Download - Dott. Alberto Ferrando Pediatra di Famiglia Past President Società Italiana di Pediatria (SIP)
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Dott. Alberto Ferrando•Pediatra di Famiglia•Past President Società Italiana di Pediatria (SIP)•Presidente Federazione Regionale degli Ordini dei • Medici Chirurghi e Odontoiatri Liguri•Vice Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi • e Odontoiatri Liguri
CORSO PER DOCENTI ESPERTI/GARANTI UNICEF DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA
concertato tra Comitato UNICEF Genova, Di.R.E.- Dipartimento di ricerche europee e M.I.P. – Ufficio scolastico regionale della Liguria
Rilevazioni di indicatori di disagio
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DEFINIZIONE
“Mancanza di agi, di comodità e simili; condizione o situazione incomoda: soffrire, patire, sopportare disagi di ogni specie.
Senso di pena e di molestia provato per l’incapacità di adattarsi a un ambiente, a una situazione, anche per motivi morali, o più genericamente, senso di imbarazzo.”
Enciclopedia Italiana Treccani
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“Il termine disagio ha molteplici valenze semantiche, è composto da dis e agio: il primo indica separazione, dispersione, movimento in direzione opposta, negazione, il secondo deriva dal provenzale aize, vicinanza, dal latino adiacens, nel senso di vicino, comodo (Devoto, 1968).
Il termine disagio ci porta quindi all’idea di allontanamento da uno stato di benessere, alla perdita di una situazione comoda e vantaggiosa.
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DISAGIO PSICHICO
“Condizione di sofferenza psichica che investe la vita emotiva, affettiva e relazionale del soggetto. In età evolutiva esso è strettamente correlato alle funzioni dello sviluppo e alle variabili dell’ambiente.”
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DISAGIO PSICOSOCIALE
Il "disagio psicosociale" è espressione di uno
squilibrio nel processo di costruzione
dell'identità personale, sociale, familiare che
si esprime nella difficoltà ad assolvere i
compiti evolutivi propri delle varie fasi dello
sviluppo psicosociale.
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DISAGIO SCOLASTICO
“La condizione di soggetti in età scolare che, per deficienze o scompensi di ordine psicologico-caratteriale, trovano difficoltà ad inserirsi nell’ambiente scolastico, specialmente nella classe, e a seguire proficuamente l’attività didattica; a ciò si cerca di rimediare con forme di assistenza e di educazione specializzate.”
[Enciclopedia italiana TRECCANI]
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Siamo più sani ma
ci sentiamo sempre più malati.
E’ il paradosso della nostra
società
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Il “paradosso della salute” ( Barsky)
Aspettativemiracolistiche
Nevrosi da
prevenzione
onnipotenzadella
medicina
Minori malattie
Maggioredisillusione
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Gorgia da Lentini (400 a.C.)“In medicina la parola può abolire il dolore, instillare la gioia, esaltare la pietà”
Balint (1960)“Il medico stesso è un farmaco per il proprio paziente”
Consolare sempreAlleviare il
dolore spesso
La comunicazione in medicina
Guarire ……..qualche volta
Il medicopuò
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Rapporto medico - paziente
Recuperare gliaspetti umani e
comunicativi
Personalizzare
le cure
Pazienza Ascoltoumiltà
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Ruolo del Medico curante
Comunicare
• Stabilire un rapporto con il paziente• Raccogliere le informazioni• Accordarsi su una strategia di cura
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Evoluzione del medico curanteda………….. infettivologo a ……………”avvocato difensore della persona”
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(26.801.200)
Società e dati anagrafici
AI MIEI TEMPI………………….
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Società e dati anagrafici: riduzione dei bambini
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Speranza di vita alla nascita (Vita media)
•1870-1880: 34 anni
•1881-1990: 37 anni
•2001: 77 anni (78 anni M; 83 anni F )
Aumento della vita media in Italia
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Mortalità infantile 1990-2000
1
2
Mortalità infantile anni 1870-80
1
2
RIDUZIONE DELLA MORTALITA’ INFANTILE
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0102030405060708090
100
1960 1970 1980 1990 2000
mortalità infantilemortalità <5 anni
Mortalità infantile e nei primi 5 anni di vita in Italiam
orta
lità
/100
0 na
ti v
ivi
anno
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Depressione familiare e infezioni delle vie respiratorie nel bambino
Renee D. Goodwin
• Obiettivo: Determinare il rapporto fra depressione genitoriale e IRR nel bambino Disegno: Studio di una coorte di tre generazioni di famiglie
• Setting: Baseline study initiated at the Yale University Depression Research Unit.
