Download - Dott. Stefano Zelco INFORMA DP
INFO
RMA DP
INFO
RMA DP
Pag.1
Dolo, novembre 2009Dolo, novembre 2009Dolo, novembre 2009Dolo, novembre 2009
num. 06 / 2009 num. 06 / 2009 num. 06 / 2009 num. 06 / 2009
www.ulss13mirano.ven.itwww.ulss13mirano.ven.itwww.ulss13mirano.ven.it
CONTATTI
CON LA
REDAZIONE
tel. 0415133422 Fax 041-410143
Eventuali
segnalazioni e
comunicati
possono essere
inviati
via e-mail
All’interno...
Influenza A — aggiornamenti : pag. 12
CENNI STORICI
La West Nile Disease (WND) è una meningo-encefalite a eziologia virale, trasmessa principalmente da
vettori, che colpisce gli uccelli selvatici e alcuni uccelli domestici. Può interessare anche i mammife-
ri, in particolare gli equidi e l’uomo. Quando la malattia si manifesta nell’uomo, prende il nome di
West Nile Fever (WNF).
Il virus fu isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda dal sangue di una donna con sintomatologia
febbrile proveniente dal distretto di West Nile. In seguito non vi furono più segnalazioni sino al 1950
quando, in Egitto, fu trovato il virus della WND nel sangue di tre bambini apparentemente sani.
La prima epidemia nell’uomo, che coinvolse circa 500 persone, fu registrata nel 1950 in Israele.
In Europa il virus della WND è stato identificato per la prima volta nel 1958, in due cittadini albanesi
cui furono rilevati anticorpi neutralizzanti, mentre la prima epidemia avvenne nel 1962 in Camargue
(Francia).
Negli ultimi dieci anni la WND è diventata per l’uomo e i cavalli una malattia riemergente: epidemie
gravi si sono avute nel 1996 in Romania e Marocco, nel 1997 in Tunisia, nel 1998 in Italia, nel 1999 in
Russia e Israele.
IMPORTANZA ECONOMICA E SANITARIA
La West Nile Disease è una zoonosi; l’agente eziologico è classificato come BSL3 (Biosafety Level 3,
categoria nella quale sono compresi altri pericolosi agenti patogeni, tra cui Mycobacterium tubercu-
losis, Bacillus anthracis, SARS coronavirus, Coxiella burnetii).
L’esplosione di un’epidemia di WND ha un notevole impatto sociale ed economico; basti pensare che
in Sudafrica nel 1974 si ammalarono 3.000 persone su una popolazione di 30.000 residenti e centinaia
di individui necessitarono di cure mediche.
Una situazione analoga accadde durante un’epidemia in un campo militare israeliano, dove furono
registrati 636 casi clinici di WNF su una popolazione di circa 1.000 militari.
Nel 1999 la malattia è comparsa nel continente americano, per la precisione negli Stati Uniti, dove
sono stati registrati 15.000 casi di cavalli colpiti da disturbi neurologici. Nel 2003 è diventata endemi-
ca in America settentrionale; dal 1999 a oggi negli USA sono stati riportati 19525 casi di WND nell’uo-
mo, dei quali 8606 (44%) con interessamento meningo-encefalitico e 771 decessi (3.9% fra tutti i casi;
9% fra i casi con interessamento neurologico).
News : pag. 14
Dott. Stefano Zelco
Invalidità Civile: importanti novità : pag. 13
INFORMA DPINFORMA DP Pag.2
TAFS EPS S SVV S ISP S PSAL S IAN S
Novembre 2009Novembre 2009Novembre 2009Novembre 2009
EZIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIA
Il virus West Nile appartiene alla famiglia dei Flaviviri-
dae, genere Flavivirus, ed è compreso nel siero-complex
del virus dell’Encefalite Giapponese insieme con altri
virus, non presenti in Europa, ad eccezione del virus
Usutu, la cui presenza è stata accertata anche nel terri-
torio regionale.
La trasmissione del virus avviene tramite la puntura del-
le zanzare, che lo assumono da uccelli infetti in fase
viremica. I principali vettori sono zanzare ornitofile ap-
partenenti al genere Culex, anche se diversi sono i gene-
ri potenzialmente coinvolti nella diffusione del virus.
Negli Stati Uniti, ad esempio, il virus è stato isolato in
sessantadue specie di zanzare appartenenti a dieci dif-
ferenti generi.
Le specie del genere
Culex sono in grado di
ibernarsi allo stadio
adulto e le femmine
gravide infette, nel
periodo primaverile,
possono trasmettere il
virus alle uova, dando
origine al fenomeno
dell’overwintering. Il
clima è uno dei fattori
che influisce maggior-
mente sulla diffusione
della malattia; gene-
ralmente, nei periodi
caldi, per replicare ed
entrare nelle ghiandole salivari dei vettori il virus impie-
ga circa due settimane.
I fattori climatici, in particolare temperature ambientali
elevate, influiscono anche indirettamente nella diffusio-
ne della WND attraverso la densità della popolazione dei
vettori: il virus ha bisogno di una popolazione di zanzare
sufficientemente ampia per potersi diffondere.
Pertanto, i fattori che incidono sulla replicazione del
virus nell’insetto vettore e sulla riproduzione delle zan-
zare fanno sì che la malattia si diffonda durante le sta-
gioni calde.
Nelle aree temperate (Europa, Canada e America set-
tentrionale) la maggior parte dei casi di encefaliti nei
cavalli avviene tra la fine dell’estate e l’autunno, quan-
do la temperatura ambientale è alta e si riscontra un
elevato numero d’insetti.
Un ruolo importante nella diffusione del virus della WND
è svolto dagli uccelli migratori, che possono veicolare il
virus da aree endemiche a zone in cui la malattia non è
presente in modo diretto (animali viremici).
L’intensità della trasmissione all’uomo e agli equini è
condizionata dall’abbondanza dei vettori e degli uccelli
infetti, dalla concentrazione virale e dalle condizioni
ecologico - ambientali.
