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ICT e mercato del lavoro:
quali opportunità?
Emma Pietrafesa
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L'importanza delle ICT per l'Europa: •il 6-8% del PIL europeo, •centrali per affrontare sfide globalizzazione incentivando l'innovazione, la creatività e la competitività del sistema economico. •motori per una crescita intelligente •si stima che nei prossimi anni il solo settore ICT sarà in grado di assumere circa 1,7 milioni di lavoratori (stima per aree geografiche di 900 mila posti di lavoro in Europa, 800 mila negli Stati Uniti e 200 mila in Brasile).
Secondo l'ultimo rapporto ITU l’Europa diverrà la regione più connessa in tutto il mondo, con una crescita degli accessi informatici che raggiungerà il 75% del totale mondiale, superando quindi di gran lunga il 32 % di Asia e Pacifico ed il 16% dell'Africa. (Fonte: ICT Facts and Figures , 2013)
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Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione e Commissaria europea responsabile per l‘Agenda Digitale, ha dichiarato: "Ormai non ci sono dubbi: più donne in azienda vuol dire aziende più prospere. È davvero il momento che il settore delle tecnologie dell'informazione se ne renda conto e lasci spazio alle donne per permettere all'economia europea di beneficiare delle loro immense potenzialità".
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Questo perché le aziende con più donne ai posti di comando sono più redditizie del 35% e assicurano ai propri azionisti il 34% in più di utili rispetto a imprese omologhe.
Maggiore presenza femminile nei percorsi di studio e nelle professioni legate al digitale sarebbe benefica:
il PIL europeo registrerebbe un incremento di circa 9 miliardi di euro l'anno…
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Perché parlare di alfabetizzazione digitale ?
Mondo: sono maggiormente gli uomini (41%) che utilizzano le tecnologie informatiche rispetto alle donne (37%) su scala mondiale. Ciò corrisponde quindi a 1,3 miliardi di donne rispetto a 1,5 miliardi di uomini.
Italia: le differenze di genere sono ancora forti: le donne che dichiarano di utilizzare il pc sono il 49,3% a fronte del 59,7 % degli uomini e navigano in Internet il 49,7% delle donne a fronte di una quota di uomini pari al 60,2%.
Alfabetizzazione è necessità di promuovere una cultura digitale: •sapere “usare” le tecnologie; •coglierne il valore e le opportunità di sviluppo personale e professionale; •acquisire consapevolezza anche dei rischi (i.e. bassa la percentuale di coloro che sanno modificare le impostazioni di sicurezza 40,7%)
…in ottica di genere…
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Nel 2010, il settore web e ICT ha contribuito al PIL italiano con 31,5
miliardi di euro, pari al 2%. Questo dato raddoppierà entro il 2015. In uno scenario precauzionale la
internet economy rappresenterà 59 miliardi di euro, pari al 4,4% del PIL
italiano, con un tasso di crescita annuo del 18%. (dati emersi dal rapporto “Fattore Internet” commissionato da Google al Boston Consulting Group)
La percentuale di famiglie che hanno un pc 62,8 % di cui il 60,7% ha accesso a Internet da casa
l’uso dei social è superiore alla stessa media Ue, pur essendo l’Italia in ritardo sia per quanto riguarda l’alfabetizzazione digitale che le competenze digitali…
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A Gennaio 2014 gli italiani online sono stati 27,4 milioni, con una media
giornaliera di 13,2 milioni su PC. A diffondere i dati Audiweb nel suo
consueto report mensile.
L’audience online nel giorno medio è rappresentata da 13,2 milioni di
utenti connessi mediamente per 1 ora e 19 minuti.
