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GiovannaGarbuioeElenaSanjustdiTeulada
AmoreeAbbondanza
un’unicastrada
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Non è necessario che tu cambi niente di te stesso, non devi diventare
qualcunodidiversodaquellochesei,soprattuttononènecessariochetu
imparinulladipiùdiquellochesaigià.DevisoltantoimparareadAmarti
a tal punto da essere finalmente Te Stesso con tutto Te Stesso! Farai
venireagallatuttociòchegiàsainellamisuraincuitisaràpiùutile.Per
questoticonsigliodiconservaresolo ilmegliodi ciòche leggeraiqui,di
buttare tutto ciò che non ti è affine e di non credere a me, senza
verificarepersonalmenteciòchetidico.SolocosìtroverailatuaVeritàed
essatirenderàsemprepiùlibero!
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IndicePREMESSA 7TUTTOÈUNO 9COMEDIVENTARERICCHICONHO’OPONOPONO 18COS’ÈILDENARO 21ILBELLONELBRUTTO 24ALLINEARELEVIBRAZIONIALL’ABBONDANZA 27OSSERVAZIONE,PRESENZAEMISSIONEDINASCITA 30STATIEFATTI 46LALEGGEDELDAREEDELRICEVERE 51COS’ÈL’ABBONDANZA 61RESPONSABILITÀAL100% 65ILPOTENZIALEDIPROSPERITÀ 72CHIARIREGLIOBIETTIVI 74DOV’ÈLANOSTRAATTENZIONE 771-Esercizioacoppie 792–Esercizioscritto 80GRATITUDINEEBENEDIZIONE 84ILMALENONESISTESENONLOVEDO 90“USARE”HO’OPONOPONO 93MOTIVAZIONIEOBIETTIVI 96PACEEDESIDERI 100ESSEREFELICI 103INDICAZIONIPRATICHE 106RISVEGLIAREL’ABBONDANZA 109LALUCED’AMORELA’AKEA 117ComeutilizzareLa'akeatecnicadiguarigionehawaiana 119LOSPIRITODIALOHA 137ICONDIZIONAMENTI 1331)Laprogrammazioneverbale 1452)Imodelli 1453)Quellocheèsuccessoanoi 145Esercizio 145RESPONSABILITA'ECOLPA 139GLISTRUMENTI 1451)Accettazione 1452)Benedizione 1453)Dare 149AMATIDIPIÙ 160Letteraall’Universo 161
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Istruzioni 164Affermazionicomplementari 165COLTIVAREIPROPRITALENTI 167IPROBLEMISONOOPPORTUNITÀ 169L’IMPORTANZADISAPERRICEVERE 175LACHIAVED’ORO 176INDICAZIONIFLASH 184
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Premessa
Questo libro non parla di come fare soldi a palate!
Questo libro indaga le modalità possibili per Essere!
Per Essere autentici, come arrivare ad essere allineati anche
percettivamente alla nostra Reale Identità in maniera tale riuscire a
riflettere fluidamente nella nostra realtà manifesta (vita, quotidianità) il
nostro miglior modo di essere, che significa di fatto non avere più bisogno
di niente… Che significa anche fare soldi a palate se questo è ciò che può
renderci veramente realizzati e felici… Ma non necessariamente!
Sappiamo ormai bene che Ho’oponopono non è una bacchetta magica che ci
manifesta un milione di euro sopra il tavolo della cucina o cose del genere.
Ho’oponopono non è un sistema più o meno efficace per ottenere qualcosa,
ma è un modo di vivere che ci permette di vivere, anche in mezzo ai
problemi, “senza problemi”.
Ho’oponopono è la consapevolezza che Tutto è Uno, che l’Uno è Amore,
perciò che Tutto è Amore che evolve in direzione di se stesso, regolato
dalla legge di causa ed effetto.
Ho’oponopono dunque è la consapevolezza che tutto è perfetto e
l’applicazione materiale quotidiana di questa consapevolezza.
• Cosa non è Ho’oponopono? Ho’oponopono non è una tecnica di
elevazione spirituale o uno strumento di ricerca della felicità o di
attuazione consapevole della legge di attrazione, o le cento altre
definizioni che ne sono state date…
• Cosa è Ho’oponopono? Ho’oponopono è un concetto, una via di
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consapevolezza, un modo di vivere che ci conduce diretti nel Regno dei
cieli.
Ho’oponopono significa letteralmente “percependo la perfezione miglioro
la realtà”. Ogni successivo ragionamento parte dalla consapevolezza della
perfezione dell’Universo.
Ho’oponopono è una consapevolezza che non ha niente a che fare con il
cosiddetto “problem solving” anche se chi ci si avvicina, ci si avvicina
spesso con quell’obiettivo!
Io so che indipendentemente dal motivo per cui Ho’oponopono entra nelle
nostre vite l’effetto è dirompente, ma è un effetto di consapevolezza, non
di “risoluzione dei problemi”.
Perciò quello di utilizzarlo come “problem solving” è altro, ma non è
Ho’oponopono.
Ho’oponopono ci aiuta a riconoscere Chi Siamo e a manifestarlo in maniera
percepibile. E quando arriviamo ad entrare dentro ad un certo
atteggiamento mentale, come effetto collaterale cambia e si risolve anche
la nostra quotidianità. La cosa fondamentale è che l’effetto collaterale
non sia l’obiettivo principale, perché un atteggiamento di questo tipo
(aspettative) rischierebbe di minare alla base tutto il processo.
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TuttoèUno
Tutto è Uno, l’Uno è Amore, Tutto è Amore che evolve in direzione di se
stesso.
L’Amore è l’energia primordiale, la causa prima da cui tutto deriva e in
funzione e verso cui tutto evolve (si muove, diviene). Se esiste una causa
prima, allora la sua evoluzione non può essere qualcosa di diverso
dall’essenza di tale causa prima. Tutto ciò che è e che deriva dalla causa
prima, può essere solo una variazione della causa che rimane però, in
essenza, la causa. Se la causa prima è Amore, inevitabilmente ogni
evoluzione, derivazione, manifestazione di quest’Amore, è Amore.
La diversità che vediamo non è una differenza di essenza, ma è una
diversità di percezione della stessa essenza.
Ecco cosa significa Tutto è uno. Tutto è Uno perché dall’Uno tutto è. La
missione di nascita di ogni essere umano è quella di riscoprire l’Amore in se
stesso. E quella di ritrovare dentro di sé, riconoscerla, l’Essenza della causa
prima che è Amore, la scintilla divina, la Luce d’Amore che abitualmente
chiamiamo “DIO”.
I concetti da cui partiamo sono concetti propri di un argomento di
spiritualità. Non stiamo parlando di fare soldi a palate, ma stiamo parlando
di stare bene ed essere realizzati anche all’interno della quotidianità con
continuità.
Vi diremo anche delle cosa banali… del tipo che tutto è Uno, che non c’è
differenza tra spirito e materia, che non c’è differenza tra spiritualità e
ricchezza.
Sono appunto cose banali dette così perché è evidente e logico e non ha
bisogno di nessuna spiegazione sostenere che se Tutto è Uno, tutto è la
stessa energia.
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Tutto è Uno perché dall’Uno tutto è. Se esiste una causa primordiale
energetica, se esiste un’Energia da cui tutto è derivato, significa che tutto
quello che è reale, tutto quello di cui facciamo esperienza, tutto quello che
è, che esiste, deriva da questa energia primordiale e quindi in essenza E’
questa energia originaria. Perché se tutto è energia, se tutto è Amore,
quello che non è Amore è non-essere.
Quindi ogni cosa, ogni situazione, ogni accadimento, ogni nostro vissuto se
è, se esiste, se si è manifestato, è questa energia d’Amore. Anche se a noi
non sembra e anche, forse peggio, se a noi non piace! Questo è quello che è
tanto difficile da digerire, ma il non comprenderlo è all’origine di tutte le
sofferenze, di tutti i disagi.
Perché quando ci troviamo di fronte al fidanzato che ci ha lasciato senza
motivo apparente, o alle continue interminabili discussioni con la suocera,
o al conto in banca sempre più rosso, alle bollette che si accumulano, ai
clienti che se ne vanno, alla promozione che non arriva mai o al lavoro che
abbiamo perso, vederci dentro l’Amore non è poi così semplice. E’ molto
normale non vedercelo dentro queste situazioni. Però se queste situazioni
si manifestano nella nostra realtà, si realizzano nella nostra vita, vuol dire
che hanno dentro di loro una scintilla d’Amore, altrimenti sarebbero non-
essere e quindi non si sarebbero verificate.
L’approccio occidentale è molto aggrappato al concetto che ciò che è
spirituale è bene e ciò che è materiale è male! E questo deriva dalla strana
idea che ha preso piede a queste latitudini, che la quantità di abbondanza
(di qualunque genere, ricchezza, benessere, salute, fortuna) diffusa
dall’Universo sia limitata.
Per questo motivo soprattutto per chi si occupa di spiritualità, la parola
ricchezza è una parola che porta con se una valenza negativa… legata
appunto alla limitatezza e alla mancanza. Tu sei spirituale, ti occupi di
Amore e ami il prossimo…non puoi essere ricco perché se lo fossi porteresti
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via al tuo prossimo la possibilità di esserlo a sua volta. Allo stesso modo chi
è ricco non può essere spirituale perché sta portando via un’opportunità al
suo prossimo dimostrando così di non amarlo!
Sono molto evidenti a tutti le diffusissime credenze negative che riguardano
il denaro. Siamo tutti profondamente convinti (magari solo a livello
subcosciente) che il denaro sia la “personificazione” del male. Rappresenta
tutti i difetti dell’uomo. Chi è ricco è automaticamente un ‘avido
sfruttatore’, spesso superbo e snob, e il più delle volte anche piuttosto
‘stupido’. Tipica domanda che ci si pone: “Chissà come avrà fatto a fare
tutti quei soldi?”
Basti pensare che in Italia per screditare i vari politici si redigono liste su
liste degli ‘onorevoli’ più ricchi... “Ma come Di Pietro è il secondo deputato
più ricco in Italia, chi l’avrebbe mai pensato... sembrava una persona tanto
per bene...”1 ecc...
Abbiamo culturalmente perso di vista il fatto che il denaro è uno strumento
e come tale non porta con sé nessuna caratteristica intrinseca né di bene
né di male! Il denaro è uno strumento e come tale può benissimo essere
utilizzato per fare il bene (e anche per fare il male ovviamente, ma non
necessariamente). E’ un mezzo in sé e per sé.
“Il denaro è il mezzo che si usa, ma anche un coltello può essere usato per
ammazzare o per tagliare una fetta di torta. E’ come dire: nella nuova era
eliminiamo l’uso dei coltelli e tagliamo le torte con le dita!”
Josè Scafarelli
Pensate a quante opere di bene si possono fare di più e meglio avendo a
disposizione ingenti somme di denaro. Come si può contribuire ad alleviare
1NonholapiùpallidaideaseveramenteDiPietrosiailsecondodeputatopiùriccod’Italia,nonsonemmenobeneseDiPietrosiaancoradeputato…eraperfareunesempio!
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la fame dei bambini in Africa? Indovina? Ci vogliono soldi per comperare gli
alimenti... Ci vogliono soldi per i vaccini... Ci vogliono soldi per costruire le
scuole... Ci vogliono soldi per costruire gli ospedali... e se questa verità non
ci permette di vivere in pace con noi stessi, beh forse dovremmo lavorarci
su.
Il denaro è uno strumento che appartiene a questa realtà, a questo tipo e
livello di società.
Ma chiariamo bene una cosa, come strumento è assolutamente NEUTRO,
libero da intenzioni e caratteristiche precostituite.
Finché non metabolizzeremo il fatto che il denaro è un mezzo e non il fine,
non avremo mai un rapporto sereno con i soldi. Il Dr. Ihalaekala Hew Len
stesso consiglia di ripulire i sentimenti che collettivamente abbiamo creato
attorno ai soldi.
Perché meritiamo di avere tutto ciò che i soldi consentono di ottenere,
meritiamo la libertà che essi rappresentano. Sì perché sarà anche
paradossale, ma senza denaro non potremo mai avere la LIBERTA’ restando
“vicini ai nostri cari”. Probabilmente andando a vivere in un isola sperduta
dei Caraibi il denaro non ci servirà… forse! Ma rimanendo a queste latitudini
la libertà di scegliere il lavoro che più ci soddisfa, la libertà di scegliere di
viaggiare o la libertà di nutrire principalmente la nostra Anima... o la
libertà di rimanere a queste latitudini…
Finché lo stomaco reclama un nutrimento fisico (che guarda un po’ costa
denaro) che non è sufficiente, non sarà possibile sfamare il nostro spirito. E
dobbiamo smettere di sentirci colpevoli per questo.
Anche chi ha il desiderio di aiutare l’umanità ha bisogno di denaro... Quindi
se i soldi sono uno strumento, perché non utilizzarli serenamente, senza
obbligatori e continui sensi di colpa, rabbia o frustrazioni ?
E’ evidente lo strano potere di amore/rigetto che possiedono i soldi. Essi
sono soggetti alle più strane e distorte teorie.
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Il problema principale, è ormai risaputo, ha la sua origine nel preconcetto:
soldi = male.
I soldi hanno un "valore", nascono per la soddisfazione di un bisogno.
I bisogni sono spesso opinabili, ma cosa non lo è? Ognuno ha il diritto di
scegliere quali bisogni vuole soddisfare, senza essere limitato dai giudizi
degli altri.
La paura dei soldi è l'unica cosa concreta che fa rimanere povera la
gente.
I soldi, come ogni altra cosa arrivano quando ci sentiamo meritevoli di
averli e per sentirci così è necessario superare il blocco energetico che ci
lega ad essi.
Ho’oponopono può senz’altro essere un buono strumento con cui superare
molte delle nostre programmazioni ostacolanti. Abbiamo avuto una
particolare educazione riguardo al denaro e difficilmente ci libereremo di
tutte le sue conseguenze senza lavorarci consapevolmente sopra.
Ma anche il fatto che il denaro si guadagni con il famoso “sudore della
fronte” è una convinzione dettata dalla Paura. Ben radicata certo, molto
diffusa anzi moltissimo, profonda, convincente tanto quanto limitante, ma
comunque una convinzione e quindi modificabile.
Nella Bibbia invece la ricchezza è una caratteristica dell’autenticità.
Abramo è molto ricco perché è autentico, vede le cose per quello che sono,
non s’inganna e per vedere qualcosa o qualcuno per quello che è bisogna
conoscerlo, per conoscerlo bisogna Amarlo. Abramo è uno che sa Amare
moltissimo sia le persone sia le cose. E viene RiAmato. Come sempre
succede, se tu Ami le cose, le cose ti Amano.
Igor Sibaldi
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Noi abbiamo tutta una serie di convinzioni che ci derivano dall’esterno che
abbiamo fatto nostre, anche se non hanno la loro origine in noi, e tra
queste, essendo noi occidentali, abbiamo anche questa convinzione che lo
spirito è buono e la materia è cattiva. Concetto che tra le altre cose va
palesemente in contrasto con l’altro che diciamo essere Vero e cioè che
Tutto è Uno!
Per cui quando in certi ambienti della spiritualità si dice che essere ricchi
non è spirituale, che Tutto è Uno però la ricchezza non è parte dell’Uno e
quindi essere ricchi non è spirituale! Sarebbe come dire che io sono
responsabile di tutta la mia realtà meno che di quell’arpia di mia suocera
nella mia vita (per inciso mia suocera era una persona meravigliosa… giusto
per sottolineare come anche questo sia un banale luogo comune).
Quando parliamo di rapporto tra spiritualità e ricchezza non stiamo
parlando di qualcosa che relaziona due energie diverse (non esistono
energie diverse se Tutto è Uno). L’energia è sempre una, è sempre la
stessa ed è l’Amore in qualsiasi ambito ci troviamo. Perciò ricchezza e
spirito sono solo due manifestazioni formali diverse della stessa essenza.
Tutto è Uno perché dall’Uno tutto è! Il rapporto tra materialità e
spiritualità è quindi un rapporto fittizio, virtuale. Un finto rapporto tra
l’identità più profonda, la nostra spiritualità intrinseca e quello che invece
appare come la cosa più materiale, più energeticamente densa, il denaro.
Per essere efficaci è necessario uscire da questa dualità, perché di fatto
non esiste.
Da questa consapevolezza risulta evidente che la ricchezza, il denaro,
l’abbondanza, la prosperità sono una conseguenza di come noi siamo a
livello spirituale, in quanto il livello spirituale non è mai un livello separato
da quello materiale, tutto è sempre Uno.
E questa è l’opportunità di rendere veramente pratica questa informazione.
Lo spirito, la coscienza, in quanto è Tutto ciò che è, è ciò che pervade e
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costituisce l’essenza di Tutto e quindi anche della materialità, della
ricchezza e del denaro. Ecco quindi che anche l’energia del denaro come si
manifesta e come appare nella nostra vita è una conseguenza della nostra
energia interiore, semplicemente perché tutto è una conseguenza della
nostra energia interiore. L’essere più o meno ricchi dipende da quanto ci
sentiamo ricchi e quanto ci sentiamo ricchi dipende da quanto riusciamo
fluidamente ad esprimere la nostra Reale Identità, semplicemente perché
tutte queste cose qui descritte molteplicemente, sono invece la stessa
cosa.
Nonostante questo ragionamento sia così logico e ovvio e indiscutibile,
ancora tantissime persone che si definiscono appunto “spirituali”,
continuano a percepire la faccenda non solo come duale, ma addirittura
come in contrasto… O l’uno o l’altro! Incredibilmente questa
incompatibilità tra due cose che sono Una (semplicemente perché Tutto è
Uno) è vissuta in maniera profondamente radicata molto più che in tutti gli
altri ambiti, negli ambienti della spiritualità.
La convinzione di un’incompatibilità tra due caratteristiche della stessa
essenza come spiritualità e materialità è di fatto qualcosa di nocivo, è
qualcosa di inefficace, è una convinzione infondata che ci porta a generare
sempre più conflitto e frammentazione.
Finché continuiamo a pensare che sia Tutto Uno, meno quello che alla
nostra percezione risulta non accettabile come spirituale, siamo
decisamente fuori strada e non siamo efficaci nella manifestazione del
nostro benessere e della nostra centratura. Ma questa divisione è nociva
non solo per ciò che riguarda spiritualità e ricchezza, ma anche quando la
facciamo tra spiritualità e sesso, tra spiritualità e carne, tra spiritualità e
sistema bancario, tra spiritualità e vaccini, tra spiritualità e società ecc…
Capiamo come sia incompatibile la ricerca dell’Unità se continuiamo a
pensare che non sia applicabile nei confronti del sesso, della carne, del
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denaro o (e qui mi rendo conto di essere provocatoria) del terrorismo…
E’ una contraddizione palese che però in certi ambienti tendenzialmente
non viene notata. E anche questo è un bell’indizio che dovrebbe darci
materia su cui riflettere. Perché non riusciamo a notare una contraddizione
così macroscopica? … Forse perché non siamo più (o ancora) capaci di
OSSERVARE.
Dove con osservare si intende lo stato di stare in presenza senza giudizio.
Questo è forse il più grosso scoglio al lavoro su di sé… l’incapacità
dell’individuo di stare in presenza.
Tra poco vedremo nello specifico la necessità di sviluppare questa capacità
perduta se vogliamo crescere, se volgiamo evolvere consapevolmente.
Presenza, consapevolezza nel qui è ora, è la modalità sine qua non!
Se non si prende coscienza dei propri condizionamenti millenari (e se non
se ne prendono le distanze), si ripeteranno sempre gli stessi
comportamenti. L'osservazione di sé è la base di ogni vera evoluzione.
Considerazione zen
Se vogliamo essere Maghi dobbiamo ragionare da Maghi sempre, non solo
quando ci pare accettabile farlo.
Se TUTTO è un certo tipo di energia significa che tutto è quel tipo di
energia, nulla di nulla escluso, per nessun motivo nemmeno il più credibile.
Questo significa che anche le cose che non ci piacciono, anche la bolletta
che ci sembra troppo salata, anche il tracollo finanziario che siamo convinti
di non meritare, anche tutto quello che ci fa stare male e che proprio non
digeriamo e ci fa pensare che proprio lì l’Amore non ci sia per niente… in
realtà se si verifica nella nostra vita, accade sempre con un obiettivo
evolutivo verso l’espansione dell’Amore.
Il fondamento, la base dell’Ho’oponopono è proprio questo: Tutto è Uno,
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l’Uno è Amore, tutto è Amore che evolve in direzione dell’espansione di
se stesso.
Ovviamente quando parliamo di evoluzione, quando parliamo di espansione,
stiamo parlando della nostra realtà incarnata, della nostra realtà in questa
dimensione. Perché al di fuori di questa dimensione il meccanismo è
diverso, non fosse altro che si annulla la situazione spazio-temporale di cui
siamo parte integrante da esseri incarnati.
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ComediventarericchiconHo’oponoponoArticolo pubblicato su Ricchezzavera.com2
La domanda è: “Si può diventare ricchi con Ho’oponopono?”
La risposta è: “No!”
Perché tramite Ho’oponopono scopriremo di essere già immensamente
ricchi.
Praticare Ho’oponopono ci fa comprendere che abbiamo esattamente tutto
ciò che ci serve nel momento in cui ci serve. Perciò cosa desiderare di più?
Ma andiamo per ordine, altrimenti messa così può sembrare una presa in
giro. Certo lo sembra, ma vi assicuro che non lo è!
Allora partiamo dall’inizio: Ho’oponopono è la consapevolezza che Tutto è
Uno, che l’Uno è Amore e perciò tutto evolve in direzione dell’espansione
dell’Amore stesso.
Ovviamente!
Se Tutto è Amore, è ovvio che qualunque cosa sia, non può che essere
Amore e se si muove, se diviene, se cambia, cioè se Vive, non può che
muoversi in direzione dell’espansione dell’Amore stesso.
Perché questo è l’unico movimento che può esistere in un Universo in cui
Tutto è Uno e l’Uno è Amore.
E fino a qui ci siamo, perché è semplicemente un ragionamento logico che
non ha margine di messa in discussione, se non annullandone le premesse.
Ma voi direte: “Bello! Ma cosa c’entra tutto questo con la Ricchezza?”
Be’ c’entra, eccome se c’entra, perché: se Tutto è Amore significa che
anche la Ricchezza (la materialità) quando si manifesta è Amore. Certo di
conseguenza anche la povertà quando si manifesta è Amore.
Se è… è Amore. Non ci piove!
2http://www.ricchezzavera.com/blog/ho-oponopono/diventare-ricchi-hooponopono/
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La povertà però, pur essendo Amore, e quindi la cosa migliore che ci possa
accadere quando accade, è una condizione che ci fa soffrire (non sempre,
ma quando ci fa soffrire va valutata in questo modo). Se ci fa soffrire
significa che è il segnale che dobbiamo lavorare su noi stessi per
permettere allo stato naturale dell’essere (gioia e felicità) di manifestarsi.
Perciò la percezione che cataloga un avvenimento come causa di sofferenza
è una percezione che ci sta dicendo di modificare il nostro atteggiamento,
che ha causato quell’avvenimento.
Lo strumento che Ho’oponopono ci mette a disposizione per centrare
questo obiettivo, è la pulizia delle memorie depotenzianti.
Ed ecco svelato l’inghippo: la differenza tra la ricchezza (goduta
ovviamente, non la ricchezza sofferta) e la povertà, ciò che causa l’una
invece dell’altra, è la nostra percezione delle cose. Più noi percepiamo le
cose come sbagliate e lontane dalla realizzazione dei nostri desideri, più
stiamo assumendo un atteggiamento non amorevole e perciò manifesteremo
una realtà che percepiremo sempre come non amorevole.
È chiaro no?
Invece più noi percepiamo la realtà come giusta e corrispondente ai nostri
desideri, più il nostro atteggiamento verso la realtà delle cose risulta
Amorevole.
È chiaro, vero, come l’operazione vincente non sia quella di allineare i fatti
esteriori ai nostri desideri, ma invece sia quella di allineare i nostri desideri
ai fatti esteriori?
Ovviamente questo non significa pensiero positivo a tutti i costi e dire che
va bene anche quando stiamo male, o che ci piace anche quando non ci
piace. Significa invece sapere che la realtà si manifesta per il nostro miglior
bene anche quando non ci piace ciò che vediamo, e sapendo questo esserne
comunque grati per la potenzialità d’Amore che sappiamo che ogni cosa
contiene.
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In altre parole: un povero felice è molto più ricco di un ricco infelice e se
lascia che le cose fluiscano per il loro corso presto lo diverrà anche
materialmente, se la ricchezza materiale è qualcosa che può contribuire a
renderlo più felice.
Un povero felice è molto più ricco di un ricco infelice!
Capisci dove voglio arrivare?
La ricchezza, la Ricchezza Vera, non è fatta di denaro e abbondanza
sfrenata. È fatta invece di soddisfazioni, di realizzazione, di gioia, di Amore.
Ma la cosa fantastica è che una volta raggiunta la Ricchezza Vera, o anche
meglio, una volta incamminati con convinzione sulla strada della Ricchezza
Vera, manifesteremo anche la ricchezza materiale se questo stato può
contribuire a renderci sempre più realizzati e gioiosi e felici.
Dal punto di vista Ho’oponopono, che significa letteralmente percependo la
perfezione miglioro la realtà – ma guarda un po’, proprio quello di cui
abbiamo parlato fino ad ora! – per diventare ricchi (certo, anche di denaro
e abbondanza) la via pratica è quella di AMARE!
Agisci come l’Amore che Sei! Questa è l’indicazione pratica da seguire
sempre. Ogni volta che abbiamo un dubbio, ogni volta che dobbiamo
prendere una decisione, ogni volta che ci troviamo di fronte a una scelta:
Agisci come l’Amore che sei!
E sarà sempre la strada più giusta ed efficace.
Perciò AMA e sarai ricco sfondato… o per lo meno ricco quanto ti serve per
sperimentare il tuo AMORE!
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Cos’èildenaro
Tutti indistintamente, pensano di sapere esattamente cos’è il denaro.
Quando si parla di soldi, tutti capiamo bene di cosa si sta discutendo. Ma
tutte le nostre convinzioni e le nostre certezze su cosa sia la “moneta”
effettivamente, per lo più sono abbastanza lontane dalla comprensione
della vera essenza del denaro.
L’essenza del denaro, come l’essenza di tutte le cose è ENERGIA!
Il denaro è Energia!
E se volessimo ulteriormente approfondire la questione, arriveremmo a dire che:
Il denaro è Amore!
E’ già! Tutto è Amore perciò anche il denaro, come tutto, è parte del Tutto
e come tutto trae la propria origine dall’Amore. Piuttosto lontano dal
modo comune di pensare vero?! Ma torniamo al concetto precedente e forse
più facilmente digeribile:
Il denaro è Energia!
E più propriamente è Energia di scambio, è uno strumento energetico per lo
scambio di energie con altri.
Nella società attuale è il sistema più progredito che è stato messo a punto
per il suo scopo. Non è più pensabile pagare l’avvocato con 10 cassette di
ortaggi, o per avere un’automobile portare un asino e una mucca in
concessionaria. Speriamo che l’esempio calzi quantitativamente perché non
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sono davvero certa che il valore degli ortaggi sia sufficiente per saldare una
parcella di avvocato o i due animali corrispondano al valore di un’auto
(vedete come sarebbe complicato al giorno d’oggi gestire il baratto?).
Il denaro nella nostra società rappresenta un valore preciso. Insomma in
ultima analisi i soldi sono uno strumento di scambio che serve a
semplificarci la vita o almeno così dovrebbe essere, perché in realtà la sua
mancanza, la vita, ce la complica non poco. Quindi lo scambio di denaro
con merce o servizi rappresenta il corrispondente di energia utilizzata
tramite il lavoro per produrre la merce o i servizi in questione.
Energia in cambio di energia. Semplicemente invece di scambiarci oggetti o
servizi valutandone di volta in volta il valore e la corrispondenza, è stato
studiato questo sistema ingegnoso che attribuisce un determinato valore ad
ogni singola energia. Ingegnoso e soprattutto efficace. I problemi nascono
dalle errate attribuzioni qualitative che sono state fatte dagli utilizzatori
del denaro (noi umani!).
E’ evidente che non è l’essenza intrinseca dei soldi che ne definisce l’uso,
positivo o negativo, che la gente ne fa. I soldi rubati, di per sé non sono
soldi “cattivi” o “sporchi”, personificazione del “male”, come il denaro
delle elemosine non è denaro “santo” o “benedetto”. I soldi sono solo soldi
senza alcuna caratterizzazione intrinseca. Non è il denaro in sé che
determina il modo d’uso che gli uomini gli riservano. I soldi di per sé non
stabiliscono situazioni di ricchezza o di povertà, non dipende dalle
caratteristiche del denaro la manipolazione delle persone per suo mezzo o
l’assolvimento di imprese monetarie, tutto questo dipende dall’energia che
muove chi lo usa, dalla polarizzazione di cui rivestiamo le azioni d’uso del
denaro. E questo vale per tutto nell’Universo, per il denaro come per un
martello che può essere utilizzato per scolpire un’opera d’arte o per
spaccare il cranio del vicino di casa! La “negatività” di cui molti di noi
rivestono il denaro dipende esclusivamente dal proprio potere, che ognuno
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di noi cede all’energia di scambio che i soldi rappresentano.
Smettere di cedergli il nostro potere è il primo passo verso un flusso
ininterrotto di abbondanza. La prima mossa (come ancora una volta in ogni
campo) è il distacco che si raggiunge attraverso il non giudizio. Il denaro di
per sé non è né buono, né cattivo, né bello, né brutto. In sé e per sé non
può produrre né bene , né male! Noi siamo l’energia che lo qualifica, noi
siamo l’energia che sta alle spalle del denaro. Noi siamo quelli che
determinano le caratteristiche qualitative che lo rivestono. Quindi ancora
una volta siamo responsabili al 100% di ciò che ci accade. Siamo noi che
controlliamo il denaro non viceversa, anche se molti di noi fanno molta
fatica a crederlo, perché siamo stati abituati a pensare che sia il denaro
(???) a controllare le vite degli uomini.
Ma cerchiamo di essere obiettivi; come potrebbe essere possibile? I soldi
senza la mente umana che li utilizza sono un’energia inerte, non possono
autonomamente fare nulla, meno che mai manipolare la vita delle persone,
che invece sono dotate di una mente (e quasi sempre di un cuore) propria.
E’ un po’ come i ragionamenti che si fanno sui voladores o su Satana.
Abbiamo trovato dei bei capri espiatori, dei fantocci inerti o addirittura
inesistenti (nel caso di satana, dei parassiti o dei voladores) sui quali
scaricare tutte le responsabilità delle nostre intenzioni.
Quante volte abbiamo detto o abbiamo sentito dire e condiviso affermazioni
del tipo: “il denaro gli ha dato alla testa” oppure “i soldi lo hanno
rovinato”. Non è mai il denaro che dà alla testa o che rovina chicchessia, è
la testa che abdica al suo potere e si lascia guidare dall’inconsapevolezza e
si "rovina”.
Noi siamo tutti indistintamente dei potenti creatori, la differenza sta
nell’utilizzo del nostro potenziale in maniera consapevole o inconsapevole.
Punto!
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Ilbellonelbrutto
A noi interessa stare bene, e vivere nel benessere e godere di ciò che
manifestiamo in questa dimensione, perciò di questa dimensione ci stiamo
occupando. Anche qualunque lavoro su di sé ha senso se è intrapreso per
centrare la nostra missione di vita (quindi in questa realtà) nella maniera
più fluida possibile.
Recentemente qualcuno mi ha chiesto: “Ma le domande e la voglia di
capiresonodellememorie?Seiofossicompletamentepulito(inarmonia)
nonavreibisognodicapirevero?”Lamiarispostaèstata:“Certochenon
ne avresti il bisogno… non avresti più alcun bisogno! Ma se fossimo
completamente e veramente “puliti”, probabilmente non saremmo
nemmeno nati...” Credo sia importante non prescindere dalla nostra
condizioneumana,ancheperchésefossimocompletamente“puliti”non
andremmocertoacercareHo’oponopono...oaltro!Certohasensofarsi
domande e ricercarne le risposte, ma restiamo centrati sulla
comprensione che la nostra limitazione incarnata è stata una nostra
scelta,percuiperdedi senso,cioènonèefficacechiedersi cosa farese
non fossimo incarnati…Mi spiego? Siamo incarnati… perciò teniamone
conto!
Inoltre se Tutto è Uno, l’Uno è Amore, tutto è Amore che evolve in
direzione dell’espansione di se stesso, è evidente che ognuno di noi nel
momento in cui sceglie di fare questa esperienza incarnata, la sua missione
di vita la centrerà. Però più non siamo consapevoli di quello che noi Siamo
(Amore – Tutto è Amore), più non siamo consapevoli che l’Amore è in ogni
amoreabbondanza.com 25
cosa, anzi che è ogni cosa, più procediamo in attrito con l’Amore che
Siamo e l’attrito è quello che ci fa soffrire. Dove con attrito si intende la
non accettazione della presenza dell’Amore in ciò che non ci piace, quindi
fare delle distinzioni, essere nella dualità e convincersi che le energie
esistenti siano più di quell’unica energia che tutto è: l’Amore.
Questa è anche la spiegazione del perché lo strumento più potente
dell’Ho’oponopono è quello della “ricerca del bello nel brutto”, proprio
partendo dalla consapevolezza che l’energia primordiale è l’Amore e quindi
che l’Amore è in ogni cosa ed è ogni cosa!
La cosa meravigliosa di questo strumento è che quando cominciamo ad
entrare dentro questo tipo di atteggiamento, ci accorgiamo che le cose
funzionano proprio così. Quando cominciamo a trovare l’Amore nelle
piccole cose che non ci piacciono, quando cominciamo a vedere che le cose
che non ci piacciono lasciate andare per il loro verso, manifestano
evoluzioni positive sempre e cominciamo a mettere insieme tutti i piccoli
tasselli che vanno sempre nella stessa direzione, trasformiamo la possibilità
che ci siamo dati in una certezza. L’osservazione della nostra vita ci porta a
dimostrarci esperienzialmente che il meccanismo che regola la nostra
evoluzione è proprio questo!
Se non è finita bene significa che non è ancora finita!
Entriamo piano piano in un atteggiamento naturale di mente e cuore in
coerenza dal quale vedremo l’ovvietà di tutto quello che sto descrivendo.
Smetteranno di sembrarci solo belle teorie e sapremo che invece è proprio
il meccanismo in cui siamo immersi.
Non sono qui per discutere se ciò che vi dico è vero o è falso, perché io so
benissimo che è vero e so che non ci sono modi leciti per screditarlo, se non
amoreabbondanza.com 26
quello di negarne arbitrariamente i fondamenti, che però sono sostenuti
incontrovertibilmente dall’esperienza vissuta. Sono qui per darci tutti
insieme l’opportunità di verificare, di mettere alla prova, che le cose
funzionano così. E’ fondamentale darsi la possibilità di sperimentare la
verità di quello che vi sto dicendo. Io lo so che è vero… potrei anche dirvi
“fidatevi”, ma non ve lo dico! Semplicemente perché fidarsi non serve. Se
rimane anche l’ombra di un dubbio sarà quello che minerà tutto il processo.
L’unico modo per dissolvere ogni dubbio è quello di procurarsi
personalmente le prove della verità.
Noi manifestiamo quello che Siamo, ma ancora di più, manifestiamo quello
a cui crediamo. Ciò che siamo convinti che sia.
Energeticamente il meccanismo è questo: io con le mie credenze, con le
mie convinzioni, con il mio modo di essere, emano un certo tipo di energia
che immetto nella realtà e l’Universo, o meglio l’Uno mi risponde
mandandomi indietro situazioni, che sono sempre energia, della stessa
polarità che io ho emanato e percepito. Quindi se io continuo ad essere
convinto di una determinata cosa, l’Universo mi risponderà in essenza con
quella stessa cosa, con una situazione che rispecchia quella cosa.
amoreabbondanza.com 27
Allinearelevibrazioniall’abbondanza
Questo è un discorso che certamente avrete ormai sentito fare o letto
innumerevoli volte, in quanto è fortemente connesso a tutti i ragionamenti
che si fanno sulla Legge di attrazione. Quando ci fissiamo su pensieri che
ostacolano il naturale flusso dell’abbondanza, noi ci stiamo allontanando
dalla prosperità materiale.
Ogni volta che ci sentiamo poveri, sfortunati, oppressi, stiamo gettando
solide fondamenta per giustificare l’arrivo di povertà, sfortuna e
oppressione nella nostra vita. Finché continueremo con angoscia ad
arrabattarci nel tentativo frustrante di gestire un difficile equilibrio tra
entrate ed uscite continueremo inesorabilmente a lottare per la
sopravvivenza.
Più siamo in contraddizione tra i nostri desideri e i nostri atteggiamenti, più
saremo inchiodati sulle nostre posizioni, con una forte attrazione verso il
baratro, in quanto le sensazioni di timore e paura determinate
inconsapevolmente, sono spesso molto più potenti delle sensazioni (sempre
inconsapevoli) determinate dai nostri desideri.
Quando i nostri pensieri riguardanti il denaro ci caricano di angoscia e di
timore per il nostro futuro, noi stiamo entrando in un inesorabile circolo
vizioso dal quale ci sarà impossibile uscire, se non tramite una profonda
revisione del nostro atteggiamento mentale.
E’ ormai risaputo ampiamente che quando fissiamo la nostra attenzione
sulla mancanza di soldi nella nostra vita, noi pur esprimendo il desiderio di
averne di più, contemporaneamente diamo vita ad emozioni di angoscia e di
paura che ci portano a realizzare tale mancanza, in quanto è solo in parte
compensata dall’emozione legata al desiderio, che di solito è molto meno
coinvolgente e quindi meno potente.
amoreabbondanza.com 28
Quando facciamo così, anche se inconsapevolmente, stiamo remando contro
corrente con tutte le nostre forze, rischiando ad ogni minuto di essere
inghiottiti dalle rapide.
Non ha nessuna importanza quanto duro lavoriamo e quanto stiamo facendo
fatica, noi ci stiamo costantemente allontanando dall’equilibrio
vibrazionale finanziario, il raggiungimento del quale è la conditio sine qua
non3, per determinare la nostra serenità finanziaria.
Solo nel momento in cui prendiamo la difficile decisione di seguire la
corrente, e cominciamo a seguirla, smetteremo di “sputare sangue” e
cominceremo ad ottenere dei risultati tangibili, vedendo accadere dei veri
e propri miracoli. Anche tutte le questioni finanziarie ed economiche si
risolveranno “magicamente”.
Un trucchetto fondamentale per riuscire ad aumentare costantemente il
flusso di denaro nelle proprie tasche è quello di posizionarci su un livello
vibrazionale di gioia e gratitudine anche quando il denaro latita (tanto è
solo una fase di passaggio ;) ). Quindi è importantissimo imparare a gestire
il nostro stato d’animo volontariamente e consapevolmente,
indipendentemente da tutti i cosiddetti fattori esterni, allineando la nostra
energia ai nostri desideri e non alle nostre paure.
Al resto ci penserà l’Universo attraverso la Legge di Attrazione.
Quindi poiché tutto si può raggiungere con l’adeguato allenamento, “acqua
alle corde” e via con l’atteggiamento mentale pro-abbondanza.
Impariamo a pensare in ogni occasione: “Però poteva andare peggio”; “In
effetti la mia è una vita che va alla grande”; “Le decisioni che ho preso
nella mia vita sono state buone alla resa dei conti”; “Ma guarda quanta
strada ho fatto!”; “Non esistono problemi senza soluzioni e io sto trovando
la soluzione”; “Sento di avere un futuro radioso davanti a me perché ho un
presente splendente!”; “La mia esistenza pullula di opportunità” ecc...
3Condizionesenzalaqualenon…
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Migliori e più positivi saranno i nostri pensieri e il nostro atteggiamento
mentale, più alta sarà la vibrazione che irradieremo nell’Universo e più alta
ed abbondante sarà la risposta della Legge dell’Attrazione.
Poniamoci come obiettivo quello di raggiungere una posizione vibrazionale
sempre più elevata e duratura e il denaro verrà sicuramente da sé. In
questo modo inoltre spostando il nostro obiettivo evitiamo di caricare il
desiderio di abbondanza di distruttive aspettative, autolesionistici timori e
bisogni notoriamente controproducenti.
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Osservazione,presenzaemissionedinascita
Come abbiamo già ampiamente detto, Ho’oponopono è la consapevolezza
che l’energia primordiale è l’Amore (kumukahi) che evolve in direzione di
se stesso nella nostra dimensione attraverso il meccanismo della Legge di
Causa ed Effetto, e questo è l’unico atto di fede che è richiesto per entrare
dentro questa consapevolezza. Però è un atto di fede da fare inizialmente,
perché purtroppo pur non essendo ancora dimostrabile scientificamente,
anche se ci stiamo sempre più avvicinando anche a questo, è certamente
qualcosa che ognuno di noi può dimostrare a se stesso attraverso quel
potentissimo strumento che è l’auto-osservazione della nostra realtà.
Certamente alla fine di tutti questi ragionamenti capiremo che lo
strumento potentissimo che abbiamo sempre a disposizione è quello della
PRESENZA!
