Dott.ssa Iezzi Silvia ValentinaFisioterapista – Specialista in Rieducazione
Posturale Globale
COS’E’ LA POSTURA?
E’ l’atteggiamento abituale di una persona, determinato dalla quantità e qualità di contrazione dei muscoli scheletrici che si oppongono alla gravità e
dal modo in cui l’individuo comunica con l’ambiente. Quindi la postura è l’adattamento personalizzato di ogni individuo all’ambiente fisico, psichico e
emotivo, interno e esterno.
EQUILIBRIO MOVIMENTO
CONTROLLO DELLA POSTURAPercezione della posizione del corpo nello spazio
Equilibrio antigravitario, stabilità
Adattamento alle condizioni ambientali
Elaborazione di risposte anticipatorie sui movimenti finalizzati
Base d’appoggio
Massa corporea
Centro di gravità
POSTURARECETTORI SENSORIALI
ORGANI EFFETTORI
CENTRI SUPERIORI
AMBIENTE
Gesto altletico
Scelta del movimento
SISTEMA DIANTICIPAZIONE,
Engrammi cerebrali.
Controllo del movimento
SISTEMA RETROATTIVO E
DICORREZIONE,
riflesso o corticale.
AUTOMATISMI
APPRENDIMENTO
In sintesi…
INPUT - RECETTORI
AMBIENTE INTERNO (propriocezione, vestibolo, labirinto)
AMBIENTE ESTERNO (vista, tatto, udito, olfatto, dolore, tmperatura)
RIFLESSI (MIDOLLO SPINALE)
ELABORAZIONE CORTICALE
(SNC)
OUTPUT – MUSCOLI SCHELETRICI
ETA’ EVOLUTIVA - LA CRESCITAE’ un processo regolare, ma non uniforme.
Non è solo l’aumento delle dimensioni del corpo, ma un complesso di modificazioni globali (somatiche,
organiche, psicologiche, emotive, psichiche, cognitive).
LA CRESCITA MUSCOLO-SCHELETRICA
La maturazione ossea non segue un andamento costante e lineare durante lo sviluppo. Conoscere il processo di crescita consente di osservare con consapevolezza e formulare ipotesi sull’evoluzione dei difetti posturali, per prendere le decisioni più appropriate.
Dopo la nascita si verifica un picco di crescita che rallenta in maniera lineare fino ai 3 anni.
Fino ai 6 anni, la crescita è molto lenta, per poi riprendere dolcemente a salire. In questo periodo l’accrescimento del rachide è proporzionalmente inferiore rispetto a quello degli arti.
Questo rapporto cambia repentinamente con l’inizio della spinta di crescita puberale (10-11 aa circa per le femmine, 13-15 aa circa per i maschi).
Il picco di accrescimento, che dura 10-18 mesi, è caratterizzato da un aumento staturale di circa 1 cm al mese. Successivamente ancora per 18-24
mesi la crescita continua, ma a rapidità linearmente decrescente, per poi ultimarsi nell’ultimo periodo e stabilizzarsi intorno ai 18 anni.
I PROBLEMI DELLA CRESCITA
??VIZI POSTURALI
VIZI POSTURALI
PARAMORFISMI DISMORFISMI
Deformità in genere transitorie e auto-correggibili. Sono il risultato di posizioni scorrette e atteggiamenti posturali viziosi che in generale non comportano, se trattate adeguatamente, alterazioni delle strutture scheletriche.
Mal allineamenti le alterazioni del sistema muscolo-scheletrico si ormai cronicizzati e fissati, non correggibili autonomamente, non reversibili, potenzialmente peggiorativi durante la crescita.
Quali cause? Sedentarietà e poco movimento.
Eccesso di peso.
Errata percezione del proprio corpo (“analfabetismo corporeo”).
Posizioni scorrette mantenute o movimenti scorretti ripetuti: es. computer, banco di scuola, ufficio, televisione, posizione a tavola, durante i compiti, alcuni gesti sportivi, ecc.
Patologie congenite.
IL DORSO CURVO = IPERCIFOSI DORSALEDismorfismo che colpisce la colonna vertebrale accentuandone la fisiologica cifosi dorsale. Il segmento interessato appare appunto curvo, flesso in avanti, con comparsa della “gobba”. Il baricentro del corpo è spostato in avanti, le spalle e la testa risultano anteposte.
