GUADAGNARE SALUTERendere facili le scelte salutari
Un programma di prevenzione a servizio dei cittadini
GUADAGNARE SALUTERendere facili le scelte salutari
Un programma di prevenzione al servizio dei cittadini
a cura di:Ministero della Salute - Dipartimento della Prevenzione e della Comunicazione
Informazioni e recapiti
Ministero della SaluteDipartimento della Prevenzionee della Comunicazione - Ufficio IIVia Giorgio Ribotta, 5 - 00144 Roma
e-mail: [email protected] - area tematica “Guadagnare salute”
PERCHÉ UN PROGRAMMASULLA SALUTE?
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS), in Europa, l’86% delle morti sono determinate da patologiecroniche - malattie cardiovascolari e respiratorie, tumori, diabete -che hanno in comune quattro principali fattori di rischio: fumo,abuso di alcol, cattiva alimentazione e inattività fisica.
In Italia, questo gruppo di malattie è responsabile del 75% dellemorti e di condizioni di grave disabilità. E’, pertanto, necessario eurgente avviare azioni concrete per contrastare questi fattori dirischio, investendo nella prevenzione e diffondendo una visioneinnovativa della “salute”, che non può più essere responsabilità deimedici e degli altri operatori sanitari, ma deve diventare obiettivoprioritario per tutti.
Questo approccio consente anche di affrontare meglio la que-stione delle persistenti disuguaglianze sociali e di ridurre il problemadei crescenti costi di assistenza delle malattie croniche, uno deglielementi critici del nostro sistema sanitario.
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LA VISIONE EUROPEA
L’obiettivo di favorire nella popolazione corretti stili di vita èprofondamente condiviso a livello europeo. Il Comitato regionale perl’Europa dell’OMS ha approvato uno specifico il programma,“Gaining health”, che prevede una strategia multisettoriale per laprevenzione e il controllo delle malattie croniche.
L’Ufficio Regionale Europeo dell’OMS, insieme con laCommissione Europea e i 27 Stati Membri della Unione Europea, haapprovato, inoltre, una Dichiarazione su “La salute in tutte le politi-che”, per promuovere l’elaborazione e l’attuazione di politiche favo-revoli alla salute in diversi ambiti, quali alimentazione, ambiente,commercio, educazione, industria, lavoro e trasporti. Il successo dimolti interventi per la promozione della salute dipende, infatti, daelementi esterni al “sistema sanitario”.
La finalità primaria di questi documenti è l’avvio di politicheche incidano sulla mortalità e la diffusione delle malattie croniche inEuropa, intervenendo in particolare sui fattori di rischio “modificabi-li” (ipertensione, tabagismo, alcol, ipercolesterolemia, sovrappeso,scarso consumo di frutta e verdura, inattività fisica).
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“GUADAGNARE SALUTE”CHE COS’È?
“Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari”, è il pro-gramma di cui si è dotata l’Italia per promuovere la salute come benecollettivo: un momento di cambiamento nelle strategie di prevenzio-ne, che prevede un approccio ampio di intervento, la ottimale coor-dinazione tra le azioni e la condivisione delle responsabilità fra i cit-tadini e la collettività.
Il programma si propone di contrastare, in modo integrato, iquattro principali fattori di rischio, seguendo un approccio di tipotrasversale. Non si limita, cioè, ad agire sugli aspetti specificamentesanitari, ma interviene anche su quelli ambientali, sociali ed econo-mici della salute, in particolare su quelli che maggiormente influen-zano i comportamenti individuali.
“Guadagnare salute” è pienamente coerente con la strategiadella “salute in tutte le politiche” e prevede, quindi, un approccio“intersettoriale” agli obiettivi di salute, attraverso azioni condivise frale istituzioni e i protagonisti della società civile e del mondo produt-tivo. L’“istituzione salute” assume un ruolo di leadership e di pro-
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mozione rispetto agli altri protagonisti e non più solo erogatrice diservizi di assistenza.
Fondamentale, in questo programma, è stimolare la responsa-bilità individuale, affinché il cittadino diventi partner attivo nelmiglioramento del proprio stato di salute; per ottenere questo risul-tato, le istituzioni e la società civile devono impegnarsi, collaborandotra loro, oltrechè ad informare ed educare, a facilitare le scelte salu-tari, sostenendo l’adozione di comportamenti corretti.
In aderenza a questi principi, “Guadagnare salute” opera attra-verso alleanze e intese che coinvolgono soggetti, settori e responsa-bilità diverse sia a livello delle istituzioni (Ministeri, Istituti tecnici edi ricerca, Regioni, Province, Comuni) che delle più significativeorganizzazioni dell’associazionismo, delle imprese e del sindacato.
Un ulteriore obiettivo di “Guadagnare salute” è quello di met-tere a disposizione, in modo sistematico, informazioni e dati scienti-ficamente affidabili sugli stili di vita dei giovani in età evolutiva, inparticolare sui comportamenti correlati al rischio di malattie cronico-degenerative. Questo permetterà di verificare i risultati del pro-gramma e di orientare meglio gli interventi di prevenzione e di pro-mozione della salute nelle giovani generazioni.
Elemento distintivo di tutte le azioni e i prodotti di“Guadagnare salute” è il “Cuore che sorride”, il logo del programma,che consente una facile identificazione delle iniziative e ne garanti-sce la coerenza con gli obiettivi del programma stesso.
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GLI STRUMENTI E LE AZIONI
IL COORDINAMENTO NAZIONALE
Lo strumento di coordinamento delle azioni di “Guadagnare salu-te”, è la “Piattaforma Nazionale sull’alimentazione, l’attività fisica e iltabagismo”, un tavolo tecnico che opera presso il Ministero della Salutee assicura il raccordo tra le istituzioni, definisce le linee complessive diindirizzo e stabilisce annualmente le priorità del programma.
Presso il Ministero della Salute è stato creato, inoltre, un grup-po di lavoro operativo dei Dipartimenti competenti per supportare ilfunzionamento della Piattaforma, monitorare l’attuazione delle ini-ziative esaminare le richieste di adesione al programma, a partiredalla concessione del logo.
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• Ministero Salute
• Dipartimento Politiche Famiglia
• Dipartimento Pari Opportunità
• Dipartimento Politiche giovanili
• Ministero Politiche Agricole Alimentarie Forestali
• Ministero Pubblica Istruzione
• Ministero Sviluppo Economico
• Ministero Economia e Finanze
• Ministero Trasporti
• Ministero Ambiente
• Ministero Lavoro
• Ministero Università e Ricerca
• Regioni
• Associazione Nazionale Comuni Italia
• Istituto Superiore Sanità
• Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza Lavoro
• Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione
LA PIATTAFORMA
I PROTOCOLLI D’INTESA
I Protocolli d’Intesa rappresentano gli atti istituzionali di con-divisione degli obiettivi tra il Ministero della Salute e i suoi partner ecostituiscono lo strumento per lo sviluppo delle strategie intersetto-riali. Definiscono, inoltre, le iniziative prioritarie da attuare nei varisettori per realizzare il programma.
A) LE ISTITUZIONI
Le Istituzioni centrali dello Stato sono i principali interlocu-tori di “Guadagnare salute” in quanto responsabili delle principalipolitiche nazionali, sia in termini di proposta legislativa che di gestio-ne amministrativa.
Ministero della Pubblica Istruzione
L’alleanza con la scuola è un elemento centrale di “Guadagnaresalute”.
Il Ministero della Pubblica Istruzione e il Ministero della Salutesi sono impegnati a definire, in materia di promozione della salute,strategie comuni tra sistema scolastico e sistema sanitario, in parti-colare in tema di prevenzione delle patologie croniche e di contrastodei fenomeni tipici dell’età giovanile.
Particolare rilievo ha assunto la collaborazione interistituziona-le nella definizione delle azioni specifiche per il conseguimento degliobiettivi sia di “Guadagnare Salute” che del “Piano Nazionale per ilBen…Essere dello Studente 2007/10.
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Grazie all’accordo sono state realizzate diverse iniziative e pro-mossi alcuni progetti congiunti:
• Elaborazione di “Linee di indirizzo per l’educazione alla
salute” rivolte agli operatori della scuola e del sistema sanita-rio; tale documento, redatto secondo la metodologia della “pre-venzione basata sull’evidenza”, si propone quale strumento disupporto agli operatori del settore per la progettazione e la rea-lizzazione di interventi.
• Collaborazione alle “Giornate del Ben…essere dello
Studente” realizzate nelle diverse Regioni, in collegamento esinergia con altri dicasteri e con soggetti esterni alla scuola, conl’obiettivo di valorizzare le esperienze condotte dalle scuole perla diffusione della cultura della salute e del benessere e permigliorare la qualità della vita all’interno del sistema scolastico.
• Progetto “Scuola e Salute”, che prevede, fra l’altro, sui temidi “Guadagnare salute” e del “Ben…essere dello studente”, unprogramma nazionale di formazione congiunta per gli insegnan-ti e gli operatori del servizio sanitario impegnati nella promozio-ne della salute fra i giovani.
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• Progetto “Frutta Snack”, intervento sperimentale di educa-zione alimentare (svolto in circa 80 scuole secondarie superioridi Roma, Bologna e Bari, in collaborazione con aziende privatedel vending e della produzione ortofrutticola) per incentivare iragazzi a consumare cibi più salutari (frutta e verdura), in sosti-tuzione dei diffusi snack, ad alto contenuto energetico. Il pro-getto prevede, oltre alla installazione nelle scuole di distributoriautomatici di frutta fresca, attività di formazione/informazionedei docenti e iniziative di comunicazione per le famiglie e gli stu-denti, anche attraverso un concorso a premi per la creazione dispot radiofonici sull’importanza della frutta nella alimentazione.
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• Progetto nazionale “Sistema di indagini sui rischi comporta-
mentali in età 6-17 anni”, coordinato dal CCM e dall’IstitutoSuperiore di Sanità (Cnesps), che mira a rendere stabilmentedisponibili informazioni accurate sullo stato nutrizionale e alcunicomportamenti dei bambini delle scuole primarie e dei ragazzi dellescuole secondarie di I e II grado. Il progetto comprende due inda-gini specifiche: a) “OKkio alla SALUTE”, che raccoglie, in circa40.000 bambini, dati sui parametri antropometrici, le abitudini ali-mentari e l’ attività fisica, oltre ad alcuni indicatori utili alla valuta-zione della attivazione della “istituzione scuola” (presenza di atti-vità motoria curriculare, di distributori di merendine, caratteristi-che della ristorazione scolastica); b) una seconda indagine neiragazzi di età 11-17 anni che raccoglierà informazioni su abitudinialimentari, attività fisica, consumo di tabacco e alcol.
