Dott. GeologoPasquale Condello
Relazione Tecnica Descrittiva
1- PREMESSA
La presente proposta progettuale si riferisce ad un intervento
di prelievo di materiale litoide da effettuarsi nel Comune di
Condofuri (RC), all’interno di un tratto della Fiumara di Condofuri.
La porzione del corso d’acqua interessata dalle operazioni di
prelievo degli inerti e, dunque, di risagomatura dell’alveo ordinario
e di ripristino della originaria linea di deflusso si colloca da 500m a
monte a 500m a valle del Ponte Lapsè. L’immagine che segue
mostra, dall’alto, il tratto di intervento cui la presente si riferisce
ed il Ponte suddetto.
L’intervento in progetto passa, pertanto, attraverso la verifica del tronco
fluviale in questione nelle condizioni di stato di fatto e nella configurazione
prospettata in fase progettuale. Lo studio, quindi, sarà oltresì teso a verificare i
reali benefici apportati dalle operazioni di asportazione, risagomatura e, quindi,
di sistemazione e di riqualificazione del tratto di fiumara indagata e di quelli ad
essa adiacenti. Sono stati a tal fine individuati, classificati e localizzati i processi
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morfodinamici in atto, con particolare riferimento a quelli in alveo, alla
stabilità delle sponde, ai fenomeni di frana attivi o quiescenti delle arginature
che bordano il corso d’acqua in studio.
La presente analisi, quindi, conterrà gli elaborati necessari a definire
compiutamente il tronco fluviale in esame, secondo quanto indicato all’interno
della Parte II delle “Linee guida sulle verifiche di compatibilità idraulica delle
infrastrutture interferenti con i corsi d’acqua, sugli interventi di manutenzione,
sulle procedure per la classificazione delle aree d’attenzione e l’aggiornamento
delle aree a rischio d’inondazione”, emanate dall’Autorità di Bacino Regione
Calabria e pubblicate sul B.U.R. n°20, Parte I.
La definizione del quadro conoscitivo e l’elaborazione delle carte di
sintesi hanno richiesto un sopralluogo diretto del tratto di intervento e di tutto
l’ambito a questo circostante. In tal modo è stata dedotta la natura litologica
dell’ambito considerato e l’assetto litostratigrafico delle sequenze detritiche
osservate direttamente in quanto non obliterate da terreno organico o da
vegetazione.
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2-ANALISI DELLE POSSIBILI SOLUZIONI DI INTERVENTO
La reciproca combinazione di condizioni climatiche caratterizzate da
picchi pluviometrici ed eventi calamitosi improvvisi e sempre più frequenti,
l’assoluta mancanza di manutenzione del corso d’acqua, la riduzione delle
sezioni idrauliche del centro dell’alveo, nei tratti più a monte, dovuta alle
deposizioni detritiche e a quelle di materiale organico, l’abbandono delle
proprietà che rientrano nel bacino sotteso dal tratto di intervento, il
disboscamento di porzioni sempre maggiori del territorio stesso, unitamente a
condizioni di dissesto diffuso che caratterizzano gran parte del territorio
regionale sono la causa dei numerosi fenomeni di sovralluvionamento che si
riscontrano sistematicamente in vari tratti dell’asta idrografica considerata,
soprattutto durante il passaggio tra la stagione estiva e quella autunnale.
Differenti sono gli elementi di fragilità dei versanti del Bacino della
Fiumara di Condofuri, viste le dimensioni e la natura litologica del bacino
stesso. Questi sono comunque localizzati e diffusi soprattutto nelle porzioni di
bacino che si collocano alle quote più elevate. La maggior parte dei movimenti
in massa interessa la fascia corticale del complesso lapideo paleozoico che
occupa l’intera area del Bacino della Fiumara di Condofuri considerato. Non
meno frequenti sono i movimenti franosi che si collocano lungo o in prossimità
di contatti litologici e tettonici. L’azione erosiva delle acque incanalate si esplica
su tutto il Bacino della Fiumara di Condofuri tanto nei tratti iniziali, dove le aste
hanno una pendenza più elevata, quanto lungo i tratti terminali, dove le acclività
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si attenuano, con fenomeni di erosione di sponda concentrati alle quote più
alte. Nella porzione più alta del bacino l’azione delle acque incanalate si
sviluppa con l’incisione profonda dell’alveo in materiali resistenti. Gli effetti
prodotti dall’attività geomorfica appena descritta si manifestano in modo più
significativo nel tratto più vallivo del bacino, dove gli accumuli di materiale
detritico si fanno più importanti. Durante gli eventi alluvionali particolarmente
intensi e piuttosto frequenti nell’ultimo ventennio le acque finiscono per
trasportare a valle una grande quantità di materiale detritico di dimensioni varie
che durante il tragitto aumenta l’azione erosiva del corso d’acqua. In contesti
dello stesso tipo di quello indagato, il raggiungimento di condizioni di sicurezza
necessita di interventi coordinati tra i quali:
Mantenimento e miglioramento dell’assetto geomorfologico del corso
d’acqua (risagomatura) e dei versanti (riprofilatura) attraverso azioni di
bonifica, di consolidamento e di sistemazione idrogeologica delle porzioni
di versante in dissesto o comunque in disequilibrio in modo da garantire
condizioni di compatibilità tra fenomeni evolutivi, sviluppo sostenibile, ed
ottenere una contestuale diminuzione dei fenomeni erosivi.