ˇ Danno estetico
ˇMinori capacità respiratorie
ˇSchiacciamento anteriore vertebre
ˇDolori (soprattutto, ma non solo, da adulti)
CAUSE:
ˇMalformazione delle vertebre (a cuneo)
ˇPosture e movimenti scorretti mantenuti e ripetuti (bambini ipotonici o molto tonici con prevalenza delle catene anteriori).
ˇStato emotivo di introversione, chiusura, disagio.
ATTENZIONE:
ATTEGGIAMENTO CIFOTICO = PARAMORFISMO
≠DORSO CURVO = DISMORFISMO
Qual è la particolarità di questo dorso
curvo?
MORBO DISCHEUERMANN!!
Tre o più corpi vertebrali adiacenti presentano radiologicamente, di solito nel tratto toracico medio, una deformità a cuneo anteriore. Visivamente:
dorso curvo non a ampio raggio, ma localizzato in un solo tratto della colonna e particolarmente sporgente.
Colpisce prevalentemente i maschi, presente nell’1%-8% della popolazione. Ha un’evoluzione particolarmente rapida e peggiorativa.
Provoca DORSALGIE fin da giovani, notevole danno estetico, importante schiacciamento delle vertebre interessate.
DIAGNOSI PRECOCE!!
TRATTAMENTO:
ˇFisioterapia e rieducazione posturale
ˇOrtesi (gessi e corsetti)
ˇStabilizzazione chirurgica (artrodesi)
Dorso curvo e sport:Predispone a sindrome da conflitto della spalla negli sport con alta attività degli arti superiori.
Minori capacità respiratorie.
Dolori dorsali, diaframmatici e intercostali.
Lombalgia o cervicalgia di compenso.
L’IPERLORDOSI LOMBAREAccentuazione della fisiologica lordosi lombare, di solito secondariamente a un dorso curvo, a un’eccessiva antiversione del bacino o a attività sportive molto mobilizzanti in estensione. Più raramente si inserisce su un quadro malformativo dei corpi vertebrali lombari.
Visivamente si osserva un eccessivo arco vuoto in corrispondenza del tratto lombare, con sporgenza anteriore dell’addome, anche in soggetti normopeso.
Iperlordosi e sport:Dolore lombare anche importante e persistente per sovraccarico (linea di gravità alterata) e ipermobilità.
Deficit di controllo e equilibrio posturale, soprattutto in dinamica, per mancanza di core stability.
Frequenti lombalgie in sport con ripetuti impatti sul terreno o salti (atletica, pallavolo, basket, ecc.)
SPESSO SOTTOVALUTATA!!
LA SCOLIOSI La scoliosi è una deformazione morfologica
permanente quadridimensionale della
colonna vertebrale.
Le vertebre sono inclinate sul piano frontale (1), ruotano sul piano trasverso (2), e si fissano
in cifosi o lordosi sul piano sagittale (3). Inoltre interviene
una componente di schiacciamento/compressione
(4) sulla colonna vertebrale.
SCOLIOSI UNA O PIU’ CURVE (PIU’ FREQUENTEMENTE 2 O 3) CHE PRENDONO IL NOME IN BASE ALLA SEDE E ALLA
CONVESSITA’.
Scoliosi lombare
Scoliosi dorso-
lombare
Scoliosi dorsale a doppia curva
Scoliosi a doppia curva
(lx + dx)
Scoliosi dorsale/toracica
Curva lombare sinistro-convessa
Doppia curva: lombare ds-convessa + dorsale sn-convessa
3 curve: lombare sn-conv. + dorsale
ds-conv. + cervicale sn-conv.
Curva principale: dorsale ds-convessa
SN SN
LA DEFINIZIONE ESATTA DELLA SEDE E DEL NUMERO DI CURVE E’ RADIOGRAFICA!!!!
Cause?1. SCOLIOSI DI ADATTAMENTO in seguito a un mal
allineamento muscolo-scheletrico per trauma o paramorfismo/dimorfismo .
2. SCOLIOSI CONGENITE/MALFORMATIVE per malformazione all’interno del rachide (es. vertebra a cuneo, artrodesi vertebrale, vertebra a farfalla, emispondilo o emivertebra, ecc).
3. SCOLIOSI NEUROLOGICHE E DISTROFICHE: patologie neurologiche quali distrofie, paralisi cerebrali infantili, poliomielite, sindrome di Marfan, ecc.
