1
DIRIGENTE
SCOLASTICO
CONCORSO 2017 GUIDA ALLA PREPARAZIONE
di Salvatore Amato
Aggiornamento capitolo Programmazione economico-finanziaria
(Il paragrafo sulla Programmazione economico-finanziaria di
pagina 338, viene ampliato, approfondito e trasformato in
capitolo)
Informazioni sul testo reperibili nel sito
www.concorsods2017.it
2
SOMMARIO
Pagina
Prefazione 7
L’evoluzione degli ordinamenti scolastici dal
periodo napoleonico alla Buona Scuola
9
Sistema educativo di istruzione e formazione italiano 43
Sistemi educativi europei 59
La scuola dell’autonomia 75
I decreti legislativi attuativi della Buona Scuola 95
Le responsabilità del Dirigente scolastico 127
Il Sistema Nazionale di Valutazione 137
Bisogni Educativi Speciali (BES) 157
Orientamento e didattica orientativa 173
Ambienti di apprendimento 193
Alternanza Scuola Lavoro (ASL) 213
Sicurezza nella scuola - D.Lgs n.81/2008 229
Responsabilità civile e penale 287
Le organizzazioni complesse 305
Organizzazione e gestione della scuola 323
Programmazione economico-finanziaria 347
Le sanzioni disciplinari per il personale della scuola 375
Lavoro pubblico e organizzazione della PA 387
Evoluzione normativa della comunicazione pubblica 405
Trasparenza amministrativa: dalla L. 241/90 al FOIA 419
Diritto alla riservatezza: privacy 445
3
PREFAZIONE
Frutto dell'approfondimento teorico e dell'esperienza sul campo
dell'autore, acquisita sia nel ruolo di Dirigente scolastico che in
quello di formatore di docenti, questo volume si pone l'obiettivo
di delineare con chiarezza il quadro generale della realtà
scolastica attuale, focalizzando costantemente la propria
attenzione sulle competenze, le funzioni e le responsabilità che
oggi caratterizzano la figura del Dirigente Scolastico.
I vari ambiti che il testo affronta coprono l'ampia gamma di
argomenti richiesti dal concorso per dirigenti scolastici 2017 e
permettono di cogliere con grande lucidità lo sviluppo normativo
e i profondi cambiamenti che hanno attraversato le istituzioni
scolastiche, soprattutto negli ultimi venti anni, fino al processo di
riforma attualmente in corso.
Aggiornato alle ultime novità che hanno interessato il mondo
della scuola, dalla c.d. Legge della “Buona scuola” e i relativi
decreti attuativi del 13 aprile 2017 alla Riforma Madia sul
pubblico impiego (D.lgs. n. 74/2017 e d.lgs. n. 75/2017), dalla
Carta dei diritti e doveri degli studenti in Alternanza (D. I. 3
novembre 2017) al recente decreto sull'Amministrazione digitale
(D.lgs 217 del 13 dicembre 2017), il volume consente a chi vuole
affrontare le prove concorsuali di fare chiarezza su un tessuto
normativo complesso, che ha subito non poche modificazioni e
integrazioni anche ravvicinate, e permette di mettere a fuoco,
anche grazie alla presenza di schemi e riquadri sinottici, i nuclei
fondanti di questo percorso di cambiamento, per comprendere le
sfide che la scuola e i suoi dirigenti devono saper affrontare
nell'attuale società della conoscenza.
(Prof.ssa Laura Rossetto)
4
PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA
Principio organizzativo della distinzione tra Indirizzo-Controllo
e Gestione
Le istituzioni scolastiche sono tenute a rispettare il principio
organizzativo della distinzione tra indirizzo e controllo da un
lato, e gestione dall’altro (ex art. 4, D. Lgs. 165/01): gli organi
politici di vertice (Consigli di Istituto) devono definire gli
obiettivi e i programmi da attuare, e verificare la rispondenza dei
risultati della gestione amministrativa alle direttive generali
impartite; ai dirigenti spetta l'adozione degli atti e provvedimenti
amministrativi, compresi tutti gli atti che impegnano
l'amministrazione verso l'esterno, nonché la gestione finanziaria,
tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa di
organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. I
Dirigenti scolastici sono responsabili in via esclusiva dell'attività
amministrativa, della gestione e dei relativi risultati.
Le suddette attribuzioni dei Dirigenti possono essere derogate
soltanto espressamente e ad opera di specifiche disposizioni
legislative (art. 4 c.3 D. Lgs. 165/01).
Per dare piena attuazione all’autonomia scolastica e alla
riorganizzazione del sistema di istruzione , la Legge 107/15, tra i
nuovi poteri attribuiti al Dirigente scolastico, prevede che il
PTOF (Piano triennale dell’offerta formativa) è elaborato dal
Collegio dei docenti sulla base degli Indirizzi per le attività della
scuola e delle Scelte di gestione e di amministrazione.
Indirizzi e Scelte, nella chiave di lettura, devono essere
interpretati come due ambiti interconnessi tra loro ma a loro
volta distinti in quanto il primo (indirizzi) rappresenta
un’indicazione di lavoro rivolta al Collegio dei docenti “come
devono farlo”, mentre il secondo (scelte) ricade sulle
competenze del Dirigente scolastico “come sarà attuato”.
5
Quindi un rapporto chiaro, tra i due soggetti interconnessi, che
salvaguarda i poteri del Dirigente scolastico nel rispetto delle
competenze degli organi collegiali.
In questo nuovo contesto normativo (Buona scuola), il Dirigente
scolastico, al fine di garantire un’efficace ed efficiente gestione
delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche e materiali, nonché
degli elementi comuni del sistema scolastico pubblico,
assicurandone il buon andamento, svolge compiti di direzione,
gestione, organizzazione e coordinamento, nonché di
valorizzazione delle risorse umane (comma 78), nel rispetto delle
competenze degli organi collegiali, fermi restando i livelli unitari
e nazionali di fruizione del diritto allo studio.
Purtroppo, a partire dal 1° settembre 2000, a tutt’oggi, l'esercizio
delle competenze dirigenziali, si colloca in un contesto
normativo che non è stato completamente adeguato al nuovo
profilo professionale e alle connesse responsabilità, con
particolare riferimento al funzionamento e alle competenze degli
organi collegiali a livello d'istituto, il cui riordino previsto da
apposito disegno di legge è tuttora fermo in Parlamento. La non
completa definizione degli assetti organizzativi delle istituzioni
scolastiche fa sorgere spesso la questione della compatibilità di
alcune norme preesistenti, non abrogate esplicitamente, e quindi
della loro sopravvivenza rispetto al nuovo quadro normativo
della dirigenza scolastica.
