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Istituto Comprensivo di San Vito a . s. 2009/2010
GIORNATA DELLA LETTURA:
I DIRITTI DEI BAMBINIRaccolta di elaborati realizzati dalle classi I A e I B
della Scuola Secondaria di Primo Grado
Docenti
Cristina Galizia, Simona Martini e Regina Spoletini
Il silenzio di Tomasz Kociuba
Guardami,
non so cosa fare
il mio padrone non mi permette
di parlare, di scherzare, di ridere.
Fermo là! Non ti muovere!
Queste sono le mie coccole.
Torna in camera con gli altri!
E’ una camera nera,
non c’è né tristezza né gioia
non c’è né fame né sazietà
non c’è né Dio né il male;
non c’è niente.
Ogni giorno è così,
è tutto silenzioso.
Non possiamo credere nella speranza,
il silenzio è dentro di noi
ma ogni volta che sogniamo,
l’ amore di Dio viene e resta.
IQBAL MASIH di Ilaria TolomeiCaro diario,oggi, come tutti i giorni, è stata una brutta, ma soprattuttodolorosa giornata!Non riesco nemmeno a scrivere per il dolore delle miemani! Ho lavorato senza fermarmi un attimo! Tutti siamoincatenati per non farci scappare, ma io stanotte hodeciso: fuggo dalla finestra! Non ti preoccupare cheporterò anche te, però, prima devo trovare un piano: si!Quando il padrone si distrarrà io subito scapperò anche seda un buco minuscolo! Ecco il padrone è distrattoadesso.......VIA! Come il vento fuggo dalla finestra.Finalmente posso denunciare alla polizia....No, mi hanno riportato dal padrone! Che delusione! Speroper me un futuro migliore, come avere una famiglia,andare a scuola e giocare con i miei amici, questo è quelloche più desidero!
Maria AntoniettaCapone
Nessuna speranza? dI Nicola D’Orazi
Bambino perché piangi?
Piango perché sono povero e per la mia famiglia e
perché sono un bambino schiavo
E come fai a mantenerti?
Lavoro in una fabbrica di tappeti
Se non rispetti le regole il padrone cosa ti dice?
Mi mette sotto terra, sotto il sole, senza acqua e
senza cibo
E quando sarai libero?
MAI
I bambini chiedonodi Bojor Florin Alexandru
I bambini chiedono giocoNoi gli diamo guerraLoro chiedono un giocoNoi gli diamo una pistolaLoro non chiedono nienteE sono più felici
Giulia Ronci
Mirella Cenci
Nei panni di di Elena Testa e Maria Francesca D’Antoni
Mio padre mi abbandonò quando avevo tre anni, mi trovò un signore che poi mi vendette per pochi soldi e sterco di gallina a una ricca famiglia.
Mi facevano cucire, cucinare, lavare, pulire...poi come un cane, la notte dormivo in una cuccia con un collare.
Circa un anno fa rubai un attrezzo e mi liberai dal collare.Ora sono con un’associazione che mi ha ospitato e tutti mi vogliono bene.
Ora siamo una grande famiglia.
Diritti del bambinodi Costanza Testa
Poveri bambinipiccinilavorano tantoe a nessuno importaa tarda seravanno a lettostanchi e affamaticon le povere dita sanguinantiil giorno dopo vengono maltrattati...Il mondo si ricordiche ogni bambinosi DEVE alzare e ANDARE a scuola, GIOCAREogni bambinoDEVE POTER SORRIDERE!
Alessia Mastrogiacomo
Un bambino-erba di Tomasz Kociuba
Caro diario,
il sabato è la giornata più dura per noi
bambini-erba.
Il sabato è il giorno più atroce.
I bambini rapiti non respireranno più.
Cerchiamo sempre dove e quando
scappare.
Da dove veniamo? Chi siamo? Siamo
anche noi figli di Dio?
Non vogliamo saccheggiare,
depredare, uccidere.
La nostra vita è terribile
se si può chiamare vita.
Beati i bambini che vivono:
vivere vuol dire giocare
vivere vuol dire ammirare
vivere vuol dire ridere,
vivere vuol dire vivere.
