e il terzo periodo. 3. 7.
Bracco, Nadia Masini, Grignaf-fini, Stampa.
Al comma 2, sostituire la lettera d) con la seguente:
Con riguardo all'ENIT, entro 180 giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, il Governo è delegato a provvedere alla riforma dell'ente secondo i seguenti principi:
1) l'Ente nazionale italiano per il turismo viene trasformato in SpA regolata ai sensi degli articoli 2325 e seguenti del codice civile;
2) all'ENIT sono affidate le seguenti funzioni:
a) esercizio dell'attività di coordinamento della promozione svolta dalle regioni, anche al fine della promozione unitaria dell'immagine dell'Italia all'estero, e
Commissioni riunite VII e X
per sviluppo del mercato turistico nazionale;
b) raccolta ed elaborazione di dati, anche attraverso sistemi informativi computerizzati;
c) organizzazione e produzione di servizi di consulenza, assistenza e collaborazione in favore di soggetti pubblici e privati purché compatibili con la finalità istituzionale della società;
d) gestione all'estero nei paesi maggiori fruitori di turismo italiano, messi a disposizione delle regioni italiane;
e) elaborazione e realizzazione di un piano annuale di investimento nel quale devono essere indicati i progetti e gli strumenti promozionali utilizzati;
f) garantire ai produttori di servizi, con particolare riguardo alle piccole e medie imprese, condizioni di trasparenza dei mercati e facilitare il loro accesso agli stessi;
g) stipulare contratti o convenzioni con enti o soggetti pubblici o privati per la gestione di uffici di rappresentanza e di progetti operativi volti alla promozione dell'offerta turistica italiana all'estero;
h) realizzazione di progetti integrati interregionali elaborati d'intesa con le regioni italiane ovvero specificamente delegati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, o, tramite quest'ultima, da altre organizzazioni pubbliche nazionali.
3) per l'esercizio delle attività che l'ENIT svolge su incarico della Presidenza del Consiglio dei ministri viene ad essa riconosciuto un corrispettivo di lire 80 miliardi nell'anno 1995, elevato a 90 e 100 miliardi nei due esercizi successivi.
In seguito il corrispettivo verrà incrementato annualmente di una percentuale pari alla media del tasso di inflazione.
L'ENIT ha facoltà di reperire sul mercato ulteriori mezzi finanziari.
4) La Presidenza del Consiglio dei ministri ha diritto di effettuare la vigilanza sull'osservanza degli obblighi derivanti dalla convenzione mediante acquisizione degli atti e verifiche ispettive.
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L'ENIT si impegna ad assolvere alla richiesta di acquisizione di atti inoltrata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri entro 2 0 giorni dalla data di ricezione della richiesta stessa ed a consentire l'accesso, in qualsiasi momento, agli uffici in Italia ed all'estero a funzionari della Presidenza del Consiglio dei ministri, formalmente incaricati della verifica dalla Presidenza stessa.
Il potere di vigilanza e controllo si estende a tutta la gestione dell'ENIT.
L'ENIT invierà alla Presidenza del Consiglio dei ministri, entro il mese di marzo di ogni anno, una relazione generale sull'andamento della gestione, comparando i risultati conseguiti nell'anno di riferimento con quelli dell'anno o degli anni precedenti;
5 ) il capitale dell'ENIT dovrà essere a partecipazione dello Stato, delle regioni e dei privati.
Il Ministro del tesoro, con propri decreti:
a) determina la quota di capitale proprio;
b) determina la quota del capitale delle regioni;
c) determina la quota dei privati; d) esegue il frazionamento per le
singole regioni del capitale a partecipazione regionale, sentita la conferenza Stato-regioni.
Gli organi sociali ed i loro compiti verranno determinati con successivo decreto. 3 . 8.
Periboni.
Dopo il comma 2, aggiungere i seguenti:
2-bis. L'articolo 1 della legge 2 1 aprile 1962 , n. 1 6 1 , è sostituito dal seguente:
«ART. 1.
1. La proiezione in pubblica sala o la trasmissione via etere, via cavo, a mezzo satellite o in codice da parte di qualsiasi emittente di film, telefilm o opere per la
Commissioni riunite VII e X
televisione di qualsiasi tipo e durata e su qualsiasi supporto prodotti, sono subordinate a nulla osta rilasciato dal Garante per la radiodiffusione e l'editoria, su parere conforme delle commissioni di revisione di primo e secondo grado di cui all'articolo 2 della presente legge.
2 . Sono subordinate a nulla osta anche la produzione, la riproduzione per la vendita o il noleggio di videocassette e videodischi contenenti opere filmiche, teatrali o per la televisione, ivi compresi i telefilm.
3 . All'atto della richiesta di nulla osta una copia del film, anche su supporto magnetico, deve essere consegnata dal richiedente alle commissioni di revisione, che ne disporranno la successiva conservazione presso la cineteca del Centro sperimentale di cinematografia di Roma ».
2-ter. I commi 2 e seguenti dell'articolo 2 della legge 2 1 aprile 1 9 6 2 , n. 1 6 1 , sono sostituiti dai seguenti:
« 2 . Il Garante per la radiodiffusione e l'editoria provvede a ripartire le opere e le videocassette da visionare fra le sezioni di primo grado.
3 . Ciascuna sezione è composta da: a) un professore in quiescenza o un
esperto di diritto, che la presiede; b) un esperto di psicologia dell'età
evolutiva; c) un pedagogista, esperto dei pro
blemi della comunicazione sociale; d) quattro rappresentanti dei geni
tori, designati dalle associazioni di genitori più rappresentative.
4 . I componenti di cui alle lettere a), b) e c) del precedente comma sono nominati dal Garante per la radiodiffusione e l'editoria. Quelli di cui alla lettera d) sono nominati dal Garante su conforme parere dei rappresentanti degli utenti nel Consiglio consultivo degli utenti, previa designazione da parte delle associazioni, che devono provvedervi entro 1 5 giorni dalla richiesta.
5 . Le deliberazioni delle sezioni sono assunte a maggioranza assoluta dei componenti. Per ogni membro delle sezioni è
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nominato un supplente con le stesse mo
dalità previste per la nomina dei compo
nenti effettivi. I membri effettivi e sup
plenti delle sezioni durano in carica un anno.
6. Le funzioni di segretario delle se
zioni sono espletate da un funzionario ap
partenente alla carriera direttiva della Presidenza del Consiglio dei ministri. Gli atti delle sezioni sono soggetti alle disposi
zioni della legge 7 agosto 1990 , n. 2 4 1 . 7. Ai membri delle sezioni spetta, oltre
al rimborso delle spese sostenute, un get
tone di presenza pari a lire centomila per ogni giorno di riunione, nonché il diritto ad assentarsi dal luogo di lavoro abituale per il tempo necessario allo svolgimento dell'incarico ».
2quater. Il comma dell'articolo 3 della legge 2 1 aprile 1962 , n. 1 6 1 , è sostituito dal seguente:
« 2 . La Commissione è presieduta dal più anziano fra i presidenti delle se
zioni ».
2quinquies. Il comma 2 dell'articolo 5 della legge 2 1 aprile 1962 , n. 1 6 1 , è sosti
tuito dai seguenti:
« 2 . Non può essere espresso parere fa
vorevole per il rilascio del nulla osta alla visione da parte dei minori dei prodotti di cui all'articolo 1 della presente legge che possano in qualsiasi forma nuocere al loro sviluppo psichico e morale, oppure con
tengano scene violente di qualsiasi genere, ovvero presentino crimini in forma tale da indurre o addestrare alla loro imitazione.
2bis. Quando siano ammessi alla vi
sione i minori di 1 4 anni il concessionario ed il direttore del locale sono tenuti a darne avviso al pubblico mediante la scritta Spettacolo visibile a tutti Quando siano ammessi i minori di età compresa tra i 1 4 e i 1 8 anni la scritta deve indicare Visibile ai maggiori di anni 14 ».
3 . 10. Mazzuca.
Commissioni riunite VII e X
Al comma 1, sopprimere la lettera a).
7. 2.
Manzini, Aloisio, Carli, Dome
nici, Gritta Grainer, Lom
bardo, Raffaelli, Ranieri, Re
becchi, Rizza, Settimi, Ugo
lini, Viviani, Voccoli, Zani.
Sostituire il comma 1 bis con i se
guenti:
lbis. L'articolo 1 0 9 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 1 8 giugno 1 9 3 1 , n. 7 7 3 , come modificato dall'articolo 1 6 della legge 3 0 settembre 1 9 9 3 , n. 3 3 8 , è sosti
tuito dal seguente:
«ART. 1 0 9 . — 1. I gestori di esercizi al
berghieri ed extralberghieri о di altre im
prese e attività ricettive hanno l'obbligo di far compilare e firmare personalmente dai clienti alloggiati una scheda conforme al modello approvato con decreto del Mini
stero dell'interno. Per i nuclei familiari e per i gruppi guidati, la compilazione e la sottoscrizione dell'apposita scheda può es
ser effettuata da uno dei coniugi anche per l'altro e per i figli minorenni e dal capo
gruppo anche per gli altri componenti del gruppo ».
Iter. I gestori degli esercizi alberghieri ed extralberghieri о di altre imprese e atti
vità ricettive hanno l'obbligo di tenere, ai fini statistici, un registro nel quale sono indicati il numero e il luogo di prove
nienza delle persone alloggiate. La tra
smissione dei relativi dati alle autorità competenti è effettuata entro la fine di ogni mese anche tramite l'utilizzo di tec
nologie telematiche. \quater. Entro centottanta giorni dalla
data di entrata in vigore della presente legge, il Presidente del Consiglio dei mini
stri, sentito l'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e le regioni, provvede con proprio decreto ad approvare il modello di registro
2 4
Martedì 29 novembre 1994 - 25 - Commissioni riunite VII e X
e a dettare norme attuative finalizzate a regolamentare la trasmissione dei dati di cui al comma l-bis. 7. 1.
Manzini, Aloisio, Carli, De Mur-tas, Domenici, Galdelli, Gritta Grainer, Lombardo, Raffaelli, Ranieri, Rebecchi, Rizza, Settimi, Ugolini, Viviani, Voccoli, Zani.
Dopo il comma 1 -bis, aggiungere i seguenti:
l-ter. L'articolo 4 del regolamento per le migliorie igieniche negli alberghi, approvato con regio decreto 24 maggio 1925, n. 1102, come modificato dall'articolo 1 del decreto del Presidente della Repub
blica 30 dicembre 1970, n. 1437, è sostituito dal seguente:
« ART. 4. — Nelle strutture turistico-ri-cettive la cubatura minima delle camere è calcolata tenendo conto del numero dei letti e della categoria di appartenenza. La superficie minima, servizi esclusi, è fissata nei limiti della tabella allegata al presente regolamento. L'altezza utile interna è quella stabilita al punto 1 del decreto del Ministro della sanità del 5 luglio 1975, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, n. 190 del 18 luglio 1975.
l-quater. Al regolamento per le migliorie igieniche negli alberghi, approvato con regio decreto 24 maggio 1925, n. 1102, e successive modificazioni, è annessa la tabella di cui all'allegato A alla presente legge.
ALLEGATO A.
TABELLA
Superficie minima delle camere in metri quadrati, esclusi i servizi.
Num. Affitta Alberghi Alberghi Alberghi Alberghi Alberghi persone camere 1 stella 2 stelle 3 stelle 4 stelle 5 stelle
1 persona 7 8 8 8 8 8
2 persone 8 9 9 10 12 14
3 persone 10 11 11 12 14 16
4 persone 12 14 14 15 17 19
7. 3. Manzini, Aloisio, Carli, De Murtas, Domenici, Galdelli, Gritta
Grainer, Lombardo, Raffaelli, Ranieri, Rebecchi, Rizza, Settimi, Ugolini, Viviani, Voccoli, Zani.
PAGINA BIANCA
Martedì 29 novembre 1994 - 27 - Commissione I
I COMMISSIONE PERMANENTE (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)
Martedì 29 novembre 1994. — Presidenza del Presidente Gustavo SELVA.
Comunicazioni del Presidente sul calendario dei lavori.
Gustavo SELVA, presidente, comunica che nella riunione di sabato 19 novembre 1994 dell'ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi è stato deliberato il seguente calendario dei lavori per il periodo 29 novembre - 7 dicembre:
Martedì 29 novembre - seduta pomeridiana:
Esame, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 2, del regolamento dei disegni di legge di conversione eventualmente assegnati;
Sede referente: esame delle proposte di legge Marti-
nat n. 214 ed abbinate di modifica della legge 28 febbraio 1990, n. 39 (legge Martelli);
seguito dell'esame della proposta di legge costituzionale Bassanini ed altri n. 889 sul riconoscimento agli stranieri ed apolidi residenti in Italia dei diritti di riu
nione, di associazione e di elettorato attivo e passivo;
seguito dell'esame della proposta di legge Bassanini ed altri n. 1013 concernente disposizioni in materia di scioglimento anticipato dei consigli comunali e provinciali;
seguito dell'esame della proposta di legge La Russa n. 738 in materia di ineleggibilità alla carica di deputato dei sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 20 mila abitanti;
esame della proposta di legge Poli Bortone n. 241 sul collocamento fuori ruolo dei professori universitari associati;
seguito dell'esame delle proposte di legge costituzionale di modifica dello Statuto della regione Sicilia;
esame del disegno di legge n. 1549 di conversione del decreto-legge n. 601 del 1994 sul differimento dei termini.
Mercoledì 30 novembre e giovedì 1° dicembre - sedute pomeridiane: Sede referente per il seguito dell'esame
dei progetti di legge indicati.
Martedì 29 novembre 1994 - 28 - Commissione I
Martedì 6 dicembre - seduta pomerdiana:
Esame ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 2, del regolamento dei disegni di legge di conversione dei decreti-legge eventualmente assegnati;
Sede referente:
seguito dell'esame dei progetti di legge indicati.
Mercoledì 7 dicembre - seduta pomeridiana:
Sede referente:
seguito dell'esame dei progetti di legge indicati.
Nel periodo considerato avranno altresì luogo le riunioni:
del Comitato ristretto per l'esame delle proposte di legge relative alla modifica del sistema elettorale per le regioni a Statuto ordinario;
del Comitato ristretto nominato per l'esame delle proposte di legge sul voto degli italiani all'estero;
potranno avere altresì luogo ulteriori riunioni per l'esame in sede consultiva, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 2, del regolamento, di disegni di legge di conversione dei decreti-legge eventualmente assegnati;
in sede legislativa per il seguito della discussione del disegno di legge n. 1306 sul riacquisto della cittadinanza.
Saranno infine presi contatti con il Presidente della Commissione Giustizia affinché possa essere iscritto all'ordine del giorno delle Commissioni riunite I e II il disegno di legge n. 1614 per la conversione in legge del decreto-legge n. 627 del 1994 recante disposizioni urgenti per l'attuazione dell'articolo 68 della Costituzione.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle 15,20.
IN SEDE CONSULTIVA AI SENSI DELL'ARTICOLO 96-BIS, COMMA 2, DEL REGOLAMENTO.
Martedì 29 novembre 1994. — Presidenza del Presidente Gustavo SELVA, indi del Vicepresidente Roberto RONCHI. — Intervengono i Ministri per la famiglia e la solidarietà sociale Antonio Guidi e per la pubblica istruzione Francesco D'Onofrio e il Sottosegretario di Stato per il tesoro Salvatore Cicu.
La seduta comincia alle 15,20.
Disegno di legge:
Conversione in legge del decreto-legge 18 novembre 1994, n. 633, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del testo unico sulle tossicodipendenze, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 (1659). (Parere all'Assemblea). (Esame e conclusione - Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Diana BATTAGGIA (gruppo lega nord), relatore, nel ricordare che il decreto-legge in esame rappresenta in parte la reiterazione di precedenti decreti-legge non convertiti in legge nei termini costituzionali, si sofferma brevemente sull'articolato del provvedimento.
Innanzitutto, l'attuale decreto-legge opera, all'articolo 1, la reistituzione del fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga, mediante l'unificazione degli stanziamenti già iscritti nello stato di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell'interno.
Il Fondo è destinato alla erogazione dei contributi previsti dal testo unico sulle tossicodipendenze, agli articoli 127, 131, 132 e 134. I finanziamenti riguardano progetti di prevenzione e recupero elaborati da amministrazioni statali, enti locali ed unità sanitarie locali, soggetti privati, e re-
Martedì 29 novembre 1994 - 29 - Commissione I
gioni; queste ultime possono accedere a contributi per progetti di formazione degli operatori dei servizi pubblici e privati, nonché per progetti per la realizzazione di sistemi di verifica, anche a distanza di tempo, e di valutazione dell'efficacia degli interventi sul territorio.
L'articolo 2 del decreto-legge prevede i meccanismi contabili per l'erogazione dei contributi, che vengono trasferiti a livello locale mediante aperture di credito a favore di funzionari delegati.
Le procedure per l'approvazione dei progetti sono dettate all'articolo 3. L'individuazione dei termini e le modalità di presentazione delle domande, i criteri per l'esame della congruenza e validità dei progetti ed i criteri di ripartizione dei finanziamenti, è demandata ad apposito decreto del Ministro per la famiglia e la solidarietà sociale, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge.
Con l'articolo 4, che introduce nuove disposizioni, si prevede il trasferimento alle regioni delle somme da destinare al finanziamento di enti, organizzazioni di volontariato, cooperative e privati, a decorrere dall'anno 1996.
Con l'articolo 5 è istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per gli affari sociali, un nucleo operativo per la verifica degli interventi attivati sul territorio nei settori della tossicodipendenza, dei minori a rischio di criminalità e del volontariato. Il nucleo opera compiendo verifiche a campione sui progetti finanziati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dalle altre amministrazioni dello Stato che ne facciano richiesta.
L'articolo 6 del decreto-legge rafforza l'attività dell'Osservatorio permanente sulle tossicodipendenze, stabilendo che l'acquisizione dei dati va effettuata secondo le corrette metodiche statistiche poste in essere dall'ISTAT, in armonia con quanto disciplinato dal decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, e che tutte le strutture pubbliche che operano nel campo dell'acquisizione di dati sulle tossicodipendenze devono comunicare periodi
camente all'Osservatorio medesimo i dati in loro possesso. La disposizione, inoltre, crea un importantissimo punto di riferimento per la collettività, denominato « sportello per il cittadino », in analogia con quanto già avviene in relazione ad altre gravi emergenze sociali e sanitarie: lo sportello offrirà in modo semplice e immediato, a chiunque ne faccia richiesta, informazioni, assistenza ed indirizzo nel campo della prevenzione, del recupero e della riabilitazione.
L'articolo 7, al comma 1, aggiunge un comma all'articolo 128 del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, inteso a prevedere il rilascio della concessione edilizia gratuita per gli immobili destinati ad uso delle comunità terapeutiche disciplinate dalla medesima norma. Il comma 2 del medesimo articolo aggiunge un comma (3-bis) all'articolo 129 del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, che prevede la concessione di edifici e strutture appartenenti allo Stato, ad enti che intendono destinarli a centri di cura e recupero dei tossicodipendenti.
L'articolo 8 si riferisce all'esigenza di rendere funzionali i cosiddetti « SERT » (servizi per le tossicodipendenze delle unità sanitarie locali). La norma prevede la possibilità di coprire i posti di dirigente e di coadiutore di tali servizi mediante concorsi interni.
L'articolo 9 reca una norma destinata al potenziamento degli interventi in favore delle persone immigrate extracomunitarie, rispondendo in tal modo alle urgenti necessità evidenziatesi nel campo.
Con l'articolo 10 si modifica e si integra la legge 22 giugno 1990, n. 164, recante « Norme sulla composizione ed i compiti della Commissione di cui al comma 2 dell'articolo 21 della legge 23 agosto 1988, n. 400».
Propone in conclusione che la Commissione esprima parere favorevole.
Rosa JERVOLINO RUSSO (gruppo PPI) annuncia il voto favorevole del suo
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gruppo sul provvedimento in esame che è volto a potenziare gli interventi a sostegno del recupero delle tossicodipendenze.
Appare positivo, in particolare, l'articolo 4 che introduce disposizioni volte alla regionalizzazione delle somme statali da destinare al finanziamento di enti per la lotta alla droga; si augura comunque che il Governo eserciti i poteri di vigilanza che gli competono soprattutto per ciò che attiene alla rapidità nell'erogazione di tali fondi. Nel condividere l'istituzione di un nucleo operativo per la verifica degli interventi nonché l'esigenza di rafforzare i servizi per le tossicodipendenze delle unità sanitarie locali, chiede in particolare al Governo di impegnarsi per una celere attuazione delle disposizioni previste dal comma 2 dell'articolo 7 del decreto-legge.
Sergio COLA (gruppo alleanza nazio-nale-MSI) annuncia il voto favorevole sul provvedimento pur osservando che, a rigore, nel testo sono contenute alcune norme che avrebbero dovute essere introdotte mediante un disegno di legge ordinaria.
