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Spett.le Associazione “Soggiorno M. A. Ribero Luino”
Piazza Martiri della Libertà, 5 – 15040 Ticineto (AL)
Oggetto: progetto “ICT e domotica a sostegno dell’invecchiamento attivo”
In riferimento alla Convenzione per un Piano di Progettazione europea e in particolare alle Fasi di lavoro
descritte nell’Art. 3 della stessa, si consegna in data odierna la versione definitiva del progetto per la
realizzazione di una piattaforma domotica e informatica applicabile alla struttura di Ticineto e alle soluzioni
abitative e residenziali per soggetti fragili previste dal progetto “ARNIA 2.0”.
Analisi dei problemi
L’invecchiamento in Europa e in Italia
Nei paesi sviluppati gli anziani rappresentano una quota di popolazione sempre più importante. Secondo
l’ultima relazione sull’invecchiamento dell’Unione Europea, entro il 2060 quasi un terzo degli europei avrà
65 anni o più, su una popolazione totale di 517 milioni. Alla base di questo dato ci sono i miglioramenti
nell’alimentazione e, più in generale, nelle condizioni di vita delle persone, i progressi scientifici e
tecnologici della medicina e la realizzazione di sistemi sanitari pubblici estesi a tutta la popolazione. Si tratta
dunque di una grande conquista, che tuttavia pone importanti problemi alle economie e ai sistemi
previdenziali dei Paesi Europei. Si stima infatti che nei paesi sviluppati il costo delle cure sanitarie per gli
anziani sia da tre a cinque volte più alto rispetto a quello sostenuto per le cure sanitarie della popolazione
più giovane (Centers for Disease Control and Prevention, 2007).
In Italia, le stime del 2012 sull’indice di invecchiamento – vale a dire, il rapporto percentuale tra
popolazione in età anziana e popolazione in età giovanile – indicano un valore pari a 151.4%, che come
mostra il grafico sottostante è il secondo valore più alto d’Europa, dopo quello della Germania (ISTAT,
Annuario statistico italiano, 2013). Fra le regioni italiane, il Piemonte presenta un indice di invecchiamento
pari a 181.0%, con valori più alti rilevati solo in Liguria (236.2%), nel Friuli-Venezia Giulia (189.6%) e in
Toscana (186.0%). Si noti però che per Liguria e Toscana tale indice presenta un decremento rispetto a
quanto rilevato nel 2002 (rispettivamente -5.6 e -6.2 punti) e per il Friuli-Venezia Giulia l’incremento
rispetto al 2002 è di 2.4 punti, mentre in Piemonte l’indice di invecchiamento negli ultimi dieci anni è
aumentato di ben 4.9 punti.
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Fra le problematiche che l’accelerazione del processo di invecchiamento della popolazione comporta, due
sono di fondamentale rilievo. La prima è che oltre la metà della popolazione over-75 soffre di patologie
croniche gravi (in Italia, il 51% delle donne e il 57% degli uomini), in particolare diabete, tumori, Alzheimer e
demenze senili. Inoltre, con l’invecchiamento della popolazione aumenta la disabilità, derivante in
particolare da limitazioni funzionali (es. sensoriali e motorie), che espone la persona al rischio di marginalità
sociale (in Italia, il 33.6% degli anziani over-75; ISTAT, 2013). Sono dunque necessarie adeguate strategie di
intervento ed assistenza che permettano agli anziani di continuare a vivere in maniera autonoma e a
partecipare alla vita sociale.
La seconda problematica legata all’accelerazione del processo di invecchiamento della popolazione è che il
complesso intreccio delle trasformazioni demografiche e sociali (es. riduzione del numero di figli, aumento
dell’occupazione femminile) ha generato mutamenti della struttura delle famiglie che riducono gli aiuti
informali scambiati, con una crescente difficoltà in particolare da parte delle donne, nelle generazioni
precedenti in prima linea nell’occuparsi degli anziani, a sostenere il carico del lavoro di caregiver. In un
intervento a maggio del 2014, il Commissario Europeo per la Salute Tonio Borg ha esplicitamente ricordato
che i caregiver informali sono a rischio di esclusione dal mercato di lavoro e dalla società, oltre che spesso
in condizioni di salute non buona essi stessi.
In un contesto di riduzione dei fondi dedicati alle politiche sociali e di crescenti condizioni di disagio
economico delle famiglie, questa situazione porta nuove sfide per il sistema della politica e del welfare.
L’invecchiamento attivo come risorsa
Il cambiamento demografico che è in atto in tutta l’Europa sta stimolando il dibattito sul ruolo delle
persone anziane nella nostra società. L’invecchiamento non è solo un fardello sulle generazioni più giovani
o un problema per il sistema di welfare; l’anziano può, invece, rappresentare una risorsa per le famiglie, la
comunità e la società nel suo complesso.
A sottolineare l’attualità di questo tema, il 2012 è stato nominato l’Anno Europeo dell’invecchiamento
attivo e della solidarietà tra le generazioni. Per invecchiamento attivo (active ageing) si intende “il processo
di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza, allo scopo di accrescere la qualità
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della vita delle persone anziane” (Organizzazione Mondiale della Sanità, 2002). Nell’età anziana sono
soprattutto gli aspetti dell’autonomia e dell’indipendenza, delle relazioni sociali, della salute e del
benessere economico a costituire i migliori predittori della qualità della vita (Gilhooly et al., 2008).
L’ottimizzazione della salute, della partecipazione e della sicurezza e la valorizzazione del ruolo dell’anziano
dipendono dalla possibilità di utilizzare le risorse disponibili, partecipare alla vita di comunità in relazione ai
propri bisogni, capacità e desideri, e dall’assistenza, dalle cure e dalla protezione offerta nei momenti di
difficoltà (Ala-Mutka et al., 2008). È stato dimostrato che le politiche che supportano la qualità della vita
nell’età anziana non solo migliorano il benessere di una vasta porzione della popolazione, ma mitigano
anche i costi relativi alle cure a lungo termine dei servizi socio-sanitari (Mosso e Viola, 2014).
Diventa allora cruciale cercare di identificare gli anziani a rischio di disabilità e proporre sperimentazioni di
interventi diretti a prevenire o ritardare il decadimento fisico e cognitivo che spesso si associa
all’invecchiamento “accelerato”. Il grafico sottostante, tratto dai Quaderni del Ministero della Salute (n. 6
del 2010, p. 20) evidenzia come nelle persone anziane un rallentamento del decadimento funzionale sia
associato a una riduzione del rischio di disabilità nelle attività della vita quotidiana e di “fragilità”, intesa
come maggiore vulnerabilità dell’individuo agli eventi stressanti. La letteratura sul tema dimostra che la
fragilità è connessa con peggioramento della salute ed aumento del rischio di ospedalizzazione,
istituzionalizzazione, cadute e morte (Pel-Littel et al., 2009).
ICT e domotica a sostegno dell’invecchiamento attivo
Poiché la conservazione dell’indipendenza funzionale è il primo passo per mantenere una migliore qualità
di vita (Ferreira et al., 2010), la maggior parte dei Paesi Europei concorda nel promuovere soprattutto
interventi di assistenza in ambito domiciliare che, oltre ad avere costi più contenuti, sono in grado di
garantire una migliore qualità della vita agli anziani in condizione di fragilità (Cavrini et al., 2011).
L’assistenza al domicilio richiede però, per andare incontro alle esigenze socio-economiche sopra descritte,
di poter contare soluzioni innovative, anche di natura tecnologica, in grado di ridurre i costi e al contempo
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migliorare l’autonomia dell’anziano nelle attività della vita quotidiana e la sua partecipazione alle attività
della comunità.
L’Unione Europea è attiva nel facilitare lo sviluppo concreto di soluzioni tecnologiche realistiche che
consentano un invecchiamento attivo e in buona salute. Ad esempio, nel 2007, la Commissione ha lanciato
un piano d’azione europeo sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e l’invecchiamento
denominato Ageing well in the Information Society, che mirava a stimolare la sperimentazione di prodotti
ICT (Information and Communication Technology) nuovi e accessibili per gli anziani. Anche Europa 2020, la
strategia che l’Unione Europea ha varato nel 2010 per la crescita e l’occupazione, vede fra le sue iniziative
prioritarie l’utilizzo delle potenzialità delle ICT per rispondere alle esigenze di una popolazione che
invecchia, tramite, ad esempio, l’alfabetizzazione digitale, la sanità elettronica e i sistemi e servizi di
telemedicina.
Nell’ultimo decennio hanno cominciato a diffondersi, in particolare in Olanda, in Danimarca e in Norvegia,
sperimentazioni di prototipi di abitazioni provviste di supporti tecnologici innovativi in grado di prevenire
l’istituzionalizzazione precoce degli anziani fragili (Pesaresi e Gori, 2003). La combinazione di ICT e
domotica, la scienza che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella
casa, ha prodotto una serie di interessanti risultati, alcuni dei quali sono descritti in maggiore dettaglio nella
sezione “Selezione di progetti europei di ICT e domotica per gli anziani” (pag. 7). Questo approccio
innovativo e integrato si concretizza nell’Ambient Assisted Living, il settore della ricerca scientifica che si
occupa di sperimentare soluzioni per l’esigenza di garantire alla popolazione che invecchia uno stile di vita
attivo e in salute. L’obiettivo è che l’ambiente in cui la persona anziana vive contribuisca attivamente
all’obiettivo di una vita il più a lungo possibile indipendente, autonoma e sicura.
