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IL LABORATORIO DI CHIMICA ORGANICA
1) Isolamento e Purificazione dei Composti Organici
2) Cromatografia
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L’ESTRAZIONE liquido-liquidoPrincipi Generali
Il principio che regola la distribuzione di una sostanza tra due solventi immiscibili è la legge di ripartizione o di distribuzione di Henry
K = CB/CA
K è il coefficiente di ripartizione o di distribuzione E se uso le solubilità: K = gB/gA x VA/VB
Inoltre se:Va volume della soluzione da estrarre (fase di origine)g0 massa in grammi del soluto
Vs volume del solvente che si usa per l’estrazione (fase estraente)gS massa del soluto che viene estratta
C0 concentrazione del soluto dopo estrazione nella fase di origine
CSOLV concentrazione del soluto nella fase estraente
Dalla relazione K = CSOLV/C0 si ricava K = (gS/VS)/[ (g0 -gS)/ Va]
da cui: gS = g0(K Vs)/ (K Vs + Va)
e se g2 è la quantità che viene estratta con una seconda estrazione:
g2 = gS(K Vs)/ (K Vs + Va) = g0[(K Vs)/ (K Vs + Va)]2
e per n estrazioni: gn = g0[(K Vs)/ (K Vs + Va)]n
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gn = g0[(K Vs)/ (K Vs + Va)]n
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ESTRAZIONE DISCONTINUA
La scelta del solvente più adatto si basasu alcune considerazioni:
---- K deve essere il più alto possibile---- L’estrazione deve essere selettiva
---- Il solvente deve essere facilmente allontanato ---- I due solventi devono avere densità diverse
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ESTRAZIONE IN CONTINUO
Estrattore per un solvente estraente a densità inferiore
Estrattore per un solvente estraente a densità superiore
Estrattore solido-liquido
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PROBLEMI SPERIMENTALI NELL’ESECUZIONE DI ESTRAZIONI LIQUIDO-LIQUIDO
Formazione di Emulsioni
1) Agitare con una bacchetta lentamente o far ruotare a vortice o centrifugare
2) Aumentare il volume di solvente estrattore
3) Aggiungere NaCl o una soluzione satura di Sali di Na o di ammonio
4) Filtrare la massa e senza agitare riversare nell’imbuto
5) Far gorgogliare un gas o riscaldare delicatamente
6) Aggiungere alcune gocce di alcool
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ESTRAZIONE DI COMPOSTI ORGANICI ACIDI E BASICI
RCOOH + H2O RCOO- + H3O+
RNH2 + H2O RNH3+ + OH-
RCOOH + NaOH RCOONa + H2O
RCOOH + NaHCO3 RCOONa + H2O + CO2
RNH2 + HCl RNH3+ + Cl-
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RCOOH + NaOH RCOONa + H2O + composti non ionizzabili
solvente organico
Fase acquosa:
RCOONa
Fase Organica:composti non ionici
1) HCl2) solvente organico
Fase Organica:
RCOOH
Fase acquosa:
NaCl
MISCELA DI COMPOSTI ORGANICI CONTENENTEUN ACIDO CARBOSSILICO
1) H2O2) NaOH
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ESSICCANTI
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CRISTALLIZZAZIONE
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Il processo di cristallizzazione
1) scelta del solvente2) solubilizzazione della sostanza da purificare nella minima quantità di un opportuno solvente (o miscela di solventi) ad una temperatura vicina al punto di ebollizione3) filtrazione della soluzione calda per allontanare impurezze insolubili e polveri4) raffreddamento del filtrato per permettere la cristallizzazione del prodotto principale5) separazione dei cristalli mediante filtrazione6) essiccamento dei cristalli7) controllo del grado di purezza raggiunto
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DISTILLAZIONE
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Evaporatore Rotante
DISTILLAZIONE A PRESSIONE RIDOTTA
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Il coefficiente di distribuzione (K) è il rapporto tra la concentrazione di una sostanza in due fasi immiscibili:
concentrazione nella fase stazionaria concentrazione nella fase mobile
I composti da separare hanno coefficienti di distribuzione diversi nelle due fasi.