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• Participanti: 161 bb, loro genitori e nonni
• Main Exposure: storia familiare di depressione
• Main Outcome Measures: abbiamo studiato l’incidenza delle IRR e altri disturbi gastrointestinali, comportamentali e cardiovascolari nelle famiglie con genitori affetti da depressione o non.
• Furono considerate le variabili età,sesso,fumo passivo e scarse funzioni parentali (maternage)
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Risultati
• esiste una associazione significativa fra depressione e rischio IRR nonostante l’esclusione delle variabili indicate (sesso,fumo passivo, età, scarso maternage, familiarità per IRR….).
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Conclusioni
• Esiste un link significativo non spiegato da altre variabili
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Non solo …..
• L’associazione è piu’ forte laddove esiste una depressione in famiglia da due generazioni
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Rapporto sullo stato di salute
• Nel rapporto vengono segnalati, fra gli altri, i seguenti problemi:– la mortalità nella fascia di età 15-24 anni– due problemi di salute emergenti:
•asma• obesità
– una priorità assoluta:la salute mentale e in generale la sofferenza psico-sociale
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SIDSSudden Infant Death Syndrome
Morte improvvisa, inattesa in base all’anamnesi, di un lattante in cui un accurato esame post-mortem non riesca a dimostrare una adeguata causa di morte (compresa l’indagine giudiziaria)
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SIDS SIDS Iª causa di morte dall’8° giorno di vita Iª causa di morte dall’8° giorno di vita
all’annoall’anno
• FATTORI DI RISCHIOFumoAlcoolDrogheBasso peso nascitaPrematuritàPosizione prona nel sonnoEpisodi di alte
Picco incidenza 2-4 mesi Quasi totalità entro il 6° mese Maschi 60% - Femmine 40%
Incidenza 1:1000
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SIDSSIDSProbabili causeProbabili cause
• Alterazioni elettriche cardiache
• Alterazioni centrali bulbari (centro del ritmo)
• Alterazioni neurotrasmettitori
• Alterazioni endorfine
• ……
?
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1 luglio 2006
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E 'difficile, se non impossibile, anche all’autopsia, distinguere tra morte causata da SIDS o cause accidentali o intenzionali quale il soffocamento. Tuttavia, talune circostanze, potrebbero indicare la possibilità di soffocamento intenzionale:
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● Episodi ricorrenti di cianosi, apnea, or ALTE avvenuti solamente quando il b. stava con la stessa persona ;
● età inferiore a 6 mesi;
● Morti inaspettate e non spiegate di 1 o più fratelli
● Morte simultanea, o quasi, di gemelli;
● Morti precedenti di bambini supervisionati dalla stessa persona;
● Segni di precedenti emorragie polmonari .
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● Esecuzione di una autopsia completa:
● Nessuna evidenza di traumi recenti o passati, di anomalie ossee rilevabili radiologicamente, all’esame autoptico o alla storia clinica;
● Esclusione di altre cause di morte: Meningite, sepsi, aspirazione, polmonite. Miocardite, disidratazione, anomalie dell’equilibrio idrto elettrolitico, anomalie congenite, malattie congenite del metabolismo, asfissia, affogamento, bruciature, avvelenamento;● Assenza di esposizione al alcool, framaci o altre sostanze;
● Attenta valutazione della scena dell’ambiente ove è avenuto il fatto e revisione della storia clinica;
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A.L.T.E.A.L.T.E.Apparente Life Treathening EventApparente Life Treathening Event
Eventi drammatici che danno all’osservatore la sensazione di pericolo di vita, caratterizzati dalla variabile associazione di:
– Apnea
– Cambiamento di colorito
– Modificazione tono muscolare
– perdita di coscienza
Definizione Consensus Conference Statement (Studio Policentrico USA, 1986)
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A.L.T.E.A.L.T.E.