È importante sottolineare però come questi avanzamenti tecnologici acquisiscano senso compiuto e
massimizzino la loro efficacia solo se utilizzati per implementare processi di empowerment della persona e
della comunità (Fabbri, 2005), ovvero se finalizzati a mettere in atto le risorse personali dell’anziano
attraverso la modifica delle reti di relazioni in cui egli vive, con una costante attenzione alla comprensione
di dove risieda il benessere della persona e che cosa voglia dire per lei qualità della vita (Pinnelli, 2014).
Di seguito vengono presentati l’albero dei problemi identificati sulla base di questa analisi del contesto
italiano ed europeo, ed il corrispondente albero degli obiettivi, ulteriormente declinato nella sezione
“Obiettivi del progetto” (pag. 16).
Segue la presentazione di una selezione di progetti finanziati dall’Unione Europea realizzati negli ultimi anni
a sostegno dell’invecchiamento attivo attraverso soluzioni domotiche e informatiche. Da una riflessione
critica su questi progetti sono emersi gli obiettivi, i risultati attesi e le attività specifiche proposte
nell’ambito del presente progetto.
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Albero dei problemi
Ambito familiare
Ambito sociale
Ambito personale
Alto rischio di istituzionalizzazione
precoce
Alti costi socio-sanitari Isolamento sociale Alto stress dei caregiver
Difficoltà nella gestione delle
attività della vita quotidiana
Difficoltà economico-lavorative dei
familiari
Alto numero di anziani “fragili” con
limitazioni della capacità funzionale
Scarsa qualità di vita
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Albero degli obiettivi
Ambito familiare
Ambito sociale
Ambito personale
Ridotta l’istituzionalizzazione
precoce
Ridotti i costi socio-sanitari Migliore socialità
Ridotto stress dei caregiver
Migliore gestione delle attività
della vita quotidiana
Maggiore possibilità per i familiari
di dedicarsi alle questioni
economico-lavorative
Migliore capacità funzionale degli
anziani “fragili”
Migliore qualità di vita
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Selezione di progetti europei di ICT e domotica per gli anziani
Qui di seguito sono presentati, in ordine decrescente di rilevanza rispetto ai nostri obiettivi di progettazione
di una piattaforma domotica e informatica applicabile a soluzioni abitative e residenziali per soggetti fragili,
i progetti più rappresentativi che hanno ricevuto finanziamenti dall’Unione Europea negli ultimi anni. Per
ogni progetto è presente una sintetica descrizione del focus tematico e delle tecnologie utilizzate, e sono
indicati i link al materiale di approfondimento disponibile online (quando presente anche in italiano).
HOME SWEET HOME – Health monitoring and sOcial integration environMEnt for
Supporting WidE ExTension of independent life at HOME (2010-2014)
Tema principale: monitoraggio della salute e integrazione sociale per gli anziani a sostegno
dell’indipendenza abitativa. Costo progetto: €5.13m – Contributo UE: €2.44m.
Prevede una combinazione di componenti di
domotica e tecnologie per il monitoraggio in
tempo reale di sensori medici e ambientali, con la
creazione di modelli predittivi di comportamento
la cui violazione genera un allarme automatico.
Sono previste tecnologie anche per facilitare la
memoria (assunzione di farmaci, training
cognitivo) e la socializzazione (videoconferenza,
etc.).
Programma: Information and Communication
Technologies Policy Support Programme. – Area:
ICT for health, ageing and inclusion: ICT for ageing
well/independent living.
http://www.homesweethome-project.be/
17 Partner:
- 9 in Belgio (*Zorgbedrijf Ocmw Antwerpen Publiekrecht; Thuiszorg Antwerpen VZW; Mutualistische Alarmcentrale Mutas VZW;
Het Ziekenhuisnetwerk Antwerpen VZW; Health Information Management SA; Digipolis CVBA;Christelijke Mutualiteit Van Het
Arrondissement Antwerpen; Christelijk Algemeen Ziekenhuis Midden Limburg CAZ VZW - Sint-Franciscusziekenhuis; Age Platform
Europe AISBL);
- 3 in Irlanda (Louth County Council, Health Service Executive, Dundalk Institute of Technology);
- 3 in Italia (Università degli Studi di Roma La Sapienza, Darco Servizi Società Cooperativa, Azienda Unità Sanitaria Locale Latina);
- 2 in Spagna (Fundacio Ticsalut, Badalona Serveis Assistencials SA). *Coordinatore
PERSONA – Perceptive spaces promoting independent aging (2007-2010)
Tema principale: sicurezza, mobilità, comunicazione e autonomia per l’anziano. Costo
progetto: €11.69m – Contributo UE: €6.75m.
Prevede lo sviluppo di una piattaforma tecnologica integrata in grado di collegare prodotti e servizi già
esistenti. Prevede inoltre lo sviluppo di tessuti intelligenti da utilizzare in dispositivi in grado di interagire con
gli utenti, reti di comunicazione a breve raggio per la connessione di sensori e sistemi, e un sistema di
localizzazione da interni.
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Programma: Integrating and strengthening the European research area (thematic priority: Information
Society Technologies)– Area: Ambient Assisted Living (AAL) in the Ageing Society
http://cordis.europa.eu/news/rcn/30773_it.html
22 Partner:
- 6 in Italia (*Vodafone Omnitel; Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno; Consiglio Nazionale Delle Ricerche; R&S Info
S.R.L.; Ratio-Consulta Spa; Università di Pisa);
- 8 in Spagna (Asociacion de Investigacion de la Industria Textil; CB DBT; Consejo Superior de Investigaciones Cientificas;
Fundacion de la Oficina Valenciana para la Sociedad de la Informacion; Fundacion Vodafone Espana; Instituto de Aplicaciones de las
Tecnologias de la Informacion y de lasComunicacionesAvanzadas – Itaca; Universidad Politecnica de Madrid; Universitat Autonoma
de Barcelona);
- 2 in Grecia (Anko Anonymos Etaireia Antiprosopeion Emporiou Kai Viomichanias; Anonymi Etairia Systimaton Organosis
Leitourgias Kai Epikoinonias Epicheiriseon);
- 3 in Germania (Fraunhofer IAF; Future Camp GMBH; Motorola GMBH);
- 2 in Danimarca (Odense Kommune; Region Syddanmark);
- 1 in Norvegia (Universitetssykehuset Nord-Norge HF). *Coordinatore
HOPE – Smart Home for the Elderly People (2009-2011)
Tema principale: domotica per l’anziano con deficit cognitivo. Costo progetto:€2.14m –
Contributo UE: €1.01m.
Prevede l’installazionedi sensori, videocamere,
lettori di informazioni e software sia in case
private sia in residenze per anziani, consistemi di
comunicazione verso caregiver dei pazienti e
centri medici di riferimento.
Programma: Ambient-Assisted Living Joint
Programme.
http://www.hope-project.eu/
http://www.sigg.it/diapositive55/01/Sancarlo.pdf
8 Partner:
- 3 in Grecia (*Rhodes Telematics SA; KMOP NGO; I2S SA);
- 3 in Italia (TRACS srl; FORUS Ltd; Unità Operativa Geriatria-Ricerca Gerontologia-Geriatria);
- 2 in Spagna (Andalusian Centre of Innovation ICT; CETEMMSA Technological Centre). *Coordinatore
inCASA – Integrated Network for Completely Assisted Senior citizen's Autonomy (2010-
2013)
Tema principale: tecnologie a sostegno dell’autonomia abitativa dell’anziano. Costo
progetto: €4.28m – Contributo UE: €2.14m.
Prevede l’integrazione di soluzioni e servizi per il monitoraggio della salute e dell’ambiente in modo da
tracciare un profilo del comportamento dell’utente. Sensori localizzati in casa e sulla persona monitorano il
comportamento dell’utente e interagiscono, se necessario, con l’anziano stesso o con il Centro Servizi, che
può inoltrare le informazioni a servizi di cura professionale sul territorio.