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Dipartimento delle Politiche giovanili
e Attività sportive
Il principale obiettivo di questo accordo è la sensibilizzazionenon solo dei giovani, ma di tutta la popolazione (comprese le perso-ne diversamente abili e quelle portatrici di disagio psichico o distur-bo mentale) sull’importanza di uno stile di vita attivo.
L’intesa mira alla promozione, da parte del sistema sanitario,dell’attività motoria e delle regole della corretta alimentazione, esostiene azioni che utilizzano le opportunità offerte dalla vita quoti-diana (camminare, andare in bicicletta, fare le scale), che hanno costicontenuti e sono accessibili anche alle fasce sociali svantaggiate.
Grazie all’accordo sono state promosse e sostenute alcuneazioni specifiche:
• “Progetto nazionale di promozione dell’attività motoria”,coordinato dalla ULSS di Verona, con la partecipazione di altreRegioni. Il progetto prevede la sperimentazione di iniziative qualigruppi di camminoper gli anziani, percor-si guidati a piedi per ibambini - come “Pedi-bus” – sostegno allapratica sportiva e almovimento per diver-samente abili. Il pro-getto favorisce anchelo sviluppo di retilocali di soggetti promotori dell’attività motoria - pubblici e pri-vati - ed il coinvolgimento strutturato dei medici di medicinagenerale.
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• Progetto “Le buone pratiche nella cura dei Disturbi del
Comportamento Alimentare”, coordinato dalla RegioneUmbria – anche in questo caso con il coinvolgimento di altreRegioni – che mira al contrasto della crescente diffusione, spe-cialmente tra i giovani, dei disturbi del comportamento alimen-tare (anoressia, bulimia, obesità psicogena) attraverso:1. la sorveglianza epidemiologica del fenomeno, condotta da un
network di centri pubblici di accreditata esperienza2. la ricognizione della rete assistenziale esistente3. la formulazione di un “Protocollo di buone pratiche” di tratta-
mento, basato su evidenze scientifiche.
• Progetto “La prevenzione sociale dei disturbi del compor-
tamento alimentare” che ha come obiettivo lo sviluppo neigiovani di un rapporto equilibrato con l’immagine corporea, darealizzare attraverso iniziative mirate di informazione e comuni-cazione, attività di prevenzione nelle scuole, in raccordo con ilmondo dello sport e interazione con il variegato “mondo” dellediete.
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Ministero delle Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali
L’accordo punta alla realizzazione di interventi intersettorialiper sensibilizzare i consumatori, sull’importanza di una alimentazio-ne equilibrata, quale strumento di prevenzione, e all’adozione dicomportamenti salutari, a partire dal momento dell’acquisto deiprodotti.
L’intesa si propone di valorizzare la dieta mediterranea, notaper i suoi effetti positivi sulla salute e quale stile di vita positivo unico
al mondo; inoltre, cisi propone di dedica-re particolare atten-zione all’alimentazio-ne di alcuni gruppi dipopolazione più “vul-nerabili”, caratteriz-zati da esigenzenutrizionali specifi-che (bambini, adole-scenti, gestanti,donne in menopausa,anziani).
Particolare rilievo è dato all’attuazione, a livello nazionale elocale, di strategie per incrementare la disponibilità e il consumo difrutta, verdura e di altri alimenti sani in ambienti come la scuola e iluoghi di lavoro.
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B) IL MONDO DELLA PRODUZIONE E
LA SOCIETÀ CIVILE
Le realtà appartenenti al mondo della produzione e alla societàcivile sono chiamate a collaborare con le Istituzioni per il raggiungi-mento degli obiettivi del programma, in particolare assumendovolontariamente impegni ad organizzare le proprie attività in modoche risultino coerenti con i principi ispiratori di “Guadagnare salute”.
Nell’aiutare i cittadini a scegliere stili di vita salutari, questerealtà assumono un ruolo attivo nella promozione della salute,migliorano la loro immagine pubblica e facilitano il ruolo delle istitu-zioni nei settori più difficilmente influenzati dagli strumenti politico-amministrativi.
Le imprese, i sindacati e le associazioni
Con gli accordi stipulati nell’ambito di “Guadagnare salute” lepiù rappresentative organizzazioni del mondo delle imprese, del sin-dacato e dell’associazionismo hanno assunto numerosi impegni, quali:
• sviluppare la ricerca tecnologica per la innovazione di prodotto edi processo, per migliorare la composizione degli alimenti, ad es.riducendo i contenuti di zucchero, grassi e sale
• migliorare la qualità dell’informazione e ridurre l’impatto dellapubblicità sui soggetti più vulnerabili, in particolare sui bambini
• fornire informazioni dettagliate sugli alimenti, attraverso un’eti-chettatura completa e facilmente comprensibile
• promuovere l’ aumento del consumo di prodotti ortofrutticolifreschi, in particolare a scuola e nei luoghi di lavoro
• favorire la sorveglianza sulla qualità e il controllo dei cibi nellemense scolastiche, aziendali e ospedaliere
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• FEDERALIMENTARE• CONFCOMMERCIO • CONFESERCENTI• CONFAGRICOLTURA• COLDIRETTI• CIA• COPAGRI• CONFCOOPERATIVE• LEGACOOP• FEDERCONSUMATORI• LEGA DEI CONSUMATORI• ACU• ADICONSUM• ADOC• CODACONS• CONFCONSUMATORI• ALTROCONSUMO • CGIL• CISL• UIL• SLOW FOOD ITALIA• UNIPRO• UISP• CSI• US ACLI• UNAPROA
IL MONDO DELLA PRODUZIONEE LA SOCIETÀ CIVILE
Gli Enti di Promozione Sportiva
Il Centro Sportivo Italiano (CSI), l’Unione Italiana Sport pertutti (UISP) e l’Unione Sportiva delle Associazioni CristianeLavoratori Italiani (US ACLI) si sono impegnati a promuovere ilmovimento e l’attività fisica quotidiana come strumenti di prevenzio-ne del sovrappeso e dell’obesità, soprattutto infantile.
L’obiettivo è quello di affermare una concezione del movimen-to quale fonte di benessere fisico e psicologico per tutti, giovani emeno giovani, senza discriminazioni di alcun genere.
Finalità dell’accordo è l’attivazione di iniziative per favorire ilmovimento dei bambini, attraverso il gioco, fin dalla scuola primaria,per agevolare l’attività sportiva tra gli adolescenti e i giovani e peroffrire opportu-nità di attivitàfisica quotidia-na alle fami-glie,agli adulti eagli anziani,particolarmen-te danneggiatidalla sedenta-rietà che con-tribuisce adaggravare lepatologie tipi-che di questaetà.
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I Produttori Ortofrutticoli
L’Unaproa, struttura che riunisce circa centocinquanta orga-nizzazioni di produttori ortofrutticoli, si è impegnata a promuovere ilconsumo di frutta e verdura, attraverso campagne di comunicazionee il miglioramento dei canali di distribuzione, sia nelle scuole che nei
luoghi di lavoro, anche con l’uso didistributori automatici.
L’azione di informazione esensibilizzazione si svolge
con l’utilizzo del marchiocollettivo “I cinque
colori del benessere”,la cui presenza, oltre agarantire la qualità e laprovenienza della fruttae della verdura, fa ricor-
dare al consumatore chequesti alimenti sono fonda-
mentali per la salute.
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ALTRI PROGETTI E INIZIATIVE
Oltre alle iniziative collegate ai Protocolli di Intesa,“Guadagnare salute” ha promosso, insieme a partner anche diver-si da quelli già descritti, progetti e interventi rivolti a target spe-cifici o obiettivi particolari nelle diverse aree di azione previstedal programma. Alcune azioni, prevalentemente indirizzate alleistituzioni locali, hanno la finalità di stimolare una più estesaapplicazione agli interventi di prevenzione territoriali dei principie delle metodologie del programma e di amplificare la comunica-zione sullo stesso.
La valorizzazione delle buone pratiche
di prevenzione
Dalla collaborazione tra il Ministero della Salute – CCM (Centroper la Prevenzione e il Controllo delle Malattie) e il Formez (Centrodi Formazione e Studi), è nato il progetto “Esperienze intersettoria-li delle Comunità locali”, che mira ad implementare la strategia di“Guadagnare Salute” attraverso la ricerca e la valorizzazione dellemigliori esperienze di prevenzione realizzate dalle Comunità localinei quattro settori oggetto del programma,
Il progetto è svolto in sinergia con altri interventi del CCM e sipropone, attraverso l’individuazione, la selezione, il rafforzamento ela diffusione delle “Buone Pratiche”, di sostenere le Comunità localinello svolgimento di un ruolo attivo nella promozione, programma-zione e realizzazione di “percorsi di salute”, che garantiscano azionistabili e continuative sul territorio.
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Le esperienze che saranno selezionate e supportate, dovrannoavere un approccio intersettoriale e, quindi, coinvolgere più istitu-zioni (Regioni, Aziende Sanitarie, Enti Locali) nei vari ambiti (sani-tario, sociale, ambientale, scolastico ecc.).
La ristorazione collettiva negli ospedali
Nell’ambito della promozione della corretta alimentazione e diun sano stile di vita, “Guadagnare salute” prevede interventi nelcampo della ristorazione ospedaliera, con l’ obiettivo generale diridurre la malnutrizione in ospedale e nelle strutture residenzialisocio-assistenziali.
La Regione Piemonte, in collaborazione con la Associazione“Slow food”, coordina il progetto, promosso dal CCM, “La risto-
razione collettiva negli ospedali e nelle strutture assisten-
ziali per anziani: sviluppo di buone pratiche”. L’intervento èfinalizzato a valorizzare le migliori esperienze esistenti, grazie asistemi premianti a livello regionale, e a facilitare la diffusione el’applicazione di raccomandazioni elaborate a partire dai dati rile-vati durante il progetto, frutto anche di una concertazione con iprotagonisti della ristorazione ospedaliera e socio-assistenziale.
