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11
teologia,
fonti/1
'
A distanza di tre anni dall'inizio della collana
Teologia
iniziamo l'edizione
di Teologia/Fonti
riguardante opere di Padri
della Chiesa e di Teologi
l
quali siamo debitori per l'attuale im-
postazione della teologia e per
la
possibilit di riattua izzare la loro
esperienza culturale fatta a partire dalla novit che la Chiesa di
Dio pone nell'uomo e nel mondo.
n
questo senso non esiste
di-
stinzione sostanziale fra Padri e Teologi: nella misura e per quan
to
gli uni e gli altri esercitarono, in momenti diversi della storia
della Chiesa,
il
loro carisma del l' insegnamento al di dentro
della realt che ne forma e ne indirizza la dinamica, I Padri hanno
avuto ed hanno funzione dogmatica, teoretica ed ecumenica
il
cui
arco si muove dalla costituzione del canone della scrittnra alla
formalizzazione razionale dei simboli della fede, prima che nel
l'unica Chiesa si distinguessero confessioni cristiane diverse
(J.
Ratzinger,
Storia e Dogma
pp. 49-70). I Teologi ne sono prolun
gamento nel senso di ripresa della metodologia di fede, che non
s'illude o si trincera nella strumentazione intellettuale e persino
scritturistica, ma
si
conosce alla luce della libert dello Spirito,
che
spira dove
vuole
(Gv 3,8) ed vita della Verit. La sua
presenza costituisce un luogo d'imprevedibile, permanente
novit che inizia con una chiamata e seguita con radicali, anche
se impercettibili, rivoluzioni:
il
progetto umano scompare di fron
te all'ef cacia dell'atto di Dio. La Chiesa la storia del disegno di
salvezza che la potenza del Padre ha reso visibile nel Figlio, mor
to e resuscitato per .noi
La novit di questa storia diventa per
ci novit di coscienza, che dev'essere detta sopra i tetti (Mt
10,27).
La teologia si presenta quindi come iniziativa di rigorosa
esplicitazione del fatto di Ges Cristo
cheJ
partendo dall'espe
rienza del suo
luogo
affronta
la
realt non tanto per un'istan
za
sistematica quanto , sul fondamento della nuova 'storicit che
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connota il cristiano, per un istanza intriseca di verit della fede
che si pone nel mondo come a n n ~ n c i o di liberazione radicale. La
rilettura di esperienze di Chiesa sta quindi sulla linea metodolo
gica (fede) e nella proposizione contenutistica (storia della sal
vezza) dalle quali erompe la vitalit della Chiesa stessa. Sarebbe
altrettanto scorretto soffermarsi esclusivamente sia sulla riflessio
ne teoretica della Parola di Dio che sul momento dell interlocu
zione comunitaria, perch il luogo della teologia non sta n
nella storia, n nella filosofia, n nell evoluzione dell umanit, del
la comunit e della persona - strutture assunte dalla grande af-
fermazione cristologica:
pose in mezzo a noi
la
sua dimora, pie
no di grazia e di verit (Gv 1,14)-, ma nella fede
della
Chiesa
che deve emergere costantemente al di sopra di tutte le concretiz
zazioni. Cosl l esperienza di fede e di obbedienza (vita di Chiesa)
registrano continuamente l equivoco dell assolutizzazione o dell au
toriduzione - facce della stessa tentazione umana di sostituirsi a
Dio - specificando criticamente la propria genesi e la propria
dinamica d incarnazione, come del Verbo di Dio fatto uomo H.
Urs von Balthasar, erbum Caro pp. 165-177).
La Chiesa come
luogo di storia nuova (dinamismo
nuovo di conoscenza e di azione) trova nella riproposizione di que
sti testi un punto di riferimento ineludibile ed att1.iale. La compi
lazione di una sorta di antologia infatti non avrebbe alcun senso,
dato che i suoi criteri - in ultima analisi filologici e neutrali -
conferirebbero cristallizzazione definitiva a ci che da troppe par
ti
visto con occhio nostalgico ed acquiescente proprio ricono
scendone il valore. L unico modo corretto di
rilettura partire
dalla vita della Chiesa per fa Chiesa di oggi.
.
.
.
I
Red. Hugo R ~ h n e r
Mater Ecclesia
Inni di lode alla Chiesa tratti dal primo millennio
della
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Jaca Book
teologia/ fonti
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Titolo originale Mater Ecclesia
Traduzione Donato Perron
944
Verlagsanstalt Benziger Co. AG.,
Einsiedeln
972
Coop. Edizioni Jaca Book, Milano
Indice
7 Prefazione
11 Introduzione
Canto iniziale
41 Signora dell universo - Liturgia ambrosiana
I
43 Madre dei viventi
44 I. Eva e la Chiesa - Ambrogio di Milano
45 II. Il nuovo Paradiso - Gottschalk
di
Limburg
47 III Madre mistica - Clemente di Alessandria
48
IV.
La
santa ancella - Paolino da Nola
49
V. Il giglio nel terreno della valle - Ambrogio di Milano
50
VI
Chi o sposo? - Quodvultdeus di Cartagine
51
VII Madre e vergine - Ambrogio di Milano
52 VIII Matrimonio nel sangue - Efrem Siro
54 IX. Il grande m i s ~ r o - Giacomo di Sarug
56 X. La donna sotto la
croce
- Ildegarda di Bingen
IL
5
9 Chiesa dei dofori
6 XI. Le mammelle della Chiesa
-
Aimone di Halberstadt
62
XII La nascita dal battesimo - Iscrizione battesimale romana .
63
XIII La donna
al
mulino
-
Massimo di Torino
64
XIV Professione di fede - Alcuino di York
65 XV. Stare nella Chiesa
-
Ambrogio
di
Milano
66
XVI Colei che rende felici - Quodvultdeus di Cartagine
67
XVII
Il tripudio pasquale
della hiesa
- Sacramentario Gelasiano
68
XVIII Luminosa notte pasquale - Asterio
di
Amasea
7 XIX Colei che gioca sotto la vigna - Notker der Stammler
7
XX
Immagine delle realt terrene - Eusebio di esarea
73 XXI Il
cielo
sulla terra - Notker der Stammler
75 XXII Maestra degli uomini - Agostino
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122
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125
127
128
130
131
135
137
Indice
XXIII. La roccia nella persecuzione -
Ps.-Atanasio
XXIV.
Consolatrice delle madri
- Epitaffio del
5
secolo
XXV. Colei che prega ogni giorno - Cirillona
XXVI.
Festa gotica della
vittoria
- Leandro di
Siviglia
XXVII. Canto dopo la lotta iconoclasta - Epifanio di Catania
XXVIII La .Chiesa
e l imperatore
- Papa
Leone
II
XXIX
Le
colonne
della
Chiesa - Ps.-Agostino
XXX.
O
Roma nobilis
- Poesia
del
10
secolo
XXXI. Umilt e grandezza - Sacramentario Leoniano
XXXII
Roma
beata
- Paolino di Aquileia
XXXIII Cesare
e Pietro - Hildebert di
Le
Mans
XXXIV. Susanna in
ml 'zzo
ai lupi - Ippolito di Roma
XXXV. Il
canto della madre in
punto
di
morte
-
Cirillo Aless.
XXXVI Vergine
che piange
- Notker der Stammler
XXXVII La
Chiesa nel torchio
-
Il senatore
Cassiodoro
XXXVIII Lamento contro i preti -
Ildegarda
di Bingen
XXXIX In attesa della gloria - Quodvultdeus di Cartagine
XL
La vincitrice terrena - Giovanni Crisostomo
III.
Regina etema
XLI. Benedetta tra le donne - Anastasio Sinaita
XLII.
Donna apocalittica -
Metodio di Filippi
XLIII. Regina di Saba - Efrem Siro
XLIV. Madre
celeste
- Il
senatore
Cassiodoro
XLV. La patria delle anime - Ps.-Agostino
XLVI.
La sposa del Libano
- Epifanio
di
Salamina
XLVII. Visione
della
pace - Inno dell'8 secolo
XLVIII. Il compimento
delle
immagini
- Canto armeno del
9
secolo
XLIX. Celeste
consacrazione della Chiesa -
W
aldram di
Sankt
Gallen
L.
Ognissanti nell eternit
- Helisachar
di Trier
Canto finale
l nuovo canto - Metodio di Filippi
Elenco delle fonti e osservazioni storico-letterarie'
i
1
,
;
Prefazione
Mater Ecclesia. Questa l'esclamazione gioiosa della cri'
stianit primitiva. Questa espressione familiare sorta innanzi
tutto sulle labbra dei martiri. Essa sta scritta
su
quei mosaici nei
quali incede
il
passo dei santi. I padri. della Chiesa non
si
stan
carono di annunciarla
ai
loro fedeli, e nella notte di Pasqua dalle
voci giovanili dei diaconi
si
innalzava l canto alla madre-Chiesa.
Chi vi ha generati, voi,
ai
quali io parlo, che siete le
membra
di
Cristo?
,
cos Agostino interroga i suoi uditori, e d
egli stesso la risposta:
sento
la
voce del vostro cuore: la madre
Chiesa
1
.
In
queste pagine vogliamo cantare per gli uomini dei
no-
stri giorni quegli inni del primo amore cristiano per la Chiesa.
In-
fatti, in
mezzo
a tutte le sofferenze terrene, noi siamo pure
di-
ventati stanchi della Chiesa, e ci
necessaria la parola che Gio
vanni Crisostomo dovette dire una volta ai suoi fedeli:
vero
che la Chiesa non sempre mi
fissa
in quanto essa ancora pelle
grina sulla terra,
ma
certamente per l fatto che essa gi di casa
nel cielo, mi guarda' . Anche la Chiesa dei primi cristiani era
una pellegrina che cammina faticosamente, offuscata dall'oscurit
del mondo, che procede in
mezzo
alla polvere della debolezza
uma-
na. Per nei suoi occhi brillava la luce del futuro splendore. E
ogniqualvolta i cristiani dei tempi passati scoprivano questa luce,
dai loro cuori
si
eleva uno di quegli inni immortali alla Chiesa,
dei quali sono pieni i primi libri dei padri della Chiesa.
