20
I bambini della Scuola dell’Infanzia e del Nido Integrato. Le insegnanti della Scuola dell’Infanzia e le educatrici del Nido Integrato.
I genitori del Comitato di alimentazione
…. Arrivederci a gennaio !!!
1
DICEMBRE 04 2017
2
NATALE Come dice una canzone nota ai più... “anche quest’anno è già Natale...”; ebbene sì, puntuali sono arrivate le festività natalizie di questo nostro 2017 e noi, come di consueto, siamo entrati a pieno ritmo nello spirito del Santo Natale. Insieme alle nostre insegnanti noi bambini della scuola dell’Infanzia ci siamo preparati adeguatamente ad accogliere Gesù bel nostro piccolo grande cuore. Abbiamo infatti imparato
canzoni e poesie che chiedono più amore nel mondo e meno doni sotto l’albero, abbiamo messo in scena, intrerpretandola da bravi attori, una recita intitolata “Il presepe di San Francesco” che rievoca la semplicità della nascita di Gesù Bambino...Ad accompagnarci inoltre verso il Natale c’è stato, oltre ai tradizionali presepe ed albero addobbato, il Calendario dell’Avvento e, come avrete visto, la novità 2017 : “Il pacchetto rosso”, una scatola ed una storia sul donare e saper donarsi. Buon Natale da tutti noi !
19
Da parte di tutti i bambini, del personale della scuola, dei volontari e del Consiglio
d’Amministrazione.
18
-------------------------------------------------------------
Massimo : “ Riccardo aspetta che mi toglio la felpa” ------------------------------------------------------------------ Noemi : “ La mia mamma ha messo la sottiletta
dentro le sue scarpe” ------------------------------------------------------------------
Amelia: “A Natale è nasciuto Gesù”
------------------------------------------------------------------
3
La fatina Lalla nei primi giorni di dicembre ci ha portato al
Nido una storia molto bella da raccontare ai nostri Bambini,
che parla di una Festività molto importante: il Natale.
Non è facile raccontare ai più piccoli una vicenda tanto
complessa e affascinante, ma già l'Evangelista Luca, grande
narratore di “storie”, aveva in realtà reso accessibile ai più
piccoli la nascita di Gesù (Luca 2,1-20).
…..Molto molto tempo fa, il Re Erode, ordinò affinché
venissero contate e registrate le famiglie presenti nel suo
regno, così tutti i sudditi, tra i quali un falegname di nome
Giuseppe, si mise in viaggio per Betlemme, ove era nato, con la
moglie Maria, che aspettava un bimbo. Giuseppe e Maria,
erano molto poveri, avevano solo un asino, sul quale Maria
saliva quando era stanca nel viaggio.
Arrivarono quindi a Betlemme ma qui Giuseppe e Maria non
riuscirono alloggio da nessuna parte in quanto non avevano
soldi per pagare, essendo troppo poveri, sicché quando
capirono che il loro bambino stava per nascere, trovarono
riparo in una stalla abbandonata, nella quale si trovava un bue;
qui nacque il bambino di Maria e Giuseppe, che la giovane
mamma Maria avvolse tra le fasce e sistemò in una mangiatoia
4
colma di paglia, che subito il bue e l’asinello vennero a
riscaldare col loro respiro.
Alcuni pastori nei paraggi furono avvisati della nascita da un
angelo colmo di luce, che disse loro “Non abbiate paura, sono
qui per annunciarvi una grande gioia: oggi è nato quello che
sarà il più grande di tutti i re. Andate a festeggiarlo:
troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una
mangiatoia”.
I pastori furono così i primi a raggiungere la stalla e a
rendere omaggio al
Gesù Bambino e
dopo di loro, la
notizia del lieto
evento si diffuse
ovunque,
richiamando gente
da ogni dove e
arrivando sino a tre
Re Magi:
Melchiorre,
Baldassarre e
Gaspare, che
portarono enormi
ricchezze a Gesù
Bambino, seguendo
la scia di una stella
cometa: che arrivò più avanti!
17
la proliferazione di nuclei familiari incapaci di gestire le
mille sfaccettature e le innumerevoli incognite
psicologiche di un bambino.
