Il nucleare, tema da comprendere nel contesto
olistico di un sistema complesso globale.
Il nucleare da solo non esiste, semplicemente.
Il contesto è: quale scienza per studiare il nucleare? Quale etica
per l’impronta ecologica?11/04/23 Rodolfo Damiani 1
Scienza ed Etica
Le Ali dell’Uomo11/04/23 Rodolfo Damiani 2
Scienza, ma quale?
La Terra è rotonda! Finisce, anzi, è già
finita! 11/04/23 Rodolfo Damiani 3
“Abbiamo bisogno urgente di una scienza che ci riconnetta
alla Terra vivente”(Capra)
“Tutto ciò che accade alla Terra,accade ai figli e alle figlie della Terra. L’uomo non tesse la trama della vita;
In essa egli è soltanto un filo.Qualsiasi cosa fa alla trama,
L’uomo la fa a se stesso.”
(Ted Perry, ispirandosi al capo indiano Seattle)
Paradigmi, rivoluzioni invisibili ed educazioni tradizionali
La scienza che ci hanno insegnato per tutto il XX° secolo è ancora la scienza
di Cartesio e Newton, promotrice di conflitti.promotrice di conflitti.
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Cambiare paradigma
richiede una trasformazione
interiore11/04/23 Rodolfo Damiani 6
Verso un Nuovo Umanesimo
Dalla conoscenza per divisione divisione
alla conoscenza per unioneunione11/04/23 7Rodolfo Damiani
“L’estensione, la durezza, l’impenetrabilità, la mobilità e la forza
d’inerzia del tutto nasce dall’estensione, …, …, …, e dalla forza d’inerzia delle parti:
E questo è il fondamento dell’intera filosofia” Newton, da Geymonat.
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Questa è la “spiegazione meccanica” della Natura.
Il paradigma dominante meccanicistico e
riduzionistico viene insegnato a scuola.
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Cartesio e la pietra angolare della scienza
moderna: il metodo analitico
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Analisi, dal greco antico, significa
“io sciolgo”ogni legame con il
tutto!11/04/23 Rodolfo Damiani 11
•Suddivisione iperspecialistica in cui ognuno sa moltissimo di pochissimo, quasi
niente dei contesti e delle relazioni.
Ogni parte deve essere studiata isolatamente, si agisce localmente sui singoli sintomi di malfunzionamento.
Il pensiero analitico parla per mattoni elementari.
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Frammentazione, divisionismo,
meccanicismo e riduzionismo
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I limiti etici del paradigma dominante
La concezione del mondo visto come un inanimato congegno meccanico e la settorializzazione degli studi hanno prodotto gravi conseguenze etiche,
ecologiche e sociali.Si è favorito l’affermarsi di una scienza
senza anima e di una tecnologia ed economia senza etica.
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La crescita economica fine a se stessa e l’obiettivo assoluto del profitto
all’interno dellacultura della dicotomia e della separazione non possono che
produrre uno sfruttamento selvaggio di ciò che è concepito altro da sé e
illimitatamente disponibile.
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Tutto dipende da che ali si usano …
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Quelli che intascano i profitti non sono gli stessi che pagano i costi ..
martedì 11 aprile 2023 Rodolfo Damiani 17
Un elenco di conseguenze:
la distruzione delle foreste,la devastazione degli ecosistemi
l’inquinamento delle acque, dei cibi, dell’aria e del terreno
la dispersione delle scorie radioattivelo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali
il buco nell’ozonoi cambiamenti climatici.
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La metafora della zattera
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Va bene per attraversare un fiume, non una foresta
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Il suo valore dipende dal contesto
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L’energia per la rivoluzione sostenibile
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Il nucleare, scientificamente ed eticamente una scelta
possibile?
11/04/23 23Rodolfo Damiani
Due prerequisiti1.Per parlare di nucleare
occorre avere le conoscenze fisiche basilari
2.La tecnologia nucleare è estremamente complessa e intrinsecamente a doppio uso e la tecnologia civile è subalterna a quella militare
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Uno schema generale
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Non le fa quasi più nessuno
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Negli anni ‘70 e ’80 fu disdetta la costruzione di 138 reattori nucleari.
Dei 256 reattori varati negli USA fra il 1953 e il 2008, il 48% non è mai stato
costruito, l’11% chiuso prematuramente, il 14% fermo per almeno un anno, solo un quarto dei
varati e metà dei completati funziona.
