Gli acquisti verdi degli enti pubbliciLa sfida per un mercato sostenibile
Milano, 29 giugno 2006
Paola De Cesare
Dipartimento Politiche di Sviluppo e Coesione
Ministero dello Sviluppo Economico
La programmazione 2007/2013:occasione di rilancio e di svolta per le
politiche dello sviluppo sostenibile e del Green Public Procurement
Le risorse in gioco
Ordinarie
• Le Pubbliche Amministrazioni assorbono una percentuale molto significativa di consumi finali rispetto al PIL
• Un comportamento virtuoso della P.A. induce effetti positivi sia sulla qualità e tipologia dell’offerta di beni da parte del mercato, sia sulle caratteristiche della restante domanda di consumi finali
Aggiuntive
• I programmi finanziati con i fondi strutturali comunitari e il fondo aree sottoutilizzate mettono in gioco importanti risorse da impiegare secondo criteri di sostenibilità ambientale
• Le regole di questi programmi, in coerenza con il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013, debbono essere sinergiche con le politiche ordinarie
Ordinariamente l’azione della pubblica amministrazione deve muovere verso la graduale trasformazione della qualità degli acquisti e dei beni durevoli degli enti pubblici
Già nel 2002 la Strategia d’azione ambientale per lo Sviluppo sostenibile in Italia ha indicato obiettivi quantitativi di riferimento in termini di beni ecologici acquistati
In base a tali obiettivi entro il 2006 le pubbliche amministrazioni avrebbero dovuto raggiungere un livello del 30% di acquisti di beni ecologici ed una quota del 30% del parco di beni durevoli costituito da beni a basso consumo energetico.
Al di là dei target quantitativi fissati resta fondamentale che l’azione pubblica sia sempre più ispirata a criteri di selettività che favoriscano la sostenibilità ambientale delle scelte e dei comportamenti come richiedono le linee guida della Commissione del 2005 e come dovrà fare il prescritto piano d’azione da predisporre entro il 2006.
Il GPP è uno strumento ad alto potenziale di ricaduta nella riconversione del modello di sviluppo e dei consumi del Paese perché il peso di un’azione pubblica concentrata in questa direzione ha un’influenza decisiva.
Infatti…….
Fonte: Rapporto DPS
2005
16,59%
16,27%
19,14%
NORDOVEST
NORD EST
CENTRO
17,19% 19,15% 24,01%
CENTRO NORD ITALIA MEZZOGIORNO
% DEI CONSUMI FINALIDELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SUL
PIL(MEDIA DEGLI ANNI 1998-2003)
Fonte: Rapporto DPS
2005
% DEI CONSUMI FINALIDELLE FAMIGLIE SUL PIL(MEDIA DEGLI ANNI 1998-2003)
62,60% 61,09% 62,05% 58,56%
NORD OVEST NORD EST CENTRO MEZZOGIORNO
MEDIA ITALIA 61%
nord ovest 15,95% 15,96% 15,74% 16,38% 16,52% 17,08% 16,27%
nord est 16,45% 16,16% 16,23% 16,78% 16,84% 17,07% 16,59%
centro 18,81% 18,61% 18,74% 19,30% 19,45% 19,95% 19,14%
mezzogiorno 23,39% 23,39% 23,66% 24,41% 24,41% 24,81% 24,01%
italia 18,80% 18,68% 18,72% 19,37% 19,45% 19,88% 19,15%
nord ovest 63,49% 63,22% 62,48% 62,38% 61,96% 62,08% 62,60%
nord est 61,60% 61,31% 61,28% 61,24% 60,44% 60,68% 61,09%
centro 62,19% 62,21% 62,41% 61,86% 61,75% 61,89% 62,05%
mezzogiorno 58,76% 59,16% 58,58% 58,20% 58,27% 58,36% 58,56%
italia 61,44% 61,43% 61,09% 60,83% 60,53% 60,67% 61,00%
CONSUMI FINALI ISP E AAPP SU PIL (%)
1998 1999 2000 2001 2002 2003 valore medio
1998 1999 2000 2001 2002 2003 valore medio
CONSUMI FINALI FAMIGLIE SU PIL (%)
Fonte: Rapporto DPS 2005
CONSUMI FINALI INTERNI SUL PIL – 1998/2003
(valori % per categorie di consumi e per aggregati regionali)
Fonte: Rapporto DPS
2005
1998 1999 2000 2001 2002 2003
1998 1999 2000 2001 2002 2003
CONSUMI FINALI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
CONSUMI FINALI FAMIGLIE
CONSUMI FINALI INTERNI SUL PIL – 1998/2003
(valori assoluti per categorie di consumi e per aggregati regionali)
nord ovest 194,9 203,2 214,2 220,8 227,4 235,7nord est 137,3 144,7 155,1 160,7 165,3 171,5centro 132,0 138,2 147,5 153,4 159,1 165,1mezzogiorno 179,5 186,7 196,2 202,7 209,2 217,5italia 643,7 672,8 713,0 737,6 761,0 789,8
Importi in miliardi di euro correnti
Importi in miliardi di euro correnti
nord ovest 49,0 51,3 54,0 58,0 60,6 64,9nord est 36,7 38,1 41,1 44,0 46,1 48,2centro 39,9 41,4 44,3 47,9 50,1 53,2mezzogiorno 71,4 73,8 79,2 85,0 87,7 92,5italia 197,0 204,6 218,6 234,9 244,5 258,8
Le risorse aggiuntive della programmazione 2007/2013
Il quadro Strategico di Riferimento Nazionale 2007/2013 dispone già di un monte di risorse predefinite che impongono un uso sostenibile delle scelte per lo sviluppo