Nel rapporto si stima in 66% l’accesso ai social network da parte
degli italiani che utilizzano internet, con una media Ue del 49% 45° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, nel capitolo “Comunicazione e media”
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•status economico e sociale: 19 punti percentuali fra le famiglie con dirigenti, imprenditori, liberi professionisti e operai; •infrastrutturale e geografico: le famiglie del Centro-Nord che hanno un pc sono il 65,4%, con accesso a Internet oltre il 63,3%, mentre nel Sud e isole i valori sono rispettivamente 57,2% e 55%; il Mezzogiorno mostra un forte ritardo anche nel possesso del cellulare con connessione ad Internet (il 36,1% contro il 47,6% del Centro-nord); •competenze e conoscenze: soltanto le operazioni di base con il pc (83,8%) o, nel caso di Internet, le funzioni più semplici, quali l’utilizzo di motori di ricerca (96,2%) o l’invio di email con allegati (83,3%) non presentano difficoltà per gli utenti;
(Fonte: ISTAT Cittadini e nuove tecnologie (http://www.istat.it/it/archivio/108009)
Il Digital divide: versione “Italicum”
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Asse fondamentale per lo sviluppo dell'economia digitale è costituito dalla fornitura di servizi online:
• siti web specializzati che forniscono informazioni e servizi ad alto
valore aggiunto ad una utenza professionale con garanzia sulla qualità
ed efficienza del servizio, che traggono i propri profitti direttamente
dalla vendita delle informazioni o dei servizi (i. e. siti di informazione
finanziaria, con la quotazione delle borse e gli andamenti delle aziende, oltre
agli archivi normativi e legislativi);
• grandi e medi siti web che forniscono contenuti e servizi ad una
utenza generalista (i.e. siti, di varia natura, a contenuti generalisti, che
puntano soprattutto su un elevato numero di visitatori al giorno).
La fonte dei profitti, dunque, in questo caso non è la vendita diretta
dell'accesso, bensì la cessione di spazi pubblicitari.
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Crescente richiesta di offerte lavorative,
soprattutto relative allo sviluppo della mobile
communication, ovvero delle applicazioni per
dispositivi mobili, che conferiscono funzionalità
aggiuntive a smartphone e tablet e che hanno
rivoluzionato il modello di business dei fornitori di
servizi web.
Le App sono software che:
• si installano velocemente e amplificano le
capacità del sistema operativo;
• hanno infinità di destinazioni d’uso (dai giochi
alla consultazione di quotidiani online al
reperimento di informazioni turistiche,
dall’acquisto di ticket, alla prenotazione di voli e
alberghi).
Fonte
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Tech is too important to be left to men @NeelieKroesEU
•solo 9 sviluppatori su 100 sono donne; •solo il 19% dei manager nel settore delle ICT è di sesso femminile (rispetto al 45% in altri settori dei servizi); •solo il 19% degli imprenditori nel settore delle ICT è di sesso femminile (rispetto al 54% in altri settori dei servizi);
L'economia digitale e il settore delle app in Europa sono in piena espansione…ma le donne…no?
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L’innovazione digitale entrata anche nel settore dell’istruzione per :
• cogliere l'opportunità di superare il concetto tradizionale di classe, • creare uno spazio di apprendimento aperto sul mondo, nel quale costruire il senso di cittadinanza; • realizzare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Il piano di diffusione delle Lavagne Interattive Multimediali per accompagnare il processo di innovazione della didattica attraverso l'uso di tecnologie informatiche.
Ambienti di apprendimento innovativi, individualizzazione e personalizzazione degli apprendimenti, formali-non formali, contenuti didattici digitali, metodologie didattiche.
Contenuti didattici di nuova generazione tra ambiente classe e ambienti on line.