Su
questa
terra
la
Chiesa come una nave sbattuta dalle tempeste, per i
passeggeri cantano presagendo un felice
approdo,
dice
Pietro
Cri-
sologo, e
con degli inni i marinai placano ogni minaccia
del-
l'alta marea, un cantico marcia in testa agli eserciti vittoriosi
di-
stogliendo
la
loro attenzione dall'aspra guerra, e tutto
ci che
arduo
e
faticoso, ecco, superato da un dolce canto' Questi
inni sono pieni della lirica divina del Cantico dei Cantici, nel
quale la primitiva cristianit usava salutare la madre Chiesa con
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Prefazione
queste parole: amica mia, bellezza mia, colomba che
_stai _negli
anfratti della roccia, fammi vedere l tuo volto, fammi udire la
tu voce
4
Noi vogliamo ascoltare questa voce e sentire la lode che
stata cantata nei primi mille anni di amore cristiano per la Chiesa.
Intenzionalmente abbiamo scelto solo le voci del primo millennio.
Infatti ci che i tempi posteriori hanno cantato a lode della
ma-
dre Chiesa
solo un'eco di quello che hanno prodotto padri
della Chiesa e i teologi dell'epoca carolingia e del primo medio
evo.
l
periodo ristretto, spiritualmente e teologicamente unita
rio, di cui noi facciamo echeggiare le_ lodi alla Chiesa, si estende
dal secondo al dodicesimo secolo, dal tempo dei martiri fino al
medioevo, dalle ~ t c o m b e alle cattedrali, ai cui .Portali fa da
guardia l'imponente figura della Ecclesia.
un millennio tumul
tuoso e meraviglioso, dalle cui profondit si innalza al cielo il can-
tico della Chiesa. frastagliato come i monti sia nella sommit
che
al
fondo.
l
sangue dei martiri consacra l suo inizio, l trionfo
di Costantino e la caduta dell'Impero cristiano, lo splendore e
l'abissale crollo del papato, l fragoroso ingresso di nuovi popoli e
la paziente formazione della cultura occidentale, la lacerante espe
rienza della guerra e la insignificanza del quotidiano: tut to que
sto vi presente e indica difetti e rughe nel volto dei cristiani di
questi mille anni. Per come la luce del sole, come una deliziosa
melodia, come un profumo, su tutto ci
si
libra l canto sublime
della madre Chiesa, della genitrice degli uomini, della regina dei
secoli. I popoli passano, ma la Chiesa rimane, i re scompaiono
ma la regina troneggia. Td fai perdere la luce al sole prima di
far scomparire la Chiesa , dice Crisostomo in un momento dl
profondissima umiliazione della Chiesa
5
Questo sole risplende
pure sopra
il
nostro millennio. Che anche oggi noi possiamo
can-
tare di nuovo i cantici del primo millennio
Una parola sul modo della scelta. Abbiamo attribuito una
importanza primaria al fatto di riportare un canto corale veramente
cattolico, raccogliendo delle voci di tutte le terre e di tutte le
lingue dell'antichit cristiana. Accanto
ai
Greci e ai Latini, che
naturalmente formano il blocco principale, hanno la parola an-
che i Siri e gli Armeni. Non dovevano essere presentati solo i
grandi tra i padri della Chiesa e i teologi, e neppure solo i testi
comunemente noti, ma anche quelli sconosciuti; i valori segreti,
totalmente nascosti, che solo una ricerca paziente e faticosa stata
in grado di scoprire, noi li vorremmo difendere come gioielli pre
ziosi. E tutto questo in maniera tale che i testi, nella loro dispo-
sizione da noi operata, possano fornire in certo qual modo una
teologia del cristianesimo primitivo sulla Chiesa.
9
Prefazione
L'esperto noter nella nostra scelta la mancanza di una
quantit di testi cristiani primitivi per l'ecclesiologia. Per senz'al
tro egli potr pure vedere come sia impossibile presentare anche
i gioielli pi preziosi dall'abbondante ricchezza della Chiesa pri
mitiva, di questa madre in possesso d tutto, che Anastasio l Si-
naita una volta ha definito lo scrigno pieno del -genuino oro
imperiale
6
Ci che ci ha guidati nella scelta stato l concetto
agostiniano
7
del genus grande , del linguaggio sublime del-
l'antica dizione, che quindi sgorga sempre dalle labbra quando il
cuore pieno di passione e la stessa prosa della predicazione o
delle lettere riempita di una magnificenza poetica che altrimenti
tl'aspare solo nelle opere poetiche. Zenone di Verona ha definito
questo modo di esprimersi come il linguaggio trionfante , Per
ci abbiamo voluto scegliere questi brani a preferenza su tutti gli
altri. n questa linea
si
spiega anche l modo con cui abbiamo di
stribuito in versi dei brani di per s prosaici cio, per rendere per
cettibile nella forma esterna della parola lo slancio che informa
l linguaggio entusiastico della Chiesa. Cos pure
sF
motiva la
precedenza che diamo nella nostra scelta alla parola propriamente
poetica.
La
traduzione, dove non viene indicato espressamente
qualcosa d'altro, proviene da noi per
tutti
i brani.
Infine, questi canti, che il primo millennio ha cantato a
lode della madre Chiesa, siano dedicati alla stessa madre e h ~ sta
con noi oggi alla fine insanguinta ed oscura del secondo mil-
lennio. Essa ancora oggi rimane la Chiesa dei martiri e dei con
fessori. Essa sia anche la Chiesa dei fanciulli che possono ancora
cantare E valga tuttora ci che
un
grande del periodo carolingio
ha scritto mille anni
fa:
sia
benedetta la _Chiesa nella forza del
Signore, perch per mezzo di essa il Signore ha annientato il po
tere del demonio.
Sia
benedetta fra tutte le donne della terra, poi
ch la sua fede e la sua adorazione d Dio regna sovrana in tutto
l mondo. E non venga mai a cessare sulle labbra degli omini l'in
no di lode alla Chiesa
9
.
Sitten, maggio 1944 Hugo Rahner
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Introduzione
Nell'espressione madre Chiesa contenuta come in
un fecondo grembo materno la pienezza del pensiero teologico,
che innumerevoli testimoni e numerose lingue per la durata di
mille anni sanno esporre intorno alla Chiesa. Questa teologia ri
guardante la dignit materna della Chiesa come lo sfondo do
rato dei mosaici cristiani primitivi, che raccoglie in una meravi
gliosa unit la variet di colori delle figure. Come tutta l grazia e
tutto
l
fulgore di Maria si fondano nel suo titolo di madre di Dio,
cos la sublime grandezza della Chiesa ha origine dalla sua posi
zione di madre del corpo mistico di Cristo, di mediatrice della vita
divina, di genitrice verginale degli uomini che sono in Cristo.
Maria ha dato alla luce
l
vostro capo; voi siete stati generati
dalla Chiesa. Perci anch'essa nello stesso te mpo madre e ver
gine:
madre attraverso
l
seno dell'amore,
vergine nella incolu
mit della fede devota. Essa genera dei popoli che per sono
membra di una sola persona, di cui essa contemporaneamente
corpo e sposa, anche in questo paragonabile a quell'unica vergine
Maria, perch essa fra i ;tanti la madre dell'unit
1
. Cos Ago
stino compendia il mistero dogmatico di fondo della Chiesa. Da
ci noi vogliamo cercare di capire la ecclesiologia quale vissuta
nei cuori
di tu1Jti
quegli uomini che ci cantano i loro cantici di
lode alla Chiesa.
l
preludio e
l
motivo conduttore di tutti gli inni alla
Chiesa che sorto sta ti canta ti sul la terr a
ce
li
fornisce san Paolo,
quando scrive ai Galati:
~ L a
Gerusalemme dell'alto invece la
nostra madre, ed libera. Sta scritto infatti: Esulta, o sterile,
che non hai figli, prorompi in grida di gioia,
tu
che non hai doglie.
Infatti molti sono i figli della abbandonata, pi di quelli di colei
che ha marito
2
Ora
si adempie la visione del profeta Isaia
riguardo alla madre sovrana di
tutti
i popoli che deve venire. Ma
Paolo va ancora oltre; gli stessi misteri che stanno all'origine del
l'umanit trovano il loro compimento ora nella pienezza dei tem-
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12
Introduzione
pi:
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14 Introduzione
perch non fraintendiamo l'essenza della sna signoria, ella tiene.
nelle mani la croce del suo Signore e il vaso d'incenso profumato
della sua preghiera. La madre Chiesa Signora del mondo solo
nella croce e nella grazia.
1 adre dei viventi
una delle caratteristiche essenziali
d e l l e c c l e s i ~ l o ~ i a
dei
primi mille anni quella di vedere nella Chiesa la madre dei vi-
venti , in cui si adempie nella pienezza di significato ci che nel
passato era attribuito alla prima. madre dei viventi, Eva, e ci
che nella nuova creazione della vita divina tra gli uomini iniziato
in Maria, la quale col parto verginale
ci
ha donato
l
Dio vivente.
'Eva, Maria, la Chiesa: la teologia antica vede sempre queste t re
grandezze l'una nell'altra, quasi come in un quadro trasparente,
Che questa visione sia tipica delle origini della
t e ~ l o g i
cristiana
lo
sappiamo gi scorgere nel secondo secolo dalle parole famose
di Ireneo cli Lione, che vanno applicate sia a Maria che alla Chie
sa: come pu l'uomo andare a Dio se prima Dio non venuto
tra gli uomini? Per come potr egli lasciare l'origine della n;i9rte
se non viene rigenerato nella nuova nascita, che in maniera mera
vigliosa e misteriosa stata data da Dio nella vergine attravctso
la .fede, come segno della salvezza "?
.
Da Eva, che ha tratto
origine dalla vergine terra, che nata dal fianco di Adamo in-
sieme con la nascita corporale anche la vita divina stata desti-
nata al genere umano. Dalla vergine Maria nato l'uomo nuovo
che in forza della sua natura divina ricapitola in una nuova unit
i discendenti di Adamo. Dalla Chiesa nascono i figli di questa fa-
miglia divina, e cos la fine si innesta di nuovo al principio: la
Chiesa Eva, madre dei viventi, poich essa proviene dal fianco
dell'Adamo morente nella morte salvifica, cio da Cristo. Dal
grembo materno della Chiesa discendono i popoli della vita di-
vina, che in Cristo sono raccolti in
un
unico corpo: per questo
la
Chiesa simile. a Maria, che ha generato in modo verginale il
ca-
po.
Essa
colei che viene salutata dall'angelo: ave, gratia piena.
