I Cavalieri di Sicilia NEWSLETTER DELLE SEZIONI SICILIANE DELLA
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARMA DI CAVALLERIA 05 DICEMBRE 2016
NUMERO 94
CONSULTATE IL SITO DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARMA DI CAVALLERIA
E LE NEWSLETTER "I CAVALIERI DI SICILIA" NELLE PAGINE WEB www.assocavalleria.eu
III CONVEGNO ASSOCIAZIONE NAZIONALE
ARMA DI CAVALLERIA
Francesco Borgese
I temi affrontati in occasione del III
convegno dell’Associazione Nazionale Arma
di Cavalleria, tenutosi quest’anno, dal 21 al
23 di ottobre a Grosseto, sede del
Reggimento “Savoia Cavalleria” (3°), hanno
certamente rimarcato la necessità di
interventi su più fronti che, partendo dalla
disamina delle criticità, hanno delineato più
linee d’azione, per la maggior parte
condivise dal gruppo dirigente presente ed
intervenuto con spiccato interesse.
Con l’apertura dei lavori, il comandante del
Reggimento Savoia Cavalleria, Col. Aurelio
TASSI, dopo i saluti di rito, nel suo
intervento, centrando da subito il tema dei
lavori congressuali, ha assicurato che “il
Grosseto
III° Convegno Nazionale
La Cavalleria
L’allora Tenente Colonnello
Giovanni Alberto Bechi Luserna (1942).
Calendari
Calendari Storici della Regione Sicilia
Foto storiche di Cavalleria
Col. Napoleone Maravigna
Appuntamenti
Pergusa 11 dic.
Savoia”, pur rimanendo “assolutamente trazione, è anche il futuro”: proiezione in
avanti, dunque, senza tralasciare le
tradizioni.
Numerosi ed interessanti tutti gli
interventi tra i quali, molto accorato, quello
del Gen. C.A. Alberto FICUCIELLO,
recentemente scomparso, cui va il nostro
pensiero ed il nostro riconoscimento per il
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grande impegno ed amore profuso in questi
anni per il bene della nostra Associazione.
Il presidente emerito Gen. C.A.
Filiberto CECCHI ha messo in luce le cause
della crisi delle associazioni
combattentistiche e d’Arma, concentrando
l’attenzione su due ordini di fattori: quelli
esterni e quelli interni alle associazioni
stesse. Con riferimento ai fattori esterni ha
individuato la principale causa
nell’abolizione del servizio militare
obbligatorio di leva; altra causa, ha detto, è il
fatto che esistono troppo associazioni
(addirittura ben 15)…e noi ne abbiamo due,
dal momento che esiste anche l’Associazione
Nazionale Carristi d’Italia.
Per quanto riguarda il secondo
fattore, ha criticato le eccessive
personalizzazioni e l’egocentrismo di taluni.
D’altro canto, ha evidenziato il generale
Cecchi, i soci sono costituiti da una “massa
amorfa”…. E, sottolineando la grande
importanza dello spirito di corpo, che
costituisce un “collante straordinario”, in
Cavalleria prevale, forse, lo spirito di
appartenenza al reggimento piuttosto che
all’Arma.
Anche il capo di Persomil, Gen. D.
Paolo GEROMETTA ha rimarcato il fatto
che esistono troppe Associazioni ed ha
incoraggiato tutti nel “mantenere forte e
salda l’identità” sottolineando, altresì,
l’importanza della “qualità rispetto alla
quantità” (con riferimento ovviamente al
numero dei soci).
Secondo il generale Gerometta la
vera sfida è quella di trovare il punto di
unione tra i gruppi emergenti (v. social) e
l’ANAC. L’Associazione, ha detto, si deve
aprire verso la società con funzioni di
service…. e le azioni locali devono essere in
armonia con il “Governo Centrale”. Tutti
dobbiamo prendere consapevolezza del fatto
che l’Associazione costituisce un importante
serbatoio di valori.
Il presidente della sezione di Lecce ha
illustrato i campi d’intervento della sezione
di cavalleria da lui presieduta, citando alcune
interessanti attività con le scuole,
l’Università e i laboratori.
