Giampaolo Centrone
DIPARTIMENTO DIELETTROTECNICA,ELETTRONICA EDINFORMATICA
TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE
FACOLTÀ DI INGEGNERIA
Anno Accademico 2005-2006
Giampaolo Centrone
DIPARTIMENTO DIELETTROTECNICA,ELETTRONICA EDINFORMATICA
TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE
FACOLTÀ DI INGEGNERIA
Anno Accademico 2005-2006
Giampaolo Centrone
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3TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE FACOLTÀ DI INGEGNERIA
Corso di Laurea Specialistica inIngegneria Gestionale e Logistica Integrata
Docente
dott.ing. GIAMPAOLO CENTRONE
Giampaolo Centrone
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4TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Informazioni utiliDocenteProfessore a contratto Giampaolo Centrone
Materia d'insegnamento:Tecniche di gestione aziendale
Indirizzo e-mail : [email protected]
Numeri di telefono cellulare: 3488715093ufficio: 0432-925400
Ufficio, Edificio e Piano quando presente in Università: laboratorio ORTS
Studente referente per questo semestre:ing. Maddalena Sillimail:[email protected]
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5TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEInformazioni utiliInformazioni utili
file:///G|/università /Tutoraggio 2005, Facoltà di Ingegner...niversità degli Studi di Trieste_file/centrone_docente.htm
Mappa ufficio: non disponibile
Dispense / lucidi (sono state aggiornate):
2 dispense e tutti i lucidi del corso sono sul sito materiale didattico del DEEI
disponibilita' del materiale per gli studenti in formato elettronico
Eventuali siti internet di riferimento per la materia di competenza:
http://www.themanager.org/Knowledgebase/Management/BSC.htm
http://www.mapnp.org/library/org_perf/bal_card.htm
http://www.hr-guide.com/
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6TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEInformazioni utiliInformazioni utili
Disponibilita' ampia a concedere appelli fuori corso
Modalita' e regolamento d'esame: esame orale
Liste appelli: l'iscrizione può avvenire, una settimana prima delladata dell'esame, via internet all'indirizzo
Orario di ricevimento:con massima disponibilità, su richiesta via internet all'indirizzo
Utilizzo newsgroup Ingnews: no
Contatti con realta' industriali per Tirocini o Tesi
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7TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEInformazioni utiliInformazioni utili
Il Docente del corso da trent'anni opera nel mondo del lavoro, con esperienze nei settori industriale e servizi, quale dirigente d'azienda industriale.
Attualmente è Direttore d'Esercizio della S.p.A. Autovie Venete, concessionaria autostradale dei tratti A4 Venezia - Trieste, A23 Trieste - Udine.
Nel tempo ha coperto diverse posizioni tra cui anche quella di Direttore dei Sistemi Informativi e di Direttore del Personale ed Organizzazione, con procure sui Sistemi di Qualità Aziendali nonché sui Sistemi di Prevenzione e Sicurezza.
Lo sviluppo del corso, pertanto, nel prevedere la trattazione delle più recenti ed avanzate tecniche di gestione aziendale presenti in letteratura, riflette ovviamente anche parte dell'esperienza nel tempo accumulata nella copertura delle posizioni manageriali affidate.
Osservazioni:
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8TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Il programma del Corso
Le evoluzioni ed i cambiamenti, anche repentini, dei contesti in cui viene trovarsi ad operare l’impresa moderna, caratterizzati da componenti di innovazione, concorrenzialità e globalità di particolare rilevanza, impongono all’azienda stessa, e soprattutto a chi vi opera, di saper supportare le proprie azioni strategiche con strumenti adatti in modo da costituire una valida guida all’implementazione degli obiettivi di lungo periodo.
6 crediti ING-IND/35 sge1.
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9TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEIl programma del Corso
Da qui le necessità di conoscenza e di capacità d’utilizzo, al cui soddisfacimento il corso è indirizzato, di tecniche atte a gestire al meglio i processi di controllo aziendale, specialmente quelli direzionali con un adeguato “monitoraggio” sugli andamenti aziendali, ed il mantenimento di sistemi atti a supportare le decisioni da assumere.
6 crediti ING-IND/35 sge1.