Conseguimento di un livello di sicurezza adeguato rispetto ai fenomeni di
esondazione e di instabilità plano-altimetrica dell’alveo inciso, tramite il
mantenimento di condizioni di ufficiosità dell’alveo di piena compatibili con
i livelli idrici massimi ammissibili;
Funzionamento affidabile delle opere di protezione quali argini e opere di
difesa in alveo (briglie e traverse);
Tutela delle aree di espansione e di laminazione naturale;
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Mantenimento dell’assetto morfologico dell’alveo con assegnate
condizioni di equilibrio dinamico rispetto alle quali sono dimensionati i
sistemi di protezione e di controllo delle piene;
Gestione del bilancio del trasporto solido del bacino nelle diverse
componenti in modo da garantire condizioni di compatibilità tra i fenomeni
evolutivi di origine naturale e antropica e le esigenze prioritarie di
sicurezza rispetto ai processi fluviali di piena e di erosione oltre che a
quelli di trasporto e di sedimentazione;
Miglioramento delle caratteristiche vegetazionali delle specie prative,
arbustive ed arboree presenti nel bacino al fine di realizzare una migliore
protezione del suolo avendo cura di asportare quelle che potrebbero
ostacolare il normale fluire delle acque ed incrementando o comunque
mantenendo quelle che invece si collocano lungo gli argini sia per una
protezione spondale quanto per ridurre l’impatto ambientale;
Mantenimento della funzionalità idraulica del sistema fluviale connessa
all’incremento della capacità di laminazione in alveo e al rallentamento
della velocità della corrente.
Pertanto, non potendo intervenire, col progetto di cui trattasi, su tutte le
componenti appena citate si intende perseguire una riduzione del rischio
attraverso la riprofilatura del corso d’acqua e la risagomatura dell’alveo che
avverrà attraverso l’asportazione del materiale alluvionale in eccesso e la
realizzazione di una sezione di scorrimento “tipo” sufficientemente ampia da
contenere le acque all’interno del settore centrale dell’alveo anche in
condizioni di eventi meteorici di notevole intensità. In tal modo si potrà,
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oltresì, perseguire la protezione delle opere in alveo a valle e a monte del
tratto di intervento.
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3-MODALITA’ OPERATIVE
Per come già specificato in precedenza l’intervento prevede
l’asportazione del materiale detritico pregiudizievole all’ordinario
deflusso delle acque all’interno della Fiumara di Condofuri e la
realizzazione di un profilo artificiale (del tipo mostrato in figura),
della profondità massima di 0,5m raccordato alle aree di alveo
adiacenti da due versanti con inclinazione di circa 45° che
consenta di convogliare al centro del letto fluviale le acque del
corso d’acqua stesso.
L’intervento consentirà di smaltire in maniera ordinata le portate
ordinarie della fiumara e di limitare i danni che seguono ad eventi
idrometeorici di eccezionale intensità. La riprofilatura, infatti,
eviterà che le acque risultino libere di defluire all’interno delle aree
circostanti all’alveo di magra, creando danni al territorio adiacente
e alle opere di sistemazione la cui funzionalità risulta ad oggi quasi
completamente obliterata dall’evidente stato di sedimentazione in
cui versa il corso d’acqua stesso. Gli accumuli detritici che si
rinvengono per tutto il tratto indagato sono inoltre imputabili ad una
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mancata manutenzione del corso d’acqua. Le operazioni con le
quali si intende espletare quanto in progetto si articoleranno in più
fasi e, in particolare, le stesse prevedono:
1. Rimozione, ove presenti sul perimetro di progetto, degli
accumuli di materiale organico di natura eluvio-colluviale,
degli accumuli detritici provenienti dallo smantellamento delle
opere di sistemazione presenti e degli accumuli di materiale
arbustivo e dei resti di vegetazione.
2. Ripristino della sezione ordinaria di deflusso mediante
movimentazione ed asportazione del materiale detritico nei
tratti di eccessiva deposizione o di accumulo locale dello
stesso secondo le quantità previste in progetto (5.000 mc) e
realizzazione di un profilo artificiale (cfr. sezioni allegate) di
1000x10m e della profondità massima di 0,5m che consentirà
la corretta regimazione verso valle delle acque della fiumara.