“Il genitore oggi ha una difficoltà oggettiva perché non ha
dei modelli di riferimento, non c’è più un contesto
educativo condiviso come lo aveva la precedente
generazione: allora era più facile andare per la giusta via
dato che si era già instradati. Oggi invece i modelli
educativi non sono chiari e il genitore ha difficoltà a
trovare delle alleanze".La situazione risulta ulteriormente
complicata dal ruolo pressante esercitato dai mass media
nella società odierna: i bambini vengono proiettati in un
mondo mediatico le cui regole e priorità spesso finiscono
per non coincidere affatto con i principi educativi dati ai
figli dai genitori. Nel passato il riconoscimento
dell'autorità nel capo famiglia era immediato mentre negli
ultimi decenni la strutturazione familiare é stata quasi del
tutto compromessa dalle nuove istanze dei tempi
moderni."Crescere un figlio – chiosa la Marangon – non è
un compito che si svolge velocemente e richiede costante
attenzione. Non dobbiamo rinunciare a svolgere
attivamente questo incarico pensando che tanto
l’educazione viene da sé”.
16
dell’educazione. Ci riferiamo in particolare ai casi in cui i
bambini tendenzialmente arrivano a comandare sui
genitori: è un fenomeno nuovo che riguarda le ultime
generazioni."
“Il bambino tiranno - prosegue l'esperta - è il frutto di un
comportamento genitoriale fautore di un’educazione più
lassista e permissiva”. Di solito in quei nuclei familiari
individuati come inadatti ad una educazione corretta dei
figli dal punto di vista del
rispetto dell'autorità del padre e della madre accade
proprio quello che ci si aspetta: il
bambino, non sentendosi minacciato dalla possibilità di
ricevere un rimprovero, si comporta in maniera del tutto
libera e spesso sconsiderata. “Non avendo un recinto
definito e invalicabile - precisa Paola Cosolo Marangon -
semplicemente il bimbo scivola fuori. Finché è piccolo
questo comporta solo dei gran mal di testa ai genitori ma
con l’avanzare dell’età l’insofferenza alle regole può
metterlo nei guai e diventare pericolosa"
I disagi provati dalle moderne generazioni di genitori di
fronte a dei modelli educativi sfuggenti e contraddittori,
spesso percepiti come arcaici e superati, e la difficoltà
nell'individuarne di nuovi ed efficaci, hanno favorito
5
Il nostro oro blu: la qualità dell'acqua a scuola.
Quasi quotidianamente nell'ultimo anno abbiamo letto o condiviso notizie su
PFAS e perfluorati affini. Certo, Campiglia non si situa propriamente nella zona
rossa, ma confina con comuni della zona rossa e riceve le sue acque, tramite
l'acquedotto di CVS, anche dalla fonte di Almisano, in piena zona rossa. Questa
constatazione, insieme alla consapevolezza che i filtri riducono ma non
eliminano il problema, ha suscitato spesso apprensione nelle nostre famiglie e ha
indotto molti ad abbandonare o limitare l'uso dell'acqua dell'acquedotto ai fini
domestici... già, ma poi a scuola? Che acqua viene utilizzata per preparare i pasti
dei bambini, i più esposti ai danni causati da queste sostanze?
Ce lo siamo chiesti noi genitori del Comitato alimentazione, e, verificato che
l'acqua usata è quella dell'acquedotto, abbiamo deciso, all'inizio del mese di
ottobre, di inviare una lettera alla ditta Camst e al Consiglio di amministrazione
per chiedere “che l'acqua utilizzata ai fini alimentari sia priva di PFAS, o,
quanto meno, si garantisca l'uso di acqua non contaminata per la preparazione di
zuppe, minestre, brodo e quanto contiene significative percentuali d'acqua.”
Il Consiglio ha preso a cuore la richiesta e ha chiesto informazioni all'ULSS 8,
che ha inviato un rapporto con i dati relativi al pozzo di via Borgomale ad
Orgiano, dal quale provengono 2/3 dell'acqua immessa nel nostro acquedotto, e i
dati relativi ad un prelievo effettuato nel serbatoio di via Roma qui a Campiglia.