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10TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEIl programma del Corso
Tali tecniche inferiscono, particolarmente, sulla capacità organizzativa e finanziaria dell’impresa coinvolgendo, in tal modo, le risorse umane ed i meccanismi socio- economici che ne regolano l’esistenza, in un ambito operativo caratterizzato non tanto dal mero obbligo di sottostare più o meno facilmente a degli standard, bensì di rispettare veri e propri sistemi di gestione ed assicurazione della qualità nonché della responsabilità sociale.
6 crediti ING-IND/35 sge1.
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11TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE
FACOLTÀ DI INGEGNERIA
Corso di Laurea Specialistica inIngegneria Gestionale e Logistica Integrata
Insegnamento
TECNICHEdi
GESTIONE AZIENDALE
PARTE PRIMA
LA SFIDA COMPETITIVA
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12TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Cultura dell’organizzazione,
cultura della qualità.
Una introduzione
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13TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Che cos’è
un’organizzazione?
“un insieme di persone formalmente riunite per raggiungere degli obiettivi più o meno comuni”
Ma…
►Non basta l’insieme di persone, neanche se caratterizzate dallo stesso scopo, per parlare di organizzazione in senso proprio
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14TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Che cos’è
un’organizzazione?
“Insieme “formalmente costituito”, ossia l’organizzazione ha bisogno di un atto formale di costituzione per essere considerata tale.
Ma…
►Anche se nella maggior parte dei casi possiamo trovare un atto formale, molte “cose”
che
chiamiamo organizzazioni non sono state “formalmente costituite”
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15TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Che cos’è
un’organizzazione?
Gli “obbiettivi”, ossia i fini espliciti, consapevoli e possibilmente condivisi (poiché, in fondo, l’organizzazione serve a raggiungere dei fini).
Ma come determinare il fine/i fini?
►Esempio: l’impresa, quali fini?►Esempio: l’esercito, quali fini?
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16TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Che cos’è
un’organizzazione?Si potrebbe concludere che le organizzazioni non hanno fini (Cyert & March). Solo gli individui hanno fini e questi fini sono spesso complessi, ambigui, contraddittori, mutevoli nel tempo.
In realtà, non c’è alcun bisogno (teorico) della identificazione dei fini per avere organizzazione, né per capirne il comportamento.
Ma… quello del fine resta un problema analiticoprincipale!
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17TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEI fini (la mission)
EfficaciaAdeguatezza dell’azione
all’obbiettivo,Ossia, misura esterna di
natura socio-politica che riguarda l’abilità
dell’organizzazione nel raggiungere risultati accettabili dall’ambiente in cui opera.
EfficienzaGiudizio sul rapporto tra
risultato ottenuto e mezzi utilizzati
Ossia, una misura interna di risultato.
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18TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEI fini (la mission)
Una organizzazione può essere “efficace”, ma non “efficiente”. L’efficienza senza efficacia non ha senso!
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19TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEI fini (la mission)
Una organizzazione può essere “efficace”, ma non “efficiente”. L’efficienza senza efficacia non ha senso!
Ma l’efficacia dipende dalla definizione dei fini.
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20TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEI fini (la mission)
Una organizzazione può essere “efficace”, ma non “efficiente”. L’efficienza senza efficacia non ha senso!
Ma l’efficacia dipende dalla definizione dei fini.Che vanno valutati in termini:-economici;
-di sistema;
-tecnici;
-di sub-sistema;-sociali;
-di super-sistema;
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21TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Una parentesi (sulla quale torneremo)
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22TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Una parentesi (sulla quale torneremo)
L’insistenza sui fini e sul loro razionale perseguimento deriva dal paradigma della scuola classica, che pensa l’organizzazione come strumento razionale per raggiungere fini prestabiliti
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23TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Una parentesi (sulla quale torneremo)
L’insistenza sui fini e sul loro razionale perseguimento deriva dal paradigma della scuola classica, che pensa l’organizzazione come strumento razionale per raggiungere fini prestabiliti
(la
metafora della macchina).