Tali fattori possono spiegare le differenti situazioni epi-
demiologiche che sono state segnalate nel corso degli
anni.
Il virus della WND è caratterizzato da una notevole ca-
pacità di adattamento alle diverse condizioni ambienta-
li. Le infezioni si sono, infatti, verificate in: zone tem-
perate (USA), zone fredde (Romania), calde (Francia e
Italia), aride (Marocco e Algeria), tropicali e subtropicali
(Guadalupe e Florida).
La forte diversità dei potenziali ospiti (mammiferi, uc-
celli e rettili) e vettori
può spiegare l’ampia
distribuzione del virus e
l’abilità a sopravvivere
in diversi ecosistemi.
Nelle zone temperate
la WND è una malattia
stagionale, con picchi
di attività da luglio fino
a ottobre.
Facendo riferimento
agli episodi più recenti,
la West Nile Fever nel-
l’uomo è stata segnala-
ta soprattutto nei Paesi
del bacino del Mediter-
raneo, in Romania, nel-
la Repubblica Ceca, in Israele, Russia, nell’America set-
tentrionale dal 1999, in Francia nel 2003, in Italia nel
2008.
Epizoozie che hanno interessato gli equini sono state
segnalate in Marocco, in Italia, nel Nord e Sud America,
in Israele e nel Sud della Francia.
Gli uccelli, in particolare quelli selvatici, sono i princi-
pali ospiti vertebrati; il virus della WND è stato infatti
isolato in più di 150 specie di uccelli domestici e selvati-
ci presenti nel mondo.
Le specie più sensibili sono quelle appartenenti all’ordi-
ne dei Passeriformi, le quali sviluppano un’elevata vire-
mia ed eliminano il virus a elevati titoli nelle secrezioni
orali e cloacali.
Inoltre un ampio spettro di vertebrati è suscettibile al-
l’infezione. I vertebrati in cui è stato possibile rilevare
la presenza del virus o degli anticorpi nei confronti della
WND sono principalmente gli equini, l’uomo e i rettili
(alligatore, coccodrillo, iguana).
INFORMA DPINFORMA DP Pag.3 numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009
TAFS EPS S SVV S ISP S PSAL S IAN S
MODALITÀ DI TRASMISSIONE
La WND è mantenuta in natura da un ciclo primario di
trasmissione zanzara-uccello-zanzara in cui le zanzare
(vettori) trasmettono il virus, presente nelle ghiandole
salivari, agli uccelli domestici e selvatici (ospiti) che a
loro volta fungono da serbatoi.
In particolari circostanze il virus può colpire ospiti se-
condari rappresentati da uomo e cavallo, che, comun-
que non sono in grado di amplificare la malattia o fun-
gere da serbatoi.
Il ciclo di trasmissione è costituito da diverse tappe:
• infezione della zanzara a seguito di un pasto di san-
gue su un ospite viremico (uccello);
• replicazione e disseminazione del virus nell’organi-
smo dell’insetto;
trasmissione del virus
dalla zanzara a un ver-
tebrato recettivo attra-
verso un nuovo pasto di
sangue.
La trasmissione del virus
è fortemente condizio-
nata da seguenti fattori,
tra i quali il livello e la
durata della viremia
nell’ospite, il vettore e
specie ospite, il numero
di zanzare che si posso-
no infettare, le condi-
zioni climatiche e la
presenza e concentra-
zione di ospiti recettivi.
Il ciclo di trasmissione
può essere a sua volta
suddiviso in rurale/selvatico (più diffuso) e sinantropico-
/urbano. La trasmissione del virus tra uccelli acquatici
selvatici migratori e zanzare ornitofile avviene in prossi-
mità dei delta dei fiumi e delle zone umide-paludose.
La capacità del virus della WND d’indurre una viremia
elevata e persistente in alcune specie di uccelli (in alcu-
ne specie il virus è in grado di indurre una viremia che
può persistere sino a 100 giorni) spiegherebbe come la
malattia si possa diffondere, durante le migrazioni, da
aree endemiche ad aree indenni.
Nel ciclo urbano sono coinvolti maggiormente gli uccelli
domestici/sinantropici e le zanzare (vettori) capaci di
effettuare il pasto di sangue sia sugli uccelli che sui
mammiferi, uomo compreso; tra questi vettori, un e-
sempio è rappresentato dal genere Culex. Gli esempi più
eclatanti di questo ciclo si sono verificati tra il 1996 e il
1997 in Romania (Bucarest) e nel 1999 negli Stati Uniti
(New York).
L’uomo, oltre alla trasmissione attraverso la puntura del
vettore infetto, può contrarre la malattia attraverso: le
trasfusioni di sangue, i trapianti di organi provenienti da
persone infette, l’assunzione di latte materno, la via
verticale dalla madre al feto.
SINTOMATOLOGIA
Sintomatologia clinica nel cavallo
Nel cavallo l’infezione è solitamente asintomatica; nel
10% degli animali infettati, si può avere una sintomato-
logia nervosa legata alla loca-
lizzazione del virus nel sistema
nervoso centrale (SNC). I sinto-
mi più comuni sono associati a
danni del midollo spinale: si
hanno vari gradi di atassia, de-
ficit propriocettivi, paresi, pa-
ralisi di uno o due arti
(solitamente i posteriori) o tut-
ti e quattro con la conseguente
impossibilità dell’animale a
mantenere la stazione quadru-
pedale.
Spesso oltre alla sintomatologia
classica si possono manifestare
fascicolazioni dei muscoli, tre-
mori muscolari, iperflessia e
rigidità muscolare a carico de-
gli arti posteriori.
A seguito del danno a carico di
alcuni dei nervi cranici, in alcuni animali si verifica pa-
ralisi dei nervi facciali, paresi della lingua e disfagia.
La sintomatologia non è sempre progressiva e gli animali
possono guarire in 5-15 giorni. Una parte di animali col-
piti dalla forma nervosa muore o viene abbattuta. La
percentuale di mortalità nei cavalli che presentano sin-
tomatologia nervosa si attesta tra il 38% e il 57,1%. Sintomatologia clinica negli uccelli
Negli uccelli il periodo d’incubazione è di 3-4 giorni e la
malattia si presenta solitamente in forma asintomatica,
con una viremia che varia in base alla specie e al ceppo
virale coinvolto.