4. SCOLIOSI ANTALGICHE: posizione antalgica dopo trauma o “lesione”, (meccanismi di difesa) non ha rotazione.
5. SCOLIOSI ESSENZIALI O IDIOPATICHE
In tutti i restanti casi (la maggior parte!!!!), cioè quando la scoliosi
non è riconducibile immediatamente a una delle cause precedenti, l’eziologia è
ereditaria multifattoriale.
E’ familiare (non ereditaria) e il rischio di avere una scoliosi nei figli è del 30% se portatore della scoliosi è un genitore, del 50% se
sono scoliotici ambedue..
Indipendentemente dalla causa, l’effetto è una retrazione asimmetrica dei muscoli spinali, secondo
meccanismi automatici di adattamento o difesa.(SCOLIOSI ≠ ATTEGGIAMENTO SCOLIOTICO)
TRATTAMENTO
FISIOTERAPICO
ORTESICO (GESSI, CORSETTI)
CHIRURGICO
Dolore in età adulta e predisposizione a sovraccarichi e artrosi precoce, a causa delle asimmetrie e dello schiacciamento.
Scoliosi e sport: un ragazzo con la scoliosi può fare attività fisica? E può fare qualsiasi sport?
Lo sport nel ragazzo scoliotico NON E’ CORRETTIVO (NEMMENO IL NUOTO!!), è però fondamentale sia per sviluppare una serie di abilità indispensabili per
favorire l’evoluzione della crescita, sia per rendere più efficace il trattamento:
prendere coscienza del proprio corpo sviluppare le capacità di equilibrio, propriocezione,
coordinazione aumentare le capacità respiratorie mantenere o sviluppare un buon tono muscolare generale allenare le reazioni antigravitarie e di allungamento (sport a
secco) creare man mano un’immagine positiva del proprio corpo e
scoprirne le possibilità
SCOLIOSIAttività che mobilizzano molto la colonna in
estensione (ginnastica artistica, ritmica, danza classica accademica, contorsionismo, ecc.)
NUOTO: non controindicato, ma meno utile degli sport a secco, non svolgendosi in ambiente gravitario.
IL GINOCCHIO VARO/VALGODismorfismi abbastanza diffusi, che compaiono generalmente da bambini, che
comportano –se non riconosciuti in tempo e trattati- squilibri posturali di adattamento. Possono essere bilaterali o monolaterali.
CAUSE
Anomalie nella crescita ossea
Squilibri ormonali che impediscono una corretta produzione cartilaginea
Gesti sportivi ripetuti con grande intensità
Traumi
Eccesso di peso
L’angolo tra asse femorale e asse tibiale presenta vertice verso la linea mediana del corpo (> 10°), dando la caratteristica forma a X all’arto inferiore, con ginocchio diretto verso l’interno e spazio tra i piedi.
GINOCCHIO VALGO
Fisiologico a 3-4 anni, si corregge spontaneamente verso i 6-7 anni.
Fattori anatomici predisponenti sono per esempio:
ˇLa larghezza del bacinoˇAngolazione dell’acetaboloˇForma del femoreˇConformazione della tibiaˇForma della cavigliaˇLassità dei legamenti.
GINOCCHIO VARO
L’angolo femoro-tibialepresenta vertice verso l’esterno, con caratteristica forma delle gambe “a parentesi” e spazio tra le ginocchia a piedi uniti.
GINOCCHIO VARO/VALGO
COMPENSI SUPERIORI E INFERIORI DI
ADATTAMENTO (es. piede, anca, bacino,
colonna, mandibola, ecc.)
Disordine posturale GLOBALE!!!!
Ginocchio varo/valgo e sport:Se di modesta entità, scarse complicanze cliniche in sport non agonistici
Se evidenti, favoriscono patologie del ginocchio come meniscopatiedegenerative mediali o laterali, predisposizione a lesioni di muscoli e legamenti, degenerazione della cartilagine articolare e gonartrosi monocompartimentale precoce.
In caso di ginocchio valgo, sono di facile indorgenzapatologie a livello della rotula, tra cui la più frequente risulta essere la sindrome femoro-rotulea (soprattutto in sport con corsa, salti, piegamenti sulle ginocchia, affondi). Inoltree si evidenzia instabilità del ginocchio (predisposizione a trauma, deficit di equilibrio, minore performance atletica).