Fonte: http://www.scuola-digitale.it
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Le ICT fattore chiave di: •promozione culturale tra i cittadini: l'innovazione è un seme da impiantare nelle istituzioni e che può creare un vantaggio competitivo per le aziende nel breve periodo; •cambiamenti nell’ambito organizzativo-gestionale con impatto su ambienti di lavoro, ambienti di vita e condizioni stesse di lavoro; •risposta alle grandi sfide della società: invecchiamento della popolazione attiva, attenzione a nuovi modelli di supporto socio-sanitari; energia sostenibile; istruzione; prevenzione e sicurezza, ecc; •forza e perno dei cambiamenti sociali: i social media con i propri formati partecipativi hanno traslato i mondi fisici in quelli virtuali e viceversa in maniera dinamica e fluida
Fonte:http://romebusinessschool.it/sviluppo-personale/
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Le nuove professioni del Web, Hoepli, 2012
Confidenza e competenza sugli scenari e gli strumenti digitali sono
oggi un requisito primario per giovani in cerca di opportunità, freelance, startupper, e chiunque
desideri lanciare le proprie capacità sul mercato reale.
Conoscenze imprescindibili anche per
gli imprenditori a caccia di risorse utili per lo sviluppo di
progetti e idee di business.
Fonte
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2013)
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Transmedia Web Editor
Content Curator
Community Manager
Digital PR All-line
Advertiser Web Analyst
e-Reputation Manager
SEO (Search Engine
Optimizer)
Creazione e Gestione Contenuti
Creazione e Gestione Relazioni
Promotion (People
Oriented)
Promotion (Tool
Oriented)
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Monitoring
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Fonte
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Le “nuove” professioni nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, mercato
molto promettente per:
•quantità di denaro che viene investito in tecnologia;
•pervasività delle tecnologie, infatti, rende possibile il loro impiego nei settori più diversi.
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Professioni Connesse e Convergenti
Ogni professione del web può essere interpretata come l’espressione di necessità specifiche all’interno di progetti convergenti
Ogni professione ha elementi in comune con tutte le altre, e con esse si completa
È necessario padroneggiare dinamiche e strumenti per una knowledge-base a
360° Fonte
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SEO engineer specialist: ottimizza le pagine web e la loro visibilità sui motori di ricerca,
ottimizza e aumenta il rapporto tra i contenuti e le parole chiave ben evidenziate in
corsivo, grassetto o sottolineato, nella struttura dei titoli e dei testi;
SEO copywriter: scrive e organizza i testi delle pagine web, che devono essere efficaci già a
partire dal titolo ad effetto, costruito ad hoc per catturare l’attenzione, al sottotitolo
che apre la pagina (headline e tagline), fino al corpo del messaggio che descrive il
prodotto e alla chiosa, che deve lasciare una traccia indelebile nella mente di chi legge;
Web designer: architetto d’interni virtuali, realizza e arreda con i testi visuali gli spazi della
rete, progetta le architetture del web;
Sviluppatore di codici e linguaggi PHP e HTML;
E-commerce manager: cura la distribuzione e la vendita online di prodotti e servizi e la
pianificazione della strategia comunicativa, gestisce o organizza le varie fasi dell’e-
commerce.