K =
Principi della separazione cromatografica
CROMATOGRAFIACROMATOGRAFIALa cromatografia è una tecnica di analisi e/o separazionedi sostanze in miscela basata sulla differente distribuzionedelle speci da separare tra una fase mobile (liquido, gas o fluido supercritico) e una fase stazionaria immiscibileeventualmente posta su di un opportuno supporto
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TIPI DI CROMATOGRAFIE Cromatografia su carta: la fase stazionaria liquida è legata alle fibre di cellulosa della carta. La fase mobile liquida sale, per capillarità, lungo la carta. Cromatografia su strato sottile (TLC): la fase stazionaria, legata ad una matrice, è stratificata su vetro, plastica o metallo. La fase mobile liquida sale, per capillarità, sullo strato sottile. Cromatografia su colonna: la fase stazionaria, attaccata ad una matrice, è impaccata in una colonna di vetro. La fase liquida mobile viene fatta passare per gravità o sotto pressione attraverso la colonna.
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Deposizione del campione su lastra per TLC
CROMATOGRAFIA SU STRATO SOTTILE (TLC)
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CROMATOGRAFIA SU STRATO SOTTILE
Eluizione
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Rf= A/SFattore di Ritenzione
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e) cromatografia di affinità in cui sulla fase stazionaria ci sono ligandi immobilizzati e si stabilisce un equilibrio tra una fase liquida mobile e il soluto che interagisce con queste molecole
CLASSIFICAZIONE DEI METODI CROMATOGRAFICI
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CROMATOGRAFIA SU COLONNA
CROMATOGRAFIA DI ASSORBIMENTO
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Cromatografia su colonna
CROMATOGRAFIA DI ASSORBIMENTO
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Cromatografia su colonna
CROMATOGRAFIA DI ASSORBIMENTO
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CROMATOGRAFIA SU COLONNA A MEDIA-PRESSIONE
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HPLC (high performance liquid chromatography
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Schema di Cromatografia su colonna a media e alta pressione
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Il sistema di pompe deve garantire una pressione in uscita di almeno 5 x 107 Pa, la capacità di flusso deve essere di almeno 10 ml/min per le separazioni preparative; non ci devono essere pulsazioni.
Esistono 2 tipi di pompe:1. pompe a pressione costante: funzionano mediante
l’introduzione nella pompa di un gas sotto pressione che spinge l’eluente in colonna. Questo tipo di pompa dà un flusso senza pulsazioni, ma non è in grado di compensare un’eventuale diminuzione della velocità di flusso dovuta a variazioni della permeabilità della colonna.
1. pompe a portata costante: sono in grado di mantenere sempre una velocità di flusso costante in colonna, ma danno piccole pulsazioni. In queste pompe un volume fisso di solvente viene spinto in colonna da un pistone.
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La valvola di iniezione
il campione può essere iniettato direttamente in colonna oppure attraverso un iniettore a spirale (loop). L’iniezione può avvenire a flusso interrotto (a pressione atmosferica) oppure nel sistema sotto pressione. Spesso viene utilizzata una precolonna.
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Le colonne per HPLC sono in acciaio inossidabile e sostengono una velocità di flusso di 2 ml/min.(analitiche) Le colonne preparative sopportano una velocità di flusso di 100 ml/min.
•Misurano 5-25 cm•Hanno un diametro di 4.6 mm•Le particelle hanno dimensioni di 3-10m
COLONNE PER HPLC
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Risoluzione R = 2[tR(B) - tR(A)] / [Wh(A) + Wh(B)]
Capacità k’ = (tR – tM) / tM
Selettività a = k’B /
k’A
Efficienza N = 16(tR/Wb)2
oppure n = 5.54(tR/Wh)2
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HEPT (Height Equivalent of a Theoretical Plate) = L/N
L = lunghezza della fase stazionariaN = numero di piatti teorici
Eq. di Van Deemter:
HEPT = A + B/u + Cu
A = diffusione microvorticosaB = diffusione molecolare longitudinaleC = resistenza al trasferimento di massau = velocità lineare media del gas/liquido di trasporto
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La cromatografia di ripartizione può essere di due tipi:
1. cromatografia liquida in fase normale: la fase stazionaria è più polare della fase mobile (che è un solvente organico); gli analiti vengono eluiti in ordine di polarità crescente.
2. cromatografia liquida in fase inversa: la fase stazionaria è meno polare della fase mobile. La fase stazionaria è costituita da gruppi alchilsilanici legati chimicamente alla silice (butile, ottile, ottadecile). Come fase mobile si possono utilizzare solventi organici (metanolo, acetonitrile, tetraidrofurano), ma anche tamponi acquosi. L’eluizione degli analiti avviene in ordine di polarità decrescente.