Obiettivi specifici del progetto sono, in sintesi, a. il migliora-mento della ristorazione ospedaliera - attraverso la definizione di unprotocollo e di indicazioni operative per la prevenzione, la diagnosiprecoce e il trattamento della malnutrizione; b. l’identificazione deirequisiti minimi per la ristorazione nelle strutture di ricovero - siaper la popolazione adulta che per quella pediatrica; c. la realizzazio-ne di interventi di formazione e aggiornamento per il personalemedico e tecnico-assistenziale e per gli addetti all’approvvigiona-mento e alle cucine, d. la definizione di criteri per la predisposizio-ne dei capitolati d’appalto, secondo una logica che favorisca la qua-lità del servizio, anche in termini di correttezza nutrizionale.
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La riduzione del sale nell’alimentazione
Seguendo una strategia di incentivazione della produzione dialimenti salubri e di miglioramento dell’offerta ai consumatori, sonostate avviate iniziative per la riduzione dell’apporto volontario e invo-lontario di sale nella dieta che, nella popolazione italiana, è larga-mente superiore ai 5 grammi giornalieri raccomandati dall’ OMS (inparticolare per ridurre la diffusione dell’ipertensione arteriosa).
Per definire la strategiacomplessiva, secondo unapproccio globale ed intersetto-riale, presso il Ministero dellaSalute è stato istituito, unGruppo di lavoro, che si avvaleanche di qualificati esperti delmondo dell’Università e dellaricerca, con il compito di:
• acquisire informazioni aggiornate sul consumo di sale nellapopolazione italiana
• verificare la fattibilità di una progressiva graduale riduzione delcontenuto di sale negli alimenti, a partire dal pane che è la prin-cipale fonte di apporto di sale nella popolazione italiana adulta
• contribuire alla definizione con le Associazioni nazionali deipanificatori - artigianali ed industriali- di accordi per la riduzio-ne del contenuto di sale nel pane
• definire criteri di valutazione delle azioni intraprese e di verificadell’attuazione degli eventuali accordi stabiliti
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La prevenzione del tabagismo
Per promuovere una società libera dal fumo, occorre una stra-tegia globale e multidisciplinare, articolata su tre linee principali: a.protezione dei non fumatori (dal fumo passivo); b. prevenzione del-l’iniziazione al fumo; c. promozione della disassuefazione. Il CCM, incollaborazione con le Regioni Veneto ed Emilia-Romagna, sta sup-portando alcune iniziative finalizzate al raggiungimento di tali obiet-tivi, che sono parte integrante anche di “Guadagnare salute”.
I progetti hanno consentito la formazionedi pianificatori regionali, migliorando
le loro capacità di programmazione,progettazione e valutazione degliinterventi di prevenzione e cura.
I progetti “Sostegno alle
iniziative di controllo del
tabagismo: dalla pianifica-
zione Regionale alla pianifi-
cazione Aziendale” e“Programma di prevenzione
del tabagismo e di sostegno alla
legge 3/2003” vedono le Regioniimpegnate a sviluppare interventi interset-
toriali, che coinvolgono molteplici enti ed istituzioni a livello localenelle seguenti aree:
• Attivazione di programmi di comunità
• Promozione di interventi educativi nei luoghi di lavoro (Aziendeproduttive, Aziende Sanitarie, Ospedali, ecc)
• Realizzazione di percorsi formativi per operatori sanitari (MMGe Pediatri di libera scelta)
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• Attivazione e/o sostegno di centri antifumo e sperimentazione dimodalità di disassuefazione rivolte a gruppi specifici: giovani,stranieri, soggetti svantaggiati
• Monitoraggio della L. 3/03 (c.d. “Legge Sirchia”)
• Attivazione di interventi nella scuola sulla base delle metodolo-gie di “educazione tra pari”
Un ulteriore progetto, “Programmazione partecipata inte-
ristituzionale di percorsi di promozione delle salute”, parten-do dall’esperienza del Centro Regionale di Didattica Multimediale“Luoghi di prevenzione” di Reggio Emilia, si propone di affrontare laprevenzione del fumo (con un approccio non settoriale, ma collega-to agli altri stili di vita) tra i bambini e gli adolescenti.
Infine, il progetto “Mamme libere dal fumo” ha per obietti-vo la formazione delle ostetriche e di altri operatori sanitari, nonchél’informazione e il sostegno alle donne in gravidanza e alle puerpere,per promuovere l’astensione dal fumo e favorire stili di vita salutari.
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La prevenzione dell’abuso di alcol
“Assobirra”, l’Associazione dei produttori di birra aderente aFederalimentare, ha preso atto della necessità di una maggioreresponsabilizzazione delle industrie produttrici rispetto al problemadel consumo inadeguato e dell’abuso di alcolici.
Per la prima volta, in questo progetto, i produttori, oltre allapromozione del consumo consapevole e moderato di bevande alcoli-che, sostengono attività di comunicazione sui rischi dell’alcol cheinvitano ad astenersi completamente dal bere, almeno in determina-te condizioni. In particolare, la Campagna informativa “Se aspetti
un bambino, l'alcol può attendere”, realizzata in collaborazionecon la SIGO (Società Italiana Ginecologi Ospedalieri), vuole accre-scere la consapevolezza sui rischi del consumo di alcol in gravidanza(patologie fetali alcol correlate).
La SIGO ha anche ela-borato un kit informativo(un CD-ROM con la lettera-tura scientifica più recente,un opuscolo informativo eun poster con un messaggioeducativo rivolto alledonne) sui rischi dell'uso dialcol in gravidanza e sullapossibilità di prevenire
completamente le patologie fetali alcol correlate evitando di beredurante l'intero periodo della gestazione.
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UNO SGUARDO AL FUTURO
La partecipazione delle Regioni
Stimolare l’attiva partecipazione delle Regioni è uno dei piùimportanti obiettivi di “Guadagnare salute” per il prossimo futuro.
Le Regioni, infatti, sono l’istituzione competente per la pre-venzione nel SSN e dovranno, pertanto, assumere, nel proprio ter-ritorio, la funzione di leadership del “sistema di promozione dellasalute” che già svolge il Ministero della Salute a livello nazionale.
La costruzione di una organizzazione regionale “Guadagnaresalute” basata sulla applicazione dei principi e lo sviluppo delle fun-zioni già esistenti a livello nazionale, consentirà,la sperimentazione,nelle comunità locali, di interventi preventivi con la leadership delleAziende sanitarie e basati sul modello del programma nazionale.
Tali interventi saranno, come sempre, caratterizzati da unapproccio trasversale ai diversi fattori di rischio e dalla creazionedi reti, alleanze, accordi e partecipazioni (inter-istituzionali e tra leistituzioni e la società civile), in grado di indurre modifiche stabilied evidenti dell’ambiente di vita dei cittadini e concorrere così a“facilitare le scelte salutari”. La sperimentazione favorirà la condi-visione di obiettivi e strumenti tra alcune realtà regionali, realiz-zando a livello locale interventi pilota o favorendo il consolida-mento e la diffusione in altri contesti delle esperienze di eccellen-za di integrazione territoriale.
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La comunicazione
Lo sviluppo di attività di comunicazione è parte strutturale delprogramma “Guadagnare Salute” ed indispensabile strumento diinformazione e promozione della salute. Obiettivo delle iniziative dicomunicazione, sia che siano rivolte alla popolazione generale che atarget specifici, è quello di far conoscere i comportamenti da adotta-re e le opportunità offerte dal contesto socio-ambientale (servizisanitari, scuola, comuni, associazioni, imprese, ecc.) e facilitare lescelte salutari rispetto ai quattro temi strategici affrontati (fumo,alcol, alimentazione, attività fisica). Anche per quanto riguarda le ini-ziative di comunicazione, la sinergia tra i diversi soggetti sarà un ele-mento di cruciale importanza, per dare maggiore credibilità ai mes-saggi e assicurare una informazione univoca e completa.
Una specifica iniziativa riguarderà il mondo della scuola, conl’obiettivo non solo di fornire al target giovanile informazioni scienti-ficamente corrette, ma, soprattutto, di identificare strategie per resi-stere a varie pressioni sociali (es. fumare, bere alcolici e bevandezuccherine) nonché a messaggi mediatici contraddittori.
Per la promozione e l’attuazione del programma “GuadagnareSalute” sarà predisposto un pacchetto di attività e di strumenti chesupportino le iniziative di corretta informazione e di sviluppo dellaconsapevolezza negli individui; sarà anche sviluppata la comunica-zione tra molteplici target dei vari settori coinvolti nella prevenzionee promozione della salute: operatori sanitari/non sanitari e i diversisoggetti sociali.
La diffusione a livello nazionale, regionale e locale di prodottieditoriali e di messaggi omogenei e corretti - fondati, cioè, su cono-scenze scientifiche consolidate, per la popolazione generale e i tar-get specifici (adolescenti, anziani, donne, famiglia), consentirà di svi-luppare ulteriormente le conoscenze e facilitare le scelte salutari,attraverso un richiamo alla responsabilità istituzionale e a quellaindividuale (il cittadino al centro delle scelte per la propria salute).
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APPENDICE
GUADAGNARE SALUTERendere facili le scelte salutari
DPCM del 4 maggio 2007
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Premessa
Il programma “Guadagnare Salute” nasce dallʼesigenza di rendere più facili le scelte saluta-ri e di promuovere campagne informative che mirino a modificare comportamenti inadeguati
Molti nemici della salute si possono prevenire non fumando, mangiando in modo sano ed equi-librato, non abusando dell'alcol e ricordando che lʼorganismo richiede movimento fisico.Una politica efficace per la promozione di stili di vita salutari non deve, dunque, accontentar-si di contemplare i successi conseguiti ma deve studiare le cause degli insuccessi, mettere a pun-to nuove strategie e moltiplicare gli sforzi per invertire alcuni andamenti. I fattori di rischio sonoprevedibili ed esistono politiche e interventi efficaci che possono agire globalmente su di essi
Il governo nazionale e quelli locali non possono condizionare direttamente le scelte indivi-duali, ma sono tenuti a rendere più facili le scelte salutari e meno facili le scelte nocive attra-verso:
• informazione, che può aumentare la consapevolezza
• azioni regolatorie, incluse in strategie intersettoriali per modificare lʼambiente di vita
e sulle condizioni socio-ambientali, per ridurre considerevolmente il peso di morti premature,
che favoriscono lʼinsorgere di malattie degenerative di grande rilevanza epidemiologica.
malattie e disabilità che gravano sulla società.