Se monolaterale, probabile inclinazione del bacino e comparsa di curva scoliotica di compenso
IL PIEDE PIATTO/CAVO
Il piede è un capolavoro di biomeccanica. In poco spazio troviamo 26 ossa, 33 articolazioni, oltre 100 legamenti e 20 muscoli. Esso ha un ruolo basilare
nel sistema di controllo antigravitario (posturale e di equilibrio), in quanto dal piede partono numerosissime informazioni che sono in collegamento con il
sistema nervoso centrale, con gli occhi e con gli organi dell’equilibrio.
PIEDE PRONATO Il retropiede è eccessivamente inclinato verso l’interno, con eventuale spostamento verso l’esterno dell’avampiede. Il risultato è una caduta all’interno del retropiede, con maggior sporgenza mediale del malleolo tibiale e della testa dell’astragalo.
Cedimento della volta plantare, che si appiattisce verso il suolo e non è correggibile nemmeno salendo sulle punte dei piedi, tenendo il piede in scarico o tentando una correzione manuale.
PIEDE PIATTONella prima fase della deambulazione, dai 10 mesi di vita ai 3-4 anni, è del tutto normale, e si correggerà spontaneamente nella maggior parte dei casi entro i 6-7 anni.
I piedi piatti non sempre sono piatti!!
Il piede pronato/piatto favorisce la comparsa di valgismo delle ginocchia,
rotazione interna delle anche e iperlordosilombare.
Durante il cammino, la corsa o il salto, il piede cede verso l’interno e
contro il terreno in maniera eccessiva, con un aumento del tempo di ammortizzazione e
appoggio e una meno efficiente reazione di spinta. Per questo, oltre alle linee di forza alterate, richiede anche una maggiore sollecitazione
dei muscoli plantari, della fascia plantare e del tendine d’Achille per
eseguire in maniera adeguata il gesto sportivo. Inoltre la sporgenza mediale può diventare molto dolora
per continui attrito e pressione contro la scarpa.
PIEDE SUPINATO
PIEDE CAVO
C’è un deficit di pronazione, per cui nella fase di accettazione del carico, il piede resta appoggiato sul bordo esterno. Il retropiede risulta inclinato esternamente, per scarsa mobilità delle articolazioni del tarso, lungo tutto lo svolgimento del passo. Immagine podoscopica con appoggio esterno.
Presenta un’accentuazione della volta plantare mediale, anche con allineamento fisiologico del retro piede, e più o meno atteggiamento a martello o artiglio delle dita.L’immagine podoscopica con ridotta superficie d’appoggio del piede, scomparsa eccessiva o totale della volta plantare e ipercarico sul tallone e sulle teste metatarsali e dita.
Supinazione e cavismo, come succedeva nella situazione precedente, possono associarsi. In generale avremo un piede che
non si adatta in maniera ottimale al suolo, non è libero di esprimere tutto il suo movimento, avrà problemi di ammortizzazione
nell’impatto al terreno, che risulterà più traumatico del normale, con deficit nella fase di spinta per l’incapacità di sviluppare tutta la
forza e l’ampiezza possibili.
Predispone a:ˇfasciti plantari e tendiniti del tendine d’Achille, che avranno un tono di base eccessivo
ˇsovraccarico dei polpaccio e dei quadricipiti femorali.
ˇ< equilibrio e < stabilità statica e dinamica sia del piede che della caviglia a causa della diminuita superficie d’appoggio.
ˇFrequenti compensi in rotazione esterna della tibia, varismo del ginocchio, extrarotazione d’anca, retroversione del bacino e rettilineizzazione della colonna lombare.
In definitiva, l’appoggio plantare è uno dei grandi fattori di possibili compensi superiori a cascata che possono determinare
nel corso della crescita adattamenti sia funzionali che disfunzionali. La componente strutturale, soprattutto dai 6-7 anni
in poi è difficile da correggere, ma tutte le componenti funzionali e le strategie posturali sono migliorabili modificando gli schemi
motori, gli automatismi, la propriocezione.
IMPORTANZA DELL’ATTIVITA’ FISICA,
NON COME CORREZIONE, MA COME STRATEGIA
ADATTATIVA.