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Programma: Competitiveness and innovation framework programme. – Area:ICT for ageing well/independent
living.
http://www.incasa-project.eu/news.php
13 Partner:
- 4 in Italia (*Santer Reply spa; Invent srl; Agenzia Territoriale per la Casa della Provincia di Torino);
- 2 nel Regno Unito (Brunel University; Chorleywood Health Centre);
- 2 in Spagna (Fundacion Hospital Calahorra; Telefonica Investigacion y Desarrollo SA);
- 2 in Grecia (National Technical University Of Athens; Konstantopouleio General Hospital of Nea Ionia Agia Olga);
- 1 in Danimarca (IN-JET APS);
- 1 in Svezia (Cnet Svenska AB);
- 1 in Germania (Steinbeis Innovationg GmbH). *Coordinatore
DREAMING – ElDeRly-friEndly Alarm handling and MonitorING (2008-2012)
Tema principale: monitoraggio domiciliare e inclusione sociale degli anziani. Costo
progetto: €5.66m – Contributo UE: €2.77m
Prevede il monitoraggio di parametri vitali e
ambientali a distanza (centralina fissa collegata
mediante ADSL), servizio di teleassistenza con
cellulare dotato di tasto sos e sensore anti-caduta,
servizio di video conferenza. Prevede inoltre un
sistema organizzativo basato su un unico Contact
Centre.
Programma: Information and Communication
Technologies Policy Support Programme. – Area:
ICT for ageing well.
www.dreaming-project.org
http://www.dreaming-project.org/documents/D1.8%20v1.1%20DREAMING%20Final%20Report.pdf
12 Partner:
- 2 in Italia (*Tesan-Televitasrl; Azienda per i Servizi Sanitari n.1 Triestina);
- 2 in Belgio (Health Information Management SA; Age Platform Europe AISBL);
- 2 in Danimarca (Region Syddanmark; Langeland Kommune);
- 2 in Svizzera (Uppsala Lans Landsting; Heby Kommun Heby Municipality);
- 2 in Spagna (TB-Solutions Advanced Technologies SL; Servicio Aragones De La Salud);
- 1 in Germania (Pflegewerk Managementgesellschaft);
- 1 in Estonia (Ida-TallinnaKeskhaigla AS). *Coordinatore
CAALYX-MV – Complete Ambient Assisted Living Experiment – Market Validation (2011-
2014)
Tema principale: validazione su ampia scala di un prodotto già esistente. Costo progetto:
€3.91m – Contributo UE: €1.96m.
Prevede la validazione sperimentale e commercialedi un prodotto realizzato tramite un precedente
finanziamento e formato da tre componenti: Home system (PC a cui sono collegati sensori per la sicurezza e
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videocamere per la prevenzione dell’isolamento sociale), Roaming system (telefonino con GPS e maglia con
sensori per monitoraggio parametri vitali e prevenzione cadute), Care Services (PC e videocamera per
monitoraggio degli individui da parte di caregiver e servizi sanitari).
Programma: Information and Communication Technologies Policy Support Programme. – Area: ICT for health,
ageing and inclusion : ICT for ageing well / independent living.
http://www.caalyx-mv.eu/project
9 Partner:
- 4 in Spagna (*Telefonica Investigacion y Desarrollo SA; Universitat Politecnica de Catalunya; Fundacion Privada Cetemmsa;
Fundacion Hospital Comarcal Sant Antoni Abat);
- 2 in Portogallo (Instituto de Engenharia de Sistemas e Computadores do Porto; Associacao Fraunhofer Portugal Research);
- 1 in Italia (Cooperativa Sociale COOSS Marche Onlus);
- 1 in Germania (Corscience GmbH & Co. KG);
- 1 in Olanda (Stichting Smart Homes).
*Coordinatore
SOPRANO – Service Oriented Programmable smart environments for older Europeans
(2007-2011)
Tema principale: tecnologia ambientale per anziani, progettata da anziani. Costo progetto:
€11.70m – Contributo UE: €7.00m.
Prevede l’implementazione di servizi di ICT a basso costo nelle abitazioni con interfaccia facile da utilizzare
per anziani e familiari, con coinvolgimento degli anziani stessi nella progettazione (focus groups e Experience
and Application Research).
Programma:Integrating and strengthening the European research area (thematic priority: Information Society
Technologies) – Area: Ambient Assisted Living (AAL) in the Ageing Society.
http://www.empirica.com/publikationen/documents/2008/Mueller_2008_ISG_Sixsmith_final.pdf
http://cordis.europa.eu/result/rcn/87690_it.html
22 Partner:
- 4 in Grecia (*Exodus A.E.; Institute For Language and Speech Processing; Institute of Communication and Computer Systems;
Singularlogic Information Systems & Applications S.A);
- 4 in Spagna (Asociacion Centro de Tecnologias de Interaccion Visual y Comunicaciones-Vicomtech; Fundacion Andaluza de
Servicios Sociales; Fundacion Instituto Gerontologico Matia – Ingema; Fundacion Robotiker);
- 4 in Olanda (Business Unit of TNO Built Environment and Geosciences; Dialoc ID Technology BV; Stichting Smart Homes; Stichting
Verplegingen Verzorging Eindhoven E.O. De Archipel);
- 6 in Germania (Cas Software AG; Empirica Gesellschaft fuer Kommunikations-und Technologieforschung MBH;
Forschungszentrum Informatikan der Universitaet Karlsruhe; Prosyst Software GMBH; Universitaet Stuttgart; Zentrum fuer
Graphische Datenverarbeitung E.V.);
- 2 nel Regno Unito (The University of Liverpool; Tunstall Telecom Ltd);
- 1 in Irlanda (Work Research Centre Ltd);
- 1 in Slovenia (Univerza V Ljubljani).
*Coordinatore
MOBISERV – An Integrated Intelligent Home Environment For The Provision Of Health,
Nutrition And Mobility Services To The Elderly (2009-2012)
Tema principale: sistema robotico a sostegno dell’indipendenza dell’anziano.Costo
progetto: €3.60m – Contributo UE: €2.75m. Prevede la creazione di un prototipo robotico basato su piattaforma flessibile e personalizzabile, in grado di
rilevare l’ambiente personale dell’utente e adattarsi ai suoi modelli di uso e comportamento.
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Programma: Cooperation (Research theme: “Information and communication technologies”). – Area: ICT &
Ageing.
http://www.smartex.it/index.php/it/ricerche/progetti/progetti-europei/mobiserv
8 Partner:
- 2 in Olanda (*Stichting Smart Homes; Stichting St Anna Zorggroep);
- 1 in Svizzera (Csem Centre Suisse d'electronique et de Microtechnique SA – Recherche et Developpement);
- 1 in Finlandia (Lappeenrannan Teknillinen Yliopisto);
- 1 in Francia (Robosoft SA);
- 1 in Grecia (Aristotelio Panepistimio Thessalonikis);
- 1 in Italia (Smartex S.R.L.);
- 1 nel Regno Unito (University of The West of England, Bristol).
*Coordinatore
N.B. SMARTEX ha partecipato con successo ad altri progetti su temi di potenziale interesse:
- INTERACTION (2011-2014): sistema di sensori tessili e micromeccanici per la valutazione qualitativa
dell’interazione dinamica della persona con l’ambiente http://www.smartex.it/index.php/it/ricerche/progetti/progetti-europei/21-progetti/81-interaction
- PSYCHE (2010-2013): sistema di piattaforme tessili e sensori portatili per il monitoraggio di marker
biochimici, indici comportamentali e analisi vocale in pazienti bipolari, con interfaccia sia per paziente sia
per medico http://www.smartex.it/index.php/it/ricerche/progetti/progetti-europei/psyche2
- WEALTHY (2002-2005), MYHEART (2003-2007), BIOTEX (2005-2008): sistemi di monitoraggio di parametri
fisiologici (temperatura corporea, elettrocardiogramma, elettromiogramma, frequenza respiratoria, ma
anche fluidi corporei, ecc.).
FATE – Fall DeTector for the Elderly (2012-2015)
Tema principale: sistema di prevenzione delle cadute nell’anziano. Costo progetto: €4.41m
– Contributo UE: €2.21m.
Prevede la creazione di un rilevatore portatile di cadute, basato su tecnologie ZigBee e Bluetooth, utilizzabile
sia all’interno sia all’esterno della casa e complementato da elementi quali un sensore di presenza a letto e
un robot camminatore (i-Walker).
Programma: Competitiveness and innovation framework programme. – Area: ICT Solutions for Fall
prevention, and ICT and Ageing network.
http://fate.upc.edu/index.php
10 Partner:
- 5 in Spagna (*Universitat Politecnica de Catalunya; Hospital Clinic i Provincial de Barcelona; Sistema d'emergencies Mediques;
Flow lab Proyectos de Innovacion SL; Fundacio Ticsalut);
- 2 in Irlanda (Emergency Response Ltd; National University Of Ireland, Galway);
- 2 in Italia (Fondazione Santa Lucia; Cooperativa Sociale COOSS Marche Onlus);
- 1 in Ungheria (Ateknea Solutions Hungary KFT).
*Coordinatore
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CommonWell – Common Platform Services for Ageing Well in Europe (2008-2012) &
INDEPENDENT – ICT Enabled Service Integration for Independent Living (2010-2012)
Tema principale:integrazione di servizi sanitari e sociali per anziani. Costo progetto:
CommonWell €5.36m, INDEPENDENT€5.25m – Contributo UE: CommonWell €2.68m,
INDEPENDENT€2.63m.