Qualora compaiano sintomi clinici, essi sono caratteriz-
zati da una forma neurologica che si manifesta Segue ./..
INFORMA DPINFORMA DP Pag. 4
TAFS EPS S SVV S ISP S PSAL S IAN S
Novembre 2009Novembre 2009Novembre 2009Novembre 2009
principalmente con atassia o paralisi; il tasso di mortali-
tà nelle specie sensibili si attesta mediamente tra il 25%
e il 40%. La morte sopraggiunge a distanza di ventiquat-
tro ore dalla comparsa dei sintomi nervosi.
Sintomatologia clinica nell’uomo
Nella maggior parte dei casi umani la malattia è asinto-
matica. I soggetti con sintomatologia presentano solita-
mente una sindrome simil-influenzale, caratterizzata
principalmente da febbre (da 38°C a 40°C), cefalea,
mal di gola, dolori muscolari e articolari, congiuntivite,
linfadenopatia, anoressia, nausea, dolori addominali,
diarrea, sindromi respiratorie, rush cutanei solitamente
sul tronco, alle estremità e sulla testa.
Nell’1% dei soggetti infettati si può avere la comparsa di
una sintomatologia nervosa legata alla localizzazione del
virus a livello del SNC.
Quando il virus raggiunge il sistema nervoso centrale, si
possono avere quadri sintomatologici gravi anche con
caratteristiche diverse fra loro come, per esempio, me-
ningite che può evolvere in encefalite e poliomielite
(paralisi flaccida acuta).
Le forme meningea e/o encefalica si manifestano con
febbre e sintomi riferibili a irritazione meningea come
mal di testa, fotofobia, rigidità del collo e nucale.
Se il processo infiammatorio raggiunge il parenchima
cerebrale, s’instaura la forma encefalica, con una sinto-
matologia caratterizzata da alterazione della coscienza,
disorientamento, disartria, attacchi epilettici, tremori,
atassia, movimenti involontari e parkinsonismo.
La forma poliomielitica è particolarmente difficile da
diagnosticare, specialmente in assenza di segni o sinto-
mi ascrivibili alle forme encefalica e meningea.
Il segno clinico più importante e caratteristico di tale
forma è una paralisi flaccida acuta asimmetrica. Si pos-
sono verificare disturbi minimi della sensibilità, mentre
è comune la dolorabilità muscolare a livello delle parti
più basse del corpo. In alcuni pazienti è possibile riscon-
trare anche disturbi nella funzionalità urinaria e intesti-
nale.
Uno o due settimane prima della comparsa della debo-
lezza muscolare, i pazienti possono mostrare sintomato-
logia simil-influenzale.
Oltre alla sintomatologia classica, in alcuni casi si posso-
no avere rabdomiolisi, corioretiniti e miositi.
È stata notata una maggiore sensibilità al virus negli in-
dividui oltre i cinquanta anni e in soggetti con patologie
pregresse o immunodepressive.
Il periodo di convalescenza dura mediamente dai sette
ai quattordici giorni.
DIAGNOSI NEGLI EQUINI
Nel cavallo non è possibile effettuare una diagnosi clini-
ca di certezza, in quanto la WND generalmente presenta
una sintomatologia sovrapponibile ad altre sindromi
neurologiche. Per tale motivo è necessario il ricorso a
tecniche diagnostiche di laboratorio, tendenti a rilevare
la presenza del virus nel sangue o negli organi bersaglio
(diagnosi diretta); tali indagini sono peraltro complicate
dalla brevità del periodo di viremia e dal basso titolo
virale, con possibilità di false negatività.
Le metodiche di diagnosi indiretta, (ELISA, SN, FdC, IE)
vanno alla ricerca degli anticorpi specifici nei confronti
del virus.
PREVENZIONE E CONTROLLO
La sorveglianza della malattia si basa essenzialmente su
criteri di valutazione dell’ecologia del ciclo di trasmis-
sione (uccelli-zanzare- uccelli) e sull’utilizzo di piani di
sorveglianza che si avvalgono anche di animali senti-
nella. Nelle zone dove la malattia è endemica, è indi-
spensabile anche il monitoraggio della malattia nell’uo-
mo. Un efficace piano di sorveglianza prevede:
la conoscenza del territorio e l’individuazione di aree
“a rischio”, con la presenza delle condizioni eco-
logico - ambientali favorevoli all’istaurarsi del
ciclo epidemiologico;
il monitoraggio della popolazione dei vettori: questo
punto è fondamentale per identificare le aree
potenzialmente a rischio, cioè le aree in cui la
presenza dei vettori rappresenta un possibile ri-
schio di epidemia;
il rilievo e la notifica della presenza di sintomatolo-
gia nervosa nei cavalli;
la sorveglianza attiva e passiva degli uccelli al fine di
rilevare la circolazione virale. La sorveglianza at-
tiva prevede la cattura sistematica e il prelievo di
campioni di sangue dalle specie aviarie recettive,
mentre la sorveglianza passiva è incentrata sulla
ricerca del virus da organi bersaglio di uccelli oc-
casionalmente trovati morti.
l’uso di animali sentinella che costituiscono un siste-
ma di allerta rapido per valutare l’ingresso della
malattia in un territorio;
il monitoraggio della malattia nell’uomo nelle zone
dove la WND è endemica.
INFORMA DPINFORMA DP Pag. 5 numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009
TAFS EPS S SVV S ISP S PSAL S IAN S
WND IN ITALIA: EPIZOOZIA DEL 1998
Il primo focolaio epizootico registrato nella nostra Na-
zione risale al 1998, allorché quattordici cavalli prove-
nienti da otto allevamenti e un ippodromo situati nei
pressi di un’area umida della Toscana (Padule di Fucec-
chio), interessata dalle rotte migratorie originarie dall’-
Africa, presentarono sintomatologia clinica di tipo neu-
rologico. Nonostante il carattere zoonosico della malat-
tia, non fu segnalata alcuna sintomatologia nell’uomo.