• allocazione di risorse specifiche a sostegno di azioni esemplari mirate ad accelerare, a livello locale, lʼinizio di un cambiamento nellʼambiente di vita.
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I comportamenti nocivi creano malattie che pesano sui sistemi sanitario e sociale, ma le lorocause sono al di fuori di questi ultimi. Per contrastarli sono necessarie, ad esempio, politiche:
• per favorire la mobilità e l'attività fisica delle persone (trasporti e verde urbano)• per sostenere il consumo di frutta e verdura• per ridurre la concentrazione di sale, zuccheri e grassi negli alimenti• per ridurre la quota di alimenti altamente calorici nella dieta • per scoraggiare il più possibile il fumo di sigarette• per ridurre lʼabuso di alcol.
Queste politiche, per essere attuate, richiedono lʼintervento di diversi Ministeri, del SistemaSanitario, nonché accordi con produttori e distributori ed altri soggetti coinvolti. Il Sistema Sani-tario da solo può aumentare lʼattenzione sulla diagnosi precoce e sul trattamento dellʼiper-tensione arteriosa e dellʼipercolesterolemia, aiutare i fumatori a smettere, trattare gli obesi epromuovere politiche per la salute, mettendo al centro dei diversi interventi le strutture piùvicine allʼutenza, quali i consultori, i distretti socio-sanitari e i medici di medicina generaleche, in particolare, hanno un ruolo decisivo.Inoltre, il Ministero della Salute e il Sistema Sanitario possono svolgere il ruolo di "avvocati del-
La ssituazioneSecondo i dati dellʼOrganizzazione Mondiale della Sanità, lʼ86% dei decessi, il 77% dellaperdita di anni di vita in buona salute e il 75% delle spese sanitarie in Europa e in Italia sonocausati da alcune patologie (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respira-
alcol, lo scarso consumo di frutta e verdura, la sedentarietà, lʼeccesso di grassi nel sangue elʼipertensione arteriosa. Tali fattori di rischio sono responsabili - da soli - del 60% della perdi-
li hanno una prevalenza più elevata (28,7%) rispetto a quelle del nord (19,3%). Lʼeccesso pon-derale è una condizione più diffusa nella popolazione adulta con basso titolo di studio e riguar-
ca, fino a qualche decennio fa poco diffuso, è un dato allarmante in quanto evidenze scienti-
dittiva dello stato di obesità in età adulta. A perdere rapidamente il proprio patrimonio di salu-
ta di anni di vita in buona salute in Europa e in Italia. Nel nostro Paese, essi si distribuiscono
fattori di rischio modificabili, quali il fumo di tabacco, lʼobesità e sovrappeso, lʼabuso di
si socio-economiche più basse, le quali hanno una mortalità e una morbosità maggiori
torie croniche, problemi di salute mentale e disturbi muscoloscheletrici) che hanno in comune
rispetto a chi, socialmente ed economicamente, si trova in posizione più vantaggiosa. Un altro importante fattore di discriminazione, nel nostro Paese, è il significativo gradiente tra
in maniera molto differente nella popolazione e sono molto più diffusi tra le persone delle clas-
fiche riconoscono allʼobesità in età pre-adolescenziale e adolescenziale una forte capacità pre-
Nord e Sud Italia. Per quanto riguarda, ad esempio obesità/sovrappeso le regioni meridiona-
da sia gli uomini che le donne in qualsiasi fascia dʼetà. Il fenomeno dellʼobesità in età pediatri-
la salute dei cittadini", mettendo in evidenza le ricadute delle politiche dei governi sulla stessa.
31
te sono soprattutto gli immigrati, a causa delle condizioni di vita in cui spesso si trovano in Ita-lia.Tali condizioni, inoltre, pur influenzate da comportamenti individuali, sono fortemente sostenu-
segue che i soggetti più esposti a questi rischi sono quelli più vulnerabili: i bambini e le fami-glie più povere. Negli ultimi anni, per effetto di strategie adottate in Italia e nel mondo, si sono potuti osserva-re alcuni cambiamenti nella giusta direzione (si pensi alla tutela dal fumo passivo) ma perman-
LLʼimpegno nnazionale eed iinternazionaleIl Ministero della Salute e le Regioni sono già impegnate nellʼazione di contrasto alle malattiecroniche attraverso il Piano Nazionale della Prevenzione, previsto dallʼintesa Stato-Regioni del23 marzo 2005.Il Ministero della Salute ha collaborato con la Regione Europea dell'Organizzazione Mon-diale della Sanità (OMS) per la definizione di una strategia di contrasto alle malattie croniche,
Lo ssviluppo ddi ccapacità ddʼazioneI 4 principali fattori di rischio (fumo, alcol, scorretta alimentazione e inattività fisica) – in granparte modificabili e nei quali è possibile identificare con certezza i principali determinanti del-
mancata azione su di essi comporta un aumento di morti premature e di malattie evitabili.
un intervento di salute pubblica che affronti in maniera globale questi fattori di rischio, consen-
termini economici e di efficacia.Tale programma consentirà di inquadrare in maniera coordinata il contrasto ai fattori di rischio,con un approccio non solo agli aspetti sanitari ma anche alle implicazioni ambientali, socialied economiche, e prevederà la condivisione degli obiettivi da parte degli attori coinvolti (ammi-nistrazioni centrali e regionali, enti locali, settori privati). Contemplerà, inoltre, la definizione
più difficili dallʼorganizzazione e dal disegno urbano delle città, dallʼautomatizzazione, dai
Lʼobesità è in aumento nellʼinsieme della popolazione e nei bambini; i giovani continuano adessere attratti dal fumo di tabacco; le classi economiche più disagiate sono ancora le più espo-ste ai rischi del fumo, dellʼabuso dell'alcol, della sedentarietà e di una alimentazione errata.
valida per lʼEuropa, dallʼAtlantico agli Urali, denominata Guadagnare Salute - approvata a
costruzione di una strategia europea di contrasto allʼobesità, approvata il 15 novembre 2006 adIstanbul nel corso della Conferenza Ministeriale Intergovernativa, durante la quale i Ministri
le malattie croniche più frequenti nel nostro Paese – sono ben conosciuti ed è evidente che la
È, pertanto, un imperativo assoluto, sia sul piano etico che su quello economico, programmare
te dallʼambiente di vita e da quello sociale. I comportamenti salutari, infatti, sono resi sempre
prezzi a volte più elevati degli alimenti più sani e dai condizionamenti del marketing. Ne con-
nazionali ed internazionali di contrasto allʼobesità.
Copenaghen il 12 settembre 2006 dal Comitato Regionale per lʼEuropa - ed ha cooperato alla
della Salute hanno sottoscritto per i propri governi una dichiarazione di appoggio alle misure
gono, tuttavia, anche andamenti negativi per certi fattori e per sottogruppi di popolazione.
tendo al Paese di guadagnare salute, e che garantisca la sostenibilità del Sistema Sanitario in
La situazione
32
Ministeri Entiinteressati
Come si sviluppa
Come si articola
di reciproche responsabilità, attraverso una programmazione ampiamente concertata e lʼatti-
fine di aumentare lʼefficacia ed ottimizzare lʼutilizzo delle risorse, e che comprendano inter-venti di comunicazione, regolatori, di comunità e sugli individui. Allʼinterno del piano dovranno coordinarsi le iniziative già avviate come il contrasto al fumo
riguardare lʼimplementazione di strategie per migliorare la dieta e promuovere lʼattività fisica
giungendo proporzioni drammatiche.Ogni intervento di educazione e promozione della salute dovrà tener conto della conoscenzadelle diseguaglianze sociali nella salute, in particolare nellʼaccesso ai servizi e allʼinformazio-ne stessa, allo scopo di individuare correttamente e raggiungere il più possibile i gruppi di
vista multiculturale, particolarmente con azioni rivolte alle donne in generale, anche per la loroimportanza nelle “cure allevanti” e alla relazione che queste hanno con i problemi di alimen-tazione, pur senza ulteriormente “appesantire” i loro compiti di cura.
Articolazione del programma
CChhee ccoossʼ̓èè:- il programma “Guadagnare Salute - Rendere facili le scelte salutari” è un intervento “mul-
ticomponenti”, con attività di comunicazione e azioni per ridurre lʼiniziazione al fumo,
- il programma “Guadagnare Salute” è un potente investimento per ridurre, nel lungo perio-do, il peso delle malattie croniche sul sistema sanitario e sulla società e, nel breve perio-
denze e fattori di rischio che li affliggerebbero per lunghi anni.
CCoossaa pprriivviilleeggiiaa:- il programma “Guadagnare Salute” privilegia llaa ccoommuunniiccaazziioonnee ppeerr llaa ssaalluuttee..
La comunicazione rappresenta una componente integrata degli interventi di prevenzio-
per le persone.
ne, condizioni più favorevoli alle scelte per la salute, facendo leva sullʼinformazione,sulla comunicazione e, in particolare, su specifiche iniziative che inducano a scelte di vitasalutari.La sinergia tra più MMiinniisstteerrii può dare maggiore credibilità ai messaggi da veicolare, con-solidare il rapporto tra cittadini e istituzioni, assicurare una informazione univoca e
con lʼobiettivo di contrastare lʼavanzata dellʼepidemia di sovrappeso/obesità che sta rag-
e allʼabuso di alcol, sulla base di strategie definite con le Regioni; un impegno prioritario dovrà
per aumentare il consumo di frutta e verdura, per ridurre lʼabuso di alcol, per ridurre il con-
do, per consentire ai cittadini di scegliere se essere o tornare ad essere, liberi da dipen-
“Guadagnare Salute” può essere la giusta risposta per creare, attraverso la prevenzio-
“ “ne di Guadagnare Salute ed è uno strumento importante di informazione e conoscenza
vazione di azioni ed interventi che agiscano in maniera trasversale sui diversi determinanti, al
sumo di bevande e alimenti troppo calorici, per facilitare lo svolgimento dellʼattività fisica.
popolazione più a rischio. Le campagne di intervento dovranno tenere conto del punto di
33
completa e favorire la conoscenza e la sinergia dei progetti di diversi MMiinniisstteerrii ed EEnnttiiiinntteerreessssaattii, realizzando al contempo una sorta di “piattaforma nazionale della salute”.Attraverso la comunicazione concetti e messaggi semplici (come il messaggio “5 al gior-
tamente. La comunicazione può avvenire anche attraverso la tabella nutrizionale deglialimenti: occorrerà agire sia sulle aziende, perché rendano più leggibili e comprensibilile etichette, sia sui consumatori, perché siano sensibilizzati a utilizzare questa informa-zione.