Maria Francesca D’Antoni
LETTERA di Ilaria TolomeiCari genitori,ho voluto scrivervi per sapere se va tutto bene a casa. Come stanno i fratellini? E lesorelline? Mi mancate tantissimo! Ogni giorno devo cucire palloni con le mie mani, enon potete capire che dolore! Un giorno mi sono rifiutata di lavorare, allora ilpadrone ha scavato una buca, piccola come me e non potevo muovermi, le braccia e ilcorpo erano incastrati! Che caldo! Un'ora lì dentro! Ho passato un'ora d'inferno! Alafine ho deciso di tornare a lavoro e così le mie mani sono tornate a sanguinare comeprima! Che dolore! Non ve lo potete neanche immaginare!Io sono un po’ felice perché ho molti amici, ma contemporaneamente triste, anziaddolorata perché piangono tutti per il dolore! Ogni giorni ci alziamo alle cinque dimattina e lavorare fino alla sera tardi! Non stacchiamo gli occhi dai palloni, nonpossiamo andare in bagno! A mangiare ci danno un cucchiaio di riso e non ci dannoneanche da bere un goccetto d'acqua.Che disgrazia stare qui! Ho saputo che un certo Iqbal Masih è riuscito a scapparedalla finestra, è andato dalla polizia, ma l'hanno riportato in mano al padrone! Poi ciriprovato, ma niente! Poi ci ha riprovato ancora e finalmente, ci è riuscito! Hadenunciato tutto quello che succede a noi bambini! L'altro giorno è venuto, e dinascosto ci ha fatto una foto! Che eroe che è quel bambino! Spero al più presto che ciliberano da questo carcere infernale!Non vedo l'ora di riabbracciarvi, se potrò! Voglio tornare ad essere libera e divertirmia giocare, ritornare a scuola, ma soprattutto ritornare a casa dalla mia famiglia, cioèvoi! Adesso devo lasciarvi perché è tardi! Vi riscriverò un'altra lettera, quando potrò!Vi voglio tanto bene! A presto!Baci! ILARIA
Mamma, aiutami! di Mirella Cenci
Coltelli, pistole, fucili:
sono questi
i giocattoli dei bambini.
Sul loro viso
C’è lo stampo di strazio,
sfruttamento e maltrattamento.
Come un leoncino
Viene separato dalla mamma
Loro vengono strappati alla famiglia
Costretti a vivere
Cucendo tappeti
Giocando alla guerra
Cercando qualcuno.
“Mamma, aiutami !”
Son queste le tristi parole
Che esclamano piangendo.
Dopo un attimo...
Pum ! e si ritrovano a fare i soldati
Pum e piangono
Pum e sperano
Pum e muoiono.
Pensieri di Davide Valvason
Mi sveglio la mattina presto e comincio a
tessere tappeti, a pungermi le dita.
Ma ogni giorno penso che io sono stato
fortunato,
perché non sono stato scelto per andare a
combattere o a lavorare nei campi.
Mi manca la vita di prima, il profumo
dell’aria fresca, dei fiori, il profumo della
libertà.
Intervista a Iqbal di Gioele DenniCom’era la tua vita prima di essere dato in
custodia al tuo padrone?Prima vivevo libero e spensierato.
Ti piacerebbe tornare dai tuoi genitori?Sì molto, la notte sogno di stare con loro.
Se i tuoi genitori fossero qui tu cosa gli diresti?
Correrei solo verso di loro e li abbraccerei.
Tomasz Kociuba
I Bambini del mondo di Cecilia Bernardini
I bambini del mondo non possono giocare,Correre, scherzare, ridere, essere felici…I bambini del mondo giocano alla guerra.
Pace vuol dire che non a tutti piace lo stesso gioco,che ognuno deve avere gli stessi diritti..i bambini del mondo non hanno scelta,
lavorare…essere venduti…essere schiavi….
Essere sfruttati e picchiati…Questa è la loro vita
E non c’è niente di peggio…Bisogna cambiare tutto questo..
I bambini del mondo devono essere liberi!...
Questo è essere bambini?
di Maria ManciniAlcuni bambini sono costretti a restare rinchiusi come se fossero in una gabbia tutti
insieme ma senza poter parlare tra di loro, non possono neanche alzare lo sguardo per vedere chi hanno accanto.
Questi bambini sono costretti a vivere da adulti sin dalla nascita.Ma sarà vero che loro non sono consolati, costretti a lavorare e a fare tutte quelle cose che
fanno gli adulti come trascinare massi enormi?E già, è proprio così, è proprio vero che loro sono costretti a vivere questa vita.