3. Realizzazione del gradone (sia in destra che in sinistra
idraulica lungo l’asse del corso d’acqua nel tratto di
intervento) dell’altezza <0,5m e angolo di scarpa <45°, che
consentirà di raccordare le aree più depresse dell’alveo alle
aree limitrofe.
Attraverso le operazioni di cui in precedenza si potrà ottenere
una efficace regimazione delle acque della Fiumara di Condofuri
che non risultano, ad oggi, ben regimate al centro del tratto di
alveo considerato. Le stesse, infatti, verranno indirizzate verso
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il settore centrale dell’alveo e non saranno libere di divagare
all’interno dell’ampia pianura alluvionale.
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4-CONCLUSIONI
In relazione alle considerazioni riportate all’interno della
presente, l’attività che si intende porre in essere non apporterà
alcun danno al sistema idrografico della Fiumara di Condofuri; al
contrario, l’asportazione del materiale detritico accumulatosi in
eccesso all’interno dell’alveo, se effettuata secondo le quantità
previste in progetto e facendo riferimento alle sezioni allegate,
ridurrà sensibilmente i danni alle opere in alveo, l’erosione sulle
sponde ed i frequenti fenomeni di sovralluvionamento delle aree
relative all’alveo di piena. Il trasporto solido medio annuo è di
gran lunga superiore alle quantità che si prevede di estrarre
(5.000mc), senza contare che eventi parossistici possono
generare un trasporto solido che supera, per un unico evento, i
20.000 mc. La quantità di inerti che si intende prelevare con le
operazioni di riprofilatura e risagomatura del corso d’acqua
risulta pertanto irrisoria rispetto a quella che il torrente stesso è
in grado di ridepositare nel giro di qualche anno. In tale
contesto i volumi che si intende prelevare sono compatibili con
quelli che la fiumara è in grado di rinnovare in un breve periodo.
In ogni caso gli inerti estratti faranno parte di un surplus
depositatosi irregolarmente all’interno dell’alveo e non verrà
pertanto intaccata in nessun modo la struttura geologica della
fiumara stessa, caratterizzata da un letto alluvionale di spessore
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superiore a 10m (i prelievi in progetto prevedono una profondità
massima di scavo pari a 0,5m).
Le quantità allontanate dal letto del fiume sono in gran parte
riconducibili ad accumuli di materiale disposto irregolarmente
lungo tutto il corso d’acqua di origine alluvionale. Altre quantità
deriveranno dal materiale in eccesso proveniente dalla
risagomatura del letto fluviale e dalla riprofilatura del corso
d’acqua per il raggiungimento di un profilo di equilibrio che
garantisca il corretto funzionamento e la salvaguardia delle
opere trasversali e longitudinali. Pertanto le attività che ci si
propone di intraprendere e perseguire con il progetto di cui
trattasi contribuiranno in maniera importante a ridurre i rischi di
esondazione durante i fenomeni di piena. Va considerato,
inoltre, che i restringimenti e gli sbarramenti temporanei del
corso d’acqua, dovuti agli accumuli detritici di cui sopra,
costringono lo stesso a trovarsi nuove vie di fuga; a luoghi le
acque tracimano all’interno dell’alveo di piena e creano
fenomeni di sovralluvionamento delle aree circostanti. Tali
ostruzioni temporanee causano eccezionali accumuli di
materiale detritico che vengono rilasciati violentemente quando
si supera la resistenza opposta dallo stesso sbarramento,
finendo per danneggiare le opere in alveo. Le acque, in seno
all’intervento previsto, non potranno più defluire selvaggiamente
nell’intorno della vasta pianura alluvionale e si otterrà, di
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conseguenza, una importante attenuazione dei fenomeni erosivi.
L’intervento, inoltre, riguardando un sito che versa in completo
stato di abbandono, determinerà un aumento del valore
ambientale e paesaggistico dell’area oltre a consentire una
attenuazione dei processi morfogenetici in atto. In sintesi, i
maggiori benefici indotti dall’intervento in progetto sono di
seguito riportati:
L’allontanamento del materiale detritico dall’alveo
accumulatosi in eccesso consentirà un migliore
funzionamento delle opere di contenimento delle piene;
La risagomatura del letto fluviale costringerà le acque a
scorrere verso il centro del corso d’acqua con
conseguente riduzione di erosione delle sponde e
preserverà il territorio da fenomeni di erosione accelerata;
La realizzazione di una sezione artificiale di deflusso
preferenziale consentirà una maggiore protezione nei
confronti degli eventi di piena e proteggerà la are
marginali contribuendo a contenere entro il letto ordinario
il corso d’acqua.
Pertanto, si può ampiamente giustificare il tipo di intervento che
si intende porre in essere all’interno del tratto della fiumara
considerata fermo restando il rispetto delle quantità di prelievo
previste in progetto. Il Tecnico
Marina di Gioiosa Jonica, Ottobre 2018 Dott. Geol. Pasquale Condello