Si tratta di due progetti molto simili, che prevedono l’erogazione congiunta di servizi sanitari e assistenziali
attraverso sistemi congiunti di telemedicina e teleassistenza, cartelle cliniche elettroniche e call center
congiunti. L’unica differenza è che INDEPENDENT, rispetto a CommonWell,prevede il coinvolgimento di
“terzo settore”, familiari, volontari della comunità.
Programma: Information and Communication Technologies Policy Support Programme. – Area: ICT for ageing
well (CommonWell), ICT for health, ageing and inclusion: ICT for ageing well/independent living
(INDEPENDENT).
http://www.commonwell.eu/commonwell-home/
http://www.independent-project.eu/home/
CommonWell - 10 Partner:
- 4 in Germania (*Empirica Gesellschaft fuer Kommunikations - und Technologie Forschung MBH; Johanneswerk im Stadtteil Gem
GMBH; Intersystems GMBH; Evangelisches Johanneswerk E.V.);
- 2 in Spagna (Empresa Publica de Emergencias Sanitarias; Agencia de Servicios Sociales y Dependencia de Andalucia);
- 2 nel Regno Unito (Tunstall Healthcare Ltd; Milton Keynes Council);
- 2 in Olanda (Stichting Smart Homes; Praktijkondersteuning Zuidoost-Brabant).
INDEPENDENT - 18 Partner:
- 2 in Germania (*Empirica Gesellschaft fuer Kommunikations - und Technologie Forschung MBH; Philips Technologie GMBH);
- 6 nel Regno Unito (University of Hull; Tunstall Healthcare Ltd; Milton Keynes Council; Kingston upon Hull City Council; Connect
MK Ltd; Adepteq Ltd);
- 3 in Irlanda (Work Research Centre Ltd; Emergency Response Ltd; Alzheimer Society of Ireland LBG);
- 3 in Spagna (Soluciones Tecnologicas para la Salud y el Bienestar SA; Empresa Publica de Emergencias Sanitarias; Agencia de
Servicios Sociales y Dependencia de Andalucia);
- 2 in Olanda(Stichting St Anna Zorggroep; Stichting Smart Homes);
- 2 in Grecia(Anonimi Etairia Erevnas, Kainotomias kai Anaptiksis Tilematikis Texnologias - VIDAVO A.E.; Asklipios – Organismos
Athlitismou, Politismou, Kinonikis Frontidas Kai Allileggiis).
*Coordinatore
SOCIABLE – Motivating platform for elderly networking, mental reinforcement and social
interaction (2009-2012)
Tema principale: tecnologie per la riabilitazione dell’iniziale declino cognitivo. Costo
progetto: €4.60m – Contributo UE: €2.30m.
Prevede la creazione di superfici multi-touch interattive da utilizzarsi in ospedali, centri di cura e centri sociali.
Prevede inoltre l’utilizzo diappositi tablet/PC per uso individuale con il supporto del caregiver.
Programma: Information and Communication Technologies Policy Support Programme. – Area: ICT for ageing
well with cognitive problems, combining assistive and independent living technologies.
http://www.sociable-project.eu/
http://www.handimatica.com/wp332it/wp-content/uploads/2012/09/HANDIMATICA_Progetto-Europeo-
SOCIABLE_NO-VIDEO.pdf
11 Partner:
- 3 in Grecia (*Singularlogic Anonymi Etairia Pliroforiakon Sistimaton Kai Efarmogon Pliroforikis; Social Policy Center of the
Municipality of Kifissia; Diagnostiko Kai Therapeutiko Kentro Athinon Hygeia AE);
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- 4 in Italia (Maggioli spa; Fondazione Santa Lucia; Comune di Forli; Azienda USL di Forlì);
- 3 in Spagna (Universitat Politecnica de Valencia; Psicologia y Realidad Virtual SL; Asociacion de Investigacion de la Industria del
Juguete, Conexas y Afines);
- 1 in Norvegia (Trondheim Kommune).
*Coordinatore
ISISEMD – Intelligent System for Independent living and SElfcare of seniors with cognitive
problems or Mild Dementia (2009-2011)
Tema principale: supporto all’indipendenza per persone con demenza lieve. Costo progetto:
€4.52m – Contributo UE: €2.26m.
Prevede la combinazione, attraverso un server centrale, di informazioni provenienti da sensori, pc e
telefonini,utilizzabili dagli anziani e dai loro caregiver, in modo flessibile e adattabile alle progressivamente
crescenti necessità di persone con iniziale deterioramento cognitivo.
Programma: Information and Communication Technologies Policy Support Programme. – Area: ICT for ageing
well with cognitive problems, combining assistive and independent living technologies.
http://www.isisemd.eu/
15 Partner:
- 4 in Danimarca (*Aalborg Kommune; Frederikshavn Municipality; Eltronic A/S; Aalborg Universitet);
- 6 in Grecia (Municipality of Trikala; Institute of Communication and Computer Systems; Dimotiki Epicheirisi Koinonikis Anaptyxis
Dimou Trikalon; Center for Open Protection of the Elderly of the Municipality Of Trikala; Converge ICT Solutions and Services AE;
Anaptyxiaki Etaireia Dimou Trikkaion Anaptyxiaki Anonymi Etaireia OTA - E-Trikala AE);
- 3 in Italia (Socrate Medical srl; Hewlett Packard Italiana srl; Alcatel-Lucent Italia s.p.a.);
- 1 in Finlandia (Lappeenrannan Kaupunki);
- 1 nelRegnoUnito (Belfast Health and Social Care Trust).
*Coordinatore
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Tabella di sintesi delle soluzioni tecnologiche proposte dai più rilevanti progetti sopra descritti
Soluzione Opena Tele-comandob
SOSPhonec
Sensori movimentod
Sensori Ambientee
Porte Finestref
Climag Illumh VDCi VCCj Parametri Vitalik
Modelli compor-tamentol
Tablet AIO PCm
Portale Web
Contact Centre
Home SweetHome
no si si si si si si si no no si si si si si
Hope
no no no si si no no si si si si si si no si
Dreaming
no no si si si no no no si no si no no si si
Persona
-- -- si si si -- -- -- -- -- si -- si -- --
In Casa
no no si si si no no no si si si si si no si
Caalix-MV
no no no si si no no no si si si no si -- si
Soprano
si no no si si si -- -- no no no si si -- si
Fate
si sensore cadute
si sensore letto
no no no no no no no si no no si
ISIEMD
no si si si si no no no no no no si si -- si
a tecnologie e standard aperti, open source
b telecomando per controllo domotica e/o per soccorso
c telefono con funzioni di allarme, gps, promemoria farmaci, sensore di caduta o sensori
parametri vitali d
utilizzabili per antifurto, accensione luci e analisi comportamento. e
temperatura int/ext, umidità, luminosità, fumo, allagamento, gas, ecc f apertura e chiusura automatizzata porte e finestre.
g gestione climatizzazione
h gestione illuminazione
i videoconferenza
j videocamere di monitoraggio
k rilevazione parametri vitali mediante sonde medicali connesse in rete (es. peso,
pressione, pulsazioni, ossigenazione, ECG, ecc.) l analisi automatica modelli di comportamento per individuazione del malessere
m tablet o PC touchscreen per il controllo della domotica e delle comunicazioni
N.B.In tutti questi progetti sono facilmente individuabili le funzioni e le tipologie di sensori usati, mentre si fa fatica a identificare le tecnologie impiegate, così come le interconnessioni tra i dispositivi (comunque, a parte il progetto Fate che usa bluetooth e zigbee, la connessione con l'esterno anche se non menzionata è sempre internet). Tutte le tecnologie usate in questi progetti sono ad ogni modo attualmente disponibili.
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Sintesi critica dello stato dell’arte
In sintesi, la domotica attuale offre svariate soluzioni tecniche, spesso molto simili nelle funzioni, ma quasi
tutte con limitata compatibilità tra marche diverse e scarsa potenza di calcolo nella logica di comando. In
pratica ogni sistema domotico offre il controllo di attuatori e la lettura di sensori oltre che la gestione di
telecamere e sistemi di allarme; il problema è che ciascun sistema lo fa in maniera diversa e, soprattutto,
con tecnologie diverse e non interscambiabili.
La scelta di un sistema domotico iniziale, in molti casi, condiziona le scelte future di espandibilità e
scalabilità perché obbliga l’utente a rimanere sulla stessa tecnologia ed ad accettarne tutti i limiti, in quanto
l’utilizzo misto di altri componenti di altre marche spesso non è possibile.
Un altro limite delle attuali applicazioni domotiche è la bassa programmabilità dei sistemi di controllo.
Tipicamente vengono associati a degli eventi (es. c’è il sole, fa freddo, premo un bottone, sono le 17.00)
delle semplici azioni comandate a distanza (apro la tenda, accendo il riscaldamento, accendo la luce,
annaffio il giardino). In pochi sistemi domotici la centralina è realmente programmabile mediante algoritmi
avanzati, i soli in grado di apprendere i comportamenti degli utenti per individuare eventuali
comportamenti anomali segno di malessere (ad esempio una apertura di una finestra in orario e con
temperature non consuete, il non andare in bagno per più di 3 ore, e così via). Solo un sistema dotato di
elevata potenza di calcolo è in grado di imparare i comportamenti dell’utente e di accorgersi delle possibili
anomalie in maniera autonoma. Solo con un sistema evoluto può essere possibile prendersi cura delle
persone senza continuamente tenerle sotto controllo visivo mediante telecamere.