ALTRE PATOLOGIE DELLA CRESCITA DA CONOSCERE…
Dolori o indolenzimenti che generalmente si manifestano agli arti inferiori, più raramente agli arti superiori, più
spesso il tardo pomeriggio, di sera o di notte (al mattino scompaiono), e che colpiscono i bambini di età compresa
tra i 3 e i 12 anni. Sono più frequenti nei maschi.
I DOLORI DELLA CRESCITA
Dolore o sensazione crampiformespesso nella parte anteriore delle cosce, ai polpacci e dietro le ginocchia, spesso bilaterale. A volte associato dolore addominale o mal di testa.Non è presente gonfiore né arrossamento alle articolazioni. Il dolore è saltuario e non ci dovrebbero essere segni di zoppìa.
ˇAnche se molto intensi, non provocano danni permanenti o a lungo termine.
ˇLa causa dei dolori della crescita è sconosciuta. Non c’è prova della reale correlazione con la crescita muscolo-scheletrica.
ˇL’eccessiva attività diurna, soprattutto corsa, arrampicata, salti, sembra favorirli. Ne soffrono maggiormente i bambini molto attivi.
ˇPuò verificarsi un peggioramento dei sintomi nei periodi di maggiore stress emotivo.
COSA FARE?
ˇRivolgersi al pediatra. Con una semplice visita può individuare i dolori della crescita e rassicurare le famiglie.
ˇMassaggio e calore locale.
ˇEsercizi di stretching!!!!!!!!
ˇAntidolorifici al bisogno (prescrizione medica).
I DOLORI DELLA CRESCITA NON DEVONO DESTARE PREOCCUPAZIONE!!
NON SI DEVE NECESSARIAMENTE SOSPENDERE LA PRATICA SPORTIVA. I PREPARATORI ATLETICI DEVONO FAR ESEGUIRE AL RAGAZZO ESERCIZI DISTRETCHING MIRATI!!I DOLORI PASSERANNO SPONTANEAMENTE ENTRO 1 O 2 ANNI.
Invece…Se un bambino/ragazzo ha dolore a un’articolazione (un solo lato), e questa
è gonfia e limita il movimento e il cammino, senza aver avuto traumi?NON E’ UN DOLORE DELLA
CRESCITA…
BANDIERINA ROSSA!!
OSTEOCONDROSINei giovani sportivi soggetti a microtraumi
continui e ripetuti, una piccola porzione di osseo o cartilagine ipersollecitata si stacca e resta libera
nell’articolazione.
Dolore + gonfiore + limitazione movimento
IN QUESTO CASO E’ NECESSARIA LA DIAGNOSI PRECOCE PER
FERMARE L’EVOLUZIONE DELLA LESIONE E SI DEVE SOSPENDERE
L’ATTIVITA’ SPORTIVA PER CIRCA 6-8 SETTIMANE, OLTRE A
EFFETTUARE LA TERAPIA FISIOTERAPICA E
FARMACOLOGICA.
Osteocondrosi dell’apofisi tibiale anteriorea carico della tuberosità tibiale, dovuta a ripetute sollecitazioni
prima che l’osso abbia completato la sua crescita.
LA MALATTIA DI OSGOOD SCHLATTER
Colpisce più i maschi delle femmine (3:1)
Nel 25%-30% dei casi è riguarda entrambe le ginocchia.
Colpisce proprio bambini e ragazzi sportivi cheusano largamente il muscolo quadricipite femorale (es. atletica, basket, pallavolo, calcio, danza, pattinaggio, ecc.). La patologia è dovuta infatti alla ripetuta azione traumatica causata dalla trazione del tendine rotuleo sulla sua inserzione a livello dell’apofisi tibiale, nella fase di contrazione del muscolo quadricipite. Il problema si verifica essenzialmente a causa delle microfratture cartilaginee (e conseguente infiammazione) legate alle ripetute estensioni del ginocchio effettuate nel corso dell’attività fisica.
SINTOMI:
Dolore locale, a volte irradiato a rotula e tibia
Dolore > a fine estensione/flessione del ginocchio
Sporgenza ossea
IL DOLORE LIMITA L’ATTIVITA’ FISICA E RESTA ANCHE NEL
PERIODO SUCCESSIVO. VENGONO PRESCRITTI ANCHE LUGHI
PERIODI DI ASTENSIONE DALLO SPORT.