In entrambi i casi i valori riscontrati sono sensibilmente inferiori ai valori
massimi previsti dalla delibera regionale del mese di ottobre 2017, che abbassa
decisamente i valori massimi di PFAS ammessi nell'acqua potabile. L'ULSS ha
anche comunicato al Consiglio di amministrazione la possibilità che i risultati
dei prelievi effettuati mensilmente vengano condivisi, e il Consiglio si è reso
disponibile a veicolarli a noi genitori del Comitato di alimentazione.
In attesa che le falde acquifere inquinate vengano definitivamente dismesse,
questa verifica è stata di certo preziosa!
I genitori del Comitato di alimentazione
6
Nel 1220, Francesco era riuscito a realizzare un grande desiderio, andare a visitare i luoghi della vita terrena di
Gesù. Fu anche a Betlemme e si fermò a lungo a pregare e meditare sul luogo dove il Salvatore nacque. Tornato in Italia, continuava a ripensare a quel
viaggio. E la sua mente era affascinata soprattutto dall’evento della nascita di Gesù. Dio che diventa
bambino, umile, fragile. Francesco si commuoveva fino a piangere facendo queste considerazioni. E nel Natale del 1223, decise di organizzare una ‘rappresentazione
viva’ della nascita di Gesù, convinto che, potendo ‘vedere’ con i suoi occhi, avrebbe avuto modo di
comprendere ancora più a fondo. Perché scelse Greccio per quella rappresentazione
e non Assisi, sua città natale, dove abitualmente viveva? Probabilmente perché Greccio gli richiamava alla mente
il paesaggio di Betlemme, che aveva visitato tre anni prima. Greccio era un piccolo agglomerato di povere
abitazioni intorno al castello. La zona era paludosa, malsana, e anche per questo poco abitata. Ma aveva quell’aspetto di povertà assoluta, di silenzio, di
sofferenza anche fisica della natura, che a Francesco piacevano, perché lo aiutavano a meditare, a sentirsi
umile, povero. Come si svolse quella “rappresentazione” del Natale?
Chiese aiuto a un amico, un certo Giovanni da Greccio, signore della zona. All’amico disse di voler organizzare,
per la notte di Natale, una “rappresentazione” della nascita di Gesù. Prima di mettere in atto quel suo
15
Vengono definiti "bambini tirannici" dagli esperti di
pedagogia. Si tratta di bambini cresciuti in un nucleo
familiare formato da adulti incapaci di educare e
contenere in maniera corretta la naturale
'aggressività' infantile .Proprio una figura genitoriale
debole ed una educazione eccessivamente permissiva
possono generare nei bambini attitudini dispotiche e
prevaricatrici . Queste sono, in sostanza, le cause
principali che hanno portato alla comparsa di nuclei
familiari in cui sono i più piccoli ad imporre il
proprio volere sugli adulti, a seguito di un 'deficit di
autorevolezza' da parte dei genitori. A definirli
"bambini-tiranno" sono gli stessi pedagogisti che
hanno deciso di approfondire il tema grazie
all'appoggio del Cppp, "Centro Psicopedagogico per
la Pace e la gestione dei conflitti" di Piacenza.
"Parlare dei bambini in questi termini - ha precisato
Paola Cosolo Marangon, consulente educativa che fa
parte del Cppp della Regione Friuli Venezia-Giulia –
serve soprattutto ad aprire un focus sulle tematiche
14
Maestra CATIA 03 CARLOTTA C. 15 3 anni LORENZO C. 15 3 anni ADELAIDE 16 3 anni GINEVRA 16 3 anni
…BUON COMPLEANNO !!!!!
7
progetto chiese il permesso al Papa.
Cosa accadde nel corso di quella notte?
La notizia era stata diffusa e la gente del luogo si radunò presso la grotta dove Francesco e i frati andavano a pregare. Arrivarono pellegrini anche da altri borghi.
Alla fine arrivò anche Francesco e, vedendo che tutto era predisposto secondo il suo desiderio, era raggiante
di letizia. Francesco vuole vedere la scena reale su cui pensare e riflettere nel corso della Messa che sarebbe stata celebrata, perché la Messa avrebbe richiamato la
presenza reale di Gesù in quel luogo. Nel corso della celebrazione eucaristica, si
manifestarono “in abbondanza i doni dell’Onnipotente”, cioè fatti prodigiosi. “Egli affermò”, scrisse San Bonaventura “di aver veduto, dentro la mangiatoia, un
bellissimo fanciullo addormentato, che il beato Francesco, stringendolo con ambedue le braccia,
sembrava destare dal sonno”. E una chiara indicazione di ciò che potrebbe essere
accaduto e che la tradizione ha sempre tramandato: Gesù si fece realmente vivo “apparendo” nelle sembianze di un bambino sul fieno di quella mangiatoia.