Un conto è usare la domotica per annaffiare il giardino e aprire le tende, un conto è riutilizzare i sensori di
movimento e i vari componenti del sistema domotico per prendersi cura della persona, offrirle un discreto
comfort e comprendere se si sente bene, ha dei problemi o ha improvvisamente cambiato abitudini.
Quello che si può realizzare è un sistema domotico che, mentre assiste la persona semplificandole le
normali azioni della vita quotidiana, controlla se i comportamenti sono regolari o se danno segno di
anomalia o fatica. In pratica bisognerebbe applicare alla domotica la stessa logica di controllo che oggi è già
presente su alcune automobili che sono in grado di capire se il conducente è stanco semplicemente da
come vengono azionati i comandi dell’auto.
Per realizzare sistemi domotici di questa complessità è inoltre indispensabile fare ricorso a tecnologie e
standard il più possibile aperti ed universali. Un sistema di comunicazione universale è il punto di partenza
in grado di integrare tecnologie di diversi produttori in un unico sistema di controllo. Con i protocolli di
comunicazione Z-Wave ZigBee e KNX è possibile accedere ad un ecosistema di prodotti quasi illimitato che
spazia dai sensori agli attuatori fino ad arrivare a centraline intermedie e di controllo realizzate con
soluzioni open source a basso costo come Arduino o Raspberry PI.
In abbinamento al sistema domotico va fornito agli utenti un sistema di controllo, comunicazione e
intrattenimento il più possibile standard e diffuso. Molti dei progetti analizzati prevedono sensori
indossabili, telefoni cellulari specifici con sensore cadute e richieste allarme ma hanno tutti il limite di
utilizzare prodotti sviluppati apposta per il progetto, costosi e non standard. In questo momento, invece, il
mercato stesso degli smartphone e dei relativi accessori sta offrendo a basso costo applicazioni e sensori
per il fitness ed il wellness dalle potenzialità incredibili. Il nostro corpo emette dati continuamente e un
orologio di tipo smartwatch ora può raccoglierli, salvarli e trattarli in modo che possano essere facilmente
utilizzati e trasmessi. L’innovazione degli smartwatch offre un controllo del nostro corpo che non ci era mai
stato possibile prima: i sensori posti sul retro del quadrante dell’orologio controllano battito cardiaco,
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battito a riposo, pressione, temperatura, contapassi e perfino quante calorie vengono assunte nella
giornata, quante volte saliamo le scale o se cadiamo, se facciamo abbastanza esercizio fisico o se siamo
troppo sedentari. Tutto può essere controllato facilmente da un orologio da polso, trasmesso allo
smartphone o al tablet che lo ritrasmette alla centrale di controllo. Ovviamente gli smartwatch più evoluti
(con email, meteo e borsa) non sono adatti agli utenti di questo progetto ma esistono già in commercio
smartwatch semplificati che si concentrano solo sull’ora e sui sensori per la salute offrendo una esperienza
d’uso identica agli orologi tradizionali e anche una ottima autonomia delle batterie. Questo nuovo
approccio consente inoltre di evitare i fastidiosi sensori “indossabili” che, in altri progetti più datati,
richiedevano agli utenti di indossare capi di abbigliamento specifici se non addirittura scomodi. Il comfort e
la cura delle persone non devono necessariamente essere scomodi e invasivi, ora basta un orologio.
Anche il terminale personale, già utilizzato in altri progetti simili, richiede particolare attenzione, facendo
ricorso ai normali smartphone è possibile trovare tutto quello che serve sia in termini di funzionalità,
robustezza e semplicità d’uso. Allo stato attuale della tecnologia non è più necessario sviluppare un
telefono con allarme specifico ma basterà scegliere sul mercato il modello più robusto (alle cadute e
impermeabile) e dallo schermo più adeguato per poi personalizzarlo con delle app specifiche e semplificate.
I moderni smartphone sono, inoltre, in grado di rilevare battito cardiaco, pressione, posizione GPS e cadute
senza bisogno di accessori esterni. Nel caso l’utente non sia in grado o non sia avvezzo all’utilizzo di un
telefono tascabile le stesse operazioni possono comunque essere svolte da un tablet presente nell’alloggio.
Con il passare del tempo il numero di utenti abituati all’utilizzo di smartphone e di tablet è comunque
destinato ad aumentare.
Lavorando su standard aperti e/o consolidati lo sviluppo si può concentrare sui software di controllo e sulle
app di gestione che saranno personalizzate con una interfaccia semplificata. Concentrandosi più sul
software di controllo che sulla realizzazione di specifici componenti hardware (ora disponibili anche nei
supermercati) si garantisce al progetto una longevità, una scalabilità e una logica di controllo impensabile
nei precedenti progetti.
L’elenco seguente riepiloga le caratteristiche delle applicazioni domotiche più adatte a un progetto di
questo tipo (per un approfondimento sulle loro caratteristiche e funzioni si vedano gli schemi alle pagine 26
e 27):
protocolli di comunicazione universali:
o Z-Wave, ZigBee e KNX per sensori e attuatori di qualsiasi marca (cablati e wireless);
o comunicazione via radio TwinBand a 800 e 400 Mhz per sensori di movimento e
telecomandi wireless di qualsiasi marca;
o protocollo ONVIF per eventuali telecamere IP di qualsiasi marca;
o bluetooth e Wi-Fi per le comunicazioni con tablet, smartphone e sensori;
centraline di controllo distribuite negli edifici, indipendenti nel funzionamento ma controllabili da un
server centrale – Centro Servizi:
o linguaggio di programmazione a blocchi universale (tipo Scratch) ed elevata potenza di
calcolo delle centraline di controllo;
o interfaccia utente semplificata per tablet e altri dispositivi palmari;
o espandibile con componenti open source;
smartphone grande schermo (5-6 pollici):
o protezione urti e umidità (tipo IP65);
o sensori biometrici a bordo;
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o sensori biometrici e app derivati dalle applicazioni fitness/wellness disponibili sul mercato
(es. orologi da polso sportivi con sensori e bluetooth);
o software di controllo e app sviluppati su misura;
o in base al livello dell’utente applicazioni per la socializzazione e la comunicazione
personale;
o in base al livello dell’utente applicazioni per il controllo domotico;
tablet multifunzione grande schermo (13-22 pollici):
o comunicazioni di servizio con smartphone e smartwatch;
o videoconferenza, videochiamate;
o televisione;
o intrattenimento;
o controllo domotico.
Obiettivi del progetto
Il presente progetto intende realizzare un prototipo di soluzione abitativa innovativa basata sulle ICT e sulla
domotica per sostenere la capacità funzionale degli anziani in condizioni di fragilità, in particolare riguardo
all’autonomia e all’indipendenza nelle attività della vita quotidiana, in modo da prevenire l’instaurarsi di un
processo di “invecchiamento accelerato” e favorire invece un percorso di “invecchiamento attivo”. A tal
fine, particolare attenzione sarà dedicata alla fruibilità delle soluzioni prodotte da parte degli anziani, sia
attraverso il coinvolgimento dell’utente già nella fase di progettazione, sia attraverso la creazione di
percorsi di avvicinamento al sistema tecnologico.
Un valore aggiunto del presente progetto risiede nella natura delle tecnologie proposte, che le rende
facilmente riadattabili e modulabili, e dunque idonee ad essere impiegate per il sostegno dell’autonomia:
a) di altre categorie di soggetti fragili, con particolare riferimento a persone adulte con difficoltà
motorie, le cui esigenze sono in gran parte sovrapponibili a quelle della popolazione target oggetto
del presente progetto;
b) in altri tipi di contesto, con particolare riferimento alle strutture residenziali per anziani, che
offrono il vantaggio di poter facilmente collegare le singole stanze con un Centro Servizi localizzato
all’interno della residenza stessa.
Inoltre, il presente progetto potrà costituire un utile modello degli interventi da realizzare nell’ambito della
ristrutturazione del domicilio dell’anziano, cosicché, ove possibile, egli possa rimanere a vivere nella propria
abitazione.
Obiettivi generali
1) Per quanto riguarda la persona anziana:
aumentare la sicurezza e l’autonomia di funzionamento nelle attività quotidiane;
incrementare la quantità e la qualità delle interazioni sociali;
in conseguenza dei due punti precedenti, migliorare la qualità di vita.
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2) Per quanto riguarda il contesto familiare, coadiuvare e facilitare i familiari nel loro ruolo di caregiver, in
modo che essi possano:
dedicare maggiore tempo e risorse alle proprie attività lavorative;
ridurre lo stress sperimentato in connessione con il ruolo di caregiver.