Giacomo GARRA (gruppo forza Italia) annuncia il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento.
Valter BIELLI (gruppo rifondazione comunista-progressisti), nel condividere il parere favorevole proposto dal relatore, chiede alcuni chiarimenti al Ministro in ordine all'esistenza o meno di parametri alla cui stregua valutare la concessione e l'efficacia dei finanziamenti pubblici alle strutture private. Come è emerso dal dibattito aperto in questo periodo, è necessario verificare ciò che avviene all'interno delle comunità terapeutiche, non potendosi pensare a comunità chiuse, senza rapporti con l'esterno. Condivide inoltre il decentramento di fondi alle regioni che si propone il provvedimento in esame, mentre osserva che il contenuto degli articoli 9 e 10 del decreto-legge appare eterogeneo con il resto del provvedimento; tali norme dovrebbero costituire l'oggetto di un apposito provvedimento.
Luigi ROSSI (gruppo lega nord) annuncia il voto favorevole del suo gruppo su un provvedimento necessario per stroncare il flagello della droga. È inoltre convinto che tale obiettivo potrà essere prima raggiunto proprio seguendo la linea di una forte regionalizzazione dei fondi statali in materia.
Domenico MASELLI (gruppo progressisti-federativo), nel condividere il parere favorevole proposto dal relatore, sottolinea in particolare l'importanza delle disposizioni previste dall'articolo 8 del decreto-legge. Ritiene invece che l'articolo 10 del decreto-legge rappresenti un corpo estraneo in un provvedimento abbastanza omogeneo.
Il Ministro Antonio GUIDI, nell'augu-rarsi che quella attuale rappresenti l'ultima reiterazione, osserva che, rispetto alle versioni precedenti, il decreto-legge attuale contiene alcune modifiche che auspica possano consentire una definitiva conversione in legge del decreto. Su molte delle questioni che sono state affrontate nell'esame odierno, come ad esempio quella delle comunità terapeutiche, si tratta di intervenire sintetizzando le esperienze fin qui fatte e creando dei parametri a livello scientifico, approfittando del dibattito acuto e sofferto che su questi temi è attualmente in corso nell'opinione pubblica. Il nucleo di controllo è stato reso più agile per favorire la snellezza operativa. Il decreto-legge, come osservato da molti degli intervenuti, si muove nel senso della regionalizzazione delle attività di sostegno nella lotta alle tossicodipendenze; in proposito va peraltro rilevato che attualmente non tutte le regioni sono sempre pronte ad attuare subito interventi previsti da disposizioni legislative. Più in generale si augura che l'esame del decreto-legge in oggetto sia l'occasione per avviare su queste tematiche un serio dibattito parlamentare, trattandosi di argomenti che non possono essere lasciati soltanto agli organi di informazione o alle strumentalizzazioni politiche.
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La Commissione delibera quindi di esprimere parere favorevole circa la sussistenza dei requisiti di necessità e urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione.
Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 22 novembre 1994, n. 642, recante interventi per il settore dell'autotrasporto di cose per conto di terzi (1673) (Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).
La Commissione inizia Tesarne del provvedimento.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, ricorda che a seguito dell'accordo, intervenuto presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il 4 agosto 1994, durante il quale si è convenuto di tener fermo l'impegno politico di corrispondere anche per il 1994 un bonus fiscale all'autotrasporto merci dello stesso ammontare stabilito nel 1993, pari a 570 miliardi di lire, è stato predisposto il provvedimento legislativo in esame con il quale si concede tale bonus fiscale alle condizioni previste nel medesimo.
Nel 1994, come per gli anni precedenti, in via generale, l'aumento per gli autotrasportatori, delle singole voci di costo, che è maggiore della media europea, ha comportato un incremento dei costi dell'autotrasporto che del resto non ha potuto trovare adeguata compensazione in un corrispondente aumento delle tariffe avendo il Governo scelto di consentire solo un aumento tariffario compatibile con i tassi di inflazione programmata.
Pertanto si è ritenuto di compensare tali costi, mediante la concessione del credito d'imposta, ripetendo le modalità già concertate tra il Ministero dei trasporti e della navigazione ed il Ministero delle finanze, che hanno come riferimento il numero e la portata dei veicoli in circolazione di ciascuna impresa di autotrasporto.
Il beneficio fiscale potrà essere utilizzato ai fini del pagamento dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, delle persone
giuridiche, dell'imposta locale sui redditi, dell'imposta sul valore aggiunto, nonché in sede di versamento delle ritenute alla fonte, operate dai sostituti d'imposta, sulle retribuzioni dei dipendenti e sui compensi da lavoro autonomo.
Propone quindi che la Commissione esprima parere favorevole.
Rolando FONTAN (gruppo lega nord), nell'annunciare voto favorevole fa presente che da parte degli autotrasportatori è pervenuta la richiesta che il loro lavoro venga ricompreso tra le professioni considerate usuranti: questa considerazione dovrà essere senz'altro valutata dalla Commissione di merito che procederà all'esame del provvedimento.
Sergio COLA (gruppo alleanza nazio-nale-MSI) si associa al parere favorevole proposto dal relatore.
Valter BIELLI (gruppo rifondazione comunista-progressisti), nell'annunciare voto favorevole, fa peraltro osservare che su materia del genere non si può continuare ad intervenire con provvedimenti di urgenza.
La Commissione delibera quindi di esprimere parere favorevole circa la sussistenza dei requisiti di necessità e urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione.
Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 22 novembre 1994, n. 643, recante norme di interpretazione e di modificazione del decreto-legge 19 dicembre 1992, n. 487, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio 1993, n. 33, e successive integrazioni, concernente la soppressione dell'EFIM (1674) (Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Antonio DEL PRETE (gruppo alleanza nazionale-MSI), relatore, fa presente che quella attuale rappresenta una ennesima
Martedì 29 novembre 1994 - 32 - Commissione I
reitera di un decreto-legge rispetto al quale nella precedente versione, la I Commissione già si espresse favorevolmente sui requisiti di necessità e di urgenza.
Nel soffermarsi brevemente sull'articolato, ricorda che il primo comma dell'articolo 1 consente alle società controllate di poter ricorrere ad una cassa integrazione « ponte » che copra il periodo intercorrente tra la cessazione dell'intervento ordinario o straordinario e l'alienazione della società o dell'azienda. Il comma 2 consente al commissario liquidatore di soddisfare contingenti necessità economiche e finanziarie delle società che non sono in grado di far fronte al pagamento delle retribuzioni e dei relativi oneri per il personale in servizio che assicuri il mantenimento del minimo livello produttivo aziendale.
L'articolo 2 viene incontro alla necessità di interpretare e di chiarire il rapporto fra le posizioni delle società controllate dall'EFIM operanti nel settore della difesa ed aerospaziale, debitamente autorizzate all'esercizio di queste attività, e le aziende gestite dalle stesse società che hanno assunto una individualità operativa differenziata. Il comma 4 dell'articolo 2, in particolare, prevede un subentro automatico, ex lege, degli acquirenti di aziende o rami di aziende ex EFIM nei consorzi di progettazione e costruzione e nelle iscrizioni all'Albo nazionale dei costruttori (purché in possesso dei requisiti richiesti). Si tratta, in sostanza, di perseguire l'importante obiettivo di salvaguardare le professionalità acquisite.
L'articolo 3 estende il potere del commissario liquidatore di richiedere la liquidazione coatta amministrativa per tutte le società controllate dall'EFIM, potere prima limitato alle società non suscettibili di utile trasferimento.
L'articolo 4 introduce tra l'altro un'equiparazione delle vendite effettuate prima del concordato o della liquidazione coatta da parte del commissario liquidatore a quelle compiute nell'ambito delle procedure di cui alla legge fallimentare, in modo che in nessun caso possa aversi
un'azione di creditori delle aziende trasferite nei confronti degli aventi causa.
Il comma 3 rende inoltre possibile la conversione dei crediti infragruppo in capitale da parte delle società controllate dall'EFIM in liquidazione anche nell'ipotesi in cui le stesse siano poste in liquidazione volontaria ovvero in liquidazione coatta amministrativa.
L'articolo 5 permette, in presenza di situazioni urgenti, di pagare non solo i debiti a breve termine ma anche quelli a medio e lungo termine prima dell'approvazione dell'elenco dei crediti di cui all'articolo 5, comma 4, del decreto-legge n. 487 del 1992, mentre con l'articolo 7 il commissario liquidatore viene esonerato dal-l'obbligo di riversare in Tesoreria le somme riscosse che costituiscono mezzi propri. Questo per consentire una diretta e flessibile gestione delle risorse affluite alla gestione liquidatoria a seguito di dismissioni o altri recuperi di liquidità, soprattutto al fine di concludere al meglio le operazioni di pagamento in sede di concordato in particolare con riguardo ai crediti di scarsa entità.
Con gli articoli 8 e 9, per ragioni di equità, si è ritenuto giusto estendere anche alle imprese commerciali con meno di 50 dipendenti e a quelle di servizi con meno di 100 dipendenti, i benefìci della « legge Prodi », tenendo anche conto della differenza di numero di occupati che esiste con le imprese di carattere industriale.
Per quanto riguarda i successivi articoli 10 e 11, osserva che l'articolo 10 consente 11 recupero delle professionalità ancora utilizzabili da parte della pubblica amministrazione, assicurando garanzie di effettiva utilizzabilità del personale attualmente dipendente dall'EFIM. Peraltro, la possibilità di configurare un nuovo rapporto di impiego pubblico viene subordinata alla cessazione del preesistente rapporto di lavoro con conseguente novativa riassunzione presso le amministrazioni dello Stato. L'articolo 11 dispone un ulteriore stanziamento di lire 5.000 miliardi in aggiunta ai 9.000 previsti dal decreto-legge 19 dicembre 1992, n. 487, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio
Martedì 29 novembre 1994 - 33 - Commissione I
1993, n. 33, e definisce altresì ulteriormente le competenze del commissario liquidatore dell'EFIM, fissando al contempo vincoli più stringenti per l'utilizzazione dei fondi messi a sua disposizione.
Propone in conclusione che la Commissione esprima parere favorevole.
Luigi ROSSI (gruppo lega nord), nell'e-sprimere un vivo elogio al relatore per la diligenza con cui ha illustrato il provvedimento, fa tuttavia presente che ci si trova di fronte alla settima reiterazione di un decreto-legge la cui prima versione risale al novembre dello scorso anno. La vicenda dell'EFIM, un'istituzione parassitaria tipica della I Repubblica, avrebbe già dovuto essere chiusa da tempo con la sua liquidazione. Ancora una volta la Commissione si trova di fronte alla necessità di esaminare cascate di decreti-legge che le impediscono di iniziare un'autentica attività legislativa. Chiede pertanto al Presidente della Commissione di farsi portatore presso il Governo della insostenibilità di tale situazione che impedisce, come il suo gruppo vorrebbe, che la Commissione si impegni in questa legislatura a varare riforme legislative di decisiva importanza per il Paese.
Gustavo SELVA, Presidente, nel prendere atto delle osservazioni del deputato Rossi, fa presente peraltro, come è ben noto alla Commissione, di aver più volte sollecitato il Governo in vario modo a porre termine alla continua emanazione di provvedimenti di urgenza e che la Commissione ha altresì svolto l'audizione del ministro per i rapporti con il Parlamento sui temi della decretazione d'urgenza.
Giuseppe PERICU (gruppo progressisti-federativo) osserva che, se dovesse perdurare l'atteggiamento del Governo lamentato dal deputato Rossi, si potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di sollevare conflitto di attribuzione tra Parlamento e Governo davanti alla Corte costituzionale per l'abuso che il Governo fa della decretazione di urgenza. Nel merito, ricorda che il precedente decreto-legge,
approvato dai due rami del Parlamento, è stato successivamente rinviato alle Camere con un messaggio da parte del Presidente della Repubblica che ha censurato che nel testo approvato vi fossero norme che prevedevano maggiori oneri non quantificati e la mancata indicazione dei mezzi per far fronte all'incremento di spesa, tutto ciò in violazione del quarto comma dell'articolo 81 della Costituzione: chiede chiariamenti al Governo sul modo con cui è intervenuto per superare tali censure.
Fa infine presente che qualora il provvedimento non fosse aperto a quei miglioramenti introdotti nel precedente iter parlamentare, il suo gruppo non potrebbe che confermare la posizione già assunta nella precedente occasione.
Valter BIELLI (gruppo rifondazione comunista-progressisti) fa presente che rispetto alla precedente versione del decreto-legge su cui il suo gruppo si era astenuto, l'attuale versione appare senz'altro peggiore. Non solo infatti si prosegue con l'abuso della decretazione d'urgenza, ma nelle successive reitere si ampliano i poteri del commissario liquidatore, fino a prevedere una sorta di delega in bianco senza alcun controllo. Per questi motivi annuncia il suo voto contrario.
Antonio DEL PRETE (gruppo alleanza nazionale-MSI), relatore, nel ricordare che nel corso dell'esame, ai sensi dell'articolo 9-bis del regolamento, del precedente decreto-legge il gruppo rifondazione comunista-progressisti si espresse favorevolmente, ribadisce l'urgenza del provvedimento che viene incontro al grave disagio in cui versano i lavoratori dell'azienda.
Il sottosegretario Salvatore CICU, nel rammentare che il precedente decreto-legge, approvato dai due rami del Parlamento, venne rinviato dal Presidente della Repubblica alle Camere in conseguenza del fatto che il testo del provvedimento presentato dal Governo aveva subito nel corso dell'iter parlamentare alcune modificazioni talune delle quali comportavano oneri finanziari che risultavano privi della
Martedì 29 novembre 1994 - 34 - Commissione I
necessaria copertura, ribadisce l'urgenza del provvedimento che auspica possa essere rapidamente convertito in legge.
La Commissione delibera quindi di esprimere parere favorevole circa la sussistenza dei requisiti di necessità e urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione.
Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 7 novembre 1994, n. 621, recante attuazione di regolamenti comunitari relativi alla riforma della politica agricola comune (Approvato dal Senato) (1685). (Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Michele VIETTI (gruppo CCD), relatore, ricorda come il provvedimento rechi misure di accompagnamento dirette a rendere meno gravoso per gli agricoltori il passaggio dalla vecchia alla nuova politica agricola comune. Il decreto-legge attua tre diversi regolamenti comunitari: il regolamento n. 2078 del 1992 che prevede aiuti per gli imprenditori che si assumono impegni con effetti positivi per l'ambiente rurale; il regolamento n. 2079 del 1992 che promuove l'inserimento nel settore di elementi più giovani e dotati di mentalità imprenditoriale e il regolamento n. 2080 del 1992 che rappresenta forse il primo atto della politica forestale dell'Unione europea. Il provvedimento autorizza una spesa complessiva di lire 100 miliardi da assegnare all'Ente per gli interventi nel mercato agricolo che dovrà erogare gli aiuti ai beneficiari individuati con provvedimento delle regioni o delle province autonome. Invita quindi la Commissione ad esprimere parere favorevole sulla sussistenza dei requisiti costituzionali.
Nessuno chiedendo di parlare, la Commissione delibera quindi di esprimere parere favorevole circa la sussistenza dei requisiti di necessità e urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione.
Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 25 novembre 1994, n. 650, recante misure urgenti in materia di trattamento economico del personale statale e in materia di pubblico impiego (1689). (Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).
La commissione inizia l'esame del provvedimento.
Rolando FONTAN (gruppo lega nord), relatore, ricorda come il provvedimento si proponga di assicurare uniformità di trattamento economico per la generalità del personale statale. In particolare, l'articolo 8, risolvendo dubbi insorti in sede applicativa, estenda al personale dell'Istituto di vigilanza delle amministrazioni private di interesse collettivo (ISVAP) una disciplina di natura privatistica; l'affrancamento così determinato dai vincoli del comparto pubblico a suo tempo imposti dalla legge n. 537 appare giustificato dalla circostanza che 1TSVAP utilizza per le proprie necessità il contributo di vigilanza, al cui pagamento sono tenuti i soggetti vigilati senza alcun aggravio per l'erario. Ritiene invece che non sia né opportuno né urgente il raddoppio dell'organico dell'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni previsto dall'articolo 6 del decreto-legge. Propone quindi alla Commissione di esprimere parere favorevole sull'esistenza dei requisiti costituzionali di necessità e di urgenza.
Adriana VIGNERI (gruppo progressisti-federativo), nel concordare con il rilievo del relatore all'articolo 6, osserva come il decreto legislativo n. 29 del 1993 avesse previsto che l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni si avvalesse di soli venticinque dipendenti e si dichiara stupito per il fatto che ora, a distanza di un anno e mezzo, si disponga il raddoppio di tale personale. Con riferimento all'articolo 8, osserva come l'estensione all'intero personale dell'ISVAP dell'articolo 2, comma 4, del decreto legislativo n. 29 del 1993 stravolga i criteri cui è ispirata tale disposi-
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zione che assoggetta a una disciplina di natura pubblicistica i vertici di determinati enti e non l'intero personale di questi ultimi. Nel ritenere ampiamente ingiustificata la soluzione recata dall'articolo 8, ritiene che la Commissione, nella sede opportuna, debba formulare una specifica osservazione in merito. Osserva infine come il provvedimento, accanto a norme di carattere economico con carattere di urgenza, presenti anche norme strutturali prive dei requisiti costituzionali: considerando prevalenti queste ultime manifesta la sua contrarietà.
Rosa RUSSO JERVOLINO (gruppo PPI), nel concordare con i rilievi relativi agli articoli 6 e 8 dei deputati in precedenza intervenuti, osserva come rispetto all'articolo 8 sia forse possibile sollevare una questione di costituzionalità per ingiustificata disparità di trattamento dei dipendenti pubblici. Con riferimento all'articolo 5 chiede per quali amministrazioni i rapporti di lavoro a tempo determinato debbano intendersi prorogati al 31 maggio 1995.
Valter BIELLI (gruppo rifondazione comunista-progressisti), ritiene che sarebbe opportuno avere dei chiarimenti da parte del Governo e dichiara che, se questo non sarà possibile, esprimerà un voto contrario.
Vincenzo NESPOLI (gruppo alleanza nazionale-MSI), sottolinea come il Governo nel reiterare il provvedimento abbia introdotto le modifiche approvate all'unanimità dal Senato in occasione dell'esame della precedente versione del decreto-legge e osserva come di tale circostanza la Commissione debba tener conto nell'esprimere il parere.
Il Ministro Francesco D'ONOFRIO osserva come la necessità e l'urgenza siano riscontrabili in questa come nella precedente versione del provvedimento. Raccomanda quindi alla Commissione di esprimere un parere favorevole.
Adriana VIGNERI (gruppo progressisti-federativo), preannuncia che, considerato che il provvedimento riproduce un testo approvato all'unanimità dal Senato, il suo gruppo si asterrà.
La Commissione delibera quindi di esprimere parere favorevole circa la sussistenza dei requisiti di necessità e urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione.
Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 ottobre 1994, n. 607, recante disposizioni urgenti concernenti abolizione degli esami di riparazione e di seconda sessione ed attivazione dei relativi interventi di sostegno e di recupero (Approvato dal Senato) (1676). (Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Michele VIETTI (gruppo CCD), relatore, ricorda come il provvedimento, che si inquadra nella complessiva riforma dell'ordinamento scolastico avviata dal Governo, preveda l'abolizione degli esami di riparazione e la contestuale attivazione di appositi interventi di sostegno a favore degli alunni con profitto insufficiente. Nel ricordare come il provvedimento reiteri un precedente decreto-legge non convertito nei termini costituzionali, fa presente che il Senato, nell'esaminare il precedente disegno di legge di conversione, aveva deliberato di stralciare dal provvedimento le norme relative alle complete modalità di svolgimento e di verifica dei risultati degli interventi didattici ed educativi al fine di renderli oggetto di una specifica proposta di legge. È questa la ragione per cui l'attuale versione del provvedimento risulta più succinta di quella originariamente presentata.
Luigi ROSSI (gruppo lega nord), ricorda come la scuola sia essenziale per qualsiasi nazione civile e come egli si sia sempre battuto per una complessiva riforma scolastica che non è mai arrivata.
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Auspica che all'abolizione degli esami di riparazione segua la riforma complessiva dell'ordinamento scolastico da tempo attesa; quella riforma che in quaranta anni il vecchio regime non è riuscito a fare.
Rosa JERVOLINO RUSSO (gruppo PPI), registra con soddisfazione la presenza quest'oggi in Commissione dei Ministri Guidi e D'Onofrio ed auspica che altri membri del Governo seguano il loro esempio.