Essa
colei che
stata prefigurata da Eva, dalla madre dei vi-
veriti, la quale in questo modo col suo nome, come per un piano
misterioso, ha segnalato il futuro. Dalla vergine Maria nata la
vita in persona e. perci Maria diventata la madre dei viventi.
Vale quindi per Maria ed nello stesso tempo applicabile alla
Chiesa ci che ha prodamat",, la Scrittura: i due diverranno una
sola carne.
Il
Signore si
formato il corpo da Maria, dal suo fian-
co ha
dato origine alla Chiesa, quando la lancia gli ha trapassato
15
Introduzione
l
costato . Cos Epifanio
di
Salamina nel quarto secolo riassu
me la teologia riguardante l'origine della Chiesa. E nello stesso
periodo Agostino annuncia -l'identica dotttina, che non mai pi
stata dimenticata, e che risuona di nuovo come
un
meraviglioso
canto corale sulle labbra dei nuovi popoli all'inizio del primo me
dioevo, e viene raffigurato ancora nei semplici ma affascinanti
. quadri delle miniature gotiche. Qui soltanto .si colloca l nostro
primo inno di lode alla Chiesa. Ambrogio contempla Eva e la
Chiesa come in
un
unico quadro. Come Dio ha edificato Eva
dal fianco di Adamo, cos egli edifica la Chiesa, la madre dei vi-
venti; e nella esptessione
edificare Ambrogio vede immedia
tamente
laltra
immagine della Chiesa, l'immagine della citt, del
la Gerusalemme celeste, che lentamente si innalza fino al giorno
.in cui trasc inata in alto nell; amore, nella trasfigurazione con Cri
sto, come una sposa entra nella stanza del ' amato.
In
questo
to che ha accenti lirici profetici noi scorgiamo come sono indis
solubilmente fuse insieme le immagini della madre', della citt,
della sposa, proprio come appare gi nell'Apocalisse di Giovanni,
in
Paolo_ e nei profeti dell'Antica Alleanza.
Il
fondamento origi
nario da cui sorge tale abbondanza di immagini e da cui deriva
nello' stesso tempo tutto l suo significato, la teologia cristiana
primitiva sull'origine della Chiesa dal fianco di Cristo, l nuovo
Adamo.
Il
primitivo piano di Dio, che consisteva nel dare a t utto
l genere umano la grazia attraverso Eva, la madre dei viventi,
stato distrutto col peccato d'origine, ma solo perch l'amore pre
vidente di
bio
gi prevedeva
la
ristrutturazione in Cristo.
stata
la provvidenziale colpa
di cui canta l'espressione ardita del
l'Exu tet pasquale e con cui esprime un pensiero, che la teologia
della Chiesa primitiva declina in stupende variazioni:
l
piano
salvifico di Dio
talmente vittorioso
the tutti
gli
avvenimenti del
la
creazione del mondo e del peccato originale diventano il para
digma di ci che
l
Salvatore in Cristo gi dispone per cos dire in
modo anticipato. Ecco perch sta scritto:
prima della creazione
del mondo egli
ci ha
eletti in Cristo, nell'amore ci ha stabiliti
co-
me suoi figli per mezzo di Ges Cristo "
Ci che accaduto nel _
Paradiso, si compie nella Chiesa: essa l riuovo paradiso. Un
autore del primo medioevo, Gottschalk di Limburg, ha reso in
un
canto
q u ~ s t o
pensiero patristico che . presente dovunque nel
mondo della teologia primitiva.
una sequenza per l'Ottava del
giorno dell'Epifania, per quel periodo perci durante
l
quale nel
la Chiesa primitiva si commemorava l'unione nuziale tra Cristo e
la
Chiesa. Oggi la Chiesa si unisce allo Sposo celeste
,
dice
an-
cor ora
l ntifona
delle Lodi di questa festa. Oggi, in cui viene
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Introduzione
celebrata la santa
epiphaneia
la manifestazione dello splen
dore divino nell'involucro umano,
si
adempie quanto dice la
se
quenza: Tu, figlio unigenito del Padre, che ci hai resi fratelli
nell'amore, ora forll i
l
corpo della Chiesa.
In un
significativo
accostamento, come nei quadri delle Bibbie gotiche, si allineano
uno accanto all'altro i fatti della creazione e della redenzione, e
tutto ci con un'arte perfetta nella formazione delle parole, un'ar
te che con queste sequenze veramente
costituisce
l
punto mas
simo che
l
Medioevo latino ha raggiunto nella poesia con
l
fer
vido movimento spirituale. Questi canti religiosi si elevano
al
l'altezza della lirica vetero-testamentaria, e mostrano una gran
dissima vitalit religiosa e un'eccezionale ricchezza di pensiem
9
.
Dalla Chiesa proviene la vita nuova ai membri dell'uma
nit decaduta i n Adamo e salvata in Cristo . Essa la madre mi
stica della grazia. Come tale pensiero sia stato in vigore
glt
nella
teologia pi antica ce lo indica Clemente di Alessandria alla fine
del secondo secolo. Ci che accaduto a Maria, quando partorl
rimanendo vergine e diede il latte a suo figlio senza che venisse
infranto il sigillo, trova il suo compimento nella Chiesa, che ma
dre e vergine.
d
mia gioia poterla chiamare: Chiesa
,
risuo
na
l
grido di giubilo del grande Alessandrino. La Chiesa ci nutre
con latte materno, e
l
suo nuttimento Cristo stesso. Questo
canto profondo abbraccla come con un gesto ilnmenso tutt i mi-
steri della fede cristiana, in quanto proviene dalla Trinit e si
spinge fino all'umilt del cibo eucaristico. Nel punto centrale
per si trova, come primo accenno del mistero cos ampiamente
sviluppato in seguito,
l
crocifisso che ha generato l nuovo po
polo nelle
doglie del sangue .
Prima di meditare questo mistero, noi volgiamo ancora
una volta lo sguardo alla donna che, stando sotto la croce, ud
la parola:
ecco, il tuo figlio
.
Maria
fin
dalla origini della
teologia cristiana, il prototipo della Chiesa, perch essa madre
vergine, la santa ancella. Dal suo sangue puro Dio prese il sangue
per la redenzione, l santo
abito da culla del nuovo popolo
della Chiesa. Il poeta Paolino da Nola ha cantato il rapporto tra
Maria e la Chiesa nei versi che noi riproduciamo dal suo bel epi
talamio composto per
un
amico. Maria come
un
impluvio della
grazia, come
la
loggia scoperta di
un
tempio in cui
il
cielo viene
gi in maniera torrenziale. Cos essa pure la
grandiosa im
magine mistica per le nozze della Chiesa con Cristo
.
Essa
co
me dice Ambrogio in una esclamazione piena di tutta la lirica del
Cantico dei .Cantici,
l
giglio nel
t ~ r n o
della valle, dal cui pro
fumo incantevole scende Dio stesso: ma ci lo pure
la
Chiesa
eh.e ora, dopo la venuta di Dio, emana nella valle di questo mondo
J
j
17
Introduzione
terreno
l
profumo delizioso della sua incessante preghiera: no
bilmente bella procede
la
Chiesa ed annuncia
l
messaggio della
gioia. Come Maria essa attraversa i monti, essa come ama
dire
l
commento greco al Cantico dei Cantici, la
Chiesa porta
trice di Cristo "'
.
Per
l
fondamento originario di ogni grazia per Maria e
per la Chiesa la morte in croce del Signore. Come Maria stata
prescelta ad essere madre, vergine ed immacolata solo per l'effi
cacia anticipata del sangue sparso, che essa stessa fu in grado di
procurare al suo figlio, cos la morte dello sposo
l'ora di nascita
della Chiesa.
Qui
noi tocchiamo
l
mistero pi intimo della prima
ecclesiologia, e solo da questo punto di vista si comprendono tutti
gli inni e i cantici di lode che da ora in poi seguono. Il mistero
della storia salvifica di Dio,
che
racchiuso nei due nomi di Eva
e Mari a; si adempie nel momento in cui dal fianco aperto del Re
dentore morto sgorga
un
torrente d'acqua e sangue per la sal
vezza e la santificazione di tutti i discendenti di Adamo, che de
vono essere ricongiunti in una nuova unit, cio nella Chiesa.
Perci i pad ri della Chiesa vedono nel ' apertura del costato di
Cristo
l
compimento di quella derivazione della prima madre dei
viventi dalla costola di Adan10 dormiente: solo perch essa
nata da questo sangue divinamente fecondo, 'essa divenuta ma
-
7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia
11/78
18
Introduzione
vozione cristiana
.al
Cuore di Ges, e un meraviglioso coro di
voci
si
innalza in tutti i periodi e in tutte le terre del primo mil
lennio a lode di quella ferita al costato dispensatrice di vita, da
cui nata la vergine madre Chiesa. Cos predica Giovanni Criso
stomo nella splendida basilica di Antiochia: Cristo ha costruito
la Chiesa dalla sua ferita al costato, come
un
tempo la prima
ma-
dre Eva era
s t ~ t
formata da Adamo.
Per
questo Paolo dice: sia
mo della sua carne e delle sue ossa Egli si riferisce infatti alla
ferito
al
costato di Ges. Come Dio, per formare la donna, prese
la costola del costato di Adamo, cos Cristo, per formare la Chiesa,
ci
trasmette sangue e acqua dal suo costato trafitto
23
. E con un
meraviglioso accordo di insegnamento cattolico, Agostino .predica
negli stessi termini
ai
semplici fedeli di Ippona Regio:
Adamo
dorme perch nasca Eva. Cristo muore, affinch abbia origine la
Chiesa. Eva proviene dal fianco di colui che .dorme, Cristo dopo
la morte viene trafitto con la lancia cosicch ora sgorgano i sacra
menti, da cui
si
innalza la Chiesa
24
.
E ancora altrove: La pri
ma donna e madre dei viventi stata chiamata vita. Col capo in
clinato morto in croce il secondo Adamo perch
si
formasse una
sposa da ci che usciva dal fianco del dormiente. O morte, per
mezzo della quale i morti risorgono a nuova vita Che cosa pi
puro di questo sangue, pi salutare di questa .ferita
25
?
.