• APNEA
• COLORITO: cianosi
pallore
arrossamento
• TONO MUSCOLARE: ipotonia
ipertonia
• PERDITA COSCIENZA
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A.L.T.E.A.L.T.E.
FATTORI DI RISCHIO• Posizione prona nel sonno• Temperatura ambientale• Fumo• Droghe
FATTORI DI PROTEZIONE• Allattamento materno• Uso del succhiotto
Picco incidenza: 1-5 meseIncidenza 0,05-1%
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A.L.T.E.A.L.T.E.Quadri cliniciQuadri clinici
• A.L.T.E. e R.G.E.• A.L.T.E. e O.S.A.S.• A.L.T.E. e R-T lungo• A.L.T.E. e Convulsioni• A.L.T.E. e Monossido di carbonio• A.L.T.E. e Problemi vagali• A.L.T.E. e Infezioni• A.L.T.E. e Problemi metabolici
A.L.T.E. diagnosticate 70%
A.L.T.E. idiopatiche 30%
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A.L.T.E.A.L.T.E.Categorie diagnosticateCategorie diagnosticate• R.G.E. 65%
• Vasovagali 15%
• OSAS 6%
• Monossido Co 5%
• Cardiache 3%
• Neurologiche 3%
• Infettive 3%
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Algoritmo assistenziale di II livelloAlgoritmo assistenziale di II livelloBambino con ALTEBambino con ALTE
• Screening metabolico:Screening metabolico:Acido lattico, ammonio, acido piruvico, acidi organici urinari, ricerca deficit della beta ossidazione
• Screening infettivologico:Screening infettivologico:
Esami colturali e sierologici mirati
• Esami strumentali:Esami strumentali:
Eco transfontanellare e/o RMN-TC, EEG anche in polisonnografia, ECG, ECG dinamico, Ecocardiografia, Eco addominale e pHmetria transesofagea, monitoraggio multicanale (pletismografia induttiva), scopia a fibre ottiche delle vie aeree
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LiguriaPopolazione 0 - 14 anni -172.477
10
5
3
7
2
2
5
2
1
4
1
8
3
0
8
2
4
9
2
3
6
1
1
1
0 2 4 6 8 10 12
Morti N° 57
Inc. Stradali 18 (32%)
Soffocamenti 15(27%) 1995
1994199319921991199019891988
N° 3 SUICIDI (5,3%)N° 3 OMICIDI (5,3%)N° 2 FOLGORATI N° 2 ANNEGATIN° 2 CADUTE DALL’ALTO
+
+INONDAZIONI, USTIONI, AVVELENAMENTI,INC. IN BICICLETTA, ecc..
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• BAMBINO POCO AUTONOMO
• PROBLEMI EDUCATIVI(bambino viziato, iperprotezione, scarsa presenza dei genitori)
• ECCESSIVE RICHIESTE E ASPETTATIVE
• CONFRONTO TRA FRATELLI PER PRESTAZIONI E RENDIMENTO
RAPPORTI
FAMIGLIA
FIGLIO
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• SQUALIFICA DEGLI INSEGNANTI E DEI METODI EDUCATIVI E DIDATTICI
• DELEGA AGLI INSEGNANTI E ALLA SCUOLA
• ASPETTATIVE TROPPO ELEVATE RISPETTO ALL’APPRENDIMENTO
• CONFRONTO COSTANTE CON GLI ALTRI ALUNNI E GENITORI
• RICHIESTE ELEVATE ALLA SCUOLA MATERNA(lettura e scrittura a 4/5 anni)
RAPPORTI
FAMIGLIA
FIGLIO - ALUNNO
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• “MEDICALIZZAZIONE” DELLA FISIOLOGIA
• DELEGA AL PEDIATRA E ALLA SANITA’
• VISITE REITERATE PER “STARE TRANQUILLI”
• “DISORGANIZZAZIONE” EDUCATIVA
• RICHIESTE ELEVATE DI FARMACI
RAPPORTI
FAMIGLIA
FIGLIO - PAZIENTE
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Schiere di bambini che hanno solo il bisogno di essere lasciati crescere,si ritrovano intruppati, contro la loro volonta', non meno che contro il buonsenso, tra i consumatori di una medicina per loro inutile se non dannosa che si e' messa in testa di allevarli fuori dal rischio e dalla malattia.E questa situazione si rivela , segnatamente sotto l'aspetto psicologico, del tutto negativa per bambini e famiglie.Questo clima di continua apprensione porta le famiglie ad un eccesso di protezione dei figli che, cosi' imbozzolati, faticano a trovare spazi di liberta' e dunque a crescere dal punto di vista psicologico, intellettivo e spirituale in armonia con lo sviluppo del loro corpo. Riflessioni dopo la lettura di un libro di Roberto Volpi, dal titolo L'amara medicina, ed. Mondadori.