Negli anni successivi a quell’episodio, fino al 2008, la
malattia non si è più manifestata.
Dopo il focolaio del 1998, il Ministero della Salute ha
istituito un piano di sorveglianza nazionale in ambito
veterinario, nel quale venivano individuate 15 aree di
studio, sparse su tutto il territorio nazionale, che per le
loro caratteristiche ambientali (zone umide, paludose,
ricche di uccelli acquatici e ad alta densità di insetti
vettori) potevano essere considerate idonee all’introdu-
zione e propagazione del virus WN. Una delle aree di
studio coincideva con la laguna sud di Venezia, denomi-
nata per l’occasione “Laguna di Valle Averto-Mira”.
Il sistema di allerta prevedeva diverse attività finalizza-
te a individuare precocemente l’eventuale circolazione
virale:
Utilizzo di polli sentinella: I polli sono stati scelti come
animali sentinella poiché, in caso d’infezione con il virus
WN, presentano reazioni anticorpali senza sviluppare
una viremia sufficiente a re-infettare le zanzare, evitan-
do così di fungere da serbatoi/ amplificatori del virus,
mentre sono in grado di svelare precocemente la circo-
lazione virale dell’ambiente. Il piano di sorveglianza
prevedeva l’esecuzione dei test sierologici ogni quindici
giorni su gruppi di venti polli posizionati nelle aree scel-
te per il monitoraggio. In caso di rilievo di positività sie-
rologiche, erano previste ulteriori indagini per approfon-
dire la situazione epidemiologica.
Sorveglianza sulle cause di mortalità degli uccelli sel-
vatici: l’epidemia riscontrata negli Stati Uniti è stata
caratterizzata da un’elevata mortalità negli uccelli si-
nantropi, soprattutto corvidi. In Europa, probabilmente
per le differenti caratteristiche di patogenicità dei cep-
pi circolanti, non è mai stato segnalato un evento di tale
portata. Nonostante ciò la comunità scientifica ritiene
la mortalità degli uccelli un elemento fondamentale per
individuare precocemente un’eventuale circolazione
virale.
Utilizzo di un sistema di sorveglianza entomologica:
permette di avere un quadro della presenza / assenza
delle specie di vettori e della densità di popolazione. Le
catture entomologiche vengono effettuate con cadenza
quindicinale, e sono utilizzabili per una ricerca del virus
a posteriori nel caso si riscontri la circolazione virale.
(inserire fig 5)
Monitoraggio nei cavalli: il piano prevedeva, nelle zone
a rischio, l’esecuzione di test in un campione di cavalli
statisticamente significativo, per la ricerca di anticorpi
nei confronti del virus della WND da effettuarsi 2 volte
l’anno, prima e dopo il periodo d’ipotetica circolazione
virale (primavera e autunno). Il riscontro di siero con-
versione permetteva di evidenziare la pregressa circola-
zione virale.
Alcuni risultati dell’attività del piano di sorveglianza:
dal 2002, anno d’inizio delle attività del piano di sorve-
glianza, al 2007, sono stati effettuati oltre 18.000 accer-
tamenti con 181 risultati positivi. Dall’attività entomolo-
gica si evince che le tre specie di zanzare più abbondan-
ti nelle aree di studio sono: Culex pipiens, Ochlerotatus
caspius, Anopheles maculipennis.
Riguardo al territorio della nostra AULSS, l’attività ento-
mologica e la sorveglianza sugli equidi stanziali eseguite
nell’area “a rischio” non ha mai prodotto rilievi di signi-
ficativa importanza.
I risultati raccolti a livello nazionale attraverso il piano
di sorveglianza fino al 2008, supportano comunque l’ipo-
tesi che il virus WN abbia circolato in Italia; Segue ./..
INFORMA DPINFORMA DP Pag. 6
TAFS EPS S SVV S ISP S PSAL S IAN S
Novembre 2009Novembre 2009Novembre 2009Novembre 2009
tutti gli anni, infatti, è stata rilevata la
presenza di anticorpi sia nei polli sentinel-
la che nei cavalli, anche se con livelli di
sieroprevalenza molto bassi. Le aree u-
mide italiane sono aree di sosta per
quasi 70 specie di uccelli che migrano sia
dal nord Africa che da zone al sud del Sa-
hara; essi sostano in Italia o per rifocillarsi
e poi raggiungere il nord Europa oppure
per fermarsi e nidificare. Pertanto, ogni
anno, vi è la possibilità che il virus sia in-
trodotto dagli uccelli migratori e che, suc-
cessivamente, s’insedi attraverso il ciclo
uccello-zanzara-uccello dal quale può tra-
smettersi all’uomo e/o al cavallo.
WND IN ITALIA: EPIZOOZIA DEL 2008
Un secondo focolaio epizootico in Italia si
è manifestato nel 2008. I primi segni clinici ascrivibili
alla WND sono stati osservati il 20 agosto in un cavallo
da corsa proveniente da un allevamento sito in provincia
di Ferrara, sul delta del Po, a meno di 50 km di distanza
dalla zona umida di Comacchio (area considerata a ri-
schio e segnalata nel Piano Nazionale di Sorveglianza).
Il cavallo aveva partecipato a un concorso ippico a Cer-
via, il 15-17 agosto. Successivamente alla diagnosi di
sospetto, insorgenza di sintomatologia, l’equino è stato
sottoposto a prelievo per ricerca di anticorpi. L’infezio-
ne da WNV è stata confermata siero logicamente e tra-
mite isolamento virale e RT-PCR in data 12.09.2008. Le
indagini, effettuate dopo il primo caso hanno consentito
di evidenziare, nei distretti circostanti, la presenza di
altri casi sospetti di WND.