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Il punto attuale
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Attualmente ci sono 436 reattori attivi nel mondo, dei quali solo 12 costruiti
negli ultimi vent’anni!52 centrali sono in costruzione in 14
paesi, 16 in cina, 9 in Russia, 6 in India, 5 in Corea del Sud
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Quanto inquinano
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Beve troppo
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Nel 2003, Francia, Spagna e Germania sono state costrette a spegnere numerose centrali e ridurre la
produzione di elettricità a causa dei livelli di acqua troppo bassi. E con il
riscaldamento globale, le cose andranno ancora peggio!
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Una fonte energetica in crisi da 30 anni: invece che 1000 centrali negli USA entro il 2000 (Atomic Energy
Commission) ne abbiamo 104.
Negli USA nessuna centrale nucleare varata dopo il 1972 è mai stata
portata a termine!
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La stagnazione
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Le soluzioni sistemiche ci sono!
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Linearità e non linearità. La complessità della tecnologia nucleare.
I componenti sono strettamente interconnessi e interdipendenti
Il sistema è più complesso di come possiamo pensarlo in termini logici,
lineari, sempre prevedibili11/04/23 Rodolfo Damiani 36
Sono
vecchi! Al
2009, 25
anni11/04/23 Rodolfo Damiani 37
E’ in via d’estinzione!
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Alla fine degli anni Ottanta cessa la corsa al riarmo.
Una delle due superpotenze evapora. Con il disarmo in
contemporanea si ha l’arresto del nucleare civile
a conferma della dipendenza dal militare.
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Gli “incidenti”:
da Harrisburg (1979) a Chernobyl (1986), ad ASCO-1 in Spagna (2007),
alla Slovenia (2008)
Avvenuti quando il reattore erogava una potenza minima, la condizione di
criticità non dipende dal flusso neutronico attuale
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Detto circa tre
anni fa!
11/04/23 Rodolfo Damiani 41
Continua …
11/04/23 Rodolfo Damiani 42
La pausa dopo gli incidenti ha condotto alla perdita di personale
specializzato e al deterioramento di competenze cruciali.
11/04/23 Rodolfo Damiani 43
Il secondo problema dopo gli incidenti è lo stoccaggio di scorie dannose per
millenni.
Due problemi ancora più grandi: costi economici e mancata
standardizzazione.
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I costi stimati di costruzione sono decuplicati nei vent’anni dai ‘70 ai ’90
e dal 2008 le stime aumentano al ritmo tale che i costi raddoppiano
mentre la si costruisce!
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Strutture e competenze sono state smantellate dopo il 1987.
Il costo di una centrale richiede un investimento che può superare 5 miliardi immobilizzati per 5-10 anni. E destinato a raddoppiare
durante la costruzione!
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Non sono standardizzati
11/04/23 Rodolfo Damiani 47
Un altro tipo
11/04/23 Rodolfo Damiani 48
Il rilancio del nucleare alimenta l’illusione che sia possibile continuare
a consumare energia e risorse e a crescere impunemente (tanto ci
penserà il nucleare), quando è invece ormai chiaro che il pianeta non sarà
in grado di reggere gli attuali ritmi di crescita e di consumi, anche se
arrestassimo le emissioni di CO2
11/04/23 Rodolfo Damiani 49
Altra informazione essenziale: con il nucleare si produce solo energia elettrica, che a livello mondiale
rappresenta meno di un quinto dei consumi energetici totali.
Usiamo una potenziale bomba solo per scaldare l’acqua!!
11/04/23 Rodolfo Damiani 50
L’estrema complessità della tecnologia nucleare: tutti gli aspetti sono
profondamente intrecciati e non separabili uno dall’altro.
Il problema della sicurezza è legato a quello dei costi, che è legato ai tempi di
costruzione, al problema delle scorie radioattive, e della proliferazione militare.
11/04/23 Rodolfo Damiani 51
Non si possono costruire e gestire
Centrali Nucleari con periti tecnici!
11/04/23 Rodolfo Damiani 52
Per finire con il problema dell’esaurimento dei minerali uraniferi presenti sul pianeta!
11/04/23 Rodolfo Damiani 53
Le risorse di uranio dipendono da quel che si vuole spendere per estrarlo. Tre prezzi: 40, 80,
130 $/kg.
Da 6 t di uranio naturale, se ne ricava una di uranio arricchito, dalla quale si ricavano 238
GWh elettrici.