3) Per quanto riguarda il contesto sociale:
prevenire l’istituzionalizzazione precoce degli anziani in condizioni di fragilità;
ridurre i costi socio-sanitari della presa in carico dell’anziano.
Obiettivo specifico
Aumentare l’autonomia della popolazione anziana in condizione di fragilità1, grazie alla creazione di un
prototipo di piattaforma integrata e ad una maggiore fruibilità delle nuove tecnologie, al fine di ridurne
l’istituzionalizzazione e permetterne una permanenza sostenibile presso una soluzione abitativa
adeguatamente attrezzata. Insieme allo specifico prototipo di tecnologie integrate prodotto, il progetto
intende offrire gli strumenti e creare le opportunità per favorire l’inclusione sociale degli anziani e
contribuire a garantire loro una migliore qualità di vita.
Risultati attesi
I risultati che il presente progetto si propone di raggiungere sono i seguenti:
1. Sviluppato un prototipo di piattaforma domotica informatica integrato. Tale prototipo sarà
composto da tre elementi in reciproca interazione: la Centrale Domotica, il Centro Servizi, le app
installate su tablet/smartphone. Le soluzioni proposte saranno finalizzate a mantenere l’anziano
fragile presso un’abitazione adeguatamente attrezzata per sostenere la sua autonomia, salute e
sicurezza. Parte fondamentale di questo processo sarà il coinvolgimento degli utenti nella fase di
definizione delle funzioni del sistema tecnologico.
2. Formati gli anziani, i caregiver e gli operatori del Centro Servizi sull’utilizzo della piattaforma. Sarà
proposto un percorso di avvicinamento alle tecnologie proposte, alle possibilità di scelta che
offrono, alla disponibilità dei diversi servizi e alla personalizzazione delle componenti. Tale percorso
sarà costruito in modo da costituire anche una occasione di socialità e integrazione, in particolare
tra gli anziani e le loro famiglie e gli operatori socio-sanitari del Centro Servizi, nella convinzione che
sia indispensabile sostenere non solo le condizioni fisiche dell’anziano fragile, ma anche e
soprattutto le condizioni sociali, psicologiche ed emotive che sovente agiscono come vero e proprio
fattore di vulnerabilità.
3. Sperimentata la piattaforma, monitorato il suo utilizzo e verificata la sua efficacia. La piattaforma
integrata sarà installata in una serie di nuclei abitativi dedicati e ne verrà valutata tramite appositi
indicatori l’efficacia nell’aumentare l’autonomia e la sicurezza nelle attività della vita quotidiana,
nell’incrementare le relazioni sociali, nel contribuire a migliorare la qualità di vita, nel ridurre il
1 La popolazione destinataria del progetto potrà essere meglio definita una volta identificato il bando specifico a cui
partecipare.
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rischio di istituzionalizzazione precoce e i costi della presa in carico, nel diminuire il carico oggettivo
ed emotivo percepito dai caregiver.
Attività previste
Le attività previste dal progetto sono le seguenti:
1. Sviluppo del prototipo di piattaforma domotica informatica integrato:
a. Definizione degli eventi a cui il sistema deve rispondere. Attraverso una analisi preliminare
effettuata dal gruppo di lavoro (architetti, informatici, psicologi, operatori sociali) sono stati
identificati i parametri a cui la piattaforma dovrà essere in grado di rispondere, dettagliati
nella Tabella a pag. 23. Tale analisi sarà utilizzata nel corso di una serie di focus groups tra il
gruppo di lavoro, gli utenti delle tecnologie proposte e i loro caregiver. Il coinvolgimento
precoce dell’utenza riguarda sia la necessità di partire dai bisogni reali della persona e dei
suoi caregiver, sia l’opportunità di iniziare il prima possibile il percorso di avvicinamento e
familiarizzazione con le possibilità offerte dall’interazione con la tecnologia in relazione alle
abitudini consolidate, alle modalità comunicative e alle aspettative degli utenti, sia ancora
l’importanza dell’analisi condivisa dei possibili vantaggi ma anche dei possibili elementi di
criticità e dei margini di miglioramento delle tecnologie utilizzate.
b. Sviluppo della Centrale Domotica. Verranno scelti i sensori per la casa e la persona, verrà
sviluppata la Centrale Domotica, verranno sviluppate le interfacce con i sensori, il Centro
Servizi e i tablet/smartphone. Verranno utilizzati sensori ed attuatori standard universali
dai costi contenuti sia in fase di realizzazione che di manutenzione. L’utilizzo di protocolli di
comunicazione standard consentirà di poter far crescere o modificare l’infrastruttura dei
sensori senza i vincoli tecnologici imposti da una particolare tecnologia consentendo di
sperimentare tutto ciò che di meglio offre il mercato per arrivare ad una soluzione ottimale
replicabile su larga scala. Ogni unità abitativa utilizzerà una propria Centrale Domotica,
verranno utilizzate esclusivamente le centrali domotiche basate su microprocessori
utilizzati nei normali Personal Computer, possibilmente Multi Core, dotate di un sistema
operativo possibilmente open source e programmabili mediante linguaggio di
programmazione a blocchi in grado di realizzare veri algoritmi e non semplici associazioni
tra eventi e stati. Una tale potenza di calcolo, inusitata per le centrali domotiche
tradizionali, fornirà al progetto quello che serve: una intelligenza artificiale in grado di
prevenire e analizzare i comportamenti senza essere necessariamente scomoda o invasiva.
La centrale domotica controllerà tutta l’unità abitativa (riscaldamento, luci, porte, tende,
finestre, e così via) non come un semplice gestore automatizzato ma, bensì, con l’ambizioso
scopo di migliorare il confort prendendosi cura 24 ore su 24 dei suoi inquilini. Quindi non
solo riscaldamento e controllo dei movimenti o delle abitudini, ma anche ad esempio
cromoterapia mediante il controllo delle luci, musica e tutto quello che può migliorare il
confort di una abitazione. La programmazione della centrale prevede tre fasi di sviluppo: il
controllo domotico vero e proprio, l’interfaccia con l’utente (interruttori fisici e app
specifiche) e l’interconnessione con il Centro Servizi. Il controllo domotico è un software
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autonomo che gestisce l’unità abitativa in totale sicurezza anche in assenza di connessione
dal Centro Servizi e in assenza di comandi dell’utente. La sicurezza ed il confort hanno la
priorità su tutte le altre operazioni. L’interfaccia con l’utente prevede lo sviluppo di app
specifiche con interfacce semplificate da installare sui dispositivi touch screen dell’unità
abitativa (smartphone, tablet e tablet grande schermo); le funzioni controllate da questi
dispositivi sono principalmente l’illuminazione e la temperatura e andranno in questo caso
concordate con gli utenti. In assenza di controllo dell’utente la centrale garantisce
comunque un funzionamento confortevole e sicuro dell’abitazione (ad esempio spesso gli
anziani scelgono volutamente di non accendere le luci per andare in bagno o salire le scale
di notte, questo è un comportamento ad alto rischio che la centrale domotica è in grado di
neutralizzare accendendo automaticamente i segnapassi e/o le luci del percorso). La terza
fase di sviluppo prevede l’interfacciamento con il Centro Servizi, la centrale dovrà
autonomamente comunicare a intervalli regolari le letture dei sensori, dei comandi e degli
interruttori al data center centrale in modo che dal Centro Servizi sia possibile effettuare
delle analisi statistiche dei comportamenti tipici e individuare situazioni critiche o anomale
definendo una situazione di allarme “giallo” dove è richiesto un contatto con l’utente per
verificare se va tutto bene. La Centrale Domotica può anche rilevare situazioni di pericolo in
maniera autonoma (intrusioni nell’abitazione, fughe di gas, incendio, assenza totale di
movimenti, finestre aperte in pieno inverno, ecc.) e far scattare una segnalazione di allarme
“rosso” al centro servizi. Lo sviluppo del software specifico potrà essere realizzato in
collaborazione con le aziende che attualmente producono questo tipo di centrali
domotiche.
c. Sviluppo del Centro Servizi (server). Verranno definite le attività del Centro Servizi, il
dimensionamento del data center che ospiterà i server e i sistemi di comunicazione. Il
centro servizi sarà in grado di monitorare in maniera non invasiva tutti i dati provenienti
dalla centrale domotica, dai dispositivi touch (smartphone e tablet) e dagli smartwatch
(stato di salute) e di ricevere o chiamare telefonicamente o in videochiamate sia le persone
ospitate che medici e personale specializzato per la gestione dell’assistenza e delle
emergenze. L’operatore del Centro Servizi, presente 24/7, sarà una persona qualificata e
opportunamente addestrata come figura di “tutor”; l’operatore sarà coinvolto nel percorso
di formazione degli anziani e nelle attività di monitoraggio sull’utilizzo delle tecnologie
offerte. Per le anomalie sui parametri vitali, per gli allarmi cadute generati dagli smartwatch
o smartphone e per gli allarmi provenienti dalle centrali domotiche verrà attivato
immediatamente un allarme “rosso” che richiederà l’intervento di personale specializzato.