Venendo al provvedimento, ritiene che la discussione non debba essere impostata sulla distinzione tra vecchio e nuovo regime: ed infatti, nel provvedimento collegato alla finanziaria dello scorso anno, era contenuta una delega per l'attuazione dell'autonomia scolastica in esecuzione della quale il Ministero ha predisposto una serie di decreti delegati che il Governo in carica non ha ritenuto opportuno fare propri; inoltre il Senato ha a suo tempo approvato a larga maggioranza un disegno di legge di riforma della scuola secondaria superiore che poi ha incontrato alla Camera la ferma opposizione di una forza politica che attualmente fa parte della maggioranza. Ritiene condivisibile la scelta di abolire gli esami di riparazione e di attivare contestualmente appositi interventi di sostegno poiché in tal modo si evita di addossare alle famiglie l'onere di sostenere gli alunni con profitto insufficiente. Si dichiara tuttavia perplessa poiché il provvedimento interviene nel corso dell'anno scolastico e questo renderà difficile attivare i corsi di sostegno e di recupero. Osserva inoltre come il provvedimento venga finanziato a valere sui fondi destinati alla riforma della scuola e sarebbe stato quindi opportuno esaminarlo contestualmente alla riforma degli esami di maturità.
Domenico MASELLI (gruppo progressisti-federativo), dichiara che il suo gruppo avrebbe preferito che la materia fosse disciplinata con un disegno di legge e non con un decreto-legge. Esprime inoltre perplessità sulla possibilità di attivare dei corsi di recupero quando l'anno scolastico è già avviato. Invita altresì a riflettere nel
l'opportunità di fare svolgere gli esami di idoneità in un'unica sessione estiva. Coglie infine l'occasione per invitare il Ministro a rivedere la composizione delle commissioni per gli esami di maturità che, secondo una normativa di recente approvata, debbono essere composte in ambito provinciale con il rischio di far sorgere in tal modo dei conflitti di interesse.
Il Ministro Francesco D'ONOFRIO ricorda come la precedente versione del provvedimento, di contenuto più ampio, fosse stata presentata al Senato dove il Governo non ha una maggioranza precostituita. In tal modo il Governo intendeva delineare la sua politica scolastica non in un contesto di contrapposizione ma di collaborazione tra maggioranza e opposizione. Tale scelta non intendeva peraltro escludere l'altro ramo del Parlamento che sarebbe stato comunque libero di valutare le scelte compiute al Senato. Il provvedimento all'esame della Commissione rappresenta solo l'avvio della riforma della scuola mentre il punto di arrivo di quest'ultima è costituito dal disegno di legge approvato dal Senato che disciplina tra l'altro gli interventi didattici ed educativi da attivare nelle scuole secondarie superiori in relazione all'abolizione degli esami di riparazione. Ricorda come il Governo si sia risolto ad intervenire con un provvedimento di urgenza solo dopo aver valutato l'impossibilità di approvare un apposito disegno di legge agli inizi dell'anno scolastico ed avere altresì constatato l'ampia disponibilità dei gruppi politici all'abolizione degli esami di riparazione. Si è peraltro scelto di procedere con un decreto-legge a valenza annuale mentre l'abolizione definitiva degli esami di riparazione è stata riservata ad un apposito disegno di legge. Inoltre, recependo in pieno gli emendamenti del Senato alla precedente versione del provvedimento, si è omesso di dettare qualsiasi disciplina degli interventi didattici ed educativi rimettendone provvisoriamente la regolamentazione ad un'ordinanza del Ministro della pubblica istruzione da lui adottata. Per quanto riguarda la copertura del provvedimento si è dovuto
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fare ricorso al fondo globale di cui al capitale 6856 dello stato di previsione del Ministero del tesoro poiché nella finanziaria per il 1995 non era disponibile uno specifico accantonamento che è invece previsto nel disegno di legge finanziaria per il 1996. Ricorda come in materia di politica scolastica siano attualmente incardinati presso la Camera due provvedimenti in materia di edilizia scolastica e di introduzione dell'insegnamento della seconda lingua straniera obbligatoria. Dichiara inoltre che il Governo non ha attuato la delega in materia di autonomia scolastica cui ha fatto riferimento il deputato Jervolino sulla base di una scelta che ritiene vada discussa in altra sede. Il Governo ha altresì ritenuto opportuno interrompere a giugno qualsiasi attività scolastica ed ha pertanto previsto l'abolizione degli esami di seconda sessione. Ricorda infine alla Commissione che, sulla base del decreto-legge in esame, ha potuto adottare una direttiva volta a consentire che l'anno scolastico 1995-1996 iniziasse in modo regolare.
Per questi motivi raccomanda alla Commissione di esprimere un parere favorevole sulla sussistenza dei requisiti costituzionali di necessità e di urgenza.
Rosa JERVOLINO RUSSO (gruppo PPI), preso atto che il provvedimento si inquadra nella riforma complessiva dell'ordinamento scolastico, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.
Nicola MAGRONE (gruppo progressisti-federativo), esprime perplessità per il fatto che il provvedimento, pur sottolineando la necessità e l'urgenza di abolire gli esami di riparazione e di attivare i relativi interventi di sostegno e di recupero, non rechi tuttavia alcuna disciplina di tali interventi rinviandone la definizione ad una apposita legge regolatrice della materia nonché, per l'anno scolastico 1994-1995, ad un'ordinanza del Ministero della pubblica istruzione. Pertanto, la seconda esigenza da affrontare con carattere di necessità e di urgenza non risulta in alcun modo disciplinata dal provvedimento. La
Commissione non è quindi in grado di esaminare la materia oggetto del decreto-legge nella sua integrità poiché la disciplina di una parte di essa viene rinviata ad un'ordinanza ministeriale. Si dichiara inoltre perplesso sui contenuti di tale ordinanza che prospettano un iter formativo particolare per gli alunni con un profitto insufficiente. Per questi motivi, preannuncia il suo personale voto contrario.
Il Ministro Francesco D'ONOFRIO ricorda come l'attuale versione del provvedimento recepisca le modifiche introdotte dal Senato all'originaria versione del decreto-legge. Ricorda altresì come il Senato, prima di approvare il provvedimento in esame, abbia approvato una proposta di legge che disciplina tra l'altro gli interventi didattici ed educativi da attivare in relazione all'abolizione degli esami di riparazione. La proposta di legge ora ricordata ha quindi di fatto assorbito la disciplina in materia di interventi didattici ed educativi originariamente contenuta nel decreto-legge. Peraltro, il provvedimento in esame presenta i requisiti di necessità e di urgenza perché solo un intervento immediato consente di abolire gli esami di riparazione e rende possibile che l'anno scolastico in corso si svolga in modo ordinato.
Giuseppe PERICU (gruppo progressisti-federativo), osserva come la situazione di necessità e di urgenza venga ad essere determinata da una legge inesistente, in quanto il progetto di legge cui si è fatto riferimento non è stato ancora definitivamente approvato, mentre il decreto-legge produce effetti immediati. Inoltre, non può essere data per scontata la trasformazione in legge del disegno di legge all'esame del Senato ed è pertanto possibile che il decreto-legge entri in vigore senza una normativa organica di riferimento. Ritiene che in materia di istruzione secondaria sia necessario procedere in modo organico e non affrontando singole questioni, altrimenti si producono effetti deleteri. Per questi motivi, non ritiene sussistano la necessità e l'urgenza di provvedere.
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Elio VITO (gruppo forza Italia), ritiene che la Commissione si trovi di fronte ad una classica situazione in cui ricorrono i requisiti previsti dall'articolo 77 della Costituzione. Non è infatti il decreto-legge a giustificare il disegno di legge del Senato ma è il secondo che giustifica il primo. Non è inoltre possibile intervenire nell'anno scolastico 1994-1995 se non adottando un provvedimento di urgenza al quale dovrà poi seguire una legge che disciplini compiutamente la materia. Dichiara quindi il suo voto favorevole sulla sussistenza dei presupposti costituzionali.
Valter BIELLI (gruppo rifondazione comunista-progressisti), osserva come secondo il deputato Vito sarebbe sempre possibile adottare un decreto-legge anziché legiferare. Nel concordare con il rilievo del deputato Magrone, osserva come, pur essendo condivisibili la necessità e l'urgenza di abolire gli esami di riparazione, non si possa chiedere alla Commissione di esprimersi al buio senza sapere in cosa consistano gli interventi didattici e formativi la cui istituzione potrebbe tra l'altro determinare nuove tensioni negli istituti scolastici. Pertanto, pur essendo favorevole ad abolire gli esami di riparazione, non ritiene sussistano la necessità e l'urgenza di provvedere e preannuncia il suo voto contrario.
Giuseppe PERICU (gruppo progressisti-federativo), osserva come la necessità e l'urgenza debbano essere valutate con riferimento all'attuale sistema scolastico e non agli effetti del provvedimento. Ritiene che l'obiettivo di abolire gli esami di riparazione, condiviso sia dal Governo che dal Parlamento, debba essere realizzato trasferendo i contenuti del provvedimento in esame nel disegno di legge licenziato dal Senato di cui va accelerata la definitiva approvazione. Dichiara quindi il suo voto contrario sulla sussistenza dei requisiti costituzionali.
Vincenzo NESPOLI (gruppo alleanza nazionale-MSI), osserva come il Parla
mento, nel porre mano alle riforme costituzionali, dovrebbe anche evitare che, presso i due rami del Parlamento si svolgano due discussioni analoghe sui requisiti di necessità e di urgenza dei decreti-legge. Osserva inoltre come la reiterazione dei decreti-legge avvenga spesso per responsabilità del Parlamento. Venendo al provvedimento in esame, rileva come vi sia un'ampia convergenza in merito all'opportunità di abolire gli esami di riparazione e sottolinea come sarebbe sbagliato impedire l'avvio della riforma preannunciata dal Ministro della pubblica istruzione. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo.
Adriana VIGNERI (gruppo progressisti-federativo), ritiene che fosse sicuramente criticabile il testo originario del provvedimento i cui contenuti sono stati poi però parzialmente trasfusi dal Senato in un provvedimento legislativo esaminati in parallelo all'attuale versione del decreto-legge. Pur riconoscendo inoltre che sarebbe stato più opportuno avviare la riforma della scuola con un altro strumento, dichiara che il suo gruppo concorda con gli obiettivi perseguiti dal provvedimento. Per questi motivi, ritiene che il giudizio sul provvedimento vada sospeso e preannuncia l'astensione del suo gruppo.
Michele VIETTI (gruppo CCD), relatore, ritiene che la Commissione non possa ripartire da zero senza tener conto del dibattito svoltosi presso il Senato e della disponibilità che, in quella sede, il Governo e la maggioranza hanno dimostrato verso l'opposizione. Il Governo infatti, dopo aver accertato la disponibiltà di tutte le forze politiche ad abolire gli esami di riparazione, ha acconsentito alla richiesta dell'opposizione di stralciare dal provvedimento la parte relativa agli esami di riparazione affinché potesse essere disciplinata da un apposito disegno di legge. È quindi singolare che l'opposizione ritenga ora che si sia in tal modo compiuta una sorta di prevaricazione e valuti negativamente le scelte operate dal Senato.
Martedì 29 novembre 1994 - 39 - Commissione I
Giuseppe PERICU (gruppo progressisti-federativo), ritiene che si debba dare conto non solo dell'abolizione degli esami di riparazione, ma anche della disciplina dei corsi di sostegno.
Nicola MAGRONE (gruppo progressisti-federativo), sottolinea come il titolo del provvedimento riguardi anche gli interventi di sostegno e di recupero.
Gustavo SELVA, presidente, osserva come i rilievi svolti invitino in sostanza il Governo a presentare un nuovo decreto-legge e questo quando il Governo, venendo incontro ad esigenze più volte evidenziate da questa Commissione, ha deciso di rimettere alla legge la disciplina di una materia precedentemente affrontata con un decreto-legge.
Giuseppe PERICU (gruppo progressisti-federativo), ritiene che il Governo è intervenuto con un decreto-legge in una materia che andava interamente disciplinata con legge.
La Commissione delibera quindi di esprimere parere favorevole circa la sussistenza dei requisiti di necessità e urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione.
La seduta termina alle 17,50.
IN SEDE REFERENTE
Martedì 29 novembre 1994. Presidenza del Vicepresidente Roberto RONCHI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Maurizio Gasparri.
La seduta comincia alle 17,50.
Abbinate proposte di legge: MARTINAT e FINI: Modifiche ed integrazioni al decreto-legge 30 dicembre 1989, n. 416, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1990, n. 39, recante norme urgenti in materia di asilo politico, di ingresso e soggiorno dei cittadini extraco
munitari ed apolidi già presenti nel territorio dello Stato (214). (Parere della II, della III e della X Commissione). MUZIO ed altri: Modifica all'articolo 4 del decreto-legge 30 dicembre 1989, n. 416, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1990, n. 39, in materia di concessione del permesso di soggiorno ai cittadini extracomunitari (972). (Parere della XI e della XII Commissione). TANZARELLA ed altri: Disposizioni in materia di soggiorno dei cittadini stranieri extracomunitari nel territorio dello Stato (1314). LUIGI NEGRI ed altri: Disposizioni in materia di asilo politico, ingresso, soggiorno e tutela dei cittadini extracomunitari nel territorio dello Stato (1327).
(Rinvio dell'esame).
Roberto RONCHI, Presidente, avverte che dovrà passarsi ora all'esame delle abbinate proposte di legge in materia di asilo politico, ingresso e soggiorno dei cittadini extracomunitari nel territorio dello Stato.
Adriana VIGNERI (gruppo progressisti-federativo), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che fra pochi minuti avrà inizio un'assemblea del suo gruppo; chiede pertanto che sia rinviato a domani l'esame dei progetti di legge.
Il Sottosegretario di Stato Maurizio GASPARRI sottolinea che da parte della Commissione era stata richiesta la presenza del Governo per avviare l'esame delle proposte di legge in oggetto. Proprio per assicurare la rappresentanza del Governo, egli stesso è stato presente in Commissione fin dal primo pomeriggio in attesa della conclusione della riunione in sede consultiva e dell'inizio della seduta in sede referente. Personalmente non ha motivi per opporsi alla richiesta del deputato Vigneri; invita tuttavia il Presidente della Commissione a voler garantire una programmazione più esatta dei lavori della Commissione al fine di consentire che vengano esaminati quei provvedimenti puntualmente iscritti all'ordine del giorno.
Adriana VIGNERI (gruppo progressisti-federativo) osserva che la Commissione
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sta proseguendo i lavori da circa tre ore e soltanto ora si è potuti giungere alla prevista seduta in sede referente a causa dei-Tingente numero di decreti-legge che la Commissione ha dovuto finora esaminare per il prescritto parere ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 2, del regolamento.
Vincenzo NESPOLI (gruppo alleanza nazionale-MSI) rileva come indubbiamente oggi vi sia stato un numero assai elevato di decreti-leggi da esaminare ai sensi dell'articolo 96-bis del regolamento e ciò è stata la causa del protrarsi della seduta in sede consultiva. È però necessario evitare che continui ad essere ulteriormente rinviato l'inizio dell'esame delle proposte di legge all'ordine del giorno.
Roberto RONCHI, presidente, sottolinea come i progetti di legge in esame siano già iscritti all'ordine del giorno della seduta di domani; si potrebbe perciò rinviarne a domani l'inizio dell'esame.
Il Sottosegretario Maurizio GASPARRI fa presente che per impegni già assunti il Governo non può assicurare per domani una presenza in Commissione: il Ministro Maroni è infatti impegnato a Bologna mentre egli si troverà a Bruxelles per la riunione dei Ministri degli interni e della giustizia dell'Unione Europea.
Chiede pertanto se non sia possibile rinviare l'esame a giovedì.
Roberto RONCHI, presidente, avverte che da parte del relatore sui progetti di legge concernenti la riforma del sistema elettorale regionale è stata rappresentata l'esigenza di destinare il pomeriggio di giovedì una seduta del Comitato ristretto per proseguire l'esame di quei progetti di legge: non sembra perciò opportuno rinviare l'esame del provvedimento nella stessa giornata di giovedì.
Il Sottosegretario Maurizio GASPARRI, nel ribadire i ricordati impegni del Governo nella giornata di domani, fa tuttavia presente che ciò non impedisce certo alla Commissione di avviare domani stesso l'esame delle proposte di legge. Il Governo sarà senz'altro presente in Commissione nel prosieguo dell'esame.
Adriana VIGNERI (gruppo progressisti-federativo) condivide l'opportunità di iniziare domani stesso l'esame delle proposte di legge pur in assenza del Governo.
Roberto RONCHI, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia quindi a domani l'esame dei provvedimenti iscritti all'ordine del giorno in sede referente.
La seduta termina alle 18.
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II COMMISSIONE PERMANENTE (Giustizia)
IN SEDE REDIGENTE
Martedì 29 novembre 1994. — Presidenza del Presidente Tiziana MAIO LO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico Contestabile.
La seduta comincia alle 16,25.
Proposte e disegno di legge: SIMEONE ed altri: Modifiche al codice di procedura penale in materia di conoscibilità degli atti processuali e di misure cautelari (759). FINOCCHIARO FIDELBO ed altri: Nuove norme in materia di custodia cautelare e di diritto alla difesa (988). SARACENI ed altri: Nuove norme in materia di custodia cautelare e di tutela delle persone detenute (1005). GRIMALDI ed altri: Modifiche alla disciplina della custodia cautelare (1007). Modifiche al codice di procedura penale in tema di semplificazione dei procedimenti, di misure cautelari e di diritto di difesa (1033). MILIO: Modifiche agli articoli 291 e 294 del codice
di procedura penale, in materia di applicazione delle misure cautelari (1203). (Parere della I Commissione).
(Seguito della discussione e rinvio).
La Commissione prosegue la discussione del testo unificato degli abbinati progetti di legge all'ordine del giorno.
x Tiziana MAIOLO, presidente, avverte
che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso la trasmissione degli stessi mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Ne dispone l'attivazione, ai sensi dell'articolo 65 del regolamento.
Ricorda che il testo unificato del dise-gnos e delle proposte di legge in materia di custodia cautelare, quale pubblicato sul Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 18 ottobre scorso, è stato trasferito in sede redigente il 9 novembre 1994 dall'Assemblea, che ha assegnato alla Commissione il termine del prossimo 13 dicembre per la conclusione della discussione. Fa altresì presente che il 15 novem-
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bre scorso è stata dichiarata chiusa la discussione sulle linee generali.
La Commissione deve quindi passare all'esame degli articoli del testo unificato e degli emendamenti ad essi riferiti.
Ricorda che in tale fase ha luogo un'unica discussione su ciascun articolo e sugli emendamenti ad esso riferiti. Ciascun deputato può intervenire nella discussione una sola volta per non più di venti minuti, anche se sia proponente di più emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi. Su ciascun articolo, emendamento, subemendamento ed articolo aggiuntivo è consentita una dichiarazione di voto per non più di cinque minuti ad un deputato per gruppo. Non possono effettuare tale dichiarazione di voto i presentatori dell'emendamento, del subemendamento o dell'articolo aggiuntivo già intervenuti nella discussione sull'articolo, sempre che il testo non sia stato modificato dalle votazioni precedenti. Il Presidente concede poi la parola ai deputati che intendono esprimere un voto diverso rispetto a quello dichiarato dal proprio gruppo, stabilendone le modalità e i limiti di tempo.
Constata che è stato presentato un ampio numero di emendamenti. Auspica, nondimeno, che la Commissione proceda celermente nei propri lavori, rispettando il termine del 13 dicembre prossimo fissato dall'Assemblea per la conclusione dell'esame. Ribadisce, in proposito, che il testo unificato elaborato dal Comitato ristretto e trasferito in sede redigente rappresenta un buon punto di equilibrio, anche se sempre suscettibile di eventuali miglioramenti.
Avverte quindi che la I Commissione, in data 20 ottobre 1994, ha espresso il seguente parere sul testo unificato assunto come base per l'esame:
La I Commissione,
premesso che è necessario approvare norme penali e processuali conformi ai princìpi della Costituzione, in particolare a quelli di cui agli articoli 13 e 27;
e che è ugualmente necessario concretizzare l'aspettativa del cittadino a che
siano applicate le norme in modo da assicurare la legalità e la giustizia;
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni: la custodia cautelare, misura dal ca
rattere eccezionale prevista dall'articolo 13 della Costituzione, presuppone sempre e comunque gravi indizi di colpevolezza. Ne consegue che la sua applicazione deve principalmente fondarsi su elementi, in possesso dell'autorità giudiziaria, tali da rendere verosimile una rapida conclusione delle indagini. Da qui la necessità che le norme di legge limitino al minimo possibile la durata massima della custodia. Ogni altra esigenza di prevenzione sociale va esaudita con le misure e gli istituti propri (misure di prevenzione ed altro). Bisogna inoltre evitare che, sostanzialmente, si reintroduca l'obbligatorietà della cattura preventiva dal momento che le « necessità investigative » vanno individuate e motivate volta per volta;
sarebbe opportuno evitare che nella legge vengano scritti princìpi assolutamente acquisiti che attribuirebbero alla stessa una portata inutilmente contingente e polemica.
La Commissione passa alla discussione dell'articolo 1 del testo unificato, a cui risultano presentati emendamenti.
Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Fragalà 1. 5, nonché sugli identici emendamenti Ayala 1. 1, Pecoraro Scanio 1. 3 e Neri 1. 4; esprime altresì parere contrario sugli emendamenti Finocchiaro Fidelbo 1. 2 e Fragalà 1. 6.
Il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico CONTESTABILE esprime parere contrario sull'emendamento Fragalà 1.5, parere favorevole sugli identici emendamenti Ayala 1. 1, Pecoraro Scanio 1. 3 e Neri 1. 4, e parere contrario sull'emendamento Finocchiaro Fidelbo 1.
Martedì 29 novembre 1994 - 43 - Commissione II
2. Si rimette alla Commissione sull'emendamento Fragalà 1. 6.
Dopo che Giampiero BROGLIA (gruppo misto) ha rinunciato all'illustrazione dei propri emendamenti, Giuseppe AYALA (gruppo misto) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1. 1.
Sebastiano BONGIORNO (gruppo progressisti-federativo) ritira l'emendamento 1. 2, preannunciando il voto favorevole del suo gruppo sugli identici emendamenti Ayala 1. 1, Pecoraro Scanio 1. 3 e Neri 1. 4.
Sebastiano NERI (gruppo alleanza na-zionale-MSI) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1. 4 sottolineando l'eccezionalità della fattispecie recata dall'articolo 104 del codice di procedura penale, concernente il differimento del colloquio del difensore col deputato in stato di custodia cautelare.
Luigi SARACENI (gruppo progressisti-federativo), intervenendo in dissenso dal suo gruppo, preannuncia la sua astensione sull'emendamento Ayala 1. 1. Osserva anche che, sin dalla discussione dell'articolo 1, il Governo manifesta segni di cedimento in materia di garantismo.
Dopo che Marco TARADASH (gruppo forza Italia) ha condiviso l'ultima valutazione del deputato Saraceni, Ernesto STA-JANO (gruppo misto) dichiara di condividere il contenuto dell'articolo 1 del testo unificato, sottolineando l'esigenza di restringere al massimo la limitazione del diritto di difesa prevista dall'articolo 104 del codice di procedura penale, con riguardo al differimento del colloquio del difensore con l'imputato in stato di custodia cautelare. Dichiarandosi sorpreso del parere favorevole del rappresentante del Governo sull'emendamento Ayala 1. 1, manifesta la sua contrarietà sull'emendamento Fragalà 1. 6, poiché il contenuto dello stesso deve ritenersi già ricompreso nella attuale formulazione dell'articolo 104 del codice di procedura penale.
Emanuele BASILE (gruppo lega nord), Eugenio BARESI (gruppo CCD), Tullio GRIMALDI (gruppo rifondazione comunista-progressisti), Emiddio NOVI (gruppo forza Italia) preannunciano il voto contrario dei rispettivi gruppi su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 1.
Tiziana MAIOLO, presidente, accingendosi la Commissione alla prima votazione, dà lettura delle sostituzioni pervenute alla Presidenza, con riferimento all'odierna seduta.
Contrari relatore e Governo, la Commissione respinge quindi l'emendamento Fragalà 1. 5. Contrario il relatore e favorevole il Governo, la Commissione approva quindi gli identici emendamenti Ayala 1.1, Pecoraro Scanio 1. 3 e Neri 1. 4. Respinge poi l'emendamento Fragalà 1. 6.
La Commissione approva quindi l'articolo 1 del testo unificato, come modificato.
Si passa quindi alla discussione dell'articolo 2 del testo unificato, cui risultano presentati emendamenti ed un articolo aggiuntivo.
Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia) esprime parere contrario sugli emendamenti del Governo 2.1 e 2.2 e sull'emendamento, Finocchiaro Fidelbo 2.3; si riserva di esprimere il parere, in modo da acquisire i necessari chiarimenti, sull'emendamento Saraceni 2.5; esprime parere contrario sugli identici emendamenti Ac-quarone 2.7 e Fragalà 2.8, sull'emendamento Fragalà 2.14, sugli identici emendamenti Pecoraro Scanio 2.12 e Ayala 2.13, sugli emendamenti Mirone 2.10, Simeone 2.11, Bindi 2.4, Fragalà 2.15, Saraceni 2.6, Mirone 2.9 e sull'articolo aggiuntivo Fragalà 2.01.
Il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico CONTESTABILE raccomanda l'approvazione dell'emendamento del Governo 2.1 o, in subordine, dell'emendamento del Governo 2.2. Concorda, quanto agli altri emendamenti, con il parere espresso dal relatore.
Martedì 29 novembre 1994 - 44 - Commissione II
Luigi SARACENI (gruppo progressisti-federativo) dichiara la sua contrarietà sull'emendamento del Governo 2.1 soppressivo dell'articolo 2. Tale articolo, infatti, risponde ad esigenze di certezza e garanzia in ordine dell'interrogatorio della persona in stato di detenzione. Raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 2.5 e 2.6 che intendono anche prevedere le idonee soluzioni rispetto alla carenza di dotazioni strutturali dell'amministrazione giudiziaria.
Dopo un intervento di Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia) relatore, Ernesto STAJANO (gruppo misto) esprime preoccupazioni sull'emendamento 2.1 del Governo, soppressivo dell'articolo 2 del testo unificato. La documentazione integrale dell'interrogatorio di persona in stato di detenzione rappresenta, infatti, una garanzia non solo per gli imputati ma anche per i magistrati. Dunque tale norma rende impossibili eventuali contrattazioni che si potrebbero realizzare tra avvocati, imputati e magistrati. Condivide quindi l'articolo 2 del testo unificato che è suscettibile di alcuni miglioramenti. Peraltro il contenuto degli identici emendamenti Acquarone 2.7 e Fragalà 2.8 appare condivisibile nella sostanza.
Anna FINOCCHIARO FIDELBO (gruppo progressisti-federativo) richiede chiarimenti in ordine all'emendamento del Governo 2.1 soppressivo dell'articolo 2: si chiede infatti se tale emendameno esprima un giudizio contrario sostanziale oppure sconti soltanto un eventuale problema di carenza di strutture dell'amministrazione giudiziaria.
Il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico CONTESTABILE, dopo aver ricordato che, in questa sede, doverosamente esprime la posizione del Governo e non valutazioni od opinioni personali, rileva che l'emendamento 2.1 del Governo è motivato dalla carenza dei mezzi necessari per procedere alla documentazione integrale degli interrogatori. Il Governo quindi si riserva di assumere le necessarie iniziative legislative in materia,
anche utilizzando lo strumento del decreto-legge, per dotare l'amministrazione giudiziaria delle opportune strumentazioni. Con queste precisazioni, lo spirito dell'articolo 2 del testo unificato non è in discussione.
Felice SCERMINO (gruppo progressisti-federativo), dopo aver sottolineato l'esigenza di dotare le strutture giudiziarie delle necessarie dotazioni strutturali, non condivide l'emendamento 2.1 del Governo soppressivo dell'articolo 2: non si possono infatti avere perplessità quando si deve documentare la verità. Raccomanda quindi l'approvazione del suo emendamento 2.3, che viene anche incontro alle esigenze legate alla carenza delle strutture giudiziarie.
Dopo un intervento di Rosy BINDI (gruppo PPI) che raccomanda l'approvazione del suo emendamento 2.4, Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, dichiara che potrebbe condividere lo spirito di tale emendamento.
Dopo che il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico CONTESTABILE ha ribadito la contrarietà del Governo sull'articolo 2 del testo unificato, in forza delle considerazioni in precedenza esposte, Giuseppe AYALA (gruppo misto) rileva che i problemi della giustizia sono spesso legati a questioni di tipo strutturale ed organizzativo. L'articolo 2 del testo unificato rischia quindi di introdurre una disposizione che poi non potrà trovare attuazione. Raccomanda quindi l'approvazione del suo emendmento 2.13, vista la posizione espressa dal rappresentante del Govenro che ha sottolineato l'insufficiente dotazione delle strutture dell'amministrazione giudiziaria.
Avendo Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, ribadito la sua contarietà sull'emendamento Ayala 2.13, Tullio GRIMALDI (gruppo progressisti-federativo) prende atto delle motivazioni dell'emendamento del Governo 2.1, soppressivo dell'articolo 2 del testo unificato, dettate da esigenze organizzative.
Martedì 29 novembre 1994 - 45 - Commissione II
D'altra parte le risorse a disposizione del Ministero di grazia e giustizia potrebbero essere utilizzate in maniera più produttiva. Manifesta quindi la sua contrarietà sugli emendamenti del Governo, auspicando che si possa procedere alla formulazione di un emendamento sostitutivo dell'articolo 2 che tenga conto del contenuto degli emendamenti Saraceni 2.5 e Fragalà 2.8.
Giampiero BROGLIA (gruppo misto), condividendo l'ultima considerazione svolta dal deputato Grimaldi, manifesta la sua contrarietà sull'emendamento del Governo soppressivo dell'articolo 2. Ritira poi il suo emendamento 2.14.
Giuseppe SCOZZARI (gruppo progressisti-federativo), intervenendo in dissenso dal suo gruppo, preannuncia il voto favorevole sull'emendamento del Governo 2.1, soppressivo dell'articolo 2 del testo unificato. Tale emendamento rappresenta la confessione del fallimento del Governo circa la dotazione di strutture adeguate per l'amministrazione giudiziaria. Sta di fatto che, allo stato, l'articolo 2 del testo unificato potrebbe recare un danno alle inchieste di mafia, soprattutto dal punto di vista delle difficoltà logistiche connesse agli interrogatori dei collaboratori di giustizia.
Dopo che Eugenio BARESI (gruppo CCD) ha dichiarato di condividere il contenuto dell'articolo 2 del testo unificato, volto a favorire la massima trasparenza degli interrogatori dei detenuti, Antonino MIRONE (gruppo misto) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 2.10, il cui contenuto è ricompreso negli identici emendamenti 2.12 e 2.13, che dichiara di condividere. Preannuncia poi il voto favorevole sull'emendamento 2.1 del Governo soppressivo dell'articolo 2, vista la carenza di mezzi per dare attuazione alla disposizione relativa alla documentazione integrale dell'interrrogatorio della persona in stato di detenzione.
Marcello LAZZATI (gruppo lega nord), dopo aver sottolineato che il principio
della trasparenza degli interrogatori contenuto nell'articolo 2 del testo unificato risulta condiviso alla luce del dibattito finora svoltosi, ritiene pleonastico il riferimento all'articolo 140 del codice di procedura penale contenuto nell'emendamento Saraceni 2.5. Ritiene poi che si debba procedere alla documentazione integrale degli interrogatori attraverso la registrazione degli stessi. Occorre infine evitare che il magistrato, discrezionalmente, possa disporre la documentazione in forma riassuntiva dell'interrogatorio.
Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, preannuncia la presentazione di una ulteriore proposta emendativa interamente sostitutiva dell'articolo 2, che tenga conto dei rilievi emersi nel dibattito. A tal fine, è disponibile a recepire ogni spunto che possa emergere dal dibattito. In concreto, si potrebbe prevedere una formulazione dell'articolo 141 -bis che stabilisca che ogni interrogatorio di persona che si trovi, per qualsiasi titolo, in stato di detenzione, che non abbia contenuto di limitata rilevanza e che non si svolga in udienza, debba essere documentato integralmente, a pena di inutilizzabilità, con mezzi di riproduzione fonografica od audiovisiva.
Dopo che Emanuele BASILE (gruppo lega nord) ha ribadito l'esigenza di non affidare al magistrato la valutazione discrezionale circa la documentazione in forma riassuntiva dell'interrogatorio del detenuto, Tiziana MAIOLO, presidente, sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 17,45, è ripresa alle 18,25.
Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, ribadisce la necessità di trovare una effettiva convergenza sul merito dell'articolo 2, vista la delicatezza della materia. Auspica quindi il più fattivo contributo dai gruppi circa la riformulazione dell'articolo 2, sulla base dell'ipotesi poc'anzi illustrata.
Martedì 29 novembre 1994 - 46 - Commissione II
Tiziana MAIOLO, presidente, chiede che i rappresentanti dei gruppi si pronuncino in ordine alla possibilità di una riformulazione dell'articolo 2 nel senso prospettato poc'anzi al relatore.
Vincenzo SIMONELLI (gruppo alleanza nazionale-MSI) dichiara di condividere la proposta di riformulazione prospettata dal relatore eliminando però l'inciso sul fatto che l'interrogatorio non abbia contenuto di limitata rilevanza.
Marcello LAZZATI (gruppo lega nord), auspicando di pervenire ad una riformulazione tecnicamente corretta dell'articolo 2, ribadisce la necessità di sottrarre al magistrato ogni valutazione discrezionale circa la documentazione in forma riassuntiva dell'interrogatorio. Occorre, quindi, prevedere una norma chiara che tenga conto della carenza dei mezzi strutturali dell'amministrazione giudiziaria. Ritiene poi che i cancellieri potrebbero opportunamente svolgere le mansioni collegate alla registrazione degli interrogatori con mezzi fonografici o audiovisivi.
Anna FINOCCHIARO FIDELBO (gruppo progressisti-federativo) ritiene che la discussione dell'articolo 2 debba tener conto dell'emendamento soppressivo del Governo, che ha sottolineato chiaramente l'insufficienza dei mezzi a disposizione dell'amministrazione giudiziaria per procedere alla documentazione integrale degli interrogatori. Reputa quindi che la Commissione debba responsabilmente tener conto di tale posizione espressa dal Governo. Peraltro la sanzione della inutilizzabilità dell'interrogatorio non documentato integralmente appare assolutamente eccessiva, soprattutto se si tiene conto della carenza frequente dei mezzi necessari per procedere a tale documentazione. Raccomanda quindi l'approvazione del suo emendamento 2.3.
Marco TARADASH (gruppo forza Italia), ritiene che l'emendamento 2.1 del Governo abbia posto una questione politica: il Governo infatti deve chiarire perché non si possano assicurare i necessari mezzi
tecnici per dare attuazione alla disposizione recata dall'articolo 2 del testo unificato, in vista di una maggiore garanzia dei diritti del cittadino.
Il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico CONTESTABILE fa presente che la motivazione di base dell'emendamento 2.1 soppressivo dell'articolo 2 non è di tipo ideologico, ma concerne la difficile attuazione della disposizione sotto il profilo strutturale ed organizzativo. Il Governo si impegna anche a presentare un provvedimento - anche un decreto-legge - sulla materia in questione quando saranno superati gli attuali problemi organizzativi.
Tiziana MAIOLO, presidente, esprime stupore per le dichiarazioni rese dal rappresentante del Governo. La Commissione deve pervenire alla formulazione di un testo equilibrato sulla materia della documentazione dell'interrogatorio di persona in stato di detenzione, e non dovrebbe essere condizionata da ragioni organizzative, oltretutto apparentemente di non improba soluzione.
Dopo che Emiddio NOVI (gruppo forza Italia) ha dichiarato di non condividere la posizione del rappresentante del Governo, ed ha auspicato l'approvazione dell'articolo 2 del testo unificato, Roberto PAG-GINI (gruppo misto) ritiene necessario prevedere adeguati strumenti per assicurare la trasparenza degli interrogatori. Raccomanda quindi l'approvazione del suo emendamento 2.13.
Tullio GRIMALDI (gruppo di rifondazione comunista-progressisti), sottolineata la necessità di un utilizzo corretto delle risorse della giustizia, condivide l'opportunità di procedere alla riformulazione dell'articolo 2 nel senso prospettato dal relatore, senza però il riferimento al fatto che l'interrogatorio non abbia contenuto di limitata rilevanza.
Eugenio BARESI (gruppo CCD), dopo aver ribadito la priorità del principio della trasparenza degli interrogatori, dichiara di
Martedì 29 novembre 1994 - 47 - Commissione II
non condividere la posizione manifestata dal Governo sull'articolo 2.
Rosy BINDI (gruppo PPI) non ritiene opportuno prevedere nell'articolo 2 il riferimento alla sanzione della inutilizzabilità dell'interrogatorio che non sia documentato integralmente, senza che siano effettivamente disponibili gli adeguati strumenti per procedere a tale documentazione. Condivide quindi il senso della proposta emendamentiva del relatore per la riformulazione dell'articolo 2, purché sia soppresso il riferimento alla sanzione della inutilizzabilità dell'interrogatorio non documentato integralmente.
Il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico CONTESTABILE prende atto che la Commissione pressoché unanimemente ha manifestato la propria contrarietà sul contenuto degli emendamenti del Governo 2.1 e 2.2: si assume quindi la responsabilità politica di ritirare tali emendamenti. Il Governo quindi assicura che, ove si procedesse all'approvazione dell'articolo 2 del testo unificato, saranno assunte tutte le iniziative possibili per dare una effettiva attuazione a tale norma.
Giuseppe SCOZZARI (gruppo progressisti-federativo), Sebastiano BONGIORNO (gruppo progressisti-federativo) e Antonino MIRONE (gruppo misto) dichiarano di far proprio l'emendamento 2.1 testé ritirato dal Governo.
Dopo che Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, ha preso atto con soddisfazione della posizione testé manifestata dal Governo con il ritiro degli emendamenti 2.1 e 2.2, Tiziana MAIOLO, presidente, avverte che è stato presentato dal relatore l'emendamento 2.16, interamente sostitutivo dell'articolo 2.
Emanuele BASILE (gruppo lega nord), Eugenio BARESI (gruppo CCD), Emiddio NOVI (gruppo forza Italia) e Sebastiano NERI (gruppo alleanza nazionale-MSI) preannunciano, a nome dei rispettivi
gruppi, il voto favorevole, sull'emendamento del relatore 2.16, dichiarando la propria contrarietà su tutti gli altri emendamenti riferiti all'articolo 2.
Roberto PAGGINI (gruppo misto) preannuncia il voto favorevole sull'emendamento 2.1 e dichiara di condividere il contenuto degli emendamenti Ayala 2.13 e Mirone 2.10.
Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, precisa, in ordine al suo emendamento 2.16, che dovrà essere differita nel tempo l'entrata in vigore di tale norma attraverso una disposizione transitoria che tenga conto delle carenze strutturali dell'amministrazione giudiziaria. In tal senso, si impegna a presentare un apposito articolo aggiuntivo, da collocare in chiusura del provvedimento.
Giuseppe DI LELLO FINUOLI (gruppo progressisti-federativo), sottolinea la necessità di prevedere con realismo il differimento nell'entrata in vigore dell'articolo 2 in modo da tener conto delle carenze strutturali del settore della giustizia.
Luigi SARACENI (gruppo progressisti-federativo), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che il Governo si esprima in modo motivato sul suo emendamento 2.6.
Dopo che Tiziana MAIOLO, presidente, ha ricordato che il rappresentante del Governo ha già espresso parere contrario sull'emendamento Saraceni 2.6, Ernesto STA-JANO (gruppo misto), intervenendo per dichiarazione di voto in dissenso dal suo gruppo, rileva che il codice di procedura penale già prevede apposite disposizioni per la documentazione degli interrogatori. Dichiara quindi di condividere il contenuto dell'emendamento Acquarone 2.7.
Dopo un intervento di Achille MARIANO (gruppo alleanza nazionale-MSI), Tullio GRIMALDI (gruppo di rifondazione comunista-progressisti) ritiene che il Governo dovrà comunque apprestare gli appositi mezzi per dare attuazione alla disposizione recata dall'articolo 2 del testo
Martedì 29 novembre 1994 - 48 - Commissione II
unificato, anche come riformulato dall'emendamento 2.16 del relatore.
Dopo interventi dei deputati Antonino MIRONE (gruppo misto), Sebastiano NERI (gruppo alleanza nazionale-MSI) e Giuseppe SCOZZARI (gruppo progressisti-federativo) sulla priorità delle votazioni degli emendamenti riferiti all'articolo 2, Tiziana MAIOLO, presidente, avverte che porrà preliminarmente in votazione, ai sensi dell'articolo 87, comma 3 del regolamento, l'emendamento 2.1, fatto proprio dai deputati Scozzari, Mirone e Bongiorno, soppressivo dell'articolo 2 del testo unificato e successivamente l'emendamento 2.16 del relatore, interamente sostitutivo dell'articolo 2.
La Commissione respinge quindi l'emendamento 2.1.
Anna FINOCCHIARO FIDELBO (gruppo progressisti-federativo) sottolinea l'opportunità di prevedere, nell'ambito dell'emendamento 2.16, una apposita norma transitoria che differisca l'entrata in vigore della disposizione subordinatamente all'acquisizione dei mezzi idonei per la documentazione integrale degli interrogatori da parte dell'amministrazione giudiziaria.
Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, si impegna a presentare nel successivo iter del provvedimento un apposito emendamento che contenga una norma transitoria relativa all'entrata in vigore della disposizione contenuta nel suo emendamento 2.16.
Dopo che Alfonso PECORARO SCANIO (gruppo progressisti-federativo), ha sottolineato l'opportunità che tale norma transitoria sia già prevista nell'emendamento 2.16 del relatore, Giacomo GARRA (gruppo forza Italia) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 2.16 del relatore.