CCoommee ssii ssvviilluuppppaa:“Guadagnare Salute” sviluppa tre tipi di comunicazione istituzionale:
1. I piani di comunicazione specifici per ogni intervento;
3. Un programma specifico in collaborazione con il mondo della scuola.
CCoommee ssii aarrttiiccoollaa:“Guadagnare Salute” si articola in un programma trasversale governativo e in 4 pro-
- comportamenti alimentari salutari- lotta al tabagismo- lotta allʼabuso di alcol
Programma trasversale governativo “La campagna informativa“
Il programma mira ad una campagna informativa per diffondere lʼidea che oggi in Italia esi-
mo alla responsabilità individuale) ma che i governi sono responsabili di creare un ambientefavorevole alle scelte per la salute.Questa campagna dovrà mirare a indurre alcuni cambiamenti di opinioni e di comportamen-ti, esaltando i benefici che la corretta assunzione di alimenti associata allʼattività fisica produ-ce, tra cui ad esempio:
-malattie croniche
- permettere di memorizzare alcuni importanti messaggi semplificati (“5 al giorno” riferi-to alle 5 porzioni di frutta o verdure da consumare ogni giorno) oppure i messaggi sul-lʼattività fisica
- aumentare il numero di adulti che si rivolgono al medico o al farmacista per misurare la
rafforzare la conoscenza dei 4 fattori di rischio come nocivi per la salute e associati alle
stono 4 rischi principali per la salute, che “il cittadino è responsabile delle proprie scelte” (richia-
2. Una campagna informativa che mette il cittadino al centro delle scelte per la propria
grammi specifici basilari:
salute e impegna i governi a rendere possibili le scelte di salute;
- promozione dellʼattività fisica.
no”: almeno 5 porzioni di frutta o verdure da consumare ogni giorno) possono informare corret-
Che cosʼè
Cosa privilegiala comunicazione per la salute.
Ministeri
34
pressione arteriosa e i livelli di colesterolo- promuovere il controllo del peso nelle farmacie con valutazione del BMI- promuovere corrette informazioni e consapevolezza sociale rispetto ai disturbi psichia-
trici del comportamento alimentare al fine di contrastare le informazioni fuorvianti pro-
Programma specifico in collaborazione con il mondo della scuola
Una forma di comunicazione specifica dovrà essere effettuata a scuola attraverso iniziative stu-
corrette, ma soprattutto di identificare strategie per resistere, ad esempio, alle pressioni socia-li a fumare, bere alcolici e bevande zuccherine, consumare cibi e bevande altamente calorici,
un modello di bellezza e amabilità ispirato allʼicona della magrezza eccessiva. Gran parte deimessaggi pubblicitari rivolti ai bambini, ad esempio, riguardano comportamenti alimentari edesiste ancora una pressione amicale e dei media a fumare, così come a conformarsi agli idolidella moda e dello spettacolo, che spesso veicolano errati modelli da emulare. I nostri ragaz-zi devono essere messi in grado di riconoscere queste pressioni e di individuare strategie per
Il canale scolastico è idoneo, inoltre, a raggiungere anche i genitori e a coinvolgerli nelle ini-ziative di prevenzione che li riguardano (ad. es.: il fumo dei genitori è un potente fattore dirischio per il fumo dei figli).
Lʼalleanza con il mondo della scuolaPer fornire ai bambini ed ai ragazzi le competenze necessarie ad una crescita libera, ma anchele opportunità di sperimentare e mantenere comportamenti salutari è necessaria una vera epropria alleanza con il mondo della scuola.È, dunque, quanto mai opportuno promuovere una fattiva cooperazione interistituzionale, inparticolare tra mondo della scuola e mondo della salute, al fine di promuovere comporta-menti sani nelle persone in formazione, in fasi della vita in cui si acquisiscono e si radicano abi-tudini che andranno poi a costituire i principali fattori di rischio delle malattie croniche.
ro dellʼIstruzione, Ministero della Salute e Regioni, si può puntare a sviluppare e diffonderenella scuola, nellʼambito del percorso curriculare, interventi di educazione alla salute, privile-
capacità di sviluppare abilità per resistere alla pressione sociale rappresentata dal gruppo deipari, dai modelli familiari, dalla pubblicità e dalla offerta sociale.
venienti dai mass media e da fonti non accreditate.
nonché ai contraddittori messaggi mediatici che suggeriscono, soprattutto alle giovani donne,
non aderire a comportamenti nocivi che portano alla dipendenza.
di promozione della salute. In questo ambito, in particolare, attraverso un accordo tra Ministe-
gie di peer education, finalizzate a promuovere la partecipazione attiva degli studenti e la
Questa cooperazione può riguardare sia lʼarea della sorveglianza sia quella degli interventi
diate per il target giovanile, con lʼobiettivo non solo di fornire informazioni scientificamente
giando azioni già sperimentate e di provata efficacia. Si potranno valorizzare le metodolo-
35
Le iniziative di comunicazione promosse dai vari Ministeri coinvolti potranno trovare valoriz-zazione nellʼambito del progetto “giornata del benessere dello studente”, promosso di concer-to dai Ministeri della Salute, dellʼIstruzione, dellʼAmbiente e delle Politiche Agricole Alimenta-ri e Forestali1. Adeguate iniziative di formazione dei docenti e di coinvolgimento dei nuclei familiari dovreb-bero accompagnare tale percorso educativo, iniziando con lʼaiuto per smettere di fumare.Le iniziative di educazione alla salute dovrebbero essere affiancate da un sistema di sorve-glianza sugli stili di vita, finalizzato a monitorare alcuni aspetti della salute dei bambini e degliadolescenti scolarizzati, strumento del Sistema Sanitario e del mondo della scuola, condivisocon le Regioni e con il Ministero dellʼIstruzione.Anche nellʼattuazione e nellʼimplementazione di politiche volte al miglioramento dellʼattivitàsportiva, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi del piano, la scuola rappresenta un luo-go formativo in cui diviene estremamente necessario intervenire, soprattutto mediante interven-ti volti ad agevolare la pratica sportiva negli istituti superiori, ma anche attraverso un miglio-ramento delle opportunità di fare educazione motoria durante lʼorario scolastico nelle scuoleprimarie, nonché mediante specifiche attività finalizzate ad una maggiore diffusione della cul-tura sportiva. Questo contribuirebbe anche al raggiungimento dei livelli raccomandati di atti-vità fisica quotidiana, elemento fondamentale del benessere fisico.
1 Ad esempio il Ministero per le Politiche Agricole ha segnalato la disponibilità a contestualizzare nellʼambito del progetto “giornata delbenessere dello studente”, le due campagne di educazione alimentare “Mangia bene, cresci meglio” rivolta agli studenti delle scuolemedie inferiori e “Food4U” rivolta alle scuole superiori di 15 Paesi europei, con il duplice obiettivo di sensibilizzare i giovani sullʼimpor-tanza di essere consapevoli delle proprie scelte alimentari e coinvolgerli in modo creativo e interattivo attraverso lʼuso del linguaggiopubblicitario.
36
Strategie e ipotesi di intervento
I progetti specifici che sviluppano il programma governativo, finalizzato a indurre alcuni cam-biamenti di opinioni e di comportamenti, attraverso una idonea campagna informativa, sonoquattro:
A
B Guadagnare salute rendendo più facile muoversi e fare attività fisica (attività fisica)
C Guadagnare salute rendendo più facile essere liberi dal fumo (lotta al fumo)
D
Ministero della Salute
Ministero Pubblica Istruzione
Ministero Economia e Finanze
Ministero Interno
Ministero Sviluppo Economico
Ministero Università e Ricerca
Regioni
ASL
Enti locali
Responsabili personale settore privato e pubblico
Guadagnare salute rendendo più facile evitare lʼabuso di alcol (lotta allʼabuso di alcol)
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - INRAN
Ministero Trasporti
Dipartimento Politiche per la Famiglia
Guadagnare salute rendendo più facile una dieta salubre (alimentazione)
Ogni programma è intersettoriale poiché prevede il coinvolgimento di:
Dipartimento Politiche Giovanili e Attività Sportive
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Gli obiettivi sui quali si basa ogni singolo programma devono rappresentare la base di riferi-mento comune nellʼarticolazione dei vari progetti elaborati dalle varie forze e nello stesso tem-
nuti.Ogni programma si articola nel seguente modo:
PREMESSA
PRO
GRA
MM
A
OBIETTIVI
CAMPAGNA INFORMATIVA
SPECIFICA
PROGETTOSCUOLA
ALTRIPROGETTI
DI SETTORE
SCHEMA DEICOINVOLGIMENTIINTERSETTORIALI
“do in atto soluzioni specifiche e/o settoriali condivise. In tal modo si supera la frammentarietàOgni soggetto è attore poiché contribuisce alla realizzazione di “guadagnare salute metten-
degli interventi, la dispersione di risorse umane ed economiche e si dà continuità alle azioniinformative e formative promosse dalle varie forze cointeressate. Ogni programma, nella sua
mosse in merito.
po il punto di arrivo a cui tendere, anche ai fini di una valutazione possibile dei risultati otte-
specificità, deve rappresentare il punto di riferimento, il collante delle varie iniziative pro-
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1 Premessa - Definisce attentamente le linee generali dopo una accurata disamina della situa-
2 Obiettivi - Definizione degli obiettivi salute in senso ampio e non solo sanitario utilizzando
3 Campagna informativa specifica - Indica le varie azioni da intraprendere (a carattere rego-latorio o di altro tipo) accompagnate dalla diffusione di messaggi appositi rivolti alla popola-zione bersaglio dellʼintervento. Nel contesto di ciascun programma la campagna informativadeve specificare:
- i linguaggi utilizzati
- gli strumenti
gramma di coinvolgimento della scuola e di comunicazione specifica attraverso iniziative stu-
corrette, ma soprattutto di identificare strategie per resistere alle varie pressioni sociali.
5 Progetti di settore - I progetti riguardano le varie istituzioni e i vari enti che costruiscono
turale, per citarne alcune.
zione problematica.
un linguaggio positivo, non basato sulle negatività o sulla divietologia.
- gli indicatori oggettivi di valutazione.