Nel 2006 nel mondo 2.742.000 GWh: ai tassi attuali il più a buon mercato basta per soli 27
anni! 11/04/23 Rodolfo Damiani 54
Mano d’opera specializzata, difficoltà con le gettate di cemento, con le
saldature, con le norme di sicurezza.
Tempi di realizzazione, non meno di dieci anni. E ogni anno di ritardo costa
un miliardo!
11/04/23 Rodolfo Damiani 55
La proliferazione.
Negli ultimi 25 anni ogni rischio di proliferazione era collegato a un progetto
di reattori.
11/04/23 Rodolfo Damiani 56
Lo stoccaggio delle scorieI requisiti:
profondità nel sottosuolo
stabilità geologica a lungo termine (millenni)
assenza di flussi di acqua freaticadistanza di sicurezza dai centri abitati,
ma non troppo isolati per i trasporti
11/04/23 Rodolfo Damiani 57
Tutti d’accordo, ma nessuna nazione al mondo ha ancora aperto un sito di
questo genere!
11/04/23 Rodolfo Damiani 58
Radioattività e suoi effetti biologici
11/04/23 Rodolfo Damiani 59
La radiazione è di tipo:
raggi α (nuclei di elio)“ β (elettroni)
raggi γ (più energetici dei raggi X)
neutroni
11/04/23 Rodolfo Damiani 60
1 rad libera 100 erg/grammo1 Bq è una disintegrazione/secondo1 rad equivale a 1MBq (un milione)
la dose totale di fondo naturale (terreno + raggi cosmici) è di circa
0,1- 0,2 rad/anno.
La dose letale = 400 rad, 50% di morte
11/04/23 Rodolfo Damiani 61
L’equivalenza con le unità usate in questi giorni è la
seguente:
1 Sievert = 100 raduna radiografia = 1 milli Sv
= 0,1 rad
11/04/23 Rodolfo Damiani 62
Dose permessa ai cittadini = 0,5 rad/anno
Dose permessa ai lavoratori = 5 rad/anno
E’ una questione statistica, qualsiasi radiazione è biologicamente nociva
11/04/23 Rodolfo Damiani 63
Nessuna azienda di servizi statunitense ha più ordinato reattori
nucleari dopo il 1978!!
11/04/23 Rodolfo Damiani 64
Non conviene!
11/04/23 Rodolfo Damiani 65
Il tanto decantato sistema nucleare francese è estremamente rigido, non
è modulabile per star dietro alle grandi e/o improvvise variazioni
giornaliere della richiesta d’energia e costrinde a vendere energia a prezzi
stracciati nelle ore di bassa richiesta e ad acquistarne a prezzi molto salati in
altri momenti!
11/04/23 Rodolfo Damiani 66
A differenza di altri sistemi, i reattori nucleari non sono
in grado di diminuire o innalzare la potenza, perciò devono essere integrati da
un’adeguata potenza termoelettrica tradizionale.La Francia è l’unico Paese
al mondo che chiude reattori nucleari nei
weekends, perché non riesce a vendere neanche a
prezzi stracciati.
11/04/23 Rodolfo Damiani 67
La sovrabbondanza ha stimolato usi irrazionali. Il
consumo procapite di energia elettrica in Francia è del 25% più alto che in Italia e del 15% più alto della media dei 27 Paesi
dell’UE!
11/04/23 Rodolfo Damiani 68
Infine, non è nemmeno vero che non si emetta
C02 :Solo le reazioni all’interno
sono “carbon free”, tutte le altre operazioni di filiera del combustibile nucleare non ne sono esenti. Per
ogni Megawatt prodotto, 0,2 sono in idrocarburi!
E non è efficiente: solo un quarto dell’energia
prodotta arriva all’utente!
11/04/23 Rodolfo Damiani 69
I reattori nucleari producono solo energia elettrica, che costituisce solo
il 16% della domanda totale di energia mondiale!
L’energia nucleare è solo il 6% della domanda di energia primaria
mondiale, solo il 2-3% dei consumi finali!
11/04/23 Rodolfo Damiani 70
Dividere invece che unire è sempre sbagliato
11/04/23 Rodolfo Damiani 71
ConclusioniNon esistono ragioni, né
economiche, né tantomeno di sostenibilità, per
costruire centrali nucleari, ma solo la convenienza di una ristrettissima elîte di
lobbisti
Non è un business, ma uno squallido affare militare.
11/04/23 Rodolfo Damiani 72
20 gennaio 2009 Rodolfo Damiani 73
Costi rinnovabili in crollo!
20 gennaio 2009 Rodolfo Damiani 74