Giuseppe SCOZZARI (gruppo progressisti-federativo), propone una sospensione della seduta in modo da procedere alla ri
formulazione dell'emendamento 2.16 del relatore in modo da prevedere nell'ambito dello stesso una apposita norma transitoria.
Tiziana MAIOLO, presidente, fa presente che la Commissione ha già iniziato la fase di votazione dell'emendamento 2.16, con le dichiarazioni di voto sul medesimo.
Dopo che Sebastiano BONGIORNO (gruppo progressisti-federativo), ha dichiarato il suo voto contrario sull'emendamento del relatore 2.16 e che Luigi SARACENI (gruppo progressisti-federativo), in dissenso dal suo gruppo ha preannunciato che si asterrà nella votazione di tale emendamento, Luigi MARINO (gruppo alleanza nazionale-MSI), preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 2.16 del relatore, sottolineando comunque l'esigenza di prevedere una norma transitoria relativa all'entrata in vigore della disposizione.
Anna FINOCCHIARO FIDELBO (gruppo progressisti-federativo), richiama l'attenzione della Presidenza sul fatto che l'emendamento 2.16 del relatore può presentare riflessi finanziari. È quindi necessario acquisire su esso il parere della Commissione bilancio.
Tiziana MAIOLO, presidente, ricorda che la formulazione dell'articolo 2 del testo unificato corrisponde ad una norma della proposta di legge n. 1005 sulla quale non è stato previsto il parere della V Commissione e che in ordine ad una norma analoga la Commissione bilancio, nella scorsa legislatura, si espresse per la insussistenza di profili finanziari. L'emendamento 2.16 non sembra introdurre dati nuovi, sotto il profilo finanziario. Tuttavia, ritiene che, essendo stata posta formalmente la questione dalla deputata Finocchiaro Fidelbo, e concordando la Commissione, sia utile acquisire una valutazione della V Commissione sul punto. Avverte pertanto che l'emendamento 2.16 del relatore verrà votato in linea di prin-
Martedì 29 novembre 1994 - 49 - Commissione II
cipio, ai fini della successiva trasmissione per il parere alla V Commissione.
La Commissione approva quindi in linea di principio l'emendamento 2.16 del relatore.
Tiziana MAIOLO, presidente, rinvia, concordando la Commissione, il seguito della discussione del testo unificato degli abbinati progetti di legge alla seduta di domani 30 novembre 1994, alle ore 15,00.
La seduta termina alle 20,10.
Martedì 29 novembre 1994 - 50 - Commissione II
ALLEGATO
Progetti di legge in materia di modifiche al codice di procedura penale in tema di semplificazione dei procedimenti, di misure cautelari e di
diritto di difesa (759, 988, 1005, 1007, 1033 e 1203).
EMENDAMENTI AGLI ARTICOLI 1 E 2
ART. 1.
Sostituire l'articolo 1 con il seguente:
1. Sono abrogati i commi 3 e 4 dell'articolo 104 del codice di procedura penale.
1. 5. Fragalà, Broglia.
All'articolo 1, comma 1, sostituire la parola: tre con la seguente: cinque.
* 1. 1. Ayala, Paggini.
All'articolo 1} comma 1, sostituire la parola: tre con la seguente: cinque.
* 1. 3. Pecoraro Scanio.
All'articolo 1, comma 1, sostituire la parola: tre con la seguente: cinque.
* 1. 4. Neri.
All'articolo 1, comma 1, sostituire la parola: tre con la seguente: quattro.
1. 2. Finocchiaro Fidelbo, Bongiorno,
Scermino, Cesetti. Bonfietti, Porcari, Di Lello Finuoli, Grimaldi, Bonito, Grasso, Scoz-zari.
All'articolo 1, dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
ì-bis. Dopo il comma 4 dell'articolo 104 del codice di procedura penale è aggiunto il seguente:
« 4-bis. È fatto salvo in ogni caso il diritto della persona arrestata, fermata o in stato di custodia cautelare di conferire con il difensore prima di qualsiasi interrogatorio e di ogni altro atto di indagine al quale sia chiamato a partecipare ».
1. 6. Fragalà, Broglia.
ART. 2.
Sopprimerlo. 2. 1.
Il Governo.
Sostituire l'articolo 2 con il seguente:
ART. 2.
1. Nell'articolo 140 del codice di procedura penale è inserito il seguente comma:
« 2-bis. Quando si procede fuori dell'udienza all'interrogatorio della persona in stato di detenzione, la riproduzione fonografica è effettuata in ogni caso, a richiesta di parte ».
2. 2. Il Governo.
Martedì 29 novembre 1994 - 5 1 - Commissione II
Sostituire l'articolo 2 con il seguente:
ART. 2 .
1. Dopo l'articolo 1 4 1 del codice di procedura penale è inserito il seguente:
«ART. \4\-bis. - (Interrogatorio di persona in stato di detenzione). — 1. Ogni interrogatorio di persona che si trovi, per qualsiasi titolo, in stato di detenzione, e che non si svolga in udienza, deve essere documentato integralmente, a pena di inutilizzabilità, con mezzi di riproduzione fonografica o audiovisiva. La trascrizione della riproduzione è disposta solo se richiesta dalle parti ». 2 . 16.
Il Relatore.
Sostituire l'articolo 2 con il seguente:
ART. 2 .
1. Dopo l'articolo 1 4 1 del codice di procedura penale è inserito il seguente:
«ART. Ì4l-bis. - (Interrogatorio di persona in stato di detenzione). — 1. Salvo quanto previsto dall'articolo 1 4 0 del codice di procedura penale, l'interrogatorio di persona che si trovi, a qualsiasi titolo, in stato di restrizione della libertà, e che non si svolga in udienza, deve essere documentato integralmente, a pena di inutilizzabilità, con la stenotipia o con mezzo di riproduzione fonografica o audiovisiva ». 2 . 3 .
Finocchiaro Fidelbo, Bongiorno, Scermino, Di Lello Finuoli, Bonito, Cesetti, Scozzari.
Sostituire l'articolo 2 con il seguente:
ART. 2 .
1. Dopo l'articolo 141 del codice di procedura penale è inserito il seguente:
«ART. 141 -bis. — 1. Salvo quanto previsto dall'articolo 140, comma 1, parte prima, l'interrogatorio da parte del pubblico ministero e del giudice per le indagini preliminari di persona che si trovi, a
qualsiasi titolo, in stato di detenzione, deve essere documentato integralmente, a pena di inutilizzabilità, con la stenotipia o con altro mezzo di riproduzione meccanica ». 2 . 5 .
Saraceni, Di Lello.
Sostituire l'articolo 2 con il seguente:
ART. 2 .
1. Dopo l'articolo 141 del codice di procedura penale è inserito il seguente:
«ART. \4\-bis. - (Dichiarazioni di persona in stato di detenzione). — 1. Ogni interrogatorio o colloquio o esame o dichiarazione di persona che vi trovi, per qualsiasi titolo, in stato di detenzione, quando non si svolga in udienza, deve essere documentato integralmente, a pena di inutilizzabilità, con la registrazione fonografica o con altro mezzo di riproduzione meccanica ». * 2 . 7.
Acquarone.
Sostituire l'articolo 2 con il seguente:
ART. 2 .
1. Dopo l'articolo 141 del codice di procedura penale è inserito il seguente:
«ART. 141-£>/S. - (Dichiarazioni di persona in stato di detenzione). — 1. Ogni interrogatorio o colloquio o esame o dichiarazione di persona che vi trovi, per qualsiasi titolo, in stato di detenzione, quando non si svolga in udienza, deve essere documentato integralmente, a pena di inutilizzabilità, con la registrazione fonografica o con altro mezzo di riproduzione meccanica ». * 2 . 8.
Fragalà, Broglia.
All'artìcolo 2, comma 1, primo capoverso, sopprimere le parole: e che non si svolga in udienza. 2 . 14 .
Fragalà, Broglia.
Martedì 29 novembre 1994
All'articolo 2, comma 1, capoverso, dopo la parola: deve inserire le seguenti: a richiesta del difensore; sopprimere poi le parole: a pena di inutilizzabilità; infine, dopo le parole: riproduzione meccanica aggiungere le seguenti: Soltanto in caso di impossibilità di ricorso a tali mezzi, si potrà procedere alla documentazione dell'atto mediante verbale redatto ai sensi dell'articolo 134, comma secondo.
*2 . 12. Pecoraro Scanio.
All'articolo 2, comma 1, capoverso, dopo la parola: deve inserire le seguenti: a richiesta del difensore; sopprimere poi le parole: a pena di inutilizzabilità; infine, dopo le parole: riproduzione meccanica aggiungere le seguenti: Soltanto in caso di impossibilità di ricorso a tali mezzi, si potrà procedere alla documentazione dell'atto mediante verbale redatto ai sensi dell'articolo 134, comma secondo.
*2 . 13. Ayala, Paggini.
All'articolo 2, comma 1, capoverso, sopprimere le parole: a pena di inutilizzabilità.
2. 10. Mirone.
All'articolo 2, al comma 1, capoverso, sostituire le parole: con la stenotipia o con altro con le seguenti: con la stenografia o la stenotipia, nonché con mezzo di riproduzione meccanica.
2. 11. Simeone, Simonelli, La Grua,
Cola.
Commissione II
All'articolo 2, comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: o fonografica. 2. 4.
Bindi, Acquarone.
All'articolo 2, dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
ì-bis. Dopo il comma 2 dell'articolo 373 del codice di procedura penale è inserito il seguente:
« 2-bis. Quando il verbale è redatto in forma sintetica e in ogni caso in cui il verbale documenta dichiarazioni di persone informate sui fatti, di persone sottoposte a indagine e di persone imputate o sottoposte a indagine in procedimenti connessi o collegati, è effettuata anche la riproduzione audiovisiva ovvero quella fonografica. In mancanza di questa riproduzione, il verbale e le dichiarazioni sono inutilizzabili ». 2. 15.
Fragalà, Broglia.
All'articolo 2, dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
ì-bis. A tal fine, ove non possa trovare applicazione l'articolo 51 del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, si provvede con consulenza o perizia. 2. 6.
Saraceni, Di Lello.
All'articolo 2, dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
\-bis. L'articolo 141 -bis del codice di procedura penale entrerà in vigore dopo che il Ministero di grazia e giustizia avrà dotato i competenti uffici dei mezzi idonei all'attuazione di quanto in esso previsto. 2. 9.
Mirone.
- 52 -
Martedì 29 novembre 1994 - 53 - Commissione II
Dopo l'articolo 2, aggiungere il seguente:
ART. 2-bis.
1. Dopo il comma 2 dell'articolo 273 del codice di procedura penale è inserito il seguente:
« 2-bis. Nessuna misura cautelare può essere applicata o mantenuta al fine di ottenere dichiarazioni sotto qualsiasi forma dall'imputato o dalla persona sottoposta alle indagini.
2 . 0 1 . Fragalà, Broglia.
PAGINA BIANCA
Martedì 29 novembre 1994 - 55 - Commissione V
V COMMISSIONE PERMANENTE (Bilancio, tesoro e programmazione)
COMITATO PERMANENTE PER I PARERI
Martedì 29 novembre 1994. — Presidenza del Presidente Antonio MARTU-SCIELLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il tesoro Salvatore Cicu.
La seduta inizia alle 9,45.
Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 561, recante misure urgenti in materia di pesca e acquacoltura (Approvato dal Senato) (1521).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).
Eugenio OZZA (gruppo alleanza nazionale-MSI), relatore, osserva che l'articolo 1 prevede autorizzazioni di spesa per complessivi 70 miliardi destinata: alla realizzazione degli interventi di cui alla legge 28 agosto 1989, n. 302, in materia di credito peschereccio di esercizio e alla ricapitalizzazione dei consorzi di garanzia collettiva fidi; per l'attuazione del quarto piano della pesca marittima e dell'acquacoltura nelle acqua marine a salmastre per il triennio 1994-96; per l'attuazione degli interventi a
carico del fondo di solidarietà nazionale della pesca istituito dalla legge 5 febbraio 1992, n. 72 e per l'attuazione della misure concernenti la ricapitalizzazione delle cooperative di pesca e degli accordi di programma previsti dal citato piano triennale. L'articolo 3 prevede che all'onere di cui all'articolo 1 per ciascuno degli anni 1994-95-96 si provveda mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1994-1996, al capitolo 6856 dello stato di previsione del Ministero per il tesoro par l'anno 1994, parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali.
Considerato che l'emanazione del decreto è avvenuta in concomitanza dell'adozione del disegno di legge finanziaria, non sembrano esservi problemi dal punto di vista dell'utilizzo, per la copertura, del fondo speciale 1994-1996. Per i provvedimenti successivi al 30 settembre occorre infatti imputare l'onere per il secondo e terzo anno al fondo speciale della nuova finanziaria.
Propone quindi di esprimere parere favorevole.
Martedì 29 novembre 1994 - 56 - Commissione V
Il sottosegretario Salvatore CICU concorda.
Il Comitato approva la proposta del relatore.
Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 ottobre 1994, n. 571, recante modificazioni delle leggi 21 novembre 1991, n. 374, istitutiva del giudice di pace, e 26 novembre 1990, n. 353, concernente provvedimenti urgenti per il processo civile (Approvato dal Senato) (1541-A).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni sul testo e parere sugli emendamenti).
Eugenio OZZA (gruppo alleanza nazionale-MSI), relatore, ricorda che il provvedimento prevede la conversione in legge con modificazioni, del decreto-legge 7 ottobre 1994, n. 571, recante modificazioni delle leggi 21 novembre 1991, n. 374, istitutiva del giudice di pace, e 26 novembre 1990, n. 353, concernente provvedimenti urgenti per il processo civile. Il provvedimento è stato già approvato dal Senato, che ha apportato alcune modifiche rispetto al testo originario. La Commissione giustizia ha invece concluso Tesarne in sede referente senza modificare il testo dal Senato.
Il decreto-legge in esame introduce alcune modifiche nel codice di procedura civile, nel testo già a sua volta modificato dalla legge n. 353 del 1990, proroga ulte-rioriormente l'entrata in vigore della riforma del processo civile, modifica i requisiti per la nomina e lo stato giuridico ed economico dei giudici di pace, proroga l'entrata in funzione dei giudici di pace e il termine per l'esercizio della delega da parte del Governo per definire la competenza penale del giudice di pace. Oltre a queste norme, di carattere puramente or-dinamentale, ne esistono altre volte a facilitare, nella fase di prima applicazione, la regolare costituzione e funzionamento dei nuovi uffici.
In particolare, l'articolo 18 prevede che il Ministro di grazia e giustizia sia autorizzato sino al 31 dicembre 1996 a procedere
alla copertura dei posti vacanti nelle dotazioni organiche delle cancellerie e segreterie giudiziarie e degli uffici notificazioni e protesti, in deroga al blocco disposto dall'articolo 3, comma 22, della legge n. 537 del 1993, utilizzando le graduatorie dei concorsi pubblicate a decorrere dal 1° gennaio 1994. In proposito, fa presente che la Commissione bilancio del Senato ha espresso parere contrario su tale norma, « in quanto sono previste deroghe alla legge n. 537 del 1993, che comporta determinati risparmi iscritti in bilancio. La norma presenta un problema di copertura finanziaria: infatti anche ritenendo che le assunzioni avrebbero avuto corso a partire dagli esercizi successivi, nel presupposto che il bilancio a partire dal 1995 già sconti gli effetti di tali assunzioni, la procedura sarebbe stata ugualmente non accettabile in quanto si sarebbero coperti ampliamenti di organico con risorse di bilancio, ciò che è vietato dall'articolo 81 della Costituzione ».
Ritiene pertanto indispensabile un chiarimento da parte del Governo. In particolare andrebbe chiarita la portata della norma con riferimento al numero dei posti che potranno essere coperti, tenendo presente che è in corso la revisione - da effettuare entro il 30 giugno del 1995 -delle dotazioni organiche delle amministrazioni pubbliche e che sino a tale adempimento l'articolo 19, comma 6, del disegno di legge A.S. 1158, collegato alla legge finanziaria per il 1995, pone il divieto assoluto di assunzione nelle pubbliche amministrazioni. Andrebbe infine specificato l'effetto finanziario della disposizione, anche con riferimento ai saldi finanziari previsti per il prossimo anno.
Ricorda infine che la Commissione bilancio del Senato ha altresì espresso perplessità sui commi 2 e 3 dell'articolo 15, che, in favore dei soggetti che abbiano presentato domanda per essere nominati giudice di pace entro il 15 ottobre 1993, prevede facilitazioni di tipo previdenziale, come l'esenzione dalle penalizzazioni previste in caso di prepensionamento. Anche su tale questioni si ritiene opportuno un chiarimento da parte del Governo.
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Propone quindi di esprimere il seguente parere:
PARERE FAVOREVOLE sul testo, a condizione che sia soppresso il comma 1 dell'articolo 18, in quanto deroga alla legge n. 537 del 1993 ed è pertanto suscettibile di recare maggiori oneri finanziari.
PARERE FAVOREVOLE all'emendamento Grimaldi 18.2;
PARERE CONTRARIO all'emendamento Neri 18.1;
NULLA OSTA sugli altri emendamenti pubblicati nel fascicolo n. 1.
Il sottosegretario Salvatore CICU, dopo aver manifestato perplessità anche sull'articolo 11 -bis e sull'articolo 15, concorda con la proposta di parere del relatore, sottolineando a sua volta la possibilità che l'articolo 18 rechi maggiori oneri finanziari.
Il Comitato approva la proposta di parere formulata dal relatore.
La seduta termina alle 10.
COMITATO PERMANENTE PER LA PROGRAMMAZIONE ED IL RIEQUILEBRIO ECONOMICO E TER
RITORIALE
Martedì 29 novembre 1994. - Presidenza del Presidente Nicola BONO. — Interviene il sottosegretario per il bilancio e la programmazione economica Ilario Floresta.
La seduta inizia alle 17.
Comunicazioni del Presidente sull'attività del Comitato.
Nicola BONO, presidente, rileva che il tema del rinnovamento della politica per le aree depresse è stato di recente oggetto di grande attenzione, anche a livello istituzionale, come dimostra la sensibilità dimostrata dai Ministri del bilancio e dell'indu
stria. Di ciò costituisce segno la costituzione di un fondo di garanzia per le banche che stipulano prestiti nel meridione, finalizzato a consentire l'abbattimento dei tassi di interesse.
Il Comitato dovrebbe essere al centro di questo dibattito, svolgendo funzioni non solo di studio, ma anche propositive nei confronti della Commissione. Ricorda infatti che al Comitato non competono funzioni decisionali, in quanto esse spettano alla Commissione. Occorre, però un impegno del Comitato sollecito e fattivo, in quanto vi è un vuoto legislativo da coprire in conseguenza della soppressione dell'intervento straordinario. Non si tratta di fare una politica meridionalistica, ma di individuare strumenti nuovi per realizzare una politica di sviluppo.
Propone quindi di definire un programma di attività del Comitato che si articoli, al momento, sullo svolgimento di una serie di audizioni, al termine delle quali potranno definirsi percorsi utili per proporre una linea di indirizzo alla Commissione.
Florindo D'AIMMO (gruppo PPI) prende atto innanzitutto delle buone intenzioni espresse dal Presidente. Ricorda peraltro che il problema delle aree depresse corrisponde, non a caso, all'obiettivo n. 1 dell'Unione europea. Se questa ultima intende infatti allargare propri confini, deve preventivamente procedere al riequilibrio delle varie aree territoriali. Per quanto riguarda il ruolo del Comitato, ricorda che già la Commissione bilancio ha svolto numerose audizioni in occasione dell'esame delle varie reiterazioni del provvedimento sull'ex Agensud. Tuttavia tale decreto non è poi stato convertito. È stata poi deliberata l'indagine creditizia sul Mezzogiorno, che però non è stata mai avviata. Nel frattempo la situazione nel Meridione si va aggravando, per cui propone di utilizzare il materiale istruttorio già acquisito per passare immediatamente ad un'attività più concreta.
Giuseppe SORIERO (gruppo progressisti-federativo) condivide le osservazioni
Martedì 29 novembre 1994 - 58 - Commissione V
svolte dal Presidente e da Florindo D'Aimmo, ma fa presente la necessità di precisare i compiti del Comitato per evitare che la sua attività si svolga in parallelo e in modo ininfluente rispetto a quella della Commissione. Sarebbe utile che il Comitato definisca proposte sulle quali la Commissione ha dimostrato di essere in ritardo. Deplora il fatto che il rinnovato dibattito intorno al tema del riequilibrio territoriale sia sorto in conseguenza non di un'azione propositiva a livello istituzionale, ma perché la stampa ha sensibilizzato l'opinione pubblica, in base a dati ottenuti da fonti qualificate, sul fatto che il divario tra Nord e Sud diventa sempre più rilevante.