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DisabilitàDati:1) Multiscopo: 15,6 per mille (6-14 aa);
definizione: disabilità funzioni e/o movimento e/o sensoriale.
2) Handicap scolastico: 23 per mille (6-14 aa);definizione: certificazione scolastica.
• Trend temporale: 1) apparentemente stabile; 2) in aumento (+10% in 10 anni)
• Riferimento UE: 15-20 per mille.
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Salute mentale
• Disturbi pervasivi sviluppo: 0,8%• Disturbi apprendimento: 5-6%• Disturbi severi del comportamento: 1,6%• Depressione: 8%• Anoressia : 0,6-0,8% • Bulimia : 1-2 %
• Suicidio : 5,3 (8,8 M; 1,9 F per 100.000 15-24 aa) tra i più bassi valori in ambito EU
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0
5
10
15
20
25
Femmine maschi
Ideazionesuicidaria
Autolesionismo
Tentato suicidio
Aggressione contro di sé risultati di una ricerca
Gli adolescenti che hanno presentato ideazione suicidaria sono stati il 19% (101/517). La percentuale dei ragazzi che ha dichiarato di aver compiuto atti di autolesionismo è stata del 9 % (46/517) quella che ha dichiarato di aver tentato il suicidio è stata del 5% (26/517).
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Salute mentale
• Disabilità persistenti (1,6-2%; n=17.320) • Disturbi psicopatol.e/o neuropsicol. (6,7-7,2%;
n=67.356)• Sofferenza silenziosa e/o grave disturbo
psicosociale (8%; n=76.977) • Totale: 161.653 su 962.224 (16,7%)• Fonte: Regione Lazio
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Esito della valutazione diagnostica (area città 2004)
disturbi emotivi29%
disturbi comportamentali
11%
Altro(P,F,Z)6%
patologie organiche4%
Z 037%
disturbi neuropsicologici
39%
ritardo mentale1%
disturbi psichiatrici1%
disturbo generalizzato dello sviluppo
2%
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Nel mondo :In accordo con l'O.M.S. (1994) approssimativamente 156 milioni di persone, o il 3% della popolazione dei mondo ha ritardo mentale. Africa 20.310.000 Australia 525.000Asia 97.710.000 Europa 15.390.000America Latina 13.800.000 Nord America 8.610.000
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•Condizioni genetiche•Problemi durante la gravidanza•Problemi alla nascita•Problemi post-natali•Povertà
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Quali sono le cause?
Malattie genetiche. A volte il RM è causato da geni anomali ereditati dai genitori o formatisi durante la gestazione o da alterazioni di porzioni più grandi di DNA, come nella sindrome di Down nella sindrome dell’X fragile e nella fenilchetonuria.
Problemi durante la gravidanza. RM può derivare da un alterato sviluppo del feto in utero. Ad esempio ci possono essere problemi legati all’assunzione di alcool da parte della madre o a infezioni
Problemi alla nascita. Problemi come quelli che conducono ad una prolungata carenza di ossigeno durante il parto possono causare RM.
Malattie e incidentiMalattie come il morbillo e le encefaliti possono causare RM.
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Come si fa la diagnosi?•Valutare la capacità di apprendimento, pensiero, risoluzione di problemi e di dare un senso al mondo (IQ o funzionamento intellettuale).
•Valutare la capacità di comportamento adattativo.