Questo insegnamento sempre rimasto vivo, soprattutto
nello stampo agostiniano delle parole. Nelle prediche carolingie,
nelle miniature romaniche, nella teologia dei grandi Scolastici,
nella preghiera mistica della devozione al Cuore di Ges iniziata
nell'undicesimo secolo: dappertutto
si
parla di questo mistero e
lo
si
raffigura in qualche modo. L'amore per la madre Chiesa tro
va qui il suo fondamento originario pi profondo. La regale Ec
clesia, che raccoglie in
un
calice d'oro
l
sangue del cuore dello
sposo, che brilla nella serena
d i g n i t ~
materna derivatale da tale
sangue, la sovrana dei popoli: questo il quadro preferito, che
gli artisti del primo medioevo continuano a rappresentare. E nel
le iscrizioni che essi dipingono o incidono noi percepiamo quella
che forse
la tonalit pi delicata dell'amore per la Chiesa.
Ec-
co la Chies, come umile, ma tuttavia degna di tale grazia da
raccogliere il fiotto di sangue dell'Agnello
,
scritto sulla coper
tina di un libto del nono secolo
26
Ed
ancora
in un
intaglio
in
le
gno del tardo medioevo, sulla Chiesa, che porta l calice col san
gue di Dio,
si
trovano scritte queste magnifiche parole:
La sua forza
ti
data
Tu sei la vi ta e terna "
Nel. mistero della sua provenienza dal sangue del cuore di
Dio
si
fonda perci la fecondit materna della Chiesa. Essa
Eva
.
.
i
i
I
19
Introduzione
solo in Adamo, madre di tutti i popoli solamente in Cristo, che
Dio. In questa connessione si dispongono ora i due inni seguenti.
Chi
lo sposo? Questo l'interrogativo che pone il vescovo di
Cartagine Quodvultdeus, il quale vive dello spirito di Agostino,
in una delle sue appassionate prediche
ai
neo-battezzati: . salga
l
nostro' sposo sulla
crcice
vi monti sopra e ivi dorma nella
morte, si apra
l
suo fianco e da esso
~ s c
la vergine sposa: come
un tempo Eva stata formata dal fianco di Adamo, cos ora sia
formata la Chiesa dal fianco del Cristo morente sul legno della
croce
,
cos egli aveva predicato, ed ora inizia l'inno che cn
una profonda dialettica dell'accostamento descrive il mistero della
Chiesa proveniente dal sangue di Cristo. Chi questo sposo e
in che cosa consiste
la
feconda efficacia del suo sangue, che d
dei figli alla Chiesa su tutta la terra?
Dio in forma umana,
il
re della gloria nonostante la morte in croce e l'umiliazione.
Con' questo pensiero la teologia compie un passo ancor pi pro
fondo: il mistero della maternit della Chiesa
un
mistero divino,
perch viene realizzato dalla parola comparsa in
forn:1a
umana,
che ora in forza della sua morte in croce dispensa
lo
Spirito
San-
to del Padre, lo Spirito che ricopre con la sua ombra, lo Spirito
che sulle acque cova la nuova vita,
lo
stesso Spirito che
un
tempo
sceso sulla vergine Maria e
l'ha
tesa madre senza infrangere il
sigillo verginale. Ci ha luogo tuttora in modo foistico nella Chie
sa.
Il
suo abbraccio lo Spirito perch il suo amato Dio
cos aveva gi cantato Paolino da Nola.
Ora
Ambrogio
si
eleva in
un
canto di lode, espresso con slancio innico, alla Chiesa come
vergine e madre. La Chiesa vergine perch essa, come custode
della verit portata da Cristo, mantiene intatta la fedelt allo
sposo, perch essa non pu e non vuole pi, come una volta Eva,
allontanarsi da Dio. Il primitivo concetto cristiano della vergi
nit
della Chiesa ha
un
significato profondo e difficile. Ma noi
lo possiamo chiarire se
ci
rifacciamo alla parola di Paolo: io vi
ho fidanzati ad un solo sposo, .per presentarvi a Cristo come ver
gine
p.ura. Ora
io temo che, come
l
serpente con la sua
scal-
trezza sedusse Eva, cos anche
l
vostro cuore possa corrompersi
allontanandosi. dalla sincera dedizione a Cristo
29
.
La teologia
cristiana primi tiva vuole affermare questo: ci che a questo ri
guardo possibile per i singoli cristiani,.
impossibile per tutta
quanta la Chiesa: essa non pu venir meno, essa rimane perenne
mente vergine in forza della sua origine dal sangue della ferita al
costato. Per questo il primo autore cristiano Egesippo presenta
la Chiesa di Gerusalemme come una vergine pura ed illibata
fin-
tanto che essa non era ancora intaccata dalle eresie
30
Perci que
sta dottrina della verginit della Chiesa non nient'altro che l'e
20
Introduzione
Introduzione
-
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spressione cristiana originaria di ci che noi oggi chiamiamo 'in
fallibilit della Chiesa: essa la madre che sola dispensa l latte
genuino della dottrina apostolica, come dice Ambrogio nel nostro
inno, come gi lo descrisse Clemente di Alessandria nell'immagine
della madre mistica, come Crisostomo lo predic, inoltrandosi
fin nelle profondi t: osservate con quanta tenerezza Cristo si
legato alla sua sposa, con quale cibo egli ci ha saziati: egli stesso
l nostro cibo e l nostro alimento, e nello stesso modo con cui
una donna nutre
l
figlio col latte materno e col proprio sangue,
cos Cristo nutre col suo proprio sangue tutti coloro che ha resti
tuito alla vita nella rigenerazione
3
. L'insegnamento che la Chie
sa
i d per nutrimento, dispensandocelo come madre e conser
vandolo puro in quanto vergine, in maniera pi profonda Cri
sto, la verit in persona.
Nella tnorte in croce di Cristo si fonda perci l'essenza
della Chiesa come vergine della verit e come madre dei popoli.
Le nozze nel sangue sono state celebrate nella ferita al cuore di
Dio. B stata in primo luogo la devozione della Chiesa siriaca ad
avvicinarsi con predilezione a questo mistero della Chiesa deri
vata dal cuore di Ges: essa ha assunto un'importanza rlotevole
anche per l'Occidente nel primo millennio, quando dei papi si-
riaci introdussero a Roma nella liturgia del venerd santo l dolce
lamento degli Improperi, e quando dei cristiani della Siria fecero
conoscere nelle Gallie l'immagine insanguinata della croce del Si-
gnore
32
Efrem Siro divenuto l poeta classico dell'amore siriaco
per la croce e nello stesso tempo il cantore della madre Cbiesa, a
cui
f
dire queste parole:
E
la mia bellezza ora manda in visi
bilio la terra
Sotto la croce sta la Chiesa, e dietro di essa
l
po
polo redento, l coro dei suoi santi, le belle creature nate verginal
mente dal bagno battesimale, prescelto per la stanza nuziale della
luce, chiama e con Cristo a regnare per sempre.
Tutto
ci che
un
tempo era stato riservato a Eva viene compiuto, e ancora una vol
ta si innalza, di nuovo dalla devozione siriaca,
un
canto di lode ai
misteri della storia salvifica di Dio, al grande mistero e.saltato
nel passato da Paolo.
In
un'omelia sviluppata in forma dramma
t i ~ l poeta Giacomo di Sarug descrive le nozze fra Cristo e la
Chiesa, in cui trova compimento ci che Mos in una profezia
velata ha preannunciato sull'unit tra l'uomo e la donna. Ora,
dopo le nozze sulla croce, la tenebra si diradata, ora il velo,
che nascondeva il volto di Mos e della parola veterotestamenta
ria, tolto.
Con questo pensiero entriamo in
un
mondo di imma
gini teologiche che furono care ai padri della Chiesa e al primo me
dioevo, soprattutto alla sua mistica e alla sua arte: la vergine
; .
l
'
,,.
"
\
21
madre Chiesa tton sta da sola sotto la croce dello sposo, dall'altra
parte, a sinistra, sta la Sinagoga, la sposa chiamata d'un tempo,
che'non ha o n s e r v ~ t o la verginit della sua fedelt alla rivela
zione del Signore ed stata perci rigettata. La croce diventata
il verdetto, e cos le due figure della Ecclesia e della Sinagoga vo
gliono essere una espressione figurata semplice e profonda della
rovina e resurrezione in Cristo, del passaggio del messaggio di
Dio dai Giudei pagani. Questo accostamento della Chiesa e della
Sinagoga, la cos iddetta Concordantia Veteris
et
Novi Testa
menti appartiene al nucleo originario della teologia cristiana
33
Un
contemporaneo di sant'Agostino ha espresso questo in una
disputa tra la Chiesa e la Sinagoga
;un
libro che perci diven
tato di estrema importanza per lo sviluppo della teologia del ' arte
del Medioevo
34
In esso la Cbiesa pa.rla alla Sinagoga: Ascolt a,
o sinagoga, ascolta, tu che sei vedova, ascolta, tu che sei abban
donata: io sono ora ci che
tu
non potevi essere, io sono ora la
regina che ti ha rovesciata dal trono, io sono ora la sposa che ha
ripudiato i suoi idoli ed scesa dai suoi monti e dalle foreste.
Gi il tuo patriarca lo ha predetto: "ecco, il profumo di mio figlio
come il profumo di
un
campo benedetto dal Signore". E
l
mio
sposo dice: da dove vieni dunque tu, vergine con latte materno,
ancella intatta che indossi una corona di fiori,
tu
che provieni dal
boschetto ombreggiato, semplice creatura, gioiosa, col tuo man
tello che risplen4e come neve?".
Ed
io gli rispondo:
il
mio spo
so pi bello di
tutti
i figli degli uomini, il re dei re, che mi
incorona il capo con una corona, che mi avvolge con
un
mantello
di porpora, che mi prende nelle sue braccia quando io gli corro
incontl o
35
'
>>
Cosl proprio in queste immagini una profonda dogmatica
si collega con la lirica pi sublime, e in questo modo l'immagine
della Ecclesia rimasta preziosa per i secoli seguenti. Nei mo-
saici di santa Sabina a Roma, sulle copertine d'avorio dei libri
del periodo carolingio, nelle miniature romanicl1e e gotiche, sui
portali dei solenni duomi: dappertutto
ci
si presentano le due
sublimi figure del grandioso dramma di Dio. Permane ancora qual
cosa dell'efficacia della teologia cristiana primitiva nella rappre
sentazione dell'anticristo che si svolge nel Togernseer (12 secolo),
quando nella scena finale
l
fulmine abbatte l'avversario di Dio e
la sinagoga pentita ritorna dalla vittoriosa regina Ecclesia che
conclude la rappresentaz ione con queste solenni parole:
e c c ~
cos finisce l'uomo che non ripone la sua speranza
in
Dio.