Presenza nel senso di renderci conto di quello che stiamo vivendo
(percezione, sentimento, emozione, reazione/azione) nel momento in cui
lo stiamo vivendo, osservando noi stessi e la nostra realtà e di conseguenza
la nostra influenza sulla nostra realtà. Per fare questo dobbiamo astrarci
dall’essere una mente, dall’essere un corpo, dall’essere un “cuore”, di
essere un ruolo o molti ruoli, ma comprendere che siamo la totalità di tutte
queste caratteristiche e allo stesso tempo siamo molto oltre tutte queste
caratteristiche.
E anche questo è qualcosa che ognuno di noi può dimostrare a se stesso,
anzi credo che ognuno se lo sia già dimostrato. Nel senso che sappiamo
ormai abbastanza bene che dentro di noi, o forse meglio dire, oltre noi, c’è
un qualcuno o un qualcosa un’Entità che è enormemente al di là di tutto
questo, ma allo steso tempo è profondamente presente in tutto questo.
Quando riusciamo a fare silenzio mentale ne cogliamo la presenza e
amoreabbondanza.com 31
l’Essenza. Mi sto riferendo all’individualizzazione della Coscienza. La nostra
coscienza, che è parte e totalità (tutto è Uno) della Coscienza Divina.
Ramtha4 è un’entità disincarnata che dice spesso cose molto sagge, senza
stare a discutere sull’attendibilità o meno del fenomeno delle
canalizzazioni, quello che è importante è che certi concetti sono
profondamente risonanti e condivisibili. Su questa base di valutazione del
pensiero dunque Ramtha ci dice:
Qual è il senso di ogni vostra vita su questo piano, qual è il senso del vostro
essere qui? Molti vengono educati a pensare di dover essere in un certo
modo e di dovere esercitare una certa professione, e vengono
attentamente sorvegliati dalla famiglia e dalla società perché sia sicuro
che ciò succeda. Che tristezza.
Ramtha
E questa di base è una cosa bellissima perché i nostri genitori, i nostri
insegnanti, noi con i nostri figli facciamo questo con Amore e con lo scopo
di preparare i più giovani ad affrontare la vita. Però purtroppo poiché siamo
tutti esseri umani limitati, il più delle volte, non avendo la visione globale
delle cose e partendo da un livello di consapevolezza limitato appunto,
questo tipo di insegnamenti sono l’origine di quelle scritte sui muri interiori
che si trasformano in blocchi energetici spesso così fortemente auto-
sabotanti. Sono quelle convinzioni che più siamo piccoli quando cominciano
a venirci trasmesse, più noi le metabolizziamo e facciamo nostre, in
alleanza con il nostro subconscio che è l’entità logica che prende ordini e si
adegua.
4Ramthasidefinisceun'entitàgiuntasuquestopianodaaltredimensioni:secondoquantocidiceperboccadelsuocanaleJZKnight,ricercatriceamericana,RamthasuquestaTerraaitempideiLemuriediAtlantide,35.000annifa.Dal1977RamthaparlaattraversolavoceappuntodiJZKnightunadonnaamericananatanel1946inNuovoMessico.
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Ovviamente finché questi insegnamenti sono concetti liberi e amorevoli
possono essere anche efficaci, ma quando cominciano ad essere limitanti
come un “Non capisci mai niente”, “La vita è dura”, “Nessuno ti regala mai
niente”, “Va sempre tutto storto”, “Se non hai conoscenze altolocate…”
sono tutte convinzioni che inesorabilmente ci condurranno all’auto-
sabotaggio! Sappiamo che il custode di queste convinzioni è la parte
immersa dell’iceberg!
Tante volte per descrivere l’essere umano si usa l’immagine dell’iceberg.
Nella metafora la parte di iceberg che fuoriesce dall’acqua e che
corrisponde a un 5/6% della montagna di ghiaccio, corrisponde alla nostra
parte razionale, mentre il restante 95% sommerso rappresenta il nostro
subconscio.
E’ evidente che se la parte emersa/razionale decide di andare in una
direzione, ma la parte immersa/subconscio sta andando dalla parte
contraria, il 100% della montagna si sposterà nella direzione verso cui si
dirige la parte sotto acqua. Se il nostro subconscio ha determinate
convinzioni che determinano la direzione, l’iceberg andrà in quella
direzione a prescindere da qualunque sforzo la parte emersa compia per
trascinare la montagna dalla parte che decide lei!
L’unico modo che la nostra volontà razionale ha per ottenere il risultato
sperato, è quella di modificare o di azzerare le convinzioni immerse.
Quello che ci permette di fare Ho’oponopono infatti, non è tanto di
manipolare il nostro sub-conscio, quanto di azzerare determinati
condizionamenti, in modo da ristabilire l’alleanza tra conscio, subconscio e
super-conscio (guida interiore).
E’ cosa diffusamente risaputa che l’essere umano sia dotato di mente
conscia e di mente inconscia. La filosofia Huna, ma non solo, (pare fossero
d’accordo anche Freud e Jung tanto per citarne due a caso) dichiara che il
sub-conscio è l’archivio di tutte le memorie (quindi anche tutte le
amoreabbondanza.com 33
credenze, ostacolanti e motivanti) ed è una tipologia di mente che agisce
automaticamente basandosi appunto sui ricordi in suo possesso.
Per poter manifestare ciò che “vogliamo” è assolutamente necessario che
conscio e inconscio lavorino nella stessa squadra, siano cioè allineati.
Quando poi questi due sono allineati anche all’Io Superiore… allora sono
fuochi d’artificio, ma non è di questo che stiamo parlando ora.
Se riusciamo a persuadere il nostro subconscio che è possibile ottenere ciò
che desideriamo, i nostri “sforzi” saranno appunto inconsciamente
potenziati, inoltre i risultati che otterremo rafforzeranno ulteriormente la
convinzione in un crescendo di gioia e soddisfazione.
Se qualcuno però pensa di poter controllare o convincere il proprio
inconscio attraverso la forza di volontà (mente conscia) ci dispiace togliergli
le sue illusioni, ma non è possibile. Il subconscio agisce automaticamente e
si basa sui dati in suo possesso quindi se vogliamo che la nostra volontà sia
allineata al nostro subconscio, bisogna modificare i dati in archivio. Punto!
Non c’è altra strada.
Siamo tutti molto ben consapevoli del potere auto-sabotante di questo
cosiddetto “Bambino interiore”, e sappiamo molto bene quanto filo da
torcere può procurarci se non è “nostro” alleato. Decisamente un nemico
da temere… soprattutto perché è un nemico che non si può sconfiggere…
quindi la strada è ottenere la sua “fidelizzazione”5!
E in questo ci viene certamente in aiuto la pulizia di Ho’oponopono.
Ho’oponopono nell’uso dello strumento “scusa grazie ti amo” e nella sua
pratica, serve a ripulire il proprio subconscio dai ricordi che provocano ciò
che percepiamo come problemi e quindi a permetterci di cancellare “i
problemi” e liberare spazio interiore per costruirci le nuove “cause” della
realtà che vogliamo… Quindi se la realtà che vogliamo è essere traboccanti
5TrattodaunarticolopubblicatosulblogRicchezzaVerahttp://www.ricchezzavera.com/blog/ho-oponopono/ho-oponopono-poster-omaggio-per-te/
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di denaro, Ho’oponopono può essere utile anche a questo.
Attenzione però… Ho’oponopono ci ripulisce dalle credenze limitanti…
prepara il terreno fertile, libero da erbacce, ma non ci mette dentro
qualcos’altro al posto di ciò che togliamo!
Il mio consiglio dunque, è sempre quello di lasciar fare all’Universo che
notoriamente nello spazio vuoto immette purissima Luce (Energia d’Amore)
e aspettarci il meglio per noi e per tutti… Perché spesso ciò che vogliamo,
non corrisponde esattamente a ciò che ci può rendere felici e ancora più
spesso non siamo ben consapevoli di cosa vogliamo e perché.
Ma se proprio, proprio pensiamo di aver bisogno di tutti quei soldi… meglio
partire liberi da ostacoli interiori, e Ho’oponopono è questo che fa!
Tuttavia sarebbe importante capire che i soldi sono un mezzo e non un fine,
pertanto fare soldi tanto per fare soldi non credo abbia una vera e propria
utilità, soprattutto ai fini di una duratura felicità e realizzazione personale.
Il denaro è un’energia e in quanto tale va rispettata per quello che è,
energia di scambio. Quindi, cosa fondamentale, bisogna riuscire a cambiare
atteggiamento nei confronti del denaro se vogliamo accelerare il processo: i
soldi non sono uno sbaglio.
E’ l’atteggiamento che si ha verso di essi che lo è e l’atteggiamento è
determinato dalle “memorie”.
Il denaro non è un male, è l’uso che se ne fa che può esserlo.
Su questo Ho’oponopono può fare moltissimo… cancellare la nostra
convinzione (memoria) che il denaro sia di per sé negativo. In ogni caso per
manifestare poi la vera ricchezza sarebbe molto più importante e proficuo
focalizzarsi sulle sensazioni che il denaro potrebbe procurare (libertà,
spensieratezza, generosità, condivisione, realizzazione, tempo libero, ecc.)
piuttosto che semplicemente sul fatto di possedere tanti soldi! Il modo di
procedere più efficace è quello di focalizzarci sulle sensazioni e
amoreabbondanza.com 35
poi chiedere al nostro Io Superiore di procurarci le situazioni che
renderanno possibile sentirci in quel modo. Il passo successivo però è quello
di staccarci dal risultato. Può essere che il nostro Io Superiore sappia che
per farci sentire in quel modo la strada da percorrere sia diversa rispetto al
farci diventare materialmente ricchi, ma anche no! Lasciamo fare il proprio
lavoro ai tecnici, senza giudizi o aspettative… e avremo delle gran belle
sorprese…
Più avanti vedremo nel dettaglio questi passaggi6.
E tornando a Ramtha
Poi c'è chi pensa di essere stato mandato qui per essere un grande
maestro, un salvatore, un guaritore dell'umanità. Che nobiltà.
Ramtha
Bello… molto bello! Lo pensiamo un po’ tutti questo! Nel senso che,
soprattutto quando siamo in un certo percorso (spirituale), quando ci
accorgiamo di persone a cui noi vogliamo bene che “non hanno la
consapevolezza che abbiamo noi”, ci pare nostro dovere categorico quello
di spiegare loro e convincerli di quanto hanno torto e quanto noi abbiamo
ragione. Solo ed esclusivamente per il loro bene ovviamente!
E’ inutile dirvi che è tempo perso, energia sprecata! Va ovviamente bene
dire e diffondere ciò che sappiamo, quello che non va bene è cercare di
convincere gli altri che la nostra è la strada giusta e la loro è quella
sbagliata. Perché, e anche questa è una banalità, ognuno ha il suo percorso
e naturalmente vale miliardi di volte di più l’esempio di tonnellate di 6TrattodaunarticolopubblicatosulblogRicchezzaVerahttp://www.ricchezzavera.com/blog/top-post-i-migliori-post-sulla-ricchezza/ho-oponopono-e-ricchezza/
amoreabbondanza.com 36
parole. Quindi cerchiamo di essere autenticamente chi siamo perché solo
mostrando alle persone che amiamo quanto il nostro percorso sia efficace e
ci dia serenità e gioia potremo gettare il seme perché eventualmente anche
loro si diano la possibilità di sperimentare le stesse belle esperienze. E in
ogni caso non è mai detto che ciò che è giusto ed efficace per noi lo sia
anche per gli altri e la Verità in tasca non ce l’ha nessuno, nemmeno io =D!
E molti altri credono di essere qui per percorrere faticosamente uno
stretto e santo sentiero, accuratamente preparato, per raggiungere Dio.
Che noia.
Ramtha
Questo è tanto più vero per noi occidentali e tanto, tanto, tanto più vero
per noi italiani, che siamo cresciuti e vissuti all’interno della cultura
giudaico/cristiana e nel particolare cattolica, all’interno della quale
nasciamo già gravati dal “peccato originale” e viviamo in una “valle di
lacrime”, con l’unico obiettivo di chiedere continuamente perdono a Dio
per essere sbagliati ed essere nati sbagliati e non commettere altro che
sbagli. Senza andare a cercare altro, quanto meno è un atteggiamento poco
efficace per il nostro benessere e per la nostra serenità.
Nessuno ha uno scopo quando arriva su questo piano. Il Padre non ha dato
nessuna direttiva, né a voi, né a chiunque altro, di come si debba svolgere
la vostra vita, salvo una (e quell'unico desiderio vi procura il massimo
dell'Essere) ed è che viviate in piena gioia, comunque la intendiate.
Ramtha
Ecco e questa è la bomba delle bombe! Non siamo qui per fare tutte queste
sante cose!
amoreabbondanza.com 37
Il nostro obiettivo su questo piano di esistenza, è quello di RI-CONOSCERE
l’Amore che Siamo.
Riconoscere l’Amore che Siamo ci porta a sperimentare Qui e Ora la
beatitudine.
E questo ve lo dico, ma l’unico modo che abbiamo per comprenderlo è
provarlo. Essere autenticamente la gioia che Siamo. E questo è il vero
scopo, la vera missione di nascita di ognuno di noi. Più gioiosi noi siamo, più
ottimo esempio siamo, più ottima energia espandiamo contribuendo
all’espansione del benessere dell’Umanità.
Questo è uno strumento potentissimo che abbiamo a disposizione e forse il
più potente che possediamo per fare del bene agli altri.
Sappiamo bene che quello contro cui combattiamo si rafforza. Quindi
piuttosto di combattere, meglio cercare il bello nel brutto anche nelle
situazioni, agire, con la consapevolezza che agire nei confronti di qualcosa
che riteniamo sbagliato è un’operazione che va condotta con estrema
attenzione! Perché finché noi abbiamo l’attaccamento alla ragione di
considerare qualcosa sbagliato (e quindi da combattere) siamo
profondamente immersi in una visione duale. Emaniamo energia di
frustrazione, energia di conflitto, energia di inadeguatezza …. e ci verranno
restituite altre situazioni con le medesime caratteristiche amplificate.
Perciò siamo d’accordo che se qualcosa genera sofferenza dobbiamo
intervenire al massimo delle nostre potenzialità, ma dobbiamo ancora una
volta essere presenti e agire consapevolmente anziché reagire guidati
all’attaccamento. E’ ovvio che se mi accorgo che stanno svaligiando la casa
del vicino, non mi nasconderò dietro la facile soluzione e l’affermazione
fuorviante e superficiale che “tutto è perfetto”, ma chiamerò
immediatamente le forze dell’ordine e se posso metterò anche la macchina
per traverso in modo da impedire loro la via di fuga. Anche perché se io mi
trovo coinvolto in questa situazione è perché è estremamente perfetto che
amoreabbondanza.com 38
io sia lì con la perfetta potenzialità di intervenire. Io mi trovo in una
determinata situazione sempre per una ragione perfetta e molto spesso
questa ragione prevede la mia azione.
Quindi impariamo ad agire con discernimento7, senza fare il gioco del
“male”, rispondendo con rabbia, violenza (la violenza non è solo quella
fisica) e coinvolgimento opponendoci al male, perché farlo sarebbe solo un
ingenuità in quanto combattere il male sul suo terreno significa farne parte
e alimentarlo.
Tuttavia noi abbiamo il dovere di discernere tra ciò che è più vicino alla
Verità della Coscienza e ciò che ci allontana dalla Coscienza, non tanto
andando contro i fenomeni che riconosciamo come disarmonici e anti-
evolutivi, ma riconoscendoli e trascendendoli, andando oltre.
Non è mai efficace andare contro… Ci appaiono come esempi da seguire
certi divulgatori sempre incavolati con il mondo, che quando hanno
concluso una battaglia [il più delle volte perché ciò contro cui
combattevano si è esaurito da solo (il che non vuol dire che non abbia
generato altra disarmonia)] passano a un nuovo conflitto? Altra cosa invece
è andare oltre! La coscienza evolve attraverso sfide reali, attraverso
inganni che essa stessa si procura per smascherarli. Illusioni nelle quali ci si
può perdere. Certo che esiste una Coscienza onnipervadente che tutto
permea e che è tutto ciò che è (la perfezione del Tutto) dalla quale tutto si
origina e verso la quale tutto si reintegra, ma domandiamoci:
quanta consapevolezza abbiamo noi di tutto questo?
Questa è la sfida.
7RiflessioniliberamenteispiratedaunpodcastdiCarloDorofattiformatoreemanageraziendale,studiosodellefacoltàsottiliespiritualidell’essereumanonelletradizioniesoteriched’OrienteeOccidente,creatoredelCentroStudiAscensione93,tramiteilqualepubblicaarticoliede-books.
amoreabbondanza.com 39
Quindi pur essendo reale una Coscienza Universale con un progetto
evolutivo di cui ogni fenomeno è manifestazione perfetta, resta vero il
fatto che noi siamo immersi nella molteplicità e nella multipolarità. Siamo
umani ed è splendido esserlo con tutte le contraddizioni che la nostra
umanità veicola.
Perciò pur non avendo alcuna efficacia andare contro, perché tutto è parte
di un grande gioco di ruolo perfetto, in cui anche ciò che percepiamo come
errore ha la sua perfetta utilità, è fondamentale allo stesso tempo essere
consapevoli che questa perfezione di cui si parla non sottostà ad un
equilibrio divino statico, auto-compiacente e auto-celebrativo.
La Coscienza (Dio, il divino) è Essenza in evoluzione in questa dimensione.
Noi siamo immersi in una realtà molteplice e contraddittoria proprio con
l’obiettivo di fare esperienza anche della percezione dell’errore, siamo lo
strumento di una Coscienza che gioca a nascondino con se stessa
sperimentando “l’errore”. Siamo la manifestazione di un progetto
evolutivo che vuole riscoprirsi e rinnovarsi attraverso la contraddizione
degli opposti, attraverso la complessità della Vita. E persegue il suo
obiettivo di auto-espansione attraverso sfide, contrasti, contraddizioni,
paradossi.
Quindi dalla consapevolezza della perfezione di tutto questo è
fondamentale esserci, fare la nostra parte, agire ispiratamente, prendere
posizione attraverso la capacità di discernimento e la capacità critica, che
poco ha a che fare con il demonizzato “giudizio”, e orientarci attivamente
verso l’espansione della Vita. Verso ciò che ci avvicina al riconoscimento
della Coscienza, verso l’auto-coscienza della Coscienza che Siamo.
L’obiettivo è allinearci alla Vita, alla Coscienza, alla consapevolezza
dell’Essere attraverso le sfide dell’esistenza, che vanno colte, riconosciute
e trascese.
E’ nostro dovere riconoscere e andare oltre quegli aspetti che fanno parte
amoreabbondanza.com 40
della complessità necessaria all’esperienza incarnata, riconoscendone la
perfezione nel senso della loro necessità, e permettendo così a noi stessi e
quindi alla Coscienza, di giocare questo gioco in modo sempre più autentico
e presente, consapevole e sempre meno manipolato e condotto da una
mente smarrita nei labirinti della percezione del vissuto. Fa quindi parte
del gioco anche il cosiddetto errore, il cosiddetto “male”! Sbagliare è
umano, ma perseverare nell’errore è diabolico (διαβάλλω 8 dividere).
Quando non esercitiamo il discernimento cadiamo nella trappola del
diavolo, del divisore, di colui che ci allontana dalla consapevolezza
dell’Unità, da colui che ci allontana (e siamo sempre noi attraverso la
nostra non azione attraverso il nostro non discernimento) dalla
consapevolezza dell’Amore che Siamo, restando intrappolati in quei circuiti
auto-sabotanti che ci siamo forgiati, di cui le proiezione egregoriche sono la
manifestazione della nostra realtà globale (il mondo là fuori, il sistema, la
manipolazione, la Matrix ecc..).
Quindi è assolutamente doveroso guardare, vedere, riconoscere
smascherare ciò che divide e agire, in un percorso di autenticità che ci
allinea alla Coscienza divina di cui siamo il riflesso olografico, che abbiamo
nascosto dietro il velo di Maya.
La perfezione di tutto questo è proprio che è in questo l’espediente
evolutivo, è così che funziona il meccanismo in cui ci siamo
volontariamente immersi: discernere nella complessità.
La divinità dell’Uomo sta proprio nella sua capacità di fare tesoro anche
dell’esperienza “negativa”, la sua capacità di interpretare l’esperienza
illusoria in una chiave che rende ogni “problema” (percezione di problema)
un’ opportunità di crescita e di espansione che possiamo cogliere solo
agendo ispiratamente, con distacco e presenza, azione che non possiamo
compiere rimanendo seduti sul divano nella posizione del loto! 8diaballo
amoreabbondanza.com 41
In questo sta la potenza divina dell’Uomo che è capace di mettersi
costantemente in discussione e che non si spaventa di fronte allo sforzo, al
lavoro, all’impegno, alla manifestazione della propria purezza d’animo che
questo comporta.
Quindi manteniamo viva la consapevolezza che l’azione è sempre
necessaria, ma anche necessario è agire ispiratamente dove l’ispirazione
presuppone di aver lasciato andare l’attaccamento. In ogni situazione
facciamo sempre ciò che ci pare più efficace, con la consapevolezza che
fare il nostro meglio non presuppone che le cose vadano nella direzione che
noi riteniamo essere la migliore.
L’aspettativa, la convinzione di essere noi nel giusto, è soltanto
attaccamento ed è uno dei più insormontabili ostacoli al libero fluire delle
cose. Ed è una dei maggiori ostacoli di ogni percorso spirituale:
comprendere che per quanto perfetto per noi sia il nostro percorso non è né
l’unico, né il migliore.
E questo vale perfettamente anche per il libero fluire del denaro nelle
nostre casse. Più abbiamo bisogno (attaccamento, separazione da ciò che è)
di pagare le bollette, più l’universo ci risponderà con situazioni che ci
faranno sperimentare il bisogno di pagare bollette. Quindi anche le bollette
più salate sono un ottimo strumento per trasmutare l’energia che noi
attribuiamo a situazioni in cui abbiamo qualcosa da pagare.
Se noi riusciamo a pagare i nostri debiti con gratitudine e consapevolezza
dell’opportunità che ci siamo manifestati, stiamo già trasmutando il tipo di
energia e cogliendo l’opportunità.
Invece che pagarle con la musica di sottofondo di un rosario di parolacce,
meglio stamparci un bel sorriso e aspettarci il meglio. E un pizzico di
gratitudine per l’opportunità che ci siamo manifestati non guasterebbe! Se
noi riusciamo ad essere così centrati e presenti da essere grati per
l’opportunità, stiamo trasformando il piombo in oro, e questo vale per i
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debiti, ma vale anche per il fidanzato scostante, per la suocera invadente,
per il datore di lavoro prepotente ecc…
Tutto quello che accade è una nostra emanazione (Uno) ed è ENERGIA, a
noi il compito di polarizzarla!
Noi con le nostre reazioni o con le nostre azioni attribuiamo una certa
polarità all’energia.
Quando ci accorgiamo che le persone parlano male di noi, se noi ci
incavoliamo e cominciamo a nostra volta a parlare male di loro, stiamo
ricevendo questa energia e la stiamo amplificando nella polarità decisa da
chi ce l’ha inviata. Se invece noi siamo così presenti da renderci conto di
quello che sta accadendo (e per riuscire a farlo è solo questione di
allenamento perché è il nostro modo naturale di essere) e che stiamo
ricevendo energia saremo in grado di benedire le malelingue e augurare
loro il bene, staremo trasformando tutto in oro!
Poiché più siete felici e gioiosi nel vostro prezioso e divino sé, più vi
avvicinate a essere l'immagine di Dio e in armonia con tutta la vita. L'unica
cosa che Dio desidera (E Dio non desidera, perché Dio E’ e basta) per voi, è
che siate felici e gioiosi. E questo è, in verità, il massimo valore
emozionale che ci sia. E' la più alta realizzazione nella vita: Comprendere e
diventare la gioia è l'unico destino che Dio ha stabilito per l'umanità, su
qualunque piano essa sia, qualunque comprensione essa abbia raggiunto.
Perché tornare a uno stato di gioia e di felicità, è tornare a uno stato
divino, perché la gioia è ciò che è il Padre. Dio semplicemente è l’È di
tutta la Vita. L’eterno momento presente che vive per la gioia di ottenere
gioia al fine di conoscere se stesso.
Ramtha
E questo magari sarà tema di un altro libro, ma anche sul fatto che l’Essere
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è l’È fermo e statico e si è inventato tutto questo marchingegno per
conoscere se stesso e si è frammentato in miliardi di se stesso è una cosa
comprensibile.
Egli è l’È che vive nella gioia attraverso i tempi. Il Padre vi ha dato il
potere di creare qualunque cosa, dalla più abbietta alla più bella.
Ramtha
Per cui l’Essere si “trasforma formalmente” in tutto ciò in cui noi gli
chiediamo di trasformarsi. E come glielo chiediamo? Convincendoci che sia
così. Questo ci spiega come tutti i blocchi di cui parlavamo prima siano così
pesanti.
Egli diventerà tutto ciò che desiderate nella vostra ricerca verso la
comprensione della gioia. Giudicherà egli forse le vostre azioni o la
realizzazione dei vostri desideri? No, non lo farà mai.
Ramtha
Non lo farà mai perché l’Essere semplicemente è! E’ Amore, ma E’,
cristallizzato nel eterno momento presente. Noi non siamo stati creati a
immagine e somiglianza di Dio, è Dio che è stato inventato a immagine e
somiglianza dell’Uomo dall’Uomo. Perché l’energia di cui stiamo parlando è
l’Essere, è un’energia d’Amore che non può avere volontà, perché la
volontà è una caratteristica della dualità (voglio questo e non voglio
quello). Non può avere giudizio (questo è bene in contrasto con quello che è
male). Queste sono caratteristiche umane proprie della dimensione
molteplice. Se non siamo nella molteplicità non abbiamo nemmeno il senso
del giusto e dello sbagliato, non abbiamo il senso del buono e del cattivo,
non abbiamo il senso del bello e del brutto e quindi non possiamo giudicare
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una cosa giusta o sbagliata. Per l’Essere ogni cosa E’ e basta!
Questo è l'Amore del Padre per il figlio, della forza della vita per la forza
della vita. Egli desidera unicamente che facciate qualunque cosa per essere
felici e gioiosi, perchè questa è l'unica via per arrivare a conoscere il Padre
e a Essere come egli E’.
Ramtha
Questa è l’indicazione più importante di tutto il libro!
Per essere felice, sii felice!
Per essere ricco, sii felice!
Per essere soddisfatto, sii felice!
Per essere Amato, sii felice!
Per essere realizzato, sii felice!
Noi dobbiamo imparare ad essere felici a prescindere. Perché quello che noi
siamo è quello che vediamo fuori.
Perché siamo in questo stato di gioia siamo nel flusso di ciò che è Dio e in
questo flusso non c’è spazio per la gelosia, per l’ira, per l’amarezza, per la
guerra.
Pensiamo a questa cosa, facciamo mente locale: è difficile (impossibile)
odiare qualcuno se siamo in uno stato di gioia! E’ impossibile arrabbiarsi se
siamo in presenza.
Provate! La prossima volta che vi arrabbiate… rendetevene conto e mentre
urlate a squarciagola contro chicchessia o mentre vi sta scoppiando
l’uragano dentro, osservatevi. Provate nella rabbia ad essere sul pezzo, ad
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essere presenti sul momento e vederlo, a riconoscere quello che sta
accadendo nel momento in cui sta accadendo. E poi me lo scrivete e mi dite
se siete riusciti a restare arrabbiati! … E’ impossibile!
Se si è felici e gioiosi si Ama Dio e lo si vede in ogni cosa!
Bisogna Esserci, bisogna ricordarsi nel momento in cui serve di
sperimentarlo!
amoreabbondanza.com 46
StatieFatti
Nella realtà cosmica di tutto ciò che è non esiste il male anche se è stato
scritto che il male è nell’anima dell’Uomo non è vero. La sua Anima è
Divina perché la sua Anima è tutto ciò che egli E’ ed è Dio. Infatti se non
fosse Dio da dove proverrebbe?
E questo è il discorso che facevamo prima.
Il concetto che il male non esiste deriva proprio da tutto quello che
abbiamo detto fino adesso. Già dire “bene e male” ci rispedisce nella
molteplicità. Se noi siamo nella percezione dell’Unità, non possono esserci
“bene e male” perché c’è solo l’energia d’Amore. Esiste solo qualcosa che
accade e per il fatto che accade è di per sé illusorio. Siamo poi noi a
polarizzarlo in base a come lo percepiamo e quindi a come reagiamo. Noi
reagiamo e inconsapevolmente polarizziamo l’energia che ci giunge.
Ma l’energia che arriva è solo energia! Siamo noi con il nostro
atteggiamento che stabiliamo se è buona o cattiva, se il fatto che le
persone parlino male di noi è un’opportunità o un problema: se mi fa
arrabbiare è un problema, almeno fintanto che mi farà arrabbiare! Nel
momento in cui mi arrabbio, io ho polarizzato quella cosa in un determinato
modo.
Tutto questo per dire che ci è sempre stato insegnato esattamente
l’opposto di come funzionano le cose. Ma proprio il contrario. Ci è sempre
stato insegnato che dal mondo ci giunge uno stimolo e noi in base a quello
stimolo rispondiamo al mondo con una reazione.
Le cose hanno origine spesso fortuitamente e per caso, dalla realtà esterna.
Arrivano a noi, noi le interiorizziamo, e in base a ciò che percepiamo delle
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cose, reagiamo. A tutto questo ragionamento in realtà manca un passaggio.
Ma è un passaggio precedente alla messa in moto di tutto il meccanismo. A
noi dal mondo arriva uno stimolo è vero, ma è uno stimolo che è stato
generato dal nostro essere, dal nostro stato d’animo, dal nostro
atteggiamento.
Non sono i fatti del mondo che determinano i nostri stati d’animo, ma
sono i nostri stati d’animo che determinano i fatti del mondo.
Se noi comprendiamo questo, se noi comprendiamo che tutto parte da
dentro di noi, e non da fuori, ecco che diventiamo in grado invece che di
reagire, di agire.
E qual è la differenza tra azione e reazione? La presenza! È tutto molto,
molto, molto, semplice.
Solo che dobbiamo ricordarci come funzionano le cose nel momento in cui
siamo nell’occhio del ciclone. Questa è la cosa più difficile.
Ecco che il peccato originale consiste nell’esserci convinti che l’esterno sia
la causa, e che il mondo sia caratterizzato da una volontà che ha potere su
di noi. E soprattutto che esista un mondo fuori indipendente e altro da noi
responsabile di ciò che accade.
E questo non vuol dire che il mondo fuori non esista. Esiste! Eccome se
esiste. Ma non è indipendente dalla nostra realtà interiore e non è il
responsabile di ciò che accade. Come esisto io così esistete voi. Solo che
voi, nella mia realtà, dipendete dal mio stato d’animo. Come io per voi
dipendo dal vostro stato d’animo che mi ha attratto nella vostra realtà. Voi
non siete nella mia realtà, entità autonome, slegate da me.
Questa comprensione ci porta a cambiare modo di rapportarci rispetto a
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quello che succede. In più se noi abbiamo la comprensione che tutto è
Amore e che ogni cosa che accade, ha comunque in sé l’energia d’Amore,
cambia ulteriormente il nostro modo di reagire e di agire. E questo, lo
ripeto, bisogna avere la voglia, la volontà, la costanza di cercarlo. E lo
troviamo. Lo troviamo! Però non bisogna scoraggiarsi al primo tentativo in
cui non riusciamo a vederlo, perché, ricordiamoci, che abbiamo millenni di
condizionamenti.
Oltre al fatto che abbiamo subìto gli insegnamenti dei nostri genitori, dei
nostri nonni, dei nostri insegnanti, delle figure di riferimento, della società
eccetera… esiste anche un inconscio collettivo che custodisce tutte le
memorie dell’umanità, in cui tutte queste convinzioni sono sempre state
accumulate. E adesso lavorano.
Ciò che rende qualcosa diabolico dunque non è la sua Essenza, che è
sempre Amore, ma è la mia percezione separata di quella cosa, il fatto che
io non riesca a sentire quella cosa come parte di me.
E questo dipende dalla nostra polarizzazione delle cose. Il denaro stesso
non ha nulla di diabolico in sé. Finché noi continuiamo ad accettare quello
che ci è stato insegnato e cioè che il denaro è il male del mondo, che il
denaro è sporco, che i ricchi sono tutti avidi… siamo noi che lo stiamo
polarizzando come il peggiore dei mali. In più quando noi il denaro lo
usiamo male, lo stiamo ulteriormente polarizzando.
Ma il denaro in sé è semplicemente un’energia di scambio. È un’energia
come tutto. Anche un coltello può diventare una pericolosissima arma, ma
se lo uso per tagliare una torta è un ottimo strumento. Se io invece decido
che il coltello è malevolo a priori mi troverò costretto a dividere la torta a
morsi. Allo stesso modo non esistono persone buone e persone cattive,
esistono persone che hanno un trascorso e che hanno le loro convinzioni.
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Quando noi le giudichiamo le trasformiamo in persone buone o persone
cattive.
L’esempio più eclatante a questo riguardo è Hitler. Hitler che è uno dei più
grandi mostri che abbiano calpestato il suolo terrestre, per l’opinione di
tutti, in realtà lui, nella sua testa, nel suo cuore, era convinto di essere un
benefattore dell’umanità. Secondo lui era necessario per il bene del mondo
far prosperare la razza Ariana e annientare le minoranze. Lui era convinto
di fare del bene.
E Socrate 3000 anni fa, in tempi non sospetti, aveva capito bene questo
concetto. Diceva che ogni essere umano compie sempre il miglior bene
che è in grado di concepire.
E se voi ci pensate, l’assassino, nel momento in cui compie un omicidio, sta
portando a termine il miglior bene, magari per se stesso, ma il miglior bene
che in grado di concepire. Sta facendo il suo interesse e non è in grado di
vedere che il male che infligge all’altro è enormemente più grande del
bene che lui ne riceve in valore assoluto o quantomeno più ampio della sua
visione. Se lo comprendesse non lo farebbe. Lui è centrato sul suo
interesse, è convinto di agire per il bene, salvo poi spiragli di lucidità che
procurano sensi di colpa, ma questo di solito accade in un secondo tempo.
Se noi agiamo, nel momento in cui agiamo, siamo sempre convinti di fare
la cosa migliore per un determinato obiettivo. Altrimenti non agiremmo.
L’Amore come l’abbondanza, sono degli stati di coscienza che nascono
dentro di me. E una volta evoluti dentro si riflettono fuori.
Il vero Amore è non sentire più la separazione. L’amore è la coscienza
dell’unità, allo stesso modo l’abbondanza è non sperimentare più il bisogno
dentro di me.
Quello che noi dobbiamo fare per il nostro benessere a 360° e quindi anche
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per il nostro benessere economico, è imparare a riconoscere l’Amore dentro
di noi e a sperimentarlo fuori.
Concludendo questo ragionamento, un capellone hippy ante-litteram molto
saggio, 2000 anni fa ha detto questo:
“Cercate Dio e la sua giustizia, il resto vi sarà dato in aggiunta”
Cosa significa “Cercate Dio e la Sua giustizia”? Significa cercate l’Amore in
ogni cosa, anche nel conto corrente in rosso e cercate di vederne la
giustizia divina, il punto di vista elevato, non limitatevi a vedere solo ciò
che la limitata percezione umana vi mostra, ma cercate la “giustizia divina”
la visiona ampia… cosmica! Non limitiamoci a vedere solo la giustizia
umana, non accettiamo la nostra percezione umana limitata delle cose.
Esiste un modo di vedere le cose che ci sfugge, ma che posiamo ricercare.
Non fermiamoci sulle nostre valutazioni che sono sempre valutazioni
umane. Cerchiamo la giustizia divina che è astrazione dal giudizio, quindi
assenza di aspettative, assenza di polarizzazione a priori.
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LaLeggedeldareedelricevere
Il Tutto è Amore che dona, quindi tutto ciò che riceviamo viene dal Tutto,
perciò ogni volta che doniamo è il Tutto che elargisce i suoi doni e allo
stesso tempo ciò che doniamo lo diamo al Tutto. Ragionamento contorto,
ma semplice =D!
Se ci adeguiamo a questo semplice precetto non ci sarà niente che non
avremo il potere di ottenere. Se il Tutto è Amore che elargisce, ogni volta
che doniamo qualcosa agiamo imitando l’agire del Tutto. Spesso quando
doniamo lo facciamo con l’intento di ottenere qualcosa in cambio, e in
questo non c’è niente di male (altro mito ben radicato da sfatare!), se non
che è un modo di agire carico di aspettative. Solitamente siamo ben
consapevoli di cosa vogliamo in cambio delle nostre buone azioni.
Ricordiamo per inciso che la nostra Essenza è quella di Amore/Ricevente
per cui è praticamente impossibile dare senza almeno pensare di ricevere
(magari in un secondo tempo), e sapete ormai bene quanto io rifugga le
questioni complicate!
Il punto è che quando diamo con disponibilità e senza aspettative
particolari, l’Universo tramite la legge di Attrazione ha in serbo per noi
grandi ricompense, ben superiori a qualunque aspettativa architettabile da
mente umana.
Il trucco è quello di non inquinare il processo tramite le sensazioni di
mancanza, bisogno e necessità. Diamo per il gusto di dare, non
preoccupandoci della ricompensa, ma con la certezza che da qualche strada
arriverà! Pensare a quella è compito dell’Universo e... tranquilli! Arriverà!
Non diamo per fare il bene degli altri (anche perché per inciso data
l’esistenza delle Legge dell’Equilibrio per cui ogni valore ricevuto va
controbilanciato consapevolmente o inconsapevolmente, non sempre la
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nostra generosità procura effettivamente del bene agli altri), ma diamo
semplicemente per la gioia di dare!
Dare senza aspettative non significa rinunciare al nostro Ego, anzi la
formula vincente è quella di utilizzare l’Ego e le sue caratteristiche a nostro
vantaggio. Quindi se vogliamo essere felici rendiamo felici gli altri, se il
nostro obiettivo è essere ricchi, non perdiamo l’occasione di far sentire
ricchi gli altri ecc…
Questo è il modo di usare l’egoismo dell’Ego in modo produttivo,
rispettando noi stessi, la nostra natura e la nostra Essenza: il nostro Io
Superiore che ci spinge a donare e l’Ego che ci sollecita a ricevere.
Non c’è una parte buona e una parte cattiva, non c’è una parte giusta e una
parte sbagliata; tutto è perfetto perché il Tutto è perfezione. Utilizzando
ogni parte in modo consapevole potremmo coscientemente direzionare gli
effetti. Ovviamente non è detto che la felicità o la prosperità arrivino
direttamente da coloro ai quali la doniamo. Per noi non è importante
sapere da dove giungeranno i nostri doni, ci basti sapere che arriveranno. Il
discorso calza perfettamente per tutto ciò che concerne anche il denaro.
Non stiamo sempre a crucciarci per quanto costa questa cosa che vorrei o
quanto devo pagare per ottenere quest’altra che mi piacerebbe o quanto è
giusto o ingiusto che Tizio o Caio guadagnino del denaro in questo o
quell’altro modo. Sono tutte cose che non ci riguardano.
Anzi facciamo in modo che per quello che ci concerne, chi ci circonda
guadagni il più possibile e auguriamo loro sinceramente, con il cuore, di
diventare sempre più ricchi! Questo è l’atteggiamento mentale vincente,
quello che ci ricoprirà d’oro dalla testa ai piedi.
Finché continueremo ad attaccarci a pensieri meschini di invidia, gelosia e
giudizio, l’abbondanza continuerà a fluire esattamente dalla parte opposta
rispetto a dove stiamo andando noi. Fine della storia!
Stessa cosa dicasi per ogni lavoro che ha per oggetto la spiritualità. Non è
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che chi scrive di spiritualità, per esempio, si nutra di aria e luce o si scaldi
al fuoco dello spirito.
“Ti faccio un esempio: con le tue ricerche potresti – facciamo questa
ipotesi – aiutare l’Umanità ad evolvere spiritualmente. Ma si tratta di una
cosa spirituale, per cui non vuoi farti pagare per questo tipo di lavoro.
Quindi sei costretto ad avere un tuo lavoro “non spirituale” per cui invece
pretendi di essere pagato, per esempio: il commesso. Ma facendo il
commesso, non fai evolvere l’Umanità allo stesso modo che diffondendo la
tua saggezza e quindi sei costretto a rallentare di brutto il tuo lavoro
“spirituale” che passa così ad essere un qualcosa di più simile ad un
hobby. L’umanità dovrà quindi attendere i tuoi tempi, per poter godere
del frutto delle tue ricerche, ma solo perché hai scelto di non volerti far
pagare. Quindi, per assurdo, la stessa umanità che volevi avvantaggiare
col tuo lavoro, viene danneggiata dal fatto che hai deciso di rendere
gratuito il tutto.”
Josè Scafarelli
Riconoscere il valore di ciò che qualcuno produce e trasmette è importante
e questo valore all’interno della nostra società è quantificato in valuta
monetaria. Il baratto al giorno d’oggi è superato per “enne” motivi tutti
assolutamente condivisibili.
