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Leadership e stili di comunicazione:
guidare ad apprendere
Vigarano Mainarda, 15 marzo 2005
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Essere un leader per i propri alunni significa avere la capacità di fungere da esempio, essere in grado di motivare, trascinare e coinvolgere affinché agiscano in un certo modo perché lo vogliono e non semplicemente perché devono.
Comunicazione e Leadership
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Penso che una volta leadership significasse imporsi,
oggi è possedere le qualità necessarie per meritare la stima
delle persone
I. Gandhi
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L’insegnante può costringere gli alunni ad eseguire i compiti
L’insegnante “leader” li ispira, incoraggia e guida, influenzandoli così a lavorare nel modo desiderato
Comunicazione e Leadership
“leader” non sempre si nasce, ma si può diventarlo attraverso atteggiamenti condotte e stili comunicativi adeguati
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I principali stili comunicativi:I principali stili comunicativi:
Aggressivo
Passivo
Assertivo
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Lo stile adatto
Non esistono a priori uno stile giusto ed uno sbagliato,
ma stili diversi che possono facilitare o meno l’ottenimento di un determinato risultato.
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Stile aggressivo
Impone e pretende Scarica le
responsabilità Non fornisce
spiegazioni razionali Tende a
generalizzare, interpretare, giudicare
Cerca di sopraffare e condizionare
Vuole acquisire potere sociale, apparire forte, mettere soggezione.
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Espressioni tipicamente aggressive:Espressioni tipicamente aggressive:
• Non devi fare questo...• Sei sempre il solito!• Non hai capito!• Stai zitto!• Smettila!• Forza, sveglia, sbrigati!• Non farmi perdere tempo!• Ma rifletti su quello che
fai!
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Stile passivo
Cerca l’approvazione
Subisce e rinuncia Evita il conflitto Non manifesta
dissenso Non affronta o
rimanda i problemi
Tende al conformismo È facilmente
condizionabile Lascia agli altri le
decisioni Non si assume rischi Dà ragione al più forte
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Espressioni tipicamente passive:Espressioni tipicamente passive:• Posso avere la vostra
attenzione?• Posso farti una domanda?• Ti dispiace se…• Forse...• Non saprei• Mi spiace, scusami…• Va bene, come vuoi• Hai ragione…• Come facciamo?• Dai ragazzi comportatevi
bene
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Stile assertivo
Si assume le proprie responsabilità
Rispetta i diritti altrui e propri
Esprime desideri, dissenso, sentimenti
Ragiona sulla base di fatti
Ammette i propri errori
È cooperativo È propositivo Mira al successo di
sé assieme agli altri
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Espressioni tipicamente assertive:Espressioni tipicamente assertive:
• Ognuno può intervenire alzando la mano
• Questo compito è incompleto, ma sono convinta che tu possa fare meglio
• Proviamo a trovare la soluzione
• La mia opinione è che…• Non sono d’accordo• Ho deciso di….
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Segnali non verbali dello stile Segnali non verbali dello stile assertivo:assertivo:
Gesti Contatto visivo PosturaTono di voceRitmo
Cordiali, apertiDiretto, costanteAperta, rilassataVolume medio Moderato e
modulato
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L’ascolto attivo e
la critica costruttiva
sono caratteristiche peculiari della comunicazione assertiva.
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L’ascolto attivo
Comunicare attenzione e comprensione
Non interrompere e non saltare alle conclusioni
Riformulare e ricapitolare ciò che l’alunno ha detto
Fare domande per capire meglio
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La critica costruttiva:
Mira a correggere e migliorare, non a mortificare
Si rivolge al comportamento non alla persona
È specifica, riguarda dati di fattoMira a risolvere problemi e
situazioni difficili senza accusare
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Atteggiamento aggressivo che mira a mortificare
Non sei capace di fare
niente!!
Sei sempre il solito!!
Non ti impegni mai!!
Lo sapevo che non ci saresti riuscito!
Mi hai proprio deluso!
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Il feedback positivo che accresce l’autostima
Ti stai impegnando, sono contento di te!!
Sono sicura che ce la puoi fare!
Sono
d’accordo
con te!
Sono d’accordo
con te!
Non scoraggiarti
, puoi sempre
contare su di me!
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L’essere umano può venire semplicemente addestrato, domato,
istruito meccanicamente, o veramente illuminato. Si addestrano cani e cavalli e si possono addestrare
anche gli esseri umani. Comunque l’addestramento fa poco; ciò che conta soprattutto è che i bambini
imparino a pensare.
I. Kant
Riferimenti Bibliografici• Burly-Allen Madelyn (2002), La direzione assertiva. Come sviluppare le proprie capacità di trattare con le persone, Franco Angeli, Milano.• Cialdini Robert B. (1989), Le armi della persuasione, Giunti, Firenze.• De Sario P. (2002), Non solo parole, Franco Angeli, Milano.• Fiorenza A., Nardone G. (1995), L’intervento strategico nei contesti educativi. Comunicazione e problem-solving per i problemi scolastici,
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