IL DOLORE SI RISOLVE SPONTANEAMENTE QUANDO LA
CRESCITA COMPLETA L’OSSIFICAZIONE DELL’APOFISI
TIBIALE E IL TENDINE ROTULEO SOLLECITA L’OSSO, NON Più LA
CARTILAGINE DIACCRESCIMENTO.
COME OSSERVARE BAMBINI E RAGAZZI DURANTE LA CRESCITA
DI SCHIENA DI FRONTE DI PROFILO
1. OSSERVAZIONE IN STATICA
Di schiena si osservano:
- Shift laterali rispetto alla linea mediana (filo a piombo)
- Spalla più alta
- Scapola più prominente
- Diversa distanza delle scapole dalla colonna
- Asimmetria dei triangoli della taglia
- Anca più alta
- Rotazione dei cingoli (spalle e bacino)
- Allineamento delle ginocchia (varo/valgo)
- Allineamento del retropiede(pronato/supinato)
Di fronte si osservano:
Shift laterali rispetto alla linea mediana (filo a piombo)
Spalla più alta
Asimmetria costale
Asimmetria dei triangoli della taglia
Ala iliaca più alta
Rotazione dei cingoli
Allineamento delle ginocchia
Sporgenza malleolo mediale/ appoggio esterno del piede
Volta plantare
Di profilo si osservano:
-Allineamento rispetto al filo a piombo
- Curve sagittali (lordosi cervicale, cifosi dorsale, lordosi lombare)
-Anteposizione delle spalle
In flessione anteriore del tronco si osservano:
-Retrazioni muscolari catena posteriore (distanza delle mani da terra, spostamento del peso indietro, flessione ginocchia)
-Comparsa di gibbosità paravertebrali (scoliosi!!!!)
Guardare gli occhi: -strabismo, “occhio che scappa”, occhi sempre arrossati
- Il bambino si sfrega o strizza frequentemente gli occhi, li stringe per mettere a fuoco
-Mal di testa nella zona oculare o sovraorbitaria.
-Presenza di occhiali (corretti?)
Guardare la bocca:
-Mandibola deviata (e testa inclinata?)
-Protrusione o retrusione mandibola
- Morso crociato, affollamento dentale, mancanza di denti (molari e premolari!!)
2. OSSERVAZIONE IN DINAMICA
Nel cammino si osservano:
-Zoppìa
-Lunghezza diversa dei passi
- Pendolarismo eccessivo o asimmetrico degli arti superiori
- Piedi che cadono in dentro o che appoggiano sul bordo esterno
- Scarso equilibrio
- Il tronco o la testa si inclinano a ogni passo
- Rotazione di una spalla o del bacino a ogni passo
Nella corsa si osservano:
-Di profilo baricentro in avanti o indietro, movimento insufficiente della caviglia
- Da dietro e di fronte comportamento del retropiede e delle ginocchia in fase di appoggio e di spinta, inclinazioni o rotazioni del bacino, asimmetria nel movimento delle spalle e della testa, asimmetrie funzionali negli arti inferiori, zoppìa
Nel salto si osservano (di fronte e di schiena):-Asimmetrie di carico in spinta e atterraggio
- Cedimento ginocchia in varo/valgo e dei piedi in pronazione/supinazione in spinta e atterraggio
- Instabilità nell’atterraggio
-Scarsa ammortizzazione degli atterraggi
-Poca coordinazione e poco controllo nella fase di volo
Ogni gesto atletico è specifico. Di qualunque sport si tratti, osservare:
-Il gesto nel suo insieme non è armonioso
- Compensi
-Instabilità o mancanza di controllo
-Non-coordinazione
DISORDINI POSTURALI E INFORTUNI/SOVRACCARICHI
Una postura scorretta indica sempre un problema di assetto generale del soggetto, che quindi ha ripercussioni sulla globalità dei segmenti corporei e che condiziona tutti i
movimenti che esso compie.