La raccolta dei dati provenienti dalle diverse centrali servirà per sviluppare un software
complesso di analisi dei modelli di comportamento con l’obiettivo di individuare anomalie
comportamentali come possibili segnali di malessere della persona. Ogni anomalia
riscontrata dal sistema centrale attiverà un allarme “giallo” che richiederà un contatto tra
l’operatore e la persona interessata (telefono, videochiamata, sopralluogo di persona) per
verificare l’effettiva condizione di malessere o eventuali falsi allarmi. Gli esiti degli allarmi e
delle chiamate verranno registrati anch’essi nel database centrale degli eventi in modo da
poter migliorare continuamente il modello di analisi dei comportamenti e l’intelligenza
artificiale che lo governa. Operando con discrezione, nei casi ritenuti utili, l’operatore del
centro servizi sarà in grado di attivare le webcam presenti a bordo del tablet o dello
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smartphone, di geolocalizzare lo smartphone, e di leggere in diretta i parametri vitali.
Sempre nel Centro Servizi sarà indispensabile la presenza periodica di sistemisti in grado di
operare sui terminali degli utenti mediante un sistema di Mobile Device Manager allo
scopo di mantenere efficienti i terminali in maniera assolutamente trasparente per gli
utenti.
d. Sviluppo delle app per tablet/smartphone. I tablet/smartphone moderni sono già oggi in
grado di comunicare con gli smartwatch per leggere i parametri vitali, possono leggere il
peso corporeo da bilance specifiche per il fitness e sono dotati di sensori a bordo in grado
di accorgersi di cadute o di situazioni di pericolo. Gli smartphone eviteranno l’utilizzo di
telecomandi e “telefoni-telecomandi” sviluppati su misura e, di conseguenza, molto
costosi, offrendo una piattaforma eccezionale per lo sviluppo del software di gestione e
delle app. Lo sviluppo software dovrà prevedere delle app di servizio per comunicare
autonomamente lo stato di salute al centro servizi e delle app di comando particolarmente
semplici ed usabili. Le app di servizio non sono dotate di interfaccia utente e provvedono
allo scambio di dati con i sensori indossabili come gli smartwatch, alla geolocalizzazione e
alla lettura degli accelerometri per rilevare eventuali cadute. La combinazione della lettura
di diversi sensori (battito cardiaco, pressione arteriosa, peso corporeo, stato di riposo o di
veglia, temperatura, movimenti, ecc.) può fornire informazioni aggiuntive sullo stato di
salute ed eventualmente generare allarmi immediati “rossi” o possibili anomalie “allarmi
gialli” che vengono inviati immediatamente al Centro Servizi. La presenza di due o tre
terminali tablet/smartphone sarà utilizzata anche per consentire una ridondanza dei canali
di comunicazione tra sensori e Centro Servizi. Sempre tra le app di servizio sarà da
sviluppare un sistema di monitoraggio ambientale mediante l’uso delle webcam e un
sistema di videochiamata interna. Inoltre bisognerà valutare un sistema di Mobile Device
Manager per la gestione remota dei dispositivi. Le app di comando si occupano invece di
semplificare l’utilizzo dello smartphone mediante poche e chiare icone da utilizzare per le
funzioni più comuni: allarme, telefonata, impostazione temperatura, impostazione
illuminazione. Nel caso gli utenti lo consentano/desiderino lo smartphone potrà essere
arricchito con app di socializzazione e di informazione disponibili in rete. Sempre per gli
utenti più evoluti sarà possibile utilizzare un tablet con le medesime funzioni arricchito di
navigazione e lettura libri e quotidiani. In una posizione fissa verrà installato un terzo tablet
con grande schermo touch (18-22 pollici), che avrà come principale scopo la visione della
televisione e la gestione delle videochiamate, ma avrà a disposizione anche le app di
servizio e di allarme.
2. Formazione degli anziani, dei caregiver e degli operatori del Centro Servizi:
a. Formazione degli operatori del Centro Servizi. Gli operatori che si occuperanno della
gestione del Centro Servizi saranno formati sia dal punto di vista dell’utilizzo e del controllo
della piattaforma integrata, sia in senso più ampio sulle modalità attraverso cui far
diventare tali tecnologie uno strumento di aiuto e supporto olistico alla persona, alla sua
socialità ed emotività oltre che alla sua capacità funzionale (es. modalità di gestione dei
contatti giornalieri con gli utenti, modalità di intervento in caso di allarme, questioni etiche
e di rispetto della privacy, ecc.).
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b. Formazioni degli anziani e dei caregiver. A questo percorso di formazione degli utenti della
piattaforma e delle loro famiglie parteciperanno sia alcuni membri dell’equipe di lavoro, sia
gli operatori già formati nella gestione del Centro Servizi. La proposta sarà di tipo psico-
educativo, più che meramente didattico, e sarà mirata ad accompagnare l’anziano e i suoi
familiari nella necessaria “ristrutturazione” della loro progettazione esistenziale e della loro
immagine di sé in questa nuova fase di vita in l’autonomia e l’indipendenza dell’anziano
devono essere sostenute facendo ricorso ad ausili esterni. Sarà fondamentale riuscire a
creare un clima di fiducia e collaborazione, fondato sulla convinzione di essere tutti parte
attiva di un progetto il cui fine imprescindibile risiede nella valorizzazione delle competenze
personali e sociali degli anziani e del ruolo che essi ricoprono all’interno della comunità, e
nel sostegno che si può offrire a tali competenze e a tale ruolo. L’utilizzo delle tecnologie
può essere considerato un modo maturo di adattarsi ai cambiamenti fisici, cognitivi e
relazionali e alle limitazioni che si possono incontrare nella vita quotidiana,
mantenendo però sempre il rispetto della libertà e dell’autodeterminazione.
3. Sperimentazione, monitoraggio e verifica della piattaforma:
a. Installazione della piattaforma. Il prototipo della piattaforma sarà installato nelle
abitazioni protette adibite al progetto e collegato al Centro Servizi stabilito presso una RSA.
Ogni unità abitativa sarà indipendente nel funzionamento e dotata di una sua Centrale
Domotica, di un sistema di illuminazione LED a colori RGB comandato dalla Centrale, di un
sistema di diffusione audio, riscaldamento autonomo, sensori, attuatori, controllo dei
varchi, cablaggi strutturati, tablet grande schermo con ricevitore tv e rete wi-fi. Il modello
modulare consentirà di replicare e/o sperimentare il progetto anche su unità abitative
indipendenti proponendo un nuovo modello di assistenza domiciliare mediato dalla
tecnologia replicabile su larga scala. Le app e gli altri moduli software sviluppati su misura
ma riutilizzabili in altri contesti verranno rilasciati con licenza Open Source.
b. Monitoraggio dell’utilizzo della piattaforma. Saranno organizzati incontri periodici tra gli
anziani e gli operatori del Centro Servizi al fine sia di monitorare eventuali problematiche
emergenti nell’uso delle tecnologie a disposizione, sia per creare occasioni di incontro e di
scambio. Sarà stimolata la condivisione di interessi, percorsi di vita, necessità e desideri fra
le persone presenti.
c. Verifica dell’efficacia nel raggiungimento degli obiettivi specifici2. Verranno identificati
opportuni indicatori per valutare: 1) l’utilizzo e il gradimento dei diversi servizi offerti dalla
piattaforma da parte degli anziani; 2) la funzionalità della piattaforma così come percepita
dai caregiver e dagli operatori del Centro Servizi; 3) la sua efficacia nell’aumentare
l’autonomia nelle attività della vita quotidiana; 4) la sua efficacia nell’aumentare la
sicurezza (reale e percepita) degli anziani; 5) l’incremento della qualità e quantità delle
relazioni sociali degli anziani a seguito dell’utilizzo dei servizi e degli strumenti offerti dalla
piattaforma; 6) il miglioramento percepito nella qualità di vita; 7) la riduzione del rischio di
istituzionalizzazione precoce; 8) la riduzione dei costi della presa in carico dell’anziano; 9) la
2 Queste valutazioni, quando opportuno, verranno effettuate sia utilizzando misurazioni alla baseline sul gruppo di
anziani destinatari del progetto, sia utilizzando misurazioni alla baseline e alla fine del progetto su un gruppo di controllo di anziani con livello di autonomia analogo a quello del gruppo target.
23
diminuzione del carico, oggettivo (in termini di tempo sottratto al lavoro o ad altre attività)
ed emotivo, percepito dai caregiver.