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La separazione degli analiti dipende dalle interazioni con la fase stazionaria polare.
Cromatografia liquida in fase normale
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Nella RPC l’idrofobicita’, che dipende dalla polarita’ e dalle dimensioni dell’analita, e’ cio’ su cui si basa questo metodo di separazione.
Maggiore è l’idrofobicita’ di una molecola e piu’ a lungo rimarra’ sulla fase stazionaria.
Cromatografia liquida in fase inversa
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CROMATOGRAFIA A SCAMBIO IONICO
La separazione avviene sulla base della carica netta delle proteine (che dipende dal pKa della molecola e dal pH della soluzione). La fase stazionaria porta gruppi funzionali ionizzabili accoppiati ad una matrice inerte (scambiatore ionico). Queste cariche immobilizzate sono associate elettrostaticamente a controioni scambiabili della soluzione. Le molecole cariche da separare competono con i controioni per il legame ai gruppi carichi della fase stazionaria e vengono separate in base alla loro carica.
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Cromatografia a scambio ionico
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Cromatografia a scambio ionico
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Cromatografia a scambio ionico
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scambiatori cationici (carichi negativamente) scambiatori anionici (carichi positivamente).
Il meccanismo di scambio ionico avviene in 5 passaggi:
1. diffusione dello ione sulla superficie di scambio2. diffusione dello ione all’interno della matrice fino al sito di
scambio. E’ il passaggio limitante.3. scambio degli ioniScambiatore cationico:
Scambiatore anionico:
4. diffusione dello ione scambiato sulla superficie5. eluizione della molecola, mediante variazione del pH o
della forza ionica
RSO3- …Na+ + +NH3R’ RSO3
-… NH3R’ + Na+
R4N+ …Cl- + -OOCR’ +R4N… -OOCR’ + Cl-
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•Gli scambiatori forti, sono totalmente ionizzabili a tutti i valori di pH: sulfonato -SO-
3
e l’ammonio quaternario -N+R3
• Gli scambiatori deboli sono ionizzabili solo ad un ristretto intervallo di pH: ione carbossilato -COO- e il dietilammonio -H+N(CH2CH2)2
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SIZE EXCLUSION (gel permeation) CROMATOGRAPHY
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CROMATOGRAFIA DI AFFINITA’ La cromatografia di affinità non sfrutta delle differenze nelle proprietà fisiche delle molecole, ma si basa su interazioni biologiche specifiche. La specificità di queste interazioni spesso coinvolge tipi diversi di legame. E’ il tipo di cromatografia più selettivo, può essere utilizzato come primo passaggio, per la purificazione sia di proteine che di acidi nucleici.
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La matrice: destrano, agarosio, poliacrilamide
La matrice ideale deve avere le seguenti caratteristiche:
• avere gruppi chimici adatti ed in numero sufficiente per il
legame covalente con il ligando.
• essere stabile nelle condizioni di legame e nella successiva eluizione
• minimizzare l’adsorbimento aspecifico
• avere buone proprietà di flusso.
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SEPARAZIONE CROMATOGRAFICA SU CROMATOGRAFIA DI AFFINITA’
• La matrice, accoppiata al ligando, viene impaccata in
colonna.
• La colonna viene equilibrata.
• Dopo aver caricato il campione, la colonna viene lavata con il tampone di equilibramento, per rimuovere tutto ciò che non si è legato specificatamente.
• Si procede con l’eluizione
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•Non può essere troppo corto perché sarebbe ineffettivo•Solitamente si usa un braccio spaziatore, fatto da 6-8 atomi di carbonio, che può essere idrofobico o idrofilico (gruppi metilenici, carbonilici, immidici)
•Non può essere troppo lungo perché potrebbe legare aspecificamente proteine
•Il braccio spaziatore deve possedere un secondo gruppo funzionale per il coupling al ligando
•Non è necessario per la purificazione di macromolecole, come le Ig
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L’Eluizione del composto di interesse può avvenire in modo specifico o non specifico:
•L’eluizione aspecifica viene condotta variando il pH o la forza ionica.
•L’eluizione specifica (per affinità): facendo passare in colonna un composto che ha un’affinità per la molecola di interesse maggiore di quella del ligando.
L’eluizione
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Gas Cromatografia