-Paragonare le capacità con quelle dei coetanei:
- vita quotidiana: vestirsi, andare in bagno, alimentarsi
- comunicazione: comprendere una domanda ed essere in grado di rispondere
- interazione sociale con coetanei, familiari, adulti
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Gli interventi: conoscenza del problema da parte dei genitori e degli insegnanti (E DIAGNOSI DA PARTE DEL MEDICO incoraggiamento dell’indipendenza ma frequente feedback suddividere I percorsi formativi in obiettivi intermedi mettere in pratica concretamente le abilità imparate a scuola confrontarsi con altri genitori e con gli insegnanti
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Conferenza Nazionale di ConsensoIndicazioni e strategie terapeutiche per ibambini e gli adolescenti con disturbo da deficit attentivo e iperattivitàCagliari, 6-7 Marzo 2003
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E’ una patologia neuropsichiatrica ad esordio in età evolutiva caratterizzata da inattenzione, impulsività e iperattività. La prevalenza dell’ADHD è stimata tra il 3-5 % della popolazione in età scolare; la prevalenza delle formeparticolarmente gravi (Disturbo Ipercinetico dell’ICD 10-OMS) è dell’1% della popolazione in etàscolare.
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I due terzi dei bambini con ADHD presentanosintomi di altri disturbi e/o situazioni sociali eambientali disagiate; è auspicabile una gestionemultidisciplinare che, come per altre patologiecomplesse, si attenga a un protocollo diagnostico eterapeutico comune e condiviso.Scopo degli interventi terapeutici è quello dimigliorare il benessere globale del bambino:migliorare le relazioni interpersonali con genitori,fratelli, insegnanti e coetanei; diminuire icomportamenti dirompenti e inadeguati; migliorarele capacità di apprendimento scolastico; aumentarele autonomie e l’autostima; migliorare l’accettabilitàsociale del disturbo e la qualità della vita dei bambiniaffetti.
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Il primo passo per l'inquadramento diagnostico dell'ADHD è quello di
valutare adeguatamente il fenomeno dell'iperattività e/o della disattenzione nel contesto psico-
clinico poichè l'iperattività e il disturbo d'attenzione non sono sinonimi di ADHD ma possono
essere spiegati anche con altre cause.
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SCALA GENITORI PER INDIVIDUAZIONE DI COMPORTAMENTI
DI DISATTENZIONE E IPERATTIVITÁ NEL BAMBINO
DSM IV ** Modificato da: DMS IV APA 1995 e Scale SDAG Cornoldi, Gardinale, Masi, Pettenò 1996
Indicare con crocetta la casella che meglio descrive questo bambino in rapporto a coetanei dello stesso sesso.
Mai Qualchevolta
Spesso Moltospesso
Scala A (Disattenzione)
1. Incontra difficoltà nell’esecuzione di attività che richiedono una certa cura. 0 1 2 3
2. Ha difficoltà a mantenere l’attenzione nello svolgere incarichi, compiti o nelle attività varie, interrompendosi continuamente o passando ad attività differenti.
0 1 2 3
3. Quando gli si parla sembra non ascoltare. 0 1 2 3
4. Non segue fino in fondo le istruzioni e non porta a termine i compiti di scuola, le commissioni che deve fare o gli incarichi (ma non per comportamento oppositivo o incapacità a seguire le direttive).
0 1 2 3
5. Ha difficoltà a organizzarsi negli incarichi, nelle attività, nei compiti. 0 1 2 3
6. Evita, non gli piace o è riluttante ad affrontare impegni che richiedono uno sforzo mentale continuato (ad es. i compiti di scuola).
0 1 2 3
7. Non tiene in ordine le sue cose e perde spesso ciò che gli necessita per il lavoro o le attività (ad es. giocattoli, diario, matite, libri).
0 1 2 3
8. Si lascia distrarre facilmente da stimoli poco importanti. 0 1 2 3
9. E’ sbadato, smemorato, nelle attività quotidiane. 0 1 2 3
Totale (pos 14)
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Scala B (Iperattività/Impulsività)
1. Da seduto giocherella con le mani o con i piedi o non sta fermo o si dimena.
2. Lascia il suo posto in classe o in altre situazioni dove dovrebbe restare seduto.
3. Corre intorno e si arrampica di continuo, quando non è il caso di farlo (nell’adolescenza può trattarsi per lo più di irrequietezza).