Il sistema di valutazione in uso Qui ed Ora è quello monetario, pertanto è
consigliabile adeguarcisi. Tanto più in materia “spirituale” dovrebbe essere
ormai sufficientemente noto che bisogna “dare” per “ricevere”, quindi fare
sterili polemiche sul valore di ciò che si vorrebbe avere (svalutandolo per
ottenerlo a meno) è assolutamente controproducente e inefficace.
“In certi casi donare qualcosa gratuitamente, soprattutto se lo si fa
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veramente col cuore e in uno stato vibrazionale alto può rivelarsi
provvidenziale per una persona in estrema difficoltà... Ma se poi la
persona “in difficoltà” non prenderà coscienza della situazione e
continuerà a vivere e pensare crogiolandosi nel suo stato di difficoltà,
anche quell’aiuto gratuito risulterà inutile per cambiare la sua situazione.
Ma questo lo sappiamo già tutti credo?”
Valeria
A volte l’offerta gratuita di un prodotto nasconde forme di manipolazione
intente a realizzare forme di dipendenza, che non portano a nessuna
crescita né alcun miglioramento per chi ne usufruisce.
Quindi l’identificazione di gratuito come “donato con il cuore” e a
pagamento come “fregatura” è semplicemente una delle nostre
innumerevoli credenze limitanti e nient’altro.
Altro handicap del prodotto gratuito è che comunque chi lo riceve spesso si
sentirà in debito senza nessuna possibilità di valorizzare e contraccambiare
quanto ricevuto (e qui entrerà in azione la Legge dell’Equilibrio senza
controllo da parte di chi dovrà controbilanciare il valore ricevuto). Non è
detto che contraccambiare un regalo sia qualcosa di dovuto, ma il non farlo
spesso crea in chi riceve distruttivi e intangibili sensi di colpa. Altra cosa è
valorizzare ciò che si riceve. Spesso capita che ciò che si riceve
gratuitamente venga automaticamente svalutato (quanti e-book gratuiti
abbiamo scaricato sul nostro pc e non li abbiamo nemmeno guardati?)
Certo poi c’è chi lucra e basta, ma questo si sa e comunque non è una cosa
che ci riguarda, prendiamone atto e andiamo avanti per la nostra strada. Se
invece non riusciamo ad essere distaccati di fronte a queste situazioni e ci
facciamo coinvolgere, provando rabbia, frustrazione, invidia o senso di
ingiustizia... proviamo a dare un occhiatina dentro di noi!
Ricordiamo che gli altri e i loro comportamenti e le situazioni cosiddette
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esterne sono degli specchi che riflettono qualcosa che ci riguarda
personalmente. Impariamo a capire che se certe cose ci suscitano certe
emozioni e provocano certe reazioni, dipende dal fatto che siamo noi stessi
ad avere dei problemi riguardo a queste vicissitudini, ad avere delle
questioni irrisolte nella nostra interiorità.
Allora sì il problema esiste, ma è un problema nostro, non di chi vende ciò
che a nostro giudizio, non dovrebbe essere venduto o dovrebbe essere
proposto ad un altro prezzo, ecc... Cogliamo l’occasione di ampliare la
nostra visione invece che scaricare la nostra rabbia e frustrazione sugli
altri, ottenendo l’unico risultato di procurarci ulteriore tensione, rabbia e
frustrazione, e allontanare inesorabilmente la prosperità.
Una visione più ampia potrà invece aiutarci a diventare più responsabili per
la nostra vita, partendo dalla nostra quotidianità, individuando i pensieri
utili e distinguendoli da quelli ostacolanti.
Sono sempre l’odio e la paura, le emozioni che dividono e separano, quindi
odiare e temere il denaro e la ricchezza (anche quella degli altri) e ciò che
rappresentano, è un atteggiamento che alimenta l’odio e la paura nel
mondo, cioè esattamente il contrario delle motivazioni razionali che fanno
nascere queste sensazioni. Essere frustrati, sentirsi inadeguati e avercela
con tutti a causa della mancanza di denaro, è un atteggiamento che
produce insanabilmente altra mancanza, quindi ulteriore frustrazione e
inadeguatezza che ci portano inevitabilmente ad una costante mal
disposizione verso tutto e tutti.
“Le condizioni di povertà e carenza sono manifestazioni delle bande di
frequenza della paura. Le condizioni di abbondanza e soddisfazione sul
piano materiale sono manifestazioni delle frequenze dell’amore e della
gioia.
Voi vi rendete un cattivo servizio, miei cari, se restate aggrappati alle
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vecchie credenze, secondo cui la povertà sarebbe virtuosa e spirituale. Vi
chiedo di esaminare le vostre credenze sulla natura e l’esperienza della
povertà e della carenza, alla luce della vostra vita.”
Lord Metatron
La soluzione ancora una volta è nell’atteggiamento mentale, nella
consapevolezza della necessità di cambiare rotta.
Per quanto riguarda la spiritualità nel particolare, esiste un'unica Verità,
anche se viene presentata dalle varie dottrine, nelle forme più svariate.
Ma torniamo a ciò che si vende e si compra, che non può essere certamente
la “Verità”! Quello che si vende o si regala è il proprio lavoro... E con il
proprio “lavoro” ognuno può fare ciò che vuole (o che può), ma credo che
nessuno abbia il diritto di giudicare ciò che un altro fa del proprio lavoro!
Se domattina uscissimo incavolati neri dalla panetteria, sbraitando e
inveendo, anzi no anche solo facendo notare a qualcun altro, che quella
inqualificabile della panettiera non ci ha regalato il pane e anzi per darcelo
ha preteso (incredibile) di essere pagata, credo che non dovremmo
meravigliarci troppo se qualcuno avvertisse l’ospedale psichiatrico...
Mi pare indiscutibile che il valore di un oggetto o di un servizio, a meno che
non sia stato catalogato da precisi meccanismi di mercato, non può che
essere stabilito da chi lo produce.
Se non ci va bene, se lo riteniamo troppo alto, semplicemente facciamo a
meno di acquistarlo, ma evitiamo accuratamente di “sparare giudizi”. Noi
non possiamo sapere quanto e che lavoro c’è stato alle spalle di un dato
prodotto, per tanto non possiamo giudicarne noi il valore. Accettiamo
semplicemente la sua esistenza e lasciamola andare girandoci da un’altra
parte, senza farci coinvolgere da deleterie e intricate reti di giudizio.
E se proprio, proprio non possiamo farne a meno, perché non c’è un
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prodotto alternativo sul mercato... allora significa che qualunque prezzo
abbia il prodotto in questione è basso, se nessun’ altro è stato in grado di
produrre un’alternativa. Comunque la questione è che, se impariamo ad
avere l’atteggiamento mentale corretto nei confronti del denaro, nessuna
cosa sarà troppo cara, perché se davvero la desideriamo, il denaro per
acquistarla lo avremo!
“Alcuni di voi mi diranno che avete problemi nel vostro corpo fisico, così
che non potete lavorare per guadagnare soldi. Direte che non avete altra
scelta se non quella di vivere nella carenza. Potreste dirmi che non ci sarà
alcuna differenza se cercate le frequenze dell’Amore e della gioia nella
vostra vita terrena, o non le cercate. Direte di essere soggetti a
circostanze che si sottraggono al vostro controllo.
No, miei cari, non importa dove viviate nel mondo, in quale tipo di
condizioni economiche, voi potete abbracciare le energie dell’abbondanza
divina”
Lord Metatron
I soldi sono solo un utilissimo strumento, che nel momento in cui dovrà
essere utilizzato, sarà utilizzabile.
Il regno di Dio è dappertutto e permea della sua Essenza ogni cosa (intesa
sia in senso materiale che in senso spirituale).
Poiché Dio ha creato la Natura quale Mente della natura, quando la Natura
è perfettamente naturale, lì c’è la perfetta espressione di Dio. Allo stesso
modo il Regno di Dio è in ogni vita perché Dio è la Vita, così quando ci
troviamo di fronte a chi vive in modo perfettamente naturale, ci troviamo
davanti la perfetta espressione di Dio.
E allora cosa vuol dire “vivere in modo naturale”? Non mi riferisco a vivere
in una capanna in un isola deserta cibandoci di bacche e radici. Poiché lo
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scopo dell’Universo è far progredire la vita verso altra vita.
“Vivere naturalmente” non può che significare crescere evolvendosi verso
livelli di vita qualitativamente più alti. Quindi la Vita vera è permeata da
desiderio di progresso. Perciò se qualcuno desidera qualcosa che gli può
tornare utile per la sua crescita personale, il suo desiderio è allineato alla
vibrazione dell’universo e quindi è ovvio che quel qualcosa “desidera” (in
senso vibrazionale) quell’uomo.
La “Mente delle cose” risponde e si allinea alla vibrazione della mente
dell’uomo. Quindi tutto contribuisce a favorire chi desidera crescere. E c’è
una Mente, la Mente Suprema, che per prima vuole che noi come esseri
umani cresciamo e quindi vuole che abbiamo a disposizione tutti gli
strumenti e le opportunità che ci permetteranno di progredire. E questa
Mente che permea di Sè tutto il creato è anche nelle cose che sono utili al
nostro progresso e quindi allineandole al nostro pensiero, le conduce a noi.
E anche se noi come parte della Mente Suprema (Uno) collaboriamo con
essa (cioè ci manteniamo allineati alla sua vibrazione), anziché opporci ad
essa attraverso forme di lotta e di competizione, tutte le opportunità si
dirigeranno verso di noi in tempi proporzionalmente sempre minori quanto
più noi siamo centrati. Poiché questa Mente è la Mente del Tutto, resta
chiaro che se noi teniamo conto solo di una parte di essa contro un’altra
parte entrando in conflitto con altri esseri, siamo destinati a perdere la
collaborazione con l’Uno mettendoci nelle condizioni propizie per perdere
tutto:
“Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale
misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più. Poiché a chi
ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha.”
Marco 24,26
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Perchè la competizione è legata alla separazione e quindi è il rifiuto e la
negazione dell’Uno. Ed è proprio la spinta alla competizione per
l’accaparramento di una parte delle risorse disponibili, che consideriamo
erroneamente limitate, che ci allontana dalla consapevolezza
dell’abbondanza.
Lo scopo della Natura, quindi è la crescita costante della vita. Poiché
l’essere umano è l’incarnazione di Dio, non può esistere forma di vita
qualitativamente più elevata della vita umana, e quindi l’obiettivo della
natura è quello di portare l’uomo verso un tipo di vita sempre più prospera.
Ma se la Natura cerca la crescita di ogni essere umano per raggiungere lo
scopo nei confronti di alcuni, non è possibile pensare che sottragga delle
risorse ad altri venendo meno al principio di imparzialità. Sarebbe
inconcepibile.
Questa è la prova dell’assoluta disponibilità delle risorse presenti in
abbondanza e in misura più che sufficiente per soddisfare le esigenze di
tutti.
Quindi solo questa certezza dovrebbe essere sufficiente ad allontanarci
definitivamente da ogni forma di competizione. Se amo me stesso come il
mio prossimo, ciò che desidero per me lo desidero anche per gli altri. E se
l’uomo non è capace di mettere in pratica questo principio, sicuramente la
Natura è in grado di farlo, anzi non potrebbe fare altrimenti. Quindi se è
così, niente verrà sottratto agli altri per essere dato a me, a meno che io
non compensi questi altri con una uguale o maggiore quantità di vita di
quella che verrebbe sottratta a loro per soddisfare le mie esigenze.
Da un punto di vista razionale sappiamo tutti molto bene quanto deleteria
sia la competizione, a meno che non stiamo parlando di una gara di corsa in
cui entra in gioco la sportività proprio per “togliere negatività” al concetto
di competizione. La collaborazione invece è il famoso “win to win” su cui
lavorano tutti i vari motivatori.
amoreabbondanza.com 60
La cooperazione, la condivisione delle proprie risorse a beneficio di tutti, se
fatta eticamente con Spirito di Aloha appunto è qualcosa che veramente ci
arricchisce esponenzialmente tutti. Sappiamo bene che la ricchezza più
grande viene dalla diversità, ma se le nostre diversità non le condividiamo
rimarranno caratteristiche che originano divisione anziché unità.
Se io ho una mela e tu hai una mela, se io ti mostro la mia mela e tu mi
mostri la tua ognuno di noi rimarrà con una mela. Se io ho un’idea e tu hai
un’idea, se io ti mostro la mia idea e tu mi mostri la tua ognuno di noi avrà
due idee.
amoreabbondanza.com 61
Cos’èl’abbondanza
Quando parliamo di abbondanza ognuno lo interpreta al livello con cui è
meglio in sintonia. Ogni essere umano tende naturalmente all’abbondanza:
di denaro o di proprietà, di idee, di creatività, di bellezza, di amore a tutti
i livelli. E’ abbondanza tutto. Tutto ciò che abbiamo intorno è abbondanza
e nel mondo lo possiamo vedere sia a livello materiale sia sotto forma di
energie di altro tipo. E tutto questo è a nostra disposizione per soddisfare i
bisogni nostri e degli altri. Come abbiamo visto, qualunque cosa noi
facciamo, la facciamo per il nostro bene, o meglio, lo facciamo per sentirci
bene anche quando il bene diretto è quello degli altri… Alla fine anche
procurare benessere o beneficio agli altri ci conduce a sentirci bene noi.
Per cui di fatto noi naturalmente tendiamo all’abbondanza a tutti i livelli:
fisico, emozionale, mentale, spirituale.
Nella forma umana tendiamo a tornare all’abbondanza che abbiamo
“sperimentato” 9 nell’UNO, nella nostra Essenza spirituale, dove non ci
manca nulla, perché siamo uniti al Tutto. Abbiamo questa tendenza innata
a tornare da dove siamo venuti e noi siamo venuti dall’Uno e quindi
dall’abbondanza e a quello aspiriamo costantemente anche perché
effettivamente non ci siamo mai allontanati dall’Uno, anche se
percettivamente sperimentiamo la separazione da esso e quindi “ci
sembra” di esserne divisi.
Nella nostra Essenza Spirituale non manchiamo di nulla, siamo
nell’Abbondanza: cerchiamo quindi come tendenza naturale innata di
portare questo stato di coscienza a livello fisico superando la percezione
9passatemilalicenzadialetticaperchéèchiarochenell’Unononc’èabbondanzaperchénonc’èseparazione,semplicementeE’.Maècomunqueunostatoappagatodisoddisfazioneebenessere.Durametterlainparole!
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illusoria della separazione, cercando di avere di più, per trovare
soddisfazione.
E’ sul piano fisico che esiste il concetto di separazione, di mio e tuo, di
quello che si ha e quello che si può avere. Perciò quando siamo immersi
percettivamente nella molteplicità, l’esperienza dell’abbondanza non è più
così automatica e immediata. Essendo convinti, sentendo di allontanarci
dall’Uno, che l’universo non sia un luogo di abbondanza infinita,
cominciamo a trovarci a confronto con quello che credo di meritare e che
non credo di meritare.
La nostra Essenza in verità ha già dentro di sé tutto quello di cui ha
bisogno. E questo è il motivo per cui desideriamo così ardentemente
manifestarlo anche fuori di noi, perché questo è lo stato naturale
dell’essere. Siamo programmati per stare bene ed essere soddisfatti
nell’abbondanza anche materiale e fisica.
Sul piano materiale, a seconda del proprio personale percorso, ognuno è
attratto da diversi tipi di ricchezza:
Abbondanza materiale -> avere e accumulare
Abbondanza dell’agire -> azione, lavoro e fatica
Abbondanza dell’essere -> la vera ricchezza
La vera ricchezza è quella che abbiamo dentro ed è quella che non
possiamo perdere mai.
Possiamo perdere tutto (a livello materiale, affettivo, fisico) quello che
abbiamo, non poter fare nulla, ma saremmo sempre noi stessi. Questo senso
dell’Essere non può essere portato via.
Noi esseri umani siamo portati a farci delle domande e spesso accettiamo di
iniziare a cambiare solo quando ci troviamo con la cosiddetta “acqua alla
gola”.
amoreabbondanza.com 63
A parte pochi eletti, quando ci troviamo a soffrire davvero molto, iniziamo
a farci delle domande e ad esplorare altre vie. A questo punto arriviamo a
cambiare parti di noi che ci portano a modificare la percezione delle cose.
C’è chi ci mette tanto tempo e prende strade tortuose e chi imbocca la
strada maestra al primo tentativo, ma ciò che non cambia è il traguardo
che si raggiungerà.
Quando noi siamo concentrati sull’avere, sul fare, sulla fatica necessaria
per ottenere, ci stiamo dimenticando di Essere. E quando ci scordiamo di
Essere, quando non siamo più presenti alla nostra Essenza, andiamo in
attrito con chi Siamo e a quel punto cominciamo a perdere ciò che
abbiamo, cominciamo a convincerci di non meritare di “avere” e di stare
bene, si fanno strada i sensi di colpa e così limitiamo la nostra capacità di
manifestare l’abbondanza e limitiamo ciò di cui possiamo godere.
Proprio perché ci convinciamo soprattutto di non meritarcelo. Fino ad
arrivare al punto di perdere tutto ciò a cui tenevamo.
Per alcuni può essere una questione materiale, la casa o il lavoro. Per altri
può essere una questione affettiva e quindi perdere il proprio compagno o
l’affetto e il sostegno della propria famiglia. In ogni caso si tratta della
perdita di ciò che ci faceva sentire di essere: questo di solito accade perché
comunque anche da queste situazioni abbiamo qualcosa da imparare su noi
stessi. Di solito ci mostrano un eccessivo attaccamento (il famoso cammello
che non passa per la cruna dell’ago). L’attaccamento ci conduce
inevitabilmente alla perdita di ciò di cui ci convinciamo di non poter fare a
meno, perché solo così potremo davvero comprendere di Essere a
prescindere dall’“avere”.
Probabilmente ciò accade per farci comprendere che la vera ricchezza è ciò
che abbiamo dentro ed è qualcosa che in realtà non possiamo mai perdere
perché è l’Essere.
Come ho detto, ogni volta che noi siamo concentrati sull’avere,
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sull’accumulare, sull’ottenere, sull’azione intesa come sforzo e fatica
inevitabili… ci stiamo dimenticando di essere. E quindi quando noi ci
dimentichiamo di Essere, andiamo in attrito con l’Essere, con l’Amore che
siamo e generiamo sofferenza. Ecco quindi che cominciamo a perdere le
cose, le “persone”, le situazioni acquisite diventano incerte e traballanti,
cominciamo a pensare di non “meritare”, ci costruiamo inenarrabili sensi di
colpa e quindi limitiamo la nostra potenzialità di manifestazione
consapevole e soprattutto di manifestazione allineata al nostro benessere.
Fino al punto di non avere più niente di quello a cui tenevamo… perché
inconsapevolmente ci siamo ficcati dentro a un vicolo cieco che data la
nostra “cocciutaggine”, risulta essere la via più efficace per farci
comprendere chi davvero Siamo.
Tuttavia sempre, sempre, sempre, anche quando viviamo situazioni di
perdita e di mancanza anche estreme, poiché Tutto è Uno e l’Uno è Amore
e tutto è Amore, anche quelle situazioni lì sono comunque Amore, per
quanto non ci sembri proprio, per quanto ci facciano soffrire e ci mettano
in seria difficoltà. Ma ci stanno sempre mostrando che siamo troppo
attaccati a qualcosa, siamo troppo incentrati sull’avere o sull’appoggiarci e
quindi sul convincerci di non Essere sufficientemente… tanto appunto da
dimenticarci di Essere (che invece il ricordarci di Essere è ciò che siamo
venuti a fare qui sulla terra).
Quando perdiamo qualcosa… la nostra attenzione sarà costretta a
ricentrarsi sull’Essere.
amoreabbondanza.com 65
Responsabilitàal100%
Noi ci attraiamo tutto… ci procuriamo inesorabilmente tutto quello di cui
abbiamo bisogno, momento per momento, anche le batoste! E ricordiamoci
che l’Universo, il nostro Io Superiore ha questa modalità per parlare con
noi: comincia sempre con gentilezza e con leggerezza a suggerirci di
cambiare strada, ma più noi ci ostiniamo a voler rimanere sulla strada che a
noi “sembra” la migliore, più i segnali saranno pesanti, fino al punto da non
lasciarci più altra scelta se non quella di cambiare strada appunto.
Quindi sarebbe importante cominciare a riconoscere e ad ascoltare i segnali
che ci giungono da ogni parte della nostra realtà… e cominciare ad
ascoltarli quando sono ancora lievi e gentili.
Dobbiamo imparare come funzionano le cose e soprattutto ricordarcelo
quando il loro funzionamento va in una determinata direzione.
E il funzionamento del meccanismo è noto al genere umano dalla notte dei
tempi.
Questo è un testo di più di 3000 anni fa:
"Finalmente ho raggiunto il mio traguardo e risolto il segreto della mia
anima: Io sono QUELLO a cui rivolgevo le preghiere, QUELLO a cui chiedevo
aiuto. ... Sono QUELLO che ho cercato. Sono la stessa vetta della MIA
montagna. Guardo la creazione come una pagina del MIO stesso libro. Sono
infatti l'UNICO che produce i molti, della stessa sostanza che prendo da
ME. Poiché TUTTO è ME, non vi sono due, la creazione è ME STESSO,
dappertutto. Quello che concedo a ME stesso, lo prendo da ME stesso e lo
do a ME stesso, l'UNICO, poiché sono il Padre ed il Figlio. Quanto a quello
che voglio, non vedo altro che i MIEI desideri, che sgorgano da ME.”
Tratto da uno scritto su un portale di un antico e sacro sito egizio
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Pensate che noi interpretiamo tutta la realtà da questa prospettiva. Da
quelle che sono le nostre aspettative, da quelli che sono i nostri desideri,
da quello che è il nostro modo di vedere le cose, interpretiamo tutto quello
che ci circonda, quello che fanno gli altri. Tanto è vero che se ci pensiamo
le persone affidabili si fidano degli altri, le persone inaffidabili non si fidano
di nessuno… perché ci basiamo sul meccanismo che ci fa credere
istintivamente che tutti siano come noi.
“ Sono infatti il conoscitore, il conosciuto, il soggetto, il governante ed il
trono. Tre in UNO è quello che sono e l'inferno è solo un argine che ho
messo al MIO stesso fiume, allorché sognavo durante un incubo. Sognai che
non ero il SOLO unico e così IO stesso iniziai il dubbio, che fece il suo corso,
finché non mi svegliai. Trovai così che IO avevo scherzato con ME
stesso. Ora che sono sveglio, riprendo di sicuro il MIO trono e governo il
MIO regno che è ME stesso, il signore per l’eternità."
Tratto da uno scritto su un portale di un antico e sacro sito egizio
Non è facile entrare in questa visione. Non è facile, proprio perché siamo
influenzati da una quantità enorme di condizionamenti.
Ma questo, quello descritto qui sopra, è lo stato naturale dell’Essere.
Quindi siamo tutti in grado di tornare dentro a questa modalità di visione.
Quando noi siamo rientrati in noi e siamo nuovamente dentro a questo
atteggiamento, non potremo più tornare indietro. Non saremo più capaci
di trattare gli altri come entità che non ci riguardano, non potremo più fare
del male a qualcuno volontariamente, e ogni volta che saremo superficiali,
irrispettosi, intolleranti ce ne accorgeremo subito e ci resteremo male e
faremo tutto ciò che è in nostro potere per riequilibrare la situazione verso
l’Amore. Non saremo più capaci di odiare nessuno… perché saremo
consapevoli che faremmo solo del male a noi stessi.
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E non solo perché abbiamo capito che quello che buttiamo fuori ci ritorna
amplificato, ma proprio perché saremo talmente in connessione con tutto e
con tutti da sentirlo. Se facciamo soffrire qualcuno la prima sensazione che
sperimenteremo sarà disagio, sofferenza a nostra volta.
“Quando cavalchi un cavallo devi diventare il cavallo non controllare il
cavallo…”
Cavez
Perciò capiamo le cose … ma poi diventiamo le cose… solo così saremo chi
Siamo e manifesteremo la realtà in sintonia con la nostra Reale identità.
Se vogliamo avere una capacità direzionale nella nostra vita, dobbiamo per
prima cosa smettere di volere una capacità direzionale e diventare la
direzione. Dobbiamo diventare anche percepibilmente la nostra vita,
dobbiamo incarnare l’Essere, ….
“Dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”
Gandhi
Questa è una grandissima Verità! E’ inutile che continuiamo a domandarci
perché siamo governati da una manica di “cialtroni”, o perché succedono le
cose che succedono nel mondo, finché noi per primi ogni volta che abbiamo
un po’ di potere lo facciamo pesare sui nostri sottoposti, o finché
continuiamo a litigare con il vicino perché ci parcheggia l’auto dove non
volgiamo, o continuiamo a creare conflitto con la solita ormai famosa
suocera ecc… Finché noi diamo origine o alimentiamo conflitti nella nostra
realtà micro, noi sperimenteremo conflitti nella nostra realtà macro.
Perché naturalmente ai nostri piccoli conflitti si uniscono i piccoli conflitti
dei nostri vicini (che sono un nostro riflesso), a cui si uniscono i piccoli
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conflitti dei nostri lontani (che sono un nostro riflesso), che tutti insieme
ingombrano di conflitto l’inconscio collettivo che poi si manifesta nei
recenti fatti di Londra.
Anche Osho ha visto piuttosto distante:
“Sei tu, sei sempre tu il fattore decisivo, sei tu che decidi tutto ciò che ti
accade. Ricordalo! La Chiave è questa: se ti senti infelice, è una tua scelta.
Se non vivi nel modo giusto, è una tua scelta. Se perdi l’occasione, è una
tua scelta. La responsabilità è completamente tua. Non avere paura di
questa responsabilità. Molti sono terrorizzati da questa responsabilità
perché non sono capaci di vedere l’altro lato della medaglia. Sull’altro lato
c’è scritto: Libertà.”
La responsabilità è completamente MIA significa che abbiamo capito che la
Legge universale che regola la nostra dimensione è la Legge di Causa ed
Effetto. Quindi quello che immetto fuori mi ritorna, per cui io semino le
premesse di ciò che si manifesterà nella mia vita.
Ma la cosa più importante è quello che ci ha così chiaramente ricordato,
l’antico scritto egizio: Io Sono l’Uno… perché Tutto è Uno, perciò se io
Sono, se io esisto… Sono l’Uno! Io sono il creatore della mia realtà. Tutto
quello che è reale per me è quello che è nella MIA coscienza. Sono io
l’unico responsabile!
Che è molto brutto se pensiamo alle cose brutte che accadono nel mondo,
ma è bellissimo se comprendiamo che responsabilità significa potere e che
quindi noi abbiamo il potere di annullare qualunque conflitto sulla Terra
soltanto annullando i conflitti dentro di noi.
Responsabilità non può significare “colpa” all’interno di un Universo che è
Amore, quindi che è la negazione stessa dell’errore e quindi della colpa.
amoreabbondanza.com 69
Tutto accade per l’espansione dell’Amore, perciò qualunque cosa io abbia
fatto o che mi abbiano fatto, anche se mi sembra la più brutta e sbagliata
possibile… è Amore in espansione e tutto si manifesta, compreso il mio
conto in rosso o la truffa che ho subito o il tracollo finanziario di cui sono
stato protagonista, perché io devo e posso comprendere qualcosa di me e
devo presumibilmente fare qualcosa di conseguenza. Perciò il fatto
incontrovertibile che IO SONO IL RESPONSABILE non ha niente a che vedere
con la colpa, ma ha invece tutto a che vedere con il potere. Perché se io
sono il responsabile significa che io ho il potere, ovviamente modificando la
mia percezione delle cose e modificando la mia percezione di me stesso, di
cambiare ciò di cui sono responsabile. Se la realtà dipende solo da me,
significa che se cambio io cambia il mondo!
Accettare perciò la nostra responsabilità ci dà la possibilità di capire quali
sono le nostre potenzialità e cioè cosa possiamo fare nel concreto.
Finché ragioniamo con lo schema mentale della vittima (non sono io il
responsabile di ciò che mi accade, ma è il mondo che ce l’ha con me) e
quindi diamo la colpa all’esterno di quello che ci succede, non riusciremo a
prendere la direzione che ci fa stare bene consapevolmente… è impossibile.
Non considerarsi delle vittime non significa che dal mondo fuori non ci siano
stati determinati stimoli, ma significa solo riconoscere che quegli stimoli si
sono originati da un input che viene comunque da noi in primis.
Abbiamo creato noi le condizioni per cui quello stimolo (che ci serviva,
anche se non capiamo perché e come) si originasse. Poi magari ci possiamo
mettere anni per capire o per assimilare la lezione… o anche solo per
assumerci consapevolmente la responsabilità.
Quando mio marito mi ha lasciato io ho pensato solo che fosse un
disgraziato. Che fosse tutta colpa sua, io non c’entravo niente e stavo solo
subendo le sue decisioni e le sue scelte. Ho capito dopo, intanto che
oggettivamente anch’io avevo delle responsabilità, ma soprattutto che
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tutto quello che è arrivato dopo e che mi ha fatto crescere e che mi ha
dato la consapevolezza che oggi ho, si è originato da lì e serviva a me!
Io avevo attratto nella mia vita una situazione molto forte che, poiché in
quel momento non ero in grado di capire tanti altri segnali più piccoli e
morbidi, mi desse una scossa e mi mettesse di fronte alla persona che
potevo essere. Da lì io, con molta calma, certo, ho cominciato davvero a
guardare chi ero e l’ho portato fuori. Non lo stavo facendo prima, prima ero
centrata su tutt’altro e mi dimenticavo appunto di Essere.
Ci sono persone più centrate che non hanno bisogno di cose così forti,
perché riescono lo stesso ad essere se stesse senza bisogno di sbattere la
testa contro i muri per rendersene conto. Ma appunto siamo fatti in tanti
modi, e l’Universo ci Ama a tal punto da dare ad ognuno di noi la cosa
personalizzatissima più utile per il suo percorso.
Finché non ci assumiamo la responsabilità di quello che ci accade, non
possiamo in nessun modo intervenire efficacemente su nulla. Gli altri ci
hanno fatto del male e noi soffriamo punto!
Se invece accetto il fatto che IO ho creato le condizioni perché questa cosa
si manifestasse, è evidente che se io modifico le condizioni, cambierà
anche questa cosa! Perciò è molto importante sapere che comunque questa
cosa mi serve e molto efficace è sapere che come ho creato quelle
condizioni così posso crearne altre affinché mi arrivino cose diverse.
Le cause di tutto sono nel modo in cui pensiamo e nel modo in cui vediamo
le cose, e lì abbiamo totale potere di intervenire. E’ fondamentale dunque
uscire da questo schema mentale che ci appartiene da quando siamo nati,
in cui io sono una vittima in balia dei capricci del destino.
Certo che quello della vittima incompresa è un atteggiamento più facile,
perché accettare di averlo creato io, mi dà un po’ di grattacapi in più
rispetto al “povero me non ci posso fare niente”. Quello che è certo però è
che il “povero me non ci posso fare niente” è un atteggiamento
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assolutamente inefficace, se la direzione che voglio prendere è quella del
benessere e della serenità. Solo realizzare noi stessi ci permette di portare
fuori quell’abbondanza che abbiamo dentro.
amoreabbondanza.com 72
Ilpotenzialediprosperità
Come possiamo dunque aumentare il nostro potenziale di prosperità?
Possiamo farlo solo realizzando la connessione consapevole con la Fonte
dell’abbondanza all’interno di noi e con l’Universo. E la connessione si
realizza solo attraverso la PRESENZA.
Forse sarete anche stanchi di sentircelo ripetere quanto importante è la
presenza in ogni approccio. Ma è fondamentale capire quanto sia
determinante.
Riuscire a fare della presenza il nostro atteggiamento, anche se non
necessariamente continuativo in ogni attimo della giornata, almeno quello
prevalente, è risolutivo. E possiamo arrivarci però se ce ne rendiamo conto
quando accadono le cose, quelle che magari ci destabilizzano, allora è
importante esserci! Accorgiamoci, siamoci, stiamo sul pezzo, e ci
arriveremo sempre più facilmente più ci saremo abituati ad esserlo! E più ci
siamo, più facciamo della presenza il nostro stato naturale, più
(paradossalmente) le cose che ci destabilizzano accadono sempre meno. E’
chiaro che adesso ve lo stiamo dicendo così, vi stiamo dando degli stimoli…
a voi il compito di metterli in pratica e di farli risuonare con voi stessi.
Qualche tempo fa al supermercato a cui vado abitualmente c’erano tre
commesse che non facevano altro che lamentarsi… con il titolare perché le
sfruttava, con il sistema che non funziona, con il tempo che è sempre
brutto perché non esistono più le mezze stagioni, con la gente che è
maleducata perché non ci sono più i valori di una volta… ogni parola era uno
spunto per una lamentela… Nel frattempo io ho continuato il mio percorso
di consapevolezza… e un bel giorno mi sono accorta che al supermercato
quelle tre commesse non c’erano più… Elena mi dice che le ho fatte
licenziare io! A parte gli scherzi… evidentemente il mio modo di
amoreabbondanza.com 73
approcciarmi alle cose non rifletteva più quel tipo di persone e quindi non
le ho più incontrate nel mio cammino.
Utilissimi strumenti per arrivare ad allenare la presenza sono:
1. La meditazione: crea un contatto con il nostro centro, con la nostra
essenza.
2. La gioia: ci mette in contatto con l’abbondanza perché è la
rivelazione della nostra Bellezza, risuoniamo con la nostra essenza.
3. L’azione: portare nel concreto le nostre virtù; portare lo stato in cui
siamo in meditazione e nella gioia nel quotidiano.
4. La condivisione: pulisce i blocchi che abbiamo sul fluire
dell’abbondanza. Lo spirito di Aloha è centrato su questo! Amare
insieme vivendo gli stessi sentimenti.
5. La perseveranza: concentrazione, focus, continuità nel superare i
nostri limiti (quelli che percepiamo come tali). La perseveranza poi
diventa un ottimo allenamento che amplia continuamente l’abitudine
su cui stiamo lavorando (in questo caso la presenza).
amoreabbondanza.com 74
Chiariregliobiettivi
Se vogliamo manifestare l’abbondanza nelle nostre vite, dobbiamo chiarire
a noi stessi cosa davvero vogliamo. Per chiarircelo dobbiamo imparare a
farci le domande giuste!
Gradualmente iniziamo a capire che possiamo avere di più, realizzare
maggiormente noi stessi, fino ad arrivare a capire che tutto è possibile e i
limiti li abbiamo solo nella testa.
Per avere una chiara visione di quello che vogliamo è necessario:
• domandare: bisogna essere onesti con se stessi, per rispondere
dobbiamo uscire dalla zona di confort. Per esempio: “cosa mi
impedisce di mettere a frutto le mie capacità per creare ricchezza e
gioia?” e non “perché mi accadano sempre queste cose?” (secondo
caso avremo più mancanze). Molto più efficace è domandarmi: “Cos’è
che dentro di me mi blocca dall’ottenere ciò che credo di volere?”
Solo in questo modo ci permettiamo di esplorare veramente i blocchi
che abbiamo. E… provare per credere anzi per sapere, quando noi
cominciamo a farci le domande in questa direzione, non solo non è
necessario trovare le risposte, ma le risposte quando davvero sono
utili, arrivano da sole senza sforzo da parte nostra. E’ sufficiente porsi
le domande con un atteggiamento corretto, perché quello a cui
dobbiamo arrivare è un cambio radicale di prospettiva.
• Ricevere la risposta: cerchiamo dentro di noi la vera risposta, con
totale apertura e sincerità, comprendendo come funzionano le cose e
adeguandoci. E’ solo qualche tipo di scusa che ci impedisce di fare od
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ottenere qualcosa. Se noi però cambiamo atteggiamento e ci
mettiamo dalla parte del divino, le scuse evaporeranno e le risposte
giungeranno nei modi più inaspettati.
• Agire: per fare l’azione necessaria, dobbiamo adottare un nuovo
punto di vista e consentirci di ricevere abbondanza. Tutti sappiamo
cosa ci impedisce di ottenere quello che vogliamo, sotto sotto.
Quando capiamo di cosa si tratta possiamo cambiare punto di vista.
Siamo noi che ci impediamo di raggiungere quello che desideriamo:
dobbiamo consentircelo!
Ogni volta che ci poniamo una domanda, la nostra mente si mette in cerca
della risposta. Se poniamo una domanda di qualità otteniamo una risposta
di qualità.
L’unico elemento che ci impedisce veramente di ottenere ciò che
desideriamo siamo noi stessi.
E’ molto più facile accettare di essere responsabili dei nostri fallimenti che
dei nostri successi, perché riconoscerlo ci libera una marea di possibilità,
che di fatto ci spaventano.
Le risposte sono tutte dentro di noi! Questa è un’affermazione che
sentiamo ripetere in ogni dove. Grazie! Bella verità… ma come facciamo a
comprenderle?
Le risposte le possiamo comprendere solo canalizzando noi stessi. In
presenza, attraverso estrema apertura di mente e coerenza di cuore, in
assenza di aspettative e preconcetti. Spessissimo, anzi oserei dire sempre,
le risposte non ci arrivano razionalmente come un pensiero decodificato che
ci appare chiaramente nella mente, ma sono invece più facilmente delle
sensazioni che ci derivano da cose che vediamo, ascoltiamo, viviamo. Le
risposte di cui stiamo parlando sono cose che più che capire “sentiamo” e
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queste risposte sono davvero dentro di noi, aprirsi a riceverle e a
comprenderle è quello che ci permette di riceverle e comprenderle. Lo so
che non ve lo posso dimostrare, ma ancora una volta so che voi potete
dimostrarlo a voi stessi. Questo significa mettersi in discussione. Darsi la
possibilità di verificare le informazioni che ci giungono. E possiamo
verificarle solo sperimentandole. E io so bene che quando le sperimentiamo
con apertura di mente e coerenza di cuore, la verità che sostiene queste
affermazioni diventa palese.
E’ incredibile come quando entriamo dentro certi meccanismi e cominciamo
a comprendere come funzionano certe cose, e cominciamo a fare quel
famoso lavoro su di sé per mesi e mesi e mesi di costante e assiduo “lavoro”
ci sembra che niente cambi, non vediamo quella auspicata “pace interiore”
ecc… Finché improvvisamente una mattina ci svegliamo e ci accorgiamo,
perché finalmente ci facciamo caso, che è cambiato tutto.
Il cambiamento spessissimo è repentino. Ci svegliamo una mattina e ci
accorgiamo che i problemi che ci assillavano da una vita sono scomparsi…
magari non ce ne siamo accorti finché “le cose si sistemavano” perché
eravamo concentrati su tutto quello che ancora non andava… ma
improvvisamente ci accorgiamo di stare bene! Ci guardiamo intorno e la
nostra vita è cambiata completamente. A me è successo esattamente così!
E ho tantissime testimonianze di persone a cui è andata così.
Se un certo percorso ci risuona non facciamoci troppe domande (che spesso
diventano paranoie). Perseveranza… continuiamo a percorrere quella strada
che ci risuona a prescindere dai risultati che più aspettative abbiamo meno
vedremo. Impariamo ad Essere Amore e improvvisamente lo vedremo in
ogni cosa.
amoreabbondanza.com 77
Dov’èlanostraattenzione
Questo è un esercizio che serve proprio a farci cambiare il punto di vista
sulle cose. Serve per comprendere che spesso anche quando pensiamo di
non essere più vittime, di aver superato questo stadio di inconsapevolezza,
in realtà molta parte dei nostri pensieri sono ancora intrappolati in quella
gabbia.
Di fatto noi diventiamo quello che pensiamo con continuità. Non attiriamo
quello che vogliamo, ma quello su cui siamo focalizzati. Noi richiamiamo
nella nostra realtà ciò su cui abbiamo fisso il nostro focus.
Volere non è la chiave per avere, o meglio non basta volere… dobbiamo
imparare a mantenere la nostra attenzione su ciò che vogliamo davvero.
Anche se per lo più non ce ne rendiamo conto, noi manteniamo invece la
nostra attenzione costante su quello che non vogliamo.
Questo inoltre è il meccanismo di sopravvivenza proprio del cervello
limbico, quindi non è qualcosa di sbagliato, non è che siamo scemi! Siamo
fatti così! Siamo fatti così, ma come sempre se sappiamo chi siamo e come
siamo fatti, possiamo beneficiare del nostro essere fatti in un determinato
modo.
Tutti noi siamo abituati a focalizzarci su quello che non vogliamo piuttosto
che su quello che vogliamo. Questa è una dissonanza, mandiamo segnali
contrastanti a noi stessi e all’esterno. Ovviamente non potremo arrivare
dove vogliamo per questa strada. Dobbiamo imparare a pensare in modo
diverso e dobbiamo insegnarlo noi (razionalità) a noi stessi (subconscio).
Quello che sperimentiamo nella nostra vita che non ci va bene, qualunque
cosa sia, in qualche modo l’abbiamo creato e lo stiamo attirando e quindi è
importante capire come siamo arrivati a questo punto. Qual è il
amoreabbondanza.com 78
meccanismo che l’ha permesso.