Riforma degli Organi collegiali territoriali della scuola
Il D.Lgs n. 233 del 30/6/1999 (Riforma degli organi collegiali
territoriali della scuola, a norma dell'articolo 21 della legge
15 marzo 1997, n. 59) ha provveduto soltanto alla riforma
degli organi collegiali della scuola a livello territoriale centrale,
regionale e locale, individuandoli, peraltro con compiti
prevalentemente consultivi e propositivi, nel Consiglio
Superiore della Pubblica Istruzione, nei Consigli regionali
dell'istruzione e nei Consigli scolastici locali, mentre risulta
ancora pendente il Disegno di riforma degli organi scolastici.
6
Tenendo conto del parere del Consiglio di Stato relativamente a
disposizioni normative che disciplinano la stessa materia in
modo differente (Consiglio di Stato - Adunanza della Sezione II
del 26 luglio 2000 - N. Sezione 1021/2000 - Ministero della
Pubblica Istruzione), nella fattispecie alcune norme del Testo
Unico (D.L.vo 16 aprile 1994, n. 297) che confliggono con le
competenze attribuite al nuovo profilo professionale del dirigente
scolastico, dove si ritiene prevalente la disposizione successiva
nel tempo, possiamo ritenere abrogate, implicitamente, tutte
quelle competenze del Consiglio d’istituto (cfr. in particolare art.
10, D. Lgs. 297/94 e art.33, D.I. 44/01) ad eccezione di quelle
riconducibili al potere di indirizzo politico quali l’approvazione
del PTOF e dei suoi strumenti finanziari di attuazione,
Programma annuale e Conto consuntivo.
Analogamente dovranno ritenersi abrogate, implicitamente,
tutte le preesistenti disposizioni normative attribuite al
Collegio dei docenti che esulino dalle competenze di natura
pedagogico-didattici riconducibili all’elaborazione del PTOF
(art. 1, comma 14, L. 107/15) e consequenziale valutazione
della sua efficacia in rapporto agli obiettivi programmati.
Il nuovo bilancio scolastico
Negli ultimi decenni il sistema italiano di bilancio è stato
profondamente innovato, e ciò, allo scopo di consentire al nostro
ordinamento di rispondere alle esigenze di una moderna finanza
funzionale.
Dagli inizi degli anni Novanta, l'attività amministrativa della
Pubblica Amministrazione, retta da criteri di economicità, di
efficacia, di pubblicità e di trasparenza, persegue i fini
determinati dalla Legge 241/90 e dalle altre disposizioni che
disciplinano singoli procedimenti, nonché dai principi
dell'ordinamento comunitario che delinea, proprio in quegli
anni, i vincoli di bilancio da soddisfare per entrare in Zona euro.
7
Verso la fine degli anni Novanta, con la Legge Bassanini (L.
59/97) e col suo decreto attuativo n. 300 del 1999 si riorganizza
l’intero assetto amministrativo, rivolto alla logica dell’efficienza
e della programmazione, già sancita dal D.Lgs 29 del 1993, che
suggellava quel faticoso processo di avvicinamento del lavoro
pubblico a quello privato (vedi capitolo Lavoro pubblico e
organizzazione della PA).
La filosofia di fondo del PTOF
In ambito scolastico, col Decreto attuativo della Legge
Bassanini, “Regolamento recante norme in materia di autonomia
delle istituzioni scolastiche” (DPR 275/99 e ss. mm.ii.), ogni
singola istituzione scolastica è obbligata a dotarsi di un
Documento costitutivo della propria identità culturale e
progettuale che espliciti le scelte a livello di progettazione
curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa: il Piano
Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).
La filosofia di fondo a cui si ispira questo Documento è il
successo formativo: un impegno che la scuola assume
pubblicamente con la comunità territoriale, coinvolta nelle fasi di
progettazione, valutazione e rendicontazione. Un successo
formativo inteso come “pieno sviluppo della persona umana”
nella direzione della formazione integrale, nel rispetto delle
identità personali, sociali, culturali e professionali dei singoli
allievi, con conseguente valorizzazione delle diversità.
Una responsabilità che attribuisce alla scuola italiana una
indiscutibile qualità pedagogica, affermandone l'identità
formativa, l'intenzionalità educativa e la progettualità didattica.
È la prima volta che un testo di legge chiede alle scuole di
definire la propria “identità culturale e progettuale”, quale
risposta al bisogno di interlocuzione di studenti, famiglie e
territorio: questo è il senso dell’autonomia scolastica, separare
nettamente il livello politico da quello amministrativo, allo Stato
viene affidato il compito di definire le linee generali del sistema
di istruzione mentre al Dirigente scolastico di attivare, dirigere,
8
orientare, coordinare i processi nelle singole realtà, in base alle
esigenze e ai bisogni dell’utenza e del territorio.
In questo contesto il PTOF si pone in equilibrio tra l’esigenza
territoriale e il rispetto delle linee unitarie del sistema scolastico
nazionale, affinché il sistema stesso non venga disarticolato. Il
garante dell’equilibrio tra queste due istanze è il Dirigente
scolastico (D. Lgs 165/2001), responsabile unico della gestione
della scuola che gli viene affidata, il quale risponde anche degli
aspetti pedagogico-didattici che si sostanziano nelle scelte
educative manifestate nel PTOF.
Dal bilancio di previsione alla programmazione annuale
A seguito delle modifiche apportate con la Legge n. 94/1997 al
bilancio dello Stato, anche il bilancio della scuola subisce un
deciso rinnovamento. Fino al 2001 la gestione della scuola era
nettamente assestata su due versanti: la gestione didattica e la
gestione finanziaria. Il regolamento di contabilità DI 44/2001 ha
messo in relazione i due ambiti, disponendo strumenti di
integrazione programmatica e progettuale.
L’autonomia amministrativa e organizzativa delle istituzioni
scolastiche ha il suo corrispettivo nell’autonomia finanziaria
disciplinata dal regolamento di contabilità, che attraverso le
istruzioni generali della gestione amministrativa-contabile,
riconosce il Programma annuale quale unico documento
contabile da predisporre in coerenza col Piano Triennale
dell’Offerta Formativa (PTOF).