PRINCìPI GENERALI
DISMORFISMO DEFORMAZIONE SCHELETRICA
ZONA DI RIGIDITA’, IPERPRESSIONE E SCHIACCIAMENTO
SOVRACCARICO
ZONA IPERMOBILE DICOMPENSO
DOLORE DOLORE
Gruppi muscolari più tonici, più ipertrofici e più corti (quelli a cui sono richieste continue contrazioni concentriche nei gesti sportivi che il
soggetto ripete)
< SVILUPPO DI FORZA ESPLOSIVA
+CONTRATTURE, STIRAMENTI E
STRAPPI IN REAZIONE A BRUSCHI E/O ECCESSIVI MOVIMENTI DI
ALLUNGAMENTO
+CRAMPI (DA SFORZO E A
RIPOSO)
VIZIO POSTURALE + ASIMMETRIA
RINFORZO ASIMMETRICO MM. DIUN’ARTICOLAZIONE
INSTABILITA’ ARTICOLARE (IN STATICA E/O DINAMICA)
DOLORE (MOVIMENTI PARAFISIOLOGICI DI
SCIVOLAMENTO)
TRAUMI ARTICOLARI E LEGAMENTOSI (DISTORSIONI DI
CAVIGLIA, DI GINOCCHIO, DIGOMITO, LUSSAZIONI DI SPALLA,
DI ROTULA, ECC.)
Inoltre…
ECCESSO DI LAVORO SU MUSCOLI, TENDINI E FASCE
SOVRACCARICO BIOMECANICO (infiammazione da stress, per richieste superiori alle capacità di resistenza del
muscolo, all’insufficienza di periodi adeguati di recupero tra un allenamento e
l’altro, o alla mancanza di stretching e contrazioni eccentriche oltre al lavoro in
contrazione concentrica)
FASCITE PLANTARE, TENDINITE DELL’ACHILLEO, SINDROME DELLA BANDELLETTA ILEO TIBIALE,
SINDROME DEL PIRIFORME, PUBALGIA, EPICONDILITE, TENDINOPATIA DEL
SOVRASPINOSO O DEL BICIPITE OMERALE, ECC.
I danni causati da una pratica sportiva scorretta non si esauriscono con l’infortunio. Se il problema si protrae
nel tempo e non viene corretto, genera degli adattamenti generalmente disfunzionali che il corpo mette in atto per continuare le attività richieste col minor dolore o dispendio energetico possibile, che si trasformano poi in disordini posturali, magari non
direttamente riconducibili all’infortunio, fissandoli e cronicizzandoli.
QUANDO CHIEDERE IL PARERE DELLO SPECIALISTA? E A CHI RIVOLGERSI?
Saper “leggere” i propri ragazzi è una responsabilità imprescindibile, anche se spesso si ha la tentazione di sottovalutare alcuni problemi apparentemente “non gravi” adottando rimedi fai da te, o trascurando anomalie posturali perché generalmente asintomatiche in età giovanile.
I SINTOMI VANNO INDAGATI, PER IL RESTO BISOGNA OSSERVARE!!
Se si ha il sospetto di un difetto posturale, meglio uno scrupolo in più che lasciar correre. Informate la famiglia e
chiedete il parere di un esperto!!
PEDIATRA/MEDICO DI FAMIGLIA
E’ generalmente il primo referente sanitario, in grado di effettuare una valutazione di base, richiedere esami di
approfondimento o inviare al medico specialista.
FISIOTERAPISTAE’ esperto nella valutazione e nel trattamento delle problematiche muscolo-scheletriche e posturali. E’ in grado di effettuare una prima valutazione, per impostare il trattamento riabilitativo o l’invio al medico specialista più idoneo, se necessario. Non può prescrivere esami strumentali.
FISIATRAMedico specialista che si occupa in maniera conservativa delle
problematiche dell’apparato muscolo-scheletrico, a stretto contatto col fisioterapista e col medico ortopedico. Può prescrivere rx e altri esami
strumentali se necessario. Il parere fisiatrico viene richiesto o dal pediatra o dal fisioterapista, per quei problemi per cui si ritiene necessario
approfondimento strumentale o prescrizione di terapia conservativa (farmaci, infiltrazioni, fisioterapia, ortesi, ecc.).
ORTOPEDICO
Medico specialista che si occupa del trattamento anche chirurgico delle malformazioni e dei problemi funzionali dell’apparato scheletrico e delle
strutture a esso associate, come tendini, e legamenti. Ci si rivolge all’ortopedico in caso di problemi posturali di severità medio-alta, nei casi in cui ci si sia
accorti del problema troppo tardi per poterlo affrontare conservativamente, quando le altre terapie non hanno funzionato.