Nel momento in cui entriamo in una capacità di presenza abbastanza
costante superiamo questo problema perché la nostra attenzione sarà tale
da farci individuare i nostri pensieri e eventualmente anche in grado di
modificarli nel momento in cui insorgono.
Dunque come arrivare ad uno stato di presenza sufficientemente costante?
Se stiamo sperimentando ansia, mancanza di denaro, incapacità di attirare
quello che desideriamo, fermiamoci a riflettere su come abbiamo attirato
queste cose nella nostra vita.
Spesso poi ci succede di essere razionalmente sintonizzati su quello che
vogliamo e contemporaneamente sub coscientemente siamo sintonizzati su
tutto ciò che temiamo e che vogliamo assolutamente evitare. In questo
modo emaniamo una serie di messaggi contrastanti che ci fanno ballare il
cha cha cha… un passo avanti e uno o due indietro.
Per focalizzarci su ciò che vogliamo uno strumento utilissimo è quello,
attraverso la presenza, di godere dei momenti belli che abbiamo nel
momento in cui li viviamo, con gioia e partecipazione. Quando siamo con i
nostri figli, quando siamo con la nostra famiglia, con i nostri amici, con il
nostro compagno, rendiamocene conto nel momento preciso in cui queste
cose accadono e facciamo scorta di belle sensazioni godute a pieno.
Dobbiamo imparare a vivere queste emozioni in pienezza al punto tale da
essere anche poi in grado di richiamarle alla nostra consapevolezza e
rimanifestarle quando stiamo vivendo dei momenti, diciamo, bassi. In
questo modo diventiamo veri maghi capaci di trasmutare sull’istante
qualunque situazione di disagio, evitando di impregnarci di vibrazioni
indesiderate.
Lo ha capito anche Peter Pan: “Campanellino,perchénonriescoavolare?”
“Peter per volare hai bisogno di ritrovare i tuoi pensieri felici”!
amoreabbondanza.com 79
Quindi evidentemente dobbiamo essere presenti sia alla gioia che al disagio
per poterli riconoscere nel momento in cui si manifestano e per poter agire
su di essi in modo efficace. Perciò la presenza è lo stato di coscienza
indispensabile per ogni portatore di Luce.
Se certe situazioni si stanno manifestando, significa che consciamente o
inconsciamente siamo focalizzati su di esse.
1-Esercizioacoppie
Uno per volta bisogna parlare per 5 min. di quello che si vuole ottenere, in
generale e in campi specifici rispondendo a questa domanda: cosa vuoi?
L’altra persona deve seguire attentamente, e fermare la conversazione non
appena chi parla dirà o farà riferimento a qualcosa che non vuole.
Ad esempio “voglio cambiare lavoro” è un’affermazione che presuppone
che non voglio il lavoro che ho.
Una frase molto più efficace è “voglio un lavoro che abbia queste
caratteristiche…”
Vedrete che è molto difficile riuscire a parlare per 5 minuti restando
focalizzati solo su quello che si vuole, senza includere pensieri su quello
che non vogliamo avere o essere.
Siamo talmente abituati che anche accorgersene quando lo fanno gli altri è
difficile.
Una conseguenza di questo atteggiamento diventato così “normale” è che
non riusciamo ad ottenere quello di cui abbiamo bisogno.
Sembra un controsenso, ma se ci pensiamo è proprio perché se sentiamo il
bisogno di qualcosa, pensiamo in realtà alla sua mancanza, non alla sua
presenza nella nostra vita.
Quanto è diverso pensare “Si è rotta la macchina, ho bisogno di una
macchina nuova” e “si è rotta la macchina, è un’ottima occasione per
amoreabbondanza.com 80
cambiarla con una più moderna che consumi meno”.
Stessa cosa per il marito che vi ha appena lasciato… (ci ho messo qualche
anno però…)
Se avete fatto bene questo esercizio avrete scoperto delle cose interessanti
sia su quello che dite sia su come non sia così immediato “ascoltare”
davvero gli altri.
Ora provate a fare caso e a soffermatevi tra le cose su cui vi siete
focalizzati, su una delle cose che volete e come l’avete focalizzata quando
l’avete detta bene, e fate il confronto con l’esposizione fatta con un errore
e provate a fare attenzione a come vi sentite emozionalmente e a livello
fisico con la seconda affermazione (quella “giusta”) e come vi sentite
invece con la prima affermazione (quella “sbagliata”). Se ci fate attenzione
le due sensazioni dovrebbero essere molto diverse. La sensazione positiva
(quella che provate con la seconda affermazione) è la sensazione da
ripescare all’occorrenza, quando volete lavorare su un obiettivo specifico. E
allo stesso modo quando fate la cosiddetta “scelta giusta” sarete in grado
di riconoscerla perché porterà con sé quel tipo di sensazione. Quando agite
dalla prospettiva di quella sensazione è il momento in cui siete più efficaci
perché siete in centratura, in allineamento. Se invece sentite quell’altro
tipo di sensazione (quella che provate con la prima affermazione) sarà un
utile campanello d’allarme per cambiare direzione, per cambiare
atteggiamento, per rivalutare la prospettiva da cui si sta agendo.
2–Esercizioscritto
1) Scrivere una lista delle cose che avete e non volete di cui vi lamentate,
che non vi vanno bene. Tutte.
La domanda sorge spontanea… ma se abbiamo detto di focalizzarci su quello
che vogliamo? Certo… ma questo è un esercizio e una volta che avrai fatto
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la tua lista, potrai guardarla e distaccartene, vedere come quelle cose, quei
pensieri su quelle cose, non sono te. Quindi tira fuori tutte le cose che non
vuoi nella tua vita.
COSE CHE NON VUOI:
1) _______________________________________________________________
2) _______________________________________________________________
3) _______________________________________________________________
4) _______________________________________________________________
5) _______________________________________________________________
6) _______________________________________________________________
7) _______________________________________________________________
8) _______________________________________________________________
9) _______________________________________________________________
10) ______________________________________________________________
11) ______________________________________________________________
12) ______________________________________________________________
13) ______________________________________________________________
14) ______________________________________________________________
15) ______________________________________________________________
2) Scrivete la stessa lista trasformando le cose che non volete in cose che
volete. Il nostro scopo qui è di capire cosa vogliamo, quindi ora proviamo a
cambiare le frasi che abbiamo appena scritto. Cambia ogni lamentela o
cosa che non vuoi in qualcosa di positivo, un’intenzione positiva per avere
una cosa buona nella tua vita al posto di quella che avevi scritta dall’altro
lato del foglio. L’intenzione sentita profondamente smuove tutto, fa
iniziare a muovere le cose perché fa iniziare a muovere te, dal profondo.
Quando inizi a focalizzarti su quello che vuoi, tutto dentro di te inizia a
amoreabbondanza.com 82
lavorare per renderlo reale. Nel momento in cui dici e credi fermamente
che intendi fare qualcosa, tutto cambia. Quindi focalizzati sulle azioni che
puoi intraprendere per ottenere quello che vuoi nella vita. Non usate la
formula “Voglio questo” affermazione che non prevede un’azione da parte
vostra, ma usate formule del tipo “Scelgo di” “Intendo ottenere” “Faccio
tutto il necessario per” “Ho” … che sono affermazioni che prevedono di
agire per…
COSE CHE VUOI:
1) _______________________________________________________________
2) _______________________________________________________________
3) _______________________________________________________________
4) _______________________________________________________________
5) _______________________________________________________________
6) _______________________________________________________________
7) _______________________________________________________________
8) _______________________________________________________________
9) _______________________________________________________________
10) ______________________________________________________________
11) ______________________________________________________________
12) ______________________________________________________________
13) ______________________________________________________________
14) ______________________________________________________________
15) ______________________________________________________________
3) Siccome, come abbiamo visto ampiamente, c’è sempre il bello nel brutto
e ogni situazione ha al suo interno qualcosa di efficace per noi e per la
nostra crescita e il problema è tutto contenuto nel fatto che non ce ne
accorgiamo, adesso scrivere dei motivi di gratitudine per ogni cosa della
prima lista che avete e non volete.
amoreabbondanza.com 83
MOTIVI DI GRATITUDINE:
1) _______________________________________________________________
2) _______________________________________________________________
3) _______________________________________________________________
4) _______________________________________________________________
5) _______________________________________________________________
6) _______________________________________________________________
7) _______________________________________________________________
8) _______________________________________________________________
9) _______________________________________________________________
10) _____________________________________________________________
11) ______________________________________________________________
12) ______________________________________________________________
13) ______________________________________________________________
14) ______________________________________________________________
15) ______________________________________________________________
amoreabbondanza.com 84
Gratitudineebenedizione
Teniamo sempre conto di che strumento importante e potente sia quello
della gratitudine, estremamente efficace per trasmutare le energie.
La gratitudine è la strada materiale che l’Amore prende per manifestarsi
nella realtà vissuta.
Abbiamo capito ormai, che tutto è Amore e qualunque cosa sia manifesta
contiene in sé l’energia dell’Amore e la gratitudine è la strada che l’energia
astratta d’Amore prende per passare da astratta a materiale. Quindi ogni
volta che noi riusciamo a provare gratitudine per qualcosa che non ci piace,
come le bollette da pagare o la presenza dei debiti che abbiamo contratto,
stiamo stravolgendo la portata energetica di quelle cose. Essere grati per
l’opportunità di pagare le bollette e quindi di mettere in circolo energia di
scambio, per l’opportunità di focalizzarci sulla mia situazione economica e
lavorarci con Amore e riconoscimento, è un potente strumento di
trasmutazione.
Se riesco a portare a termine questa operazione in presenza, posso decidere
io quali sono i sentimenti che voglio emanare riguardo a questa situazione.
Se ho una bolletta da pagare ho sicuramente un tetto sopra la testa e
quest’inverno sono stata al caldo… per esempio! Motivi di gratitudine , se li
cerchiamo in presenza, sono riscontrabili sempre.
La gratitudine quindi è importantissima è un sentimento da somatizzare e
da far stazionare costantemente nella nostra vita.
Se qualcuno ci fa un regalo e noi non lo ringraziamo, pensiamo che questa
persona sarà motivata a farci un secondo regalo? Domanda retorica
ovviamente, ma l’Universo funziona nello stesso modo.
E’ fondamentale mantenere un atteggiamento istintivo di gratitudine nei
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confronti dell’Universo, responsabile di tutti i grandi e piccoli regali ricevuti
nella nostra vita, se vogliamo mantenere aperta la via “positiva” attraverso
la quale la legge di attrazione manifesta tutto quello che riceviamo.
Partendo dal presupposto che il caso non esiste, che non esiste la fortuna e
che nulla succede per combinazione, impariamo a notare tutte le belle cose
che ci accadono e ci circondano quotidianamente. Le piccole e le grandi
cose …. vengono tutte dall’Universo e sono qui per noi. Se siamo
consapevoli, veramente coscienti di questo, l’atteggiamento più ovvio,
istintivo e naturale che possiamo assumere sarà sicuramente un
atteggiamento di gratitudine nei confronti del fautore di tutto ciò. Non può
che essere così.
Ognuno di noi ha un immenso potere ed imparare come aumentarlo,
affermarlo, gestirlo ed usarlo è il compito che abbiamo in questo percorso
terrestre. Attraverso la Gratitudine abbiamo l’opportunità di ottenere da
noi stessi la Forza e la Fiducia per cavalcare quest’onda energetica tanto
Potente ed Infinita. Essere pieni di Amore e di Gioia (Gratitudine) è il
miglior modo per riconoscere chi Siamo, riconoscendo la meravigliosa
opportunità che ci è stata data di essere qui su questa Terra e poterne
godere i frutti. E la Gratitudine, ossia la materializzazione dell’Amore, che
è la nostra Essenza, è il miglior modo di attrarre la vibrazione in risonanza
con noi.
Non ci sono limiti. Godere di ciò che siamo e che possiamo ottenere vivendo
Felici e colmi di Fiducia è un diritto ed è una “lezione” da imparare.
Quindi la regola è: Gratitudine come atteggiamento mentale abituale. È la
scelta consapevole di focalizzarci su tutti i doni che abbiamo ricevuto dalla
vita (compreso il fatto di poter camminare, vedere, sentire, parlare, di
avere un tetto sulla testa e del cibo nel piatto ogni giorno) invece che,
come la maggior parte di noi è abituata a fare, su tutto quello che
vorremmo avere o essere e non abbiamo e non siamo, o pensiamo di non
amoreabbondanza.com 86
avere o essere.
Spesso anzi SEMPRE il passaggio dall’una all’altra visione dipende
esclusivamente da un cambio di prospettiva.
Perché in realtà ciò che succede all’esterno non cambia.
O meglio cambiando noi e la nostra visione cambia il Tutto: noi siamo i
creatori della nostra realtà. Ma per capire che non è veramente importante
cambiare le cose o le situazioni che ci circondano, quello che è
fondamentale è mutare il nostro modo di vedere le cose. Una volta che
avremo modificato quello, resteremo sbalorditi di come cambierà
materialmente anche tutto ciò che è esterno a noi. Cominciamo a vedere il
bicchiere mezzo pieno e ad essere profondamente grati per quel mezzo
bicchiere, e vedremo che il prossimo bicchiere che ci verseranno sarà pieno
fino all’orlo (spazzando definitivamente ogni dubbio!)
Impariamo a concentrarci sempre su quello che abbiamo. Su tutto ciò che di
bello c’è nella situazione che stiamo vivendo. E soprattutto impariamo ad
apprezzare la preziosa lezione che possiamo apprendere anche dalle
vicende più difficili. Impariamo a vedere le difficoltà come opportunità di
crescita. E a ringraziarci sinceramente, per averle manifestate.
Nella cultura cinese la parola “Crisi” si traduce anche con opportunità. Che
altro dire? Ancora una volta gli orientali, che usano culturalmente la parte
meno razionale, hanno qualcosa da insegnarci.
Ricambiamo con cuore Grato tutti questi doni meravigliosi, regali preziosi
che ogni giorno il nostro Io Superiore ci elargisce con un profondo e
incondizionato Amore.
Questo piccolo cambio di prospettiva avrà un effetto dirompente sulla vita
di ognuno di noi. La nostra attenzione costantemente fissata su tutto quello
che di bello c’è al mondo in generale e nella nostra vita in particolare, ci
consente di avere una maggiore capacità di gestione delle difficoltà
giornaliere. Ci permette di gestire più facilmente lo stress e la rabbia. E
amoreabbondanza.com 87
(notizia imperdibile) ha un effetto miracoloso sulla nostra autostima.
Non è solo una questione spirituale, è sostenuto anche scientificamente.
Secondo alcuni studi, chi ha fatto della Gratitudine il proprio atteggiamento
mentale abituale ha una salute migliore, dorme meglio, sperimenta
maggiormente emozioni positive e a loro volta gratificanti. Inoltre
raggiunge i propri obiettivi più facilmente e velocemente.
Questo non significa convincersi che tutto ciò che ci accade è
assolutamente meraviglioso. Ovvio che no! Fare della Gratitudine il proprio
atteggiamento mentale significa però riuscire a riconoscere che c’è del
buono ovunque. Anche nelle situazioni che ci appaiono negative.
Quindi non significa che non dobbiamo adoperarci per migliorare le
situazioni là dove è utile (Ho’oponopono serve anche a questo). Ma che se
riconosciamo ciò che di positivo c’è ovunque, le situazioni che non ci sono
congeniali si raddrizzeranno più facilmente.
Pensiamoci bene, spesso addirittura quelli che inizialmente sembrano
disastri col tempo si rivelino delle benedizioni.
Io sostengo sempre che per chi riesce a fare della Gratitudine il suo
atteggiamento mentale abituale, sempre quando si chiude una porta si apre
un portone, anzi mai si chiuderà una porta se al suo posto non dovrà
spalancarsi un portone. Per questo è fondamentale non farsi prendere dallo
sconforto MAI, ma mantenere un’apertura positiva verso le cose SEMPRE.
E’ una questione utilitaristica… lo sconforto mi porterà altro sconforto, la
Gratitudine… inevitabilmente altri motivi per essere sempre più grato.
La Gratitudine che esprimiamo, la gratitudine che non esprimiamo ed altra
Gratitudine ancora, sepolta più in fondo, che non sappiamo nemmeno di
avere verrà a galla con tutti i suoi effetti solo se glielo permettiamo,
avendo l’intenzione che lo faccia.
Può darsi che abbiamo paura della Gratitudine. Può darsi che ne abbiamo
paura e non lo sappiamo. Paura che ci faccia sentire inferiori, paura che ci
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lasci alla mercé dell’altro. Paura. Quando cominciamo a capire che questa
paura ci separa, che è una barriera crudele dentro di noi e tra noi e gli
altri, allora cominciamo a lasciar andare e la Gratitudine può affiorare.
Essere Grati significa sentire di più. Significa scoprirsi esseri umani più
completi.
Lo strumento della gratitudine per rimanere nel tema dell’abbondanza e
della prosperità economica è un’imperdibile opportunità da usare su tutto
quello che non ci piace.
La ricerca del motivo di gratitudine nelle cose che non voglio, il motivo di
gratitudine nei confronti delle persone che mi hanno fatto stare male,
riuscire a comprendere che la scintilla divina c’è in ogni cosa è uno
strumento irrinunciabile. E anche le situazioni che non voglio o le persone
che mi hanno fatto stare male, se davvero sono convinta che il meccanismo
sia quello che stiamo descrivendo, si sono manifestate nella nostra vita
sempre con l’obiettivo di permettere all’Amore che Io Sono, di espandersi.
Quello che non è efficace è focalizzarsi sempre sull’altra parte della
medaglia, sulla caratteristica che ci procura disagio e sofferenza. La
medaglia ha sempre due facce e dobbiamo lucidarle entrambe perché tutta
la medaglia brilli!
Per ottenere questo risultato dobbiamo modificare la nostra visione
abitudinaria delle cose. Dobbiamo entrare completamente dentro la
consapevolezza che ci permette di sapere che qualunque cosa accada è la
manifestazione dell’Amore. Se cominciamo a fare questo tipo di lavoro, e
perseveriamo anche quando la scintilla divina non la vediamo, arriverà un
momento in cui non saremo più capaci di non notarla. Un po’ alla volta
diventerà la prima caratteristica che notiamo. La nostra modalità naturale
sarà quella di osservare per prima cosa l’Amore presente nella situazione.
Vedremo quindi la motivazione evolutiva anche all’interno della lite,
all’interno dell’antipatia, all’interno dell’intolleranza, all’interno della
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truffa subita o della bolletta salata ecc…
Se cominciamo davvero con costanza a fare questo tipo di lavoro, questa
ricerca del “bello nel brutto”, un po’ alla volta cominceremo a vederlo,
prima più a fatica, ma poi un po’ alla volta sarà la prima cosa che giungerà
alla nostra attenzione o forse la seconda, dopo aver stabilito che quella
situazione non ci piace.
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Ilmalenonesistesenonlovedo
Quando la Disney ha realizzato il film “Moana” (Oceania) ha caratterizzato
il personaggio di Maui in modo molto molto fedele al mito originale. Noi
avevamo già studiato la mitologia Hawaiana e conoscevamo bene il
personaggio tanto che Il viaggio di Maui 10 è stato scritto ben prima
dell’uscita del film. Quando abbiamo visto il personaggio della Disney siamo
rimasti a bocca aperta per quanto era coerente e in sintonia con il
personaggio della mitologia. Perciò ogni volta che parlo di Maui mi faccio
precedere da una presentazione dell’eroe tratta dal film “Moana” della
Disney!
Sapete chi è Maui? Il più grande semidio di tutto il pacifico del sud. Con il
suo magico arpione egli ha rallentato il sole e tirato fuori le isole dal
mare! Combattuto mostri! … e noi sappiamo che questa storia è vera
perché Maui è l’eroe di tutte le storie che vi raccontiamo!
Tutte le storie della mitologia hawaiana cominciano nello stesso modo
“Tanto tanto tempo fa in Hawaii (o in Polinesia), prima, ma molto prima
del capitano Cook…” e finiscono tutte nello stesso modo: “… e noi
sappiamo che questa storia è vera perché…” e poi c’è la morale.
Quindi
Tanto tanto tempo fa in Hawaii prima del capitano Cook un insegnante
10“IlviaggiodiMaui;laverastoriadell’Ho’oponopono”;diGiovannaGarbuio,RodolfoCaroneeFrancescaTuzzi;IlPuntod’Incontroedizioni
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stava facendo lezione ai ragazzi del villaggio. Il maestro nelle sua
spiegazioni si ritrovò a pronunciare questa frase: “La persona realmente
evoluta è solo quella che continua a sorridere nel mezzo delle più grandi
difficoltà.”
I ragazzi cominciarono a bisbigliare tra loro perché facevano davvero fatica
a digerire questa verità ed il suo profondo significato. “Ma quando stiamo
male e viviamo delle situazioni di sofferenza e di angoscia, come possiamo
sorridere comunque? ” chiesero al maestro.
l’uomo si grattò la testa e rivolse uno sguardo smarrito ai suoi giovani
discepoli. “Se devo essere proprio sincero” disse, “faccio fatica a
rispondere soddisfacentemente a questa domanda. La verità è che mi trovo
in grossa difficoltà a sorridere quando sto male. Certe volte mi è sembrato
proprio di non ricordare più come si faceva a sorridere”
Rimasero tutti qualche minuto in silenzio riflettendo su questa comune
difficoltà finché il maestro disse ai ragazzi: “Tuttavia so che c’è qualcuno
che potrebbe aiutarci a capire meglio.” Quindi continuò parlando loro del
vecchio Maui, un anziano del villaggio che aveva ormai una quantità di anni
indicibile e che ne aveva passate nella sua vita di tutti i colori. Aveva avuto
diversi infortuni molto gravi, aveva perso la moglie e un figlio in giovane
età, aveva avuto tutta una serie di gravi disavventure che a tratti l’avevano
anche gettato nell’indigenza… La sua vita era stata una continua lotta, una
succedersi di dolore e di sofferenza. “Tuttavia” concluse il saggio “Io non
ho mai visto Maui senza uno smagliante sorriso sulle sue labbra! Egli è uno
splendido essere vivente. Dovete andare da lui e parlargli, sono sicuro che
capirete.”
I ragazzi rimasero senza parole nel sentir parlare di questo uomo
così coraggioso. Perciò tutti insieme decisero di recarsi dal vecchio Maui
e bussarono alla sua porta. La porta fu aperta dall’uomo stesso che si
muoveva velocemente sulle sue stampelle di legno. Maui li accolse
amoreabbondanza.com 92
cordialmente i e chiese loro a cosa dovesse l’onore della loro visita.
“Signore, è a causa di una frase che ci siamo trovati a discutere con il
nostro insegnante” disse il meno timido di loro. “Non capiamo proprio
come possa continuare a sorridere imperturbabilmente una persona che
viva le grandi difficoltà della vita. Il nostro maestro ci ha detto che tu sei il
più adatto a farci comprendere questo perché tu non smetti mai di
sorridere qualunque cosa accada.”
Rispose Maui, senza smettere di sorridere: “Mi dispiace ragazzi, ma voi
siete venuti dalla persona sbagliata!” con sincero stupore. “Ho tantissimi
anni che non mi ricordo nemmeno più quanti siano e in tutto questo
tempo ho mai incontrato nessuna difficoltà! Gli Aumakua sono sempre stati
generosi con me e mi hanno sempre protetto da ogni sofferenza. Come
posso io spiegarvi come sorridere tra le difficoltà?”
E noi sappiamo che questa storia è vera perché ancora oggi le difficoltà si
vivono solo se pensiamo che la vita sia difficile! Il male non esiste, tutto
dipende dall’ atteggiamento rispetto alla vita e alle sue vicissitudini.
Restare focalizzati sul positivo cambia l’esperienza di ciò che è. Mahalo Nui
Loa11.
11Storiagiàpubblicatasu“LestoriediMaui”diRodolfoCarone,GiovannaGarbuio,FrancescaTuzzi–L’Etàdell’acquario;Novembre2017
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“Usare”Ho’oponoponoArticolo pubblicato su Ricchezzavera.com12
Ricordiamoci sempre che quello che non funziona in Ho’oponopono sono le
aspettative… quindi più impazienti siamo e più rallentiamo il processo.
Non esistono dei tempi corretti di applicazione, e non esistono dei tempi
minimi o massimi per vedere dei risultati… tutto dipende dal livello di
allineamento dell’esecutore e dalla quantità di aspettative ostacolanti che
si pongono.
Il punto cruciale è sempre lo stesso in ogni ambito…. non c’è Legge di
Attrazione, non c’è sistema di visualizzazione, ipnosi, autosuggestione, che
tengano, se prima non si lavora sull’allineamento.
In allineamento mentale, non ci saranno più né bisogni, né problemi,
perché tutto ciò che accade, è e verrà percepito (perché effettivamente lo
sarà), esattamente come il meglio che deve e può accadere, settore
economico compreso.
Non si pretende di arrivare a questo livello, ma più ci avviciniamo ad esso
più tutto fluisce senza sforzo. Quindi il consiglio sincero, spassionato,
diretto, non diplomatico è senza dubbio sempre e solo….
Lavora sul tuo allineamento e “Agisci come l’ Amore che sei” compreso in
campo economico…
Prima di prendere qualsiasi decisione, prima di parlare, prima di compiere
qualunque azione (anche prima di andare in posta a pagare la più “ingiusta”
e salata bolletta del semestre), chiediti: “come si comporterebbe
l’Amore?” E segui il tuo cuore.
Esempio pratico di come usare Ho’oponopono su bollette e debiti…
Prima di tutto ricordiamoci che non sono grane o problemi o ostacoli, sono
12http://www.ricchezzavera.com/blog/ho-oponopono/ho-oponopono-e-denaro/
amoreabbondanza.com 94
opportunità, che abbiamo manifestato, per esercitare la nostra capacità di
Amore e Gratitudine e così vanno vissute, questo è l’atteggiamento mentale
corretto ed efficace al quale allinearsi, e per inciso è anche la descrizione
della situazione più vicina alla realtà, per rendere anche bollette e debiti
efficaci e produttivi strumenti per la nostra realizzazione spirituale e
materiale.
Sicuramente tutti abbiamo già dentro di noi tutte le informazioni e le
codifiche per arrivare all’allineamento.
Allinearsi alla prosperità dell’Universo è avere l’Intenzione di Essere Amore.
Finché non mettiamo nella realtà del qui ed ora questo intento, lo “sporco”
che accumuliamo giornalmente sommato a quello ancestrale non ci può far
sperimentare il Meglio per noi.
Non ci sono fasi “drammatiche” ma è solo la nostra visione che le rende
tali.
La Pace dell’Io è già dentro di noi basta allargarla all’Infinito con piccole,
strategiche e immediate mosse.
E poi forza, cogliamo ogni occasione per dare tutto ciò che possiamo, per
essere generosi con chiunque, basta anche un sorriso, se è tutto quello che
possiamo in questo momento offrire… perché ciò che seminiamo
raccoglieremo moltiplicato.
E benediciamo tutto ciò che ci fa pensare all’abbondanza, alla ricchezza,
all’opulenza…
Impariamo ad essere veramente felici per chi è ricco, per chi sta bene, per
chi è realizzato, come se lo fossimo noi; auguriamo ai nostri colleghi, ai
nostri clienti, ai nostri amici, ai nostri parenti, ai conoscenti e ai passanti,
di fare e poter fare sempre, in ogni occasione, tutto ciò che un corposo
conto in banca permette
Lo strumento pratico poi è Ho’oponopono…
Ogni volta che ti vengono in mente le tue angustie sul denaro, fai
amoreabbondanza.com 95
Ho’oponopono: “scusagrazietiamo”.
Ogni volta che ci viene in mente “azz non ce la faccio a pagare questo”:
“scusagrazietiamo”
Ogni volta che ci passa per la testa “Acch come vorrei… ma non me lo posso
permettere”:
“scusagrazietiamoscusagrazietiamoscusagrazietiamoscusagrazietiamo” Più
Gratitudine e Amore per noi stessi e per la situazione che stiamo vivendo
riusciamo ad associare al mantra e più potente rendiamo il processo, ma se
non abbiamo tempo, modo, voglia, ispirazione per concentrarci,
“scusagrazietiamoscusagrazietiamoscusagrazietiamoscusagrazietiamo” lo
stesso, a più non posso, anche solo per cancellare certi pensieri infausti
dalla nostra testolina…. Il Mantra funziona sempre!
Magari più lentamente che se caricato al carburante di Amore Gioia e
Gratitudine, ma funziona… ripetiamolo, ripetiamolo, ripetiamolo!
Facciamolo diventare la nostra colonna sonora, facciamolo diventare il
nostro costante sottofondo e poi quando possiamo o vogliamo o crediamo
meglio, diamogli una scossa con Amore Gioia e Gratitudine….
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Motivazionieobiettivi
E’ fondamentale, proseguendo il discorso su ciò che voglio e ciò che non
voglio, capire che la focalizzazione sul denaro in se stesso è una
focalizzazione disfunzionale. Perché avere tanto denaro non significa
nulla…. avere tanti soldi significa avere tanti foglietti di carta… e a nessuno
interessa avere tanti foglietti di carta! A nessuno interessa avere tanto
denaro per avere una cassapanca piena di banconote. Vogliamo stare bene
economicamente perché il benessere economico ci permette di ottenere
una serie di benefici e vantaggi che l’indigenza non ci consente.
Quindi impariamo proprio a togliere il focus dal denaro e spostarlo su ciò
che il denaro ci permetterebbe. Lavoriamo sulle motivazioni, perché
paradossalmente se riuscissimo a realizzarle anche senza denaro ci
andrebbe benissimo lo stesso.
Vorrei avere più soldi perché i soldi mi danno sicurezza, agiatezza, potere,
serenità, e spostiamo la nostra attenzione definitivamente dai soldi alla
sicurezza, all’agiatezza, al potere, alla serenità, ecc… Mi mette in moto di
più dire “voglio avere una casa in montagna, una casa al mare, una casa in
città, una casa al lago” che dire “voglio avere 5 milioni di euro in conto
corrente che poi ci penso a quali case comprarmi”!
Nella nostra idea di ricchezza i soldi sono un vizio mentale. L’abbondanza
non è avere tanti soldi. L’abbondanza è avere tanto Universo. I soldi sono
un epifenomeno, una cosa che segue.
Igor Sibaldi
Sono gli obiettivi reali quelli che sono efficaci, che sono di stimolo
all’azione energetica.
amoreabbondanza.com 97
Quando io dico “voglio una casa in montagna, su quella montagna lì, con
quella vista, perché voglio portarci mio figlio e andare con lui in quei
boschi” muovo un’energia reale che mi predispone su una specifica strada:
quella di essere felice con mio figlio in una situazione di agiatezza e gioia
condivise.
E questo concetto finale del ragionamento è proprio quello che dà potenza
al meccanismo. “Voglio essere felice con mio figlio, nella sicurezza,
nell’agiatezza…” questi sono gli obiettivi! Non i 5 milioni in conto corrente…
I 5 milioni in conto corrente energeticamente non mi rappresentano nulla.
“Voglio essere felice con mio figlio!” Se poi io mi concentro su questa cosa
e casualmente porterò mio figlio in una capanna nei boschi di cuneo e lì
scopriremo di essere felici e in perfetta connessione, l’obiettivo l’avrò
raggiunto lo stesso anche senza la valigia piena di banconote che
energeticamente non mi interessa. Paradossalmente la casa in montagna
potrei riceverla in eredità da uno zio d’America che non sapevo di avere,
senza che il mio conto corrente cambi nemmeno di 10 euro. La cosa
fondamentale è concentrarsi sulle belle sensazioni che gli obiettivi, quelli
veri, ci procurerebbero.
Per tornare all’Ho’oponopono se noi ci affidiamo a Chi sa qual è la via,
quindi alla nostra guida interiore, sarà questo affidarci che ci farà ottenere
tutto ciò che ci serve per sperimentare al meglio quelle sensazioni, senza
farci passare per situazioni che non siamo in grado di gestire. Quando noi
decidiamo in che direzione dobbiamo andare e decidiamo per filo e per
segno come, dove e quando, stiamo solo intasando il nostro percorso di
inutili e ostacolanti aspettative. Aspettative per altro che nascono dalla
visione parziale della situazione.
Noi dobbiamo concentrarci sullo stare bene, anche sullo stare
“estremamente benissimo” perché no, ma evitando di ostacolarci con inutili
dove, come, chi, perché e quando! Non ha nessuna importanza da quale
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direzione ci arriverà lo stare bene… quello che è importante è stare bene!
Staremo bene e basta! Senza tutti gli effetti collaterali della gestione
controllata del percorso. Noi dalla nostra visione limitata non siamo in
grado di definire nel dettaglio cos’è il meglio per noi, perciò
concentriamoci sullo stare nel modo migliore e lasciamo che Chi di dovere
si occupi dei condurci lì per la via più breve ed efficace. Lasciamo che
l’Universo ci dia tutto quello che ci meritiamo senza pensare a come farà
per farcelo ottenere.
Focalizziamoci sullo stare bene perché questo è quello che genera poi le
opportunità per agire ispiratamente. E’ la nostra sensazione, il nostro
sentimento che ci spinge a muoverci in quella direzione. Se noi restiamo
sull’astratto possiamo farci tutti i film mentali che vogliamo, possiamo
lavorare con il pensiero positivo quanto vogliamo, ma se non ci tocca il
cuore lo stimolo vero non giungerà.
L’obiettivo dunque non può essere il denaro.
Il denaro arriva in conseguenza di un obiettivo che deve darmi l’opportunità
di mettermi al servizio degli altri dove gli altri sono anch’io. In questo
specifico ragionamento “il servizio degli altri” è inteso sempre in perfetto
Spirito di Aloha. Continuiamo a frammentare e a fare distinzione tra le
esigenze mie e quelle degli altri, ma “servizio” significa benessere globale!
E quindi se desidero lo chalet in montagna per stare bene con mio figlio,
questa è un’ottima forma di servizio.
Dobbiamo concentrarci sullo stare bene a più ampio raggio possibile! Poi
ovviamente più ampio è l’obiettivo, più l’obiettivo ci coinvolge
sentimentalmente, emotivamente e quindi energeticamente, più saranno
anche ampi i mezzi che ci arriveranno per permetterci di raggiungere
l’obiettivo. Se il mio obiettivo è di andare a fare la commessa all’Esselunga
a 100 metri da casa, magari part-time così posso occuparmi meglio dei miei
amoreabbondanza.com 99
figli, l’Universo con tutta probabilità mi fornirà di una bicicletta, magari
oliatissima e di facilissimo uso, ma anche non troppo bella, altrimenti me la
rubano e probabilmente mi procurerà uno stipendio che mi permetta
effettivamente di essere soddisfatta del mio part time… ma è improbabile
che mi darà l’opportunità di avere l’elicottero, come invece potrebbe
essere se il mio obiettivo è quello di far entrare in NBA la squadra di Basket
del Treviso… Lo so che non è possibile che una squadra italiana entri nel
torneo americano, ma non mettiamo limiti alle potenzialità dell’Universo.
Il messaggio che ci arriva da tutte le tradizioni sciamaniche, ma che è
molto chiaro anche nel vangelo senza andare tanto distante, è che
l’Universo ci mette quotidianamente a disposizione tutto ciò che ci serve,
tutto quello di cui abbiamo bisogno per essere felici, per stare bene e per
essere sereni. Quindi concentriamoci sulla nostra serenità e tutto il resto
verrà da solo! Lasciamo andare dunque tutti i problemi che sono legati alla
manifestazione della serenità, perché c’è Qualcuno di più potente e più
consapevole di noi (che siamo poi sempre Noi) che se ne sta sempre
occupando. Siccome la nostra parte divina c’è ed è la nostra Essenza
entriamo in comunicazione con essa e lavoriamo in squadra invece che
continuare sempre a separare e dividere, a lavorare ognuno per conto
proprio. Se delle tre entità che formano l’essere umano (super-conscio,
conscio e sub-conscio) uno va avanti, uno va a destra e uno va in alto,
resteremo sempre fermi dove siamo nella migliore delle ipotesi. Se invece
ci centriamo o ancor meglio in questo caso, ci allineiamo e andiamo tutti
nella stessa direzione non potremo che muoverci verso la nostra crescita
globale.
amoreabbondanza.com 100
Paceedesideri
Poniamo ora la nostra attenzione su questo processo… qualcosa che accade
sempre: quando io finalmente arrivo a soddisfare un desiderio mi sento in
pace. Noi tutti attribuiamo il raggiungimento della pace al soddisfacimento
del desiderio. Questa pace, però dura poco perché relativamente presto
sopraggiungono altre vicende che ci distolgono dal goderci la realizzazione
del desiderio e dall’essere in pace! Per cui inconsciamente, desideroso di
sperimentare la pace, io mi costruisco un altro desiderio da raggiungere
nella convinzione che quando lo avrò esaudito sperimenterò di nuovo la
pace… Così in un circolo vizioso che ci porta a non essere mai soddisfatti e a
inseguire sempre qualcosa.
Cos’è che non funziona in questa visione?
Quello che non funziona è che in realtà io non raggiungo la Pace perché
esaudisco un desiderio! Ciò che mi dà Pace è il momento di assenza di
desiderio, l’assenza di una tensione provocata dal desiderio in essere, non
esaudito.
Io sono in pace nel momento in cui ho esaudito il mio desiderio non perché
ho esaudito il desiderio, ma perché non ho più tensioni.
Di tanto in tanto Swamiji mi chiedeva: “Sai cos’è Mokasha, la liberazione
Arnaud?” Mi guardavo bene dal rispondere e dal dare una delle definizioni
classiche di mokasha, per aspettare la risposta sua. Mokasha, la suprema
Realizzazione possibile dell’uomo, è sempre descritta in termini di
trascendenza, d’infinito, di illimitato, di eternità. Swamiji ne dava delle
definizioni molto più semplici, molto più accessibili e molto più
sconvolgenti sì che io ne ricevevo sempre un colpo in pieno petto. Un
giorno a quel “Sai cos’è Mokasha, la liberazione Arnaud?” Swamiji rispose:
amoreabbondanza.com 101
“Il rilassamento completo di tutte le tensioni fisiche, emozionali e
mentali”.
Arnaud Desjardins
La pace non deriva dal raggiungere un obiettivo, ma è lo stato di coscienza
di assenza di obiettivi, di assenza di desideri, di assenza di tensione
emotiva, è il momento in cui riconosco Dio in me (l’Essere statico ed
eternamente presente), è il momento in cui sono profondamente qui e ora.
Perciò per raggiungere la pace devo riuscire ad Essere… Il raggiungimento
degli obiettivi può essere uno strumento, ma non è ciò che origina la pace,
la pace mi deriva dall’Essere, mi deriva unicamente dall’Essere.
La pace deriva dalla connessione ispirata con il nostro Sé, non dal
soddisfacimento dei desideri o dal raggiungimento degli obiettivi. Perciò
sarebbe più efficace dirigersi direttamente alla Fonte invece che continuare
ad accumulare strumenti e fare tortuosi giri dell’oca!
La vita cosiddetta normale è continuamente carica di tensioni, di
aspettative, di conflitti e di attaccamenti interiori ed esteriori (che sono il
riflesso di quelli interiori), ma contemporaneamente siamo tutti alla ricerca
della Pace!
Tutte le dottrine efficaci, compreso il cristianesimo, continuano a
sottolineare l’importanza di abbandonare l’attaccamento e le aspettative e
di fare proprio l’atteggiamento di accettazione serena di ciò che è.
La ricchezza non deve essere lo scopo, è solo un mezzo. Avere
attaccamento alla ricchezza di una cosa, essere ricchi come conseguenza, è
un’altra; la prima non è efficace! Non ci sono limiti all’abbondanza. Quello
che è controproducente è diventare schiavi dell’abbondanza. Ma
attenzione perché si diventa schiavi sia dell’abbondanza che della povertà…
Per questo dobbiamo riuscire ad andare oltre ad entrambe!
Un desiderio depurato dalla sua importanza e quindi del nostro
amoreabbondanza.com 102
attaccamento alla sua realizzazione, liberato dal bisogno di vederlo
esaudito, diviene intenzione pura. Quando al desiderio attraverso l’auto-
osservazione e l’indagine di se stessi, viene tolta la componente emotiva e
le proiezioni derivanti da pretese, scuse e paranoie varie che ci impedivano
di vivere il presente, solo allora il desiderio si trasformerà in qualcos’altro.
Molti desideri scompaiono dopo un’osservazione consapevole. Con
l’osservazione facciamo venire a galla i bisogni che si nascondono dietro i
desideri, e una volta individuati scompaiono, portandosi dietro i desideri
stessi. Se dopo l’osservazione pura i desideri rimangono vivi, è la
dimostrazione che sono desideri sani e attraverso l’osservazione distaccata
si sono trasformati in ideali. Perseguire un ideale è un’operazione libera
dall’attaccamento e derivante dal contatto con noi stessi. Trovare il proprio
ideale però è frutto di un lavoro profondo derivante dalla presenza e
dall’osservazione consapevole e pura. Un ideale poi è sempre sacrificabile,
perché è libero dalle aspettative essendo libero dall’attaccamento.
amoreabbondanza.com 103
EsserefeliciArticolo già pubblicato sul blog RicchezzaVera13
Non dobbiamo fare altro che scoprire che bella persona siamo e lasciarci
guidare dal Divino in noi. Abbiamo tutte le carte in regola per fare grandi
cose, tutti noi. Siamo tutti venuti a fare grandi cose, ma prima di tutto
dobbiamo dedicare tutti noi stessi ad essere felici noi.