Il sottoscritto nel suo intervento ha
evidenziato che esiste un comune
denominatore tra gli interventi succedutisi
nel corso della mattinata, sottolineando
l’importanza di convegni come questo di
Grosseto, poiché attraverso il confronto tra le
intelligenti analisi illustrate, è possibile trarre
spunto per centrare le criticità interne ed
esterne alla nostra Associazione; con
riferimento ai gruppi isolati (e sono tanti) che
non fanno parte integrante dell’ANAC e che
puntualmente si ritrovano per le loro singole
ricorrenze in raduni sparsi per tutta Italia
(mettendo quindi in risalto lo spirito di
appartenenza al Reggimento piuttosto che
alla Cavalleria – proprio come denunciato
dal presidente emerito generale Cecchi nel
suo intervento della prima mattinata), ha
esortato i leader di questi gruppi, ed in
particolar modo il tenente Massimo NASBIT
(che nel suo intervento mattutino diceva di
avere 1.200 persone al seguito su facebook)
ad impiegare le loro energie ed il loro tempo
per riportare i gruppi da loro gestiti
all’interno dell’ANAC che costituisce la vera
ed unica casa madre. E’ soltanto con l’unione
delle forze e delle esperienze, sia militari che
professionali che la nostra Associazione può
continuare a crescere, non perdendo mai di
vista i valori della Cavalleria che devono
continuare a guidarci, privilegiando proprio
per questo motivo la qualità alla quantità.
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risparmiare energie e finanze, potranno
continuare a confrontarsi con il Consigliere
Nazionale della regione limitrofa: i risultati
di questi confronti/incontri, per transitività,
saranno immediatamente noti a tutti i
Consiglieri Nazionali. Così facendo, in tempi
ragionevolmente veloci, la sintesi con
l’esame di tutte le criticità riscontrate e la
proposta delle possibili soluzioni con gli
obietti sopra indicati, dovranno poi essere
portati in Consiglio Nazionale per la
discussione e le deliberazioni del caso.
* * * * * * * * * *
Questa proiezione nel futuro deve
essere la nostra sfida verso la quale
dobbiamo portare con noi tradizioni e spirito
che, a nostra volta, abbiamo ereditato da chi
ci ha preceduti.
Ha proposto infine, per dare un
significato concreto a congressi come questo,
di fissare degli obiettivi di breve, medio e
lungo termine con strategie che dovranno
essere individuate e condivise a livello
locale, partendo dal confronto tra le singole
sezioni; la sintesi di tali confronti dovrà
essere esaminata e condivisa dai Consiglieri
Nazionali che per guadagnare tempo e
Il Gen. B. Fulvio POLI, Com.te della Scuola di Cavalleria ed Ispettore dell'Arma di Cavalleria
con il Vice Presidente Nazionale 1° Cap. c. Cav. Ben. Dott. Francesco BORGESE
Il tavolo della Presidenza alla cena sociale che ha chiuso il III Convegno Nazionale di Grosseto
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LA CAVALLERIA
L’allora Tenente Colonnello Giovanni Alberto Bechi Luserna (1942).
A cura di Claudio Romano
“Ho detto "mondo", parlando dei
cavalieri, e lo ripeto. È un mondo forse non
molto numeroso … ma le leggi tradizionali
che lo regolano, la sua mentalità ed il tenore
di vita che conduce gli conferiscono carattere
particolare ed inconfondibile.
Se non temessi di essere frainteso, se
non temessi che all'espressione si possa
attribuire erroneamente uno snobistico valore
sociale, parlerei di "casta", poiché tale
spiritualmente essa è. La "casta dei cavalieri
italiani".
Le leggi che regolano il piccolo
mondo dei nostri cavalieri sono un miscuglio
- che può al profano apparire bizzarro - di
estetico, di sportivo e di morale.
Non si limitano al campo ippico
propriamente detto ma vanno assai oltre:
descrivono e prescrivono quale debba essere
il contegno, la mentalità, l'attitudine esteriore
del cavaliere in ogni contingenza della vita: a
cavallo ed a piedi, in pace ed in guerra.
Delle nostre leggi (cito solo le principali) la prima e più elementare è quella
dell'amare e praticare il cavallo. Il cavallo,
per noi cavalieri, è assai più d'un semplice
quadrupede: è una arma, un arnese sportivo
e, ciò che più conta, un fido compagno.
Dall'amore per il cavallo e dalla
pratica degli sport equestri derivano i tre
postulati fondamentali della vita del
cavaliere.
Primo: amare la tenzone, i rischi e
l'avventura. Saranno in tempi normali, le
lotte e le avventure dell'agone sportivo (assai
meno incruente di quanto si creda, ché non
v'è cavaliere che non sia rappezzato e
ricucito come un vecchio stivale). Saranno,
ovunque o comunque possibile, le più forti
emozioni della guerra.
E neanche è necessario che la
cavalleria vi sia impiegata a massa, come al
buon tempo antico. Se ragioni strategiche o
geografiche la rendono temporaneamente
inoperosa, il cavaliere sa mutarsi
egregiamente in fante, aviatore, meharista,
ardito, bombardiere, carrista, paracadutista:
in qualsiasi veste, insomma, gli sia
consentito menar le mani e rischiare la pelle.