4. Ha difficoltà a giocare o a intrattenersi tranquillamente in attività ricreative.
5. E’ sempre “sotto pressione” o spesso si comporta come se fosse azionato da un motore.
6. Non riesce a stare in silenzio: parla troppo.
7. “Spara” le risposte prima che sia terminata la domanda.
8. Ha difficoltà ad aspettare il suo turno.
9. Interrompe o si intromette (per esempio nelle conversazioni o nei giochi degli altri).
Totale (pos 14)
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Prevenzione del RM- Prevenire la carenza di folati preconcezionale
- carenza di iodio
- screening della fenilketonuria, ipotiroidismo congenito
- evitare alcool in gravidanza,
- chirurgia precoce per craniostenosi,
- prevenzione anomalie cromosomiche (età, amniocentesi)
- prevenzione del morbillo e di altre malattie prevenibili con i vaccini
- prevenzione degli incidenti
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Disturbi pervasivi dello sviluppo: forme cliniche secondo DSM-IV e ICD-10A) Autismo infantileB) Sindrome di RettC) Disturbo disintegrativo dell’infanziaD) Sindrome di AspergerE) Disturbi generalizzati dello sviluppo non altrimenti specificati (comprendenti l‘autismo atipico codificato dall’ICD-1O)F) Sindrome iperattiva associata a ritardo mentale e movimenti stereotipati (ICD-10).
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Disturbi dell’Apprendimento Stima complessiva: dal 3 al 10% della Popolazione Scolastica
In Italia: 3,4% (Levi) – 3,6% (De Renzi)
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1. Sordità2. Ritardo del linguaggio 3. Disturbo fonetico-fonologico 4. Disartria 5. Disprassia 6. Disfonia 7. Disfasia infantile 8. Disturbo cognitivo 9. Disturbo dell'apprendimento scolastico 10.Disturbo della memoria 11.Dislessia 12.Disortografia 13.Discalculia 14.Deglutizione atipica 15.Afasia 16.Anartria 17.Incompetenza velo-faringea 18.Disfagia
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Comorbidità dei Disturbi di Apprendimento con altre categorie psicopatologiche 10-25% di soggetti affetti da:•disturbi della condotta, •disturbo Oppositivo-Provocatorio,•ADHD, •disturbo Depressivo Maggiore, •Disturbo Distimico
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Disturbi dell’apprendimento:•Disturbo della lettura •DISLESSIA•Disturbo dell’espressione scritta•Disturbo della compitazione•Disturbo specifico di scrittura o disortografia•Disturbo del calcolo•Disturbo delle abilità aritmetiche•Discalculia
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Perchè un bambino non sa leggere? Perchè scrive così male? Perchè non sa le tabelline?
Forse il suo problema è la dislessia?
La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e
fluente.
Leggere e scrivere sono atti così semplici ed automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico. Purtroppo in Italia la dislessia è poco conosciuta, benchè si calcoli che riguardi almeno
1.500.000 di persone.
La dislessia non è causata da deficit di intelligenza né da problemi ambientali o
psicologici o da deficit sensoriali o neurologici.
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Maltrattamento infantile
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Gli atti e le carenze di cure che turbano gravemente il bambino, attentano alla sua integrità corporea, al suo sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono di: - trascuratezza e/o - lesioni di ordine fisico e/o - psichico e/o - sessuale da parte di un familiare o di altri che hanno cura del bambino
Consiglio d'Europa, Strasburgo, 1987
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CLASSIFICAZIONE DELLE FORME DI MALTRATTAMENTO
• Abuso fisico (22%)
• Trascuratezza– trascuratezza fisica (45%)– trascuratezza educativa– trascuratezza emozionale (22%)
• Abuso sessuale (18%)
• Abuso emozionale (18%)(Ammaniti 2001)
Spesso in forma mista (Mrazek 1993), spesso all’interno della famiglia
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Abuso e maltrattamento
• Dato: 5 per mille (abuso sessuale 16%)• Fonte: inchiesta CISMAI, 1997• Definizione: casi segnalati/anno• Trend: aumento (migliore sensibilità
diagnostica?)• Riferimento internazionale: difficile,
apparentemente nella media (UK a parte)
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Il maltrattamento invisibile, il maltrattamento impensabile
Il maltrattamento all’infanzia risulta invisibile, in quanto è impensabile.