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24TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Una parentesi (sulla quale torneremo)
L’insistenza sui fini e sul loro razionale perseguimento deriva dal paradigma della scuola classica, che pensa l’organizzazione come strumento razionale per raggiungere fini prestabiliti
(la
metafora della macchina). Oggi questo paradigma è
sottoposto a crescenti e
fondate critiche
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25TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Le organizzazioni sono diverse
Se e cosa hanno in comune organizzazioni quali un’impresa, un carcere, la Chiesa, l’esercito, un ospedale o …
l’università?
Perché
sono diverse?Diverse
per:
Il tipo di attivitàLe persone
che occupano e/o coinvolgono
Il tempo
che richiedono all’individuoLe forme
attraverso le quali l’organizzazione
“controlla”
gli individui
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26TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Le organizzazioni
hanno anche tratti comuni…
Tutte le organizzazioni definiscono, in maniera tendenzialmente vincolante, quindi si assomigliano, alcuni aspetti:
-come si entra
nella organizzazione;-come ci si rapporta con gli altri all’interno;-come ci si rapporta con gli altri all’esterno;-come ci si rapporta con le “tecnologie”;
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27TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Allora, …
quale organizzazione?
Rispetto a qualsiasi altro costrutto sociale, l’organizzazione è una forma di azione
collettiva reiterata basata su processi di differenziazione (divisione del lavoro) e di integrazione (gerarchia) tendenzialmente stabili e intenzionali
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28TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEDifferenziazione
Attraverso il processo di differenziazione, l’organizzazione passa da un insieme indifferenziato di persone a un “sistema di ruoli”. Una volta progettato e disegnato, il sistema dei ruoli tende a stabilizzarsi e a consolidarsi nel tempo e viene rimesso in discussione, in generale, solo in presenza di disfunzioni.
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29TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEDifferenziazione
•
divisione dei compiti•
specializzazione
•
sistema dei ruoli (impersonalità
e intercambiabilità)
•
organigramma•
selezione del personale
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30TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEIntegrazione
Ma la differenziazione non basta! E’
condizione necessaria, ma non sufficiente. Per ottenere risultati non basta dividere i compiti tra più
individui, ma occorre riportare a unità
ciò che si è
diviso. E’
questo il processo di integrazione!
La gerarchia come modalità
principale di integrazione, ma anche
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31TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEIntegrazione
•
Gerarchia•
Norme e procedure
•
Tecnologie•
Schemi, programmi di azione
•
Strategie organizzative•
Valori
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32TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEOrganizzazione e individuo
prestigio capacità Status - Ruolo posizione funzione
Individuo
Organizzazione
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33TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEOrganizzazione e individuo
Chester Barnard e la “parabola del masso”
Fini individuali e fini organizzativiLa motivazione: incentivi materiali e incentivi non materiali l’economia degli incentiviPersonalità individuale e personalitàorganizzativa
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34TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
La problematica moderna della organizzazione
La burocrazia – lo Stato moderno
L’impresa moderna ossia il taylorismo- fordismo
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35TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALELa burocrazia (Weber)
Nella formulazione di Weber, possiamo definire come burocratica quella organizzazione che è
(1)caratterizzata dal fatto di essere un
insieme di uffici tra loro (2)gerarchicamente ordinati, ai quali si accede sulla base di (3)competenze specialistiche attraverso (4)concorso; dove il lavoro …
è
la base per
una (5)carriera e dove le relazioni tra uffici avvengono prevalentemente in (6)forma scritta e seguendo sempre comunque le norme e le linee gerarchiche.
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36TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALELa burocrazia (Weber)
Inoltre, (7)il funzionario non ha la proprietà
né dell’ufficio né
dei mezzi di produzione e, proprio
perché
applica norme e conoscenze specialistiche, (8)agisce sine ira ac studio e cioè
non mette passione o accanimento in quello che fa, ma si limita appunto ad applicare le norme che si adattano alle singole fattispecie che gli capitano davanti.
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37TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALELa burocrazia (Simon)
L’organizzazione-burocrazia è
“un campo strutturato di premesse”, ossia a ciascun livello dell’organizzazione corrispondono delle premesse di fatto e di valore che consentono, e sono peraltro sufficienti, a ciascun individuo che ricopre il ruolo di assumere decisioni in sé
soddisfacenti, in quanto coerenti con il disegno generale dell’organizzazione
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38TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALELa burocrazia (Simon)
Detto in altro modo, il compito complessivo dell’organizzazione, che consiste in una concatenazione di decisioni complesse, viene scomposto in una pluralità
di sottocompiti
sempre più
semplici e tra di loro collegati che prevedono, ciascuno, decisioni più
semplici.