Sotto questo aspetto il Programma annuale incide sulla
definizione della struttura del PTOF, che si articola in una parte
stabile nella programmazione a medio-lungo termine e in una
parte dinamica nella programmazione annuale, a seconda delle
disponibilità finanziarie.
In questo nuovo scenario si viene a consolidare il concetto di
programmazione della spesa in base ai reali obiettivi perseguiti,
9
cioè a seguito della presentazione di programmi e progetti poiché
il semplice bilancio di previsione non è in grado di soddisfare le
emergenti esigenze di efficacia ed economicità richieste dal
processo riformatore in atto. Nella complessa fase di
progettazione, la programmazione della spesa richiede una
accurata pianificazione integrata sia dal punto di vista didattico
che finanziario.
In questo contesto, come abbiamo ribadito in più occasioni, il
Dirigente scolastico opera sulla linea di confine tra
l’educazionale e l’amministrativo, pertanto deve tener conto oltre
che delle risorse umane, anche della dotazione finanziaria
assegnata all’Istituzione scolastica e deve mettere in gioco tali
risorse secondo criteri di trasparenza, efficacia, efficienza,
flessibilità/adattabilità alle varie condizioni operative che man
mano si presentano, al fine di garantire all’utenza una buona
qualità del servizio scolastico.
Affinché ciò sia possibile, il Piano Triennale dell’Offerta
Formativa (PTOF), riferito all’anno di riferimento, e il
Programma Annuale (PA), attraverso una relazione biunivoca,
devono rappresentare due aspetti della medesima attività: la così
detta “alta programmazione” delle Istituzioni scolastiche.
Nel Programma Annuale non è possibile iscrivere attività non
previste nel PTOF e per ognuna di esse deve essere predisposta,
a cura del DSGA, una scheda illustrativa finanziaria che
definisce l’arco temporale in cui l’iniziativa deve essere
realizzata, i beni di servizi da acquistare e l’entità della spesa da
sostenere; l’insieme delle previsioni formulate nelle schede
costituiscono la parte più importante del Programma annuale
poiché le spese avranno una funzione meramente strumentale nel
perseguimento degli obiettivi dei diversi progetti.
Il Programma annuale è, pertanto, il documento che aggrega in
maniera omogenea e dal punto di vista contabile le varie attività
della scuola, strumentalmente raccorda tra di loro le scelte
didattiche del PTOF (con relative implicazioni di strategia
10
formativa) e le scelte attuative (con relative implicazioni di
strategia finanziaria).
Questo nuovo procedimento amministrativo, a partire dal 2001,
impone una significativa e coerente capacità di programmazione,
in quanto impedisce l’estemporaneità e l’improvvisazione e
mette alla prova le capacità programmatiche e gestionali delle
scuole autonome.
Ciclo della programmazione e controllo
La realizzazione dei due documenti (PTOF e PA) si sviluppa
secondo il ciclo della programmazione e controllo, tenendo conto
che i due filoni didattico e finanziario, anche se interconnessi, si
sviluppano in momenti diversi, ciascuno dei quali chiama in
causa soggetti differenti.
La gestione amministrativo-contabile attraverso il ciclo della
programmazione e controllo è regolamentata dal seguente quadro
normativo:
Autonomia funzionale - Art 21 L. 59/97
Regolamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche -
DPR 275/99
Regolamento di contabilità - DI 44/01
Distinzione ruoli di indirizzo e controllo dalla gestione;
competenze del Dirigente Scolastico D. Lgs 165/2001
ed è strutturata nelle seguenti fasi:
1. Programmazione e integrazione tra programmazione
didattica e finanziaria
2. Gestione
3. Modifiche
4. Consuntivazione
11
Fase della programmazione e integrazione tra programmazione
didattica e finanziaria
Nella fase della programmazione vengono individuati gli
obiettivi strategici e indicate le risorse, i procedimenti e i tempi
di attuazione. Questa fase prevede un’azione integrata tra il
Consiglio d’Istituto, il Collegio docenti, organo tecnico
professionale con competenze esclusive in materia didattica, e il
DSGA, responsabile della programmazione finanziaria.
All’interno di questa cornice, la gestione unitaria è affidata al
Dirigente scolastico.
La programmazione trova la sua fonte nell’Atto d’indirizzo del
Dirigente scolastico e nel corrispondente PTOF elaborato dal
collegio dei docenti e approvato dal Consiglio di Istituto (Nuove
competenze previste dalla Legge 107/2015).
Il PTOF non deve limitarsi ad una elencazione di progetti, ma
deve assumere una struttura in grado da delineare in modo chiaro
e inequivocabile il curricolo fondamentale della scuola.
Nell’elaborazione del PTOF l’istituzione scolastica deve
rispondere ai bisogni dei giovani, con percorsi educativo-
didattici flessibili, finalizzati al perseguimento degli obiettivi
generali del sistema nazionale di istruzione, nel rispetto della
libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa da parte
delle famiglie e del diritto ad apprendere, attraverso un reale
collegamento con il territorio e le sue peculiari caratteristiche.
Nella fase di integrazione tra programmazione didattica e
finanziaria il Dirigente scolastico predispone il Programma
annuale sulla base del PTOF e dell’ottimizzazione del rapporto
risorse/obiettivi, accompagnandolo con una relazione, in cui
sono riportati gli obiettivi da realizzare, i risultati della gestione
in corso e quelli dell’esercizio precedente. In questa fase
vengono assegnate le risorse finanziarie ai singoli progetti,
attivando quelli che maggiormente rispondono ai principi di
coerenza didattica individuati dal Collegio docenti.
12
Nella compilazione delle schede illustrative dei progetti ad opera
dei docenti referenti, e delle schede finanziarie da parte del
DSGA che traducono le richieste di risorse in termini contabili,
deve essere prevista una certa flessibilità per poter fronteggiare
eventuali elementi ostacolanti, causati per esempio da una
restrizione delle entrate, senza rinunciare così al raggiungimento
degli obiettivi più importanti.
Il programma annuale, una volta predisposto e corredato dal
parere di regolarità contabile espresso dal Collegio dei revisori,
entro il 31 ottobre viene proposto dalla Giunta esecutiva
all’approvazione del Consiglio di Istituto, il quale lo approva
entro il 15 dicembre.
