I ConfidiI Confidi
Master Regolazione dell’attività e dei
mercati finanziari
29.01.2010
Valerio Lemma – [email protected]
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Temi di riferimentoTemi di riferimento
Problema del costo del credito Rapporto rischio - spread - tasso
Soluzione operativa riveniente dalla
prassi Aumento delle garanzie
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Temi di riferimentoTemi di riferimento
Rapporto impresa – banca Complessità del rapporto
Gestione dei fondi di sostegno
all’economia Problematica degli aiuti di stato
Regolazione prudenziale delle banche Basilea II
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I confidiI confidi
Soggetti dedicati all’attività di
garanzia collettiva dei fidi Anni sessanta
Merito di credito delle PMI
Intervento pubblico per la promozione
dell’attività
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L’attivitàL’attività
Attività di garanzia Personali e reali
Contratti di trasferimento del rischio Garanzie sintetiche
Utilizzo depositi indisponibili
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Evoluzione legislativaEvoluzione legislativa
Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269 Prima regolamentazione organica
D.lgs. 13 agosto 2010, n. 141 Riforma del Titolo V
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Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269
Definizione Confidi di primo grado e di secondo grado
Forma Consorzi con attività esterna
Società cooperative
Società consortili p.a., a r.l., coop.
Attività esclusiva Garanzia collettiva
Servizi connessi e strumentali
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Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269
Partecipanti PMI
Imprese di maggiori dimensioni
Non divengono consorziati o soci gli enti
pubblici e le imprese di maggiori
dimensioni che sostengono l’attività
attraverso contributi e garanzie
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Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269
Requisiti di capitale Fondo consortile o capitale sociale >
€100’000 (fermi i limiti del c.c.)
Quota di partecipazione Superiore a € 250
Inferiore al 20 per cento del fondo o del
capitale
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Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269
Patrimonio Netto Superiore a € 250’000
Un quinto deve essere costituito da
apporti o avanzi di gestione
Divieto di distribuzione degli avanti di
gestione
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Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269
Fondi di garanzia interconsortile Destinati alla prestazione di
controgaranzie o cogaranzie
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Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269
Confidi-Banca Esercizio attività bancaria in forma di
società cooperativa
Esercizio prevalente di attività di
garanzia collettiva
Confidi-intermediari (106 – 107)
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Confidi e Basilea IIConfidi e Basilea II
Nuovo accordo sul capitale Nuove regole per la valutazione delle
garanzie Metodologia standard
IRB base
IRB avanzato
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Confidi e Basilea IIConfidi e Basilea II
Metodologia standard - IRB base Tipizzazione delle garanzie
Esclusione dei confidi
IRB avanzato: Non sono specificate le tipologie di
garanzie computabili, né i garanti
Possibile apprezzamento dei confidi
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Confidi e Basilea IIConfidi e Basilea II
Soluzione: Recuperare i Confidi perchè vengono
sottoposti a requisiti prudenziali
equivalenti a quelli delle banche Confidi-intermediario finanziario (107)
Confidi-banca
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Verso Basilea IIIVerso Basilea III Migliorare la capacità del sistema bancario di
assorbire gli stress economici e finanziari Nuovi requisiti patrimoniali
Restrizione del credito
Migliorare risk management e governance Nuova valutazione delle garanzie dei confidi
Rafforzare la trasparenza e la disclosure nel settore bancario Standardizzazione dei confidi
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Verso Basilea IIIVerso Basilea III
Introduzione di una visione
macroprudenziale Allineamento della prospettiva di
regolazione tra banche e confidi
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Analisi del mercato antecedente Analisi del mercato antecedente alla riforma del 2010alla riforma del 2010
Mercato confidi frammentato e polarizzato
Volumi rilevanti rispetto al comparto pmi
Buona qualità dei crediti
Problema della relazionalità tra confidi e enti pubblici
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Analisi del mercato antecedente Analisi del mercato antecedente alla riforma del 2010alla riforma del 2010
Due prospettive: Conservazione assetto istituzionale
previgente
Entrata dei confidi nel novero dei
soggetti vigilati Esigenze rafforzamento organizzativo e
patrimoniale
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La riforma del 2010La riforma del 2010
Nuovo art. 112 tub Attività esclusiva:
Garanzia collettiva (prevalente)
Servizi connessi o strumentali
Condizioni della l. 269 del 2003
Vigilanza collegata a requisiti
dimensionali
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La riforma del 2010La riforma del 2010
Obiettivi Separare i confidi minori
Rafforzare requisiti per iscrizione
Organismo esterno di controllo sui confidi
minori
Vigilanza rafforzata sui confidi maggiori Nuovo art. 106 tub con proporzionalità
Titolo VI tub (trasparenza e correttezza)
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La riforma del 2010La riforma del 2010
Attività prevalente nei confronti di
consorziati o soci: Garanzie a favore dell’amm.ne finanziaria
Gestione di fondi pubblici di agevolazione
Stipula contratti con le banche assegnatatie di
fondi pubblici
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La riforma del 2010La riforma del 2010
Organismo per la tenuta dell’elenco dei
confidi Personalità giuridica di diritto privato
Componenti nominati dal MEF su proposta della B.I.
Disciplinato dal MEF
Compiti di gestione dell’elenco e di vigilanza…
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La riforma del 2010La riforma del 2010
Organismo per la tenuta dell’elenco dei
confidi Vigilanza
Poteri sanzionatori (cancellazione dall’elenco)
Potere di richiesta alla B.I. la riduzione dell’attività dei
confidi per violazione
B.I. vigila sull’Organismo
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La riforma del 2010La riforma del 2010
L’Abi ha suggerito di affidare ai confidi anche il
compito di promuovere e collocare servizi e
prodotti bancari presso i consorziati e soci
Assoconfidi vorrebbe un modello maggiormente
sostenibile che: Salvaguardi le peculiarità dei soggetti (legati alle pmi)
Semplifichi la normativa di riferimento e gli adempimenti
di vigilanza
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Assetti e prospettive dei confidiAssetti e prospettive dei confidi
Crisi e Confidi: Supporto alle pmi Dalla riduzione del tasso alla concessione del
finanziamento
Aumento imprese che ricorrono ai confidi
Crescita volume garanzie: 2008 + 11%; 2009 + 15%
Contributo al funzionamento del
mercato dei capitali
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SintesiSintesi
Mancata evoluzione verso la forma bancaria
Problemi legati all’iscrizione nell’elenco dei 107
tub
Confidi minori: attività mutualistica
Sistema polarizzato
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ConclusioniConclusioni
Trasformazione in intermediari vigilati Benefici per il sistema: effetti di mitigazione del
patrimonio
Problematiche di controllo: Ambito di attività
Regime dei controlli interni
Fenomeno dell’abusivismo