Temiamo spesso che questo possa essere etichettato come un atto di
egoismo, ma ormai sappiamo bene quanto questa convinzione, così diffusa
tra gli umani, sia solo un blocco emozionale falso che ci siamo creati noi e
che non ha niente di reale.
Lo stesso Gesù di Nazareth, tra le altre cose grandissimo saggio, ci ha
lasciato un solo “comandamento”:
Ama il tuo prossimo come te stesso!
Troppo spesso perdiamo la seconda parte della frase.
Gesù ci ha detto: Ama il tuo prossimo come te stesso.
Non ci ha detto: Sacrificati per il tuo prossimo o ama il tuo prossimo e
dimentica le tue esigenze.
Sappiamo bene inoltre che tutti i “comandamenti” della Bibbia, non sono
comandamenti nel senso di ordini o consigli… sono delle vere e proprie
Leggi Universali. Non possiamo che comportarci in quel modo. Noi non
possiamo amare gli altri più di quanto amiamo noi stessi. Non è possibile…
Non è nella natura Umana, non siamo programmati per farlo… sarebbe
appunto un comportamento contro natura. Ecco perché tutti i mistici e i
saggi che ci hanno preceduto ci hanno sempre suggerito: Ama te stesso.
13http://www.ricchezzavera.com/blog/ho-oponopono/hooponopono-ci-chiede-di-essere-felici/
amoreabbondanza.com 104
Se non Ami te stesso non puoi amare gli altri! NON PUOI!
Non possiamo dare agli altri ciò che non abbiamo e se non sappiamo amare
noi stessi non sappiamo nemmeno amare nessuno e nient’ altro.
Perciò quello che dobbiamo davvero sapere è che dobbiamo dedicarci ad
Essere Felici a partire da ORA, essere felici con noi stessi, senza inutili
rimorsi e sciocchi sensi di colpa. Ed Essere Felici noi è l’unica cosa davvero
utile che possiamo fare anche per contribuire a rendere felici gli altri.
Ma in ogni caso rendere felici gli altri non deve e non può essere il nostro
obiettivo.
Non è compito nostro occuparci del benessere degli altri prima del nostro,
anche se occupandoci del benessere nostro invece faremo moltissimo per
quello degli altri. avete presente in aereo quando ci danno le istruzioni in
caso di incidente … Mettete la maschera di ossigeno PRIMA VOI e dopo
mettetela ai bambini o aiutate gli altri ad infilare la loro! Mettete la
maschera di ossigeno PRIMA VOI… altrimenti non sarete certamente utili a
nessuno.
Allo stesso tempo è logico che chi ci Ama sarà davvero felice solo quando
noi staremo bene e saremo solidamente sereni. Finché non comprendiamo
questo, viviamo una lotta dentro di noi che ci fa soffrire, che ci procura una
continua ansia a volte anche ingestibile, perché non comprendiamo che non
c’è nessuna differenza tra il benessere nostro e quello delle persone che
Amiamo. Il nostro compito principale è Essere Felici!
Quando l’avremo compreso con mente e cuore in coerenza, avremo
superato tutti gli ostacoli.
Dobbiamo dedicarci con tutti noi stessi alla nostra serenità solida.
Dobbiamo sapere che questo è l’ago che ci permetterà di scegliere sempre
nella direzione giusta.
Questa cosa mi fa stare bene?
Sì, la scelgo… No, non la scelgo… tutto molto semplice!
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Quando saremo sereni noi, ci si presenteranno le migliori opportunità per
fare le grandi cose per cui siamo venuti, per noi e per gli altri.
E qualunque cosa facciamo per raggiungere la nostra gioia, contribuiremo
ad integrare quella degli altri, delle persone che ci stanno vicine.
Avanti tutta… lo sappiamo, ma ancora spesso non crediamo
sufficientemente in noi stessi, nel nostro potere e nella nostra grandezza.
Spesso ci sentiamo inadeguati, non all’altezza, fuori posto.
“Uhane Nui Au” (Riconosci la tua grandezza spirituale), ci suggeriscono gli
Hawaiani. “Conosci te stesso” ci suggeriscono i filosofi occidentali… e
guarda caso… è lo stesso concetto!
Ancora non sappiamo quanto siamo grandi, e questo ci procura delle ansie
che però ci serviranno per crescere.
Tutto è utile se accade, fino al momento in cui non ci si rende conto che è
diventato inutile e allora lasceremo andare i nostri malesseri.
Tutti noi sappiamo qual è la nostra strada, dobbiamo solo accettarla e
smettere di temerla.
Seguirla con coraggio e determinazione renderà felici noi e tutti quelli che
Amiamo.
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Indicazionipratiche
Secondo Joe Vitale le cose pratiche da fare per realizzare i nostri desideri
sono:
Provare gratitudine quindi essere felici. Perché ci fa entrare in uno
stato di gioia che più ne emaniamo più ci verrà restituito ampliato. Quindi
che sia per il funzionamento della legge di attrazione o perché ci mettiamo
in moto quando proviamo certe sensazioni o per l’insieme delle due cose
che magari sono la stessa in ogni caso la gratitudine è fondamentale.
Esprimere i propri desideri senza attaccamento, cioè senza sentirne il
bisogno. Quindi il discorso che abbiamo fatto sul “cosa voglio” e “cosa non
voglio”! Non esprimo il bisogno… dichiaro come voglio stare! Sentire la
gioia di avere già realizzato, ma senza il bisogno di averlo: il bisogno
allontana le cose, il desiderio puro le attira. Focalizzarci sulla massima
felicità che siamo in grado di emanare è un’operazione infallibile.
Cogliere le opportunità e seguire le ispirazioni. Non sappiamo cosa ci
aiuterà a realizzare i nostri desideri, non vediamo il quadro completo. Una
volta che sappiamo cosa desideriamo (e già questo non è facile) è assai
improbabile che conosciamo il modo migliore e più efficace per ottenerlo. Il
nostro compito è metterci in movimento, seguendo quello che arriva e
seguendo la nostra saggezza profonda, la cosiddetta azione ispirata.
Seguendo l’ispirazione è quasi certo che esploreremo strade che non
avevamo previsto ma che ci condurranno verso la realizzazione dei sogni,
paradossalmente anche quelli che non avevamo sognato.
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“Intanto qualcosiamo poi vediamo!”
E’ molto diverso muoversi per re-azione invece che seguire l’ispirazione
derivata dalla consapevolezza e dalla presenza. L’ispirazione ci condurrà in
una direzione che ha quel punto ha coinvolto tutto il nostro essere. Sia il
conosciuto che il competo sconosciuto.
Come potete vedere fin qui non abbiamo detto cose trascendentali,
abbiamo ribadito concetti che conosciamo tutti, ma il problema, quando
c’è un problema, è che non ce le ricordiamo, non ci focalizziamo su come
funziona il meccanismo. E soprattutto nel momento in cui ci troviamo nel
famoso occhio del ciclone non ce ne ricordiamo! Ne “Il viaggio di Maui14” la
grande malattia sconosciuta da cui è afflitta l’Umanità è “la dimenticanza”.
Ma questa “dimenticanza” è una delle regole del gioco. Se noi fossimo
venuti qui su questo piano quadridimensionale che è la vita incarnata, con
la consapevolezza di essere Dio… non ci sarebbe più stato alcun “gioco di
ruolo”. Noi siamo venuti qui per fare un certo tipo di esperienza,
esperienza che prevede la mancanza di un certo livello di consapevolezza.
Più noi siamo emotivamente coinvolti, più siamo utili ed efficaci per la
conoscenza dell’Uno, perché è così che riusciamo a fornire le informazioni
per cui siamo venuti. Sappiamo bene che l’Anima, l’Uno ricerca esperienze
intense per cristallizzarne la conoscenza.
Perciò senza per forza ricordare e comprendere di essere dio, ma
cominciamo con il ricordare e comprendere come funzionano le cose e
soprattutto alleniamoci quotidianamente a essere presenti e a osservare
quello che ci succede. Arriviamo un po’ alla volta ad utilizzare questi
strumenti come gratitudine, benedizione, perdono, non giudizio,
14IlviaggiodiMaui:laverastoriadell’Ho’oponoponodiRodolfoCarone,GiovannaGarbuio,FrancescaTuzzi–EdizioniIlPuntod’Incontro
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osservazione, presenza che possono anche essere definiti banali tanto sono
a portata di mano di tutti essendo caratteristiche della nostra Reale
Identità, ma che sono di una potenza inaudita. Allora riusciremo ad esserci
e ad avere la prontezza di utilizzarli nel momento in cui ci sono più utili,
invece di ricordarcene quando ormai il patatrack l’abbiamo combinato. In
questo modo modifichiamo la direzione delle situazioni che viviamo.
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Risvegliarel’abbondanza
Tanto, tanto tempo fa in Hawaii, prima, ma molto prima del capitano Cook,
i numerosi fratelli di Maui, tormentavano il loro fratello maggiore affinché
svelasse loro il segreto per essere invincibili in tutte le proprie avventure,
esattamente come lui. Maui rispondeva sempre a tutti che si trattava di
qualcosa di molto semplice: bastava essere consapevoli di chi si E’ ed
Esserlo costantemente, momento per momento.
Ai ragazzi, però, questo non bastava. Loro volevano delle indicazioni
pratiche e per questo motivo continuavano a seguire Maui in tutte le sue
peripezie, con la certezza che osservando il fratello maggiore, prima o poi,
avrebbero capito qual era il segreto dei suoi interminabili successi.
Finché un giorno Maui, reputando che i suoi fratelli avessero imparato da lui
tutto ciò che potevano imparare, osservando e sperimentando a sufficienza,
decise di rivelare loro come fare per avere la certezza di riuscire sempre in
ogni impresa.
Chiese: “Immaginate di stare dormendo e di sognare di essere in mezzo alla
giungla. State attraversando un folto groviglio di vegetazione e vi rendete
conto di esservi persi. Avete smarrito la direzione e non riuscite a
recuperare il vostro senso dell’orientamento. Improvvisamente vi si para
davanti una tigre inferocita che sta per saltarvi addosso. Vi girate di scatto
per scappare e vi accorgete che dietro di voi, al gran galoppo, sta arrivando
un’orda di cinghiali imbizzarriti che vi ostruiscono la via di fuga.
Istantaneamente alzate lo sguardo per aggrapparvi ad una liana e trovare
scampo sugli alberi. Ma quando rivolgete la vostra attenzione verso l’alto
avvistate un gorilla imbestialito che dalla cima degli alberi si sta dirigendo
verso di voi. Come pensate di salvarvi in questa situazione?”
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I fratelli di Maui lo guardarono smarriti e poi si osservarono
vicendevolmente per capire se qualcuno tra loro possedesse la soluzione. Il
fratello più coraggioso azzardò: “Ho sempre con me l’arco e le frecce e
decido di usarlo per difendermi. Tu mi hai insegnato come lanciare frecce a
ripetizione e sono diventato estremamente veloce. Sì, mi affiderei al mio
arco.” “Interessante soluzione”, disse Maui, “piuttosto inverosimile che tu
possa farcela, ma interessante che tu l’abbia pensato!”. Ed aggiunse:
“Qualcuno ha una soluzione con minor possibilità di fallimento?”
Allora il fratello più spirituale disse: “Mi metterei istantaneamente in
meditazione e, attraverso la pratica del Kulike, mi immedesimerei negli
animali che mi stanno minacciando e li manipolerei fino a renderli mansueti
nei miei confronti”. “Uh uh … bello! Molto spirituale, ma poco
percorribile!...Qualcun altro?”. Un terzo fratello allora propose: “Io
affronterei tutti gli animali con il mio machete, lotterei con loro, ma con la
consapevolezza di essere tutti emanazione dell’energia d’Amore di
Kumukahi e, difendendomi, accoglierei l’ispirazione di agire per il meglio
mio e di tutti gli elementi coinvolti nella situazione!”. “Bravo!”, gli disse
Maui, “dimostri di aver assimilato molti insegnamenti, ma non mi pare una
soluzione particolarmente pratica in questo caso!” Maui, saggiamente,
concluse: “Ragazzi … non vi pare che la soluzione in grado di mettere fine a
tutti i vostri problemi potrebbe essere quella di rendervi conto che state
dormendo?”
… E noi sappiamo che questa storia è vera, perché ancora oggi ogni essere
umano può istantaneamente porre fine a tutti i suoi problemi rendendosi
conto che la vita è un sogno e che tutti noi stiamo giocando un gioco di
ruolo15.
15Storiagiàpubblicatasu“LestoriediMaui”diRodolfoCarone,GiovannaGarbuio,FrancescaTuzzi–L’Etàdell’acquario
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Questa è la soluzione che abbiamo a disposizione tutti noi. Dove svegliarsi
ovviamente non significa uscire dalla nostra realtà, significa riconoscerne il
meccanismo. Per questo tutti gli incontri che faccio, ma anche i libri che
scrivo, sono un po’ ripetitivi da questo punto di vista, perché insisto sempre
sullo stesso concetto. Perché questo è il concetto portante e il concetto
risolutivo di ogni cosa. Tutto è Uno, l’Uno è Amore perciò tutto è Amore
in evoluzione verso l’espansione di se stesso. Noi dobbiamo fare nostra
questa consapevolezza. Fare nostra questa consapevolezza e viverla,
significa svegliarsi. Dove il risveglio non è nessun tipo di stato diverso da
quello che siamo. Noi siamo già comunque l’Essere… nel racconto di Maui di
prima nessuno è mai stato in pericolo. Anche se i protagonisti non si fossero
svegliati non correvano realmente nessun pericolo anche se nella loro
visione erano convinti di sì. Noi siamo sempre l’Essere… si tratta solo di
riconoscerlo. Ricercare l’illuminazione, perseguire l’illuminazione, fare
qualcosa per ottenere il risveglio non ha senso… Noi siamo già (e abbiamo
già) tutto ciò che ci serve e siamo già tutto ciò che Siamo. Non pretendo
niente di più di chi Sono, non mi accontento di niente di meno di chi Sono!
Questa è la via! Siamo già l’Essere… basta solo riconoscerlo.
Quando noi arriviamo a riconoscere questo, a riconoscere la nostra Reale
Identità, a vedere che la nostra Reale Identità è Essere Amore, ed è quello
che si riflette in tutte le cose che ci riguardano, siamo svegli! Siamo
presenti! Allo stesso tempo però cercare di voler cambiare la nostra
situazione, voler diventare ricchi se non lo siamo, voler trovare un
compagno se non ce l’abbiamo, voler essere magri se siamo grassi o grassi
se siamo magri ecc… non è efficace, perché dimostra solo che non vediamo
l’Amore in queste situazioni e quindi testimonia il nostro
“addormentamento”. Voler cambiare e pianificare il cambiamento non è
efficace. Quello che è veramente efficace è guardarci dentro e riconoscere
chi Siamo vedendone il riflesso guardandoci intorno… e allora agire, ma
amoreabbondanza.com 112
senza attaccamento al dettaglio del cambiamento. Più siamo in sintonia
con la nostra Reale identità più il cambiamento è fluido, non progettato e
non perseguito. Quando arriviamo ad essere presenti, ad osservarci e a
riconoscere la scintilla divina in noi riflessa in tutto ciò che vediamo fuori di
noi, è il momento in cui le cose cambiano senza sforzo. Il primo passo però
è non avere l’obiettivo che le cose cambino in una determinata direzione.
Finché noi abbiamo come obiettivo di cambiare le cose, ancora una volta
porteremo a termine l’operazione di buttare fuori energia di bisogno di
cambiamento e ci verranno restituite situazioni in cui sperimenteremo
bisogno di cambiamento. Nel momento in cui cominceremo ad osservarci e
ad accettarci per quello che siamo e a vedere il bello in noi e nella
situazione che stiamo vivendo, e a comprendere che in questo momento,
che è l’unico momento reale, siamo esattamente la miglior persona che
possiamo essere e siamo esattamente tutto ciò di cui noi abbiamo bisogno
ora, entriamo in quello stato di pace e di serenità che ci manifesterà
situazioni di pace e di serenità. Per cui questo deve essere il vero e unico
obiettivo Essere Pace e Serenità! Se noi passiamo dal voler cambiare la
nostra vita e anche dal voler cambiare noi, all’accettare noi e la nostra vita
(che è un nostro riflesso) e ad osservarci, a vedere quali sono le nostre
caratteristiche e come le nostre caratteristiche sono tutte riflessi di
quell’Amore che Siamo, cambia la nostra vita, ma cambia la nostra vita
perché cambia la vibrazione che emaniamo. Nel momento in cui
cominciamo a riconoscere l’Amore che è dentro di noi e l’Amore che noi
Siamo, l’unico sentimento che possiamo lecitamente provare è un
sentimento di gratitudine verso tutto e tutti. Quando riconosciamo la
perfezione del creato nell’Amore che esso è, non possiamo che essere grati
di esserne parte. Grati per tutto quello che abbiamo manifestato, anche se
ci è costato fatica, anche se abbiamo sofferto, anche se siamo stati a
disagio ecc… La cosa veramente potente, a cui si arriva passo dopo passo, è
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riconoscere che l’obiettivo reale è sempre uno e sempre lo stesso, quello
dell’espansione dell’Amore ed è presente, non solo nelle cose che ci hanno
fatto soffrire, ma anche nelle cose che ci stanno facendo soffrire. A questo
punto siamo in grado di fare una trasmutazione immediata e siamo davvero
diventati alchimisti. E Ho’oponopono sappiamo bene che è questo che fa!
Ho’oponopono non ci cambia le cose. Ho’oponopono non ci risolve i
problemi. Ho’oponopono è un modo di vivere che ci permette di cambiare
la polarità energetica che noi attribuiamo al nostro passato. Quando noi
abbiamo vissuto e ancora oggi viviamo situazioni del passato come negative,
le stiamo riflettendo sul momento presente attraverso la nostra percezione,
con negatività. E quindi stiamo vivendo dei blocchi energetici che non ci
permettono di fluire con semplicità. Inoltre sarebbe utile ricordarci che non
esiste un passato. L’unico momento reale è adesso. Perciò non esiste un
Karma che ci influenza l’adesso dal passato! Non esiste qualcosa da dover
scontare. L’unico momento reale è adesso! Non può esserci qualcosa che è
stato fatto nel passato e quindi non esiste più, ma ha influenza sul mio ora.
Come non esiste qualcosa che succederà domani perché io adesso sto
vivendo le influenze del passato. L’unico momento reale è adesso! Tutti i
ragionamenti sul karma, che sono correttissimi e parte di una filosofia
profonda e potente, sono arrivati in occidente, come tante altre cose, in
maniera un po’ superficiale. L’unico momento reale è adesso per cui io non
posso avere qualcosa di vecchio che non è più, che influenza me adesso.
Cos’è l’unica cosa che influenza me adesso? L’unica cosa reale e cioè
l’adesso! La mia percezione attuale (adesso) dei miei ricordi. Quindi è
evidente che se quello che mi influenza, quello che mi blocca è una mia
percezione attuale , una percezione di adesso, io adesso la posso cambiare
e dissolverne tutte le influenze e i blocchi. E’ evidente che io non posso
modificare il passato, ma il passato non esiste più! Non ha nemmeno più
senso voler modificare qualcosa che non esiste. Ha senso invece modificare
amoreabbondanza.com 114
la mia percezione di quello che è stato. E questo lo posso fare, anzi lo devo
fare. Ho’oponopono è uno strumento per farlo e lo strumento più potente
che abbiamo per compiere questa operazione è… AMARE! Amare noi stessi,
Amare la situazione, accettarci e emanare questo sentimento che noi
Siamo in ogni frangente e a ogni livello. E anche qui… provare per credere,
ma l’Amore è lo strumento che risolve ogni cosa!
Quando siamo “nei guai” porci nei confronti delle situazioni con Amore,
chiederci cosa farebbe l’Amore e farlo… è quello che “risolve” le situazioni,
perché è un atteggiamento che ci pone in una vibrazione tale per cui la
soluzione arriva… in ogni ambito! Serge Kahili King racconta sempre che a
casa sua quando non riescono ad aprire i barattoli della marmellata li
portano a lui, perché sanno che lui riesce ad aprirli sempre. Come fa ad
aprire i barattoli della marmellata Serge? …Ama i barattoli della
marmellata. Sembra una stupidaggine… ma l’invito è sempre lo stesso…
provate! Provate… la prima volta che la moca non si apre più… provate a
porvi verso l’operazione di “svitamento” con amorevolezza. Io riesco a far
funzionare la stampante senza inchiostro in questo modo… non a lungo
certo, ma nell’emergenza sì! Se noi amiamo le cose, le cose ci amano e
fanno quello che possono per accontentarci… Ancora sempre: provare per
credere! Comunque al di là degli scherzi e delle piccolezze… l’Amore è lo
strumento! Quando noi ci poniamo con Amore nei confronti delle persone e
delle situazioni, non dico che si risolvano automaticamente, ma abbastanza
automaticamente ci salta all’occhio (che può essere l’attenzione razionale
o l’attenzione legata al sentire) la via per raggiungere la soluzione (azione
ispirata). E questa soluzione trovata in questo modo, il più delle volte non è
quella che avremmo perseguito con la sola forza della razionalità e della
volontà.
Il mio caro Amico Dario Canil dice:
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L’Amore è in ogni cosa e quando sei sveglio te ne accorgi
Quando cominciamo ad accorgerci veramente della scintilla divina nelle
cose è un gran bel segnale. Ma soprattutto è il segnale che abbiamo
imboccato una strada dalla quale non potremo più tornare indietro. Quando
noi sappiamo a livello di cuore e di mente come funzionano le cose non
possiamo più fingere di non saperlo o comportarci come se non lo
sapessimo. Se conosciamo il funzionamento del meccanismo, non potremo
più comportarci in un certo modo, non potremo più non restituire il resto in
eccesso perché tanto nessuno se ne accorge, non potremo più buttare la
carta per terra perché non ci sono cestini e tanto nessuno mi vede… Non
faremo più del male volontariamente a nessuno. Non lo facciamo più,
perché sappiamo che non c’è nessuno da ingannare se non noi stessi e noi
stessi non siamo più ingannabili. Quindi prima di dire a qualcuno “te l’avevo
detto” ci penseremo bene… e alla fine non lo diremo! Ogni volta che ci
troviamo a poter fare qualcosa con l’unica “utilità” di ferire qualcuno
(polemiche comprese), non lo faremo più perché sentiremo che chi stiamo
ferendo siamo noi stessi.
Riuscire ad applicare questo tipo di comportamento a tutte le situazioni
diventerà naturale ed ovvio, dalla famiglia con i “parenti serpenti” al
mondo del lavoro.
Quindi qual è la strada?
1) Il bello nel brutto
Partendo dalla cosa più materiale vediamo uno strumento potentissimo:
andare alla ricerca della bellezza costantemente è uno strumento di cui non
dovremmo dimenticarci mai. Perché la bellezza è il riflesso dell’Amore ed
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è in tutto. Andare in cerca del positivo, del perché le cose accadono. Qual è
il motivo per cui qualcuno mi ha pestato un piede? Mi ha fatto male, ma se
invece di concentrarmi sul male mi accorgo che pestandomi un piede mi è
stato impedito di fare un passo ulteriore e cadere nel dirupo vedrò la
situazione diversamente. Cercare il bello è una via maestra e cominciare a
vederlo è risolutivo!
2) Amore
Da questo, che è uno strumento molto pratico, perché è qualcosa che
possiamo fare tutti e che possiamo applicare alla nostra quotidianità,
riconoscere che la bellezza è Amore e comprendere che l’obiettivo positivo
verso cui le cose si dirigono (evoluzione) non è altro che la manifestazione
vera e propria dell’Amore assoluto, è il secondo passo.
3) Riconoscere la Reale Identità (UNO)
Il terzo passo definitivamente risolutivo è riconoscere di Essere Uno. Nel
momento in cui lo riconosciamo, lo sentiamo, lo viviamo… ci comportiamo
in questo modo. E a quel punto cambia tutto. A quel punto cambia
veramente tutto, perché quando sentiamo comunque di vivere un
problema, quando ci accorgiamo che ci sembra che ci manchi qualcosa, se
ci centriamo un attimo e recuperiamo la nostra presenza e guardiamo
veramente le cose come stanno, ci rendiamo conto che in realtà non ci
manca proprio niente.
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LaLuced’AmoreLa’aKea
C’è una pratica sciamanica hawaiana che si basa proprio su questi concetti,
cioè sul parallelo tra bellezza/Luce e Amore. E’ una pratica creativa basata
sul “sentire Amore”.
La'a Kea in lingua hawaiana significa ”Luce sacra” o “Luce dell’Amore”.
Secondo il pensiero hawaiano e secondo le tradizioni sciamaniche nessuno
può portarci via la nostra energia. Sarebbe come dire che qualcuno ha il
potere di fare qualcosa per fare in modo che noi “non siamo”. Assurdo!
Nessuno può portarci via il nostro Essere o impedirci di Essere. Nessuno può
nemmeno depotenziare la nostra energia. Se sentiamo che qualcuno ci
“ruba l’energia” è solo una nostra percezione ed è comunque un operazione
che stiamo mettendo in atto noi. Quando ci sentiamo depotenziati, in
realtà nessuno ci ha tolto niente. Intanto siamo noi che abbiamo permesso
a qualcuno di farci sentire così. Ma in realtà non ci è stato tolto niente.
Siamo sempre noi che abbiamo abbassato la nostra vibrazione e non
riconosciamo più consapevolmente il nostro Essere.
Tutto questo deriva dalla ovvia constatazione che tutto è energia, noi siamo
energia, e quindi in realtà quest’ultima non può realmente essere data o
tolta, ma solo percepita in diverse intensità e qualità. Quando abbiamo
l’impressione che ci venga tolta, stiamo soltanto sperimentando una
diminuzione della sua frequenza, mentre quando percepiamo un
incremento, stiamo sperimentando un aumento della frequenza
vibrazionale.
Una cosa che si dice di Ho’oponopono è che sia un modo di porsi verso le
cose, che ripristina l’Aloha nei nostri cuori. Questa è una bella definizione,
ma è solo una definizione dialettica. Non descrive la realtà. Perché nella
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realtà noi non possiamo perdere l’Aloha dai nostri cuori… noi siamo Aloha,
noi siamo Amore incondizionato. Ho’oponopono non ripristina l’Aloha nei
nostri cuori. Ho’oponopono ci permette di riconoscere che l’Aloha è
sempre stato nel nostro cuore. Capite il parallelo con la nostra realtà qual
è? Se noi siamo ciò che Siamo e siamo sempre ciò che Siamo, significa che
noi ricercando questo nostro Essere nel riflesso della nostra realtà,
modifichiamo a tal punto la nostra percezione delle cose, che non abbiamo
più bisogno di niente e di nessuno e in questo modo modifichiamo
l’evolvere delle cose, perché cambia il tipo di atteggiamento, il tipo di
energia che emettiamo. E’ una cosa semplicissima, oserei dire banale, però
non ce lo ricordiamo mai! E quindi perseveriamo nella nostra percezione
della mancanza, del bisogno e più restiamo in quel circolo vizioso, più
stiamo male, più soffiamo e rimaniamo incastrati.
La Luce Sacra La'a Kea tecnica di guarigione hawaiana viene utilizzata per
produrre armonia dentro e fuori di noi. O meglio da dentro a fuori di noi
- Mettiamo le mani a sfera (unendo i polpastrelli delle dita delle due mani)
davanti a noi e chiudiamo gli occhi
- Immaginiamo che dall'ombelico si espanda una luce per tutto il nostro
corpo e da lì si espanda anche fuori fino ad essere circondati e penetrati da
una bianca e splendente luce d’Amore. Non limitiamoci solo ad
immaginarla. L’importante è l’informazione che per noi porta con sé
la Luce, e dobbiamo viverla. Focalizziamoci su come ci fa sentire, le
emozioni che proviamo quando la sentiamo dentro e fuori il nostro corpo, le
sensazioni fisiche che sperimentiamo. Questo atto si chiama "accendere la
luce" e da ora in poi potremo utilizzare la tecnica semplicemente
dichiarando la nostra intenzione di "accendere la Luce"
- Inspirando espandiamo la Luce La'a Kea e espirando aumentiamone
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l'intensità luminosa. La Luce può essere caricata ed espansa con ogni tipo di
sensazione ed emozione positiva.
- Pensiamo e immaginiamo all’interno della sfera tra le nostre mani, a
qualcosa che Amiamo, qualcosa di cui siamo grati, o che troviamo bello, per
aiutarci a generare un campo d’informazione più specifico. Qualunque tipo
di apprezzamento noi esprimiamo è una carica per La'a Kea.
- La focalizzazione di La’a Kea non va diretta su ciò da cui vogliamo
proteggerci, ma deve essere basata sulla fiducia e sull’intento di essere
protetti dalla luce e connessi all’universo, attraverso l’informazione
dell’Amore, che ci permette di sapere che non esiste nulla da cui ci sia
bisogno di proteggerci.
- Continuiamo ora a visualizzare all’interno delle nostre mani la sfera di
luce …aumentiamo l'intensità della luce con il respiro e lì dentro facciamo
accadere quello che vogliamo proprio come in un film. Assaporiamone tutte
le emozioni e viviamolo in prima persona. Quando il vostro film raggiunge il
lieto fine… potete riaprire gli occhi e tornare alle vostre cose.
ComeutilizzareLa'akeatecnicadiguarigionehawaiana* La mattina appena svegli "accendiamo la luce" con l'intenzione di
diffonderla nell'ambiente in cui ci troviamo invitandola a riequilibrare le
energie della stanza dicendo "armonizza questo luogo"
* Usiamo La'a Kea durante la giornata con persone e situazioni che
percepiamo come disarmoniche semplicemente esprimendo l'intenzione di
riequilibrarle dicendo "armonizza questa persona", "armonizza questa
situazione", o ancor meglio “armonizza la mai percezione di questa
situazione”!
* Quando stiamo vivendo un disagio, una sofferenza o anche un dolore fisico
utilizziamo La'a Kea per riarmonizzarci dicendo "armonizza le mie energie"!
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* Quando siamo in conflitto con qualcuno illuminiamo noi stessi e lui con
La'a kea dicendo "armonizza le energie tra di noi"!
* Quando sentiamo di voler protegge qualcuno o qualcosa dalla negatività
che stiamo attraendo dicendo "armonizza questa persona o questo luogo"!
* Per collaborare alla riarmonizzazione (guarigione) nostra o di qualcuno,
sempre mantenendoci liberi da aspettative e con la consapevolezza che si
verificherà solo il meglio a prescindere da quale sia e dalla nostra capacità
di riconoscerlo.
* Possiamo usare La'a Kea dandole una colorazione diversa in base alle
esigenze specifiche.
BIANCO significa "Illumina!" ed è utilizzato per accrescere la conoscenza
di se stesi e per agevolare la connessione con la propria guida interiore
(Aumakua).
ROSSO significa "Libera!" ed è utilizzato per trasmutare le tensioni sia
fisiche che spirituali (psicologiche)
ARANCIONE significa "Concentra!" ed è utilizzato per aumentare
la concentrazione e quindi l'energia che inviamo a ciò su cui focalizziamo la
nostra attenzione.
GIALLO significa "Colpisci il bersaglio!" ed è utilizzato per alleggerire le
preoccupazioni, il risentimento e i sensi di colpa, aiuta inoltre a mantenere
salda l'intenzione e la capacità di apprezzare e riconoscere il momento
presente.
VERDE significa "Benedici!" ed è utilizzato per accrescere l'autostima,
l'apprezzamento, l'amicizia, la condivisione.
BLU significa "Fortifica!" ed è utilizzato per accrescere la forza spirituale
interiore e la forza fisica.
VIOLA significa "Assisti!" ed è utilizzato per ristabilire l'armonia fisica e
spirituale, la sintonia con la propria missione di nascita.
NERO significa "Assorbi!" ed è utilizzato per assorbire e trasmutare le
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negatività.
GRIGIO significa "Neutralizza!" ed è utilizzato per neutralizzare gli eccessi.
Quando decidete di fare questa cosa, avendola fatta iniziaticamente una
prima volta per intero, vi sarà sufficiente affermare “accendo la luce” e
sarete già in uno stato in cui potrete costruire il vostro film.
Quando voi costruite all’interno della vostra sfera ciò che vorreste fosse,
andate a modificare la componente energetica di quello su cui state
lavorando. Perciò è un qualcosa che potete usare decidendo di prendervi
uno spazio per voi e dedicandovici in meditazione per lavorare sulla vostra
vita, ma è una pratica che può modificare la portata energetica delle cose
che non ci piacciono. Quindi se abbiamo appena litigato con qualcuno
possiamo usare questo metodo per cambiare energeticamente per noi ciò
che è accaduto… se abbiamo detto cose che non avremo voluto dire o se è
finita come non avremmo voluto, in questo modo possiamo rivivere la cosa
dirigendola però in maniera diversa. Possiamo usare la Luce La’a Kea per
cambiare quello che è successo. Perciò all’interno della nostra sfera
immaginiamo che le cose siano andate diversamente. E’ un processo che
parte da dentro di noi e che usa l’Amore che Siamo!
Quindi la mattina appena svegli, la prima cosa da fare è dire “Grazie!”. La
seconda cosa potrebbe essere dire “Accendo la luce” così esprimiamo
l’intenzione di essere pervasi da questa energia amorevole per tutto il
giorno. Non per difenderci, ancora una volta, perché no abbiamo nulla
contro cui difenderci, ma per espandere e potenziare chi Siamo.
C’è un bellissimo saluto hawaiano che si pronuncia ”Pehea Ka La?”
“Pehea Ka La” significa “Come sta la tua luce?” o meglio “Cosa stai facendo
per far brillare la tua luce?” e si basa sulle consapevolezze di cui abbiamo
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appena detto.
Fa proprio parte della loro cultura del loro modo di essere, come dovrebbe
essere per tutti, la consapevolezza che noi siamo Luce, siamo Amore. Il
fatto di sintonizzarci con questa consapevolezza in maniera propositiva,
invece di considerarci sempre sbagliate e concentrarci continuamente sui
nostri “peccati”, è l’atteggiamento evolutivo. E’ molto più efficace e molto
più produttivo focalizzarci sui nostri talenti che sui nostri “difetti”… perché
del resto gli stessi difetti non sono altro che semplici e neutre
caratteristiche esteriorizzate ad un volume troppo alto. Abbassiamo il
volume dei nostri difetti e ne riconosceremo le potenzialità. Certo
culturalmente noi siamo portati a sottolineare i difetti e a dire “sono fatto
così”, ma mi pare evidente che questo non è un atteggiamento efficace.
Ancora non lo sai, ma è la tua luce che illumina il mondo…
Forse qualcuno lo sa già. Ed è una consapevolezza dalla quale non dobbiamo
mai prescindere.
Nessuno ci fa del male, siamo noi che ci facciamo del male perché facciamo
cattivo uso del potere che abbiamo.
…che è il potere di scegliere, ma che è il potere di riconoscere chi Siamo!
Ci siamo dimenticati chi Siamo e quindi accettiamo una sottostima da parte
del mondo e ce ne convinciamo. Sottostima generata da quel mondo che è
sempre il nostro riflesso e quindi siamo sempre noi che ci sottostimiamo,
che ci sottovalutiamo, che ci colpevolizziamo che ci vediamo come
null’altro che peccatori in balia degli eventi.
Il concetto di libero arbitrio è un concetto importante! Certo il nostro Io
superiore sa e lasciare fare a lui è la via più fluida e migliore, ma abbiamo
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anche tanti blocchi interiori e energie non sempre così chiare da
interpretare… a volte non è sempre immediato capire cosa ci suggerisce il
nostro io superiore… In questi casi l’Amore è sempre la chiave che apre ogni
serratura o l’Aloha come dicono gli Hawaiani. Agisci come l’Amore che sei e
segui ciò che l’Amore ti ispira. C’è sempre una via d’uscita. E dimenticarsi
di ricercare la nostra Reale Identità è sempre molto pericoloso!
Non bisogna mai avere paura del cambiamento. E se c’è qualcosa che ci fa
stare male dobbiamo avere il coraggio di lasciarla andare. Allo stesso modo
se c’è qualcosa che ci fa stare bene dobbiamo avere il coraggio di inseguirla
e ottenerla di renderla reale nella nostra vita. Questo significa partire verso
la ricerca della nostra Reale Identità. In qualsiasi momento e su qualsiasi
livello!
Se stiamo male è solo una comoda scusa! L’Amore che ci fa stare male, è
solo una scusa per non Esserci per non assumerci la nostra responsabilità.
La vita “condizionata dalla sicurezza” va bene se stiamo bene. Se stiamo
male è solo una comoda scusa! Quella famosa conservazione dello stato di
comfort. E si sa…
Quando quello di essere “liberi” diventa un bisogno, una necessità tale da
sfiorare l’ossessione (ne conosco diversi…) rischia esso stesso di diventare
una vera e propria schiavitù! La schiavitù di essere liberi!
La ricerca incessante della libertà potrebbe trasformarsi in una catena
ancora più pesante di quella dalla quale vogliamo sfuggire. Se sentiamo la
necessità di raggiungere la libertà dalla moglie, dal marito, dai figli, dai
genitori, dagli amici, dal governo, dal lavoro, dalla società, dai
complottisti, dai manipolatori ecc… forse sarebbe il caso che ci fermassimo
un attimo a fare un profondo esame di coscienza.
Nessuno di noi ha veramente bisogno di liberarsi dal giogo imposto da
qualcosa di esterno a lui (discorso vecchio eh!?!?). Anche la libertà è un
atteggiamento mentale. Noi potremmo essere prigionieri nella più
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inespugnabile delle celle, ma se nella nostra interiorità abbiamo un
atteggiamento libero, non condizionato o non condizionabile da qualsiasi
tipo di influenza, nessuno mai potrà tarparci le ali.
Certo Aloha significa anche essere liberi! Ma essere liberi in profondità. E se
siamo liberi in profondità non saremo mai prigionieri di qualcosa di esterno
a noi.
Belli questi discorsi e sicuramente condivisibili…. ma praticamente?
Praticamente la libertà, quella vera, va ricercata solo da poche cose e una
volta ottenuta da esse siamo liberi da tutto.
*Innanzi tutto libertà dalla Paura, che per altro è solo determinata dalla
nostra percezione limitata. La libertà dalla Paura consente di fare della
vulnerabilità e dell’apertura verso il prossimo dei pregi percorribili ed
incommensurabili.
*In secondo luogo libertà dal Dolore. Anche il dolore sappiamo bene che è
determinato unicamente dalla nostra percezione condizionata. Diamoci
sempre l’opportunità di comprendere qual è il vero meglio per noi,
predisposto dall’Universo e reso comprensibile a noi e questo possiamo
ottenerlo agevolmente liberandoci dalle aspettative.
*E infine libertà dall’Egocentrismo. Non siamo noi il centro dell’Universo. O
meglio, noi siamo il centro della nostra realtà, ma ad un livello percettivo
oggettivo, non siamo noi il centro di Tutto. Non gira tutto intorno a noi, non
tutti ce l’hanno con noi, non tutto quello che accade ci riguarda in prima
persona (sempre da un livello oggettivo). Don Miguel Ruiz nei suoi 5 accordi
definisce questo concetto con “Non prendere tutto sul personale”.
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Comprendere questo ci renderà definitivamente liberi, perchè finalmente
saremo liberi dalla necessità di avere tutto sotto stretto controllo, a partire
dal bisogno di approvazione del prossimo, al cui prossimo il più delle volte
non importa proprio nulla di ciò che noi siamo diciamo, facciamo o
pensiamo, intento com’è anche lui a sentirsi al centro dell’Universo
esattamente come facciamo noi!
Esercitare il libero arbitrio significa questo: appropriarci della nostra libertà
a prescindere da quello che ci appare “fuori”. E quello che ci appare fuori
finalmente rifletterà la nostra acquisita libertà interiore.
Aloha significa essere liberi davvero!
Rendendo del tutto estranee le percezioni relative agli oggetti esterni, e
concentrando lo sguardo fra le due sopracciglia, rendendo uguali
ispirazione ed espirazione moventisi all’interno delle narici, il saggio che
ha vinto i sensi, l’animo, la capacità discriminante, che è tutto fisso al fine
della liberazione, che si è liberato del desiderio, del timore, dell’ira,
quello appunto davvero è per sempre libero. (Bhagavad Gita 5 – 27, 28)
A questo riguardo, giusto per capire che non sono solo gli Hawaiani a sapere
questa cose c’è questa poesia bellissima di Pablo Neruda che contiene tutto
quanto fin qui detto.
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Non incolpare nessuno attribuita a Pablo Neruda
Non incolpare nessuno, non lamentarti mai di nessuno, di niente,
perché in fondo Tu hai fatto quello che volevi nella vita.
Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo proviene dalle ceneri dei suoi errori.
Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte,
affrontala con valore e accettala.
In un modo o in un altro è il risultato delle tue azioni
e la prova che Tu sempre devi vincere.