Gli attori che intervengono nella fase della programmazione
sono:
Il Dirigente scolastico è responsabile dell’attività
gestionale;
predispone il Programma annuale,
di cui scrive la relazione di
accompagnamento;
Il Direttore SGA è responsabile della tenuta della
contabilità, delle registrazioni,
degli adempimenti fiscali;
svolge attività tecnica di
ricognizione degli strumenti da
utilizzare nella stesura della
programmazione annuale;
redige e aggiorna le schede
illustrative finanziarie dei
progetti;
La Giunta esecutiva propone il Programma annuale al
Consiglio d’Istituto entro il 31
ottobre;
13
Il Collegio dei revisori esprime il parere (non
obbligatorio) di regolarità
contabile sul Programma annuale
entro 5 giorni prima della riunione
del Consiglio d’Istituto;
Il Consiglio di Istituto
approva il Programma annuale
entro il 15 dicembre
Fase di gestione
Il responsabile della gestione nella fase di realizzazione del
Programma Annuale è il Dirigente Scolastico, che esercita le
attività assegnategli in piena autonomia e senza necessità di
delibera autorizzativa da parte del Consiglio di Istituto,
realizzando di fatto la separazione tra il potere di indirizzo e
quello di gestione, anche alla luce delle novità introdotte dalla
Legge 107/2015 che attribuisce al dirigente il potere di indirizzo
e gestione.
Entrando nel vivo della fase esecutiva della progettazione, ogni
funzione strumentale o referente di progetto, sulla base delle
risorse umane e finanziarie, col suo gruppo di lavoro, realizza il
progetto didattico.
In questa complessa attività progettuale, al Dirigente scolastico
è richiesta una managerialità capace di coordinare efficacemente
tutte le componenti che entrano in gioco.
14
Gli attori che intervengono nella fase di gestione sono:
Il Dirigente
scolastico è titolare della realizzazione del Programma
Annuale nell’esercizio dei compiti e delle
responsabilità di gestione
firma le Reversali d’incasso congiuntamente
con il DSGA
decide le spese in riferimento ai vari
Progetti/Attività contenuti nel PA
esegue le singole spese, di qualsiasi importo,
senza necessità di delibera di autorizzazione,
assumendo i relativi impegni
firma i mandati di pagamento congiuntamente
con il DSGA
Il DSGA aggiorna, con riferimento alle spese sostenute,
le Schede dei Progetti/Attività in relazione
all’andamento degli stessi
firma le Reversali d’incasso e i mandati
congiuntamente con il DS
è responsabile della tenuta della contabilità,
delle necessarie registrazioni e degli
adempimenti fiscali relativi, pertanto imputa
correttamente le spese ai coretti
Aggregati/Voci ed ai livelli del Piano dei
Conti delle Spese
Il Collegio
dei revisori verifica la legittimità e la regolarità delle
scritture contabili
controlla la coerenza dell’impiego delle
risorse con gli obiettivi individuati nel
Programma Annuale
esegue le verifiche di cassa
15
Fase di modifiche
Oggi, rendere conto delle scelte, della provenienza e dell’utilizzo
delle disponibilità finanziarie di cui si è potuto usufruire,
dell’operato e dei risultati, è diventato un passaggio
determinante nei servizi della Pubblica Amministrazione ed in
particolare nella scuola dell’autonomia, anche in un’ottica di
fiducia e trasparenza. In questo contesto appare fondamentale il
monitoraggio in itinere, per tutto l’anno finanziario, dell'efficacia
delle spese sostenute in rapporto agli obiettivi raggiunti.
Gli indicatori del progetto, misurabili, individuati nella fase
preliminare, permetteranno al gruppo di lavoro di monitorare
l’andamento del progetto dal punto di vista didattico e al
Dirigente scolastico e al DSGA dal punto di vista delle spese.
Se dal monitoraggio in itinere risulta l’inefficacia di un progetto,
i finanziamenti devono essere spostati su altre attività.
Durante tutta la fase di gestione, che coincide con l’anno
finanziario e che va dal 1° gennaio al 31 dicembre, si promuove
l’integrazione tra la funzione didattica e quella contabile.
Entro il 30 giugno il Consiglio di Istituto verifica lo stato di
attuazione del PA e le disponibilità finanziarie attraverso una
relazione del DS. È, in ogni caso, sempre prevedibile una
riprogrammazione delle risorse in seguito a nuove entrate o spese
e comunque, eventuali modifiche sono ammissibili entro il 30
novembre.
Gli attori che intervengono nella fase di modifiche sono:
Il DS Predispone un’apposita relazione
sull’andamento della gestione per rendere
possibile la verifica;
Propone modifiche parziali al Programma
Annuale in relazione all'andamento attuativo
dei singoli progetti/ attività;
16
Decreta e trasmette per conoscenza al
Consiglio d’Istituto le variazioni al
Programma Annuale conseguenti ad entrate
finalizzate e gli storni conseguenti a delibere
del Consiglio d’Istituto;
Decreta e trasmette per la Ratifica al
Consiglio d’Istituto i prelievi dal Fondo di
Riserva per aumentare gli stanziamenti dei
Progetti
Il DSGA Predispone un’apposita relazione sulle Entrate
accertate e sulla consistenza degli Impegni
assunti e dei Pagamenti eseguiti, per rendere
possibili le Verifiche al Programma Annuale;
Aggiorna la Scheda di Attuazione del
Programma Annuale e le Schede di
Rendiconto Progetto/Attività.
La Giunta
esecutiva Propone modifiche parziali al Programma
Annuale in relazione all'andamento attuativo
dei singoli Progetti/Attività.
Il
Consiglio
d’Istituto
Riceve le comunicazioni relative alle entrate
finalizzate ed agli storni.
Verifica, entro il 30 giugno, le disponibilità
finanziarie dell'Istituto e lo stato di attuazione
del Programma Annuale;
Delibera gli Storni al Programma Annuale;
Ratifica i prelievi dal Fondo di Riserva,
disposti dal Dirigente Scolastico, per
aumentare gli stanziamenti dei Progetti;
Modifica il Programma Annuale in relazione
all'andamento attuativo dei singoli
Progetti/Attività.
17
Fase della consuntivazione
Infine, con la fase della consuntivazione si esplicita l’uso delle
risorse e la rendicontazione dei risultati della gestione. Entro il
15 marzo dell'anno successivo il Conto consuntivo composto dal
conto finanziario e dal conto del patrimonio, predisposto dal
DSGA, viene sottoposto dal DS ai Revisori dei conti con una
relazione che ne illustra la gestione. Il Conto consuntivo e la
relazione dei Revisori dei conti vengono sottoposti
all’approvazione del Consiglio d’Istituto entro il 30 aprile.
