ESPERIENZA EMOZIONALE E
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gloria Tosi
Psicologa clinica
Psicoterapeuta in formazione
di orientamento Cognitivo-Comportamentale
presso Studi Cognitivi (MI)
UN EQUILIBRIO POSSIBILE?
minore consapevolezza delle emozioni e maggiore
alessitimia (Harrison et al., 2009; Ridout et al., 2010)
strategie di
regolazione
delle emozioni
disfunzionali
come la
soppressione
emotiva o
l’evitamento (Oldershaw et al.,
2010)
minore
ricorso a
strategie
adattive come
re-appraisal
e problem
solving (Torres
et al., 2011; Ricca
et al., 2012)
LE PERSONE CON
DISTURBI ALIMENTARI..
I SINTOMI DEI DISTURBI ALIMENTARI
RIENTRANO IN UNA CATEGORIA DI
STRATEGIE DI REGOLAZIONE
EMOZIONALE DISFUNZIONALI
RABBIA
NOIA
SENSO DI
IMPOTENZA
ANSIA
FRUSTRAZIONE
TRISTEZZA
DISGUSTO
“Food is more than something to eat” (Cuzzolaro, 2004)
(Macht et al., 2013)
Normal Eaters
Restrictive Eaters
Emotional Eaters
I PATTERN DI RELAZIONE FRA
EMOZIONI E COMPORTAMENTO
ALIMENTARE
RESTRICTIVE EATERS
Cibi tabù
Cibi non tabù
Teoria della restrizione-disinibizione (Herman & Polivy, 1980)
EMOTIONAL EATERS
Specifico aumento del consumo di cibi
dolci o grassi
“L’uomo è ciò che mangia” Ludwig Feuerbach
Todisco P. & Vinai P., 2010
CIBI DIFFERENTI A SECONDA DELLO
STATO EMOTIVO
ANSIA TRISTEZZA
EMOTIONAL EATING
“Quando sto per entrare in ufficio mi sale l’ansia. So già
che il capo mi darà filo da torcere. Ho bisogno di caricarmi
e lo faccio con il cibo. Mi fermo al bar ingurgito due brioche
e riparto verso il lavoro” (Anna, obesa di 40 anni)
COMPULSIONE
SENSAZIONE DI
FAME EMOZIONE
SCARSA
TOLLERANZA
ALLE EMOZIONI
INCAPACITA’ DI
DIFFERENZIARLE
E DALLE
SENSAZIONI
Loredana, 27 anni “Dolci. Dolci. Dolci.
L’antidoto contro la noia”.
Stefano, 40 anni “Preferisco i dolci, ma
non è detto. Posso mangiare qualsiasi
cosa in quei momenti”.
QUANDO LE EMOZIONI DIVENTANO CIBO...
(Piergiuseppe Vinai, Patrizia Todisco, 2007)
DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E
DELL’ALIMENTAZIONE
Nel DSM-V sono previsti:
•ANORESSIA NERVOSA
•BULIMIA NERVOSA
•BINGE EATING (nel DSM IV Alimentazione Incontrollata;
da 2 giorni alla settimana per 6 mesi a 1 volta alla settimana
negli ultimi 3 mesi nel DSM-V)
•L’obesità non è inclusa nel DSM-V come disturbo mentale
poiché vi contribuiscono fattori genetici, fisiologici,
comportamentali e ambientali. Tuttavia, ci sono forti
correlazioni tra obesità e un certo numero di disturbi
psichiatrici (es. i disturbi dell’umore).
Grazie per l’attenzione