4 Progetto scuola - Ogni specifico programma, come sopra indicato, deve prevedere un pro-
alleanze con il Ministero della Salute affinchè si realizzino, efficacemente le finalità con una
diate per il target giovanile, con lʼobiettivo non solo di fornire informazioni scientificamente
visione globale e sistemica, non solo sanitaria ma economica, sociale, agricola, ambientale, cul-
6 Coinvolgimenti intersettoriali.
- lʼipotesi di fattibilità
- il target
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1.A Promuovere lʼallattamen-to al seno
1.B Sostenere la dieta tradi-zionale
1.C Sorvegliare e monitora-
mentari
1.Dcomportamento alimen-tare
- Lʼallattamento esclusivo al seno, come alimentazione normale dei neo-
ampliando le iniziative che già sono in funzione in Italia, come gli Ospe-dali amici dei bambini. Assicurare il costante controllo del rispettodelle disposizioni legislative relative alla produzione e commercializza-zione dei sostituti del latte materno, con particolare attenzione ai con-
- Le Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana, elaborate dal-lʼINRAN, dovrebbero essere aggiornate; la composizione della dietamedia dovrebbe essere ulteriormente studiata.
La sorveglianza dovrebbe monitorare i comportamenti alimentari.
- I professionisti della salute nellʼambito delle cure primarie, dovrebbe-
gnosi precoce dei Disturbi del Comportamento alimentare, spesso nasco-
1 PROMUOVERE COMPORTAMENTI SALUTARI
2 FAVORIRE UNA ALIMENTAZIONE SANA NELLA RISTORAZIONE
- Nelle scuole e negli asili la fornitura di cibi dovrebbe essere adegua-ta sulla base di linee guida per la ristorazione scolastica, con spuntini
ampliando lʼopportunità di scelta. Il monitoraggio degli scarti dovreb-be essere effettuato sistematicamente per comprendere quali sono i piat-ti meno graditi e poter fornire alle ASL utili indicazioni per la composi-zione dei menù e attivare interventi atti ad invogliare i bambini a con-sumare tutti gli alimenti programmati (progetti di educazione alimenta-
- Nel mondo del lavoro, nelle mense aziendali, dovrebbe essere resa
- Negli ospedali dovrebbe essere evitata la diffusione di distributori auto-matici di cibi ad alto contenuto energetico e scarso valore nutrizionalee di fast food.
2.A Consolidare una cultura
Guadagnare salute rendendo più facile una dieta più salubre
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tenuti derivanti dal codice OMS.
essere favorita attraverso la sensibilizzazione e la formazione specifica
sto dai pazienti stessi e sconosciuto ai genitori e altri familiari.
a base di frutta e vegetali, acqua naturale, latte, yogurt e cereali
disponibile una varietà di scelta di cibi compatibile con le Linee Guidaper una Sana Alimentazione Italiana.
- La prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare dovrebbe
ro fornire counselling e indicazioni su corretti stili di vita, sana alimen-
vare).
re i comportamenti ali-
Prevenire i disturbi del
alimentare fondata sui
della qualità, della sco-
principi del vivere sano,
perta della propria iden-
del rispetto ambientale,
tità individuale e colletti-
tazione ed importanza dellʼattività fisica e contribuire anche alla dia-
dei consultori, ai medici ospedalieri, ai ginecologi.
nati e dei bambini fino ai sei mesi di età, dovrebbe essere sostenuto,
rivolta ai medici di base, ai pediatri di libera scelta, agli operatori
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2.B Favorire il consumo dicibi salubri nella ristora-zione collettiva (scuole,ospedali, mense azien-dali)
2.C Sensibilizzare i luoghi diristoro
- Nella ristorazione collettiva il settore privato dovrebbe essere incorag-giato ad offrire scelte alimentari compatibili con le Linee Guida per unaSana Alimentazione Italiana. Dovrebbe essere favorita una correttapolitica di “educazione alimentare” del consumatore, affinché essosia in grado, al di là del richiamo di offerte “accattivanti”, di operarescelte responsabili e consapevoli.- Per favorire scelte alimentari corrette dovrebbe essere incoraggiatalʼaggiudicazione delle gare dʼappalto secondo il sistema dellʼoffertaeconomica più vantaggiosa, allo scopo di premiare gli elementi quali-
- Tavole calde, pizzerie, bar ed altri negozi che producono cibi prontidovrebbero essere sensibilizzati sullʼimportanza dellʼofferta di soluzio-ni compatibili al consumo veloce di frutta e verdura e, ove possibile,scoraggiati dal fornire alimenti altamente energetici o porzioni troppograndi.
3 PROMUOVERE PRODOTTI SANI PER SCELTE SANE
- I produttori primari, come gli allevatori, e lʼindustria di trasformazio-ne dovrebbero essere incoraggiati, con accordi da raggiungere anchetramite incentivi, a ridurre progressivamente i contenuti di grasso tota-le, grassi saturi, zucchero e sale aggiunti nei prodotti.
- Lʼattuale politica di incentivi alla produzione di zucchero e grassi dovreb-
- Difesa della dieta tradizionale e dei cibi tipici. La dieta tradizionale
essere incoraggiati a mantenere standard di qualità elevati.
- Adeguamento delle priorità di intervento e degli obiettivi specifici deiPiani Regionali di Sviluppo Rurale, previsti dal Piano Strategico Nazio-nale elaborato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Fore-stali ed approvato dalla Conferenza Stato - Regioni il 31 ottobre 2006,alle finalità del piano GUADAGNARE SALUTE, in particolare in riferi-mento alla sicurezza alimentare nellʼambito delle azioni per il rilanciodella competitività delle filiere agro-alimentari, alla valorizzazione del-le produzioni tipiche e delle filiere corte che favoriscono il pronto acces-so di prodotti alimentari freschi (ortofrutticoli in particolare) sui merca-ti urbani, agli interventi sulla logistica che possono agevolare la movi-
3.A Migliorare la composi-zione degli alimenti
3.B Sviluppare politicheagricole adeguate
3.C Adeguare le prioritàdʼintervento nei PianiRegionali di SviluppoRurale
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tativi e non solo o prevalentemente il fattore prezzo.
be essere ampliata a favore di un sostegno anche alla produzione ecommercializzazione di frutta e verdura. Le tariffe che limitano il com-
zione locale sostenibile dovrebbe essere incoraggiata.
italiana, ricca di vegetali, dovrebbe essere valorizzata anche per i suoi
mercio di frutta e verdura dovrebbero essere riconsiderate. La produ-
effetti positivi sulla salute. I produttori di alimenti tipici dovrebbero
41
3.D Assicurare la tutela deiprodotti salubri
sviluppo di attività salutari per la popolazione attraverso la valorizza-zione della multifunzionalità delle aziende agricole (fattorie sociali, eco-turismo, agriturismo).
- Sensibilizzare, attraverso una specifica azione delle amministrazionistatali competenti, i diversi livelli di governo regionale affinché, nelladefinizione ed implementazione dei Piani Operativi Regionali relativialle politiche regionali e di coesione, vengano privilegiati quegli inter-venti e quelle misure in linea con gli obiettivi di GUADAGNARE SALU-TE, in particolare con riferimento alla definizione di modelli di produ-
alla inclusione sociale, alle reti e collegamenti per la mobilità con par-
4 PROMUOVERE I CONSUMI SALUTARI
- Dovrebbe essere ulteriormente promossa la corretta informazione alconsumatore sulla importanza delle varietà della dieta tradizionale che
contenere altri alimenti del nostro patrimonio agroalimentare, da con-sumare in maniera consapevole.
- Dovrebbe essere favorita la formazione di volontari per la diffusione
re qualità nutrizionale e risparmio nella spesa, promozione della salu-
- Prezzi e fiscalità. Le attuali politiche fiscali e dei prezzi dovrebberoessere sviluppate in modo da assicurare la coerenza con le indicazio-ni nutrizionali della “piramide alimentare”, strumento di riferimento peril rilancio della dieta mediterranea nel nostro Paese.
- Gli enti locali dovrebbero favorire la moltiplicazione dei punti vendi-ta di frutta, nelle zone delle città maggiormente frequentate, come leuscite delle stazioni ferroviarie, della metropolitana o di altri sistemi ditrasporto pubblico.
negozi che assicurino lʼofferta di differenti tipi di alimenti. La localizza-zione dei punti vendita alimentari dovrebbe essere studiata dalle ammi-nistrazioni locali, favorendo la diffusione dei prodotti ortofrutticoli fre-schi negli spazi della grande distribuzione. Dovrebbero essere prese inconsiderazione attività di promozione che facilitino la scelta di ali-menti più sani. La riduzione del prezzo di frutta e verdura, per esem-pio, potrebbe essere attuata con accordi e sinergie con la grande e lapiccola distribuzione, anche attraverso “settimane promozionali di ven-dita”, collegate al programma GUADAGNARE SALUTE.
4.A Educare al consumo con-sapevole
4.B Promuovere acquistiresponsabili
4.C Favorire la moltiplicazio-
frutta
4.D Favorire la distribuzione
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ticolare riferimento alla filiera agroalimentare, alla attrattività delle cit-
zione e consumo in grado di assicurare la tutela della salute pubblica,
tà e dei sistemi urbani per lʼurban welfare.
mentazione dei prodotti agroalimentari particolarmente deperibili, allo
deve essere ricca di vegetali, anche di agricoltura biologica e che può
di gruppi familiari di acquisto responsabile, volti ad ottenere maggio-
ne dei punti vendita di
te, presa di coscienza ed empowerment dei membri.
- I mercati locali e rionali dovrebbero essere supportati, come pure ie il marketing
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5 INFORMARE I CONSUMATORI E TUTELARE I MINORI
5.A Facilitare la lettura delleetichette
5.B Monitorare e regolare ilruolo della pubblicità
5.C Regolamentare il merca-to di prodotti cosiddettidimagranti
5.D Interpretare e decodifi-care i modelli di efficen-tismo
- Le etichette nutrizionali dovrebbero consentire di individuare il conte-nuto in grassi, zucchero, calorie e sale. Lʼetichetta dovrebbe essere com-pleta, facilmente comprensibile e standardizzata.
- Pubblicità degli alimenti. Il volume della promozione pubblicitaria dialimenti e bevande rivolta ai bambini dovrebbe essere monitorato e ten-denzialmente ridotto, attraverso lʼautoregolazione dellʼindustria e lʼazio-ne regolatrice.