Il Comitato dovrebbe perseguire due obiettivi: la ricognizione delle risorse effettivamente disponibili e la definizione delle norme e delle procedure nuove che possono consentire di recuperare il tempo fino ad oggi perso. Il primo obiettivo appare prioritario, considerati i dati divergenti forniti sia alla Camera che al Senato nel corso di audizioni da parte del presidente dell'Osservatorio per le politiche regionali, del commissario liquidatore dell'Agensud e del Ministro del bilancio. Per realizzare un salto di novità rispetto al passato occorre una reale trasparenza in merito alle risorse disponibili e alla loro finalizzazione. Fa presente che il suo gruppo ha presentato una proposta di legge diretta alla costituzione di una commissione bicamerale d'inchiesta, che abbia anche poteri propositivi e di controllo, sulla ripartizione territoriale della spesa pubblica. Ricorda inoltre che, fino alla decima legislatura, vi è stata una commissione per l'intervento straordinario nel Mezzogiorno, ma che la sua attività si era progressivamente svuotata. L'idea dell'istituzione di una commissione di inchiesta costituisce un'utile risposta alla considerazione che il Comitato costituisce uno strumento meramente istruttorio della Commissione e che quindi è necessario dotare il Parlamento di efficaci strumenti di intervento. La commissione d'inchiesta non dovrebbe durare anni, ma avere un'attività contenuta e mirata diretta alla verifica
zione dello stato di attuazione della spesa e all'individuazione di criteri per la sua accelerazione.
Con riferimento all'istituzione di un fondo bancario di garanzia, cui ha fatto riferimento anche il presidente, fa presente che occorre acquisire ulteriori informazioni e rileva che comunque esso sembra diretto ad operare un trasferimento di risorse dal sistema delle imprese a quello delle banche. Occorre invece muoversi nel senso inverso, cioè della valorizzazione del sistema imprenditoriale. Sarebbe utile quindi dedicare una riunione del Comitato ad approfondimenti sull'istituzione di tale fondo.
Considerato che la Commissione non è stata in grado di approvare il disegno di legge di conversione del decreto legge sul-l'Agensud, potrebbe essere utile approfondire la questione nell'ambito del Comitato, al fine di verificare la possibilità di licenziare il provvedimento.
Inoltre, sarebbero opportune audizioni di esponenti del mondo della cultura per acquisirne l'orientamento in merito alla possibilità di un nuovo intervento ordinario nelle aree di cui agli obiettivi I, 2, e 5b, che vada oltre il concetto di area depressa, in quanto, altrimenti, l'intervento si ridurrebbe ad una compensazione tra aree deboli con spartizione di risorse al ribasso.
Si dovrebbe anche valutare la possibilità di predisporre una nuova legge quadro sulla politica regionale, individuando forme federalistiche di coordinamento della spesa e di valorizzazione delle autonomie regionali. Se non si riforma l'intervento nelle aree depresse, il Governo tenderà sempre più alla centralizzazione a detrimento di ogni prospettiva federalistica.
Benito PAOLONE (gruppo alleanza nazionale-MSI), esprime il timore che la questione possa essere esaminata in base a posizioni preconcette e parziali. Ritiene che l'intervento nel Mezzogiorno sia stato fino ad oggi in realtà un'azione sistematica di banditismo della classe politica. Non vi è mai stata infatti una reale programmazione di interventi, ma soltanto un calcolo
Martedì 29 novembre 1994 - 5 9 - Commissione V
clientelare. Perciò oggi è necessario verificare quali risorse sono state spese, quali sono state impegnate e quali sono disponibili, considerato che dalle informazioni assunte dalla Commissione emergono disparità di dati. Occorre però evitare che federalismo e regionalismo siano delle mistificazioni ed impedire che si ceda a facili scandalismi. È utile, invece, una seria attività di verifica che non si presti ad alcuna strumentalizzazione. In caso contrario è disposto a denunciare con chiarezza le reali ragioni per le quali le risorse disponibili per l'intervento nel Mezzogiorno sono state invece oggetto di scandalose spartizioni clientelari. Le parole chiave per un intervento serio da operare in futuro sono costituite dalla solidarietà e dalla responsabilità.
Vanni TONIZZO (gruppo lega nord), dopo aver sottolineato che molti problemi attuali sarebbero stati evitati se in passato ci fosse stata maggiore onestà, dichiara di concordare sulle proposte formulate per i lavori del Comitato, cioè la ricognizione delle risorse esistenti, la loro destinazione, le agevolazioni, il prospettato fondo di garanzia e le politiche regionali di intervento. Sulla proposta di istituire una Commissione bicamerale d'inchiesta, sottolinea che fra tale proposta e i decreti-legge sull'ex Agensud rischia di nascere una sovrapposizione di interventi. Dopo aver rilevato che nella scorsa legislatura il Comitato non sembra aver svolto un lavoro molto incisivo, sottolinea l'esigenza che il Comitato stesso si dia precise finalità. In questo senso, suggerisce di far agire il Comitato in stretta strumentalità con le funzioni della Commissione bilancio in materia di politica per le aree depresse, nonché dell'istituenda Commissione d'inchiesta.
Roberto ROSSO (gruppo forza Italia) fa presente che tra pochi giorni la Commissione bilancio dovrà rinnovare l'esame del decreto-legge sull'ex Agensud, la cui attuale versione è ormai prossima alla scadenza. Preannuncia sin d'ora la presentazione di una proposta di legge-quadro per gli interventi nelle aree depresse. In parti
colare occorrerà dare idonea sistemazione alla questione del cofinanziamento degli interventi comunitari, verificando modalità, procedure e qualificazione delle aree individuate. Altro nodo da risolvere è quello della revisione delle decisioni assunte in merito all'inclusione negli obiettivi comunitari delle singole zone. Andranno poi approfonditi gli aspetti che hanno portato al sostanziale blocco dell'accesso ai fondi comunitari. Gli strumenti normativi e gestionali degli altri paesi dovranno essere oggetto di attenzione, in modo da utilizzare al meglio anche l'esperienza altrui.
Avanza inoltre il dubbio che le regioni attuali non siano in grado di attivare i fondi comunitari, occorrendo invece un vero federalismo. Dal punto di vista organizzativo, suggerisce una forma di collegamento con la Commissione speciale per le politiche comunitarie.
Giancarlo MALVESTITO (gruppo lega nord), ritiene che, in conformità alle attribuzioni costituzionalmente spettanti al Parlamento e al Governo, il Comitato, in quanto espressione parlamentare, dovrà costituire la fonte di indirizzo per i soggetti che istituzionalmente hanno responsabilità esecutive di gestione in materia di politiche di sviluppo e di riequilibrio territoriale. Infatti, la formulazione di strategie di intervento da parte del Governo, senza la partecipazione attiva da parte del Parlamento, costituirebbe un'impostazione cen-tralistica non condivisibile.
Una modalità concreta per aiutare il Paese è costituita dalla accelerazione, quanto più possibile, dell'integrazione europea. Purtroppo, una reale intenzione in tal senso non emerge dalle dichiarazioni del ministro Martino che da un lato in Parlamento afferma che si è vicini alla moneta unica e che dall'altro, pochi giorni dopo, osserva che non è interessato alla moneta unica. La costituzione di un nucleo duro per il rilancio dell'integrazione europea, erroneamente interpretato come volontà di costituire un'Europa a due velocità, può essere utile per raggiungere l'obiettivo della moneta unica. Pertanto ap-
Martedì 29 novembre 1994 - 60 - Commissione V
pare strano che l'Italia non abbia ancora manifestato la volontà di aderire a quel nucleo.
Il problema del riequilibrio territoriale deve trovare spazio in un quadro europeo di reale integrazione. Perciò il Comitato deve avere la necessaria forza d'urto, in ambito europeo, che consenta un arretramento delle difficoltà che i burocrati e le multinazionali hanno creato, al fine di ottenere per l'Italia ciò che le compete.
Occorre considerare che la questione meridionale non è la questione del sud in Italia, ma la questione italiana in Europa. Se si pensa che nel paese ci sono circa otto milioni di abitanti che vivono sotto la soglia di povertà, costituita da un reddito di 13 milioni annui, l'Italia appare una vera polveriera sociale. Non vi è infatti certezza di sbocchi occupazionali e molti provvedimenti varati rispondono ad interessi particolaristici che non soddisfano, dal punto di vista macroeconomico, l'esigenza della ripresa occupazionale.
Da tutto ciò risulta l'urgenza di iniziare l'attività del Comitato, pur deplorando il fatto che ad esso non siano attribuiti altri poteri se non quelli di studio e di proposta.
La società degli anni '80 è stata caratterizzata da una eccessivo amore per la forma che mascherava l'assenza di sostanza. Se il Comitato vuole realizzare una inversione di tendenza occorre sottolineare le reali carenze per sottoporle al Parlamento e al Governo. A tal fine però, considerato che si è in un'epoca postideo-logica, è necessario rinunciare a schematismi precostituiti e guardare ai reali interessi del Paese.
Per portare i fondi strutturali in Italia occorre rafforzare la capacità del Comitato di formulare proposte al Parlamento che abbiano ampia eco sull'opinione pubblica. Sarebbe inoltre utile approfondire l'idea dell'istituzione di tavoli regionali per lo sviluppo.
La divaricazione dei tassi bancari tra il nord e il sud si spiega con la ricerca del profitto da parte delle Banche e con la paura di sopportare i rischi di impresa. Una tale impostazione da parte del si
stema bancario italiano appare eccessivamente ragionieristica ed antiquata: il management bancario dovrebbe invece essere propenso al rischio finanziario per entrare in un'ottica moderna.
Occorre inoltre soffermare l'attenzione sul sistema industriale, in particolare ipotizzando una politica di sviluppo per le piccole e medie imprese, anche con la previsione di distretti industriali. Infine, occorre non trascurare l'ambito sociale, prestando, invece, ad esso la dovuta attenzione.
Sembra utile la responsabilizzazione al massimo delle regioni, ma vi è il timore che esse non siano in grado di gestire il cambiamento, anche a causa dell'intrusione di soggetti che mirano ad ostacolare il rinnovamento. Esprime inoltre perplessità sull'introduzione di un modello di Stato federale che potrebbe condurre verso lo scontro etnico.
Pur considerando che il Comitato nasce come uno strumento debole, a causa dei poteri limitati di cui è fornito, ritiene che con la valida collaborazione di tutti i gruppi esso possa divenire molto forte, fino a costituire una effettiva forza d'urto nei confronti degli organismi comunitari.
A tal fine ritiene opportuno che una delegazione del Comitato possa recarsi a Bruxelles per verificare i fondi comunitari disponibili.
Roberto DI ROSA (gruppo progressisti-federativo) ritiene che l'efficacia dei lavori del Comitato dipenda innanzitutto dal metodo di lavoro che verrà adottato. Occorre in primo luogo riflettere sul concetto di programmazione, che Governo e Parlamento non sembrano tenere in gran conto. Proprio con il già citato decreto legge dell'ex Agensud sono stati introdotti istituti, quali gli accordi di programma ed altri, destinati a f?¿cilitare l'attività di programmazione. Tuttavia, le prime esperienze registrate non hanno dato risultati particolarmente incoraggianti, anche perché il Ministero del bilancio non ha poi la forza o gli strumenti per coordinare le altre amministrazioni pubbliche. Ritiene pertanto utile individuare un criterio per selezio-
Martedì 29 novembre 1994 - 61 - Commissione V
nare le aree di cui occuparsi e in questo senso Tunico riferimento utile è costituito dalle aree oggetto dell'intervento comunitario. In proposito, propone di seguire l'attuazione degli interventi comunitari con riferimento non solo alla capacità di spesa, ma anche alla qualità dei progetti.
Nicola BONO, presidente, rileva che l'ampio dibattito svoltosi ha fatto emergere varie ipotesi di intervento del Comitato. In proposito, sottolinea che per quanto riguarda la materia dei cofinanziamenti comunitari il materiale acquisito dalla Commissione bilancio non sia soddisfacente, per cui il Comitato potrà svolgere adeguatamente il suo ruolo di approfondimento. Per quanto riguarda l'indagine conoscitiva sul sistema creditizio nel Mezzogiorno, ricorda che essa era stata autorizzata con l'invito ad un raccordo con la Commissione finanze, per cui il Comitato non potrà occuparsene autonomamente. Ritiene invece interessante l'ipotesi di formulare una proposta unitaria di legge per la costituzione di una Commissione bicamerale di inchiesta sull'intervento nel Mezzogiorno. Per quanto riguarda peraltro i lavori del Comitato, ritiene che potrebbe utilmente essere avviata un'indagine conoscitiva sull'uso dei proventi per l'intervento straordinario. Altra materia meritevole di intervento è data dalle politiche di coesione e dal raccordo con le politiche comunitarie. In proposito, dichiara di concordare con il
suggerimento del deputato Malvestito, aggiungendo che potranno rivelarsi utili anche contatti diretti con realtà territoriali del nostro paese.
Dal punto di vista operativo, ritiene che il Comitato potrebbe trarre giovamento dall'audizione - da effettuarsi possibilmente entro la prossima settimana - del Ministro del bilancio in riferimento alla politica creditizia e al fondo di garanzia per le banche che concedono mutui nel Mezzogiorno, nonché sulle politiche di coesione. Sono infatti materie su cui il materiale a disposizione è contraddittorio o addirittura assente, a parte le notizie di stampa. Altro soggetto istituzionale di rilievo è il Ministro dell'industria. Su un altro fronte ritiene che notevoli apporti potrebbero essere forniti dalla Confindustria e dalle altre categorie imprenditoriali operanti nel commercio e nel turismo.
Sottolinea inoltre che un ruolo pregiudiziale è costituito da un chiarimento definitivo sullo stato di attuazione dell'intervento straordinario.
Assicura infine che si farà carico di riferire gli orientamenti emersi nella seduta odierna all'ufficio di Presidenza della Commissione, che delibererà in ordine all'attività da affidare al Comitato nel quadro della complessiva programmazione dei lavori.
La seduta termina alle 19.
PAGINA BIANCA
Martedì 29 novembre 1994 - 63 - Commissione VI
VI COMMISSIONE PERMANENTE (Finanze)
IN SEDE REFERENTE
Martedì 29 novembre 1994. — Presidenza del vicepresidente Roberto PINZA, indi del presidente Paolo AGOSTINAC-CHIO. — Interviene il sottosegretario di Stato per le finanze Roberto Asquini.
La seduta comincia alle 14,50.
Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 564, recante disposizioni urgenti in materia fiscale (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato della Repubblica) (1371-B). (Parere della I, della II, della IV, della V, della Vili, della IX, della X, della XI, della XII e della XIII Commissione).
(Esame e conclusione).
La Commissione inizia Tesarne delle modifiche apportate dal Senato al disegno di legge di conversione n. 1371-B.
Edouard BALLAMAN (gruppo lega nord), relatore, sottolinea la necessità di una sollecita approvazione del provvedimento, già esaminato in prima lettura dalla Camera e modificato dal Senato, che
vi ha inserito numerose norme già contenute nel decreto-legge n. 538 del 1994, decaduto per non tempestiva conversione e reiterato col decreto-legge n. 630 del 1994.
Per quanto riguarda il contenuto originario del decreto-legge n. 564, le modifiche introdotte dal Senato riguardano anzitutto il comma 4 dell'articolo 2, ove è stata inserita una precisazione - non indispensabile, ma certo utile - in ordine alla comprensione delle riserve indivisibili nel patrimonio netto ai fini del calcolo dell'imposta patrimoniale ordinaria e straordinaria; è stato inoltre introdotto il comma 1-bis dell'articolo 5 che riguarda le province autonome di Trento e Bolzano, alle quali restano applicabili le norme di cui al titolo VI del decreto del Presidente della Repubblica n. 670 del 1972.
Gli articoli da 2-bis a 2-quattuordecies riproducono, con alcune modificazioni, il testo di alcuni articoli del decreto-legge n. 538, come modificato dal Senato e riprodotto nel decreto di reitera. Le suddette modificazioni riguardano l'articolo 2-quinquies, al cui comma 4, dopo la lettera b), sono state inserite la lettera c), in virtù della quale quando manca un avviso
Martedì 29 novembre 1994 - 64 - Commissione VI
di accertamento e quando i processi verbali prevedono una sanzione indicata tra un valore minimo ed uno massimo, Firn-porto della sanzione per il calcolo del valore della lite è il minimo previsto, e la lettera d), che considera pendente la lite anche nel caso in cui il ricorso presentato sia dichiarato o ritenuto inammissibile dall'ufficio, ciò che corrisponde ad una prassi interpretativa consolidata.
Dopo che Roberto PINZA, presidente, ha precisato che rispetto al testo del decreto-legge n. 630 sono stati altresì aggiunti i commi 11 e 12 dell'articolo 2-quinquies, Edouard BALLAMAN (gruppo lega nord), relatore, ricorda che l'articolo 2-octies concerne la sanatoria per i ritardati versamenti dell'imposta sul gas metano, l'articolo 2-nonies la regolarizzazione della posizione dei soggetti titolari di partita IVA per la mancata presentazione delle dichiarazioni IVA, l'articolo 2-decies sopprime l'obbligo della tenuta dei conti individuali per alcuni soggetti finora ingiustamente sottopostivi, l'articolo 2-undecies riguarda il personale imbarcato e contiene inoltre norme agevolative per il settore agricolo, l'articolo 2-duodecies sopprime la tassa speciale erariale annuale sugli aeromobili privati, raddoppiando invece i diritti di approdo e partenza, l'articolo 2-ter-decies consente il mantenimento, limitatamente alle cessioni di beni e prestazioni di servizi, anche professionali, relativi ad opere già regolarmente iniziate, del regime di agevolazione fiscale previsto, per le zone terremotate del Friuli, da precedenti normative. Infine, l'articolo 2-quattuorde-cies dispone la cessazione dell'efficacia dei corrispondenti articoli del decreto-legge n. 630, attualmente all'esame del Senato.
Il sottosegretario Roberto ASQUINI concorda con le considerazioni del relatore: precisa che il comma 11 dell'articolo 5-quinquies mira a sopprimere una serie di adempimenti formali gravosi, cioè l'obbligo di deposito della copia conforme del
provvedimento di sanatoria o della relativa domanda di anno in anno.
Mario SOLDANI (gruppo misto) precisa che il citato comma 11 concerne benefìci fiscali relativi alla prima casa: la previsione è dunque corretta poiché sarebbe inaccettabile che il mancato adempimento formale del deposito della documentazione indicata dal sottosegretario determini la perdita delle agevolazioni. Quanto all'articolo 2-quinquies, comma 1, condivide l'applicazione dell'istituto della chiusura delle liti fiscali pendenti - alla data del 17 novembre 1994 - alle liti pendenti dinanzi alle commissioni tributarie in ogni grado del giudizio e a quelle che possano insorgere per atti notificati entro la stessa data.
Edouard BALLAMAN (gruppo della lega nord), relatore, invita i presentatori di tutti gli emendamenti a ritirarli, esprimendo altrimenti parere contrario: ciò vista la necessità di approvare entro domani il provvedimento senza modifiche, pena la sua decadenza.
Il sottosegrario Roberto ASQUINI concorda con il relatore.
La Commissione respinge quindi gli emendamenti Muzio 2. 1, Soda 2-bis. 5 e Muzio 2-bis. 1.
Dopo che Paolo AGOSTINACCHIO, presidente, ha dichiarato l'emendamento Turci 2-bis. 6 precluso dalla reiezione dell'emendamento 2-bis. 1, la Commissione respinge gli emendamenti Muzio 2-bis. 2, 2-bis. 3, 2-bis. 4 e 2-quinquies. 1, identico all'emendamento Visco 2-quinquies. 2, Vi-sco 2-sexies. 1, Turci 2-septies. 1 e 2-sep-ties. 2, Visco 2-septies. 3, Boselli 2-nonies. 2, Muzio 2-nonies. 1, Sitra 2-nonies. 3, Muzio 2-duodecies. 1 e Agostini 2-duodecies. 2.
Martedì 29 novembre 1994 - 65 - Commissione VI
La Commissione dà quindi mandato al relatore a riferire in Assemblea in senso favorevole sul testo approvato, procedendo alla nomina del Comitato dei nove, i cui componenti saranno indicati sulla base delle designazioni dei gruppi.
Lanfranco TURCI (gruppo progressisti-federativo), parlando sull'ordine dei lavori, chiede per quando sia previsto il termine
per la presentazione degli emendamenti in Assemblea.
Paolo AGOSTINACCHIO, presidente, ritiene che il termine sarà fissato per le ore 18. Avverte che il Comitato dei nove è convocato per domani alle ore 8,30 per l'esame degli emendamenti.
La seduta termina alle 15,25.
Martedì 29 novembre 1994 - 66 - Commissione VI
ALLEGATO
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 564, recante disposizioni urgenti in materia fiscale
(1371-B)
EMENDAMENTI AL TESTO DEL DECRETO-LEGGE
ART. 2 .