Se il Conto consuntivo viene approvato in difformità al parere
dei Revisori, il DS lo trasmette all’USR entro il 15 maggio,
corredato di tutti gli allegati, del Programma annuale, con
relative variazioni e delibere, nonché di una dettagliata e
motivata relazione ai fini dell’adozione dei provvedimenti di
competenza. Se il C.di I. non approva il Conto consuntivo entro
45 gg. della sua presentazione, il DS lo comunica al Collegio dei
revisori dei conti e al dirigente dell’USR che nomina un
commissario ad acta per il relativo adempimento.
Gli attori che intervengono nella fase di consuntivazione sono:
Il DS Predispone una dettagliata relazione che
illustra l’andamento della gestione
dell’istituzione scolastica e i risultati
conseguiti in relazione agli obiettivi
programmati;
Sottopone il Conto Consuntivo all’esame del
Collegio dei Revisori dei Conti.
Il DSGA Predispone il Conto Consuntivo, composto
dal Conto Finanziario e dal Conto Patrimonio,
entro il 15 marzo dell’anno successivo
all’esercizio finanziario chiuso;
Predispone gli allegati al Conto Consuntivo:
o Elenco dei Residui Attivi/Passivi
o Situazione Amministrativa definitiva
18
o Prospetto delle Spese per il Personale
o Rendiconto dei Progetti/Attività
o Riepilogo per Tipologia di Spesa.
Il Collegio
dei
Revisori
Predispone la relazione con parere sul Conto
Consuntivo
La Giunta
esecutiva Propone il Conto Consuntivo
all’approvazione del Consiglio di Istituto
entro il 30 aprile dell’anno successivo
all’esercizio finanziario chiuso
Il
Consiglio
d’Istituto
Approva il Conto Consuntivo
Programma annuale
Come abbiamo visto nel capitolo “La scuola dell’autonomia”,
con la legge n. 59 del 15 marzo 1997 (c.d. Bassanini), le scuole
hanno assunto una propria autonomia didattica, organizzativa e
finanziaria, quest’ultima regolamentata dal D.I. n. 44/2001
(regolamento di contabilità).
Il regolamento di contabilità ha introdotto il documento contabile
programmatico (Programma annuale) attraverso il quale la
scuola indica non solo entrate e spese, ma anche la
programmazione dell’attività didattica e organizzativa che
intende realizzare nel corso dell’esercizio finanziario
(coincidente con l’anno solare).
Le risorse assegnate dallo Stato costituenti la dotazione
finanziaria di istituto sono utilizzate senza altro vincolo di
destinazione che quello prioritario per lo svolgimento delle
attività di istruzione, di formazione e di orientamento proprie
della scuola. Le risorse sono destinate alla realizzazione degli
obiettivi in coerenza con le previsioni del PTOF.
19
Al fine di incrementare l'autonomia contabile delle istituzioni
scolastiche ed educative statali e di semplificare gli
adempimenti amministrativi e contabili, la legge n. 107/2015,
all'articolo 1, comma 143, ha previsto che il Ministero
provveda ad adottare un nuovo regolamento di contabilità, in
grado di attualizzare il Regolamento già vigente (DI n.
44/2001).
Al momento è in corso l'iter per l'adozione del nuovo decreto
interministeriale e in via previsionale dovrebbe essere
approvato e diventare esecutivo a partire da gennaio 2019.
Schema semplificato del programma annuale
In questa trattazione si propone lo schema semplificato del
programma annuale in quanto permette di focalizzare
l’attenzione sugli aspetti fondamentali delle attività didattiche da
realizzare, anche agli occhi di coloro che hanno interesse, non
sempre competenti in materia contabile. Tale documento
contiene il programma annuale di utilizzo delle risorse
finanziarie. Le voci di entrata e di spesa riguardano grossi
aggregati, attività e progetti. È opportuno ricordare che nei
bilanci degli istituti scolastici non compaiono:
le entrate/spese relative agli emolumenti principali del
personale scolastico, che comprendono gli stipendi al
personale, le imposte (es. Irpef) e i contributi/ritenute;
le spese di manutenzione degli immobili, ordinaria e
straordinaria e i costi per l’energia elettrica, l’acqua e le
spese di riscaldamento;
gli eventuali affitti dei locali scolastici verso Enti o privati .
Senza entrare troppo nel tecnicismo, qui di seguito viene
riportato a titolo di esempio il programma annuale (bilancio) di
un istituto superiore che raggruppa un Istituto Tecnico
Industriale e un Istituto Professionale per l’Industria e
l’Artigianato, redatto, per semplicità di comprensione, secondo
20
il modello semplificato in vigore per le scuole di ogni ordine e
grado. L’istituzione scolastica, presa come riferimento ha circa
1.000 studenti e un organico di 170 unità tra personale docente
e ATA.
Programma Annuale - Esercizio finanziario 2018 – Conto di competenza
ENTRATE
Aggr Importi
Voce
01 Avanzo di amministrazione presunto 399.556,17
01 Non vincolato 232.219,67
02 Vincolato 167.336,50
02 Finanziamenti dallo Stato 75.450,49
01 Dotazione ordinaria 41.381,29
02 Dotazione perequativa
03 Altri finanziamenti non vincolati
04 Altri finanziamenti vincolati 34.069,20
05 Fondo Aree Sottoutilizzate FAS
03 Finanziamenti
01 Dotazione ordinaria
02 Dotazione perequativa
03 Altri finanziamenti non vincolati
04 Altri finanziamenti vincolati
04 Finanziamenti da Enti locali o da altre istituzioni pubbliche
01 Unione Europea
02 Provincia non vincolati
03 Provincia vincolati
04 Comune non vincolati
05 Comune vincolati
06 Altre istituzioni
05 Contributi da privati 131.200,00
01 Famiglie non vincolati 60.000,00
02 Famiglie Vincolati 56.000,00
03 Altri non vincolati 15.200,00
04 Altri Vincolati
06 Proventi da gestioni economiche
01 Azienda agraria
02 Azienda speciale
03 Attività per conto terzi
04 Attività convittuale
07 Altre entrate
01 Interessi
02 Rendite
21
03 Alienazione di beni
04 Diverse
08 Mutui
Totale entrate 606.206,66
SPESE
Aggr Importi
Voce
A Attività 256.828,04
A01
Funzionamento amministrativo
generale 61.532,88
A02 Funzionamento didattico generale 118.095,16
A03 Spese di personale 22.000,00
A04 Spese d'investimento 55.200,00
A05 Manutenzione edifici
P Progetti 255.883,45
P01
Potenziamento attività
professionalizzanti 17.503,60
P02 Test Center ECDL 6.080,97
P03 Alternanza Scuola Lavoro 72.048,78
P04 Viaggi di istruzione 56.702,10
P05 Sistema Qualità – RAV e PDM 5.000,00
P06 Sicurezza 5.000,00
P07 Formazione del personale 11.000,00
P08
PON Ist. Tecnico: inclusione sociale e
lotta al disagio
39.774,00
P09
PON Ist. Professionale: inclusione
sociale e lotta al disagio
39.774,00
P10 Istruzione in ospedale/domicialiare 3.000
G Gestioni economiche
R Fondo di riserva 500,00
R98 Fondo di riserva 500,00
Totale spese 513.211,49
Z Disponibilità finanziaria 92.995,17
Z01 Disponibilità finanziaria da
programmare 92.995,17
Totale a pareggio 606.206,66
22
ENTRATE
01 – Avanzo di amministrazione presunto
L’avanzo di amministrazione definisce il risultato di gestione
alla data del 31 dicembre e in esso confluiscono le risorse
derivanti da economie di bilancio, gli acconti non ancora
utilizzati ma accertati e gli eventuali accantonamenti
dell’aggregato Z01.