Alcune figure professionali maggiormente richieste:
Web content manager: progetta e coordina l’architettura delle informazioni e dei contenuti sul web; Social media manager: amministra i profili social e le pagine delle comunità virtuali, consolida le strategie di relazione interagendo con gli utenti sui social media;
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Transmedia Web
Editor Il creatore dei
contenuti
Redattore Web
Content Editor
Blogger
Citizen Journalist
Creazione e Gestione Contenuti Fonte: Giulio Xhaët Founder New Web Jobs
Content Curator Il selezionatore e
aggregatore di fonti e notizie
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Community Manager
Il portabandiera e portavoce della community
Digital PR
L’architetto delle people relations
Creazione e Gestione Relazioni
Fonte: Giulio Xhaët Founder New Web Jobs
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All-Line Advertiser
Lo stratega della promozione in rete Talento: capacità di visione
multicanale integrata
e-Reputation Manager Il guardiano del word of mouth
Talento: capacità di gestione e
interpretazione degli elementi linguistici e semantici
Fonte: Giulio Xhaët Founder New Web Jobs
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Search Engine Optimizer
(SEO) L’ottimizzatore della visibilità sul Web
Web Analyst
L’interprete delle modalità di navigazione degli utenti
Optimization Codice e Contenuti
Analysis /
Monitoring Fonte: Giulio Xhaët Founder New Web Jobs
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“Il Web è social e amplifica le dinamiche psicologiche e sociali umane: riassume digitalmente le strutture sociali spontanee umane, replicandone le dinamiche, le regole e le distorsioni” (D. Chieffi Social media relations, 2013)
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“…le dinamiche sociali che permettono alla rete di funzionare rispondono ai bisogni delle persone non alle funzionalità tecnologiche…” (M. De Baggis, World Wide Web, 2010)
Struttura sincrona: one to one
Struttura specializzazione mediale
Struttura asincrona: one to many
Struttura asincrona ma indicizzata
Struttura specializzata settore professionale
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I Social Media (User/ Generated Content/Counsumer Generated Media) sono le tecnologie e
pratiche online (applicazioni del web 2.0) che gli utenti adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio ovvero quei media che sono flessibili abbastanza per soddisfare le capacità sociali dei cittadini (Shirky 2008)
Comprendono diverse categorie di media sociali molto diversificate tra loro:
Blog (prima forma apparsa), podcasting, istant messaging, social network, wiki, tagging, Rss…(i.e.Youtube, Slidesshare, Twitter, Wikipedia, Filckr, Facebook, MySpace etc…)
ma con uguali caratteristiche:
• Favoriscono la creazione di legami tra gli utenti;
• Sono altamente decentralizzate;
• Il loro funzionamento si basa su norme sociali emergenti;
• Sono estremamente flessibili;
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Fonte: www.robertoscano.info http://www.surfab.it/wp-content/uploads/2010/01/willy_coyote.jpg
I Social Network sono invece reti “chiuse” ovvero piattaforme software di proprietà per accedere alle quali è necessario registrarsi e creare un proprio profilo, fornendo informazioni personali e firmando una relativa liberatoria per l’utilizzo. Funzionamento e regole sono stabilite autonomamente e in assoluta libertà dal proprietario della piattaforma
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A nuove professioni si iniziano ad indagare nuovi potenziali rischi nei luoghi di lavoro, legati all’uso di strumenti che vanno ad impattare fortemente sulla vita lavorativa, sulla difficoltà a discernere tra vita professionale e privata, aumentando i potenziali casi di esposizione dei lavoratori a rischi psicosociali. Gli effetti rilevabili includono:
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In realtà… •sintomi da stress a causa di orari di lavoro eccessivi; •carico di lavoro e crescente complessità e multicanalità dei compiti e mansioni svolte; •sovraccarico di informazioni e difficoltà da overload; •stress dovuto alla continua riqualificazione professionale verso l’alto; •aumento della tipologia delle nuove relazioni e dei contatti virtuali; •lesioni da sforzo ripetitivo e altri disturbi muscoloscheletrici a causa di apparecchiature ergonomicamente inadeguate o di posture forzate.
So…
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•maggiore democratizzazione dei processi partecipativi di cittadinanza
attiva, strumenti per una “rivoluzione” culturale e di pensiero all’interno di tutta
la società;
• liberare i tempi di produzione e di lavoro a favore di una migliore
redistribuzione dei carichi ed impegni socio-familiari, quindi un migliore
bilanciamento vita-lavoro (work-life balance);
•supportare il delicato compito delle organizzazioni complesse nella
ridefinizione di nuovi modelli e processi organizzativi;
•maggiore benessere dell’individuo e migliore valorizzazione dei percorsi
lavorativi e di carriera anche e soprattutto femminili.
ICT =
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• Mail: [email protected]
• Twitter: @Epietrafesa
• Skype: emma.pietrafesa
• www.wister.it / @WISTERWISTER
Grazie dell’attenzione