Comunemente il "padre del presepio" viene quindi considerato San Francesco d'Assisi: egli eresse una mangiatoia all'interno di una caverna in un bosco, vi
portò un asino ed un bue viventi, ma senza la Sacra Famiglia.
Poi tenne la sua famosa predica di Natale davanti ad una grande folla di persone, rendendo così accessibile e comprensibile la storia di Natale a tutti coloro che non
sapevano leggere.
8
Mercoledì 22 novembre i bambini grandi della scuola dell’Infanzia
sono stati in visita alla biblioteca comunale, insieme alla maestra
Angela, come arricchimento ed esperienza all’interno del progetto di
educazione linguistica. Alcuni bambini conoscevano già questo posto,
perché con i loro genitori e/o fratelli avevano già usufruito del servizio,
altri hanno avuto la possibilità di conoscerlo e capire cosa offre.
Siamo stati accolti dalla bibliotecaria, la signora Clara, che gentilmente
ci ha riservato un po’ di tempo per accoglierci e darci tante belle
informazioni in merito a questo posto magico, ricco di immagini, storie
e curiosità!
Insieme ci siamo accomodati in cerchio, seduti su grandi tappeti
colorati, per ascoltare la storia della mucca Sofia, pianista per passione
e vincitrice di un concorso dopo mille peripezie per riuscire a farsi
valere, nonostante le difficoltà … in seguito Clara ci ha permesso di
scegliere un libretto ciascuno da sfogliare e osservare, per poi
informarci in merito al prestito bibliotecario.
Già a scuola abbiamo la fortuna di poter fare il prestito settimanale, per
i bambini medi e grandi, ma visitare una biblioteca più grande e ricca
di libri per tutti è stato davvero bello! I bambini sono rimasti stupiti nel
vedere, tra i tanti riservati alla loro fascia d’età, libri veramente grandi,
quasi difficili da sfogliare per loro, poi contenitori con libretti per i più
piccoli, belli anche da toccare. Clara ci ha spiegato che ogni tanto
arrivano libri nuovi, che lei cataloga per poi renderli disponibili al
prestito, divisi per tipologia di utenti … perché tutti possano constatare
il piacere della lettura!
Grazie alla signora Clara, che ci ha accolti e ci ha permesso di fare
questa piacevole esperienza con l’augurio di rivederci per il prestito
con i genitori!
13
Alla mamma di Amelia per il lavoro di rilegatura.
A tutti coloro che hanno donato i premi per la lotteria di
Natale.
Al papà di Agnese per i lavori di falegnameria.
A Gianfranco Pagliarin per i lavori di manutenzione
A chi ha dato adesione tramite e-mail ai vari lavori utili alla
scuola.
A tutti gli esercenti che hanno aderito all’iniziativa della
lotteria dei cesti di Natale.
A Giuseppe Rizzi per i fogli di cartone.
A Callice Sergio per averci accompagnato alle prove della
recita lunedì 11.
Al Comune di Campiglia dei Berici per aver messo a
disposizione il pullman in occasione delle prove della recita.
A chi si è reso disponibile, in occasione del pranzo di Natale a
preparare e sparecchiare le tavole, riordinare e fare i camerieri
Alla famiglia di Massimo per i libri nuovi, a quella di
Nazzareno per le seggioline da giardino, di Francesco per i
libri, di Vittoria per l’albero di Natale ed a quella di Ginevra
per le statuine del presepe.
Alla mamma di Leonardo per i costumi della recita e per i
sassi.
A Nerina e Maddalena, nostre volontarie.
12
A tutti coloro che hanno preparato lavoretti a casa e/o
nel gruppo del mercatino di Natale; grazie a chi l’ha
gestito e a chi ha comprato.
A don Piero e don Gabriele per l’utilizzo del teatro
parrocchiale.