L’avanzo di amministrazione si ricava con la seguente formula:
Avanzo amm.= Saldo di cassa+Residui attivi-Residui passivi
Esso è riconducibile a due tipologie: finanziamenti non
vincolati (non finalizzati) e finanziamenti vincolati (finalizzati),
questi ultimi destinati alla realizzazione di progetti/attività
indicati dal soggetto erogatore (ad esempio viaggi di istruzione,
lettorato di lingua inglese, PON, Finanziamenti Alternanza
Scuola Lavoro, ecc).
I residui attivi sono le entrate accertate e non riscosse
(l’accertamento avviene tramite comunicazione da parte del
MIUR); i residui passivi sono le spese impegnate e non ancora
pagate e quindi le corrispondenti somme è come se non le
avessimo.
02 – Finanziamenti dallo Stato
Annualmente il MIUR, attraverso il Dipartimento per la
programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e
strumentali - Direzione Generale per le risorse umane e
finanziarie - Ufficio IX, comunica alle istituzioni scolastiche
l'assegnazione delle risorse finanziarie per il funzionamento
didattico ed amministrativo ed altre voci.
Ciò consente alle istituzioni scolastiche di avere un quadro
certo e completo della dotazione finanziaria disponibile per
l'intero anno scolastico, anche ai fini di una adeguata
23
programmazione delle attività da inserire nel Piano dell'Offerta
Formativa.
Le risorse finanziarie, riportate qui di seguito sono iscritte in
entrata in conto competenza all'aggregato "02 Finanziamento
dallo Stato", voce "01 Dotazione Ordinaria". I finanziamenti
vengono erogati in due momenti diversi, il primo di 4/12 per il
periodo settembre-dicembre e il secondo di 8/12 per il periodo
gennaio-agosto.
Aggregato 02, voce 01 - Quota funzionamento amministrativo-
didattico, Alternanza Scuola Lavoro e Revisori dei conti
La ripartizione del Fondo di Funzionamento amministrativo-
didattico avviene in attuazione di quanto previsto dal DM n. 834
del 15 ottobre 2015, che ha individuato i criteri ed i parametri più
rispondenti alle mutate esigenze e condizioni del settore
scolastico nonché i criteri per la ripartizione delle risorse
finanziarie finalizzate ad attività di Alternanza Scuola-Lavoro,
per le classi terze, quarte e quinte degli istituti professionali,
tecnici ed i licei.
Totale Funzionamento Amministrativo-Didattico a.s. 2017-18
Quota per Alunno
Quota Fissa
Quota per Sede aggiuntiva
Quota per Alunni disabili
Quota per scuole serali - ospedaliere - carcerarie
Quota per Classi terminali della SSI° grado
Quota per Classi terminali della SSII° grado
Alternanza Scuola Lavoro ai sensi della Legge n. 107/2015
Compenso Revisori dei conti per Istituzione Capofila
Tale risorsa è finalizzata alla retribuzione degli incarichi
svolti dai revisori dei conti, in rappresentanza del MEF e del
MIUR, presso le istituzioni scolastiche.
24
Aggregato 02 – voce 04 Contratti di pulizia ed altre attività
ausiliarie (si apre una scheda in altri finanziamenti vincolati ad
es. Aggr. 02 voce 04.1)
La somma è assegnata ai sensi dell’art. 31, comma 4, del D.I.
n. 44/2001, alle scuole con organico accantonato di
collaboratori scolastici (in sostanza assegnano in organico di
diritto meno collaboratori scolastici).
La quota assegnata è destinata all’acquisto di servizi non
assicurabili mediante l’impiego del solo personale interno, a
causa del parziale accantonamento dell’organico di diritto dei
collaboratori scolastici.
Le istituzioni scolastiche il cui organico di diritto dei
collaboratori scolastici non presenti posti accantonati non
possono acquistare servizi di pulizia: dette funzioni debbono
essere svolte integralmente dal personale dipendente.
Aggregato 02 – voce 04 Contratti di co.co.co. per le attività
tecniche e di segreteria (si apre una scheda in altri finanziamenti
vincolati ad es. Aggr. 02 voce 04.2)
Solo per le scuole dove prestano servizio soggetti con contratti
di co.co.co ai sensi del D.M. n. 66/2001.
03 – Finanziamenti dalla Regione
Nel panorama italiano ci sono alcune Regioni che si fanno
maggiormente carico delle scuole del loro territorio (ad esempio
le Regioni autonome), ma nella maggior parte dei casi i
finanziamenti diretti da parte delle Regioni sono assenti o di
modesta entità. Le spese per l’istruzione sostenute dalle Regioni
sono prevalentemente costituite da trasferimenti verso gli Enti
Locali.
25
04 – Finanziamenti da Enti locali o da altre istituzioni pubbliche
Finanziamenti dall’Unione europea
L’Unione Europea finanzia le scuole italiane, di ogni ordine e
grado, secondo due modalità: attraverso i programmi europei tipo
Erasmus+ e attraverso i finanziamenti PON costituiti da fondi
strutturali, FSE (Fondo Sociale Europeo) e FESR (Fondo
Europeo di Sviluppo Regionale). Nei due settenni precedenti i
finanziamenti PON erano destinati ad alcune regioni del
Mezzogiorno con lo scopo di colmare il divario rispetto alle
altre regioni d’Italia. Nell’attuale terzo settennio (2014-2020) i
PON sono stati estesi a tutte le regioni.