A seguito del rilievo delle positività, oltre al programma
di vigilanza veterinaria, sono state incrementate le atti-
vità di sorveglianza passiva nei settori della salute pub-
blica ed è stata attivata la sorveglianza attiva sul perso-
nale addetto alle scuderie. Queste attività hanno per-
messo di individuare 9 casi d’infezione da WNF distribui-
ti nelle province di Bologna, Ferrara e Rovigo, 4 dei qua-
li caratterizzati da patologia neuroinvasiva.
A seguito dell’insorgenza del focolaio è stato definito
e reso esecutivo, tramite ordinanza ministeriale, il Pia-
no di Sorveglianza Straordinaria che è andato a integra-
re le attività già previste da precedenti normative. Il
piano è stato applicato alle Regioni Emilia Romagna,
Veneto e Lombardia, limitatamente alle province inte-
ressate dalla diffusione del virus (per il Veneto: provin-
cia di Rovigo). Le attività svolte comprendevano:
la sorveglianza sindromica (sintomatologia neurologica)
su tutti gli equidi;
il controllo sierologico su tutti i polli e i cavalli sentinel-
la della zona, selezionati nel quadro del programma
nazionale di sorveglianza WND;
il controllo sierologico di cavalli selezionati tra quelli
rimasti nella zona geografica oggetto di studio;
lo screening sierologico dei bovini sentinella, selezionati
nell’ambito del Piano di sorveglianza italiano della
bluetongue ;
il monitoraggio degli uccelli selvatici trovati morti o cat-
turati nell’ambito di altri programmi di sorveglianza
o in applicazione alle campagne per la riduzione del-
la popolazione di uccelli nocivi;
la sorveglianza entomologica nelle scuderie in cui sono
stati diagnosticati animali infetti, con l’obiettivo di
individuare i principali vettori di trasmissione del
virus.
A integrazione del piano straordinario di sorveglianza, la
regione Veneto ha attivato un piano di monitoraggio del-
l’avifauna selvatica, le cui finalità consistevano nella
verifica della presenza della malattia e nella compren-
sione dell’estensione della circolazione virale, indivi-
duando ecosistemi in grado di consentire l’endemizza-
zione della malattia. Alla data del 31 dicembre 2008 i focolai “aziende in cui sono
stati trovati casi confermati di WND” confermati erano 251,
distribuiti in 8 province (inserire fig 6). 32 equidi, distribuiti in
18 focolai, hanno mostrato sintomatologia clinica.
Trappola per la cattura di insetti , usata per la sorve-glianza entomologica
INFORMA DPINFORMA DP Pag. 7 numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009
TAFS EPS S SVV S ISP S PSAL S IAN S
Lo screening sierologico dei cavalli sentinella nelle pro-
vince di Ferrara e Ravenna ha permesso di identificare
la sieroconversione di 11 animali in 7 aziende.
In Veneto, le indagini effettuate nel quadro del piano di
sorveglianza hanno permesso di individuare 133 alleva-
menti in cui erano presenti animali con anticorpi nei
confronti di WND su 571 controllati; gli animali che sono
risultati positivi ai test di laboratorio sono stati 276, su
un totale di 1705 capi controllati.
Sorveglianza sulla fauna ornitica: i campioni provenien-
ti da 490 uccelli catturati in Emilia Romagna e in Lom-
bardia sono stati testati mediante RT-PCR. Le specie più
frequentemente controllate, provenienti dalle province
di Ferrara, Ravenna e Bologna, erano rappresentate da:
gazza (Pica pica), cornacchia (Corvus corone), piccione
selvatico (Columba livia). In queste tre specie sono stati
riscontrati significativi livelli di positività alla RT-PCR e
il più alto numero di positivi è stato registrato nella pro
vincia di Ferrara.
Sorveglianza entomologica: tra settembre e ottobre
2008 sono state raccolte nelle province di Ferrara e
Bologna 1725 zanzare. Le catture sono state effet-
tuate nelle scuderie dove sono stati trovati cavalli
infetti con WNV.
Le specie più frequentemente riscontrate sono state
Ochlerotatus caspius e Culex pipiens.
Gli esemplari catturati sono stati sottoposti a PCR
per la ricerca del virus. Sono risultate positive le cat-
ture entomologiche effettuate in 2 aziende in cui
sono stati individuati casi confermati di WND.
La sorveglianza entomologica nella regione Veneto ha
dato i risultati riassunti nella tabella alla pagina suc-
cessiva.
Numero di focolai sierologicamente positivi e casi confermati di equidi con sintomatologia neurologica nell’area sottoposta a sorveglianza (aggiornamento al 31.12.2008)
Distribuzione geografica degli uccelli PCR-positivi
Allevamenti e capi controllati nel cor-so del piano 2008 (esiti CESME)
Allevamenti controllati 571
Alllevamenti positivi CEMSE SN 133
Allevamenti positivi 23,29%
Capi controllati 1705
Positivi SN CESME 276
Positivi 16,19%
Segue ./..
INFORMA DPINFORMA DP Pag. 8
TAFS EPS S SVV S ISP S PSAL S IAN S
Novembre 2009Novembre 2009Novembre 2009Novembre 2009
WND IN ITALIA: AGGIORNAMENTI
Il Centro di Referenza Nazionale sulle Malattie Esotiche
(CESME) dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo ha comu-
nicato che le analisi eseguite sul virus WN isolato nel
2009 da animali infetti indicano che l’epidemia di que-
st’anno è probabilmente causata dallo stesso ceppo vi-
rale responsabile dell’epidemia del 2008 (peraltro filo-
geneticamente imparentato con il virus dell’enzoozia
del 1998). Ciò significa che, con ogni probabilità, il virus
ha utilizzato specie autoctone per superare la stagione
invernale e non è stato reintrodotto con i flussi migrato-
ri di uccelli. Le analisi finora eseguite presso il laborato-
rio di Teramo hanno evidenziato mutazioni che sono da
ricondurre alla normale “evoluzione” del virus e non
sembrano in grado di determinare modifiche della sua
capacità di diffusione.