• I fondi Strutturali e i relativi cofinanziamenti nazionali• Gli stanziamenti del Fondo Aree Sottoutilizzate e i relativi Accordi di Programma Quadro
In particolare le risorse riguardano:
obiettivo di destinazione
importo da prospettive finanziarie
importo con indicizzazione
Convergenza
(4 regioni + 1)
19.255 meuro 21.661 meuro
Competitività e occupazione
(16 regioni + 1)5.641 meuro 6.346 meuro
Cooperazione territoriale
(tutte le regioni)728 meuro 819 meuro
Le risorse finanziarie comunitarie messe a disposizione dell’Italia, per la politica di coesione del QSN 2007/2013
21.661 meuro
6.346 meuro
819meuro
FERS
FSE
FERS
FSE
FERS
Le Politiche dei Fondi Strutturali 2007-2013
CONVERGENZA
Obiettivo 1
COMPETITIVITÀ E OCCUPAZIONE
Obiettivo 2
COOPERAZIONE TERRITORIALE
Obiettivo 3
CALABRIA CAMPANIA
PUGLIASICILIA
BASILICATA
TUTTE LE ALTRE REGIONI FUORI
DALL’OBIETTIVO 1
REGIONI CHE DECIDONO DI
COOPERARE CON REGIONI DI ALTRI STATI IN SETTORI
AMMESSI, TRA CUI L’AMBIENTE
Il confronto Stato Regioni Autonomie locali per la
definizione del QSN 2007/2013
secondo l’intesa istituzionale del 3 febbraio 2005
Tavolo IVServizi Sociali, Inclusione, Sicurezza, LegalitàTavolo VReti e collegamenti, territorioTavolo VIMercato del lavoro, Sistemi produttivi Sviluppo LocaleTavolo VIICittà, Sistemi ProduttiviTavolo VIIIInternazionalizzazione, attrazione investimenti
Tavolo IIIAmbiente Risorse Culturali Mercato Servizi
GdL Processo Unitario FAS-FSGdL Partenariato Economico SocialeGdL Cooperazione – Ob. 3GdL Obiettivi di ServizioGdL ValutazioneGdL Capacity Building, premialitàGdL Monitoraggio e controlloGdL Circuito finanziario e di ProgettazioneGdL Collegamento con altre Politiche ComunitariGdL Mercato interno e concorrenza
Tavolo IIstruzione Formazione TerritorioTavolo IIRicerca Innovazione Banche, Aiuti di Stato
Il processo di preparazione della programmazione 2007/2013 sulla base dell’Intesa Stato/Regioni/Autonomie del 3.2.2005
DSM
Comitato Amministrazioni Centrali(delibera CIPE luglio 2005)
DPS/MLPS/Regioni Mezzogiorno REGIONI
Priorità tematiche e d’intervento Condizioni di attuazione
DSRDSPN
8Tavoli tematici
di confronto Centro- Regioni-Parti economiche
e sociali
10Gruppi tecnici
di lavoro di confronto
Centro-Regioni
Gruppo di Redazione del QSN
Proposta di Quadro Strategico Nazionale
CONFRONTOCENTRO-REGIONI
TAVOLO III(Amministrazioni centrali, Regioni, ANCI, UPI,
UNCEM, Parti economiche e sociali)
Ambiente, Risorse naturali e culturali, Mercato dei Servizi,
Territorio e Turismo
Articolazione delle priorità settoriali del Tavolo III
• Energia
• Cambiamento climatico
• Qualità dell’aria
• Risorse idriche
• Difesa del suolo
• Rifiuti
• Bonifiche dei siti contaminati
• Biodiversità e aree protette
• Risorse culturali
• Sistemi turistici
• Profili ambientali e culturali dei sistemi urbani
• Profili ambientali e culturali dei sistemi urbani
• Mercato dei servizi: regolazione e concorrenza
Il GPP nelle conclusioni del Tavolo 3“Per la programmazione 2007-2013 è necessario sviluppare iniziative
finalizzate a”
“far lavorare” il mercato in favore dell'ambiente:
utilizzando strumenti di regolazione (eco-tasse, incentivi legati a
specifici impegni ambientali, ecc.),
sviluppando forme di collaborazione fra pubbliche autorità e industria,
incoraggiando, da parte di quest'ultima, l'autoregolamentazione verso
un più elevato livello di tutela ambientale (EMAS, LCA, IPP - Politiche
integrate di prodotto, Dichiarazione Ambientale di Prodotto, ricerca ed
innovazione tecnologica)
influenzare la politica industriale, anche tramite il Green
Public Procurement
obiettivo generale 3.1. Garantire le condizioni di sostenibilità
ambientale dello sviluppo e livelli adeguati di servizi ambientali per la popolazione e le
imprese
Il GPP nella proposta tecnico amministrativa di
Quadro Strategico Nazionale
priorità n.3 Uso sostenibile e efficiente delle risorse ambientali per lo
sviluppo
obiettivo specifico 3.1.3. Accrescere la capacità di offerta, la qualità e l’efficienza del servizio di gestione dei rifiuti, rafforzando le filiere produttive a esso collegate; recuperare alle opportunità di sviluppo sostenibile i siti contaminati, anche a tutela della salute pubblicaRifiuti. … È inoltre necessario dare effettiva attuazione delle normative relative alla percentuale di acquisti di prodotti ecologici da parte delle Pubbliche Amministrazioni (Green public procurement).