E non vi ho ancora raccontato che i bambini a partire da otto anni vanno in guerra a
vedere i loro compagni morire, a uccidere con le loro stesse mani.Mentre loro non vorrebbero, né dovrebbero uccidere nessuno.
Alessia Gentilezza
TU BAMBINO di Maria Francesca D’Antoni
Tu bambino che dormi sulle scaleTu bambino che non hai una
famigliaTu bambino che congeli per il
freddoTu bambino che sei ricoperto
solo da un saccoTu bambino che sei tristeTu bambino abbandonato e
lasciato da solo in questo postoBambino, se tu mi chiamerai io
arriverò.
POESIAdi Ilaria Tolomei
Guardate. Guardate là.Ma sì sì proprio là,in quel buio infinito
dove nessuno può raggiungerlo.Dove la gente muore di fame
e i bambini lavorano.Guerra, infelicità, odio, disprezzo
avvolgono il mondo,
mentre noi seduti su una poltrona comoda
guardiamo la televisione ea volte cambiamo canale
per non vederli.A volte ridiamo e li prendiamo in giro
perché sono diversi da noi.
Regaliamogli una parte della nostra felicità,
per aiutarli e per farli diventare come noi!
Elena Testa
Alessia Mastrogiacomo
DORMI BAMBINOdi David Paolacci
Ninna nanna per i bambini poveri che non
riescono a sognare
Perché devono pensare, dormi bambino...
Ninna nanna per i bambini poveri che non
riescono a mangiare
Perché devono lavorare, dormi bambino...
Ninna nanna per i bambini poveri che non
possono giocare
Perché non hanno la libertà, dormi
bambino...
BAMBINO PERCHÉ PIANGI?di Bojor Florin Alexandru
Bambino perché piangi?Sono scappato e da dove?da un posto bruttissimo, pieno di ragazzi che lavorano e piangonoma tu come sei uscito?Sono scappatoE come mai ci sei finito?Mi hanno rapitoE i tuoi genitori non ti hanno protetto?No perché loro mi hanno vendutoE perché? Perche erano troppo poveri per mantenermiMa bambinoLo sai che tu hai dei diritti, che ti proteggono e che tutti devono rispettare? Vieni con me bambino...
Mirella Cenci
EMOZIONIdi Davide Eusepi
La paura, di essere nell’esercito
di rimanere solo.Il coraggio,di scappare
di denunciare.La rabbia,
di vedere persone chemuoiono senza motivo.
La calma,di non reagire subito
di non morire.La tristezza,
di essere maltrattatodi essere schiavo.
La felicità,di ringraziare persone che
ti aiutano senza parole.
Caro diario di Elisa Carrarini e Marta Trinchieri
Caro diario,
Sono sfinita dopo questa lunga giornata di lavoro, sembrava non finire mai. Sono talmente
stanca da non riuscire a vedere quello che scrivo. Le mie mani sono tagliate e sanguinanti
perché oggi ho filato un bellissimo tappeto, fosse per me! Inoltre oggi il mio padrone mi ha
picchiata perché ho tentato di scappare da quest’inferno. Non è per niente giusto che
dall’altra parte di questo ingiusto cerchio ci sia gente ricca che si gode la vita e che io debba
lavorare per loro e per il loro benessere. Ci potessi essere io, perché sono nata in
quest’incubo? Spero che un giorno qualcuno aiuti me, i miei amici e tutti i bambini che come
me soffrono per inutili tappeti, e quando sarò grande giuro che farò di questo cerchio un
mondo migliore. E’ tutta la notte che scrivo, ora devo andare a terminare il mio tappeto! Ci
vediamo stasera e se riuscirò a scappare ti porterò con me, sei l’unica cosa che possiedo!
Piccoli di Cecilia Bernardini
… Piccoli bambini soli e poveretti,che non potete dormire sui vostri letti..voi che dovete solo lavorare voi che non potete mai giocare voi che avete un’infanzia bruciatadalla fatica consumata …voi che lavorate duramenteper guadagnare poco o nientevoi che cucite palloni per arricchire i vostri padroni..o ancora peggio venite armati e mandati a morire come soldati..il nostro mondo egoista e duro non si preoccupa del vostro futuro.Vorrei che tutto ciò finisse all’improvviso E sui vostri volti tornasse il sorriso …
Ninna Nanna per i bambini tristidi Alessia Mastrogiacomo
Ninna nanna, ninna nannaQuesto bambino è della mamma.