Situazione epidemiologica nazionale
Come si rileva nella tabella (allegare figura 10), i focolai
confermati a oggi sono 67.I casi clinicamente manifesti
negli equidi sono 35 con 8 morti (22.85%). L’ultimo caso
clinico è stato segnalato in data 14/10/2009.
Il virus è stato isolato dagli organi di una gazza preleva-
ta il 10 maggio in provincia di Modena e da un analogo
esemplare catturato in provincia di Reggio Emilia il 31
luglio.
Diciassette pool di zanzare della specie Culex pipiens,
catturate in provincia di Modena, Bologna, Reggio Emi-
lia, Ferrara e Parma nel periodo compreso tra il 23 Lu-
glio e il 23 Settembre sono risultate positive alla PCR
I dati aggiornati al sei ottobre riportano 16 casi umani di
WNF confermati, di cui 6 nella regione Veneto, 8 nella
regione Emilia Romagna e 2 in Lombardia.
Sorveglianza entomologica in Veneto anno 2008
Dettaglio dei casi confermati negli equidi - aggiornamento 2 novembre 2009
INFORMA DPINFORMA DP Pag. 9 numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009
TAFS EPS S SVV S ISP S PSAL S IAN S
Sorveglianza della WND in Veneto
(aggiornamento: 20.10.2009)
Attualmente sul territorio regionale sono presenti due
realtà epidemiologiche: un’area che è stata interessata
da circolazione del virus nel 2008 (ACV) e un’area di
sorveglianza (AS) che si estende per un raggio di 20 km
intorno ai casi verificatisi nelle zone più esterne dell’-
ACV.
Dal 4 settembre è attivo il piano di sorveglianza sierolo-
gica, finalizzato ad evidenziare un’eventuale ulteriore
circolazione virale nell’area endemica ed una nuova cir-
colazione in quella di sorveglianza; il piano integra la
sorveglianza entomologica e sull’avifauna stanziale at-
tuate nel corso dell’estate e prevede la sorveglianza
attiva sugli equidi.
Dalla data di attivazione del piano, nella ACV sono stati
sottoposti a prelievo 179 soggetti distribuiti in 68 alleva-
menti; i soggetti risultati positivi al
test di screening ELISA sono 66 distri-
buiti in 40 allevamenti.
Nell’area di sorveglianza (AS) esterna
alla ACV sono stati sottoposti a prelie-
vo 270 equidi distribuiti in 83 alleva-
menti; i soggetti positivi allo
screening con ELISA sono 48 distribuiti
in 48 allevamenti.
Per quanto riguarda la sorveglianza
sindromica, nel corso del 2009 sono
stati analizzati per la ricerca del virus
della WND campioni provenienti da
animali (due dalla provincia di Padova
e uno dalla provincia di Treviso, per i
quali era stata fatta diagnosi di so-
spetto; tutte le prove eseguite hanno dato esito negati-
vo).
Sorveglianza sui volatili sinantropi
L’attività prevista dal piano di monitoraggio sull’avifau-
na stanziale, iniziato nel febbraio 2009, aveva l’obbiet-
tivo di permettere l’individuazione di
ecosistemi in grado di consentire l’en-
demizzazione dell’infezione. Allo scopo
sono stati utilizzati anche soggetti ot-
tenuti dai piani di riduzione numerica
attuati a livello provinciale nel periodo
estivo; in totale sono stati campionati
621 esemplari, di cui solo uno, cattura-
to in provincia di Padova, è risultato
positivo alla PCR per WND. Le indagini
di laboratorio eseguite su organi di ani-
mali rinvenuti morti, hanno permesso il
rilevo di positività per il virus Usutu in
un esemplare rinvenuto in provincia di
Treviso.
Sorveglianza entomologica
Le trappole attive a oggi sono 24, disposte nelle provin-
cie di Rovigo, Padova, Venezia e Verona; di queste, 18
sono in funzione da maggio 2009 e 6 da settembre. Le
catture vengono effettuate ogni 15 giorni. Le zanzare
fino ad oggi complessivamente catturate sono state 364-
16, identificate in 15 specie. (inserire fig. 15)
Di tutte le catture effettuate, 4 pool sono risultati posi-
tivi per Flavivirus, negativi per WN; tre sono risultati
positivi per il virus Usutu.
INFORMA DPINFORMA DP Pag. 10
TAFS EPS S SVV S ISP S PSAL S IAN S
Novembre 2009Novembre 2009Novembre 2009Novembre 2009
MISURE DI CONTENIMENTO
Controllo dei vettori
Per prevenire o ridurre il rischio di diffusione della ma-
lattia sono indispensabili azioni che agiscano in primo
luogo sulla popolazione dei vettori.
Tali azioni, che dovrebbero essere effettuate allo stadio
larvale, prevedono la riduzione delle superfici d’acqua
che sono i siti di elezione per la deposizione delle uova
da parte delle zanzare (acque stagnanti e ricche di ma-
teriale organico)
La riduzione delle acque stagnanti deve essere effettua-
ta da tutta la popolazione che vive nelle zone a rischio,
quindi è fondamentale la sensibilizzazione dei cittadini
affinché, ad esempio:
• eliminino l’acqua stagnante presente nei sottovasi del-
le piante;
• cambino spesso l’acqua delle ciotole degli animali;
• coprano le cisterne d’acqua;
• pulizia dei fossati vicino ad abitazioni e stalle.
Per prevenire le occasioni di contatto con il vettore è
utile inoltre ridurre l’esposizione delle specie domesti-
che sensibili alle zanzare durante le ore notturne, utiliz-
zando ad esempio stalle a prova d’insetto, trattando le
strutture zootecniche con insetticidi e utilizzando repel-
lenti sulla cute degli animali; sono d’aiuto l’uso di venti-
latori nelle scuderie, la pratica di spegnere le luci nelle
Sorveglianza attiva equidi in ACV
Sorveglianza attiva equidi in AS
Elenco di specie di culicidi identificati nelle catture
INFORMA DPINFORMA DP Pag. 11 numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009
TAFS EPS S SVV S ISP S PSAL S IAN S
scuderie mantenendone altre accese lontane dalle strut-
ture di ricovero degli animali, mantenere gli uccelli fuo-
ri dalle scuderie e impedire la loro nidificazione in vici-
nanza o all’interno delle scuderie.