Non amareggiarti del tuo fallimento né attribuirlo agli altri.
Accettati adesso o continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare
e che nessuno è così terribile per cedere.
Non dimenticare che la causa del tuo presente è il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.
I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore e ad essere più grande,
che è il più grande degli ostacoli.
Guarda te stesso allo specchio e sarai libero e forte
e finirai di essere una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.
Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
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LoSpiritodiAloha
Il significato dell’Aloha è l’atto di riconoscimento della presenza della
Vita in un altro essere. Se c’è la Vita c’è Mana, bontà e saggezza, e se c’è
la bontà e la saggezza che sono qualità di Dio allora c’è Dio. Si doveva
riconoscere il ‘Dio della Vita’ presente in un altro prima di dire ‘Aloha’,
ma questo un tempo era facile perché si sapeva che la vita è ovunque: tra
gli alberi, i fiori, il mare, i pesci, gli uccelli, l’erba, l’arcobaleno, la roccia
– in tutto il mondo c’è la Vita – c’è Dio – tutto è Aloha. Il significato
dell’Aloha è ritrovabile nell’ allegria, nella gioia, nella felicità,
nell’abbondanza ed è proprio grazie ad Aloha, che si dà senza pensare al
ricambio e grazie ad Aloha si ottiene Mana. Aloha produce ovunque il suo
Mana. Aloha come Mana non passano dal donatore al ricevente, ma
scorrono liberamente e continuamente tra donatore e ricevente, senza
abbandonare mai il donatore che anzi moltiplica l’Aloha donandolo. Aloha
non può essere usato sconsideratamente o in maniera indirizzata per
aumentare il proprio potere. Nessun hawaiano ‘autentico’ saluterebbe un
altro dicendo ‘Aloha’ a meno che non lo senta profondamente nel suo
cuore. Se prova rabbia o odio nel suo cuore prima di pronunciare la parola
‘Aloha’ Avrebbe provveduto a calmarsi e a purificare il suo cuore dalle
contaminazioni.
Queste le parole dell’ultima regina Hawaiana Lili’uokalani.
E’ interessante notare come lo stesso Aristotele ha dichiarato che
Se sulla terra prevalesse l’Amore tutte le leggi sarebbero superflue.
E infatti quello che amo sempre ripetere è che per moltiplicare l’Amore è
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sufficiente condividerlo.
La parola Aloha viene usata normalmente come un saluto “Ciao,
arrivederci, buona giornata”… La si usa nelle presentazioni, negli addii,
negli arrivederci appunto. E’ certamente un modo di salutarsi molto
comune. Tuttavia il significato profondo del termine Aloha, va ben oltre
quello di un saluto per quanto fraterno e amorevole. La parola Aloha
contiene nel suo profondo significato, tutto quello che è necessario sapere
per interagire efficacemente in piena consapevolezza, in ogni tipo di
relazione. Il significato della parola Aloha, descrive un atteggiamento, uno
stile di vita, che è conosciuto ormai nel mondo come “Spirito di Aloha” e
che ha in sé tutto il profondo significato dell’Aloha. Il significato di base
della parola Aloha in Hawaiano è Amore. Amore incondizionato! Cosi invece
di un semplice saluto Aloha diventa una vera e propria benedizione di
Amore nei confronti della persona che stiamo accogliendo o lasciando
andare, ma anche una benedizione nei confronti di noi stessi. Perché
“Amore” è solo una parte del significato di questa parola. L definizione nel
dizionario parla di “Amore, affetto, compassione, simpatia, pietà,
gentilezza, sentimento, grazia, carità e tutta una serie di altri sinonimi.
Questo ci fa comprendere che Aloha ha un significato talmente ampio e
profondo da essere intraducibile. Si usa normalmente questa parola per
mostrare bontà, misericordia, amicizia.
Il significato elevato lo ricaviamo dall’analisi delle radici che compongono
la parola stessa.
Alo -> Fronte, faccia quindi presenza
oha -> Diffusione, fioritura, ciò che è utile per crescere, dimostrazione di
affetto gioioso e di amicizia
ha -> ha molti molti significati il principale dei quali è “respirare su
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qualcosa”. Quindi una sorta di benedizione, partendo dal presupposto che
“Ha” individua il grande respiro primordiale da cui tutto ha avuto origine.
Un modo quindi di esprimere il significato di Aloha potrebbe essere
La gioia di condividere il respiro e l’Amore in presenza
In Aloha è presente la profonda consapevolezza Io sono una parte di tutti e
tutti sono una parte di me. Il dolore di qualcuno è il mio dolore, la gioia di
qualcuno è la mia gioia… se qualcosa è… mi riguarda. Quindi io rispetto
tutto quello che è come manifestazione dell’Amore creativo e come parte
di me. In quanto Io stesso sono l’Amore. io non farò del male
volontariamente a qualcuno e non danneggerò volontariamente qualcosa
per avvantaggiarmene perché so che in realtà farei del male a me e
procurerei un danno a me stesso. Allo stesso modo quando ho bisogno di
qualcosa, di qualsiasi cosa, con la consapevolezza che l’Universo in cui
viviamo è un Universo infinito e abbondante, prenderò tutto ciò che mi
serve, ma niente di più di quello che mi serve. La Terra, il cielo, il mare,
tutta la Natura nel suo complesso è qualcosa di cui io mi devo prendere
cura, Amare e proteggere perché mi appartiene come io appartengo a Lei.
E allo stesso modo, lo stesso tipo di atteggiamento, lo stesso approccio, lo
avrò nei confronti del resto dell’Umanità. Perché ogni essere umano mi
appartiene come Io appartengo a lui. Siamo Uno, Siamo la stessa cosa.
Questo è l’approccio Hawaiano, questo è l’Aloha. Questo è il significato
profondo dell’Aloha.
Il Kahuna David Bray ci suggerisce di vivere l’Aloha in questo modo:
Procedi in presenza, sii in unità e armonia con il tuo vero Io, Dio e
l’Umanità. Sii onesto, sincero, paziente, gentile e umile con tutte le forme
di vita.
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Anticamente la parola Aloha significa “Dio in me”, ma esiste un altro livello
di significato all’interno della parola Aloha, nascosto nel significato delle
sue radici.
A -> Bruciare in senso figurato come brillare
Lo -> è l’abbreviazione di Loo e di Loa’a che significano ottenere o
procurare
Insieme queste radici indicano una trasformazione energetica e uno sforzo
per ottenere e procurare qualcosa, come la volontà, la voglia e la capacità
di manifestare consapevolmente la creazione e questo ci conduce
ovviamente a un’ulteriore traduzione di Aloha
Manifestare consapevolmente la Vita gioiosamente nel presente
E questa è la prima direttiva all’essere umano: Essere felici!
Un’altra traduzione di Aloha ci suggerisce il metodo principale per acquisire
il Mana da utilizzare per la manifestazione della nostra realtà.
Respirare consapevolmente nel momento presente
La consapevolezza del nostro respiro e la corretta respirazione normale
aumenta la nostra disponibilità di Mana. E la respirazione concentrata
potenzia ulteriormente il processo di accumulo di Mana. da qui
l’importanza fondamentale della respirazione consapevole all’interno della
cultura Hawaiana.
Una cosa comunque molto, molto importante da comprendere è che il
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concetto hawaiano di Aloha non include nessun tipo di atteggiamento o di
pensiero negativo, per cui per esempio è impensabile poter soffrire per
Amore. L’Aloha non prevede atteggiamenti o comportamenti negativi,
rabbia, paura, gelosia, rancore, risentimento, ripicca, frustrazione, ricatti
morali, non trovano posto nell’Aloha. E un’altra cosa fondamentale da
comprendere è che Aloha prevede la reciprocità. Aloha deve essere
restituito, ricambiato per essere Aloha. Quindi non è solo l’Amore
incondizionato verso l’esterno, ma è amore incondizionato
contemporaneamente anche verso l’interno che richiede soddisfazione.
L’Amore non corrisposto (anche in affetto e amicizia) non verrà riproposto
una seconda volta. Aloha è un dono, una benedizione da scambiarsi. Se vi
viene offerto Aloha e non lo restituite, non stupitevi se non vi viene offerto
più. Da qui il concetto fondamentale, fondante, basico dello Spirito di
Aloha, cioè l’essere amorevoli nei confronti degli altri, ma non a tutti i
costi. La priorità sono sempre Io. L’Amore verso me stesso che si espande e
che dilaga verso gli altri, ma che parte sempre e comunque da me stesso.
Un proverbio Hawaiano ci ricorda che
L’Amore è naturale tra le persone
e un altro aggiunge
L’Amore è come un uccello, non c’è ramo su cui non si posi
e infine un terzo conclude
L’Amore è una sorgente che scorre liberamente
Se non si combatte e non si teme l’Amore è sempre a disposizione di tutti.
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E come ben sappiamo l’Amore è la cosa che permette al mondo di andare
avanti. Perciò l’insegnamento, la trasmissione di saggezza che deriva da
tutto questo è che Amare è ciò che ci fa crescere e dare Amore è sempre
qualcosa di efficace che ci ritorna, ma non è qualcosa da fare con obbligo,
è qualcosa da fare in scioltezza in fluidità con gioia ed entusiasmo. E
comunque più Amiamo più ci verrà naturale farlo e più ci accorgeremo che
tutto l’Amore che espandiamo ci ritorna.
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I condizionamenti
Cosa si intende con “programmazione”?
Fin da quando siamo nel grembo materno noi subiamo tutta una serie di
condizionamenti.
Siamo sempre immersi in un contesto da cui assorbiamo tutta una serie di
informazioni. Queste informazioni, quelle ripetute spesso e soprattutto
forniteci in tenera età sono quelle che costruiscono la nostra struttura di
convinzioni profonde.
Il nostro subconscio, per l’istinto di sopravvivenza, seleziona e cataloga
tutto ciò che ci serve ad arrivare indenni al giorno seguente e tutto ciò che
ci “serve” ad essere amati e a queste istruzioni si adegua.
Le nostre convinzioni profonde guidano le nostre decisioni e influiscono
pesantemente sul nostro modo di percepire il mondo.
Crescendo tutti noi riceviamo dei condizionamenti, prendiamo per buone
certe idee, che ci vengono trasmesse in vario modo dalle generazioni
precedenti. Alcune di queste convinzioni ci saranno utili tutta la vita, come
per esempio non attraversare la strada senza guardare, altre invece, tipo
“la vita è dura”, “al mondo nessuno ti regala mai niente”, “ciò che vuoi te
lo devi guadagnare con fatica” ecc… daranno origine a dei veri e propri
auto-sabotaggi.
Josh Billings dice
“Non é quello che non sappiamo che ci impedisce di avere successo: é
quello che sappiamo il nostro ostacolo principale”.
Il nostro modo di pensare e di agire ci ha portato fino a dove siamo ora, se
vogliamo andare più in là, per forza di cose dobbiamo andare a vedere se
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parte di quello che ci portiamo dietro ci sta frenando.
Se vogliamo cambiare i nostri risultati in materia finanziaria e di denaro
dobbiamo cambiare quelli che sono i nostri pensieri, la nostra
“programmazione” a riguardo, cioè l’insieme di idee e informazioni che
abbiamo ricevuto in passato e che poi abbiamo prese per buone. Ci arrivano
da quello che abbiamo sentito dire e abbiamo visto accadere intorno a noi
quando eravamo piccoli, e da quello che abbiamo sperimentato nella nostra
vita, in particolare da giovani. Ci derivano da quello che abbiamo ascoltato,
visto (e quando non l’abbiamo capito si è direttamente sedimentato nel sub
conscio senza alcun tipo di filtro) e vissuto. Questo è vero per qualunque
tipo di argomento… oggi stiamo parlando di abbondanza, ma vale nello
stesso modo anche per le relazioni, per l’ambiente di lavoro, per
l’autostima ecc…
Laprogrammazioneverbale (quello che abbiamo ascoltato)
Dato che viviamo in Occidente, in una repubblica fondata sul lavoro e
immersa nella tradizione cattolica, probabilmente in famiglia abbiamo tutti
sentito frasi di questo tipo e magari di tanto in tanto ci ritroviamo anche a
ripeterle:
i soldi non crescono sugli alberi
i soldi non fanno la felicità
il denaro è all’origine di ogni male
i soldi non sono mai abbastanza
tieni da parte i soldi che non si sa mai
bisogna lavorare sodo per guadagnare
i ricchi sono avidi e disonesti
i soldi sono sporchi
non ce lo possiamo permettere
il denaro non è spirituale
amoreabbondanza.com 135
lo farò domani
probabilmente non ci riuscirò
non sono migliore dei miei genitori, non posso fare meglio di loro
e soprattutto
non me lo merito…
Tutte queste frasi sono informazioni che sono rimaste nel nostro inconscio e
formano il modello finanziario da cui partiamo. A livello razionale possiamo
non condividere, ma di fatto ci condizionano in ogni decisione da prendere
in quest’ambito.
2.Imodelli (quello che abbiamo visto)
Il modo in cui si comportavano i tuoi genitori e i tuoi nonni in fatto di
denaro, di risparmio, di investimenti, ti influenza, come anche il modo in
cui era ottenuto, se con difficoltà o meno, se era un problema la sua
mancanza, se la situazione finanziaria familiare era stabile o altalenante (e
a che prezzo, magari per lavorare c’era poco tempo, o come dipendenti
erano frustrati…) ecc. ecc.
Possiamo essere o identici ad uno dei nostri genitori, oppure
diametralmente opposti, in ogni caso molto probabilmente non hai scelto il
modo di rapportarti col denaro, ma lo hai imitato o rifiutato fin da giovane.
E’ molto importante capire qual è la tua motivazione per avere e creare
denaro nella tua vita, perché se è basata sulla paura di non averne, o sulla
collera verso un comportamento di un genitore che ti ha ferito, ad esempio
non solo non ne avremo quanto ne vorremmo, ma anche se lo avessimo non
ne saremmo felici, perché il motivo di fondo che ci spinge verso il denaro
non è risolvibile con i soldi…
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La cosa da fare è andare in fondo alla questione, guardare in faccia di cosa
abbiamo paura o verso chi siamo arrabbiati e perché, e partire da lì.
Come abbiamo visto l’esterno è creato da quello che abbiamo dentro, per
cui possiamo vedere il denaro che abbiamo/non abbiamo/perdiamo come
un sintomo, utilizzare Ho’oponopono, per cambiare le idee di fondo.
3.Quellocheèsuccessoanoi
Anche le nostre esperienze di quando eravamo più giovani influiscono sulle
convinzioni che abbiamo: che esperienze abbiamo avuto con il denaro e con
le persone ricche.
La consapevolezza dii quello che pensiamo veramente ci permette di
distaccarci da quello che non ci serve e scegliere un nuovo modo di
pensare, e così potremo a mano a mano agire in modo diverso.
Come dice Harv Eker “Non credere nemmeno ad un solo pensiero presente
nella tua mente”.
Analizzalo, e una volta che hai visto da dove viene e dove ti porta, scegli
cosa farne, se tenerlo o cambiarlo.
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Esercizio
Queste convinzioni creano quello che é il nostro modello finanziario di
partenza, e possono essere cambiate.
Per farlo dobbiamo:
1. diventarne consapevoli: rifletti su quello che hai sentito e scrivi:
- le affermazioni che hai sentito sul denaro e la ricchezza da piccolo
- le abitudini e i comportamenti dei tuoi genitori e della tua famiglia
d’origine rispetto a denaro e ricchezza
- episodi che ti sono accaduti e ti hanno colpito emotivamente rispetto
al denaro
2. comprenderne l’influenza e capire che viene dal di fuori di te: rispetto a
quello che hai scritto scrivi rispetto alla tua vita finanziaria:
- come ti hanno influenzato quelle affermazioni
- che effetto ha avuto vedere quei modelli
- come ti ha condizionato quel fatto
3. distacco e presa di posizione: se ti rendi conto che questo modo di
pensare non ti appartiene puoi distaccartene e scegliere di liberartene.
Fare una dichiarazione al nostro inconscio dà delle indicazioni precise su
cosa vogliamo fare, cosa scegliamo e decidiamo di mettere in atto, per cui
fai una dichiarazione scritta di questo tipo:
“Io scelgo di adottare modi di pensare nuovi rispetto al denaro, io
abbandono le esperienze inutili e dannose che ho avuto con il denaro e
scelgo di creare un futuro ricco, mettendo in azione tutto quello che é
necessario perché accada.”
Mentre rifletti prova a vedere se queste domande ti aiutano:
- I tuoi condizionamenti ti permettono un reddito costante? Elevato,
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medio o basso?
- Sei programmato per risparmiare denaro o perderlo? Per gestirlo bene
o male?
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Responsabilitàecolpa
Responsabilità non significa colpa!
Questo è uno dei punti fondamentali del processo di Ho'oponopono. Ed è
sostanzialmente ciò che differenzia più in profondità la cultura hawaiana
dalla cultura occidentale! Responsabilità non significa colpa!
Se ci siamo avvicinati alla filosofia/pratica Ho'oponopono significa quanto
meno che siamo ben consapevoli del fatto che la legge di attrazione non
aiuta nessuno. Funziona e basta!
Se ho un atteggiamento negativo attiro negatività. Non c’è scampo. E
poiché “l'efficacia è la misura della verità” è inutile nascondersi dietro un
dito. Non posso avere la convinzione di essere una persona positiva
ottimista ed efficace e allo stesso tempo essere tanto sfortunato da farmi
andare tutto al rovescio. Se la mia vita è un disastro, significa che devo
cambiare atteggiamento. Punto! Io sono il responsabile al 100% della
manifestazione della mia realtà. Perciò l'unico che ha il potere di
modificarla.
Quello che vivo ora, sappiamo ormai bene che è il risultato dei miei pensieri
e dei miei atteggiamenti mentali passati (leggi sentimenti, atteggiamenti,
abitudini ed emozioni). E se adesso sto passando un “brutto periodo”
significa che ho un bel po’ di pulizia da fare (ricordi dannosi, blocchi
energetici, ostacoli mentali ecc..). Ma responsabilità non significa colpa,
nella maniera più assoluta!
Certe vite hanno prove ed esperienze davvero non facili, che in certi
momenti sembrano andare "oltre" le proprie possibilità, fermo restando che
ognuno crea la propria realtà (responsabilità al 100%) e ha spalle
proporzionate ai pesi che ci carica sopra.
amoreabbondanza.com 140
Ricordiamoci sempre che responsabilità non significa colpa! Io non ho
colpa per ciò che mi è accaduto. Il fatto di essere responsabili di ciò che si
è manifestato non significa in nessun modo essere colpevoli. Noi comunque
viviamo in un universo d'Amore che evolve verso l'espansione dell'Amore.
Perciò ogni cosa che accade con questo specifico obiettivo: espandere
l'Amore. Anche se io non me ne rendo conto e mi colpevolizzo perchè mi
convinco di aver sbagliato.
Impariamo invece a comprendere che anche preoccupazioni e sensi di colpa
sono ricordi che si ripetono. Ricordi, memorie che mi impediscono di vedere
l perfezione del creato, di tutto ciò che è e quindi anche delle mie azioni e
dei miei comportamenti.
La colpa è un concetto che ci siamo inventati noi occidentali con la cultura
del peccato (a partire dal peccato originale).
Nella cultura hawaiana è un concetto che non esiste... In Ho’oponopono è
importante, fondamentale la presa di responsabilità non la colpa... La colpa
è fuorviante genera frustrazione e sensi di colpa appunto, che sono
depotenzianti e soprattutto non corrispondono alla realtà dei fatti. C'è una
differenza abissale tra la responsabilità e la colpa e la potenza di
ho'oponopono è in gran parte racchiusa in questa differenza... Confondere
le due cose rischia di annullare il potere di tutto il processo.
Responsabilità significa "Potere"! Se io sono il responsabile al 100% della mia
realtà significa anche che ho il 100% di potenzialità di cambiarla la mia
realtà.
Ho'oponopono porta a noi la possibilità di assumerci il 100% della
responsabilità per tutto ciò che ci disturba nelle persone, nelle situazioni,
nei luoghi... E quindi ci fornisce gli strumenti utili per cancellare i ricordi
che ci procurano disagio, dolore, disperazione. Quello che ci impedisce di
avere una vita piena, in cui possiamo esercitare i nostri talenti e goderci
tutta la felicità che deriva dallo realizzare il nostro scopo divino, senza
amoreabbondanza.com 141
sforzo e con leggerezza, è il fatto che siamo prigionieri del passato. Legati
ad esso da tutti i ricordi (ricordi, percezioni... non fatti) che abbiamo
creato in tutta la nostra vita (e anche oltre).
Quindi è necessario annullare questi vincoli che ci legano al passato, per
poter realizzare il nostro progetto di nascita.
Dio (il Tutto) non giudica nessuno! L’Amore puro non prevede il giudizio.
L’Amore contempla solo l’Amore. Dio o chi per Lui, essendo Amore e
avendoci dotati del cosiddetto libero arbitrio non può essere un giudice.
Non nel senso che non è onnipotente, ma nel senso che la sua natura di
Amore puro non contempla il giudizio.
Del resto il concetto di peccato è una creazione culturale prettamente
occidentale e legata forse alla tradizione giudaico/cristiana/mussulmana
(legata alla Bibbia, al concetto di peccato originale?). Il Tutto ci Ama
semplicemente perché è Amore e ci accoglie in sé! Senza Giudizio! L’Amore
non lo prevede.
Questa cultura della colpa e del peccato ha prodotto l’idea conseguente di
un Dio giudicatore e l’idea del giudizio Universale finale. E tutto questo
concatenarsi di concezioni umane aberranti porta al continuo timore di
essere inadeguati, sbagliati, colpevoli, nel momento in cui non scegliamo la
cosa giusta al momento giusto. Ma giusta per chi, secondo quale frangente,
in virtù di quale verità? Si è completamente perso di vista l'evidente fatto
che la cosa giusta da fare è quella che stiamo facendo sempre. Per il
semplice fatto che non esiste diversità tra "la cosa giusta" e "la cosa
sbagliata". Il buono e il cattivo, il giusto o lo sbagliato sono determinati
unicamente dal nostro ego e dal giudizio.
I sensi di colpa sono una modificazione dell’esperienza e vanno analizzati
tenendo conto del loro evolvere da esperienza, (fatto oggettivo) a senso di
colpa (interpretazione soggettiva del fatto).
amoreabbondanza.com 142
Vivere implica fare esperienza, quindi non esistono scelte sbagliate, poiché
scegliendo si diventa comunque più saggi.
Melanie Melvin
Il campanello di allarme che un’ esperienza si sta trasformando in senso di
colpa (memoria “negativa) sta nelle sensazioni depotenzianti (angoscia,
risentimento, frustrazione) che proviamo nel rievocare l’esperienza in
questione. E queste sensazioni sono da interpretare come segnali effettivi
sia che si sia effettivamente compiuta un’azione riprovevole, sia che si
pensi di averla compiuta, che in definitiva è la stessa cosa, se partiamo dal
presupposto che tutto è perfetto così com’è e che il trucco sta
nell’accettare appunto questo postulato.
In ogni caso l’insorgere del senso di colpa per un’ azione compiuta (anche il
senso di colpa come ogni cosa esistente ha la sua utilità e demonizzarlo a
priori è sempre un’operazione poco efficace), ha la sua utilità se ci induce
ad accettarne la responsabilità e a trasformare le sensazioni depotenzianti
in amore efficace e risolutivo.
Altra cosa è lasciare il senso di colpa a ristagnare e a nascondersi nei
meandri del nostro sub conscio. La trasmutazione del senso di colpa
(memorie) in Amore causa la completa sparizione del senso di colpa stesso,
e questa appunto è un’operazione relativamente semplice per l’individuo
consapevole che agisce opportunamente all’insorgere delle proprie
emozioni e lo trasmuta immediatamente attraverso azioni di pentimento e
perdono (che sappiamo bene sono comunque operazioni virtuali, essendo
Tutto Amore Perfetto).
Perciò in ogni caso, sia di colpa “reale” che presunta, i sentimenti che
associamo al senso di colpa vanno neutralizzati il più presto possibile
attraverso la consapevolezza, altrimenti sarà inevitabile subire le
amoreabbondanza.com 143
conseguenze dell’effettivo abbassamento vibrazionale che il senso di colpa
determina.
Ecco quindi l’utilità dei sensi di colpa. Essi sono semplicemente dei segnali
della presenza di una disarmonia, quindi utilissimi, anzi direi necessari ad
ottimizzare la nostra evoluzione. L’importante è non permettere loro di
incancrenirsi nella nostra interiorità. Ecco quindi che riuscire ad individuarli
quando sorgono e ad essere consapevoli della loro presenza e
contemporaneamente della loro utilità è un efficace sistema per aiutare se
stessi e gli altri, mentre nasconderli, significa farli crescere e farli radicare
in noi stessi permettendo loro di creare immensi danni a noi e al nostro
prossimo.
I danni che derivano dai sensi di colpa sepolti sono innumerevoli. Essi
stimolando la nascita e la crescita di pensieri, elucubrazioni e
rimuginamenti inutili e superflui, consumano l’energia che potrebbe
diversamente essere impiegata per la nostra evoluzione, dirigendoci invece
sulla strada dell’involuzione, impedendoci di compiere le scelte
consapevoli. Ecco perché il ricatto morale con conseguente
colpevolizzazione è da sempre un terribile strumento di manipolazione del
prossimo. Sono davvero pochi i fortunati appartenenti alla mia generazione
che non sono stati educati a suon di ricatti morali di maggiore o minore
levatura. Per fortuna dal punto di vista educativo le cose sono molto
migliorate negli ultimi lustri…
Nel caso dell’educazione ovviamente la Manipolazione che ne deriva è
sempre stata tutt’altro che intenzionale, almeno in linea di massima.
Tuttavia esistono meccanismi manipolativi, basati sull’insinuamento della
colpa, molto più consapevoli per lo meno a livello di organizzazioni sociali,
che dopo aver determinato regole che inducono i sottoposti a sentirsi
amoreabbondanza.com 144
facilmente in colpa, assumono il potere su di essi
proponendosi/imponendosi come gli unici intermediari in grado di
cancellare questi sentimenti di colpa attraverso controllati processi di
redenzione.
Credere nel peccato e nell’indegnità sta purtroppo alla base del credo del
cristianesimo tradizionale. Cristo stesso ci ha insegnato il percorso
dell’amore e del perdono; ma nelle religioni che si sono sviluppate sulla
scia dei suoi insegnamenti il peccato e la colpa sono divenuti meccanismi
centrali di controllo.
Clelia Fenn
Di solito quando questi meccanismi sono instaurati a livello sociale si arriva
a sviluppare un atteggiamento mentale indirizzato a provare
colpevolezza, talmente radicato da non essere più in grado di agire e di
scegliere a prescindere da esso. E in questa situazione non si è in grado né
di individuare i sensi di colpa ne di gestirli, determinando la completa
perdita di utilità degli stessi. Ecco quindi che i sensi di colpa si radicano, si
nascondono, vengono sommersi e diventano parte integrante del nostro
modo di essere… In questo caso l’operazione di scovarli, comprenderli,
trarne l’efficacia e neutralizzarli diventa un’operazione titanica.
Ricordiamoci sempre che un vero
… codice etico viene dal cuore, non da un rigido insieme di regole.
Melanie Melvin
amoreabbondanza.com 145
Glistrumenti
1)Accettazione
Il primo strumento abbiamo visto è quello di smettere di aver bisogno di
migliorare la nostra situazione, quindi accettare l’Amore presente nella
situazione contingente e adoperarsi per riconoscerlo. Quindi innanzitutto
accettare che siamo e Amare ciò che abbiamo magari focalizzandoci su
tutto quanto di bello c’è nella nostra vita invece che su tutto quello che ci
sembra ci manchi. Allo stesso tempo però abbiamo la consapevolezza che
Tutto è perfetto, che non significa che non sia altrettanto perfettamente
modificabile. Le cose sono perfette perché accadono per un obiettivo, m se
noi assistiamo all’accadere delle cose è perché noi abbiamo anche la
potenzialità con la nostra azione di portarle in direzione dell’espansione
dell’Amore: Tutto è perfetto qui e ora, ma tutto è anche in divenire e la
nostra azione consapevole e ispirata contribuisce al divenire verso
l’espansione dell’Amore.
2)Benedizione
La benedizione nello Spirito di Aloha, è una modalità di approccio alle cose,
molto diffusa nella cultura hawaiana, ma la cui consapevolezza è presente
in tutte le tradizioni sciamaniche e non solo. Gli stessi Esseni erano molto
consapevoli del potere della benedizione. Benedire significa “dire bene”.
Ogni volta che noi apprezziamo, parliamo bene, facciamo dei complimenti a
qualcuno, sottolineiamo le buone qualità di qualcosa o di qualcuno, stiamo
elevando il nostro livello vibrazionale. Ovvio che delle belle parole fanno
piacere anche a chi riceve i complimenti e magari cambia anche la loro
visione delle cose, ma noi con questa operazione stiamo mettendo noi stessi
su un livello vibrazionale diverso, elevato, amorevole. E il livello
amoreabbondanza.com 146
vibrazionale su cui siamo è quello che manifesta la nostra realtà. Quindi
“dire bene “ di qualcosa che ci piace potenzia la nostra capacità di attrarlo
(o di attrarre qualcosa di vibrazionalmente simile). “Dire bene” di qualcosa
che non ci piace è uno strumento di trasmutazione potentissimo.
Ovviamente non si tratta di “dire bene” per finta, cioè dire che è bello ciò
che ci appare brutto (anche perché se ci diciamo una bugia, non ci
crediamo e vibrazionalmente non serve a nulla), ma significa trovare le
qualità positive presenti anche in quello che non ci piace! Dire bene di
qualcosa che non ci piace è sostanzialmente la somma del bello nel brutto e
della gratitudine.
Dire male non è MAI un’operazione efficace! se non abbiamo modo di
parlare bene di qualcuno o di qualcosa e il nostro dire male non produce del
bene per nessuno o non scongiura il ripetersi della stessa cosa, allora è
meglio se stiamo zitti.
La benedizione, il dire bene è qualcosa che ci alza la vibrazione. Teniamo
conto che poiché Tutto è Uno, l’Uno è Amore e perciò tutto è Amore e
viviamo in universo d’Amore, la benedizione è enormemente più potente
della maledizione. Quindi, quando ci accorgiamo (presenza) che abbiamo
“maledetto”, raddrizziamo subito il tiro e troviamo qualcosa di buono da
dire… non fosse altro che il dubbio che chi ha agito “male” fosse in buona
fede. Lo conosciamo tutti il potere vibrazionale della parola: “in principio
era il Verbo”! La parola è vibrazione, la parola è suono, la parola è energia,
quindi quando noi parliamo (bene o male) stiamo creando vibrazioni che
inesorabilmente ci ritorneranno. Inoltre se parliamo male di qualcuno
(ancora di più che se stiamo dicendo bene perché dire bene è il modo
naturale di parlare dire male è contro-natura quindi richiede uno sforzo
maggiore) significa che di pancia siamo coinvolti quindi la vibrazione che ci
porta a parlare male è forte. Perciò rendendocene conto è meglio
intervenire con una bella pezza fatta di buone parole.
amoreabbondanza.com 147
Una cosa che mi ritrovo a dire spesso è che se non abbiamo modo di parlare
bene di qualcuno o di qualcosa, e il nostro dire male non è produttivo per
nessuno, molto meglio è starcene zitti!
Gira nel web questa interessante storiella:
Nella Grecia antica Socrate era apprezzato da tutti per la sua saggezza. Si
racconta che un giorno incontrasse un conoscente che gli disse: ”Socrate,
sai che cosa ho appena sentito di un tuo studente?”. ”Aspetta un
momento” rispose Socrate. “Prima che tu me lo dica vorrei che tu
sostenessi un piccolo esame che è chiamato “Esame dei tre filtri. Prima che
tu mi parli del mio studente, filtriamo per un momento ciò che stai per
dire”.
1° filtro: Filtro della Verità
“Ti sei accertato al di là di ogni dubbio che ciò che stai per dirmi è
vero?”. ”No” disse l’uomo “in effetti me lo hanno raccontato”. ”Bene,”
disse Socrate. “quindi tu non sai se sia vero o meno”.
2° filtro: Filtro della Bontà
“Ciò che stai per dirmi sul mio studente è una cosa buona?”. “No, il
contrario”.
“Allora,” Socrate continuò “tu vuoi dirmi qualcosa di male su di lui senza
esser certo che sia vero?”.
L’uomo si strinse nelle spalle un po’ imbarazzato.
3° filtro: Filtro dell’Utilità
Socrate proseguì: ”Puoi ancora passare l’esame perché c’è il 3° filtro, il
Filtro dell’Utilità. Ciò che vuoi dirmi circa il mio studente mi sarà
utile?”. ”Veramente… non credo”.
“Bene,” concluse il Saggio “se ciò che vuoi dirmi non è Vero, non è Buono e
neppure Utile, perché me lo vuoi dire?”.
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La benedizione, il dire bene è qualcosa che ci cambia o comunque ci eleva
la vibrazione. E teniamo conto che siccome Tutto è Uno, l’Uno è Amore e
perciò tutto è Amore e viviamo in un Universo d’Amore la Benedizione è
enormemente più potente della maledizione. Semplicemente perché dire
bene è un parlare secondo natura (Siamo Amore) dire male è un parlare
contro natura. Quindi quando ci accorgiamo, attraverso sempre
quell’atteggiamento di presenza di cui parliamo dall’inizio, che abbiamo
detto o stiamo dicendo male di qualcuno, pensiamo subito a qualcosa di
buono da dire e correggiamo il tiro. Cambieremo istantaneamente la
polarità di ciò che stiamo seminando! Lo conosciamo tutti il potere
vibrazionale della parola. “In principio era i Verbo”! La parola è vibrazione,
la parola è suono, la parola è energia! Quando noi parliamo, bene o male
che sia, stiamo comunque emettendo qualcosa di vibrazionale, di
energetico. Se poi stiamo dicendo male, se lo stiamo facendo, è perché,
per quanto inconsapevolmente, di pancia siamo coinvolti. Quindi stiamo
dando vita a una vibrazione coadiuvata da un’emozione, un sentimento.
Comprendete la potenza di un’operazione di questo tipo. Per cui quando ce
ne accorgiamo, sistemiamo le cose con una buona parola. Lo strumento
della benedizione è veramente uno strumento di manifestazione. E’ una
pratica che ci può aiutare ad attrarre quello che ci piace, quello che ci fa
stare bene. Quindi per quanto riguarda l’abbondanza impegniamoci a
trovare tutte le qualità possibili e a esternarle delle persone ricche e
benestanti, apprezziamo le qualità delle belle case, delle belle macchine,
dei bei vestiti… lasciamo andare l’invidia e auguriamo a chi non ha queste
cose e a chi le ha di averne ulteriori o di godersi al massimo ciò che ha.
Troviamo le buone qualità di tutto quello o quelli che per noi rappresentano
l’abbondanza e la ricchezza… Anche trovare qualità morali nel vicino di
casa milionario è utile allo scopo di portare noi stessi sulla vibrazione
dell’abbondanza. Dire bene a 360°! Questo atteggiamento ci cambia livello
amoreabbondanza.com 149
vibrazionale sempre! Anche questo è uno strumento, una caratteristica che
noi abbiamo a disposizione da sempre, ma che non ci siamo mai o
raramente “ricordati” di utilizzare.
3)Dare
Un altro strumento potente la cui descrizione si trova in tutte le sacre
scritture della Terra è questo:
Soltanto quando aprirai la mano per dare potrai ricevere.
Dare e avere sono la stessa cosa, la stessa energia vista da prospettive
diverse. Quindi anche qui, cerchiamo sempre di dare ciò che vorremmo
ricevere, o se proprio non abbiamo da dare ciò che vorremmo ricevere
aiutiamo chi possiamo aiutare a d ottenere ciò che vorremmo anche noi…
Va benissimo anche aiutarli ad ottenere altro! Vorrei avere più disponibilità
economica, allora colgo tutte le occasioni che mi si presentano per aiutare
a chi conosco a incrementare la sua disponibilità economica. Perciò se la
mia amica apre un negozio andrò volentieri a darle una manao per
l’inaugurazione e ci andrò con l’atteggiamento che sia lei a fare un piacere
a me… in perfetto Spirito di Aloha… perché in effetti è lei che sta dando a
me l’opportunità per seminare ciò che mi porterà abbondanza. Se io fossi
veramente e acquisitamene in Aloha andrei volentieri lo stesso senza
pensare all’obiettivo, ma siamo umani e facciamo un passo alla volta!
Siamo dunque consapevoli di quale livello vibrazionale ci procura il dare. E
non importa che cosa diamo, importa l’atteggiamento e il modo con cui lo
diamo, fosse anche un sorriso o un abbraccio vanno benissimo se concessi di
cuore con generosità ed empatia. Poi più ci mettiamo sullo stesso livello
vibrazionale di quello che vogliamo ricevere più lo scambio è immediato.
amoreabbondanza.com 150
Jovanotti, dall’alto della sua saggezza ci ricorda che:
L’Amore dato non ritorna a posto, ma resta in giro e rende il cielo
immenso.
Perciò diamo, diamo, diamo senza aspettative sul ritorno e il ritorno sarà
oltre ogni più rosea aspettativa! Quello che diamo non ci ritorna quasi mai
dalla stessa parte da cui l’abbiamo dato… e anche questa è una bella
verità! Ma ritorna, ritorna inesorabilmente dalle parti più impensabili.
Anche questo è uno strumento ovvio, che abbiamo a disposizione sempre
ma al quale ci dimentichiamo di ricorrere, perché il nostro atteggiamento
mentale non è sufficientemente allenato, o noi non siamo sufficientemente
centrati.
Condividi la tua positività, condividi la tua Luce, condividi tutto ciò che
hai. Quando dai non curarti se coloro a cui dai ti rispondono, non aspettarti
un grazie. Sii grato a chi ti ha permesso di condividere qualcosa con lui.
Questa è la base dello Spirito di Aloha. Fare qualcosa per qualcuno con
l’aspettativa che quel qualcuno ti ringrazi, cambia la polarità energetica
dell’azione. Se lo devi rinfacciare, o hai anche solo voglia di rinfacciarlo,
piuttosto non lo fare! Perché significa che non lo stai facendo per la gioia di
farlo. Questo per capire che il “come” facciamo le cose è determinante
sulla polarità energetica che le cose fatte generano. Perciò facciamo
sentire importanti gli altri e facciamolo sinceramente!
L'unico modo che abbiamo per amare efficacemente gli altri è amarli
davvero.
amoreabbondanza.com 151
Ciò che noi siamo… espandiamo! E’ così che funziona!
Dare con generosità è il modo infallibile per ottenere ricchezza. Solo
aiutando molte persone avremo abbondanza nella nostra vita. Ecco perché
diventare ricchi è in realtà un atto di natura interiore.
Perché è sempre una questione di equilibrio.
Come allo stesso modo facciamo attenzione quando diamo valore a
qualcuno gratuitamente. Perché quando diamo valore a qualcuno
gratuitamente (non sto parlando del regalo in amicizia che in certe
relazioni si riequilibra tutto sempre attraverso le emozioni e l’affetto, a
volte un sorriso ci ripaga di più di tanti rimborsi) originiamo uno squilibrio.
Quando per esempio lavoriamo e non ci facciamo pagare (perché non
vogliamo o perché non siamo capaci di farci pagare, non fa differenza), o
sottostimiamo il valore del nostro apporto… può andare bene farlo, ma
facciamo attenzione, dobbiamo essere consapevoli del meccanismo che
agisce dietro le azioni. Noi se diamo valore senza contraccambio generiamo
uno squilibrio… niente di male per noi che abbiamo un credito e l’universo
compenserà, ma per chi riceve, a cui magari pensiamo di fare del bene la
situazione non è la stessa. Lui ha contratto un debito… e allo stesso modo
l’universo lo compenserà… non si sa con quale moneta. E conoscendo i
meccanismi dell’universo il più delle volte è meglio saldare certe cose in
energia di denaro piuttosto che lasciare fare a Lui che non ha esattamente
il nostro stesso metro di misura.
Qualche tempo fa una conoscente che aveva acquistato una meditazione da
me mi chiese se poteva passargliela ad un’amica. Io con la mia solita
faciloneria, le ho detto subito di sì, mi faceva piacere e non ho pensato ad
amoreabbondanza.com 152
altro. Qualche tempo dopo mi chiese di passare la stessa meditazione a
qualcun altro e pensandoci mi sono resa conto della mia superficialità
anche della volta precedente.
Le dissi quindi che l'altra volta le avevo risposto di cuore senza pensare e in
effetti le avevo dato la risposta più egoistica cioè quella che procurava un
vantaggio solo a me. Dandole l'ok a regalare la mia meditazione ho dato il
consenso a che lei creasse uno squilibrio energetico nel quale l'unica che ci
guadagnava ero io. Regalando la meditazione lei aveva creato un credito
energetico per me e un debito energetico per se stessa, che aveva regalato
qualcosa di non suo e per la persona a cui l'aveva passata. Sappiamo bene
che gli squilibri vengono sempre riequilibrati... o lo facciamo noi o lo fa
l'Universo... perciò l'Universo mi avrebbe ripagato il credito e però avrebbe
chiesto a lei e alla sua amica di riequilibrare il loro debito. Perciò la
risposta un po' più ragionata alla domanda avrebbe dovuto essere: “fai
come credi a me va benissimo qualunque cosa tu decida (come vedi io ho
solo da guadagnarci ), ma fallo con la consapevolezza delle energie che stai
muovendo. Se vogliono l'audio riceveranno del valore (quantificato appunto
nel suo prezzo...). Faccio pagare gli audio, proprio anche per non generare
squilibri e per dare l'opportunità a chi li acquista di non mettersi in debito
con l'Universo di cui tutti siamo parte.”