Ti cullo con amoreTi porto sempre nel cuore.
Si la stella dell’anima miaOvunque tu vada, ovunque tu sia.
Ti leggo ogni fiaba con allegria,perché sei l’amore dell’anima mia.
Piccolo bimbo,mio grande tesoro,sei nel mio cuore ,ovunque mi trovo.
Tu sei la gioia della mia vitaChe senza di te sarebbe intristita.
O bimbo mio, grande amoreTi penso sempre con ardore.
Ti penso ogni momentoCon forte sentimento.
Ninna nanna, ninna nannaQuesto bambino è della mamma.
Michela
Cinti
TU SEI FELICE? di Flavia MercuriTu sei felice?
ci sono alcuni chenon fanno altro che piangere
tutto il giorno.
Tu sei felice?ci sono alcuni chenon mangiano da
tanto tempo.
Tu sei felice?in altri paesi
c’é la guerra emuoiono per combatterla.
Tu sei felice?ci sono moltepersone che
non vanno a scuola.
Tu sei felice,ma almeno aiutali
ad avere unavita migliore.
Caro diario
di Flavia Mercuri
Caro diario,
oggi la giornata è stata più dura del solito: il padrone ci ha chiamato questa mattina alle 5 e
abbiamo subito iniziato a lavorare. Abbiamo tessuto i tappeti per ore e ore, non potevamo
parlare o alzare la testa. Poi abbiamo cucito tantissimi palloni, grandi, di cuoio senza alzare
la testa e senza parlare. Per pranzo non ci ha dato nemmeno un pugno di riso. Non ce la
facevo più, volevo scappare, urlare, ma non potevo, perché avevo paura che il padrone mi
mettesse dentro la buca. Così ho rincominciato a lavorare i palloni più piccoli, con le mani
tutte bucate e piene di sangue. Finalmente è arrivata la sera e posso riposarmi, ma solo per
poche ore. Ora devo andare, ma ti riscriverò. Ti voglio bene! A presto!
Giulia Ronci
RIFLESSIONI
Una bambina seduta che attende che tutto finisca, che gli sfruttamenti finiscano, che i bambini non vengano più usati come
oggetti, o venduti come carne da macello.
Uguaglianza, amore, fratellanza per tutti i bambini del mondo. (Elena Testa)
I bambini devono vivere tutti ugualmente, come me; io mi rendo conto della fortuna che ho avuto, ma vorrei che questa fortuna l’avessero tutti i bambini del mondo. Purtroppo non è possibile perché in Oriente, in Africa e in altre nazioni la gente è tanto
povera e quindi lì non finiranno mai gli sfruttamenti dei minori. (Tommaso Denni)
Per me i bambini sono tutti uguali, non conta niente il colore della pelle, ma quello che si ha nel cuore.
Molti bambini invece di studiare e andare a scuola, lavorano: fanno tappeti...e tornano a casa alla fine della giornata molto
stanchi, con le dita sanguinanti. Purtroppo sono i loro genitori che li vendono perché non hanno soldi. I bambini dovrebbero usare
solo una penna. Tutti i bambini del mondo hanno il diritto di giocare, divertirsi, esprimere la propria opinione. Tutti i bambini del mondo giocano a fare la guerra, bisogna insegnare ai bambini
la pace. Condividiamo i nostri giochi con tutti i bambini. (Alessia Mastrogiacomo)
Poesia per i bambinidi Costanza Testa
In tutto il mondo
ci sono bambini
che lavorando tutto il giorno,
non possono andare
fuori e giocare con gli amici.
In tutto il mondo
ci sono bambini
Che lavorando con le armi,
si trasformano in mini-adulti.
In tutto il mondo
ci sono bambini,
che vengono sfruttati
e maltrattati.
In tutto il mondo
i bambini
non vengono amati
NEL MONDO C’ È CRUDELTA'
... un giorno... di Alessia Gentilezza
Ho visto un giorno un bambino piangere
Perché non poteva sognare
Un bambino che non sa cos è la pace
Ma conosce solo le armi
Un bambino che non sa giocare
ma sa a perfezione sparare
tutto questo mi fa male
e vorrei non guardare ma lo devo fare
per poter l ’ incubo cancellare.
...Ho visto un giorno un bambino piangere....