Io
per
sono nel vestibolo del Signore, verdeggiante come
un
olivo ricco
di frutti. Cantate una lode al nostro Dio
36
.
E uno scultore tar
do-gotico, accanto alle due bellissime statue di arte gotica, la
Introduzione
-
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13/78
22
Chiesa e la Sinagoga, nella cattedrale di Strasburgo, ha inciso le
seguenti frasi, una accanto alla ,Chiesa, l'altra accanto alla Sina
g0ga
Col sangue di Cristo io ti domino.
Lo stesso sangue mi acceca .
Con questo inno di lode alla Chiesa da questo mondo di
pensieri noi concludiamo perci questa prima parte dei nostri
inni. Quanto sia stato prezioso tale amore alla Chiesa per
l
me
dioevo che viveva del. patrimonio della teologia cristiana antica,
ce lo indica Alberto Magno, particolarmente conosciuto ne( pas
sato, quando descriveva un quadro della croce con la Chiesa e la
Sinagoga: alla destra del crocifisso rappresentata una vergh1e
dal volto di una bellezza serena, con una corona sul capo:
la fi-
glll'a della Chiesa che, piena di sacro rispetto, raccoglie l sangue
di Cristo in
un
calice
38
. questo sangue, cosl egli specifica ul
teriormente
l
contenuto teolcigko dell'immagine, la Chiesa ottie
ne per tutti i suoi figli credenti un triplice bene: la vera luce, la
gioia del cuore, la corona della gloria. Questa la donna sotto la
croce di cui gi un secolo prima di Alberto ha parlato la mistica
Ildegarda
di
Bingen nelle sue ardite visioni profetiche:
la spo
sa del Signore, la madre del popolo, che rigenera le anime nella
salvezza con acqua e spirito
2. hiesa dei dolori
Con quanto stato detto finora, noi abbiamo indicato le
linee fondamentali. di una ecclesiologia, come si espressa negli
spiriti del primo millennio. La Chiesa madre dei viventi perch
essa la donna che sta sotto la croce.
Ci che ora segue
semplicemente l dispiegarsi di que
sta legge fondamentale nel mondo delle vicende storicamente per
cettibili della Chiesa. Possiamo perci presentare pi brevemente
anche l'introduzione agli inni e alle doti che celebrano questa sor
te terrena della Chiesa. Infatti in ognuno di questi canti prove
nienti dalla valle delle lacrime si trover una melodia smarrita del
canto di giubilo sull'origine divina della Chiesa.
Fintanto che la Chiesa colei che genera il nuovo popolo in Cri
sto, perci fino alla fine del mondo, essa si trova ancora nelle
doglie, una Chiesa dei dolori. Questo il suo compito di madre.
Essa non prova le sofferenze soltanto a causa della persecuzione
ad opera dei nemici, da Nerone fino all'anticristo. Il suo dolore
pi pro(ondo, e lo si pu comprendere solo quando lo parago
niamo al continuo oltraggio subito dal Signore fattosi uomo:
do
l
l
\
, ' - )
23
Introduzione
ore per la vita che quaggi non ancora trasfigurata, per la lon
tananza di Dio fino all'abbandono in croce, per l'mfedelt del suo
popolo, per l fallimento apparente di tutto l suo insegnamento
e delle sue istruzioni, per il tradimento degli apostoli e delle
masse, per essere stato coinvolto sul piano penale nel vortice e l ~
lo sviluppo storico e delle questioni politiche, per i discepoli ad
dormentati e i preti venali, per l disgusto provato al giardino
degli olivi e i supplizi della croce. Anche la Chiesa soffre per tutto
questo nel suo cammino verso il monte dell'ascensione, che prima
era un monte degli olivi.
Ma anche in mezzo' a tutti i dolori la Chiesa.non ha di
menticato i canti, perch la sua sofferenza non tragica, non
sempre soltanto eroica, ma di solito semplice come la sofferenza
quotidiana sopportata da Ges di Nazareth: infatti solamente
cosl, soltanto perch non ha mai dimenticato la gioia, la Chiesa
pu pure con Cristo resistere alle tre ore di sofferenza eroica. L'mi
zio di questi inni, che si elevano anche dal cuore della Chiesa pel
legrina, stanca, coperta di polvere e perseguitata, lo ha composto
l
primo papa quando scriveva:
Carissimi, non vi sembri strano
se si incomincia a bruciare per mettervi alla prova, come se vi ca-
pitasse qualcosa di straordinario. No, rallegratevi se potete parte
cipare alle sofferenze di Cristo Allora voi potete pure esu ltate e
gioire in occasione della manifestazione della sua gloria. E se ora
ricevete degli insulti per il nome di Cristo, beati voi perch in
questo modo riposa su di voi lo Spirito della gloria, lo Spirito
di
Dio"
. Di questo soffio dello Spirito Santo, del presentimen- .
to
che sotto tutte le sofferenze terrene della Chiesa si nasconde
la trasfigurazione, traspare qualcosa anche nei canti in cui ora
deve, c ~ m p r i r c i davanti la vita della Chiesa non ancora glori
ficata;
La sofferenza terrena si dispone attorno alla Chiesa
co-
me cerchi di bronzo che si restringono in maniera concentrica:
dalle doglie sacramentali della nascita e della resurrezione dei suoi
figli, essa si ripresenta ogni anno nella rotazione dell'anno litur
gico, di questo cammino di croce e.be non termma mai; prosegue
poi nella ordinaria ferialit che la Chiesa, nella sua sapienza ma
terna, aiuta i suo\ figli a sopportare; si introduce ancor pi a fon
do
nel contatto con la politica mondana, a cui la Chiesa non pu
e
non
ha il diritto di sottrarsi, perch essa
una vera madre degli
uomini e deve
pure
contribi.1ire a formare tutto ci che
terre
stre; e scende fino alla presenza visibile spesso penosa nel destmo
della Chiesa di Roma e dei papi; e infine: ogni dolore si con
centra nei giorni della persecuzione, quando la Chiesa viene pe-
Introduzione
25
Introduzione
-
7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia
14/78
24
stata, piange,
si
trova in agonia, e i suoi
figli
rischiano la vita
per lei.
. Cosl
si
raggruppano anche i nostri canti, che noi attin-
giamo dalla Chiesa dei dolori. Sono degli inni di lode, raccolti
da mille anni di pellegrinaggio terreno, che cantano la Chiesa
del
le doglie sacramentali, la Chiesa dei giorni feriali, la Chiesa della
politica, la Chiesa di Roma, la madre dei dolori che piange, che
perseguitata e che attende la gloria.
a.
La Chiesa delle doglie sacramentali
Giorno per giorno, dalla Pentecoste dello Spirito fino
alla parusia del Signore trasfigurato, il corpo mistico di Cristo
si
edifica nel sacramento del santo battesimo che la Chiesa di-
spensa. Anche
oggi
la donna viene costruita, oggi formata,
oggi
creata, anche oggi
si
ergono i muri della casa spirituale ,
cosl
si
era espresso Ambrogio. Ma ci avviene in quelle doglie
che Isaia previde nella profezia sulla nuova nascita del popolo di
Dio e che
si
trasformano nel grido di giubilo: Gioite con Ge-
rusalemme, voi tutti, che la amate. Bevete a saziet alla sua
mam
mella ricca di consolazioni
40
. Ci vale per la Chiesa, la madre
che nutre tutti i popoU. Sulla miniatura semplice ma stupenda di
un manoscritto del monastero di Engelberg
41
rappresentata la
madre Chiesa nell'atto di porgere la sua mammella ad un vescovo
e ad un laico. La spiegazione ce la d il commentario carolingio
che si attribuisce ad Aimone di Halberstadt: la parola profetica
di Isaia
si
adempie con la Chiesa che chiamata, al posto della
Sinagoga divenuta infedele, a nutrite i popoli
al
suo seno e ad
offrire agli uomini la fede filiale
in.
Cristo
.
Questo per
si ve-
. tifica nel battesimo, nel momento in
ct{i
la liturgia prevede la
domanda
al
battezzato:
che
cosa desiderf dalla Chiesa? La
fede .
Uno dei monumenti pi belli dell'epigrafia e della teolo-
gia cristiana primitiva ci fa conoscere pi a fondo il significato di
,questa nascita per il battesimo. Si tratta dell'iscrizione che
il
papa
Sisto nel quinto secolo ha fatto apporre nel peristilio a co
lonne della Chiesa battesimale romana, e
che
probabilmente ha
come autore Leone Magno. Tutti i misteri di cui abbiamo parlato
nella prima parte di questa introduzione, risuonano di nuovo qui.
a
Chiesa
come Maria
madre
vergine. L'acqua del batte-
simo
una figura del grembo verg )ale, e lo stesso Spirito Santo,
che feconda la sorgente battesimale, ha reso feconda pure la ver-
gine
,
cosl predica il papa Leone un paio di anni dopo che era
stata apposta questa iscrizione
42
E con termini ancor pi
sug-
gestivi: L'origine che egli prese dal seno materno della vergine,
egli la colloc pure nella sorgente del fonte battesimale; Egli ha
dato all'acqua ci che diede alla madre
43
. Ma
questa forza ge
nerativa dello Spirito . n Maria e nel fonte battesimale
efficace
solo per mezzo del sangue della croce, la sorgente di vita che
sca
turisce dalla ferita
al
costato del Signore, e perci il principio di
vita della Chiesa terrena non ancora glorificata
racchiuso in que-
ste parole: la vita proviene solamente da una ferita. Ci che
stato inciso nella trabea delle colonne in porfiria del Laterano,
che esistono ancor oggi, la Chiesa dei nostri giorni
lo
canta nella
festa del Cuore di Ges: La Chiesa nasce come sposa di Cristo
da un cuore aperto
44
Gi battezzando ed istruendo i suoi
figli
battezzati, essa
la Chiesa dei dolori.
Nell'immagine biblica della donna al mulino il vescovo
Massimo di Torino rileva questa funzione educatrice della Chiesa.