Noi possiamo percepire solo le forme che in qualche misura abbiamo già in mente.
Il maltrattamento all’infanzia è un fenomeno che tende ad essere evacuato dalla mente per diverse
ragioni. Essendo troppo doloroso dapensare, il fenomeno risulta troppo difficile da
percepire.
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C. Foti (a cura di), Dov’è andata la strega che mangia i bambini?, Centro Studi Hänsel e Gretel, Moncalieri, 1989
“Tanto per cominciare: riconosciamoil nostro maltrattamento”
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Il maltrattamento più impensabile: il maltrattamento intrascolastico«Le vie dell’inferno sono lastricate
di buone intenzioni.» (proverbio italiano)
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Maltrattamento per omissione di:-Diagnosi (vedi quanto esposto)-Informazione ed educazione-Prevenzione
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0utf8
Descriviamo due casi mortali di abuso di bambini. I vicini erano ignari della scomparsa delle vittime avvenuta 1.5 mese e 1 anno prima. Sono stati descritti casi mortali di abuso di bambini in cui i vicini, pur essendo a conoscenza dell'abuso, non hanno informato le autorità. La mancanza di preoccupazione circa il benessere dell’infanzia nella Comunità è il principale ostacolo alla prevenzione dell’abuso. Il mezzo più efficace per prevenire ed impedire l'abuso è quello di istruire la Comunità su come riconoscere i segni di abuso e come informare le autorità. Un grande ruolo nell'impedire l'abuso lo hanno i servizi sociali..
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Ind ice d i v e cch iaia 2003
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Vittime violenze sessuali < 10 anni 2004
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Comportamenti sessuali frequenti nei bambini (primi anni di vita, asilo e primi anni di scuola) • Masturbazione• Toccare i propri genitali (si riduce con l’età)• Toccare il seno materno (si riduce con l’età) • Mostrare i propri genitali ad altri bambini e ad adulti (si riduce con l’età)
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Bambini più grandi (età scolare e prima adolescenza)• Masturbazione • Interesse per l’altro sesso• Far domande sul sesso • Guardare foto di “nudi”• Drawing sexual parts• Parlare di sesso• Usare parole sessuali• “Giocare” al sesso (toccare e/o guardare i genitali) tra classi di età di meno di 4 anno di differenza)senza “forzature” (forza, pressione, paura ecc.) Data from Davies et al., 2000; Gil, 1993; and Heiman et al., 1998.
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Comportamenti sessuali “di allarme”• Inserimento ripetuto di oggetti in ano e/o vagina • Conoscenza inappropriata, per l’età del sesso, per es: sapere come pezzi o parti si uniscono per manifestazioni sessuali • Bambino che chiede di essere baciato o toccato in aree erogene • “Giochi” sessuali che interessano uno o più dei seguenti:– Rapporto oro-genitale– Rapporto ano-genitale– Rapporto genitale-genitale– Penetrazione digitale della vagina/ano– Quattro anni o più di differenza di età
Data from Davies et al., 2000; Gil, 1993; and Heiman et al., 1998.
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Esempi di alterazioni aspecifiche del comportamento Johnson (2002).