Per evitare il contagio nell’uomo è buona norma ridurre
l’esposizione al vettore durante le ore in cui esso è atti-
vo (generalmente dal tramonto all’alba), indossare pan-
taloni e maglie a manica lunga durante i periodi di espo-
sizione, utilizzare repellenti a base di DEET o permetri-
ne sulla pelle e sui vestiti.
Prevenzione vaccinale
Attualmente non esistono vaccini per l’uomo, mentre da
giugno 2009 è disponibile in commercio in Italia un vac-
cino spento per equidi, già commercializzato negli USA,
le cui modalità d’uso prevedono una doppia sommini-
strazione a distanza di 15 giorni il primo anno, e succes-
sivamente un richiamo annuale.
CONCLUSIONE
Come dimostrato dalla successione cronologica dei fatti
e dalle analisi di laboratorio, il nostro territorio è inte-
ressato da un fenomeno di endemizzazione da parte di
un virus di origine tropicale che, sfruttando le sue capa-
cità di adattamento agli ospiti vertebrati e agli insetti
vettori, si è stabilizzato nelle aree umide principalmen-
te dell’Italia settentrionale. La principale forma di pre-
venzione nei confronti della diffusione del virus, consi-
stente nella lotta agli insetti vettori, presenta difficoltà
applicative legate all’efficacia dei prodotti in uso e ai
costi di esecuzione dei piani di bonifica.
Appare evidente che il candidato a subire le maggiori
conseguenze di un’attività di controllo non efficace è il
cittadino che vive nelle aree endemiche; per tale moti-
vo è necessario continuare a tenere alto il livello di at-
tenzione per gli anni futuri, anche rafforzando l’attività
di ricerca e la collaborazione tra i medici e veterinari.
E’ inoltre fondamentale la collaborazione dei cittadini
per una adeguata igiene del territorio allo scopo di limi-
tare al massimo la presenza siti favorevoli allo sviluppo
delle zanzare �
Sito tipico favorevole allo sviluppo della zanzara comu-ne: fossati con acqua stagnate e ricchi di materiale or-ganico (scarichi dalle abitazioni).
INFORMA DPINFORMA DP Pag. 12 Novembre 2009Novembre 2009Novembre 2009Novembre 2009
TAFS EPS S SVV S ISP S PSAL S IAN S
Influenza A - Aggiornamento
Dott.ssa Federica Boin
La diffusione del virus pandemico continua in modo graduale nella nostra Ulss, con alcuni casi ri-
coverati non gravi.
L’influenza continua a colpire le fasce più giovani della popolazione con modesto interessamento
degli adulti ed ancor più degli anziani, comunque il quadro clinico permane non preoccupante.
Continuano le operazioni di vaccinazione, su prenotazione, iniziate il 2 novembre e da questa set-
timana il vaccino viene somministrato anche a tutti i giovani, in buona salute, tra i 6 mesi e i 27
anni e alle persone di età uguale o superiore ai 65 anni anche se non affette da patologie croniche.
Il Ministero della Salute ha poi ritenuto opportuno precisare che, sulla base delle evidenze scienti-
fiche, non esiste la necessità di rispettare particolari intervalli di tempo da altri vaccini sommini-
strati prima o dopo il vaccino contro l’influenza A.
Pertanto, è possibile continuare a prenotare la vaccinazione telefonando al numero dedicato
0415103535 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 escluso i giorni festivi. La campagna vaccina-
le continua durante tutto il periodo natalizio fino all’8 dicembre poi si valuterà il da farsi in base
alla richiesta da parte della popolazione.
Sistema di Sorveglianza dell’influenza in Veneto: Incidenza settimanale e confronto con le altre stagioni epidemiche ( scala 1:10.000)
Sistema di Sorveglianza dell’influenza in Veneto: Incidenza settimanale per fasce di età ( scala 1:10.000)
INFORMA DPINFORMA DP Pag. 13 numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009
TAFS EPS S SVV S ISP S PSAL S IAN S
PER APPROFONDIMENTI http://www.ministerosalute.it/ http://www.epicentro.iss.it/focus/h1n1/aggiornamenti.asp http://www.cdc.gov/h1n1flu/ http://www.who.int/csr/disease/swineflu/updates/en/index.html http://ecdc.europa.eu/
vedere anche sito aziendale
L’articolo 20 del decreto legge 1° luglio 2009 n. 78, convertito con modificazioni in legge il 3 agosto 2009 n. 102, ha introdot-to importanti innovazioni nel processo di riconoscimento dei be-nefici in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità a decorrere dal 1° gennaio 2010. Tra le varie novità presentiamo sinteticamente le più importanti:
la DOMANDA va inoltrata solo per via telematica all’INPS collegandosi al sito dell’INPS (www.inps.it ) dove il cittadino o i soggetti abilitati troveranno una Applica-zione che consentirà lo scarico dei modelli, la loro com-pilazione e l’invio al sistema centrale;
il CERTIFICATO MEDICO ( chiamato anche SCHEDA di SE-GNALAZIONE) che accompagna la DOMANDA deve essere anch’esso trasmesso per via telematica conte-stualmente alla DOMANDA o in maniera differita en-tro l’arco temporale di 30 giorni dalla compilazione della domanda;
la CONVOCAZIONE a visita sarà effettuata tramite via telematica e tramite posta; l’interessato potrà chiedere
una variazione del giorno e ora di visita via telematica entro i 30 giorni successivi proposti dal sistema;
la compilazione del CERTIFICATO MEDICO è possibile solo per i MEDICI abilitati dall’INPS dietro specifica richie-sta;
SOGGETTI ABILITATI a presentare la domanda: Cittadini interessati Patronati o Associazioni accreditate
Tutte le domande presentate entro il 31 dicembre 2009 alle ULSS saranno gestite secondo la procedura attualmente in vigo-re fino a esaurimento. Per qualsiasi informazione contattare:
• l’INPS oppure
• i PATRONATI o
• le ASSOCIAZIONI di CATEGORIA
INVALIDITA’ CIVILE : INVALIDITA’ CIVILE : INVALIDITA’ CIVILE : INVALIDITA’ CIVILE :
IMPORTANTI NOVITA’IMPORTANTI NOVITA’IMPORTANTI NOVITA’IMPORTANTI NOVITA’
Dal 1° gennaio 2010 le domande per Invalidità Civile devono essere presentate solo all’INPS tramite via telematica e … buona fortuna!