Alla Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola per le copie
dei libretti della recita e del Girasole.
Alla Pro-Loco di Campiglia per il materiale e strutture
prestateci per il mercatino e per il pranzo di Natale.
Al Gruppo Alpini per il pranzo che ci hanno preparato
dopo la recita di Natale.
A Giuseppe Andriolo per il supporto tecnologico datoci
in occasione della recita.
A Maria Cogo per le bellissime sagome di legno che ci ha
donato.
Alle mamme rappresentanti che hanno addobbato il
salone della scuola.
Al papà di Amelia per le riprese video della recita.
Alle mamme ed a Roberto Tognetto che hanno dipinto
scenografia, capanna ,asino e bue per la recita.
9
LA TENEREZZA E LA PAURA
Nel mondo attuale l'interesse per l'in-
fanzia ha assunto il valore di un raggio
di sole. Si può ben dire che il bambino
sia divenuto il centro di un'attenzione
generalizzata, privata e pubblica, e che
sia avvenuto un mutamento sostanziale
nei rapporti tra adulto e bambino. Sia-
mo arrivati a capire che dentro di lui
esiste un mondo di una ricchezza che ci
rimane piuttosto incomprensibile, che
ancora non riusciamo a cogliere se non in minima parte. Abbia-
mo imparato ad amarlo, il bambino, ma siamo ancora ben lontani
dal conoscerlo. Forse perché nel rapporto con lui continuiamo a
percorrere itinerari molto lontani dal suo modo di esistere, conti-
nuiamo a seguire una logica molto diversa dalla sua. Abbiamo
imparato ad amarlo questo bambino, ma dobbiamo 'imparare ad
ascoltarlo'. Senza essere un vero e proprio manuale, ma piuttosto
una lunga conversazione su temi amati, questo libro finalmente ci
suggerisce 'cosa' e 'come' fare: fermarsi un attimo, partire dall'e-
sperienza di tutti i giorni e ascoltare le voci dei bambini.
….BUONA LETTURA!
10
MAMMACHEBUONO…
…pasticci e pasticcini da realizzare coi bambini
Omini di pan di zenzero __
Ingredienti per 16 omini
400 gr di farina
2 cucchiaino di zenzero
1 cucchiaino di cannella
1/4 di cucchiaino di noce moscata
1/4 di cucchiaino di chiodi di garofano
1 uovo
1 pizzico di sale
130 gr di burro
150 gr di zucchero
150 gr di miele
1/2 cucchiaino di
bicarbonato
Ingredienti per la glassa 1 albume
200 gr di zucchero a velo
Coloranti alimentari
80 gr di zucchero a velo
3 cucchiai di acqua
11
Procedimento
In una ciotola lavorare il burro con lo zucchero fino ad ottenere
una crema spumosa. Aggiungere quindi l’uovo e il miele. La-
vorare l’impasto aggiungendo man mano la farina con le spe-
zie, il sale e il bicarbonato e continuando a mescolare. Lavorare
fino ad ottenere un impasto piuttosto morbido e ben amalgama-
to. Formare una palla con l'impasto, avvolgerla nella pellicola
trasparente e porre in frigorifero per 1 ora. Poggiare il pan di
zenzero su una spianatoia infarinata e con un mattarello stende-
re una sfoglia dello spessore di 4 mm circa. Con il tagliapasta a
forma di omino ricavate i biscotti che poi andrete a posizionare
su una placca da forno rivestita di carta forno avendo cura di
lasciare un po’ di distanza tra gli omini di pan di zenzero. Infor-
nate gli omini di pan di zenzero in forno caldo a 180° e cuoce-
re per circa 12 minuti o fino a
che saranno dorati. Lasciarli raf-
freddare completamente prima di
sollevarli dalla teglia perchè so-
no molto delicati. Nel frattempo
preparate la glassa montando a
neve ferma l’albume e incorpo-
rando sempre sbattendo, lo zuc-
chero al velo oppure in alternati-
va preparate la glassa di zucche-
ro sciogliendo lo zucchero a velo
con 2 cucchiai d'acqua. Ponete la
glassa in varie ciotoline e ag-
giungete in ognuna il colorante
alimentare. Ponete la glassa in
una tasca da pasticcere con la
bocchetta piccola e liscia e di-