Descrizione della piattaforma integrata
La dotazione tipica, per ciascuna unità abitativa, prevede: una Centrale Domotica, sensori ed attuatori
domotici, due o tre terminali personali (uno smartphone, un tablet, e un tablet grande schermo utilizzato al
posto della televisione), uno smartwatch e una bilancia per tablet/smartphone. In questo modo lo stesso
dispositivo utilizzato per vedere la televisione può essere utilizzato in maniera semplice ed intuitiva anche
per le videochiamate, per regolare il riscaldamento o per monitorare l’unità abitativa senza soluzioni
invasive come le telecamere di videosorveglianza. Lo smartphone è invece utile per mantenere i contatti e
localizzare la persona in caso di spostamento, per effettuare le telefonate e quindi anche per mantenere i
rapporti sociali. In caso di utenti più abili nell’utilizzo delle tecnologie touch sarà possibile fornire anche un
tablet per la lettura di libri, quotidiani e notizie. Lo smartwatch comunicherà automaticamente i paramenti
vitali al dispositivo bluetooth più vicino. In tutti i casi i dispositivi touch screen saranno collegati mediante
wifi (lo smartphone anche in 3G/4G) e verranno sfruttati in maniera trasparente ed autonoma
dall’infrastruttura domotica e dal centro servizi come hub di collegamento tra la casa e la persona.
La tabella sottostante indica le funzionalità di base del sistema domotico:
Riepilogo prestazioni di base
Parametro Prestazioni specifiche Posizionamento Note
Illuminazione
Attivazione luce ambiente in caso di rilevazione di
presenza
Unità abitativa e zone di passaggio
Segnalazione percorsi e uscite in caso di emergenza
Unità abitativa e zone di passaggio
Segnalazione percorsi segna-passo per le attività
quotidiane Unità abitativa
Cromoterapia Unità abitativa In funzione del momento
della giornata o delle caratteristiche dell'utente
Temperatura ambienti Autoregolazione riscaldamento/ climatizzazione
Unità abitativa In funzione dei parametri
interni ed esterni
Umidità ambienti Autoregolazione Unità abitativa In funzione dei parametri
interni ed esterni
Sicurezza
Controllo accessi interno/esterno
Unità abitativa Sensori ingressi
Rilevazione e segnalazione eventuali zone di pericolo
Unità abitativa e locali comuni
Rilevazione di presenza/movimento
Unità abitativa
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Visualizzazione della camera in caso di riscontro
anomalie Unità abitativa
Interazione audio + video con Centro Servizi
Parametri fisiologici
Controllo pressione arteriosa
Smartwatch/Smartphone
Le informazioni di ritorno sono archiviate/gestite
direttamente in un database del centro servizi Le anomalie provocano un allarme nel centro servizi
Controllo frequenza cardiaca in attvità e a riposo
Smartwatch/Smartphone
Controllo temperatura corporea
Smartwatch/Smartphone
Controllo del peso Bilancia/Smartphone
Monitoraggio pericoli
Caduta Smartphone/Tablet Allarme centro servizi
Multimedialità
Navigazione internet Social Network
Smartphone/Tablet Uso di tablet touch screen
grande formato con comando vocale.
Tablet, TV e smartphone saranno dotati di serie di
videocamere utilizzabili per videochiamate e
intrattenimento. Le stesse webcam potranno essere
attivate in caso di necessità dall’operatore del Centro
Servizi
TV Tablet
Comunicazione interna (video chiamata utente/utente)
Smartphone/Tablet
Comunicazione utente/esterno (video
chiamata) Smartphone/Tablet
Richiesta intervento/allarme da parte dell'utente all'operatore del
Centro Servizi
Smartphone/Tablet
A queste funzioni di base si aggiunge il data center del Centro Servizi che, con l’ausilio di un software
specifico realizzato con esperti sistemisti, architetti, informatici, psicologi, operatori sociali, provvederà in
automatico registrare tutti i dati provenienti dai vari dispositivi e sensori al fine di creare un modello
comportamentale di intelligenza artificiale basato sulle abitudini delle persone in grado di individuare
autonomamente situazioni di disagio o di pericolo in funzione della variazione improvvisa di uno o più
parametri o della presenza di anomalie.
I parametri da monitorare per la generazione di allarmi comportamentali e fisiologici potrebbero essere i
seguenti:
temperatura stanze in relazione a temperatura corporea;
apertura finestre in relazione a temperatura esterna/interna;
durata cicli di veglia e di sonno;
assenza di movimento;
eccesso di movimento;
frequenza passaggi in bagno;
tempo passato da solo in abitazione e tempo passato all’esterno;
variazione parametri vitali registrati dallo smartwatch;
peso corporeo in relazione a parametri vitali;
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contatti sociali (videochiamate – telefonate);
utilizzo televisione;
numero comandi errati (interruttori - temperatura – luci – musica - tv).
Questa soluzione è meno invasiva delle telecamere di
videosorveglianza e può dare perfino risultati migliori, ma la sua
messa a punto è particolarmente delicata. Variazioni di
comportamento, comportamenti inspiegabili e anche parametri
oggettivi come la perdita di peso e la variazione del battito cardiaco
possono non essere sempre ed immediatamente segnale di allarme,
per questo lo sviluppo e la messa a punto dei “livelli di soglia” sarà
un lavoro particolarmente lungo ed impegnativo che si potrà
realizzare compiutamente solo con una grande mole di dati già acquisita e analizzata.
Lo sviluppo software prevederà tre team di sviluppo distinti: uno per le App, uno per le Centrali Domotiche
e uno per il Centro Servizi. Gli sviluppatori saranno coadiuvati da sistemisti, architetti, psicologi, operatori
sociali.
Si vedano gli schemi nelle pagine successive per una esemplificazione del sistema che si intende sviluppare:
Centro Servizi
App Centrale
Domotica
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Strategia di commercializzazione
La versione base del prototipo di piattaforma domotica informatica integrato risultante dall’attività
progettuale sarà liberamente reso disponibile sul mercato, in modo tale da facilitarne la diffusione e
l’utilizzo. In modo analogo con quanto avviene per app e software ormai diventati di uso quotidiano, la
versione di upgrade del prodotto, reso più efficiente e dotato di nuove funzionalità sulla base dei risultati
della sperimentazione, sarà invece commercializzata.
Possibili partner produttori di tecnologia informatica e domotica
In questa sezione sono elencati alcuni interessanti produttori di tecnologie informatiche e/o domotiche,
alcuni dei quali hanno già partecipato con successo a progetti finanziati con fondi europei. Sono dunque, in
aggiunta e a complemento della rete internazionale delle IUS, potenziali partner per il progetto.
In Italia
Smartex – http://www.smartex.it/index.php/it/ricerche/progetti/progetti-europei
Tecnodom – http://www.tecnologiadomotica.com/wp/
Atena – http://www.atenagroupsrl.it/
eResult – http://www.eresult.it/it-it/
Assodomotica – http://www.domotica.it/expo/ (associazione che raccoglie una varietà di aziende
che si occupano dellaproduzione e integrazione di prodotti di domotica)
In Europa
Fibaro (Polonia) – http://www.fibaro.com/it
Zipato (Croazia) – http://zipato.com/
Panoramica dei bandi europei a cui poter candidare il progetto
Le prossime scadenze europee attinenti ai temi del progetto sono le seguenti:
Programma Horizon 2020
Advancing active and healthy ageing (deadline 21/04/15)
PHC-21-2015: Advancing active and healthy ageing with ICT: Early risk detection and intervention.
I cittadini di una popolazione europea che invecchia sono a maggior rischio di deterioramento cognitivo,
fragilità ed esclusione sociale, con notevoli conseguenze negative per la loro indipendenza e qualità di vita,
così come per quella dei loro caregiver, e per la sostenibilità dei sistemi sanitari e di assistenza. La sfida è
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quella di implementare progetti pilota innovativi basati su sistemi ICT comuni, flessibili e aperti, che
possano essere adattati alle esigenze degli specifici utenti, permettendo loro di vivere più a lungo in modo
indipendente.
Integrated, sustainable, citizen-centred care (deadline 21/04/15)
PHC-25-2015: Advanced ICT systems and services for integrated care.
La ricerca di nuovi modelli di organizzazione della cura dimostra che i sistemi e i servizi ICT possono fornire
una risposta al crescente peso delle malattie croniche e alla complessità della comorbidità, e in tal modo
contribuire alla sostenibilità dei sistemi di salute e cura. Una sfida per i sistemi sanitari e di assistenza è
quella di sviluppare modelli integrati di assistenza più strettamente orientati alle esigenze dei pazienti e
degli anziani: multidisciplinari, ben coordinati, ancorati in contesti di comunità e di assistenza domiciliare,
passando da un approccio di cura reattivo ad uno proattivo e centrato sul paziente.
Programma Ambient Assisted Living (AAL)
Living active and independently at home (deadline May 2015)
L’AAL è un’attività di finanziamento che mira a creare una migliore condizione di vita per gli anziani e
rafforzare le opportunità industriali in Europa attraverso l’uso delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione. Svolge il suo mandato attraverso il finanziamento di progetti trans-nazionali (con almeno
tre paesi partecipanti) che coinvolgano piccole e medie imprese, enti di ricerca e organizzazioni di utenti
che rappresentino le persone anziane.
Il bando uscirà nelle prossime settimane e l’11 marzo si terrà una giornata di presentazione del nuovo
programma a Bruxelles, a cui IUSTO parteciperà. Allo stato attuale, questo sembra essere il bando più
appetibile, sia per le tematiche sia per le possibilità di finanziamento.