Essa vorrebbe preparare per noi il solido pane della vita eterna:
ma ci riesce solo quando il lievito della passione del Signore, il
lievito del sangue e della fede, 'tiene unita la farina. Massimo pa-
ragona il gesto con cui
si
spula e
si
macina con la iniziazione dei
candidati al battesimo. La Chiesa consegna loro, prima del bat-
tesimo, in un momento celebrato con solennit liturgica, la pro-
fessione di fede apostolica, per essi si d premura il prete che pre-
dica ed il vescovo nelle catechesi, come Cirillo di Gerusalemme,
Agostino, Quodvultdeus, Cesario e tutte quelle persone
scono
sciute per le quali arde nel cuore la frase paolina:
io mi
trovo
nelle doglie per voi, finch Cristo non sia formato in voi
45
. Ma
la lode ha veramente inizio quando interviene la spiegazione
del
la professione di fede:
o credo la Chies una, santa, cattoli-
ca .>>. Ci che Alcuino, ancora nel periodo carolingio, ha detto a
lode della Chiesa, ci che Ambrogio ha scritto in una lettera di
esortazione,
ci
che l'appassionato vescovo di Cartagine Quod-
vultdeus ha proclamato in
mezzo
al periodo delle persecuzioni ad
opera dei vandalici Ariani, appartiene
al
patrimonio di pensiero
pi bello del primo millennio cristiano.
Di tutto ci risuona il canto di giubilo pasquale che la
Chiesa intona quando nella santa notte dei battesimi pu con-
durre alla sorgente di vita del sacramento i suoi figli che
si
procurata nelle doglie. Di nuovo essa .vede Maria, la vergine,
quale suo specifico modello, di nuovo essa contempla la beata
fonte, che sgorga luminosa dal costato del Signore . Ci che qui
nel prefazio della notte di Pasqua, tratto dal Gelasianum, trova
un'espressione cosl profonda, viene manifestato in modo altret-
tanto suggestivo anche in altre liturgie: come se questa Chiesa
dei dolori non si sia mai stancata di elevarsi continuamente alla
26
Introduzione
27
Introduzione
-
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15/78
bellezza del suo particolare mt1mo splendore.
Qui
sorgono
i
figli della luce che la madre Chiesa per la grazia dello Spirito
Santo genera nel bel parto mattutino, esprime11do in
s
['imma
gine della vergine madre di Dio Maria
, si
dice nell'antica
li-
turgia spagnola"'. E caro a noi tutti l tripudio dell'Exultet pa
squale riguardo alla madre Chiesa. Nelle illustrazioni dei rotoli
dell'Exultet
47
essa avanza verso di noi come una donna sontuosa,
sotto l portale della sua casa spirituale, avvolgendo con braccia
protese
tutti
i popoli che accorrono a lei. Un psso greco paral
lelo
al
nostro inno pasquale latino ci mostra come gi nel quarto
secolo anche nel ' Asia Minore si usava celebrare
l
mistero della
splendente notte di Pasqua.
l
vescovo di Amasea nel Ponto,
Asterio,
ci
ha trasmesso questo canto pieno di vigore poetico.
Per come segno della perenne efficacia dell'ecclesiologia cristia
na primitiva, a questo canto pasquale greco noi facciamo seguire
la incantevole sequenza che l monaco
di
Sankt Gallen, Notker
der Stammler, ha composto per
la
festa di Pasqua. Con una
ab-
bondanza di immagini genialmente accostate viene
n;iesso
in
Luce
l
mistero della gioia che rimane in fondo al cuore della Chiesa
ancora peregrinante nel dolore: essa pertanto colei che gioca
sotto la vigna, poich Cristo risorto, poich essa raccoglie l
sangue dal cuore del Signore,, essa canta
l
suo canto nella nave
sicura fatta col legno della croce ". Cristo
l
Sansone vittorioso
che ha abbattuto le torri di Gaza,
l
Davide che con
l
sassolino
della sua umilt ha ucciso Golia. Perci ogni sofferenza della
Chiesa sulla terra in
fin
dei conti solamente come
un
gioco, e
i padri della Chiesa hanno visto in Isacco e Rebecca i simboli elo
quenti della
gioia e pazienza
;
Clemente di Alessandria per
primo ha descritto l'immagine della Chiesa che si diverte, quan
do scriveva:
O meraviglioso gioco di fanciulli E stato
un
sor
riso sorretto dalla pazienza, e il re faceva da spettatore. Si ralle
gra lo spirito dei figli nati in Cristo, che ancora camminano nella
pazienza; e proprio questo
il
gioco divino
49
.
Cos) dunque per
la
Chiesa la sua vita terrena,
l
suo
cam-
mino lungo l'anno liturgico,
come
un
viaggio verso
la
festa della
consacrazione della chiesa, festa che conclude questo anno. Perfino
l'aspetto esterno dell'edificio della chiesa, lo splendore delle ba
siliche e la bellezza del servizio liturgico, sono solamente una pre
figurazione anticipata dell'immagine della citt di Gerusalemme
. che gi ora
installata nei cieli. Eusebio, immediatamente dopo
l
sanguinoso terrore della persecuzione di Diocleziano, in occasione
della consacrazione della nuova basilica di Tiro, ha parlato di que
sta immagine delle realt terrene, che egli in una visione plato
nica trasfigurata cristianamente contempla al di l di quanto vi-
'
sibile. E per il monaco
di
Sankt Gallen l'edificio semplice e ro
busto della chiesa carolingia del suo monastero il cielo sulla
terra. Nella ristrettezza delle mura e nella limitatezza dei giorni,
nelle combinazioni del divenire storico, nell'osservazione delle
re-
liquie che si sfasciano e delle luci di cera e di olio che si consu
mano, lo spirito si innalza a
quella citt nella quale non di
venta mai sera
b. 'La Chiesa della ferialit
La Chiesa ai suoi figli non insegna soltanto a lasciare ci
che terreno o a trasfigurarlo elevandolo all'immagine divina.
Essa
l
afferra coraggiosamente, e con le abili mani di una madre
premurosa,
in
mezzo alla vita quotidiana. Essa la maestra degli
uomini. Agostino ha esposto questo aspetto
in
uno dei suoi canti
di
lode pi belli alla Chiesa. Egli rivolge questo inno di lode
mentre ancora sotto l'impressione recente della 'sua conversione
personale e del suo battesimo, dopo l'agitazione di Milano e di
Roma, dopo l'uragano delle passioni sensuali. E il canto di un
uomo che
ha
trovato la via di casa che conduce alla madre. Egli
lo canta mentre vive ancora la dolce solitudine di Tagaste: ma
presto uscir fuori per mostrare agli uomini che solo la Chiesa
custode
-
7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia
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mentarie sulla donna forte.
In
essa infatti sono compresenti
in
maniera stupenda la forza e la grazia, la dignit regale e la pre-
mura materna. La Chiesa Domina Mater, nello stesso tempo
Si-
gnora e Madre, e non mai l'una senza l'altra. La donna forte
la
santa Chiesa cattolica
51
,
dice nel quinto secolo Salonio, il ve-
scovo di Genf, riprendendo idee agostiniane. Essa chiamata
donna in quanto genera a Dio, nell'acqua e nello Spirito Santo, dei
figli spirituali. E detta forte in quanto giudica insignificanti,
di-
sprezzandoli,
tutti
i dolori e i divertimenti di questo mondo ter-
reno, per salvare la fedelt e l'amore al suo creatore e salvato-
re
52
n
basso e l'alto medioevo hanno cantato volentieri questo
sublime canto alla Chiesa vista come la dopna forte, e
in
una scul-
tura d'avorio carolingia la Chiesa rappresentata come mulier
fortis, con un volto virile austero, con lo scettro della croce
in
una
mano e nell'altra i simboli della sua bont materna,
la
conocchia
e il fuso
53
Per questo il cristiano in tutte le necessit della sua vita
terrena si ricorda di questa amorevole premura materna. La madre
che piange perch il suo figlio morto, quando si rivolge alla
Chiesa, la consolatrice delle madri, si asciuga le lacrime.
In
modo
commovente
ci
testimonia questo epitaffio del quinto secolo che
stato scoperto a Roma. Con delle parole che chiaramente rie-
vocano
il
pensiero
di
san Cipriano, una cuppia di genitori in lutto
si consola al pensi.er che la madre Chiesa corsa incontro al fi-
glio morto con le braccia spalancate. E nella lontana Siria il poeta
Cirillona eleva un canto pieno di magnificenza poetica, che pre-
senta la madre Chiesa mentre, in mezzo alle necessit politiche e
alla paura dei contadini di fronte alle cavallette e alla siccit si
'
accosta al tribunale di Dio come colei che prega ogni giorno
l
motivo pi profondo del suo ardito linguaggio dinanzi a Dio
questo:
-
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amare. Essa cerca incessantemente di stipulare con gli stati e coi
sovrani, con i capi e gli imperatori,
un patto
del
cuore un
concordato. Chiesa ed imperatore devono trovare
un
accordo per
ch Stato e Chiesa procedono dalla mano di Dio. Cosl
ci
pu an
'che sembrare tipico di una devozione bizantina il canto di tri
pudio che il papa Leone
II
intona in onore dell'imperatore d'O
riente quando questi
si
compiacque di fare nuovamente ritorno
alla Chiesa: una testimonianza della prontezza sempre des ta del
la Chiesa nel dare a Cesare queilo che di Cesare
54
Tuttavia essa
rimane Chiesa del dolore, perch la sicura libert
per
cui essa
prega non
si
raggiunge mai sulla terrn, e perch la storia con i
s.uoi
disinganni riconduce continuamente la Chiesa alla croce
'
quando essa diventa troppo entusiasta delia terra.
.d. La Chiesa di Roma
La Chiesa di Cristo
talmente inserita nella realt del
mondo che Pietro, come apostolo di Cristo, stabilisce l sua cat
tedra nel punto centrale dell'impero, e che da allora per tutti i
tempi
si
possono indicare i confini della verit di Dio custodita
nella Chiesa guardando all'unit col vescovo di Roma. Cosi la
Chiesa
di
Roma in particolare diventa ci che tutta quanta
la
Chiesa: madre dei viventi, ma anche Chiesa dei dolori. Pietro,
l
pescatore di uomini, l'ha fondata, Paolo, il dottore delle genti,
l'ha custodita. Per questo
l
si
chiama
madre di tutte le Chie
se
55
e grembo materno cattolico
56
. Ma i fondatori hanno
sparso l loro sangue a Roma, e da allora Roma l terreno
fe-
condo dei martiri
57
,
la visibile Chiesa dei dolori che quasi reca
del male, in cui
si
deve leggere la misura e
l
rischio della tra
smissione della vita divina agli uomini. Secondo la legge di fon
dazione, che inseri queste colonne della Chiesa nel territorio di
Roma, da allora
si
costituisce
fa
struttura di tutta
q ~ n t
la
Chiesa, e l'ignoto autore della predica di Paolo, da cui attingiamo
il suo canto alla Chiesa, esclama a ragione: O mistero divino,
l modo meraviglioso con cui Pietro e Paolo hanno edificat
la
Chiesa
.