Finanziamenti dalle Province e dai Comuni
I finanziamenti che giungono alle scuole da parte degli Enti
Locali, nel complesso sono più consistenti rispetto a quelli che
arrivano dalle Regioni. Le Province erogano agli istituti superiori
presenti sul loro territorio un contributo per le spese di
funzionamento (telefono, fotocopie, ecc.) e la piccola
manutenzione; i Comuni si fanno invece carico di alcune spese
sostenute dalle scuole del primo ciclo (infanzia, primarie e
secondarie di I grado). Ogni Ente agisce con procedure proprie
che possono consistere in un finanziamento diretto alle scuole
oppure nella fornitura del servizio.
05 – Contributi da privati
I contributi da privati provengono in massima parte dalle
famiglie, e sono costituiti dai versamenti all’atto di iscrizione
(contributi scolastici), dalle quote per i viaggi di istruzione o
per l’attivazione di qualche progetto specifico, come per
esempio il lettorato di lingua straniera.
Il contributo delle famiglie è volontario e non obbligatorio: è
detraibile ai fini delle imposte; va usato con trasparenza; non si
possono pagare con il medesimo le spese amministrative ma
26
esclusivamente spese relative all’ampliamento dell’offerta
formativa. Esso rappresenta una fonte essenziale per assicurare
un’offerta formativa che miri a raggiungere livelli qualitativi
sempre più elevati, soprattutto in considerazione delle ben note
riduzioni della spesa pubblica che hanno caratterizzato gli
ultimi anni.
È buona pratica che le scuole, al momento delle iscrizioni,
chiedano ai genitori un contributo per le spese didattiche per
l’anno successivo, prevedendo magari anche una
rateizzazione, a richiesta, per venire incontro alle esigenze
delle famiglie. Non si può comunque subordinare l’iscrizione
degli alunni al preventivo versamento del contributo. Tale
comportamento è illegittimo e si configura come grave
violazione dei propri doveri d’ufficio sanzionabile
disciplinarmente.
Negli istituti tecnici e professionali il contributo delle
famiglie ha una valenza più significativa rispetto agli altri
ordini di scuola in quanto contribusce a coprire le spese di
esercitazione nei laboratori e nei reparti di lavorazione. La
norma di riferimento che disciplina i contributi di laboratorio
rimane il Regio Decreto Legge n. 749 del 15.05.1924, tuttavia
considerato che l’argomento ha costituito fonte di dissidi e
polemiche, dubbi e contrasti tra istituzioni scolastiche e
genitori, il MIUR è intervenuto ultimamente con due note allo
scopo di chiarire e disciplinare la materia. Le note sono la
circ.n. 312/2012 e la circ.n. 593/2013. Dalle suddette note
emerge che il problema della richiesta di contributi di
laboratorio alle famiglie va valutato in relazione alla natura
pubblica del servizio scolastico e all’esigenza che la scuola
eroghi un servizio qualificato, aggiornato, efficiente, puntuale.
Ai fini della trasparenza, alle famiglie, al termine dell’anno
scolastico dovrebbe essere assicurata una rendicontazione chiara
ed esaustiva della gestione dei contributi dalla quale risulti come
sono state effettivamente spese le somme e quali benefici ne ha
ricavato la comunità scolastica (C.M.. 312/2012).
27
Naturalmente, poiché mai si può trattare di gestione fuori
bilancio, tali contributi devono trovare collocazione
nell’ordinaria gestione amministrativo contabile.
Cedolino unico (non vengono inseriti in bilancio)
In data 28 luglio 2017 il Ministero e le OO.SS. rappresentative
del comparto Scuola hanno siglato l'ipotesi di CCNI per
l'assegnazione alle istituzioni scolastiche ed educative statali
delle risorse destinate al MOF (Miglioramento dell'Offerta
Formativa) per l'a.s. 2017-2018.
1- Assegnazione per gli istituti contrattuali (Retribuzione
accessoria)
FIS (Fondo delle istituzioni scolastiche da contrattare
con la RSU)
Funzioni Strumentali all'offerta formativa
Incarichi Specifici del personale ATA
Remunerazione delle Ore Eccedenti l'orario
settimanale d'obbligo, effettuate in sostituzione di
colleghi assenti
L’assegnazione è prevista anche per le attività complementari di
educazione fisica e per le ore eccedenti svolte dai coordinatori
regionali dei relativi progetti, nonché per le misure incentivanti
per i progetti relative alle aree a rischio (cfr.art. 9 CCNL
29/11/2007).
2- Supplenze brevi e saltuarie
3- Compensi per lo svolgimento degli esami di Stato (in
unica soluzione nel periodo 1° gennaio-31 agosto)
28
SPESE
Nei documenti contabili delle scuole le spese sono raggruppate
in grandi categorie (vedi modello SPESE di cui sopra): le due più
importanti sono le attività nell’aggregato A e i progetti
nell’aggregato P.
Aggregato A – Attività
L’aggregato A è articolato in cinque voci:
1. funzionamento amministrativo generale;
2. funzionamento didattico generale;
3. spese di personale;
4. spese di investimento (macchine per laboratori, materiale
scientifico, tecnico e didattico, attrezzature sportive e così
via, che una volta acquistate confluiscono nel patrimonio
dell’istituto)
5. spese per la manutenzione degli edifici.
A01 – Funzionamento amministrativo generale
Le spese di funzionamento amministrativo generale, prevedono
l'acquisto di cancelleria, stampati, materiale di pulizia locali,
nonché le spese postali, telefoniche, Internet, le spese per
l'energia elettrica, per la manutenzione ordinaria (quest’ultime se
a carico della scuola) e per la locazione delle apparecchiature ed
attrezzature degli uffici (es. fotocopiatori, stampanti), per le
uniformi di servizio ed altre spese varie, correlate anche alle
tecnologie multimediali. In detta scheda, inoltre, è prevista, nella
"Tipologia di spese - Partite di giro", l'anticipazione del "fondo
per le minute spese" a favore del Direttore dei servizi generali ed
amministrativi, di cui all'art. 17 del Regolamento di contabilità.
A02 - Funzionamento didattico generale.