Al comma 4 aggiungere, in fine, il seguente periodo: L'imputazione non determina alcuna tassazione aggiuntiva.
2. 1. Muzio, Pistone, Garavini.
ART. 2-bis.
Al comma 2, secondo periodo, dopo le parole: rapporto della Guardia di finanza, inserire le seguenti: o denuncia da parte di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio.
2-bis. 5. Soda.
Al comma 3, secondo periodo, sopprimere le parole da: anche parziale fino a: 1° settembre 1 9 3 1 .
Conseguentemente, al medesimo periodo, sostituire le parole: del comma 1 e del presente comma con le seguenti: del presente comma e del comma 1.
2-bis. 1. Muzio, Pistone, Garavini.
Al comma 3, sopprimere le parole da: nel caso in cui ricorrano fino a: 1° settembre 1 9 3 1 .
2-bis. 6. Turci, Agostini.
Sostituire il comma 5 con il seguente:
5. L'accertamento definito con adesione non è soggetto ad impugnazione e non rileva a fini extra tributari fatta eccezione per i contributi previdenziali e per il servizio sanitario nazionale. È integrabile dall'ufficio sulla base della sopravvenuta conoscenza di nuovi elementi entro il quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione. Le pene pecuniarie conseguenti all'infedeltà delle dichiarazioni presentate ai fini delle imposte sui redditi e dell'imposta sul valore aggiunto sono ridotte alla metà del minimo.
2-bis. 2 . Muzio, Pistone, Garavini.
Al comma 6, lettera b), aggiungere, in fine, il seguente periodo: In nessun caso gli atti di accertamento possono derivare dalla utilizzazione di automatici programmi matematico-statistici di valenza generale diversi dagli studi di settore, relativi a categorie o gruppi di contribuenti, o dall'applicazione di coefficienti uniformi per categorie o gruppi di contribuenti, ricavati dai dati dell'anagrafe tributaria o da analoghe fonti che prescindano dall'analisi della situazione specifica di ciascun contribuente.
2-bis. 3 . Muzio, Pistone, Garavini.
Sopprimere il comma 8.
2-bis. 4. Muzio, Pistone, Garavini.
Martedì 29 novembre 1994 - 67 - Commissione VI
ART. 2-quinquies.
Al comma 4 sopprimere la lettera e). * 2-quinquies. 1.
Muzio, Pistone, Garavini.
Al comma 4 sopprimere la lettera e). * 2-quinquies. 2.
Visco, Brunale, Manca, Soda.
ART. 2-sexies.
Al comma 1, al capoverso 5, sostituire le parole: di un terzo con le seguenti: della metà. 2-sexies. 1.
Visco, Mariani, Vannoni.
ART. 2-septies.
Al comma 2, dopo le parole: delle loro funzioni inserire le seguenti: dell'audizione dei contribuenti prima dell'emanazione di atti di accertamento o rettifica. 2-septies. 1.
Turci, Magda Negri.
Al comma 2, dopo le parole: dei comportamenti inserire le seguenti: , con particolare riferimento al mancato esercizio del potere di autotutela. 2-septies. 2.
Turci, Agostini, Vannoni.
Al comma 2, dopo la parola: creazione inserire le seguenti: o prosecuzione. 2-septies. 3.
Visco, De Benetti, Manca.
ART. 2-nonies.
Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: nonché delle dichiarazioni dei redditi, limitatamente ai redditi d'impresa e di lavoro autonomo con le seguenti: nonché dalla mancata compilazione quadri della dichiarazione dei redditi riguardanti il reddito d'impresa e di lavoro autonomo. 2-nonies. 2.
Boselli, Visco.
Al comma 1, primo periodo, sopprimere le parole: , con importi pari a zero.
Conseguentemente, al medesimo periodo, dopo le parole: per gli anni precedenti inserire le seguenti: nel corso dei quali non siano state effettuate operazioni. 2-nonies. 1.
Muzio, Pistone, Garavini.
Al comma 1, primo periodo, dopo le parole: di lire 100.000 inserire le seguenti: ovvero di lire 500.000 per i soggetti diversi dalle persone fisiche. 2-nonies. 3.
Sitra, Cennamo.
ART. 2-duodecies.
Sopprimerlo. 2-duodecies. 1.
Muzio, Pistone, Garavini.
Sopprimere il comma 1. 2-duodecies. 2.
Agostini, Turci.
PAGINA BIANCA
Martedì 29 novembre 1994 - 69 - Commissione VII
VII COMMISSIONE PERMANENTE (Cultura, scienza e istruzione)
IN SEDE REFERENTE
Martedì 29 novembre 1994. — Presidenza del Vicepresidente Domenico BENEDETTI VALENTINI. - Interviene il sottosegretario per le poste e le telecomunicazioni Antonio Marano.
La seduta comincia alle 16,50.
Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 28 ottobre 1994 n. 606, recante disposizioni urgenti in materia di bilanci per le imprese operanti nel settore dell'editorìa e della radiodiffusione, nonché di prosecuzione dell'attività per le emittenti televisive e sonore autorizzate in ambito locale (1554).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia Tesarne del provvedimento.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente relatore, osserva che il decreto-legge n. 606 del 1994 si è venuto arricchendo di contenuti vari. La materia di un decreto-legge viene determinata dal Governo che presenta il testo al Parlamento, ma il regolamento della Camera, applicato in modo rigoroso, esclude Tammissibilità
di emendamenti non strettamente attinenti alla materia e alla finalità del testo di un decreto-legge. In particolare nel provvedimento in esame è contenuta una norma che attribuisce contributi straordinari a favore degli enti lirici, norma che si presenta del tutto eterogenea rispetto al testo. Osserva, inoltre, che la tematica degli enti lirici meriterebbe una discussione ampia e approfondita e che non solo il Teatro dell'Opera di Roma e il Teatro alla Scala di Milano hanno Tesigenza di ricevere contributi straordinari, ma tanti altri teatri.
Il testo del provvedimento in esame è sostanzialmente identico a quello del precedente decreto-legge; la ratio è la stessa. In particolare il Garante per la radiodiffusione e Teditoria ha segnalato talune inadeguatezze della disciplina vigente in materia di produzione dei bilanci delle imprese editoriali e radiotelevisive, suggerendo Timmediata introduzione di nuove regole. Si è molto discusso sul ruolo del Garante per la radiodiffusione e Teditoria: alcuni, infatti, ritengono opportuno estendere le sue competenze, mentre altri rilevano che non può spettare al Garante alcuna potestà. Il provvedimento in esame
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distingue dagli altri taluni soggetti, indicati nell'ultima parte del comma 1 dell'articolo 1, ai quali attribuisce obblighi semplificati. L'articolo 2 disciplina l'obbligo di pubblicazione del bilancio. L'articolo 3 riguarda le sanzioni prescritte per eventuali inadempienze: si prevede la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da dieci a cento milioni di lire. Nel corso del dibattito sul precedente decreto-legge taluni hanno auspicato la previsione di una sanzione da uno a dieci milioni per i soggetti indicati nell'ultima parte del primo comma dell'articolo 1, ma in proposito vi è da chiedersi se sia ammissibile differenziare le sanzioni per la medesima violazione, a seconda dei soggetti che l'hanno commessa. Come relatore ricorda di aver proposto un abbassamento del minimo edittale, in modo da consentire la graduazione dell'entità della sanzione in relazione a circostanze soggettive e oggettive. L'articolo 4 consente l'utilizzazione della Guardia di finanza al Garante per la radiodiffusione e l'editoria per l'espletamento delle sue funzioni; l'articolo 5 detta una disciplina transitoria. L'articolo 6 indica una serie di norme abrogate; va segnalato che tale articolo, nel testo in esame, non reca più quella disposizione che nel corso del dibattito sul precedente decreto-legge aveva sollevato notevoli perplessità, secondo la quale, per il mancato o irregolare adempimento - nel periodo anteriore alla data di entrata in vigore del decreto - degli obblighi previsti dalle disposizioni abrogate, non si sarebbe fatto luogo all'applicazione delle relative sanzioni. L'articolo 8 disciplina le somme che le emittenti locali sono tenute a pagare alla Società italiana autori ed editori, fissando il relativo importo allo 0,1 per cento degli introiti derivanti dall'attività di ra-diotelediffusione, laddove la disciplina precedente prevedeva il 2 per cento. Si tratta di una norma condivisa dalle emittenti locali che accampano ragioni essenziali per la loro sopravvivenza che giustificherebbero una diminuzione dell'importo da pagare alla SIAE; quest'ultima obietta che l'innovazione recata dal provvedi
mento in esame intacca un principio fino ad ora incontrastato secondo il quale l'importo da pagare alla SIAE non viene fissato per legge, ma attraverso trattative, e che se lo Stato intende garantire il pluralismo delle emittenti non può certamente farlo a danno degli autori e degli editori. Obietta inoltre che la norma in questione implica gravi ripercussioni a livello internazionale sullo scambio delle creazioni artistiche. Quanto al comma 2 dell'articolo 8, la SIAE ritiene che ciascuna delle espressioni ivi contenuta è destinata a sollevare un contenzioso, essendo suscettibile di diverse interpretazioni. Infine l'articolo 9, come si è detto, autorizza la concessione di contributi straordinari all'Ente autonomo Teatro dell'Opera di Roma e all'Ente autonomo Teatro alla Scala di Milano. Conclude, quindi, osservando che il dibattito che ora si apre sul provvedimento in esame dovrebbe assumere caratteri diversi rispetto a quello svoltosi sul precedente decreto-legge, sia per le modifiche che il testo in esame reca, sia per la diversità del contesto politico.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 17,10.
AUDIZIONE
Martedì 29 novembre 1994. — Presidenza del Presidente Vittorio SGARBI.
La seduta comincia alle 17,40.
Audizione del presidente del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dottor Mario Pescante, sui
problemi dello sport in Italia.
(Svolgimento dell'audizione ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento e rinvio).
Vittorio SGARBI, presidente, avverte -non essendovi obiezioni - che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante la trasmissione audiovisiva a circuito chiuso. Svolge quindi un breve intervento introduttivo.
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Il dottor Mario PESCANTE, presidente del CONI, svolge una relazione sul tema oggetto dell'audizione.
Pongono, quindi, quesiti Vittorio SGARBI, presidente, e Benito PAOLONE (gruppo alleanza nazionale-MSI), cui risponde il dottor Mario PESCANTE, presidente del CONI.
Nadia MASINI (gruppo progressisti-federativo), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che, a causa di una concomi
tante riunione del suo gruppo, il seguito dell'audizione sia rinviato ad altra seduta.
Vittorio SGARBI, presidente, propone quindi - consentendovi la Commissione -di rinviare il seguito dell'audizione a mercoledì 7 dicembre 1994.
La seduta termina alle 18,35.
N.B. Il resoconto stenografico dell'audzione sarà pubblicato in un fascicolo a parte.
PAGINA BIANCA
Martedì 29 novembre 1994 - 7 3 - Commissione IX
IX COMMISSIONE PERMANENTE (Trasporti, poste e telecomunicazioni)
INDAGINE CONOSCITIVA
Martedì 29 novembre 1994. — Presidenza del Presidente Sante PERTICARO.
La seduta comincia alle 16,15.
Indagine conoscitiva sull'economia della pesca e dei trasporti marittimi.
Audizione dei rappresentanti di Filt-Cgil, Flai-Cgil, Fit-Cisl e Uil-trasporti.
(Svolgimento dell'audizione ai sensi dell'articolo 144 del regolamento).
Introduce Sante PERTICARO, presidente, ringraziando gli intervenuti.
Riferiscono poi sulle materie oggetto dell'audizione Giovanni MOSCHERINI, segretario nazionale della Filt-Cgil, Remo DI FIORE, responsabile del settore marittimo della Fit-Cisl, Giuseppe CARONIA, segre
tario nazionale della Uil-trasporti e Antonio COGONI, responsabile del settore pesca della Flai-Cgil.
Pongono quindi domande e richieste di chiarimenti Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI), Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione comunista-progressisti), Roberto CASTELLI (gruppo lega nord), Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federativo) e Giuliano GODINO (gruppo forza Italia).
Dopo che Sante PERTICARO, presidente, ha sollecitato la trasmissione dei dati preannunciati, rispondono Giuseppe RODIA, Giovanni MOSCHERINI, Remo DI FIORE e Giuseppe CARONIA.
Dopo un ulteriore intervento di Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federativo), risponde Remo DI FIORE.
Sante PERTICARO, presidente, nel ringraziare gli intervenuti, dichiara conclusa l'audizione e avverte che il relativo re-
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soconto stenografico sarà pubblicato in un fascicolo a parte.
La seduta termina alle 18,5.
Audizione dei rappresentanti di Cisnal-mare.
(Svolgimento dell'audizione ai sensi dell'articolo 144 del regolamento).
La seduta comincia alle 18,5.
Introduce Sante PERTICARO, presidente, ringraziando gli intervenuti.
Riferisce sulle materie oggetto dell'audizione Diodato RUSSO, segretario nazionale della Cisnal-mare.
Dopo un ulteriore intervento di Sante PERTICARO, presidente, pongono domande e richieste di chiarimenti Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazio-nale-MSI) ed Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federativo) cui risponde Diodato RUSSO.
Sante PERTICARO, presidente, nel ringraziare gli intervenuti, sollecita la trasmissione dei documenti preannunciati ed avverte che il resoconto stenografico rela-
Commissione IX
tivo all'odierna audizione sarà pubblicato in un fascicolo a parte.
La seduta termina alle 19,5.
Audizione dei rappresentanti della Federmar.
(Svolgimento dell'audizione ai sensi dell'articolo 144 del regolamento).
La seduta comincia alle 19,10.
Introduce Sante PERTICARO, presidente, ringraziando gli intervenuti.
Riferiscono sulle materie oggetto dell'audizione Alessandro PICO, segretario generale della Federmar, e Raffaele DE LUCA, rappresentante della Federpesca.
Pongono domande e richieste di chiarimenti Mauro MICHIELON (gruppo lega nord), Sante PERTICARO, presidente e Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI) cui rispondono Raffaele DE LUCA e Alessandro PICO.
Sante PERTICARO, presidente, nel ringraziare gli intervenuti, dichiara conclusa l'audizione e avverte che il relativo resoconto stenografico sarà pubblicato in un fascicolo a parte.
La seduta termina alle 19,50.
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Martedì 29 novembre 1994 - 75 - Commissione XIII
XIII COMMISSIONE PERMANENTE (Agricoltura)
DISCUSSIONE DI RISOLUZIONI
Martedì 29 novembre 1994. — Presidenza del Presidente Alberto Paolo LEMBO. — Interviene il sottosegretario di Stato per le risorse agricole, alimentari e forestali, Paolo Scarpa Bonazza Buora.
La seduta comincia alle 15,5.
7-00133 Cabrini ed altri: sulla delimitazione delle zone svantaggiate.
(Esame e approvazione).
Emanuela CABRINI (gruppo forza Italia), illustrando la sua risoluzione, evidenzia la necessità di superare le discriminazioni esistenti tra i comuni riguardo alla loro collocazione nelle diverse fasce territoriali (pianura, collina e montagna).
Il Sottosegretario Paolo SCARPA BONAZZA BUORA ricorda che l'articolo 15 della legge n. 984 del 1977 ha disciplinato la delimitazione dei territori di collina e di
montagna ed ha previsto, tra l'altro, la preventiva individuazione delle zone di intervento. Per l'individuazione delle relative aree il CIPAA, a suo tempo, escludendo ogni forma di discrezionalità, nell'apposito capitolo del Piano Agricolo Nazionale, in assenza di indicazioni specifiche, fece riferimento ai territori già individuati in applicazione di normative precedenti, rife-rentisi appunto a « territori di collina e di montagna ». La delimitazione così ottenuta fu sottoposta al vaglio delle regioni e successivamente all'approvazione del CIPAA, che la adottò con delibera del 6 aprile 1983. Tale delimitazione è stata poi utilizzata ai fini delle agevolazioni recate dal decreto-legge n. 402 del 1981, convertito dalla legge n. 537 del 1981 (riduzione del pagamento dei contributi agricoli unificati) e dal decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504 (esenzione dall'ICI sui terreni agricoli). Pur riconoscendo che la più volte citata delimitazione, quando venga utilizzata ai fini dell'applicazione di tali due ultimi provvedimenti, crei in molti casi situazioni di squilibrio, poiché a zone omogenee in
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termini di svantaggi di varia natura non corrispondono benefìci identici, resta il fatto che l'attuale quadro normativo non consente l'inclusione di nuovi comuni nell'elenco di cui all'articolo 15 della legge n. 984 del 1977. Al fine peraltro di riesaminare tutta la problematica relativa alle zone svantaggiate, il Ministero ha intrapreso la realizzazione di un programma operativo di ricerca applicata relativo all'individuazione di obiettivi criteri di svantaggio, a livello di singola regione e per circoscrizione territoriale, tramite l'utilizzazione di parametri fisici, demografici, insediativi e socio-economici (« Progetto Atlante »). Detto programma è stato ultimato per dieci regioni, mentre per le rimanenti si è proceduto compatibilmente con le disponibilità finanziarie. Attualmente è all'esame del Consiglio di Stato il testo della convenzione per il completamento del programma. Con delibera del 21 dicembre 1993 il CIPE ha manifestato l'intendimento di rifarsi alle conclusioni del suddetto programma per porre mano al problema del riesame della delimitazione delle zone svantaggiate.
Nicola PARENTI (gruppo alleanza na-zionale-MSI), sottolineando l'importanza del problema trattato dalla risoluzione, chiede che il Governo si impegni ad individuare zone omogenee, prescindendo dalle attuali divisioni territoriali amministrative.
Emanuela CABRINI (gruppo forza Italia), replicando per la sua risoluzione, ringrazia il Sottosegretario anche per la rapidità della risposta, che dimostra l'impegno del Governo al fine di ripristinare condizioni di equità.
Il Sottosegretario Paolo SCARPA BO-NAZZA BUORA ribadisce il proprio impegno a far sì che vengano superate tutte le discriminazioni esistenti.
Alberto Paolo LEMBO, presidente, pone in votazione la risoluzione Cabrini ed altri 7-00133, che risulta approvata.
7-00093 Tattarini ed altri e 7-00104 De Angelis ed altri: sulle garanzie e procedure di cui alla legge
n. 237 del 1993.
(Esame e rinvio).
Flavio TATTARINI (gruppo progressisti-federativo) ritiene che il testo della sua risoluzione si illustri da sé.
Angelo ALTEA (gruppo rifondazione comunista-progressisti), intervenendo per la risoluzione 7-00104, di cui è cofirmatario, si rimette al testo scritto.
Il Sottosegretario Paolo SCARPA BO-NAZZA BUORA ricorda che l'articolo 1-bis della legge n. 237 del 1993 pone dei limiti temporali all'accertamento dello stato di insolvenza, in quanto espressamente prevede che l'insolvenza stessa debba essere stata accertata « previamente ». Il decreto ministeriale 2 febbraio 1994 ha solamente precisato che il termine « previamente » si doveva intendere riferito alla data della propria emanazione. Tale precisazione è da considerarsi più favorevole, in quanto altrimenti si sarebbe dovuto far riferimento alla data di emanazione della legge. La necessità dell'accertamento dell'esistenza dell'insolvenza in diritto e non solo in fatto discende direttamente dalla legge, che espressamente statuisce che l'insolvenza stessa debba essere « accertata », riferendosi evidentemente alle forme di legge. Per quanto concerne la richiesta di estendere l'ambito di applicabilità della citata legge, mediante l'abrogazione del termine del 2 febbraio 1994 per l'accertamento dello stato di insolvenza e mediante l'accessibilità ai benefici previsti anche per i soci garanti in proprio nei confronti di cooperative di secondo grado, si osserva che una tale estensione sarebbe in contrasto con le disposizioni della legge e dei provvedimenti applicativi. Va tenuto inoltre presente che la limitatezza dei fondi disponibili per l'accollo da parte dello Stato delle garanzie prestate dai soci costituisce una difficoltà di non poco conto per una eventuale estensione dell'ambito di applicabilità della legge. Infatti, precisa che le istanze pervenute nei termini fissati
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dalla circolare applicativa n. 17/94 sono state superiori alle aspettative e, da un primo esame di parte di esse, risulta che le risorse stanziate saranno ampiamente assorbite da coloro che sono già in possesso dei requisiti previsti dalla legge e dal decreto ministeriale.
Giuseppe PETRELLI (gruppo alleanza nazionale-MSI), condividendo il contenuto della risoluzione, pone in risalto il problema del riconoscimento dell'insolvenza.
Giovenale GERBAUDO (gruppo PPI), ringraziando i presentatori delle risoluzioni, che hanno sollevato un'importante questione, ricorda che l'articolo ì-bis della legge n. 237 del 1993 è una disposizione transitoria ed eccezionale la quale si giustifica perché segna la transizione delle cooperative verso una nuova situazione in cui esse dovranno raggiungere una idonea capitalizzazione. In precedenza, essendo le cooperative povere di mezzi propri, ricorrevano alla garanzia dei soci per ottenere prestiti dalle banche, con il risultato che i soci divenivano « ostaggi » delle banche stesse. Occorrerebbe pensare un meccanismo ulteriore per superare tale fase transitoria e per liberare gli « ostaggi ».