David Paolacci
BAMBINI SOLI di Brikena Komini
Bambini da soliSenza genitoricostretti a lavorareper una manciata di risoCostretti a fare la guerraSenza sapere perchéCorrono di qua e di làIn cerca di libertàAlla fine tutto questo finirà?La guerra ancora non finisceMa quando finirà
Forse quei bambini troveranno una vita migliorePotranno riposarsi per orePotranno mangiare più risoCosì ritroveranno il sorriso?C’è tanta crudeltàE dopo la guerra saranno come uccelli in libertà.
Intervista a un bambino soldato di Angelo Flores e Nicola De Paolis
Com’era la tua vita prima di diventare soldato?
La mia vita è stata difficile, perché non avevo niente da mangiare e non avevo
una famiglia.
Quando sei diventato soldato?
Sono diventato soldato a soli sette anni.
Com’è la tua vita da soldato?
Brutta e pericolosa.
Hai paura della guerra?
Ogni giorno, quando vado a fare la guerra, ho paura dei morire.
Hai mai visto un tuo amico morire?
Sì, ho visto un mio amico morire davanti ai miei occhi per salvarmi.
Che cosa hai provato?
Ho provato rabbia per chi gli aveva sparato e tristezza perché non era giusto
che il mio amico morisse per me.
A quanto anni sei uscito dall’esercito?
Avevo dieci anni.
Dopo, come hai continuato la tua vita?
Ho iniziato a lavorare in una fabbrica di palloni.
Silenzio di Bojor Florin Alexandru
Voi tutti ascoltatemi
Un momento di silenzio
Che servirà
ad
Aiutare
Proteggere
Far felici
I bambini
Un momento di silenzio
QUESTO BAMBINO di Nicola D’Orazi
Questo bambino è poveroQuesto bambino piange per la sua famiglia
Questo bambino è schiavoQuesto bambino è senza felicità
Questo bambino non è liberoQuesto bambino vive nel buio
Questo bambino è piccoloMa ha un grande coraggioIl coraggio della speranza.
Caro diario di Cecilia Bernardini
Caro diario,oggi come tutti gli altri giorni è stato duro e difficile. La mia schiena
è a pezzi. Volevo piangere ma non potevo. Oggi un ragazzo ha tentato di scappare da questo inferno ma è stato preso; le sue mani
sono state legate, poi il mio padrone ha costretto noi, i nuovi “prigionieri”, a ucciderlo con un bastone. Sentivo in quel momento rabbia, tristezza. Tremavo ma non per il freddo perché conoscevo quel ragazzo da prima , viveva nel mio stesso villaggio. Non volevo
che morisse; ero disposto a dare la vita pur di salvarlo, ma non potevo farlo. Il padrone mi ha detto di sparare, dovevo ubbidire; il mio cuore piangeva anche se fuori non si vedeva. Il ragazzo mi ha
chiesto in lacrime perché dovevo sparargli … così steso a terra d’un colpo … BUM!.....
Io però non mi arrendo nonostante questi giorni pesanti e sofferenti, un giorno ce la farò ad uscire da qui e aiuterò anche tutti quegli altri bambini che si trovano in questa parte del cerchio ...dove per vivere
devi lottare ….Ora vado a dormire perché come ho detto ho lavorato più del solito , e le mani sono piene di tagli. Notte diario, sei la cosa più preziosa
che ho.Samira
PER MEdi GUGLIELMO RUGGERI
Per me molti bambini
dovrebbero essere aiutati,
perché diciamo di aiutarli,
ma non lo facciamo.
Loro sono i nostri fratelli:
dovremmo fare di più per
loro. Se per un giorno
rinunciassimo a una
caramella o a un
pacchetto di patatine, noi
staremmo bene
ugualmente, e loro con un
solo euro avrebbero vita
migliore.
Come ha detto Gesù:
-Tutti siamo fratelli e
bisogna aiutare il
prossimo: amico o nemico
che sia.
Luca Rizzi
Dentro un mondo di Alessia Mastrogiacomo e Davide Valvason
Come ci si sente a lavorare in una fabbrica di giocattoli quando sai che non ci
potrai giocare?
Mi sento triste, perché io vorrei giocare con i giocattoli e non fabbricarli.
Ti sei rassegnato a non essere come gli altri bambini?
No, continuo a sperare che un giorno sarò finalmente libero.
Cosa si prova a vivere l’infanzia lontano dalla propria famiglia?
È molto brutto, perché quando hai bisogno di conforto non puoi averlo da
nessuno.