Organizzazione = modalità
per semplificare i processi decisionali.
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39TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEL’impresa
Lo Scientific
Management (organizzazione scientifica del lavoro)
L’organizzazione come sistema razionale, come “macchina”
•
Gerarchia•
Standardizzazione
•
Frammentazione delle mansioni•
Deresponsabilizzazione
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40TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Trionfo e crisi del paradigma taylorista-fordista-burocratico
Formale e informaleIl dilemma della formalizzazione:Vantaggi del formale: prevedibilità, automatismi,
deresponsabilizzazione, minori competenze richieste…
Vantaggi dell’informale: in situazioni di incertezza, in termini di responsabilità-motivazione, flessibilità, …
Giampaolo Centrone
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41TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEUn esempio!
Mansione: Addetto alle fotocopie
Mansione: addetto alle fotocopie
Curerà che il servizio di fotocopie sia efficiente al servizio della struttura
L’addetto curerà i seguenti aspetti: all’inizio di ogni turno di lavoro, controllerà l’apposito contatore e trascriverà il numero riportato sull’apposito registro (Mod. 34C) Terrà la precisa contabilità dei materiali di uso (Mod. 35D), carta toner etc. Richiederà all’apposito ufficio (economato) la fornitura di carta o altro materiale ogni settimana, compilando la scheda S4. Richiederà, per iscritto, allo stesso ufficio gli interventi di manutenzione. Si accerterà che i richiedenti fotocopie presentino l’autorizzazione della struttura competente e richiederà una firma sul previsto registro al ritiro delle fotocopie stesse. …. ….
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42TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEIl dilemma della formalizzazione (1)
+ formalizzazione -formalizzazione
Ambiente stabile Ambiente turbolento
Maggiore rigidità Maggiore flessibilità
Maggiori garanzie di universalismo
Meno garanzie, più discrezionalità
“Ritualismo burocratico”
(Merton)
Oscuramento delle procedure
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43TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEIl dilemma della formalizzazione (2)
+ formalizzazione -formalizzazioneCompiti più
facili Compiti più
difficili
Deresponsabilizzazione Più
responsabilità
Alienazione Stress
Efficienza (senza efficacia?)
Efficacia (senza efficienza?)
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44TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Crisi del paradigma razionalistico
Impossibile la formalizzazione totale!Tanto più
quando l’ambiente diventa
“turbolento”!D’altra parte, da sempre “inosservanza
funzionale delle norme”
Giampaolo Centrone
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45TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Crisi del paradigma razionalistico
Due fenomeni concomitanti:crisi degli assetti economici ecrisi dello Stato sociale,in una parola crisi del modello “fordista”
Giampaolo Centrone
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46TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALELa motivazione ritorna al centro!
Nelle imprese: flessibilità
e creatività; orientamento al cliente.
Nelle organizzazioni pubbliche: la (ri)scoperta dell’obbiettivo; orientamento all’utente.
Giampaolo Centrone
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47TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALELa motivazione ritorna al centro!
L’adesione dell’individuo agli obbiettivi e alle esigenze della organizzazione (ri)diventa una variabile fondamentale.
Da qui,il successo del “modello giapponese”:
toyotismo
e “Qualità
Totale”.
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48TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALELa motivazione ritorna al centro!
Il modello “organizzativo”
giapponese si basa su due presupposti:
1) Il presupposto culturale influenza la filosofia dell’organizzazione e nella cultura giapponese il rapporto individuo/organizzazione è
impostato sul
sentimento di appartenenza (riconoscimento sociale)
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49TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALELa motivazione ritorna al centro!
Il modello “organizzativo”
giapponese si basa su due presupposti:
2) Il just in time, la logica secondo la quale ogni risorsa deve arrivare ad essere immessa nel ciclo produttivo nel momento opportuno e nella quantità
che serve; i
pezzi controllati uno per uno per ottenere la qualità
totale
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50TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALELa motivazione ritorna al centro!