In questa voce sono previste le spese per l'acquisto di libri,
riviste, periodici, giornali tecnici e scientifici e relativi
29
abbonamenti, riferiti all'attività didattica; quelle per l'acquisto del
materiale per le esercitazioni di laboratorio, per gli acquisti e i
rinnovi di modesta entità delle attrezzature tecnico-scientifiche;
le spese per il materiale di consumo delle officine e dei
laboratori, per la manutenzione delle macchine e delle
attrezzature dei laboratori, ivi compreso quello informatico di
proprietà; nonché quelle afferenti ad esigenze connesse con
l'attività didattica generale.
A03 - Spese di personale.
In questa voce sono previste le spese per il personale assunto per
supplenze brevi, nonché i compensi e le indennità per il
trattamento accessorio spettante al personale medesimo. Negli
ultimi anni tali spese sono gestite direttamente dal MEF e quindi
nel bilancio, sotto questa voce, va messa la cifra equivalente a
“zero”. In questa voce vengono previste anche le spese di
missione ed altre spese di personale non riconducibili ai singoli
progetti per esempio corsi di recupero gestiti con economie di
bilancio e quindi retribuiti direttamente dalla scuola.
Voce A04 - Spese di investimento.
In questa voce sono inserite le spese che si prevede di sostenere
per acquisti di beni mobili e immobili non imputabili ad uno
specifico progetto (ad esempio: le spese per la costituzione o il
rinnovamento di un laboratorio o l’acquisto di LIM o Computer
da destinare nelle varie aule).
Voce A05 - Spese per la manutenzione degli edifici
Questa spesa di norma è in carico agli Enti locali: Comune per le
scuole del primo ciclo, Provincia per lle scuole del secondo
ciclo. Potrebbero essere previste delle somme per la
manutenzione degli edifici scolastici che la scuola effettua per
conto dell'Ente locale.
30
Aggragato P - Progetti
L'aggregato P comprende tutti i progetti relativi all'ampliamento
dell'offerta formativa previsti nel PTOF. Come abbiamo già detto
precedentemente, per ogni progetto deve essere predisposta una
specifica scheda illustrativa. In questo aggregato sono previste
anche le spese per progetti finanziati da organismi comunitari,
vedi PON, e internazionali; quelle per le attività di educazione
degli adulti, di istruzione e formazione tecnica superiore ( IFTS)
e quelli relativi agli ITS;
Aggregato G - Gestione Economiche
L’Aggragato G comprende le previsioni di spesa di specifiche
attività economiche, disciplinate dal Titolo I capo V del
Regolamento (DI n. 44/2001) vedi ad esempio Aziende agrarie e
aziende speciali o proventi derivanti dalla vendita di beni e da
servizi a favore di terzi.
Aggregato R - Fondo di Riserva
L’Aggragato R comprende il fondo di riserva che non potrà
essere superiore al cinque per cento della dotazione finanziaria
ordinaria.
Aggregato Z – Disponibilità Finanziaria da Programmare
L'eventuale somma da iscrivere nell'aggregato Z è costituita dalla
differenza tra il totale delle entrate e il totale delle spese, per far
quadrare il bilancio. È bene ricordare che il totale delle spese
non può superare il totale delle entrate.
Nota: Consiglio ai candidati al Concorso per dirigenti scolastici
di procurarsi il Programama annuale della propria scuola e
analizzarlo sulla falsa riga di quello proposto in questa
trattazione.
1
5
3
0
15
|
Set
t.
| O
tt.
| N
ov.
|
Dic
.
| Gen
. | F
ebb
. |
Mar
zo
|
Ap
r.
| M
ag.
| G
iug.
| L
ugl.
| A
g.
| Set
. |
Ott
. | N
ov.|
Dic
. |
31
1
5
1
14
3
0
30
3
1
En
tro i
l 1
5/3
il
Con
to c
on
sun
tivo p
red
ispo
sto
dal
DS
GA
vie
ne
sott
op
ost
o d
al D
S a
i R
evis
ori
dei
con
ti c
on
un
a re
lazi
on
e ch
e il
lust
ra l
a ges
tio
ne.
Se
il C
.di
I. n
on
app
rova
il
Con
to c
on
sun
tivo
en
tro
45 g
g.
del
la s
ua
pre
sen
tazi
on
e, i
l D
S l
o c
om
un
ica
ai R
evis
ori
dei
con
ti e
all
’US
R.
Il C
onto
co
nsu
nti
vo
e l
a re
lazi
on
e d
ei R
evis
ori
dei
co
nti
ven
go
no
so
tto
po
sti
all’
app
rovaz
ion
e d
el C
. d
i I.
en
tro
il
30
/4.
Se
il C
on
to c
on
sun
tivo v
ien
e ap
pro
vat
o i
n d
iffo
rmit
à al
par
ere
dei
Rev
iso
ri,
il D
S t
rasm
ette
un
a re
lazi
on
e al
l’U
SR
entr
o i
l 15
/5.
Pre
dis
po
sizi
on
e d
el P
A
da
par
te d
el D
S e
pro
po
sto d
alla
Giu
nta
al
C.
di
I. e
ntr
o i
l 31
/10
.
Del
iber
azio
ne
del
PA
da
par
te d
el C
diI
entr
o i
l 15
/12
.
Pu
bb
lica
zio
ne
entr
o 1
5 g
g.
Ese
rciz
io
pro
vvis
ori
o s
e il
PA
no
n v
ien
e
app
rovat
o d
al C
diI
1/1
2 a
l m
ese
risp
etto
ese
rciz
io
pre
ced
ente
.
Se
il P
A n
on
vie
ne
app
rovat
o i
l D
S l
o
com
un
ica
all’
US
R
L’U
SR
no
min
a u
n
com
mis
sari
o a
d
acta
en
tro
15
gg.
En
tro i
l 3
0/6
il
C.d
i I.
ver
ific
a lo
sta
to d
i
attu
azio
ne
del
PA
e l
e
dis
pon
ibil
ità
fin
anzi
arie
att
raver
so
un
a re
lazi
on
e d
el D
S.
Even
tual
i
mo
dif
ich
e fi
no
al
30
/11
(es
clu
so
ult
imo
mes
e)
Tap
pe
del
Pro
gra
mm
a A
nnual
e
pre
vis
te d
al D
I 44/2
001
Rea
lizz
azio
ne
del
PA
dal
1/1
al
31
/12
-
Ese
rciz
io f
inan
ziar
io