- Dovrebbe essere garantita la diffusione di informazioni scientificamen-te corrette sullʼuso e le indicazioni di integratori alimentari e prodotticosiddetti dimagranti favorendo anche azioni di controllo e interventi
- Aiutare le giovani generazioni ad interpretare e decodificare model-li di efficentismo esasperato proposto dai mass media: “essere magri
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oggi. Bulimia e anoressia”.
normativi sulla pubblicità.
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49
STRATEGIE E IPOTESI DI INTERVENTO
Tale obiettivo richiede interventi volti ad affermare una concezione dellʼattività sportiva che vaal di là della mera attività fisica agonistica, divenendo invece un momento di benessere fisico
dividuo nellʼapprendimento del rispetto di regole sane, dei principi dellʼuguaglianza e del rispet-to delle diversità. Il raggiungimento di tali obiettivi è possibile solo mediante il coinvolgimento
FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA NELLʼAMBIENTE URBANO E DOMESTICO
quotidiana possono costituire eccellenti opportunità, non ancora pienamente esplorate,per raggiungere la quantità di attività fisica moderata, raccomandata quotidianamenteper mantenersi in buona salute. Facilitare la scelta di un trasferimento fisicamente attivorichiede la soluzione di molteplici problemi che riguardano la sicurezza di pedoni eciclisti, specialmente quando si tratta di bambini.
o consentire lʼattività fisica ed una vita attiva. La qualità dellʼambiente del quartiere influi-
che di chiusura al traffico dei centri storici offrono unʼopportunità di movimento a tutte
2 FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA NEI BAMBINI E NEI GIOVANI
Guadagnare salute rendendo più facile muoversi e fare attività fisica
ATT
IVIT
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1
fisica. Sicurezza e protezione dovrebbero essere assicurate. Nel nostro Paese le politi-
giungere i livelli raccomandati di attività fisica quotidiana. Occorre, pertanto, investiretunità di fare attività motoria, contribuendo, con unʼofferta differenziata per età, a rag-
migliori condizioni per lo svolgimento dellʼattività fisica negli istituti secondari, contribu-endo così ad una maggiore diffusione di una nuova cultura dello sport e del movimento
nell'attività motoria durante lʼorario scolastico nelle scuole primarie, nonché agevolare
tra i più giovani.
Libertà di movimento. Il trasferimento al lavoro, a scuola o per le incombenze della vita
Disegno urbano ed ambiente domestico. Lʼambiente urbano e domestico può facilitare
Scuole ed asili dovrebbero fornire a bambini e adolescenti maggiori e migliori oppor-
•
•
sce sulla opportunità e la volontà dei residenti di utilizzare gli spazi comuni per lʼattività
le età, favoriscono la tutela dei beni architettonici ed il miglioramento di qualità dell aria.ʼ
•
e psicologico che coinvolge tutti i cittadini, giovani e meno giovani. Da qui, lʼidea di sport
attivo delle Amministrazioni interessate e di quella parte della società civile oggi distante - per
come momento di aggregazione sociale, nonché come attività formativa ed educativa dellʼin-
molteplici ragioni - dal mondo dellʼattività fisica e motoria.
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50
3 FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA AL LAVORO E NEL TEMPO LIBERO
te agevolazioni fiscali per gli oneri sostenuti dai cittadini per lo svolgimento di attivitàsportive.
tare il tempo libero dedicato allʼattività fisica. Dovrebbero essere create a livello localeinfrastrutture che motivino le persone a svolgere attività fisica, tenendo conto dei gruppisvantaggiati.
muovere lʼattività fisica per gli adulti. I migliori risultati si possono ottenere definendo spe-cifici esercizi da eseguire, tenendo conto dellʼintensità dellʼattività fisica richiesta dal lavo-ro e delle capacità individuali, regolarmente, preferibilmente tre volte a settimana, conuna particolare attenzione ai soggetti sedentari.
4 FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA PER LE PERSONE DISABILI
motoria rendendoli accessibili ai soggetti diversamente abili attraverso lʼeliminazione del-le barriere architettoniche.
disabili. Tali obiettivi potranno essere conseguiti operando in sinergia con le Amministra-zioni centrali, con gli Enti competenti, con il Comitato Italiano Paraolimpico, nonché conle Regioni e gli Enti locali, già impegnati nella promozione dello sport dei disabili.
5 FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA PER GLI ANZIANI
li – lʼattività motoria anche tra i soggetti più anziani, per i quali inattività e sedentarietàpossono essere responsabili di diverse patologie, mentre unʼadeguata attività motoria
opportunità offerte dal territorio agli anziani per praticare attività fisica anche quale occa-sione di socializzazione.
6 FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA PER LE PERSONE PORTATRICI DI DISAGIO E DISTURBO MENTALE
nuta anche uno strumento terapeutico-riabilitativo per la reintegrazione sociale di per-
ATT
IVIT
À F
ISIC
AIncentivi. La possibilità di fare pratica sportiva dovrebbe essere incentivata anche median-
Attività ricreazionali. Lo sforzo fisico ridotto durante lʼattività lavorativa o domestica, com-
Luoghi di lavoro. Anche i luoghi di lavoro potrebbero essere una delle sedi in cui pro-
binato con un maggior tempo libero, fornisce alle persone un buon incentivo ad aumen-
Favorire lʼadeguamento degli impianti e delle strutture destinate allʼattività sportiva e
Favorire la formazione e la presenza di istruttori specializzati nel sostegno alle persone
Promuovere – insieme alle Amministrazioni centrali agli Enti competenti e agli Enti loca-
può costituire un aiuto, sia fisico che psicologico. A tale fine, insieme alle Amministrazio-ni centrali competenti e agli Enti Locali, occorre individuare le modalità, le strutture e le
Promuovere lʼattività motoria per le persone portatrici di disagio e disturbo mentale. Losport, e in più in generale, l'attività fisica e psicomotoria è suggerito come mezzo di
sone con disagio psichico e mentale.
•
•
•
•
•
•
•
prevenzione, di cura e di riabilitazione e da diversi anni, infatti, la pratica sportiva è dive-
51
7 FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA ATTRAVERSO I PROFESSIONISTI DELLA SALUTE
fisica di gruppi diversi di popolazione.
ATT
IVIT
À F
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AI professionisti della salute nellʼambito delle cure primarie, dovrebbero fornire counsel-
loro lavoro in azioni rivolte alla comunità per aumentare le opportunità di fare attività
destinata allʼattività sportiva e motoria dovrebbe essere assicurata, affinché la diffusio-ne della cultura sportiva sia accompagnata da una adeguata tutela sanitaria dei prati-
ling e indicazioni sullʼesercizio fisico. I medici dello sport dovrebbero orientare parte del
La presenza costante e diffusa di istruttori qualificati allʼinterno di ogni singola struttura
canti a tutti i livelli.
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OGuadagnare salute rendendo più facile essere liberi dal fumo
STRATEGIE E IPOTESI DI INTERVENTO
1 PROTEGGERE DAL FUMO PASSIVO
• Sviluppare programmi delle Aziende Sanitarie per la promozione della culturadella tutela dal fumo passivo negli ambienti sanitari, promuovendo lʼadesione allarete europea degli ospedali senza fumo.
2
infermieri, ostetriche, assistenti sanitari, farmacisti, operatori sociali, insegnanti,genitori ed altri.
cacia in base alle esperienze già presenti nel nostro Paese.• Definire misure di tipo economico e commerciale (politiche fiscali e dei prezzi, lot-
ta al contrabbando, regolamentazione di prodotto, informazione ai consumato-ri, vendita ai minori, revoca di autorizzazioni alla vendita in luoghi quali struttu-
• Sensibilizzare gli addetti alla vendita dei prodotti del tabacco, per accrescere lʼim-pegno al rispetto della vigente normativa sul divieto di vendita ai minori di 16anni.
cazione e sviluppando, in particolare nei luoghi di lavoro, interventi informativie di aiuto ai fumatori nellʼottica della prevenzione attiva (modalità organizzativesul luogo di lavoro, offerta di interventi di disassuefazione).
la normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
• Promuovere il divieto di fumo a livello di Ospedali, Esercizi Pubblici, Luoghi di
• Riconoscere il fumo passivo come fattore di rischio per la salute dei lavoratori nel-
• Promuovere programmi educativi contro lʼinquinamento indoor per abitazioni libe-
lavoro.• Vigilare sullʼosservanza del divieto, nell'ottica di promozione attiva della salute.
PREVENIRE LʼINIZIAZIONE DEI GIOVANI AL FUMO
attiva, nel ruolo di educatori, di adulti significativi: medici generali e specialisti,
re sanitarie, strutture aperte ai minori e limitazioni ai distributori automatici).
• Promuovere campagne educazionali rivolte alla popolazione, mirate per età,per genere e contesti (es. famiglia, luoghi di lavoro, strutture sanitarie ecc.),
• Attivare e sviluppare programmi educativi nelle scuole validati sul piano dellʼeffi-
circa i danni del fumo e i benefici della cessazione con la partecipazione
• Sostenere le norme a tutela dal fumo passivo (L. 3/03) migliorandone lʼappli-
re dal fumo e la tutela dei soggetti più vulnerabili (bambini, anziani, malati).
57
• Garantire la formazione universitaria attraverso lʼinserimento nei corsi di studioper medici e altro personale sanitario di un insegnamento specifico sul tabagismo.
• Monitorare lʼapplicazione del divieto di pubblicità diretta e indiretta e la regola-mentazione delle sponsorizzazioni da parte dell'industria del tabacco in occa-sione di eventi pubblici (sport, musica, spettacolo).
• Valorizzare l'esempio dato dagli adulti in famiglia e dalle Istituzioni attraverso lasensibilizzazione degli insegnanti e degli operatori sanitari al rispetto del divietodi fumo.
• Promuovere la riduzione del numero di “azioni fumo” nei lavori televisivi (sce-neggiati, film TV) trasmessi dalle reti nazionali.
3 AIUTARE I FUMATORI A SMETTERE• Promuovere a livello regionale in particolare la formazione dei MMG per diffon-
infermieri, ostetriche, assistenti sanitari, farmacisti.
• Studiare misure per favorire la disassuefazione, garantendo a tutti i cittadini equi-tà di accesso alle prestazioni offerte a livello territoriale, attribuendo particolare
(sostitutivi della nicotina e bupropione) per alcune categorie di pazienti (per fasce
• Qualificare e potenziare l'attività dei Centri per il Tabagismo: certificazione deiCentri, adeguamento degli organici, multimodalità e multiprofessionalità dellʼap-proccio terapeutico.