Ma, proprio a partire dalle riflessioni sul caso giapponese e sulla sua esportabilità, la questione della motivazione allarga gli orizzonti della organizzazione e la costringe a misurarsi con il “campo”
nel
quale essa opera
Giampaolo Centrone
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51TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALELa motivazione ritorna al centro!
Nella visione tradizionale, ahimé
ancora fortemente diffusa, l’organizzazione è
un
“sistema chiuso”, che cioè
non interagisce
con l’esterno.
Negli approcci più recenti
l’organizzazione è
un “sistema aperto”
che
interagisce continuamente con l’ambiente esterno, con il quale scambia “risorse”
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52TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Sistema “aperto”
input output
Organizzazione
Ambiente fisico
Società
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53TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Sistema “aperto”
input outputRisorse finanziarie “Prodotti”
Risorse fisiche e strumentali “Potere”
Energia umana Cambiamenti indotti nell’ambiente fisico
Informazione pertinente al processo produttivo
Cambiamenti indotti nel sistema socio-economico
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54TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Sistema “aperto”input outputRisorse finanziarie “Prodotti”
Risorse fisiche e strumentali “Potere”
Energia umana Cambiamenti indotti nell’ambiente fisico
Informazione pertinente al processo produttivo
Cambiamenti indotti nel sistema socio-economico
Informazione generale (sistema culturale, conoscenze, simboli, linguaggio, valori, norme, modelli di comportamento…)
Innovazioni riguardo al sistema dell’informazione generale
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55TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Sistema “aperto”
Approcci tradizionali Approccio neo-istituzionale
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56TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALEOrganizzazione Aziendale
CONTENUTI
-
Organizzazioni e Teoria Organizzativa
- Strategia, Progettazione Organizzativa ed Efficacia
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57TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Organizzazioni e Teoria Organizzativa
- Perché studiare la Teoria Organizzativa?
….ha un nome pretenzioso che intimidisce….
….è un esercizio accademico….!
Si parla tanto di organizzazione ma………...
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58TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Organizzazioni e Teoria Organizzativa
PROSPETTIVA FOCUS METODO RISULTATI
Classica
Gli Effetti dell'organizzazione sulla societàLa Gestione della organizzazione
Osservazione e analisi storicaRiflessioni sulla base della esperienza personale
Classificazione per tipologia e Contesto TeoricoSuggerimenti pratici per il management
ModernaL'organizzazione attraverso la misura oggettiva
Descrizione delle misureCorrelazione tra misurazioni standard
Studi comparativiAnalisi statistiche
SimbolicaInterpretativa
L'organizzazione attraverso la percezione soggettiva
Osservazione partecipativaInterviste etnografiche
Casi di studio e etnografia delle organizzazioni
Postmoderna Teoria organizzativa e pratiche teorizzate
Scomposizione(gramma
ticale/logica) Critica delle pratiche teorizzate
Introspezione critica condivisa tra management e struttura
Organization Theory - Mary Jo Hatch - Oxford University 1977
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59TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Organizzazioni e Teoria Organizzativa
PROSPETTIVA METAFORAImmagine della organizzazione come..
Immagine del manager come..
Classica Macchina Macchina costruita dal
management per raggiungere obiettivi predefiniti
Tecnico che progetta, costruisce e gestisce la macchina operativa
Moderna Organismo Sistema vivente che attiva le funzioni necessarie per la sopravvivenza
Parte interdipendente di un sistema adattativo
SimbolicaInterpretativa
CulturaInsieme di significati creati e mantenuti da associazioni umane attraverso valori condivisi, tradizioni, usi..
Concezione che vorrebbe essere un simbolo dell'organizzazione
Postmoderna CollageTeoria organizzativa come collage di pezzi di conoscenza e competenze raccolte insieme per generare una nuova prospettiva connessa con il passato
introspezione criticaTeorizzatoreUn teorizzatore è
un artista
Organization Theory - Mary Jo Hatch - Oxford University 1977
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60TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Fine
presentazione
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61TECNICHE DIGESTIONEAZIENDALE
Organizzazioni e Teoria Organizzativa