TECNICO ORTOPEDICONon è un medico, ma è un operatore sanitario che su
prescrizione medica realizza protesi, ortesi e
ausili, come plantari, tutori, corsetti, ecc. Ci si rivolge a lui non per consulenza sui
problemi posturali, ma solo su indicazione di una delle
precedenti figure professionali.
SPORT DURANTE LA CRESCITASEBBENE L’ATTIVITA’ SPORTIVA SIA
ASSOLUTAMENTE CONSIGLIATA GIA’ DA BAMBINI, NESSUNO SPORT E’ CORRETTIVO
RISPETTO AI VIZI POSTURALI!!!!
Non correttivo, ma migliorativo:
ˇCoordinazione neuromuscolare
ˇAllenamento delle reazioni antigravitarie(sport a secco)
ˇAllenamento di equilibrio e propriocezione
ˇResistenza, l’agilità, capacità respiratorie, ecc.
STIMOLI POSITIVI PER
UNA CRESCITA ARMONICA
Prima della spinta di crescita puberale, i tessuti muscolo-scheletrici e cartilaginei non sono ancora maturi e i nuclei di accrescimento sono ancora in via di sviluppo e consolidazione.
E’ una condizione delicata, che trova stimolo e beneficio nell’attività fisica, ma sofferenza nell’eccesso di carico.
GRANDI ATTIVITÀ DI RINFORZO E POTENZIAMENTO NON ANDREBBERO PROPOSTE PRIMA DEL PICCO DI CRESCITA PUBERALE. INOLTRE IL CORPO DEL BAMBINO A QUEST’ETÀ È MOLTO MALLEABILE, PER CUI L’ECCESSIVA RIPETIZIONE DI GESTI SOPRATTUTTO ASIMMETRICI E UNILATERALI, PUÒ
DETERMINARE L’INSORGERE DI SCHEMI DI MOVIMENTO E ABITUDINI RISCHIOSE PER L’INSORGENZA DI PARAMORFISMI.
ATTIVITA’ AGONISTICA: SCONSIGLIATA IN BAMBINI SANI PRIMA DEL PICCO DI CRESCITA PUBERALE, VIETATA SE PRESENTI DIFETTI POSTURALI CONCLAMATI.
PRATICA SPORTIVA NON AGONISTICA: SEMPRE INDICATA (SE NON PRESENTI PATOLOGIE PARTICOLARI).
QUALUNQUE SIA LA PRATICA SPORTIVA, NON DEVE
CAUSARE DOLORI, DEFORMAZIONI, IMPOTENZE
FUNZIONALI O COMPORTARE DANNI ALLE STRUTTURE,
PERCHÉ PERDE LA VALENZA PRIORITARIA DEL
RAGGIUNGIMENTO DEL BENESSERE FISICO, ANCHE E
SPECIALMENTE SE CI SI RIFERISCE ALL’AMBITO
AGONISTICO.
IN GENERALE IL CORPO REAGISCE BENE A QUELLO PER CUI E’
PRONTO, PER CUI CON UNA BUONA E GRADUALE
PREPARAZIONE FISICA E SENZA CARICHI ECCESSIVI, NON CI
SONO GENERALMENTE CONTROINDICAZIONI ALL’ATTIVITA’
SPORTIVA CHE IL RGAZZO PREFERISCE. TRANNE NEI CASI IN CUI
COMPAIA E PERSISTA UN SINTOMO (ES. IL MAL DI SCHIENA) O
IN CUI SIA STATO DIAGNOSTICATO UN PROBLEMA POSTURALE
PER CUI QUELLO SPORT SIA CONTROINDICATO (ES. ATTIVITA’
MOLTO MOBILIZZAZNTI PER LA COLONNA IN SOGGETTO
SCOLIOTICO).
La postura del soggetto sportivo è molto importante, sia per realizzare un gesto atletico ottimale, sia per la prevenzione degli infortuni e/o per il recupero o la rieducazione e la cura. Ottimale sarebbe che insegnanti di educazione fisica, allenatori e preparatori atletici affinassero sempre di più le competenze di osservazione.
Riconoscere prontamente come migliorare la performance atletica ai fini della crescita sportiva
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Riconoscere i problemi posturali che non possono trovare correzione nella sola pratica sportiva e che necessitano di essere presi i carico da uno specialista.
GRAZIE, BUON LAVORODott.ssa Iezzi Silvia Valentina
Fisioterapista – Specialista in rieducazione Posturale Globale secondo P.E. Souchard