Transcript

Il bisturi sulla rïfodella Costituzioneper capire se funzionail professor Emanuele Rossi della Scuola Sant'Anna di Pisaanalizzala Renzi-Boschi. E ne sottolinea pregi e difetti

Il libro "Una Costituzionemigliore? - Contenuti e li-miti della riforma costitu-zionale"di Emanuele Rossi(Pisa University Press edi-tore, 288 pg, 12 euro) verràpresentato martedì 7 alleore l i nella salaAldoMorodella Camera dei Deputatia Palazzo Montecitorio aRoma. Ne parleranno conl'autore Maria Elena Bo-schi, Luciano Violante,Massimo Luciani. ModeraBruno Manfellotto, già di-rettore d el nostro giornale edell'Espresso. Ecco la pre-sentazione del libro scrittada Manfellotto per Il Tirre-no.

di BRUNO MANFELLOTTO

anto per cominciare,ci ha messo un belpunto interrogativo.

Fin dal titolo: "Una Costitu-zione migliore?". E poi, per-ché non ci siano dubbi sulsenso e le finalità di un lavoroaccurato e utilissimo, si leggail sottotitolo: "Contenuti e li-miti della riforma costituzio-nale".

Emanuele Rossi, costituzio-nalista di scuola cattolica, do-cente alla Scuola SuperioreSant'Anna di Pisa, ha scelto lastrada più difficile m questitempi di schieramenti obbli-gati e di raccolta di firme proo contro: non cedere alla ten-tazione di un referendum traprofessori del sì e del no, eprovare invece a leggere echiosare la riforma Renzi-Bo-schi limitandosi a spiegare co-me (e se) funziona, a indicar-ne bontà e difetti, mancanze

e innovazioni.Con l'auspicio che da qui

all'appuntamento di ottobresi mettano da parte le questio-ni politiche e si ragioni solosui fatti.

Certo, quale che sia, il risul-tato porterà con sé inevitabiliconseguenze, ma una cosa «èvotare sì o no alla riforma sesu essa si è d'accordo o no»,scrive Rossi, «altro è se si vuolfar cadere un governo o pre-miare questo o quel leader».

Con un premier che findall'approvazione della rifor-ma, e quindi della campagnareferendaria, ha avvertito chein caso di sconfitta se ne tor-nerà a casa, è assai difficile se-gnare un distacco e trovareun equilibrio.

Però Rossi c'è riuscito, sce-gliendo uno stile divulgativoe la formula del pro e contro,

articolo per articolo, novitàper novità, confrontando l'at-tuale con quello che sarà.Compresa una sezione su ciòche nella riforma non c'è e sa-rebbe stato meglio ci fossestato. Arrivati all'ultima pagi-na del libro, quel punto inter-rogativo si giustifica e come.Perché le domande sono tan-te, e le sorprese pure. Impos-sibile qui dare conto di tutte.

A proposito del nuovo Se-nato, per esempio, pun-to-chiave della riforma assie-me alla revisione del Titolo Vche riporta allo Stato moltipoteri delegati alle Regioninel 2001, i dubbi sull'efficaciadelle nuove norme sono dav-vero tanti: come saranno elet-ti i nuovi senatori nessuno an-cora lo sa perché toccherà al-le singole Regioni decidernele modalità: ventuno leggi?

Pasticcio in arrivo; la possibi-lità di trasformare in senatorianche i sin daci, oltre ai consi-glieri regionali, mal si conciliacon un nuovo Senato chiama-to ad armonizzare legislazio-ne statale e regionale; singola-re è anche che l'indennità siadiversa da senatore-sindacoa senatore-sindaco e tra sena-tore-sindaco e senatore-con-sigliere regionale, visto che inuovi eletti conserveranno laretribuzione di origine; dubbianche sul fatto che ai nuovisenatori sia consentito il dop-pio incarico di sindaco o diconsigliere; e sono così tantee importanti - ecco una sor-presa - non solo le materie dicui s'occuperà il Senato, maanche quelle ancora di com-petenza di entrambe le Came-re da apparire addiritturasproporzionate a fronte dellequalità, del tempo disponibi-le e delle indennità dei nuovisenatori.

Si potrebbe continuare siaper il Senato che per il TitoloV, a proposito del quale bastaricordare i timori di Rossi:che molto difficilmente dimi-nuirà il contenzioso tra Statoe Regioni. Un'altra sorpresa.

Intendiamoci, Rossi è con-vinto che le modifiche appro-vate siano del tutto condivisi-bili: la cancellazione del bica-meralismo perfetto, al qualeè stata attribuita in questi an-ni la colpa di ritardi e lungag-gini parlamentari; la soppres-sione del Cnel, ente inutileper eccellenza; la riduzionedel numero dei senatori a unterzo degli attuali; la nascitadi un Senato delle Regioni,più volte auspicato; la fine diun federalismo eccessivo.

Ma il modo in cui la riformaè stata condotta (e anche pro-posta: irrituale che a farlo siastato il governo), è talvolta po-co efficace e rivela pasticci, in-congruenze, «qualche im-provvisazione concettuale euna notevole inadeguatezzatecnica» (Ugo De Siervo), ol-tre a « veri e propri errori disintassi costituzionale» (EnzoClieli).

Conclusioni? Resta nel li-bro una domanda che faccia-mo anche nostra: ma comesono stati possibili tanti sva-rioni? Ma questo in fondoc'entra poco con il voto di ot-tobre che l'autore auspica av-venga non sul futuro di Mat-teo Renzi, ma sui contenutidella riforma. Che questo li-bro aiuta a comprendere finoin fondo. La copertina del libro

Vittorio Emanuele orlando apre la seduta inaugurale dell'Assemblea costituente . È il 25 giugno 1946


Top Related