Centri antitabacco.
ciazioni.
fumo dei genitori è fattore condizionante il fumo dei ragazzi), promuovere ini-
in gravidanza.
FUM
O
di reddito meno abbienti e/o portatori di patologie fumo correlate).
• Includere gli interventi di prevenzione, diagnosi e cura del tabagismo nei LEA.
re al counselling antitabagico altri professionisti della salute: medici specialisti,
attenzione alle fasce di età comprese fra 13 e 20 anni.
• Diffondere le informazioni relative alla diffusione e alle prestazioni offerte dai
• Informare la popolazione sullʼofferta da parte dei servizi pubblici e/o privati diinterventi di disassuefazione e attivazione di percorsi facilitati per lʼaccesso agli
• Sostenere interventi di Comunità, a livello nazionale e locale (es.: potenziamen-
stessi.• Valorizzare lʼattività di volontariato da parte degli ex fumatori: sostegno alle asso-
ziative in particolare per le mamme e in generale per le donne in età fertile e/o
to dell'iniziativa Quit and win). • Diffondere interventi di disassuefazione che coinvolgano la famiglia (perché il
dere la tecnica del minimal advise, lʼinvito breve alla cessazione del fumo; forma-
• Studiare misure per ottenere la rimborsabilità dei farmaci per la disassuefazione
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Guadagnare salute rendendo più facile evitare lʼabuso di alcol
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STRATEGIE E IPOTESI DI INTERVENTO
1 RIDURRE LA DISPONIBILITÀ DI BEVANDE ALCOLICHE NELLʼAMBIENTE DI VITA
• Favorire la limitazione del consumo di bevande alcoliche in tutti i luoghi di lavo-
2 FAVORIRE IL CONTENIMENTO DELLA QUANTITÀ DI ALCOL NELLE BEVANDE ALCOLICHE
• Incoraggiare e incentivare i produttori di bevande alcoliche a incrementare laricerca finalizzata alla produzione di bevande a minore gradazione alcolica,
zione.
3 INFORMARE CORRETTAMENTE I CONSUMATORI• Adeguare lʼetichettatura delle bevande alcoliche alle esigenze di protezione del
consumatore studiando e proponendo misure per inserire nella etichettatura del-le bevande almeno una avvertenza semplice, in particolare per alcune catego-rie a rischio quali donne in gravidanza, persone alla guida, assuntori di partico-lari farmaci e giovani.
• Combattere lʼabuso di bevande alcoliche non solo attraverso la veicolazione di
di educazione sul “saper bere” diffondendo una profonda, solida e motivata
solo rappresenta un elemento importante del nostro patrimonio agroalimentare e contribuisce alla tutela e alla valorizzazione del territorio, ma è anche un
E DI LAVORO E LUNGO LE PRINCIPALI ARTERIE STRADALI
nei luoghi di lavoro a rischio, individuati ai sensi della L. 125/01.
tarie, uffici pubblici, stadi, scuole).
ro e controllare il rispetto del divieto assoluto di assunzione di bevande alcoliche
• Definire categorie di ambienti e locali obbligatoriamente alcol free (strutture sani-
cità delle bevande alcoliche, con particolare riferimento al disposto in materia diprotezione dei minori; studiare, al riguardo, divieti di pubblicità diretta e indi-retta in occasione di eventi sportivi.
consapevolezza tra consumo responsabile del vino e salute. Infatti, il vino non
messaggi di tipo sanitario e sociale, ma anche attraverso adeguate campagne
elemento caratterizzante della dieta mediterranea.
• Monitorare e controllare il rispetto della L. 125/01, art. 13 in materia di pubbli-
nel rispetto della qualità, assicurando su questi prodotti una corretta informa-
62
anni.• Monitorare la frequenza e i risultati dei controlli e analizzare i relativi dati, per
acquisire e diffondere conoscenze utili ai fini di una puntuale azione preventivao per valutare lʼopportunità di ulteriori misure normative (quali ad esempio lʼab-bassamento del tasso alcolemico per i conducenti principianti o per chi guidaveicoli particolarmente a rischio).
• Accrescere la visibilità dei controlli sul tasso alcolemico, per amplificarne le fina-
note le eventualità di controlli in alcuni luoghi e ambienti strategici, quali quelli deldivertimento giovanile a rischio di abuso alcolico; o attivando una collaborazio-
tà.
mento, preliminari alla restituzione della patente a soggetti individuati con tassodi alcolemia illegale.
• Favorire la disponibilità e/o gratuità di dispositivi per lʼautomisurazione del tassoalcolemico.
• Diminuire le occasioni di consumo di bevande alcoliche da parte dei giovani edegli utenti della strada, estendendo alle 24 ore il divieto di somministrazione disuperalcolici attualmente vigente nelle stazioni di servizio autostradali (ai sensi
• Introdurre lʼobbligo di una adeguata trattazione del rischio alcol-correlato nei pro-grammi di informazione/formazione delle Scuole Guida.
• Sollecitare ed esortare i medici di famiglia ad una maggiore informazione nei con-
5 NELLA MEDICINA DI BASE
• Provvedere alla sensibilizzazione e formazione degli operatori della medicinadi base, e in particolare dei Medici di Medicina Generale, per consentire lʼiden-tificazione precoce dei soggetti a rischio nonché la pratica dellʼintervento breve
bero essere sostenute nuove e adeguate strategie contrattuali e stanziate risorse
ALC
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• Aumentare su tutto il territorio nazionale il numero e la frequenza dei controlli sultasso alcolemico condotti su base casuale, preliminari agli opportuni accertamen-ti di valenza medico-legale, in modo che ogni conducente abbia la probabilitàstatistica di essere testato secondo le migliori pratiche almeno una volta ogni tre
lità preventive. Questo obiettivo potrebbe essere raggiunto anche rendendo
ne fra istituzioni interessate per organizzare ad hoc specifiche azioni di comuni-
• Introdurre lʼobbligatorietà di corsi di informazione/educazione ad hoc a paga-
della L. 125/01, art. 14).
fronti degli assistiti circa i rischi della guida in stato di ebbrezza ed i rischi di intera-zione e sinergia dellʼalcol con i farmaci.
RAFFORZARE GLI INTERVENTI DI PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
finanziarie che consentano la più ampia disponibilità, accessibilità e produttività
e del counselling nei confronti del consumo alcolico nocivo. A tale fine dovreb-
degli operatori e dei servizi di base in merito ai suddetti interventi.
EVITARE GLI INCIDENTI STRADALI ALCOL-CORRELATI
63
pegno al rispetto della vigente normativa sul divieto di somministrazione aiminori di 16 anni e il senso di responsabilità nei confronti del bere giova-nile.
ALC
OL• Favorire un approccio integrato che coinvolga nella individuazione precoce dei
casi di abuso, oltre ai servizi e agli operatori sanitari, anche i servizi sociali, i grup-pi di auto-aiuto, le istituzioni scolastiche, giudiziarie, il mondo del lavoro e le altreistituzioni interessate.
6 TROVARE ALLEANZE CON IL MONDO DEL LAVORO• Utilizzare i luoghi di lavoro quale ambiente particolarmente adeguato, data lʼal-
la realizzazione di azioni di prevenzione fondate sullʼinformazione, lʼeducazio-
• Favorire lʼingresso dei lavoratori con problemi alcol-correlati che ne facciano richie-
fazione resi disponibili presso le strutture sanitarie pubbliche o, in alternativa, inspecifici programmi privati di trattamento attivati con il contributo economico deidatori di lavoro, prevedendo agevolazioni fiscali o di altro tipo per questi ultimi.
7
de alcoliche, ridurre il livello dei consumi giovanili, contenere i comportamenti a
a. campagne educazionali rivolte alla popolazione adulta, genitori ed educa-tori, focalizzate sulla necessità di informare sugli specifici danni che lʼalcolcausa ai minori e trasmettere ad essi un corretto orientamento nei confron-ti delle bevande alcoliche;
lʼefficacia, per lo sviluppo nei bambini e nei ragazzi delle abilità necessa-
tà lavorativa, col mondo delle imprese e delle organizzazioni sindacali.
supportare il rispetto del divieto assoluto di assunzione di bevande alcoliche san-
ne e la tempestiva identificazione o autoidentificazione dei soggetti a rischio,
ta e stabile concentrazione di persone di varia identità socio demografica, per
cito dalla stessa legge. Sarebbe opportuno attivare la collaborazione del mondodelle imprese e delle organizzazioni sindacali, anche dʼintesa con le Amministra-
sulla sicurezza. zioni Regionali del Lavoro e nellʼambito di quanto previsto anche dalla normativa
sta, nel pieno rispetto della privacy, in programmi di trattamento per la disassue-
PROTEGGERE I MINORI DAL DANNO ALCOL-CORRELATO• Realizzare interventi finalizzati a ritardare lʼetà del primo approccio con le bevan-
ti alla distribuzione e vendita delle bevande alcoliche, per accrescere lʼim-
b. interventi educativi nelle scuole, secondo programmi validati sul piano del-
rischio quali il binge drinking e le ubriacature:
c. sensibilizzazione e formazione ad hoc per le categorie di lavoratori addet-
salute e la sicurezza di terzi individuati ai sensi della L. 125/01, art. 15, per
anche in collaborazione, date le implicazioni dellʼabuso di alcol sulla produttivi-
• Implementare azioni di prevenzione ad hoc nei luoghi di lavoro a rischio per la
rie a fare scelte a favore della salute e resistere alle pressioni al bere;
ALC
OL
64
8 FORMARE GLI OPERATORI • Assicurare che i corsi di studio di qualsiasi livello destinati alla formazione del per-
sonale sanitario e sociosanitario contemplino un insegnamento relativo alla pre-venzione delle patologie correlate a fattori di rischio comportamentali, con spe-cifica trattazione anche ai problemi alcol-correlati.
• Favorire la modifica degli ordinamenti didattici dei corsi di diploma universitariorelativi alle professioni mediche, sanitarie, sociali e psicologiche ai fini di diffon-dere e migliorare la preparazione professionale in campo alcologico, secondo le
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previsioni della L. 125/01, art. 5.
• Adottare il divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori.
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Vicolo dei Tabacchi, 1 - 00153 Romanell’ambito del Progetto CCM - Formez
“Esperienze Locali di intersettorialità per Guadagnare salute”