I suoi destini sono tracciati dalla debolezza e dalla
forz di Pietro, che mentisce e ammaestra; ai suoi inizi rimane
sempre ancora
ci
che
l
predicatore diee di Paolo: come
fu
dolorosa la sua nascita, . come tremarono prima delle doglie le
membra della madre Chiesa . Eppure alla Chiesa romana
promessa la verginit della fede pura, essa rimarr sempre la si-
gnora dei popoli. Il papa Leone ha incominciato
l
canto di lode
alla Chiesa di Roma dicendo:
O Roma, questi apostoli sono gli
uomini attraverso i quali ti apparsa la luce del vangelo di Cristo.
'
Per mezzo loro
ru
sei divenuta la discepola della verit,
tu
che
un
tempo fosti
la
maestra dell'errore
58
.
E tutti
i secoli banno
ri-
preso questo canto di lode. O Roma nobilis, inizia l'immortale
poesia del decimo secolo, e la nobilt di Roma
si
fonda nel fatto
che le palme dei martiri si intrecciano intorno alla fronte di
q11e-
sta sublime donna, nel fatto che
la
sua grandezza si dimostra nel
l'umilt, come canta gi l'antichissimo prefazio per la festa di
Pietro del quinto secolo, nel fatto che essa Roma beata perch
i suoi fondatori principeschi vengono consacrati nel loro proprio
sangue e l loro abito di porpora non quello. dei Cesari, ma quel'
lo
del sangue.
Il
poeta dell'undicesimo secolo, stando davanti allo
splendore sommerso del Foro, paragona Cesare a Pietro. Ancora
una volta risuonano le commosse parole che
un
tempo Agostino
disse con tutto il cuore
ai
suoi fedeli in occasione della caduta
della Roma superba ad opera dei Goti:
quindi morto e sepol
to Pietro per l fatto che nessuna pietra cade dall'anfiteatro
59
? .
Ed
ora
un
poeta degli inizi dell'alto medioevo mette sulle labbra
della stessa Roma la risposta:
Tutto
finito. Perch? O-Roma
ni, possa io costruire non sperando nello splendore terreno, ma
solamente nella croce . :La croce l'ultima parola della Chiesa,
che Pietro ha fondato sul Vaticano, il colle della sua morte in
croce.
e.
La vergine che piange
Gi Papa Clemente, che ha ancora conosciuto gli apostoli,
riferisce del grande numero dei martiri che sono stati associati ai
valorosi apostoli Pietro e Paolo nella coraggiosa lotta per Cristo"'.
All'inizio del terzo secolo, immediatamente dopo l persecuzione
della Chiesa
ad
opera dell'imperatore Se;timio Severo,
un
presbi
tero romano di nome Ippolito predica
ai
fedeli sulla sofferenza
che contraddistingue la Chiesa
di
Cristo, e le sue parole sono
co-
me
un
commento alle semplici pitture con
cui un
tempo si inizi
a decorare
le
oscure catacombe. La Chiesa, cosi dice, come
Su-
sanna tra i lupi,' incalzata da t utte le parti, da Giudei e pagani e
da falsi fratelli. E cosa singolare: proprio Ippoli to
un
paio di
an-
ni pi tardi dovette diventare
un
antipapa, che combatt la Chiesa
romana e
l
successore di Pietro come
un
lupo: ma la grazia 'di
Cristo lo trasform. di nuovo in
un
agnello, come trasform
un
tempo Paolo. Queste parole monitorie del prete romano sono la
migliore spiegazione al concetto della verginit della Chiesa che si
fonda nella verit e nella fedelt della fede, e la sua predica sulla
sofferenza, che si eleva dalla catacombe romane, raggiunge la luce
del paradiso celeste. Ci che accaduto qui all'inizio della stoia
Introduzione
33
Introduzione
-
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della Chiesa continua necessariamente fino alla p e r ~ e u z i o n e della
fine dei giorni. La Chiesa sempre
la
madre che sta in punto di
morte per amore alla vita dei suoi figli, e l'umanit redenta
il
figlio dei suoi dolori
Lasciateci quindi cantare il canto della
Chiesa morente , scrive Cirillo di Alessandria. Con queste pa-
role egli indica
il
mistero pi profondo della Chiesa, che dispensa
la vita solo grazie al fatto che muore essa stessa, e diventa per
cosi dire inutile perch essa ora ha dato tutta la vita che lo sposo
le ha posto nel grembo sulla croce. Ma questo morire fino alla
fine dei .giorni solo un ingresso nella nuova vita dell'eternit,
il
pianto
sempre gi gioia, il naufragio
ascesa in Dio, e il canto
della Chiesa morente si trasforma .in uno stupendo inno a coloro
che vivono eternamente. Col simbolo analogo di Rachele che muo-
re alla nascita dell'ultimo figlio, Notker der Stammler d forma
alla sua lodatissima sequenza che porta questo titolo: la vergine
che piange.
In un
dialogo pieno di semplice drammaticit tra
la
Chiesa e uno dei suoi figli credenti, la madre piange la morte di
uno dei suoi figli caduto quale martire. Sempre i migliori vanno
in rovina, permane tale e quale solo
la
massa dei figli insensati,
dei quali, ahim, ne ho partoriti cosi tanti , in questo modo
essa piange. Quale profonda spiegazione della sofferenza pi atroce
che la madre Chiesa deve sopportare su questa terra Veramente
essa
la Chiesa nel torchio, che
calpestata dalla soiferenza per-
ch l'umanit abbia il vino della gioia. E per lei il dolore pi in-
timo consiste nel fatto che cosl spesso sono proprio i pastori qua-
lificati della Chiesa a stracciare il suo abito e a macchiare il suo
volto. La mistica profetica del dodicesimo secolo, Ildegarda di
Bingen, eleva nel nome della Chiesa qlJesto lamento contro i
preti, ella vede la spada sospesa della vendetta divina, ma con-
templa pure la schiera dei fedeli che non hanno piegato le ginoc-
chia dinanzi a Baal. E cosi tutti questi canti delle lacrime
t
-
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Chiesa quale vive tra di noi, quella umile, quella disprezzata, quel
la non ancora trasfigurata: in essa l'occhio di fede e d'amore gi
contempla l'intima gloria. Essa la luce che intercetta l luce del
sole futuro e gi ora la trasmette nella nostra oscurit
65
Ci .che
Giovanni riferisce nell'Apocalisse riguardo alla sua visione della
donna apocalittica, i padri lo applicano alla chiesa e alle sue vi
cende terrene. Essa perci
gi ora, come spiega Metodio, rive
stita del sole che Cristo, ma nello stesso tempo si trova ancora
nelle doglie, mette al mondo
l
re che governa con una dura ver
ga, viene perseguitata dai draghi la cui coda spazza le stelle dal
cielo. La Chiesa in quanto regina , come dice Metodio con un
pensiero platonico, la immagine divina che agisce
su
questa ter
ra della Chiesa terrena, e allo sguardo sapiente dell'uomo che
crede diventa in certo qnal modo trasparente la forma terrena
della Chiesa,
la
sua oscurit diventa misteriosa manifestazione che
nasconde e svela nello stesso tempo. Infatti la Chiesa la regina
di Saba, a cni Salomone nella sua sapienza divina ha risolto tutti
i problemi ed ha mostrato tutti i tesori
66
Essa colei che stata
prescelta quale confidente del pi stupendo tra
tutti
i misteri, la
rivelazione della Trinit di Dio. Anche Cassiodoro elogia in lei
questo aspetto nel suo inno alla Chiesa quale madre del cielo. n
questa donna sontuosa non si adempiono soltanto i prototipi del
paradiso, ma anche tutto ci che si trova nella patola di Dio della
Antica Alleanza
applicato a lei: essa l'arca di salvezza, l de
posito del grano, la sposa del Cantico dei Cantici, la regina dei
salmi. Essa la piramide dell'unit tra i popoli,
l
solido edificio,
la lampada della pace - non esiste parola che non sia stata uti
lizzata per cantare la sua lode, e tutte quante vogliono dire questa
unica cosa:
.la
Chiesa di questa terra gi la regina dei cuori,
quanto di pi stupendo hoi possiamo avere,
la
patria delle ani
me in cui noi, poveri figli di Eva, troviamo sempre un rifugio
familiare. Ci che dice a parole questo ardente grido alla madre
Chiesa nel secolo dodicesimo, nello stesso periodo espresso in
una magnifica scultura. Vi troneggia, nella semplicit saldamente
ordinata della Chiesa conventuale di Priifen, la Ecclesia quale re
gale donna che, in mezzo alle tenebre di quel secolo pieno di
ap-
passionanti controversie ecclesiastiche, annuncia ai figli della ma
dre Chiesa, che stanno in preghiera e sono oppressi dalla fatica, la
seguente iscrizione:
Tra
le gemme della virt risplende qui la vergine eterna,
unita in matrimonio col Signore, essa regna in eterno con lo
[sposo
6
.
La signoria regale della Chiesa produce perci in primo
luogo nel cuore credente dei suoi figli
l
senso cattolico della sicu-
1
rezza, dell'essere accompagnati, e questo suo regno sulla terra
una delle irradiazioni pi percettibili della luce della sua gi tra
scendente dignit di regina. La principale rappresentante della
teologia allegorica del dodicesimo secolo, Herrad di Landsberg,
nelle stupende descrizioni del suo Hortus deliciarum ha rap
presentato la Chiesa come regina, quale troneggia nella pi alta
sala dell'edificio terreno della cristianit, e la postilla cosi com:
menta: La regina, che qui troneggia nel tempio, simbolizza la
Chiesa che chiamata vergine e madre. Essa la personificazione
di tutti coloro che governano nella Chiesa, cio degli apostoli, dei
vescovi di Roma e degli altri vescovi, degli abati, dei preti e dei
prelati, che nel fonte d'acqua della rinascita e nell'insegnamento
salvifico dell ' predicazione ogni giorno generano dei figli spirituali
nel tempio del Signore, cio nella Chiesa
68
.