Naturale conseguenza di questo spirito
agonistico è il formarsi nel cavaliere, sino dai
suoi giovani anni, di quel senso d'emulazione
che diviene col tempo parte integrante del
suo carattere. Il nostro cavaliere non vuol
sentirsi secondo a nessuno. Soffre di mania
di primato. Ha il buon gusto di non mostrarlo
ma ne soffre; come una bella donna che non
tolleri che altra sia di lei più piacente. Ed è
una sua caratteristica spirituale.
Secondo: attenersi in ogni circostanza
alle leggi dell'onore.
Potrà forse stupirvi l'enunciazione di
questo ovvio principio che ogni uomo
dabbene dovrebbe costantemente praticare.
Ma in tempi di civiltà meccanica e di morale
utilitaria non è inutile, che una categoria
umana usi rammentare a se stessa quali siano
le vie morali da seguire… è appunto a questo
sbandamento della morale corrente che
s'oppone la rigida concezione del lecito e
dell'illecito d'ogni nostro cavaliere.
Concezione un po' vecchiotta, un
tantino romantica, se volete, … ma tant'è:
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siamo fatti così e così preferiamo essere…
Terzo: saper vivere, combattere e
morire con eleganza.
È salda credenza d'ogni cavaliere che
non solo l'agire importi nella vita ma altresì
l'agire con "stile", che di ogni atteggiamento
debba curarsi la forma, non meno della
sostanza, poiché la prima altro non è che
l'indice, l'etichetta della seconda; che si
debba d'ogni cosa prediligere il bello insieme
al buono, essendo tali concetti assai spesso
sinonimi. È una concezione estetica, questa,
che induce il cavaliere ad amare nella vita
militare tutto ciò ch'è lustro, lindo, allineato,
che lo induce a pretendere nei suoi
dipendenti quella meticolosa cura della
persona ch'è il lusso del semplice e del
povero; che fa assumere a lui stesso veste
esteriore ed atteggiamenti da "raffinato".
E’ una raffinatezza che può talora
apparire affettata, ma che ha un valore
spirituale assai profondo: consentendo
sovente di sormontare, con disinvoltura
ciranesca, situazioni difficili o incresciose.
Questo in sostanza il nostro cavaliere:
un impasto di sentimentalismo e di
sprezzante coraggio, di rigida osservanza
delle leggi dell'onore e di allegra scapigliata
concezione dei valori della vita, di partigiano
spirito di corpo e di accanito senso sportivo
di emulazione: il tutto in veste linda,
scintillante e un po' affettata, fragrante di
scuderia, di "sidol" e d'acqua di colonia.
Ha contrassegnato un'epoca, fra
l'Ottocento ed il Novecento, la nostra
cavalleria. Oggi essa è meno ed assai più di
un'epoca: è un'idea.”
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Calendari storici pubblicati dalle Sezioni di Sicilia dell'Associazione Nazionale Arma di Cavalleria
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APPUNTAMENTI
DOMENICA 11 DICEMBRE 2016
I Soci di tutte le Sezioni Siciliane dell'Associazione Nazionale Arma di Cavalleria si ritroveranno presso l'Hotel "Riviera" di
Pergusa (EN) per il consueto conviviale di fine d'anno e la presentazione ufficiale del
Calendario Storico 2017
della Regione Sicilia
Hotel "RIVIERA" - Pergusa (EN)
FOTO STORICHE DI
CAVALLERIA
Col. Napoleone MARAVIGNA
"Per monti e per valli 1928"
Presidente della Sezione di Palermo
negli anni 1980-1984
Foto per gentile concessione della
figlia
N.D. Sig.ra Alessandra Maravigna
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NEWSLETTER INTERNA DESTINATA AI SOCI E
SIMPATIZZANTI DELLE SEZIONI SICILIANE DELLA
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www.tempiocavalleriaitaliana.it
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PRESIDENTE
CONSIGLIERE NAZIONALE
PRIMO CAPITANO C.
CAV. BEN. DOTT. FRANCESCO BORGESE
(VICE PRESIDENTE NAZIONALE)
SEZIONI
CATANIA "Cavalleggeri di Catania" (22°)
PRESIDENTE ONORARIO
Cav. Ben. Duca don Stefano Mario COCO di MARA
PRESIDENTE
Cap. Dott. Mario MINGIARDI Vice Presidente Onorario
Magg. Med. CRI Dott. Andrea ARINI
MESSINA COMMISSARIO STRAORDINARIO
1° Cap. c. Cav. Ben. Salvatore Salerno
PALERMO "Cavalleggeri di Palermo" (30°)
PRESIDENTE ONORARIO
1° Cap. c. Cav. Ben. Salvatore Salerno
PRESIDENTE
Magg. Med. CRI Dott. Andrea ARINI Vice Presidente Onorario
Cap. Dott. Mario MINGIARDI
SIRACUSA "Lancieri di Aosta"(6°)
PRESIDENTE
Gen. B. Cav. Ben. Michele OLIVA