obiettivo specifico 3.1.1. Promuovere le opportunità di sviluppo locale attraverso l’attivazione di filiere produttive collegate all’aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e al risparmio energetico.- promozione del risparmio energetico, riduzione dell’intensità e promozione dell’efficienza energetica nei settori produttivi, nel settore civile e nella Pubblica Amministrazione, ricorrendo anche a procedure di Green public procurement (GPP)
segue
Il GPP nel Quadro Strategico Nazionale
Il PICO in più punti richiama la necessità di promuovere politiche finalizzate a favorire l’innovazione di prodotto.
“Fra le azioni ad impatto di sistema che si intendono intraprendere e completare nel periodo 2006-2008 rientra:
Il GPP nel Piano per l’Innovazione, la Crescita e l’Occupazione (PICO)
Piano italiano in attuazione del rilancio della Strategia europea di Lisbona
la promozione di appalti pubblici e privati basati sulle prestazioni ambientali (“appalti verdi”)”
Le regole come strumento unitario e unificante di indirizzo e d’intervento per le politiche ordinarie e aggiuntive
del FAS e dei FS
Il confronto Stato, Regioni e Autonomie locali prevede anche l’approfondimento delle modalità di unificazione strategica e
operativa dei due strumenti di intervento finanziario a sostegno delle politiche regionali – il FAS e i FS – nell’ambito
dell’apposito Gruppo Tecnico di Lavoro
Processo unitario del FAS-FS
Le regole come strumento unitario e unificante di indirizzo e d’intervento per le politiche ordinarie e aggiuntive del FAS e dei FS
La diffusione del Green Public Procurement attraversola definizione di regole comuni e sinergiche consentirà di
rafforzare anche gli altri strumenti di intervento volti a favorire lo sviluppo sostenibile
In particolare gli ambiti dei FS e del FAS che più direttamente potranno essere vettore del GPP sono:
• Servizi energetici• Arredi per ufficio• Attrezzature elettriche ed elettroniche per ufficio e relativi materiali di consumo• Carta per ufficio• Alimenti• Edilizia• Trasporto pubblico e mezzi di trasporto• Contratti di servizio per la gestione degli edifici
Le regole come strumento unitario e unificante di indirizzo e d’intervento per le politiche ordinarie e aggiuntive del FAS e dei FS
segue
Gli incentivi come leva per aumentare e premiare la sostenibilità ambientale
dello sviluppo
I meccanismi premiali in base ai quali le Amministrazioni pubbliche in grado di evidenziare con apposito monitoraggio comportamenti virtuosi nell’applicazione del GPP – anche con modalità di scritture che diano evidenza contabile all’applicazione di tali regole – potrebbero essere destinatarie di risorse premiali dedicateLa costruzione, in partenariato con le istituzioni più direttamente coinvolte nella promozione di sistemi che favoriscano la diffusione delle pratiche di GPP, di specifici regimi di aiuto nel campo delle certificazioni ambientali del tipo EMAS, ISO 14001, A21, Ecolabel, EPD – dichiarazione ambientale di prodotto, LCA – life cycle assessment ecc.
Nella programmazione 2007-2013 le leve da azionare per rendere più efficace ed effettiva la politica del GPP sono essenzialmente due:
INFATTI…..
Il QSN 2007-2013 e i relativi Programmi Operativi, adeguatamente coordinati con gli Accordi di Programma Quadro, che danno attuazione al FAS, possono rappresentare lo strumento strategico più efficace per raggiungere gli obiettivi posti dagli indirizzi comunitari e dai relativi action plan per l’applicazione del GPP.
Si tratta, per altro, di strumenti utilizzabili a tutti i livelli amministrativi, già collaudati nell’attuale fase di programmazione attraverso il sistema di regole, di incentivi e di sanzioni.Si tratta di strumenti che richiederebbero perciò semplici adeguamenti alle caratteristiche proprie della futura programmazione
segue
Gli incentivi come leva per aumentare e premiare la sostenibilità ambientale dello sviluppo
Grazie
Paola De Cesare
del FAS e