• Improvvisi/gravi cambiamenti della personalità/condotta • Enuresi/encopresi• Incubi/Disturbi del sonno• Mentire• Rubare• Piromania• Fughe• Distruttività• Atteggiamenti aggressivi• Evitare improvvisamente alcune persone o luoghi• Regressione o improvvisi cambiamenti di carattere• Scarsi rapporti con i coetanei• Improvviso peggioramento scolastico/comportamenti• Droghe
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Caso clinico•Roberto 4 anni, sorellina, Anna di 2 anni.•Genitori sposati da 7 anni•Madre lavora a tempo parziale•Roberto e Anna frequentano Nido e Asilo•Nei week-end talora stanno con un vicino di casa di 14 anni, David•La mamma si reca dal pediatra in quanto ha assistito alla scena di Roberto che faceva sesso orale con la sorella•3 settimane dopo Roberto cerca di fare sesso orale, all’asilo, con un bambino di tre anni•Gli viene chiesto da chi ha visto questo gesto e risponde David
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Dott. Alberto Ferrando Pediatra di famiglia Presidente della Associaz. Pediatri Extraospedalieri Genovesi
Il pediatra in bilico tra i due genitori
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Divorzio: definizione
Processo dinamico che si sviluppain un certo periodo di tempo.Le alterazioni della vita famigliare iniziano prima della separazione fisica e continuano dopo il divorziolegale
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Divorzio
Non è la separazione, ma il conflitto che può creare
difficoltà emozionali di lunga durata
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Divorzio
La risposta iniziale di un bambino ad una separazione non può essere utilizzata per predire l’assetto emozionale
a lungo termine
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Il pediatra dovrà essere più attivo nelle comunità e nelle scuole e collaborare con altre discipline e gruppi di supporto sociali
R. J. Haggerty Child Health 2000: New Pediatrics in the Changing Environment of Children's Needs in the 21st Century Pediatrics Vol. 96, 1995
Divorzio
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- Una buona percentuale di bambini presentano manifestazioni cliniche nel primo anno del divorzio: aumento della aggressività in età scolare depressione nelle ragazze in età pre ed adolescenziale
Divorzio: considerazioni finali
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Divorzio: considerazioni finali
- Può essere una soluzione se il rapporto tra coniugi non funziona- La riduzione della ostilità familiare può essere costruttiva- Problemi economici per le madri- Oltre il 50% dei bambini non vede il padre dopo il divorzio
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SEPARAZIONE, DIVORZIO
• Fattori di rischio e vulnerabilità generali
• Variabilità clinica dei disturbi nei bambini in base all’età:– particolare vulnerabilità sotto i 3 anni – tra 2 e 3 anni, comportamenti
di tipo regressivo con pianto, irritabilità e ritorno all’uso degli OT
– tra 3 e 4 anni, timore di perdere anche l’altro genitore, insicurezza, sensazione di atto ostile nei propri confronti, sensi di colpa (Wallerstein e Kelly 1980)
– in età successive, da lievi disturbi del comportamento ad accessi di angoscia, episodi anoressici o di insonnia, depressione, dist. della condotta (Horner et al. 2001)
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LA CAPACITA’ DI RESISTERE• Perché alcune persone crollano sotto il peso degli
stress mentre altre sembrano attraversare indenni avverse condizioni di vita ed eventi traumatici quali malattie, abusi sessuali, incidenti d’auto, lutti o guerre?
• La risposta di un soggetto a simili eventi (la sua “capacità di resistere”) è il risultato di un’interazione dinamica tra fattori di rischio e fattori protettivi, appartenenti a diversi livelli:biologico, psicologico, sociale, ambientale(Cicchetti 1984, Sroufe-Rutter 1984)
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RESILIENCE (RESILIENZA)
• Per questi soggetti è stato introdotto il concetto di resilience (resilienza), ossia di “flessibilità”, di “adattamento positivo” in risposta ad una situazione avversa,
• (da intendersi sia come condizione di vita sfavorevole sia come evento traumatico ed inatteso (Masten, Best e Garmezy 1990, Masten e Coatsworth 1998)
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Il bambino immigrato e la scuola
Dati:- 30% dei bambini immigrati ha almeno un anno di ritardo;
- 20-25% ha due anni di ritardo;
- solo il 30% dei bambini immigrati arriva all'ultimo anno di scuola elementare all’età giusta. - Circa il 30% dei minori immigrati presenti nel nostro Paese NON frequenta la scuola (Ministero dell’Istruzione)
Oggi comunque i dati indicano che la quasi totalità dei bambini immigrati frequentano dalle Scuole dell’Infanzia alla Scuola Media con soddisfacente regolarità: la dispersione scolastica avviene nel passaggio agli Istituti Superiori, non ancora adeguatamente formati ad accoglierli.
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CHE COS’E’ IL BULLISMO
"Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni."
Questa è la definizione che dà del bullismo Olweus, uno dei massimi studiosi di questo fenomeno.
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AZIONI DI BULLISMO
– fisico: prendere a pugni o calci, prendere o maltrattare gli oggetti personali della vittima;
– verbale: insultare, deridere, offendere;– indirette: fare pettegolezzi, isolare dal
gruppo.– Dura nel tempo (settimane o mesi)– La vittima non può difendersi