Sistema di Sorveglianza dell’influenza in Veneto: Ricoveri per influenza per classi di età
Scusi, giovanotto, vorrei presentare la Domanda per l’Invalidità Civile: cosa devo fare?
E’ molto semplice: il suo medico deve attivare l’input compilando on-line la scheda di se-gnalazione; se invece le rilascia il certificato, può andare da un soggetto autorizzato che la trasmette attraverso la sua workstation. Un’altra possibilità è acquisire il pin dal sito web dell’inps così può compilare la domanda on-line abbinando i due form in modalità contestuale...volendo può adottare la modali-tà differita; deve però rivolgendosi ai patro-nati e associazioni che hanno un applicativo di acquisizione off-line. Se tutto va a buon fine riceverà l’avviso di ri-cevuta in Portable Document Format. Tutto chiaro?
INPS: IL NUOVO PROCESSO dell’INVALIDITA’ CIVILE
NEWSNEWS Pag. 14
Redazione: Dipartimento di Prevenzione Supervisione : dott. Flavio Valentini
Impostazione e Grafica: Damiano Dalla Costa
numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009numero 06 / 2009
CORSI di FORMAZIONE
LE MALATTIE PROFESSIONALI OGGI ( 5 ECM) 15 DICEMBRE 2009 - pomeriggio (sede : Aula Formazione presso il Dipartimento di Prevenzione) Segreteria Organizzativa: A.S. Sig.ra Maurizia Meneghetti—SPSAL Dolo
LE VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE SECONDO ISO 9001:2008 (ECM: accreditamento in corso) 3 e 9 , 10 e 15 FEBBRAIO 2010 - ore 8.30—17.30 sono previste due Sessioni (sede : Aula Formazione presso il Dipartimento di Prevenzione) Segreteria Organizzativa: dott.ssa Sibilla Levorato IL CORSO E’ RISERVATO AI VERIFICATORI INTERNI DELLE UNITA’ OPERATIVE DEL DIPARTIMENTO DI PRE-VENZIONE . Le date sono state necessariamente scelte in base alle esigenze di accreditamento dell’Ufficio Formazione. Invitiamo pertanto i colleghi interessati a fare il possibile per partecipare al suddetto corso o di completare almeno una delle due Sessioni anche per ottenere i crediti formativi. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria Organizzativa
ADOZIONE A DISTANZA : FACCIAMO IL MERCATINO Come riportato nel numero 5 di Informa DP, ringraziamo tutti coloro che ogni anno contri-
buiscono per il mantenimento del sostegno scolastico e famigliare di MAMADOU, (del Sene-
gal) promosso in 5^ Elementare quest’anno.
Ricordiamo che la quota annuale è di 260 Euro e presso la Segreteria del Dipartimento la
raccolta dei contributi continua fino a Natale.
Nei giorni 17, 18 e 19 dicembre 2009 presso la Sala Riunioni del Dipartimento dalle ore 9 alle
ore 14 saranno disponibili alcuni prodotti “etnici” provenienti dal Senegal; con le offerte che
saranno raccolte si contribuirà all’adozione a distanza di Mamadou.
Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tuttiBuon Natale e Felice Anno Nuovo a tuttiBuon Natale e Felice Anno Nuovo a tuttiBuon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti
Sono in corso le Verifiche Ispettive Interne nelle diverse Unità Operative del Diparti-mento di Prevenzione, secondo la nuova norma ISO 9001:2008. Invitiamo tutti i colleghi a verificare i documenti di lavoro (Istruzioni di Lavoro Istruzioni di Lavoro Istruzioni di Lavoro Istruzioni di Lavoro e Alle-Alle-Alle-Alle-gatigatigatigati) apportandovi le modiche necessarie per l’adeguamento alla nuova versione della norma.
La Direzione Generale ha confermato la destinazione al nostro Dipartimento dei locali della ex FKT (vicino all’Ufficio Cassa—Villa Massari). L’arch. Parise della DRIT è stato incaricato di acquisire i ne-cessari pareri e progetti per l’adeguamento ei locali alle esigenze del DP E’ auspicabile che entro la prima metà del 2010 si possa finalmente unificare gli Uffici delle Unita Ope-rative del DP presso la sede di Dolo.
DPI e VESTIARIO - Gara e ricerca di mercato Una commissione ristretta ha valutato e individuato il vestiario più idoneo che, ci auguriamo, sarà disponibile nei primi mesi del 2010.
Alla dottoressa Lucia Silvestri è stato affidato l’incarico temporaneo di Responsabile dell’U.O. Servizio Igiene e Sanità Pubblica—SISP con deliberazione 708 del 9/11/2009
CODICE dell’AMBIENTE 2009 disponibile nella rete dipartimentale al seguente indirizzo:disponibile nella rete dipartimentale al seguente indirizzo:disponibile nella rete dipartimentale al seguente indirizzo:disponibile nella rete dipartimentale al seguente indirizzo:
\\DipPrevenzione\Pubblica\NORMATIVA di INTERESSE Dipartimento\Codice Ambiente 2009\\DipPrevenzione\Pubblica\NORMATIVA di INTERESSE Dipartimento\Codice Ambiente 2009\\DipPrevenzione\Pubblica\NORMATIVA di INTERESSE Dipartimento\Codice Ambiente 2009\\DipPrevenzione\Pubblica\NORMATIVA di INTERESSE Dipartimento\Codice Ambiente 2009