Perciò, certo… diamo volentieri, ma con consapevolezza!
E un’altra questione importante da tenere presente quando diamo è che
non tutti sono davvero pronti per ricevere…
C’è una bella storia raccontata da Osho che illustra bene questa questione:
“Ero amico di un grande uomo politico. Il suo problema era quello di
essere un uomo molto generoso ma molto orgoglioso. Non era nato nella
famiglia di cui era diventato l’erede. Era nato povero e improvvisamente
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era diventato uno degli uomini più ricchi del paese. Tutti i suoi parenti
erano poveri. Lui li fece diventare tutti ricchi: diede loro fabbriche, negozi
e tutto il denaro possibile, perché ne aveva veramente tanto. Mi disse: “il
problema è che nessuno di loro mi ama. Ho dato tutto a tutti, agli amici,
alla famiglia, anche agli estranei che sono venuti a chiedermi aiuto. Non ho
mai detto no. Ma nessuno mi ama.” Indagai: “Voglio farti una domanda:
hai permesso a quelle persone di fare qualcosa per te?” Mi rispose: “In
realtà io non ho bisogno di nulla, ho tutto.” Gli spiegai: “Il problema è
chiarissimo: non ti rispettano, non ti amano, non ti sono amici, poiché tu li
hai oppressi e li hai umiliati in un modo molto sottile. Tu sei un uomo che
può aiutare, che può dare milioni alla gente e che non ha bisogno di nulla
in cambio.” Proseguii: “Tutto questo ferisce il loro orgoglio. Conosco i tuoi
amici, conosco i parenti che hai aiutato e reso ricchi. E so che sono pieni di
collera, di rabbia, di astio verso di te. Tu hai fatto loro tanto bene, ma non
conosci la psicologia umana. Fai alcune cose semplicissime… non è
necessario che tu chieda loro grandi cose, ma devi chiedere loro qualcosa:
“Amo le tue rose, un giorno puoi mandarmene qualcuna?”, dai loro modo di
pensare di poter ricambiare e tutta la loro collera sparirà. Essi possiedono
l’automobile solo perché tu hai dato loro il denaro per acquistarla. Tu non
ne hai bisogno ma ogni tanto puoi fare una telefonata e chiedere “Ho
bisogno della tua macchina puoi mandarmela?” Puoi cambiare tutta
l’atmosfera che ti circonda dando l’oro la convinzione di poter ricambiare.
“ Commento: “Non avevo mai visto la cosa da questa prospettiva.” Dieci
anni dopo mi incontrò su un treno e mi disse. “Avevi ragione, ho
cominciato a chiedere piccole cose , di nessuna importanza per me, e tutti
hanno cambiato atteggiamento”.
Troppa generosità mette in difficoltà certe persone. Potrebbero sviluppare
una forma di risentimento derivato da un senso di inferiorità vero solo nella
amoreabbondanza.com 154
loro testa e dall’incapacità di provare gratitudine. Non è un atteggiamento
molto raro… se non siamo in grado di provare una gratitudine sufficiente
riguardo le persone che sono state generose con noi ci costruiamo dei film
nei quali queste persone sono così brutte e inguardabili, da cancellare le
loro azioni per le quali siamo in debito. Dobbiamo imparare dunque che
quando diamo non lo facciamo per gli altri, ma agiamo come sempre per noi
stessi e quindi impariamo a fare attenzione a non imporre nemmeno la
nostra generosità. Impariamo quindi a non essere troppo “egoisti” anche
nel dare.
Nell’ambito spirituale questi atteggiamenti si verificano abbastanza
diffusamente in quanto continua ad esserci la convinzione che il denaro non
è spirituale, perciò già il fatto che uno sia ricco, per quanto sia generoso, lo
mette già su un livello di inferiorità “spirituale”.
Esiste una legge per cui quando si crea un vuoto in un luogo dello spazio
qualcosa viene immediatamente a colmarlo. E’ la legge dell’equilibrio.
Questa legge fisica si applica anche alla vita psichica, quando si dà si
riceve.
Omraam Michaël Aïvanhov
Qui la sta esponendo in positivo, noi prima l’abbiamo analizzata in
negativo, ma la Legge di cui parliamo è la stessa. Se vale in un verso
ovviamente vale anche nell’altro.
Quando avete vuotato i vostri serbatoi interiori perché avete dato il vostro
amore e i vostri pensieri a tutte le creature, qualcosa arriva
immediatamente dall’alto per riempirvi. Perciò Amate e sarete Amati.
Date e vi sarà dato. Date anche quello che vi manca ed otterrete.
amoreabbondanza.com 155
Omraam Michaël Aïvanhov
Qui è un po’ difficile se mi manca come faccio a darlo? Però se sento che mi
manca affetto, do affetto e genero le premesse per ricevere affetto. Se i
manca abbondanza come dicevamo prima… contribuisco a creare
abbondanza per gli altri incondizionatamente e riceverò abbondanza.
Questo è il concetto… se voglio avere un buon amico devo essere io per
primo un buon amico… se voglio rispetto dal mio partner devo avere io per
primo rispetto per lui/lei….
Desiderate essere illuminati e non sapete come attirare a voi la luce? E’
molto semplice… incominciate con l’illuminare chi è meno illuminato di
voi! Riceverete Luce perché in questo caso un altro esser che possiede più
Luce di voi verrà a darvi la sua luminosità.
Omraam Michaël Aïvanhov
Queste possono tutte sembrare “chiacchiere”, ma in realtà è proprio così
che funzionano le cose! Ancora una volta non c’è che mettersi in gioco,
mettere tutto alla prova, sperimentare nella propria vita, mettersi i
discussione osservare la propria quotidianità e vedere come assumendo un
comportamento di questo genere il meccanismo diventi palese.
Quello che avviene è sempre uno scambio energetico. Sto immettendo un
certo tipo di energia nell’Universo e l’Universo mi restituirà lo stesso tipo di
energia moltiplicata, sotto forma di situazioni, di relazioni, di materia ecc…
L’altro è un’opportunità che sempre io mi sono attratto per poter fare
questo tipo di operazione. Poi ovviamente, di volta in volta sta a me
cogliere l’opportunità o sprecarla.
amoreabbondanza.com 156
Gli altri sono una parte di te, comprenderlo permette di rendere
l’equilibrio uno stato naturale.
Se gli altri sono veramente una parte di me , ogni volta che io faccio
qualcosa per gli altri, sto lavorando per il mio benessere.
Vediamo come tutte queste argomentazioni si incastrano. Il concetto è uno
solo e sempre lo stesso: Tutto è Uno , l’Uno è Amore, tutto è Amore che
evolve in direzione di se stesso. Questo è ciò che dobbiamo sapere. Tutto
quello che abbiamo detto fin qui è questo concetto sviscerato e analizzato
da più prospettive, ma è sempre questo concetto. Tutto è Uno! Se Io Sono…
sono l’Uno! Perciò tutto ciò che è, è parte di me. Comprenderlo mi fa
cambiare modo di approcciarmi a tutto.
E sono concetti che fanno ampiamente parte della nostra cultura senza
rivolgerci sempre necessariamente all’oriente. La Bibbia ci ricorda:
Dai generosamente al tuo fratello, e quando gli darai non si rattristi il tuo
cuore, poichè’è è proprio per questo che il signore tuo Dio ti benedirà in
ogni lavoro ed in ogni cosa a cui metterai la mano. Dato che i bisognosi non
mancheranno mai nel paese io ti do questo comando: “Apri generosamente
la mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese”
Deuteronomio
Aloha - Namastè - In lak'ech - Kanyini - Ubuntu - Gassho - Sat nam -
Wiracocha - Mitakuye Oyasin
Queste parole, tutte queste parole, significano tutte la stessa cosa: Io sono
te, tu sei me, riconosco il divino in te! Tutte queste parole hanno tutte lo
stesso significato! Dietro tutte queste parole che vengono non dai 4 angoli
della terra, ma dai 9 (almeno) angoli della terra c’è lo stesso profondo
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concetto! Tutto è Uno! Non c’è distanza tra me e te perché siamo la stessa
cosa! Vengono da culture diversissime e lontanissime spazialmente tra loro,
ma tutte con la medesima consapevolezza. che sia un indizio che in questa
consapevolezza ci sia qualcosa di vero?
E se è davvero così se siamo tutti la stessa cosa e siamo tutti Amore non
abbiamo mai nulla da temere! Non abbiamo quindi nemmeno bisogno di
schermarci o di proteggerci perché in un Universo d’Amore non c’è mai
nessun pericolo reale. Noi abbiamo bisogno di schermarci dalla negatività
quando ci rendiamo conto di essere noi a un livello vibrazionale così basso
da poter percepire la negatività e di conseguenza assorbirla come
negativa. Ma dipende sempre dalla nostra capacità percettiva. Se
riconosciamo il nostro limite vibrazionale e quindi percettivo ben venga la
schermatura, perché siamo sempre calati nella molteplicità e ne stiamo
volontariamente facendo esperienza con i suo dislivelli vibrazionali. Perciò
se non riusciamo ad elevare volontariamente il nostro stato di coscienza
ben venga la schermatura piuttosto che assorbire negatività che ci
procurerebbero solo disagio. Ma ricordiamoci che se veniamo in contatto
con energie basse è perché noi stessi ci stiamo dando l’opportunità
attraverso il loro riconoscimento di elevare la nostra vibrazione,
schermandoci stiamo solo rimandando la stessa operazione che ci si
ripresenterà e ci si ripresenterà finché non coglieremo l’opportunità. Le
energie cosiddette basse, se sono nella nostra realtà significa che sono
“roba nostra” e le abbiamo manifeste sempre con la stessa modalità, con
l’obiettivo che ci mostrino qualcosa di noi a cui noi non stiamo prestando
attenzione. Se riconosciamo che in questo momento sono troppo debole per
affrontare l’operazione di riconoscimento e trasmutazione energetica della
nostra zona d’ombra, o di una nostra zona d’ombra, ottimo strumento la
schermatura, ma con la consapevolezza che la situazione si ripresenterà
sempre più impellente per costringerci a lavorare sulla nostra ombra. Perciò
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bene schermarci quando ci sentiamo deboli, ma facciamolo con
consapevolezza e in presenza, sapendo che lo faccio perché non mi sento in
grado di andare oltre. Ma intanto uso tutti gli altri strumenti per elevare il
mio livello vibrazionale in maniera tale che si verificherà la stessa
circostanza (molto presto e sempre più presto più io ignoro la cosa), sarò in
grado di cogliere l’opportunità di crescita. Altrimenti succederà che mi
circonderò sempre più di persone negative… non perché le persone negative
siano in aumento nel mondo ma perché io “ne ho bisogno”.
E ancora Osho ci suggerisce:
Smetti di preoccuparti. Non c’è nulla di cui preoccuparsi: viene
provveduto a tutto. Vivi con questa fiducia. L’esistenza ti ama, non hai da
temere alcun danno, nessun danno può mai accadere: come potrebbe il
Tutto danneggiare una propria parte ? E’ impossibile. E se a volte ti
sembra che un danno ti stia accadendo è un fraintendimento: in realtà si
tratta di una benedizione travestita’.
Questo è fondamentale e ce lo ricorda anche il vangelo
Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Ora
se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel
forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi
dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa
indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro
celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la
sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Matteo 6. 29,33
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E’ così! E se ci pensiamo anche quando non stiamo bene economicamente,
comunque i nostri bisogni primari in un modo o nell’altro vengono
soddisfatti. E se proprio nella “peggiore” delle ipotesi non riusciamo a
soddisfarli… c’è sempre una ragione che contiene un insegnamento. Perciò
quando ci accade il peggio… facciamoci delle domande, perché siamo
arrivati lì sempre attraverso lo stesso meccanismo! Alziamole queste
vibrazioni! Alziamole, perché abbiamo sempre tutti gli strumenti per farlo!
E il più immediato è l’Amore!
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Amatidipiù
Gira il tuo viso verso il sole e le ombre cadranno dietro di te
Proverbio Maori
Cosa vuol dire questo? Concentrati sull’Amore… dove con Amore si intende
anche l’Amore per noi stessi.
Nel mondo del lavoro, soprattutto quando siamo liberi professionisti o
imprenditori e l’attività è nostra, siamo sempre lì che diamo, no il 100%,
ma il 1000% a costo di esaurimenti, a costo di scordarci cosa significa la
parola “ferie” ecc… Tornando a sempre quello stesso grande saggio di cui
abbiamo parlato prima e al comandamento (enunciazione di una legge
universale) che ci ha lasciato 2000 anni:
Ama il tuo prossimo come te stesso
Non ha detto:
“Ama te stesso e manda a quel paese tutto gli altri”, ma non ha nemmeno
detto “Ama il tuo prossimo prima o più di te stesso”.
Ha detto: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. E dicendo questo ha
premesso: “Vi lascio un solo comandamento”. Questo significa che Io e il
mio prossimo siamo sullo stesso piano. Siamo la stessa cosa! Perciò io non
posso Amare solo gli altri, non è possibile, non si può fare. Se non Amo me
stesso se non ho rispetto per me stesso in realtà non ho niente da dare a
nessuno. E da qui la conseguenza logica è: proviamo anche nell’ambito
lavorativo… proviamo ad avere un po’ più di attenzione verso noi stessi,
smettiamo di trascurare le nostre esigenze e di dare ogni rimasuglio di
energia al lavoro. Perché non mi prendo mai ferie? perché se non ci sono io
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in ufficio chissà che caos combinano, nessuno sa fare quello che faccio io
come lo faccio io…. Allora la sfida è: PROVIAMO! Proviamo a dare la priorità
alle nostre esigenze. Vi posso assicurare che non crollerà proprio niente!
Proviamo ad Amare noi stessi anche sul lavoro, a darvi quello che non vi
date mai perché il cliente ha sempre ragione. Quando ci sacrifichiamo
“troppo” non ne abbiamo un ritorno… è una questione energetica! E’ così …
ancora provare per credere. Amiamoci di più! Il ritorno non potrà che
essere positivo, non per una regola economica, ma per una regola
energetica.
Letteraall’Universo La lettera all’Universo è un esercizio che ci aiuta a metterci in
allineamento con noi stessi e con la nostra soddisfazione e con il nostro
benessere, senza dover direzionare gli accadimenti. E’ un esercizio
possibilmente da ripetere di tanto in tanto o meglio ancora da tenere
aggiornato. Si tratta di scrivere appunto una lettera all’Universo in cui si
chiede ciò che si vuole, ciò che ci sembra di volere e vogliamo essere più
precisi. La lettera comincia con un’apertura che può sembrare banale, ma
che in verità è molto profonda: Aloha Universo. E abbiamo ampiamente
visto che “Aloha” significa “Io Sono Te”! Perciò mi pare evidente fin
dall’incipit con chi stiamo parlando.
Poi ci si presenta scrivendo il proprio nome o un appellativo che ci
appartiene; un soprannome magari con il quale ci identifichiamo di più che
il nostro nome di battesimo. Io scriverei certamente Giò. E’ ovvio dopo
tutto quello che abbiamo detto che noi non Siamo il nostro nome, ma
questo è un esercizio profondamente calato nella materialità per cui
facciamo consapevolmente nostre le regole della molteplicità. Dichiariamo
subito che siamo nel Qui e Ora che corrisponde all’eternità del momento
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presente (sempre), e dichiariamo anche la consapevolezza della nostra
Reale Identità: Io mi Amo, Io Sono Amore. Noi il meglio, Ora, nell’unico
momento che esiste, ce l’abbiamo sempre! L’unica difficoltà è riuscire a
rendercene conto. E tutto il percorso che abbiamo compiuto fin ora va in
questa direzione: Percepire la perfezione per migliorare l’evolvere della
realtà. Siamo sempre proiettati in avanti, o rivolti indietro e quindi non
riusciamo a vedere l’Amore delle cose adesso, quindi fatichiamo a
percepire il meglio come il meglio. Questo esercizio ci aiuta ad essere
presenti ora a noi stessi e a focalizzarci sulla nostra beatitudine Ora! Se noi
riusciamo a cambiare atteggiamento tanto da renderci conto che la cosa
che stiamo ricevendo è a cosa migliore per noi ora… cambia tutto! cambia
tutto perché finalmente potremo goderne. Oltre al fatto che anche
materialmente cambia quello che stiamo ricevendo, perché effettivamente
cambia il tipo di energia che stiamo emanando.
A questo punto l’esercizio prevede di scrivere nero su bianco tutto quello
che vogliamo, anche materialmente con la consapevolezza che la materia è
“santa” tanto quanto lo spirito! …. e lascio andare! Non decido
minimamente io per quale strada, in quale modo o sotto quale forma tutto
questo mi arriverà! E sapendo che l’Universo ci darà esattamente quello
che ci servirà per sentirci come ci vogliamo sentire, anche se questo non
corrispondesse precisamente a quello che abbiamo chiesto.
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Istruzioni
• Stampati un sorriso sulle labbra e leggi la lista tre volte al giorno.
Appena sveglio, a metà giornata e prima di andare a dormire.
• Ogni tanto, medita sui tuoi miracoli e sii consapevole che la Forza
conosce i tuoi propositi e sta per consegnarti quello che hai chiesto.
• Mantieni il silenzio. Parlare dei miracoli disperde enormemente
l’energia. Perciò non raccontare i tuoi propositi agli altri finchè non si sono
realizzati.
• Comportati sempre come se quello che desideri si fosse già realizzato.
• Cogli tutti i piccoli segnali che la Forza ti invia e accogli l’ispirazione ad
agire per ottenere ciò che hai chiesto. Sappi senza alcun dubbio che la
Forza ti consegnerà materialmente tutto ciò che hai chiesto, perché noi
viviamo e ci muoviamo in una dimensione materiale.
• Ciò hai chiesto ti potrà arrivare da qualsiasi parte e in qualunque modo,
quindi non limitare le possibilità con delle aspettative di nessun genere. Sii
sempre aperto e flessibile.
• Se si insinua il tarlo del dubbio puliscilo: ScusaGrazieTiAmo
• Sorridi più che puoi anche senza motivo perché il motivo per farlo ce
l’hai sempre: i tuoi miracoli sono già in realizzazione!
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Affermazionicomplementari
Appena sveglio
1. Io sono una persona di potere e positiva. Tutto ciò che mi succederà
oggi è per il mio bene supremo.
2. Ciò che sono è bello, e in questo giorno io attiro a me solo bellezza e
freschezza.
3. Questo giorno è un giorno di equilibrio. E io sono completamente
consapevole del mio corpo e di tutti i suoi bisogni.
A metà giornata:
1. Ciò che io sono è eterno, immortale, universale e infinito. In ogni
momento della mia vita vedo solo bellezza e forza.
2. In tutte le persone che sono attratte da me io vedo solo bellezza. E
queste persone sono rafforzate e rinvigorite da ciò che io sono.
3. Ciò che sono è infinito. Non giudico l’evoluzione degli altri. Ciò che
loro sono in questo momento è per il loro bene supremo.
Andando a dormire:
1. Ogni azione che intraprendo oggi è un’espressione della Forza divina.
Per- ciò ogni azione che intraprendo è parte della mia infinita creatività.
2. Non esiste nessun peccato, c’è solo energia. In ogni momento io seguo
l’energia della mia massima evoluzione, e cos`ı sia.
3. Io sono aperto in ogni momento alla comunicazione con il mio Io
interiore e questa comunicazione mi conduce verso la massima evoluzione.
4. Io ringrazio per la bellezza di questa giornata, e possa l’energia di
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questa notte portarmi riflessione e rinnovamento.
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Coltivareipropritalenti
Tutti noi abbiamo un talento, una caratteristica particolare, qualcosa che ci
viene bene e con relativa facilità. Possiamo conoscere questa
caratteristica, ma non aver ancora capito come renderla utile per gli altri,
oppure possiamo non aver ancora individuato il nostro talento, oppure
possiamo conoscerlo, ma essere ancora frenati dal realizzarne la portata.
Ma in ogni caso è solo mettendo a frutto i nostri talenti, le nostre
caratteristiche migliori, le nostre capacità innate che riusciremo a fare le
cose in grande! Se abbiamo un talento è perché DOBBIAMO metterlo a
frutto. magari in modi che non abbiamo ancora individuato. Il nostro
talento è ciò che ci permetterà di portare valore aggiunto nelle vite degli
altri. Ciò che facciamo, quello in cui siamo bravi, lo facciamo per noi, ma
lo facciamo anche per gli altri perché di fatto è la stessa cosa. Il mio
talento non mi serve “per fare del bene” … non esiste fare del bene …
abbiamo visto come spesso anche quando siamo convinti di fare del bene in
realtà diamo origine a squilibri energetici che possono anche fare molto più
male del bene che crediamo di aver fatto.
La questione è: io lo so fare e agli altri serve!
Finché non portiamo la nostra potenzialità al massimo non riusciremo a
realizzarci e non riusciremo a realizzarci nemmeno se rinunciamo alle
nostre potenzialità in favore di una strada più “normale”.
I nostri talenti non sono solo ciò che ci piace fare, ma è ciò che ci piace far,
ci riesce e siamo bravi e “geniali” a fare.
Teniamo conto che quello che paga è sempre l’eccellenza. La mediocrità o
la stessa normalità, non paga. E anche i talenti innati per raggiungere
l’eccellenza devono essere coltivati, vanno sviluppati, attraverso lo studio,
l’applicazione, la pratica, l’osservazione dichi la fatto bene prima di noi…
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ecc… Facciamo quello che ci piace e che siamo capaci di fare, ma non
facciamo l’errore di accontentarci di come lo sappiamo fare. Sono bravo a
disegnare e decido di vivere dei miei disegni… No! Non è così che funziona.
Ci vuole l’eccellenza perché di persone brave a disegnare è pieno il mondo,
di persone brave a scrivere è pieno il mondo, persone che hanno qualcosa
da dire ce ne sono tante… se voglio che qualcuno ascolti o legga ciò che ho
da dire devo esporlo eccellentemente meglio di quelle tante persone. Di
persone brave a cucinare è pieno il mondo … per diventare chef de cousine
bisogna lavorare, studiare, sperimentare, mettersi continuamente in
discussione, provare e riprovare e riprovare… devo imparare da quelli che
l’hanno fatto in maniera eccelsa prima di me. I talenti perché centrino
l’obiettivo per cui ci sono stati dati, vanno coltivati, vanno nutriti, vanno
fatti crescere. Bisogna raggiungere l’eccellenza e per farlo non può
spaventarci il “duro lavoro” per ottenerla, anzi dovrebbe entusiasmarci
l’idea di stare 20 ore al giorno a fare ciò che so fare meglio… Se non è così…
facciamoci delle domande! Se ci spaventa lo sforzo richiesto… forse non
stiamo lavorando sul talento giusto. Non basta dire “Sì dai sono bravino”,
perché così non raggiungeremo niente! Il Mondo è grande ed è pieno di
gente, ed è pieno di gente brava, anzi spesso bravissima. Teniamo allo
stesso tempo presente che non seguire i propri talenti è altrettanto grave
che non svilupparli e accontentarsi o seguire il talento sbagliato o non
occuparci proprio di scoprirli, perché priviamo il mondo del valore che
potenzialmente avremmo potuto portare e ci condanniamo ad una vita
grigia.
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Iproblemisonoopportunità
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la
crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce
dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le
grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso
talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la
crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la
pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide,
senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è
merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi
tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla,
e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia
di non voler lottare per superarla.
Albert Einstein da "Il mondo come io lo vedo" (1931)
Ancora una volta tutto dipende dalla prospettiva da cui si guardano le cose:
I problemi sono ostacoli che mi bloccano o sono opportunità di sviluppo che
mi permettono di crescere? Se osserviamo solo ciò che non vogliamo e ci
preoccupiamo solo di come evitarlo resteremo bloccati perché la nostra
percezione sarà limitata al problema anziché aprirsi alla soluzione. Se nelle
difficoltà che incontriamo vediamo solo potenziali perdite e notiamo tutti i
possibili rischi difficilmente saremo in grado di procedere. Se invece siamo
centrati sull’obiettivo, su ciò che vogliamo ci apriamo alle opportunità che
diversamente nel caso precedente, non saremmo in grado nemmeno di
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vedere.
Poiché l'essenza dell'universo è Amore tutto ciò che accade ha origine
dall’Amore. E poiché l’Amore origine di tutto essendo Amore è perfetto,
non prevede al suo interno e all’interno della sua generazione la possibilità
dell’errore. Nel nostro universo quindi parte del tutto in quanto è, l’errore
non è previsto. Nulla di quanto accade è sbagliato perciò niente può essere
considerato in valore assoluto un problema. Ho’oponopono è precisamente
questo, l’Amore che trasmuta tutto in Amore, o in pura luce se vogliamo
adeguarci al linguaggio Hawaiano. E lo fa semplicemente facendoci
comprendere che non c’è niente da guarire in quanto tutto ciò che è, se è,
è già sano! Problemi compresi che vengono ridimensionati e promossi al
ruolo di “opportunità”.
Non esiste dunque qualcosa di sbagliato nell’Universo, solo esiste la nostra
percezione limitata (limitata, non sbagliata) che ci fa vedere l’errore dove
non c’è.
Ne deriva che il “Male” in sé non esiste, è un concetto che nasce
unicamente dalla nostra percezione.
Ogni avvenimento anche il più tragico, si verifica paradossalmente con il
solo obiettivo di migliorarci la vita, cambiando il famoso detto da “non tutti
i mali vengono per nuocere” in “nessun male viene per nuocere”. La nostra
percezione ovattata da tutte le credenze limitanti, i pregiudizi, le memorie
e gli ostacoli energetici che si è costruita continua a permetterci di soffrire
interpretando i fatti e le situazioni secondo il suo metro.
Questa percezione che ci fa sentire il male, che ci consente di soffrire è
qualcosa che fa a pieno titolo parte delle memorie da trascendere e deriva
anch’essa come tutte le “memorie”, anche da modalità di crescita, di
educazione, di cultura ecc… Per esempio quando noi ci descriviamo, per
presentarci a qualcuno tendiamo a farlo mettendo in luce le nostre
caratteristiche da un punto di vista negativo. Tendenzialmente ci è più
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facile descrivere ciò che non siamo, quello che non riusciamo a fare
piuttosto che ciò che siamo e i bei risultati che siamo in grado di ottenere.
Anche quando mettiamo in luce i nostri talenti generalmente c’è sempre un
però, c’è sempre qualcosa che offusca la nostra luce. Questo modo di
porci… è anch’esso un retaggio culturale, una modalità sociale diffusa. Non
siamo abituati a guardarci e quindi non siamo capaci di vederci dalla
prospettiva propositiva. Molto spesso ciò che personalmente vediamo come
difetti, come caratteristiche negative, ad un rapido cambio di punto di vista
appaiono come delle belle qualità o almeno delle potenzialità di crescita e
di evoluzione. Ma il più delle volte non ce ne rendiamo conto e continuiamo
a vederci, piccoli brutti e neri… e chi non lo fa, subito viene etichettato
come presuntuoso e narcisista dall’opinione comune. Semplicemente
perché culturalmente non siamo abituati a vederci candidi e splendenti.
Ecco questa è una modalità di porsi, un atteggiamento mentale tutt’altro
che naturale, ma è talmente diffuso alle nostre latitudini da apparire
invece proprio come il più ovvio e naturale.
Quando viviamo un qualunque problema tendenzialmente, diffusamente noi
non abbiamo la capacità di non catalogarlo. In tempi brevissimi dal suo
sorgere lo etichettiamo come “problema” appunto e di conseguenza come
“male”, senza dargli invece il tempo di dimostrarci che invece è bene, (anzi
non è nemmeno bene, perché anche bene è un’etichetta), è il meglio, è
esattamente ciò che ci serve in quel momento e in quello spazio,
Qualificandolo invece come “male”, come “danno”, lo trasformiamo
effettivamente in "male" e in “danno”, semplicemente perché lo
percepiamo così e ci mettiamo nella posizione di continuare a percepirlo da
così a peggio.
Abbiamo visto come la realtà in cui sono immersa, riflette in ogni suo
particolare quello che io sono attraverso quello che penso, quello che sento
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e quello che faccio. E in base a questo si manifesta dimostrando in maniera
fisica, tattile, esperienziale precisamente quello che io sono in ogni mio
aspetto.
Perciò è esattamente in questo modo che io sono responsabile al 100% della
mia realtà, allora risulta evidente che tale realtà cambia in base a come io
mi relaziono con gli avvenimenti e con la realtà stessa quindi riflettendo ciò
che sono, se io cambio, cambia anche la realtà esteriore.
In questo senso la Realtà è precisamente quella che noi forgiamo e
scegliamo di vivere perché in sostanza è l’unica realtà che possiamo
sperimentare partendo dal presupposto di chi e come siamo. Noi siamo
come quella realtà, precisamente quella e non un’altra, ma quella precisa
realtà si modifica e si adegua a come noi cambiamo, evolviamo, ci
modifichiamo.
Come conseguenza di questo, è essenziale capire che quando vediamo un
“problema” in qualcuno o identifichiamo qualcuno con un problema, in
verità non è quella persona ad essere il problema e non lo è nemmeno il suo
comportamento, non c’è nessun “problema” oggettivo nella situazione che
ci coinvolge, il “problema” è tutto nella nostra percezione del
comportamento di quella persona ed è determinata da una memoria
immagazzinata nel nostro subconscio, che si manifesta nell’altro come un
riflesso di questa stessa memoria che si esprime attraverso il problema in
quella persona. Il problema in definitiva, non è la persona, ma i nostri
pensieri su di lei o sulla situazione, le nostre percezioni dei fatti, la nostra
etichetta qualitativa all’accaduto, in una parola il nostro “giudizio”.
La cosa che determina il nostro stato d’animo, se siamo felici o meno cioè,
è la nostra percezione della situazione, la nostra opinione circa ciò che
accade, è l’etichetta che appioppiamo agli avvenimenti. Questo è male e
mi fa soffrire; questo è bene e mi fa gioire. Le percezioni non sono uguali
per tutti, ciò che fa stare bene te non necessariamente fa stare bene me e
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viceversa. Questo dimostra evidentemente che le percezioni sono parziali e
soggettive e quindi limitate.
Spesso in queste situazioni che si ripetono, abbiamo l'illusione che il
problema sia l'altro e sia fuori di noi e che se le situazioni esterne
cambiassero si potrebbe finalmente porre fine alle sofferenze. E di solito
investiamo molte energie nel tentativo di cambiare ciò che è fuori di noi e
che riteniamo responsabile di ciò che non ci va, cercando si assumerne il
controllo, sempre con scarsi e temporanei risultati. E’ inutile agire sugli
effetti se non si eliminano le cause.
Allora cominciamo con il prendere atto che niente è buono o cattivo a
priori e che il bello e il brutto sono etichette determinate dalle nostre
emozioni rispetto ai fatti, che non hanno niente di oggettivo in se stesse..
Tuttavia siamo esseri umani ed è normale e umano provare certe emozioni
e certe sensazioni di fronte a determinate situazioni, in base ad un vissuto,
anche condizionante se vogliamo, ma dal quale come umani appunto non
possiamo prescindere. Quindi qualunque sentimento proviamo è giustificato
dal fatto che siamo umani e se lo siamo significa che va benissimo così.
Se noi cambiamo atteggiamento, se noi cambiamo noi stessi, cambierà la
percezione di quella situazione che non leggeremo più come un “problema”
e a quel punto cambierà anche il livello vibrazionale dell’energia che
emaniamo e che immettiamo nell’Universo modificando quindi la causa che
sortirà l’effetto leggibile nella manifestazione della nostra realtà futura che
a questo punto non potrà più essere “problematica”! Che complicato
mettere questi concetti in parole, davvero molto più complesso da spiegare
che da vivere.
La nostra situazione esteriore è il segnale del nostro Io Superiore che cerca
di attirare la nostra attenzione sulla nostra interiorità. Nel momento in cui
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ascoltiamo “il fruscio delle stelle del mattino16” con cui il divino in noi ci
scrolla, comprenderemo le enormi opportunità che tutte le situazioni sono
e lasceremo all’Universo la possibilità di dimostrarci quali benefici ci abbia
riservato pulendo le nostre memorie anziché etichettando le situazioni che
viviamo. Così proseguiremo il nostro cammino dando il meglio di noi per
ottenere il meglio per noi e per tutte le persone coinvolte dal nostro
percorso.
La realtà che viviamo quindi dipende dal nostro modo di interpretarla, di
percepirla, la nostra soddisfazione o insoddisfazione, non dipendono
dall’oggettività di ciò che succede, ma dall’interpretazione soggettiva che
ognuno di noi dà a ciò che vive. E questa interpretazione dipende
essenzialmente dall’atteggiamento mentale che abbiamo, a sua volta
pesantemente influenzato dalle memorie presenti nell’archivio del nostro
subconscio.
Ecco comunque cosa significa vivere i problemi come opportunità: la grade
opportunità di manifestare una realtà futura priva di problemi a
testimonianza della nostra avvenuta crescita spirituale. Questa è la vera
grande opportunità: crescere!
16cfr Transurfing Vadim Zeland
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L’importanzadisaperricevere
Culturalmente fin da piccoli ci viene insegnato a dare, ma nessuno mai ci
insegna quanto importante è saper ricevere. E quanto difficile è, almeno
nella nostra cultura ricevere con gioia e senza disagio, senza senso di colpa
o senza sentirci in debito? Pensiamo solo a quando ci fanno un complimento
la prima reazione è quella di schermirsi, di minimizzare… Quanto più
semplice immediato ed efficace sarebbe fare un bel sorriso e dire GRAZIE!
Invece fatichiamo a farlo. In realtà quando noi ci schermiamo, non solo
stiamo evitando di ricevere, ma stiamo anche facendo un danno all’altra
persona, perché lei che ci sta dando qualcosa, si sente rifiutata. Quindi non
solo non riceviamo qualcosa di buono che ci avrebbe fatto stare bene, ma
facciamo pure stare male l’altra persona. Ricevere a queste latitudini è
molto più difficile che dare perché implica che a livello profondo sentiamo
di non meritarci ciò che riceviamo e infatti il problema principale che ha la
gran parte delle persone con l’abbondanza è che pensa di non essere
sufficientemente brava e meritevole. Ma il non essere meritevoli è una
caratteristica che quasi nella totalità dei casi è solo nella nostra testa e non
ha niente a che fare con la realtà. Invece impariamo che sì riceviamo ciò
che diamo, ma diamo solo ciò che siamo disposti a ricevere perciò vedete
che in base all’atteggiamento principale che abbiamo diventa un circolo
vizioso o un circolo virtuoso… sono sempre le due facce della tessa
medaglia, non posso cambiare uno senza cambiare l’altro non posso
aumentare la mia potenzialità di dare senza aumentare la mia potenzialità
di ricevere e viceversa. Ma pian piano si impara e diventa sempre più facile
finché diventa così naturale da accadere da solo!
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Lachiaved’oro
A mano a mano che continuerai ad ascrivere nomi e forme a Dio e a
mostrare Amore verso tutto perché hai compreso che tutti i nomi e le
forme sono Lui la tua mente gradualmente maturerà
Ellam Ondre
Questa è la consapevolezza di ogni saggezza, di ogni dottrina efficace. Il
concentrare la nostra attenzione sul capire, pensare, valutare, indagare,
meditare, contemplare, osservare cosa è Dio, cosa è l’Amore inteso come
Energia Uno, cosa è l’Essere (che sono tutti la medesima cosa) è
un’operazione in qualunque modalità la si realizzi, anche solo parlandone
tra di noi o leggendone su libri a tema con concentrazione, potentissima per
la propria centratura per il riconoscimento della propria Reale Identità. I
seminari gli incontri su questi temi sono sempre uno strumento di pulizia di
centratura molto molto efficaci, sono profondamente benefiche da questo
punto di vista. Perché quando si parla di Dio, dell’Amore ci si concentra su
di esso ed energeticamente è qualcosa che ci porta grandissimi giovamenti.
Se poi continuiamo a ricordarci e a ragionare su ciò che si è fatto e detto in
queste giornate “è anche meglio”!
Questo signore che si chiama Emmet Fox e che è uno dei padri insieme a
Conny Mendez della dottrina della Metafisica, dottrina sud americana che
contiene pari pari tutti i fondamenti dell’Ho’oponopono occidentale, ha
scritto tra le altre cose un libriccino “La chiave d’oro” che parla proprio di
questo.
La Metafisica usa come strumenti principali i “decreti” che si basano sulla
consapevolezza del potere vibrazionale della parola. Uno dei decreti più
belli che conosco e di cui faccio uso continuamente è: “Benedico il bene
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presente in questa situazione e chiedo di vederlo” che non è altro che lo
strumento della ricerca del “bello nel brutto” dell’Ho’oponopono
occidentale. Ogni volta che mi trovo in una situazione di disagio “benedico
il bene presente in questa situazione” quindi dichiaro di sapere che il bello
c’è anche se non lo percepisco “e chiedo di vederlo” quindi di sviluppare le
mie capacità per cogliere la perfezione del momento e la sua potenzialità,
anche e soprattutto in ciò che non mi piace perché so che “percependo la
perfezione, miglioro la realtà”.
Emmet Fox ha scritto questo libretto in cui ci spiega come lo strumento
potentissimo di benessere a 360° in tutti gli ambiti della nostra vita, quindi
senz’ altro anche quello economico/lavorativo, sia “tenere il nostro occhio
fisso su Dio”, mantenere cioè la nostra attenzione concentrata sull’Amore,
sulla bellezza presente in ogni cosa sulla perfezione del creato.
Riconoscere L’Amore nelle cose
La realizzazione della Reale Identità dell’essere Umano è il riconoscimento
di Dio (Amore), la comprensione della presenza del divino ovunque
nell’Universo e quindi la consapevolezza anche della divinità presente
nell’uomo e nella sua quotidianità. L’Essere Umano si realizza quando
comprende di Essere Dio, che tutto è Dio (Amore) perché Dio è Tutto. E
tutto viene da Dio (Amore) e tutto va verso Dio (Amore).
Se tutto è Dio… anche IO, se Sono, se Esisto, non posso che essere Dio (è di
una logica indiscutibile)… anche voi ovviamente!
Come facciamo a recuperare e mantenere realmente questa
consapevolezza?
In tutte le filosofie spirituali che tendono a farci evolvere interiormente è
presente questa consapevolezza. Ma spesso nonostante le nostre pratiche,
nonostante la nostra applicazione e il nostro impegno le nostre vite non
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migliorano come “dovrebbero”, come desideriamo. Ogni essere umano
desidera benessere economico, salute, realizzazione e amore, ma finché
cerchiamo queste cose fuori da Dio, quindi fuori da noi stessi e fuori
dall’Amore che Siamo, difficilmente le troveremo.
Se invece ribaltiamo i termini della questione e cerchiamo Dio in queste
cose, possiamo proprio dire che invertendo l’ordine dei fattori il risultato
non cambia, ma l’operazione diventa molto più semplice!
Solo quando avremo riconosciuto Dio in Noi, la presenza dell’Amore in ciò
che Siamo, e di riflesso in tutto ciò di cui facciamo esperienza, potremo
finalmente sperimentare la beatitudine che è lo stato naturale dell’Essere.
Solo quando il nostro vero obiettivo principale sarà riconoscere e
sperimentare Dio (Amore) in ogni cosa e non ciò che da tale esperienza
deriva compreso il benessere materiale, fisico ed emozionale, solo allora il
nostro “lavoro interiore” porterà i suoi frutti, donandoci attraverso la
realizzazione di noi stessi tutto ciò che ci fa stare bene compreso il
benessere materiale, fisico ed emozionale.
Quando prima dicevo, non deve essere il nostro obiettivo il miglioramento,
il cambio di direzione, il benessere materiale, la sperimentazione
dell’abbondanza… intendevo dire che è molto più efficace, molto più
potente cercare l’Amore in queste cose piuttosto di cercare di realizzare
queste cose a prescindere… l’obiettivo deve essere la ricerca di Dio, la
realizzazione della nostra Reale Identità… e il resto ci sarà dato in aggiunta.
Non è facile, ma è fattibile. Staccarci dal bisogno di controllo
dell’evoluzione delle cose. Ricercare l’Amore nelle cose, possibilmente
partendo dal presupposto che c’è, e basta! Questo è ciò che dobbiamo
fare… il resto non è compito nostro. Cercare l’Amore nelle cose, aprire gli
occhi e vedere ciò che stiamo guardando! Ovvio che poi accettiamo le
indicazioni che da questa operazione derivano (ispirazione) e quindi agiamo
attivamente di conseguenza verso l’obiettivo del nostro benessere.
amoreabbondanza.com 179
giustamente come dice quell’altro grande sciamano che è il dr House
“Il tempo non cambia le cose, ma è alzare il culo e fare qualcosa che
cambia le cose!”