SONO IQBALdi Guglielmo Ruggeri
Sono stato venduto dai miei genitori perché eravamo troppo poveri. Abito nello
sgabuzzino del mio crudele padrone. Inizio la giornata andando nei campi o nell’
orto, a piantare migliaia e migliaia di piante per chilometri. Poi dopo un misero
pranzo si comincia a lavorare i tappeti o le scarpe, a fine lavoro, alla sera, mi
ritrovo con le dita insanguinate che non posso neanche lavare.
Un giorno fuggirò e lotterò contro chi sfrutta i bambini così.
Intervista impossibile di Brikena Komini e Costanza Testa
Ciao bambina, cosa fai a quest’ora in strada invece di essere a scuola?
Sono in strada perché i miei genitori mi hanno abbandonata.Perché non provi ad andare dalla polizia per denunciare i tuoi
genitori?Non sono stata iscritta all’anagrafe, perciò non ho alcun diritto, io
non esisto.E non hai neanche un soldo?
No, perché piccola come sono non posso lavorare, il paese è povero e i bambini vengono sfruttati e non pagati.
Perché non provi a tornare a casa dai tuoi genitori?Mi hanno abbandonata quando ero piccola, appena nata, e non so
chi siano i miei genitori.Allora se non hai nessuno e niente vorresti venire con me a fare una vita migliore di questa? Potrai vestirti con vestiti più belli,
potrai andare a scuola e mangiare tutto quello che vorrai e al posto di lavorare giocherai.
Sì, sono molto contenta, voglio venire con te. Andare a scuola, studiare e invece di cercare un lavoro potrò giocare.
Allora andiamo.
Perché non giochi? di Elena Testa
In un mondo sconfinato
Dove tutti hanno giocato
C’era solo un bambino
Che è rimasto in un angolino
Cos’hai fatto piccolino?
Gli chiese un giorno il fratellino
Tu sei stato fortunato
Con mamma e papà sei restato
Ma una volta mi han portato
In un luogo sconosciuto
Poi da solo mi han lasciato
E così ho lavorato
Se freddo o caldo
Qualcuno aveva
Il padrone se ne infischiava
Ora che qui sono tornato
Non riesco più a giocare
Per quel ricordo grigio
Che ritorna alla mia mente.
BAMBINI SFRUTTATI di GUGLIELMO RUGGERI
Bambini appena nati
diventano soldati.
Non possono giocare.
Non hanno un momento libero,
un momento per divertirsi.
Devono lavorare.
Non possono andare a scuola.
Non possono avere una casa,
una famiglia.
Sono poveri e venduti.
Farebbero di tutto per avere
Ciò che per noi è normale:
la scuola, il cibo, amore…
Pensiamo anche a loro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Davide Valvason
Nicola D’Orazi
OVUNQUE BAMBINI di Daniele Giustiniani
Nei mari e nei monti
Bambini piccoli e grandi
Piangono;
quando piove o nevica
bambini piccoli e grandi
Lavorano;
in Asia e in Africa
bambini piccoli e grandi
Soffrono…
Ogni bambino del mondodi Alessia Mastrogiacomo
Ogni bambino del mondoÈ una grande gioiaE mai ci darà noia
Ogni bambino va salvaguardatoPerché mai dovrà essere sfruttato
Ogni bambino è un grande dono divinoE va difeso da ogni birichino
Ogni bambino è la gioia del mondoSia esso scuro sia esso biondoOgni bambino porta felicità
Mette allegria in tutta la città
Ogni bambino dà tanta serenità
Nel cuore gioioso di mamma e papà
Ogni bambino va amato da tuttiVa difeso in ogni circostanza
A va amato con costanzaOgni bambino è l’amore
Che fa dimenticare ogni dolore.
In certe parti del mondo I bambini
vanno a lavorare già da piccoli
perché sono poveri. I padroni non li
fanno uscire, né giocare, né
riposare e quando finalmente
finiscono di lavorare vanno a letto
senza parlare e al buio. Se si
lamentano li puniscono. Molti
bambini fanno lavori pericolosi …
molti bambini fanno il soldato.
RIFLESSIONI di Emanuele Codispoti
In certe parti del mondo dove ci sono
state e ci sono ancora guerre, i
bambini vanno a giocare nei campi
minati e senza rendersi conto
calpestano le mine e rimangono così
senza gambe. Questi bambini per
poter continuare a camminare, correre
e giocare hanno bisogno di gambe
artificiali.