La Chiesa perci
regina, .ed madre che difende, che guida, che riprende e che di
rige, perch essa sposa di un re, perch essa chiamata vergine
e madre. Di conseguenza
l
mistero della Chiesa si riconduce con
tinuamente alla sua dignit
di
madre e di vergine Essa la sposa
del Libano, come una nuvoletta sull'arena della temporalit, il
porto della pace nel mare agitato del mondo.
l
sentimento pi profondo del cristiano alla vista della
Chiesa regina quindi la nostalgia. La celeste Gerusalemme chia
mata visione della pace, e l'inno della Chiesa merovingia, che si
cantava entrando nella vasca battesimale e nella festa della consa
crazione della chiesa, immette l 'inizio nella fine: la stessa Chiesa
che genera con acqua e Spirito i figli per Ccisto,
l
figlio del Padre,
in Cristo fanno ritorno al cuore del Padre. Nella Chiesa v' la
realizzazione
di tutte
le immagini, cosl la religiosit armena ma
gnifica in modo appassionato, quasi esaltato, I Arca santa e la
Chiesa ecumenica, poich, come la ricerca nella preghiera da
parte dei cristiani armeni dell'antichit ha fissato una vera devo
zione per la
Katholik , press' a poco cosi nella commovente
relazione del valoroso condottiero armeno Wahan Amatuni (
9
se
colo), di
cui
si narra che prima di una battaglia si sia ancora
ri
volto alla Chiesa pregando: l coraggioso, W ahan gett uno
sguardo sulla Katholik e disse: aiuta mi"
.
Ma la stessa nostalgia vive pure nelle ordinate e compo
ste forme delle sequenze latine, che provengono dalla stessa epo
ca
in
cui sorse
l
lontano fervore dell'amore armeno per la Chiesa.
La consacrazione terrena dell'edificio della chiesa
fa
si che lo spi
rito beato si innalzi alla divina consacrazione della Chiesa, e
l
poeta della cella monastica di Sankt Gallen, in maniera analoga
al poeta armeno, loda la madre catholica , verso
l
cui trono
36 Introduzione 3 7 Introduzione
-
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luminoso. noi alziamo lo sguardo, anche se siamo anco 'a pellegrini
della terra e cenere cupa, come le reliquie siamo cenere e tuttavia
al sicuro in scintillanti reliquiari. Presto viene la festa di
tutti
i
santi nell'eternit, festa che
l
predicatore carolingio Elisachar
de-
scrive in modo cosl semplice e tuttavia nella grandiosit delle
espressioni di Cipriano; Presto la madre di coloro che vivono eter
namente, che non sar pi una Chiesa dei dolori, allargher le
sue braccia per condurre al trono dell'agnello i figli del suo seno.
Allora
si
adempir la preghiera che saliva al cielo durante
l
perio
do pasquale nella liturgia gallica antica e nella liturgia irlandese:
concedi che noi tutti possiamo un tempo trovare riposo nel seno
della madre Chiesa con una felicit duratura
70
.
La fine sar come
l
principio:
l
Paradiso. I discendenti
di Eva, rinati in Maria vergine, uniti alla Chiesa regina, berranno
eternamente alle acque di vita che sgorgano abbondanti dal Pa
radiso divino. La teologia immaginifica del primo . medioevo ha
trovato per dire questo un'espressione che contiene in s
tutta
la
sapienza dei padri. La Chiesa vi troneggia come regina del cielo.
Intorno ad essa girano, come una ruota mistica, i quattro fiumi
del paradiso, i quattro evangelisti, i quattro dottori della Chiesa
e
le
quattro virt cardinali. Sul suo grembo per riposa Cristo
Si-
gnore,
l
quale porta uno striscione con queste parole: Se qual
cuno
ha
sete, venga e beva
71
. Questa lei, la regina eterna, la
Chiesa portatrice di Cristo,
l
paradiso dei viventi. Di lei sta scrit
to
nell'u ltima parte del ' Apocalisse divina: Lo Spirito e lo Sposo
dicono: vieni Chi ascolta, dice: vieni Chi ha sete venga e chi
ne vuole prenda gratuitamente l'acqua di vita
72
.
E quando
tutti
i figli della Chiesa hanno trovato la via
della casa, allora inizia il nuovo canto, il canto conclusivo di tutti
i canti terreni alla madre Chiesa, l'inizio interminabile del canto
eterno, che
simile allo scroscio di acqua abbondante e al rim
bombo di
un
poderoso tuono, simile ai canti
di
arpisti
73
.
l
poeta cdstiano antico Metodio, nei ritmi che procedono in modo
sublime del so inno di lode alle vergini, ha cercato di venire a
sapere qualcosa di questo canto paradisiaco alla Chiesa regina.
Di lei vale eternamente questo:
l
paradiso degli uomini ora non pi vedovo come
un
tempo,
no, di nuovo risuona la parola di Dio del tempo primitivo:
[abitaci
Noi per,
pe
apparteniamo ancora alla madre Chiesa non
glorificata, carica di dolori, che sediamo lungo i fiumi di Babilo
nia e cantiamo i canti del Signore in terra straniera, guardiamo in
alto alla madre che troneggia, alla regina eterna, e dal nostro cuo-
re sgorga l'ultima preghiera di questo inno di lode di mille anni
alla santa madre Chiesa:
Padre,
t
preghiamo,
fa
che anche noi con
l
tuo figlio
possiamo andare verso casa, attraverso
la
porta della vita
.
:I Canto iniziale
-
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e
41 Canto iniziale
-
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Signora dell universo
veramente cosa degna e giusta renderti grazie, Signore
santo, Padre onnipotente, eterno Dio, per mezzo di Cristo nostro
Signore.
Egli infatti ha deposto nelle mani della Chiesa il potere
sublime che spettava a lui personalmente.
n
forza della sua personale nobilt la chiam regina e
sposa.
Alla sua augusta autorit egli ha sottomesso il mondo
intero.
l
suo giudizio, secondo il suo comando, deve valere nel
cielo.
Essa madre di tu tti i viventi, donna beata nell abbon-
danza dei figli.
Ogni giorno essa genera dei figli per Dio nello Spirito
Santo.
Tutta la terra riempita del germoglio delle sue viti.
suoi rami, sostenuti dal tronco del legno della croce, si
arrampicano in alto fino al regno dei cieli.
Essa
la
citt innalzata, edificata sulla montagna, visibile
a tutti poich essa illumina ognuno.
l suo fondatore e nello stesso tempo colui che la abita
Ges Cristo, nostro Signore e tuo figlio.
A lui noi cantiamo insieme con te l inno della gloria, di-
cendo con tutti gli angeli e gli arcangeli:
santo, santo, santo.
Liturgia ambrosiana del quinto secolo
I
-
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adre dei viventi
44
Mater Ecclesia
i
45
Madre dei viventi
-
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I.
Eva e la Chiesa
Venga dunque Dio e
creila
donna.
Crei Eva quale collaboratrice di Adamo, costruisca la
Chiesa quale collaboratrice di Cristo.
Non perch Cristo abbia avuto bisono dell'aiuto, no, ma
perch noi cerchiamo ardentemente di trovare la sua grazia at
traverso la mediazione della Chiesa Anche oggi la donna continua
ad essere edificata, plasmata, formata e creata. Perci
la
Scrit
tura dice con una parola nuova:
Siamo edificati sul fondamento
degli apostoli e dei profeti
.
Sl, ancora oggi le mura della casa
spirituale si alzano verso il sacerdozio santo. .
Vieni quindi, Signore Dio, e costruisci la donna, edifica la
citt
E venga il tuo servo, poich io credo alle parole della
Scrittura:
Il mio servo mi costruir la citt .
Ecco la donna, madre di
tutti
i viventi.
Ecco la casa spirituale.
Ecco la citt che permane in eterno perch si scordata
della morte. Questa la citt di Gerusalemme.
Essa pare ancora costruita sulla terra, ma essa rapita,
in modo pi sublime di Elia, trascinata in cielo pi in alto di
Enoch, che scomparve senza morire, poich stato rapito affin-
ch la malizia non avesse pi a turbargli il cuore
.
Essa
amata da Cristo poich gloriosa e santa, imma-
colata e senza rughe.
Come sar bello .quando il corpo
di
Cristo sale verso
il
cielo, pi bello che nel giorno della sua personale ascensione
al
cielo.
Quest a la speranza della Chiesa: essere innalzata nella
verit, essere rapita e portata nella sua casa del cielo.
Elia stato rapito in
un
carro di fuoco. Cosl viene rapita
anche la Chiesa. Non mi credi? Credi dunque a Paolo, poich in
lui parla Cristo:
saremo rapiti una volta nei cieli, incontro a
Cristo, e per sempre noi vivremo presso il Signore
.
Ambrogio di Milano
II
Il nuovo Paradiso
Lode a te, o Cristo,
marito della sposa,
per mezzo tuo sia lode
alla santa Trinit.
Tu
sei il plasmatore del mondo,
sei la sua salvezza, perch
un giorno sei stato liberatore.
Poich con la forza dello Spirito
sigilli il cuore,
tu
angelo e
tu
creatura umana.
Sorgente che sgorga da bont,
Eterno ritorno in patria,
Origine prima
delle cose, termine di ogni evento.
Tu
hai congiunto a te
la
natura umana,
e hai dato al figlio della terra
un
sentimento divino.
Un tempo il Padre
ci ha guardati e creati
amandoci per mezzo tuo
nello Spirito.
Disponendo,
plasmando,
tu
ci formi come
un
artista
in
una bellezza variopinta,
Tu formi
le
creature per
irradiare l'ombra
del tuo pensiero.
L'esistenza cristallina dell'angelo
solida per mezzo tuo,
tu
rendi robusta la vita umana che come vaso di terracotta.
Tu
figlio unigenito
generato nel cuore del Padre,
ci
hai resi fratelli
nell'amore.
Tu
lo costituisci erede
della luce divina,
in modo che le tenebre
non danneggino il cuore dell'uomo.
,
Ora
tu
formi il corpo
della Chiesa.
46
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Madre dei viventi
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Noi siamo rami di vite attaccati al ceppo
e membra unite
al
capo.
Limitati per l peccato,
consunti,
tu ci rendi puri nella fede
e freschi nello Spirito.
Fiorellino del ramoscello di ]esse,