Non sottovalutiamo mai la necessità della nostra azione. Ho’oponopono è
anche azione, azione consapevole, presente e ispirata, ma azione! La
manna da cielo è caduta solo una volta (forse).
Il benessere materiale, qualsiasi cosa significhi per noi, nasce e cresce
soltanto dall’esperienza della comunione con Dio, dal riconoscersi Amore. I
libri, i seminari, i “maestri”, gli insegnamenti, le dottrine, le condivisioni
sono ottimi strumenti (quando sono seri), ma se vogliamo davvero
sperimentare la consapevolezza che cerchiamo, l’unica strada è realizzare
Dio, riconoscerci Amore. Renderci conto di Essere Amore e per fare questo
dobbiamo perseverare, dobbiamo esserci, essere presenti continuamente.
Presenza osservazione, attenzione. Gli altri strumenti di cui abbiamo
parlato, benedizione, gratitudine, non giudizio, preghiera efficace, sono
strumenti, forti, importanti, efficaci, ma questa è la soluzione. Questo è
ciò che noi siamo. E questo è quello che ci cambia tutto.
Quindi impariamo a focalizzare il nostro lavoro sulla manifestazione di Dio
(Amore), sulla sua ricerca, sulla sua esperienza e sulla comunione con Lui,
che significa riconoscersi Lui, Essere Uno con Lui.
Tutto quello che fin qui abbiamo detto per arrivare a questo sono strade,
sono modalità, ma questo è quello che dobbiamo veramente comprendere.
Dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome Io sono tra loro
Matteo 18,20
amoreabbondanza.com 180
E tutto questo è riassunto in questa frase che non significa, come viene
erroneamente diffuso, che pregare serve solo se siamo in tanti! Certo la
forza del gruppo è qualcosa di reale. E’ una bella sensazione, è un modo di
condividere, si crea una bella energia, magari lo si fa anche più volentieri,
ma Dio, l’Uno sono Io! E come dire “andare a correre in gruppo è più
efficace”… Certo è più efficace perché se non viene un’amica non ci vado,
perché lo faccio più volentieri, perché il tempo passa più velocemente, ma
se non sono io a correre non avrò alcun effetto! Dio, l’Uno sono Io! Sono Io!
Perciò se cambio Io cambia tutto. a me non interessa niente di quello che
fanno gli altri, se ci sono o non ci sono se cambiano o non cambiano… non
mi riguarda! Devo Essere Io! Quando cambio Io cambia tutta la mia realtà.
Conoscete la storia della centesima scimmia?
E’ condivisa in moltissimi ambiti la convinzione che per cambiare
completamente la visione del mondo e manifestare in esso la Pace sia
sufficiente. che una certa massa critica di persone cambi la sua visione del
mondo. Il concetto di “massa critica” è un concetto che è stato preso in
prestito dalla fisica nucleare. Se si raggiunge appunto la “massa critica” di
materiale fissile si verifica una reazione di fissione nucleare a catena che si
auto-mantiene. Il concetto di massa critica è usato anche in sociologia dove
si sostiene che una rivoluzione sociale si può verificare solo se una
determinata “massa critica” di persone siano in questo senso
“rivoluzionari” assicurati.
Partendo da questo concetto e attraverso suoi studi ed esperimenti Gregg
Braden scienziato di fama internazionale, ha calcolato che questa massa
critica corrisponde alla radice quadrata dell’1% della popolazione mondiale,
cioè circa 8.000 persone. Cioè 8.000 persone circa in accordo possono
invertire il pensiero prevalente mondiale.
A questi concetti si rifà la storia della centesima scimmia di cui ha parlato
per primo lo scrittore Lyall Watson nel 1979.
amoreabbondanza.com 181
La scimmia giapponese Macaca Buscata era stata studiata per oltre
trent’anni da un team di etologi. Sull’isola di Koshima nel 1952 gli studiosi
gettarono patate dolci sulla sabbia a portata di mano delle scimmie. Dopo
alcuni tentativi e prove un giovane Macaco femmina, invece di mangiare la
patata intrisa di sabbia come avevano fatto tutte le altre fino a quel
momento, andò a lavarne una nel mare vicino e la mangiò. Scoprendo che
la patata pulita e salata era più buona la macaca insegnò la cosa ai suoi
vicini, che la insegnarono ai loro vicini, fino ad un momento in cui
improvvisamente tutta la tribù aveva assunto il comportamento. Si
racconta quindi che in poco tempo la comunità dei macachi di quella zona
comprese che la patata senza sabbia e con l'apporto del sale era più
appetitosa. Quindi, considerando il numero di scimmie che impararono
dall’esempio delle altre (massa critica) di ipoteticamente novantanove
esemplari, si parla della centesima scimmia come di quella che arriva ad
innescare un processo di cambiamento automatico, senza più bisogno
dell’esempio, sull’intero genere Macaca Buscata. Ogni ulteriore
esperimento in questa direzione ha dimostrato che quella della centesima
scimmia era un mito. Tanto che lo stesso Lyall Watson nel 1985 ha ammesso
pubblicamente di avere largamente inventato la storia della centesima
scimmia.
Tuttavia questo non è importante più di quanto non sia importante
verificare la fondatezza storica delle parabole di Gesù o del Buddha… quello
che interessa a noi è comprendere il fenomeno. Secondo Greg Braden e
tutti gli esperimenti di meditazione collettiva fatti sul metodo Meissner
ecc… vanno nella direzione della conferma della potenzialità determinante
della “massa critica”. Detto questo però quello che mi preme sottolineare è
che, in base a tutto quello che abbiamo detto fin qui: la centesima scimmia
SONO IO! A prescindere che sia stata raggiunta la massa critica o meno.
Perché quando imparo a lavare le patate IO le altre 99 scimmie si
amoreabbondanza.com 182
manifesteranno istantaneamente! IO son l’ago della bilancia perché IO
SONO l’UNO! Io Sono! Quando cambio io la massa critica automaticamente
si manifesta. Se tutto è il mio riflesso… io devo smetterla di farmi le
paranoie da un lato e di giustificare il mio “non cambiamento” con scuse
del tipo…. è inutile perché tanto se non cambiano anche gli altri io da sola
cosa vuoi che faccia?
A questo riguardo c’è un’altra bella storiella di Maui che potrebbe essere
interessante.
Tanto tempo fa in Polinesia, molto ma molto prima del capitano Cook,
Maui, divenuto vecchio, decise di tornare al villaggio in cui era nato.
Il villaggio era povero, situato ai piedi di un grande vulcano, così alto da
impedire ai raggi del sole di filtrare.
Le foreste attorno erano povere di frutti, i raccolti miseri ed i bambini
rachitici a causa della carenza di sole.
Impietosito per ciò che vedeva e stufo di questa situazione, un giorno Maui
prese un cucchiaio e si diresse verso il vulcano.
La gente del posto, che lo conosceva e rispettava, era perplessa. Cos’
andava a fare Maui con un cucchiaio sul vulcano?
Qualcuno pensò che forse l’età cominciava a procurare danni al cervello del
celebre eroe.
Ma Maui, anticipando i loro pensieri, disse: “Amici miei, so per certo che da
solo e con questo cucchiaio non posso spostare il vulcano. Ma qualcuno, da
qualche parte, dovrà pur iniziare … Ed io inizio da qui”.
E noi sappiamo che questa storia è vera perché ancora oggi se nessuno
comincia il lavoro non si conclude!17
17Storiagiàpubblicatasu“LestoriediMaui”diRodolfoCarone,GiovannaGarbuio,FrancescaTuzzi–L’Etàdell’acquario
amoreabbondanza.com 183
Se cambio io cambia tutto! Ovviamente perché cambi tutto Io devo
cambiare veramente! Se voglio manifestare la pace nel mondo io devo
essere pace veramente, devo essere pace nel 100% del mio essere.
Quindi tornando a questa bellissima frase
Dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome Io sono tra loro
Matteo 18,20
il suo significato è che quando la molteplicità è nuovamente percepita
come unità “due o tre sono riuniti nel mio nome” lì Dio (l’Uno) si
manifesta. Quando mi rendo conto che tutti… massa critica compresa sono
ME e smetto di attribuire le responsabilità agli altri e me le assumi io in
quanto io sono gli altri, lì c’è Dio!
Questo significa concentrarsi sull’Amore e questo è il principale strumento
a nostra disposizione.
amoreabbondanza.com 184
IndicazioniFlash
Lerisorsedisponibilisonoinfinite!
Questa è una cosa che dobbiamo veramente metterci in testa perché siamo
in cuor nostro convinti che non ce ne sia mai abbastanza per tutti. Se
l’universo è infinitamente abbondante e la mia realtà no, significa che non
sono percettivamente connesso all’Universo, non mi sento in connessione
con il Tutto.
Se tutto quello che abbiamo detto fin qui è vero, come è vero, che
l’universo sia infinito è un concetto che non ha bisogno di ulteriori
argomentazioni! Se l’Universo è Infinito, se tutto è energia e l’energia è
Amore è evidente che ciò che ci serve c’è! . E tutte le antiche tradizioni lo
sanno e lo dimostrano con il diffusissimo suggerimento “non prendere mai
più di quello che ti serve” semplicemente perché se te ne servirà ancora ce
ne sarà.
Per quanto il suggerimento etico diffuso e comune sia sempre “non
prendere niente di più di quanto ti serve ora” la consapevolezza profonda è
che ce n’è in abbondanza per tutti. Il concetto di non sprecare ciò che
abbiamo a disposizione è un suggerimento etico per permetterci di vivere
bene.
Siifeliceperquestomomentoperchéquestomomentoèlatuavita!
Non potrai essere felice domani, non ha importanza se sei stato felice ieri,
né l’uno né l’altro esistono più. Quando sarà domani è ancora oggi! Quando
era ieri è ancora oggi! L’unico momento in cui possiamo essere felici,
l’unico momento in cui abbiamo potere è adesso, per cui sii felice! Anche
perché ormai sarete stanchi di sentirmelo ripetere: la scorciatoia per essere
felici, è essere felici! Vivere qualcosa, fare delle esperienze anche belle,
amoreabbondanza.com 185
con l’ansia, con il nervoso, con la preoccupazione per quello che è stato o
che sarà ci deruba della nostra VITA. Non godere del presente significa non
vivere.
Nonotteniamociòchevogliamo,maotteniamociòcheSiamo!
E’ un concetto importante da sottolineare. Non si ottiene ciò che siamo
“capaci” di ottenere, ma ciò che siamo “convinti” di poter ottenere. Si
guadagna ciò che si pensa di valere e infatti non otteniamo il successo… lo
diventiamo. Si ottiene solo l’Amore che siamo convinti di meritare! E questa
è un’affermazione che vale per ogni ambito della nostra vita non solo per la
sfera sentimentale, perché se tutto è Amore significa che otteniamo in ogni
ambito ciò che corrisponde alla quantità di Amore che pensiamo di valere
che crediamo di meritare. Perché tante persone vivono sempre lo stesso
tipo di esperienza? Con persone che non le amano veramente, con persone
che le tradiscono, con persone incapaci di prendersi delle responsabilità,
con persone egoiste che non sanno amare ecc… Perché certe persone
continuano a cambiare lavoro e ad arrabattarsi sempre tra occupazioni mal
pagate, tra esperienze più o meno fallimentari, professioni che non
decollano, carriere che non si realizzano, soldi che non entrano ecc… Se
andiamo a vedere dentro di noi è perché noi siamo convinti di non valere
abbastanza, noi siamo convinti di non meritare di più e quindi ci auto-
sabotiamo… se incontriamo il principe azzurro non ce ne innamoriamo, se
troviamo l’occasione lavorativa non abbiamo il coraggio di coglierla ecc…
Noi per primi non ci amiamo e non ci accreditiamo più di quello che ci
siamo convinti sia il nostro valore. Perciò se siamo sempre alle perese con
il capo che non ci valorizza pur cambiando capo, o con l’attività che non
decolla pur cambiando attività, facciamoci delle domande e rispondiamoci
sinceramente.
amoreabbondanza.com 186
Perchè se non siamo disposti a cambiare noi stessi la nostra vita non
cambierà.
Va bene volere delle cose, va bene avere dei desideri, ma quei desideri non
si realizzeranno mai se noi non ci allineeremo ad essi. E per farlo dobbiamo
allinearci con noi stessi… poco importerà dopo se saremo noi in linea con i
nostri desideri o se i nostri desideri si saranno allineati a chi siamo… la cosa
importante è che abbiamo imboccato la strada per manifestare quelli che
Qui e Ora sono i nostri desideri. Perché, di fatto, quando siamo allineati con
noi stessi, la cosa grandiosa è che i nostri desideri si allineano a noi non
viceversa e così si manifestano e si manifestano molto facilmente. E i
desideri che non sono centrati con la nostra Reale Identità, cesseranno di
essere nostri desideri. Quando noi siamo davvero allineati con noi stessi,
quando siamo centrati, quando tutto il nostro essere è in armonia con se
stesso, alcuni nostri desideri che non erano indirizzati al nostro meglio,
cesseranno di essere nostri desideri, e viceversa cominceremo a desiderare
ciò che davvero ci renderà felici. E quando i nostri desideri sono davvero in
linea con la nostra Reale Identità, la loro manifestazione è veloce e fluida.
FaiciòcheAmiedAmaciòchefai!
Fai ciò che ti appassiona.
Quando facciamo qualcosa che veramente ci piace, che ci dà serenità e
gioia, siamo più stimolati a farlo e a farlo bene, ci mettiamo più impegno,
più forza, più energia, più entusiasmo, che no se ci dedichiamo a qualche
attività per forza o controvoglia. Se ci dedichiamo ad un’attività che ci
arricchisce interiormente perché ci piace, il più delle volte non ci importa
niente (o poco) di quello che pensano gli altri, o di tutti i preconcetti,
giudizi o pregiudizi che possono esserci dietro a tale attività.
Semplicemente siamo consapevoli che dedicandoci ad una certa attività
stiamo bene dentro e fuori!
amoreabbondanza.com 187
Questo non significa che anche fare ciò che piace non sia stancante, ma un
conto è essere stanchi, realizzati e sereni e un conto è essere stanchi,
frustrati e incavolati con il mondo! Certo è che se facciamo ciò che ci
piace, per quanto stanchi, tendiamo sempre a farne di più e ad avvicinarci
sempre un po’ di più al risultato… è normale, è umano!
Chi riesce a fare ciò che lo appassiona e ci mette tutto se stesso senza
perdere la fiducia nella riuscita dell’intento, sicuramente realizzerà il suo
sogno e rischierà davvero di diventare ricco! Questo vale anche per chi ha
una passione che non è molto remunerativa. Perché se si pone la propria
passione in cima ai propri obbiettivi e ci si crede davvero, arriverà anche il
modo per renderla remunerativa. O comunque arriverà il modo per poterla
coltivare ugualmente.
Ogni essere vivente e tanto più ogni essere umano, ha dei talenti speciali,
qualcosa che possiede più o meno in esclusiva e la cui coltivazione potrà
procurare beneficio ai suoi simili. Il fatto di individuare questo qualcosa è il
primo passo. Ogni persona è nata con uno scopo.
Ogni essere umano ha qualcosa di speciale da offrire. Individuare lo scopo,
ma ancora prima la propria dote, significa capire cosa possediamo che ci
renderà felici e contemporaneamente ci procurerà l’abbondanza e la
prosperità a cui abbiamo diritto. Il passo seguente quindi è quello di
coltivare questo dono speciale che non solo potrà arricchire il mondo, ma
potrebbe, anzi dovrebbe essere la strada per la nostra felicità.
Nessuno è nato per arrancare in una valle di lacrime (lo so per certo. Me
l’ha detto qualcuno di molto attendibile! Il mio Io superiore…) e tanto meno
per procurare quelle lacrime al suo prossimo. Quindi bando alle esitazioni,
perché se riusciamo a capire la nostra “visione di nascita” e ad individuare
quali sono gli strumenti che abbiamo per realizzarla, ma continuiamo a
dubitare di noi stessi ci ritroveremo continuamente al punto di partenza.
Anzi il dubbio ci porterà a seppellire sempre più le nostre doti sotto cumuli
amoreabbondanza.com 188
di blocchi energetici e credenze limitanti.
Mantieni sempre intatta la tua integrità!
Questa è un’indicazione importantissima, direi fondamentale. I nostri
obiettivi devono rifletterci perché raggiungeremo solo le mete che ci
rappresentano. Se io sono una persona moralmente etica con dei valori e
dei principi solidi non potrò mai mettermi in società con dei disonesti. Non
ci sarà affinità e l’impresa non potrà avere successo ne in una direzione né
nell’altra. quindi è fondamentale che tutte le nostre attività rispecchino la
nostra integrità… qualunque essa sia! Senza parlare per forza di onestà e
disonestà la cosa vale anche all’interno di valori parimenti etici e morali. Se
io sono una persona timida e introversa non potrò portare al successo
un’impresa che abbia bisogno di persone spregiudicate. E fondamentale che
la nostra attività abbia bisogno di noi stessi autentici. Dobbiamo sempre
restare autentici, restare noi stessi, perché ogni volta che noi tradiamo noi
stessi ci stiamo allontanando dalla percezione dell’Unità. Nella Bibbia si
dice “idolatrare l’agnello d’oro”. Ogni volta che noi rinunciamo alle nostre
caratteristiche e ci forziamo ad essere chi non siamo, stiamo idolatrando
l’agnello d’oro. Noi dobbiamo riconoscere l’Amore in noi e allinearci ad
esso non allontanarcene perché sul momento ci pare più efficace o più
facile… sarà solo controproducente alla fine dei conti. Dobbiamo
riconoscere l’Amore in noi, che si manifesta attraverso i nostri talenti e
attraverso le caratteristiche che più ci appartengono. Dobbiamo riconoscere
la nostra divinità e rimanere centrati con essa… l’agnello d’oro è altro dal
divino in noi, è una divinità finta, altro da noi che non ci riguarda. Scendere
a compromessi con i propri principi non è mai un’azione efficace. Possiamo
sentirci costretti in certe circostanze, ma se accade significa che c’è
qualcosa di molto profondo da rivedere. Quindi prima di intraprendere una
qualsiasi attività chiediamoci:
amoreabbondanza.com 189
• Per me è morale?
• Mi rispecchia?
• Lo racconterei volentieri alla mia famiglia?
• Mi farà sentire orgoglioso di me stesso?
• Rispetterò me stesso per averlo fatto?
• Dormirò tranquillo?
• Vorrei essere amico di qualcuno che fa questo?
Il denaro è energia!
Il denaro, come ogni altra cosa, è un’energia e siamo noi a polarizzarla. Il
denaro non è cattivo o buono, è solo uno strumento, un’energia per
muovere altre cose, altre situazioni. Per cui non ha alcun senso dire che il
denaro è diabolico o che il denaro è portatore di male e di perdita dei
valori etici.
Questo spero a questo punto sia acquisito!
Non fare paragoni!
Un altro consiglio interessante è questo: non fare mai paragoni! Se vogliamo
fare qualcosa, facciamolo solo perché lo vogliamo fare, perché farlo
interessa a noi, non per dimostrare qualcosa a qualcun altro o per
dimostrare a noi stessi di valere in riferimento a qualcun altro. Farlo per
metterci a confronto o in competizione con gli altri è sempre
depotenziante. Impariamo a riconoscerci nella nostra grandezza spirituale
(Uhane Nui Au) a prescindere dal resto, a prescindere dagli altri. Impariamo
a guardare i nostri successi e i nostri talenti e contemporaneamente i
nostri insuccessi e le nostre debolezze in valore assoluto, senza paragonarli
alle caratteristiche di altri o di altro. Farlo è solo un rallentamento e
un’operazione bloccante. Il nostro valore, non dipende mai dalle
aspettative e dal giudizio del mondo esterno. Impariamo invece a
amoreabbondanza.com 190
riconoscere la perfezione in ogni esperienza di vita, indipendentemente dai
suoi risultati, guardando ai nostri successi e ai nostri insuccessi liberi dal
bisogno di paragonarli ai risultati raggiunti da altri o da altro lì fuori.
Mettersi in competizione, abbiamo visto, non è mai un’operazione efficace.
Io valgo a prescindere! Io ho un valore intrinseco (altissimo)
indipendentemente da tutto e da tutti.
Finché non raggiungiamo la consapevolezza della nostra perfezione saremo
sempre portarti a paragonarci con gli altri per una sorta di bisogno di
sicurezza, ma è un’operazione depotenziante, tanto più che il nostro
prossimo ci tratta di solito precisamente in base a come noi ci vediamo e ci
valutiamo. Se noi non Amiamo noi stessi non riusciremo mai a farci Amare
dagli altri, è inevitabile. Se noi non siamo convinti di avere un alto valore
come esseri umani non riusciremo mai a produrre valore. Io non valgo
perché c’è qualcuno che vale di più o qualcuno che vale di meno. Io ho un
valore intrinseco che dipende esclusivamente da me. Se non esiste un
nemico dentro di noi nessun nemico esterno potrà mai attaccarci, ma è
vero purtroppo anche il contrario, se non siamo interiormente in pace con
noi stessi saremo sempre circondati da “guerre”, da conflitti, da pericoli e
da nemici. Che però sono lì a mostrarci che non c’è bisogno di paragonarci
con l’esterno per valutare il nostro valore e per riconoscere la nostra
perfezione. L’assenza di paragone ci porta invece ad abbandonare la
competizione in cambio della più efficace e produttiva collaborazione. Il
paragone è solo uno spreco enorme di energia. La felicità è qui ed ora e
deriva direttamente dalla perfezione del Universo che è Amore e quindi
dalla perfezione di me stesso che, quale parte olografica del Tutto, sono io
stesso Amore e riconosco la mia grandezza Spirituale Qui (in ogni luogo) e
Ora (in ogni momento). L’imperfezione non esiste e un fallimento è
altrettanto perfetto di un successo, perché ognuno è stato la cosa migliore
e più adatta alla nostra crescita in quel momento.
amoreabbondanza.com 191
I paragoni sono sempre limitativi anche se siamo cresciuti e siamo stati
educati in una società competitiva che ha sempre usato il metro di
paragone per dare un valore.
In realtà noi e soltanto noi siamo il punto di riferimento per dare valore a
ciò che riusciremo a costruire.
In una società basata su questi principi la competizione scomparirebbe
completamente (venendo a mancare il meccanismo del paragone) per
lasciare spazio alla più efficace collaborazione, atteggiamento decisamente
più allineato allo stato naturale dell’Essere.
Ciò che hai ce l’hai in prestito!
Questo è un concetto molto interessante, la cui assimilazione eleva
enormemente le nostre vibrazioni, perché ci conduce ad allargare la nostra
prospettiva e ad entrare dentro la visione cosmica del gioco di ruolo in cui
la vita è eterna e ciò che fa parte della molteplicità per quanto utile e
importante è sempre illusorio. Non possiamo portarci via niente da qui. Ma
ciò che hai ce l’hai in prestito significa anche che se io sono consapevole
che quello che ho dipende da quello che sono e che quello che “mi
appartiene” è ciò che sono, maturerò un produttivissimo distacco da tutta
la materialità. Se io sono consapevole che ciò che ho non mi appartiene
veramente, ma è qualcosa che sto usando, anche in esclusiva, mi librerò
dell’attaccamento che il senso di possesso genera.
Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e
dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove
né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano.
Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.
Matteo 6:19-34
amoreabbondanza.com 192
Gli hawaiani ci ricordano:
Là dove è la tua attenzione lì è il tuo Amore.
Il concetto è esattamente lo stesso. La cosa che dobbiamo imparare a fare
è concentrarci sull’Amore. Sul nostro Essere Amore. Agisci come l’Amore
che Sei. Tutto il resto sono strumenti, sono cose che ci possono servire, che
sono utili, ma più siamo attaccati a queste cose, meno ne usufruiamo,
meno le godiamo, perché rischiamo di farle diventare controproducenti.
Per chi ha letto “Il viaggio di Maui18” sa che questo è il motivo ricorrente di
tutto il racconto. Noi dobbiamo concentrarci sull’Amore sull’Essere, l’avere
è una conseguenza, non mai viceversa. Tutto i resto sono strumenti che
comunque derivano dall’Essere.
Sempre lo stesso Gesù ci parla del cammello e della cruna dell’ago:
E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri
nel regno di Dio
Matteo 19:24
Questa frase non significa che i ricchi vanno tutti all’inferno. Questa
affermazione vuole semplicemente metterci in guardia dall’attaccamento,
non vuole demonizzare la ricchezza. Questa frase significa che
l’attaccamento alla materialità è un blocco enorme all’elevazione
spirituale. Questa frase ci mette in guardia dall’attaccamento a qualunque
cosa, anche dall’attaccamento alla povertà come caratteristica della buona
spiritualità. L’attaccamento alla povertà è altrettanto deleterio
18IlviaggiodiMaui:laverastoriadell’Ho’oponopono;diRodolfoCarone,GiovannaGarbuio,FrancescaTuzzi,EdizioniIlPuntod’Incontro
amoreabbondanza.com 193
dell’attaccamento alla ricchezza. E’ l’attaccamento il problema non la
ricchezza o la povertà… è l’atteggiamento il problema, lo stato interiore
non il fatto esteriore (ricchezza o povertà).
In un altro passo del vangelo di Marco infatti si legge:
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo
seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia
lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa
mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo,
cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi …
Vedete cosa dice Gesù a chi lo segue! Gli promette già da ora, subito,
immediatamente, cento volte tanto in case e campi, che vuol dire ricchezza
materiale. Gesù non ha mai condannato la ricchezza in se stessa, perché
può essere onesta e generosa. Egli condanna ovviamente la ricchezza
fraudolenta (vedi i mercanti del tempio) e l'attaccamento al denaro e alla
ricchezza.
E sempre nella bibbia per bocca di Dio leggiamo:
Li ha-kesef ve li ha-zahav = mio e' l'argento e mio e' l'oro
che significa ciò che hai ce l’hai in prestito.
Questa affermazione, fatta da Dio per bocca del profeta, stabilisce
inequivocabilmente che nel denaro c’ è energia divina (e come potrebbe
essere diversamente se Dio è onnipresente?). Se è roba di Dio significa che
non può essere diabolico. Eventualmente ci appartiene quando ci
amoreabbondanza.com 194
identifichiamo nell’Unità perché è parte di noi, ma non in qualità di esseri
incarnati. Quindi significa che nulla ci appartiene se non in quanto siamo
Uno con l’Unica Coscienza e quindi siamo Uno anche con l’oro e l’argento.
Ma in ogni caso percettivamente all’interno della dualità, l’atteggiamento
efficace è quello che qualunque cosa ci sia data in prestito.
Noi ne siamo soltanto i depositari e i custodi e il denaro ci è stato dato per
farne buon uso in qualità di amministratori fedeli.
Il buon uso è quello tramite il quale la Luce in esso racchiusa, l’energia
divina, l’energia di scambio che il denaro è (l'argento e l'oro possiedono la
Luce della luna e del sole) viene rivelata e fatta risplendere, per dare gloria
a Dio, e per compiere meglio i suoi precetti. Questo significa che quando
noi usiamo il denaro e la ricchezza per stare bene, per far stare bene gli
altri, per ottenere dei risultati in linea con quanto abbiamo detto fi qui,
stiamo mettendo in Luce l’energia che il denaro è. Tra di essi, uno dei più
importanti e quello della Tzedaka': le opere di beneficenza da cui il buon
uso della “decima”.
E’ molto interessante lo spunto di riflessione che si ricava dall’accenno alla
decima, cioè lasciare in beneficenza la decima parte dei proprio guadagni,
proposto e sottolineato dalla Bibbia che è la stessa identica quantità che T.
Haerv Eker suggerisce di dare in donazioni.
Non risparmiare!
Un’altra cosa interessante è il suggerimento di “non risparmiare”! Che non
significa materialmente non risparmiare e non provvedere alle necessità
mie e della mia famiglia, ma è un suggerimento che riguarda ancora una
volta l’atteggiamento mentale. Non risparmiare significa non entrare nella
mentalità del povero che deve fare sempre i conti circa la sua disponibilità
economica. Non dilapidare ovviamente; in ogni cosa ci vuole equilibrio, ma
usciamo dalla psicologia del risparmio. Se sento il bisogno di risparmiare
amoreabbondanza.com 195
significa che non mi sento ricco e che sono convinto che l’abbondanza a
disposizione non sia infinita e comunque sufficiente a far fronte sempre in
ogni momento a tutti i miei bisogni. Se vado a cena fuori e prendo la
sogliola perché il branzino costa troppo, sarebbe stato meglio che fossi
andata a mangiare da McDonald dove mi potevo permettere qualunque cosa
il menu mi proponesse. Perciò evitiamo di entrare nella mentalità del
risparmio a tutti i costi (così vicina al bisogno di accumulare) perché
energeticamente si rivelerà un approccio disfunzionale. Facciamo le cose
che possiamo permetterci e facciamole al meglio, non mettiamoci in
condizione di ripeterci e comportarci guidati dal “Non me lo posso
permettere”!
Quando facciamo questo tipo di ragionamenti stiamo dicendo all’Universo e
al nostro subconscio: “Non me lo posso permettere!” Perciò facciamo le
cose che possiamo permetterci, ma facciamole al meglio. ma se devo
mangiare la sogliola per restare con la voglia del branzino capiamo bene
che tipo di energia sto emanando e per quanto tempo la emanerò.
Paghiamosubitoinostrisospesi.
Cerchiamo di pagare i nostri debiti subito o per lo meno nel modo più
veloce possibile. Cerchiamo con tutte le nostre capacità di non mettere in
difficoltà terzi a causa della nostra insolvenza ovviamente in base alle
nostre capacità di solvibilità, ma anche questo facciamolo al meglio di ciò
che possiamo fare. Fai tutto ciò che puoi per essere puntuale nei pagamenti
e non mettere in difficoltà i tuoi creditori. E’ importante! Perché ancora
una volta è un atteggiamento che ci permette di entrare dentro una
mentalità di ovvia abbondanza. E’ chiaro che se non ce ne sono non ce ne
sono, ma se non ce ne sono. Però se non ce ne sono, magari andiamo a
parlare con il nostro creditore, non aspettiamo che se ne accorga lui o che
lo avvisi il commercialista o la banca. E comunque facciamo tutto quello
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che è nelle nostre possibilità per non lasciare i debiti navigare da soli.
Prendiamoci le nostre responsabilità attivamente. Dovendo scegliere
cerchiamo di scegliere sempre di saldare le situazioni che metterebbero
maggiormente in difficoltà gli altri (l’imprenditore che senza liquidità
sceglie di pagare i dipendenti e lasciare indietro il saldo dell’iva a costo di
multe salate per esempio). Cerchiamo di non mettere in difficoltà gli altri
con le nostre difficoltà al massimo delle nostre possibilità.
E’ un concetto importante perché osservare questa prescrizione ci permette
di entrare dentro la mentalità dell’abbondanza: Io sono sempre solvibile!
Non costa troppo!
Niente costa troppo… magari costa di più di quello che sono disposta a
pagare, ma non è troppo in valore assoluto. Quando pensiamo che qualcosa
costi troppo lo stiamo svalutando e stiamo ammettendo con noi stessi di
non potercela permettere! Qualcosa è per le mie tasche e qualcosa no. Se
gli è stato attribuito quel valore significa che qualcuno pensa che abbia
quel valore… se per me è “troppo”, significa solo che ho una visione
diversa, non che la mia è giusta e l’altra è sbagliata. Energeticamente è
ancora una volta estremamente controproducente. Sto ancora evitando di
prendermi le mie responsabilità e riverso la “colpa” sul prezzo anziché
accettare responsabilmente che io ho dei blocchi energetici per cui non ho
il denaro per comprarlo.
Il denaro non è sporco!
Quante volte la nostra mamma vi ha detto: “hai toccato i soldi? Vai a lavarti
le mani”… e quante volte l’abbiamo detto noi ai nostri figli? E’ ovvio che se
penso che sia sporco e che porti malattie non avrò voglia di averci molto a
che fare. No?
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Benedici anche chi ti deruba!
Questo è un grandissimissimo strumento di trasmutazione alchemica.
Questo è uno strumento molto potente! Un grande trasmutatore energetico.
I problemi non sono problemi ma sono opportunità. Allo stesso modo anche
una truffa o un imbroglio è un’opportunità di crescita e certamente di
trasmutazione energetica. Questo non significa non agire, ma mentre
andiamo a denunciare il furto o la truffa benediciamo i suoi autori e
auguriamo loro del bene.
Auguriamo il bene anche a chi ci truffa o ci deruba e cerchiamo il bello
nella situazione. Ormai l’ha fatto perciò non possiamo intervenire, perciò
cogliamo l’occasione di circondarci di buona energia. Ovviamente lo
denunceremo e se lo prendono lo manderemo in galera, ma cogliamo
l’occasione di benedirlo e di emanare energia efficace. Questo all’interno
del discorso che facevamo prima sulla polarizzazione dell’energia. Quando
qualcuno ci invia energia negativa sta a noi accettarla con la polarità di
partenza o invertirne la portata.
A questo riguardo ci viene ancora in aiuto Maui19:
Tanto tempo fa in Polinesia, molto ma molto prima del capitano Cook, ci fu
un tempo in cui Maui girava per tutte le isole Hawaii per diffondere il
messaggio dello spirito di Aloha, un messaggio di Amore e di unità. Ovunque
andasse trovava la gente felice, grazie ad uno stile di vita allineato con i
princìpi di Aloha.
Poco prima di sbarcare su una delle isole più piccole, i sacerdoti del luogo
avevano sentito che Maui intendeva recarsi anche da loro, in quel luogo
remoto.
19Storiagiàpubblicatasu“LestoriediMaui”diRodolfoCarone,GiovannaGarbuio,FrancescaTuzzi–L’Etàdell’acquario
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Non erano molto contenti della notizia: in quell’isola infatti veniva imposto
ancora il sistema dei guerrieri, la società aveva un modello gerarchico ed
esistevano le caste. I sacerdoti, assieme ai guerrieri, facevano parte delle
caste più importanti. Se Maui avesse diffuso i principi di uguaglianza e
Ohana (famiglia) dello spirito di Aloha, tutti i loro privilegi sarebbero andati
perduti.
Non potevano impedire a Maui di sbarcare sulla loro isola e non potevano
certo fargli del male, altrimenti avrebbero attirato su di loro l’ira di tutte
le altre isole. Escogitarono quindi un piano. Decisero di usare un sistema
vecchio come il mondo, ma sempre attuale ed efficace: il pettegolezzo
anonimo.
Radunarono tutti gli abitanti della piccola isola e fecero dire loro dai loro
aiutanti che stava per arrivare un uomo di nome Maui. Quest’ uomo parlava
bene ed era un gran affabulatore, ma tutti sapevano che in verità era un
bugiardo, un imbroglione che usava le sue capacità per avere i favori delle
donne del luogo ed ottenere cibo e ricchezze gratuitamente.
La gente dell’isola, allora decise: avrebbero accolto quel furbacchione
come meritava.
Così, quando Maui arrivò sulla loro isola e raggiunse il centro del villaggio,
tutte le persone lo accolsero insultandolo e lanciandogli contro la frutta
marcia.
Maui attese paziente, senza scomporsi, attendendo fino a che l’ultimo
insulto fu pronunciato. Poi disse tranquillo: “Avete finito? Io vi ringrazio per
avermi esternato le vostre opinioni. Ora abbandonerò quest’ isola, perché
devo proseguire il mio viaggio. Ma conto di tornarci tra qualche tempo, così
se avrete altre cose da dirmi, le ascolterò volentieri”.
La gente rimase stupita da questa sua reazione e qualcuno chiese: “Ma non
sei ancora stanco dei nostri insulti e del nostro trattamento? Chi ti dice che
avremo ancora altre cosa da dirti?”.
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Maui, allora, rispose: “Sapete, io sono stato anche un guerriero nella mia
vita. E certamente vi avrei ucciso tutti con facilità dopo una simile
accoglienza. Ma io non sono più quell’uomo. Vi racconto questo: nell’ultima
isola in cui sono stato prima di raggiungervi, tutti mi hanno accolto con
grandi complimenti, donandomi frutta prelibata e gioielli preziosi. Ma io
non ho accettato nulla, perché ero sazio e non avevo bisogno di niente.
Secondo voi, tutto quello che non ho accettato, a chi è andato
ridistribuito?”.
Qualcuno rispose: “Beh, probabilmente coloro che ti hanno offerto i loro
doni li avranno ripresi e dati alla loro famiglia o a coloro che amano …”.
“Esatto!”, rispose Maui, per poi aggiungere: “E tutti i vostri insulti, che io
qui non ho accettato, secondo voi, a chi andranno ridistribuiti?”.
Ci fu un grande silenzio. Su quell’isola, da quel momento in poi, tutti
seguirono lo Spirito di Aloha.
… E noi sappiamo che questa storia è vera, perché in tutte le isole delle
Hawaii ancora oggi lo Spirito di Aloha è vivo e attivo.
Concludiamo con un’ affermazione di salvatore Brizzi
La povertà è una malattia e la ricchezza è un dovere
Se è vero come è vero tutto quello che abbiamo detto qui, questa è una
grande verità!
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amoreabbondanza.com 201
Tutto quello che hai letto in questo e-book, se è affine alla tua sensibilità
lo è perché sono cose che conosci già. A me forse il merito di avertele fatte
ricordare, in maniera semplice e lineare. E se così è andata, tieni
comunque presente, che è accaduto solo perché tu hai deciso in qualche
modo che accadesse. Se ti è rimasta ancora qualche domanda priva di
risposta, prova a guardare più in profondità dentro te stesso, e se la
risposta ancora non compare, forse devi attirare qualche altro strumento
utile a proseguire la tua crescita e la tua ricerca, utile a riportare alla tua
mente ciò che già sai... ma comunque sia... le risposte sono tutte
addormentate dentro di te!
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NotasugliautoriGiovanna Garbuio: alla ricerca di risposte da tutta la vita inciampa nel
2008suHo’oponoponocheidentificacomelaviaperlasciarandaretutte
ledomande!
IlsuopercorsopartitodaJamesRedfieldeJoeVitalecomepermoltialtri,
è poi proseguito nella ricerca della comprensione e
dell'esperienza attraverso la saggezza di Aunty Morrnah Nalamaku
Simeona e del suo più famoso discepolo il dr. Ihaleakala Hew Len. Ha
continuato ad approfondire sui copiosi scritti diMax Freedom Long, di
Mary Kawana Pukui, di Pali Jae Lee, di L.R.McBride, di Uldra Johnson,
della regina Liliuokalani, di Renata Provenzano. Per poi indagare gli
insegnamenti del dr Serge Kahili King, di Susan Pa'Iniu Floyd, di Aunty
Mahealani Henry, di Harry Huane Jim, di Dane Kaohelani Silva, di Po'o
Pua'a Kawika Foster, di Mabel Katz… Per poi sintetizzare con il dr
Maka’alaYateschechiamacongioiaKumu(Maestro).Senzadimenticare
il confronto con i più occidentali Barbara Hau'oli Okalani, Rudi Carone,
FrancescaTuzzi,DarioCanil...
Dal 2009 ho scritto oltre una decina di libri sull’Ho’oponopono e sulla
spiritualità in generale, ha realizzato interviste radiofoniche e televisive
sempreconl’intentodidiffondereinItalialostrumentopotenteperstare
bene,chetuttoquestocontiene.Lofaattraversoisuoilibri,ilsuoblogei
seminaricheconduceintuttaItaliaeinSvizzera.
amoreabbondanza.com 203
ElenaSanjustdiTeulada:Dadiversiannisioccupadigestioneemotivae
riequilibrio corpo-mente nel mondo della finanza, dove gli aspetti di
gestione del denaro sono molto importanti. Ha approfondito molto
l’aspetto biofisico dei blocchi o credenze che ci portiamo dietro
attraversolostudioe lapraticadistrumentidifferentidallameditazione
alleCostellazioniFamiliariSistemiche,tecnichediRiequilibrioEnergetico,
Emotional Balancing con Roy Martina e negli ultimi tempi Resonance
Coaching. Comprendendo come questi blocchi energetici ci influenzano
nelle scelte che facciamo, in unmododi cui non siamo consapevoli, ha
creatounpercorsodiesercizipraticiperriconoscerliesuperarli,partendo
datecnichecorporeeoenergetichechefacilitanolapresadicoscienzadi
sé,delleproprieemozioniereazioniautomatiche.
Perleileduestradesonosemprestateparalleleepercorrendoleinsieme
hacompresoediffondecomemigliorarelavoroevitapersonale.
amoreabbondanza.com 204
Aloha – Namastè - In lak'ech - Kanyini – Ubuntu – Gassho
Sat nam – Wiracocha - Mitakuye Oyasin
Riconosco e mi inchino al Divino in te!
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Puoitrovareilvideo-seminariocompletoaquestoindirizzo
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Eventi dal vivo:
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amoreabbondanza.com 207
Quando ti trovi di fronte ad una scelta...
guardati dentro e chiediti:
"cosa farebbe l'Amore?"
Se segui il consiglio che ne deriverà
farai sempre la scelta giusta
che ti porterà dritta dritta
a realizzare tutti i tuoi obiettivi!