Giacomo DE GHISLANZONI CARDOLI (gruppo forza Italia) condivide l'intervento del collega Gerbaudo, rilevando che si è in presenza di un periodo transitorio da cui si uscirà con una ricapitalizzazione delle cooperative. Ritiene necessaria una data certa per l'operatività della legge n. 237 del 1993 per evitare il rischio che le cooperative, al fine di rientrare nell'ambito di applicazione della legge stessa, si pongano in liquidazione.
Francesco CAPITANEO (gruppo alleanza nazionale-MSI) rileva che la legge n. 237 del 1993 ha risolto in maniera del tutto parziale lo stato di crisi di molte cooperative, operanti soprattutto nel sud. Rileva altresì la necessità di risolvere il problema dei rapporti tra le cooperative e le banche anche in funzione della riforma del credito agrario e con una diversa utilizzazione del fondo interbancario.
Francesco ONNIS (gruppo alleanza nazionale-MSI) ricorda che il problema in discussione ha due aspetti: uno di merito, affrontato con considerazioni che si sente di condividere, e uno di metodo. Riguardo a quest'ultimo ritiene che lo strumento della risoluzione non sia il più opportuno in quanto occorre procedere ad una modifica della legge n. 237 del 1993.
Carmine NARDONE (gruppo progressisti-federativo) ricorda che la legge n. 237 del 1993 nacque per salvare centinaia di cooperative in crisi. Segnala altresì che la legge dovrebbe essere applicata a tutti coloro che hanno concesso garanzie fino alla data della sua entrata in vigore. L'interpretazione data dal Governo con provvedimenti applicativi della legge stessa non appare pertanto corretta dato che in essi si fa riferimento al momento dell'accertamento dell'insolvenza.
Flavio TATTARINI (gruppo progressisti-federativo), replicando per la sua risoluzione 7-00093, condividendo quanto affermato dal collega Nardone sottolinea che i correttivi vanno posti al decreto attuativo della legge, che ha posto un limite ultroneo rispetto alle disposizioni contenute nella legge stessa. L'esiguità delle risorse non deve condizionare l'applicabilità della legge, in quanto il diritto non può accettare limiti di compatibilità con le disponibilità finanziarie. Si dichiara comunque disponibile ad apportare alla risoluzione le modifiche che si riterranno opportune.
Angelo ALTEA (gruppo rifondazione comunista-progressisti), replicando per la risoluzione 7-00104, di cui è cofirmatario, si associa alle considerazioni svolte dal collega Tattarini, evidenziando come il problema sia stato ben sviscerato nel corso del dibattito.
Il Sottosegretario Paolo SCARPA BO-NAZZA BUORA si dichiara d'accordo con le considerazioni dell'onorevole Tattarini circa l'impossibilità che le disponibilità finanziarie costituiscano un limite al riconoscimento di un diritto, condividendo le finalità della risoluzione ed assicurando il
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suo impegno per modificare lo stato delle cose, facendo salve le considerazioni dell'onorevole Onnis e ricordando che la definizione di insolvenza contenuta nella legge fallimentare va applicata anche alle cooperative. Dichiara infine la disponibilità del Governo ad accogliere il testo della risoluzione con le modifiche che la Commissione riterrà opportune.
Alberto Paolo LEMBO, presidente, riassumendo i termini del dibattito, propone di rinviare a domani il seguito dell'esame al fine di addivenire alla stesura di un'unica risoluzione che accolga le osservazioni emerse nel corso del dibattito.
Giuseppe PETRELLI (gruppo alleanza nazionale-MSI), intervenendo per una precisazione, suggerisce alcune modifiche ai dispositivi delle risoluzioni in discussione.
La seduta termina alle 16.
IN SEDE CONSULTIVA
Martedì 29 novembre 1994. — Presidenza del Presidente Alberto Paolo LEMBO, indi del Vicepresidente Giuseppe ALBERTINA indi del Presidente Alberto Paolo LEMBO. — Interviene il Sottosegretario di Stato per le risorse agricole, alimentari e forestali, Paolo Scarpa Bonazza Buora.
La seduta comincia alle 16.
Disegno di legge: Ratifica ed esecuzione degli Atti concernenti i risultati dei negoziati dell'Uruguay Round, adottati a Marrakech il 15 aprile 1994 (Approvato dal Senato) (1487). (Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione — Parere contrario).
Gianpaolo DOZZO (gruppo lega nord), relatore, si sofferma sulla genesi degli accordi conclusi a Marrakech illustrandone i contenuti, con particolare riguardo agli accordi relativi al settore agricolo. Propone quindi di esprimere un parere contrario sul disegno di legge di autorizzazione alla
ratifica, motivato con le penalizzazioni che l'agricoltura europea e segnatamente italiana subiscono in forza di tali accordi e con la difficoltà di organizzare un efficiente sistema di esportazioni e di intraprendere uno sviluppo generale ed integrato delle aree rurali ai fini occupazionali, anche a causa della inefficienza del sistema normativo, burocratico, programmatico e strutturale nazionale.
Giacomo GALLI (gruppo forza Italia) sottolinea l'importanza degli accordi GATT per l'economia agricola, evidenziandone tre aspetti, relativi alla forma e all'entità del sostegno al mercato interno, alla riduzione dalle sovvenzioni alle esportazioni e alle condizioni di accesso dei prodotti agro-alimentari provenienti dal mercato internazionale. Ritiene che l'intento originario della piena liberalizzazione entro il 2000 non appare realistico anche per l'individuazione di un periodo di transizione; giudica altresì gli accordi vincolistici, in particolare per quanto riguarda il settore dei semi oleosi. Ritiene infine che occorrerebbe in molti punti dell'accordo una maggiore flessibilità e si associa al parere contrario espresso dal relatore.
Giovenale GERBAUDO (gruppo PPI) ritiene che, data l'importanza capitale dell'argomento in discussione per il futuro dell'agricoltura mondiale, il dibattito debba essere ampio ed approfondito. Ritiene opportuno, in proposito, che prima di esprimere il parere sul disegno di legge in esame la Commissione si confronti con i Ministri degli affari esteri e delle risorse agricole, alimentari e forestali al fine di valutare l'impatto sull'agricoltura degli accordi GATT. Rilevando infine che a tali accordi sembra sottesa una logica neocolonialista, che attribuisce ai paesi poveri le produzioni agro-alimentari, da barattare con le produzioni industriali del paesi sviluppati, esprime un giudizio fortemente critico.
Carmine NARDONE (gruppo progressisti-federativo), condividendo il suggerì-
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mento avanzato dal collega Gerbaudo circa un confronto con i rappresentanti del Governo, ritiene che molte questioni meriterebbero approfondimenti anche teorici. Il problema posto dagli accordi non si esaurisce infatti con l'espressione di un parere contrario ma occorre una strategia di adeguamento alla nuova realtà disegnata dagli accordi stessi a livello nazionale e comunitario. Sottolinea, in particolare, tre punti fondamentali relativi all'individuazione delle regole per il confronto internazionale di mercato, al riconoscimento dell'utilità collettiva dell'agricoltura non soltanto sul piano produttivo ma anche su quello culturale, e alla necessità di riformare il complesso delle istituzioni che governano il settore.
Il sottosegretario Paolo SCARPA BO-NAZZA BUORA si scusa con la Commissione ma ha necessità di intervenire prima che si concluda il giro degli interventi dal momento che è impegnato al Senato con la sessione di bilancio. Ritiene importante riferire la posizione assunta dal Ministro, che si è dichiarata disponibile al confronto con la Commissione per valutare l'impatto degli accordi GATT. Ricorda infine che il Ministro ha apposto la sua firma al disegno di legge di ratifica, insieme a numerosi altri Ministri concertanti, e non intende quindi assumere atteggiamenti velleitari, pur giudicando negativamente l'accordo relativo al settore agricolo.
Nedo BARZANTI (gruppo rifondazione comunista-progressisti) ritiene necessario un approfondimento dell'argomento in discussione, condividendo le considerazioni svolte dal relatore ma si chiede se tutto è già stato compiuto ed è immodificabile o vi siano ancora margini per mutare perlomeno atteggiamento e per far sì che anche l'azione del Governo sia guidata da una visione nazionale dei problemi, che sventi il tentativo egemonico compiuto da alcuni paesi a danno degli altri. Cita a tal proposito la questione del controllo dei semi oleosi ed in particolare della soia. Ritiene che il parere contrario al disegno di legge
in esame espresso da tutti gli intervenuti sia ampiamente motivato e possa pertanto produrre effetti benefici.
Nicola TRAPANI (gruppo forza Italia) ricorda che gli accordi sono stati ampiamente contestati anche all'estero. Ritiene necessario non limitarsi all'espressione di un parere contrario ma avanzare proposte concrete a salvaguardia dell'agricoltura italiana e in particolare delle produzioni mediterranee. Rileva in proposito che in Italia l'agricoltura non è mai stata adeguatamente considerata e per porre rimedio a tale situazione si rende necessaria un'opera di sensibilizzazione da parte dei membri della Commissione.
Giuseppe PETRELLI (gruppo alleanza nazionale-MSI) ritiene che l'approfondimento da più parti richiesto vada compiuto più in generale con riferimento al ruolo dell'agricoltura e per produrre proposte concrete.
Gianpaolo DOZZO (gruppo lega nord), relatore, ritiene che le osservazioni emerse nel corso del dibattito possano trovare una eco adeguata riformulando lo schema di parere sintetizzato nella relazione introduttiva.
Alberto Paolo LEMBO, presidente, condivide l'opinione del relatore e sospende pertanto la seduta al fine di consentire la riformulazione dello schema di parere.
La seduta, sospesa alle 17,15, è ripresa alle 17,40.
Gianpaolo DOZZO (gruppo lega nord), relatore, dopo gli interventi dei deputati Renzo GUBERT (gruppo PPI), Nedo BARZANTI (gruppo rifondazione comunista-progressisti), Carmine NARDONE (gruppo progressisti-federativo) e del presidente Alberto Paolo LEMBO, che propongono alcune modifiche di natura formale, ritiene che i membri della Commissione potrebbero opportunamente perseguire la loro opera di sensibilizzazione presentando, nel corso della discussione in Assemblea, un
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ordine del giorno che riprenda il contenuto del seguente schema di parere:
La XIII Commissione,
esaminato il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica ed esecuzione degli atti concernenti i risultati dei negoziati dell'Uruguay Round, adottati a Marrakech il 15 aprile 1994;
pur considerando la ratifica in esame strategica per la permanenza dell'Italia nel contesto del mercato internazionale;
valutati gli effetti che la ratifica dell'accordo determina per l'agricoltura italiana in relazione alle sue caratteristiche produttive e strutturali;
considerato che la competitività del sistema agro-alimentare è data dalla struttura e dall'efficienza di tutte le sue componenti; che l'applicazione delle clausole, accentuando la competitività dei mercati, avrà un impatto sulla condizione strutturale delle aziende agricole, determinando difficoltà soprattutto per i comparti più deboli dell'agricoltura italiana, che svolgono importanti funzioni ambientali e socio-culturali;
considerato che si prospetta più forte la diversificazione, esistente nella struttura produttiva agricola italiana, fra un ristretto numero di aziende competitive e la realtà ben più ampia di aziende di dimensioni modeste che hanno crescenti difficoltà di rapporti col mercato;
considerato che, in complesso, non sono state presenti nella conduzione negoziale le esigenze dell'agricoltura italiana e che risultano penalizzati comparti di fondamentale rilevanza qual è quello delle produzioni ortofrutticole;
considerate le conseguenze d'ordine, oltre che economico, sociale ed ambientale che discendono dalla ratifica degli accordi;
ESPRIME PARERE CONTRARIO
sul disegno di legge in esame.
Alberto Paolo LEMBO, presidente, pone in votazione il parere testé letto, che risulta approvato all'unanimità.
Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 16 novembre 1994, n. 629, recante modifiche alla disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature e degli insediamenti civili che non recapitano in pubbliche fognature (1639). (Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).
Salvatore BELLOMI (gruppo lega nord), relatore, dando conto del contenuto del decreto in esame, illustra il seguente schema di parere, che forse va al di là del ristretto ambito di competenze della Commissione ma contiene alcune puntualizzazioni a suo giudizio necessarie:
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni: 1) andrebbe soppresso il comma 2 del
l'articolo 1, che introduce un nuovo comma nell'articolo 14 della legge 10 maggio 1976, n. 319. Tale disposizione potrebbe creare qualche incertezza interpretativa considerato che l'articolo 1 della medesima legge estende l'applicazione della stessa a qualsiasi tipo di scarico;
2) appare riduttivo l'obbligo al pretrattamento, da parte delle aziende, degli scarichi da insediamenti produttivi contenuto nel comma 2 dell'articolo 2, con l'esclusione della possibilità che le aziende rientrino nei limiti di accettabilità agendo sul ciclo di produzione;
3) appare improprio considerare sullo stesso piano, ai fini sanzionatori (articoli 3 e 6), gli scarichi provenienti da pubbliche fognature e quelli provenienti da insediamenti civili. Al criterio della per-
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centuale di tossicità andrebbe aggiunto quello relativo all'entità dello scarico;
4) l'articolo 5 contiene una disposizione che sembra superflua e alla quale andrebbe piuttosto sostituita una definizione generale del concetto di scarico, il cui presupposto è nell'esistenza di un insediamento che origini lo scarico medesimo.
Giuseppe PETRELLI (gruppo alleanza nazionale-MSI), condividendo le considerazioni svolte dal relatore, giudica eccessive le sanzioni previste dal decreto. Ritiene inoltre che le sanzioni dovrebbero essere commisurate non soltanto alla percentuale di tossicità ma anche all'entità dello scarico.
Francesco ONNIS (gruppo alleanza nazionale-MSI) ritiene pericoloso modificare ulteriormente il sistema sanzionatorio, che già risulta più blando rispetto a quello originariamente previsto dalla legge 19 maggio 1976, n. 319, a seguito delle modifiche introdotte a tutela dei pubblici amministratori trovatisi in difficoltà a causa di irregolarità degli scarichi pubblici.
Flavio TATTARINI (gruppo progressisti-federativo) annuncia l'astensione del gruppo progressisti-federativo sullo schema di parere, in quanto il decreto in esame contiene una soluzione meramente transitoria e non fa distinzione tra le responsabilità dei pubblici amministratori e quelle dei privati.
Salvatore BELLOMI (gruppo lega nord), relatore, condivide la considerazione del collega Petrelli, da egli fatta propria nel parere letto in precedenza.
Giovenale GERBAUDO (gruppo PPI), intervenendo per dichiarazione di voto, esprime giudizio favorevole sullo schema predisposto dal relatore, segnalando il problema degli scarichi provenienti dai piccoli frantoi oleari.
Giuseppe ALBERTINI, presidente, pone in votazione lo schema di parere, che risulta approvato.
Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 564, recante disposizioni urgenti in materia fiscale (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (1371-B). (Parere alla VI Commissione).
(Esame e conclusione - Parere contrario).
Alberto Paolo LEMBO, presidente e relatore, ricorda che nella seduta del 15 novembre la Commissione si è già espressa su un articolo aggiuntivo al decreto-legge 17 novembre 1994, n. 538, contenente disposizioni identiche a quelle su cui è chiamata a pronunciarsi oggi. Ritenendo pertanto che non si possa far altro che ribadire il giudizio già espresso nella precedente occasione, illustra il seguente schema di parere:
La XIII Commissione,
nell'esaminar e l'articolo 2 -undecies del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 564, introdotto dal Senato in sede di conversione, rileva che esso affronta insieme due temi di grande rilevanza ma tra loro scollegati: i commi 1 e 2 riguardano i contratti di arruolamento del personale imbarcato su navi che esercitano la pesca marittima; il comma 3 individua la copertura finanziaria per l'onere derivante dal comma 2 nell'aumento dell'accisa gravante sul gasolio per uso agricolo, introducendo altresì un'agevolazione per la benzina usata al medesimo scopo;
esprime perplessità circa il metodo seguito nell'introdurre nel corpo del decreto-legge in esame materie ulteriori, già oggetto di un articolo aggiuntivo introdotto in sede di conversione del decreto-legge 17 settembre 1994, n. 538, e che meriterebbero maggiori approfondimenti in ambito parlamentare di quelli consentiti dalla presentazione di emendamenti in Assemblea. Analoghe perplessità solleva la copertura con un onere aggiuntivo per il settore agricolo, non compensato dall'introduzione dell'agevolazione per la benzina, il cui utilizzo è ormai residuale rispetto a quello del gasolio;
Martedì 29 novembre 1994 - 82 - Commissione XIII
pur condividendo la disposizione contenuta nel comma 2, relativa all'esen-zione dal pagamento dell'imposta di bollo e di registro per contratti di arruolamento del personale imbarcato su navi che esercitano la pesca marittima, che recepisce istanze già avanzate in Parlamento ed oggetto alla Camera di due proposte di legge (Di Stasi ed altri, n. 1217; Lembo ed altri, n. 1618),
ESPRIME PARERE CONTRARIO
sul complesso dell'articolo in esame.
Nessuno chiedendo di intervenire, Alberto Paolo LEMBO, presidente, pone in votazione lo schema di parere, che risulta approvato.
La seduta termina alle 18,20.
Martedì 29 novembre 1994 - 8 3 - Comitato parlamentare
COMITATO PARLAMENTARE
per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato
Martedì 29 novembre 1994. — Presidenza del Presidente BRUTTI.
La seduta inizia alle 15,45.
Audizione del generale Carlo Ciacci, capo del Servizio informazioni operative e situazione (SIOS) del
l'Esercito.
Il presidente Brutti, ricordato che la legge n. 801 del 1977 prevede, all'articolo 5, che i reparti e gli uffici addetti alla informazione, sicurezza e situazione esistenti presso ciascuna forza armata agiscano in stretto collegamento con il SISMI, rileva che il Comitato ha avvertito l'esigenza, nel quadro di una complessiva ricognizione del sistema della sicurezza, di procedere alle audizioni dei responsabili dei Servizi informazioni operative e situazione dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica.
Su invito del Presidente, il generale Ciacci, responsabile del Servizio informazioni operative e situazione dell'Esercito, illustra quindi le articolazioni e la ripartizione delle competenze interne al SIOS, le modalità operative del Servizio, l'attività di
intelligence militare nonché il collegamento con il SISMI.
Rispondendo successivamente a quesiti dei senatori Boso e Marchetti, del deputato Di Muccio e del presidente Brutti, il generale Ciacci fornisce ulteriori informazioni e precisazioni, in particolare sulle procedure seguite dal SIOS in ordine al rilascio delle abilitazioni di sicurezza.
Al termine dell'audizione, il presidente Brutti sottolinea il particolare rilievo dell'odierno incontro con il generale Ciacci -che ringrazia per il contributo ai lavori del Comitato - responsabile di un SIOS di forza armata, per la prima volta interlocutore diretto dell'organismo parlamentare di controllo sui Servizi.
Audizione del generale Rodolfo Guarino, direttore dell'Ufficio centrale per la sicurezza (UCSI).
Il presidente Brutti, tratteggiate le competenze dell'Ufficio centrale per la sicurezza, particolarmente sotto il profilo delle procedure per la concessione del nulla osta di segretezza, dà la parola al generale Guarino che, ringraziato preliminarmente il Comitato per aver deciso di
Martedì 29 novembre 1994 - 84 - Comitato parlamentare
procedere, per la prima volta, all'audizione del responsabile dell'Ufficio centrale per la sicurezza, invita l'organismo parlamentare di controllo sui Servizi a effettuare un sopralluogo nella sede della struttura da lui diretta.
Il generale Guarino risponde quindi a una serie di questioni, poste dal presidente Brutti, dal deputato Di Muccio e dai senatori Boso e Marchetti, in ordine alle concrete modalità seguite nell'attività istruttoria, centrale e periferica, per la concessione del nulla osta di segretezza, alla conservazione dei dati di archivio, alla suddivisione delle competenze e dei connessi livelli di responsabilità, ai criteri di reclutamento e alla composizione del personale attualmente dipendente dall'UCSI nonché
ai rapporti con il CESIS, il SISMI e il SISDE.
Al termine dell'audizione, il Comitato, accogliendo l'invito formulato dal generale Guarino, concorda sull'opportunità di effettuare un sopralluogo nella sede dell'Ufficio centrale per la sicurezza.
Il Presidente ricorda, infine, che il Comitato tornerà a riunirsi giovedì 1° dicembre 1994, alle ore 15, per procedere all'audizione del generale Sergio Biraghi, capo del Servizio informazioni operative e situazione della Marina, e del generale Sergio Triches, capo del Servizio informazioni operative e situazione dell'Aeronautica.
La seduta termina alle 19.
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